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Sofistica Odissea - Alberto Beccari

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<strong>Sofistica</strong> <strong>Odissea</strong><br />

(I° classificata premio “La Rocca” Città di S. Miniato 1998)<br />

Un atto in tre scene. Opera sofisticata dove tutto è possibile se non dimostrabile. Penelope tradisce Ulisse convinta a far questo dal poeta Ovidio<br />

con le argomentazioni piacevolmente immorali dell'"Ars Amandi".<br />

PERSONAGGI:<br />

PENELOPE.<br />

ULISSE.<br />

MIRAGGIO: ÌIl prologo Pirandello (con cappellaccio inizio secolo). - La nutrice Euriclea (clamoroso copricapo femminile). - L'indovino<br />

Nostradamus (copricapo a sonagli). - Il figlio Telemaco (berretto da notte).- Il procio Minchia (copricapo a testa di maialetto). - Il poeta Ovidio<br />

(con serto d'alloro). ? La madre di Ulisse (con la maschera da scheletro) Alcinoo re dei Feaci (con la corona regale) - Il cane Argo (copricapo con<br />

orecchie pendule da segugio). - Il porcaro Cinedo (cuffietta con nastri rosa). - Il medico Strizzacervelli (copricapo a forma di fallo).- Iro il pitocco<br />

(con in testa un piatto da questua); - Il procio Antinoo (copricapo a forma di verme) ? Omero (con una penna d’oca in testa) il diavolo Asmodeo.<br />

(con le solite corna).*<br />

LA SCENA<br />

Indispensabile un tavolo all'estremità sinistra del palcoscenico, verso il pubblico. Sul tavolo sono posti i copricapo che, di volta in volta, Miraggio<br />

userà. Allo spegnersi della luce egli dovrà sempre trovarsi vicino al tavolo e, approfittando del buio, si poserà sulla testa or l'uno, or l'altro di<br />

quei copricapo per indicare il carattere del personaggio che rappresenterà al riaccendersi della luce. Le scene, i costumi, i silenzi ed i movimenti<br />

sono lasciati alla libera fantasia del regista.<br />

QUADRO PRIMO. (Miraggio e poi Penelope.)<br />

MIRAGGIO.:<br />

(Davanti al sipario chiuso, con in testa un cappellaccio inizio secolo. Al suo fianco un tavolo coi copricapo che indosserà, man mano,<br />

interpretando i vari personaggi che dovrà rappresentare.)<br />

Io sono il prologo ed ho avuto l'incarico di spiegarvi il vero essere di Miraggio, l'antefatto di quel che vedrete ed il significato del titolo.<br />

( Se la parte di Miraggio è interpretata da un solo attore.)<br />

Il primo è uno strano personaggio che un solo attore interpreta impersonando diversi ruoli. Voi vi accorgerete dei suoi cambiamenti, ad ogni<br />

spegnersi della luce, dal copricapo che indossa che vi parlerà della sua nuova natura, così come avveniva con le maschera nel teatro greco.<br />

(Se più attori interpretano la parte di Miraggio.)<br />

Il primo è uno strano personaggio che vari attori interpretano impersonando in modi diversi lo stesso ruolo. Dal copricapo che indosseranno, di<br />

volta in volta, si comprenderà la loro vera natura, così come avveniva con la maschera nel teatro greco.<br />

Io, con un cappellaccio inizio secolo, sono la prima di queste incarnazioni: il commediografo Pirandello e, con la mia abituale chiarezza, vi<br />

annuncio che state per assistere alla storia dell’eroico Ulisse e della casta Penelope sua moglie. In questa vicenda mi inserirò rappresentando<br />

(man mano che elenca i personaggi mostra il relativo copricapo o la relativa maschera) da prima la nutrice d’Ulisse Euriclea, con un clamoroso<br />

cappellino femminile, quindi, per ordine, l'indovino Nostradamus col copricapo a sonagli, il figlio Telemaco in berretto da notte, il procio Minchia<br />

con due palle sul capo, il poeta Ovidio incoronato d'alloro, la madre di Ulisse con la maschera da scheletro, Alcinoo con la corona regale, il cane<br />

Argo con le orecchie pendule da segugio, il porcaro Cinedo munito di un’espressiva cuffietta ornata di nastri rosa, il medico Strizzacervelli col<br />

copricapo a forma di fallo, Iro il pitocco con in testa una fondina, il procio Antinoo col copricapo a forma di verme ed infine il diavolo Asmodeo,<br />

naturalmente cornuto.<br />

La vita, spesso, ci mette davanti, in successione, alcuni esseri, ora contro di noi, ora a favore, che servono a dare agli avvenimenti lo spessore<br />

della verità Forse anche in voi può essere nato il dubbio che questi personaggi, che ci circondano ed ogni volta si presentano diversi dalla<br />

precedente, non siano altro che dei Miraggi. La nostra fantasia ce li fornisce ora piacevoli, ora odiosi, per quel che possono servire, a seconda del<br />

luogo o del tempo. Miraggi, dunque, anche nella commedia, che, per Ulisse e Penelope, assumeranno a volte l'aspetto di un personaggio, a volte<br />

quello di un altro e, via via, di tutti coloro che serviranno allo svolgersi degli avvenimenti. Se avrete la pazienza di seguire attentamente i fatti,<br />

vi accorgerete che ogni personaggio costruito dalla fantasia di Penelope e di Ulisse sembra spingerli fatalmente verso la soluzione finale. In<br />

confidenza, vi dirò che le persone, delle quali Miraggio assume, di volta in volta, le sembianze, li farà sembrare tali il demonio, a seconda della<br />

sua convenienza, per raggiungere i suoi scopi. Egli é sempre nemico della virtù ed attento a manovrare in modo tale per cui noi possiamo<br />

imputare i nostri errori al fato, e non al desiderio di soddisfare le nostre voglie. Il diavolo, infatti, nella commedia, si nasconderà ora nell'uno, ora<br />

nell'altro personaggio palesandosi solo nel finale. Là vedrete finalmente Asmodeo in carne ed ossa, perché, in quest'ultima interpretazione,<br />

Miraggio scoprirà la sua vera natura. Ma ora veniamo all'antefatto. La bella Elena, moglie del re Menelao, è fuggita con Paride, principe troiano.<br />

Per vendicare l'affronto, tutti i monarchi greci si sono riuniti in armi e dopo dieci anni sono riusciti a distruggere Troia. Ulisse, re di Itaca e<br />

marito di Penelope, è stato l'artefice principale della caduta della città, ma, passati altri dieci anni, la moglie fedele aspetta ancora il suo ritorno.<br />

Nella reggia di Itaca si sono istallati i Proci, giovani tanto nobili quanto dissoluti che, reputando Ulisse ormai defunto, chiedono a Penelope di<br />

rimaritarsi con uno di loro. Per fare pressione sulla sua volontà, sono venuti a vivere nella sua reggia dove dilapidano le sostanze di Ulisse<br />

facendosi mantenere di sana pianta, gozzovigliando e dandosi ad amorazzi ancillari. Naturalmente questa situazione rende nervoso anche<br />

Telemaco, figlio di Penelope ed Ulisse, che vede consumare le sostanze paterne e capisce che il matrimonio della madre lo escluderebbe dal<br />

trono e, forse, gli costerebbe la vita. La casta Penelope, desiderosa di mantenersi fedele al marito sta ingannando i Proci con una storiella<br />

puerile: prenderà una decisione non appena avrà terminato di tessere una maledetta tela che di giorno fa e di sera disfa. Il titolo "<strong>Sofistica</strong>" si<br />

addice alla commedia che, simile ad una lanterna magica, proietta immagini di cose bizzarramente combinate e di illusioni artistiche fantasiose;<br />

uno spettacolo, insomma, nel quale, anche se non dimostrabile, tutto è possibile e nel quale vedrete i personaggi in tempi anche<br />

apparentemente assurdi, quando e dove l'autore vorrà muoverli a suo piacimento. (Mentre Miraggio esce si spegne la luce in sala e si alza il<br />

velario. Miraggio rientra con un clamoroso copricapo femminile. Penelope è in scena.)<br />

MIRAGGIO.:<br />

Volevo parlarti, Penelope.<br />

PENELOPE.:<br />

Di nuovo qui Euriclea, vecchia servaccia? Vieni forse a ricordarmi ancora una volta il tuo figlioccio Ulisse? Dalle tue mammelle, fiele gli hai dato,<br />

non latte. Sia maledetto il giorno nel quale l'ho sposato!<br />

MIRAGGIO.:<br />

Attenta a come parli, potresti pentirtene al suo ritorno.<br />

PENELOPE.:<br />

Un suo ritorno dopo venti anni? Io credo che giaccia morto in fondo al mare con quei filibustieri dei suoi marinai. Troia è stata distrutta, ormai<br />

sono dieci anni e tutti i sopravvissuti hanno già fatto ritorno. Svegliati dalle tue illusioni vecchia nutrice bavosa.<br />

MIRAGGIO:<br />

Ora basta, esigo più rispetto.<br />

PENELOPE.:<br />

Credi che l’aver allattato Ulisse ti dia diritto a tanta confidenza? Stai al tuo posto Euriclea, o ti farò frustare dal più nerboruto e crudele dei miei<br />

servi.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Tu mi farai frustare, vero? Forse credi che non veda, nei tuoi occhi lussuriosi, gli sguardi di desiderio per i Proci? Moglie fedele dall'animo di<br />

puttana.<br />

PENELOPE.:<br />

Puzzi ancora dello sterco d’un tempo, bifolca volgare.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Dovrò, dunque, essere più gentile? Chiamarti cortigiana? Una parola ha il significato che ha, di per sé non è né buona né cattiva, né fine né<br />

volgare; sono gli sciocchi a renderla tale. Qualunque parola si usi tu, nel cuore, puttana sei e puttana resti.<br />

PENELOPE.:<br />

Ora hai superato ogni limite.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Io a Ulisse gli avevo detto di non partire, perche la sua troia l’aveva in casa, ma gli uomini sono tutti testoni.<br />

PENELOPE.:<br />

Brutta serva; chiamerò qualcuno per farti bastonare.<br />

MIRAGGIO.:<br />

E' tempo che io stronchi la tua rozza superbia, Penelope, fermati e stammi ad ascoltare. Tutti sanno che ho allattato il divino Ulisse e sono<br />

quindi la sua nutrice, ma nessuno conosce la verità vera, quella che si tace e si vorrebbe dimenticare. La vecchia regina, madre del tuo sposo,<br />

anche da giovane era una ripugnante e sterile anoressica.<br />

PENELOPE.:


Sterile?<br />

MIRAGGIO.:<br />

Brutta e sterile, sterile come una canna secca della palude! Nell’abito da sposa pareva uno scorfano avvolto in una tela di ragno; figurati come<br />

doveva essere nuda! Che tragica prima notte dev’essere stata. Povero re Laerte, con quella moglie! Meno male che aveva me, non faccio per<br />

dire, ricca di soda polpa ed esperta come una vera cortigiana che gliela davo a go-go. Più di un bastardo gli ho sfornato! Anche Ulisse è mio<br />

figlio.<br />

PENELOPE :<br />

Mio marito Ulisse, figlio di una baldracca!<br />

MIRAGGIO.:<br />

Baldracca io?. Quanti figli di re hanno avuto per padre uno stalliere! Quante sagge regine hanno così evitato la decadenza fisica e mentale di<br />

grandi dinastie. E ora tu vuoi trovarci da ridire se una volta tanto succede il contrario? E proprio in questo millennio nel quale tutti vanno<br />

blaterando di parità dei diritti? Una volta tanto lascia ad una baldracca il merito che le va dato, perché io ho salvato questa dinastia.<br />

PENELOPE.:<br />

Vuoi farmi credere che tutti furono così sciocchi da lasciarsi ingannare?<br />

MIRAGGIO<br />

Molti credettero e molti fecero finta, perché, come dice Pirandello, esiste una verità per ognuno di noi ed ognuno cerca di credere in quella che<br />

più gli conviene. Ma tutti furono felici.<br />

PENELOPE.:<br />

Anche i sudditi?<br />

MIRAGGIO.:<br />

Quelli più di tutti. La vita è ricca di bugie che danno felicità! Appena nato, di nascosto, Ulisse fu portato alla reggina e le sue urla per il falso<br />

parto giunsero sino ai confini della Grecia. Comunque stai attenta Penelope: io so. Non é l'amore per il mio Ulisse che ti trattiene dalla foia: è la<br />

tua ossessione di diventare un mito.<br />

PENELOPE.:<br />

Io? Un mito!<br />

MIRAGGIO.:<br />

(avvicinandosi al tavolo.) Ricordati Penelope; basta un nulla a cambiare il giudizio storico su di un uomo. Caligola fu considerato pazzo per aver<br />

fatto senatore un cavallo, se avesse fatto senatore un asino sarebbe passato alla storia come un uomo di spirito. Tu puoi ubriacarti<br />

sconciamente, essere ingorda come una scrofa, uccidere una serva in un atto di stizza e tutto ti sarà perdonato, ma non sorridere ad un altro<br />

uomo mentre tuo marito é assente, perché questo ucciderebbe il tuo mito. Per i miti non c’é pietà, Penelope, ma solo il freddo sentimento<br />

dell’ammirazione. (allontanandosi)<br />

(Si spegne la luce).<br />

***<br />

(Si riaccende la luce.)<br />

MIRAGGIO.:<br />

(Col copricapo a sonagli.) Mi desideri, bella regina.<br />

PENELOPE.:<br />

Caro Nostradamus, oh sommo degli indovini, ecco che dopo vent'anni sono ancora in attesa del mio sposo Ulisse e nulla di certo so di lui.<br />

Quando è partito per fare il mercenario e raggiungere gli altri principi greci nella guerra di Troia, inutilmente ho cercato di trattenerlo; la sete di<br />

guadagno e di avventura me lo ha portato via. Tu sai che, di tanto in tanto, mi sono giunte sue notizie da qualcuno che ritornava in licenza<br />

premio, eroi da strapazzo, raccomandati, tutta gente poco affidabile che si vantava di saperla lunga.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Per forza, eri troppo generosa con loro, mia regina. Riempivi di regali chiunque dicesse d'aver visto tuo marito. Si era sparsa la voce e correvano<br />

tutti come i mosconi sulla carne fresca.<br />

PENELOPE.:<br />

Ma nella loro scia si è trascinata la mia speranza di vederlo ritornare, di giorno in giorno, di angoscia in angoscia, sino al momento della<br />

luminosa vittoria finale. Grazie l'astuzia del saggio Ulisse, un cavallo di legno poteva espugnare la città di Troia e riuscire là dove il fior fiore della<br />

gioventù greca aveva fallito così a lungo.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Oh grande maestro d'inganni!<br />

PENELOPE.:<br />

Troia è stata distrutta da dieci anni e non si sa più nulla della sorte di Ulisse. Molti soldati hanno pagato con la vita il loro debito d'amore alla<br />

patria, ma quasi tutti i principi si sono salvati, facendo ritorno alle loro famiglie.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Cosa che avviene sovente<br />

