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RASSEGNA STAMPA
13 luglio 2012

Prime Pagine

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VENERDÌ 13 luglio 2012 1 Anno 154 - Numero 191 € 1,20 1 2.553 .000 Lettori ra t u,
IL COMMENTO
di PHILIPPE DAVERIO
IN SELLA
PER SEMPRE
N FONDO in fondo, che belli
gli Stati Liniti dove il
.presidente, una volta
ito di carica, garantisce ch
non tornerà mai più, se non a
fare costose conferenze nelle
università o nei circoli sociali.
Che simpatico la Schroeder,
già cancelliere tedesco, che al
massimo si occupa oggi di ' loro
il gasista per conto di Putin.
Che patetico il povero ('hirac,
il quale dopo essere stato il
primo dei francesi, si trova
sottoposto a processi per
affari che i galli considerano
trernendi e a noi
sembrerebbero naturali. Che
dire poi degli spagnoli che
vedono uscire definitivamente
dalla ribalta il loro primo
ministro, il quale dichiara la
sua ferina volontà di ritiro
nella vita privata: forse per gli
iberici e così perché la
garanzia del perdurare è
o/Jerta dal monarca
costituzionale che va ci caccia
inAfr-ica a sparare elefanti,
con una delle tante fidanzate,
sponsorizzato dal don
Giovanni di Mozart (ma in
Spagna son già rr:?le e tre),
prima di scusarsi dicendo che
non lofärài, '1 ,;:. iSI sa
se sp arare agli c,'. fonti o
scappare con le mature sue
ragazze Caine è più intrigante
la nostra magica penisola
dove dalla politica si esce solo
nel carro funebre. Paese che
vai, usanze che trovi.
[Segue a pagina 61
Firenze
Anfico lecci o
.
brucia i
a Bobo`
ipotesi dolo ,
e In cronaca
sa dei Soviet e di ospiti vip
2012m 1 www.tanazione.it
Va all'asta il Metropol Aff are capogir `
. . .
Hotel sl bolo dl mosca ,, , ,vate 73 nunom
MORANDI A pagina 29
Fondato nel 1859
irr,z
e Silvio, ) , mente p aj"ie
• •
Il Pdl si rico pa : « Berl coni sarà, il c dida,t® unico alle politiche 2013»
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¡ A' ?
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L'ipotesi di un ticket con una donna. E 1 l0 anGl LJ tomá.9, al partito i wAltepagine6e ANTONI
UEDITORIALE
di GABRIELE CANE
PD, CERCASI
COMMISSARIO
fErrIAMOLA così: se
si trattasse, che so,
della Lega Nord.
parleremmo di guerra per
bande. Nel caso delPdl, poi,
non ci sarebbero dubbi' il
IIrtit o è esploso . Siccome si
tratta del Pd toscano,
azionista di maggioranza del
Partito democratico a livello
nazionale, qualche
mattacchione potrebbe
liquidare il tutto con la
frizione da Prima
copubblica di, «normale
dettica interna». 7n realtà,
(lì) che sta accadendo da
tempo nel partito che fu già di
Grarnsci e De Gasperi, di
Gabbuggiani e La Pira, che
i certamente non sarebbero lieti
f convivere m un'unica
formazione, non è né normale,
né tantomeno dialettico.
[Segue a pagina 17]
dubbio la Tav Rossi, insulti
° ° Toscana , partito diviso
La Francia mette m •
«Nuove risorse Ue per la Torino-Lione». L'Italia: si va avanti da Gianassi
FARRUGGIA e il punto di PONCHIA A pagina 5 BENNUCCI sA pagina 17
Ceduto al Qatar
Marchio Valentino
va agli sceicchi
DESIDERIO
A pagina 10
Marina di Pisa
Agguato all'alba
Cinque colpi
di pistola
alle spalle
Co erciante
in fin di vita
CASINI e CORTESI
oA pagina 18

€Y.2DawNUI u-N ,
W-A
IL SISTEMA DEI CREDITI NON VA
CoSì la maturità
%
e r enno ®
per 1 i` f i
LOTTA DI CLASSE
TRA G IOVANI E VECCHI
di ALESSANDRO BARABI NO
astiene Prandelli: siamo un paese vecchio
con idee vecchie. F, sottintende: bisogna
cambiare, dare spazio e potere ai giovani. E i
ragazu,i della maturità, che protestano per i criteri
di giudizio che tendono a massificare i voti senza
una corretta e doverosa gerarchia di giudizio ira
ottimi, bravi, discreti e appena sufficienti, sembrano
rispondergli: vogliamo che il merito sia riconosciuto
e premiato. Una presa di coscienza permeo-
Cere le gambe all'idea di Prandelli: giovani bravi e
motivati con idee nuove e vincenti che possano
dare una sterzata a questa società diveechi.
» L'annuncio di Berlusconi: ho bisogno di soldi, via lbra e Thiago Silva E NELLO SPORT
XL T IICRENO
VENERDÌ 13 LUGLIO 2012 EDIZIONE' a"`
DIREZIONE, REDAZIONE , AMMINISTRAZIONE: VIALEALFIERI, 9 LIVORNO- TEL OS86220111
M CONTINJAA PAGINA21
SINDACO DI SESTO E NUOVA PISTA
ti- ossi:
lei§
no alla poltrona,
voglio lottare
M LANCISI A PAGINA 2
alla scoperta
della staria
e dell'identità
di Livorno
Nube tossica sula città
Livorno: nuovo incendio all'azienda che tratta rifiuti, dieci ore per spegnere le fiamme
Le autorità sanitarie invitano a lavare frutta e verdura nelle aree vicine IN CRONACA
Rossignolo e Degrate (dietra di lui) escono prec i -. mento da una riunione nel 2011alla Regione Piemonte contestati dagli operai
estato Rossignolo
Spariti 7 milioni, accusa di truffa allo Stato. In carcere due manager
ELBA: SOCCORSO DIFFICILE
In bici nella scarpata
salvata una turista
MARINA DI PISA
APAGIN'A13
ANDREANIAPAGINA4
Gli sparano sotto casa: in coma
Agguato con 5 colpi di pistola a un imprenditore livornese
Chi ha sparato a Gianluca
Giovannetti, imprenditore
livornese di 52 anni ferito
ieri alle5 di mattina davanti
alla sua abitazione a Marina
di Pisa, voleva ucciderlo.
E' stato un agguato in
piena regola, cinque colpi
sparaLtinrapida successione.
Ma resta oscuro il movente.
La vitluua è in coma
flrmacologlco.
APAGINA12EINCRONACA
SUL MONTE BIANCO
Alpinisti travolti
dalla valanga: 9 morti
al Irrdo
i
iato..,W1in
rr rosi fasce chiuso.
r eie , 'uamoliberati
delle loro iagornbranli
presenze. Che il gitt ìizio su
di loro eradeflnilivo,
accettato edigerito da trarti.
CI1esi c rario rassegnali al
lorodestino.
Che, senza di loro,
potevano pensarea un
[ularo diverso. Proprio
mentre pensavanvo che
l'orizzoniefosse
fiiaalorente tornato ad
essere più clúaro e palilo,
eeeo che, tratti itlsienae
all'iinprovoiso:
Berlusconi Schertino, gli
sceifisti, la ballerina del
carnevale di Viareggio e lo
spread sono tornali.
Davide Guadagni
Arrestato GianMario Rossignolo,
dopo il fallimento della De
Tnmaso che aveva coinvolto anche
una fabbrica a Livorno. In
carcere un dirigente dell'azienda
automobilistica e tiri operatore
finanziario.
LA770TTIAPAGINASEIN'CRONACA
z
LA TORINO-LIONE
1 france si
ci ripensano
Tav in forse
'favTorino-Lione, la Francia ci
ripensa, ma per il commissario
straordinario Mario Virano
l'opera non è in forse. l .N o Tav:
confermati i nostri du hbi.
LIVORNO
M w~0
di gioielli
al Palazzo
TOMASELLOAPAGINA7
i cli enti sono al mare o in piscina,
e i ladri fanno razzia di gioielli.
Il maxifurLO e avvenuto
all'hotel Palazzo.
N INCRONACA
ACCUSE DA PARIGI
«Concordia,
la giustizia
è fiasco»
4a vicenda giudiziaria del naufragio
del Giglio è un fiasco'. Dure
accuse dall'associazione dei
parenti delle vittime francesi.
s`. A PAGINA 12
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di Faolo Vilzi
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Nove I lord e nove feriti tiu una culla del Fianco al contlne tra Italia e Francia . Falso allarme su quattro dispersi
Un elicottero della Gendarmeria francese durante le operazioni di soccorso a Chamonix
Giornata negativa per le Borse. Bene i Bot, ma spread a 466. Anche la Fed pronta a intervenire
La Bce: più incertezza. Confindustria: Pil peggio del previsto
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Mister Arte
il miliardario
da"Urlo"
VITTORIO
ZUCCONI
Velvet, lo speciale sfilate
autunno/inverno 2012-2013
la it:a
Fondatore Eugenio Scalfari Direttore Ezio Mauro
Squúizi: dati peggiori del previsto. Benel'astadeiBot,malo spread va a quota466. Iteenici del Senatocriticanolaspendingreview: solotaglilineai
Confndushia: l'economa affonda
'H il calerà più del2, 4%" Il governo rii i conti. Grilli: ci mancano 6 miliardi
Il simbolo del partito sarà lln aglúlone
Berlusconiincampo
`Basta con il Pdl
ora si cambia tutto"
ROMA - 'Sì, Bcrlusconi è
ean di datoprem ieri,. Così il capogruppo
delPdl allaCaruera,
I'atnizio Cicchino, al termine
del vertice del Pdl a Palano
Grazioli conferma il ritorno in
campo del Cavaliere alle elezioni
del20l3. N on siterranno
leprimalieecambieràancheil
simbolo delpartito.
BEIAPAGINA12
UN FANTASMA
SULL'EUROPA
ANDREA BONANNI
BRUXELLES
N PO'incredi li e collo
Upreo ccupati, gli europei
hanno ace oltoil ritorno
dilcrlusconisudproseemo della
politica italiana come fosse
quello di un fantasma che si
sperava definitivamente esorcizzato.
lIn Iantasma che li riguardadavicino,
perchél'ltalia
è, fin dagli inizi della crisi, il
campo di battaglia su cui si giocanolesortidell'euroedell'Europa.
E l'allontananlen to di
Berlusconi, propiziato dal cordonesanitalioin
callo avevano
isolato le cancellerie europee,
era stato liti passo considerato
decisivo per salvare il Paese e,
con esso, la moneta umica.
S EGUEA PAGINA 13
ROMA «I 'economia affonda,. Secondo il presidente di (:onfinduslria
Giorgio Squinzi i dati dell'ltalia sono peggiori del previsto.
«Potremmo perdere più del2,4% delPib,. Il governo rifài conti dello
Stato. n per il muovo ministro dell'Aconornia Vinario Grilli, per evitare
l'arunento dell'ira, servono altri sei miliardi di curo. Bene.l'asta
dei Hot ma lo spread sale a qu ota 460. I tecnici del Senato triti can o i
tagli dell a sp ending revievv.
SERVIZI DAPAGINA2APAGINA7
Tarantola: farò una tv di qualità
Il centrodestra ottiene Lei a RaiUno
CUSTODERO E DE MARCH IS A PAGINA 9
Dubbi sulla Torino-Lione: "Progetto daridiscutere"
Tav, la Francia frena
"Servono fondi UC
'1a farrliglia si è spartita
7 milioni della formazione"
Truffa sui corsi
per gli operai
alla De Tomaso
arrestato
Rossignolo
GRISERI ETROPEA
A PAGINA 18
PARIGI-Sul progetto di ferro-
viaad alta velocitaTorino-Lione
la Francia frena. E chiede altri
fondi europei. Il ......... issarlo
italiano per l'opera Mario Virano
assienra:

