ai limiti dell'immaginazione - Tutto Immobiliare
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consigli e nuove idee per vivere meglio la casa<br />
Si fa presto<br />
a dire cucina<br />
Quando la casa<br />
®<br />
autunno 2010<br />
Anno 3 - Nr. 3 - CHF 6.50 - € 5<br />
www.tutto-casa.ch<br />
si sposta in giardino L’architettura corre<br />
<strong>ai</strong> <strong>limiti</strong> <strong>dell'immaginazione</strong><br />
Il camino, luce<br />
e magia della casa
3-10 3-10 3-10 3-10 3-10 3-10 3-10 3-10 3-10 3-10<br />
Dal 2011 <strong>Tutto</strong> Casa crescerà<br />
da 4 a 6 numeri all’anno!<br />
3-10editoriale<br />
Tra gli obiettivi che entusiasmano<br />
ognuno dei collaboratori di <strong>Tutto</strong><br />
Casa vi sono certamente quelli che<br />
mirano a un sano spirito di crescita per tutti<br />
gli aspetti che animano la nostra rivista. <strong>Tutto</strong><br />
Casa potrebbe essere paragonata alla propria<br />
abitazione che si sviluppa in funzione delle<br />
possibilità, delle aspettative e del gusto di chi<br />
la abita. Una situazione positiva che desidera<br />
arricchirsi di novità per quanto riguarda i<br />
contenuti e la frequenza di apparizione della<br />
testata. Per noi sono infatti queste due significative<br />
novità che ci accompagneranno nei<br />
prossimi mesi.<br />
La prima è già oggi una piacevole realtà. Abbiamo<br />
infatti iniziato una nuova collaborazione<br />
con Credit Suisse, attraverso una<br />
regolare presenza sul loro sito internet alla<br />
voce “abitare”. La seconda positiva notizia<br />
riguarda la diffusione di <strong>Tutto</strong> Casa durante<br />
il prossimo anno. Abbiamo il piacere di confermarvi<br />
che, dalle attuali quattro edizioni<br />
all’anno, aumenteremo a 6 i numeri che verranno<br />
pubblicati nel corso del 2011.<br />
Considerata la nostra evoluzione a spirale,<br />
con elementi indivisibili che si rinforzano<br />
attraverso la loro solida unione, ci immedesimiamo<br />
con piacere con una curiosa informazione<br />
realtiva allo studio newyorkese<br />
Leeser Architecture che ha vinto il concorso<br />
internazionale a inviti per la realizzazione<br />
di un albergo, chiamato Helix, nella Zayed<br />
Bay di Abu Dhabi (Emirati Arabi). L’albergo<br />
dovrebbe sorgere proprio a ridosso della b<strong>ai</strong>a,<br />
in parte galleggiante sull’acqua e adiacente<br />
al Sheik Zayed Bridge di Zaha Hadid attualmente<br />
in costruzione.<br />
Con 208 camere e suite, disposte intorno a un<br />
piano elicoidale, l’impostazione dell’hotel dispensa<br />
immediatamente il visitatore dall’idea<br />
che debba imbarcarsi nei rigidi corridoi e<br />
atri che caratterizzano un tipico soggiorno<br />
in un albergo tradizionale. I piani cambiano<br />
costantemente larghezza e altezza man<br />
mano che ci si sposta verso quelli superiori.<br />
Nessuna stanza è posizionata di fronte a<br />
un’altra e con la stessa vista. Man mano che<br />
la spirale si snoda verso l’alto, gli elementi<br />
variano da salotti e ristoranti sulla b<strong>ai</strong>a, a sale<br />
riunioni e conferenze, caffè, a una lussuosa<br />
spa al quinto piano per finire alla piscina sul<br />
tetto all’ottavo piano. La pista da running, al<br />
quinto piano, rappresenta l’unico momento<br />
in cui prevalgono le superfici piane mentre<br />
la piscina sul tetto dell’albergo ha il fondo in<br />
vetro che rende visibili l’acqua e i nuotatori<br />
dal piano terra.<br />
Stefano Pescia<br />
Così la casa<br />
dei sogni<br />
diventa realtà<br />
Chi vuol costruire la casa dei suoi sogni,<br />
comprarne una per la villeggiatura<br />
o ristrutturare un immobile in modo<br />
ecosostenibile potrà trovare tutte le<br />
informazioni rilevanti su Internet, nella<br />
piattaforma Costruire e abitare del<br />
Credit Suisse.<br />
Comunque sia la casa dei sogni personale,<br />
può diventare realtà solo se il progetto funziona.<br />
Le fasi più importanti della progettazione<br />
sono a disposizione degli interessati sul sito<br />
www.credit-suisse.com/abitare. Dalla ricerca<br />
dell’oggetto fino al finanziamento della costruzione,<br />
ogni fase viene illustrata con una<br />
guida pratica.<br />
Se per esempio si tratta della prima proprietà<br />
abitativa, dei consigli pratici <strong>ai</strong>utano a calcolare<br />
l’importo ideale dell’investimento e<br />
a determinare la posizione e il tipo d’immobile<br />
desiderato. Chi vuol comprare una casa,<br />
può informarsi su tutte le varie possibilità di<br />
finanziamento, così come sulle implicazioni<br />
di natura legale. Inoltre potrà anche leggere<br />
interessanti articoli pubblicati regolarmente<br />
su temi di lifestyle, come l’arredamento, l’illuminazione<br />
e il giardino.<br />
Gli utenti possono usufruire di interessanti offerte<br />
di partner e attraenti concorsi a premi e,<br />
oltre <strong>ai</strong> ribassi sugli abbonamenti a prestigiose<br />
pubblicazioni sul tema «abitare», possono anche<br />
approfittare di sconti su mobili di design.<br />
Maggiori informazioni su:<br />
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| 03-2010 3
sommario<br />
6 24<br />
somm<br />
cucina<br />
6 | Si fa presto a dire cucina<br />
La regina di casa in armonia con il suo regno<br />
giardinaggio<br />
20 | Il verde rampicante<br />
Le curiose piante che salgono i muri<br />
architettura<br />
24 | Materiali e Nuovi idiomi.<br />
Quattro Case a Castel San Pietro<br />
Come comunicare con l’architettura moderna<br />
terrazza<br />
34 | Uno spazio nel calore della casa<br />
Giardino d’inverno, il piacere di abitare fuori casa<br />
elettrodomestici<br />
42 | Alla scoperta della lavatrice giusta<br />
Non solo lavare i panni sporchi<br />
giardino<br />
54 | Viali e percorsi<br />
un affascinante biglietto da visita<br />
Costruzione attrattiva o semplice passaggio?<br />
vetro<br />
59 | Magici riflessi per un'oasi<br />
di benessere<br />
L’impiego del vetro nel bagno<br />
feng shui<br />
60 | I quattro animali<br />
dello spicchio celeste<br />
Nord – Sud – Ovest – Est<br />
D<strong>ai</strong> colore alla tua casa con lo stile e lo charme Bassetti<br />
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70 86<br />
ario<br />
f<strong>ai</strong> da te<br />
62 | Il cassone e la casetta a prova<br />
di intemperie e ingombro<br />
Mettiamo a riposo gli attrezzi da giardino<br />
energia<br />
64 | Risparmio energetico e comfort<br />
un binomio vincente!<br />
Come si ottiene il giusto equilibrio?<br />
camino<br />
70 | Il fuoco, luce e magia della casa<br />
Calorosi consigli per riscaldare l’ambiente<br />
disinfestazione<br />
76 | Scarafaggi, coinquilini indesiderati<br />
Iparassiti dell’uomo<br />
assicurazioni<br />
80 | I danni della natura<br />
Quali elelmenti sono assicurati?<br />
storia<br />
86 | Il brillante predominio<br />
degli architetti ticinesi<br />
Il cordone ombelicale che ci lega al passato<br />
mercato immobiliare<br />
90 | Cercasi terreno per villa<br />
8’000 nuove case costruite negli ultimi 15 anni<br />
94 | Il mattone e la congiuntura<br />
quale evoluzione?<br />
Investire nel mattone<br />
saloni ed esposizioni<br />
97 | Le fiere da non mancare<br />
Vetri - Specchi<br />
Luminose trasparenze e<br />
suggestivi riflessi<br />
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| 03-2010 5
cucina<br />
Si fa presto<br />
a dire cucin<br />
Non è necessario che sia grande. E nemmeno che sia<br />
all’ultima moda. Quello che importa è che voi la amiate.<br />
Seguiteci alla scoperta di tre cucine modello.<br />
6<br />
| 03-2010<br />
di Marina Montanaro<br />
architetto d’interni<br />
Un'isola in laccato lucido che ruota attorno a te<br />
(cucina modello Artika di Pedini).
a<br />
Se la casa avesse un solo locale, questo<br />
locale sarebbe la cucina. Perciò è la regina<br />
di casa, e non regina al cui fianco<br />
c’è il re che conta più di lei, ma regina assoluta.<br />
Regina come nel regno delle api, dove la<br />
regina è il centro della comunità, lo scopo e<br />
il sostegno dell’esistenza di tutti i sudditi. Se<br />
manca la regina l’alveare è perduto!<br />
Così è la stanza del fuoco, centro della nostra<br />
esistenza: anche se abitiamo in dieci locali,<br />
anche se in cucina mangiamo pochissimo,<br />
anche se non siamo affatto cuochi e anche se<br />
il suo arredamento è altamente tecnologico,<br />
la regina rimane sempre lei. Rimane quel<br />
centro di cui abbiamo bisogno per il nostro<br />
equilibrio, quel fuoco idealmente sempre<br />
acceso che ci nutre, ci scalda e ci protegge.<br />
Si fa presto a dire cucina! Ma per sceglierla,<br />
come faremo?<br />
"Quali sono i materiali<br />
ideali, le dimensioni<br />
ottimali, gli accessori<br />
utili?"<br />
Come avere una cucina funzionale e facile da<br />
pulire ma che sia al tempo stesso piacevole<br />
alla vista ed al tatto, come renderla accogliente<br />
anche se il budget è limitato? E la cucina,<br />
proprio come una regina, non dovrebbe farci<br />
anche un po’ sognare? E soprattutto, come<br />
realizzare una cucina che continueremo ad<br />
amare negli anni a venire?<br />
Il segreto è questo: chi ama qualcuno vuole<br />
trascorrere tempo con l’amato. Infatti i bambini<br />
non stanno insieme per giocare, ma inventano<br />
giochi per poter stare insieme. Gli<br />
adulti non sono dissimili; e quando la cucina<br />
non è concepita solo come il luogo in cui ci si<br />
nutre o si nutre la famiglia, allora diventa un<br />
favoloso terreno da gioco, dove ogni scusa è<br />
buona per trascorrere del tempo in allegria.<br />
Seguiteci in tre cucine ideali: in quella di<br />
Mauro, grafico, single, che vive in un appartamento;<br />
in quella di Barbara, pensionata con<br />
famiglia, che vive in una casa monofamiliare,<br />
e in quella di Lydia, artista di mezza età, che<br />
sta cercando casa per sé e per la sua piccola<br />
scuola. Tre situazioni diverse, tre persone<br />
diverse, tre esigenze completamente diverse.<br />
Ed un’importante cosa in comune: Mauro,<br />
Barbara e Lydia sanno cosa vogliono da una<br />
cucina.<br />
| 03-2010 7
La cucina è espressione di una vita individuale.<br />
E poiché lo sanno lo avranno, perché la cucina<br />
dei loro sogni è quella che risponde alle<br />
loro esigenze attuali, senza tanti se e senza<br />
tanti ma proiettati in un fumoso futuro.<br />
Perciò se oggi queste persone amano la loro<br />
cucina, domani la ameranno anche di più.<br />
La cucina del Barista | Lineare, pensata<br />
per lavorare in piedi: circa sei metri quadrati;<br />
affaccia sul salotto.<br />
Mauro H. è un grafico che trascorre più<br />
tempo in studio che in casa. Single, mangia<br />
praticamente solo panini, frullati e insalate,<br />
che però ama preparare come si deve, con<br />
dispiego di ingredienti e fantasia.<br />
Mauro ha comperato un appartamento in<br />
una P.P.P. (proprietà per piani) che è in fase<br />
di costruzione, ed ha inserito la cucina nell’<br />
ampio e luminoso soggiorno. Un ambiente<br />
separato non ha molto senso per lui! La cucina<br />
è disposta in modo da consentirgli di<br />
lavorare guardando il grande schermo che<br />
si trova in salotto. Mauro non cucina molto<br />
ma gli piace seguire i programmi televisivi<br />
che insegnano a cucinare, così come compra<br />
volentieri buoni libri di cucina, attratto<br />
anche dall’aspetto tecnico (impaginazione,<br />
illustrazioni, foto) di questi libri. Si diverte<br />
anche nel guardare i numerosi video che si<br />
8<br />
| 03-2010
FORSTER<br />
CUCINE SVIZZERE<br />
IN ACCIAIO<br />
In un mondo sempre più complesso, Forster punta sull’<br />
essenziale. L’essenziale è vincente, nel materiale come nel<br />
design. L’acci<strong>ai</strong>o rimane insuperabile in fatto di resistenza ed<br />
estetica. Forme chiare, complanari e superfi ci pulite erano<br />
da sempre all’avanguardia: assicurano la modernità di una<br />
cucina Forster anche fra 50 anni. Concentrarsi sull’es -<br />
senziale è una qualità che rimarrà attuale anche in futuro.<br />
L’essenziale, infatti, non tramonterà m<strong>ai</strong>.<br />
Chiedete la documentazione dettagliata:<br />
Forster Küchen- & Kühltechnik AG<br />
Egnacherstrasse 37, CH-9320 Arbon<br />
Telefon +41 71 447 46 45, Telefax +41 71 447 46 50<br />
forster.kuechen@afg.ch, www.forster-kuechen.ch<br />
trovano sul web, specialmente quelli dedicati<br />
alla preparazione di salse, come la m<strong>ai</strong>onese,<br />
che Mauro non comprerebbe m<strong>ai</strong> pronta.<br />
Sarebbe stato un peccato dover ripiegare su<br />
una seconda TV/computer, né ha molto senso<br />
seguire dei programmi di cucina altrove che<br />
in cucina.<br />
Come si vede dalla pianta,<br />
"questa cucina è praticamente<br />
un lungo<br />
corridoio dove tutto<br />
il necessario è sistemato<br />
secondo un percorso<br />
logico."<br />
Da notare che Mauro è alto, è mancino e ama<br />
lavorare in piedi. Perciò i fuochi si trovano a<br />
sinistra anziché a destra dell’acqu<strong>ai</strong>o e tutto<br />
il blocco è installato ad un’altezza maggiore<br />
degli usuali 85-90 centimetri da terra.<br />
La cucina Umanitaria | Pianta ad elle, due<br />
forni grandi, annessa al tinello, circa nove<br />
metri quadrati.<br />
Barbara D. è attiva in un’organizzazione<br />
umanitaria e partecipa spesso alle fiere regionali<br />
o <strong>ai</strong> mercatini con una bancarella di<br />
presentazione. Ogni volta prepara dei pani e<br />
delle pizze speciali da vendere, sia per coprire<br />
le spese sia per avere un prodotto tangibile<br />
e una ragione per intavolare discorso con la<br />
gente.<br />
Barbara non ha bisogno di una cucina grande:<br />
media le basta, e pensa di dedicarle circa<br />
nove metri quadrati. Pensa che le farebbero<br />
comodo due forni, uno grande per il pane, ed<br />
uno medio per le pizze, le torte e le paste dolci.<br />
Naturalmente desidera un buon ripiano per<br />
lavorare ed uno spazio di “finissage”, dove<br />
cioè imballare i pani e le torte prima di caricarli<br />
sul camioncino dell’ONG (organizzazione<br />
non governativa).
Il fascino e l'eleganza del nero lucido esaltato<br />
nel modello Simplicity Night di Gorenje.<br />
Barbara non può spendere molto: il suo è un<br />
budget limitato, né sarebbe logico spendere<br />
troppo quando ogni franco speso in Svizzera<br />
ne vale dieci nellle regioni in cui la sua ONG<br />
è presente.<br />
Beninteso, la cucina serve anche a Barbara<br />
e alla sua famiglia (tre persone in totale) che<br />
però prende i pasti nel tinello. La casa è una<br />
vecchia casa ticinese, dagli spazi generosi ma<br />
su cui il tempo ha lasciato un po’ di patina. Il<br />
lusso qui sarebbe davvero fuori luogo:<br />
"la cucina, in quanto regina<br />
di casa, deve essere,<br />
anche per lo stile, in armonia<br />
con il suo regno!"<br />
La cucina dell’Artista | Pianta quadrata,<br />
pensata per alloggiare più persone che disegnano<br />
ed eseguono sculture di zucchero e<br />
marzapane. In fase di progetto, circa quindici<br />
metri quadrati.<br />
Lydia K. è una scultrice che vive sola e tiene<br />
10<br />
| 03-2010<br />
corsi di disegno. Scopo dei corsi è imparare a<br />
trasferire su carta delle idee così che possano<br />
servire da base per l’esecuzione di un progetto.<br />
Lydia ama le torte (tutte!), i dolci di pasta<br />
martorana, le decorazioni stagionali. Lei ed i<br />
suoi studenti disegnano spesso delle torte per<br />
occasioni particolari, con figurine di zucchero<br />
o con fiori di cioccolato o scritte augurali.<br />
Lydia pensa ad una cucina di dimensioni<br />
grandi (intorno <strong>ai</strong> quindici metri quadrati)<br />
dove lei possa, oltre a cucinare per sé stessa<br />
ed occasionali amici, accogliere i suoi stu-<br />
Modello Divina Class-X di Moretuzzo.<br />
denti e sperimentare ogni sorta di scultura<br />
dolce. Il disegno finale, effettuato sulla base<br />
dei risultati di questi esperimenti, viene quasi<br />
sempre consegnato per l’esecuzione al laboratorio<br />
di un pasticciere professionista.<br />
Perciò quel che ha in mente è una cucinalaboratorio<br />
e sta cercando una casa dove<br />
realizzare il suo progetto. Può essere una<br />
casa a schiera in cui unire salotto e cucina,<br />
un appartamento al piano terra o anche un<br />
terreno su cui costruire, sebbene lei non si<br />
veda in una casa isolata.
NOVITÀ: dal 2011, 6 numeri all’anno! GRATIS<br />
Abbonatevi ora<br />
al bimestrale<br />
✁ Desidero abbonarmi entro il 30 novembre 2010<br />
per ricevere gratuitamente l’edizione 4-2010:<br />
❒ 1 anno «<strong>Tutto</strong> Casa» (Fr. 37.–)<br />
❒ 2 anni «<strong>Tutto</strong> Casa» (Fr. 72.–)<br />
❒ 1 anno «<strong>Tutto</strong> Casa» + «il Giardiniere» (Fr. 43.–)<br />
❒ 2 anni «<strong>Tutto</strong> Casa» + «il Giardiniere» (Fr. 82.–)<br />
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il Giardiniere<br />
L’associazione JardinSuisse (sezione Ticino)<br />
presenta <strong>ai</strong> propri soci e al pubblico le sue molteplici attività.<br />
In ogni edizione (annuale, mese di novembre)<br />
i diversi temi trattati danno utili e interessanti consigli,<br />
soprattutto sui modi d’esecuzione e sulla scelta dei materiali.<br />
www.ilgiardiniere.ch<br />
Modalità d’abbonamento<br />
1 anno «<strong>Tutto</strong>Casa» ( 6 nr.) Fr. 37.–<br />
2 anni «<strong>Tutto</strong>Casa» (12 nr.) Fr. 72.–<br />
1 anno «<strong>Tutto</strong>Casa» ( 6 nr.) + «il Giardiniere» (1 nr.) Fr. 43.–<br />
2 anni «<strong>Tutto</strong>Casa» (12 nr.) + «il Giardiniere» (2 nr.) Fr. 82.–<br />
Tel. 091 970 24 36 - abo@tutto-casa.ch<br />
www.tutto-casa.ch<br />
il numero di<br />
dicembre 2010!
I materiali ideali | Se esaltano la nostra<br />
creatività, appagano il nostro senso estetico<br />
e si lasciano pulire quasi senza sfiorarli allora<br />
i materiali che abbiamo scelto sono davvero<br />
ideali. Una cucina è composta soprattutto di<br />
superfici, sia verticali che orizzontali;<br />
"i rivestimenti dei pensili<br />
e degli elettrodomestici,<br />
combinati con i<br />
ripiani di lavoro, sono<br />
l’abito della cucina."<br />
Per quel che riguarda i piani di lavoro, Mauro<br />
pensa ad un bel marmo azzurro con assi di<br />
legno inseriti, effetto barca a vela: infatti ha<br />
il piede marino, e quando non può andare<br />
in barca, desidera almeno navigare con la<br />
fantasia.<br />
Barbara cerca qualunque tipo di rivestimento<br />
che non costi caro. Però ha sentito dire che si<br />
possono fare degli ottimi affari anche sbirciando<br />
fra i materiali di lusso, a patto di non<br />
pretendere i colori dell’ultima collezione. Il<br />
problema è di combinare il nuovo con il vecchio,<br />
e questo richiede più tempo che denaro,<br />
per la ricerca del materiale “giusto”; tempo che<br />
Barbara, al contrario di Mauro, è ben disposta<br />
ad investire.<br />
Quanto a Lydia, la sua idea è di ottenere un<br />
effetto Hansel e Gretel: in un certo senso la<br />
cucina che sogna è quella della famosa casetta<br />
di marzapane.<br />
Oltre <strong>ai</strong> normali lavori<br />
di pittura, eseguiamo:<br />
❚ Stucchi in genere, encausti;<br />
❚ Posa di tappezzerie di ogni genere;<br />
❚ Spruzzatura di prodotti finiti<br />
su pareti o soffitti;<br />
❚ Trattamento delle superfici interne<br />
ed esterne con prodotti al minerale<br />
con riporto di disegni o<br />
ornamenti esistenti;<br />
❚ Isolazioni termiche di facciata con<br />
polistirolo, lana di roccia, sughero;<br />
❚ Trattamenti intumescenti con<br />
relativa certificazione SIKA.<br />
Eleganza e pulizia delle forme del programma<br />
Class-X di Moretuzzo.<br />
Via alla Foce 4 - 6933 Muzzano - Tel. 091 994 11 75<br />
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Si sta orientando verso la sabbia silicea, tipo<br />
resina poliestere (Polystone) con inserti brillanti;<br />
e la sceglierà in almeno quattro colori:<br />
rosa, gialli, verdi e azzurri, come le sue figurine<br />
di zucchero e le sue illustrazioni di<br />
pasticcieria.<br />
Per quel che riguarda l’esecuzione dei lavori,<br />
anche qui le esigenze sono diverse come le<br />
persone e come le attività che esse intendono<br />
svolgere nelle loro cucine.<br />
Un po’ per la sua professione che ne fa un<br />
amante del dettaglio (altri direbbero: è un<br />
pignolo), Mauro seguirà i posatori con occhio<br />
critico e attento.<br />
"Quando si combinano<br />
legno e marmo, tutto<br />
deve combaciare alla<br />
perfezione altrimenti…"<br />
il risultato rischia davvero di far venire il mal<br />
di mare!<br />
14<br />
| 03-2010<br />
Al contrario, Barbara pensa di fare in proprio<br />
buona parte dei lavori: un po’ per risparmiare,<br />
un po’ perché suo marito ha due mani destre<br />
(o, detto in altri termini, è un artigiano eccellente).<br />
Anche il tipo di cucina che desidera, in<br />
sintonia con la cucina esistente e la casa tutta,<br />
si presta molto ad un lavoro eseguito con criteri<br />
di una volta, quando il costo della mano<br />
d’opera era l’ultimo dei parametri, perché il<br />
lavoro costava poco.<br />
Lydia non ha ancora la casa, perciò per il momento<br />
tutto rimane in fase di progetto. Una<br />
cosa tuttavia è certa: la sua cucina dovrà prevedere<br />
anche un archivio per i disegni!<br />
I modelli su carta e le foto delle sculture di<br />
zucchero e marzapane sono parte fondamentale<br />
della sua attività artistica e vanno<br />
conservati. E dove, se non in cucina?
© Inter IKEA Systems B.V. 2010<br />
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e rivestimento da parete.
