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Avis&Sport (pdf) 282.17 kB - Avis Regionale Veneto

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“Come promesso...”<br />

E Ghedina è donatore<br />

Il 28 ottobre scorso è stata una mattinata speciale,<br />

al Centro trasfusionale di Belluno, diretto dal dottor<br />

Gaetano Caloprisco. Erano numerosi, come sempre,<br />

i donatori Abvs puntuali all’appuntamento fissato<br />

dall’Ufficio di chiamata provinciale. Ma fra questi<br />

ce n’era uno d’eccezione: il pluricampione cortinese<br />

di sci Kristian Ghedina alla sua prima donazione.<br />

Una promessa, la sua, che aveva fatto esattamente<br />

dieci anni fa, proprio su queste pagine. In un’intervista<br />

con la nostra vice direttrice Michela Rossato,<br />

Kristian aveva ripercorso la sua carriera sciistica (allora<br />

al culmine) e parlato di solidarietà. Già suo zio<br />

Pietro era donatore, oltre che segretario dell’Abvs di<br />

Cortina ed il buon Kristian<br />

non è stato da meno. Conclusa<br />

l’intervista con la promessa di<br />

diventare donatore, subito si<br />

era tipizzato per il midollo<br />

osseo. “Problemi di allenamento<br />

duro - ci ha detto mentre<br />

donava la sua prima sacca di<br />

sangue intero - ed i tantissimi impegni in ogni parte<br />

del mondo mi avevano fatto sconsigliare dal team<br />

medico della nazionale la donazione. Una promessa è<br />

una promessa, però... Chiuso con l’attività agonistica<br />

sugli sci, quindi, eccomi qui. Donare è aiutare chi ha<br />

bisogno, non richiede alcun sacrificio e quindi non<br />

vedo che cosa può impedirlo a chiunque sia in buona<br />

salute”. Sembra quasi superfluo sottolineare la soddisfazione<br />

della presidente dell’Abvs provinciale, Gina<br />

Bortot, per l’arrivo nell’associazione di un grande<br />

campione: “Siamo grati a Kristian per essere diventato<br />

donatore e per la disponibilità che dimostra nei<br />

confronti dell’Abvs. È un grande personaggio, conosciuto<br />

e stimato - ha continuato la Bortot - e sarà<br />

sicuramente un incentivo ed un esempio per i giovani<br />

nell’avvicinarsi al dono del sangue. Si è prenotato<br />

come una persona qualsiasi, semplicemente, per la<br />

sua prima donazione. Siamo stati noi che, letto il suo<br />

nome fra gli aspiranti, gli abbiamo chiesto di rendersi<br />

disponibile per divulgare i nostri valori fra i giovani”.<br />

Kristian è stato festeggiatissimo anche da tutto il<br />

personale (nella foto è con medici, biologhe e Gina<br />

Bortot) e ci ha lasciato scritto sulla copertina di<br />

dicembre ‘98: “Come promesso... sono donatore”.<br />

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Ori olimpici e paralimpici tutti<br />

in carrozzina all’ombra dell’Arena<br />

Con gli studenti anche due grandi campionesse venete: Pellegrini e Porcellato<br />

In tandem per fare da navigatore e pedalare insieme<br />

a un ciclista non vedente. Seduti su una sedia a<br />

rotelle, provando a compiere uno slalom perfetto,<br />

oppure bendati, cercando di parare una palla sonora.<br />

Le sette discipline delle paralimpiadi andate in scena<br />

in Piazza Bra a Verona, il 10 ottobre, e in<br />

contemporanea in altre 10 piazze d'Italia, hanno<br />

fatto sudare 1.200 giovani studenti. Ma non solo.<br />

Nel tennis da tavolo, nel basket in carrozzina, in sella<br />

alle handbike, si sono sfidati anche i due olimpionici<br />

reduci da Pechino, Federica Pellegrini e Luca Marin.<br />

L'obiettivo della manifestazione, organizzata da Cip,<br />

Comitato italiano paralimpico e da Enelcuore onlus,<br />

con la collaborazione della Facoltà di Scienze<br />

motorie, di Comune e Provveditorato, è stato non<br />

solo quello di avvicinare i giovani alle discipline<br />

sportive paralimpiche, ma anche quello di<br />

rappresentare metaforicamente l'assenza di differenze<br />

nello spirito, nelle motivazioni, nella passione tra gli<br />

atleti normodotati e atleti disabili. E lo slogan di<br />

questo appuntamento è stato infatti “I campioni<br />

sono tutti uguali”. Momenti come questo fanno bene<br />

allo sport e dimostrano che i campioni diversamente<br />

abili sono addirittura più bravi di noi. Hanno<br />

maggior determinazione, forza d'animo e voglia di<br />

vincere e riuscire - ha comentato dal palco il<br />

nuotatore Luca Marin. “E la speranza che questo<br />

messaggio esca da questa piazza per sensibilizzare<br />

tutti - ha aggiunto la Pellegrini. Alla manifestazione<br />

non poteva naturalmente mancare la “nostra”<br />

Francesca Porcellato.<br />

Anche l'<strong>Avis</strong> non poteva certo mancare, e più volte è<br />

stato preso d'assalto, dai giovani studenti, il nostro<br />

gazebo per avere informazioni e far incetta di gadget<br />

avisini.