FRUTTOSIO &
DOLCIFICANTI
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Inaaa°dl-lacrawaec , mnsotexaare€ase 1iLuglie20F2
Le incertezze sul[eurozona e la Crenata nell'economia gloriale condizionano i usiini - Dalla Bce allarme disoccupazione: frena la ripresaá
Borse in rosso, bene l'asta BoT
Lo spread BTp-Bund sale a 466 punti, ma peri titoli a 12 mesi tassi giù a12,69%
EUROPAE ITALIA
Sconfiggere
la disillusione
di Carlo Bastasin
C Mvisital' talia in questo periodo si
confrontaIcon la descrizione di m
Pae e stremato, forre anche aloe
quella cha è la realtà osservabile . Questo
clima di disillusione non va sottovalutato.
Le previsioni economiche m caso di recesmaiprecise,
p erché in condizionieccezionalmentesevereleaspeoative
delle imprese e delle famiglie non sono
lineari, matendono a procedere per salti.Il,ischio
daevitare èche ladepressione,
cheèdiventatalinguaggiocomunenelconfrontopolitico
enellasferapubblica, sitrasforrm
realtà.
Per evitare questo rischio è necessario
chelapollticaaiutiadancorare le aspettative
dei cittadini a m futuro ragionevole.
Una parte fondamentale è quella che spet
ta al negoziato con i partner dell'area euro
per la soluzione della crisi europea. Ma
una parte non meno importante riguarda
l'Italia. CM vuole assumere una responsabilitàdigovemo
nelmr3 haildovere diprefigurare
un futuro positivo perilPaese e di
prepararsiconcoerenzeperrealizzarlo.
Ogni giorno, in effetti, sempre di più i
partiti italianisonoinm vmento nelloro
posizionamento elettorale, ma senza mai
formulare una proposta di contenuto. il
dubbio è che non ne siano veramente in
graditi Il ker. linguaggio è
mente negativo, come se sapessero solo
corteggiare il sentimento di disillusone
dei cittadini, anziché convertirlo in energia
costruttiva. Anche ora chela politica
ialiana è stata costretta dal presidente del
Consiglio a confrontarsi con il problema
dell'appuntamento elettorale del gora e
conl'incertezza che deriva per ilgovemo
del Paese, la risposta viene cercata nella
solita scelta tra personalità tamoatmgiche,oininnovazioninelconfezionamento
dell'offerta politica o in cambiamenti
della legge elettorale . Non un minuto viene
dedicato a progetti sui per il Paese, a
proposte per la ricostruzione della capacilà
produttiva delle imprese e a impegni
per la difesa del reddito dei lavoratori e
delleloeofamiglie.
ll compito che sta strenuamente compiendo
Mario Monti viene visto s olo sotto
una luce critica , ,uttovalutando l'aggiustamento
che ormai non riguarda più solo i
saldi del bilancio pubblico invia di equilibrio
strutturale , maancheisegnali diaggiustamento
dei conti con l'estero evidenziati
dalrecenterapportodelFondomonetarlo.
Continua' pagina4
Il Sole
Ga, GiomatanegativaperleBorsseuropee,protagonistedelcalopeggiare
daoltr, due settimane a questa parte
Milano h, ceduto il ss, Madrid ilz,35
per cento. ApreoccupaeegBhrvestitori,
oltre alla crisi del debito nell'emoanche
la frenata dell'economia
mondiale. L'allarme trova riscontro
nel bollettino mensile della Bce, che
evidenzia il deterioramento delle pro
spettive di crescita Sul fronte dei titoli
di Stato bene l'asta Bot a m anno:
collocatatuttal'offerta contassündi
es a al a,69ss. Manonostante goesta
buona notizia, lo spread BTp-Band è
salito a466punti.
Servizi' reginee.5
LO SCENARIO CONTINENTALE
Poche vetture, troppe fabbriche
di Andrea Malan
hocheautoprodotteinteappefabbri- bilateLL'importanzadelsettore e icoche.Bcroilodelladomandaiollmo
- sti sociali delle chiusure hanno f ara
pa ha aggravato l'eccesso di capacità frenato laristmtturazione ; comeverrà
produttiva sopretruttopericostooerri oraaffrontatalacrisi, dipenderà anche
diautomedieepiccole - comePeugeot disfiesitodelcasoPeugeot.
maancheFiat - che tingediressoilom Analisi e psgina6
FORU M LAVORO DEL SOLE 24 ORE
Saranno agevolate fino al 2016
le assunzioni dalle liste di mobilità
Sono inrivateoltrecenindomanaedi possibilità di nonindica repiù la
chiarimento durante [a videochietche «motivazione». Natoti di lavoro
ieri mattina «IlSole24 crea ha hannochiestochiarimentiin merita
dedicato alle novità della riforma del agli incentivi perleassunzioni:fino al
lavoro. Molte le richieste di 2016 resta ilbonus parchi assume
chtarimaria stacontratti di ingresso, lavoratoti in mobilità.
intestaillaamroatermine , con la Servizi ' pagina lo
ETSEMib sd Dovllodesl.Ó XetiaOas 1Nikkeì225 ç listino g €f$ Rrentdtd
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7dnoass europeearu;...:nota seduta segnandoil ens upaLITssras`rmponeso asl'indicerrsaolaar% saramasnlsesstrTsn
I calopeggoredaoltreduesetnmaneaquestapar ne v lo.
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mentre gh spread di Italia e Spagna riprendono la
rsaalnalzos nosranteilbuon se to dell"asta BOT
no cheha cototassi inalo. Debolel'eurgche
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QUOTIDIANO POLITICO ECONOMICO FINANZIARIO E' FONDATO NEL 1865
L'
Ida~ m
percomporre
unporrafogliodtofi
coni buoni del Tesoro
Maximilia, Collina r pagina 3
IL COLLOCAMENTO DEI TITOLI DI STATO
Una virata in extremis
di Isabella Bufacchi
lponto delritorno.L`ItaliaèE che le del rapporto tra debito e Pil.
devearrivareadesso:ilritomoal- L'Italia ha virato prima di fruire
la crescita, cheperilfn premier Monti nel baratro, prima di arrivare al
potrebbe ars, are « qualche pan- punto di non ritorno, quando alla
to del aor3». fine dello scorso novembre BOT
Ma anche il ritorno degli stra- semestrali, CTz e BTp triennali in
nieri nelle aste e negli acquisti sul asta furono collocati tra il 6,5°ßa e il
ondario dei BoT ,BTp. E il ri 7,89 per cento.
torno a un trend in calo sostenibi- continua' pagina3
Annunciato il piano per chiudere lo stanillmento di Aulnay ma Hollande lo respinge: misura inaccettabile
Scosse sull'auto europea, Peugeot taglia 8mil.a posti
. Perrimediareacontisrmprepiùin
rosso e alla caduta di vendite e produne
Peugeot-Citroën ha annunciato
il taglio di Smila posti e la chiusura
dell'impianto di Auh3ay, vicino a Parigi,
«Estremamente preoccupato » il presidente
François Hollande; il suo ministro
Arnaud Montebourg ha defwYo il
piano «inaccettabile». Aonmcio shock
anche in Germania dove ilnumerouno IL CALO DI PRODUZIONE
diOpelKarl-FriedrichStsackeèsostitu- DEL GRUPPO PSA
itodaSteve Girsky, 'cepresidente del- NEL PRIMO SEMESTRE 2012
lacasamadre GeneralMotors. PERRIDURRE
Mariana,[ ' pagina6 GLISTOCKINVENDUTI
Nessun rinvio dell'Aspi - Dk della Corte conti al decreto esodati: partono gli avvisi Inps ai singoli lavoratori
Cambiano °te Iva e sta,« *ìon
Si allentalastretta su partite Iva e
contratti stagionali, mentre non sarà
inviata la riforma degliammortizzatoàl'Aspidecolleràdalzor3.Accordofatto
tra la maggioranza e il ministro del
Lavoro, Elsa Fomero, su u correzioni
alla rifoma del lavoro. Ok della Corte
c ntialdecreto esodati:orapertiramo
glavvisi dell'Inpsaisingoli lavoratori
Pogliotne Taci ' eseinale
Esuberi e blocco delle uscite:
15nvla posti a rischio in banca
Cristina Casadei> pagina 37
F lessibilitè in ingresso
o vincoli per le pa dite lva, i
au»tratti stagionali e gli interinali che
pulsasse usareilttmdnio
Ammortizzamdsatiali
Fdmem ha resistilo alle pressioni
dal la maggioranza il d ,col la dell'ASpi
resta fissato s12011 Mobilità estesa a
tutto R2014 per gli ner50 al
Centra-Nord e pertuttialSid
-Nl,dlllqlllbkE ilw1 IIIIIIIII IIIIII .... , '
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Non solo cure monetarie
il riscatto passa
dalla politica industriale
di Gian Maria Gres-Pietro
k allacrisinonsiesceconso- credito. Ma i nostriereditori non
Diemisuredronetarie. Risana- s riechi:vedonobene che tarela
finanzapubblica,tagliando glidispeseeaumenti ditasse saispesa
e magari anche aumemmn- focoso l'economia e comprimodo
le entrateèindispensabie,per- no B reddito nazionale, l'unica
ché il debito pubblico continua a fontedacuipuòprovenireilrime
e quindi abbiamo bis.- borsof ale.
gite di tutelare Anostromerito di continua' pagina 13
II leader di Confindustria conferma: ne[ 2012 Pil a oltre -2,4%
Squinzi: siamo in un momento tempestoso,
bisogna remare tutti nella stessa direzione
Ni~ Picchio' pagina 9
Dubbi di Parigi per i tagli -Virano: non cambia nulla
La Francia frena sulla Tav,
rischi per la Torino-Lione
+•. La viaonedellegrandiopere
francesi peri tagli ai bilancio
mette a rischio anche la Torino-
Lirne. Ma il commissario Mario
Virano rassicura: la Tav si farà.
pagina 38, consolano, ' pagina 14
Berlusconi candidato premier:
non ci saranno le primarie del Pdl
Aliermine diunvertice «Palazzo Graziolafrasilvio Berlusconi ei
vertici del Pdl, il capogmppo Fabrizio Cicchitto ha annunciato:
«Berlusconi sarà il candidato premier del Pdl, a questo punto le
primariesonoinuti i». ' paginas3
Istat: i matrimoni durano 15 anni, più separazioni
Famiglie italiane sempre più in crisi. L. fotografia scattata
dall'Istatfissa ar5amila duratamediadìunmaüimonio. Efaregisuore
una continua crescita dei tassi delle separaziom.
Fonsai-Unipol, la Consoli dà il via libera agii aumenti
Gli aumenti di capitale di Unipol e Fondiaria-Sai partiremo lune
dì 16 luglio per chiudersi il primo agosto. Blindato il consorzio
delle banche. ' pagina 25
De Tomaso: Rossignolo agli arresti per truffa
n patron della De Tomaso, Gian Mario Rossignolo, agli arresti domiciliaci.Secondol'accusa
avrebbrpagatoonarariesalari coofondipubbllcidestinatìallaformazione.
a pagina4.
Condominio, stop ai pagamenti in contanti
La riforma del condominio si avvicina al si della Camera: ieri si è
onclusol'iterincomrnissione. B pruvvedimentoprevedelo stop
aipagaeorratiincontantiaifornitori. e pagina ta
PueaLi cl r.,
Una nuova S'eccle per centine,
il tuo Target. Senlprel
Per essereperfetto
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LA STAMPA INSTANiTfA
QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867
VENERDI 13 LUGLIO 2012 • ANNO 146 N. 192 • 1.20€ IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27,02/04) ART 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it
Soddisfazione in Valsusa. I I Commissario: si farà, ma low cost
Tav, i dubbi di Parigi
"Più fondi dall Ue
per andare avanti"
Troppi costi, Torino-Lione sotto esame
Squinzi: quest'anno il NI calerà più dei 2,4%. Sindaci in piazza contro i tagli. Bruxelles ferma i finanziamenti alla Sicilia
Grilli: servono altri 6 miliardi
"Per evitare l'aumento dell'Iva". La Bce: dall'imu un freno alla ripresa
NUOVE REGOLE
PER USCIRE
D. ALL. CRISI
MARIO DEAGLJO
L
Europa non è
certo un malato
imm gnario. Al
trettanto sicuramente,
però, mostrauna
sorta di perversa soddisfazione
a parlare in continuazione
dei propri mali, a girarci
attorno, a convocare riunioni
con lo scopo di cambiare
tutto per scoprire due settimane
più tardi di non aver
cambiato nulla; il «vecchio
continente », insomma, si scopre
davvero vecchio e soggetto
ad attacchi di ipocondria. In
questa atmosfera , il «percorso
di guerra» dell'economia italiana,
evocato dal Presidente
del Consiglio nel suo discorso
di mercoledì all'Abi, trova pienamente
il suo contrappunto
nel Bollettino Mensile pubblicato
dalla Banca Centrale Europea
nella giornata di ieri, un
autentico «bollettino di guerro»
dove si trova soprattutto
una sconsolata rassegna di
tutto ciò che non va.
La Banca Centrale Europea
rileva, tra l'altro, che la
volatilità dei mercati obbligazionari
è storicamente molto
elevata, prossima a quella osservata
poco prima del fallimento
di Lehman Brothers.
CONTINUAA PAG. 29
VERTICE PU
"Ora le primarie
non servono più"
Cicchitto: tutti d'accordo
su Berlusconi candidato
Magri, Rampino, Schianchi e Sorgi
ALLE PAGINE 8 E 9
` .4Jf.rr' ir, áTFFI !'r€._r5Flf SM f rsFral
- Per scongiurare l'aumento
dell'Iva anche per tutto il 2013 e
non solo peri primi 6 mesi, servono
altri 6 miliardi. Ad affermarlo
è i1 neoministro dell'Economia,
Vittorio Grilli. Allarme
su debito e disoccupazione dalla
Bee, che vede nell'Imu un freno
alla ripresa. Squinzi pessimista:
il Pil calerà più del 2,4%.
DA PAGINA 5 A PAGINA7
La galleria di St. Martin La Porte, i cantieri francesi della Tav
N4ISSIONE NEGLI i; S_1
Monti in cerca di investitori
nel club dei potenti del mondo
II premier alla Allen Conferente per convincere
il gotha della finanza ad aver fiducia nell'Italia
C,fl: . LCFI LFC0 CIF.Tf=.(- r59 r"i(.t CRPF ï'r FFnflf€
Maurizio MolinariA PAGINA 5
Valanga sul Bianco, muoiono nove alpinisti
I soccorsi delle guide francesi sul seracco le cordate travolte sul Mont Maudit ArCOvio, Gente e Martinet AnE PAGINE 12 E 13
Sei mesi dopo il naufragio: in un deposito ciò che resta della tragedia
uei ricordi dimenticati della "Concordia"
U'RAZTA LoNGO
INV IATA AL G IGLIO
Comodini, sedie, coperte, ma anche valigie,
stivali, scarpe, qualche libro miracolosamente
asciutto. Arredi della Concordia e
scampoli di vita dei passeggeri abbandonati durante
la fuga di quella maledetta notte del 13 gennaio.
Il cimitero delle cose perdute è a Talamone,
poco distante da Porto Santo Stefano. In un enorme
magazzino, sotto sequestro della procura di
Grosseto.
CONTINUAAPAG . 17
Pagaiando (lavali n al relitto ciel la Costa C0 ». 1 ia
SE Ii, P\ESE V,\
A RIMORCI IIO
DELLA FILA-NCL),
IAOiq I;ARONi
Ancora 20 giorni fa, durante
la sua visita a Ro
ma per il vertice con
Monti, Merkel e Rajoy, il presi
dente francese François Hollande
parlando della Torino-
Lione era stato netto: «Si dovrà
fare».
COMINUAAPAG.29
Acquisita la maison
I ; I ,;n1ir(
del Qalr°
V'alenlino
- LEu,ir. doL e nlìnua
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jrjnrli marrhi rha Hni-
Il uno dopo Folte'' iu
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TORINO
Crac De Tomaso
Arrestato
Rossignolo
L'accusa della procura:
truffa da 7,5 milioni
sui contributi pubblici
per i corsi di formazione
Cassi, Mondo e Peggio
ALLE PAGINE 25, 44 E 45