Una Cucina a New York<br />
Chi si recasse negli Stati Uniti entro il prossimo<br />
marzo non manchi la grande mostra<br />
che il MOMA (Museo d’Arte Moderna) di<br />
New York dedica alla cucina. “Spazio di Lavoro:<br />
Il Progetto e la Cucina Moderna” è una<br />
mostra in cui (citiamo traducendo) : “Viene<br />
dato grande risalto al contributo delle donne,<br />
non solo in quanto principali consumatrici e<br />
utilizzatrici della cucina domestica, ma anche<br />
come riformatrici, architette, designer e<br />
artiste che si sono rivolte in modo critico alla<br />
cultura ed <strong>ai</strong> miti legati alla cucina”.<br />
La mostra esplora la trasformazione della<br />
cucina nel ventesimo secolo, e presenta una<br />
ricostruzione completa della cosiddetta<br />
“Cucina di Francoforte”. Questa cucina, prevista<br />
per esere installata nelle abitazioni di<br />
un quartiere in costruzione nell’omonima<br />
città tedesca, rappresenta una pietra miliare<br />
dell’architettura moderna.<br />
16<br />
Occhio<br />
<strong>ai</strong> tassi<br />
| 03-2010<br />
Con le altezze dei piani di lavoro unificate, i<br />
percorsi semplificati, l’illuminazione su binario<br />
e molte altre novità concrete, la cucina<br />
di Francoforte fu un modello di razionalizzazione<br />
degli spazi e del lavoro e fece scuola.<br />
Fu commissionata nel 1926 dall’architetto e<br />
imprenditore edile tedesco Ernst May (1886 –<br />
1970) -in collaborazione con il municipio della<br />
città di Francoforte- all’architetta austriaca<br />
Margarete Schütte-Lihotzky (1897 - 2000).<br />
Dopo l’installazione prevista nei diecimila<br />
appartamenti della città, si continuò a costruirla<br />
serialmente in circa cinquemila esemplari<br />
annui, e ad un costo per unità sempre<br />
minore.<br />
Crediti di<br />
costruzioni<br />
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E per chi ancora non crede che le donne e la<br />
cucina abbiano fatto grandi passi in avanti: la<br />
Schütte-Lihotzky fu la prima donna ad iscriversi<br />
alla Kunstgewerbeschule, la facoltà di<br />
architettura di Vienna. Per esservi ammessa<br />
dovette faticare molto, e procurarsi tramite<br />
amici di famiglia una raccomandazione dal<br />
noto artista Gustav Klimt.<br />
Margarete Schütte-Lihotzky nel 1997 festeggiò<br />
i suoi cent’anni e ricordando la decisione<br />
di iscriversi ad architettura, disse: “Nel 1916<br />
nessuno avrebbe concepito di commissionare<br />
la costruzione di un edificio ad una donna.<br />
Nemmeno io stessa”. n<br />
Ricostruzione di una Cucina di Francoforte al<br />
MAK (Museo delle Arti Applicate) di Vienna.<br />
Foto: Wikipedia/Christos Vittoratos.<br />
“Counter Space: Design and the Modern<br />
Kitchen”. Dal 15 settembre 2010 al 14 marzo<br />
2011, The Museum of Modern Art, 11 West 53<br />
Street, New York NY 10019.<br />
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UNA CASA A MIA MISURA:<br />
MANUELA ARCURI<br />
HA SCELTO CHATEAU D’AX<br />
Bellissima, sensuale, voluttuosa,<br />
oggetto del desiderio<br />
dell’immaginario degli italiani e non<br />
solo. Manuela Arcuri firma la sua<br />
proposta di casa, realizzata in<br />
collaborazione con i designers<br />
Chateau d’Ax, conferendole un<br />
personalissimo e inconfondibile stile<br />
romantico.<br />
La sua dimora è proprio come ce<br />
l’aspettavamo: un vero trionfo di<br />
colori, tutti giocati nella gamma dei<br />
viola, dei gialli e degli arancio, che<br />
comunicano energia e piacere di<br />
vivere; le forme morbide e gli ampi<br />
volumi sono quasi un invito per i<br />
sensi di chi guarda.<br />
Ci lasciamo sedurre dalle lusinghe<br />
di questa moderna sirena e la<br />
seguiamo nei vari ambienti mentre<br />
l’ascoltiamo interessati: Fa da sfondo al<br />
divano una libreria in rovere bianco<br />
che Manuela ha voluto chiamare<br />
“Romeo”, come il suo fedelissimo<br />
cagnolino:<br />
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Tavolo allungabile rivestito in cuoio<br />
così come le sedie<br />
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Per la camera da letto, Manuela ha<br />
scelto il letto Hollywood: ci spiega mentre ci<br />
precede ,si diverte<br />
a prendersi in giro, , fa notare<br />
con una punta d’orgoglio la Arcuri,<br />
<br />
Questo angolo della casa è un vero<br />
gioco di luce e di seduzione e,<br />
mentre l’affascinante showgirl ci<br />
affabula con le sue spiegazioni, non<br />
riusciamo a toglierle gli occhi di<br />
dosso: del resto quando si è con<br />
Manuela si prova il desiderio<br />
immediato di accorciare le<br />
distanze. La salutiamo, dunque,<br />
prima che il gioco si possa fare<br />
pericoloso.<br />
Letto Hollywood in cuoio<br />
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La casa di Manuela Arcuri è disponibile presso il negozio Chateau d’Ax<br />
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Scegli Chateau d’Ax.<br />
* Avviso secondo la legge:<br />
la concessione di crediti è vietata, se conduce ad un indebitamento eccessivo (art. 3 LCSI).
giardinaggio<br />
Vite vergine.<br />
20<br />
Il verde<br />
rampicante<br />
Per le loro caratteristiche rampicanti<br />
appunto, ci <strong>ai</strong>utano a creare delle<br />
zone di verde in verticale occupando<br />
poco spazio sul terreno. Unica loro richiesta<br />
è quella di avere un supporto su cui attaccarsi<br />
per poter crescere.<br />
Interessanti sono gli usi che se ne possono<br />
fare: abbiamo una rete metallica che non ci<br />
piace? Oppure una parete di una legn<strong>ai</strong>a o di<br />
un garage sono poco eleganti? La staccionata<br />
di legno che abbiamo messo in giardino per<br />
ripararci dagli sguardi indiscreti dei passanti<br />
sarebbe più carina se fosse ricoperta di foglie<br />
e fiori? Vogliamo avere una zona d’ombra sotto<br />
la pergola? Ci piacerebbe avere una siepe,<br />
ma lo spazio non lo consente? O il capanno<br />
da giardino è troppo caldo in estate?<br />
| 03-2010<br />
di Martino Buzzi<br />
giardiniere<br />
Tra le piante dei nostri giardini sono degli elementi che<br />
ci possono <strong>ai</strong>utare a risolvere molte situazioni magari un po’<br />
difficili da inverdire.<br />
In tutte queste situazioni le piante rampicanti<br />
ci danno una mano in quanto possono creare<br />
delle bellissime pareti verdeggianti e fiorite<br />
all’interno del nostro giardino, ma anche<br />
regalarci dei momenti di relax sotto la loro<br />
chioma oppure addirittura isolarci dal caldo.<br />
Basta un piccolo supporto.<br />
In ognuno di questi casi è molto importante<br />
la scelta del rampicante giusto. Per esempio<br />
se vogliamo ricoprire la nostra pergola con<br />
della vegetazione, durante la costruzione,<br />
dobbiamo tener conto delle caratteristiche<br />
della pianta che vogliamo ci si arrampichi<br />
in futuro.<br />
"Se ad esempio abbiamo<br />
pensato ad un glicine, i<br />
cui fiori sono lunghi<br />
da 30 cm fino ad oltre<br />
un metro"<br />
in certe specie, dovremo avere un’altezza<br />
della pergola adatta, altrimenti i fiori sarebbero<br />
troppo in basso e ci darebbero fastidio<br />
durante la fioritura.
Nel caso in cui nel nostro giardino fosse presente<br />
una rete metallica oppure una ringhiera<br />
che fanno da confine magari con una strada,<br />
l’ideale sarebbe rinverdire la stessa con<br />
dei rampicanti, creando una siepe naturale<br />
che nasconda questi oggetti poco belli alla<br />
vista. Allo stesso modo possiamo anche regalarci<br />
una bella siepe in uno spazio ridotto.<br />
Troviamo spesso, infatti, dei lembi di giardino<br />
con una larghezza di solo qualche metro, che<br />
ci impediscono di piantare una siepe vera e<br />
propria perché troppo invadente dal punto di<br />
vista della superficie. Allora anche qui possiamo<br />
pensare ad installare un supporto per poi<br />
piantare dei rampicanti.<br />
Anche sul capanno da giardino che usiamo<br />
durante la stagione più calda per i nostri hobby,<br />
possiamo creare un’isolazione termica<br />
usando i rampicanti, da piantare a ridosso<br />
delle pareti per permettere loro di crescere.<br />
L’interessante di queste piante è la loro tipologia<br />
molto diversa: sempreverdi, a foglie<br />
caduche, a fioritura primaverile e/o estiva e<br />
da frutta.<br />
"Nella categoria dei<br />
sempreverdi troviamo<br />
l’edera nelle sue svariate<br />
specie,"<br />
con foglie di forma e colori differenti. Ci sono<br />
infatti delle edere con le foglie variegate di<br />
colore verde e bianco o giallo, oppure con<br />
le foglie sagittate. Scegliendo questo tipo di<br />
pianta si può giocare anche con i colori, mettendone<br />
a dimora ad esempio una per ogni<br />
caratteristica.<br />
Nei rampicanti a foglia caduca possiamo<br />
nominare la vite vergine (Parthenocissus)<br />
che nella specie “tricuspidata”, grazie alle sue<br />
ventose, è ottima per rivestire inestetici muri<br />
in cemento.<br />
I rampicanti che ci regalano delle belle fioriture<br />
primaverili sono i molto conosciuti<br />
glicini, che con i loro profumati fiori d<strong>ai</strong> colori<br />
tenui – bianco, rosa, lilla – e dalla lunghezza<br />
molto diversa, che in alcuni casi può arrivare<br />
fino a ben oltre il metro, possono farci com-<br />
Glicine.<br />
Diverse varietà di edera.<br />
pagnia nei primi pomeriggi tiepidi dell’anno<br />
mentre ce ne stiamo seduti tranquilli sotto<br />
la pergola.<br />
Possiamo anche nominare la grande famiglia<br />
delle clematidi, che con le loro molteplici<br />
varietà e colori, ci regalano delle bellissime<br />
fioriture che in alcune specie durano anche<br />
tutta l’estate. Importante per questo tipo di<br />
rampicante è proteggere il piede dal sole,<br />
utilizzando una tegola o una tavola di legno<br />
di grandezza ideale, in quanto esse amano il<br />
sole alla chioma e l’ombra alle radici.<br />
Altro arbusto rampicante molto noto alle<br />
nostre latitudini è il Campsis radicans, conosciuto<br />
per le sue infiorescenze a forma di<br />
trombetta di colore arancione o giallo, che<br />
esige una posizione calda e riparata.<br />
Il Gelsomino (Trachelospermum jasminoides),<br />
con la sua abbondantissima e profumatissima<br />
fioritura estiva è molto adatto a formare<br />
delle vere e proprie siepi su dei supporti<br />
adeguati, formando, grazie al suo fogliame<br />
persistente, dei bellissimi muri verdi.<br />
| 03-2010 21
Clematis tibetana tangutica.<br />
Clematis viticella “Etoile Violette”.<br />
Edera variegata.<br />
22<br />
| 03-2010<br />
Siepe di Gelsomino.<br />
Da non dimenticare<br />
"la grande famiglia delle<br />
rose rampicanti, con i<br />
loro fiori d<strong>ai</strong> mille colori<br />
e sfumature."<br />
Qui ci si può sbizzarrire nella scelta, optando<br />
per varietà più o meno profumate e a crescita<br />
vigorosa o più contenuta a dipendenza<br />
dell’uso che se ne vuol fare.<br />
Nei rampicanti a fioritura si può contare anche<br />
su piante meno comuni, come l’ortensia<br />
(Hydrangea anomala petiolaris), l’Akebia<br />
quinata con i suoi bellissimi fiori dalla forma<br />
e dal colore insoliti oppure la Lonicera nelle<br />
sue numerose varietà.<br />
Infine abbiamo i rampicanti da frutta e la più<br />
nota è sicuramente la vite, con le sue diverse<br />
qualità di uva. E questa è forse la pianta per<br />
eccellenza per ricoprire i pergolati dei nostri<br />
giardini, dei nostri grotti e anche delle nostre<br />
case di vacanza perché, in effetti, cresce bene<br />
anche fino ad una quota di 1’000 metri, senza<br />
ovviamente la pretesa di una vendemmia<br />
autunnale ma solo per regalarci la frescura<br />
di un po’ di ombra. Anche il Kiwi (Actinidia<br />
chinensis) è una pianta orm<strong>ai</strong> abbastanza<br />
comune, anche se, visto l’odore poco gradevole<br />
che emana, è poco consigliabile per delle<br />
pergole dove ci sono dei punti di ristoro.<br />
Dal punto di vista prettamente botanico è<br />
molto curioso vedere i metodi con i quali questi<br />
arbusti si arrampicano sui supporti a loro<br />
disposizione. Infatti, alcune specie hanno il<br />
tronco avvolgente (Glicine), altri hanno radici<br />
aeree (Edera), atri sviluppano dei viticci (vite,<br />
alcune clematis), altri ancora hanno invece<br />
bisogno del nostro <strong>ai</strong>uto per delle legature<br />
artificiali (alcune clematis, gelsomino); la vite<br />
vergine si arrampica grazie alle sue ventose,<br />
mentre le rose usano le loro spine uncinate. n
Punto di riferimento Le forme essenziali<br />
stimolano i sensi – USM è in armonia col tuo<br />
personale stile di vita.<br />
Dal 1971 grandi idee per arredare<br />
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architettura<br />
Materiali e Nuovi idiomi<br />
Celoria Architects<br />
e 4 Case a Castel San Pietro<br />
Per qualche millennio le civiltà che hanno popolato il nostro pianeta<br />
si sono ingegnate a costruire le proprie dimore con i materiali che<br />
l’ambiente gli offriva. E oggi siamo all’altezza del passato?<br />
di Donato Anchora<br />
architetto dipl.USI OTIA REG-A<br />
A<br />
seconda della cultura, del clima e<br />
delle esigenze funzionali di cui dovevano<br />
tener conto, con lo stesso materiale<br />
hanno sviluppato tecniche costruttive<br />
diverse che hanno generato architetture diverse.<br />
La paletta dei materiali a loro disposizione<br />
era costituita dall’uso della paglia, del<br />
legno, della pietra, delle terre cotte o crude,<br />
delle pelli, dei tessuti, dei vetri e delle ceramiche;<br />
una paletta ricca, ma ass<strong>ai</strong> limitata<br />
se confrontata a quella di cui può disporre<br />
oggi un qualsiasi architetto. Con i processi di<br />
lavorazione industriale, con i ritrovati della<br />
chimica e della fisica e tutte le scoperte tecnologiche<br />
di punta, oggi disponiamo di materiali<br />
nuovi che vengono brevettati di giorno in<br />
giorno e che non esistono in natura e per al-<br />
24<br />
| 03-2010<br />
cuni dei quali l’applicazione resta ancora tutta<br />
da inventare. Non è raro infatti vedere che<br />
ricercatori e produttori si rivolgano a designer<br />
per trovare un’applicazione che renda il materiale<br />
utilizzabile e commercializzabile ripagando<br />
dei notevoli sforzi economici sostenuti.<br />
Ecco allora che a volte, in un connubio felice<br />
di innovazione tecnologica e di inventiva<br />
funzionale e formale nascono nuovi oggetti,<br />
alcuni dei quali non indispensabili, ma che<br />
rendono comunque più ricca e variegata la<br />
vita dell’uomo moderno. E l’architettura cosa<br />
c’entra con tutto questo? Beh, c’entra moltissimo<br />
visto che oggi abbiamo una paletta così<br />
ampia di possibilità per cui in pratica ogni<br />
idea è possibile:<br />
"oggi si può realizzare<br />
tutto o quasi<br />
e l’unico limite<br />
è l’immaginazione! "<br />
Fantastico!! – penserà qualcuno – allora<br />
ogni architettura è possibile, una nuova era<br />
di libertà espressiva si apre davanti <strong>ai</strong> nostri<br />
occhi! Nuove città “ipertecnologiche” con<br />
architetture “superinnovative” costruite con<br />
materiali “ultr<strong>ai</strong>ntelligenti” presto sorgeranno<br />
e renderanno la nostra civiltà migliore e<br />
all’avanguardia!!! Sembra la trama di un film<br />
o di un libro di fantascienza e di fatto rischia<br />
di esserlo, giacché nonostante tutta la tecno-
logia a disposizione l’umanità non si è evoluta<br />
tutta allo stesso modo e non tutti sono al passo<br />
con i tempi. Addirittura in alcune parti del<br />
globo l’uomo non si è più evoluto da migli<strong>ai</strong>a<br />
di anni e vive ancora nelle capanne tra gli alberi,<br />
ma questa è un’altra storia. La tecnologia<br />
c’è, ma spesso è costosa, accessibile a pochi, o<br />
più semplicemente non la si capisce o non si<br />
sa come utilizzarla.<br />
In architettura i tempi di aggiornamento e<br />
adeguamento al “nuovo” sono lunghi. Quando<br />
i romani inventarono l’arco che permise<br />
loro di concepire grandi coperture voltate, ci<br />
vollero poi quasi duemila anni, fino all’invenzione<br />
del calcestruzzo armato, per abbandonare<br />
il primo a favore di una tecnica costrut-<br />
tiva nuova, più flessibile e per certi versi più<br />
economica, che apriva le porte ad una nuova<br />
espressività. E sono poi trascorsi altri cento<br />
anni per la messa a punto e alla diffusione<br />
capillare di questo sistema costruttivo.<br />
| 03-2010 25
26<br />
| 03-2010<br />
Oggi è un materiale accettato e da molti apprezzato,<br />
ma per molto tempo era associato<br />
a valori negativi e non era da tutti ben visto.<br />
Ancora oggi c’è chi manifesta resistenze al<br />
suo utilizzo, perché pensa sia un materiale<br />
troppo giovane per costruire opere eterne.<br />
"Nuovo materiale il più<br />
delle volte non rima con<br />
nuova architettura."<br />
Quando a metà Ottocento si diffuse l’uso<br />
della ghisa e poi dell’acci<strong>ai</strong>o, in ingegneria<br />
prima ed in architettura poi, le forme espressive<br />
adottate richiamavano addirittura gli<br />
ordini architettonici antichi, dando vita ad un<br />
revival di neodorico, neocorinzio, neogotico<br />
e via dicendo. E’ come se in una sorta di spa-
esamento nel dover dare forma a qualcosa<br />
di nuovo ci rivolgesse all’antico per renderlo<br />
ben accetto, per nobilitarlo caricandolo di<br />
idiomi linguistici di un passato aulico che fu.<br />
Si dovette aspettare Mies Van De Rohe con il<br />
Grattacielo in vetro di Berlino (non realizzato),<br />
il Padiglione di Barcellona (Esposizione<br />
Universale del 1929) e il Seagram Building di<br />
New York (1958) e altri straordinari progetti,<br />
per far fare alla pietra, al vetro e all’acci<strong>ai</strong>o<br />
qualcosa di veramente nuovo guidandoci<br />
come un faro verso una nuova via possibile<br />
da percorre.<br />
La paura del nuovo, la paura del non essere<br />
all’altezza del passato, l’idea che il passato<br />
è sempre migliore del presente (paura tipica<br />
dei vecchi!) è un gene congenito in quasi<br />
tutti gli esseri umani e si accresce con l’età.<br />
E’ da dire però che volenti o nolenti siamo<br />
comunque entrati in una nuova era, un’era<br />
in cui si parla di eugenetica, di mutazioni<br />
transgeniche, e di altre diavolerie che ancora<br />
stiamo imparando a conoscere. Siamo<br />
in un’era in cui, giocando a fare dio, l’uomo<br />
pensa di poter essere in grado di fare e disfare<br />
tutto come meglio crede. Le nuove genera-<br />
casa Rémy<br />
luogo 6874 Castel San Pietro, TI, Svizzera<br />
architetti Celoria Architects Sagl, CH-6828 Balerna<br />
committenza Mariangela e Massimo Rémy<br />
cronologia 2007-2010<br />
fotografo Simone Mengani<br />
zioni, a differenza delle precedenti, nascono,<br />
crescono e si alimentano quotidianamente di<br />
iper-innovazione e iper-tecnologia: non guardano<br />
più, o comunque molto poco, al passato,<br />
vivono di presente e si affrettano a vivere di<br />
futuro anticipando gli eventi e cercando, in<br />
una cronica ansia da prestazione, di battere<br />
tutti sui tempi: la volontà di ogni giovane oggi<br />
è poter dire “ci sono anch’io e sono arrivato<br />
prima di tutti”. Partecipare all’evento a volte è<br />
più importante dell’evento in sé. E’ chiaro che<br />
in questo mutante clima culturale<br />
"gli architetti sono chiamati<br />
a pensare in maniera<br />
diversa qualcosa<br />
di nuovo."<br />
Era proprio con il Movimento del Moderno,<br />
nato attorno agli anni ’20 del secolo scorso,<br />
che la parola d’ordine diventava “nuovo”,<br />
ma mentre con questo nell’arco di circa 60<br />
anni ci si riferiva ad un “uomo moderno” nel<br />
relazionarsi con il contesto, la natura, il clima<br />
e tutti gli eventi di fisicità in una volontà<br />
collettiva di ritrovata sintonia con il cosmo,<br />
l’architetto di oggi si trova confrontato con<br />
fenomeni in divenire assi più complessi. L’architetto<br />
di oggi si deve confrontare con trasformazioni<br />
più rapide, accresciute esigenze<br />
tecnico-funzionali, tenendo conto che il suo<br />
committente è un uomo tecnologico in continua<br />
mutazione che vuole apparire ed essere<br />
il soggetto-oggetto della comunicazione di<br />
massa e che vuole che sulla sua bacheca di<br />
Facebook, Twitter o altro, venga lasciato un<br />
messaggio di apprezzamento e approvazione<br />
in tempo reale.<br />
Non interessa più il giudizio dei posteri e non<br />
interessa più costruire per l’eternità, poiché<br />
così come oggi non interessa più il passato<br />
perché <strong>ai</strong> posteri dovrebbe interessare<br />
il nostro presente? Ciò che importa è vivere<br />
al massimo del piacere l’attimo e poiché<br />
esso è fuggente rischia di esserlo anche l’architettura.<br />
Nell’era della comunicazione e<br />
della telecomunicazione di massa, elementi<br />
tr<strong>ai</strong>nanti e trascinanti del fenomeno nuovo<br />
del consumismo di massa, diventa sempre<br />
più imperante “come comunico” e non “cosa<br />
comunico”. E l’architettura come risponde,<br />
come reagisce a tutto questo? E’ in grado,<br />
come nelle epoche passate, di sviluppare<br />
nuovi idiomi più rappresentativi e consoni<br />
ad esprimere le aspirazioni della nostra contemporanea<br />
camaleontica e caleidoscopica<br />
società?<br />
| 03-2010 27
Ogni giorno nascono nuove forme di comunicazione<br />
in tempo reale che neppure la biblica<br />
Torre di Babele potrebbe contenerle tutte e<br />
"l’architettura riesce<br />
ancora ad essere lo specchio<br />
della società e quali<br />
linguaggi adotta, quali<br />
nuovi idiomi sta sviluppando?"<br />
Non è facile rispondere a questa domanda e<br />
forse ci vorrebbe un trattato di molte pagine<br />
per indagare ed interpretare quel che accade<br />
in giro per il mondo. Certo è che si respira<br />
una grande confusione di stili e di forme e, in<br />
una convivenza forzata di vecchio e nuovo,<br />
di revival e di hi-tech, pochi, oppure troppi,<br />
sembrano essere i fari in grado di illuminare<br />
le menti e di guidare verso destinazioni<br />
paradisiache nuove. Esclusi i guru archi-star<br />
detentori e fautori delle mode del momento,<br />
se si vuole vedere qualcosa di nuovo all’orizzonte<br />
bisogna guardare <strong>ai</strong> più giovani se non<br />
<strong>ai</strong> giovanissimi, i quali forse meglio di altri<br />
professionisti, un po’ per l’età e la voglia di<br />
emergere, un po’ perché vivendoli in prima<br />
persona meglio capiscono i mutamenti della<br />
nuova società, sono più disposti a mettersi in<br />
gioco sperimentando nuove forme e nuovi<br />
linguaggi.<br />
Curandosi poco del passato e non temendo<br />
il giudizio del futuro, come una sorta di<br />
Dolce&Gabbana dell’architettura, provano<br />
nuovi accostamenti, sperimentano nuove<br />
applicazioni, utilizzano nuovi materiali e<br />
cercano così di generare qualcosa di diverso,<br />
qualcosa che stupisca, che affascini e che si<br />
presenti come un’esperienza unica ed irripetibile.<br />
Nell’epoca della spettacolarizzazione<br />
necessaria, del voyerismo diffuso e del melting-pop<br />
globale, l’architettura si fa carico di<br />
altri valori, e non si limita più a svolgere il suo<br />
servizio funzionale di luogo dell’abitare e dello<br />
stare, ma vuole andare oltre e diviene un<br />
oggetto da fotografare, un oggetto di design,<br />
un oggetto d’arte, oppure, nella migliore delle<br />
aspirazioni possibili, un ibridazione ed una<br />
fusione di tutto ciò, giacché è orm<strong>ai</strong> lecita e<br />
usuale la contaminazione e sempre più diffu-<br />
28<br />
| 03-2010<br />
so il gusto e la passione sfrenata per il fushion.<br />
Ma è sufficiente mischiare le lingue per avere<br />
una nuova lingua? In molte città cosmopolite<br />
del pianeta i figli dei figli dei migranti sovente<br />
sviluppano una sorta di gergo lessicale costituito<br />
da un miscuglio spesso ass<strong>ai</strong> confuso e<br />
sgradevole di lingue e non è raro udire, per<br />
esempio a Zurigo, ragazzi parlare un impasto<br />
di italiano, tedesco, inglese e dialetti vari<br />
casa Travella<br />
luogo 6874 Castel San Pietro, TI, Svizzera<br />
architetti Celoria Architects Sagl, CH-6828 Balerna<br />
committenza Paola e Rocco Travella<br />
cronologia 2000-2004<br />
fotografie Milo Keller<br />
da far rabbrividire ogni purista della lingua.<br />
Molti concordano nel dire che questa non è<br />
una vera lingua, perché una lingua per esser<br />
tale deve avere una struttura chiara, un vocabolario<br />
possibilmente ricco ed una sintassi<br />
codificata che permetta di formulare frasi e<br />
pensieri anche molto complessi, che siano<br />
comprensibili e riproducibili.
