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ai limiti dell'immaginazione - Tutto Immobiliare

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consigli e nuove idee per vivere meglio la casa<br />

Si fa presto<br />

a dire cucina<br />

Quando la casa<br />

®<br />

autunno 2010<br />

Anno 3 - Nr. 3 - CHF 6.50 - € 5<br />

www.tutto-casa.ch<br />

si sposta in giardino L’architettura corre<br />

<strong>ai</strong> <strong>limiti</strong> <strong>dell'immaginazione</strong><br />

Il camino, luce<br />

e magia della casa


3-10 3-10 3-10 3-10 3-10 3-10 3-10 3-10 3-10 3-10<br />

Dal 2011 <strong>Tutto</strong> Casa crescerà<br />

da 4 a 6 numeri all’anno!<br />

3-10editoriale<br />

Tra gli obiettivi che entusiasmano<br />

ognuno dei collaboratori di <strong>Tutto</strong><br />

Casa vi sono certamente quelli che<br />

mirano a un sano spirito di crescita per tutti<br />

gli aspetti che animano la nostra rivista. <strong>Tutto</strong><br />

Casa potrebbe essere paragonata alla propria<br />

abitazione che si sviluppa in funzione delle<br />

possibilità, delle aspettative e del gusto di chi<br />

la abita. Una situazione positiva che desidera<br />

arricchirsi di novità per quanto riguarda i<br />

contenuti e la frequenza di apparizione della<br />

testata. Per noi sono infatti queste due significative<br />

novità che ci accompagneranno nei<br />

prossimi mesi.<br />

La prima è già oggi una piacevole realtà. Abbiamo<br />

infatti iniziato una nuova collaborazione<br />

con Credit Suisse, attraverso una<br />

regolare presenza sul loro sito internet alla<br />

voce “abitare”. La seconda positiva notizia<br />

riguarda la diffusione di <strong>Tutto</strong> Casa durante<br />

il prossimo anno. Abbiamo il piacere di confermarvi<br />

che, dalle attuali quattro edizioni<br />

all’anno, aumenteremo a 6 i numeri che verranno<br />

pubblicati nel corso del 2011.<br />

Considerata la nostra evoluzione a spirale,<br />

con elementi indivisibili che si rinforzano<br />

attraverso la loro solida unione, ci immedesimiamo<br />

con piacere con una curiosa informazione<br />

realtiva allo studio newyorkese<br />

Leeser Architecture che ha vinto il concorso<br />

internazionale a inviti per la realizzazione<br />

di un albergo, chiamato Helix, nella Zayed<br />

Bay di Abu Dhabi (Emirati Arabi). L’albergo<br />

dovrebbe sorgere proprio a ridosso della b<strong>ai</strong>a,<br />

in parte galleggiante sull’acqua e adiacente<br />

al Sheik Zayed Bridge di Zaha Hadid attualmente<br />

in costruzione.<br />

Con 208 camere e suite, disposte intorno a un<br />

piano elicoidale, l’impostazione dell’hotel dispensa<br />

immediatamente il visitatore dall’idea<br />

che debba imbarcarsi nei rigidi corridoi e<br />

atri che caratterizzano un tipico soggiorno<br />

in un albergo tradizionale. I piani cambiano<br />

costantemente larghezza e altezza man<br />

mano che ci si sposta verso quelli superiori.<br />

Nessuna stanza è posizionata di fronte a<br />

un’altra e con la stessa vista. Man mano che<br />

la spirale si snoda verso l’alto, gli elementi<br />

variano da salotti e ristoranti sulla b<strong>ai</strong>a, a sale<br />

riunioni e conferenze, caffè, a una lussuosa<br />

spa al quinto piano per finire alla piscina sul<br />

tetto all’ottavo piano. La pista da running, al<br />

quinto piano, rappresenta l’unico momento<br />

in cui prevalgono le superfici piane mentre<br />

la piscina sul tetto dell’albergo ha il fondo in<br />

vetro che rende visibili l’acqua e i nuotatori<br />

dal piano terra.<br />

Stefano Pescia<br />

Così la casa<br />

dei sogni<br />

diventa realtà<br />

Chi vuol costruire la casa dei suoi sogni,<br />

comprarne una per la villeggiatura<br />

o ristrutturare un immobile in modo<br />

ecosostenibile potrà trovare tutte le<br />

informazioni rilevanti su Internet, nella<br />

piattaforma Costruire e abitare del<br />

Credit Suisse.<br />

Comunque sia la casa dei sogni personale,<br />

può diventare realtà solo se il progetto funziona.<br />

Le fasi più importanti della progettazione<br />

sono a disposizione degli interessati sul sito<br />

www.credit-suisse.com/abitare. Dalla ricerca<br />

dell’oggetto fino al finanziamento della costruzione,<br />

ogni fase viene illustrata con una<br />

guida pratica.<br />

Se per esempio si tratta della prima proprietà<br />

abitativa, dei consigli pratici <strong>ai</strong>utano a calcolare<br />

l’importo ideale dell’investimento e<br />

a determinare la posizione e il tipo d’immobile<br />

desiderato. Chi vuol comprare una casa,<br />

può informarsi su tutte le varie possibilità di<br />

finanziamento, così come sulle implicazioni<br />

di natura legale. Inoltre potrà anche leggere<br />

interessanti articoli pubblicati regolarmente<br />

su temi di lifestyle, come l’arredamento, l’illuminazione<br />

e il giardino.<br />

Gli utenti possono usufruire di interessanti offerte<br />

di partner e attraenti concorsi a premi e,<br />

oltre <strong>ai</strong> ribassi sugli abbonamenti a prestigiose<br />

pubblicazioni sul tema «abitare», possono anche<br />

approfittare di sconti su mobili di design.<br />

Maggiori informazioni su:<br />

www.credit-suisse.com/abitare<br />

| 03-2010 3


sommario<br />

6 24<br />

somm<br />

cucina<br />

6 | Si fa presto a dire cucina<br />

La regina di casa in armonia con il suo regno<br />

giardinaggio<br />

20 | Il verde rampicante<br />

Le curiose piante che salgono i muri<br />

architettura<br />

24 | Materiali e Nuovi idiomi.<br />

Quattro Case a Castel San Pietro<br />

Come comunicare con l’architettura moderna<br />

terrazza<br />

34 | Uno spazio nel calore della casa<br />

Giardino d’inverno, il piacere di abitare fuori casa<br />

elettrodomestici<br />

42 | Alla scoperta della lavatrice giusta<br />

Non solo lavare i panni sporchi<br />

giardino<br />

54 | Viali e percorsi<br />

un affascinante biglietto da visita<br />

Costruzione attrattiva o semplice passaggio?<br />

vetro<br />

59 | Magici riflessi per un'oasi<br />

di benessere<br />

L’impiego del vetro nel bagno<br />

feng shui<br />

60 | I quattro animali<br />

dello spicchio celeste<br />

Nord – Sud – Ovest – Est<br />

D<strong>ai</strong> colore alla tua casa con lo stile e lo charme Bassetti<br />

Locarno, via B. Rusca 1, 091 752 17 10 | Lugano, via Soave 5, 091 922 50 27 | Mendrisio, Fox Town, 091 646 45 05 | bassetti-info@sunrise.ch | www.bassetti.com


70 86<br />

ario<br />

f<strong>ai</strong> da te<br />

62 | Il cassone e la casetta a prova<br />

di intemperie e ingombro<br />

Mettiamo a riposo gli attrezzi da giardino<br />

energia<br />

64 | Risparmio energetico e comfort<br />

un binomio vincente!<br />

Come si ottiene il giusto equilibrio?<br />

camino<br />

70 | Il fuoco, luce e magia della casa<br />

Calorosi consigli per riscaldare l’ambiente<br />

disinfestazione<br />

76 | Scarafaggi, coinquilini indesiderati<br />

Iparassiti dell’uomo<br />

assicurazioni<br />

80 | I danni della natura<br />

Quali elelmenti sono assicurati?<br />

storia<br />

86 | Il brillante predominio<br />

degli architetti ticinesi<br />

Il cordone ombelicale che ci lega al passato<br />

mercato immobiliare<br />

90 | Cercasi terreno per villa<br />

8’000 nuove case costruite negli ultimi 15 anni<br />

94 | Il mattone e la congiuntura<br />

quale evoluzione?<br />

Investire nel mattone<br />

saloni ed esposizioni<br />

97 | Le fiere da non mancare<br />

Vetri - Specchi<br />

Luminose trasparenze e<br />

suggestivi riflessi<br />

GALVOLUX SA<br />

Via Strecce 1<br />

6934 Bioggio<br />

T 091 610 55 11<br />

F 091 610 55 22<br />

info@galvolux.com<br />

www.galvolux.com<br />

| 03-2010 5


cucina<br />

Si fa presto<br />

a dire cucin<br />

Non è necessario che sia grande. E nemmeno che sia<br />

all’ultima moda. Quello che importa è che voi la amiate.<br />

Seguiteci alla scoperta di tre cucine modello.<br />

6<br />

| 03-2010<br />

di Marina Montanaro<br />

architetto d’interni<br />

Un'isola in laccato lucido che ruota attorno a te<br />

(cucina modello Artika di Pedini).


a<br />

Se la casa avesse un solo locale, questo<br />

locale sarebbe la cucina. Perciò è la regina<br />

di casa, e non regina al cui fianco<br />

c’è il re che conta più di lei, ma regina assoluta.<br />

Regina come nel regno delle api, dove la<br />

regina è il centro della comunità, lo scopo e<br />

il sostegno dell’esistenza di tutti i sudditi. Se<br />

manca la regina l’alveare è perduto!<br />

Così è la stanza del fuoco, centro della nostra<br />

esistenza: anche se abitiamo in dieci locali,<br />

anche se in cucina mangiamo pochissimo,<br />

anche se non siamo affatto cuochi e anche se<br />

il suo arredamento è altamente tecnologico,<br />

la regina rimane sempre lei. Rimane quel<br />

centro di cui abbiamo bisogno per il nostro<br />

equilibrio, quel fuoco idealmente sempre<br />

acceso che ci nutre, ci scalda e ci protegge.<br />

Si fa presto a dire cucina! Ma per sceglierla,<br />

come faremo?<br />

"Quali sono i materiali<br />

ideali, le dimensioni<br />

ottimali, gli accessori<br />

utili?"<br />

Come avere una cucina funzionale e facile da<br />

pulire ma che sia al tempo stesso piacevole<br />

alla vista ed al tatto, come renderla accogliente<br />

anche se il budget è limitato? E la cucina,<br />

proprio come una regina, non dovrebbe farci<br />

anche un po’ sognare? E soprattutto, come<br />

realizzare una cucina che continueremo ad<br />

amare negli anni a venire?<br />

Il segreto è questo: chi ama qualcuno vuole<br />

trascorrere tempo con l’amato. Infatti i bambini<br />

non stanno insieme per giocare, ma inventano<br />

giochi per poter stare insieme. Gli<br />

adulti non sono dissimili; e quando la cucina<br />

non è concepita solo come il luogo in cui ci si<br />

nutre o si nutre la famiglia, allora diventa un<br />

favoloso terreno da gioco, dove ogni scusa è<br />

buona per trascorrere del tempo in allegria.<br />

Seguiteci in tre cucine ideali: in quella di<br />

Mauro, grafico, single, che vive in un appartamento;<br />

in quella di Barbara, pensionata con<br />

famiglia, che vive in una casa monofamiliare,<br />

e in quella di Lydia, artista di mezza età, che<br />

sta cercando casa per sé e per la sua piccola<br />

scuola. Tre situazioni diverse, tre persone<br />

diverse, tre esigenze completamente diverse.<br />

Ed un’importante cosa in comune: Mauro,<br />

Barbara e Lydia sanno cosa vogliono da una<br />

cucina.<br />

| 03-2010 7


La cucina è espressione di una vita individuale.<br />

E poiché lo sanno lo avranno, perché la cucina<br />

dei loro sogni è quella che risponde alle<br />

loro esigenze attuali, senza tanti se e senza<br />

tanti ma proiettati in un fumoso futuro.<br />

Perciò se oggi queste persone amano la loro<br />

cucina, domani la ameranno anche di più.<br />

La cucina del Barista | Lineare, pensata<br />

per lavorare in piedi: circa sei metri quadrati;<br />

affaccia sul salotto.<br />

Mauro H. è un grafico che trascorre più<br />

tempo in studio che in casa. Single, mangia<br />

praticamente solo panini, frullati e insalate,<br />

che però ama preparare come si deve, con<br />

dispiego di ingredienti e fantasia.<br />

Mauro ha comperato un appartamento in<br />

una P.P.P. (proprietà per piani) che è in fase<br />

di costruzione, ed ha inserito la cucina nell’<br />

ampio e luminoso soggiorno. Un ambiente<br />

separato non ha molto senso per lui! La cucina<br />

è disposta in modo da consentirgli di<br />

lavorare guardando il grande schermo che<br />

si trova in salotto. Mauro non cucina molto<br />

ma gli piace seguire i programmi televisivi<br />

che insegnano a cucinare, così come compra<br />

volentieri buoni libri di cucina, attratto<br />

anche dall’aspetto tecnico (impaginazione,<br />

illustrazioni, foto) di questi libri. Si diverte<br />

anche nel guardare i numerosi video che si<br />

8<br />

| 03-2010


FORSTER<br />

CUCINE SVIZZERE<br />

IN ACCIAIO<br />

In un mondo sempre più complesso, Forster punta sull’<br />

essenziale. L’essenziale è vincente, nel materiale come nel<br />

design. L’acci<strong>ai</strong>o rimane insuperabile in fatto di resistenza ed<br />

estetica. Forme chiare, complanari e superfi ci pulite erano<br />

da sempre all’avanguardia: assicurano la modernità di una<br />

cucina Forster anche fra 50 anni. Concentrarsi sull’es -<br />

senziale è una qualità che rimarrà attuale anche in futuro.<br />

L’essenziale, infatti, non tramonterà m<strong>ai</strong>.<br />

Chiedete la documentazione dettagliata:<br />

Forster Küchen- & Kühltechnik AG<br />

Egnacherstrasse 37, CH-9320 Arbon<br />

Telefon +41 71 447 46 45, Telefax +41 71 447 46 50<br />

forster.kuechen@afg.ch, www.forster-kuechen.ch<br />

trovano sul web, specialmente quelli dedicati<br />

alla preparazione di salse, come la m<strong>ai</strong>onese,<br />

che Mauro non comprerebbe m<strong>ai</strong> pronta.<br />

Sarebbe stato un peccato dover ripiegare su<br />

una seconda TV/computer, né ha molto senso<br />

seguire dei programmi di cucina altrove che<br />

in cucina.<br />

Come si vede dalla pianta,<br />

"questa cucina è praticamente<br />

un lungo<br />

corridoio dove tutto<br />

il necessario è sistemato<br />

secondo un percorso<br />

logico."<br />

Da notare che Mauro è alto, è mancino e ama<br />

lavorare in piedi. Perciò i fuochi si trovano a<br />

sinistra anziché a destra dell’acqu<strong>ai</strong>o e tutto<br />

il blocco è installato ad un’altezza maggiore<br />

degli usuali 85-90 centimetri da terra.<br />

La cucina Umanitaria | Pianta ad elle, due<br />

forni grandi, annessa al tinello, circa nove<br />

metri quadrati.<br />

Barbara D. è attiva in un’organizzazione<br />

umanitaria e partecipa spesso alle fiere regionali<br />

o <strong>ai</strong> mercatini con una bancarella di<br />

presentazione. Ogni volta prepara dei pani e<br />

delle pizze speciali da vendere, sia per coprire<br />

le spese sia per avere un prodotto tangibile<br />

e una ragione per intavolare discorso con la<br />

gente.<br />

Barbara non ha bisogno di una cucina grande:<br />

media le basta, e pensa di dedicarle circa<br />

nove metri quadrati. Pensa che le farebbero<br />

comodo due forni, uno grande per il pane, ed<br />

uno medio per le pizze, le torte e le paste dolci.<br />

Naturalmente desidera un buon ripiano per<br />

lavorare ed uno spazio di “finissage”, dove<br />

cioè imballare i pani e le torte prima di caricarli<br />

sul camioncino dell’ONG (organizzazione<br />

non governativa).


Il fascino e l'eleganza del nero lucido esaltato<br />

nel modello Simplicity Night di Gorenje.<br />

Barbara non può spendere molto: il suo è un<br />

budget limitato, né sarebbe logico spendere<br />

troppo quando ogni franco speso in Svizzera<br />

ne vale dieci nellle regioni in cui la sua ONG<br />

è presente.<br />

Beninteso, la cucina serve anche a Barbara<br />

e alla sua famiglia (tre persone in totale) che<br />

però prende i pasti nel tinello. La casa è una<br />

vecchia casa ticinese, dagli spazi generosi ma<br />

su cui il tempo ha lasciato un po’ di patina. Il<br />

lusso qui sarebbe davvero fuori luogo:<br />

"la cucina, in quanto regina<br />

di casa, deve essere,<br />

anche per lo stile, in armonia<br />

con il suo regno!"<br />

La cucina dell’Artista | Pianta quadrata,<br />

pensata per alloggiare più persone che disegnano<br />

ed eseguono sculture di zucchero e<br />

marzapane. In fase di progetto, circa quindici<br />

metri quadrati.<br />

Lydia K. è una scultrice che vive sola e tiene<br />

10<br />

| 03-2010<br />

corsi di disegno. Scopo dei corsi è imparare a<br />

trasferire su carta delle idee così che possano<br />

servire da base per l’esecuzione di un progetto.<br />

Lydia ama le torte (tutte!), i dolci di pasta<br />

martorana, le decorazioni stagionali. Lei ed i<br />

suoi studenti disegnano spesso delle torte per<br />

occasioni particolari, con figurine di zucchero<br />

o con fiori di cioccolato o scritte augurali.<br />

Lydia pensa ad una cucina di dimensioni<br />

grandi (intorno <strong>ai</strong> quindici metri quadrati)<br />

dove lei possa, oltre a cucinare per sé stessa<br />

ed occasionali amici, accogliere i suoi stu-<br />

Modello Divina Class-X di Moretuzzo.<br />

denti e sperimentare ogni sorta di scultura<br />

dolce. Il disegno finale, effettuato sulla base<br />

dei risultati di questi esperimenti, viene quasi<br />

sempre consegnato per l’esecuzione al laboratorio<br />

di un pasticciere professionista.<br />

Perciò quel che ha in mente è una cucinalaboratorio<br />

e sta cercando una casa dove<br />

realizzare il suo progetto. Può essere una<br />

casa a schiera in cui unire salotto e cucina,<br />

un appartamento al piano terra o anche un<br />

terreno su cui costruire, sebbene lei non si<br />

veda in una casa isolata.


NOVITÀ: dal 2011, 6 numeri all’anno! GRATIS<br />

Abbonatevi ora<br />

al bimestrale<br />

✁ Desidero abbonarmi entro il 30 novembre 2010<br />

per ricevere gratuitamente l’edizione 4-2010:<br />

❒ 1 anno «<strong>Tutto</strong> Casa» (Fr. 37.–)<br />

❒ 2 anni «<strong>Tutto</strong> Casa» (Fr. 72.–)<br />

❒ 1 anno «<strong>Tutto</strong> Casa» + «il Giardiniere» (Fr. 43.–)<br />

❒ 2 anni «<strong>Tutto</strong> Casa» + «il Giardiniere» (Fr. 82.–)<br />

Cognome .....................................................................................<br />

Nome .....................................................................................<br />

Via e Nr. .....................................................................................<br />

Cap / Località .....................................................................................<br />

Inviare questo tagliando a: Edimen Sagl - CP 4622 - 6904 Lugano<br />

TC 3-10<br />

con l’annuario<br />

il Giardiniere<br />

L’associazione JardinSuisse (sezione Ticino)<br />

presenta <strong>ai</strong> propri soci e al pubblico le sue molteplici attività.<br />

In ogni edizione (annuale, mese di novembre)<br />

i diversi temi trattati danno utili e interessanti consigli,<br />

soprattutto sui modi d’esecuzione e sulla scelta dei materiali.<br />

www.ilgiardiniere.ch<br />

Modalità d’abbonamento<br />

1 anno «<strong>Tutto</strong>Casa» ( 6 nr.) Fr. 37.–<br />

2 anni «<strong>Tutto</strong>Casa» (12 nr.) Fr. 72.–<br />

1 anno «<strong>Tutto</strong>Casa» ( 6 nr.) + «il Giardiniere» (1 nr.) Fr. 43.–<br />

2 anni «<strong>Tutto</strong>Casa» (12 nr.) + «il Giardiniere» (2 nr.) Fr. 82.–<br />

Tel. 091 970 24 36 - abo@tutto-casa.ch<br />

www.tutto-casa.ch<br />

il numero di<br />

dicembre 2010!


I materiali ideali | Se esaltano la nostra<br />

creatività, appagano il nostro senso estetico<br />

e si lasciano pulire quasi senza sfiorarli allora<br />

i materiali che abbiamo scelto sono davvero<br />

ideali. Una cucina è composta soprattutto di<br />

superfici, sia verticali che orizzontali;<br />

"i rivestimenti dei pensili<br />

e degli elettrodomestici,<br />

combinati con i<br />

ripiani di lavoro, sono<br />

l’abito della cucina."<br />

Per quel che riguarda i piani di lavoro, Mauro<br />

pensa ad un bel marmo azzurro con assi di<br />

legno inseriti, effetto barca a vela: infatti ha<br />

il piede marino, e quando non può andare<br />

in barca, desidera almeno navigare con la<br />

fantasia.<br />

Barbara cerca qualunque tipo di rivestimento<br />

che non costi caro. Però ha sentito dire che si<br />

possono fare degli ottimi affari anche sbirciando<br />

fra i materiali di lusso, a patto di non<br />

pretendere i colori dell’ultima collezione. Il<br />

problema è di combinare il nuovo con il vecchio,<br />

e questo richiede più tempo che denaro,<br />

per la ricerca del materiale “giusto”; tempo che<br />

Barbara, al contrario di Mauro, è ben disposta<br />

ad investire.<br />

Quanto a Lydia, la sua idea è di ottenere un<br />

effetto Hansel e Gretel: in un certo senso la<br />

cucina che sogna è quella della famosa casetta<br />

di marzapane.<br />

Oltre <strong>ai</strong> normali lavori<br />

di pittura, eseguiamo:<br />

❚ Stucchi in genere, encausti;<br />

❚ Posa di tappezzerie di ogni genere;<br />

❚ Spruzzatura di prodotti finiti<br />

su pareti o soffitti;<br />

❚ Trattamento delle superfici interne<br />

ed esterne con prodotti al minerale<br />

con riporto di disegni o<br />

ornamenti esistenti;<br />

❚ Isolazioni termiche di facciata con<br />

polistirolo, lana di roccia, sughero;<br />

❚ Trattamenti intumescenti con<br />

relativa certificazione SIKA.<br />

Eleganza e pulizia delle forme del programma<br />

Class-X di Moretuzzo.<br />

Via alla Foce 4 - 6933 Muzzano - Tel. 091 994 11 75<br />

Viale Portone 12 - 6500 Bellinzona - Tel. 091 994 11 76<br />

Fax 091 994 87 29 - info@isellafoletti.ch<br />

www.isellafoletti.ch


Cucine da<br />

sogno,<br />

per viverci!<br />

Con grande sensibilità per la natura si creano ottimi abbinamenti tra superfici laccate e prezioso<br />

legno naturale.<br />

Cerchi lo specialista di cucine nella sua regione. www.specialistidicucine.ch


Nobile e raffinata, ma allo stesso tempo tenera e familiare: collezione English Mood di Minacciolo.<br />

Si sta orientando verso la sabbia silicea, tipo<br />

resina poliestere (Polystone) con inserti brillanti;<br />

e la sceglierà in almeno quattro colori:<br />

rosa, gialli, verdi e azzurri, come le sue figurine<br />

di zucchero e le sue illustrazioni di<br />

pasticcieria.<br />

Per quel che riguarda l’esecuzione dei lavori,<br />

anche qui le esigenze sono diverse come le<br />

persone e come le attività che esse intendono<br />

svolgere nelle loro cucine.<br />

Un po’ per la sua professione che ne fa un<br />

amante del dettaglio (altri direbbero: è un<br />

pignolo), Mauro seguirà i posatori con occhio<br />

critico e attento.<br />

"Quando si combinano<br />

legno e marmo, tutto<br />

deve combaciare alla<br />

perfezione altrimenti…"<br />

il risultato rischia davvero di far venire il mal<br />

di mare!<br />

14<br />

| 03-2010<br />

Al contrario, Barbara pensa di fare in proprio<br />

buona parte dei lavori: un po’ per risparmiare,<br />

un po’ perché suo marito ha due mani destre<br />

(o, detto in altri termini, è un artigiano eccellente).<br />

Anche il tipo di cucina che desidera, in<br />

sintonia con la cucina esistente e la casa tutta,<br />

si presta molto ad un lavoro eseguito con criteri<br />

di una volta, quando il costo della mano<br />

d’opera era l’ultimo dei parametri, perché il<br />

lavoro costava poco.<br />

Lydia non ha ancora la casa, perciò per il momento<br />

tutto rimane in fase di progetto. Una<br />

cosa tuttavia è certa: la sua cucina dovrà prevedere<br />

anche un archivio per i disegni!<br />

I modelli su carta e le foto delle sculture di<br />

zucchero e marzapane sono parte fondamentale<br />

della sua attività artistica e vanno<br />

conservati. E dove, se non in cucina?