Politica

1rErn
«Tagli e scelte unilaterali
Non si salva così il Paese»
FRANCESCO SANGERMANO
FIRENZE
Presidente Rossi, il premier Mario Monti
ha detto che la concertazione è uno dei
mali che ha causato gli attuali problemi
dell'Italia. Come risponde?
«Che in Toscana la concertazione è più
viva che mai ed è stato, è e sarà lo strumento
principale attraverso il quale cercare
le soluzioni alla crisi e riavviare lo
sviluppo. L un valore, testimoniato anche
dall'articolo 48 dello Statuto regionale:
alle istituzioni spetta il compito di
decidere, ma attraverso il confronto
con le rappresentanze sociali».
Come si traduce in concreto questo modello?
«La Toscana pratica la concertazione
da sempre e ai massimi livelli possibili
ma il nostro tasso di riformismo e innovazione
non è certo inferiore alle altre
Regioni. Anzi. Alcune riforme che ha
fatto il Governo Monti rappresentano
addirittura un arretramento rispetto alla
nostra realtà. Abbiamo in corso una
gara unica per il trasporto pubblico regionale,
abbiamo fatto tre Ato per i rifiuti,
uno unico per l'acqua, sciolto le 14
Apt e razionalizzato la politica di promozione
turistica e riformato la sanità.
Tutto questo d'accordo con sindacati e
forze sociali perché quando gli obiettivi
sono difficili e impegnativi, si raggiungono
meglio attraverso il confronto».
È un percorso che si può ripetere anche
in futuro?
«Abbiamo appena siglato con Cgil, Cisl
e Uil un nuovo accordo, basato su 9 punti,
col quale contiamo di arrivare entro
la fine di settembre a un patto per lo
sviluppo che permetta alla Toscana di
uscire dalla crisi e riprendere a crescere.
Siamo convinti che il contributo di
chi conosce i problemi e le questioni
concrete sia fondamentale per individuare
soluzioni condivise ed efficaci».
Enrico ossi
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«Il nostro
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Sembra un progetto ambizioso...
«Noi proviamo a farlo nel nostro piccolo,
ma Hollande, in Francia, sta andando
in questa direzione e lo stesso ha fatto
anche la Germania. Evidentemente
non stiamo inventando niente se anche
grandi leader nazionali hanno fatto appello
al Paese e alle forze migliori. Piuttosto
trovo singolare procedere in senso
opposto».
Un messaggio al governo e al metodo di
attuazione della spending review?
«Se ci avesse consultato prima anziché
agire unilateralmente avrebbe avuto
dei consigli utili. Sono convinto anch'io
che abbiamo davanti un "percorso di
guerra", però proprio per questo si devono
coinvolgere le migliori energie, responsabilizzarle
e cercare di chiedere a
tutti quello che possono dare, secondo
le proprie possibilità. Monti invece sem-
bra andare da solo in altra direzione
e così rischia di sbattere o di andare
tutto a destra. In ogni caso niente di
positivo per i ceti popolari e la parte
più debole della società».
In quale altro modo avrebbe potuto
agire?
«Si poteva fare una manovra differente,
magari rinunciando a qualche
F35, pensando almeno a una piccola
patrimoniale, tornando sopra ai capitali
scudati. L ingiusto che le aziende,
i dipendenti o le partite Iva paghino
dal 33 al 45% di tasse e chi è andato
a ripulire i suoi soldi all'estero se
la sia cavata col 5%».
II confronto delle regioni con il governo
prosegue . Ci sono passi avanti?
«Abbiamo ricevuto il materiale, ora
lo affronteremo e vedremo meglio
cosa c'è nel dettaglio. Ma l'opinione
che si tratti di tagli è confermata».
Sembra complicato trovare una via
d'uscita per voi soddisfacente...
«Noi non vogliamo sottrarci al confronto
di merito e vogliamo andare
fino in fondo. Ma al momento la realtà
è che, ad esempio in sanità, siamo
di fronte a un taglio lineare di 557
milioni di curo. Il materiale fornito
può sicuramente essere un utile
spunto per fare verifiche sulle nostre
aziende ma in queste condizioni è
pressoché impossibile riuscire a garantire
gli stessi livelli di servizi».
I l suo giudizio resta dunque negativo?
«Sì, negativo nell'immediato e anche
per il futuro. la realtà ci dice che il
decreto c'è e noi ne siamo stati informati
dopo seppure sia, oltre tutto,
una materia costituzionalmente convergente.
Noi non vogliamo metterci
dietro agli aspetti giuridici ma compartecipare
allo sforzo di risanamento.
Ma salvare il paese senza punti
intermedi è un'impresa davvero ardua».

Incontro regionale dell'dc
Domani alle 9.30 il gruppo consiliare Udc
della Regione, con la segreteria regionale del
partito organizza a Camporgiano, al centro
turistico «Il Prato» l'incontro sul tema
«2013: quali alleanze e prospettive per il governo
del Paese?». Partecipano gli onorevoli
Nedo Poli, Alessio Bonciani, i consiglieri
Giuseppe Del Carlo e Marco Carraresi, il segretario
regionale Lorenzo Zirri. L'incontro
è aperto a iscritti e simpatizzanti.