PENELOPE.:<br />

Sembra che solo mio marito sia stato l’unico re a perdere la strada di casa. Comincio a temere di non rivederlo mai più, anche se tu,<br />

predicendomi il futuro, continui a tenere viva la speranza.<br />

MIRAGGIO.<br />

Io dico solamente la verità che vedo nelle carte.<br />

PENELOPE.:<br />

Intanto la mia casa è piena di Proci, questi principi indegni che, con la scusa di volermi sposare, si fanno mantenere di sana pianta dilapidando<br />

le mie sostanze. Ma ora voglio dimenticare le mie disgrazie. Stamani, per televisione, l'oroscopo di Mago Merlino mi è stato particolarmente<br />

favorevole ed il giorno è quindi propizio.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Buono quello! Tu sai che, a pagamento, l’oroscopo lo faccio anch’io, ma per gli sciocchi. E’ roba da ciarlatani che non dà nessuna sicurezza Per le<br />

persone intelligenti io scruto i tarocchi: un’arte divina che significa certezza;<br />

PENELOPE.:<br />

Allora prendi il sacro mazzo, disponi ordinatamente le carte sul tavolo e formula le previsioni. Sono sicura che le tue parole saranno un balsamo<br />

per il mio animo esulcerato.<br />

MIRAGGIO.:<br />

(Mentre distribuisce le carte sul tavolo.) Tu, mia regina, sai che sono il principe degli indovini e resterò il migliore in eterno; io non faccio delle<br />

previsioni, io sono la voce di chi vede nel futuro. Non vado in giro tracciando oroscopi degni di un qualunque Mago Merlino o dei suoi scadenti<br />

discepoli ricercati solo dagli sciocchi creduloni.<br />

PENELOPE.:<br />

Ma le loro parole sono chiare; ti dicono:<br />

"Oggi è una buona giornata per far la tal cosa ed una cattiva per far la talaltra", e puoi vedere subito se sbagliano; tu, invece, non mi dai mai<br />

certezze.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Per me sarebbe facile affermare che tuo marito è morto; piangeresti qualche lacrimuccia e poi ti risposeresti con uno dei Proci, io godrei della<br />

sua riconoscenza ed egli mi garantirebbe una florida situazione economica per l'avvenire. Ma io ti sono fedele e ti dico solo la verità.<br />

PENELOPE.:<br />

Strana verità davvero, che difficilmente può sbagliare se segue la via del denaro e si capovolge, di volta in volta, secondo chi la paga.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Non la via del denaro, ma quella della vita, mia signora! Se i Proci sapessero che attizzo il fuoco della tua illusione mi ucciderebbero. Ecco<br />

perché debbo mentire a quei maledetti giovinastri assicurandoli della morte di Ulisse.<br />

PENELOPE.<br />

Taci, infedele e mentitore. So che ai Proci vai dicendo che solo il timore della mia ira ti spinge a vaticinare il ritorno di Ulisse, ma stai tranquillo:<br />

una delle tue due predizioni si verificherà certamente, perché non c'é alcun dubbio che Ulisse o è vivo, o è morto. Colui al quale avrai detto ciò<br />

che avverrà in futuro, te ne sarà grato ed andrà in giro cantando le tue lodi. In fondo questo è giusto, chiunque sia così sciocco da consultare un<br />

indovino sarà poi disposto a credere ogni menzogna che coincida con la sua speranza.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Ti giuro su tutti gli dei, mia signora, che i Proci non sanno di queste predizioni che faccio per te. Taci, quindi, come hai sempre fatto; sai bene<br />

che ne andrebbe della mia testa. Ma a queste cose, purtroppo, ci spingono le necessità della vita; nei tristi tempi di disordine che stiamo<br />

vivendo, dobbiamo servire due padroni dicendo all'uno il falso ed all'altro il vero.<br />

PENELOPE.:<br />

Senza sapere più tu stesso quale sia l'uno e quale l'altro Comunque procedi che, come ti ho detto, oggi il mio oroscopo è buono e le tue<br />

menzogne sono l'unica speranza che possa salvare l'esile filo della mia virtù.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Tu non ti rendi conto d’avere una grande fortuna: poter contare su Nostradamus, saggio indovinino che sa leggere nelle carte per dono degli


dei. Non hai bisogno di correre in cerca di stolte sibille: donne loquaci che nascondono il futuro del credente in un. mare di ambigue parole.<br />

Forse, a volte, non sarò del tutto limpido neanch'io, ma basta sapermi interpretare. Per quel che ti riguarda, stai certa che oggi dirò con<br />

chiarezza quello che vuoi sentirti dire e che tu stessa mi hai richiesto, anticipandomi la bontà del tuo oroscopo. L'importante è che tu mi creda. .<br />

PENELOPE.:<br />

Basta con queste sciocche smancerie e comincia.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Qui, in questa fila, sotto il tetto di casa tua, ci sei tu: la regina di cuori.<br />

PENELOPE.<br />

Ecco che questa l'hai azzeccata giusta; io sono veramente qui, sotto il tetto della mia casa e tu mi vedi nelle carte esattamente come con i tuoi<br />

occhi. Procedi così che andremo avanti sicuri. Ora prevedo che vedrai mio marito fuori di casa.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Oh mia regina, forse gli dei ti hanno illuminata con la folgore della divinazione. Qui nella fila successiva che, come sai, indica ciò che avviene<br />

fuori della sua casa, ecco il re di cuori: tuo marito. Le due carte, donna e re di cuori, sono vicine; questo è un buon segno. Ulisse ti ama dunque<br />

ancora, ma sotto di lui, nella stessa fila, c'è la donna di picche che lo tiene incatenato con le magie, contro la sua volontà, per volere degli dei,<br />

naturalmente.<br />

PENELOPE.:<br />

Ecco davvero un uomo fortunato: vive con una concubina per volere degli dei, senza sua colpa e nessuno può quindi trovarci da ridire. Un bel<br />

giorno tornerà e dovrò ringraziarlo d'essersi ricordato di me e maledire solo la volontà di Giove o di Nettuno o di chiunque sia quel dio che ce<br />

l'aveva con lui e lo teneva, contro la sua volontà, legato ad un'altra donna.<br />

MIRAGGIO.:<br />

A questo punto tu devi dirmi con precisione cosa vuoi sapere. Preferisci, mia signora, che Ulisse ritorni o che non ritorni? Perché queste tue<br />

ultime amare parole hanno confuso le mie carte e non si capisce più nulla.<br />

PENELOPE.:<br />

Tu credi, dunque, che possa valere qualcosa quello che desidero, se gli dei hanno deciso di fare un simbolo della mia vita? Io devo solo<br />

attendere, al di sopra d’ogni sospetto, simile alla stupida moglie di Cesare.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Come il solito, allora, tu vuoi la conferma del tuo destino, la verità che ti dà sicurezza. Ed ecco che, ora, le carte sono di nuovo chiare.<br />

Nell'ultima colonna si vede in modo limpido che Ulisse ritornerà ed ucciderà tutti questi Proci che t’insidiano, non contenti di vivere alle tue<br />

spalle; poi resterà con te tutta la vita. (Avvicinandosi al tavolo.) E questo mi conforta perché, naturalmente, dopo quel giorno felice, tu mi<br />

assicurerai il pane per il resto della mia esistenza.<br />

PENELOPE.:<br />

Io ti ringrazio, Nostradamus, per queste tue opportune parole, ma ora lasciami; voglio restare sola. (Miraggio si apparta vicino al favolo.)<br />

Maledetto ruffiano imbroglione: ora si recherà dai Proci a dire ancora una volta che Ulisse é morto e quindi non potrà più ritornare. E se questa<br />

fosse la verità, o se quella maledetta donna di picche non lo lasciasse ripartire? A che servirebbe questo mio interminabile sacrificio?<br />

(Si spegne la luce)<br />

***<br />

(Si riaccende la luce.)<br />

MIRAGGIO.:<br />

(Col berretto da notte, sbadigliando.) Madre, ho visto or ora uscire l'indovino Nostradamus.<br />

PENELOPE.:<br />

Pover’uomo; ora minacciato dai Proci, ora esortato da me non sa più cosa fare neanche lui. Caro Telemaco, egli sì può dirsi veramente sballottato<br />

tra Scilla e Cariddi, più di altri spacconi che lasciano circolare certe dicerie. Mi ha confortato di nuovo ripetendomi la bella favola del ritorno di<br />

tuo padre Ulisse.<br />

MIRAGGIO.: Io credo invece che mio padre tornerà davvero. Prima, vicino al portico, ho visto un tizio con una lancia in mano. Si chiama Mente,<br />

condottiero dei Tafii.<br />

PENELOPE.:<br />

Dei Tafii?<br />

MIRAGGIO.:<br />

Detto fra noi, ci sono ben degli strani popoli con strani nomi in questo mondo! Ebbene, il guerriero mi ha detto di aver avuto notizie recenti di<br />

mio padre e mi ha consigliato di armare una nave e di andare ramingo per la Grecia, di reggia in reggia, a cercare informazione sul suo conto.<br />

PENELOPE.:<br />

Ma quale re ti vorrà mai ricevere. E’ vero che sei il figlio d’Ulisse, ma tutti sanno che non conti più nulla.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Vuoi dunque dire che il lignaggio non ha più alcun valore, che la gloria del padre non porta più lustro al figlio?<br />

PENELOPE.:<br />

Sono tempi maligni di sciocchi borghesi, nei quali non ha più importanza quello che vali, ma solamente quanto puoi. E’ solamente l’oro che<br />

conta, figlio mio: cervello e stirpe sono stimati più nulla. E noi di denaro non ne abbiamo più.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Io penso che i re mi riceveranno; sono reduci da Troia e si parla sempre volentieri dei tempi passati se si trova un fesso paziente disposto ad<br />

ascoltarci. D'altra parte, spero che i sovrani Achei, nonostante le grosse spese sostenute per la guerra, siano riusciti a rimettere in piedi i loro<br />

bilanci. Diamine, sono passati dieci anni e le tasse servono pure a qualcosa. Posso credere, dunque, che mi ricevano volentieri e<br />

principescamente, trasformando il mio triste viaggio in una simpatica crociera nei mari della nostra incantevole Grecia ricca, di preziose<br />

insenature e storiche rovine. Chissà, forse un giorno il mio esempio potrebbe essere seguito da molti altri con grossi vantaggi economici per il<br />

turismo.<br />

PENELOPE .:<br />

Chi ti assicura, caro Telemaco, che questo Mente, e già il nome non mi dà alcun affidamento, ti abbia detto la verità?<br />

MIRAGGIO.:<br />

Non era lui, madre, era la dea Minerva camuffata da uomo. Se continueranno a comportarsi in questo modo superficiale io credo proprio che gli<br />

dei non vivranno a lungo. Un contro l'altro armati nella guerra di Troia ed ora nuovamente divisi per mio padre. Un grande uomo naturalmente,<br />

ma con tutto quello che succede nel mondo! E, detto tra noi, Minerva non era neanche truccata tanto bene. Si vedeva a colpo d'occhio che era<br />

una donna, con quel seno abbondante e la voce da civetta.<br />

PENELOPE.:<br />

Figlio mio, smettila di dire sciocchezze e cerca di ragionare seriamente; tu sei così giovane ed onesto: è facile ingannarti. Cosa intendi fare?<br />

MIRAGGIO.:<br />

Sveglia madre, sono cresciuto. Qui c'è una situazione insostenibile che ci porta alla rovina: una masnada di principi scrocconi, con la scusa di<br />

volerti sposare, si è piazzata nella reggia e vive a nostre spese. Quanto potremo reggere ancora?<br />

PENELOPE.:<br />

Le cose torneranno a posto appena avrò finito di tessere la mia tela; solo allora mi sposerò.<br />

MIRAGGIO.<br />

Lo sanno tutti che di notte disfi quello che fai di giorno. I Proci portano pazienza solo perché questo permette loro di vivere da parassiti<br />

dilapidando le nostre sostanze. Naturalmente non possono sapere chi sceglierai come sposo per farlo padrone e signore dell'isola, né lo può<br />

predire quel buffone d'indovino che dice ad ognuno la verità che vuol sapere. Tu capisci come, nel dubbio, i Proci preferiscano tirare avanti in<br />

questo modo che giova a tutti loro.<br />

PENELOPE.:<br />

Cosa dovrei fare allora; cedere alle loro insane voglie?<br />

MIRAGGIO.:<br />

Non so cosa consigliarti, ma è una situazione della quale sono stanco: sembra d'avere un collegio nel quale nessuno paga la retta. Intendo<br />

seguire il consiglio della dea Minerva. Tra l'altro mi ha detto che i Proci vogliono uccidermi per eliminare l'unico legittimo erede al trono.<br />

Conviene quindi che me ne vada. O acquisirò la certezza che mio padre è vivo ed allora tornerò per aiutarlo nella vendetta, o, come mi ha<br />

consigliato la dea, invierò dall'estero una raccomandata con la rinuncia alla successione.<br />

PENELOPE.:<br />

Figlio mio, non hai nemmeno la certezza che, sotto mentite spoglie, ti sia comparsa Minerva. Tu sai che la dea predilige presentarsi sotto forma<br />

di civetta. e non di guerriero.<br />

MIRAGGIO.:<br />

La civetta. Proprio lì è caduto l'asino: l'inconfondibile voce. Se fossi stato suo padre Giove l'avrei strozzata nella culla. Ma ora é tempo che vada a<br />

prepararmi per il viaggio<br />

PENELOPE.:<br />

Può darsi dunque che non ti riveda mai più?<br />

MIRAGGIO.:<br />

Senza notizie esatte su mio padre, non tornerò.