DACHCOM<br />
Non occorre<br />
essere dei geni per<br />
risparmiare energia<br />
coibentare - ora.ch<br />
| 03-2010 29
casa Trapanese<br />
luogo 6874 Castel San Pietro, TI, Svizzera<br />
architetti Celoria Architects Sagl, CH-6828 Balerna<br />
commitenza Barbara e Giovanni Trapanese<br />
cronologia 2004-2005<br />
fotografie Milo Keller<br />
30<br />
| 03-2010<br />
Una nuova lingua è tale se c’è la possibilità<br />
di impararla e usarla. In architettura è ass<strong>ai</strong><br />
difficile sviluppare un nuovo linguaggio, figurarsi<br />
una lingua, perché a differenza di molte<br />
altre discipline essa si trova confrontata con<br />
il rispetto di esigenze tecnico-funzionali e il<br />
rispetto di norme giuridiche, che ne limitano<br />
la libertà assoluta di espressione.<br />
Ci sono voluti architetti come Frank O. Gehry<br />
e il Museo Guggenheim di Bilbao a sconvolgere<br />
con forti scossoni gli accademici e<br />
dimostrare che pur rispettando tutti i vincoli<br />
era possibile percorrere nuove vie progettuali<br />
lungo la variegata creatività architettonica.<br />
Nuovo materiale (titanio) e nuova architettura.<br />
"Con Gehry la funzione<br />
non è più solo funzione<br />
e il gesto non è più solo<br />
gesto,"<br />
distrugge l’architettura fin lì a tutti nota per<br />
fare nuova architettura. Qualche architetto,<br />
pochi a dire il vero, convinto che a problema<br />
nuovo devo rispondere in maniera nuova, osa<br />
cimentarsi, con grande dispendio di energie<br />
creative e risorse personali, nello sviluppo<br />
di un vocabolario fatto di parole nuove, una<br />
sorta di esperanto dell’architettura.<br />
Va da se che per elaborare una nuova lingua<br />
ci vuole un po’ di tempo e possibilmente molte<br />
opere realizzate o da realizzare, a meno<br />
di non essere un nuovo Dante e si riesca a<br />
realizzare l’opera omnia che giustifica l’uso<br />
della lingua in cui è scritta. Dallo tentato primitivismo<br />
dei primi vagiti alla raffinatezza di<br />
discorsi più complessi, la via al nuovo idioma<br />
sarà lunga, erta e piena di ostacoli, e se poi<br />
questa avrà successo o meno, volenti o nolenti,<br />
saranno comunque anche i posteri a<br />
certificarlo.<br />
In Ticino, prolifica terra di architetti in pieno<br />
fermento culturale di stampo internazionale,<br />
si assiste a qualche tentativo in tal senso. C’è<br />
chi, rappresenta bene questo desiderio sfrenato<br />
del nuovo, questa voglia spasmodica e<br />
incessante di sviluppare una nuova lingua,<br />
questa quasi morbosa curiosità per ciò che<br />
è diverso. E’ il caso, per esempio, dello studio
DACHCOM<br />
Celoria Architects di Balerna, che in pochi<br />
anni dalla sua fondazione ha saputo attirare<br />
l’attenzione della critica per la sua particolare<br />
ricerca. Ispirati forse alle avanguardie degli<br />
odierni Steven Holl, Ben van Berkel, Herzog<br />
& De Meuron, e altri, i Celoria Architects cercano<br />
nel solco delle tendenze attuali di realizzare<br />
un’architettura dall’esperienza unica<br />
ed irripetibile;<br />
"sperimentano ogni volta<br />
un nuovo materiale<br />
e una nuova forma, oppure<br />
a materiale noto<br />
cercano di dare nuova<br />
forma e applicazione."<br />
Ed il loro non è solo uno studio del rivestimento<br />
di facciata, come spesso fanno altri<br />
colleghi, ma una vera e propria ricerca tipologica<br />
per generare spazi inusitati e sorprendenti.<br />
Ovviamente, essendo giovani e<br />
dovendosi scontrare con molti tabù e molte<br />
difficoltà, non percorrono un cammino facile,<br />
ma la visione chiara, il coraggio, la determinazione<br />
e un po`di sana incoscienza giovanile<br />
accompagnati ad una buona dose di fortuna,<br />
gli hanno permesso di realizzare opere che<br />
destano curiosità ed interesse, come l’ampliamento<br />
delle Scuole Medie di Balerna di<br />
Isolate come<br />
si deve le pareti<br />
esterne<br />
coibentare - ora.ch<br />
| 03-2010 31
casa Cattaneo<br />
luogo 6874 Castel San Pietro, TI, Svizzera<br />
architetti Celoria Architects Sagl, CH-6828 Balerna<br />
committenza Monica e Paolo Cattaneo<br />
cronologia 2006-2008<br />
fotografo Simone Mengani<br />
32<br />
| 03-2010<br />
prossima inaugurazione e le quattro case<br />
a Castell San Pietro nel mendrisiotto di cui<br />
voglio parlarvi brevemente.<br />
Costruite su una stessa via in momenti temporali<br />
differenti tra il 2003 e il 2010, queste<br />
quattro abitazioni, pur basandosi sullo stesso<br />
principio insediativo e pur inseguendo uno<br />
schema tipologico di base simile ma non<br />
uguale, si presentano come ass<strong>ai</strong> diverse tra<br />
loro.<br />
"Ogni casa mostra la<br />
sua individualità ed è<br />
una storia a se."<br />
Una casa in scandole di rame, una casa in<br />
calcestruzzo bianco, una casa in grigliato<br />
di metallo blu, una casa in policarbonato<br />
bianco. Quattro case per quattro famiglie diverse<br />
tra loro che hanno in comune la voglia<br />
di essere in sintonia con le aspirazioni della<br />
contemporaneità, che non temono il nuovo e<br />
che si sono lasciate affascinare e convincere<br />
dalle argomentazioni degli architetti Aldo<br />
Celoria e della sua compagna di studi, di vita<br />
e di lavoro Federica Giovannini.<br />
Ogni casa è anche o specchio di chi le abita.<br />
Con molta pazienza e talvolta anche con acume<br />
hanno cercato di interpretare al meglio<br />
quelle che erano le richieste della committenza<br />
a cui hanno sovrapposto i propri interessi<br />
e le proprie aspirazioni: ne è nato un dialogo,<br />
a volte un dibattito, turbolento, simpatetico,<br />
sobrio, mediato, riverente ed irriverente al<br />
contempo. Mesi di discussioni, tavole rotonde<br />
prima e durante il cantiere. E alla fine il risultato!<br />
Nuovo, inusitato ed inaspettato.<br />
Non vi racconterò qui i dettagli di questi manufatti<br />
e lascerò che siano le immagini a raccontare<br />
qualcosa di sé, perché a tradurre una<br />
nuova lingua si arrischia di tradurla male.<br />
Mi limiterò a dire che si riscontra quale costante<br />
compositiva di queste quattro case, oltre<br />
l’impianto insediativo, la voglia di percorsi<br />
circolari continui e intrecciati che cercano di<br />
riportare il fruitore sempre al punto di partenza:<br />
è come se si volesse concretizzare in<br />
architettura l’anello di Moebius oppure uno<br />
di quei “motum perpetuum” di Hescher. Se<br />
nella prima casa, quella in rame nota come
casa Travella e che ha ottenuto anche premi<br />
e riconoscimenti, questo desiderio è appena<br />
accennato con il muro piegato all’interno<br />
che genera gli spazi e regge l’edificio, con le<br />
case seguenti ed in particolare quella blu in<br />
metallo tale desiderio risulta più manifesto:<br />
all’interno di un perimetro stabilito la forma<br />
si libera e diviene “spaziopercorso”, esaltando<br />
il dinamismo e le “sorpresa degli spazi”, e<br />
facendo talvolta apparire questi più grandi di<br />
quello che in realtà sono.<br />
Spesso ho sentito dire che lo studio Celoria<br />
Architects è fortunato e perciò riesce a fare<br />
quel che fa: certamente un po’ di fortuna c’è,<br />
ma per riuscire a motivare e a convincere<br />
qualcuno a rischiare tutti i propri risparmi<br />
nella realizzazione di una casa che è in gran<br />
parte un esperimento, ci vuole bravura, capacità<br />
progettuale e gestionale, e la fortuna<br />
come sempre va anche <strong>ai</strong>utata… Aldo Celoria<br />
segue tutti i cantieri con cura maniacale sostenuto<br />
dalla voglia di fare e di imparare ogni<br />
giorno una lezione nuova. In architettura,<br />
come in ogni cosa, si migliora solo facendo.<br />
"Forse non tutto è come<br />
ce lo si aspetterebbe, forse<br />
qualcuno aggrappato<br />
al già conosciuto urlerà<br />
allo scandalo,"<br />
ma i proprietari di quelle case possono star<br />
certi di abitare una casa diversa dalle altre,<br />
unica e forse irripetibile, che parla un nuovo<br />
idioma, che ancora non tutti comprendono,<br />
ma che un giorno forse, quando si arricchirà<br />
di nuovi vocaboli qualcuno inizierà a capire<br />
e a parlare… n<br />
| 03-2010 33
terrazza<br />
Uno spazio<br />
nel calore della casa<br />
Vivere il piacere di abitare <strong>ai</strong> confini tra l’interno e l’esterno e,<br />
nello stesso tempo, godersi natura, paesaggio ed emozioni 365<br />
giorni all’anno. Eccovi alcuni consigli per realizzare il giardino<br />
d’inverno dei vostri sogni.<br />
34<br />
| 02-2010<br />
di Stefano Pescia
Il giardino d’inverno ha origini nordeuropee<br />
e, in particolare, sembra sia stato inventato<br />
in Inghilterra (dove la cultura per<br />
il giardino fu particolarmente importante e<br />
prolifica durante il XVIII e XIX secolo, grazie<br />
all’apporto di famosi paesaggisti). Sono una<br />
derivazione delle prime serre di ferro e vetro,<br />
delle nuove scoperte botaniche e una conseguenza<br />
della trasformazione tipologica della<br />
residenza privata con il pregio di offrire un locale<br />
supplementare alla vostra abitazione da<br />
poter utilizzare comodamente durate tutte le<br />
quattro stagioni. In altri termini si potrebbe<br />
indicarli utilizzando il simpatico slogan Vivi<br />
la tua casa… fuori casa.<br />
Se le condizioni climatiche incostanti impediscono<br />
di godere tranquillamente le stagioni,<br />
una bella veranda in vetro offre la possibilità<br />
di vivere all’aperto rimanendo al coperto.<br />
La veranda è nata per esigenza dell’uomo, di<br />
avere un locale supplementare da poter utilizzare<br />
innanzitutto come serra, o tanti anni<br />
or sono, come limon<strong>ai</strong>a.<br />
Oggi, con l’urbanizzazione del territorio, si è<br />
alla ricerca di un luogo fatto di sensazioni, di<br />
calore, di luci e di effetti. Un ambiente familiare<br />
rilassante e tranquillo in casa propria,<br />
da poter condividere in tranquillità con i familiari<br />
e gli amici, un riparo per gli animali<br />
domestici oppure in compagnia della stessa<br />
natura che ci ha creato, insomma, un posto<br />
dove si vive la vita quotidiana tutto l’anno e in<br />
ogni stagione. Vi sono molte soluzioni per la<br />
progettazione di un luogo creato con vetro: la<br />
forma, lo stile, gli accessori e i tendaggi.<br />
| 03-2010 35
36<br />
| 03-2010<br />
Ma quali sono le condizioni ideali per creare<br />
un giardino d’inverno? Negli ultimi anni, ci<br />
spiega Fabiano Frunz dell’azienda familiare<br />
Frubau E. Frunz e figli di Caslano, specialista<br />
del settore da oltre 20 anni, si è passati dalla<br />
veranda, che una volta era la prima idea di<br />
realizzare un locale supplementare per un<br />
utilizzo di mezza stagione, al desiderio di<br />
voler aggiungere un locale all’abitazione per<br />
sfruttarlo tutto l’anno. Dipende quindi molto<br />
dall’uso che questo ambiente deve assumere.<br />
Se si tratta di un giardino d’inverno<br />
"che viene realizzato<br />
come ampliamento<br />
della casa, le dimensioni<br />
minime sono<br />
da 12/15 mq"<br />
Per disporre di un locale supplementare, funzionale<br />
e ben isolato, se vi è la possibilità è<br />
consigliabile collegarsi direttamente al riscaldamento<br />
centrale della casa.<br />
A diretto contatto con la natura | Nelle<br />
stagioni dove il maltempo imperversa, senza<br />
alcun timore sarete nel bel mezzo delle intemperie,<br />
protetti dal rumore, dal vento e dalle<br />
basse temperature. E all’occorrenza potrete<br />
decidere di spostare, a vostro piacimento, le<br />
singole parti delle vetrate.<br />
"Il giardino d’inverno<br />
ingrandisce i locali interni<br />
e <strong>ai</strong>uta nello stesso<br />
tempo, grazie…"<br />
alla tenuta di calore, a un risparmio d’energia.<br />
Inoltre con le diverse possibilità delle vetrate<br />
e dei sistemi è possibile neutralizzare l’effetto<br />
serra in estate. Oltretutto, le strutture in alluminio<br />
necessitano poca manutenzione ed<br />
hanno una durata eterna.
Scegliete tra la numerose possibilità<br />
d’apertura | La possibilità di chiudere un<br />
portico, una terrazza, una veranda con sistemi<br />
movibili, è un nuovo modo per rendervi<br />
la vita più felice e tranquilla. Grazie alle varie<br />
tecniche di chiusura, ogni singola anta può<br />
essere spostata l‘una verso l‘altra e si possono<br />
raggiungere delle aperture fino al 75%, nel<br />
caso dello scorrevole.<br />
"Con le pareti pieghevoli,<br />
invece, si può<br />
ottenere un’apertura<br />
fino al 95%."<br />
Pareti che oggi sono disponibili in differenti<br />
colori, materiali e forme che naturalmente<br />
condizionano l’investimento che si vuole<br />
effettuare per questo tipo di locale.<br />
38<br />
| 03-2010<br />
Tra le numerose offerte di vetrate vi è pure<br />
un comodo sistema brevettato da una ditta<br />
attiva in Ticino. Si tratta della vetrata Panoramline<br />
pat. N. 04015745.5 (brevetto europeo<br />
Frubau) che è l’unica che offre la possibilità di<br />
ribaltare le ante di 90 gradi, risolvendo il problema<br />
della pulizia dei vetri sul lato esterno,<br />
evitando manovre pericolose o addirittura il<br />
loro smontaggio.<br />
Coperture: quale scegliere? | Il tetto può<br />
essere sviluppo con una struttura fissa oppure<br />
mobile. La copertura fissa, chiaramente<br />
necessita delle aperture perimetrali sulle<br />
pareti per poter arieggiare ed evitare l’effetto<br />
serra che invece, con una copertura mobile,<br />
può essere completamente abbattuto.<br />
La copertura viene tamponata normalmente<br />
in vetro ma ci sono anche altre possibilità<br />
come con lastre in policarbonato alveolare<br />
o in pannelli coibentati in alluminio (ciechi).<br />
"Protezioni solari,<br />
le migliori soluzioni!"<br />
Tende da esterno | Le tende da sole posate<br />
esternamente sui tetti, ovviamente motorizzate,<br />
proteggono il vostro giardino d’inverno<br />
dall’eccessivo surriscaldamento. Per assicurarvi<br />
un clima confortevole e una piacevole<br />
ottica sono disponibili una vasta scelta di<br />
tessuti.<br />
I vari modelli sono stati concepiti per la protezione<br />
di coperture medio/grandi di vetro.<br />
Grazie al meccanismo di pistoni a gas,<br />
incorporati nelle guide, fa sì che il tessuto sia<br />
permanentemente teso per mantenere la<br />
distanza tra la copertura e il tessuto permettendo<br />
così la libera circolazione dell’aria.
Coperture mobili Sunroof ®<br />
Verande Vera de<br />
Vetrate Panoramline ®<br />
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| 03-2010 39
Per rendere ulteriormente facile l’uso quotidiano<br />
delle tende, sono disponibili vari comandi<br />
automatici per soddisfare qualsiasi<br />
esigenza.<br />
Tende da interno | Le tende verticali di tessuto<br />
sono un ottimo riparo contro il sole, luce<br />
e rispettosi della privacy, regolando da voi l’inclinazione<br />
delle lamelle. Le tende a rullo o a<br />
plissé sono una decorazione particolare, proteggendo<br />
anch’esse dal calore. Vasta scelta di<br />
tessuti in diverse tonalità di colore e motivi.<br />
Le lamelle in alluminio “piene” o forate, della<br />
tenda alla veneziana, con un’infinità di colori<br />
neutralizza i raggi del sole e sono regolabili<br />
orizzontalmente.<br />
Le tende a plissé per la copertura sono disponibili<br />
in vari tessuti, per riflettere maggiormente<br />
il calore solare, nella parte superiore<br />
(verso l’alto) dispongono di un trattamento<br />
perlato o uno strato d’alluminio, internamen-<br />
40<br />
| 03-2010<br />
te invece con vari colori. Le tende a nuvoletta,<br />
invece, hanno un‘estetica visiva molto<br />
simpatica essendo concepita con del tessuto<br />
sviluppato a cascata.<br />
"Tutti i modelli sono disponibili<br />
con funzionamento<br />
manuale oppure<br />
motorizzato."<br />
Per i prossimi anni i giardini d’inverno continueranno<br />
ad avere una struttura del tetto<br />
in alluminio, una ricca scelta di colori e numerose<br />
possibilità di scegliere anche numerose<br />
soluzioni di illuminazione integrata e di<br />
materiale per la pavimentazione. La ricerca<br />
di effettuare meno struttura e più vetro possibile,<br />
con profili sempre più stretti continuerà<br />
la sua evoluzione, anche tecnologica. n<br />
CONSIGLI UTILI<br />
PER UN GIARDINO D’INVERNO DI QUALITA’<br />
• L’involucro deve essere isolato in tutte le direzio<br />
ni, anche verso il locale riscaldato adiacente.<br />
• Sono indispensabili una protezione solare e delle<br />
aperture di ventilazione, per lo smaltimento<br />
dell’aria calda.<br />
• Sia profili in metallo, sia le fondazioni devono<br />
essere isolate termicamente per non far formare<br />
acqua di condensazione.<br />
• I vetri catturano l’irraggiamento solare senza<br />
farsi scappare il calore, per cui un vetro termoisolante<br />
riduce le perdite termiche e impedisce<br />
la formazione di acqua di condensazione.<br />
• Un tetto tutto vetrato può essere l’origine di un<br />
surriscaldamento del giardino d’inverno, quindi<br />
è raccomandabile di eseguire almeno alcune<br />
parti della copertura non in vetro oppure<br />
prevedere un ombreggiamento esterno.<br />
• Per poter utilizzare un giardino d’inverno<br />
tutto l’anno ci vuole un riscaldamento.