Anche Sel ha abbandonato Cos
Nuovo strappo nella maggioranza in Comune, sale la tensione tra i partiti dell'ormai ex centrosinistra
di luna Goti
LIVORNO
Sinistra Ecologia e libertà saluta
l'amministrazione Cosimi e dice
addio alla maggioranza. Ad annunciarlo
è il segretario, Andrea
Ghilarducci, che mercoledì sera
ha riunito a San Jacopo gli iscritti
al partito. «L'assemblea - riferi -
sce insieme al capogruppo in
Comune, Lamberto Giannini -
ha deliberato, col voto unanime
alla mia relazione, la scelta di
non partecipare più al governo
della città. Da oggi siamo all'opposizione.
Ritiriamo il nostro assessore:
Maurizio Be [tini e il sindaco
Alessandro Cosimi ne trarranno
le conseguenze che riterranno
più opportune».
Dopo il saluto dell'altro alleato,
Idv, la rottura definitiva con
Sel è arrivata sulla mancata votazione
dell'atto di indirizzo sul bilancio
presentato in consiglio
comunale da Giannini. «L'atto -
ricorda Ghilarducci- doveva essere
condiviso dal Pd e prevedeva
l'impegno a tagliare del 10
per cento, entro il 31 luglio, le
spese delegate dallo Stato. In più
chiedeva di evitare la vendita
delle farmacie comunali».
Il bilancio è stata la miccia,
ma il malumore trai vendoliani
si respirava già alla vigilia: il mutamento
del quadro nazionale
(con Vendola e Bersani che si
prendono le misure a vicenda) e
le ultime notizie locali (dimissioni
dell'amministratore unico di
Aamps e caduta del progetto
Rossignolo) hanno accelerato la
virata. «Chi ha voluto Rosi e poi
lo ha fatto andare via- dice riferendosi
al sindaco e ad Aamps -
si assuma le proprie responsabilità.
Cosa ha fatto negli ultimi anni
la struttura dirigenziale della
partecipata? Perché sono stati
spesi 5 milioni per progettare la -----------------------------------------------terza
linea dell'inceneritore che 113
ancora non c 'è? Intanto sono SONOGLI ISCRITTI LIVORNESI
spuntati progetti che non erano (TERRITORIO COMUNALE)AL PARTITO DI
nel programma elettorale , come VENDOLA (ILTESSERAMENTO NON E'
il megatermovalorizzatore ». ANCORACHIUSO). ALLA RIUNIONE Di
Poi l'arresto di Rossignolo : MERCOLEDÌ SERA HANNO PARTECIPATO
«L'operazione doveva essere il LINA SESSANTINA Di TESSERATI
fiore all'occhiello dell'amministrazione,
il simbolo di una nuova
fase industriale, ci abbiamo
costruito la campagna del 2009.
Invece si è rivelata una truffa e
una macelleria sociale: non si
può giocare sulle spalle di 140 lavoratori
e della città».
Tra i punti che hanno portato
alla scissione cita un «dialogo
mai decollato davvero con Colle
sull'interporto» e le beghe del
porto. «Il traffico commerciale e
quello crocieristico - chiosa Ghilarducci,
che è lavoratore Agelp
- ancora non convivono. L'Authority
deve fare chiarezza, ma
anche il Comune acceleri gli atti
e decida. Un esempio? Il piano
particolareggiato di Porta a Mare».
«Non chiudiamo le porte al
Pd, anche se non ci stiamo più a
mediare tra i tanti, troppi Pd livornesi»,
ripete insieme ai dirigenti.
Poi attacca: «Ora vogliamo
radicare la nostra presenza
in città. Una città che dopo anni
di governo Lamberti e Cosimi
deve essere ricostruita come fossimo
nel dopoguerra». Parole pesanti
che sanciscono la fine
dell'alleanza.
Ma i vendoliani non staranno
solo scendendo dal carro ora
che la spending review mette a
dura prova i Comuni e costringe
i partiti di governo a scelte impopolari?
«Quello che contestiamo
- replica Ghilarducci - sono proprio
tre anni di immobilismo, in-
2 911
SONOI VOTI PRESI ALLE ULTIME
ELEZIONI AMMINISTRATIVE, PARI AL
3,43% DEI VOTI VALIDI. SEL E'
RAPPRESENTATA IN COMUNE DA UN
CONSIGLIERE E DA UN ASSESSORE
gessatura, incapacità di fare scelte
forti anche di fronte alla politica
del governo».
«Dissentire - gli fa eco Gianni-
« - non significa essere irresponsabili.
Abbiamo provato a
governare insieme, sulla base di
un programma che era frutto di
una mediazione. Poi spesso sono
arrivati provvedimenti fuori
programma, senza passaggi intermedi».
L'arrivo dell'assessore
Mauro Grassi, chiude, «ha dato
un indirizzo alla giunta lontano
da Sel e dalla sinistra. Ora restare
in maggioranza significherebbe
fare male alla città». Quindi
«chiediamo di trovare la forma,
magari un accordo col ministero
per evitare un vero commissariamento,
per andare a votare
nel 2013, con le politiche. Altrimenti
sarebbe solo accanimento
terapeutico».
ORI PRO DUE IONE RISE RVATA
Vn 1-S 1 hu ild. daum Csim

0
Cinque assessori hanno lasciato Palazzo CM co in meno di tre anni E uno è in bilico
O< IA
Marta Gazzarri (ldv, Nel maggio del 2010
ambiente) vola in Maria Pia Lessi (Pd,
consiglio regionale nel sociale) torna a fare
2010 : arriva Cristiano l'avvocato: ecco
Toncelli (ldv) Gabriele Cantù (Pd)
---------------------------------------------
La erti stampella
ccLa maggioranza - dice Ghilarducci
- non esiste più. Esistono 21
consiglieri Pd più il sindaco. o forse
esiste un Pd-L: Lamberti ha votato
il bilancio, Romiti si è astenuto, il
Pd conterà sul centro ». Senza Sei e
Idv la maggioranza in consiglio (21
voti) è risicata. Ieri i telefoni dei
consiglieri Pd hanno squillato a più
non posso : ècaldeggiata la
presenza alla seduta di lunedì. Si
vota la variante di via Goito, che è
già saltata una volta per mancanza
del numero legale...
Agosto 2011: Claudio
Ritorni (Pd, sporte
partecipate) saluta
Cosimi . Spunta
Mauro Grassi (Pd)
Andrea Ghilarducci (Sel)
.. , l Y/. / b /
Cristiano Toncelli (Idv,
ambiente): prende il
posto di Gazzarri e lo
cede, suo malgrado, a
Luca Bogi (Idv)
Luca Bogi a ottobre Maurizio Bettini (Sei)
diventa vicesindaco, ha deleghe delicate
ma dopo pochi mesi c'è come sport e mobilità.
la rottura con Idv. Lo E ora un piede fuori
sport passa a Bettini dalla giunta

Confindustria
plaude allintesa
«Chi produce
deve dí,-dogare»
«La accoglieranno benissimo»: così il
presidente di Confindustria Firenze
Simone Bettini ha risposto
all'intenzione di Rossi di sottoporre
ai rappresentanti dell'impresa il
protocollo tra Regione e Cgil, Cisl e
Uil. «II punto principale è che chi
produce la ricchezza sono le imprese
con i lavoratori : chi pensa di dividere
questo binomio a mio avviso sbaglia
- ha detto Bettini (sotto, nella foto)
- Fa bene il governatore a cercare di
rimettere intorno a un tavolo i
produttori della ricchezza di questo
Paese, perché solo se riproduciamo
la ricchezza poi
possiamo
discutere su
come spartircela
e dividercela». E
sulle parole di
Monti, Bettini ha
sottolineato che
«se la
concertazione
noi la leggiamo
come un far
niente
sicuramente ha
ragione lui, ma
se la
concertazione la
prendiamo nel
senso di capire
quelle che sono
le istanze degli
attori dell'economia nazionale è un
segno al risultato finale». Sostegno a
Rossi è arrivato anche dal
responsabile economia e lavoro del
Pd della Toscana, Ivan Ferrucci
(sopra, nella foto): «La recessione in
atto richiede di fare scelte strutturali,
difficili e che richiedono la
concertazione con le tutte le
categorie sociali e economiche. Lo
strumento di un patto tra tutte le
parti sociali e il mondo produttivo è
il modo di impegnare tutti nel
perseguimento di tale obbiettivo».
P RIPROLUZIONE RISERVATA

La mossa del presidente, la polemica con il premier, il segnale a sinistra. E Bettini (Confindustria Firenze) applaude
I
Dalla Toscana ® rilancio della concertazione: « soli non si governa»

governatore 1® Il lt con ls® c . il ì concertazione
« premier rischia iandare a sbattere, o di finire tutto a destra»
Gli sms di convocazione sono arrivati
ieri mattina, alle 9.30. Sindacati
e giornalisti sono stati radunati
alle 11 dal presidente della Regione,
Enrico Rossi, per la firma di un
accordo sulla concertazione. Così
il governatore ha voluto rispondere
al premier Mario Monti, marcando
la distanza a «sinistra» dal professore
appena 24 ore dopo le sue
parole sui danni che la concertazione
ha fatto al Paese. Ma anche dal
sindaco Matteo Renzi che tra i suoi
primi atti ha «seppellito» proprio
la concertazione. Una doppia discontinuità
che Rossi ha concretizzato
firmando, assieme a Cgil, Cisl
e Uil, due pagine sulle criticità e
sulle misure per il rilancio dello
sviluppo in Toscana.
Il presidente della Regione non
si è nascosto ed ha rivendicato
chiaramente il significato tutto politico
dell'intesa. «Vista la situazione
- ha detto - questo accordo
ha una particolare evidenza politica.
Il messaggio che vogliamo dare
è che non si governa da soli. Sono
convinto anch'io come Monti che
abbiamo davanti un "percorso di
guerra", però questo percorso non
si fa da soli, si fa coinvolgendo le
migliori energie, cercando di chiedere
a tutti quello che possono dare,
secondo le proprie possibilità e
di sentirsi responsabili. Altrimenti
Monti rischia di sbattere, odi andare
tutto a destra». Rossi ha chiarito
la sua concezione di concertazione:
«Ê prevista dallo Statuto della
Toscana, all'articolo 48, perché noi
pensiamo che non si governa da
soli, ma che si debba governare
con il confronto con le forze sociali;
poi alle istituzioni spetta naturalmente
il compito di decidere». E il
giudizio del premier sulla concertazione
come causa dei mali che affliggono
l'Italia? «La Toscana pratica
la concertazione da sempre e ai
massimi livelli possibili, e dimostra
che si può fare ed avere un tasso
di riformismo e innovazione
non inferiore alle altre regioni. Alcune
riforme che ha fatto il governo
Monti rappresentano addirittura
un arretramento rispetto alla To-
scana. Abbiamo in corso una gara
unica per il trasporto pubblico regionale
- ha proseguito Rossi -
Abbiamo fatto tre Ato per i rifiuti,
un'unica Ato per l'acqua, abbiamo
sciolto le 14 Apt e razionalizzato la
politica di promozione turistica,
abbiamo riformato la sanità, e tutto
questo d'accordo con sindacati
e forze sociali, perché quando gli
obiettivi sono difficili e impegnativi
si raggiungono meglio attraverso
il confronto. Ed è anzi prezioso
il contributo di chi conosce i problemi
e le questioni concrete per
individuare soluzioni condivise ed
efficac »,
Per il governatore «Monti sta andando
verso l'isolamento e considera
il dialogo sociale negativo.
Per noi, invece, proprio perché il
momento è difficile, serve il dialogo
e si può fare presto e bene».
«Capiamo le necessità del governo
ma non il metodo, noi siamo per
un altro metodo - ha sottolineato
Rossi - Concertazione non vuole
dire pace sociale, vuol dire ascoltare.
Anche il governo dei professori,
dei tecnici, poteva ascoltarci e
avremmo avuto proposte interessanti
per la revisione della spesa.
Noi comprendiamo la necessità di
tagli, anche dolorosi - ha concluso
prima di sedersi al tavolo con i
sindacalisti per la firma - e ci va
bene farli, anche nella sanità, mentre
dovremo avere il 1o% di dipendenti
in meno (circa venti dirigenti
sui cento attuali e 160/17o dipendenti
sul 1.700 impiegati, ndr) anche
se non assumiamo da anni.
Ma i tagli non bastano. Occorre tenere
conto anche del loro impatto
sociale. Ci si salva da questa situazione
con il coinvolgimento di tutti.
Noi seguiremo il governo e prenderemo
provvedimenti subito,
non si può certo aspettare settembre
od ottobre». Niente ferie quindi
per assessori e Consiglio regionale?
«C'è da lavorare. Ci saranno
tagli per 120 milioni in meno di
sei mesi e come ho detto anche ai
consiglieri non possiamo aspettare
ottobre per farli...».
L'intesa tra Regione e sindacati
prevede nove tavoli su altrettanti
questioni - crisi aziendali, infrastrutture,
credito, attrazione degli
investimenti, servizi pubblici, gestione
del territorio, agricoltura, sistema
socio-sanitario e semplificazione
amministrativa - con proposte
concrete da presentare entro
settembre e possibile allargamento
dei tavoli alle categorie economiche
e imprenditoriali, nonché la
richiesta al governo di aprire un tavolo
sulla «vertenza Toscana». Anche
Cgil, Cisl e Uil hanno difeso la
concertazione - «l'accordo è una
risposta importante per evitare
che la nave affondi e rendere più
attrattiva e competitiva la Toscana»
- e attaccato Monti: «Occorre
dare anche speranza - ha detto
Riccardo Cerza, segretario toscano
della Csil - e la concertazione è
l'unica strada. E noi dobbiamo ripartire
dalle eccellenze pubbliche
e private che abbiamo». «Anche il
sindacato deve cambiare - ha aggiunto
Vito Marchiani, segretario
regionale della Uil - Ma insieme
alla Regione vogliano riappropriarci
delle politiche sui servizi, sul sociale,
industriali».
Mauro Bonciani
0 RIPRODUZIONE RISERVATA
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«Nessuna scorciatoia»
Anche Renzi
scarica Monti:
«Se vuol restare
deve candidarsi»
5 e Monti vuole gui-
({ dare il governo si
deve presentare alle elezioni
e prendere i voti. In una
democrazia è così. Altro sarebbe
inaccettabile». Matteo
Renzi, sindaco di Firenze
e «rottamatore» del Pd,
intervistato da Europa,
spiega che i mercati, a suo
avviso, non temono che dopo
il 2013 non ci sia più
Monti a palazzo Chigi.
«Non credo - prosegue
Renzi - che il prossimo presidente
del consiglio possa
essere nominato come fu
nominato Monti, sulla
scorta dell'emergenza economica.
Deve tornare la politica,
e penso che bisogna
fare di più e meglio di Monti».
Detto questo per Renzi
il documento di 15 esponenti
Pd che assume l'agenda
Monti come impegno
per il 2013 è «molto interessante.
Molto. Penso che sia
in linea con il Pd che tutti
noi abbiamo sognato, un
partito aperto, democratico
e fondato sulle primarie.
Vedo un trait d'union
fra il documento dei 15 e il
Lingotto. Direi che è un ottimo
punto di partenza».
Insomma, il rottamatore
non critica tanto la linea
tenuta da Monti quanto il
fatto che, dopo le elezioni
del 2013, non si faccia da
parte. Il giorno dopo le parole
del governatore Enrico
Rossi, che aveva detto
chiaramente no a una
«grande coalizione» post
elettorale con ancora Monti
presidente del consiglio,
il sindaco di Firenze chiude
la porta a Monti, anche
se con motivazioni diverse.
Se il niet di Rossi appare
come la voglia di un
cambio radicale di linea
per la guida del Paese, il no
di Renzi è sulla persona,
non sulla linea politica. Insomma,
il rottamatore vorrebbe
guidare in prima persona
il Paese e non gradisce
intralci. Anche per questo
torna a parlare di primarie:
«Bersani ha detto
che si faranno. Se non sono
il 14 ottobre saranno il
14 novembre, è lo stesso.
Purchè siano vere, aperte.
Senza gli albi di D'Alema e
Marini».