PENELOPE.:<br />

Ricordati che sei debole di polmoni; la maglietta di lana, figlio mio, ti segua sempre, insieme al ricordo della tua mamma.<br />

MIRAGGIO.:<br />

(Avvicinandosi al tavolo.) Addio.<br />

PENELOPE.:<br />

(Con abbandono.) Arrivederci, speriamo, figlio mio. Ormai si è fatto uomo. Potrà mai capire il mio grande desiderio di sesso inespresso, anche<br />

per un rispetto verso di lui? Oh dolce terribile sacrificio, quasi volessi diventare un simbolo per l'eternità, come dice la serva Euriclea.<br />

(Si spegne la luce.)<br />

***<br />

(Si riaccende la luce.)<br />

MIRAGGIO.:<br />

(Copricapo a testa di maialetto.) Dolce Penelope, vengo giusto adesso dall'aver ucciso quello sciocco indovino di Nostradamus. Eravamo tutti<br />

stanchi d'essere presi in giro da lui.<br />

PENELOPE.:<br />

Povero vecchio, che cosa orribile hai fatto. Ma tu, piuttosto, chi sei? Ormai siete in tanti che fatico a distinguervi.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Sono Minchia: il principe procio più buono più saggio ed il più reditizio sotto il profilo fisico; il migliore dei tuoi ospiti, se vuoi un consiglio,<br />

l’uomo da sposare. Ecco perché ho ucciso Nostradamus.<br />

PENELOPE.:<br />

Davvero saggio! Un gesto di carità cristiana, il tuo.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Non devi giudicarmi male. cara Penelope, forse non ti sei resa conto che il tuo patrimonio é ormai ridotto all'osso. Abbiamo fatto una riunione<br />

nella quale si è deciso che è tempo di concludere. A tale scopo la prima cosa da fare era quella di uccidere tuo figlio Telemaco che poteva essere<br />

il più forte concorrente al trono<br />

PENELOPE.:<br />

Volete dunque trasformarvi in pazzi assassini?<br />

MIRAGGIO.:.<br />

Ho fatto in modo che i miei amici cambiassero idea Mi sono assunto l'incarico di convincere Telemaco a togliersi di mezzo. Naturalmente i miei<br />

colleghi erano tutti inferociti e per calmarli ho. proposto di uccidere Nostradamus. Avuto il loro morto si sono tranquillizzati. La cosa più buffa è<br />

che l'indovino migliore dei nostri tempi non è riuscito a prevedere la sua fine. Dopo, mi sono messo due seni finti e sono andato da tuo figlio. Ho<br />

fatto una voce chioccia e mi sono spacciato per Mente, capo dei Tafii, capirai! Io penso che se ne sarebbe accorto anche un cretino, ma Telemaco<br />

è tanto sempliciotto che se l'é bevuta tutta e se n'é andato convinto che fossi Minerva travestita che lo invitava a cercare il padre..<br />

PENELOPE.:<br />

So cosa hai detto, me lo ha riferito, e ti ringrazio di avergli salvato la vita, ma ti prego, non disprezzarlo; molto spesso la speranza, altre volte la<br />

convenienza ci spingono a credere in cose evidentemente false. Per il matrimonio ti ripeto che deciderò solo dopo aver finito di tessere la mia<br />

tela.<br />

MIRAGGIO.:<br />

E' una sciocca storia che ormai conoscono tutti. Non so fino a quando potremo ancora far finta di crederci. Rifletti regina: dopo dieci anni,<br />

qualunque tribunale riconosce la morte presunta d'un marito. La speranza è l’ultima a morire, ma non si può concederle l’eternità. Dammi retta.<br />

Scegli il procio che ti è più gradito e gli altri se n’andranno fuori dei piedi; in questo modo si può ancora salvare qualcosa del tuo. Se poi avrai la<br />

bontà di preferirmi, una volta diventato re, permetterò a tuo figlio di ritornare ed egli potrà vivere tranquillamente con noi.<br />

PENELOPE.:<br />

Visto il grave pericolo che correva comprendo il consiglio di andarsene dato a Telemaco, ma perché gli hai suggerito di cercare suo padre?<br />

MIRAGGIO.:<br />

Stimando tuo figlio un credulone, ho pensato che fosse il modo più semplice per allontanarlo; e non mi sono sbagliato. Ormai tutti hanno capito<br />

che Ulisse é morto, ma, anche se fosse ancora vivo si sarebbe senz'altro formato una nuova famiglia. E' una cosa che succede sovente ai<br />

superstiti di una lunga guerra: trovano sul posto qualche anima più o meno caritatevole ed il giuoco è fatto. Ed anche dovesse tornare, credi che<br />

ti troverebbe bella?<br />

PENELOPE:<br />

Se fossi brutta, voi Proci ve ne sareste andati.<br />

MIRAGGIO:<br />

Per noi tu hai il fascino della regina, per lui sei solo una moglie. Se fosse vissuto sempre con te avrebbe visto il formarsi lieve delle rughe, il<br />

rilassarsi lento della pelle; si sarebbe abituato a vederti invecchiare insieme a lui e tu saresti diventata la più dolce delle sue consuetudini, una<br />

specie di oggetto casalingo al quale non ci riesce più di fare a meno Ma se torna all’improvviso, dopo tanti anni le conterà tutte le tue rughe e le<br />

pieghe della tua pelle.<br />

PENELOPE:<br />

Mi concederai un minimo di fascino infine.<br />

MIRAGGIO:<br />

La conosci la favola: “Bella tu sei bella mia regina, ma Biancaneve è più bella di te.” Se tornerà a casa chissà quante ne avrà incontrato di<br />

Biancaneve in un viaggio di dieci anni. Povera regina! Una prima notte, forse anche due, le concederà alla tua leggenda, ma credimi, dopo pochi<br />

giorni fuggirà come una leppre alla ricerca di nuove avventure.<br />

PENELOPE:<br />

Saprò ben io dargli ciò che desidera. Comunque al momento opportuno non dimenticherò che tu hai salvato la vita a mio figlio.<br />

MIRAGGIO.:<br />

( Avvicinandosi al tavolo) Quel che dovevo dire l'ho detto, mia regina, ora me ne vado. Rammentati che il tempo sta sfuggendoti di mano.<br />

L'uccisione dell'indovino è stato un forte avvertimento. I miei amici potrebbero pentirsi e mandare delle navi a ricercare tuo figlio per toglierlo di<br />

mezzo. La notizia della sua uccisione da parte di fantomatici pirati non stupirebbe nessuno, in questi tempi calamitosi, e l'opinione pubblica<br />

richiederebbe subito un nuovo re per ristabilire la sicurezza dei mari. In fin dei conti, la nostra Itaca è una piccola isola e rendere pericolosa la<br />

vita dei suoi mari è come toglierle la possibilità di respirare. Medita regina, ma vai svelta; non ti sarà lasciato il tempo di capovolgere la<br />

clessidra.<br />

PENELOPE.:<br />

Ora s'aggiunge angoscia ad angoscia, con queste minacce. Oh mio sposo, se ci fossi tu, il più forte tra gli eroi ed il più astuto tra i furbi, sapresti<br />

cacciare questi immondi postulanti che vogliono da me potere, denaro e piacere, quel piacere che una vita matrigna mi nega, perché anch'io ero<br />

stata creata per darlo e per riceverlo. ( Con abbandono.)<br />

Oh dolce ultima notte della tua partenza, oh dolce e triste risveglio in quell'ultima alba nel nostro letto. Pareva che, quasi prevedendo il futuro,<br />

mi volessi lasciare un così dolce ricordo per un periodo tanto lungo. Ma quell'ultimo divino piacere, tra le tue braccia, mi perseguita come un<br />

incubo; rinnovare il ricordo vuol dire anche attizzare l'impossibile desiderio. Quante tentazioni con questi giovani nella mia casa e quante lunghe<br />

notti a macerarmi nel ricordo della fede giurata, nell’attesa del tuo ritorno. Oh maledetto Minchia, se tu od un altro dei tuoi soci mi aveste<br />

violentata! Ecco risolto ogni dubbio, ogni lancinante desiderio senza mia colpa. Nell'attimo stesso della prepotenza la rabbia ed il piacere,<br />

mescolati insieme, avrebbero placato le mie ansie in un’involontaria e piacevole soluzione.<br />

Siano maledetti gli dei che hanno voluto fare di me il simbolo della fedeltà coniugale. Perché proprio per la misera Penelope questo compito e<br />

non per una delle tante altre regine che escono furtivamente dalla reggia per unirsi anche ad un servo. Oh atto osceno che darà nuovo vigore a<br />

nobili stirpi in decadenza!<br />

(Si spegne la luce.)<br />

***<br />

(Si riaccende la luce.)<br />

MIRAGGIO.:<br />

(Col serto d'alloro.) Ecco davvero una bella comodità, incolpare gli dei delle nostre sciocchezze.<br />

PENELOPE.:<br />

E tu chi sei?<br />

MIRAGGIO.:<br />

Sono il poeta Ovidio venuto a risolvere i tuoi problemi.<br />

PENELOPE.:<br />

Nessuno, purtroppo, può curare la mia angoscia.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Io ci riuscirò, casta Penelope, ed allora chiederò d'essere il primo a vedere il tuo bel volto illuminato da una nuova serenità<br />

PENELOPE.:<br />

Il ricordo e l'amore di mio marito mi legano ad una fede giurata. Questa è la volontà degli dei.<br />

MIRAGGIO.:<br />

"Iam seges est ubi Troia fuit”: dove fu Troia, già si stendono i campi. Smettila di blaterare rotolandoti scompostamente in questa tua falsa


disperazione. Tu stessa hai accusato Ulisse di godersi altre donne con l'alibi della volontà divina. Ma non è forse questa anche la tua<br />

giustificazione? Non accusi forse le divinità di quanto desideri tu stessa nella tua presunzione: diventare un simbolo eterno? Senza scomodare gli<br />

dei, non basterebbe forse un atto della tua volontà per modificare le cose? Io stesso potrei rappresentare quell'atto.<br />

PENELOPE.:<br />

Con le tue crudeli parole vuoi forse dire che Penelope stessa crea l'angoscia di Penelope.<br />

MIRAGGIO.:<br />

A tua insaputa ti osservo da tanto tempo e ti vedo sempre ordinata, col celestino alle palpebre ed il carminio sulle labbra. Solo le guance lasci<br />

pallide, perché te le possa arrossare il pudore, ma io temo che sia proprio quel falso pudore che nasconde la verità a trattenere gli uomini da<br />

certi assalti.<br />

PENELOPE.:<br />

Dovrei dunque coprire di rosso le guance impudiche?<br />

MIRAGGIO.:<br />

Tu hai conosciuto la moglie di Ettore?<br />

PENELOPE.:<br />

No.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Probabilmente egli divenne un grande eroe perché sua moglie vestiva di tela grossolana e puzzava di capra sotto le ascelle. Ma tu sei sempre<br />

profumata, sai di pulito e la maggior parte degli uomini desidera una vita tranquilla, lontana dalle armi.<br />

PENELOPE.:<br />

Vuoi dunque paragonarmi a quella brutta femmina?<br />

MIRAGGIO.:<br />

Non vorrei che, col tempo, tu diventassi simile a lei. Ricordati che la mancanza d'amore, in una donna, a volte fa simili scherzi.<br />

PENELOPE.:<br />

E' dunque così orribile!<br />

MIRAGGIO.:<br />

Un vero cadavere dal volto pallido e gli occhi melensi. E quella sua orribile risata! In certe donne sembra venire dal ventre ed altre ghignano con<br />

strani singhiozzi che torcono le labbra, ma quella donna le batte tutte: emette dei versi simili a quelli d'un'asina bolsa che gira la mola. Dopo la<br />

caduta di Troia nessun greco la voleva per schiava.<br />

PENELOPE.:<br />

E tu oseresti paragonarmi a lei?<br />

MIRAGGIO.:<br />

Per ora, no davvero. Tu hai splendide fossette e, senza mostrare le gengive, c’incanti con candidi denti. Ecco, ti chiedo allora, perché privarci<br />

della felicità del tuo sorriso. .<br />

PENELOPE.:<br />

Mi trovi, dunque, qualche virtù!<br />

MIRAGGIO.:<br />

Tante Penelope! Vesti con elegante semplicità, sai ammorbidire il tuo viso ovale dividendo i capelli in due.<br />

PENELOPE.:<br />

Che osservatore: difficilmente un uomo guarda la pettinatura di una donna.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Solo uno stolto non guarderebbe quei capelli corvini privi di sciocchi ornamenti. Tu, inoltre, non hai bisogno di imbottiture, né devi nascondere<br />

un piede abbondante, sei di statura minuta, é vero, ma saggiamente preferisci discorrere seduta. E che stupore quando ti alzi col tuo incedere<br />

seducente; con un piacevole movimento di anche porti il piccolo piede in avanti e la veste fluttua gonfiandosi. Tu, delizioso incanto!<br />

PENELOPE.:<br />

Io non uso, come tu hai osservato, il belletto alle guance, ma le tue parole mi riempiono di vero rossore e mi turbano.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Eri già turbata prima del mio arrivo. Lo dimostra il fatto che sempre ti maceri nel ricordo dell'ultima mattina e dell'ultimo amplesso. I Proci<br />

queste cose le capiscono, un uomo le sente per istinto. Inoltre l'esperienza ha insegnato loro che tutte le donne provano una specie di sadico<br />

piacere nel tradimento, anche perché ognuna crede che il giardino del vicino sia sempre pieno d’esotici profumi. Chiedi ad un pastore ed egli ti<br />

dirà, con invidia, che le mammelle delle capre altrui sono sempre deliziosamente più morbide e gonfie di latte.<br />

PENELOPE.:<br />

Oh cattiveria suadente delle tue parole!<br />

MIRAGGIO.:<br />

Vengono incontro ai tuoi desideri nascosti.<br />

PENELOPE.:<br />

Cosa mi consiglieresti di fare?<br />

MIRAGGIO.:<br />

Smetterla di dire no. Pensa alla vecchiaia: su ognuno incombe veloce; non perdere un solo attimo di quanto ti lascia ancora la giovinezza.<br />

Quando ti bagni nel fiume, l'onda che ti passa davanti non risalirà mai più alla sorgente. Ora tu hai pochi capelli bianchi e puoi ancora difenderti<br />

dicendo che ti fai le mèches, ma, all'improvviso, ti ricopriranno tutta la testa e ti sarà sfuggito il tempo migliore. Non lasciarlo perdere.<br />

PENELOPE.:<br />

Dovrei dunque cogliere il giorno?<br />

MIRAGGIO.:<br />

Se tu avessi avuto tanti uomini ce ne sarebbe stato anche uno solo capace di appropriarsi delle tue delizie? Ma che dico io: che te ne potesse<br />

aver rubata anche una sola? Usandolo il ferro si assottiglia e la pietra diventa liscia, ma lì, che danno puoi temere, hai forse paura che si<br />

consumi.? Rifiuteresti il fuoco della tua lampada accesa a chi te lo chiedesse? Ti metteresti a far la guardia all'acqua del mare per impedire al<br />

fanciullo di prenderne un secchiello? Dopo averla usata la prima volta chi ha mai potuto contare le successive? Eppure continui a dire di no: temi<br />

forse di perdere l'acqua con cui, dopo, ti lavi?<br />

PENELOPE.:<br />

Sei dunque un dio, che le tue parole sono così suadenti?<br />

MIRAGGIO.:<br />

Sono solo un poeta, regina. Noi non abbiamo soldi per fare regali, ma le nostre parole donano l'immortalità. Chi si ricorderebbe di te Penelope o<br />

di Elena se non ci fosse stato Omero, o della bella Lesbia, dell'eterea Beatrice? Un tempo noi fummo cari agli dei ed agli uomini; eravamo<br />

rispettati ed il canto dei nostri versi creava fiumi d'oro. Chi li legge più, i poeti, in questi tempi rozzi ignoranti.<br />