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elettrodomestici<br />
42<br />
| 03-2010<br />
Alla scop<br />
della lava<br />
di Pietro Izzi<br />
La lavatrice è oram<strong>ai</strong> un elettrodomestico<br />
considerato indispensabile e a buon<br />
diritto. Prima della sua invenzione nel<br />
1767, lavare i panni era un’operazione complessa<br />
e faticosa, che avveniva interamente a<br />
mano. I primi modelli di lavatrice ricalcavano<br />
semplicemente, in modo meccanico, il movimento<br />
che veniva eseguito manualmente. Da<br />
allora, la lavatrice si è evoluta notevolmente e,<br />
di pari passo, è cresciuta anche l’efficienza di<br />
detersivi e smacchiatori.<br />
Oggi, le lavatrici in commercio, hanno un numero<br />
molto vario di programmi; scegliendo<br />
quello che meglio si adatta alla tipologia di<br />
carico inserito, è possibile ottimizzare i consumi,<br />
migliorare l’efficacia del lavaggio, far<br />
usurare meno i tessuti. Essenzialmente, il tipo<br />
di lavaggio serve a identificare una differente<br />
temperatura dell’acqua, una durata adeguata<br />
del ciclo di lavaggio, e un particolare modo di<br />
svolgimento dello stesso. Nonostante possa<br />
non averne l’aria,
erta<br />
trice giusta<br />
In tutte le case è uno degli elettrodomestici più importanti.<br />
Gli ultimi modelli si orientano verso un consumo di energia sempre<br />
più ridotto, maggiori prestazioni anche in poco spazio, e più<br />
funzionalità unite a un design d’effetto. Ma sappiamo riconoscere<br />
le caratteristiche di una lavatrice di qualità?<br />
"la lavatrice è un elettrodomestico<br />
piuttosto<br />
delicato, e spesso le sue<br />
componenti interne sono<br />
soggette a usura"<br />
prima del tempo o a guasti meccanici. Bisogna<br />
essere molto attenti alle sue caratteristiche,<br />
così da non usarla in maniera errata.<br />
Ogni lavatrice è omologata per poter contenere<br />
un certo numero di chili di panni. Bisogna<br />
assolutamente prevedere una manutenzione<br />
regolare con l’anticalcare, il principale nemico<br />
di questo elettrodomestico.<br />
Inizialmente, le lavatrici non brillavano certo<br />
per bellezza ed estetica ma, oggi i produttori<br />
si sono ingegnati per creare delle lavatrici<br />
non soltanto estremamente funzionali, ma<br />
anche gradevoli alla vista; il che rappresenta<br />
un grande vantaggio dato che, con i moderni<br />
appartamenti, dalle metrature sempre più<br />
piccole, la lavatrice si deve posizionare non<br />
soltanto in una zona lavanderia, ma anche in<br />
bagno o in cucina.<br />
Ecco, quindi, che le forme si ammorbidiscono,<br />
le manopole sono sostituite da bottoni<br />
seminascosti sul fronte, l’oblò si trasforma<br />
in una sorta di “quadro trasparente”, con un<br />
impatto visivo assolutamente gradevole.<br />
| 03-2010 43
Tuttavia, anche l’interno della lavatrice ha la<br />
sua importanza:<br />
"meglio preferire quelle<br />
dotate di vaschetta per<br />
il detersivo in plastica,<br />
piuttosto che in acci<strong>ai</strong>o<br />
e porcellana,"<br />
che si arrugginisce facilmente alla prima<br />
scheggiatura del delicato rivestimento.<br />
Le lavatrici moderne possiedono quasi tutte,<br />
un sistema per la chiusura in automatico di<br />
cestello e oblò, un particolare a cui badare soprattutto<br />
se in casa si hanno bambini piccoli.<br />
I comandi molto complessi, o azionabili tramite<br />
il tatto potrebbero non essere adatti a<br />
persone anziane, data la difficoltà d’uso, comunque,<br />
in commercio esistono molti modelli<br />
realizzati con le tradizionali manopole.<br />
Tuttavia, chi dovesse amare la tecnologia,<br />
non potrà che restare affascinato da questi<br />
display, che nascondono tante utili funzioni.<br />
44<br />
| 03-2010<br />
Tipologie di lavatrici | A seconda delle dimensioni<br />
dell’elettrodomestico e della capacità<br />
del relativo cestello (espressa solitamente<br />
in chilogrammi), le lavatrici possono essere:<br />
l salvaspazio solitamente larghe 45 cm,<br />
con capacità d<strong>ai</strong> 3 <strong>ai</strong> 5 kg<br />
l standard con una larghezza intorno<br />
<strong>ai</strong> 60 cm, con capacità oltre i 5 kg<br />
l extralarge per le grandi quantità di<br />
bucato, con una larghezza che supera<br />
i 60 cm, con capacità sugli 8-9 kg<br />
Il punto è che, per scegliere correttamente,<br />
bisogna tenere conto dei consumi energetici<br />
per ciascun ciclo e della quantità media di<br />
panni sporchi che si devono lavare a settimana.<br />
Molte lavatrici più recenti hanno la capacità<br />
di calcolare il consumo a seconda dell’effettivo<br />
peso della biancheria nel cestello.<br />
"Un altro parametro che<br />
diversifica le tipologie di<br />
lavatrici è quello inerente<br />
<strong>ai</strong> giri di centrifuga."<br />
Più è elevato questo valore, meno acqua rimarrà<br />
nei panni, consentendo un’asciugatura<br />
più rapida. Tuttavia, i panni tendono a stropicciarsi<br />
e a rovinarsi troppo a giri elevati, per<br />
cui è meglio attestarsi su un valore medio che<br />
potrebbe essere più che sufficiente.<br />
Una centrifuga può andare da un minimo<br />
di 800 rpm (giri al minuto), fino a oltre 1500<br />
rpm. Con 800 rpm è meglio avere anche<br />
un’asciugabiancheria o avere la possibilità di<br />
far asciugare i panni in poco tempo. Meglio<br />
scegliere una centrifuga nella fascia tra 1000<br />
e 1500 giri al minuto.<br />
centrifuga fissa<br />
non è possibile impostare i numeri di giri, la velocità della centrifuga<br />
è fissa e non cambia qualunque sia il programma impostato<br />
centrifuga variabile (soluzione migliore)<br />
la velocità cambia a seconda del programma impostato oppure<br />
può essere impostata manualmente dal consumatore
IL NUOVO CATALOGO<br />
MICASA 2010/2011<br />
È ARRIVATO.<br />
VIENI A TROVARCI PRESSO<br />
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Lavatrice a carica frontale | Questa tipologia<br />
di lavatrice risulta più larga e meno profonda.<br />
Le caratteristiche fisiche della lavatrice<br />
a carica frontale, fanno sì che essa possa essere<br />
utilizzata in casi e modi particolari:<br />
l può essere installata sotto il top della<br />
cucina, per risparmiare spazio, o direttamente<br />
incassata nel resto dei mobili, in qual<br />
caso si chiama lavatrice ad incasso<br />
l è predisposta per l’installazione in colonna<br />
con un’asciugatrice, di solito posta al di<br />
sopra della lavatrice stessa<br />
l se non si verificano i due casi precedenti,<br />
la lavatrice in questione può essere utilizzata<br />
come ulteriore piano d’appoggio per<br />
biancheria, detersivi, ecc.<br />
46<br />
| 03-2010<br />
Vantaggi<br />
• una maggiore capacità<br />
di carico<br />
• la possibilità di sfruttare<br />
piani d’appoggio ulteriori<br />
(per oggetti o per<br />
un’asciugatrice in colonna)<br />
Svantaggi<br />
• dimensioni maggiori<br />
e talvolta ingombranti<br />
• un oblò posto verso<br />
il basso, per cui occorre<br />
per forza chinarsi<br />
per caricarla e scaricarla<br />
L’arte del vivere sano<br />
legno, soluzioni personalizzate<br />
per una migliore qualità di vita,<br />
in perfetta sintonia con la natura.<br />
lucasdesign.ch Case modulari con struttura in<br />
Lavatrice a carico dall’alto | La lavatrice<br />
a carica dall’alto in generale occupa meno<br />
spazio, a differenza di quella a carica frontale,<br />
è solitamente più stretta e leggermente più<br />
profonda. L’apertura verso l’alto impedisce di<br />
avere ulteriori piani d’appoggio, ma favorisce<br />
chi ha problemi a chinarsi troppo verso il basso.<br />
Ma lo svantaggio più evidente di questa tipologia<br />
è la capacità di carico, che non supera<br />
di solito m<strong>ai</strong> i 5 chilogrammi. Dunque questa<br />
è una tipologia di lavatrice che ben si adatta<br />
in appartamenti e spazi piccoli, quando a<br />
viverci sono 2 al massimo 3 persone.<br />
Carpenteria<br />
Copertura tetti<br />
Lattoneria<br />
Impermeabilizzazioni<br />
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Sistemi di sicurezza | Solitamente una<br />
lavatrice è dotata anche di alcuni dispositivi<br />
di sicurezza, che rendono il suo funzionamento<br />
più efficiente e affidabile evitando<br />
che l’acqua fuoriesca dall’elettrodomestico,<br />
allagando pavimenti:<br />
antitrabocco<br />
un sensore controlla il limite massimo di acqua<br />
nel cestello, bloccandone l’erogazione nel<br />
caso in cui tale livello sia superato, evitando<br />
così allagamenti in casa<br />
antiallagamento<br />
ha lo stesso obiettivo del sistema precedente e<br />
che si mette in funzione nel caso l’antitrabocco<br />
per qualche motivo non abbia operato nel<br />
giusto modo: il sistema di antiallagamento<br />
blocca la lavatrice nel caso in cui ci sia effettiva<br />
fuoriuscita di acqua dall’apparecchio<br />
acqua-stop<br />
blocca la macchina nel caso di guasti <strong>ai</strong> tubi<br />
di carico e scarico.<br />
Alcuni consigli per l’uso<br />
Se fosse possibile, regoliamo sempre il livello dell’acqua, in modo da aumentare l’efficienza: alcuni<br />
modelli, soprattutto quelli recenti con carica dall’alto, sono predisposti per lasciarci effettuare questa<br />
semplice operazione. Se è previsto il risciacquo o la centrifuga extra possiamo usarle per eliminare i<br />
residui di sapone e l’acqua in eccesso: nel primo caso, si tratta di una scelta obbligata qualora si abbiano<br />
persone allergiche in famiglia; nel secondo, è molto utile se si dovrà poi procedere con l’asciugatura.<br />
In lavatrice possiamo lavare davvero un po’ di tutto, dalle scarpe di ginnastica <strong>ai</strong> tappeti: un po’<br />
di attenzione supplementare vogliono i piumini, che non dovrebbero essere centrifugati ma asciugati<br />
nel minor tempo possibile, per evitare che sviluppino quel caratteristico tanfo.<br />
Quando si carica il cestello è meglio evitare di riempirlo fino all’orlo, il bucato si laverà meglio e la<br />
lavatrice non sarà sovraccarica. Consiglio ancora più indicato se dovessimo aver acquistato anche una<br />
lavasciuga.<br />
Non c’è alcuna necessità, di usare quantità spropositate di detersivo. Non è vero che più detersivo si usa,<br />
migliore sarà il risultato. Uno dei fattori principali di un buon lavaggio è dovuto dalla durezza dell’acqua.<br />
Avere un po’ di attenzione nei dosaggi del detersivo non solo <strong>ai</strong>uterà a risparmiare ma sarà utile anche<br />
per salvaguardare l’ambiente.
alcune lavatrici con capienza di 7kg e caricamento frontale<br />
marca Electrolux AEG Miele V-Zug Mio Star Schulthess Novamatic Sibir<br />
modello WA GL 7 E REGINA 2653 W 58-41 Adora L VE 7009 W Spirit eMotion<br />
7040i<br />
WA 7097 WA 7160 SLS<br />
classe di efficienza<br />
energetica<br />
A+ A+ A+ A+ A+ A+ A+ A+<br />
efficacia del lavaggio A A A A A A A A<br />
efficiacia di centrifugazione A A A A A A A A<br />
tipo caricamento caricamento caricamento caricamento caricamento caricamento caricamento caricamento<br />
frontale frontale frontale frontale frontale frontale frontale frontale<br />
capienza kg 7 7 7 7 7 7 7 7<br />
allacciamento acqua calda no no si opzionale no opzionale no no<br />
allacciamento acqua piovana no no si no no opzionale no no<br />
velocità max. centrifuga rpm 1600 1600 1600 1400 1600 1800 1800 1600<br />
costi elettricità e acqua CHF<br />
in 15 anni<br />
825 739 804 844 812 825 825 825<br />
consumo di energia/ciclo kWh 1.19 1.05 1.05 1.19 1.19 1.19 1.19 1.19<br />
consumo di acqua/ciclo litri 49 45 55 52 47 49 49 49<br />
altezza mm 850 850 850 850 850 850 850 850<br />
larghezza mm 600 600 595 595 596 595 595 600<br />
profondità mm 600 600 615 600 540 670 670 600<br />
peso kg 80 76 89 89<br />
prezzo CHF 2'850 3'190 3'590 3'330 999 4'990 4'130 2'650<br />
ulteriori informazioni electrolux.ch aeg.ch miele.ch vzug.ch melectronics.ch schulthess.ch fust.ch sibirgroup.ch<br />
Cosa valutare al momento dell’acquisto?<br />
| Cerchiamo di mettere ordine, e tracciare<br />
quelli che sono i punti fondamentali sui quali<br />
basarsi una volta che si è deciso per l’acquisto.<br />
a) Un dato che non bisogna m<strong>ai</strong> trascurare,<br />
è il consumo energetico: anche se<br />
una maggiore efficienza si paga di più<br />
al momento dell’acquisto, basterà poco<br />
per rientrare della spesa iniziale.<br />
Scegliere se possibile un modello di<br />
classe AAA.<br />
b) Un’altra importante valutazione da compiere<br />
riguarda il luogo in cui sarà posizionata<br />
la lavatrice, poiché da esso dipendono<br />
le dimensioni della stessa.<br />
48<br />
| 03-2010<br />
c) Dopodiché, è importante valutare per<br />
quante persone se ne fa uso;<br />
d) se si ha o meno la possibilità di asciugare<br />
i panni all’aria aperta;<br />
e) il grado di rumorosità dell’elettrodome-<br />
stico, soprattutto se sarà a essere posizio-<br />
nato in uno spazio molto utilizzato come<br />
la cucina;<br />
f) se si ha preferenza per il carico dall’alto<br />
o frontale, anche in relazione alle proprie<br />
condizioni di salute.
In genere, si consiglia di evitare lavatrici d<strong>ai</strong><br />
carichi molto elevati: anche se la biancheria è<br />
tanta, i panni vanno lavati separatamente, a<br />
seconda del tipo di tessuto e del colore, quindi<br />
resta molto difficile sfruttare, ad esempio, un<br />
pieno carico di nove chili.<br />
"Un ultimo parametro<br />
interessante da considerare<br />
riguarda il modo in<br />
cui vengono dati i comandi<br />
alla lavatrice,"<br />
se con manopole o tramite display. Scegliere<br />
quelle che hanno numeri e simboli ben in<br />
vista potrebbe sembrare un consiglio troppo<br />
pedante, invece è molto più facile di quello<br />
che si possa pensare avere davanti a sé il<br />
nuovo elettrodomestico e non riuscire ad<br />
usarlo se non leggendo, tutte le volte da cima<br />
a fondo, il libretto d’istruzioni. n<br />
Forniture idrotermosanitari<br />
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| 03-2010 49
S&TRENDSNEWS&TRENDSNEWS&TRENDSNE<br />
NEWS&TRENDS<br />
Soluzioni creative per la vita del futuro<br />
Quest’anno gli studenti di design industriale Electrolux<br />
Design Lab. avevano il compito di immaginarsi<br />
come le persone prepareranno e conserveranno<br />
i cibi o laveranno la biancheria e le stoviglie<br />
nel 2050. Secondo le previsioni all’epoca il 74%<br />
della popolazione mondiale vivrà in un ambiente<br />
urbano. Gli otto contributi migliori appartengono<br />
a designer provenienti da Australia, Cina, USA,<br />
India, Iran, Russia, Francia e Svezia.<br />
www.electrolux.com<br />
50<br />
| 03-2010<br />
L’amore degli architetti per l’acci<strong>ai</strong>o<br />
Le prime collaborazioni tra Forster e dei rinomati<br />
architetti svizzeri risalgono già agli anni ’50. Da<br />
sempre gli architetti hanno saputo apprezzare<br />
la robustezza delle cucine in acci<strong>ai</strong>o Forster e il<br />
valore aggiunto che esse conferiscono agli edifici<br />
che progettano. Alla fiera specializzata Bauen und<br />
Modernisieren 2010 verranno presentati e resi<br />
così accessibili a un vasto pubblico tre progetti<br />
edilizi già realizzati, riprodotti in modo fedele agli<br />
originali.<br />
Tra questi l’edificio denominato Leuenhof, a Berneck<br />
nel canton San Gallo, uno dei pochi condomini<br />
costruiti secondo lo standard Minergia-P<br />
della Valle del Reno sangallese. Ha pianta pentagonale<br />
e ogni appartamento occupa un intero piano.<br />
Per Luzia Bänziger della Bänzigers Architektur<br />
AG era chiaro fin dall’inizio che per questo edificio<br />
del tutto speciale serviva una cucina altrettanto<br />
eccezionale. Il design della cucina in acci<strong>ai</strong>o Forster<br />
sembra fatto apposta per i soffitti e le pareti<br />
in calcestruzzo a vista. Il lato frontale rosso crea<br />
uno spettro cromatico rigenerante, senza per<br />
questo risultare stravagante grazie al più sobrio<br />
rivestimento in acci<strong>ai</strong>o cromato.<br />
www.forster-kuechen.ch
WS&TRENDSNEWS&TRENDSNEWS&TRENDSN<br />
Panoramica<br />
illustrazioni<br />
Refrigerare<br />
con stile e comfort!<br />
In cucina l’impiego del vetro è sempre più apprezzato, sia per il design delle<br />
cucine, sia per le superfici degli elettrodomestici. Le combinazioni frigocongelatore<br />
«americane» Food-Center Bauknecht conquistano con il loro<br />
design e l’elevato comfort. Con le superfici lucide in vetro o simili al vetro e<br />
le maniglie integrate i Food-Center Bauknecht definiscono un nuovo standard<br />
per il design dei moderni frigoriferi e congelatori, che nella primavera 2010<br />
è stato premiato con un award. Tutti i Food-Center Bauknecht sono dotati<br />
di un distributore di acqua integrato, che può essere allacciato direttamente<br />
al tubo dell’acqua potabile. Grazie al becco mobile permette di riempire<br />
senza fatica bicchieri come pure recipienti con le bocche più diverse, caraffe<br />
o bottiglie.<br />
www.bauknecht.ch.<br />
DG200931043 DG2<br />
Un complemento ideale per un arredamento<br />
esigente: i nuovi Food-Center sono gli attuali<br />
highlight di design della Bauknecht.<br />
SPAZIO un modo<br />
diverso di vivere<br />
il bagno.<br />
Inda si arricchisce di nuove e interessanti possibilità<br />
che permettono di adattare i mobili per il<br />
bagno con dei sistemi componibili e moduli misurati,<br />
come l’altezza regolabile, la luce ambientale<br />
e la luce-sveglia, oltre allo specchio di bellezza<br />
e ad ampi spazi contenitivi. Comandi a sfioro<br />
presenti sullo specchio permettono a SPAZIO di<br />
adattarsi ogni volta a seconda del destinatario e<br />
del momento della giornata, offrendo una risposta<br />
innovativa <strong>ai</strong> bisogni dei singoli utilizzatori. Il<br />
MOBILE SPAZIO 48 si presenta nelle dimensioni<br />
cm L120 H190-210 e P59.<br />
www.inda.net<br />
| 03-2010 51<br />
Il de<br />
supe<br />
Cen<br />
to ne<br />
DG200931045 DG2<br />
In qualsiasi momento acqua fresca ghiacciata:<br />
chi dispone di un frigorifero con distributore di<br />
acqua integrato, non ha bisogno di portarsi a<br />
casa grandi quantità di acqua in casse o bottiglie,<br />
che prima vanno messe in dispensa e poi<br />
Con<br />
ripre<br />
e sv<br />
sodd
S&TRENDSNEWS&TRENDSNEWS&TRENDSNE<br />
NEWS&TRENDS<br />
52<br />
Il minimo dispendio per un grande effetto: TerraBloc, il nuovo sistema per muri<br />
con fronte in pietra artificiale si monta in un istante e si adatta a qualsiasi paesaggio.<br />
La struttura di sostegno è stata sviluppata dall’azienda SYTEC Bausysteme<br />
AG di Niederwangen (Berna). Gli elementi del muro di supporto, esteticamente<br />
piacevoli, possono essere disposti a piacere per realizzare pressoché ogni tipo di<br />
curvatura, terrazza o angolazione in un tempo di costruzione brevissimo e con una<br />
stabilità a lungo termine assicurata. Il lavoro è minimo, anche per i terreni difficili<br />
perché con TerraBloc non servono né casseri scomodi e l’avanzamento dei lavori<br />
non è bloccato dal tempo di presa.<br />
www.sytec.ch<br />
| 03-2010<br />
Una bella soluzione<br />
per alti muri di sostegno<br />
Che meraviglia…<br />
il TV LED<br />
più sottile al mondo<br />
L’eleganza della nuova serie di televisori Samsung<br />
9000 cattura ogni sguardo grazie anche alla finitura<br />
in titanio spazzolato e le sue forme minimali con<br />
uno spessore da primato di soli 7,98 mm. Un oggetto<br />
di puro design grazie anche all’innovativo sistema<br />
di installazione a parete. E’ disponibile in tre diversi<br />
formati di schermo - 40, 46 e 55 pollici – ed è in<br />
grado di riprodurre in alta definizione immagini in<br />
tre dimensioni e convertire in tempo reale qualsiasi<br />
contenuto tradizionale in tridimensionale con un livello<br />
di qualità prossimo a quello garantito dalla<br />
riproduzione di film o eventi prodotti in tecnologia<br />
3D. Un concentrato di raffinata tecnologia grazie anche<br />
al processore a 200 Hz, al doppio tuner digitale,<br />
alla piattaforma Internet@TV per accedere a selezionati<br />
contenuti Web tramite, alla connettività Wi-Fi,<br />
alla compatibilità con il protocollo Dlna per il media<br />
streaming e alla possibilità di registrare e riprodurre<br />
contenuti audio e video direttamente da chiavetta<br />
Usb. La ciliegina sulla torta è il telecomando “touchscreen”<br />
con display a colori da tre pollici da cui poter<br />
controllare tutti i file video trasmessi al Samsung<br />
9000 dagli apparecchi digitali presenti in casa.<br />
www.samsung.ch
WS&TRENDSNEWS&TRENDSNEWS&TRENDSN<br />
Biancheria pulita<br />
in tempo record<br />
Con la nuova generazione di macchine Spirit eMotion, la Schulthess Maschinen<br />
SA ha sviluppato ancora una volta dei programmi esclusivi che rappresentano<br />
una combinazione ottimale di delicatezza, efficienza e rapidità nel lavaggio. Con<br />
il programma più veloce si ottiene un bucato perfettamente pulito già a partire da<br />
una durata di 19 minuti. Oltre ad abbassare i consumi di elettricità, i programmi<br />
Espresso rendono il lavaggio ancor più semplice e pratico, lasciando così più tempo<br />
per ciò che nella vita davvero conta. Le variate funzioni intelligenti e i programmi<br />
completamente automatici provvedono a ridurre al minimo i consumi di detersivo<br />
e di acqua; non va solo a vantaggio dell’ambiente, ma anche del portafoglio<br />
www.schulthess.ch<br />
Le forbici per erba a batteria vincenti sul campo<br />
Le forbici per erba a batteria Accu 100 di GAR-<br />
DENA hanno ottenuto il punteggio migliore vincendo<br />
il grande test comparativo pratico della rivista<br />
tedesca del f<strong>ai</strong> da te “selbst ist der Mann”. Il<br />
team di esperti, sotto l’egida del TÜV Rheinland,<br />
ha esaminato attentamente 12 forbici per erba a<br />
batteria e certificato che il marchio GARDENA ha<br />
ottenuto il primo posto tra le forbici per erba dotate<br />
di moderna tecnologia con batterie agli ioni<br />
di litio. “Facili da maneggiare, per tagliare senza<br />
fatica, particolarmente silenziose e con un’autonomia<br />
eccezionale di più di due ore, le forbici<br />
per erba a batteria Accu 100 di GARDENA sono<br />
semplicemente imbattibili”, hanno scritto gli esaminatori.<br />
www.gardena.ch<br />
| 03-2010 53
giardino<br />
54<br />
| 03-2010
Viali e percorsi<br />
un affascinante biglietto<br />
da visita<br />
Il giardino è la sceneggiatura per lo spettacolo quotidiano.<br />
L’arrivare a casa, l’allontanarsi, il ricevere e salutare avvengono<br />
sul viale o vialetto antistante casa nostra e a dipendenza<br />
dal suo tracciato, aspetto e dei punti di vista che ci libera,<br />
l’arrivo è percepito come attrattivo, noioso, banale oppure<br />
stimolante.<br />
di Francesca Kamber Maggini<br />
architetto paesaggista FSAP OTIA<br />
Nei grandi giardini delle regine e dei<br />
baroni in paesi più o meno lontani e<br />
in epoche passate, l’allestimento dei<br />
viali aveva una grande importanza. Il viale<br />
che conduce all’edificio principale spesso<br />
traccia un percorso allungato con viste da<br />
lontano sul palazzo per poi aprirsi davanti<br />
alla facciata principale rialzata per impressionare<br />