J
Pdl: Toscana ostaggio della bagarre nel Pd
Magnolfi: minata la credibilità di Rossi. Fuscagni: mollato dai grandi elettori. Nascosti: è scontro su tutto
/ questo punto la guerra
/A dentro al Pd è dichiarata
e senza esclusione di colpi.
Rossi si trova di fronte a nodi
politici che deve affrontare e
sciogliere, se non vuole restarne
travolto». Questo il commento
di Alberto Magnolfi, capogruppo
del Pdl, alle bordate politiche
del primo cittadino di Sesto
Fiorentino nei confronti del governatore
Rossi. Magnolfi sottolinea
che «ormai viene contestata
dal sindaco Gianassi e da
quanti la pensano come lui, la
stessa credibilità personale e politica
del Presidente della Regione.
La Toscana non può rimanere
ostaggio di questa bagarre.
Sono in gioco scelte fondamentali
per il futuro della nostra Regione:
dall'aeroporto, all'assetto
urbanistico della Piana, dalle
problematiche ambientali, alla
gestione idrica e dei rifiuti, dal
sistema della mobilità, alle questioni
dello sviluppo economico
e dell'occupazione». Il capogruppo
del Pdl ricorda poi che
«Rossi ha timidamente accennato
alla necessità di aprire una
nuova fase nel governo della Regione.
È arrivato il momento di
capire se ne ha davvero l'intenzione,
la capacità e la forza»,
conclude Magnolfi. «Dispiace
constatare che Firenze e il suo
aeroporto continuino ad essere
un campo di battaglia per il regolamento
di conti tra le diverse
anime del Pd e della sinistra toscana»,
interviene Stefania Fuscagni
(Pdl), portoavoce dell'opposizione
a Palazzo Panciatichi.
«La verità vera è che sulle
questioni centrali e dirimenti
per lo sviluppo della Toscana il
presidente Rossi non solo non
ha, di fatto, più una coalizione
che lo sostiene ma rischia di
non avere con sé neppure più
tutto il Pd», prosegue Fuscagni
che spiega: «Lo stato confusionale
è ormai sopra il livello di
guardia. Mi auguro che presto
Rossi ci faccia sapere davvero
se ha o non ha una maggioranza
capace di prendere decisioni
sulla base del programma elettorale
che lo ha visto eletto nel
2010 e degli impegni sempre
più solitari che prende con il territorio
ed i cittadi-
ni. Certo è che i
`grandi elettori' della
Piana hanno ormai
lo hanno mollato,
aprendo un altro
capitolo dell'implosione
del Pd toscano.
Spiace dirlo
ma siamo ormai
senza un governo
regionale», conclude
Fuscagni. «Le
parole di Gianassi
sono la dimostrazione
che la maggioranza
che gover-
na la Toscana non
esiste più, almeno in provincia
di Firenze. Ancor più se associate
a quanto già detto dall'assessore
Marson sullo sviluppo dell'aeroporto
di Peretola», dice il
consigliere regionale, Nicola Nascosti
(Pdl). «Contestualmente
con la scelta di Gianassi di rifiutare
l'incarico di presidente dell'autorità
idrica della Toscana il
Pd trasferisce le lotte che lo devastano
al suo interno sulla co-
Manciulli
e Bugli (Pd)
difendono
il presidente:
«Travalicati
i confini
del corretto
confronto»
wb6i; , , ,
Per il centrodestra in consiglio regionale la Toscana è ostaggio del Pd
sa pubblica - conclude Nascosti
-, facendo irresponsabilmente
pagare le conseguenze della sua
intima incoerenza ai cittadini
toscani. E ci domandiamo: sui
rifiuti cosa succederà».Per
Gian Luca Lazzeri, consigliere
regionale della Lega Nord all'interno
del Pd (e non solo) «ha inizio
una resa dei conti che potrebbe
portare a una crisi nel
Governo della Regione Toscana,
mettendo a serio rischio la
legislatura». In soccorso di Rossi
intervengono invece Vittorio
Bugli e Andrea Manciulli, rispet-
tivamente capogruppo
Pd in Consiglio
regionale: «Certi toni
e alcune parole
utilizzate nei confronti
di Enrico Rossi
travalicano abbondantemente
i confini
del corretto confronto
e suonano
inadeguate, inopportune,
a tratti offensive,
anche in considerazione
dei rispettivi
ruoli istituzionali
per cui ci sarebbe bisogno
di maggior riguardo».
Infine sulla
questione aeroportuale intervengono
intanto i consiglieri regionali
del Pd Nicola Danti, Eugenio
Giani e Gianluca Parrini:
«A Rossi ribadiamo tutto il nostro
sostegno e la disponibilità
per accelerare l'iter di approvazione
della variante al Pit che
determini finalmente un'accelerazione
della sua realizzazione,
fondamentale per lo sviluppo
dell'aeroporto».
GuerraPiaoa-Reginnr
(SmussL•Roadarm ..
uQetimané fidncia in liil : .

I COMMENTO
di LUIGI CAROPPO
IL BENE COMUNE
DIMENTICATO
`'ELLE acque melmose di
un profondo e
inquietante conflitto
istituzionale e politico (c'era
una volta ilPd) annega il
valore del bene comune e delle
scelte condivise.
Il sindaco di Sesto Fiorentino,
Gianni Gianassi, dice no alla
presidenza di un ente idrico
regionale e spara parole di
fuoco in una lettera che sa
tanto di volontà di liberare
sentimenti covati chissà da
quanto tempo, contro il
governatore Enrico Rossi.
Esi badi bene che stavolta non
siamo difronte alla ennesima
polemica sul tema aeroporto e
dintorni, ma ad una frattura
docilmente sanabile vista la
scelta, messa nero su bianco,
del sindaco di Sesto, di
puntare il dito sul presidente
della Regione. Frattura
istituzionale appunto, ma
anche evidentemente simbolo
di quanto il Pd toscano si stia
annodando su se stesso fino a
rischiare di strozzarsi con le
proprie mani. Il brutto è che
nel conflitto rischiano di
rimanere stritolate le scelte,
quelle che i cittadini chiedono
da tempo, come gli
imprenditori e le città che
vogliono svilupparsi: che fine
farà, se questo dovesse
confermarsi l'andazzo, lo
sviluppo dello scalo
dell'aeroporto di Peretola?
[Segue a pagina 31

IL BENE COMUNE
[SEGUE DALLA PRIMA]
IL SINDACO di Sesto
Fiorentino, anche con queste
ultime parole al veleno, ha
voluto ribadire la difesa strenua
del suo territorio . Insomma
paladino della sua gente e di un
metodo, quello del confronto, che
secondo lui è morto prima di
nascere con la Regione. Se
prima era a capo del gruppo dei
sindaci pasdaran contro
l'aeroporto, adesso si è preso
anche i galloni in "battaglia".
Nel frattempo il governatore
Rossi aveva incassato, dopo il
difficile parto della scelta sulla
pista convergente, anche la
titubanza dell'assessore
all'Urbanistica Marson. Se lo
scenario politico e
amministrativo continua così la
palude delle acque melmose
tracimerà annegando il valore
delle scelte condivise e quello che
dovrebbe essere l'obiettivo di ogni
amministratore lungimirante: il
bene comune.
Luigi Caroppo

Spending review
se la regione
si unisce
e dice la sua
LI NTERVENTO
SUSANNA CEN NI*
L'APPELLO DEL PRESIDENTE
DELLA PROVINCIA Di SIENA
SIMONE BEZZINI NON PUÒ CHE ESSERE
RACCOLTO. E non solo il suo. In
questi giorni molti sindaci stanno
nuovamente facendo i conti con
possibili nuove chiusure degli uffici
postali, molti altri mi hanno inviato
le simulazioni dei tagli che le
singole amministrazioni si
troverebbero ad affrontare in
termini di personale e di servizi, già
dai mesi prossimi. Le ricadute sulla
Regione Toscana sono state rese
note pubblicamente dal Presidente
Enrico Rossi. Si tratta di dati che
devono essere letti e analizzati
attentamente, per provare a tirare
una somma dell'insieme di tutti gli
effetti. Il testo della spending
review va migliorato e corretto: lo
stesso Bersani lo ha dichiarato con
chiarezza. Sono convinta che
potrebbero esserci alcuni margini
di intervento ulteriore, soprattutto
su alcune strutture ed enti dello
Stato, che non vengono
pienamente toccati (penso alla
pletora degli enti agricoli nazionali,
mentre, al contrario, si interviene
su Inran e Agea). Certo non
dobbiamo mai dimenticare le
ragioni che hanno portato il nostro
Paese in questa situazione. È bene
tenere presente che alcune misure
sono state rese necessarie - dopo
anni di immobilismo, miopia e
sottovalutazioni della coppa
Berlusconi/Tremonti- per evitare
che l'Italia precipitasse
definitivamente in una situazione
irrecuperabile del bilancio dello
Stato, ma sappiamo anche che se
l'economia reale non riprenderà a
crescere, i tagli e i sacrifici richiesti
rischiano di risultare insufficienti
se non addirittura inutili.
*parlarnentare Pd alla Camera
SEGUE A PAG.9

