Sette dialoghi sul Vesuvio in occasione dell'eruzione della sera del ...

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Va II fuoco afcefo neirarla, (r) lo fìrepitofo frago-
re de* continui fcoppj , efplofioni , e rumori fotter-
ranei, le tremule ofciJlazioni della terra, che fi rinova
van da tanto in tanto , l'aria atmosferica tutta
ingombra di tenebre , l'orribile lava, che velociffimamente
, e col fragore 5 e fcoppio , che accompagna
i vicini fulmini , andava devaftando le campagne
, tutto mettendo in ruìna , e fpargendo la defo-
Jazione agl'infelici abitanti di quei paefi , gli urli,
i pianti, le grida, le voci , il tumulto di tante fgo-
mentate popolazioni , che fuggivano, cercando afilo
DQÌÌe campagne ; tutto ciò refe quella notte un compito
teatro di orrori , e di ruine . Tutti abbandonarono
le loro cafe , fuggendo .
D. Se Virgilio avefie veduto l' orrendo fpettacolo
dì quella notte, l'avrebbe defcritta , come fu quel-
la dell' inopinata prefa di Troja ; ed il debole , e
patetico Ovidio , l'avrebbe paragonata alla notte del-
la fua partenza da Roma, ed aurebbe anche detto,
Hiec facies Troja , dum caperetur , erat
A. Il timore, per cui il popolo lafciò la Città ,
fu giufto , ma fu cofa affai ftoita il ricoverarfi in
luoghi vicina al mare , ove i tremuoti fono affai
pericolofi , e nocivi , e ve ne fono infiniti efempj
di repentini innalzamenti del mare dopo iltremuoto
, o pria, come accadde in Lisbona nell'anno 175S
e come avvenne in Calabria negli ultimi tempi.
D. Talora gli uomini credendo di sfuggire i pe-
ricoli, inciampano in altri più grandi , a' quali in-
cau-
(2) Neirifola di Sava i globi di fuoco ufdti da! Vulcano
gli 1 1. Agofto 1772. illuminarono la notte al pari del mezzo
giorno , ed inabifsò una montagna di ^. leghe di circonfei'enza
, alrernativamente elevandofi , e foprofondando per più. volte
in pochi n ounenri . V. Buffon HiJìoir.Natur. Tom, ij. » e le
Traiifazioni Filofofithe ». 20Ó. pag. 4p.
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