Nelle maglie del campione<br />

L’<strong>Avis</strong> e Alessandro Ballan, trionfatore ai Mondiali di ciclismo<br />

La maglia dell'<strong>Avis</strong> al campione del mondo di<br />

ciclismo 2008, Alessandro Ballan. Gliel'ha regalata<br />

in una pubblica serata il Gruppo ciclistico<br />

dell'<strong>Avis</strong> comunale di Castelfranco <strong>Veneto</strong> (Tv), che<br />

il 10 ottobre ha festeggiato, assieme ad un'intera città<br />

in delirio, il suo campionissimo. Una rappresentanza<br />

dei cento ciclisti-donatori di sangue castellani, guidata<br />

dal presidente Emilio Polo, è salita sul palco dopo<br />

una straordinaria “sfilata” di ex campioni e campioni<br />

in carica, di grandi protagonisti e dirigenti sportivi<br />

regionali e nazionali, di cronisti e miss, per complimentarsi<br />

con Ballan. Ma soprattutto, per fare al grande<br />

sportivo un dono speciale a nome di tutte le <strong>Avis</strong><br />

del <strong>Veneto</strong> e d'Italia: la maglia ufficiale da ciclista<br />

dell'<strong>Avis</strong> regionale (come ben testimoniato dai tanti<br />

flash del nostro “scatenato” fotografo, Ottaviano<br />

Cereser). Alessandro, infatti, con la sua semplicità, la<br />

sua tenacia e i suoi forti valori nello sport e nella vita,<br />

ha dimostrato di essere un esempio per tutti. In bici<br />

dall'età di 8 anni, con l'UC Giorgione, passato dilettante<br />

nel 1998 nella Zalf Mobili Fior, Trevigiani e<br />

Cyber Team, professionista dal 2004 con la Lampre,<br />

negli ultimi anni ha ottenuto ottimi risultati nelle<br />

classiche del Nord, quelle faticose, nelle quali, attualmente,<br />

è uno dei migliori a livello internazionale. Nel<br />

2007 si impone nel Giro delle Fiandre e vince la<br />

Hew-Cyclassics Cup, nel 2008 è terzo alla Parigi-<br />

Roubaix e alla Vuelta a España 2008 vince una tappa<br />

di alta montagna. È in nazionale ai<br />

Mondiali del 2006 e del 2007 (dove contribuisce<br />

alle vittorie del compagno di<br />

squadra Paolo Bettini) e il 28 settembre<br />

scorso diventa Campione del mondo sul<br />

circuito di Varese, grazie ad uno scatto a 2<br />

chilometri dal traguardo con cui stacca 12<br />

corridori, fra i quali i suoi due compagni<br />

di squadra Cunego e Rebellin (giunti<br />

secondo e quarto). Con i ciclisti donatori, sul palco<br />

di Castelfranco, anche il presidente dell'<strong>Avis</strong> castellana,<br />

Leopoldo Ceccato. Alessandro, 29 anni, che per<br />

tutta la serata ha avuto accanto la giovane moglie<br />

Daniela e la figlia Stella, ha ringraziato emozionato<br />

ed ha donato a sua volta all'<strong>Avis</strong> regionale una maglia<br />

iridata autografata, oltre che una all'<strong>Avis</strong> di<br />

Castelfranco, la sua città. Ballan ha così voluto sottolineare<br />

la sua vicinanza a tutti i donatori di sangue:<br />

“accetto con piacere la vostra maglia, simbolo del<br />

grande impegno e della grande attenzione che avete<br />

ogni giorno verso il prossimo”. Per Alessandro il messaggio<br />

che viene dato con il gesto del dono e i valori<br />

della solidarietà è fondamentale per l'intera cittadinanza<br />

e in particolare per i giovani. “Giovani che,<br />

oggi più che mai - ha continuato - nella vita e nello<br />

sport, hanno bisogno di avere dei valori veri da seguire”.<br />

E il binomio sport e donazione di sangue è da<br />

sempre una strada percorsa dall'Associazione, soprattutto<br />

tra le nuove generazioni. Proprio da piazza del<br />

donatore di sangue, a Castelfranco, lo scorso giugno<br />

era partita la “Pedalata delle città murate” organizzata<br />

dall'<strong>Avis</strong> regionale assieme all'<strong>Avis</strong> di Castelfranco<br />

e Cittadella (Pd), alla quale avevano partecipato oltre<br />

400 ciclisti. Michela Rossato<br />

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