Spendïng review
se la regione
si unisce
e dice la sua
UI NTERVENTO
SEGUE DA PAGINA 27
LA CRISI ECONOMICA E LE RIFORME
NECESSARIE , SOPRATTUTTO
QUELLE PESANTI, hanno però bisogno
di un grande investimento in tenuta
e coesione sociale. E impensabile
che un Paese resista con un tasso di
disoccupazione che viaggia verso
1'11 % se non ci sono gli strumenti
per "ammortizzare" questa
situazione. Non parlo solo di cassa
integrazione, ma mi riferisco alle
imprese e ai servizi sociali, per cui
parlo di nuovo di sviluppo. In
questo senso il ruolo fondamentale
che Comuni, Province e Regioni
hanno svolto e svolgono nei
territori è fondamentale attraverso
la funzione "orizzontale" svolta
dagli enti locali, che rischiano di
scomparire del tutto e su cui alcuni
attenti osservatori hanno
autorevolmente scritto in questi
giorni. Per capirne il ruolo di
fondamentale presidio democratico
e di salvaguardia dei territori, basta
ricordare i numerosi tavoli di crisi
tenuti dalle Province, che hanno
consentito contratti di solidarietà in
molte aziende in crisi, fino alle
risposte dei Comuni verso le nuove
povertà che oggi riguardano tante
nostre famiglie a cui è
improvvisamente cambiata la vita.
Penso, insomma, a tutti quei
virtuosi e importanti tentativi dei
nostri enti locali di guardare a
nuovi orizzonti di sviluppo: da Siena
CarbonFree, ad alcuni progetti
innovativi nati in Toscana nel
settore agroalimentare e delle
energie rinnovabili, che
inevitabilmente si fermeranno,
provocando l'arresto anche di tutte
quelle imprese che ci hanno
creduto.
Nessuno può negare la necessità
di un riordino istituzionale, che
porti a un superamento di forme
intermedie di gestione e di attività.
Questa strada, in gran parte, era già
stata aperta positivamente, ma la
sola logica dei tagli senza una seria
azione di allocazione di competenze
e responsabilità di governo dei
territori, rischia di trasformarsi in
una mera operazione di
ri-accentramento, archiviando
definitivamente ogni ragionamento
federalista e di vicinanza a cittadini,
imprese, peculiarità e vocazione di
quelle che per anni sono state
definite '"Le Toscane". La
riorganizzazione delle Province,
infatti, non può essere affidata alla
banale e rigida contabilità di
abitanti e superfici, senza una
discussione politico-amministrativa
approfondita.
L'analisi della spending review
partirà dal Senato, ma la
discussione sta già riguardando
tutti noi. I tempi saranno stretti, si
tratta di un decreto. Io credo che la
Toscana, forte della sua esperienza
e delle scelte operate nella sanità e
in altri settori, già in tempi non
sospetti, debba provare a fare la sua
parte. Per questa ragione voglio
lanciare con forza una proposta che
porti Regione, parlamentari e
amministratori locali a unirsi per
far squadra, entrando nel merito
del provvedimento, e facendolo in
tempi brevi e utili alla discussione
parlamentare. Tutto ciò, sono certa,
rappresenterebbe un utile
contributo non solo per raccogliere
i giusti allarmi, ma anche per
esercitare pienamente quella
funzione di governo che i cittadini
ci hanno a vario titolo chiesto di
svolgere. SUSANNA CENNI

Pochi,giorni di ferie per i politici
Estate all'insegm
de, 4í impegni lavoratM
per Reiv.i e ossi
FIRENZE
Poche vacanze e molto lavoro per il governatore
della Toscana. Per Enrico Rossi si
prospetta un agosto intenso, tanto da far
sapere ai più stretti collaboratori che è sua
intenzione rimanere nella sede della, presidenza
della Regione. Rossi si ritaglierà solo
qualche giorno di relax in una località di
mare toscana. Poche vacanze anche per
Matteo Renzi . Il sindaco di Firenze per
ora ha fissato solo una settimana di mare
in Versilia ad agosto, dove si recherà con la
famiglia. Per il resto rimarrà al lavoro a
Palazzo Vecchio, per affrontare i vari dossier
sulla sua scrivania. 4

%VenLre ,,Vlonlezencolo srnerrglia le srre arrnc. anche Oscar Gcar1n%no ha deciso di. candcdarsi
In aumento l'offerta di liberali
Si diversifica il ventaglio politico per i moderati italiani
DI GOFFREDO PISTELLI
alla fine anche Oscar
Giannino scese in
campo. Ieri, dal pulpito
radiofonico della Confindustria
dal quale bastona
spesso il governo di
Mario Monti per la
pressione fiscale e
da dove sferza gli
ascoltatori mandando
in onda,
associato alla notizia
degli spread
crescenti, «This is
the end» dei
Doors, che,
tradotto in
italiano vuol
dire proprio
«Questa è la
fine», Giannino
ha detto
che anche
lui sarà sulle
liste delle
elezioni politiche
nella
primavera
del 2013.
Non ha detto
esattamente
«mi candido»,
aggiungendo
anche che il
suo ruolo di
conduttore in
quel momento non gli consentiva
di entrare in dettagli, ma
ha fatto capire che «Sedizione
liberale», il rassenzblement ultralaico
riunitosi sabato scorso
a Firenze, sarà della partita
elettorale con una piattaforma
politica che farà perno sulla
diminuzione delle tasse e
l'arretramento dello Stato
in economia e della vita
pubblica, nel più tradizionale
stile liberista.
Idee sulle quali fanno
quadrato i compagni di
(äscaó' GËa8181Ï81tì
viaggio fioren-
tini: dall'exradicale
Marco Taradash
al
liberale
storico
A r -
turo
Diaconale,
d a i
pidiellini
in libera
uscita GuidoCrosetto
e Piergiorgio
Strac -
quadanlo,
a una
pattuglia di ex-repubblicani
come lui, da Davide Giacalone,
giornalista, a Paolo Amato,
senatore berlusconiano
in rotta con Denis Verdini.
Che Giannino stesse covando
qualcosa s'era capito da mesi:
da quando cioè aveva abbandonato
lo stile vivace, ché il
temperamento non si azzera,
ma comunque misurato delle
sue trasmissioni per passare
a una tribuna urlata, quasi
sgarbiana. Le sue grida contro
lo «Stato ladro» o lo «Stato
drogato di tasse» da mandare
a «disintossicarsi da Muccioli»
erano diventati tormentoni,
molto commentati sui socialnetwork
fra il serio e il faceto.
Tanto che, quando il premier
Monti s'era sfogato sui «poteri
forti» che lo avevano abbandonato,
molti avevano pensato ai
toni antigovernativi di Giannino
alla radio di cui Giorgio
Squinzi è l'editore.
Dunque l'offerta politica per
i moderati italiani si riempie
d'un altro marchio, lo scaffale
degli elettori idealmente liberali
d'un altro prodotto.
La domanda, a questo punto,
è se non risulteranno un po'
troppi, e se la sinistra, ricompattata
dal minacciato ritorno
di Silvio Berlusconi alla
politica attiva, non s'accinga a
vincere a mani basse.
Perché la scelta desso comincia
ad essere ampia e variegata.
C'è ovviamente il Pdl,
corroborato o indebolito che sia
dal ritorno del suo fondatore, e
ci sono i terzopolisti Udc-Api-
Fli, appena accasati con Pier
Luigi Bersani e col Pd, in
un'alleanza che però il ritorno
del Cav potrebbe sbilanciare
troppo a sinistra e quindi rendere
impraticabile. Ci sono le
truppe di Luca Cordero di
Montezemolo , che da un anno
smerigliano le armi di guerra
confidando nell'eclissi di B. E,
volendo, per chi vive a Nord, ci
sarebbe anche la Lega rimessa
a nuovo e col faccione più credibile
di Bobo Maroni.
Senza dimenticare che per
molti moderati potrebbe non
essere scandaloso scegliere
Beppe Grillo e le sue liste.
Proprio l'ultimo giro di valzer
berlusconiano, il «vado e torno»
di Pier Ferdinando Casini, le
incognite padane e montezemoliane,
potrebbero spingere più
di un elettore sensibile alle battaglie
anticasta e rassicurato da
certi toni antipiddini del comico
(leggi il no alla cittadinanza
italiana per i figli degli immigrati)
a barrare sulla scheda il
simbolo del M5s. Fantapolitica?
Forse. Come lo sembravano certi
scenari che eppure si sono verificati
dalla caduta del governo
Berlusconi in poi.
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Economia

Sergio Cofferati si è seduto su
tutte e tre le sedie del tavolo di
concertazione: su quella del sindacalista,
dell'amministratore e
del politico. Da sindacalista ha
concertato e portato in piazza milioni
di persone, ad esempio per
la riforma dell'articolo 18, discussa
per anni da politici e sindacati,
ma diventata legge solo con il
governo dei tecnici. Poi però da
sindaco di Bologna, nonostante
una campagna elettorale che ha
ruotato molto attorno al tema
della partecipazione, ha mostrato
un piglio decisionista attirandosi
le critiche della sinistra e degli
stessi sindacati.
Cofferati forse allora ha ragione
Monti...
«Quelle di Monti sono parole
gravi e senza fondamento. La
concertazione dovrebbe
addirittura
essere riproposta e
ripartire».
In tempi di
guerra bisogna
decidere, i vecchi
schemi non reggono
più.
«Guardi che è
Sergio Cofferati
«Qitcsli accordi
hanno salvato
i Paese dal crac»
con la concertazione
che l'Italia si è
salvata dal baratro.
Nel '93, grazie
a sindacati e Confindustria,
il governo
Ciampi consentì
al Paese di centrare
gli obiettivi
di Maastricht, nell'incredulità
di
Monti. Fu ridotta l'inflazione che
era a due cifre, si ridusse il debito
e iniziò una fase virtuosa che
consenti l'ingresso nella moneta
unica dell'Italia».
Guarda caso un altro governo
tecnico. Troppo difficile per
la politica prendere decisioni
scomode o troppo stringente il
consociativismo sociale che negli
anni ha impedito azioni di
governo efficaci?
«Andiamo per gradi. Intanto
gli accordi del '93 furono preparati
prima che dal governo Ciampi,
dall'esecutivo guidato da Amato,
è con lui che si definì il quadro di
insieme. Io credo che quello sia
stato uno dei periodi più virtuosi
dell'Italia nel rapporto tra parti
sociali, economia e politica. Credo
che quel periodo andrebbe
imitato, non giudicato senza argomenti
e soprattutto ignorandone
i risultati straordinari».
E il consociativismo? Vuole
dire che non esiste?
«II consociativismo non c'entra
nulla con la concertazione, anzi
è stata la concertazione a permetterne
il superamento».
Bersani, ci ha messo 24 ore a
prendere posizione dopo le parole
di Monti. A Firenze c'è un
sindaco che la concertazione la
vede come il fumo negli occhi,
in Toscana il presidente della
Regione ha firmato un patto sulla
concertazione con i sindacati.
Rossi è stato più rapido di
Bersani nel rispondere a Monti.
Siamo al solito Pd diviso su tutto?
«Non mi pare che il Pd sia diviso
e 24 ore per rispondere
credo
sia un tempo di
reazione fisiologico.
L'uscita di
Monti poi mi sembra
così fuori luogo».
Cofferati, nel
Pd qualcuno è
convinto che ti
premier voglia
separare il
«suo» partito
dal «suo» sindacato,
la Cgil.
«Per me Monti
ha solo paura della
concertazione.
Ha paura di un
modello di rapporti
e relazioni che lo costringa
alla discussione preventiva. La
concertazione non prevede diritto
di veto per nessuno, ci sono regole
e tempi ben definiti. L'applicazione
delle norme è già di per
se una garanzia».
Lei a Bologna - pensiamo alla
ordinanza anti movida che
portò i commercianti in piazza,
o allo sgombero delle baracche
sul fiume Reno - è stato un sindaco
decisionista. F una contraddizione?
«Sulle materie proprie della
concertazione ho sempre discusso
preventivamente con le parti
sociali. Poi ci sono cose che sono
diretta responsabilità del sindaco
che allora deve decidere».
A. Gag.
O RIPRODUZIONE RISERVATA