il visitatore e evidenziare come il ricevente<br />
deve realmente scendere la gradinata<br />
per mettersi alla parità con chi arriva. Sono<br />
scene ben studiate che rendono evidente<br />
come la cura della immagine propria non sia<br />
una invenzione dei nostri tempi.<br />
L’aspetto e le impressioni che danno un viale,<br />
dipendono dal suo tracciato, dalla sua posizione<br />
rispetto al terreno circostante, dalla<br />
sua pavimentazione e le bordure, dalle<br />
sue dimensioni e la relazione tra lunghezza<br />
e larghezza. La sua posizione incide molto<br />
sull’apparenza unitaria o meno dello spazio<br />
attraversato e il tracciato ha un forte influsso<br />
sulla percezione di tutto il giardino.<br />
Siamo in pochi <strong>ai</strong> nostri tempi a poter misurarsi<br />
con le possibilità dei nobili di allora, ma<br />
come già sottolineato spesso in questa sede,<br />
non è la ristrettezza del posto o dei mezzi a<br />
dover incidere sull’accuratezza del progetto,<br />
anzi semm<strong>ai</strong> deve essere uno stimolo in<br />
più per arrivare veramente alla soluzione<br />
ottimale.<br />
| 03-2010 55
56<br />
| 03-2010<br />
crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea! crea!<br />
Il percorso che ci porta dal suolo pubblico di<br />
fronte alla nostra porta di casa e dei percorsi<br />
interni al giardino che osservano e percorrono<br />
solo i proprietari e i loro ospiti. L’aspetto<br />
quindi va adeguato alla situazione così come<br />
le dimensioni che possono variare di molto.<br />
L’arrivo verso la casa dà la prima impressione<br />
di noi a chiunque passi sulla strada vicina.<br />
E’ il biglietto di visita e in generale esprime<br />
molto bene l’atteggiamento degli abitanti.<br />
E’ una zona molto delicata perchè contribuisce<br />
a dare l’impronta allo spazio pubblico<br />
antistante e ogni proprietario di una casa<br />
deve rendersene conto e assumersi anche le<br />
responsabilità di contribuire all’aspetto positivo<br />
e alla funzione del nostro spazio vitale<br />
in comune.<br />
Di regola per il viale di accesso si rispettano le<br />
prime indicazioni di comodità: una larghezza<br />
minima di metri 1.20, meglio se 1.50, una<br />
pavimentazione liscia che permette l’utilizzo<br />
di mezzi ausiliari per il trasporto di oggetti<br />
pesanti e che sia di facile manutenzione e solida.<br />
Queste premesse non si oppongono alla<br />
ricerca di qualcosa di più, all’analisi attenta<br />
dell’aspetto della pavimentazione e <strong>ai</strong> punti<br />
di vista che per finire mi si presenteranno<br />
tutti giorni. In mancanza di profondità per<br />
inscenare prospettive particolari, possia-<br />
Dimostrazioni gratuite (Inizio ore 14.00)<br />
Manno<br />
15.09.2010 mercoledi<br />
18.10.2010 lunedi<br />
22.11.2010 lunedi<br />
15.12.2010 mercoledi<br />
"Di regola abbiamo due<br />
categorie di viali<br />
e percorsi nel nostro<br />
giardino:"<br />
10.09.2010 venerdi<br />
28.09.2010 martedi<br />
15.10.2010 venerdi<br />
25.10.2010 lunedi<br />
09.11.2010 martedi<br />
26.11.2010 venerdi<br />
crea! Cadenazzo
mo certamente indirizzare l’occhio verso un<br />
dettaglio costruttivo, una pianta particolare<br />
oppure un settore estratto da un insieme.<br />
Per la creazione dei percorsi interni al giardino<br />
siamo più liberi e l’aspetto deve integrarsi<br />
nell’insieme.<br />
"Un percorso abbassato<br />
rispetto alle superfici<br />
circostanti ha qualcosa<br />
di misterioso,"<br />
ma anche di inquietante e deve portare a<br />
uno sbocco. Il sentiero rialzato rispetto alle<br />
altre aree invece sottolinea il distacco dal<br />
terreno, appare più stretto di quello che in<br />
realtà è perchè risulta veramente essere un<br />
passaggio che non posso lasciare e dal quale<br />
quindi sono obbligata a osservare a distanza<br />
ciò che mi circonda.<br />
Il viale a livello del terreno circostante esprime<br />
l’inserimento nello spazio attraversato<br />
e l’asse marcato dal passaggio si può pronunciare<br />
in modo più o meno chiaro, fino ad<br />
arrivare ad una specie di dissoluzione della<br />
linea del viale, creandolo per esempio con<br />
delle lastre strette con giunti larghi all’interno<br />
di un tappeto verde, in modo di alleggerire la<br />
sua presenza all’interno dello spazio. Un viale<br />
in pendenza rende più grandi gli elementi visti<br />
dal basso e più piccoli quelli visti dall’alto.<br />
Il movimento con la pendenza cambia e il<br />
percorso diventa più faticoso oppure leggero.<br />
Opere da Lattoniere<br />
Isolazioni Tetti Piani<br />
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Sede Amministrativa<br />
Via Sorengo 19 - 6903 Lugano<br />
Il carattere degli spazi attraversati influisce<br />
pure l’apparenza del percorso. Un viale retto<br />
e regolare all’interno ad una folta vegetazione<br />
che invade lateralmente la superficie pavimentata<br />
con le sue foglie può apparire come<br />
percorso sinuoso durante il periodo estivo,<br />
mentre ricompare il disegno geometrico<br />
chiaro durante i mesi invernali in assenza di<br />
gran parte del volume verde.<br />
La scelta della pavimentazione avviene in<br />
base alle percezioni desiderate. Ogni tipo di<br />
materiale è diverso al contatto con i piedi e<br />
può anche avere un influsso sulla velocità e<br />
la leggerezza dei propri movimenti. Per pochi<br />
percorsi all’interno di un giardino è necessaria<br />
l’esigenza dell’utilizzo anche durante<br />
Facciate in Lamiera<br />
Impianti Parafulmine<br />
Servizio Riparazioni<br />
momenti di forte pioggia e la scelta di materiali<br />
più solidi è quindi giustificata solo per i<br />
percorsi obbligati più frequenti. Altrimenti<br />
vale la pena la ponderazione dell’effetto delle<br />
pavimentazioni.<br />
"Le pavimentazioni in<br />
calcestruzzo oppure i lastricati<br />
in generale disegnano<br />
un certo distacco<br />
d<strong>ai</strong> dintorni verdi"<br />
e risultano piuttosto ruvidi al contatto. Un<br />
percorso su ghi<strong>ai</strong>a, gomma, truciolato oppure<br />
su tappeto verde invece risulta più morbido.<br />
www.donada.com
All’interno del nostro soggiorno all’aperto<br />
vale pure un pensiero l’adeguatezza del materiale<br />
per delle passeggiate a piedi nudi e di<br />
conseguenza si scelgono dei materiali piacevoli<br />
al contatto con la pelle. Le pavimentazioni<br />
in legno s’adeguano molto bene al<br />
coperto mentre la loro superficie che si rende<br />
sdrucciolevole con l’umidità sconsiglia spesso<br />
l’utilizzo all’aperto. La scelta del materiale<br />
è anche influenzato dalle caratteristiche delle<br />
superfici limitrofe, a dipendenza se si attraversa<br />
un tappeto erboso, una piantagione<br />
rigogliosa di perenni e arbusti oppure se si<br />
tratta di un sentiero all’interno di un boschetto<br />
piantato.<br />
Le bordure laterali dalle nostre latitudini<br />
spesso sono una esigenza tecnica per proteggere<br />
le pavimentazioni da infiltrazioni<br />
d’acqua e il gelo d’inverno ma possono naturalmente<br />
anche assumere un aspetto decorativo.<br />
La relazione tra la larghezza della<br />
bordura e quella del viale incidono sull’impressione<br />
dell’insieme, così come per esempio<br />
il disegno dei giunti nel lastricato.<br />
58<br />
| 03-2010<br />
Una bordura molto larga stringe la superficie<br />
con la pavimentazione e può farla apparire<br />
più stretta di quello ch’è in realtà.<br />
Giunti trasversali accorciano la prospettiva<br />
del viale, mentre dei giunti longitudinali danno<br />
una impressione di profondità.<br />
Nella nostra cultura di regola si preferisce<br />
la creazione di percorsi diritti, efficienti e il<br />
più corti possibili. Questo non vale per tutte<br />
le società.<br />
"In altre culture<br />
il sentiero non è percepito<br />
come percorso necessario<br />
che deve avvenire<br />
in modo più veloce<br />
possibile, ma"<br />
come atto di movimento e di svago, dove<br />
percorrere un tratto è l’atto principale di ricreazione.<br />
Il tracciato del viale mi permette di mettere in<br />
bella mostra angoli particolari del giardino e<br />
di collegare spazi con caratteristiche diverse.<br />
Percorrendo lo spazio all’aperto si possono<br />
percepire prospettive variate e luoghi che<br />
cambiano aspetto con la variazione della luce<br />
del giorno, si percepisce il caldo e il fresco,<br />
muovendosi dal sole all’ombra e viceversa.<br />
Lo spazio sembra più grande grazie al movimento<br />
e alle viste variate.<br />
Le curve e i cambiamenti di direzione possono<br />
quindi diventare non unicamente una necessità<br />
ma si possono sfruttare per mettere in<br />
evidenza un comparto piuttosto che un altro<br />
e per fare in modo di percepire un elemento<br />
da angolazioni diverse.<br />
Il percorso va quindi sfruttato e progettato in<br />
tutti i suoi aspetti e l’insieme delle scelte va<br />
ponderata attentamente. Il tragitto può certamente<br />
assumere anche un aspetto filosofico<br />
e il percorso e la contemplazione diventare<br />
elementi della ricreazione giornaliera nel<br />
proprio angolo rubato alla frenesia di oggigiorno.<br />
n
Il vetro nel bagno:<br />
magici riflessi per un’oasi<br />
di benessere<br />
L’impiego del vetro nel bagno trasforma il quotidiano rito della cura<br />
del corpo in un prezioso momento rigenerante. Le sue suggestive<br />
trasparenze e i magici riflessi creano un’atmosfera vivace, conferendo<br />
all’ambiente circostante una delicata leggerezza.<br />
Le qualità di igiene e purezza rendono<br />
il vetro un eccellente materiale per la<br />
creazione di moderni spazi all’interno<br />
del bagno. Oltre al classico specchio, indispensabile<br />
complemento d’arredo, il vetro<br />
viene impiegato come piano lavabo, rivestimento<br />
parete o doccia oppure come elemento<br />
divisorio.<br />
Il vetro utilizzato è un vetro di sicurezza<br />
temperato che può essere fornito con due<br />
differenti superfici, brillante o satinata. Sulla<br />
superficie brillante la luce penetra, viene<br />
inglobata e poi rifratta. Un luminoso gioco<br />
di luci che fa emergere la profondità del materiale.<br />
La superficie satinata invece unisce<br />
elevata trasparenza con un piacevole effetto<br />
di dispersione. Entrambe le superfici possono<br />
anche essere smaltate, sul retro del vetro, con<br />
colori ceramici ecologici. Nel processo di<br />
smaltatura il colore viene fuso nel vetro ad<br />
alte temperature. Il vetro smaltato possiede<br />
così un’uniformità cromatica e colorati effetti<br />
diffusori immutabili nel tempo.<br />
"Qualsiasi colore, che<br />
sia RAL o NCS, può essere<br />
riprodotto su vetro."<br />
Di grande interesse è senza dubbio l’inserimento<br />
di una parte argentata (specchio)<br />
su una lastra in vetro. Ne scaturisce una<br />
superficie, liscia ed uniforme al tatto, che<br />
combina leggere trasparenze con suggestivi<br />
riflessi. Questo particolare trattamento, denominato<br />
di argentatura parziale, permette<br />
l’integrazione di uno specchio, di qualsiasi<br />
forma e dimensione, nel vetro. Il risultato è un<br />
ricercato prodotto di forte impatto estetico e<br />
funzionale.<br />
Le ultime innovazioni tecniche consentono<br />
l’applicazione della stampa digitale. Immagini,<br />
motivi o semplicemente decori vengono<br />
direttamente impressi sul vetro. Questa<br />
moderna tecnologia permette la creazione<br />
di brillanti coordinati: sul vetro può essere,<br />
per esempio, riportato il medesimo stampato<br />
presente sulla biancheria da bagno. Si<br />
possono così concepire decorazioni uniche<br />
ed individuali che conferiscono al bagno un<br />
tocco personale ed esclusivo. n<br />
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vetro<br />
| 03-2010 59
feng shui<br />
I quattro animali<br />
dello spicchio celeste<br />
60<br />
Il Feng Shui è essenzialmente armonia. L’armonia della casa<br />
e dentro la casa si ottiene quando le quattro energie delle<br />
direzioni principali -nord e sud, est ed ovestsono<br />
in rapporto equilibrato. Il fuoco (sud) non deve asciugare<br />
l’acqua (nord) e il metallo (ovest) deve sostenere il legno (est).<br />
| 03-2010<br />
di Marina Montanaro<br />
architetto d’interni<br />
Per questo la casa ideale sarà sempre<br />
un piccolo cubo al centro di un grande<br />
giardino, anche se abitiamo in centro<br />
città. Ideale nel senso che il piccolo cubo al<br />
centro del grande giardino è il modello di<br />
riferimento per ottenere l’armonia degli spazi<br />
interni e l’armonia dell’edificio rispetto allo<br />
spazio che lo circonda.<br />
"La casa ideale, secondo<br />
il Feng Shui, è posizionata<br />
così da avere una<br />
montagna alle spalle, un<br />
lago di fronte, un edificio<br />
più alto a sinistra ed<br />
uno più basso a destra."<br />
Immaginate lo spazio celeste come una grande<br />
cupola divisa in quattro spicchi: quello<br />
dove il sole sorge, quello dove il sole raggiunge<br />
lo zenit, quello dove il sole tramonta e quello<br />
dove non c’è m<strong>ai</strong> sole. Egualmente, di notte,<br />
in queste porzioni di cielo sorge la luna con le<br />
sue stelle. Ognuno di questi spicchi celesti è<br />
governato da un animale simbolico: Il Drago<br />
Verde, la Fenice Rossa, la Tigre Bianca, la Tartaruga<br />
Nera.
Est: il Drago Verde<br />
Forse non avete m<strong>ai</strong> visto un drago verde, ma<br />
di certo conoscete il coccodrillo. Animale<br />
dalla forza insospettabile, invisibile come il<br />
sole che ancora non è sorto, acquattato in un<br />
canneto o in un boschetto di bambù, attende<br />
pazientemente il momento propizio per<br />
manifestarsi. Come l’Oriente e la Primavera,<br />
"il Drago Verde rappresenta<br />
tutto ciò che cresce<br />
e prospera,"<br />
tutto ciò che si evolve e ruota nella direzione<br />
della Luce. La porta d’ingresso della casa<br />
trova qui la sua collocazione ideale.<br />
Sud: la Fenice Rossa<br />
Anche la fenice è un animale mitico, un uccello<br />
in grado di risorgere dalle proprie ceneri.<br />
L’uccello più simile alla fenice è l’aquila,<br />
unica creatura –si dice- in grado di fissare<br />
il sole senza pericolo, regina dei cieli e delle<br />
cime più elevate. Come il fuoco che si mantiene<br />
a lungo nelle proprie ceneri, la Fenice<br />
rappresenta il Sud e l’Estate, il sole nel pieno<br />
vigore e la luna nel pieno splendore.<br />
"Il lato sud della casa<br />
deve essere sgombro da<br />
alberi e mura,"<br />
offrire un panorama il più possibile ampio ed<br />
aperto. Questo è il luogo ideale per collocare<br />
una piscina o un laghetto.<br />
Ovest: la Tigre Bianca<br />
Questa tigre è molto rara e compare solo in<br />
autunno, stagione che rappresenta. La sua<br />
bellezza maestosa non inganni: è un monito.<br />
Annuncia un periodo di freddo e scarsità di<br />
cibo, cui l’uomo può ovviare prendendo le<br />
dovute precauzioni. Tradizionalmente l’autunno<br />
è la stagione della contemplazione e<br />
del declino: il sole sorge più tardi e le giornate<br />
sono brevi. Ma i boschi si vestono di splendidi<br />
colori e offrono castagne; nei campi matura<br />
l’uva.<br />
Per trarre profitto dal monito della Tigre bianca<br />
si crei un sentiero sul lato ovest della casa.<br />
"Quanto al terreno, il<br />
lato Ovest dovrebbe essere<br />
sempre meno elevato<br />
del lato Est."<br />
Nord: la Tartaruga Nera<br />
Nei più antichi testi di Feng Shui in cui comp<strong>ai</strong>ono<br />
i Quattro Animali, testi risalenti a<br />
2400 anni Avanti Cristo, la tartaruga è un animale<br />
fiabesco, una chimera, metà tartaruga e<br />
metà serpente. Questo curioso animale, detto<br />
anche il Guerriero Oscuro, protegge la casa<br />
alle spalle e rappresenta la Notte e l’Inverno.<br />
In questa porzione di cielo non ci sono né<br />
Sole né Luna ma le costellazioni non cambiano:<br />
qui abbiamo la Stella Polare che indica<br />
la direzione alle carovane e <strong>ai</strong> naviganti.<br />
Intorno a lei sembra ruotare tutto l’universo<br />
ed anche la nostra casa.<br />
"Sulla parete Nord è<br />
bene mettere una finestra<br />
alta e stretta,"<br />
orientata in modo da vedere il Piccolo Carro<br />
e dalla quale tutta la casa può essere ventilata<br />
al mattino, grazie all’aria fresca che<br />
scende dalla montagna che dovrebbe starle<br />
alle spalle.<br />
Connettersi all’Universo<br />
Lo spirito degli Animali ci ricorda l’importanza<br />
di rimanere coscientemente connessi<br />
all’universo, anche se viviamo in un mondo<br />
fatto di automobili e computer, in cui orm<strong>ai</strong><br />
solo una frazione dell’umanità è impiegata<br />
nell’agricoltura.<br />
Animali selvaggi e animali mitici sono il simbolo<br />
di quel legame con la Natura che troppo<br />
spesso l’uomo dimentica: la Volta celeste e<br />
la Terra, con i loro moti e le loro stagioni, trasmettono<br />
al nostro cuore un ritmo armonioso<br />
e pacificante.<br />
L’armonia della casa e l’armonia dentro la<br />
casa si fondano sull’armonia interna dei suoi<br />
abitanti. n<br />
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f<strong>ai</strong> da te<br />
Il cassone e la casetta<br />
a prova di intemperie<br />
e ingombro<br />
Chi ha il piacere di curare il proprio giardino dispone di numerosi<br />
attrezzi che in autunno si preparano a un meritato riposo. Ma dove<br />
riporli e come conservarli al meglio per la prossima primavera?<br />
Qualcuno sostiene che il giardino merita<br />
la stessa cura dedicata al salotto<br />
di casa. Ecco perché a settembre è<br />
utile iniziare a riflettere se abbiamo a disposizione<br />
una specifica struttura per riporre<br />
gli attrezzi o l’arredamento da giardino. In<br />
commercio non manca certamente un’ampia<br />
gamma di cassoni o casette in legno, a<br />
pannelli preassemblati o ad incastro, naturali<br />
o trattati a prova di intemperie e anche<br />
in metallo termo laccate, con garanzie fino<br />
a 10 anni .<br />
Sono disponibili in tutte le misure e realizzazioni<br />
personalizzate ma non sempre la<br />
grandezza offerta è quella che vi è più utile.<br />
Non preoccupatevi le possibilità di crearne<br />
una con le vostre abilità manuali e a prezzi<br />
accessibili è altrettanto ampia, funzionale e a<br />
prova di pioggia, neve e umidità.<br />
62<br />
| 03-2010<br />
di Stefano Pescia<br />
"Per un cassone sui diversi<br />
cataloghi le misure<br />
standard si orientano<br />
da 150/170 cm in larghezza,<br />
70 cm in altezza<br />
e 50 cm in profondità"<br />
Se non riuscite a trovare la misura desiderata<br />
è possibile far tagliare le componenti in materiale<br />
diverso da tagliare secondo le vostre<br />
necessità.<br />
Un cassone con le misure sopra indicate ha<br />
un costo che si aggira attorno <strong>ai</strong> 300/400 franchi<br />
a dipendenza del materiale scelto.<br />
Il negozio specializzato in articoli <br />
vi offre pure una consulenza sulle parti che<br />
meglio si adattano a essere montate sui lati,<br />
dove e come procedere alle strutture di rinforzo<br />
per non rovinarla negli spostamenti.<br />
Quindi, oltre al luogo dove volete collocare la<br />
struttura in prefabbricato valutate con attenzione<br />
la quantità e il tipo di oggetti da riporre.<br />
Se scegliete la soluzione in legno si possono
prendere delle perline, del compensato tradizionale<br />
o marino.<br />
Quest’ultimo come già indica il nome è particolarmente<br />
adatto a resistere alle intemperie<br />
ma, nel contempo, è comprensibilmente più<br />
caro.<br />
Indipendentemente dalla scelta del tipo di<br />
contenitore e in funzione di qualsiasi genere<br />
di terreno d’appoggio, in particolare l’erba,<br />
"è importantissimo tenere<br />
sollevato il cassone<br />
o la casetta degli<br />
attrezzi di almeno<br />
5 cm da terra."<br />
Un’efficace soluzione che favorisce la circolazione<br />
dell’aria limitando il formarsi di umidità.<br />
Inoltre, conclude Marco Manca, nei nostri<br />
centri abbiamo il vantaggio di disporre di un<br />
tintometro, in grado di creare qualsiasi tipo<br />
di colore, anche la stessa tinta della propria<br />
casa, sia per la vernice sintetica, sia per quella<br />
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Sette saggi consigli<br />
1. Evitate di riporre gli attrezzi da giardino in contenitori che sviluppano eccessivo calore che può danneggiare<br />
le parti meccaniche o in plastica.<br />
2. Per allungare la durata degli attrezzi da giardino non ammassateli nei contenitori o negli angoli di cantina<br />
o garage ma appendeteli a una parete, utilizzando anche gli appositi ganci .<br />
3. Le casette per gli attrezzi, generalmente realizzate in legno, sono anche molto gradevoli alla vista<br />
e salvaguardano la bellezza del giardino.<br />
4. Le casette o in contenitori realizzati in PVC o metallo, sono molto resistenti e non richiedono<br />
una particolare manutenzione.<br />
5. Se si sceglie la casetta degli attrezzi di una dimensione sufficientemente grande, l’interno può diventare<br />
anche uno spazio dove coltivare i propri hobby, senza la preoccupazione di sporcare<br />
6. Evitate di inserire nel cassone o nella casetta degli attrezzi degli oggetti umidi che possono rovinare gli interni<br />
7. Il materiale più soggetto ad emettere dei fastidiosi rumori quando piove è il cassonetto o la casetta il metallo.<br />
Vi sono comunque delle efficaci possibilità di isolare le componenti per attutire il rumore dell’acqua.<br />
il sistema per muri a secco<br />
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Risparmio energetico<br />
e comfort<br />
un binomio vincente!<br />
Nei paesi industrializzati si trascorre orm<strong>ai</strong> il 90% del proprio tempo in ambienti chiusi con<br />
un grado di comfort interno spesso insufficiente a garantire il nostro benessere e in alcuni<br />
casi addirittura la nostra salute; di qui l’aumento del numero di persone che denunciano<br />
problemi di carattere respiratorio, asmatico e allergico.<br />
64<br />
| 03-2010<br />
di Maria Mazza<br />
e Stefano de Angelis<br />
Il raggiungimento di un comfort ottimale<br />
interno dipende sia da fattori evidenti<br />
quali la qualità dell’illuminazione e<br />
dell’isolamento acustico, sia da fattori meno<br />
evidenti come la temperatura media radiante,<br />
la temperatura e l’umidità interne e la qualità<br />
dell’aria in genere.<br />
La temperatura media radiante corrisponde<br />
alla temperatura media delle superfici che<br />
delimitano lo spazio e dovrebbe essere simile<br />
il più possibile alla temperatura interna<br />
per evitare, ad esempio durante la stagione<br />
invernale, il rapido trasferimento di calore<br />
per irraggiamento dal nostro corpo verso le<br />
superfici fredde perimetrali. Questo fenomeno<br />
comporta una sorta di ‘stress termico’ che<br />
ci porta a percepire una sensazione di freddo<br />
e quindi di malessere nonostante l’interno<br />
dell’ambiente sia riscaldato. Di qui la grande<br />
importanza rivestita dal grado di isolamento<br />
dell’involucro esterno degli edifici: maggiore<br />
é l’isolamento minore risulterà essere infatti<br />
la differenza tra temperatura media radiante<br />
e temperatura interna.