© Inter IKEA Systems B.V. 2010<br />

Per tutti quelli che<br />

sognano la propria isola.<br />

FAKTUM cucina componibile con<br />

anta ABSTRAKT grigio brillante<br />

11’790.-<br />

Prezzo senza elettrodomestici, illuminazione<br />

e rivestimento da parete.


Una Cucina a New York<br />

Chi si recasse negli Stati Uniti entro il prossimo<br />

marzo non manchi la grande mostra<br />

che il MOMA (Museo d’Arte Moderna) di<br />

New York dedica alla cucina. “Spazio di Lavoro:<br />

Il Progetto e la Cucina Moderna” è una<br />

mostra in cui (citiamo traducendo) : “Viene<br />

dato grande risalto al contributo delle donne,<br />

non solo in quanto principali consumatrici e<br />

utilizzatrici della cucina domestica, ma anche<br />

come riformatrici, architette, designer e<br />

artiste che si sono rivolte in modo critico alla<br />

cultura ed <strong>ai</strong> miti legati alla cucina”.<br />

La mostra esplora la trasformazione della<br />

cucina nel ventesimo secolo, e presenta una<br />

ricostruzione completa della cosiddetta<br />

“Cucina di Francoforte”. Questa cucina, prevista<br />

per esere installata nelle abitazioni di<br />

un quartiere in costruzione nell’omonima<br />

città tedesca, rappresenta una pietra miliare<br />

dell’architettura moderna.<br />

16<br />

Occhio<br />

<strong>ai</strong> tassi<br />

| 03-2010<br />

Con le altezze dei piani di lavoro unificate, i<br />

percorsi semplificati, l’illuminazione su binario<br />

e molte altre novità concrete, la cucina<br />

di Francoforte fu un modello di razionalizzazione<br />

degli spazi e del lavoro e fece scuola.<br />

Fu commissionata nel 1926 dall’architetto e<br />

imprenditore edile tedesco Ernst May (1886 –<br />

1970) -in collaborazione con il municipio della<br />

città di Francoforte- all’architetta austriaca<br />

Margarete Schütte-Lihotzky (1897 - 2000).<br />

Dopo l’installazione prevista nei diecimila<br />

appartamenti della città, si continuò a costruirla<br />

serialmente in circa cinquemila esemplari<br />

annui, e ad un costo per unità sempre<br />

minore.<br />

Crediti di<br />

costruzioni<br />

e ipoteche<br />

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E per chi ancora non crede che le donne e la<br />

cucina abbiano fatto grandi passi in avanti: la<br />

Schütte-Lihotzky fu la prima donna ad iscriversi<br />

alla Kunstgewerbeschule, la facoltà di<br />

architettura di Vienna. Per esservi ammessa<br />

dovette faticare molto, e procurarsi tramite<br />

amici di famiglia una raccomandazione dal<br />

noto artista Gustav Klimt.<br />

Margarete Schütte-Lihotzky nel 1997 festeggiò<br />

i suoi cent’anni e ricordando la decisione<br />

di iscriversi ad architettura, disse: “Nel 1916<br />

nessuno avrebbe concepito di commissionare<br />

la costruzione di un edificio ad una donna.<br />

Nemmeno io stessa”. n<br />

Ricostruzione di una Cucina di Francoforte al<br />

MAK (Museo delle Arti Applicate) di Vienna.<br />

Foto: Wikipedia/Christos Vittoratos.<br />

“Counter Space: Design and the Modern<br />

Kitchen”. Dal 15 settembre 2010 al 14 marzo<br />

2011, The Museum of Modern Art, 11 West 53<br />

Street, New York NY 10019.<br />

www.moma.org<br />

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UNA CASA A MIA MISURA:<br />

MANUELA ARCURI<br />

HA SCELTO CHATEAU D’AX<br />

Bellissima, sensuale, voluttuosa,<br />

oggetto del desiderio<br />

dell’immaginario degli italiani e non<br />

solo. Manuela Arcuri firma la sua<br />

proposta di casa, realizzata in<br />

collaborazione con i designers<br />

Chateau d’Ax, conferendole un<br />

personalissimo e inconfondibile stile<br />

romantico.<br />

La sua dimora è proprio come ce<br />

l’aspettavamo: un vero trionfo di<br />

colori, tutti giocati nella gamma dei<br />

viola, dei gialli e degli arancio, che<br />

comunicano energia e piacere di<br />

vivere; le forme morbide e gli ampi<br />

volumi sono quasi un invito per i<br />

sensi di chi guarda.<br />

Ci lasciamo sedurre dalle lusinghe<br />

di questa moderna sirena e la<br />

seguiamo nei vari ambienti mentre<br />

l’ascoltiamo interessati: Fa da sfondo al<br />

divano una libreria in rovere bianco<br />

che Manuela ha voluto chiamare<br />

“Romeo”, come il suo fedelissimo<br />

cagnolino:<br />

<br />

Tavolo allungabile rivestito in cuoio<br />

così come le sedie<br />

Su tutte le collezioni pagamento in 24 rate senza interessi fino al 31 ottobre *.


Per la camera da letto, Manuela ha<br />

scelto il letto Hollywood: ci spiega mentre ci<br />

precede ,si diverte<br />

a prendersi in giro, , fa notare<br />

con una punta d’orgoglio la Arcuri,<br />

<br />

Questo angolo della casa è un vero<br />

gioco di luce e di seduzione e,<br />

mentre l’affascinante showgirl ci<br />

affabula con le sue spiegazioni, non<br />

riusciamo a toglierle gli occhi di<br />

dosso: del resto quando si è con<br />

Manuela si prova il desiderio<br />

immediato di accorciare le<br />

distanze. La salutiamo, dunque,<br />

prima che il gioco si possa fare<br />

pericoloso.<br />

Letto Hollywood in cuoio<br />

Armadio e gruppo letto Seller rivestito in cuoio<br />

La casa di Manuela Arcuri è disponibile presso il negozio Chateau d’Ax<br />

del CENTRO COMMERCIALE GRANCIA - LUGANO<br />

Tel. 091 994 39 21, www.chateau-dax.it<br />

Goditi la vita!<br />

Scegli Chateau d’Ax.<br />

* Avviso secondo la legge:<br />

la concessione di crediti è vietata, se conduce ad un indebitamento eccessivo (art. 3 LCSI).


giardinaggio<br />

Vite vergine.<br />

20<br />

Il verde<br />

rampicante<br />

Per le loro caratteristiche rampicanti<br />

appunto, ci <strong>ai</strong>utano a creare delle<br />

zone di verde in verticale occupando<br />

poco spazio sul terreno. Unica loro richiesta<br />

è quella di avere un supporto su cui attaccarsi<br />

per poter crescere.<br />

Interessanti sono gli usi che se ne possono<br />

fare: abbiamo una rete metallica che non ci<br />

piace? Oppure una parete di una legn<strong>ai</strong>a o di<br />

un garage sono poco eleganti? La staccionata<br />

di legno che abbiamo messo in giardino per<br />

ripararci dagli sguardi indiscreti dei passanti<br />

sarebbe più carina se fosse ricoperta di foglie<br />

e fiori? Vogliamo avere una zona d’ombra sotto<br />

la pergola? Ci piacerebbe avere una siepe,<br />

ma lo spazio non lo consente? O il capanno<br />

da giardino è troppo caldo in estate?<br />

| 03-2010<br />

di Martino Buzzi<br />

giardiniere<br />

Tra le piante dei nostri giardini sono degli elementi che<br />

ci possono <strong>ai</strong>utare a risolvere molte situazioni magari un po’<br />

difficili da inverdire.<br />

In tutte queste situazioni le piante rampicanti<br />

ci danno una mano in quanto possono creare<br />

delle bellissime pareti verdeggianti e fiorite<br />

all’interno del nostro giardino, ma anche<br />

regalarci dei momenti di relax sotto la loro<br />

chioma oppure addirittura isolarci dal caldo.<br />

Basta un piccolo supporto.<br />

In ognuno di questi casi è molto importante<br />

la scelta del rampicante giusto. Per esempio<br />

se vogliamo ricoprire la nostra pergola con<br />

della vegetazione, durante la costruzione,<br />

dobbiamo tener conto delle caratteristiche<br />

della pianta che vogliamo ci si arrampichi<br />

in futuro.<br />

"Se ad esempio abbiamo<br />

pensato ad un glicine, i<br />

cui fiori sono lunghi<br />

da 30 cm fino ad oltre<br />

un metro"<br />

in certe specie, dovremo avere un’altezza<br />

della pergola adatta, altrimenti i fiori sarebbero<br />

troppo in basso e ci darebbero fastidio<br />

durante la fioritura.


Nel caso in cui nel nostro giardino fosse presente<br />

una rete metallica oppure una ringhiera<br />

che fanno da confine magari con una strada,<br />

l’ideale sarebbe rinverdire la stessa con<br />

dei rampicanti, creando una siepe naturale<br />

che nasconda questi oggetti poco belli alla<br />

vista. Allo stesso modo possiamo anche regalarci<br />

una bella siepe in uno spazio ridotto.<br />

Troviamo spesso, infatti, dei lembi di giardino<br />

con una larghezza di solo qualche metro, che<br />

ci impediscono di piantare una siepe vera e<br />

propria perché troppo invadente dal punto di<br />

vista della superficie. Allora anche qui possiamo<br />

pensare ad installare un supporto per poi<br />

piantare dei rampicanti.<br />

Anche sul capanno da giardino che usiamo<br />

durante la stagione più calda per i nostri hobby,<br />

possiamo creare un’isolazione termica<br />

usando i rampicanti, da piantare a ridosso<br />

delle pareti per permettere loro di crescere.<br />

L’interessante di queste piante è la loro tipologia<br />

molto diversa: sempreverdi, a foglie<br />

caduche, a fioritura primaverile e/o estiva e<br />

da frutta.<br />

"Nella categoria dei<br />

sempreverdi troviamo<br />

l’edera nelle sue svariate<br />

specie,"<br />

con foglie di forma e colori differenti. Ci sono<br />

infatti delle edere con le foglie variegate di<br />

colore verde e bianco o giallo, oppure con<br />

le foglie sagittate. Scegliendo questo tipo di<br />

pianta si può giocare anche con i colori, mettendone<br />

a dimora ad esempio una per ogni<br />

caratteristica.<br />

Nei rampicanti a foglia caduca possiamo<br />

nominare la vite vergine (Parthenocissus)<br />

che nella specie “tricuspidata”, grazie alle sue<br />

ventose, è ottima per rivestire inestetici muri<br />

in cemento.<br />

I rampicanti che ci regalano delle belle fioriture<br />

primaverili sono i molto conosciuti<br />

glicini, che con i loro profumati fiori d<strong>ai</strong> colori<br />

tenui – bianco, rosa, lilla – e dalla lunghezza<br />

molto diversa, che in alcuni casi può arrivare<br />

fino a ben oltre il metro, possono farci com-<br />

Glicine.<br />

Diverse varietà di edera.<br />

pagnia nei primi pomeriggi tiepidi dell’anno<br />

mentre ce ne stiamo seduti tranquilli sotto<br />

la pergola.<br />

Possiamo anche nominare la grande famiglia<br />

delle clematidi, che con le loro molteplici<br />

varietà e colori, ci regalano delle bellissime<br />

fioriture che in alcune specie durano anche<br />

tutta l’estate. Importante per questo tipo di<br />

rampicante è proteggere il piede dal sole,<br />

utilizzando una tegola o una tavola di legno<br />

di grandezza ideale, in quanto esse amano il<br />

sole alla chioma e l’ombra alle radici.<br />

Altro arbusto rampicante molto noto alle<br />

nostre latitudini è il Campsis radicans, conosciuto<br />

per le sue infiorescenze a forma di<br />

trombetta di colore arancione o giallo, che<br />

esige una posizione calda e riparata.<br />

Il Gelsomino (Trachelospermum jasminoides),<br />

con la sua abbondantissima e profumatissima<br />

fioritura estiva è molto adatto a formare<br />

delle vere e proprie siepi su dei supporti<br />

adeguati, formando, grazie al suo fogliame<br />

persistente, dei bellissimi muri verdi.<br />

| 03-2010 21


Clematis tibetana tangutica.<br />

Clematis viticella “Etoile Violette”.<br />

Edera variegata.<br />

22<br />

| 03-2010<br />

Siepe di Gelsomino.<br />

Da non dimenticare<br />

"la grande famiglia delle<br />

rose rampicanti, con i<br />

loro fiori d<strong>ai</strong> mille colori<br />

e sfumature."<br />

Qui ci si può sbizzarrire nella scelta, optando<br />

per varietà più o meno profumate e a crescita<br />

vigorosa o più contenuta a dipendenza<br />

dell’uso che se ne vuol fare.<br />

Nei rampicanti a fioritura si può contare anche<br />

su piante meno comuni, come l’ortensia<br />

(Hydrangea anomala petiolaris), l’Akebia<br />

quinata con i suoi bellissimi fiori dalla forma<br />

e dal colore insoliti oppure la Lonicera nelle<br />

sue numerose varietà.<br />

Infine abbiamo i rampicanti da frutta e la più<br />

nota è sicuramente la vite, con le sue diverse<br />

qualità di uva. E questa è forse la pianta per<br />

eccellenza per ricoprire i pergolati dei nostri<br />

giardini, dei nostri grotti e anche delle nostre<br />

case di vacanza perché, in effetti, cresce bene<br />

anche fino ad una quota di 1’000 metri, senza<br />

ovviamente la pretesa di una vendemmia<br />

autunnale ma solo per regalarci la frescura<br />

di un po’ di ombra. Anche il Kiwi (Actinidia<br />

chinensis) è una pianta orm<strong>ai</strong> abbastanza<br />

comune, anche se, visto l’odore poco gradevole<br />

che emana, è poco consigliabile per delle<br />

pergole dove ci sono dei punti di ristoro.<br />

Dal punto di vista prettamente botanico è<br />

molto curioso vedere i metodi con i quali questi<br />

arbusti si arrampicano sui supporti a loro<br />

disposizione. Infatti, alcune specie hanno il<br />

tronco avvolgente (Glicine), altri hanno radici<br />

aeree (Edera), atri sviluppano dei viticci (vite,<br />

alcune clematis), altri ancora hanno invece<br />

bisogno del nostro <strong>ai</strong>uto per delle legature<br />

artificiali (alcune clematis, gelsomino); la vite<br />

vergine si arrampica grazie alle sue ventose,<br />

mentre le rose usano le loro spine uncinate. n


Punto di riferimento Le forme essenziali<br />

stimolano i sensi – USM è in armonia col tuo<br />

personale stile di vita.<br />

Dal 1971 grandi idee per arredare<br />

Dick & Figli SA - Via G. Buffi 10, 6900 Lugano - Tel. 091 910 41 00 - Fax 091 910 41 09<br />

info@dickfigli.ch - www.dickfigli.ch


architettura<br />

Materiali e Nuovi idiomi<br />

Celoria Architects<br />

e 4 Case a Castel San Pietro<br />

Per qualche millennio le civiltà che hanno popolato il nostro pianeta<br />

si sono ingegnate a costruire le proprie dimore con i materiali che<br />

l’ambiente gli offriva. E oggi siamo all’altezza del passato?<br />

di Donato Anchora<br />

architetto dipl.USI OTIA REG-A<br />

A<br />

seconda della cultura, del clima e<br />

delle esigenze funzionali di cui dovevano<br />

tener conto, con lo stesso materiale<br />

hanno sviluppato tecniche costruttive<br />

diverse che hanno generato architetture diverse.<br />

La paletta dei materiali a loro disposizione<br />

era costituita dall’uso della paglia, del<br />

legno, della pietra, delle terre cotte o crude,<br />

delle pelli, dei tessuti, dei vetri e delle ceramiche;<br />

una paletta ricca, ma ass<strong>ai</strong> limitata<br />

se confrontata a quella di cui può disporre<br />

oggi un qualsiasi architetto. Con i processi di<br />

lavorazione industriale, con i ritrovati della<br />

chimica e della fisica e tutte le scoperte tecnologiche<br />

di punta, oggi disponiamo di materiali<br />

nuovi che vengono brevettati di giorno in<br />

giorno e che non esistono in natura e per al-<br />

24<br />

| 03-2010<br />

cuni dei quali l’applicazione resta ancora tutta<br />

da inventare. Non è raro infatti vedere che<br />

ricercatori e produttori si rivolgano a designer<br />

per trovare un’applicazione che renda il materiale<br />

utilizzabile e commercializzabile ripagando<br />

dei notevoli sforzi economici sostenuti.<br />

Ecco allora che a volte, in un connubio felice<br />

di innovazione tecnologica e di inventiva<br />

funzionale e formale nascono nuovi oggetti,<br />

alcuni dei quali non indispensabili, ma che<br />

rendono comunque più ricca e variegata la<br />

vita dell’uomo moderno. E l’architettura cosa<br />

c’entra con tutto questo? Beh, c’entra moltissimo<br />

visto che oggi abbiamo una paletta così<br />

ampia di possibilità per cui in pratica ogni<br />

idea è possibile:<br />

"oggi si può realizzare<br />

tutto o quasi<br />

e l’unico limite<br />

è l’immaginazione! "<br />

Fantastico!! – penserà qualcuno – allora<br />

ogni architettura è possibile, una nuova era<br />

di libertà espressiva si apre davanti <strong>ai</strong> nostri<br />

occhi! Nuove città “ipertecnologiche” con<br />

architetture “superinnovative” costruite con<br />

materiali “ultr<strong>ai</strong>ntelligenti” presto sorgeranno<br />

e renderanno la nostra civiltà migliore e<br />

all’avanguardia!!! Sembra la trama di un film<br />

o di un libro di fantascienza e di fatto rischia<br />

di esserlo, giacché nonostante tutta la tecno-


logia a disposizione l’umanità non si è evoluta<br />

tutta allo stesso modo e non tutti sono al passo<br />

con i tempi. Addirittura in alcune parti del<br />

globo l’uomo non si è più evoluto da migli<strong>ai</strong>a<br />

di anni e vive ancora nelle capanne tra gli alberi,<br />

ma questa è un’altra storia. La tecnologia<br />

c’è, ma spesso è costosa, accessibile a pochi, o<br />

più semplicemente non la si capisce o non si<br />

sa come utilizzarla.<br />

In architettura i tempi di aggiornamento e<br />

adeguamento al “nuovo” sono lunghi. Quando<br />

i romani inventarono l’arco che permise<br />

loro di concepire grandi coperture voltate, ci<br />

vollero poi quasi duemila anni, fino all’invenzione<br />

del calcestruzzo armato, per abbandonare<br />

il primo a favore di una tecnica costrut-<br />

tiva nuova, più flessibile e per certi versi più<br />

economica, che apriva le porte ad una nuova<br />

espressività. E sono poi trascorsi altri cento<br />

anni per la messa a punto e alla diffusione<br />

capillare di questo sistema costruttivo.<br />

| 03-2010 25


26<br />

| 03-2010<br />

Oggi è un materiale accettato e da molti apprezzato,<br />

ma per molto tempo era associato<br />

a valori negativi e non era da tutti ben visto.<br />

Ancora oggi c’è chi manifesta resistenze al<br />

suo utilizzo, perché pensa sia un materiale<br />

troppo giovane per costruire opere eterne.<br />

"Nuovo materiale il più<br />

delle volte non rima con<br />

nuova architettura."<br />

Quando a metà Ottocento si diffuse l’uso<br />

della ghisa e poi dell’acci<strong>ai</strong>o, in ingegneria<br />

prima ed in architettura poi, le forme espressive<br />

adottate richiamavano addirittura gli<br />

ordini architettonici antichi, dando vita ad un<br />

revival di neodorico, neocorinzio, neogotico<br />

e via dicendo. E’ come se in una sorta di spa-


esamento nel dover dare forma a qualcosa<br />

di nuovo ci rivolgesse all’antico per renderlo<br />

ben accetto, per nobilitarlo caricandolo di<br />

idiomi linguistici di un passato aulico che fu.<br />

Si dovette aspettare Mies Van De Rohe con il<br />

Grattacielo in vetro di Berlino (non realizzato),<br />

il Padiglione di Barcellona (Esposizione<br />

Universale del 1929) e il Seagram Building di<br />

New York (1958) e altri straordinari progetti,<br />

per far fare alla pietra, al vetro e all’acci<strong>ai</strong>o<br />

qualcosa di veramente nuovo guidandoci<br />

come un faro verso una nuova via possibile<br />

da percorre.<br />

La paura del nuovo, la paura del non essere<br />

all’altezza del passato, l’idea che il passato<br />

è sempre migliore del presente (paura tipica<br />

dei vecchi!) è un gene congenito in quasi<br />

tutti gli esseri umani e si accresce con l’età.<br />

E’ da dire però che volenti o nolenti siamo<br />

comunque entrati in una nuova era, un’era<br />

in cui si parla di eugenetica, di mutazioni<br />

transgeniche, e di altre diavolerie che ancora<br />

stiamo imparando a conoscere. Siamo<br />

in un’era in cui, giocando a fare dio, l’uomo<br />

pensa di poter essere in grado di fare e disfare<br />

tutto come meglio crede. Le nuove genera-<br />

casa Rémy<br />

luogo 6874 Castel San Pietro, TI, Svizzera<br />

architetti Celoria Architects Sagl, CH-6828 Balerna<br />

committenza Mariangela e Massimo Rémy<br />

cronologia 2007-2010<br />

fotografo Simone Mengani<br />

zioni, a differenza delle precedenti, nascono,<br />

crescono e si alimentano quotidianamente di<br />

iper-innovazione e iper-tecnologia: non guardano<br />

più, o comunque molto poco, al passato,<br />

vivono di presente e si affrettano a vivere di<br />

futuro anticipando gli eventi e cercando, in<br />

una cronica ansia da prestazione, di battere<br />

tutti sui tempi: la volontà di ogni giovane oggi<br />

è poter dire “ci sono anch’io e sono arrivato<br />

prima di tutti”. Partecipare all’evento a volte è<br />

più importante dell’evento in sé. E’ chiaro che<br />

in questo mutante clima culturale<br />

"gli architetti sono chiamati<br />

a pensare in maniera<br />

diversa qualcosa<br />

di nuovo."<br />

Era proprio con il Movimento del Moderno,<br />

nato attorno agli anni ’20 del secolo scorso,<br />

che la parola d’ordine diventava “nuovo”,<br />

ma mentre con questo nell’arco di circa 60<br />

anni ci si riferiva ad un “uomo moderno” nel<br />

relazionarsi con il contesto, la natura, il clima<br />

e tutti gli eventi di fisicità in una volontà<br />

collettiva di ritrovata sintonia con il cosmo,<br />

l’architetto di oggi si trova confrontato con<br />

fenomeni in divenire assi più complessi. L’architetto<br />

di oggi si deve confrontare con trasformazioni<br />

più rapide, accresciute esigenze<br />

tecnico-funzionali, tenendo conto che il suo<br />

committente è un uomo tecnologico in continua<br />

mutazione che vuole apparire ed essere<br />

il soggetto-oggetto della comunicazione di<br />

massa e che vuole che sulla sua bacheca di<br />

Facebook, Twitter o altro, venga lasciato un<br />

messaggio di apprezzamento e approvazione<br />

in tempo reale.<br />

Non interessa più il giudizio dei posteri e non<br />

interessa più costruire per l’eternità, poiché<br />

così come oggi non interessa più il passato<br />

perché <strong>ai</strong> posteri dovrebbe interessare<br />

il nostro presente? Ciò che importa è vivere<br />

al massimo del piacere l’attimo e poiché<br />

esso è fuggente rischia di esserlo anche l’architettura.<br />

Nell’era della comunicazione e<br />

della telecomunicazione di massa, elementi<br />

tr<strong>ai</strong>nanti e trascinanti del fenomeno nuovo<br />

del consumismo di massa, diventa sempre<br />

più imperante “come comunico” e non “cosa<br />

comunico”. E l’architettura come risponde,<br />

come reagisce a tutto questo? E’ in grado,<br />

come nelle epoche passate, di sviluppare<br />

nuovi idiomi più rappresentativi e consoni<br />

ad esprimere le aspirazioni della nostra contemporanea<br />

camaleontica e caleidoscopica<br />

società?<br />

| 03-2010 27


Ogni giorno nascono nuove forme di comunicazione<br />

in tempo reale che neppure la biblica<br />

Torre di Babele potrebbe contenerle tutte e<br />

"l’architettura riesce<br />

ancora ad essere lo specchio<br />

della società e quali<br />

linguaggi adotta, quali<br />

nuovi idiomi sta sviluppando?"<br />

Non è facile rispondere a questa domanda e<br />

forse ci vorrebbe un trattato di molte pagine<br />

per indagare ed interpretare quel che accade<br />

in giro per il mondo. Certo è che si respira<br />

una grande confusione di stili e di forme e, in<br />

una convivenza forzata di vecchio e nuovo,<br />

di revival e di hi-tech, pochi, oppure troppi,<br />

sembrano essere i fari in grado di illuminare<br />

le menti e di guidare verso destinazioni<br />

paradisiache nuove. Esclusi i guru archi-star<br />

detentori e fautori delle mode del momento,<br />

se si vuole vedere qualcosa di nuovo all’orizzonte<br />

bisogna guardare <strong>ai</strong> più giovani se non<br />

<strong>ai</strong> giovanissimi, i quali forse meglio di altri<br />

professionisti, un po’ per l’età e la voglia di<br />

emergere, un po’ perché vivendoli in prima<br />

persona meglio capiscono i mutamenti della<br />

nuova società, sono più disposti a mettersi in<br />

gioco sperimentando nuove forme e nuovi<br />

linguaggi.<br />

Curandosi poco del passato e non temendo<br />

il giudizio del futuro, come una sorta di<br />

Dolce&Gabbana dell’architettura, provano<br />

nuovi accostamenti, sperimentano nuove<br />

applicazioni, utilizzano nuovi materiali e<br />

cercano così di generare qualcosa di diverso,<br />

qualcosa che stupisca, che affascini e che si<br />

presenti come un’esperienza unica ed irripetibile.<br />

Nell’epoca della spettacolarizzazione<br />

necessaria, del voyerismo diffuso e del melting-pop<br />

globale, l’architettura si fa carico di<br />

altri valori, e non si limita più a svolgere il suo<br />

servizio funzionale di luogo dell’abitare e dello<br />

stare, ma vuole andare oltre e diviene un<br />

oggetto da fotografare, un oggetto di design,<br />

un oggetto d’arte, oppure, nella migliore delle<br />

aspirazioni possibili, un ibridazione ed una<br />

fusione di tutto ciò, giacché è orm<strong>ai</strong> lecita e<br />

usuale la contaminazione e sempre più diffu-<br />

28<br />

| 03-2010<br />

so il gusto e la passione sfrenata per il fushion.<br />

Ma è sufficiente mischiare le lingue per avere<br />

una nuova lingua? In molte città cosmopolite<br />

del pianeta i figli dei figli dei migranti sovente<br />

sviluppano una sorta di gergo lessicale costituito<br />

da un miscuglio spesso ass<strong>ai</strong> confuso e<br />

sgradevole di lingue e non è raro udire, per<br />

esempio a Zurigo, ragazzi parlare un impasto<br />

di italiano, tedesco, inglese e dialetti vari<br />

casa Travella<br />

luogo 6874 Castel San Pietro, TI, Svizzera<br />

architetti Celoria Architects Sagl, CH-6828 Balerna<br />

committenza Paola e Rocco Travella<br />

cronologia 2000-2004<br />

fotografie Milo Keller<br />

da far rabbrividire ogni purista della lingua.<br />

Molti concordano nel dire che questa non è<br />

una vera lingua, perché una lingua per esser<br />

tale deve avere una struttura chiara, un vocabolario<br />

possibilmente ricco ed una sintassi<br />

codificata che permetta di formulare frasi e<br />

pensieri anche molto complessi, che siano<br />

comprensibili e riproducibili.