PENELOPE.:<br />

Le tue dolci parole ti rendono affascinante e scorrono come un ruscello di miele.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Inoltre puoi sempre giustificarti di fronte alla coscienza, tenendo conto del lato pratico. Approfittando di questa tua cocciutaggine, sono dieci<br />

anni che i Proci vivono a tue spese. Vorrai pure lasciar qualcosa al tuo Telemaco. Forse un giorno ti potrebbe maledire morendo di fame. Sii<br />

ragionevole; scegliendo il momento adatto, potrai chiedere ai Proci regali e denaro.<br />

PENELOPE.:<br />

Sublime saggezza la tua.!<br />

MIRAGGIO.:<br />

Ma non pretendere nulla da me, povero poeta. .Secondo i patti voglio essere il primo a vedere il tuo bel volto rasserenato. Ora precedimi dolce<br />

Penelope: nessuno ci deve vedere insieme; ti raggiungerò più tardi in camera. Solo una cosa ti chiedo. Tu hai avuto un figlio e forse la maternità<br />

ha segnato e reso brutto il tuo ventre. Allora tu mostrami la parte più bella, del tuo corpo; non vergognarti di combattere con me come i<br />

guerrieri più vili che sono soliti voltare il sedere al nemico. (mentre Penelope esce) E' proprio vero che ogni essere umano ha il suo prezzo, ma<br />

non c'é maggiore sciocco di chi si lascia comprare dalle parole. Ed ora andiamo da lei; venti anni d'attesa fanno sperare in una lunghissima<br />

notte.(Escono.)<br />

***<br />

QUADRO SECONDO. (Ulisse con una clessidra in mano e Miraggio con la maschera da scheletro La scena si svolge nella penombra, in<br />

un’atmosfera di nebbia che rende quasi invisibili i personaggi.<br />

ULISSE.:<br />

(avanzando lentamente tentoni verso Miraggio) Ci voleva solo uno sciocco come me a seguire i consigli di Calipso: “Devi andare agli inferi.” Mi ha<br />

detto quella scema. Un luogo tetro e puzzolente. L’unica consolazione è quella d’essere ancora vivo in mezzo a tutti questi morti. Che poi ti<br />

viene da ridere quando vedi qui Achille, Patroclo, Agamennone e tanti altri caduti colpa della guerra di Troia e pensi a quel cornuto di Menelao,<br />

lui che l’ha voluta, e lo immagini mentre se la sta spassando con quella puttana di sua moglie Elena.<br />

MIRAGGIO<br />

Chi sei tu che t’aggiri in questi luoghi? Ulisse!


ULISSE.:<br />

(accorgendosi solo allora di Miraggio che si sta avvicinando) Passa via e stammi lontano; puzzi di cadavere da far schifo.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Parli così a tua madre?<br />

ULISSE.:<br />

Sfido che puzzi tanto, anche da viva ti lavavi poco. Dunque sei morta pure tu.<br />

MIRAGGIO.:<br />

La lunga attesa mi ha ucciso. Mi sono appena suicidata.<br />

ULISSE.:<br />

Dovevi davvero amarmi molto, se hai impiegato dieci anni di disperazione a morire.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Anche il dolore ha i suoi tempi. Ma tu, piuttosto, che, se non m’inganno, mi sembri ancora in carne ed ossa ed in buona salute, perché sei<br />

venuto in quest’opaco luogo pieno di caligine nera durante il breve tempo della tua vita?<br />

ULISSE.:<br />

Me l’ha consigliato Omero, un bell’imbusto che fa dei versi e vuole scrivere dei poemi in greco sul mio conto. Capirai: un inglese, uno sciocco<br />

consigliere di Calipso; già quelli…<br />

MIRAGGIO.:<br />

Vuoi dire che gli inglesi sono tutti sciocchi?<br />

ULISSE.:<br />

Me ne guardo bene: voglio dire che se ne trovano da tutte le parti. Figurati, anche da Circe.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Ma quella cambia gli uomini in porci; come hai fatto a riconoscerli?<br />

ULISSE.:<br />

Dalla pronuncia: invece di grufolare miagolavano.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Sapessi quanti ve ne sono anche qui. Non capisco da dove derivi loro questa smania di viaggiare.<br />

ULISSE.:<br />

Gente che il mattino, a colazione, si vede servire aringhe con salsa piccante, va in cerca di qualche luogo dove si possa iniziare meglio la<br />

giornata.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Poveretti, li capiasco. Nemmeno ad Itaca si facevano dei pranzi luculliani, ma la colazione era una cosa serria. Comunque sia, torniamo ai fatti,<br />

brutto sporcaccione! Circe, Calipso; e altre?. Parliamo un poco di donne. Si fanno delle chiacchiere sul tuo conto<br />

ULISSE.:<br />

Una maga, una dea da due soldi con la quale convivo e che sto per lasciare e così via; cose private d’amore e di sesso che non si raccontano al<br />

primo venuto, si serbano in cuore per confidarle in televisione.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Tutte puttane.<br />

ULISSE.:<br />

No, le puttane si fanno pagare. Quelle erano donne serie che facevano del volontariato!<br />

MIRAGGIO.:<br />

Non è il caso di scaldarsi. Se non ne vuoi parlarne lasciamo perdere. Dimmi almeno cos’ai fatto in questi tuoi dieci anni di vagabondare.<br />

ULISSE.:<br />

Niente di buono. Appena lasciata Troia coi miei soldati, ho avuto da ridire col dio del mare, quel vecchio rimbambito di Nettuno, e sono volate<br />

parole grosse. Poi mi è successo che suo figlio Polifemo voleva mangiarci tutti: allora l’ho convinto ad operarsi di cataratta ed ho sbagliato<br />

l’intervento. Purtroppo era monocolo.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Mono cosa?<br />

ULISSE.:<br />

Aveva un occhio solo ed è rimasto cieco. Non è stato un gran danno, perché era grande e grosso e rimbambito, ma tu sai come sono i padri. La<br />

cosa ha peggiorato ulteriormente i rapporto con Nettuno; lui se l’è legata al dito e, appena mi succede di mettermi sulla rotta giusta per la mia<br />

patria, fa nascere delle terribili tempeste.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Povero figlio mio, quante disgrazie.<br />

ULISSE.:<br />

Non ne hai un’idea. Da prima sono capitato tra i Lotofagi. Sbriciolano dei fiori riducendoli in polvere fine che respirano dal naso e da quel<br />

momento non ricordano più nulla. Dimenticano la verità, gli amici, la casa, la famiglia, le tasse.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Quelle le dimenticano in molti.<br />

ULISSE.:<br />

Ma loro abbandonano i figli nei contenitori del pattume e confondono mogli e mariti: là sembra d’essere in una vera società futura. Parlano di<br />

fiori di loto, ma per me si tratta di cocaina. Per fortuna sono riuscito a fuggire prima che i miei uomini potessero annusare quella<br />

porcheria. .L’ho fatto, perché non dimenticassero Itaca, la nostra patria lontana.<br />

MIRAGGIO.:<br />

A me non la racconti; temevi che si dimenticassero di tè.<br />

ULISSE;:<br />

Pensala come vuoi. Poi sono sbarcato nella terra dei Lestrigoni: mangiatori di carne umana. Fortunatamente hanno la politica nel sangue.<br />

Riunito il parlamento sono state discussioni eterne per decidere chi mangiare. Uno voleva quello grasso perché ha la carne più tenera, l’altro<br />

quello magro perché, vicino all’osso, la carne è più saporita. C’era chi voleva mangiarci subito e chi metterci in frigo per farci frollare. Così,<br />

mentre discutevano tra di loro, siamo fuggiti prima che riuscissero a prendere una qualunque decisione.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Bravo Ulisse!<br />

ULISSE.:<br />

Poi sono giunto dagli stupidi Ciconi. Figurati che avevano una vera passione per le corse dei cavalli. Mandavano quelle povere bestie a scuola sin<br />

dalla più tenera età, ma, ottebrati da ridicole ideologie sociali, volevano allenare alle gare anche i somari. Finito il corso, davano a tutti un<br />

diploma di corridore. Naturalmente i somari restavano somari, ma i cavalli s’impigrivano e diventavano muli. Avevano le competizioni ippiche<br />

più brutte del mondo. Poi sono passato da Capri, l’isola delle Sirene. Uno strano paese dove le donne sposano solo uomini ricchi, industriali,<br />

notai, ma, come vedono un misero operaio o un povero bracciante, lasciano subito il marito per correre da lui. Ho dovuto riempire di cera le<br />

orecchie dei miei poveri marinai. Le sirene cantavano: “Venite miserabili marinai, noi vogliamo divorziare ed essere vostre.” Naturalmente io,<br />

essendo ricco, non correvo alcun pericolo.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Bel posto, Capri. Ci sono stata un mese in villeggiatura con tuo padre e la tua nutrice.<br />

ULISSE.:<br />

Neancche la luna di miele l’avete fatta da soli? Quella non vi lasciava proprio mai!<br />

MIRAGGIO.:<br />

Serva devota.<br />

ULISSE.:<br />

(guardando l’orologio mentre Miraggio si avvicina al tavolo) Purtroppo, madre, il mio tempo è scaduto ed io devo andarmene. Addio.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Non addio, arivederci a presto.<br />

(si spegne la luce)<br />

*°*<br />

(si accende la luce)<br />

MIRAGGIO.:<br />

(Con la corona regale.) Non t'abbiamo forse accolto io ed il mio popolo dei Feaci come si conviene ad un re? Quando mia figlia Nausica ti ha<br />

trovato quasi morente sulla spiaggia, ho usato con te tutti i riguardi che si debbono ad un ospite straniero. Perché hai voluto tradire la mia<br />

fiducia in questo modo vergognoso?<br />

ULISSE.:<br />

Se sono così colpevole come tu dici, sono pronto a pagare per mie azioni, nel modo che tu vorrai. E me ne siano testimoni gli Dei. Ma tu,<br />

Alcinoo, vecchio e saggio re, ascolta prima le mie giustificazioni.


MIRAGGIO.:<br />

Quali giustificazioni ci possono essere, quando ti ho trovato io stesso nel letto di Nausica?<br />

ULISSE.:<br />

Tua figlia era nel mio letto, non io nel suo.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Che differenza può fare?<br />

ULISSE.:<br />

Io non l'ho cercata, ma Nausica è troppo bella; sarebbe stato difficile resisterle quando me la sono trovata tra le lenzuola.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Vuoi aggiungere al misfatto la calunnia?<br />

ULISSE.:<br />

Alcinoo, essa si è offerta con generosa spontaneità ad un uomo in disgrazia. Ha la vocazione della consolatrice.<br />

MIRAGGIO.:<br />

E se tu fossi soltanto un vile mentitore?<br />

ULISSE.:<br />

Io sono un re leggendario. I re da leggenda possono ingannare, ma non mentire.<br />

MIRAGGIO.:<br />

E qual é di grazia la sofistica differenza tra l'una cosa e l'altra?<br />

ULISSE.:<br />

L’inganno é l'arte di chi vuole governare gli avvenimenti, la menzogna è la codardia di chi non vuole subirne le conseguenze. Comunque sia,<br />

buon vecchio, mi rattrista l'averti così addolorato. Se tu sarai così gentile da fornirmi una nave, io domani stesso salperò alla volta di Itaca, ma<br />

se tu ritieni che abbia commesso qualche grave mancanza contro il diritto dell'ospitalità, sono disposto a restare a tua disposizione.<br />

MIRAGGIO.:<br />

(Avvicinandosi al tavolo.) Perché tu possa insidiarmi ancora la figlia? Vattene dunque, prima che ti consideri un nemico della mia famiglia e del<br />

mio popolo. Fingerò di credere a questa tua amara verità, perché non si deve insegnare ai sudditi che è lecito uccidere i re. Ma ti auguro di non<br />

farti più ritrovare in queste mie terre. Guai a te se mi comparirai ancora dinnanzi.<br />

(Si spegne la luce.)<br />

***<br />

(Si riaccende la luce.)<br />

MIRAGGIO.:<br />

(Col copricapo con orecchie pendule da segugio, restando sempre vicino al tavolo.) Alto là, malandrino.<br />

ULISSE.:<br />

Smettila di abbaiare, maledetto cane. Ma tu sei Argo, il mio vecchio Argo. Guardiamo un po': Telemaco aveva tre anni quando sei nato, tu ne<br />

hai ventidue adesso, come fai ad essere ancora vivo così maledettamente vecchio. !<br />

MIRAGGIO.<br />

Sei venuto a portarmi il malaugurio?<br />

ULISSE.:<br />

Non mi riconosci dunque?<br />

MIRAGGIO.:<br />

Ti vedo male, perché sono anziano ed il mio sguardo non è più quello di una volta. Fatti fiutare. Purtroppo la mia memoria si è indebolita, ma mi<br />

sembra di riconoscere il tuo odore sotto quello del lerciume. che ti ricopre. Lasciami pensare. Maledizione, tu sei Ulisse.<br />

ULISSE.:<br />

Ma tu stai male.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Mi duole la zampa anteriore sinistra; il mio povero cuore, temo che sia un infarto.<br />

ULISSE.:<br />

La gioia di rivedermi ti uccide.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Maledetto iettatore! La disperazione, vorrai dire. Ti ricordi le levatacce di quanto mi portavi a caccia. Ti alzavi ad ore veramente antelucane e<br />

non mi lasciavi riposare nemmeno durante il tuo maledetto spuntino. Che fame mi veniva a vederti mangiare, mentre sniffavo in cerca di<br />

selvaggina. E come mi frustavi col guinzaglio se commettevo anche un solo errore. Per premio, al ritorno, una broda di pane e sciacquatura di<br />

piatti, con la scusa che i cibi grassi mi avrebbero rovinato l'olfatto e salute. Sporco avaraccio! Coi resti succolenti che mi danno i proci sono<br />

arrivato a ventidue anni e sento ancora il tuo odore. E tu, almeno, avessi mai preso qualcosa! Sarai un gran guerriero, e affermano che tu abbia<br />

ucciso più di cento nemici in una sola battaglia, ma come cacciatore facevi schifo.<br />

ULISSE.:<br />

Cosa dici calunniatore!<br />

MIRAGGIO.:<br />

(Avvicinandosi al tavolo.) Non ti ricordi di come minacciavi quel povero bottegaio che ti vendeva la cacciagione? "Ti farò uccidere per lesa maestà<br />

se oserai fiatare." Il mio cuore salta come un capretto inseguito ed il mio dolore diventa sempre più acuto. Addio padrone, muoio contento<br />

sapendo che ti attendono tempi difficili.<br />

(Si spegne la luce.)<br />

***<br />

(Si accende la luce.)<br />

MIRAGGIO.:<br />

(Con la cuffietta.) Fermati sporco straccione, mucchio d'immondizia.<br />

ULISSE.:<br />

Gentile signore, dimmi dove son giunto e di chi è questo palazzo.?<br />

MIRAGGIO.:<br />

Sappi che questa é la dimora dell'ex divino Ulisse e tu stai parlando col nobile Cinedo.<br />