Come la temperatura media radiante anche<br />
la temperatura interna e l’umidità contenuta<br />
nell’aria condizionano a loro volta il nostro<br />
benessere.<br />
Un’elevata presenza di umidità nell’aria ostacola<br />
la traspirazione dandoci una sensazione<br />
di forte malessere.<br />
"Più é alta la temperatura<br />
maggiore é la quantità<br />
di umidità che l’aria<br />
può contenere;"<br />
se a 20°C si dovrà quindi arrivare a circa un<br />
80% di umidità relativa per sentirsi a disagio,<br />
a 25°C sarà sufficiente un’umidità relativa del<br />
58% per avere il medesimo risultato.<br />
Possiamo quindi affermare che un grado di<br />
comfort adeguato si avrà con un’umidità relativa<br />
compresa tra il 40 e il 60% e mantenendo<br />
la temperatura interna compresa tra i 18°C e<br />
i 23°C durante la stagione fredda e di 6/7°C<br />
inferiore rispetto a quella esterna durante la<br />
stagione estiva.<br />
Non si deve però dimenticare come il comfort<br />
ottimale dipenda in gran parte anche dalla<br />
qualità stessa dell’aria interna, per ottenere<br />
la quale il punto di partenza é sicuramente<br />
quello di prevedere un continuo ricambio<br />
dell’aria interna. Negli ambienti interni con<br />
permanenza di persone dove non venga garantito<br />
infatti un regolare ricambio d’aria, in<br />
breve tempo aumenta la concentrazione di<br />
umidità, di anidride carbonica prodotta dalla<br />
respirazione e di altre sostanze prodotte dalle<br />
attività umane che rendono nell’insieme<br />
l’aria viziata e pesante e sono motivo di un<br />
insinuante e persistente malessere.<br />
Uno dei metodi più diffusi ed efficienti per<br />
ventilare in modo appropriato e regolare gli<br />
ambienti é quello della ‘ventilazione continua<br />
con recupero di calore’.<br />
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foto 1<br />
Il concetto di ventilazione continua controllata<br />
nasce di pari passo con il concetto di<br />
edilizia a basso consumo energetico.<br />
"Gli edifici a bassissimo<br />
consumo energetico,<br />
grazie ad un involucro<br />
edilizio altamente isolato,<br />
si caratterizzano"<br />
per la grande riduzione delle perdite termiche<br />
dovute alla trasmissione. Di conseguenza le<br />
perdite da imputare alla ventilazione (causate<br />
per esempio dall’apertura sconsiderata delle<br />
finestre per dare aria agli ambienti anche nel<br />
periodo invernale) diventano una quota rilevante<br />
del consumo complessivo di energia.<br />
La ventilazione continua risponde quindi<br />
all’esigenza di ridurre al minimo questo genere<br />
di perdite.<br />
Il principio su cui si basa il concetto di ventilazione<br />
continua é quello di rendere l’edificio il<br />
66<br />
| 03-2010<br />
più possibile ermetico all’aria e di assicurare<br />
al contempo, grazie ad un impianto di flusso<br />
d’aria costante e controllato, un ricambio<br />
continuo dell’aria interna senza necessariamente<br />
essere obbligati ad aprire porte e<br />
finestre per arieggiare gli ambienti.<br />
In un sistema di ventilazione continua con recupero<br />
di calore l’aria viene captata dall’esterno<br />
e immessa all’interno dell’edificio costantemente<br />
e a bassa pressione, generalmente<br />
lungo il perimetro dei locali abitati (foto 1).<br />
L’aria viene poi aspirata da apposite bocchette<br />
(foto 2) collocate in corrispondenza di bagni e<br />
cucine per essere infine da qui espulsa verso<br />
l’esterno dopo essere stata fatta passare attraverso<br />
uno scambiatore di calore dove l’aria<br />
fresca in entrata in inverno recupera l’energia<br />
termica dell’aria viziata in uscita.<br />
Associando l’impianto ad un collettore terrestre<br />
(foto 3), un sistema di tubature appositamente<br />
predisposte nel terreno attraverso<br />
le quali viene fatta fluire l’aria prima che ven-<br />
ga immessa nell’edificio, avendo il terreno<br />
una temperatura costante che differisce di<br />
qualche grado rispetto a quella esterna, sarà<br />
possibile pre-riscaldare l’aria in inverno e preraffreddarla<br />
in estate.<br />
"L’installazione di un<br />
impianto di ventilazione<br />
continua, con recupero<br />
di calore, permette sicuramente<br />
di godere di<br />
numerosi vantaggi"<br />
Oltre ad assicurare una notevole riduzione<br />
dei consumi dovuti alla climatizzazione interna,<br />
consente di raggiungere un elevato<br />
comfort interno difficilmente raggiungibile<br />
altrimenti.
L’energia, così importante<br />
per la nostra vita!<br />
Avete m<strong>ai</strong> provato a pensare ad una vita senza energia? Senza l’energia elettrica,<br />
per esempio, che ogni giorno vi accompagna nello svolgimento delle vostre attività<br />
più diverse: dal lavoro alla vita domestica, dalle attività ricreative alle feste in<br />
famiglia...<br />
Avete m<strong>ai</strong> provato a pensare cosa succederebbe se non disponessimo<br />
di acqua potabile in abbondanza?<br />
E se non ci fosse il gas a riscaldare le nostre case d’inverno?<br />
Sono risorse preziose, da usare con parsimonia e in maniera<br />
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foto 3 Un impianto di ventilazione continua permette<br />
infatti di essere immersi costantemente<br />
in un ambiente dove l’aria é fresca e purificata;<br />
il fluire continuo a bassa pressione<br />
dell’aria <strong>ai</strong>uta inoltre ad eliminare non solo i<br />
problemi legati all’umidità, ma anche quelli<br />
collegati al Radon, un gas radioattivo proveniente<br />
dal terreno e abbastanza diffuso nel<br />
nostro territorio.<br />
foto 2<br />
Il Radon solitamente ristagna nei locali a<br />
diretto contatto con il terreno creando un<br />
ambiente dannoso per la nostra salute tanto<br />
che lo stesso Cantone obbliga i progettisti ad<br />
adottare misure che risolvano il problema. E’<br />
inoltre dimostrato che l’aria che respiriamo<br />
nelle città e negli ambienti interni risulta avere<br />
un equilibrio tra ioni negativi e positivi decisamente<br />
alterato che porta le persone sensibili<br />
a sensazioni di disagio e di malessere.<br />
Volendo raggiungere l’optimum, è quindi<br />
possibile associare un sistema di ionizzazione<br />
dell’aria all’impianto di ventilazione<br />
ISO 14001<br />
ISO<br />
9001<br />
continua ottenendo il riequilibrio delle cariche<br />
elettriche presenti nell’aria che respiriamo<br />
e un grado di purezza ancora maggiore<br />
dell’aria interna (foto 4). La ionizzazione infatti,<br />
agendo direttamente sul campo elettrico<br />
presente nell’aria riequilibra il rapporto tra<br />
ioni positivi e ioni negativi.<br />
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In una realtà dominata dall’incertezza verso<br />
il futuro, le tecnologie che assicurano un<br />
cospicuo risparmio energetico come un impianto<br />
di ventilazione controllata, rappresentano<br />
una delle risposte possibili e responsabili<br />
di fronte alla graduale diminuzione delle<br />
risorse energetiche e all’aumento vertiginoso<br />
dell’inquinamento dell’aria per il quale alle<br />
nostre latitudini proprio gli edifici sono fortemente<br />
corresponsabili.<br />
Il binomio risparmio energetico e comfort é<br />
possibile.<br />
Sta a noi scegliere se soccombere con un<br />
atteggiamento di pessimismo verso il futuro<br />
e verso quelle che sono le potenzialità dell’uomo<br />
o bensì credere nelle possibilità che le attuali<br />
tecnologie ci offrono e dare più speranza<br />
anche alle generazione future. n<br />
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edimen.ch<br />
| 03-2010 69
camino<br />
Il fuoco<br />
luce e magia<br />
della casa<br />
70<br />
| 03-2010<br />
di Stefano Pescia<br />
Il caminetto ha da sempre avuto un potere unificante<br />
rappresentando una fonte di apprezzata compagnia.<br />
Un fascino intramontabile anche nelle abitazioni moderne<br />
grazie al suo potere di sapersi trasformare in elemento<br />
architettonico e decorativo. Ecco come potete godere<br />
l’avvolgente calore che riscalda la voglia di vivere.<br />
Tulikivi Valkia.
Dove c’è fiamma c’è vita! Da anni il<br />
camino si è affermato anche come<br />
un accessorio d’arredamento tanto<br />
da poter essere trasformato come desidera<br />
il cliente, con del marmo in diversi colori e<br />
forme oppure con dei rivestimenti lineari in<br />
colore bianco. Per la sua fornitura, costruzione<br />
e il corretto funzionamento necessita di<br />
un’indubbia competenza ed esperienza. Nel<br />
nostro viaggio nel mondo del secolare focolare<br />
della casa ci siamo volutamente rivolti<br />
ad un esperto del settore. Rocco Cipriano<br />
è da oltre 20 anni un affermato consulente<br />
della Comedil SA , azienda ticinese del settore<br />
attiva dal 1980 con sede a Grancia.<br />
Quando vale la pena mettere un caminetto<br />
in un appartamento? | In passato<br />
era una soluzione impegnativa e piuttosto<br />
rara. Nelle costruzioni di oggi la tendenza è<br />
in aumento anche se la necessità di installare<br />
una canna fumaria rende il compito più<br />
impegnativo anche perché, nel caso di una<br />
proprietà per piani, è necessario l’accordo di<br />
tutti gli inquilini. Un ulteriore complicazione<br />
è rappresentata dal fatto che un camino <strong>ai</strong><br />
piani superiori o all’attico si confronta con<br />
il problema di portare la legna nell’appartamento.<br />
"Un’alternativa è installare<br />
un camino a gas che<br />
ha un rendimento simile<br />
a quello a legna"<br />
Tra i due tipi di camino, a legna e a gas,<br />
quali sono le differenze? | Dobbiamo anzitutto<br />
considerare che ambedue sono dei<br />
prefabbricati di dimensioni diverse solitamente<br />
larghi 80 cm e alti 150 cm. Per quanto<br />
concerne i costi sono simili. Se la casa non<br />
dispone già di un impianto a gas dobbiamo<br />
considerare che è necessario installare una<br />
conduttura che porti il combustibile al camino.<br />
Inoltre il camino a gas è facilmente<br />
gestibile con un telecomando per accendere<br />
e spegnerlo. Nella maggioranza dei casi chi<br />
costruisce una casa unifamiliare si indirizza<br />
al classico camino a legna.<br />
| 03-2010 71
Rüegg Neptun.<br />
L’installazione di un camino è una buona<br />
alternativa per contenere i costi dell’aumento<br />
del prezzo dell’olio da riscaldamento?<br />
| Oggi nella maggioranza dei casi<br />
si rimane ancora legati al riscaldamento<br />
tradizionale a gasolio attraverso la posa di<br />
serpentine nel pavimento. Spesso però si opta<br />
per l’installazione di un pannello solare o si<br />
aggiunge il camino a legna.<br />
72<br />
| 03-2010<br />
Quest’ultimo è particolarmente utile nelle<br />
mezze stagioni, tra settembre e novembre e<br />
poi di nuovo da marzo a maggio per <strong>ai</strong>utare a<br />
riscaldare le serate<br />
Un camino efficiente richiede una manutenzione<br />
regolare. Quali sono gli interventi<br />
da eseguire? | In effetti vi sono<br />
alcune regole di manutenzione da applicare.<br />
Il proprietario del cammino dovrà occuparsi<br />
di pulire regolarmente il vetro con dei prodotti<br />
specifici e svuotare, in media una volta la<br />
settimana la cenere che si è accumula. Inoltre<br />
una volta all’anno è necessario far pulire da<br />
uno spazzacamino la canna fumaria.<br />
La scelta di applicare un vetro al camino a<br />
legna quali vantaggi comporta? | E’ indubbiamente<br />
una saggia tendenza in crescendo<br />
anche perché le direttive per la protezione<br />
dell’ambiente prescrivono un caminetto con<br />
il vetro che offre una minore perdita di calore<br />
lungo la canna fumaria. Se valutiamo la resa<br />
calorica di un caminetto vediamo che<br />
"senza il vetro oscilla tra<br />
il 5 e il 15 % mentre con<br />
il vetro il calore che viene<br />
immesso nell’ambiente<br />
è pari a circa l’80%."<br />
Un rendimento superiore, grazie a una migliore<br />
combustione, che comporta anche<br />
un’emissione di fumi, con un’importante e<br />
minore contenuto di di CO2 e di particelle di<br />
polveri fini.<br />
Il vetro a un caminetto aperto può essere<br />
applicato in secondo montaggio? | Certamente.<br />
Chi ha un caminetto aperto, senza importanti<br />
interventi che ne modificano l’estetica,<br />
può applicare una tecnologia evoluta di<br />
maggiore rendimento, attraverso il montaggio<br />
di un “recuperatore di calore”, ovvero una<br />
scatola di differenti grandezze che si adatta<br />
alla bocca del caminetto e che naturalmente<br />
dispone di un vetro.<br />
Per una maggiore resa calorica e una<br />
minore emissione di sostanze nocive<br />
nell’aria vi sono degli errori da evitare<br />
nella gestione del camino? | Anzitutto<br />
dobbiamo sempre ricordarci che il caminetto<br />
di casa non è un inceneritore per bruciare<br />
carta, cartone, mobili e serramenti vecchi e<br />
diversi scarti in legno. Anche per l’accensione<br />
sono disponibili degli specifici preparati più<br />
indicati, come per esempio, la lana di legna<br />
impregnata di cera.
In particolare nel Canton Grigioni ma anche<br />
in buona parte di tanti altri cantoni di<br />
oltr’Alpe<br />
mino arriva a pulire la<br />
canna fumaria esso è tenuto<br />
a effettuare anche<br />
un analisi della cenere".<br />
Questo permette di risalire “a cosa ha bruciato<br />
il cliente” con la possibilità di essere<br />
soggetto a una multa. In Ticino questa norma<br />
non è ancora in vigore.<br />
I progressi della tecnologia hanno permesso<br />
al camino di ampliare le proprie<br />
funzioni? | Si oggi vi sono i termocamini<br />
ma anche delle termostufe che sono pure<br />
in grado di scaldare anche l’acqua. Dal lato<br />
estetico e per quanto riguarda il loro funzionamento<br />
non si percepisce alcuna differenza.<br />
edimen.ch "quando lo spazzaca-<br />
I dieci comandamenti per le stufe ad accumulo<br />
1. Prima dell’utilizzo depositare la legna da ardere per almeno un giorno<br />
in un locale riscaldato<br />
2. Lasciate stagionare la legna proveniente dal bosco per 1-2 anni<br />
in un locale protetto<br />
3. Non sovraccaricare la camera di combustione<br />
4. Non soffocare il fuoco chiudendo le prese d’aria o la cappa della canna fumaria<br />
5. Aggiungere solo singoli ciocchi o bricchette. Posarli sulle braci ardenti<br />
in modo che la legna inizi subito a bruciare<br />
6. Lo spessore dei ciocchi non dovrebbe superare i 7 – 9 cm<br />
7. Utilizzare le bricchette in legna allo stato naturale<br />
8. Chiudere le prese d’aria solo quando le braci sono completamente spente<br />
9. Una volta raffreddata smaltire la cenere con i rifiuti domestici<br />
10. La pulizia regolare da parte di uno spazzacamino riduce le emissioni<br />
di polveri fini<br />
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| 03-2010 73
I trucchi per accendere il camino!<br />
Procedere correttamente all’accensione del camino permette anche una migliore efficienza energetica dello stesso e una riduzione delle<br />
emissioni di particelle inquinanti nell’aria. Vi proponiamo due tipi di preparazione del caminetto.<br />
1 Preparazione<br />
Prendete 4 ciocchi di abete con una sezione trasversale di circa 3 x 3 cm e una lunghezza di circa 20 cm.<br />
2 Accensione<br />
Posizionate i quattro ciocchi, perpendicolarmente uno sopra l’altro, e disponete l’accendi-fuoco nel centro (cerchio rosso).<br />
3 Stratificare la legna<br />
Stratificate i ciocchi perpendicolarmente ad una certa distanza l’uno dall’altro. Disponete in basso i pezzi di legno più grossi e in alto quelli<br />
più fini.<br />
4 Accensione<br />
Il modulo di accensione viene realizzato sopra la catasta in legna da ardere. Disponete i ciocchi inferiori al modulo d’accensione perpendicolarmente<br />
rispetto a quelli della catasta. Per accendere il fuoco è sufficiente un fiammifero<br />
1 2 3<br />
4<br />
Al loro interno, dietro il rivestimento, è presente<br />
un sistema che permette la circolazione<br />
dell’acqua fredda che si riscalda attraverso la<br />
fiamma.<br />
L’acqua calda, passa attraverso un tubo e si<br />
immette nel boiler di accumulazione da 500<br />
o 1000 litri che si trova in cantina e successi-<br />
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vamente viene utilizzata come acqua corrente<br />
o immessa nelle serpentine.<br />
Quali sono le alternative per chi non può<br />
installare un camino? | Una valida alternativa<br />
al camino sono le stufe che sono anche<br />
meno impegnative dal lato economico, di<br />
alpinofen<br />
i rivenditori<br />
con l’esposizione<br />
più grande della Svizzera<br />
funzionamento e sono anche meno ingombranti.<br />
Vi sono le tradizionali stufe in ferro<br />
oppure quelle rivestite in pietra ollare o m<strong>ai</strong>olica.<br />
Le stufe in ferro appena si accendono<br />
scaldano molto più rapidamente.<br />
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I biocamini: dove sono consigliati<br />
Per chi non vuole assolutamente rinunciare al camino vi sono anche delle proposte<br />
facile da installare, alimentate con carburante biologico. Un camino adatto agli edifici<br />
residenziali ma anche in uffici, alberghi, ristoranti, bar, centri benessere e negozi. Si<br />
tratta di un camino che tutti si possono permettere perché non necessita dell’installazione<br />
di una canna fumaria ed è semplicissimo da usare. Un riscaldamento economico<br />
ed ecologico con una resa termica buona. Il 90% del combustibile è convertito<br />
in calore e non producono ceneri, polveri sottili, residui, odore e fenomeni allergici.<br />
Inoltre i biocaminetti possono pure essere spostati facilmente da un ambiente all’alto<br />
e rappresentano l’ideale soluzione per l’appartamento in città come per la casa in<br />
campagna.<br />
Design, Tecnica,<br />
Energia del Legno e del Sole<br />
La tendenza che si sta affermando per la casa<br />
sono le stufe ad accumulazione in pietra ollare<br />
che quando raggiungono la temperatura<br />
sono in grado di mantenere il calore da 12<br />
a 20 ore. Sono quindi un’ottima combinazione<br />
anche perché le case di oggi vantano<br />
un’eccellente isolazione e necessitano di<br />
poca energia per riscaldare tutto l’ambiente.<br />
E’quindi sufficiente caricare le stufe ad accumulo<br />
con 10-15 kg di legna o pigne. Naturalmente<br />
per riscaldare l’acqua bisogna<br />
ricorrere ad un’alternativa.<br />
Un’altra possibilità è rappresentata dalle stufe<br />
a pellet che caricate hanno un’autonomia media<br />
di una giornata oppure le classiche stufe a<br />
gas. Per il futuro la legna rimarrà un elemento<br />
fondamentale mentre le stufe , come pure<br />
i camini, si evolveranno all’insegna della<br />
tecnologia. Saranno in grado di funzionare<br />
emettono il massimo calore con un ulteriore<br />
riduzione della materia prima necessaria per<br />
farle funzionare. Pensiamo solo che vent’anni<br />
fa con tre chili di legna si riusciva a recuperare<br />
il 30 % di calore oggi siamo arrivati a recuperare<br />
tra il 75 e l’85 % di calore e la tendenza<br />
è di raggiungere il 90%. n<br />
Riva San Vitale, via Industrie 16, 091 605 44 03 | Mezzovico, via Cantonale, 091 946 20 51 | S. Antonino, via Cantonale, 091 858 17 84 | Dongio, 091 858 17 84
disinfestazione<br />
Gli scarafaggi<br />
i coinquilini<br />
indesiderati<br />
76<br />
di Dario Cattaneo<br />
disinfestatore diplomato<br />
Apparsi sul nostro pianeta circa 250<br />
milioni d’anni prima della comparsa<br />
dell’uomo, sono insetti prevalentemente<br />
tropicali, pare infatti che tutt’e quattro<br />
queste specie siano state introdotte in Europa<br />
più di 200 anni fa, trasportate con merci importate<br />
d<strong>ai</strong> paesi tropicali. Tale importazione<br />
avviene regolarmente tutt’ora anche nelle<br />
valigie in occasione delle nostre vacanze. Nei<br />
paesi caldi vivono all’esterno delle abitazioni.<br />
La ricerca di ambienti caldi e umidi (sia per<br />
sopravvivere, sia per riprodursi) è il motivo<br />
per cui in Europa sono diventati sinantropi,<br />
vale a dire parassiti dell’uomo.<br />
Sono insetti a metamorfosi incompleta, vale<br />
a dire senza uno stadio ninfale differente<br />
da quello adulto, le ninfe sono infatti simili<br />
all’adulto, ma solo più piccole. Le blatte sono<br />
gli infestanti più diffusi in tutto il mondo.<br />
| 03-2010<br />
Esistono circa 4000 specie di blatte (scarafaggi), ma di queste solo<br />
quattro vivono a diretto contatto con l’uomo: la Blatella germanica<br />
(blatta del caffè), la Blatta orientalis (scarafaggio nero), la Periplaneta<br />
americana (scarafaggio americano) e la Suppellalongipalpa<br />
(blatta dei mobili o fasciata).<br />
Blatta orientale Blatella germanica<br />
Abitudini | Questi insetti si muovono e si<br />
riproducono molto velocemente. Grazie<br />
all’emissione di un particolare feromone (feromone<br />
aggregante) che incita gli individui<br />
della medesima specie a vivere raggruppati,<br />
le blatte vivono in colonie popolose, compo-<br />
ste sia da insetti, adulti sia da neanidi. Questi<br />
parassiti infestano luoghi in cui possono trovare<br />
facilmente di che cibarsi. Prediligono<br />
rintanarsi in fessure e angoli reconditi soprattutto<br />
se caldi e umidi (tigmottatismo),<br />
infestando di conseguenza ogni genere di
di ely riva<br />
affresChi Curiosi del tiCino<br />
Cento piCCole<br />
meraviglie<br />
locale sia legato alle principali attività umane<br />
(ristoranti, bar,abitazioni, industrie alimentari,<br />
ecc.). Sono infestanti con abitudini<br />
notturne, quindi<br />
"prediligendo il buio<br />
sfuggendo alla luce (fotofobici).<br />
Durante<br />
il giorno si rifugiano in<br />
angoli scuri, caldi<br />
e umidi,"<br />
da cui escono durante le ore notturne per nutrirsi<br />
di derrate alimentari destinate all’uomo<br />
dove lasciano le loro deiezioni (secrezioni<br />
ghiandolari nauseabonde percettibili perfino<br />
dall’uomo, con funzione repellente per<br />
gli altri insetti). Queste deiezioni alterano il<br />
sapore delle derrate rendendole così irrimediabilmente<br />
inutilizzabili.Vengono spessotrasportati<br />
da un luogo all’altro con imballaggie<br />
di ely riva<br />
di ely riva<br />
E d i z i o n i<br />
Cento piCCole<br />
meraviglie<br />
E d i z i o n i<br />
affresChi Curiosi del tiCino<br />
Autore: Ely Riva<br />
Formato: 22.5 x 28 cm<br />
Pagine: 212<br />
Illustrazioni: 340 foto a colori<br />
Prezzo: CHF 50.–<br />
(IVA compresa)<br />
merci provenienti da locali già infestati. La<br />
causa dell’infestazione non è perciò da ricondurre<br />
a pulizia o al contrario a sporcizia,<br />
ordine o disordine del locale. Questi fattori<br />
possono tutt’al più favorirne la proliferazione.<br />
Alimentazione | Nonostante le blatte si nutrano<br />
di qualsiasi genere di derrata (onnivore)<br />
e in particolar modo di quelle zuccherine,<br />
prediligono sicuramente la sostanza vegetale<br />
morta. Si nutrono persino di tessili, carta, feci,<br />
cadaveri di propri simili e sangue sia fresco,<br />
sia secco.<br />
Danni<br />
"Un’infestazione da<br />
blatte non va assolutamente<br />
sottovalutata."<br />
Grazie alla loro predisposizione fisica, sono<br />
vettori di molteplici microrganismi patogeni<br />
(li raccolgono durante il passaggio e li disse-<br />
“Il fotografo Ely Riva è l’obiettivo più<br />
instancabile del Ticino, che ha percorso<br />
nelle quattro direzioni dei punti cardinali<br />
immerso nella sua natura e negli edifici<br />
d’arte, alla ricerca di tutto quanto poteva<br />
offrire un’emozione, un interesse, un fascino<br />
particolare, attratto dalla bellezza del<br />
creato e delle sue creature, dalla natura e<br />
d<strong>ai</strong> frutti della cultura, che ha dato spessore<br />
di civiltà alle nostre terre nell’antichità,<br />
con la semplicità e l’immediatezza delle<br />
sue produzioni.<br />
Quest’ultima sua fatica ha un pregio particolare.<br />
Dopo avere visitato e fotografato<br />
tutte le chiese, oratori, cappelle del Ticino<br />
ci presenta una rassegna di particolari<br />
curiosi, che di solito sfuggono alla nostra<br />
attenzione di visitatori frettolosi. Dopo la<br />
visita ad un’opera d’arte noi chiediamo:<br />
h<strong>ai</strong> visto quel dipinto o quella scultura?<br />
Vedere non è lo stesso di guardare.<br />
Se ci <strong>limiti</strong>amo a vedere, rischiamo di<br />
osservare solo quello che gli altri, le convenzioni,<br />
l’abitudine ci offrono e ci propongono.<br />
Occorre invece guardare, con occhio libero<br />
e curioso, con sguardo profondo, con esame<br />
attento e critico, allora ci accorgeremmo di<br />
quanti particolari ci sfuggono.<br />
Questo libro originale, diverso, ci invita a<br />
non restare in superficie, ma ad andare in<br />
profondità, non solo a cogliere l’insieme,<br />
ma pure ad abituarci a godere del particolare.<br />
È una rassegna affascinante e preziosa<br />
di particolari degli affreschi delle nostre<br />
chiese. ...<br />
Anche il Vescovo che ha visitato tutte le<br />
chiese del Ticino non sempre ha avuto<br />
tempo e attitudine per uno sguardo così<br />
attento e particolare.<br />
Un invito a ritornarci per rendersi conto<br />
della finezza, del realismo, della partecipazione<br />
anche scanzonata che gli antichi<br />
avevano per le opere d’arte. ...”<br />
Da: “Vedere e Guardare”, prefazione di<br />
+ Pier Giacomo Grampa<br />
Vescovo di Lugano<br />
Cento piCCole<br />
meraviglie<br />
affresChi Curiosi del tiCino<br />
minano ovunque). Sono ripugnanti portatori<br />
di batteri che vivono nel loro apparato digerente.<br />
Le loro deiezioni lasciate su vivande,<br />
derrate e su utensili da cucina possono trasmettere<br />
gravi infezioni all’uomo quali tifo,<br />
infezioni uro-genitali, colera, salmonellosi,<br />
ecc.<br />
Agli effetti dannosi delle blatte vanno aggiunti:<br />
• danneggiamento delle scorte<br />
• danneggiamento di materiali diversi come<br />
cuoio, tessili, carta che fungono<br />
da nutrimento.<br />
• inquinamento di scorte e oggetti<br />
(escrementi, escrezioni di ghiandole<br />
a secrezione puzzolente)<br />
• contaminazione con microrganismi<br />
patogeni (escrezionio contatto diretto).<br />
Fra questi vanno annoverati batteri, funghi,<br />
ma anche parassiti animali come protozoi,<br />
vermi e acari.<br />
tagliando di<br />
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esemplare(i) del libro “Cento<br />
piccole meraviglie” di Ely Riva al prezzo di<br />
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nelle migliori librerie ticinesi.