DACHCOM<br />

Non occorre<br />

essere dei geni per<br />

risparmiare energia<br />

coibentare - ora.ch<br />

| 03-2010 29


casa Trapanese<br />

luogo 6874 Castel San Pietro, TI, Svizzera<br />

architetti Celoria Architects Sagl, CH-6828 Balerna<br />

commitenza Barbara e Giovanni Trapanese<br />

cronologia 2004-2005<br />

fotografie Milo Keller<br />

30<br />

| 03-2010<br />

Una nuova lingua è tale se c’è la possibilità<br />

di impararla e usarla. In architettura è ass<strong>ai</strong><br />

difficile sviluppare un nuovo linguaggio, figurarsi<br />

una lingua, perché a differenza di molte<br />

altre discipline essa si trova confrontata con<br />

il rispetto di esigenze tecnico-funzionali e il<br />

rispetto di norme giuridiche, che ne limitano<br />

la libertà assoluta di espressione.<br />

Ci sono voluti architetti come Frank O. Gehry<br />

e il Museo Guggenheim di Bilbao a sconvolgere<br />

con forti scossoni gli accademici e<br />

dimostrare che pur rispettando tutti i vincoli<br />

era possibile percorrere nuove vie progettuali<br />

lungo la variegata creatività architettonica.<br />

Nuovo materiale (titanio) e nuova architettura.<br />

"Con Gehry la funzione<br />

non è più solo funzione<br />

e il gesto non è più solo<br />

gesto,"<br />

distrugge l’architettura fin lì a tutti nota per<br />

fare nuova architettura. Qualche architetto,<br />

pochi a dire il vero, convinto che a problema<br />

nuovo devo rispondere in maniera nuova, osa<br />

cimentarsi, con grande dispendio di energie<br />

creative e risorse personali, nello sviluppo<br />

di un vocabolario fatto di parole nuove, una<br />

sorta di esperanto dell’architettura.<br />

Va da se che per elaborare una nuova lingua<br />

ci vuole un po’ di tempo e possibilmente molte<br />

opere realizzate o da realizzare, a meno<br />

di non essere un nuovo Dante e si riesca a<br />

realizzare l’opera omnia che giustifica l’uso<br />

della lingua in cui è scritta. Dallo tentato primitivismo<br />

dei primi vagiti alla raffinatezza di<br />

discorsi più complessi, la via al nuovo idioma<br />

sarà lunga, erta e piena di ostacoli, e se poi<br />

questa avrà successo o meno, volenti o nolenti,<br />

saranno comunque anche i posteri a<br />

certificarlo.<br />

In Ticino, prolifica terra di architetti in pieno<br />

fermento culturale di stampo internazionale,<br />

si assiste a qualche tentativo in tal senso. C’è<br />

chi, rappresenta bene questo desiderio sfrenato<br />

del nuovo, questa voglia spasmodica e<br />

incessante di sviluppare una nuova lingua,<br />

questa quasi morbosa curiosità per ciò che<br />

è diverso. E’ il caso, per esempio, dello studio


DACHCOM<br />

Celoria Architects di Balerna, che in pochi<br />

anni dalla sua fondazione ha saputo attirare<br />

l’attenzione della critica per la sua particolare<br />

ricerca. Ispirati forse alle avanguardie degli<br />

odierni Steven Holl, Ben van Berkel, Herzog<br />

& De Meuron, e altri, i Celoria Architects cercano<br />

nel solco delle tendenze attuali di realizzare<br />

un’architettura dall’esperienza unica<br />

ed irripetibile;<br />

"sperimentano ogni volta<br />

un nuovo materiale<br />

e una nuova forma, oppure<br />

a materiale noto<br />

cercano di dare nuova<br />

forma e applicazione."<br />

Ed il loro non è solo uno studio del rivestimento<br />

di facciata, come spesso fanno altri<br />

colleghi, ma una vera e propria ricerca tipologica<br />

per generare spazi inusitati e sorprendenti.<br />

Ovviamente, essendo giovani e<br />

dovendosi scontrare con molti tabù e molte<br />

difficoltà, non percorrono un cammino facile,<br />

ma la visione chiara, il coraggio, la determinazione<br />

e un po`di sana incoscienza giovanile<br />

accompagnati ad una buona dose di fortuna,<br />

gli hanno permesso di realizzare opere che<br />

destano curiosità ed interesse, come l’ampliamento<br />

delle Scuole Medie di Balerna di<br />

Isolate come<br />

si deve le pareti<br />

esterne<br />

coibentare - ora.ch<br />

| 03-2010 31


casa Cattaneo<br />

luogo 6874 Castel San Pietro, TI, Svizzera<br />

architetti Celoria Architects Sagl, CH-6828 Balerna<br />

committenza Monica e Paolo Cattaneo<br />

cronologia 2006-2008<br />

fotografo Simone Mengani<br />

32<br />

| 03-2010<br />

prossima inaugurazione e le quattro case<br />

a Castell San Pietro nel mendrisiotto di cui<br />

voglio parlarvi brevemente.<br />

Costruite su una stessa via in momenti temporali<br />

differenti tra il 2003 e il 2010, queste<br />

quattro abitazioni, pur basandosi sullo stesso<br />

principio insediativo e pur inseguendo uno<br />

schema tipologico di base simile ma non<br />

uguale, si presentano come ass<strong>ai</strong> diverse tra<br />

loro.<br />

"Ogni casa mostra la<br />

sua individualità ed è<br />

una storia a se."<br />

Una casa in scandole di rame, una casa in<br />

calcestruzzo bianco, una casa in grigliato<br />

di metallo blu, una casa in policarbonato<br />

bianco. Quattro case per quattro famiglie diverse<br />

tra loro che hanno in comune la voglia<br />

di essere in sintonia con le aspirazioni della<br />

contemporaneità, che non temono il nuovo e<br />

che si sono lasciate affascinare e convincere<br />

dalle argomentazioni degli architetti Aldo<br />

Celoria e della sua compagna di studi, di vita<br />

e di lavoro Federica Giovannini.<br />

Ogni casa è anche o specchio di chi le abita.<br />

Con molta pazienza e talvolta anche con acume<br />

hanno cercato di interpretare al meglio<br />

quelle che erano le richieste della committenza<br />

a cui hanno sovrapposto i propri interessi<br />

e le proprie aspirazioni: ne è nato un dialogo,<br />

a volte un dibattito, turbolento, simpatetico,<br />

sobrio, mediato, riverente ed irriverente al<br />

contempo. Mesi di discussioni, tavole rotonde<br />

prima e durante il cantiere. E alla fine il risultato!<br />

Nuovo, inusitato ed inaspettato.<br />

Non vi racconterò qui i dettagli di questi manufatti<br />

e lascerò che siano le immagini a raccontare<br />

qualcosa di sé, perché a tradurre una<br />

nuova lingua si arrischia di tradurla male.<br />

Mi limiterò a dire che si riscontra quale costante<br />

compositiva di queste quattro case, oltre<br />

l’impianto insediativo, la voglia di percorsi<br />

circolari continui e intrecciati che cercano di<br />

riportare il fruitore sempre al punto di partenza:<br />

è come se si volesse concretizzare in<br />

architettura l’anello di Moebius oppure uno<br />

di quei “motum perpetuum” di Hescher. Se<br />

nella prima casa, quella in rame nota come


casa Travella e che ha ottenuto anche premi<br />

e riconoscimenti, questo desiderio è appena<br />

accennato con il muro piegato all’interno<br />

che genera gli spazi e regge l’edificio, con le<br />

case seguenti ed in particolare quella blu in<br />

metallo tale desiderio risulta più manifesto:<br />

all’interno di un perimetro stabilito la forma<br />

si libera e diviene “spaziopercorso”, esaltando<br />

il dinamismo e le “sorpresa degli spazi”, e<br />

facendo talvolta apparire questi più grandi di<br />

quello che in realtà sono.<br />

Spesso ho sentito dire che lo studio Celoria<br />

Architects è fortunato e perciò riesce a fare<br />

quel che fa: certamente un po’ di fortuna c’è,<br />

ma per riuscire a motivare e a convincere<br />

qualcuno a rischiare tutti i propri risparmi<br />

nella realizzazione di una casa che è in gran<br />

parte un esperimento, ci vuole bravura, capacità<br />

progettuale e gestionale, e la fortuna<br />

come sempre va anche <strong>ai</strong>utata… Aldo Celoria<br />

segue tutti i cantieri con cura maniacale sostenuto<br />

dalla voglia di fare e di imparare ogni<br />

giorno una lezione nuova. In architettura,<br />

come in ogni cosa, si migliora solo facendo.<br />

"Forse non tutto è come<br />

ce lo si aspetterebbe, forse<br />

qualcuno aggrappato<br />

al già conosciuto urlerà<br />

allo scandalo,"<br />

ma i proprietari di quelle case possono star<br />

certi di abitare una casa diversa dalle altre,<br />

unica e forse irripetibile, che parla un nuovo<br />

idioma, che ancora non tutti comprendono,<br />

ma che un giorno forse, quando si arricchirà<br />

di nuovi vocaboli qualcuno inizierà a capire<br />

e a parlare… n<br />

| 03-2010 33


terrazza<br />

Uno spazio<br />

nel calore della casa<br />

Vivere il piacere di abitare <strong>ai</strong> confini tra l’interno e l’esterno e,<br />

nello stesso tempo, godersi natura, paesaggio ed emozioni 365<br />

giorni all’anno. Eccovi alcuni consigli per realizzare il giardino<br />

d’inverno dei vostri sogni.<br />

34<br />

| 02-2010<br />

di Stefano Pescia


Il giardino d’inverno ha origini nordeuropee<br />

e, in particolare, sembra sia stato inventato<br />

in Inghilterra (dove la cultura per<br />

il giardino fu particolarmente importante e<br />

prolifica durante il XVIII e XIX secolo, grazie<br />

all’apporto di famosi paesaggisti). Sono una<br />

derivazione delle prime serre di ferro e vetro,<br />

delle nuove scoperte botaniche e una conseguenza<br />

della trasformazione tipologica della<br />

residenza privata con il pregio di offrire un locale<br />

supplementare alla vostra abitazione da<br />

poter utilizzare comodamente durate tutte le<br />

quattro stagioni. In altri termini si potrebbe<br />

indicarli utilizzando il simpatico slogan Vivi<br />

la tua casa… fuori casa.<br />

Se le condizioni climatiche incostanti impediscono<br />

di godere tranquillamente le stagioni,<br />

una bella veranda in vetro offre la possibilità<br />

di vivere all’aperto rimanendo al coperto.<br />

La veranda è nata per esigenza dell’uomo, di<br />

avere un locale supplementare da poter utilizzare<br />

innanzitutto come serra, o tanti anni<br />

or sono, come limon<strong>ai</strong>a.<br />

Oggi, con l’urbanizzazione del territorio, si è<br />

alla ricerca di un luogo fatto di sensazioni, di<br />

calore, di luci e di effetti. Un ambiente familiare<br />

rilassante e tranquillo in casa propria,<br />

da poter condividere in tranquillità con i familiari<br />

e gli amici, un riparo per gli animali<br />

domestici oppure in compagnia della stessa<br />

natura che ci ha creato, insomma, un posto<br />

dove si vive la vita quotidiana tutto l’anno e in<br />

ogni stagione. Vi sono molte soluzioni per la<br />

progettazione di un luogo creato con vetro: la<br />

forma, lo stile, gli accessori e i tendaggi.<br />

| 03-2010 35


36<br />

| 03-2010<br />

Ma quali sono le condizioni ideali per creare<br />

un giardino d’inverno? Negli ultimi anni, ci<br />

spiega Fabiano Frunz dell’azienda familiare<br />

Frubau E. Frunz e figli di Caslano, specialista<br />

del settore da oltre 20 anni, si è passati dalla<br />

veranda, che una volta era la prima idea di<br />

realizzare un locale supplementare per un<br />

utilizzo di mezza stagione, al desiderio di<br />

voler aggiungere un locale all’abitazione per<br />

sfruttarlo tutto l’anno. Dipende quindi molto<br />

dall’uso che questo ambiente deve assumere.<br />

Se si tratta di un giardino d’inverno<br />

"che viene realizzato<br />

come ampliamento<br />

della casa, le dimensioni<br />

minime sono<br />

da 12/15 mq"<br />

Per disporre di un locale supplementare, funzionale<br />

e ben isolato, se vi è la possibilità è<br />

consigliabile collegarsi direttamente al riscaldamento<br />

centrale della casa.<br />

A diretto contatto con la natura | Nelle<br />

stagioni dove il maltempo imperversa, senza<br />

alcun timore sarete nel bel mezzo delle intemperie,<br />

protetti dal rumore, dal vento e dalle<br />

basse temperature. E all’occorrenza potrete<br />

decidere di spostare, a vostro piacimento, le<br />

singole parti delle vetrate.<br />

"Il giardino d’inverno<br />

ingrandisce i locali interni<br />

e <strong>ai</strong>uta nello stesso<br />

tempo, grazie…"<br />

alla tenuta di calore, a un risparmio d’energia.<br />

Inoltre con le diverse possibilità delle vetrate<br />

e dei sistemi è possibile neutralizzare l’effetto<br />

serra in estate. Oltretutto, le strutture in alluminio<br />

necessitano poca manutenzione ed<br />

hanno una durata eterna.


Scegliete tra la numerose possibilità<br />

d’apertura | La possibilità di chiudere un<br />

portico, una terrazza, una veranda con sistemi<br />

movibili, è un nuovo modo per rendervi<br />

la vita più felice e tranquilla. Grazie alle varie<br />

tecniche di chiusura, ogni singola anta può<br />

essere spostata l‘una verso l‘altra e si possono<br />

raggiungere delle aperture fino al 75%, nel<br />

caso dello scorrevole.<br />

"Con le pareti pieghevoli,<br />

invece, si può<br />

ottenere un’apertura<br />

fino al 95%."<br />

Pareti che oggi sono disponibili in differenti<br />

colori, materiali e forme che naturalmente<br />

condizionano l’investimento che si vuole<br />

effettuare per questo tipo di locale.<br />

38<br />

| 03-2010<br />

Tra le numerose offerte di vetrate vi è pure<br />

un comodo sistema brevettato da una ditta<br />

attiva in Ticino. Si tratta della vetrata Panoramline<br />

pat. N. 04015745.5 (brevetto europeo<br />

Frubau) che è l’unica che offre la possibilità di<br />

ribaltare le ante di 90 gradi, risolvendo il problema<br />

della pulizia dei vetri sul lato esterno,<br />

evitando manovre pericolose o addirittura il<br />

loro smontaggio.<br />

Coperture: quale scegliere? | Il tetto può<br />

essere sviluppo con una struttura fissa oppure<br />

mobile. La copertura fissa, chiaramente<br />

necessita delle aperture perimetrali sulle<br />

pareti per poter arieggiare ed evitare l’effetto<br />

serra che invece, con una copertura mobile,<br />

può essere completamente abbattuto.<br />

La copertura viene tamponata normalmente<br />

in vetro ma ci sono anche altre possibilità<br />

come con lastre in policarbonato alveolare<br />

o in pannelli coibentati in alluminio (ciechi).<br />

"Protezioni solari,<br />

le migliori soluzioni!"<br />

Tende da esterno | Le tende da sole posate<br />

esternamente sui tetti, ovviamente motorizzate,<br />

proteggono il vostro giardino d’inverno<br />

dall’eccessivo surriscaldamento. Per assicurarvi<br />

un clima confortevole e una piacevole<br />

ottica sono disponibili una vasta scelta di<br />

tessuti.<br />

I vari modelli sono stati concepiti per la protezione<br />

di coperture medio/grandi di vetro.<br />

Grazie al meccanismo di pistoni a gas,<br />

incorporati nelle guide, fa sì che il tessuto sia<br />

permanentemente teso per mantenere la<br />

distanza tra la copertura e il tessuto permettendo<br />

così la libera circolazione dell’aria.


Coperture mobili Sunroof ®<br />

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Vetrate Panoramline ®<br />

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| 03-2010 39


Per rendere ulteriormente facile l’uso quotidiano<br />

delle tende, sono disponibili vari comandi<br />

automatici per soddisfare qualsiasi<br />

esigenza.<br />

Tende da interno | Le tende verticali di tessuto<br />

sono un ottimo riparo contro il sole, luce<br />

e rispettosi della privacy, regolando da voi l’inclinazione<br />

delle lamelle. Le tende a rullo o a<br />

plissé sono una decorazione particolare, proteggendo<br />

anch’esse dal calore. Vasta scelta di<br />

tessuti in diverse tonalità di colore e motivi.<br />

Le lamelle in alluminio “piene” o forate, della<br />

tenda alla veneziana, con un’infinità di colori<br />

neutralizza i raggi del sole e sono regolabili<br />

orizzontalmente.<br />

Le tende a plissé per la copertura sono disponibili<br />

in vari tessuti, per riflettere maggiormente<br />

il calore solare, nella parte superiore<br />

(verso l’alto) dispongono di un trattamento<br />

perlato o uno strato d’alluminio, internamen-<br />

40<br />

| 03-2010<br />

te invece con vari colori. Le tende a nuvoletta,<br />

invece, hanno un‘estetica visiva molto<br />

simpatica essendo concepita con del tessuto<br />

sviluppato a cascata.<br />

"Tutti i modelli sono disponibili<br />

con funzionamento<br />

manuale oppure<br />

motorizzato."<br />

Per i prossimi anni i giardini d’inverno continueranno<br />

ad avere una struttura del tetto<br />

in alluminio, una ricca scelta di colori e numerose<br />

possibilità di scegliere anche numerose<br />

soluzioni di illuminazione integrata e di<br />

materiale per la pavimentazione. La ricerca<br />

di effettuare meno struttura e più vetro possibile,<br />

con profili sempre più stretti continuerà<br />

la sua evoluzione, anche tecnologica. n<br />

CONSIGLI UTILI<br />

PER UN GIARDINO D’INVERNO DI QUALITA’<br />

• L’involucro deve essere isolato in tutte le direzio<br />

ni, anche verso il locale riscaldato adiacente.<br />

• Sono indispensabili una protezione solare e delle<br />

aperture di ventilazione, per lo smaltimento<br />

dell’aria calda.<br />

• Sia profili in metallo, sia le fondazioni devono<br />

essere isolate termicamente per non far formare<br />

acqua di condensazione.<br />

• I vetri catturano l’irraggiamento solare senza<br />

farsi scappare il calore, per cui un vetro termoisolante<br />

riduce le perdite termiche e impedisce<br />

la formazione di acqua di condensazione.<br />

• Un tetto tutto vetrato può essere l’origine di un<br />

surriscaldamento del giardino d’inverno, quindi<br />

è raccomandabile di eseguire almeno alcune<br />

parti della copertura non in vetro oppure<br />

prevedere un ombreggiamento esterno.<br />

• Per poter utilizzare un giardino d’inverno<br />

tutto l’anno ci vuole un riscaldamento.


