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Costruzione<br />
iR<br />
la casa<br />
del lavoro possib<strong>il</strong>e
C<br />
iR
Somma<strong>ri</strong>o<br />
Alessandro Mendini<br />
Schegge<br />
Ri-Costruzione<br />
Nota<br />
Progetti<br />
Colophon<br />
6<br />
8<br />
10<br />
12<br />
14<br />
16<br />
130
6<br />
la c<br />
iR<br />
Costruzione<br />
asa del lavoro possib<strong>il</strong>e Ri-<strong>costruzione</strong>: perché costruire qualcosa fa bene, e se<br />
questo vale per tutti, a maggior ragione vale per chi lo ha<br />
fatto un tempo e pensava di non <strong>ri</strong>uscirci più.<br />
Casa del lavoro possib<strong>il</strong>e: perché <strong>il</strong> progetto <strong>ri</strong>crea percorsi<br />
lavorativi possib<strong>il</strong>i che ut<strong>il</strong>izzino le capacità ideative di<br />
persone stravaganti e bizzarre per progettare e realizzare<br />
oggetti che siano o<strong>ri</strong>ginali e d’uso quotidiano, ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>i e<br />
<strong>ri</strong>producib<strong>il</strong>i.<br />
www.<strong>ri</strong>-<strong>costruzione</strong>.it<br />
“Il lavoro è <strong>il</strong> <strong>ri</strong>fugio di tutti quelli che non hanno niente da fare”<br />
Oscar W<strong>il</strong>de<br />
7
Alessandro<br />
Mendini<br />
Si tratta di una ventina di opere di media dimensione es<strong>il</strong>i<br />
nella loro dichiarata frag<strong>il</strong>ità, forti invece nei colo<strong>ri</strong> accesi<br />
e nel senso di sintesi.<br />
Affidano la loro espressione alla memo<strong>ri</strong>a degli oggetti<br />
che arredano le case della normalità.<br />
Guardati sub-specie oggettuale, si può parlare di essi<br />
come simulazioni di possib<strong>il</strong>i ve<strong>ri</strong> progetti, fantasie<br />
allucinate di spazi domestici a volte negati.<br />
Possono essere osservati dal punto di vista estetico,<br />
oggetti belli, elementa<strong>ri</strong> e attenti.<br />
Ma la loro realtà, la loro genesi e <strong>il</strong> loro essere è molto<br />
più complesso. Si tratta invero di sculture, una specie di<br />
nature morte fuo<strong>ri</strong> dal comune.<br />
Sono oggetti “anormali “:<br />
Anzi per essere precisi, sono testimonianze esistenziali.<br />
Sono opere di individui “diversi “, e <strong>il</strong> loro obiettivo non è<br />
<strong>il</strong> bello o <strong>il</strong> brutto, ma quello di esercitare, di svolgere, di<br />
compiere un lavoro, di applicarsi su un progetto.<br />
Da menti che noi destiniamo solo ad una tragica<br />
sofferenza, agli incubi e all’angoscia, emergono e si<br />
solidificano questi oggetti testimonianze dell’esistenza di<br />
un impegno nella loro vita.<br />
E per noi questo lavoro è la rappresentazione delle<br />
interpretazioni che essi fanno dell’ambiente nostro<br />
(di normali), quello che noi diamo loro.<br />
Ma <strong>ri</strong>baltando la prospettiva e lo sguardo, queste loro<br />
visioni potrebbero ap<strong>ri</strong>re la nostra razionalità verso<br />
inediti intuiti di progetto, verso sensazioni e poetiche<br />
del tutto inesplorate. Perciò questa collezione di oggetti<br />
“a-normali” ha più di un valore.<br />
P<strong>ri</strong>mo, quello di <strong>ri</strong>empire con un lavoro ideativo e spesso<br />
divertito <strong>il</strong> vuoto esistenziale di un insieme di persone<br />
sfortunate.<br />
Secondo, quello di permetterci di intuire, attraverso i loro<br />
fantasmi, degli eventuali progetti fuo<strong>ri</strong> dai nost<strong>ri</strong> schemi.<br />
Terzo, quello di essere opere, se considerate in se stesse,<br />
ca<strong>ri</strong>che di emozione e di forza umana, sim<strong>il</strong>i a simboli o<br />
feticci.<br />
8 9
Schegge<br />
Così nel corso del colloquio raccontava che era<br />
soddisfatto del lavoro. Al laborato<strong>ri</strong>o insieme ad alt<strong>ri</strong><br />