Aspetto | Sono relativamente grandi (da 1 a<br />
4 cm). La loro forma è più o meno ovale, sono<br />
piatte e dotate di lunghe antenne ed appendici<br />
dell’addome. La testa è coperta quasi<br />
completamente dalla parte dorsale anteriore<br />
del torace a forma di scudo (Pronotum). Il<br />
loro colore va da marrone chiaro a quasi nero.<br />
Gli esemplari adulti possono essere dotati di<br />
ali. Sulle antenne si trovano organi sensoriali<br />
tattili, gustativi e olfattivi e, grazie a un’articolazione<br />
nella testa possono essere girate in<br />
tutte le direzioni.<br />
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Le appendici addominali, i cosiddetti cerci,<br />
sono dotate di fini peli sensori con i quali<br />
percepiscono onde acustiche, vibrazioni e<br />
variazioni della pressione dell’aria.<br />
Tutte le tre p<strong>ai</strong>a di zampe servono per camminare.<br />
Le parti terminali che formano il<br />
piede sono composte di cinque segmenti.<br />
Due artigli nell’ultimo segmento servono da<br />
sostegno su fondi ruvidi e i lobi di adesione<br />
fra gli artigli servono da sostegno su superfici<br />
lisce.<br />
Riproduzione e sviluppo: Una caratteristica<br />
tipica delle blatte è la cosiddetta ootéca, una<br />
capsula nella quale si trovano le uova dal<br />
momento in cui escono dalla femmina fino a<br />
quando sgusciano le larve.<br />
"La riproduzione avviene<br />
molto rapidamente<br />
e per renderla possibile<br />
è necessario che<br />
la temperatura sia<br />
superiore <strong>ai</strong> 20°C."<br />
Le femmine depongono fino a 8 ootéche<br />
(capsule che proteggono gli embrioni dall’attacco<br />
dei predatori oltre a non permettere<br />
l’essicazione) che contengono ciascuna fino<br />
a 40 uova (dipende dalla specie). Dopo circa<br />
3 mesi d’incubazione nascono le larve sprovviste<br />
di ali.<br />
Dopo un periodo che può variare dalle 20 alle<br />
140 settimane (dipende dalla specie) le ninfe<br />
divengono soggetti adulti. All’interno del<br />
luogo di riposo la blatta cerca sia il contatto<br />
ventrale, sia quello dorsale (tigmotassia). Le<br />
sostanze odorose che rimangono nei nascondigli<br />
hanno un’influenza notevole sulla scelta<br />
del luogo di riposo per le nuove blatte in arrivo.<br />
Una gran parte di esse occupa nascondigli<br />
già usati prima.<br />
Eliminazione dell’infestazione | Fino a<br />
qualche anno fa, il trattamento veniva effettuato<br />
spruzzando un liquido insetticida nei<br />
locali infestati. Questo presupponeva l’inagibilità<br />
delle zone per un certo periodo e l’impiego<br />
d’ingenti quantità di prodotti chimici<br />
che rimanevano sul luogo per diverso tempo<br />
aumentando il rischio di assimilazione involontaria<br />
da parte dell’uomo e degli animali<br />
domestici.<br />
Oggi, il disinfestatore professionista si avvale<br />
di esche con quantità minima d’insetticida<br />
ad azione ritardata che viene posata in piccolissima<br />
quantità in luoghi specifici, inaccessibili<br />
agli altri esseri viventi. Le blatte che<br />
si nutrono di queste esche hanno il tempo di<br />
tornare nel loro nascondiglio dove rigettano il<br />
cibo ingerito prima di morire. Nutrendosi dei<br />
rigetti e degli animali morti, anche gli insetti<br />
rimasti nel nascondiglio vengono a loro volta<br />
avvenenati. n
A ciascuno la sua casa.<br />
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80<br />
I danni<br />
della natura<br />
di Gerardo Fasano<br />
Perito federale in assicurazioni<br />
| 03-2010<br />
Cosa si intende esattamente e quali sono gli elementi che sono<br />
assicurati? In realtà è necessario chiarire vari aspetti, come pure<br />
prendere atto del sistema vigente in Svizzera.<br />
Spesso, quando si parla di danni della<br />
natura si mette tutto nello stesso calderone<br />
come se si cucinasse un buon<br />
minestrone. Lo sapevate che il fulmine è<br />
considerato un incendio? Seppure possa<br />
sembrare illogico, tecnicamente ha questa<br />
classificazione.<br />
Il “Pool dei danni della natura” | Prima<br />
di tutto occorre dire che la copertura assicurativa<br />
è valevole per l’inventario domestico,<br />
agricolo, commerciale e gli stabili; per<br />
quest’ultimi si deve distinguere tra quelli che<br />
sono assicurati dagli Enti Cantonali (assicurazione<br />
statale) e quelli dei Cantoni ove<br />
questa prestazione viene fornita dalle compagnie<br />
d’assicurazione (assicurazione privata).<br />
Gli assicuratori privati hanno costituito a<br />
suo tempo il “Pool dei danni della natura”<br />
a cui la maggior parte partecipa e che ha il<br />
compito di ripartizione delle indennità tra<br />
i membri per gli eventi occorsi, che spesso<br />
sono di entità elevata e potrebbero mettere
in seria difficoltà finanziaria le singole società.<br />
Grazie a questo sistema abbiamo una<br />
gestione ottimale di questi rischi che porta<br />
ad un’estensione elevata di copertura e dei<br />
rispettivi massimali; nel passato vi sono stati<br />
dei danni che hanno superato questi importi<br />
e, ciò nonostante, gli assicurati sono stati rimborsati<br />
appieno.<br />
Le indennità massime spettanti ad ogni singolo<br />
assicurato (privato, azienda o altro) ammontano<br />
a CHF 25’000’000 per beni mobili e<br />
stabili. Le stesse non vengono sommate, ma il<br />
limite massimo complessivo per evento ammonta<br />
a CHF 1’000’000’000.00 (un miliardo)<br />
che potrebbe essere distribuito proporzionalmente.<br />
"Anche l’assicurato deve<br />
partecipare con un<br />
montante fisso oppure<br />
in percentuale;"<br />
più avanti vengono specificate le franchigie<br />
per ogni singola tipologia. Negli scorsi anni<br />
il Consiglio Federale ha deciso, ragionevolmente,<br />
di aumentarne l’importo in considerazione<br />
che le calamità naturali sono sempre<br />
più frequenti.<br />
Quali sono gli eventi assicurati? | L’elenco<br />
dei rischi coperti è presto fatto ed è esaustivo:<br />
• piene;<br />
• inondazioni;<br />
• uragani, vale a dire vento di almeno<br />
75 km/h che abbatte alberi o scoperchia<br />
edifici nelle vicinanze delle cose<br />
assicurate;<br />
• grandine;<br />
• valanghe;<br />
• pressione della neve;<br />
• frane;<br />
• caduta sassi;<br />
• smottamenti.<br />
Anche la tipologia delle esclusioni è pure<br />
da considerare; le stesse sono da ricondurre<br />
principalmente a difetti, mancanze dello<br />
stipulante, danni prevedibili oppure che sono<br />
assicurati tramite altre polizze o per i quali<br />
vi è un responsabile che dovrà farsi carico<br />
dell’accaduto secondo quanto previsto dalla<br />
legge. Non sono quindi riconosciuti:<br />
• i danni riconducibili a cedimenti<br />
di terreno, cattivo terreno da costruzione,<br />
costruzione difettosa, deficiente manu-<br />
tenzione del fabbricato, omissione di<br />
misure protettive, movimenti artificiali<br />
di terreno, caduta di neve d<strong>ai</strong> tetti, acqua<br />
del sottosuolo, piene e straripamenti che,<br />
secondo l’esperienza si ripetono a interval-<br />
li più o meno lunghi;<br />
• i danni riconducibili a fuoriuscite di acqua<br />
da bacini artificiali o da altri impianti idrici<br />
e rigurgito dell’acqua dalla canalizzazione,<br />
indipendentemente dalla causa;<br />
• i danni d’esercizio che, secondo l’esperien-<br />
za, sono da prevedere, come i danni causa-<br />
ti in occasione di lavori edili o di genio<br />
civile, costruzione di gallerie, estrazione di<br />
pietre, ghi<strong>ai</strong>a, sabbia o argilla.<br />
Ma è possibile assicurare ogni bene oppure<br />
vi sono dei rischi speciali? | Il “Pool<br />
dei danni della natura” permette agli assicurati<br />
di avere – rispetto ad altre nazioni in cui<br />
vi è prevalentemente l’intervento dello Stato<br />
– un buon rapporto tra il premio corrisposto<br />
e l’estensione delle garanzie. Tuttavia, si è<br />
comunque voluto porre dei <strong>limiti</strong>. Pertanto le<br />
compagnie, su espressa richiesta del cliente,<br />
prendono a carico questi beni che vengono di<br />
conseguenza chiamati “rischi speciali”.<br />
Solo in base a convenzione speciale posso<br />
assicurare:<br />
• costruzioni facilmente spostabili<br />
(padiglioni per esposizioni o feste, tendoni,<br />
giostre, baracconi, da fiera e da mercato,<br />
capannoni pneumatici e romboidali)<br />
e il loro contenuto;<br />
• rimorchi abitabili (roulotte), abitazioni<br />
mobili (camper), natanti e aeromobili;<br />
• veicoli a motore depositati quali merci<br />
sotto una tettoia o all’aperto (ad es. per le<br />
attività di vendita veicoli);<br />
• ferrovie di montagna, funicolari, sciovie,<br />
linee aeree elettriche e pali;<br />
• cose che si trovano su cantieri<br />
di costruzione;<br />
• serre, vetrate e piante di letti caldi.<br />
E inoltre i beni all’esterno del fabbricato<br />
come:<br />
• le installazioni edili o cose installate<br />
a titolo permanente, come vialetti, scale,<br />
muri di sostegno, capanni da giardino,<br />
pergolati, piante e colture, piscine, ecc…<br />
Quest’ultimi, in particolare per gli edifici privati,<br />
sono prestazioni presenti sul mercato da<br />
una quindicina di anni e hanno riscontrato<br />
una richiesta sempre più elevata; precedentemente<br />
erano sempre oggetto di incomprensioni<br />
o visti come cattiva volontà dell’assicuratore<br />
a riconoscerne i danni.<br />
| 03-2010 81
Quali franchigie sono applicabili?<br />
E il terremoto o le eruzioni vulcaniche? |<br />
Da diverso tempo si sta discutendo se far<br />
rientrare questa estensione di copertura nel<br />
“Pool dei danni della natura”, ma finora la<br />
questione è stata rimandata, anche se viene<br />
sovente ripresa e ridiscussa. Per questo motivo<br />
– la maggior parte delle compagnie – offre<br />
già tale soluzione con un supplemento non<br />
elevato rispetto ad un premio globale. In Svizzera<br />
spesso si sottovaluta questa problematica,<br />
poiché, fortunatamente, la questione non<br />
è sentita; viviamo in una bella isola, anche se<br />
non completamente senza rischi. Le zone più<br />
nevralgiche sono i Cantoni Vallese e Basilea,<br />
ma anche il Giura, la Svizzera Centrale e il<br />
Grigioni rientrano con un potenziale rilevante,<br />
seppur con una scala inferiore.<br />
quest’ultimo ha avuto un’intensità di VIII<br />
gradi nella scala Mercalli che corrisponde ad<br />
un scossa distruttiva e classificata tecnicamente<br />
con rovina parziale di alcuni edifici e<br />
con vittime isolate. Spesso ci si ricorda della<br />
problematica solamente quando vediamo<br />
immagini in televisione o sui giornali per fatti<br />
appena accaduti.<br />
82<br />
| 03-2010<br />
Partecipazione fissa Franchigia minima Franchigia massima<br />
o in percentuale<br />
Inventario economia domestica fissa CHF 500.00 CHF 500.00<br />
Inventario azienda agricola fissa CHF 500.00 CHF 500.00<br />
Inventario commerciale 10 % CHF 2’500.00 CHF 50’000.00<br />
Stabili privati 10 % CHF 1’000.00 CHF 10’000.00<br />
Stabili azienda agricola 10 % CHF 1’000.00 CHF 10’000.00<br />
Stabili commerciali 10 % CHF 2’500.00 CHF 50’000.00<br />
Per gli edifici misti – ossia con utilizzo parzialmente privato e commerciale – fa stato la franchigia più elevata.<br />
"I sismi più importanti<br />
registrati nel nostro Paese<br />
vanno da quello di<br />
Coira nel 1295 all’ultimo<br />
di Sion nel 1946;"<br />
Come definire le priorità? Chi vi può<br />
<strong>ai</strong>utare? La partecipazione stabilita con la<br />
franchigia, secondo la tabella esposta, può<br />
sembrare un importante onere per l’assicurato,<br />
ma è doveroso considerare che le compagnie<br />
d’assicurazione indennizzano – salvo<br />
eccezioni per alcuni oggetti particolari, già<br />
stabilite anticipatamente e specificate nel<br />
contratto – al valore a nuovo d’acquisto o di<br />
ricostruzione. Non esitate ad esporre in modo<br />
chiaro agli specialisti del settore le vostre esigenze<br />
ed informateli di tutti i dettagli, così da<br />
permettere di valutare attentamente i rischi e<br />
stabilire le priorità da attuare.<br />
"Non bisogna in nessun<br />
modo dimenticare l’importanza<br />
di una corretta<br />
valutazione dei valori<br />
da assicurare."<br />
Adeguateli constantemente, così da evitare<br />
d’incappare nella sottoassicurazione (pagamento<br />
del danno sul rapporto tra somma<br />
reale da assicurare rispetto a quella assicurata);<br />
eviterete riduzioni di prestazioni, ma<br />
soprattutto ogni discussione. n
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Estúdio Campana<br />
presenta a Milano<br />
un concept innovativo<br />
Da usare soprattutto nelle cucine: ECO by Cosentino®.<br />
Quest’anno lo stand del gruppo multinazionale<br />
Cosentino ha attirato molta attenzione alla rinomata<br />
fiera Fuori Salone di Milano. Il progetto<br />
proposto è nato dalla collaborazione con i fratelli<br />
Humberto e Fernando Campana. Gli illustri designer<br />
brasiliani hanno interpretato artisticamente<br />
la superficie di lavoro ECO.<br />
(kfs) Cosentino, leader mondiale nella produzione<br />
e distribuzione di superfici in quarzo,<br />
pietra naturale e superfici riciclate, ha partecipato<br />
al Fuori Salone di Milano di quest’anno<br />
con il progetto «Campanas for eCosentino»,<br />
il quale si basa su un concept sviluppato d<strong>ai</strong><br />
fratelli brasiliani Humberto e Fernando Campana,<br />
protagonisti dell’avantgarde internazionale<br />
del design. A contraddistinguerli è l’uso<br />
Allo stand della fiera le superfici di lavoro<br />
a strati di sedimenti ricordano le origini<br />
del committente nel settore della pietra naturale.<br />
84<br />
| 03-2010<br />
di materiali semplici ma innovativi, che interpretano<br />
in modo nuovo e di cui si servono per<br />
creare dei veri e propri pezzi d’arte.<br />
Al centro delle loro creazioni figurava questa<br />
volta la nuova superficie riciclata ECO dell’impresa<br />
della famiglia spagnola Cosentino, com-<br />
posta per il 75% da materiali riciclati come<br />
porcellana, vetro, specchi vecchi e ceneri vetrificate.<br />
Il restante 25% si compone di resti di<br />
pietra naturale e resina ecologica, che a sua<br />
volta contiene circa il 22% di olio vegetale.<br />
Mediante la collaborazione con i designer<br />
Cosentino desiderava dimostrarsi ancora
una volta un brand leader, innovativo e tecnologicamente<br />
all’avanguardia. Nell’ampio<br />
stand dislocato su una superficie di 100 metri<br />
quadri, presso lo spazio Superstudio Più (sede<br />
del «Temporary Museum for New Design» di<br />
Milano), l’accatastamento di materiali riciclati<br />
ha portato alla nascita di nuove strutture.<br />
Questi ricordavano sedimenti rocciosi, una<br />
reminiscenza delle origini di Cosentino nel<br />
settore della pietra naturale.<br />
«Campanas for eCosentino» è un esempio<br />
modello di come il design non conosca <strong>limiti</strong><br />
nell’uso dei materiali. «I due artisti sono conosciuti<br />
in tutto il mondo per la loro creatività e<br />
l’uso di materiali sostenibili, caratteristiche<br />
che si sposano perfettamente con i valori della<br />
nostra società, e rappresentano quindi dei<br />
partner ideali per noi», ha affermato Santiago<br />
Alfonso, Marketing Director del gruppo<br />
Cosentino.<br />
Estúdio Campana | I designer Humberto e<br />
Fernando Campana vivono e lavorano a San<br />
Paolo, Brasile. Grazie alle loro collaborazioni<br />
con società rinomate a livello internazionale,<br />
come Alessi, O Luce, Cappellini o la stessa<br />
Cosentino, godono ora di fama mondiale.<br />
Gli illustri designer Humberto e Fernando<br />
Campana davanti alla loro opera.<br />
Le loro opere inoltre fanno parte delle esposizioni<br />
permanenti del Museum of Modern<br />
Arts di New York, del Centre Georges Pompidou<br />
di Parigi e del Vitra Design Museum di<br />
Weil am Rhein.<br />
ECO by Cosentino®<br />
Il materiale riciclato è il risultato di 3 anni di ricerche svolte dal centro di sviluppo di Cosentino.<br />
Nello sviluppo della nuova superficie Cosentino ha investito un totale di 4,5 milioni di<br />
euro (circa 6,5 milioni di franchi svizzeri). La superficie unisce un design moderno alle più<br />
recenti qualità fisiche e meccaniche, risultando inoltre estremamente ecologica.<br />
Per la produzione di ECO by Cosentino® vengono riciclati oltre a materiali «post-industriali»<br />
anche quelli cosiddetti «post-consumer», quindi resti di processi produttivi industriali e scarti<br />
domestici. Questi comprendono specchi usati di abitazioni, industrie o fabbriche, vetro<br />
vecchio di finestre e bottiglie, porcellana di piastrelle, lavandini ed elementi decorativi, gres<br />
porcellanato di resti di m<strong>ai</strong>olica e residui di incenerimento sotto forma di ceneri vetrificate.<br />
ECO by Cosentino® trova impiego soprattutto come superficie di lavoro per cucine, ma anche<br />
come materiale per pavimenti, scale, davanzali e molto altro ancora.<br />
| 03-2010 85
storia<br />
Il brillante predominio<br />
degli architetti Ticinesi<br />
86<br />
di Massimo Ambrosetti<br />
scrittore<br />
Palladio, disegno del Ponte di Rialto a 5 arcate<br />
in Palladio e Venezia, Sansoni 1982.<br />
| 03-2010<br />
L’attività di Antonio da Ponte, Tommaso e Antonio<br />
Contin nell’edilizia pubblica della Venezia del secondo<br />
Cinquecento non si limita al salvataggio<br />
e alla ristrutturazione di Palazzo Ducale.