ULISSE.:<br />

Mi sembrava, infatti, di aver già visto questa casa. Tanti anni fa fui ospite del divino Ulisse, nella sua reggia. Egli, allora, era forte e ricco,<br />

veramente caro agli dei. Perché ne hai parlato dunque, con tanto disprezzo?<br />

MIRAGGIO.:<br />

Chi pensi d'essere mai, uomo selvaggio e miserabile, che pretendi di darmi lezione d'etichetta criticando le mie parole? Devi portare un nome di<br />

grande lignaggio se parli con tanta prosopopea.<br />

ULISSE.:<br />

Mi chiamo Nessuno, forse non ti ricordi di me. Tu, che trovo oggi così lindo ed azzimato, eri allora, quando ti vidi per l'ultima volta, un piccolo<br />

puzzolente ragazzino: il porcaro Eumeo, se non mi sbaglio ed, in verità, non sei cambiato molto con quella tua effeminata faccia infantile. Dimmi<br />

dunque come s'é volta al meglio la tua fortuna e perché hai cambiato il nome in quello di Cinedo.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Come osi straccione, tu puzzolente davvero, ricordarmi nella presente fortuna le mie umili origini. Potrei cacciarti in malo modo, ma dalla mia<br />

altezza sublime voglio essere generoso con te e soddisfare la tua curiosità. Non c'è, infatti, maggior gioia, nel tempo della propria fortuna, di<br />

ricordare quello della disgrazia. Non tutti riescono a sollevarsi ed eccellere, una sorte riservata soltanto a chi è dotato di rare virtù.<br />

ULISSE.:<br />

Sono ansioso di sentirtele elencare.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Devi dunque sapere che il mio ex padrone Ulisse manca da più di vent’anni. La guerra di Troia é finita ormai da dieci ed i sopravvissuti sono<br />

tutti ritornati, tranne lui. Ogni essere ragionevole lo ritiene morto. Ma, fino a poco tempo fa, Penelope, quella zuccona, s’incaponiva a crederlo<br />

vivo, e non c'era verso di convincerla.<br />

ULISSE.:<br />

Perché? Ora non lo crede più?<br />

MIRAGGIO.<br />

Importa poco quello che crede o che non crede. Qui ora comandano i Proci, giovani e nobili principi che sono venuti a chiedere la mano della<br />

regina. E giustamente, dico io, non si può lasciare il popolo d’Itaca senza re per tanto tempo. Ebbene, la mia fortuna è cominciata col loro arrivo.<br />

In attesa della pernice, i poveri ragazzi si scopano quelle pollastre delle serve. Tu capisci che, alla lunga, tutto stanca ed allora anche un<br />

beccaccino può servire da diversivo. Naturalmente i primi tempi ero ancora un giovane porcaro, più vecchio di quando mi hai conosciuto tu, ma<br />

ancora piacente. Lavato ed unto d’unguenti profumati ho stimolato la fantasia a due o tre di quei ragazzi che ogni tanto, stanchi delle miserabili<br />

serve, desideravano qualche svago più raffinato. Ecco perché ora chi mi chiama Cinedo e chi culino d’oro.<br />

ULISSE.:


Davvero è così bello?<br />

MIRAGGIO.:<br />

No, non è una questione di estetica; al giorno d’oggi le donne sono pressuntuose ed agressive e molti preferiscono i finocchi. Noi siamo dolci e<br />

remissivi, i clienti sono numerosi, la professione rende bene ed io sono felice d'essere un ricco ed apprezzato finocchio. Quello che conta non è il<br />

tipo di lavoro che si fa, l’importante è farlo bene e tutti dicono che, nella mia professione, io sono un artista: un vero culino d’oro<br />

ULISSE.:<br />

Culino d’oro il tuo buco sporco?<br />

MIRAGGIO.:<br />

Se fossi un pollo anche tu la considereresti la mia parte migliore: il boccone del prete; mi fai dunque colpa d’essere nato uomo?<br />

ULISSE.:<br />

Davvero rara questa tua virtù d’usare proficuamente il boccone del prete.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Certo, se ti guardassi attorno ed avessi occhi per vedere senza essere prevenuto, ti accorgeresti che siamo di una razza speciale, non solo io, ma<br />

tutti noi finocchi sono intelligenti: Leonardo, Cesare, Minotauro Michelangelo, Gengis Kan…….<br />

ULISSE.:<br />

Anche Gengis Kan?<br />

MIRAGGIO.:<br />

Certamente, ignorante, anche Gengi Kan. Solamente su Cristo si hanno ancora dei dubbi. D’altra parte la cosa è palese; basta guardare il mio<br />

caso: tutte le mattine compilavo la lista della spesa per una delle serve: ‘un chilo di formaggio’, e poi a capo ‘un litro d'olio’ e poi a capo di<br />

nuovo ‘tre etti di prosciutto’ e cosi via<br />

ULISSE.:<br />

Che relazione c’è con l’intelligenza?<br />

MIRAGGIO.:<br />

Senza saperlo, con quelle note per la spesa, avevo fatto della poesia. Genio puro, capisci? Un procio innamorato le ha fatte stampare e mi hanno<br />

dato il premio Nobel. Sono stato il creatore della poesia moderna: la ‘Poesia Diacaunt’. Ora faccio il paroliere con successo. Anche questo<br />

dimostra che, tutti gli intelligenti sono finocchi.<br />

ULISSE.:<br />

Dev’essere filosofia del tuo sacco; é come affermare che, se tutti i buoi hanno le corna, tutti quelli che hanno le corna sono buoi.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Dio mio, che mondo di buoi ci sarebbe! Ma questo affare delle corna riporta il discorso ad Ulisse. Il fatto che sia vivo o morto rappresenta<br />

sicuramente un dilemma cornuto, perché Penelope, da qualche giorno, gliele fa a quattro a quattro.<br />

ULISSE.:<br />

Quella sgualdrina.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Ma come ti permetti di parlare così della mia regina, e proprio adesso che si comporta saggiamente, e poi, perché te la prendi tanto; non é tua<br />

moglie, infine. Capirai, Penelope la moglie di Nessuno! Sarebbe proprio da ridere. Ora ti lascio; devo andare a liberare gli appartamenti reali<br />

dalla servitù. Tu puoi capire: dopo venti anni di fedeltà ed astinenza! Verso quest'ora la regina riceve e si crea un bel movimento davanti alla<br />

stanza; potrebbero nascere delle chiacchiere.<br />

ULISSE.:<br />

Ma come potranno non nascere, se tu vai raccontando tutto al primo venuto?<br />

MIRAGGIO.:<br />

(Avvicinandosi al tavolo.) E' giusto, non ci avevo pensato. La soluzione più semplice potrebbe essere quella di farti uccidere; in ogni caso, nella<br />

peggiore delle ipotesi, potrò sempre giurare sugli dei che l'ho detto a Nessuno. Però, che idea geniale un simile nome; sei povero, ma non sei di<br />

certo uno stupido. Vuoi vedere che sei finocchio anche tu? Ora devo proprio andarmene. Penelope in queste cose esige la più scrupolosa<br />

precisione, un regalo per ogni marchetta e pagamento anticipato. Io sono il suo uomo, si fa per dire, di fiducia e devo tenere la contabilità.<br />

(Si spegne la luce.)<br />

***<br />

(Si accende la luce.)<br />

MIRAGGIO.:<br />

(Col berretto a forma di fallo) Povera bestia Argo, in fondo era un buon cane.<br />

ULISSE.:<br />

Chi sei tu.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Chi sei tu, piuttosto, miserabile e puzzolente straccione che non usi con noi il plurale maiestatis e con tanta impudenza entri in questa casa<br />

facendo delle domande?<br />

ULISSE.:<br />

Siete voi, dunque, il divino Ulisse che pretendete il plurale maiestatis?.<br />

MIRAGGIO.: Ti sembra possibile? Non vedi il nostro aspetto giovanile? Noi siamo ben più d’Ulisse, siamo Strizzacervelli, dotto medico, maestro e<br />

buon amico di Telemaco. Ma tu piuttosto chi sei vecchio mendico. Hai forse conosciuto il re che, con voce affettuosa, hai chiamato divino?<br />

ULISSE.:<br />

Il mio nome é Nessuno ed ho combattuto con lui nella guerra di Troia. Gli ero vicino dentro il ventre del gigantesco cavallo di legno e poi nella<br />

notte feroce che segnò, col fuoco, la fine della città. Oh strage orrenda di tanti uomini valorosi; oh urla pietose delle loro donne stuprate, mentre<br />

quel miserabile di Menelao s'inginocchiava davanti alla moglie Elena pregandola di tornare con lui.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Conscio, subconscio od inconscio?.<br />

ULISSE.:<br />

Che cosa?<br />

MIRAGGIO. :<br />

Già, tu non puoi capire ignorante mendico. Per capire Elena noi pensiamo che si debba risalire ai giorni dell’allattamento. Era più gonfio il seno<br />

destro o quello sinistro? Evidentemente il secondo e tu, per quanto ignorante, ben sai quanto drammaticamente ti segni la parola sinistro se ti<br />

perseguita sin dalla più tenera età. Poi dobbiamo passare a tutte le violenze carnali. Capirai: la donna più bella del mondo! Certamente v’è stata<br />

un incesto paterno e seguente complesso d’Edipo; dubito anche qualche momento di lesbicismo da parte della madre, e le ancelle. buone<br />

quelle!<br />

ULISSE.:<br />

Povera ragazza, non ha avuto un momento di respiro!<br />

MIRAGGIO.:<br />

Ecco, il tuo è il sorriso dell’ignorante che irride alla scienza. Se fosse stata seguita attentamente da uno strizzacervelli non sarebbe fuggita con<br />

Paride.<br />

ULISSE:<br />

Si sarebbe limitata a fare le corna in casa e le cose fatte in casa sono sempre le più genuine<br />

MIRAGGIO.:<br />

E’ inutile perdere del tempo a discutere con l’ignorante. Dio mio come puzzi, l’ultima volta devi esserti lavato prima di partire da Troia. Togliti<br />

da sottovento ed allontanati un poco. (Ulisse esegue) Così va meglio. Ora prosegui con la storia dell’incontro tra Elena e Menelao..<br />

ULISSE.:<br />

Lei si scusava affermando che si era trattato di un errore giovanile; te lo dico io: un errore durato dieci anni Quanti inutili morti per vendicare<br />

l'affronto compiuto da una puttanella da due soldi.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Telemaco ha visto Elena nel suo recente viaggio. Siede di nuovo come regina su quel trono che aveva lasciato da adultera. E, naturalmente,<br />

come tutte le puttane pentite, ora si atteggia a tutrice della pudicizia e della virtù e fa offerte per la chiesa. Ecco le conseguenze di un’errata<br />

educazione giovanile. Se l’uomo si liberasse dal condizionamento delle religioni, la vita sarebbe più allegra e lei se ne sarebbe fregata di tornare<br />

dal marito.<br />

ULISSE.:<br />

E Menelao le avrebbe tagliato la testa.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Le solite obiezioni dell’ignoranza. Tu, piuttosto, non hai più rivisto Ulisse dopo quella notte orribile della distruzione di troia?<br />

ULISSE.:<br />

Lo vidi, con tutte le sue navi, il giorno glorioso della partenza da Troia. Vagando ramingo, di quando in quando, ne ho sentito parlare da persone<br />

che l'avevano incontrato. Affermano che lo perseguiti il dio Nettuno, ma che Minerva sia con lui. Credo che lo rivedrete presto.<br />

MIRAGGIO.:


Suo figlio è partito in nave per cercare qualcuno che gli desse notizie del padre. Invano! E’ ritornato or ora. Ma forse sarebbe stato meglio per<br />

lui restarsene in esilio.<br />

ULISSE.:<br />

Il vile Cinedo mi ha messo al corrente della situazione.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Il fatto che qui stessero cambiando le cose lo ha spinto al ritorno. Il buon senso avrebbe consigliato di attendere almeno sino al matrimonio di<br />

Penelope. Purtroppo probabilmente é stato preso anche lui da un inconscio complesso d’Edipo: voglia di sua madre; ed alla gelosia non si<br />

comanda.<br />

ULISSE.:<br />

Ma cosa andate farneticando.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Ancora psicoanalisi, roba che, come ho già detto, un ignorante come te non può capire.<br />

ULISSE.:<br />

Ma che m’importa di queste cose; io temo per la sua vita.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Si è fatto precedere da una raccomandata con la sua rinuncia al trono.<br />

ULISSE.:<br />

La solita leggerezza dei giovani. Un’assicurata avrebbe dato maggiore garanzia. Credo però che i Proci lo uccideranno egualmente; se io fossi il<br />

nuovo re lo farei senz'altro.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Anticipazione del complesso di colpa.<br />

ULISSE.:<br />

Se complesso di colpa vuol dire non essere cretino, io sono contento di averlo. Nonostante tutta la sua buona volontà, Telemaco<br />

rappresenterebbe sempre un punto di riferimento ideale per un qualunque ribelle; ed il ribelle, pur di carpire l'altrui, è disposto ad agire senza<br />

alcuno scrupolo. Egli giustifica ogni bassezza ammantandosi del vessillo della libertà, soprattutto se il suo scopo è la tirannia.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Ma fortunatamente la nostra Itaca è una piccola isola, le notizie volano. Quale scusa potrebbero addurre i Proci al loro gesto, dopo la clamorosa<br />

rinuncia di Telemaco al trono?<br />

ULISSE.:<br />

Qualunque uomo può trovare almeno una decina di giustificazioni per il suo gesto più abbietto. Ma in questo momento non è tempo né di<br />

filosofia né di morale, torniamo alla realtà . Io tremo per mio figlio Telemaco.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Cos’è questo “mio figlio”. Vorresti sostenere, straccione, di essere il divino Ulisse? E' questo il ringraziamento che riservi alla nostra accoglienza?<br />

Noi ti faremo cacciare dopo averti fatto bastonare dai nostri servi.<br />

ULISSE.:<br />

Ho assunto un falso nome e mi sono vestito in questo modo, perché nessuno potesse riconoscermi. Poco fa, qui fuori voi, nostro suddito, avete<br />

visto il cane Argo che é morto di gioia. per il padrone ritrovato.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Chiamare a testimone della propria paternità un cane morto è una ben debole prova. Non gli crederemmo nemmeno se ci comparisse in sogno<br />

spacciandosi per collaboratore di giustizia. Era completamente .rimbambito e lo tenevano in casa solo per carità. Ma, se non altro, era felice,<br />

sempre sdraiato, non faceva mai nulla e lo trattavano a pezzi di carne ben condita e succulenta.<br />