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Design Ronan & Erwan Bouroullec, 2009<br />

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elettrodomestici<br />

42<br />

| 03-2010<br />

Alla scop<br />

della lava<br />

di Pietro Izzi<br />

La lavatrice è oram<strong>ai</strong> un elettrodomestico<br />

considerato indispensabile e a buon<br />

diritto. Prima della sua invenzione nel<br />

1767, lavare i panni era un’operazione complessa<br />

e faticosa, che avveniva interamente a<br />

mano. I primi modelli di lavatrice ricalcavano<br />

semplicemente, in modo meccanico, il movimento<br />

che veniva eseguito manualmente. Da<br />

allora, la lavatrice si è evoluta notevolmente e,<br />

di pari passo, è cresciuta anche l’efficienza di<br />

detersivi e smacchiatori.<br />

Oggi, le lavatrici in commercio, hanno un numero<br />

molto vario di programmi; scegliendo<br />

quello che meglio si adatta alla tipologia di<br />

carico inserito, è possibile ottimizzare i consumi,<br />

migliorare l’efficacia del lavaggio, far<br />

usurare meno i tessuti. Essenzialmente, il tipo<br />

di lavaggio serve a identificare una differente<br />

temperatura dell’acqua, una durata adeguata<br />

del ciclo di lavaggio, e un particolare modo di<br />

svolgimento dello stesso. Nonostante possa<br />

non averne l’aria,


erta<br />

trice giusta<br />

In tutte le case è uno degli elettrodomestici più importanti.<br />

Gli ultimi modelli si orientano verso un consumo di energia sempre<br />

più ridotto, maggiori prestazioni anche in poco spazio, e più<br />

funzionalità unite a un design d’effetto. Ma sappiamo riconoscere<br />

le caratteristiche di una lavatrice di qualità?<br />

"la lavatrice è un elettrodomestico<br />

piuttosto<br />

delicato, e spesso le sue<br />

componenti interne sono<br />

soggette a usura"<br />

prima del tempo o a guasti meccanici. Bisogna<br />

essere molto attenti alle sue caratteristiche,<br />

così da non usarla in maniera errata.<br />

Ogni lavatrice è omologata per poter contenere<br />

un certo numero di chili di panni. Bisogna<br />

assolutamente prevedere una manutenzione<br />

regolare con l’anticalcare, il principale nemico<br />

di questo elettrodomestico.<br />

Inizialmente, le lavatrici non brillavano certo<br />

per bellezza ed estetica ma, oggi i produttori<br />

si sono ingegnati per creare delle lavatrici<br />

non soltanto estremamente funzionali, ma<br />

anche gradevoli alla vista; il che rappresenta<br />

un grande vantaggio dato che, con i moderni<br />

appartamenti, dalle metrature sempre più<br />

piccole, la lavatrice si deve posizionare non<br />

soltanto in una zona lavanderia, ma anche in<br />

bagno o in cucina.<br />

Ecco, quindi, che le forme si ammorbidiscono,<br />

le manopole sono sostituite da bottoni<br />

seminascosti sul fronte, l’oblò si trasforma<br />

in una sorta di “quadro trasparente”, con un<br />

impatto visivo assolutamente gradevole.<br />

| 03-2010 43


Tuttavia, anche l’interno della lavatrice ha la<br />

sua importanza:<br />

"meglio preferire quelle<br />

dotate di vaschetta per<br />

il detersivo in plastica,<br />

piuttosto che in acci<strong>ai</strong>o<br />

e porcellana,"<br />

che si arrugginisce facilmente alla prima<br />

scheggiatura del delicato rivestimento.<br />

Le lavatrici moderne possiedono quasi tutte,<br />

un sistema per la chiusura in automatico di<br />

cestello e oblò, un particolare a cui badare soprattutto<br />

se in casa si hanno bambini piccoli.<br />

I comandi molto complessi, o azionabili tramite<br />

il tatto potrebbero non essere adatti a<br />

persone anziane, data la difficoltà d’uso, comunque,<br />

in commercio esistono molti modelli<br />

realizzati con le tradizionali manopole.<br />

Tuttavia, chi dovesse amare la tecnologia,<br />

non potrà che restare affascinato da questi<br />

display, che nascondono tante utili funzioni.<br />

44<br />

| 03-2010<br />

Tipologie di lavatrici | A seconda delle dimensioni<br />

dell’elettrodomestico e della capacità<br />

del relativo cestello (espressa solitamente<br />

in chilogrammi), le lavatrici possono essere:<br />

l salvaspazio solitamente larghe 45 cm,<br />

con capacità d<strong>ai</strong> 3 <strong>ai</strong> 5 kg<br />

l standard con una larghezza intorno<br />

<strong>ai</strong> 60 cm, con capacità oltre i 5 kg<br />

l extralarge per le grandi quantità di<br />

bucato, con una larghezza che supera<br />

i 60 cm, con capacità sugli 8-9 kg<br />

Il punto è che, per scegliere correttamente,<br />

bisogna tenere conto dei consumi energetici<br />

per ciascun ciclo e della quantità media di<br />

panni sporchi che si devono lavare a settimana.<br />

Molte lavatrici più recenti hanno la capacità<br />

di calcolare il consumo a seconda dell’effettivo<br />

peso della biancheria nel cestello.<br />

"Un altro parametro che<br />

diversifica le tipologie di<br />

lavatrici è quello inerente<br />

<strong>ai</strong> giri di centrifuga."<br />

Più è elevato questo valore, meno acqua rimarrà<br />

nei panni, consentendo un’asciugatura<br />

più rapida. Tuttavia, i panni tendono a stropicciarsi<br />

e a rovinarsi troppo a giri elevati, per<br />

cui è meglio attestarsi su un valore medio che<br />

potrebbe essere più che sufficiente.<br />

Una centrifuga può andare da un minimo<br />

di 800 rpm (giri al minuto), fino a oltre 1500<br />

rpm. Con 800 rpm è meglio avere anche<br />

un’asciugabiancheria o avere la possibilità di<br />

far asciugare i panni in poco tempo. Meglio<br />

scegliere una centrifuga nella fascia tra 1000<br />

e 1500 giri al minuto.<br />

centrifuga fissa<br />

non è possibile impostare i numeri di giri, la velocità della centrifuga<br />

è fissa e non cambia qualunque sia il programma impostato<br />

centrifuga variabile (soluzione migliore)<br />

la velocità cambia a seconda del programma impostato oppure<br />

può essere impostata manualmente dal consumatore


IL NUOVO CATALOGO<br />

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Lavatrice a carica frontale | Questa tipologia<br />

di lavatrice risulta più larga e meno profonda.<br />

Le caratteristiche fisiche della lavatrice<br />

a carica frontale, fanno sì che essa possa essere<br />

utilizzata in casi e modi particolari:<br />

l può essere installata sotto il top della<br />

cucina, per risparmiare spazio, o direttamente<br />

incassata nel resto dei mobili, in qual<br />

caso si chiama lavatrice ad incasso<br />

l è predisposta per l’installazione in colonna<br />

con un’asciugatrice, di solito posta al di<br />

sopra della lavatrice stessa<br />

l se non si verificano i due casi precedenti,<br />

la lavatrice in questione può essere utilizzata<br />

come ulteriore piano d’appoggio per<br />

biancheria, detersivi, ecc.<br />

46<br />

| 03-2010<br />

Vantaggi<br />

• una maggiore capacità<br />

di carico<br />

• la possibilità di sfruttare<br />

piani d’appoggio ulteriori<br />

(per oggetti o per<br />

un’asciugatrice in colonna)<br />

Svantaggi<br />

• dimensioni maggiori<br />

e talvolta ingombranti<br />

• un oblò posto verso<br />

il basso, per cui occorre<br />

per forza chinarsi<br />

per caricarla e scaricarla<br />

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per una migliore qualità di vita,<br />

in perfetta sintonia con la natura.<br />

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Lavatrice a carico dall’alto | La lavatrice<br />

a carica dall’alto in generale occupa meno<br />

spazio, a differenza di quella a carica frontale,<br />

è solitamente più stretta e leggermente più<br />

profonda. L’apertura verso l’alto impedisce di<br />

avere ulteriori piani d’appoggio, ma favorisce<br />

chi ha problemi a chinarsi troppo verso il basso.<br />

Ma lo svantaggio più evidente di questa tipologia<br />

è la capacità di carico, che non supera<br />

di solito m<strong>ai</strong> i 5 chilogrammi. Dunque questa<br />

è una tipologia di lavatrice che ben si adatta<br />

in appartamenti e spazi piccoli, quando a<br />

viverci sono 2 al massimo 3 persone.<br />

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Sistemi di sicurezza | Solitamente una<br />

lavatrice è dotata anche di alcuni dispositivi<br />

di sicurezza, che rendono il suo funzionamento<br />

più efficiente e affidabile evitando<br />

che l’acqua fuoriesca dall’elettrodomestico,<br />

allagando pavimenti:<br />

antitrabocco<br />

un sensore controlla il limite massimo di acqua<br />

nel cestello, bloccandone l’erogazione nel<br />

caso in cui tale livello sia superato, evitando<br />

così allagamenti in casa<br />

antiallagamento<br />

ha lo stesso obiettivo del sistema precedente e<br />

che si mette in funzione nel caso l’antitrabocco<br />

per qualche motivo non abbia operato nel<br />

giusto modo: il sistema di antiallagamento<br />

blocca la lavatrice nel caso in cui ci sia effettiva<br />

fuoriuscita di acqua dall’apparecchio<br />

acqua-stop<br />

blocca la macchina nel caso di guasti <strong>ai</strong> tubi<br />

di carico e scarico.<br />

Alcuni consigli per l’uso<br />

Se fosse possibile, regoliamo sempre il livello dell’acqua, in modo da aumentare l’efficienza: alcuni<br />

modelli, soprattutto quelli recenti con carica dall’alto, sono predisposti per lasciarci effettuare questa<br />

semplice operazione. Se è previsto il risciacquo o la centrifuga extra possiamo usarle per eliminare i<br />

residui di sapone e l’acqua in eccesso: nel primo caso, si tratta di una scelta obbligata qualora si abbiano<br />

persone allergiche in famiglia; nel secondo, è molto utile se si dovrà poi procedere con l’asciugatura.<br />

In lavatrice possiamo lavare davvero un po’ di tutto, dalle scarpe di ginnastica <strong>ai</strong> tappeti: un po’<br />

di attenzione supplementare vogliono i piumini, che non dovrebbero essere centrifugati ma asciugati<br />

nel minor tempo possibile, per evitare che sviluppino quel caratteristico tanfo.<br />

Quando si carica il cestello è meglio evitare di riempirlo fino all’orlo, il bucato si laverà meglio e la<br />

lavatrice non sarà sovraccarica. Consiglio ancora più indicato se dovessimo aver acquistato anche una<br />

lavasciuga.<br />

Non c’è alcuna necessità, di usare quantità spropositate di detersivo. Non è vero che più detersivo si usa,<br />

migliore sarà il risultato. Uno dei fattori principali di un buon lavaggio è dovuto dalla durezza dell’acqua.<br />

Avere un po’ di attenzione nei dosaggi del detersivo non solo <strong>ai</strong>uterà a risparmiare ma sarà utile anche<br />

per salvaguardare l’ambiente.


alcune lavatrici con capienza di 7kg e caricamento frontale<br />

marca Electrolux AEG Miele V-Zug Mio Star Schulthess Novamatic Sibir<br />

modello WA GL 7 E REGINA 2653 W 58-41 Adora L VE 7009 W Spirit eMotion<br />

7040i<br />

WA 7097 WA 7160 SLS<br />

classe di efficienza<br />

energetica<br />

A+ A+ A+ A+ A+ A+ A+ A+<br />

efficacia del lavaggio A A A A A A A A<br />

efficiacia di centrifugazione A A A A A A A A<br />

tipo caricamento caricamento caricamento caricamento caricamento caricamento caricamento caricamento<br />

frontale frontale frontale frontale frontale frontale frontale frontale<br />

capienza kg 7 7 7 7 7 7 7 7<br />

allacciamento acqua calda no no si opzionale no opzionale no no<br />

allacciamento acqua piovana no no si no no opzionale no no<br />

velocità max. centrifuga rpm 1600 1600 1600 1400 1600 1800 1800 1600<br />

costi elettricità e acqua CHF<br />

in 15 anni<br />

825 739 804 844 812 825 825 825<br />

consumo di energia/ciclo kWh 1.19 1.05 1.05 1.19 1.19 1.19 1.19 1.19<br />

consumo di acqua/ciclo litri 49 45 55 52 47 49 49 49<br />

altezza mm 850 850 850 850 850 850 850 850<br />

larghezza mm 600 600 595 595 596 595 595 600<br />

profondità mm 600 600 615 600 540 670 670 600<br />

peso kg 80 76 89 89<br />

prezzo CHF 2'850 3'190 3'590 3'330 999 4'990 4'130 2'650<br />

ulteriori informazioni electrolux.ch aeg.ch miele.ch vzug.ch melectronics.ch schulthess.ch fust.ch sibirgroup.ch<br />

Cosa valutare al momento dell’acquisto?<br />

| Cerchiamo di mettere ordine, e tracciare<br />

quelli che sono i punti fondamentali sui quali<br />

basarsi una volta che si è deciso per l’acquisto.<br />

a) Un dato che non bisogna m<strong>ai</strong> trascurare,<br />

è il consumo energetico: anche se<br />

una maggiore efficienza si paga di più<br />

al momento dell’acquisto, basterà poco<br />

per rientrare della spesa iniziale.<br />

Scegliere se possibile un modello di<br />

classe AAA.<br />

b) Un’altra importante valutazione da compiere<br />

riguarda il luogo in cui sarà posizionata<br />

la lavatrice, poiché da esso dipendono<br />

le dimensioni della stessa.<br />

48<br />

| 03-2010<br />

c) Dopodiché, è importante valutare per<br />

quante persone se ne fa uso;<br />

d) se si ha o meno la possibilità di asciugare<br />

i panni all’aria aperta;<br />

e) il grado di rumorosità dell’elettrodome-<br />

stico, soprattutto se sarà a essere posizio-<br />

nato in uno spazio molto utilizzato come<br />

la cucina;<br />

f) se si ha preferenza per il carico dall’alto<br />

o frontale, anche in relazione alle proprie<br />

condizioni di salute.


In genere, si consiglia di evitare lavatrici d<strong>ai</strong><br />

carichi molto elevati: anche se la biancheria è<br />

tanta, i panni vanno lavati separatamente, a<br />

seconda del tipo di tessuto e del colore, quindi<br />

resta molto difficile sfruttare, ad esempio, un<br />

pieno carico di nove chili.<br />

"Un ultimo parametro<br />

interessante da considerare<br />

riguarda il modo in<br />

cui vengono dati i comandi<br />

alla lavatrice,"<br />

se con manopole o tramite display. Scegliere<br />

quelle che hanno numeri e simboli ben in<br />

vista potrebbe sembrare un consiglio troppo<br />

pedante, invece è molto più facile di quello<br />

che si possa pensare avere davanti a sé il<br />

nuovo elettrodomestico e non riuscire ad<br />

usarlo se non leggendo, tutte le volte da cima<br />

a fondo, il libretto d’istruzioni. n<br />

Forniture idrotermosanitari<br />

Progettazione e realizzazione ambienti bagno<br />

6877 Coldrerio - Via San Gottardo 37 - Tel. 091 646 07 36 - Fax 091 646 07 40<br />

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• Filtrazione<br />

• Chiarificazione<br />

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✓ Meno calcare su superfici,<br />

elettrodomestici e impianti sanitari.<br />

✓ Risparmio d’energia e detersivi.<br />

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| 03-2010 49


S&TRENDSNEWS&TRENDSNEWS&TRENDSNE<br />

NEWS&TRENDS<br />

Soluzioni creative per la vita del futuro<br />

Quest’anno gli studenti di design industriale Electrolux<br />

Design Lab. avevano il compito di immaginarsi<br />

come le persone prepareranno e conserveranno<br />

i cibi o laveranno la biancheria e le stoviglie<br />

nel 2050. Secondo le previsioni all’epoca il 74%<br />

della popolazione mondiale vivrà in un ambiente<br />

urbano. Gli otto contributi migliori appartengono<br />

a designer provenienti da Australia, Cina, USA,<br />

India, Iran, Russia, Francia e Svezia.<br />

www.electrolux.com<br />

50<br />

| 03-2010<br />

L’amore degli architetti per l’acci<strong>ai</strong>o<br />

Le prime collaborazioni tra Forster e dei rinomati<br />

architetti svizzeri risalgono già agli anni ’50. Da<br />

sempre gli architetti hanno saputo apprezzare<br />

la robustezza delle cucine in acci<strong>ai</strong>o Forster e il<br />

valore aggiunto che esse conferiscono agli edifici<br />

che progettano. Alla fiera specializzata Bauen und<br />

Modernisieren 2010 verranno presentati e resi<br />

così accessibili a un vasto pubblico tre progetti<br />

edilizi già realizzati, riprodotti in modo fedele agli<br />

originali.<br />

Tra questi l’edificio denominato Leuenhof, a Berneck<br />

nel canton San Gallo, uno dei pochi condomini<br />

costruiti secondo lo standard Minergia-P<br />

della Valle del Reno sangallese. Ha pianta pentagonale<br />

e ogni appartamento occupa un intero piano.<br />

Per Luzia Bänziger della Bänzigers Architektur<br />

AG era chiaro fin dall’inizio che per questo edificio<br />

del tutto speciale serviva una cucina altrettanto<br />

eccezionale. Il design della cucina in acci<strong>ai</strong>o Forster<br />

sembra fatto apposta per i soffitti e le pareti<br />

in calcestruzzo a vista. Il lato frontale rosso crea<br />

uno spettro cromatico rigenerante, senza per<br />

questo risultare stravagante grazie al più sobrio<br />

rivestimento in acci<strong>ai</strong>o cromato.<br />

www.forster-kuechen.ch


WS&TRENDSNEWS&TRENDSNEWS&TRENDSN<br />

Panoramica<br />

illustrazioni<br />

Refrigerare<br />

con stile e comfort!<br />

In cucina l’impiego del vetro è sempre più apprezzato, sia per il design delle<br />

cucine, sia per le superfici degli elettrodomestici. Le combinazioni frigocongelatore<br />

«americane» Food-Center Bauknecht conquistano con il loro<br />

design e l’elevato comfort. Con le superfici lucide in vetro o simili al vetro e<br />

le maniglie integrate i Food-Center Bauknecht definiscono un nuovo standard<br />

per il design dei moderni frigoriferi e congelatori, che nella primavera 2010<br />

è stato premiato con un award. Tutti i Food-Center Bauknecht sono dotati<br />

di un distributore di acqua integrato, che può essere allacciato direttamente<br />

al tubo dell’acqua potabile. Grazie al becco mobile permette di riempire<br />

senza fatica bicchieri come pure recipienti con le bocche più diverse, caraffe<br />

o bottiglie.<br />

www.bauknecht.ch.<br />

DG200931043 DG2<br />

Un complemento ideale per un arredamento<br />

esigente: i nuovi Food-Center sono gli attuali<br />

highlight di design della Bauknecht.<br />

SPAZIO un modo<br />

diverso di vivere<br />

il bagno.<br />

Inda si arricchisce di nuove e interessanti possibilità<br />

che permettono di adattare i mobili per il<br />

bagno con dei sistemi componibili e moduli misurati,<br />

come l’altezza regolabile, la luce ambientale<br />

e la luce-sveglia, oltre allo specchio di bellezza<br />

e ad ampi spazi contenitivi. Comandi a sfioro<br />

presenti sullo specchio permettono a SPAZIO di<br />

adattarsi ogni volta a seconda del destinatario e<br />

del momento della giornata, offrendo una risposta<br />

innovativa <strong>ai</strong> bisogni dei singoli utilizzatori. Il<br />

MOBILE SPAZIO 48 si presenta nelle dimensioni<br />

cm L120 H190-210 e P59.<br />

www.inda.net<br />

| 03-2010 51<br />

Il de<br />

supe<br />

Cen<br />

to ne<br />

DG200931045 DG2<br />

In qualsiasi momento acqua fresca ghiacciata:<br />

chi dispone di un frigorifero con distributore di<br />

acqua integrato, non ha bisogno di portarsi a<br />

casa grandi quantità di acqua in casse o bottiglie,<br />

che prima vanno messe in dispensa e poi<br />

Con<br />

ripre<br />

e sv<br />

sodd


S&TRENDSNEWS&TRENDSNEWS&TRENDSNE<br />

NEWS&TRENDS<br />

52<br />

Il minimo dispendio per un grande effetto: TerraBloc, il nuovo sistema per muri<br />

con fronte in pietra artificiale si monta in un istante e si adatta a qualsiasi paesaggio.<br />

La struttura di sostegno è stata sviluppata dall’azienda SYTEC Bausysteme<br />

AG di Niederwangen (Berna). Gli elementi del muro di supporto, esteticamente<br />

piacevoli, possono essere disposti a piacere per realizzare pressoché ogni tipo di<br />

curvatura, terrazza o angolazione in un tempo di costruzione brevissimo e con una<br />

stabilità a lungo termine assicurata. Il lavoro è minimo, anche per i terreni difficili<br />

perché con TerraBloc non servono né casseri scomodi e l’avanzamento dei lavori<br />

non è bloccato dal tempo di presa.<br />

www.sytec.ch<br />

| 03-2010<br />

Una bella soluzione<br />

per alti muri di sostegno<br />

Che meraviglia…<br />

il TV LED<br />

più sottile al mondo<br />

L’eleganza della nuova serie di televisori Samsung<br />

9000 cattura ogni sguardo grazie anche alla finitura<br />

in titanio spazzolato e le sue forme minimali con<br />

uno spessore da primato di soli 7,98 mm. Un oggetto<br />

di puro design grazie anche all’innovativo sistema<br />

di installazione a parete. E’ disponibile in tre diversi<br />

formati di schermo - 40, 46 e 55 pollici – ed è in<br />

grado di riprodurre in alta definizione immagini in<br />

tre dimensioni e convertire in tempo reale qualsiasi<br />

contenuto tradizionale in tridimensionale con un livello<br />

di qualità prossimo a quello garantito dalla<br />

riproduzione di film o eventi prodotti in tecnologia<br />

3D. Un concentrato di raffinata tecnologia grazie anche<br />

al processore a 200 Hz, al doppio tuner digitale,<br />

alla piattaforma Internet@TV per accedere a selezionati<br />

contenuti Web tramite, alla connettività Wi-Fi,<br />

alla compatibilità con il protocollo Dlna per il media<br />

streaming e alla possibilità di registrare e riprodurre<br />

contenuti audio e video direttamente da chiavetta<br />

Usb. La ciliegina sulla torta è il telecomando “touchscreen”<br />

con display a colori da tre pollici da cui poter<br />

controllare tutti i file video trasmessi al Samsung<br />

9000 dagli apparecchi digitali presenti in casa.<br />

www.samsung.ch


WS&TRENDSNEWS&TRENDSNEWS&TRENDSN<br />

Biancheria pulita<br />

in tempo record<br />

Con la nuova generazione di macchine Spirit eMotion, la Schulthess Maschinen<br />

SA ha sviluppato ancora una volta dei programmi esclusivi che rappresentano<br />

una combinazione ottimale di delicatezza, efficienza e rapidità nel lavaggio. Con<br />

il programma più veloce si ottiene un bucato perfettamente pulito già a partire da<br />

una durata di 19 minuti. Oltre ad abbassare i consumi di elettricità, i programmi<br />

Espresso rendono il lavaggio ancor più semplice e pratico, lasciando così più tempo<br />

per ciò che nella vita davvero conta. Le variate funzioni intelligenti e i programmi<br />

completamente automatici provvedono a ridurre al minimo i consumi di detersivo<br />

e di acqua; non va solo a vantaggio dell’ambiente, ma anche del portafoglio<br />

www.schulthess.ch<br />

Le forbici per erba a batteria vincenti sul campo<br />

Le forbici per erba a batteria Accu 100 di GAR-<br />

DENA hanno ottenuto il punteggio migliore vincendo<br />

il grande test comparativo pratico della rivista<br />

tedesca del f<strong>ai</strong> da te “selbst ist der Mann”. Il<br />

team di esperti, sotto l’egida del TÜV Rheinland,<br />

ha esaminato attentamente 12 forbici per erba a<br />

batteria e certificato che il marchio GARDENA ha<br />

ottenuto il primo posto tra le forbici per erba dotate<br />

di moderna tecnologia con batterie agli ioni<br />

di litio. “Facili da maneggiare, per tagliare senza<br />

fatica, particolarmente silenziose e con un’autonomia<br />

eccezionale di più di due ore, le forbici<br />

per erba a batteria Accu 100 di GARDENA sono<br />

semplicemente imbattibili”, hanno scritto gli esaminatori.<br />

www.gardena.ch<br />

| 03-2010 53


giardino<br />

54<br />

| 03-2010


Viali e percorsi<br />

un affascinante biglietto<br />

da visita<br />

Il giardino è la sceneggiatura per lo spettacolo quotidiano.<br />

L’arrivare a casa, l’allontanarsi, il ricevere e salutare avvengono<br />

sul viale o vialetto antistante casa nostra e a dipendenza<br />

dal suo tracciato, aspetto e dei punti di vista che ci libera,<br />

l’arrivo è percepito come attrattivo, noioso, banale oppure<br />

stimolante.<br />

di Francesca Kamber Maggini<br />

architetto paesaggista FSAP OTIA<br />

Nei grandi giardini delle regine e dei<br />

baroni in paesi più o meno lontani e<br />

in epoche passate, l’allestimento dei<br />

viali aveva una grande importanza. Il viale<br />

che conduce all’edificio principale spesso<br />

traccia un percorso allungato con viste da<br />

lontano sul palazzo per poi aprirsi davanti<br />

alla facciata principale rialzata per impressionare<br />

il visitatore e evidenziare come il ricevente<br />

deve realmente scendere la gradinata<br />

per mettersi alla parità con chi arriva. Sono<br />

scene ben studiate che rendono evidente<br />

come la cura della immagine propria non sia<br />

una invenzione dei nostri tempi.<br />

L’aspetto e le impressioni che danno un viale,<br />

dipendono dal suo tracciato, dalla sua posizione<br />

rispetto al terreno circostante, dalla<br />

sua pavimentazione e le bordure, dalle<br />

sue dimensioni e la relazione tra lunghezza<br />

e larghezza. La sua posizione incide molto<br />

sull’apparenza unitaria o meno dello spazio<br />

attraversato e il tracciato ha un forte influsso<br />

sulla percezione di tutto il giardino.<br />

Siamo in pochi <strong>ai</strong> nostri tempi a poter misurarsi<br />

con le possibilità dei nobili di allora, ma<br />

come già sottolineato spesso in questa sede,<br />

non è la ristrettezza del posto o dei mezzi a<br />

dover incidere sull’accuratezza del progetto,<br />

anzi semm<strong>ai</strong> deve essere uno stimolo in<br />

più per arrivare veramente alla soluzione<br />

ottimale.<br />

| 03-2010 55


56<br />

| 03-2010<br />

crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea!<br />

Il percorso che ci porta dal suolo pubblico di<br />

fronte alla nostra porta di casa e dei percorsi<br />

interni al giardino che osservano e percorrono<br />

solo i proprietari e i loro ospiti. L’aspetto<br />

quindi va adeguato alla situazione così come<br />

le dimensioni che possono variare di molto.<br />

L’arrivo verso la casa dà la prima impressione<br />

di noi a chiunque passi sulla strada vicina.<br />

E’ il biglietto di visita e in generale esprime<br />

molto bene l’atteggiamento degli abitanti.<br />

E’ una zona molto delicata perchè contribuisce<br />

a dare l’impronta allo spazio pubblico<br />

antistante e ogni proprietario di una casa<br />

deve rendersene conto e assumersi anche le<br />

responsabilità di contribuire all’aspetto positivo<br />

e alla funzione del nostro spazio vitale<br />

in comune.<br />

Di regola per il viale di accesso si rispettano le<br />

prime indicazioni di comodità: una larghezza<br />

minima di metri 1.20, meglio se 1.50, una<br />

pavimentazione liscia che permette l’utilizzo<br />

di mezzi ausiliari per il trasporto di oggetti<br />

pesanti e che sia di facile manutenzione e solida.<br />

Queste premesse non si oppongono alla<br />

ricerca di qualcosa di più, all’analisi attenta<br />

dell’aspetto della pavimentazione e <strong>ai</strong> punti<br />

di vista che per finire mi si presenteranno<br />

tutti giorni. In mancanza di profondità per<br />

inscenare prospettive particolari, possia-<br />

Dimostrazioni gratuite (Inizio ore 14.00)<br />

Manno<br />

15.09.2010 mercoledi<br />

18.10.2010 lunedi<br />

22.11.2010 lunedi<br />

15.12.2010 mercoledi<br />

"Di regola abbiamo due<br />

categorie di viali<br />

e percorsi nel nostro<br />

giardino:"<br />

10.09.2010 venerdi<br />

28.09.2010 martedi<br />

15.10.2010 venerdi<br />

25.10.2010 lunedi<br />

09.11.2010 martedi<br />

26.11.2010 venerdi<br />

crea! Cadenazzo


mo certamente indirizzare l’occhio verso un<br />

dettaglio costruttivo, una pianta particolare<br />

oppure un settore estratto da un insieme.<br />

Per la creazione dei percorsi interni al giardino<br />

siamo più liberi e l’aspetto deve integrarsi<br />

nell’insieme.<br />

"Un percorso abbassato<br />

rispetto alle superfici<br />

circostanti ha qualcosa<br />

di misterioso,"<br />

ma anche di inquietante e deve portare a<br />

uno sbocco. Il sentiero rialzato rispetto alle<br />

altre aree invece sottolinea il distacco dal<br />

terreno, appare più stretto di quello che in<br />

realtà è perchè risulta veramente essere un<br />

passaggio che non posso lasciare e dal quale<br />

quindi sono obbligata a osservare a distanza<br />

ciò che mi circonda.<br />

Il viale a livello del terreno circostante esprime<br />

l’inserimento nello spazio attraversato<br />

e l’asse marcato dal passaggio si può pronunciare<br />

in modo più o meno chiaro, fino ad<br />

arrivare ad una specie di dissoluzione della<br />

linea del viale, creandolo per esempio con<br />

delle lastre strette con giunti larghi all’interno<br />

di un tappeto verde, in modo di alleggerire la<br />

sua presenza all’interno dello spazio. Un viale<br />

in pendenza rende più grandi gli elementi visti<br />

dal basso e più piccoli quelli visti dall’alto.<br />

Il movimento con la pendenza cambia e il<br />

percorso diventa più faticoso oppure leggero.<br />

Opere da Lattoniere<br />

Isolazioni Tetti Piani<br />

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Via al Mulino - 6943 Vezia<br />