Al lato settentrionale del palazzo Ducale,<br />
tra gli ultimi decenni del Cinquecento<br />
e i primi anni del Seicento,<br />
vennero edificate le Prigioni Nuove e ad unire<br />
i due edifici fu costruito un ponte sospeso<br />
per il transito dei carcerati che andavano al<br />
processo.<br />
"Il nuovo edificio e il<br />
Ponte dei Sospiri sono<br />
opera della cerchia da<br />
Ponte-Contin."<br />
Benché il disegno del Palazzo delle Prigioni<br />
fosse forse in parte di Gian Antonio Rusconi<br />
- che ne iniziò i lavori – il progetto del passaggio<br />
sopraelevato è indubbiamente di Antonio<br />
Contin così come l’esecuzione è interamente<br />
opera della nostra cerchia. Ma l’attività dei da<br />
Ponte-Contin si estese anche agli altri centri<br />
nevralgici della città.<br />
Alla struttura dei poteri della Repubblica<br />
corrispondono luoghi ben definiti: S. Marco<br />
è il luogo del potere politico, Rialto quello del<br />
potere economico e l’Arsenale il cuore bellico<br />
della città.<br />
Al luogo del potere politico compete la celebrazione<br />
della liturgia di stato e l’architettura<br />
che conviene a questa funzione è informata<br />
da un criterio eminentemente estetico, in<br />
altre parole sono il lustro e il decoro a far da<br />
padroni. Il centro del potere economico deve<br />
coniugare la funzione estetica a quella pratica<br />
ma la funzionalità delle strutture ha priorità<br />
sugli aspetti artistici e decorativi. Il cuore militare<br />
della città è anche centro della ricerca<br />
tecnologica, e la funzione della sua architettura<br />
ha da essere unicamente pratica. Non solo,<br />
ma in contrapposizione al centro politico<br />
che deve manifestare la sua eloquenza, qui<br />
l’esigenza di segretezza impone il silenzio:<br />
la sua architettura non deve esibire bensì<br />
nascondere.<br />
Com’è noto, anche la fisionomia odierna di<br />
Rialto è dovuta <strong>ai</strong> Nostri. Abbiamo visto nella<br />
precedente edizione di <strong>Tutto</strong> Casa che il<br />
“partito dei giovani” cappeggiato da Daniele<br />
Barbaro tende ad imporre un nuovo look alla<br />
città. Nella ricostruzione del Ponte di Rialto<br />
entrano ancora una volta in conflitto le forze<br />
dell’innovazione e quelle della conservazione.<br />
Le prime sostengono a gran voce il progetto<br />
di Palladio e le seconde non ne vogliono<br />
sapere. Ma come m<strong>ai</strong> il grande architetto<br />
Il Ponte dei Sospiri a Venezia.<br />
padovano non riesce a spuntarla nemmeno<br />
questa volta sommando al progetto abortito<br />
di Palazzo Ducale un altro “atto mancato” 1<br />
nel cuore economico della città?<br />
"Vediamo più da vicino<br />
il progetto di Palladio."<br />
Per prima cosa va detto che l’intervento proposto<br />
si estende sui due lati della riva dove si<br />
prevede l’esproprio degli edifici esistenti per<br />
far posto a due piazze simmetriche che vorrebbero<br />
ricordare due fori romani congiunti<br />
da un passaggio per il traffico pedonale, il<br />
ponte, che interseca il passaggio dei natanti.<br />
Non è solo l’interferenza con la proprietà<br />
privata a far discutere dell’opportunità del<br />
progetto. Il problema più grosso consiste nella<br />
struttura del ponte che prevede cinque archi.<br />
In un secondo tempo Palladio ne proporrà<br />
solo tre ma sempre troppi per la fluidità della<br />
navigazione, e soprattutto per il passaggio del<br />
Bucintoro, ovvero il vascello del Doge.<br />
1 Manfredo Tafuri, “Sapienza di Stato” e<br />
“atti mancati”: architettura e tecnica urbana<br />
nella Venezia del ‘500, in Architettura<br />
e utopia nella Venezia del Cinquecento,<br />
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| 03-2010 87
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| 03-2010<br />
E come m<strong>ai</strong> Palladio, che non era certo uno<br />
sprovveduto, insiste con gli archi? Perché in<br />
ossequio <strong>ai</strong> canoni del classicismo il ponte<br />
deve essere in pietra, come lo sono quelli<br />
sul Tevere, nessuno dei quali è ad una sola<br />
arcata. Ponti ad una sola arcata se ne possono<br />
costruire ma allora devono essere in legno.<br />
"E sul fatto che il ponte<br />
debba essere costruito<br />
in pietra sono tutti<br />
d’accordo."<br />
Ci sono ragioni pratiche per preferire la pietra<br />
al legno e risiedono nella minore esposizione<br />
all’usura e nel rischio di incendio connaturato<br />
al legno. Ma per Palladio vi è anche una<br />
ragione estetica, così come per i suoi sostenitori<br />
vi è una ragione ideologica: i ponti in<br />
legno sono un retaggio del medioevo che si<br />
vuole dimenticare in ordine allo spirito nuovo<br />
dell’umanesimo che si ispira <strong>ai</strong> modelli<br />
dell’antichità.<br />
All’inizio del secolo Macchiavelli scrive l’encomio<br />
del modello del principato assoluto.<br />
Qualche decennio più tardi Daniele Barbaro,<br />
nobile veneziano che mira ad una contrazione<br />
del potere oligarchico, traduce l’unico<br />
trattato di architettura che l’antichità ci ha<br />
tramandato, quello di Vitruvio, e Palladio lo<br />
illustra.<br />
È pur vero che, in ogni epoca, chi ha voluto<br />
portare il cambiamento si è richiamato <strong>ai</strong><br />
predecessori, come se il cordone ombelicale<br />
che lega ogni rinascimento al passato<br />
dovesse fungere da tranquillante per coloro<br />
che temono l’innovazione. Tuttavia è quanto<br />
meno curioso che l’attaccamento al modello<br />
antico, nella fattispecie il ponte a più arcate,<br />
sia classificato come innovativo. Antonio da<br />
Ponte, abilissimo costruttore, progetta qualcosa<br />
di audacie e funzionale al contempo,<br />
ovvero un ponte in pietra ad una sola arcata, e<br />
ne termina la realizzazione insieme <strong>ai</strong> Contin<br />
nel 1590. Ciò nonostante, nella storia dell’architettura,<br />
la nostra cerchia è considerata con<br />
l’accondiscendenza che si deve agli imitatori.<br />
Il Bucintoro era l’imbarcazione Dogale usata per le massime celebrazioni della Serenissima, in particolare<br />
per il cosiddetto “Matrimonio col mare”, il giorno dell’Ascensione: il primo modello è del 1300,<br />
l’ultimo, quello più monumentale, è del 1729. Fu Napoleone nel 1798 a ordinare la distruzione di questo<br />
vero e proprio simbolo – più volte rappresentato dal Canaletto, dal Guardi e d<strong>ai</strong> tanti vedutisti<br />
veneziani – come segno tangibile della sottomissione della Repubblica Veneta; convertito in prigione<br />
galleggiante fu affondato definitivamente nel 1834.
Il Ponte di Rialto di Antonio da Ponte<br />
e dei fratelli Contin ritratto da Canaletto.<br />
Senza contare che i canoni del classicismo<br />
vengono accolti dall’umanesimo a metà del<br />
Quattrocento e che i disegni di Palladio per il<br />
ponte di Rialto sono di oltre un secolo più tardi,<br />
ovvero un’epoca in cui la “maniera all’antica”<br />
sta per tramontare.<br />
Il trionfo del barocco è alle porte: in architettura<br />
è l’abbandono della linea retta per la<br />
linea curva, dei moduli basati sul quadrato<br />
Il Bucintoro ritratto da Canaletto davanti al Palazzo delle Prigioni<br />
di Antonio da Ponte e dei Fratelli Contin.<br />
per quelli basati sull’ellisse. Sul piano urbano<br />
è lo sfondamento dei fondali urbani rinascimentali<br />
che chiudono simmetricamente<br />
ogni prospettiva e l’attraversamento in linea<br />
retta dei labirinti medioevali. In quegli stessi<br />
anni Ottanta in cui si mette finalmente mano<br />
a Rialto, Sisto V introduce nel piano viario<br />
romano tre lunghe strade dritte che preludono<br />
<strong>ai</strong> boulevard aperti da Haussmann nella<br />
Parigi del XIX secolo.<br />
"È Domenico Fontana,<br />
di Melide,<br />
l’urbanista del papa."<br />
Ma naturalmente questo è il senno di poi e bisogna<br />
riconoscere a Palladio la sua genialità<br />
nell’interpretare il classicismo: i suoi timpani<br />
intersecati e i suoi pron<strong>ai</strong> (i portici antistanti<br />
il tempio greco) appiattiti in facciata sono stati<br />
imitati in tutto il mondo. I veneziani però, in<br />
fin dei conti, non l’hanno scelto per operare<br />
nei centri nevralgici della città.<br />
Anche per l’Arsenale, che è una fabbrica in<br />
continua evoluzione, l’unico piano e l’unico<br />
modello di quegli anni che risulta per isolare<br />
l’area dalla città è di Antonio da Ponte. Ma<br />
è chiaro che per progettare all’interno del<br />
cuore militare della città, la scelta ricada su<br />
chi ha mostrato le più alte competenze tecniche<br />
piuttosto che sull’artista più estroso. n<br />
(continua)<br />
l’agenzia TOYOTA<br />
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| 03-2010 89
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Leterogeneità<br />
'<br />
delle situazioni | Non<br />
è facile parlare di prezzi unitari quando<br />
si tratta di fondi immobiliari e men che<br />
meno di indice dei prezzi dei terreni. Ogni<br />
fondo ha le sue peculiarità, vuoi per la dimensione,<br />
per la posizione o le caratteristiche<br />
morfologiche, vuoi ancora per le possibilità<br />
edificatorie o le costruzioni già esistenti sul<br />
fondo al momento dell’acquisto. Una casa<br />
monofamiliare può sorgere sul terreno del<br />
proprietario stesso, oppure su un grande appezzamento<br />
acquistato da un promotore.<br />
Separare i costi legati al fondo da quelli veri e<br />
propri di costruzione, per farne una statistica<br />
indicativa anche solo per le casette, è operazione<br />
praticamente impossibile.<br />
Un’indicazione interessante la ricaviamo<br />
però d<strong>ai</strong> dati sulle transazioni immobiliari.<br />
Dal 1995 l’Ustat raccoglie i dati relativi al tipo<br />
di zona di Piano Regolatore (PR) cui il fondo<br />
appartiene al momento della transazione<br />
90<br />
| 03-2010<br />
di Elio Venturelli<br />
Malgrado l’interesse sempre più marcato per l’acquisto di proprietà<br />
per piani, il desiderio della propria casetta rimane vivo<br />
in Ticino. Negli ultimi 15 anni sono state costruite 8.000 nuove<br />
case. Si valuta che mediamente la superficie del fondo per una<br />
casa monofamigliare sia di circa 650 mq. Ma quanto costa il<br />
terreno per questo tipo di investimento? C’è una tendenza al<br />
rincaro o addirittura al surriscaldamento?<br />
immobiliare. La tipologia separa i fondi fuori<br />
zona edificabile (agricolo, bosco, ecc.) da<br />
quelli in zona edificabile (nucleo di città o di<br />
villaggio, zona residenziale a 1 o 2 piani, ecc.).<br />
Mentre che per la maggior parte delle tipologie<br />
considerate l’eterogeneità della casistica<br />
impedisce il calcolo di costi unitari,<br />
"l’analisi del prezzo al<br />
mq diventa interessante<br />
se ci <strong>limiti</strong>amo <strong>ai</strong> fondi<br />
non edificati,"<br />
in particolare se concentriamo la nostra attenzione<br />
sulla zona residenziale a 1 o 2 piani,<br />
riservata alle casette, che è quella numericamente<br />
più importante.<br />
Fondi acquistati e case costruite | La figura<br />
1 ci mostra l’andamento del numero di<br />
fondi venduti/acquistati e del numero di case<br />
costruite, dal 1995. Non esiste una relazione<br />
univoca tra le due curve poiché, come detto,<br />
una casetta può essere costruita su un terre-<br />
no già in possesso da anni del proprietario.<br />
Oppure un terreno può essere acquistato a<br />
puri fini speculativi, specialmente in questi<br />
periodi di incertezza economica. Oppure<br />
ancora una villa può sorgere, e capita sovente,<br />
su un fondo R3, R4, ecc. cioè su un fondo<br />
che permetterebbe la costruzione di edifici<br />
con più di due piani. Ciononostante, l’andamento<br />
delle due curve è abbastanza analogo,<br />
specialmente per gli anni 1995-2000, con<br />
la ripresa dell’attività edile, dopo la grande<br />
crisi della fine degli anni ’80. Lo scostamento<br />
successivo tra il numero di fondi acquistati<br />
e le casette costruite è dovuto probabilmente<br />
all’intervento massiccio degli investitori<br />
attraverso l’acquisto di grandi fondi per la<br />
costruzione di numerose case/case a schiera<br />
da mettere sul mercato. Gli anni 2000 sono<br />
stati infatti anni di forte attività edile.
"Dal 1995 al 2008 sono<br />
stati venduti/acquistati<br />
6.152 terreni residenziali,<br />
in zona di Piano<br />
Regolatore R1, R2,"<br />
non edificati, per un totale di 4 milioni di<br />
metri quadri e un valore dichiarato di 1,3<br />
miliardi di franchi. Complessivamente, possiamo<br />
dire che le transazioni considerate<br />
si distribuiscono in modo uniforme nei 14<br />
anni considerati, attorno alle 410 transazioni<br />
all’anno. La superficie media di questi fondi<br />
è di 650 mq, anch’essa piuttosto stabile nel<br />
tempo. “Anche se va detto che non sempre la<br />
singola transazione riguarda un solo fondo,<br />
il dato ci indica che mediamente le case monofamigliari<br />
si riservano una proporzione<br />
consistente di terreno circostante e quindi<br />
configurano un’edificazione decisamente di<br />
tipo estensivo.” 1<br />
I prezzi al metro quadro | La curva dei<br />
prezzi dei terreni al metro quadrato (Fig. 2)<br />
mette in evidenza una chiara tendenza all’aumento,<br />
in particolare dal 2003 in poi. Visto il<br />
numero consistente di transazioni, i valori<br />
medi annui sono senz’altro significativi.<br />
"Dal 2003 al 2008 il<br />
valore medio è passato<br />
da 279 a 381 fr. al mq,<br />
un incremento<br />
del 36,6% in 5 anni."<br />
Nel 2009 l’aumento è stato addirittura spettacolare<br />
e pari al 57,3% in un solo anno. Va però<br />
detto che una modifica nel sistema di ripresa<br />
dati da parte dell’Ustat fa sì che per una parte<br />
consistente dei fondi venduti/acquistati<br />
nel 2009 non si dispone ancora dell’attribuzione<br />
della zona di PR. Secondo gli esperti<br />
dell’Ustat il dato rimane comunque significativo,<br />
per cui è possibile affermare che, da<br />
qualche anno a questa parte, il valore medio<br />
al mq dei terreni in esame sta aumentando<br />
sensibilmente.<br />
Fig. 1: Fondi acquistati, non edificati e situati in zona di Piano Regolatore R1 e R2 e case monofamigliari<br />
costruite, in Ticino, dal 1995*<br />
Fonte: Ustat, Bellinzona, elaborazione EV<br />
*Escluse le transazioni il cui valore è inferiore <strong>ai</strong> 1.000 fr. e quelle la cui superficie<br />
è inferiore <strong>ai</strong> 100 mq<br />
Evidentemente i valori medi semplificano la<br />
realtà, in quanto scaturiscono da situazioni<br />
disparate. Inoltre, la realtà degli agglomerati è<br />
ben diversa da quella delle zona di montagna.<br />
All’interno degli agglomerati stessi i prezzi<br />
possono variare sensibilmente.<br />
Se prendiamo in considerazione le 5 regioni<br />
nelle quali si suddivide abitualmente il Ticino,<br />
come illustrato nella figura 3 limitatamente<br />
al 2008 (anno per il quale disponiamo<br />
di dati completi), constatiamo differenze so-<br />
stanziali tra i valori medi delle singole regioni.<br />
Nelle Tre Valli i prezzi dei terreni sono sensibilmente<br />
più bassi, mentre la regione più cara<br />
risulta essere il Luganese. I prezzi medi del<br />
Locarnese, relativamente bassi, sono influenzati<br />
dalla presenza di vaste aree di montagna<br />
nella regione.<br />
(1) Vedi Tarcisio Cima in “Dati, statistiche<br />
e società” 2007-2 p. 75, Ustat, Bellinzona<br />
| 03-2010 91
Non disponiamo purtroppo attualmente di<br />
dati per distretto. Anche per quanto concerne<br />
le superfici medie, sempre limitatamente al<br />
2008, constatiamo importanti differenze tra il<br />
Mendrisiotto, il Luganese e il Locarmese, con<br />
una superficie media attorno <strong>ai</strong> 650 mq, e il<br />
Bellinzonese e le Tre Valli, con una superficie<br />
media di 460 mq. Questi valori subiscono<br />
però forti oscillazioni di anno in anno.<br />
Per concludere | L’analisi delle transazioni<br />
relative <strong>ai</strong> terreni non edificati e riservati alla<br />
costruzione di casette a uno o due piani è ricca<br />
di spunti interessanti. In Ticino la domanda<br />
per questo genere di fondo immobiliare<br />
rimane importante anche se, in questi ultimi<br />
anni, si assiste a una leggera contrazione del<br />
numero di fondi acquistati e, di conseguenza,<br />
anche di case monofamiliari costruite.<br />
Più che la crisi degli ultimi anni, la causa della<br />
contrazione potrebbe essere dovuta alla scarsità<br />
dell’offerta e <strong>ai</strong> prezzi al mq dei terreni<br />
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Fig. 2: Prezzo (in fr./mq) dei terreni non edificati* situati in zona di Piano Regolatore R1<br />
e R2, in Ticino, dal 1995<br />
Fonte: Ustat, Bellinzona, elaborazione EV<br />
*Escluse le transazioni il cui valore è inferiore <strong>ai</strong> 1.000 fr. e quelle la cui superficie è<br />
inferiore <strong>ai</strong> 100 mq<br />
offerti, sempre più elevati. L’impennata del<br />
2009 potrebbe lasciar supporre l’inizio di un<br />
surriscaldamento del comparto. È però opportuno<br />
aspettare i dati definitivi dell’Ustat,<br />
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prima di lanciare segnali allarmistici. Con<br />
l’aumento dei prezzi, il terreno incide sempre<br />
più nei costi complessivi della costruzione.<br />
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"Attenendoci <strong>ai</strong> valori<br />
medi del 2008, il costo a<br />
livello medio cantonale,<br />
si aggirerebbe attorno<br />
<strong>ai</strong> 250.000 fr., una cifra<br />
considerevole."<br />
Esso, a dipendenza della regione, può variare<br />
tra gli 82.000 fr. nelle Tre Valli e i 310.000 fr. nel<br />
Luganese.<br />
Non va però dimenticato che anche questa<br />
fetta del mercato immobiliare è solo apparentemente<br />
omogenea.<br />
I valori medi considerano alla stessa stregua<br />
terreni relativamente piccoli (anche<br />
se si sono già voluti escludere i terreni con<br />
una superficie inferiore <strong>ai</strong> 100 mq) d<strong>ai</strong> fondi<br />
importanti, destinati alla costruzione di<br />
molte ville, terreni in riva al lago o in zone<br />
Opere da pittore<br />
Rifiniture d’interni<br />
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Risanamento calcestruzzo<br />
Fig. 3: Prezzo (in fr./mq) dei terreni non edificati* situati in zona di Piano Regolatore R1<br />
e R2, in Ticino e nelle Regioni, nel 2008<br />
Fonte: Ustat, Bellinzona, elaborazione EV<br />
*Escluse le transazioni il cui valore è inferiore <strong>ai</strong> 1.000 fr. e quelle la cui superficie<br />
è inferiore <strong>ai</strong> 100 mq<br />
di montagna, soleggiati, situati su pendii<br />
ripidi o pianeggianti, con vista o in pieno<br />
centro urbano, senza tralasciare gli aspetti<br />
affettivi per cui si è disposti o meno a investire<br />
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mercato<br />
immobiliare<br />
Il mattone e la congiuntura<br />
quale evoluzione?<br />
L’andamento del settore abitativo nel nostro Cantone è illustrato d<strong>ai</strong><br />
dati che concernono le domande di costruzione, relative alle nuove<br />
abitazioni. I dati annuali indicano una chiara contrazione sia delle<br />
domande inoltrate sia dei progetti autorizzati.<br />
di Elio Venturelli<br />
La contrazione riguarda il comparto<br />
delle case monofamiliari, come pure<br />
gli edifici plurifamiliari. D<strong>ai</strong> dati trimestrali,<br />
che si estendono al 2010, quindi più<br />
attuali, non ricaviamo indicazioni supplementari.<br />
L’andamento delle domande relative<br />
al 1. trimestre dei rispettivi anni è alquanto<br />
irregolare per cui, il leggero incremento registrato<br />
nel 2010 non ci autorizza a parlare<br />
di ripresa.<br />
Non è dato di capire se la diminuzione delle<br />
domande sia legata alle difficoltà economiche,<br />
oppure a una saturazione del mercato,<br />
o ancora alla scarsità di fondi edificabili. Il<br />
perdurare del lungo periodo di tassi ipotecari<br />
molto bassi pone il settore dell’abitazione<br />
ticinese in una situazione del tutto nuova,<br />
rispetto a quanto vissuto in passato.<br />
Malgrado il contesto economico di crisi/stagnazione,<br />
l’interesse per la proprietà, invece<br />
dell’affitto, sembra permanere.<br />
94<br />
| 03-2010<br />
"L’incertezza che regna<br />
nel settore finanziario<br />
favorisce l’investimento<br />
nel mattone."<br />
Parlare di bolla speculativa ci sembra però<br />
prematuro. Il ruolo, anzi, la responsabilità<br />
delle banche in un simile contesto è determinante.<br />
Se la lezione degli anno ’90 è stata<br />
capita, non dovrebbero esserci pericoli di<br />
finanziamenti sconsiderati di progetti senza<br />
futuro. Già il fatto di mantenere i tassi ipotecari<br />
a livelli bassi, come pure il marcato<br />
orientamento verso ipoteche fisse di media/<br />
lunga durata, fatto sulla base di analisi approfondite<br />
della solidità finanziaria della cliente-
Nuove abitazioni oggetto di una domanda di costruzione, rispettivamente<br />
di un’autorizzazione a costruire, in Ticino, dal 2005. Dati annuali<br />
Fonte: sito Internet dell’Ustat, Bellinzona, elaborazione EV<br />
Dati relativi al 1. trimestre<br />
Fonte: sito Internet dell’Ustat, Bellinzona, elaborazione EV<br />
la, costituisce una garanzia in questo senso.<br />
Non ci sembra quindi di esagerare nell’affermare<br />
che il futuro del settore abitativo e,<br />
indirettamente, dell’andamento economico<br />
dipenderà molto dalla professionalità del<br />
settore bancario nell’elargizione dei crediti<br />
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| 03-2010 95
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Protezione filmogena o silicizzazione?<br />
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oggi attuale più che m<strong>ai</strong> dal punto di vista ecologico, estetico e di redditività. I colori<br />
minerali manifestano la loro superiorità tecnica non solo sui sottofondi critici degli edifici<br />
storico-monumentali dove inevitabilmente i prodotti vernicianti legati con resine organiche<br />
falliscono a causa dei loro <strong>limiti</strong> fisici.<br />
Al contrario delle pitture resinose o delle<br />
pitture siliconiche (silossaniche, ecc.) additivate<br />
con materie organiche, i colori <strong>ai</strong> silicati<br />
legano mediante il processo di silicizzazione.<br />
Si verifica un’unione inseparabile tra il<br />
tinteggio e la micro-porosità dell’intonaco, la<br />
pietra o il calcestruzzo. La prova può essere<br />
il test di sverniciatura, che non solo permette<br />
la distinzione tra colori a base resinosa ed i<br />
colori minerali, ma è anche uno strumento<br />
per mettere in rilievo i veri colori minerali<br />
attivi alla silicizzazione.<br />
I tinteggi <strong>ai</strong> silicati eseguiti a copertura o applicati<br />
in velatura presentano uno stile intonato<br />
<strong>ai</strong> manufatti edili storici e permettendo<br />
all’architettura moderna risultati estetici nobili<br />
e classici. I pigmenti minerali resistenti<br />
alla luce producono un aspetto morbido e<br />
96<br />
| 03-2010<br />
armonioso lontano dalla policromia plateale<br />
dei pigmenti organici di sintesi. Infatti, l’estetica<br />
del vero minerale non può essere imitato<br />
da alcuna pittura sintetica.<br />
I tinteggi a velatura a base di silicato, offrono<br />
non soltanto una alternativa contemporanea,<br />
ma anche un ulteriore elemento integrativo<br />
alla configurazione estetica degli edifici per<br />
la loro inalterabilità, purezza di tinte, permeabilità<br />
al vapore acqueo, ecologicità e aspetto.<br />
Decenni di pratica discutibile di tinteggiare<br />
con prodotti pellicolanti superfici minerali<br />
intatte, hanno provocato non solo danni superficiali<br />
parzialmente irreparabili alienando<br />
la percezione sensoriale dei materiali utilizzati<br />
sugli edifici, ma anche di tipo ecologicomorfologico.<br />
Per velatura s’intende capacità<br />
di leggere il supporto di fondo mantenendo<br />
inalterate le caratteristiche naturali del materiale.<br />
La velatura colorata produce armonia<br />
tra il materiale e l’impostazione cromatica<br />
scelta. Le velature <strong>ai</strong> silicati possono essere<br />
utilizzate su intonaci minerali, calcestruzzo a<br />
vista, pietre naturali o su tinteggi <strong>ai</strong> silicati su<br />
facciate esterne di edifici di tipo residenziale e<br />
professionale o spazi interni rappresentativi.<br />
Le tecniche di tinteggio a velatura sono indicate<br />
anche per edifici pubblici, scuole e servizi<br />
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Direttore responsabile<br />
Pietro Izzi<br />
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Redattore responsabile<br />
Stefano Pescia<br />
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Impaginazione<br />
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Hanno collaborato<br />
Massimo Ambrosetti, Donato Anchora, Patrizia Bacchetta,<br />
Martino Buzzi, Dario Cattaneo, Rocco Cipriano, Stefano de Angelis,<br />
Gerardo Fasano, Fabiano Frunz, Francesca Kamber Maggini,<br />
Marco Manca, Maria Mazza, Marina Montanaro, Elio Venturelli<br />
Fotografia di copertina<br />
epr/Kornmüller<br />
Fotografie<br />
Fotoarchivio Edimen, Roberto Gandolfi, Pietro Izzi, Easy-PR, Fotolia,<br />
prshots, Brunner, epr/Schmidt, epr/Kaminwunder<br />
Segretariato di redazione<br />
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Edimen Sagl, CP 4622, CH 6904 Lugano<br />
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