Lit In manette anche il direttore dei personale. Altra dichiarazione di fallimento, dal tribunale torinese
e
Il sindaco fine ingloriosa di un progetto. Il M.: voi l'avete sostenuto
LIVORNO - Dopo quello di Livorno,
anche . il Tribunale di Torino ha
dichiarato il fallimento della De Tomaso.
La parola. fine sulla vicenda si
scrive mentre un'indagine condotta
dalla Procura torinese ha portato ieri
all'arresto di Gianmario Rossignolo
(nella foto il proprietario di De Tomaso
che aveva rilevato la ex Delphi a
Livorno) e dell'ex direttore del personale
Claudio Degrate oltre che del
professionista di Bergamo Christian
Limonta che secondo l'accusa avrebbe
avrebbe perfezionato «una frode
particolarmente sofisticata» ai danni
del Ministero del Lavoro con una fidejussione
fasulla. Ora si tratta di capire
se il Tribunale fallimentare di
Torino chiederà il regolamento di
competenze alla Cassazione, che dovrà
quindi decidere quale dei due tribunali
porterà avanti il fallimento,
oppure se invierà la sentenza a Livorno
per far procedere quest 'ultimo.
«Avevamo già messo in conto che
la magistratura si sarebbe mossa -
dice Enrico -Pedini della Fiom Cgil di
Livorno che ha seguito i lavoratori
fin dall'inizio del calvario - dopo
aver osservato da vicino l'opacità
dei comportamenti dell'azienda. Per
fortuna c'è stato il fallimento, almeno
abbiamo finalmente un interlocutore,
il curatore fallimentare Paolo
Carotti, un punto di riferimento con
cui possiamo interloquire . Lunedì
definiremo il passaggio dei lavoratori
da cassa integrazione per crisi a
quella per fallimento». Tradotto, 12
mesi più 6 di ammortizzatori sociali,
in attesa che vengano definite le modalità
di ingresso dei lavoratori nella
procedura fallimentare per capire come
recuperare Tfr e alcuni stipendi.
Sono 132 i dipendenti della ex Delphi
rilevati dalla De Tomaso , la sede
legale è a Livorno , più gli oltre goo
di Torino che contano sul volontariato
di una dipendente amministrativa
livornese che ogni mese manda il
file dei lavoratori all'Ines per la riscossione
della cassa. «E una ex dipendente
che per senso di responsabilità
ha continuato a lavorare per
consentire a tutti gli operai di riscuotere
la cassa». Un fallimento partito
dai 6oo mila euro richiesti da due creditori,
Synopsis Consulting e Compass
Group, per un'azienda che a Livorno
non ha iniziato la produzione
e non ha neanche la proprietà di un
capannone.
«Una notizia che rende ingloriosa
la fine di un percorso nel quale abbiamo
cercato di trovare tutte le occasioni
per portare al lavoro gli ex dipendenti
Delphv>, dice il sindaco di
Livorno Alessandro Cosimi che ieri
ha chesto di nuovo al ministero dello
Sviluppo economico, un tavolo
sulla reindustrializzazione della ex
Delphi. Mentre l'assessore regionale
al lavoro Gianfranco Simoncini auspica
«che l'indagine faccia piena
luce su una vicenda che ha
prodotto costi sociali rilevanti,
evidenziando comportamenti intollerabili
che, se confermati dovranno
essere perseguiti con durezza»,
Marco Taradash, consigliere
regionale Pdl, accusa: «Vedo
che con una certa impudenza
sia Regione che Comune prendono
le distanze da un'operazione
lungamente e lautamente finanziata,
nonostante vi fosse chi, come
me, denunciava la vacuità
del progetto industriale».
Enrico Paradisi

Regione Definiti i fondi, ma Magnolfi (centrodestra): sono solo briciole
Il piano Prato? Vale 200 mila euro
PRATO - A fianco alla casella
«Piano per Prato», nella legge finanziaria
regionale licenziata mercoledì
pomeriggio, ci sono 210
mila euro. Se si contano anche i
380 mila iscritti a bilancio per il
«rilancio del comparto pratese»
gli stanziamenti dedicati alla città
tessile dalla giunta toscana arrivano
a quota 59o mila euro. Per la
prima volta il «progetto Prato»
mette benzina nel suo serbatoio.
il piano, una serie di azioni tese
all'emersione del nero (soprattutto
in riferimento alla comunità cinese)
e al rilancio del distretto in
crisi, è stato voluto fortemente
dal presidente della Regione Enrico
Rossi (Pd). Il governatore lo ha
ideato e caldeggiato sin dalla campagna
elettorale che ha preceduto
la sua elezione. Lo stanziamento
in finanziaria segna dunque un
La Provincia
Lamberto Gestri:
«Importante,
dimostra
l'attenzione
della Regione»
punto di arrivo politico, oltre che
un punto di partenza fattuale per
il progetto. La cifra iscritta a bilancio
si presta però a letture discor
danti. Mentre gli industriali pratesi
preferiscono «non commentare»
perché vogliono «approfondire
la questione nel corso degli incontri
con i rappresentanti della
giunta fissati nei prossimi giorni»,
il presidente del gruppo regionale
Pdl Alberto Magnolfi attacca
Rossi bocciando lo stanziamento.
«Nella finanziaria regionalespiega
Magnolfi '- ci sono solo
briciole per Prato. Sull'asse Firenze,
Pontedera, Livorno e Pisa, invece,
arrivano decine di milioni.
E evidente che a Prato sono stati
riservati solo cinquecento mila
euro, i numeri parlano chiaro».
Di tutt'altro avviso il presidente
della Provincia di Prato Lamberto
Gestri (Pd): «Credo sia un passo
importante, che segna la disponibilità
della Regione e la sua considerazione
per questa città. Questi
- spiega Géstri riferendosi allo
stanziamento - sono i primi
soldi. In futuro ci sarà la possibilità
di partecipare a tanti bandi europei.
Le azioni per Prato sono un
pacchetto che possiamo e dobbiamo
sviluppare insieme». -
Giorgio gernardini
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RINNOVATO ANCHE IL CDA
Ricci nuovo presidente
del Centro per la Moda
L• imprenditore e stilista fiorentino Stefano
Ricci è il nuovo presidente del
Centro di Firenze per la Moda Italiana, l'associazione
pubblico-privata che controlla,
tra gli altri, Pitti Immagine ed Ente Moda
Italia ed è tra i soci fondatori del Polimoda.
Il presidente è stato nominato ieri mattina
nel corso dell'assemblea dei soci e si insedierà
in occasione del prossimo consiglio
di amministrazione in programma entro il
mese di luglio. Ricci subentra ad Alberto
Pecci che ha guidato il Centro per un triennio,
da giugno 2009 fino a giugno 2012.
Insieme al presidente è stato nominato anche
il nuovo consiglio
di amministrazione
, che ve- /
de la conferma di
Paolo Bastianello,
Brunello Cucinelli,
Ferruccio Ferragamo,
Vasco Galgani
e Carlo Longo.
Le nuove nomine
sono per An- Lo stilista Stefano Ricci
drea Cavicchi, Fabrizio
Fabrizi, Marcello Gozzi, Luca Lotti e
Gianfranco Simoncini, assessore alle attività
produttive della Regione Toscana. A nome
dei soci, il presidente della Camera di
Commercio Vasco Galgani ha formulato i
migliori auguri a Stefano Ricci e ha ringraziato
i consiglieri uscenti Giacomo Billi,
Stefano Borsini, Ambrogio Brenna, Piero
Peroni e Anselmo Potenza. Sempre ieri, infine,
Federica Grassini è stata nominata
nuovo presidente regionale Federmoda
Confcommercio, sindacato che raggruppa
gli imprenditori dell'abbigliamento, calzature,
pelletterie e articoli sportivi.

BIANCHINI PONE QUATTRO «DOMANDE-SALVEZ ZA». E INTANTO LA LEGA RICHIAMA L'AGCOM
«Possibile la gestione con l'Unione dei . Comuni»
QUATTRO domande per tentare di trovare
una risposta alternativa ai paventati tagli di 33
uffici postali della provincia, ritenuti «diseconomici»
e perciò a rischio. Le ha poste Marcello
Bianchini della lista civica «La Sveglia/Poche
chiacchere» di Arcidosso in una lettera ai sindaci
dell'Unione dei Comuni. «Anziché invocare
un soccorso che non arriverà o rinunciare fin da
subito a lottare - scrive Bianchini - cerchiamo
di analizzare la questione, che va affrontata
come problema nazionale ma con riflessi locali.
E ne va tentata la soluzione a livello di Unione
dei Comuni». E qui Bianchini pone quattro domande,
convinto che dalla risposta ad ognuna
possa arrivare un'opportunità o quanto meno la
possibilità di azioni concrete per salvare gli sportelli
postali a rischio. Anzitutto, Bianchini si domanda
«Quanto costa a Poste Italiane il servizio
attualmente svolto nelle sedi da smantellare». In
secondo luogo: «Quale tipo di servizio viene attualmente
garantito e come potrebbe essere modificato
con criteri ispirati al risparmio intelligente».
E ancora: «Quanto potrebbe costare il
servizio se venisse cogestito da Unione dei Comuni
e Poste Italiane dopo avere verificato che
questa ipotesi è legalmente praticabile». Infine:
///;;/ Ld'i
«Quale impegno di spesa Poste Italiane sarebbe
comunque disposta ad assumere per garantire
un servizio concordato, da organizzare con criteri
di spesa ragionati e compatibili». Domande a
cui Bianchini chiede al Comune di Arcidosso
una «sollecita risposta, comunque entro trenta
giorni», consapevole che occorre trovare soluzioni
in tempi brevi, prima che dall'altro possa calare
la scure dei tagli su servizi che, in comuni come
quelli amiatini, difficilmente raggiungibili e
dove la popolazione è rappresentata in gran parte
da anziani, il problema della chiusura degli uffici
postali può avere risvolti preoccupanti sotto
il profilo sociale, oltre che dei servizi.
E INTANTO Lega Nord, con il consigliere regionale
Gian Luca Lazzeri, ammonisce: «Oltre
che inaccettabile, il taglio degli sportelli potrebbe
far perdere a Poste Italiane uno dei requisiti
necessari per mantenere l'affidamento del servizio
da parte dello Stato. Chiedo all'Autorità per
le Garanzie nelle Comunicazioni di battere un
colpo facendo presente, fin da subito, al Ministero
dello sviluppo economico e a Poste Italiane,
che questa scelta potrebbe far perdere all'azienda
l'affidamento del servizio».