Tel. 091 966 35 49 - Fax 091 966 81 45 - donada.sa@bluewin.ch<br />

Sede Amministrativa<br />

Via Sorengo 19 - 6903 Lugano<br />

Il carattere degli spazi attraversati influisce<br />

pure l’apparenza del percorso. Un viale retto<br />

e regolare all’interno ad una folta vegetazione<br />

che invade lateralmente la superficie pavimentata<br />

con le sue foglie può apparire come<br />

percorso sinuoso durante il periodo estivo,<br />

mentre ricompare il disegno geometrico<br />

chiaro durante i mesi invernali in assenza di<br />

gran parte del volume verde.<br />

La scelta della pavimentazione avviene in<br />

base alle percezioni desiderate. Ogni tipo di<br />

materiale è diverso al contatto con i piedi e<br />

può anche avere un influsso sulla velocità e<br />

la leggerezza dei propri movimenti. Per pochi<br />

percorsi all’interno di un giardino è necessaria<br />

l’esigenza dell’utilizzo anche durante<br />

Facciate in Lamiera<br />

Impianti Parafulmine<br />

Servizio Riparazioni<br />

momenti di forte pioggia e la scelta di materiali<br />

più solidi è quindi giustificata solo per i<br />

percorsi obbligati più frequenti. Altrimenti<br />

vale la pena la ponderazione dell’effetto delle<br />

pavimentazioni.<br />

"Le pavimentazioni in<br />

calcestruzzo oppure i lastricati<br />

in generale disegnano<br />

un certo distacco<br />

d<strong>ai</strong> dintorni verdi"<br />

e risultano piuttosto ruvidi al contatto. Un<br />

percorso su ghi<strong>ai</strong>a, gomma, truciolato oppure<br />

su tappeto verde invece risulta più morbido.<br />

www.donada.com


All’interno del nostro soggiorno all’aperto<br />

vale pure un pensiero l’adeguatezza del materiale<br />

per delle passeggiate a piedi nudi e di<br />

conseguenza si scelgono dei materiali piacevoli<br />

al contatto con la pelle. Le pavimentazioni<br />

in legno s’adeguano molto bene al<br />

coperto mentre la loro superficie che si rende<br />

sdrucciolevole con l’umidità sconsiglia spesso<br />

l’utilizzo all’aperto. La scelta del materiale<br />

è anche influenzato dalle caratteristiche delle<br />

superfici limitrofe, a dipendenza se si attraversa<br />

un tappeto erboso, una piantagione<br />

rigogliosa di perenni e arbusti oppure se si<br />

tratta di un sentiero all’interno di un boschetto<br />

piantato.<br />

Le bordure laterali dalle nostre latitudini<br />

spesso sono una esigenza tecnica per proteggere<br />

le pavimentazioni da infiltrazioni<br />

d’acqua e il gelo d’inverno ma possono naturalmente<br />

anche assumere un aspetto decorativo.<br />

La relazione tra la larghezza della<br />

bordura e quella del viale incidono sull’impressione<br />

dell’insieme, così come per esempio<br />

il disegno dei giunti nel lastricato.<br />

58<br />

| 03-2010<br />

Una bordura molto larga stringe la superficie<br />

con la pavimentazione e può farla apparire<br />

più stretta di quello ch’è in realtà.<br />

Giunti trasversali accorciano la prospettiva<br />

del viale, mentre dei giunti longitudinali danno<br />

una impressione di profondità.<br />

Nella nostra cultura di regola si preferisce<br />

la creazione di percorsi diritti, efficienti e il<br />

più corti possibili. Questo non vale per tutte<br />

le società.<br />

"In altre culture<br />

il sentiero non è percepito<br />

come percorso necessario<br />

che deve avvenire<br />

in modo più veloce<br />

possibile, ma"<br />

come atto di movimento e di svago, dove<br />

percorrere un tratto è l’atto principale di ricreazione.<br />

Il tracciato del viale mi permette di mettere in<br />

bella mostra angoli particolari del giardino e<br />

di collegare spazi con caratteristiche diverse.<br />

Percorrendo lo spazio all’aperto si possono<br />

percepire prospettive variate e luoghi che<br />

cambiano aspetto con la variazione della luce<br />

del giorno, si percepisce il caldo e il fresco,<br />

muovendosi dal sole all’ombra e viceversa.<br />

Lo spazio sembra più grande grazie al movimento<br />

e alle viste variate.<br />

Le curve e i cambiamenti di direzione possono<br />

quindi diventare non unicamente una necessità<br />

ma si possono sfruttare per mettere in<br />

evidenza un comparto piuttosto che un altro<br />

e per fare in modo di percepire un elemento<br />

da angolazioni diverse.<br />

Il percorso va quindi sfruttato e progettato in<br />

tutti i suoi aspetti e l’insieme delle scelte va<br />

ponderata attentamente. Il tragitto può certamente<br />

assumere anche un aspetto filosofico<br />

e il percorso e la contemplazione diventare<br />

elementi della ricreazione giornaliera nel<br />

proprio angolo rubato alla frenesia di oggigiorno.<br />

n


Il vetro nel bagno:<br />

magici riflessi per un’oasi<br />

di benessere<br />

L’impiego del vetro nel bagno trasforma il quotidiano rito della cura<br />

del corpo in un prezioso momento rigenerante. Le sue suggestive<br />

trasparenze e i magici riflessi creano un’atmosfera vivace, conferendo<br />

all’ambiente circostante una delicata leggerezza.<br />

Le qualità di igiene e purezza rendono<br />

il vetro un eccellente materiale per la<br />

creazione di moderni spazi all’interno<br />

del bagno. Oltre al classico specchio, indispensabile<br />

complemento d’arredo, il vetro<br />

viene impiegato come piano lavabo, rivestimento<br />

parete o doccia oppure come elemento<br />

divisorio.<br />

Il vetro utilizzato è un vetro di sicurezza<br />

temperato che può essere fornito con due<br />

differenti superfici, brillante o satinata. Sulla<br />

superficie brillante la luce penetra, viene<br />

inglobata e poi rifratta. Un luminoso gioco<br />

di luci che fa emergere la profondità del materiale.<br />

La superficie satinata invece unisce<br />

elevata trasparenza con un piacevole effetto<br />

di dispersione. Entrambe le superfici possono<br />

anche essere smaltate, sul retro del vetro, con<br />

colori ceramici ecologici. Nel processo di<br />

smaltatura il colore viene fuso nel vetro ad<br />

alte temperature. Il vetro smaltato possiede<br />

così un’uniformità cromatica e colorati effetti<br />

diffusori immutabili nel tempo.<br />

"Qualsiasi colore, che<br />

sia RAL o NCS, può essere<br />

riprodotto su vetro."<br />

Di grande interesse è senza dubbio l’inserimento<br />

di una parte argentata (specchio)<br />

su una lastra in vetro. Ne scaturisce una<br />

superficie, liscia ed uniforme al tatto, che<br />

combina leggere trasparenze con suggestivi<br />

riflessi. Questo particolare trattamento, denominato<br />

di argentatura parziale, permette<br />

l’integrazione di uno specchio, di qualsiasi<br />

forma e dimensione, nel vetro. Il risultato è un<br />

ricercato prodotto di forte impatto estetico e<br />

funzionale.<br />

Le ultime innovazioni tecniche consentono<br />

l’applicazione della stampa digitale. Immagini,<br />

motivi o semplicemente decori vengono<br />

direttamente impressi sul vetro. Questa<br />

moderna tecnologia permette la creazione<br />

di brillanti coordinati: sul vetro può essere,<br />

per esempio, riportato il medesimo stampato<br />

presente sulla biancheria da bagno. Si<br />

possono così concepire decorazioni uniche<br />

ed individuali che conferiscono al bagno un<br />

tocco personale ed esclusivo. n<br />

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vetro<br />

| 03-2010 59


feng shui<br />

I quattro animali<br />

dello spicchio celeste<br />

60<br />

Il Feng Shui è essenzialmente armonia. L’armonia della casa<br />

e dentro la casa si ottiene quando le quattro energie delle<br />

direzioni principali -nord e sud, est ed ovestsono<br />

in rapporto equilibrato. Il fuoco (sud) non deve asciugare<br />

l’acqua (nord) e il metallo (ovest) deve sostenere il legno (est).<br />

| 03-2010<br />

di Marina Montanaro<br />

architetto d’interni<br />

Per questo la casa ideale sarà sempre<br />

un piccolo cubo al centro di un grande<br />

giardino, anche se abitiamo in centro<br />

città. Ideale nel senso che il piccolo cubo al<br />

centro del grande giardino è il modello di<br />

riferimento per ottenere l’armonia degli spazi<br />

interni e l’armonia dell’edificio rispetto allo<br />

spazio che lo circonda.<br />

"La casa ideale, secondo<br />

il Feng Shui, è posizionata<br />

così da avere una<br />

montagna alle spalle, un<br />

lago di fronte, un edificio<br />

più alto a sinistra ed<br />

uno più basso a destra."<br />

Immaginate lo spazio celeste come una grande<br />

cupola divisa in quattro spicchi: quello<br />

dove il sole sorge, quello dove il sole raggiunge<br />

lo zenit, quello dove il sole tramonta e quello<br />

dove non c’è m<strong>ai</strong> sole. Egualmente, di notte,<br />

in queste porzioni di cielo sorge la luna con le<br />

sue stelle. Ognuno di questi spicchi celesti è<br />

governato da un animale simbolico: Il Drago<br />

Verde, la Fenice Rossa, la Tigre Bianca, la Tartaruga<br />

Nera.


Est: il Drago Verde<br />

Forse non avete m<strong>ai</strong> visto un drago verde, ma<br />

di certo conoscete il coccodrillo. Animale<br />

dalla forza insospettabile, invisibile come il<br />

sole che ancora non è sorto, acquattato in un<br />

canneto o in un boschetto di bambù, attende<br />

pazientemente il momento propizio per<br />

manifestarsi. Come l’Oriente e la Primavera,<br />

"il Drago Verde rappresenta<br />

tutto ciò che cresce<br />

e prospera,"<br />

tutto ciò che si evolve e ruota nella direzione<br />

della Luce. La porta d’ingresso della casa<br />

trova qui la sua collocazione ideale.<br />

Sud: la Fenice Rossa<br />

Anche la fenice è un animale mitico, un uccello<br />

in grado di risorgere dalle proprie ceneri.<br />

L’uccello più simile alla fenice è l’aquila,<br />

unica creatura –si dice- in grado di fissare<br />

il sole senza pericolo, regina dei cieli e delle<br />

cime più elevate. Come il fuoco che si mantiene<br />

a lungo nelle proprie ceneri, la Fenice<br />

rappresenta il Sud e l’Estate, il sole nel pieno<br />

vigore e la luna nel pieno splendore.<br />

"Il lato sud della casa<br />

deve essere sgombro da<br />

alberi e mura,"<br />

offrire un panorama il più possibile ampio ed<br />

aperto. Questo è il luogo ideale per collocare<br />

una piscina o un laghetto.<br />

Ovest: la Tigre Bianca<br />

Questa tigre è molto rara e compare solo in<br />

autunno, stagione che rappresenta. La sua<br />

bellezza maestosa non inganni: è un monito.<br />

Annuncia un periodo di freddo e scarsità di<br />

cibo, cui l’uomo può ovviare prendendo le<br />

dovute precauzioni. Tradizionalmente l’autunno<br />

è la stagione della contemplazione e<br />

del declino: il sole sorge più tardi e le giornate<br />

sono brevi. Ma i boschi si vestono di splendidi<br />

colori e offrono castagne; nei campi matura<br />

l’uva.<br />

Per trarre profitto dal monito della Tigre bianca<br />

si crei un sentiero sul lato ovest della casa.<br />

"Quanto al terreno, il<br />

lato Ovest dovrebbe essere<br />

sempre meno elevato<br />

del lato Est."<br />

Nord: la Tartaruga Nera<br />

Nei più antichi testi di Feng Shui in cui comp<strong>ai</strong>ono<br />

i Quattro Animali, testi risalenti a<br />

2400 anni Avanti Cristo, la tartaruga è un animale<br />

fiabesco, una chimera, metà tartaruga e<br />

metà serpente. Questo curioso animale, detto<br />

anche il Guerriero Oscuro, protegge la casa<br />

alle spalle e rappresenta la Notte e l’Inverno.<br />

In questa porzione di cielo non ci sono né<br />

Sole né Luna ma le costellazioni non cambiano:<br />

qui abbiamo la Stella Polare che indica<br />

la direzione alle carovane e <strong>ai</strong> naviganti.<br />

Intorno a lei sembra ruotare tutto l’universo<br />

ed anche la nostra casa.<br />

"Sulla parete Nord è<br />

bene mettere una finestra<br />

alta e stretta,"<br />

orientata in modo da vedere il Piccolo Carro<br />

e dalla quale tutta la casa può essere ventilata<br />

al mattino, grazie all’aria fresca che<br />

scende dalla montagna che dovrebbe starle<br />

alle spalle.<br />

Connettersi all’Universo<br />

Lo spirito degli Animali ci ricorda l’importanza<br />

di rimanere coscientemente connessi<br />

all’universo, anche se viviamo in un mondo<br />

fatto di automobili e computer, in cui orm<strong>ai</strong><br />

solo una frazione dell’umanità è impiegata<br />

nell’agricoltura.<br />

Animali selvaggi e animali mitici sono il simbolo<br />

di quel legame con la Natura che troppo<br />

spesso l’uomo dimentica: la Volta celeste e<br />

la Terra, con i loro moti e le loro stagioni, trasmettono<br />

al nostro cuore un ritmo armonioso<br />

e pacificante.<br />

L’armonia della casa e l’armonia dentro la<br />

casa si fondano sull’armonia interna dei suoi<br />

abitanti. n<br />

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f<strong>ai</strong> da te<br />

Il cassone e la casetta<br />

a prova di intemperie<br />

e ingombro<br />

Chi ha il piacere di curare il proprio giardino dispone di numerosi<br />

attrezzi che in autunno si preparano a un meritato riposo. Ma dove<br />

riporli e come conservarli al meglio per la prossima primavera?<br />

Qualcuno sostiene che il giardino merita<br />

la stessa cura dedicata al salotto<br />

di casa. Ecco perché a settembre è<br />

utile iniziare a riflettere se abbiamo a disposizione<br />

una specifica struttura per riporre<br />

gli attrezzi o l’arredamento da giardino. In<br />

commercio non manca certamente un’ampia<br />

gamma di cassoni o casette in legno, a<br />

pannelli preassemblati o ad incastro, naturali<br />

o trattati a prova di intemperie e anche<br />

in metallo termo laccate, con garanzie fino<br />

a 10 anni .<br />

Sono disponibili in tutte le misure e realizzazioni<br />

personalizzate ma non sempre la<br />

grandezza offerta è quella che vi è più utile.<br />

Non preoccupatevi le possibilità di crearne<br />

una con le vostre abilità manuali e a prezzi<br />

accessibili è altrettanto ampia, funzionale e a<br />

prova di pioggia, neve e umidità.<br />

62<br />

| 03-2010<br />

di Stefano Pescia<br />

"Per un cassone sui diversi<br />

cataloghi le misure<br />

standard si orientano<br />

da 150/170 cm in larghezza,<br />

70 cm in altezza<br />

e 50 cm in profondità"<br />

Se non riuscite a trovare la misura desiderata<br />

è possibile far tagliare le componenti in materiale<br />

diverso da tagliare secondo le vostre<br />

necessità.<br />

Un cassone con le misure sopra indicate ha<br />

un costo che si aggira attorno <strong>ai</strong> 300/400 franchi<br />

a dipendenza del materiale scelto.<br />

Il negozio specializzato in articoli <br />

vi offre pure una consulenza sulle parti che<br />

meglio si adattano a essere montate sui lati,<br />

dove e come procedere alle strutture di rinforzo<br />

per non rovinarla negli spostamenti.<br />

Quindi, oltre al luogo dove volete collocare la<br />

struttura in prefabbricato valutate con attenzione<br />

la quantità e il tipo di oggetti da riporre.<br />

Se scegliete la soluzione in legno si possono


prendere delle perline, del compensato tradizionale<br />

o marino.<br />

Quest’ultimo come già indica il nome è particolarmente<br />

adatto a resistere alle intemperie<br />

ma, nel contempo, è comprensibilmente più<br />

caro.<br />

Indipendentemente dalla scelta del tipo di<br />

contenitore e in funzione di qualsiasi genere<br />

di terreno d’appoggio, in particolare l’erba,<br />

"è importantissimo tenere<br />

sollevato il cassone<br />

o la casetta degli<br />

attrezzi di almeno<br />

5 cm da terra."<br />

Un’efficace soluzione che favorisce la circolazione<br />

dell’aria limitando il formarsi di umidità.<br />

Inoltre, conclude Marco Manca, nei nostri<br />

centri abbiamo il vantaggio di disporre di un<br />

tintometro, in grado di creare qualsiasi tipo<br />

di colore, anche la stessa tinta della propria<br />

casa, sia per la vernice sintetica, sia per quella<br />

a base d’acqua. n<br />

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Sette saggi consigli<br />

1. Evitate di riporre gli attrezzi da giardino in contenitori che sviluppano eccessivo calore che può danneggiare<br />

le parti meccaniche o in plastica.<br />

2. Per allungare la durata degli attrezzi da giardino non ammassateli nei contenitori o negli angoli di cantina<br />

o garage ma appendeteli a una parete, utilizzando anche gli appositi ganci .<br />

3. Le casette per gli attrezzi, generalmente realizzate in legno, sono anche molto gradevoli alla vista<br />

e salvaguardano la bellezza del giardino.<br />

4. Le casette o in contenitori realizzati in PVC o metallo, sono molto resistenti e non richiedono<br />

una particolare manutenzione.<br />

5. Se si sceglie la casetta degli attrezzi di una dimensione sufficientemente grande, l’interno può diventare<br />

anche uno spazio dove coltivare i propri hobby, senza la preoccupazione di sporcare<br />

6. Evitate di inserire nel cassone o nella casetta degli attrezzi degli oggetti umidi che possono rovinare gli interni<br />

7. Il materiale più soggetto ad emettere dei fastidiosi rumori quando piove è il cassonetto o la casetta il metallo.<br />

Vi sono comunque delle efficaci possibilità di isolare le componenti per attutire il rumore dell’acqua.<br />

il sistema per muri a secco<br />

di grandi dimensioni<br />

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sua speciale conformazione, il problema della realizzazione<br />

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energia<br />

Risparmio energetico<br />

e comfort<br />

un binomio vincente!<br />

Nei paesi industrializzati si trascorre orm<strong>ai</strong> il 90% del proprio tempo in ambienti chiusi con<br />

un grado di comfort interno spesso insufficiente a garantire il nostro benessere e in alcuni<br />

casi addirittura la nostra salute; di qui l’aumento del numero di persone che denunciano<br />

problemi di carattere respiratorio, asmatico e allergico.<br />

64<br />

| 03-2010<br />

di Maria Mazza<br />

e Stefano de Angelis<br />

Il raggiungimento di un comfort ottimale<br />

interno dipende sia da fattori evidenti<br />

quali la qualità dell’illuminazione e<br />

dell’isolamento acustico, sia da fattori meno<br />

evidenti come la temperatura media radiante,<br />

la temperatura e l’umidità interne e la qualità<br />

dell’aria in genere.<br />

La temperatura media radiante corrisponde<br />

alla temperatura media delle superfici che<br />

delimitano lo spazio e dovrebbe essere simile<br />

il più possibile alla temperatura interna<br />

per evitare, ad esempio durante la stagione<br />

invernale, il rapido trasferimento di calore<br />

per irraggiamento dal nostro corpo verso le<br />

superfici fredde perimetrali. Questo fenomeno<br />

comporta una sorta di ‘stress termico’ che<br />

ci porta a percepire una sensazione di freddo<br />

e quindi di malessere nonostante l’interno<br />

dell’ambiente sia riscaldato. Di qui la grande<br />

importanza rivestita dal grado di isolamento<br />

dell’involucro esterno degli edifici: maggiore<br />

é l’isolamento minore risulterà essere infatti<br />

la differenza tra temperatura media radiante<br />

e temperatura interna.