costruiva. Piegava, annodava, torceva e realizzava ami<br />
da pesca. Ci teneva molto. Gli sor<strong>ri</strong>devano gli occhi<br />
mentre raccontava quanto fosse felice di immaginare i<br />
suoi ami a girare <strong>il</strong> mondo, ut<strong>il</strong>i e lontani tra le mani di un<br />
pescatore, la nel freddo del Canada.<br />
In casa non c’erano soprammob<strong>il</strong>i: la casa era modesta.<br />
Non ci aveva mai fatto caso. Le cose che considerava<br />
ut<strong>il</strong>i nel suo mondo erano sufficienti, non molte. Viveva da<br />
solo. Veniva scuro presto come ogni sera da tanti anni.<br />
Da quanti anni andava in cooperativa? Non lo <strong>ri</strong>cordava.<br />
Come faceva sempre piegò la tuta con cura; la appoggiò<br />
con attenzione sul comodino. Il <strong>logo</strong> rosso fuoco della<br />
cooperativa era evidente sulla tuta blu. Rassicurato lo<br />
squadrò per un poco. Spenta la luce si addormentò.<br />
Rassicurato .<br />
Stava viaggiando da ore. Musica e motore sull’autostrada.<br />
Stanco. Bisogna fermarsi. Ancora stanco ma al prossimo<br />
autogr<strong>il</strong>l una sosta. Eccolo, <strong>il</strong> cartello. Freccia, finalmente<br />
fermo. Caffè, bagno. P<strong>ri</strong>ma <strong>il</strong> bagno poi <strong>il</strong> caffè. Tutti i<br />
bagni occupati. Unico libero <strong>il</strong> bagno assistito. Quanto<br />
spazio. Qui si che ci si può muovere senza impiccio,<br />
davvero comodo. I normali che si prendono cura dei<br />
bisogni dei diversi ! Strano, ma comodo. E se i diversi si<br />
mettessero a progettare per se e per i sani?<br />
10 11
Ri-Costruzione<br />
la casa del lavoro possib<strong>il</strong>e<br />
Solitudine –Paura<br />
Una persona malata è sola a tal punto che<br />
a volte sono i sintomi l’unica compagnia.<br />
Una persona con disturbi della ideazione,<br />
delle percezioni, del comportamento non<br />
ha una vita fac<strong>il</strong>e: è isolata, bar<strong>ri</strong>cata in<br />
un mondo prop<strong>ri</strong>o, diverso e incompreso.<br />
Avverte gli alt<strong>ri</strong> come minacciosi perché<br />
insidiano la sua distanza e sono incapaci<br />
di ascoltarlo e di fargli compagnia. Così<br />
scivola inesorab<strong>il</strong>mente verso l’isolamento,<br />
<strong>il</strong> <strong>ri</strong>tiro sociale, verso un mondo popolato da<br />
fantasie onnipotenti. La paura è <strong>il</strong> sentimento<br />
che avvertiamo quando siamo soli e quando<br />
ent<strong>ri</strong>amo in contatto con chi è solo. Metterci<br />
tutti insieme a lavorare è stata una avventura<br />
fortunata e divertente. Vincere la reciproca<br />
diffidenza, <strong>ri</strong>spettare le solitudini di ciascuno,<br />
valo<strong>ri</strong>zzare i diversi punti di vista, non farsi<br />
paralizzare dalla paura insomma, questo è<br />
Ri-Costruzione.<br />
Perdere Il Lavoro<br />
Chi soffre di quella solitudine deve fare i conti<br />
con la perdita del lavoro, o forse con non<br />
averlo mai incominciato. Perdere <strong>il</strong> lavoro<br />
non significa solo la mancanza di sostegni<br />
mate<strong>ri</strong>ali alla prop<strong>ri</strong>a esistenza, ma perdere<br />
un ruolo sociale, una dignità, una possib<strong>il</strong>ità<br />
e una rete di relazioni. Quella solitudine<br />
spesso ci è sembrata incompatib<strong>il</strong>e con<br />
<strong>il</strong> lavoro, non solo per gli aspetti legati alla<br />
produttività. Manca qualcosa di più profondo,<br />
si deve <strong>ri</strong>partire da immagini lontane, dal<br />
fare concreto, dal <strong>ri</strong>prendere confidenza<br />
con le mate<strong>ri</strong>e e gli oggetti. Gli oggetti già,<br />
e perché non pensare a qualche oggetto<br />
progettato nel e dal mondo degli uomini soli<br />
ma ut<strong>il</strong>e ai più, per <strong>ri</strong>costruire <strong>il</strong> lavoro nella<br />