1 agìtano
iindustriali
«Valutare bene»
OSVALDO SABATO
osabato@unita.it
La mazzata sui conti della Toscana è
tremenda: la spending review del governo
comporta tagli nel 2012 dai
100 ai 120 milioni di euro. Nel dettaglio
la sanità avrà 50 milioni in meno
e tra i 50 e i 70 sulla spesa della
Regione. Il bilancio è già stato decurtato
da 2,2 miliardi a 1,7.
«La somma Tremonti e Monti ci
costringe a scalare montagne ripidissime
ma se la Toscana ha retto è perché
siamo sani e abbiamo sempre lavorato
bene» precisa il presidente
Enrico Rossi. Il faccia a faccia di mercoledì
pomeriggio fra i governatori
e il premier a Palazzo Chigi non è
servito a cambiare le carte in tavola.
Anzi Monti ha avvisato che i conti
della spending review non si toccano,
anche se si è detto disponibile al
confronto. Poco per i presidenti delle
Regioni.
Segnali preoccupanti che non sono
passati inosservati ai piani alti di
Via Valfonda, sede degli industriali
fiorentini. «Se vediamo le cifre in
senso assoluto, direi che siamo
preoccupati» spiega il presidente Simone
Bettini, a margine del Business
tutors della scuola di Scienze
aziendali «bisogna però analizzarle,
vedere dove possiamo incidere, sappiamo
benissimo che in tutte le cose
possiamo fare meglio, possiamo risparmiare
risorse, vediamo nelle
prossime settimane come questi 120
milioni di euro come vanno risparmiati
e su quali capitoli di spesa».
«Certo frequentando spesso la pubblica
amministrazione penso che si
possa fare meglio, questo non significa
buttare via la pubblica amministrazione,
ma sicuramente si può fare
meglio» aggiunge Bettini a proposito
delle sforbiciate che potrebbero
toccare gli sprechi pubblici.
Quanto allo sviluppo della città di
Firenze un argomento che tiene banco
è la nuova pista dello scalo aeroportuale
di Peretola. Per l'Enac la soluzione
migliore è la pista convergente
parallela (la 12/30), ipotesi
che alla Regione starebbe bene, ma
non ai sindaci della Piana, che hanno
chiesto una nuova verifica di impatto
sanitario sulla zona Aeroporto
di Peretola: i sindaci della Piana hanno
chiesto a Rossi una nuova verificadi
impatto sanitario «tenendo conto
anche degli impatti previsti dal futuro
termovalorizzatore e dalla terza
corsia dell'autostrada A/11». «Dopo
trent'anni che se ne parla, l'Enac
ha dato la ricetta su come fare. A
questo punto si tratta solo da decidere.
Osi fa, o no. Penso che sia sbagliato
continuare a perdere tempo. La
ricetta l'hanno data, chi deve fare la
torta ora la faccia».

CARLO VIVARELLI HA SCRI TTO A PROVINCIA E REGIONE PER CHIEDERE UN INTERVENTO
1 -1 r-9-9
Vívaío `
` Foresta S : « u n bando per garantire futuro»
ANCORA una volta sotto i riflettori
il futuro del vivaio di Maresca
nella Foresta del Teso. Struttura
della Regione e (finora) gestita
dalla Comunità Montana. A riportarlo
all'attenzione della popolazione,
della Provincia di Pistoia
e dello stesso ente governato da
Enrico Rossi è il marescano Carlo
Vivarelli (nella foto) con una lettera
indirizzata ai due enti . «Mi rivolgo
alle vostre due autorità dopo
il disastroso crollo della Comunità
montana - scrive Carlo Vi-
varelli - per chiedervi di intervenire
riguardo al futuro del vivaio
forestale di Maresca, lasciato a se
stesso . Negli anni scorsi era stato
messo in opera un bando di assegnazione
del bene in questione (rimasto
poi lettera morta, ndr). A
breve deve essere riproposto un
bando che possa riassegnare il vivaio
a delle forze produttive, così
da toglierlo dall'oblio. Potrebbe
essere destinato a più usi contemporanei:
sia vivaistico , sia scientifico,
sia turistico, sia come polo di
produzione di energie rinnovabi-
li». «Mi risulta- aggiunge Vivarelli
- che la Provincia di Pistoia
abbia acquistato migliaia di piantine
di faggio per la Foresta del
Teso, fatto questo che intenderebbe
che il nostro vivaio sia ancora
potenzialmente interessabile da
produzioni legate alla foresta».
Nell'augurarsi che gli enti possano
trovare una veloce soluzione,
Vivarelli sottolinea come il vivaio
potrebbe diventare anche opportunità
di lavoro per la gente della
montagna pistoiese.
Bar.Ca.

Paesi sul piede di guerra
peritagli agli uffici postali
Sale la protesta per l'ipotesi di chiusura di quattro sportelli nel circondario
((Così finiscono i paesi e si penalizzano soprattutto gli anziani, ci faremo sentire»
di Clara Larocca
EMPOLI
Il giorno dopo la notizia della
possibile scomparsa degli uffici
postali di Monterappoli, Granaiolo,
Querce e Massarella già si
leva la polemica. I residenti delle
frazioni del circondario che potrebbero
essere cancellate dalla
geografia postale non hanno certo
accolto la notizia con indifferenza,
ma già si infiammano e
sono a dir poco infuriati: «E una
vergogna - commenta indignato
Antonio Pannocchi, pensionato
di 69 anni, residente a Fontanella
- già ci hanno praticamente
tolto i treni, se chiudono
anche l'ufficio postale il paese è
finito. Bisognerebbe reagire con
una vera protesta, magari bloccando
il traffico, perché altrimenti
non ci ascolta nessuno».
A Fontanella, dove è ubicato
l'ufficio postale dove si recano
anche i residenti di Granaiolo, si
parla di convocare una riunione
con il sindaco, per discutere di
questo provvedimento, che andrebbe
a depennare degli uffici
che per quanto piccoli hanno comunque
un ampio bacino
d'utenza. Fontanella ha una popolazione
di circa un migliaio di
persone, a cui si aggiungono tutti
coloro che pur non essendo residenti
nella frazione usufruiscono
dell'ufficio postale per comodità:
«Io sono residente a Castelfiorentino
- spiega lido Scarselli,
pensionato di 74 anni che vive
a Granaiolo - e vengo regolarmente
alla posta di Fontanella
perché è a due passi. E poi è molto
più comoda, perché quella di
Castello è sempre piena. Ma come
me anche decine e decine di
altre persone».
E lo stesso vale per Monterappoli:
«Qui arrivano anche da Pozzale
e Martignana, perché è molto
più sbrigativo - dichiaraAntonio
Ferrato, che possiede alcune
proprietà nella zona di Monterappoli
- alle poste a Empoli ci
sono sempre duecento persone
e almeno due ore di attesa».
E il primo pensiero è chiaramente
rivolto agli anziani, che
costituiscono il grosso degli
utenti che ricorrono agli uffici
postali di Fontanella e Monterappoli.
«Qui c'è aria di protesta
- spiega Clara Brardi, barista del
circolo di Fontanella - perché togliere
l'ufficio postale significa
privare il cittadino di un servizio
fondamentale. E se si considera
che a Fontanella la popolazione
è prevalentemente anziana la
cosa si fa ancora più grave. Si
tratta di persone che spesso non
hanno la patente e che per spostarsi
dovrebbero quindi appoggiarsi
ad amici e parenti, che
non sempre sono disponibili».
Le fa eco Alice De Sanctis, barista
del circolo di Monterappoli:
«E chiaro che quando devono fare
dei tagli l'occhio cade subito
sui piccoli paesini. E vero che
questa posta è poco assistita, ma
per i pensionati che ne fanno
uso è essenziale. Noi non abbiamo
un buon collegamento con
Empoli, quindi se chiudono la
posta qui mi chiedo come faranno
tutti quegli anziani che non
hanno nessuno a cui chiedere
un passaggio anche solo per andare
a pagare una bolletta». Anche
Mauro Deboni, ex militare
in pensione, è piuttosto allarmato:
«La prima preoccupazione è
naturalmente quella della praticità.
Dover andare a Empoli per
un anziano è problematico. E
poi dover chiedere un passaggio
a un parente o a un vicino significa
anche essere costretti a dipendere
da qualcun altro e non
avere più autonomia nelle piccole
cose». Senza contare che cancellando
gli uffici dei piccoli centri,
si andrebbero ad accentrare
tutte le attività nelle sedi principali,
compromettendone cosi ulteriormente
l'efficienza.
(OR I PRO DUZ 10 NE RISERVATA
4
II Pd presenta
una mozione
II Pd ha presentato una mozione in
consiglio regionale : «Abbiamo
chiesto alla giunta - spiega il
capogruppo Vittorio Bugli - di farsi
promotrice verso Poste, delle
esigenze di mantenimento del
servizio e di valutare nuove forme
di collaborazione assieme alle
amministrazioni locali
nell'espletamento di alcuni servizi
essenziali, laddove la stessa
azienda sia intenzionata a non
proseguire nello svolgimento della
propria attività». II consigliere
comunale empolese Alessandro
Pampaloni (Pd), lancia un appello
per l'ufficio di Monterappoli:
«Sono certo che il sindaco e le
istituzioni sapranno mettere in
campo tutte le iniziative atte a
scongiurare la chiusura»..
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eplica:
«Si tr
di elenco»
D EMPOLI
«Si tratta soltanto di un impegno
preso con l'Agcom». Poste
Italiane precisa che l'elenco
degli uffici postali diseconomici,
nel quale figurano
anche quelli di Granaiolo,
Monterappoli, Querce e Massarella,
non è un piano di
chiusure. Almeno per ora.
«Ogni anno, in conformità
alle disposizioni del Contratto
di programma, Poste Italiane
deve inviare all'autorità
di vigilanza (attualmente
l'Agenzia per le garanzie nelle
comunicazioni, in precedenza
il Ministero dello sviluppo
economico), un report
sugli uffici postali e sulle
strutture di recapito che non
garantiscono l'equilibrio economico.
Il monitoraggio è
espressamente previsto dal
Contratto di programma anche
ai fini della sostenibilità
del servizio universale e del
sistema nel suo complesso».
Viene quindi stilato un elenco
degli uffici che non soddisfano
i criteri di economicità,
«ma che - sottolinea ancora
Poste - non risponde a un
piano di chiusure di uffici postali,
materia che eventualmente
andrebbe discussa
preliminarmente con gli enti
locali, il Ministero dello sviluppo
economico e l'Agenzia
perle garanzie nelle comunicazioni».
Infine Poste Italiane sottolinea
che «la diffusione della
rete è rimasta invariata, con
quattordicimila uffici postali,
grazie anche alla valorizzazione
di molti uffici trasformati
in autentici "centri servizi"
dove ottenere servizi postali
e finanziari ma anche
certificati anagrafici, visure
catastali, passaporti, servizi
per la salute, pagamento dei
ticket sanitari e permessi di
soggiorno per cittadini stranieri».
AntonioPanr>