Come la temperatura media radiante anche<br />

la temperatura interna e l’umidità contenuta<br />

nell’aria condizionano a loro volta il nostro<br />

benessere.<br />

Un’elevata presenza di umidità nell’aria ostacola<br />

la traspirazione dandoci una sensazione<br />

di forte malessere.<br />

"Più é alta la temperatura<br />

maggiore é la quantità<br />

di umidità che l’aria<br />

può contenere;"<br />

se a 20°C si dovrà quindi arrivare a circa un<br />

80% di umidità relativa per sentirsi a disagio,<br />

a 25°C sarà sufficiente un’umidità relativa del<br />

58% per avere il medesimo risultato.<br />

Possiamo quindi affermare che un grado di<br />

comfort adeguato si avrà con un’umidità relativa<br />

compresa tra il 40 e il 60% e mantenendo<br />

la temperatura interna compresa tra i 18°C e<br />

i 23°C durante la stagione fredda e di 6/7°C<br />

inferiore rispetto a quella esterna durante la<br />

stagione estiva.<br />

Non si deve però dimenticare come il comfort<br />

ottimale dipenda in gran parte anche dalla<br />

qualità stessa dell’aria interna, per ottenere<br />

la quale il punto di partenza é sicuramente<br />

quello di prevedere un continuo ricambio<br />

dell’aria interna. Negli ambienti interni con<br />

permanenza di persone dove non venga garantito<br />

infatti un regolare ricambio d’aria, in<br />

breve tempo aumenta la concentrazione di<br />

umidità, di anidride carbonica prodotta dalla<br />

respirazione e di altre sostanze prodotte dalle<br />

attività umane che rendono nell’insieme<br />

l’aria viziata e pesante e sono motivo di un<br />

insinuante e persistente malessere.<br />

Uno dei metodi più diffusi ed efficienti per<br />

ventilare in modo appropriato e regolare gli<br />

ambienti é quello della ‘ventilazione continua<br />

con recupero di calore’.<br />

Risparmio di energia<br />

a tutto spiano!<br />

Domotec ROTEX – Il sistema di<br />

riscaldamento del futuro.<br />

L’energia si fa sempre più preziosa e<br />

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energetico vi consente di aumentare<br />

il comfort risparmiando allo stesso<br />

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caldamente raccomandato<br />

| 03-2010 65<br />

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foto 1<br />

Il concetto di ventilazione continua controllata<br />

nasce di pari passo con il concetto di<br />

edilizia a basso consumo energetico.<br />

"Gli edifici a bassissimo<br />

consumo energetico,<br />

grazie ad un involucro<br />

edilizio altamente isolato,<br />

si caratterizzano"<br />

per la grande riduzione delle perdite termiche<br />

dovute alla trasmissione. Di conseguenza le<br />

perdite da imputare alla ventilazione (causate<br />

per esempio dall’apertura sconsiderata delle<br />

finestre per dare aria agli ambienti anche nel<br />

periodo invernale) diventano una quota rilevante<br />

del consumo complessivo di energia.<br />

La ventilazione continua risponde quindi<br />

all’esigenza di ridurre al minimo questo genere<br />

di perdite.<br />

Il principio su cui si basa il concetto di ventilazione<br />

continua é quello di rendere l’edificio il<br />

66<br />

| 03-2010<br />

più possibile ermetico all’aria e di assicurare<br />

al contempo, grazie ad un impianto di flusso<br />

d’aria costante e controllato, un ricambio<br />

continuo dell’aria interna senza necessariamente<br />

essere obbligati ad aprire porte e<br />

finestre per arieggiare gli ambienti.<br />

In un sistema di ventilazione continua con recupero<br />

di calore l’aria viene captata dall’esterno<br />

e immessa all’interno dell’edificio costantemente<br />

e a bassa pressione, generalmente<br />

lungo il perimetro dei locali abitati (foto 1).<br />

L’aria viene poi aspirata da apposite bocchette<br />

(foto 2) collocate in corrispondenza di bagni e<br />

cucine per essere infine da qui espulsa verso<br />

l’esterno dopo essere stata fatta passare attraverso<br />

uno scambiatore di calore dove l’aria<br />

fresca in entrata in inverno recupera l’energia<br />

termica dell’aria viziata in uscita.<br />

Associando l’impianto ad un collettore terrestre<br />

(foto 3), un sistema di tubature appositamente<br />

predisposte nel terreno attraverso<br />

le quali viene fatta fluire l’aria prima che ven-<br />

ga immessa nell’edificio, avendo il terreno<br />

una temperatura costante che differisce di<br />

qualche grado rispetto a quella esterna, sarà<br />

possibile pre-riscaldare l’aria in inverno e preraffreddarla<br />

in estate.<br />

"L’installazione di un<br />

impianto di ventilazione<br />

continua, con recupero<br />

di calore, permette sicuramente<br />

di godere di<br />

numerosi vantaggi"<br />

Oltre ad assicurare una notevole riduzione<br />

dei consumi dovuti alla climatizzazione interna,<br />

consente di raggiungere un elevato<br />

comfort interno difficilmente raggiungibile<br />

altrimenti.


L’energia, così importante<br />

per la nostra vita!<br />

Avete m<strong>ai</strong> provato a pensare ad una vita senza energia? Senza l’energia elettrica,<br />

per esempio, che ogni giorno vi accompagna nello svolgimento delle vostre attività<br />

più diverse: dal lavoro alla vita domestica, dalle attività ricreative alle feste in<br />

famiglia...<br />

Avete m<strong>ai</strong> provato a pensare cosa succederebbe se non disponessimo<br />

di acqua potabile in abbondanza?<br />

E se non ci fosse il gas a riscaldare le nostre case d’inverno?<br />

Sono risorse preziose, da usare con parsimonia e in maniera<br />

intelligente.<br />

Lia, la regina<br />

dell’energia,<br />

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C o n s u m a r e<br />

moderatamente!<br />

Voi e le vostre<br />

Oreficeria, Lugano, 2010


foto 3 Un impianto di ventilazione continua permette<br />

infatti di essere immersi costantemente<br />

in un ambiente dove l’aria é fresca e purificata;<br />

il fluire continuo a bassa pressione<br />

dell’aria <strong>ai</strong>uta inoltre ad eliminare non solo i<br />

problemi legati all’umidità, ma anche quelli<br />

collegati al Radon, un gas radioattivo proveniente<br />

dal terreno e abbastanza diffuso nel<br />

nostro territorio.<br />

foto 2<br />

Il Radon solitamente ristagna nei locali a<br />

diretto contatto con il terreno creando un<br />

ambiente dannoso per la nostra salute tanto<br />

che lo stesso Cantone obbliga i progettisti ad<br />

adottare misure che risolvano il problema. E’<br />

inoltre dimostrato che l’aria che respiriamo<br />

nelle città e negli ambienti interni risulta avere<br />

un equilibrio tra ioni negativi e positivi decisamente<br />

alterato che porta le persone sensibili<br />

a sensazioni di disagio e di malessere.<br />

Volendo raggiungere l’optimum, è quindi<br />

possibile associare un sistema di ionizzazione<br />

dell’aria all’impianto di ventilazione<br />

ISO 14001<br />

ISO<br />

9001<br />

continua ottenendo il riequilibrio delle cariche<br />

elettriche presenti nell’aria che respiriamo<br />

e un grado di purezza ancora maggiore<br />

dell’aria interna (foto 4). La ionizzazione infatti,<br />

agendo direttamente sul campo elettrico<br />

presente nell’aria riequilibra il rapporto tra<br />

ioni positivi e ioni negativi.<br />

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foto 4<br />

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i disagi di spostamento.<br />

In una realtà dominata dall’incertezza verso<br />

il futuro, le tecnologie che assicurano un<br />

cospicuo risparmio energetico come un impianto<br />

di ventilazione controllata, rappresentano<br />

una delle risposte possibili e responsabili<br />

di fronte alla graduale diminuzione delle<br />

risorse energetiche e all’aumento vertiginoso<br />

dell’inquinamento dell’aria per il quale alle<br />

nostre latitudini proprio gli edifici sono fortemente<br />

corresponsabili.<br />

Il binomio risparmio energetico e comfort é<br />

possibile.<br />

Sta a noi scegliere se soccombere con un<br />

atteggiamento di pessimismo verso il futuro<br />

e verso quelle che sono le potenzialità dell’uomo<br />

o bensì credere nelle possibilità che le attuali<br />

tecnologie ci offrono e dare più speranza<br />

anche alle generazione future. n<br />

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| 03-2010 69


camino<br />

Il fuoco<br />

luce e magia<br />

della casa<br />

70<br />

| 03-2010<br />

di Stefano Pescia<br />

Il caminetto ha da sempre avuto un potere unificante<br />

rappresentando una fonte di apprezzata compagnia.<br />

Un fascino intramontabile anche nelle abitazioni moderne<br />

grazie al suo potere di sapersi trasformare in elemento<br />

architettonico e decorativo. Ecco come potete godere<br />

l’avvolgente calore che riscalda la voglia di vivere.<br />

Tulikivi Valkia.


Dove c’è fiamma c’è vita! Da anni il<br />

camino si è affermato anche come<br />

un accessorio d’arredamento tanto<br />

da poter essere trasformato come desidera<br />

il cliente, con del marmo in diversi colori e<br />

forme oppure con dei rivestimenti lineari in<br />

colore bianco. Per la sua fornitura, costruzione<br />

e il corretto funzionamento necessita di<br />

un’indubbia competenza ed esperienza. Nel<br />

nostro viaggio nel mondo del secolare focolare<br />

della casa ci siamo volutamente rivolti<br />

ad un esperto del settore. Rocco Cipriano<br />

è da oltre 20 anni un affermato consulente<br />

della Comedil SA , azienda ticinese del settore<br />

attiva dal 1980 con sede a Grancia.<br />

Quando vale la pena mettere un caminetto<br />

in un appartamento? | In passato<br />

era una soluzione impegnativa e piuttosto<br />

rara. Nelle costruzioni di oggi la tendenza è<br />

in aumento anche se la necessità di installare<br />

una canna fumaria rende il compito più<br />

impegnativo anche perché, nel caso di una<br />

proprietà per piani, è necessario l’accordo di<br />

tutti gli inquilini. Un ulteriore complicazione<br />

è rappresentata dal fatto che un camino <strong>ai</strong><br />

piani superiori o all’attico si confronta con<br />

il problema di portare la legna nell’appartamento.<br />

"Un’alternativa è installare<br />

un camino a gas che<br />

ha un rendimento simile<br />

a quello a legna"<br />

Tra i due tipi di camino, a legna e a gas,<br />

quali sono le differenze? | Dobbiamo anzitutto<br />

considerare che ambedue sono dei<br />

prefabbricati di dimensioni diverse solitamente<br />

larghi 80 cm e alti 150 cm. Per quanto<br />

concerne i costi sono simili. Se la casa non<br />

dispone già di un impianto a gas dobbiamo<br />

considerare che è necessario installare una<br />

conduttura che porti il combustibile al camino.<br />

Inoltre il camino a gas è facilmente<br />

gestibile con un telecomando per accendere<br />

e spegnerlo. Nella maggioranza dei casi chi<br />

costruisce una casa unifamiliare si indirizza<br />

al classico camino a legna.<br />

| 03-2010 71


Rüegg Neptun.<br />

L’installazione di un camino è una buona<br />

alternativa per contenere i costi dell’aumento<br />

del prezzo dell’olio da riscaldamento?<br />

| Oggi nella maggioranza dei casi<br />

si rimane ancora legati al riscaldamento<br />

tradizionale a gasolio attraverso la posa di<br />

serpentine nel pavimento. Spesso però si opta<br />

per l’installazione di un pannello solare o si<br />

aggiunge il camino a legna.<br />

72<br />

| 03-2010<br />

Quest’ultimo è particolarmente utile nelle<br />

mezze stagioni, tra settembre e novembre e<br />

poi di nuovo da marzo a maggio per <strong>ai</strong>utare a<br />

riscaldare le serate<br />

Un camino efficiente richiede una manutenzione<br />

regolare. Quali sono gli interventi<br />

da eseguire? | In effetti vi sono<br />

alcune regole di manutenzione da applicare.<br />

Il proprietario del cammino dovrà occuparsi<br />

di pulire regolarmente il vetro con dei prodotti<br />

specifici e svuotare, in media una volta la<br />

settimana la cenere che si è accumula. Inoltre<br />

una volta all’anno è necessario far pulire da<br />

uno spazzacamino la canna fumaria.<br />

La scelta di applicare un vetro al camino a<br />

legna quali vantaggi comporta? | E’ indubbiamente<br />

una saggia tendenza in crescendo<br />

anche perché le direttive per la protezione<br />

dell’ambiente prescrivono un caminetto con<br />

il vetro che offre una minore perdita di calore<br />

lungo la canna fumaria. Se valutiamo la resa<br />

calorica di un caminetto vediamo che<br />

"senza il vetro oscilla tra<br />

il 5 e il 15 % mentre con<br />

il vetro il calore che viene<br />

immesso nell’ambiente<br />

è pari a circa l’80%."<br />

Un rendimento superiore, grazie a una migliore<br />

combustione, che comporta anche<br />

un’emissione di fumi, con un’importante e<br />

minore contenuto di di CO2 e di particelle di<br />

polveri fini.<br />

Il vetro a un caminetto aperto può essere<br />

applicato in secondo montaggio? | Certamente.<br />

Chi ha un caminetto aperto, senza importanti<br />

interventi che ne modificano l’estetica,<br />

può applicare una tecnologia evoluta di<br />

maggiore rendimento, attraverso il montaggio<br />

di un “recuperatore di calore”, ovvero una<br />

scatola di differenti grandezze che si adatta<br />

alla bocca del caminetto e che naturalmente<br />

dispone di un vetro.<br />

Per una maggiore resa calorica e una<br />

minore emissione di sostanze nocive<br />

nell’aria vi sono degli errori da evitare<br />

nella gestione del camino? | Anzitutto<br />

dobbiamo sempre ricordarci che il caminetto<br />

di casa non è un inceneritore per bruciare<br />

carta, cartone, mobili e serramenti vecchi e<br />

diversi scarti in legno. Anche per l’accensione<br />

sono disponibili degli specifici preparati più<br />

indicati, come per esempio, la lana di legna<br />

impregnata di cera.


In particolare nel Canton Grigioni ma anche<br />

in buona parte di tanti altri cantoni di<br />

oltr’Alpe<br />

mino arriva a pulire la<br />

canna fumaria esso è tenuto<br />

a effettuare anche<br />

un analisi della cenere".<br />

Questo permette di risalire “a cosa ha bruciato<br />

il cliente” con la possibilità di essere<br />

soggetto a una multa. In Ticino questa norma<br />

non è ancora in vigore.<br />

I progressi della tecnologia hanno permesso<br />

al camino di ampliare le proprie<br />

funzioni? | Si oggi vi sono i termocamini<br />

ma anche delle termostufe che sono pure<br />

in grado di scaldare anche l’acqua. Dal lato<br />

estetico e per quanto riguarda il loro funzionamento<br />

non si percepisce alcuna differenza.<br />

edimen.ch "quando lo spazzaca-<br />

I dieci comandamenti per le stufe ad accumulo<br />

1. Prima dell’utilizzo depositare la legna da ardere per almeno un giorno<br />

in un locale riscaldato<br />

2. Lasciate stagionare la legna proveniente dal bosco per 1-2 anni<br />

in un locale protetto<br />

3. Non sovraccaricare la camera di combustione<br />

4. Non soffocare il fuoco chiudendo le prese d’aria o la cappa della canna fumaria<br />

5. Aggiungere solo singoli ciocchi o bricchette. Posarli sulle braci ardenti<br />

in modo che la legna inizi subito a bruciare<br />

6. Lo spessore dei ciocchi non dovrebbe superare i 7 – 9 cm<br />

7. Utilizzare le bricchette in legna allo stato naturale<br />

8. Chiudere le prese d’aria solo quando le braci sono completamente spente<br />

9. Una volta raffreddata smaltire la cenere con i rifiuti domestici<br />

10. La pulizia regolare da parte di uno spazzacamino riduce le emissioni<br />

di polveri fini<br />

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| 03-2010 73


I trucchi per accendere il camino!<br />

Procedere correttamente all’accensione del camino permette anche una migliore efficienza energetica dello stesso e una riduzione delle<br />

emissioni di particelle inquinanti nell’aria. Vi proponiamo due tipi di preparazione del caminetto.<br />

1 Preparazione<br />

Prendete 4 ciocchi di abete con una sezione trasversale di circa 3 x 3 cm e una lunghezza di circa 20 cm.<br />

2 Accensione<br />

Posizionate i quattro ciocchi, perpendicolarmente uno sopra l’altro, e disponete l’accendi-fuoco nel centro (cerchio rosso).<br />

3 Stratificare la legna<br />

Stratificate i ciocchi perpendicolarmente ad una certa distanza l’uno dall’altro. Disponete in basso i pezzi di legno più grossi e in alto quelli<br />

più fini.<br />

4 Accensione<br />

Il modulo di accensione viene realizzato sopra la catasta in legna da ardere. Disponete i ciocchi inferiori al modulo d’accensione perpendicolarmente<br />

rispetto a quelli della catasta. Per accendere il fuoco è sufficiente un fiammifero<br />

1 2 3<br />

4<br />

Al loro interno, dietro il rivestimento, è presente<br />

un sistema che permette la circolazione<br />

dell’acqua fredda che si riscalda attraverso la<br />

fiamma.<br />

L’acqua calda, passa attraverso un tubo e si<br />

immette nel boiler di accumulazione da 500<br />

o 1000 litri che si trova in cantina e successi-<br />

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vamente viene utilizzata come acqua corrente<br />

o immessa nelle serpentine.<br />

Quali sono le alternative per chi non può<br />

installare un camino? | Una valida alternativa<br />

al camino sono le stufe che sono anche<br />

meno impegnative dal lato economico, di<br />

alpinofen<br />

i rivenditori<br />

con l’esposizione<br />

più grande della Svizzera<br />

funzionamento e sono anche meno ingombranti.<br />

Vi sono le tradizionali stufe in ferro<br />

oppure quelle rivestite in pietra ollare o m<strong>ai</strong>olica.<br />

Le stufe in ferro appena si accendono<br />

scaldano molto più rapidamente.<br />

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I biocamini: dove sono consigliati<br />

Per chi non vuole assolutamente rinunciare al camino vi sono anche delle proposte<br />

facile da installare, alimentate con carburante biologico. Un camino adatto agli edifici<br />

residenziali ma anche in uffici, alberghi, ristoranti, bar, centri benessere e negozi. Si<br />

tratta di un camino che tutti si possono permettere perché non necessita dell’installazione<br />

di una canna fumaria ed è semplicissimo da usare. Un riscaldamento economico<br />

ed ecologico con una resa termica buona. Il 90% del combustibile è convertito<br />

in calore e non producono ceneri, polveri sottili, residui, odore e fenomeni allergici.<br />

Inoltre i biocaminetti possono pure essere spostati facilmente da un ambiente all’alto<br />

e rappresentano l’ideale soluzione per l’appartamento in città come per la casa in<br />

campagna.<br />

Design, Tecnica,<br />

Energia del Legno e del Sole<br />

La tendenza che si sta affermando per la casa<br />

sono le stufe ad accumulazione in pietra ollare<br />

che quando raggiungono la temperatura<br />

sono in grado di mantenere il calore da 12<br />

a 20 ore. Sono quindi un’ottima combinazione<br />

anche perché le case di oggi vantano<br />

un’eccellente isolazione e necessitano di<br />

poca energia per riscaldare tutto l’ambiente.<br />

E’quindi sufficiente caricare le stufe ad accumulo<br />

con 10-15 kg di legna o pigne. Naturalmente<br />

per riscaldare l’acqua bisogna<br />

ricorrere ad un’alternativa.<br />

Un’altra possibilità è rappresentata dalle stufe<br />

a pellet che caricate hanno un’autonomia media<br />

di una giornata oppure le classiche stufe a<br />

gas. Per il futuro la legna rimarrà un elemento<br />

fondamentale mentre le stufe , come pure<br />

i camini, si evolveranno all’insegna della<br />

tecnologia. Saranno in grado di funzionare<br />

emettono il massimo calore con un ulteriore<br />

riduzione della materia prima necessaria per<br />

farle funzionare. Pensiamo solo che vent’anni<br />

fa con tre chili di legna si riusciva a recuperare<br />

il 30 % di calore oggi siamo arrivati a recuperare<br />

tra il 75 e l’85 % di calore e la tendenza<br />

è di raggiungere il 90%. n<br />

Riva San Vitale, via Industrie 16, 091 605 44 03 | Mezzovico, via Cantonale, 091 946 20 51 | S. Antonino, via Cantonale, 091 858 17 84 | Dongio, 091 858 17 84


disinfestazione<br />

Gli scarafaggi<br />

i coinquilini<br />

indesiderati<br />

76<br />

di Dario Cattaneo<br />

disinfestatore diplomato<br />

Apparsi sul nostro pianeta circa 250<br />

milioni d’anni prima della comparsa<br />

dell’uomo, sono insetti prevalentemente<br />

tropicali, pare infatti che tutt’e quattro<br />

queste specie siano state introdotte in Europa<br />

più di 200 anni fa, trasportate con merci importate<br />

d<strong>ai</strong> paesi tropicali. Tale importazione<br />

avviene regolarmente tutt’ora anche nelle<br />

valigie in occasione delle nostre vacanze. Nei<br />

paesi caldi vivono all’esterno delle abitazioni.<br />

La ricerca di ambienti caldi e umidi (sia per<br />

sopravvivere, sia per riprodursi) è il motivo<br />

per cui in Europa sono diventati sinantropi,<br />

vale a dire parassiti dell’uomo.<br />

Sono insetti a metamorfosi incompleta, vale<br />

a dire senza uno stadio ninfale differente<br />

da quello adulto, le ninfe sono infatti simili<br />

all’adulto, ma solo più piccole. Le blatte sono<br />

gli infestanti più diffusi in tutto il mondo.<br />

| 03-2010<br />

Esistono circa 4000 specie di blatte (scarafaggi), ma di queste solo<br />

quattro vivono a diretto contatto con l’uomo: la Blatella germanica<br />

(blatta del caffè), la Blatta orientalis (scarafaggio nero), la Periplaneta<br />

americana (scarafaggio americano) e la Suppellalongipalpa<br />

(blatta dei mobili o fasciata).<br />

Blatta orientale Blatella germanica<br />

Abitudini | Questi insetti si muovono e si<br />

riproducono molto velocemente. Grazie<br />

all’emissione di un particolare feromone (feromone<br />

aggregante) che incita gli individui<br />

della medesima specie a vivere raggruppati,<br />

le blatte vivono in colonie popolose, compo-<br />

ste sia da insetti, adulti sia da neanidi. Questi<br />

parassiti infestano luoghi in cui possono trovare<br />

facilmente di che cibarsi. Prediligono<br />

rintanarsi in fessure e angoli reconditi soprattutto<br />

se caldi e umidi (tigmottatismo),<br />

infestando di conseguenza ogni genere di


di ely riva<br />

affresChi Curiosi del tiCino<br />

Cento piCCole<br />

meraviglie<br />

locale sia legato alle principali attività umane<br />

(ristoranti, bar,abitazioni, industrie alimentari,<br />

ecc.). Sono infestanti con abitudini<br />

notturne, quindi<br />

"prediligendo il buio<br />

sfuggendo alla luce (fotofobici).<br />

Durante<br />

il giorno si rifugiano in<br />

angoli scuri, caldi<br />

e umidi,"<br />

da cui escono durante le ore notturne per nutrirsi<br />

di derrate alimentari destinate all’uomo<br />

dove lasciano le loro deiezioni (secrezioni<br />

ghiandolari nauseabonde percettibili perfino<br />

dall’uomo, con funzione repellente per<br />

gli altri insetti). Queste deiezioni alterano il<br />

sapore delle derrate rendendole così irrimediabilmente<br />

inutilizzabili.Vengono spessotrasportati<br />

da un luogo all’altro con imballaggie<br />

di ely riva<br />

di ely riva<br />

E d i z i o n i<br />

Cento piCCole<br />

meraviglie<br />

E d i z i o n i<br />

affresChi Curiosi del tiCino<br />

Autore: Ely Riva<br />

Formato: 22.5 x 28 cm<br />

Pagine: 212<br />

Illustrazioni: 340 foto a colori<br />

Prezzo: CHF 50.–<br />

(IVA compresa)<br />

merci provenienti da locali già infestati. La<br />

causa dell’infestazione non è perciò da ricondurre<br />

a pulizia o al contrario a sporcizia,<br />

ordine o disordine del locale. Questi fattori<br />

possono tutt’al più favorirne la proliferazione.<br />

Alimentazione | Nonostante le blatte si nutrano<br />

di qualsiasi genere di derrata (onnivore)<br />

e in particolar modo di quelle zuccherine,<br />

prediligono sicuramente la sostanza vegetale<br />

morta. Si nutrono persino di tessili, carta, feci,<br />

cadaveri di propri simili e sangue sia fresco,<br />

sia secco.<br />

Danni<br />

"Un’infestazione da<br />

blatte non va assolutamente<br />

sottovalutata."<br />

Grazie alla loro predisposizione fisica, sono<br />

vettori di molteplici microrganismi patogeni<br />

(li raccolgono durante il passaggio e li disse-<br />

“Il fotografo Ely Riva è l’obiettivo più<br />

instancabile del Ticino, che ha percorso<br />

nelle quattro direzioni dei punti cardinali<br />

immerso nella sua natura e negli edifici<br />

d’arte, alla ricerca di tutto quanto poteva<br />

offrire un’emozione, un interesse, un fascino<br />

particolare, attratto dalla bellezza del<br />

creato e delle sue creature, dalla natura e<br />

d<strong>ai</strong> frutti della cultura, che ha dato spessore<br />

di civiltà alle nostre terre nell’antichità,<br />

con la semplicità e l’immediatezza delle<br />

sue produzioni.<br />

Quest’ultima sua fatica ha un pregio particolare.<br />

Dopo avere visitato e fotografato<br />

tutte le chiese, oratori, cappelle del Ticino<br />

ci presenta una rassegna di particolari<br />

curiosi, che di solito sfuggono alla nostra<br />

attenzione di visitatori frettolosi. Dopo la<br />

visita ad un’opera d’arte noi chiediamo:<br />

h<strong>ai</strong> visto quel dipinto o quella scultura?<br />

Vedere non è lo stesso di guardare.<br />

Se ci <strong>limiti</strong>amo a vedere, rischiamo di<br />

osservare solo quello che gli altri, le convenzioni,<br />

l’abitudine ci offrono e ci propongono.<br />

Occorre invece guardare, con occhio libero<br />

e curioso, con sguardo profondo, con esame<br />

attento e critico, allora ci accorgeremmo di<br />

quanti particolari ci sfuggono.<br />

Questo libro originale, diverso, ci invita a<br />

non restare in superficie, ma ad andare in<br />

profondità, non solo a cogliere l’insieme,<br />

ma pure ad abituarci a godere del particolare.<br />

È una rassegna affascinante e preziosa<br />

di particolari degli affreschi delle nostre<br />

chiese. ...<br />

Anche il Vescovo che ha visitato tutte le<br />

chiese del Ticino non sempre ha avuto<br />

tempo e attitudine per uno sguardo così<br />

attento e particolare.<br />

Un invito a ritornarci per rendersi conto<br />

della finezza, del realismo, della partecipazione<br />

anche scanzonata che gli antichi<br />

avevano per le opere d’arte. ...”<br />

Da: “Vedere e Guardare”, prefazione di<br />

+ Pier Giacomo Grampa<br />

Vescovo di Lugano<br />

Cento piCCole<br />

meraviglie<br />

affresChi Curiosi del tiCino<br />

minano ovunque). Sono ripugnanti portatori<br />

di batteri che vivono nel loro apparato digerente.<br />

Le loro deiezioni lasciate su vivande,<br />

derrate e su utensili da cucina possono trasmettere<br />

gravi infezioni all’uomo quali tifo,<br />

infezioni uro-genitali, colera, salmonellosi,<br />

ecc.<br />

Agli effetti dannosi delle blatte vanno aggiunti:<br />

• danneggiamento delle scorte<br />

• danneggiamento di materiali diversi come<br />

cuoio, tessili, carta che fungono<br />

da nutrimento.<br />

• inquinamento di scorte e oggetti<br />

(escrementi, escrezioni di ghiandole<br />

a secrezione puzzolente)<br />

• contaminazione con microrganismi<br />

patogeni (escrezionio contatto diretto).<br />

Fra questi vanno annoverati batteri, funghi,<br />

ma anche parassiti animali come protozoi,<br />

vermi e acari.<br />

tagliando di<br />

ordinazione<br />

Favorite inviarmi<br />

esemplare(i) del libro “Cento<br />

piccole meraviglie” di Ely Riva al prezzo di<br />

CHF 50.– (spese di spedizione comprese)<br />

Nome<br />

Cognome<br />

Indirizzo<br />

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Da ritornare a:<br />

La Buona Stampa Edizioni<br />

Via Fola 11<br />

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Telefono: 091 973 31 71<br />

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Questo volume è pure reperibile<br />

nelle migliori librerie ticinesi.