nostra mente?<br />
Luoghi Di Sopravvivenza<br />
Le espe<strong>ri</strong>enze più significative di convivenza<br />
tra diversi, di reciproca ut<strong>il</strong>ità, sono luoghi<br />
di sopravvivenza. Luoghi dove è possib<strong>il</strong>e<br />
garantire <strong>il</strong> <strong>ri</strong>spetto reciproco e la reciproca<br />
valo<strong>ri</strong>zzazione. Luoghi dove sopravvivono le<br />
relazioni, dove può sopravvivere <strong>il</strong> lavoro. Ci è<br />
sembrato che in questi tre anni di espe<strong>ri</strong>enza<br />
del fare oggetti, del manipolare mate<strong>ri</strong>ali, ci<br />
fossimo garantiti la sopravvivenza. Di chi ha<br />
partecipato attivamente e senza pause, di chi<br />
con indifferenza sugge<strong>ri</strong>sce una soluzione e<br />
poi si <strong>ri</strong>avvolge nei suoi pensie<strong>ri</strong> e nel fumo<br />
di una sigaretta, di chi con competenza<br />
invita ad una maggiore concretezza, come<br />
di chi è prono o di chi è <strong>ri</strong>belle o in balia di<br />
sfrenate utopie.<br />
Intrattenere – Riab<strong>il</strong>itare<br />
Intrattenere e intrattenersi con gli uomini<br />
soli è <strong>il</strong> più delle volte noioso e frustrante.<br />
Sono intelligenti e spesso colti, ma non<br />
sintonizzati. Ade<strong>ri</strong>scono a proposte e<br />
programmi per la loro socializzazione come<br />
per caso, come se fossero su un altro<br />
pianeta o caduti da chissà dove. Anche la<br />
pretesa di <strong>ri</strong>ab<strong>il</strong>itare attraverso <strong>il</strong> lavoro non<br />
funziona. Il lavoro non c’è, <strong>il</strong> lavoro li <strong>ri</strong>fiuta,<br />
loro <strong>ri</strong>fiutano <strong>il</strong> lavoro, <strong>il</strong> lavoro non li capisce.<br />
Intrattenere, <strong>ri</strong>ab<strong>il</strong>itare, lavorare sono cose<br />
di questo mondo, del mondo dei pa<strong>ri</strong>. Ma<br />
in un gruppo di dispa<strong>ri</strong> si può <strong>ri</strong>pensare un<br />
mondo? Immaginare una stanza e popolarla<br />
con degli oggetti? Riab<strong>il</strong>itare per fare mondi,<br />
per <strong>ri</strong>fare un mondo .<br />
Diversamente Ab<strong>il</strong>i<br />
Ri-Costruzione non è un gruppo di<br />
diversamente ab<strong>il</strong>i ma di diverse ab<strong>il</strong>ità. I<br />
dispa<strong>ri</strong> e i pa<strong>ri</strong> pensano e realizzano insieme.<br />
Ognuno porta del suo, si espone o si sottrae<br />
ed <strong>il</strong> lavoro è <strong>il</strong> frutto dell’intelligenza di<br />
tutti. Qualcuno lo ha fatto dalla prop<strong>ri</strong>a<br />
casa, senza frequentare <strong>il</strong> laborato<strong>ri</strong>o<br />
di progettazione, inviando idee o pezzi<br />
di mate<strong>ri</strong>ale per completare un oggetto.<br />
Lo sforzo più r<strong>il</strong>evante è stato quello di<br />
accettare le diverse ab<strong>il</strong>ità, farle interagire<br />
senza f<strong>ri</strong>zioni ne intoppi. Abbiamo cercato<br />
di interrogarci sulla qualità e sull’o<strong>ri</strong>ginalità<br />
dei nost<strong>ri</strong> prodotti senza indugiare in fac<strong>il</strong>i<br />
pietismi o eccessive tenerezze. Tra pa<strong>ri</strong> e<br />
dispa<strong>ri</strong> vi è stato un rapporto di reciprocità,<br />
tutt’altro che fac<strong>il</strong>e.<br />
Casa Del Lavoro Possib<strong>il</strong>e<br />
Ar<strong>ri</strong>vati fin qui ci è piaciuto chiamare la nostra<br />
espe<strong>ri</strong>enza “casa del lavoro possib<strong>il</strong>e”, e<br />
così la stiamo presentando ai profani. Una<br />
nuova casa dove traslocare una parte di sé e<br />
metterla in gioco senza paura. Un luogo dove<br />
ci si confronta alla pa<strong>ri</strong>, senza nulla togliere<br />
alle diverse ab<strong>il</strong>ità come pure alle diverse<br />
professionalità e specificità. Un progetto<br />