ULISSE.:<br />

A spese mie.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Evidentemente lui se ne fregava. Non hai visto com'era grasso? Sembrava un maiale. Deve aver avuto un cuore di ferro per resistere fino a<br />

questa età. Ma lasciamo perdere le divagazioni e torniamo al dunque.<br />

ULISSE.:<br />

Se come dite, voi siete amico e maestro di Telemaco riconoscerete almeno quanto io sia stato buon educatore! Attento ad ogni sua più<br />

insignificante pretesa, sin dalla tenera più età, l’ho spesso percosso per allevarlo alla dura disciplina della vita.<br />

MIRAGGIO.:<br />

(a bassa voce.) Ecco spiegato perché Telemaco è così rimbambito .( ad alta voce) E chi ci assicura che tu sia Ulisse.<br />

ULISSE.:<br />

(spezzando con le mani un enorme ramo nodoso) Non vedete come io l’ho spezzato con facilità: cosa che avrebbe richiesto la forza d’Ercole. Chi<br />

l’avrebbe potuto fare se non l’eroe di un poema epico!<br />

MIRAGGIO.:<br />

( a bassa voce) Io non so di certo se sia o non sia il padre di Telemaco, ma so che, in questo momento, un bel matto così robusto può anche<br />

servirci. (ad alta voce inginocchiandosi) Mio re!<br />

ULISSE.:<br />

(a bassa voce.) Come può un essere normale fidarsi di prove così insignificanti. O finge od é un credulone. Possibile che mio figlio abbia per<br />

maestro un simile sciocco? Ma facciamo buon viso a cattivo giuoco: uno di più può sempre servire. (Ad alta voce.) Ma ora basta col plurale<br />

maiestatis. Alzati. (Esegue) Purtroppo mi hanno detto che la regina ha trasformato questa casa in un bordello.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Ne sono al corrente.<br />

ULISSE.:<br />

Povera pazza,. L'avesse fatto subito avrei anche potuto comprendere, ma dopo tutti questi anni di castità! Valla a capire questa sgualdrina.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Vedi, c’é chi diventa puttana e chi nasce con la vocazione. Queste cose lei le aveva nel subcosciente; se l’è sempre vissute nei sogni; ora le fa.<br />

L’accusi forse di essersi svegliata?<br />

ULISSE.:<br />

Altro che svegliata; se sali credo che troverai la fila davanti alla sua camera, con Cinedo che dirige il traffico.<br />

MIRAGGIO.:<br />

E consola gli esclusi.<br />

ULISSE.:<br />

Ma, ripeto, se doveva cedere perché aspettare che le avessero mangiato mezza la casa, quei mascalzoni. Ai miei tempi non sarebbero successe<br />

simili cose; erano tempi migliori e la gente era più onesta.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Ecco che salta fuori la consueta tiritera. La stessa cosa ti avrà detto tuo padre Laerte, ed a lui suo padre e così di padre in padre si arriva ad<br />

Adamo: solo quelli devono essere stati tempi veramente felici!.<br />

ULISSE.:<br />

Non voglio abbassarmi a fare sterili polemiche; avvisa mio figlio che sono tornato; ora occorre coraggio, dobbiamo organizzare la nostra<br />

vendetta.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Ma sei ben pieno di complessi anche tu che vuoi sfogare sui Proci l’odio tuo per tua moglie .<br />

ULISSE.:<br />

(a bassa voce) Mi sembra veramente un idiota. (ad alta voce) Abbiamo ancora dei servi fedeli?<br />

MIRAGGIO.:<br />

Certamente, almeno una decina.<br />

ULISSE.:<br />

Tu spargi la voce che domani a pranzo Telemaco confermerà ufficialmente la sua rinuncia alla successione e che imporrà alla regina di scegliere<br />

uno sposo. I Proci verranno sicuramente tutti e noi li uccideremo. Di a mio figlio di armare i servi e tenere pronto il mio formidabile arco col<br />

quale.....<br />

MIRAGGIO.:<br />

Il mitra ci vuole, Ulisse! Solo nella poesia si può fare una strage del genere con un arco. Quando tu arringherai i tuoi sudditi dicendo loro<br />

d’avere sterminato tutti quei giovani mascalzoni con delle frecce, chi ti crederà? Penseranno che menti. credi forse d’essere ancora sotto le<br />

mura di Troia? Sono passati dieci anni da allora e la gente si è svegliata: Svegliati anche tu astuto Ulisse!<br />

ULISSE.:<br />

Può darsi che io sia un poco invecchiato, ma non sono ancora rimbambito e credo che occorreranno silenzio e prudenza per fare ogni cosa come<br />

si deve.<br />

MIRAGGIO.:


Procederemo dunque come hai detto tu?<br />

ULISSE.:<br />

Certo, e dopo la vendetta non resterò in questa casa e abdicherò in favore di mio figlio.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Ecco una cosa da farsi subito per il bene di tutti<br />

ULISSE.:<br />

Eh! Là, là! Che fretta, vuoi forse rifare il mondo in un giorno? Il mondo cambia velocemente solo nelle fantasie dei giovani. Abdicherò a tempo e<br />

luogo, quando mi si presenterà una buona scusa per ripartire da casa senza suscitare commenti salaci, perché tu capisci che con quella<br />

sgualdrina..........<br />

MIRAGGIO.:<br />

(Avvicinandosi al tavolo.) Non mi interessa il motivo, Telemaco diventerà il re e, ti dico la verità, non gli dispiacerà per niente, dato il suo<br />

complesso di Edipo, se tu te ne andrai fuori dai piedi. Vorrei farti capire che non si diventa padre con la nascita di un figlio, ma poco a poco:<br />

costruendosi giorno per giorno. Ma dov’eri tu quando Telemaco aveva bisogno di una mano forte che stringesse la sua?<br />

ULISSE.:<br />

Mi rimproveri d’averlo abbandonato? Sappi che, per un re, il buon governo non è mai il risultato di un’azione giusta, ma l’arte del possibile; e<br />

purtroppo quello, allora, era il possibile<br />

MIRAGGIO.: Ma tu dovevi ricordati che il diventare figlio non è una scelta volontaria.<br />

(Si spegne la luce.)<br />

*°*<br />

(Si accende la luce.)<br />

MIRAGGIO.:<br />

(Con in capo un piattino da questua.) Chi sei, verme puzzolente.<br />

ULISSE.:<br />

Chi sei tu, piuttosto, che sembri lo scarico d’una fogna.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Cos’è una fogna.<br />

ULISSE.:<br />

Una novità del progresso che ho visto girando per il mondo; beati i tempi antichi, come s’usa ancora qui ad Itaca, quando la si faceva nei campi.<br />

Li si concimava e non v’era puzza per casa. Tu, piuttosto, non mi hai ancora detto chi sei.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Iro il pitocco e questo è il mio territorio di caccia.<br />

ULISSE.:<br />

Per questo vai urinando contro i muri come fanno i cani?<br />

MIRAGGIO.:<br />

Legittima difesa: sei così schifoso che temo la concorrenza.<br />

ULISSE.:<br />

Davvero un bel posto per elemosinare: ti buttano gli avanzi in terra e tu te li contendi coi cani.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Non disprezzare con quella faccia smunta e patita che ti ritrovi. Questi sono tempi bui. I Proci si pappano tutto e non vi sono posti di lavoro<br />

nemmeno per i mendicanti.<br />

ULISSE.:<br />

Quando regnava Ulisse erano sempre dietro mormorare ed ora lo rimpiangono; La storia degli imbecilli si ripete sempre. Ma presto si spargerà la<br />

voce che il re sta per tornare.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Tu mi sembri affamato e se speri mai di trovarti un pasto con queste sciocche ciance ti sbagli di grosso. Ricordati, in ogni modo, che a<br />

qualunque concorrente spezzerò le ossa.<br />

ULISSE.:<br />

Concorrente io? Vile accattone, questa è la mia casa. Vai pure a piazzarti ed io ti caccerò.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Vecchio sbruffone rimbambito. Ti farò a brani e li darò in pasto ai feroci mastini.<br />

(Si spegne la luce.)<br />

***<br />

(Si accende la luce)<br />

MIRAGGIO :<br />

(con copricapo a forma di verme) Io sono Antinoo. Di tutti questi principi schifosetti che vogliono sposare la regina io sono il peggiore: un vero<br />

verme; eppure tu sei riuscito a commuovermi sino alle lacrime.<br />

ULISSE :<br />

E come, in nome degli dei.<br />

MIRAGGIO :<br />

Il tuo incontro di pugilato col mendicante Iro. Una lotta insolita tra due pezzenti. Io non avrei scommesso un soldo bucato su di te ed invece hai<br />

ridotto il tuo avversario al lumicino. Se non vi avessimo divisi avresti avuto dei guai con la polizia.<br />

ULISSE :<br />

Quel miserabile voleva cacciarmi ed io avevo fame.<br />

MIRAGGIO :<br />

E’ logico che ti volesse mandare via. Hai mai visto un cane che va in giro pisciando? Egli stabilisce, in questo modo, i confini del suo territorio e<br />

guai a chi glielo contende. Così fanno i mendicanti.<br />

ULISSE :<br />

Vanno in giro pisciando?<br />

MIRAGGIO :<br />

Ma cosa dici! Facevo un esempio per spiegarti che anche i mendicanti hanno un loro territorio e tu hai violato quello di Iro il pitocco.<br />

ULISSE :<br />

Ma nella vostra sala dei banchetti c’era da mangiare per entrambi con abbondanza.<br />

MIRAGGIO :<br />

Tu non capisci. Tra questi principi che vogliono sposare Penelope ce ne sono parecchi slirati che restano solo per farsi mantenere Gli altri, più<br />

che dare soldi ai mendicanti, preferiscono fare la carità alle serve che li ringraziano a letto.<br />

ULISSE :<br />

E qualcuno a quel finocchio di Cinedo.<br />

MIRAGGIO :<br />

Degenerati di cattivo gusto. Un tempo me lo sono goduto anch’io quel fresco ragazzotto, ma adesso….via….andiamo! Comunque, Iro ha il suo<br />

posto da mendicante presso il tempio di Giove, e penso che i suoi eredi troveranno un bel gruzzoletto sul suo conto corrente, ma è un pitocco e<br />

per risparmiare viene a mangiare i nostri avanzi e questo è territorio suo. Si accuccia a terra e noi glieli buttiamo sul pavimento. Sino ad ora ha<br />

sempre avuto la concorrenza di Argo. Quel maledetto mangiava come un porco e, se qualcuno gli contendeva il cibo, ringhiava come una belva.<br />

Iro ne aveva paura.<br />

ULISSE :<br />

Aveva paura di quel vecchio cane rimbambito e quasi sdentato?<br />

MIRAGGIO :<br />

Detto tra noi, in confidenza, io penso che Iro sia grande, grosso e cretino. Così prima mangiava il cane e poi, lui, si accontentava di quello che<br />

rimaneva; Ed oggi, morto Argo, quando pensava di essere ormai tranquillo, gli capiti tu a contendergli gli avanzi.<br />

ULISSE :<br />

Ce n’era per tutti e due.<br />

MIRAGGIO :<br />

Tu non vuoi capire, si trattava del suo territorio: era una questione di principio. E poi tu eri così malandato da sembrare un extracomunitario:<br />

temeva che si spargesse la voce e ne arrivassero a frotte. Tutti temono la concorrenza.<br />

ULISSE :<br />

Così s’è preso, da me, quel sacco di botte che si meritava.<br />

MIRAGGIO :<br />

E questo ci riporta al motivo per il quale sono venuto a parlarti. In confidenza, io, oltre ad essere cattivo, sono anche senza una lira. Resto<br />

sperando di sposare Penelope e rosicchiare quello che rimane; poca cosa, sai, perché ormai qui noi Proci ci siamo mangiato quasi tutto. Sino a<br />

qualche anno fa, quello con la regina sarebbe stato un matrimonio piacevole e conveniente, ma ormai non vale più la pena e, tra l’altro,


Penelope è passatella e piena di stupide rughette. Ma oggi, quando ti ho visto combattere e ridurre Iro quasi in punto di morte, come ti ho<br />

detto, dalla gioia mi sono commosso sino alle lacrime e mi è venuta un’idea formidabile.<br />

ULISSE :<br />

E quale sarebbe questa idea?<br />

MIRAGGIO :<br />

A vederti brutto e sporco come sei fai proprio schifo; e puzzi anche. Come ti ho detto, si direbbe che non vali un soldo bucato. Qui ad Itaca si<br />

sarà già sparsa la voce della tua forza prodigiosa e della tua vittoria. Itaca è una piccola isola e la gente e chiacchierona. La mia idea sarebbe<br />

quella di girare insieme la Grecia sfidando gli atleti migliori, magari anche i campioni olimpici. Io punterei su di te e metteremmo insieme un<br />

buon gruzzoletto.<br />

ULISSE :<br />

Invece di farmi certe proposte, va in convento a farti monaco.<br />

MIRAGGIO :<br />

Cosa dici, non penserai d’essere Amleto!<br />

ULISSE :<br />

Ti ripeto: va, in convento.<br />

MIRAGGIO :<br />

Allora sei un procacciatore per la Santa Sede!<br />

ULISSE :<br />

Il mio momento luminoso sta per venire. Se vuoi un consiglio, salvati dal giorno del giudizio, perché sta per cominciare la soluzione finale.<br />

MIRAGGIO :<br />

(tra sé) Deve aver picchiato forte anche quel pitocco di Iro, per averlo ridotto in questo stato. (a voce alta) Non se ne fa nulla della mia<br />

proposta; non posso puntare su di un pugile completamente suonato. E se continui su questo tono ti farò cacciare a bastonate.<br />

ULISSE:<br />

Per questa frase, Antinoo, tu sarai il primo dell’ecatombe.<br />

MIRAGGIO:<br />

(mentre si avvicina al tavolo) Guarda un po’ cosa si guadagna a cercare di far del bene agli imbecilli. Vado a chiamare i servi.<br />

(si spegne la luce)<br />

*°*<br />

(Si accende la luce.<br />

MIRAGGIO :<br />

(Con un penna d’oca in testa) .Chi non muore si rivede.<br />

ULISSE :<br />

Ancora tu! Una volta o l’altra ti troverò anche sotto il letto.<br />

MIRAGGIO :<br />

Non fare lo spiritoso. Se non ci fosse Omero nessuno si ricorderebbe di Ulisse.<br />

ULISSE :<br />

Sono troppo importante perché mi si possa dimenticare.<br />

MIRAGGIO :<br />

Pallone gonfiato, misero re d’una misera isola.<br />

ULISSE :<br />

Sono stato un grande re ed un buon re;<br />

MIRAGGIO :<br />

Un tiranno.<br />

ULISSE :<br />

Non avevo un parlamento, questo è vero, ma perché mantenere signorilmente dei chiacchieroni che tirano a farsi gli affari loro. Sceglievo<br />

sempre un uomo valido…<br />

MIRAGGIO :<br />

Un cancelliere dello scacchiere.<br />

ULISSE :<br />

Proprio toccati nella testa, voi inglesi; anche lì siete gli unici a chiamarlo in un modo così buffo.<br />

