Sette dialoghi sul Vesuvio in occasione dell'eruzione della sera del ...

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neo teatro del Mfonte , il quale a fuó tempo fi ma*
nifeda con orribili fenomeni . Ma a niuno è lecito
impunemente di ofiTervarJo in azione nella fua offi-
cina Chimica . Plinio , come fi è detto , pagò colia
morte la pena della fua curiofità . Empedocle fi git-
tò dentro l'Etna, ma non tornò a dirci, quanto vi
avca oflervato, perchè vi fi buttò per imniortalarfi .(r)
A. Nel Cratere del Vefuvio vi fono calati molti.
Nel Luglio 174^- vi fcefe Mr. Rìgade . A' 22. Maggio
1752. vi calò il 'P. Torre, e Mr. Randon .
Condamine fi contentò di accoftarfi alla bocca , come
fece M. Lalande . Ma non ci feppero dire nuove
fcoverte
.
D. M/? little efl quod facimus > fluita ejl gloria .
A. La vanità , Io fpirito di fifteraa , la mancanza
dì profonde ofiervazionì , e di continue fperienze, la
poca cultura dell'intelletto j e la troppa cura di ca-
ricar la memoria; la moda, o per dir meglio la
mania, di volere fpiegar tutto con certe parole mi-
fteriofe, che noi crediamo di dinotar le caufali , ed
appena ci danno degli effetti una cognizione relativa
; fono le ragioni per le quali , dopo lette , udite,
vìfie, ed offervate tante varietà » e difparerì , e rela-
zioni ; ognuno è tentato di gridare ad alta voce a
tali Fifici , come gridò Plauto.
Fecijlìs probe .' incertior fum multo, quam antldbac!
D t A L O G O VII.
D. f^Oh abbiamo a rìflettere fullc caufali de'Vul-
V»> cani , e de* tremuoti ?
A. Quel che vi è di più precifojccerto, fin oggi,
fi è,
(i) . . . . D;hs immortalis habert
Dum cupir Empedoctes , ardentem frÌ£Ìdns ^t>tam
Injtlmt . Horat. in Art, Po'ct, me.