Aspetto | Sono relativamente grandi (da 1 a<br />

4 cm). La loro forma è più o meno ovale, sono<br />

piatte e dotate di lunghe antenne ed appendici<br />

dell’addome. La testa è coperta quasi<br />

completamente dalla parte dorsale anteriore<br />

del torace a forma di scudo (Pronotum). Il<br />

loro colore va da marrone chiaro a quasi nero.<br />

Gli esemplari adulti possono essere dotati di<br />

ali. Sulle antenne si trovano organi sensoriali<br />

tattili, gustativi e olfattivi e, grazie a un’articolazione<br />

nella testa possono essere girate in<br />

tutte le direzioni.<br />

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Le appendici addominali, i cosiddetti cerci,<br />

sono dotate di fini peli sensori con i quali<br />

percepiscono onde acustiche, vibrazioni e<br />

variazioni della pressione dell’aria.<br />

Tutte le tre p<strong>ai</strong>a di zampe servono per camminare.<br />

Le parti terminali che formano il<br />

piede sono composte di cinque segmenti.<br />

Due artigli nell’ultimo segmento servono da<br />

sostegno su fondi ruvidi e i lobi di adesione<br />

fra gli artigli servono da sostegno su superfici<br />

lisce.<br />

Riproduzione e sviluppo: Una caratteristica<br />

tipica delle blatte è la cosiddetta ootéca, una<br />

capsula nella quale si trovano le uova dal<br />

momento in cui escono dalla femmina fino a<br />

quando sgusciano le larve.<br />

"La riproduzione avviene<br />

molto rapidamente<br />

e per renderla possibile<br />

è necessario che<br />

la temperatura sia<br />

superiore <strong>ai</strong> 20°C."<br />

Le femmine depongono fino a 8 ootéche<br />

(capsule che proteggono gli embrioni dall’attacco<br />

dei predatori oltre a non permettere<br />

l’essicazione) che contengono ciascuna fino<br />

a 40 uova (dipende dalla specie). Dopo circa<br />

3 mesi d’incubazione nascono le larve sprovviste<br />

di ali.<br />

Dopo un periodo che può variare dalle 20 alle<br />

140 settimane (dipende dalla specie) le ninfe<br />

divengono soggetti adulti. All’interno del<br />

luogo di riposo la blatta cerca sia il contatto<br />

ventrale, sia quello dorsale (tigmotassia). Le<br />

sostanze odorose che rimangono nei nascondigli<br />

hanno un’influenza notevole sulla scelta<br />

del luogo di riposo per le nuove blatte in arrivo.<br />

Una gran parte di esse occupa nascondigli<br />

già usati prima.<br />

Eliminazione dell’infestazione | Fino a<br />

qualche anno fa, il trattamento veniva effettuato<br />

spruzzando un liquido insetticida nei<br />

locali infestati. Questo presupponeva l’inagibilità<br />

delle zone per un certo periodo e l’impiego<br />

d’ingenti quantità di prodotti chimici<br />

che rimanevano sul luogo per diverso tempo<br />

aumentando il rischio di assimilazione involontaria<br />

da parte dell’uomo e degli animali<br />

domestici.<br />

Oggi, il disinfestatore professionista si avvale<br />

di esche con quantità minima d’insetticida<br />

ad azione ritardata che viene posata in piccolissima<br />

quantità in luoghi specifici, inaccessibili<br />

agli altri esseri viventi. Le blatte che<br />

si nutrono di queste esche hanno il tempo di<br />

tornare nel loro nascondiglio dove rigettano il<br />

cibo ingerito prima di morire. Nutrendosi dei<br />

rigetti e degli animali morti, anche gli insetti<br />

rimasti nel nascondiglio vengono a loro volta<br />

avvenenati. n


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assicurazioni<br />

80<br />

I danni<br />

della natura<br />

di Gerardo Fasano<br />

Perito federale in assicurazioni<br />

| 03-2010<br />

Cosa si intende esattamente e quali sono gli elementi che sono<br />

assicurati? In realtà è necessario chiarire vari aspetti, come pure<br />

prendere atto del sistema vigente in Svizzera.<br />

Spesso, quando si parla di danni della<br />

natura si mette tutto nello stesso calderone<br />

come se si cucinasse un buon<br />

minestrone. Lo sapevate che il fulmine è<br />

considerato un incendio? Seppure possa<br />

sembrare illogico, tecnicamente ha questa<br />

classificazione.<br />

Il “Pool dei danni della natura” | Prima<br />

di tutto occorre dire che la copertura assicurativa<br />

è valevole per l’inventario domestico,<br />

agricolo, commerciale e gli stabili; per<br />

quest’ultimi si deve distinguere tra quelli che<br />

sono assicurati dagli Enti Cantonali (assicurazione<br />

statale) e quelli dei Cantoni ove<br />

questa prestazione viene fornita dalle compagnie<br />

d’assicurazione (assicurazione privata).<br />

Gli assicuratori privati hanno costituito a<br />

suo tempo il “Pool dei danni della natura”<br />

a cui la maggior parte partecipa e che ha il<br />

compito di ripartizione delle indennità tra<br />

i membri per gli eventi occorsi, che spesso<br />

sono di entità elevata e potrebbero mettere


in seria difficoltà finanziaria le singole società.<br />

Grazie a questo sistema abbiamo una<br />

gestione ottimale di questi rischi che porta<br />

ad un’estensione elevata di copertura e dei<br />

rispettivi massimali; nel passato vi sono stati<br />

dei danni che hanno superato questi importi<br />

e, ciò nonostante, gli assicurati sono stati rimborsati<br />

appieno.<br />

Le indennità massime spettanti ad ogni singolo<br />

assicurato (privato, azienda o altro) ammontano<br />

a CHF 25’000’000 per beni mobili e<br />

stabili. Le stesse non vengono sommate, ma il<br />

limite massimo complessivo per evento ammonta<br />

a CHF 1’000’000’000.00 (un miliardo)<br />

che potrebbe essere distribuito proporzionalmente.<br />

"Anche l’assicurato deve<br />

partecipare con un<br />

montante fisso oppure<br />

in percentuale;"<br />

più avanti vengono specificate le franchigie<br />

per ogni singola tipologia. Negli scorsi anni<br />

il Consiglio Federale ha deciso, ragionevolmente,<br />

di aumentarne l’importo in considerazione<br />

che le calamità naturali sono sempre<br />

più frequenti.<br />

Quali sono gli eventi assicurati? | L’elenco<br />

dei rischi coperti è presto fatto ed è esaustivo:<br />

• piene;<br />

• inondazioni;<br />

• uragani, vale a dire vento di almeno<br />

75 km/h che abbatte alberi o scoperchia<br />

edifici nelle vicinanze delle cose<br />

assicurate;<br />

• grandine;<br />

• valanghe;<br />

• pressione della neve;<br />

• frane;<br />

• caduta sassi;<br />

• smottamenti.<br />

Anche la tipologia delle esclusioni è pure<br />

da considerare; le stesse sono da ricondurre<br />

principalmente a difetti, mancanze dello<br />

stipulante, danni prevedibili oppure che sono<br />

assicurati tramite altre polizze o per i quali<br />

vi è un responsabile che dovrà farsi carico<br />

dell’accaduto secondo quanto previsto dalla<br />

legge. Non sono quindi riconosciuti:<br />

• i danni riconducibili a cedimenti<br />

di terreno, cattivo terreno da costruzione,<br />

costruzione difettosa, deficiente manu-<br />

tenzione del fabbricato, omissione di<br />

misure protettive, movimenti artificiali<br />

di terreno, caduta di neve d<strong>ai</strong> tetti, acqua<br />

del sottosuolo, piene e straripamenti che,<br />

secondo l’esperienza si ripetono a interval-<br />

li più o meno lunghi;<br />

• i danni riconducibili a fuoriuscite di acqua<br />

da bacini artificiali o da altri impianti idrici<br />

e rigurgito dell’acqua dalla canalizzazione,<br />

indipendentemente dalla causa;<br />

• i danni d’esercizio che, secondo l’esperien-<br />

za, sono da prevedere, come i danni causa-<br />

ti in occasione di lavori edili o di genio<br />

civile, costruzione di gallerie, estrazione di<br />

pietre, ghi<strong>ai</strong>a, sabbia o argilla.<br />

Ma è possibile assicurare ogni bene oppure<br />

vi sono dei rischi speciali? | Il “Pool<br />

dei danni della natura” permette agli assicurati<br />

di avere – rispetto ad altre nazioni in cui<br />

vi è prevalentemente l’intervento dello Stato<br />

– un buon rapporto tra il premio corrisposto<br />

e l’estensione delle garanzie. Tuttavia, si è<br />

comunque voluto porre dei <strong>limiti</strong>. Pertanto le<br />

compagnie, su espressa richiesta del cliente,<br />

prendono a carico questi beni che vengono di<br />

conseguenza chiamati “rischi speciali”.<br />

Solo in base a convenzione speciale posso<br />

assicurare:<br />

• costruzioni facilmente spostabili<br />

(padiglioni per esposizioni o feste, tendoni,<br />

giostre, baracconi, da fiera e da mercato,<br />

capannoni pneumatici e romboidali)<br />

e il loro contenuto;<br />

• rimorchi abitabili (roulotte), abitazioni<br />

mobili (camper), natanti e aeromobili;<br />

• veicoli a motore depositati quali merci<br />

sotto una tettoia o all’aperto (ad es. per le<br />

attività di vendita veicoli);<br />

• ferrovie di montagna, funicolari, sciovie,<br />

linee aeree elettriche e pali;<br />

• cose che si trovano su cantieri<br />

di costruzione;<br />

• serre, vetrate e piante di letti caldi.<br />

E inoltre i beni all’esterno del fabbricato<br />

come:<br />

• le installazioni edili o cose installate<br />

a titolo permanente, come vialetti, scale,<br />

muri di sostegno, capanni da giardino,<br />

pergolati, piante e colture, piscine, ecc…<br />

Quest’ultimi, in particolare per gli edifici privati,<br />

sono prestazioni presenti sul mercato da<br />

una quindicina di anni e hanno riscontrato<br />

una richiesta sempre più elevata; precedentemente<br />

erano sempre oggetto di incomprensioni<br />

o visti come cattiva volontà dell’assicuratore<br />

a riconoscerne i danni.<br />

| 03-2010 81


Quali franchigie sono applicabili?<br />

E il terremoto o le eruzioni vulcaniche? |<br />

Da diverso tempo si sta discutendo se far<br />

rientrare questa estensione di copertura nel<br />

“Pool dei danni della natura”, ma finora la<br />

questione è stata rimandata, anche se viene<br />

sovente ripresa e ridiscussa. Per questo motivo<br />

– la maggior parte delle compagnie – offre<br />

già tale soluzione con un supplemento non<br />

elevato rispetto ad un premio globale. In Svizzera<br />

spesso si sottovaluta questa problematica,<br />

poiché, fortunatamente, la questione non<br />

è sentita; viviamo in una bella isola, anche se<br />

non completamente senza rischi. Le zone più<br />

nevralgiche sono i Cantoni Vallese e Basilea,<br />

ma anche il Giura, la Svizzera Centrale e il<br />

Grigioni rientrano con un potenziale rilevante,<br />

seppur con una scala inferiore.<br />

quest’ultimo ha avuto un’intensità di VIII<br />

gradi nella scala Mercalli che corrisponde ad<br />

un scossa distruttiva e classificata tecnicamente<br />

con rovina parziale di alcuni edifici e<br />

con vittime isolate. Spesso ci si ricorda della<br />

problematica solamente quando vediamo<br />

immagini in televisione o sui giornali per fatti<br />

appena accaduti.<br />

82<br />

| 03-2010<br />

Partecipazione fissa Franchigia minima Franchigia massima<br />

o in percentuale<br />

Inventario economia domestica fissa CHF 500.00 CHF 500.00<br />

Inventario azienda agricola fissa CHF 500.00 CHF 500.00<br />

Inventario commerciale 10 % CHF 2’500.00 CHF 50’000.00<br />

Stabili privati 10 % CHF 1’000.00 CHF 10’000.00<br />

Stabili azienda agricola 10 % CHF 1’000.00 CHF 10’000.00<br />

Stabili commerciali 10 % CHF 2’500.00 CHF 50’000.00<br />

Per gli edifici misti – ossia con utilizzo parzialmente privato e commerciale – fa stato la franchigia più elevata.<br />

"I sismi più importanti<br />

registrati nel nostro Paese<br />

vanno da quello di<br />

Coira nel 1295 all’ultimo<br />

di Sion nel 1946;"<br />

Come definire le priorità? Chi vi può<br />

<strong>ai</strong>utare? La partecipazione stabilita con la<br />

franchigia, secondo la tabella esposta, può<br />

sembrare un importante onere per l’assicurato,<br />

ma è doveroso considerare che le compagnie<br />

d’assicurazione indennizzano – salvo<br />

eccezioni per alcuni oggetti particolari, già<br />

stabilite anticipatamente e specificate nel<br />

contratto – al valore a nuovo d’acquisto o di<br />

ricostruzione. Non esitate ad esporre in modo<br />

chiaro agli specialisti del settore le vostre esigenze<br />

ed informateli di tutti i dettagli, così da<br />

permettere di valutare attentamente i rischi e<br />

stabilire le priorità da attuare.<br />

"Non bisogna in nessun<br />

modo dimenticare l’importanza<br />

di una corretta<br />

valutazione dei valori<br />

da assicurare."<br />

Adeguateli constantemente, così da evitare<br />

d’incappare nella sottoassicurazione (pagamento<br />

del danno sul rapporto tra somma<br />

reale da assicurare rispetto a quella assicurata);<br />

eviterete riduzioni di prestazioni, ma<br />

soprattutto ogni discussione. n


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Estúdio Campana<br />

presenta a Milano<br />

un concept innovativo<br />

Da usare soprattutto nelle cucine: ECO by Cosentino®.<br />

Quest’anno lo stand del gruppo multinazionale<br />

Cosentino ha attirato molta attenzione alla rinomata<br />

fiera Fuori Salone di Milano. Il progetto<br />

proposto è nato dalla collaborazione con i fratelli<br />

Humberto e Fernando Campana. Gli illustri designer<br />

brasiliani hanno interpretato artisticamente<br />

la superficie di lavoro ECO.<br />

(kfs) Cosentino, leader mondiale nella produzione<br />

e distribuzione di superfici in quarzo,<br />

pietra naturale e superfici riciclate, ha partecipato<br />

al Fuori Salone di Milano di quest’anno<br />

con il progetto «Campanas for eCosentino»,<br />

il quale si basa su un concept sviluppato d<strong>ai</strong><br />

fratelli brasiliani Humberto e Fernando Campana,<br />

protagonisti dell’avantgarde internazionale<br />

del design. A contraddistinguerli è l’uso<br />

Allo stand della fiera le superfici di lavoro<br />

a strati di sedimenti ricordano le origini<br />

del committente nel settore della pietra naturale.<br />

84<br />

| 03-2010<br />

di materiali semplici ma innovativi, che interpretano<br />

in modo nuovo e di cui si servono per<br />

creare dei veri e propri pezzi d’arte.<br />

Al centro delle loro creazioni figurava questa<br />

volta la nuova superficie riciclata ECO dell’impresa<br />

della famiglia spagnola Cosentino, com-<br />

posta per il 75% da materiali riciclati come<br />

porcellana, vetro, specchi vecchi e ceneri vetrificate.<br />

Il restante 25% si compone di resti di<br />

pietra naturale e resina ecologica, che a sua<br />

volta contiene circa il 22% di olio vegetale.<br />

Mediante la collaborazione con i designer<br />

Cosentino desiderava dimostrarsi ancora


una volta un brand leader, innovativo e tecnologicamente<br />

all’avanguardia. Nell’ampio<br />

stand dislocato su una superficie di 100 metri<br />

quadri, presso lo spazio Superstudio Più (sede<br />

del «Temporary Museum for New Design» di<br />

Milano), l’accatastamento di materiali riciclati<br />

ha portato alla nascita di nuove strutture.<br />

Questi ricordavano sedimenti rocciosi, una<br />

reminiscenza delle origini di Cosentino nel<br />

settore della pietra naturale.<br />

«Campanas for eCosentino» è un esempio<br />

modello di come il design non conosca <strong>limiti</strong><br />

nell’uso dei materiali. «I due artisti sono conosciuti<br />

in tutto il mondo per la loro creatività e<br />

l’uso di materiali sostenibili, caratteristiche<br />

che si sposano perfettamente con i valori della<br />

nostra società, e rappresentano quindi dei<br />

partner ideali per noi», ha affermato Santiago<br />

Alfonso, Marketing Director del gruppo<br />

Cosentino.<br />

Estúdio Campana | I designer Humberto e<br />

Fernando Campana vivono e lavorano a San<br />

Paolo, Brasile. Grazie alle loro collaborazioni<br />

con società rinomate a livello internazionale,<br />

come Alessi, O Luce, Cappellini o la stessa<br />

Cosentino, godono ora di fama mondiale.<br />

Gli illustri designer Humberto e Fernando<br />

Campana davanti alla loro opera.<br />

Le loro opere inoltre fanno parte delle esposizioni<br />

permanenti del Museum of Modern<br />

Arts di New York, del Centre Georges Pompidou<br />

di Parigi e del Vitra Design Museum di<br />

Weil am Rhein.<br />

ECO by Cosentino®<br />

Il materiale riciclato è il risultato di 3 anni di ricerche svolte dal centro di sviluppo di Cosentino.<br />

Nello sviluppo della nuova superficie Cosentino ha investito un totale di 4,5 milioni di<br />

euro (circa 6,5 milioni di franchi svizzeri). La superficie unisce un design moderno alle più<br />

recenti qualità fisiche e meccaniche, risultando inoltre estremamente ecologica.<br />

Per la produzione di ECO by Cosentino® vengono riciclati oltre a materiali «post-industriali»<br />

anche quelli cosiddetti «post-consumer», quindi resti di processi produttivi industriali e scarti<br />

domestici. Questi comprendono specchi usati di abitazioni, industrie o fabbriche, vetro<br />

vecchio di finestre e bottiglie, porcellana di piastrelle, lavandini ed elementi decorativi, gres<br />

porcellanato di resti di m<strong>ai</strong>olica e residui di incenerimento sotto forma di ceneri vetrificate.<br />

ECO by Cosentino® trova impiego soprattutto come superficie di lavoro per cucine, ma anche<br />

come materiale per pavimenti, scale, davanzali e molto altro ancora.<br />

| 03-2010 85


storia<br />

Il brillante predominio<br />

degli architetti Ticinesi<br />

86<br />

di Massimo Ambrosetti<br />

scrittore<br />

Palladio, disegno del Ponte di Rialto a 5 arcate<br />

in Palladio e Venezia, Sansoni 1982.<br />

| 03-2010<br />

L’attività di Antonio da Ponte, Tommaso e Antonio<br />

Contin nell’edilizia pubblica della Venezia del secondo<br />

Cinquecento non si limita al salvataggio<br />

e alla ristrutturazione di Palazzo Ducale.