MIRAGGIO :<br />

Comunque lo si chiami si tratta sempre di un tirapiedi.<br />

ULISSE : Te loi concedo: un tirapiedi valido e lo lasciavo agire come credeva meglio, mentre io me ne andavo a caccia.<br />

MIRAGGIO :<br />

E a donne.<br />

ULISSE :<br />

Certo, anche le donne. Lui era libero di governare a suo piacimento e lui ne rispondeva. Se faceva cose giuste lo lodavo e se sbagliava lo<br />

decapitavo.<br />

MIRAGGIO :<br />

Davvero un re giusto.<br />

ULISSE :<br />

Che lo premiassi non interessava a nessuno, ma com’erano contenti i mie sudditi quando ne giustiziavo uno, era un giorno di festa e venivano<br />

da ogni dove. Nessuno si ricordava del bene che poteva aver fatto prima e tutti gridavano;”Viva il re. Abasso il tiranno.!<br />

MIRAGGIO :<br />

La plebe è sciocca.<br />

ULISSE :<br />

Sicuramente, però ognuno deve adattarsi al materiale che ha.<br />

MIRAGGIO :<br />

Pensala come vuoi, ma torniamo ai fatti. Io mi propongo di scrivere un poema e devo sapere la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità.<br />

ULISSE :<br />

Mi chiedi di giurare il falso? Non siamo in un telefilm americano.<br />

MIRAGGIO :<br />

Per piacere sii serio, se ti riesce. Naturalmente, trattandosi di poesia, i fatti li circonfonderò di un romantico velo intessuto dei soliti ingredienti:<br />

odio, amore, amicizia e morte; tutto smorzato dal fragore delle armi. Con la mia arte riuscirò a rendere bella anche la guerra dandole il sapore<br />

dell’avventura, ma dovrò restare sempre entro certi limiti. La faccenda di Achille che sarebbe morto solo se colpito nel tallone, ad esempio, mi<br />

sembra un po’ grossa.<br />

ULISSE :<br />

E’ la pura e semplice verità.<br />

MIRAGGIO :<br />

Tieni presente che non scrivo favole per bambini; temo che sarà difficile farla credere ad un adulto. E l’amore di Achille per il giovanetto<br />

Patroclo, può far nascere dei sospetti.<br />

ULISSE :<br />

Nascano pure. Patroclo è un giovinetto e tu sai bene che in questo nostra Grecia agli omosessuali piaciono glabri, che non pungano.<br />

MINOSSE :<br />

I tempi cambiano: potrebbe essere giudicato male.<br />

ULISSE :<br />

Achille sarà sempre considerato un grande eroe, ma detto tra di era permaloso e feroce; più che feroce, crudele: un essere orribile.<br />

MIRAGGIO :<br />

E la storiella del cavallo.<br />

ULISSE :<br />

Comunque sia stata, quella resta così.<br />

MIRAGGIO :<br />

Non irritarti. Oggi io ero presente, ma stai tranquillo, salverò la tua leggenda, anche se questa dei Proci che hai ucciso da solo, con arco e<br />

frecce, è un po’ difficile da mandar giù. Ed Elena, poverina, che ha ceduto a Paride per volere della dea Venere…<br />

ULISSE:<br />

Non ha certo fatto fatica, Menelao era il cornuto per antonomasia: la sua corona sembrava un nido di luimache. Se fosse stato il re di Francia<br />

avrebbe potuto mettere su un allevamento, sarebbe stato il primo: pensa che guadagni! Ma lui da buon marito non sapeva nulla.<br />

MIRAGGIO :


Cumunque si tratta di poesia, anche in questo caso devo salvare la leggenda..<br />

ULISSE :<br />

Sembri un inviato di guerra moderno.<br />

MIRAGGIO :<br />

Ma a chi interessa la verità. L’importante è poterla girare secondo i propri desideri.<br />

ULISSE :<br />

Ora si è fatto tardi. Dopo venti anni mi attende una nuova prima notte. Come ti ho detto, spero di non trovarti sotto il letto; Tutto quel che sai<br />

andrebbe perduto con gioia di tutti gli studenti.<br />

MIRAGGIO :<br />

Me ne vado, ma prima un’ultima cosa. Il segreto sul tuo metodo di vinificazione. Naturalmente parlo del Ciclope Polifemo al quale, dopo averlo<br />

ubriacato, hai tolto l’unico occhio. Pigiata l’uva, come sei riuscito a trasformare subito il mosto in vino. Dovresti brevettarlo quel metodo, ti<br />

renderebbe un bel mucchio di soldi. Il champenois per ottenere la champaigne diventa roba da ragazzini.<br />

ULISSE :<br />

Non avevo avuto abbastanza disgrazie. Doveva capitarmi anche un poeta pignolo. Davvero il biografo ideale.<br />

(Si spegne la luce.)<br />

*°*<br />

(Si accende la luce.)<br />

MIRAGGIO.:<br />

(Col serto d'alloro.) Ho dato un'occhiata al salone delle mense, bella ecatombe. Caro Nessuno, Odisseo, od Ulisse comunque ti faccia chiamare in<br />

questo momento, hai combinato un bel pasticcio.<br />

ULISSE.:<br />

Chi sei dunque scervellato che osi tenermi un discorso così altero nella mia casa e proprio in questo momento<br />

MIRAGGIO.:<br />

Il poeta Ovidio.<br />

ULISSE.:<br />

Mai sentito nominare.<br />

MIRAGGIO.:<br />

La tua ignoranza è proverbiale.<br />

ULISSE:<br />

Vacci piano: con le parole.<br />

MIRAGGIO<br />

Vacci piano? Ignorante e cretino. Dio t’aveva fatto re d’un popolo di pecorai; non ti bastava. Avresti preferito nascere schiavo sotto i faraoni?<br />

ULISSE :<br />

Ognuno ha il diritto di migliorare il suo stato<br />

MIRAGGIO<br />

:Volevi forse diventare Augusto? Quando ha la pancia piena anche l’ingordo cessa di desiderare, caro il mio re bifolco astuto come un contadino,<br />

ma poco intelligente. Tra l’altro non ti sei nemmeno accorto che gli altri monarchi, nella guerra di Troia ti hanno solamente usato. Credere a<br />

quellaq favoletta del ratto di Elena bisogna proprio essere deficenti. Volevano distruggere la città per rendere più facili i commerci con l’oriente?<br />

Ma quali commerci per te che avevi solamente qualche nave sgangherata e un’isola di morti di fame. Per il trasporto dei soldati hanno dovuto<br />

prestarti le navi. Volevano solo carne da macello per la loro guerra.<br />

ULISSE :<br />

Volgari calunnie.<br />

MIRAGGIO :<br />

Calunnie? Vai spargendo la voce che non riesci a ritornare a casa causa l’odio del dio Nettuno, ma tutti sanno che la colpa è di quei poveri<br />

bifolchi che ti sei portato dietro per fare i marinai. E una mezza cartuccia come te pretende che la moglie gli resti fedele per venti anni.<br />

ULISSE :<br />

Io ero la a faticare e rischiare combattendo per la patria.<br />

MIRAGGIO :<br />

Se tu fossi stato un povero diavolo obbligato a partire per colpa del suo re avrei potuto anche capire, ma tu te ne sei andato per colpa tua e per<br />

tua volontà, perché Penelope avrebbe dovuto aspettarti tanto tempo?<br />

ULISSE :<br />

Sposandomi mi ha giurato fedeltà.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Io ho scritto "L'Ars Amandi": avresti dovuto leggerla per capire le donne. Invece sei rimasto un soldataccio zotico e presuntuoso che crede solo<br />

nel vigore e nella violenza.<br />

ULISSE.:<br />

Occorre dunque qualcosa d'altro ad una donna?<br />

MIRAGGIO :<br />

Le hai mai regalato un mazzo di fiori?<br />

ULISSE :<br />

Non farmi ridere, in quest’isola piena solo di ortiche!<br />

MIRAGGIO.:<br />

L’hai mai portata anche solo una volta a teatro? Una donna ci tiene, non tanto per vedere quanto per farsi vedere.<br />

ULISSE<br />

A parte il fatto che ad Itaca non c’è nemmeno il teatro, sarebbe stata un’inutile spesa. Io vi sono andato una volta: ero ospite di Menelao e, per<br />

la soirée, quella vanesia d’Elena ha fatto una scenata perché voleva un abito nuovo; trara l'altro si è trattata di un'orribile noia. Una storia<br />

evidentemente falsa, narrata con strane parole. Vi era un certo Edipo che andava a letto con sua madre, molto più vecchia di lui, poi si accecava<br />

conservando, come ultimo ricordo di donna nuda, quello di una simile vecchiaccia, Un orribile ricordo, perché anche lui non era di primo pelo,<br />

pensa quanti anni doveva avere lei. Poi mi è rimasto il dubbio che si trattasse di finocchi, perché a fare la parte della madre era un uomo. Ti<br />

assicuro, soldi sprecati.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Sei veramente un uomo dalla testa stipata di nebbia. Le hai mai letto una poesia, le hai mai detto che i suoi occhi brillano più dell’oro e che la<br />

sua voce è piena di fascino? Quand’era pensosa all’ombra di un albero non hai mai fatto diventare tuo il suo silenzio, rubato un bacio fugace,<br />

fatta una promessa? Amare é un'arte. Lo so ben io che sono il maggior esperto di donne di tutta la storia umana.<br />

ULISSE.:<br />

Modesto l’uomo!<br />

MIRAGGIO.:<br />

La loro libidine é sempre più forte della nostra, perché la natura proprio in loro ha voluto mettere la fonte della vita: é dunque facile<br />

conquistarle, com'é facile piantare un fiore. Il difficile viene dopo, quando ci sarà bisogno delle tue cure amorose perché non secchi.<br />

ULISSE.:<br />

Sciocchezze da vecchio rimbambito. In quanto a femmine non sono di certo un merlo dal becco giallo!<br />

MIRAGGIO.:<br />

Becco a parte, un merlo non so, ma uno sprovveduto vanesio e presuntuoso lo sei sicuramente. Non credo, infatti, che tu abbia avuto qualche<br />

difficoltà a sedurre Calipso e Circe: la curiosità per il forestiero, l'alone dell'eroe, quattro storielle ben raccontate! E la vergine Nausica, ingenua e<br />

sempliciotta com'era, prima di conoscerti. E non reagire, ché io so la verità! Ma l'amore di tua moglie non te lo sei saputo conservare.<br />

ULISSE.:<br />

Vorresti dunque dire, scribacchino buffone, che se Penelope fa la puttana è colpa mia?<br />

MIRAGGIO.:<br />

Clitemnestra rimase fedele lungamente ad Agamennone, ma quando seppe dei suoi amori con Briseide, con Criseide e con Cassandra si prese<br />

Egisto nel letto. Ad una donna navigata come lei fu facile convincer l’amante ad assassinare il marito al suo ritorno dalla guerra di Troia<br />

ULISSE.:<br />

Intendi farne un'eroina esemplare?<br />

MIRAGGIO.:<br />

Io credo che molti le diano torto, ma ne troverai molti altri, specie tra le donne, che le daranno ragione, pur riconoscendo che forse ha un po'<br />

esagerato. E che dire di Elena? Menelao se ne partì di casa lasciandola sola con Paride. E' tipico dello sciocco abbandonare insieme la pecora e<br />

l'agnello. Dovremo dunque incolpare solamente Elena?<br />

ULISSE.:<br />

Ed io dovrei comportarmi come Menelao e chiudere un occhio?<br />

MIRAGGIO.:


Lui gli occhi li ha dovuti chiudere tutti due: dopo dieci anni di corna.<br />

ULISSE.:<br />

Mia moglie ha cominciato più tardi, ma si è rifatta alla svelta.<br />

MIRAGGIO.: Io volevo solo farti ragionare. Quando il dio Vulcano, grazie ad una trappola, sorprese sua moglie Venere tra le braccia di Marte,<br />

chiamò tutti gli dei a vedere. Così la notizia divenne voce di popolo, egli fu deriso da tutti e rimase egualmente cornuto.<br />

ULISSE.:<br />

Ma Vulcano era brutto e zoppo; Venere va capita.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Ma anche tua moglie va capita.<br />

ULISSE.:<br />

Sciocchezze.<br />

MIRAGGIO.:<br />

L'amore dev'essere coltivato, giorno per giorno, con mille promesse e mille piccole bugie: sono cose che fanno parte del giuoco. Cosa c'é di più<br />

dolce per una donna d'una parola lusinghiera? Quando una é nera come la pece non la chiami forse bella brunetta e con l'altra non parli dello<br />

strabismo di Venere? Le nane diventano bamboline, snelle le magre e paffute le grasse.<br />

ULISSE.:<br />

Assurde smancerie.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Non è vero, perché se tu vivrai con una donna a lungo, amandola, ecco che quelle bugie potranno anche trasformarsi in verità. I suoi difetti<br />

spariranno ai tuoi occhi e forse diverranno pregi che te la renderanno indispensabile. Ma se tu sposi una donna e, calmato il furore violento dei<br />

primi amplessi, te ne parti di casa e ritorni dopo vent'anni, cosa pretendi? Ti é rimasta fedele anche troppo tempo.<br />

ULISSE.:<br />

Le corna non si misurano con l’orologio.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Allora intendi proprio andartene mostrando apertamente il tuo sdegno? Vuoi che tutti lo vengano a sapere ed aggiungano ai tuoi tanti nomi<br />

quello di Becco.?<br />

ULISSE.:<br />

Vorresti, dunque, che restassi? Bel consiglio davvero! Qualche chiacchiera verrebbe fuori senz'altro. Basterebbe un litigio tra me e Penelope od<br />

uno screzio con Telemaco che mi vede come il fumo negli occhi.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Ma se te ne vai all'improvviso, cosa penserà la gente.<br />

ULISSE.:<br />

Tutti i miei nemici al corrente di queste tresche sono morti: il vile Cinedo, i Proci, le ancelle ed i servi traditori; volendo stare nel sicuro ho ucciso<br />

persino quello sciocco di Strizzacervelli. Per evitare la vendetta dei parenti dei Proci e, quindi, una feroce guerra civile, abdicherò in favore di<br />

Telemaco lasciando circolare la notizia che sono impazzito; poi, come si conviene ad un re che abdica, andrò in esilio. In quanto a mia moglie ed<br />

a mio figlio, io credo che convenga loro tacere. Viaggiare verso l’ignoto, ecco il destino d’un pazzo ansioso di sapere. Tutto scivolerà via liscio<br />

come l'olio.<br />

MIRAGGIO.:<br />

(Mentre si avvia verso il tavolo.) Ecco dunque che per colpa di questo astuto briccone, nonostante i miei sforzi, il mito della fedele Penelope<br />

durerà nei secoli. E' veramente il caso di dire che Nessuno saprà la verità<br />

ULISSE.: Non sono forse il più astuto degli uomini?<br />

(Si spegne la luce, Ulisse esce di scena mentre Miraggio, dopo essersi messo le corna, si ritira verso il fondo. Sempre al buio entra Penelope.)<br />

***<br />

QUADRO TERZO. (Penelope, Miraggio con le corna, poi Ulisse.)<br />

(Si accende la luce.)<br />

PENELOPE.:<br />

Oh diavolo potente che vaghi per questi pittoreschi luoghi infernali, quanto dovrà durare ancora la mia attesa?<br />

MIRAGGIO.:<br />

Io sono il diavolo Asmodeo, un piccolo diavolo senza importanza e direi che questi luoghi non sono per niente pittoreschi. So solo che devo<br />

aspettare il giudizio di Belzebù che ti giudicherà secondo le tue colpe, per poi sistemarti nel giusto girone infernale.<br />

PENELOPE.:<br />

Dovrò attendere ancora a lungo?<br />

MIRAGGIO.:<br />

Quando questo avverrà spetta ad altri deciderlo e non ha alcuna importanza. Credi forse che sia facile la mia attività sempre a contatto con dei<br />

cadaveri impazienti. A voi morti, sul principio, riesce difficile capire che il tempo qui non esiste. Un giorno, un anno, un secolo, non significano<br />

nulla. Anche la vostra parola eternità non ha senso.!<br />

PENELOPE.:<br />

Ma io vorrei....<br />

MIRAGGIO.:<br />

(Mentre si porta sul fondo mentre avanza Ulisse) Dove e quando sia, sarà sempre adesso. (esce)<br />

ULISSE.:<br />

Cara Penelope, anche tu qui.<br />

PENELOPE.:<br />

Da lungo tempo, sono morta per il dolore del tuo subitaneo ritorno.<br />

ULISSE.:<br />

La gioia, vorrai dire.<br />

PENELOPE.:<br />

La disperazione del tuo arrivo e la gioia della tua partenza, maledetto uomo. Avevo appena cominciato a star bene quando ti sei rifatto vivo.<br />

ULISSE.:<br />

Prima il cane, adesso anche tu, ma questa é una fissazione. Possibile che io sia colpevole di tutte le morti.<br />

PENELOPE.:<br />

Resta il fatto che ora sono all'inferno nell’attesa di una destinazione. In fin dei conti sono colpevole d'un solo peccato.<br />

ULISSE.:<br />

Ma ripetuto tante volte: c'era la fila davanti alla tua camera. E poi, scusa, il cattivo gusto di chiamare Cinedo a dirigere il traffico e raccogliere il<br />

pagamento anticipato.<br />

PENELOPE.:<br />

La colpa é tua che mi hai lasciato sola tanto tempo. Io non ero brutta come la moglie di Ettore che avrebbe avuto difficoltà a trovare anche un<br />

solo uomo disposto a guardarla. Io ero bella ed al tuo ritorno, dopo vent'anni di lontananza, non mi hai degnata d'un solo sguardo. Dopo la<br />

strage sei ripartito subito senza nemmeno una parola.<br />

ULISSE.:<br />

Avrei dovuto elevarti un monumento?<br />

PENELOPE.:<br />

Potevi parlare delle tue disgrazie, cercare un approccio più dolce. Se ero piaciuta ai Proci, ne sarebbe, forse, valsa la pena.<br />

ULISSE.:<br />

Dovevo dunque fingere di ignorare l'affronto?<br />

PENELOPE.:<br />

Io avrei potuto esporti le mie ragioni; tu raccontarmi dei tuoi affanni e spiegarmi le tue.<br />

ULISSE.:<br />

Mentre tu esercitavi il mestiere, perseguitato dal dio Nettuno io vangavo, come un cane randagio, di terra in terra. Tu non immagini nemmeno<br />

le disgrazie che ho dovuto affrontare. Ci vorrebbe un poema intero per raccontarle tutte. Io ed i miei compagni, quando avevamo bisogno di<br />

approvvigionarci, dovevamo sbarcare, ma ogni volta avevamo le popolazioni contro. I Ciconi, i maledetti Lestrigoni, mangiatori di uomini,<br />

persino i Lotofagi che vivevano drogati in un mondo di sogno. Ma il momento peggiore fu col monocolo Polifemo.<br />

PENELOPE.;<br />

Bella davvero: una mezza cartuccia, guercio per una rissa all’osteria. Le chiacchiere volano Ulisse, anche all’inferno. E, per piacere, non parlarmi<br />

selle sirene sui faraglioni; tutti qui sanno che si tratta solo di propaganda turistica. Piuttosto, cosa mi dici delle tue donne? Ti sei lasciandoti<br />

dietro una scia di chiacchiere su Calipso, Circe e la vergine Nausica.<br />

ULISSE.:<br />

E smettiamola per piacere con la storia della vergine Nausica. Nessuno sa come l'ho trovata e nessuno sa come l'ho lasciata. In quanto a Circe<br />

aveva cambiato tutti i miei marinai in porci!


PENELOPE.:<br />

Ma si è dimenticata proprio di te che forse eri quello che ne aveva i maggiori titoli.<br />

ULISSE.:<br />

Cosa dici mai! E' stata la volontà degli dei. Mercurio mi aveva ammonito che si trattava di una maga: non potevo negarmi al suo giaciglio o per<br />

noi tutti sarebbe stata la fine.<br />

PENELOPE.:<br />

Carina davvero. E anche con la dea Calipso ti comparve Mercurio per dirti che non potevi rifiutare il suo letto?<br />

ULISSE.:<br />

Magie, tutte magie anche lei. Mi faceva vedere un golfo incantato, un mare violetto, un folto bosco di ontani, pioppi e cipressi ed umidi prati<br />

ricchi d'un tappeto verde. La sua voce era meravigliosa, quando cantava tessendo trame d'oro al telaio. Ogni giorno nasceva e moriva in<br />

un’eterna primavera. Ti voglio risparmiare le delizie del suo letto che solo una dea può farti godere. Eppure, nel tuo ricordo, un giorno trovai la<br />

forza di lasciarla.<br />

PENELOPE.:<br />

Mi pare di vedere la scena. Penso che t'avrà detto: "Tu sai Ulisse quanto ho pazientato, ma dopo tanto tempo é venuto il momento delle<br />

decisioni: o mi sposi o te ne vai."<br />

ULISSE.:<br />

Forse qualche parola io l’avrò anche spesa, ma come dice il poeta le parole dell’amante “Devi scrivere sul vento o nell’acqua che scorre veloce.”<br />

Inoltre io non potevo divorziare da te che mi stavi aspettando, fedele, da tanto tempo; Ti amavo troppo e, sicuramente, mi sarei rovinato la<br />

reputazione.<br />

PENELOPE.:<br />

Ma dopo il tuo rientro a casa, nonostante le mille peripezie che dici d'avere vissuto, ti sarebbe stato proprio insopportabile restare? Se non te la<br />

sentivi, saresti potuto ripartire senza combinare dei disastri. Ritardi di dieci anni il tuo ritorno, mentre un gruppo di principi ti insidia la moglie<br />

fedele e dilapida le tue sostanze e quando arrivi, senza nemmeno una spiegazione, senza ascoltare le ragioni degli altri, ti lanci in una strage. Mi<br />

chiedo io, c'era senso ad uccidere tutti quei poveri ragazzi proprio quando avevano iniziato a comportarsi da persone ragionevoli?<br />

ULISSE.:<br />

Poveri ragazzi, quei maledetti!<br />

PENELOPE.:<br />

Non ti rendi conto ancora del disastro che hai combinato. Loro mi pagavano bene e mi facevano dei costosi regali e, grazie la mia attività a volte<br />

anche faticosa, stavo rimettendo in sesto il bilancio dello stato. Che regno hai lasciato a tuo figlio? Povero Telemaco, con la cassa del tesoro<br />

piena di ragnatele e di miserabili toppe. Bella fatica abdicare e partire.<br />

ULISSE.:<br />

E male me ne incolse. Per evitare Silla e Cariddi, dovetti passare a sud della Sicilia dove incrociavano le navi della cartaginese Ditone guidate da<br />

Enea; figurati che bell'incontro sarebbe stato tra lui ed il maggior responsabile per la distruzione della sua città.<br />

PENELOPE.:<br />

Bella fortuna quel principe troiano. Non contento di essere l'unico superstite riesce anche a diventare il favorito della regina Didone.<br />

ULISSE.:<br />

E' protetto da sua madre Venere, e dev'essere difficile resistere ad una sua raccomandazione. Dopo, salendo a nord, fui accolto da Circe. S'era<br />

accasata: anche per lei era venuto il momento di mettere giudizio.<br />

PENELOPE.:<br />

Solamente per te non é venuto mai. Ma dove ti colse la morte?<br />

ULISSE.:<br />

Tenendomi lontano dalla terra dei Feaci ricca delle sue strane e misteriose torri, puntai a sud, verso le coste della Spagna ed il Marocco, fino alle<br />

colonne d'Ercole. Lì c’era un gigante orribile con un piede in Africa e l’altro a Gibilterra e con le braccia alzate reggeva il cielo.<br />

PENELOPE.:<br />

Non finirai mai di fare il trombone?<br />

ULISSE.:<br />

Puoi non crederci, ma io, allora, radunai i miei compagni spauriti e:<br />

"O frati ,- dissi, - che per cento mila<br />

perigli siete giunti all'occidente,<br />

a questa tanto piccola vigilia<br />

de' nostri sensi ch'é del rimanente,<br />

non vogliate negare l'esperienza,<br />

diretro al sol del mondo sansa gente.<br />

Considerate vostra semenza:<br />

fatti non foste a viver come bruti,<br />

ma per seguir virtude e conoscenza".<br />

Li miei compagni fec'io si aguti,<br />

con questa orazione picciola , al cammino,<br />

che a pena poscia li avrei ritenuti;<br />

e volta nostra poppa nel mattino,<br />

dei remi facemmo ali al folle volo,<br />

sempre acquistando dal lato mancino.<br />

Tutte le stelle già dell'altro polo<br />

vedea la notte, e 'l nostro tanto basso,<br />

che non surgea fuor del marin suolo.<br />

Cinque volte racceso e tante casso<br />

lo lume era di sotto dalla luna,<br />

poi ch'entrati eravam nell'alto passo,<br />

quando n'apparve una montagna, bruna<br />

per la distanza, e parvemi alta tanto,<br />

quanto veduta non avea alcuna.<br />

Noi ci allegrammo, e tosto tornò in pianto;<br />

ché della nova terra un turbo nacque,<br />

e percosse del legno il primo canto.<br />

Tre volte il fe' girar con tutte l'acque;<br />

alla quarta levar la poppa in suso,<br />

e la prora ire in giù, com'altrui piacque,<br />

Infin che 'l mar fu sopra noi rinchiuso."<br />

MIRAGGIO.:<br />

(Avanzando dal fondo.) Ecco dunque, caro Ulisse, venir fuori che l'America l'hai scoperta tu. Comunque non mi sembra farina del tuo sacco. E<br />

perché non racconti a Penelope di quel tuo terribile viaggio agli inferi col quale hai fatto battere il tenero cuore dell'ingenua Nausica. Ecco dove<br />

ci siamo visti per la prima volta! Non riconosci il diavolo Asmodeo?<br />

PENELOPE.:<br />

Oh bella questa; anche un viaggio agli inferi!<br />

MIRAGGIO.:<br />

Attraversando il fiume Stige, che divide il regno dei vivi da quello dei morti, sulla barca del vecchio Caronte Ulisse disse a Naustca d’aver trovato<br />

un cieco che si lamentava del buio.<br />

PENELOPE.:<br />

Cosa poteva farsene un cieco della luce. ?<br />

MIRAGGIO.:<br />

Ad Ulisse rispose che ne percepiva un barlume e gli bastava.<br />

PENELOPE.:<br />

Che cosa commovente.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Certo, ma presa pari dai "Dialoghi" dello scrittore greco Luciano.<br />

ULISSE.:<br />

Mai sentito nominare.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Lo so, caro ignorante, ma te l'aveva raccontata un tuo amico. Ti ricordi di come si era commossa l'ingenua Nausica a quel racconto? Era stata la


goccia che aveva fatto traboccare il vaso dei suoi sentimenti. Non è dunque lì che l'hai baciata sul collo per poi trascinarla verso non il suo, ma il<br />

tuo letto per avere, così, un possibile alibi. Tu, reuccio da leggenda, hai tradito l'ospitalità di re Alcinoo ed hai macchiato il tuo onore con una<br />

codarda menzogna. Tu sei un disonesto.<br />

ULISSE.:<br />

Importante non è l’essere onesto, ma che gli altri fingano di crederti tale. Ed io, da uomo onesto, affermo che sei tu, diavolaccio, che menti! Io<br />

dovevo tornare ad Itaca, mi sono limitato a governare gli eventi con un doveroso inganno. (esce)<br />

MIRAGGIO.:<br />

Per lui sono proprio contento. Quando penso al lavoraccio che ci ha fatto fare con quel mucchio di Proci uccisi tutti in una volta!<br />

PENELOPE.:<br />

Devi mandarlo tra gli sporcaccioni.<br />

MIRAGGIO.:<br />

Per quante donne abbia avuto non può aver pareggiato il conto con i suoi maledetti inganni. Ha imbrogliato troppa gente, l’astuto Ulisse, per il<br />

suo vantaggio: è giusto che se ne vada tra i bugiardi. Lo manderò dentro la grande fiamma biforcuta, con quel fanfarone di Diomede, passerà il<br />

tempo discorrendo ingannevolmente l'un l'altro. Sembreranno i dialoghi di due vecchi pescatori.<br />

PENELOPE.:<br />

E' giunto anche il mio momento?<br />

ULISSE.:<br />

Tra le puttane.<br />

MIRASGGIO.:<br />

Povere donne anche loro! Da quando una nota sarta ha trasformato in abbigliamento alla moda la ‘mise’ delle prostitute, per farsi riconoscerte<br />

dai clienti son costrette a parlar bene ed a vestirsi come talebane.<br />

Comunque, Penelope, tu sai d'essere stata condannata tra i lussuriosi in alti luoghi ed in ciò mi è vietato mettere lingua; però tu sei una dolce e<br />

bella donna. Voglio essere clemente, con te, nella condanna: ti do per gentile compagna Francesca da Rimini, donna piacente anch'ella e dal<br />

gradevole conversare. Col suo amante Paolo potrebbe sempre nascere un bel triangolo. Ma non ti fare illusioni, io sono solo un povero diavolo<br />

cornuto e le decisioni d’Asmodeo possono sempre subire una revisione in appello.<br />

CALA LA TELA<br />

* Le argomentazioni di Ovidio sono liberamente tratte da Ars Amandi" del poeta stesso, da me conosciuta attraverso la traduzione in prosa di<br />

Giovanni Mosca. Ulisse narra la sua fine declamando il XXVI° canto dell'Inferno dantesco.

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