Al lato settentrionale del palazzo Ducale,<br />

tra gli ultimi decenni del Cinquecento<br />

e i primi anni del Seicento,<br />

vennero edificate le Prigioni Nuove e ad unire<br />

i due edifici fu costruito un ponte sospeso<br />

per il transito dei carcerati che andavano al<br />

processo.<br />

"Il nuovo edificio e il<br />

Ponte dei Sospiri sono<br />

opera della cerchia da<br />

Ponte-Contin."<br />

Benché il disegno del Palazzo delle Prigioni<br />

fosse forse in parte di Gian Antonio Rusconi<br />

- che ne iniziò i lavori – il progetto del passaggio<br />

sopraelevato è indubbiamente di Antonio<br />

Contin così come l’esecuzione è interamente<br />

opera della nostra cerchia. Ma l’attività dei da<br />

Ponte-Contin si estese anche agli altri centri<br />

nevralgici della città.<br />

Alla struttura dei poteri della Repubblica<br />

corrispondono luoghi ben definiti: S. Marco<br />

è il luogo del potere politico, Rialto quello del<br />

potere economico e l’Arsenale il cuore bellico<br />

della città.<br />

Al luogo del potere politico compete la celebrazione<br />

della liturgia di stato e l’architettura<br />

che conviene a questa funzione è informata<br />

da un criterio eminentemente estetico, in<br />

altre parole sono il lustro e il decoro a far da<br />

padroni. Il centro del potere economico deve<br />

coniugare la funzione estetica a quella pratica<br />

ma la funzionalità delle strutture ha priorità<br />

sugli aspetti artistici e decorativi. Il cuore militare<br />

della città è anche centro della ricerca<br />

tecnologica, e la funzione della sua architettura<br />

ha da essere unicamente pratica. Non solo,<br />

ma in contrapposizione al centro politico<br />

che deve manifestare la sua eloquenza, qui<br />

l’esigenza di segretezza impone il silenzio:<br />

la sua architettura non deve esibire bensì<br />

nascondere.<br />

Com’è noto, anche la fisionomia odierna di<br />

Rialto è dovuta <strong>ai</strong> Nostri. Abbiamo visto nella<br />

precedente edizione di <strong>Tutto</strong> Casa che il<br />

“partito dei giovani” cappeggiato da Daniele<br />

Barbaro tende ad imporre un nuovo look alla<br />

città. Nella ricostruzione del Ponte di Rialto<br />

entrano ancora una volta in conflitto le forze<br />

dell’innovazione e quelle della conservazione.<br />

Le prime sostengono a gran voce il progetto<br />

di Palladio e le seconde non ne vogliono<br />

sapere. Ma come m<strong>ai</strong> il grande architetto<br />

Il Ponte dei Sospiri a Venezia.<br />

padovano non riesce a spuntarla nemmeno<br />

questa volta sommando al progetto abortito<br />

di Palazzo Ducale un altro “atto mancato” 1<br />

nel cuore economico della città?<br />

"Vediamo più da vicino<br />

il progetto di Palladio."<br />

Per prima cosa va detto che l’intervento proposto<br />

si estende sui due lati della riva dove si<br />

prevede l’esproprio degli edifici esistenti per<br />

far posto a due piazze simmetriche che vorrebbero<br />

ricordare due fori romani congiunti<br />

da un passaggio per il traffico pedonale, il<br />

ponte, che interseca il passaggio dei natanti.<br />

Non è solo l’interferenza con la proprietà<br />

privata a far discutere dell’opportunità del<br />

progetto. Il problema più grosso consiste nella<br />

struttura del ponte che prevede cinque archi.<br />

In un secondo tempo Palladio ne proporrà<br />

solo tre ma sempre troppi per la fluidità della<br />

navigazione, e soprattutto per il passaggio del<br />

Bucintoro, ovvero il vascello del Doge.<br />

1 Manfredo Tafuri, “Sapienza di Stato” e<br />

“atti mancati”: architettura e tecnica urbana<br />

nella Venezia del ‘500, in Architettura<br />

e utopia nella Venezia del Cinquecento,<br />

Electa Editrice, Milano 1980.<br />

| 03-2010 87


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| 03-2010<br />

E come m<strong>ai</strong> Palladio, che non era certo uno<br />

sprovveduto, insiste con gli archi? Perché in<br />

ossequio <strong>ai</strong> canoni del classicismo il ponte<br />

deve essere in pietra, come lo sono quelli<br />

sul Tevere, nessuno dei quali è ad una sola<br />

arcata. Ponti ad una sola arcata se ne possono<br />

costruire ma allora devono essere in legno.<br />

"E sul fatto che il ponte<br />

debba essere costruito<br />

in pietra sono tutti<br />

d’accordo."<br />

Ci sono ragioni pratiche per preferire la pietra<br />

al legno e risiedono nella minore esposizione<br />

all’usura e nel rischio di incendio connaturato<br />

al legno. Ma per Palladio vi è anche una<br />

ragione estetica, così come per i suoi sostenitori<br />

vi è una ragione ideologica: i ponti in<br />

legno sono un retaggio del medioevo che si<br />

vuole dimenticare in ordine allo spirito nuovo<br />

dell’umanesimo che si ispira <strong>ai</strong> modelli<br />

dell’antichità.<br />

All’inizio del secolo Macchiavelli scrive l’encomio<br />

del modello del principato assoluto.<br />

Qualche decennio più tardi Daniele Barbaro,<br />

nobile veneziano che mira ad una contrazione<br />

del potere oligarchico, traduce l’unico<br />

trattato di architettura che l’antichità ci ha<br />

tramandato, quello di Vitruvio, e Palladio lo<br />

illustra.<br />

È pur vero che, in ogni epoca, chi ha voluto<br />

portare il cambiamento si è richiamato <strong>ai</strong><br />

predecessori, come se il cordone ombelicale<br />

che lega ogni rinascimento al passato<br />

dovesse fungere da tranquillante per coloro<br />

che temono l’innovazione. Tuttavia è quanto<br />

meno curioso che l’attaccamento al modello<br />

antico, nella fattispecie il ponte a più arcate,<br />

sia classificato come innovativo. Antonio da<br />

Ponte, abilissimo costruttore, progetta qualcosa<br />

di audacie e funzionale al contempo,<br />

ovvero un ponte in pietra ad una sola arcata, e<br />

ne termina la realizzazione insieme <strong>ai</strong> Contin<br />

nel 1590. Ciò nonostante, nella storia dell’architettura,<br />

la nostra cerchia è considerata con<br />

l’accondiscendenza che si deve agli imitatori.<br />

Il Bucintoro era l’imbarcazione Dogale usata per le massime celebrazioni della Serenissima, in particolare<br />

per il cosiddetto “Matrimonio col mare”, il giorno dell’Ascensione: il primo modello è del 1300,<br />

l’ultimo, quello più monumentale, è del 1729. Fu Napoleone nel 1798 a ordinare la distruzione di questo<br />

vero e proprio simbolo – più volte rappresentato dal Canaletto, dal Guardi e d<strong>ai</strong> tanti vedutisti<br />

veneziani – come segno tangibile della sottomissione della Repubblica Veneta; convertito in prigione<br />

galleggiante fu affondato definitivamente nel 1834.


Il Ponte di Rialto di Antonio da Ponte<br />

e dei fratelli Contin ritratto da Canaletto.<br />

Senza contare che i canoni del classicismo<br />

vengono accolti dall’umanesimo a metà del<br />

Quattrocento e che i disegni di Palladio per il<br />

ponte di Rialto sono di oltre un secolo più tardi,<br />

ovvero un’epoca in cui la “maniera all’antica”<br />

sta per tramontare.<br />

Il trionfo del barocco è alle porte: in architettura<br />

è l’abbandono della linea retta per la<br />

linea curva, dei moduli basati sul quadrato<br />

Il Bucintoro ritratto da Canaletto davanti al Palazzo delle Prigioni<br />

di Antonio da Ponte e dei Fratelli Contin.<br />

per quelli basati sull’ellisse. Sul piano urbano<br />

è lo sfondamento dei fondali urbani rinascimentali<br />

che chiudono simmetricamente<br />

ogni prospettiva e l’attraversamento in linea<br />

retta dei labirinti medioevali. In quegli stessi<br />

anni Ottanta in cui si mette finalmente mano<br />

a Rialto, Sisto V introduce nel piano viario<br />

romano tre lunghe strade dritte che preludono<br />

<strong>ai</strong> boulevard aperti da Haussmann nella<br />

Parigi del XIX secolo.<br />

"È Domenico Fontana,<br />

di Melide,<br />

l’urbanista del papa."<br />

Ma naturalmente questo è il senno di poi e bisogna<br />

riconoscere a Palladio la sua genialità<br />

nell’interpretare il classicismo: i suoi timpani<br />

intersecati e i suoi pron<strong>ai</strong> (i portici antistanti<br />

il tempio greco) appiattiti in facciata sono stati<br />

imitati in tutto il mondo. I veneziani però, in<br />

fin dei conti, non l’hanno scelto per operare<br />

nei centri nevralgici della città.<br />

Anche per l’Arsenale, che è una fabbrica in<br />

continua evoluzione, l’unico piano e l’unico<br />

modello di quegli anni che risulta per isolare<br />

l’area dalla città è di Antonio da Ponte. Ma<br />

è chiaro che per progettare all’interno del<br />

cuore militare della città, la scelta ricada su<br />

chi ha mostrato le più alte competenze tecniche<br />

piuttosto che sull’artista più estroso. n<br />

(continua)<br />

l’agenzia TOYOTA<br />

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| 03-2010 89


mercato<br />

immobiliare<br />

Cercasi terreno<br />

per villa<br />

Leterogeneità<br />

'<br />

delle situazioni | Non<br />

è facile parlare di prezzi unitari quando<br />

si tratta di fondi immobiliari e men che<br />

meno di indice dei prezzi dei terreni. Ogni<br />

fondo ha le sue peculiarità, vuoi per la dimensione,<br />

per la posizione o le caratteristiche<br />

morfologiche, vuoi ancora per le possibilità<br />

edificatorie o le costruzioni già esistenti sul<br />

fondo al momento dell’acquisto. Una casa<br />

monofamiliare può sorgere sul terreno del<br />

proprietario stesso, oppure su un grande appezzamento<br />

acquistato da un promotore.<br />

Separare i costi legati al fondo da quelli veri e<br />

propri di costruzione, per farne una statistica<br />

indicativa anche solo per le casette, è operazione<br />

praticamente impossibile.<br />

Un’indicazione interessante la ricaviamo<br />

però d<strong>ai</strong> dati sulle transazioni immobiliari.<br />

Dal 1995 l’Ustat raccoglie i dati relativi al tipo<br />

di zona di Piano Regolatore (PR) cui il fondo<br />

appartiene al momento della transazione<br />

90<br />

| 03-2010<br />

di Elio Venturelli<br />

Malgrado l’interesse sempre più marcato per l’acquisto di proprietà<br />

per piani, il desiderio della propria casetta rimane vivo<br />

in Ticino. Negli ultimi 15 anni sono state costruite 8.000 nuove<br />

case. Si valuta che mediamente la superficie del fondo per una<br />

casa monofamigliare sia di circa 650 mq. Ma quanto costa il<br />

terreno per questo tipo di investimento? C’è una tendenza al<br />

rincaro o addirittura al surriscaldamento?<br />

immobiliare. La tipologia separa i fondi fuori<br />

zona edificabile (agricolo, bosco, ecc.) da<br />

quelli in zona edificabile (nucleo di città o di<br />

villaggio, zona residenziale a 1 o 2 piani, ecc.).<br />

Mentre che per la maggior parte delle tipologie<br />

considerate l’eterogeneità della casistica<br />

impedisce il calcolo di costi unitari,<br />

"l’analisi del prezzo al<br />

mq diventa interessante<br />

se ci <strong>limiti</strong>amo <strong>ai</strong> fondi<br />

non edificati,"<br />

in particolare se concentriamo la nostra attenzione<br />

sulla zona residenziale a 1 o 2 piani,<br />

riservata alle casette, che è quella numericamente<br />

più importante.<br />

Fondi acquistati e case costruite | La figura<br />

1 ci mostra l’andamento del numero di<br />

fondi venduti/acquistati e del numero di case<br />

costruite, dal 1995. Non esiste una relazione<br />

univoca tra le due curve poiché, come detto,<br />

una casetta può essere costruita su un terre-<br />

no già in possesso da anni del proprietario.<br />

Oppure un terreno può essere acquistato a<br />

puri fini speculativi, specialmente in questi<br />

periodi di incertezza economica. Oppure<br />

ancora una villa può sorgere, e capita sovente,<br />

su un fondo R3, R4, ecc. cioè su un fondo<br />

che permetterebbe la costruzione di edifici<br />

con più di due piani. Ciononostante, l’andamento<br />

delle due curve è abbastanza analogo,<br />

specialmente per gli anni 1995-2000, con<br />

la ripresa dell’attività edile, dopo la grande<br />

crisi della fine degli anni ’80. Lo scostamento<br />

successivo tra il numero di fondi acquistati<br />

e le casette costruite è dovuto probabilmente<br />

all’intervento massiccio degli investitori<br />

attraverso l’acquisto di grandi fondi per la<br />

costruzione di numerose case/case a schiera<br />

da mettere sul mercato. Gli anni 2000 sono<br />

stati infatti anni di forte attività edile.


"Dal 1995 al 2008 sono<br />

stati venduti/acquistati<br />

6.152 terreni residenziali,<br />

in zona di Piano<br />

Regolatore R1, R2,"<br />

non edificati, per un totale di 4 milioni di<br />

metri quadri e un valore dichiarato di 1,3<br />

miliardi di franchi. Complessivamente, possiamo<br />

dire che le transazioni considerate<br />

si distribuiscono in modo uniforme nei 14<br />

anni considerati, attorno alle 410 transazioni<br />

all’anno. La superficie media di questi fondi<br />

è di 650 mq, anch’essa piuttosto stabile nel<br />

tempo. “Anche se va detto che non sempre la<br />

singola transazione riguarda un solo fondo,<br />

il dato ci indica che mediamente le case monofamigliari<br />

si riservano una proporzione<br />

consistente di terreno circostante e quindi<br />

configurano un’edificazione decisamente di<br />

tipo estensivo.” 1<br />

I prezzi al metro quadro | La curva dei<br />

prezzi dei terreni al metro quadrato (Fig. 2)<br />

mette in evidenza una chiara tendenza all’aumento,<br />

in particolare dal 2003 in poi. Visto il<br />

numero consistente di transazioni, i valori<br />

medi annui sono senz’altro significativi.<br />

"Dal 2003 al 2008 il<br />

valore medio è passato<br />

da 279 a 381 fr. al mq,<br />

un incremento<br />

del 36,6% in 5 anni."<br />

Nel 2009 l’aumento è stato addirittura spettacolare<br />

e pari al 57,3% in un solo anno. Va però<br />

detto che una modifica nel sistema di ripresa<br />

dati da parte dell’Ustat fa sì che per una parte<br />

consistente dei fondi venduti/acquistati<br />

nel 2009 non si dispone ancora dell’attribuzione<br />

della zona di PR. Secondo gli esperti<br />

dell’Ustat il dato rimane comunque significativo,<br />

per cui è possibile affermare che, da<br />

qualche anno a questa parte, il valore medio<br />

al mq dei terreni in esame sta aumentando<br />

sensibilmente.<br />

Fig. 1: Fondi acquistati, non edificati e situati in zona di Piano Regolatore R1 e R2 e case monofamigliari<br />

costruite, in Ticino, dal 1995*<br />

Fonte: Ustat, Bellinzona, elaborazione EV<br />

*Escluse le transazioni il cui valore è inferiore <strong>ai</strong> 1.000 fr. e quelle la cui superficie<br />

è inferiore <strong>ai</strong> 100 mq<br />

Evidentemente i valori medi semplificano la<br />

realtà, in quanto scaturiscono da situazioni<br />

disparate. Inoltre, la realtà degli agglomerati è<br />

ben diversa da quella delle zona di montagna.<br />

All’interno degli agglomerati stessi i prezzi<br />

possono variare sensibilmente.<br />

Se prendiamo in considerazione le 5 regioni<br />

nelle quali si suddivide abitualmente il Ticino,<br />

come illustrato nella figura 3 limitatamente<br />

al 2008 (anno per il quale disponiamo<br />

di dati completi), constatiamo differenze so-<br />

stanziali tra i valori medi delle singole regioni.<br />

Nelle Tre Valli i prezzi dei terreni sono sensibilmente<br />

più bassi, mentre la regione più cara<br />

risulta essere il Luganese. I prezzi medi del<br />

Locarnese, relativamente bassi, sono influenzati<br />

dalla presenza di vaste aree di montagna<br />

nella regione.<br />

(1) Vedi Tarcisio Cima in “Dati, statistiche<br />

e società” 2007-2 p. 75, Ustat, Bellinzona<br />

| 03-2010 91


Non disponiamo purtroppo attualmente di<br />

dati per distretto. Anche per quanto concerne<br />

le superfici medie, sempre limitatamente al<br />

2008, constatiamo importanti differenze tra il<br />

Mendrisiotto, il Luganese e il Locarmese, con<br />

una superficie media attorno <strong>ai</strong> 650 mq, e il<br />

Bellinzonese e le Tre Valli, con una superficie<br />

media di 460 mq. Questi valori subiscono<br />

però forti oscillazioni di anno in anno.<br />

Per concludere | L’analisi delle transazioni<br />

relative <strong>ai</strong> terreni non edificati e riservati alla<br />

costruzione di casette a uno o due piani è ricca<br />

di spunti interessanti. In Ticino la domanda<br />

per questo genere di fondo immobiliare<br />

rimane importante anche se, in questi ultimi<br />

anni, si assiste a una leggera contrazione del<br />

numero di fondi acquistati e, di conseguenza,<br />

anche di case monofamiliari costruite.<br />

Più che la crisi degli ultimi anni, la causa della<br />

contrazione potrebbe essere dovuta alla scarsità<br />

dell’offerta e <strong>ai</strong> prezzi al mq dei terreni<br />

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Fig. 2: Prezzo (in fr./mq) dei terreni non edificati* situati in zona di Piano Regolatore R1<br />

e R2, in Ticino, dal 1995<br />

Fonte: Ustat, Bellinzona, elaborazione EV<br />

*Escluse le transazioni il cui valore è inferiore <strong>ai</strong> 1.000 fr. e quelle la cui superficie è<br />

inferiore <strong>ai</strong> 100 mq<br />

offerti, sempre più elevati. L’impennata del<br />

2009 potrebbe lasciar supporre l’inizio di un<br />

surriscaldamento del comparto. È però opportuno<br />

aspettare i dati definitivi dell’Ustat,<br />

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prima di lanciare segnali allarmistici. Con<br />

l’aumento dei prezzi, il terreno incide sempre<br />

più nei costi complessivi della costruzione.<br />

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"Attenendoci <strong>ai</strong> valori<br />

medi del 2008, il costo a<br />

livello medio cantonale,<br />

si aggirerebbe attorno<br />

<strong>ai</strong> 250.000 fr., una cifra<br />

considerevole."<br />

Esso, a dipendenza della regione, può variare<br />

tra gli 82.000 fr. nelle Tre Valli e i 310.000 fr. nel<br />

Luganese.<br />

Non va però dimenticato che anche questa<br />

fetta del mercato immobiliare è solo apparentemente<br />

omogenea.<br />

I valori medi considerano alla stessa stregua<br />

terreni relativamente piccoli (anche<br />

se si sono già voluti escludere i terreni con<br />

una superficie inferiore <strong>ai</strong> 100 mq) d<strong>ai</strong> fondi<br />

importanti, destinati alla costruzione di<br />

molte ville, terreni in riva al lago o in zone<br />

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Fig. 3: Prezzo (in fr./mq) dei terreni non edificati* situati in zona di Piano Regolatore R1<br />

e R2, in Ticino e nelle Regioni, nel 2008<br />

Fonte: Ustat, Bellinzona, elaborazione EV<br />

*Escluse le transazioni il cui valore è inferiore <strong>ai</strong> 1.000 fr. e quelle la cui superficie<br />

è inferiore <strong>ai</strong> 100 mq<br />

di montagna, soleggiati, situati su pendii<br />

ripidi o pianeggianti, con vista o in pieno<br />

centro urbano, senza tralasciare gli aspetti<br />

affettivi per cui si è disposti o meno a investire<br />

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mercato<br />

immobiliare<br />

Il mattone e la congiuntura<br />

quale evoluzione?<br />

L’andamento del settore abitativo nel nostro Cantone è illustrato d<strong>ai</strong><br />

dati che concernono le domande di costruzione, relative alle nuove<br />

abitazioni. I dati annuali indicano una chiara contrazione sia delle<br />

domande inoltrate sia dei progetti autorizzati.<br />

di Elio Venturelli<br />

La contrazione riguarda il comparto<br />

delle case monofamiliari, come pure<br />

gli edifici plurifamiliari. D<strong>ai</strong> dati trimestrali,<br />

che si estendono al 2010, quindi più<br />

attuali, non ricaviamo indicazioni supplementari.<br />

L’andamento delle domande relative<br />

al 1. trimestre dei rispettivi anni è alquanto<br />

irregolare per cui, il leggero incremento registrato<br />

nel 2010 non ci autorizza a parlare<br />

di ripresa.<br />

Non è dato di capire se la diminuzione delle<br />

domande sia legata alle difficoltà economiche,<br />

oppure a una saturazione del mercato,<br />

o ancora alla scarsità di fondi edificabili. Il<br />

perdurare del lungo periodo di tassi ipotecari<br />

molto bassi pone il settore dell’abitazione<br />

ticinese in una situazione del tutto nuova,<br />

rispetto a quanto vissuto in passato.<br />

Malgrado il contesto economico di crisi/stagnazione,<br />

l’interesse per la proprietà, invece<br />

dell’affitto, sembra permanere.<br />

94<br />

| 03-2010<br />

"L’incertezza che regna<br />

nel settore finanziario<br />

favorisce l’investimento<br />

nel mattone."<br />

Parlare di bolla speculativa ci sembra però<br />

prematuro. Il ruolo, anzi, la responsabilità<br />

delle banche in un simile contesto è determinante.<br />

Se la lezione degli anno ’90 è stata<br />

capita, non dovrebbero esserci pericoli di<br />

finanziamenti sconsiderati di progetti senza<br />

futuro. Già il fatto di mantenere i tassi ipotecari<br />

a livelli bassi, come pure il marcato<br />

orientamento verso ipoteche fisse di media/<br />

lunga durata, fatto sulla base di analisi approfondite<br />

della solidità finanziaria della cliente-


Nuove abitazioni oggetto di una domanda di costruzione, rispettivamente<br />

di un’autorizzazione a costruire, in Ticino, dal 2005. Dati annuali<br />

Fonte: sito Internet dell’Ustat, Bellinzona, elaborazione EV<br />

Dati relativi al 1. trimestre<br />

Fonte: sito Internet dell’Ustat, Bellinzona, elaborazione EV<br />

la, costituisce una garanzia in questo senso.<br />

Non ci sembra quindi di esagerare nell’affermare<br />

che il futuro del settore abitativo e,<br />

indirettamente, dell’andamento economico<br />

dipenderà molto dalla professionalità del<br />

settore bancario nell’elargizione dei crediti<br />

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| 03-2010 95


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a base di silicato<br />

Protezione filmogena o silicizzazione?<br />

Quello che già cento anni fa era considerata tecnica all’avanguardia in molti territori, è<br />

oggi attuale più che m<strong>ai</strong> dal punto di vista ecologico, estetico e di redditività. I colori<br />

minerali manifestano la loro superiorità tecnica non solo sui sottofondi critici degli edifici<br />

storico-monumentali dove inevitabilmente i prodotti vernicianti legati con resine organiche<br />

falliscono a causa dei loro <strong>limiti</strong> fisici.<br />

Al contrario delle pitture resinose o delle<br />

pitture siliconiche (silossaniche, ecc.) additivate<br />

con materie organiche, i colori <strong>ai</strong> silicati<br />

legano mediante il processo di silicizzazione.<br />

Si verifica un’unione inseparabile tra il<br />

tinteggio e la micro-porosità dell’intonaco, la<br />

pietra o il calcestruzzo. La prova può essere<br />

il test di sverniciatura, che non solo permette<br />

la distinzione tra colori a base resinosa ed i<br />

colori minerali, ma è anche uno strumento<br />

per mettere in rilievo i veri colori minerali<br />

attivi alla silicizzazione.<br />

I tinteggi <strong>ai</strong> silicati eseguiti a copertura o applicati<br />

in velatura presentano uno stile intonato<br />

<strong>ai</strong> manufatti edili storici e permettendo<br />

all’architettura moderna risultati estetici nobili<br />

e classici. I pigmenti minerali resistenti<br />

alla luce producono un aspetto morbido e<br />

96<br />

| 03-2010<br />

armonioso lontano dalla policromia plateale<br />

dei pigmenti organici di sintesi. Infatti, l’estetica<br />

del vero minerale non può essere imitato<br />

da alcuna pittura sintetica.<br />

I tinteggi a velatura a base di silicato, offrono<br />

non soltanto una alternativa contemporanea,<br />

ma anche un ulteriore elemento integrativo<br />

alla configurazione estetica degli edifici per<br />

la loro inalterabilità, purezza di tinte, permeabilità<br />

al vapore acqueo, ecologicità e aspetto.<br />

Decenni di pratica discutibile di tinteggiare<br />

con prodotti pellicolanti superfici minerali<br />

intatte, hanno provocato non solo danni superficiali<br />

parzialmente irreparabili alienando<br />

la percezione sensoriale dei materiali utilizzati<br />

sugli edifici, ma anche di tipo ecologicomorfologico.<br />

Per velatura s’intende capacità<br />

di leggere il supporto di fondo mantenendo<br />

inalterate le caratteristiche naturali del materiale.<br />

La velatura colorata produce armonia<br />

tra il materiale e l’impostazione cromatica<br />

scelta. Le velature <strong>ai</strong> silicati possono essere<br />

utilizzate su intonaci minerali, calcestruzzo a<br />

vista, pietre naturali o su tinteggi <strong>ai</strong> silicati su<br />

facciate esterne di edifici di tipo residenziale e<br />

professionale o spazi interni rappresentativi.<br />

Le tecniche di tinteggio a velatura sono indicate<br />

anche per edifici pubblici, scuole e servizi<br />

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Direttore responsabile<br />

Pietro Izzi<br />

pietro.izzi@tutto-casa.ch<br />

Redattore responsabile<br />

Stefano Pescia<br />

stefano.pescia@tutto-casa.ch<br />

Impaginazione<br />

Roberto Gandolfi<br />

roberto.gandolfi@tutto-casa.ch<br />

Hanno collaborato<br />

Massimo Ambrosetti, Donato Anchora, Patrizia Bacchetta,<br />

Martino Buzzi, Dario Cattaneo, Rocco Cipriano, Stefano de Angelis,<br />

Gerardo Fasano, Fabiano Frunz, Francesca Kamber Maggini,<br />

Marco Manca, Maria Mazza, Marina Montanaro, Elio Venturelli<br />

Fotografia di copertina<br />

epr/Kornmüller<br />

Fotografie<br />

Fotoarchivio Edimen, Roberto Gandolfi, Pietro Izzi, Easy-PR, Fotolia,<br />

prshots, Brunner, epr/Schmidt, epr/Kaminwunder<br />

Segretariato di redazione<br />

info@tutto-casa.ch<br />

Progetto grafico<br />

Adriano Sigg, Edimen Sagl, Lugano<br />

grafica@edimen.ch<br />

Pubblicità, direzione, amministrazione e redazione<br />

Edimen Sagl, CP 4622, CH 6904 Lugano<br />

Tel. 0041 (0)91 970 24 36, Fax 0041 (0)91 970 24 39<br />

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postale CCP 69-3836-9, intestato a Edimen Sagl. La disponibilità<br />

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