per <strong>ri</strong>creare percorsi lavorativi possib<strong>il</strong>i dove<br />
persone o<strong>ri</strong>ginali e stravaganti ut<strong>il</strong>izzano le<br />
prop<strong>ri</strong>e capacità ideative per progettare e<br />
realizzare oggetti d’uso quotidiano, fruib<strong>il</strong>i e<br />
<strong>ri</strong>producib<strong>il</strong>i.<br />
Continuare<br />
Attendiamo <strong>il</strong> finanziamento che ci consentirà<br />
di proseguire <strong>il</strong> lavoro per i prossimi tre<br />
anni e di attrezzare un nuovo laborato<strong>ri</strong>o.<br />
Ci aspettiamo di dare continuità, forza ed<br />
alleg<strong>ri</strong>a al lavoro del gruppo di persone<br />
che da tre anni condividono la voglia di<br />
Ri-costruire oggetti e di rendere stab<strong>il</strong>e lo<br />
stato di benessere vissuto con gli alt<strong>ri</strong>. Non<br />
sappiamo se <strong>ri</strong>usciremo a stare in piedi con<br />
le nostre gambe, certo ci stiamo provando.<br />
12 13
Nota<br />
Ri-<strong>costruzione</strong> è un progetto <strong>ri</strong>ab<strong>il</strong>itativo del Dipartimento<br />
di Salute Mentale dell’Azienda Ospedaliera della<br />
Provincia di Lodi. E’ un progetto innovativo finanziato<br />
dalla Regione Lombardia per <strong>il</strong> t<strong>ri</strong>ennio 2005-2008.<br />
Gli oggetti sono <strong>il</strong> frutto del lavoro di tutti i partecipanti al<br />
laborato<strong>ri</strong>o Ri-<strong>costruzione</strong>; per questo la scelta condivisa<br />
è stata quella di non indicarne una att<strong>ri</strong>buzione individuale.<br />
Alcuni di essi, seppur realizzati a domic<strong>il</strong>io, sono<br />
comunque nati da suggestioni, idee, mate<strong>ri</strong>ali provenienti<br />
dal laborato<strong>ri</strong>o.<br />
Gli oggetti sono presentati in ordine cronologico di<br />
produzione.<br />
Consapevoli delle difficoltà che Ri-<strong>costruzione</strong> incontra,<br />
in termini di <strong>ri</strong>sorse e di dispendio di energie da parte<br />
di tutti, possiamo solo <strong>ri</strong>ngraziare coloro che <strong>il</strong> lavoro<br />
lo hanno fatto e coloro che hanno creduto in questo<br />
progetto: la Direzione dell’Azienda Ospedaliera di Lodi,<br />
la Cooperativa Il Mosaico Servizi arl di Lodi, Pasquale<br />
Campanella di Wurmkos, Ma<strong>ri</strong>nella Levi e Valentina<br />
Rognoli del Politecnico di M<strong>il</strong>ano, Facoltà del Design, Dip.<br />
Chimica, Mate<strong>ri</strong>ali, Ing.Chimica “G.Natta”.<br />
Nella speranza di rendere stab<strong>il</strong>e questa espe<strong>ri</strong>enza così<br />
significativa e convinti che le opportunità di cambiare la<br />
prop<strong>ri</strong>a vita debbano essere date a tutti, ci augu<strong>ri</strong>amo<br />
buon lavoro e buon futuro.<br />
14 15
iR<br />
C<br />
Panchina freek-out<br />
:001<br />
pg 17
Sedia freek out<br />
iR<br />
C<br />
:002<br />
pg 19
iR<br />
C<br />
Senza nome (Svuota tasche)<br />
:003<br />
pg 21
iR<br />
C<br />
Senza nome (Mulino arancione)<br />
:004<br />
pg 23
iR<br />
C<br />
Senza nome (Portagioia)<br />
:005<br />
pg 25
iR<br />
C<br />
Cubo di Kub<strong>ri</strong>ck<br />
:006<br />
pg 27
iR<br />
C<br />
Senza nome (Divanetto)<br />
:007<br />
pg 29
iR<br />
C<br />
Senza nome (Seduta)<br />
:008<br />
pg 31
Sdraietta<br />
iR<br />
C<br />
:009<br />
pg 33
Robocop<br />
iR<br />
C<br />
:010<br />
pg 35
Torre<br />
iR<br />
C<br />
:011<br />
pg 37
iR<br />
C<br />
Tappeto confusion<br />
:012<br />
pg 39
iR<br />
C<br />
Senza nome (Lampada)<br />
:013<br />
pg 41
Orologio<br />
iR<br />
C<br />
:014<br />
pg 43
iR<br />
C<br />
Sgabello colorato<br />
:015<br />
pg 45
iR<br />
C<br />
Sedia del s<strong>il</strong>enzio<br />
:016<br />
pg 47
iR<br />
C<br />
Sedia <strong>il</strong> firmamento<br />
:017<br />
pg 49
iR<br />
C<br />
Senza nome (Lampada)<br />
:018<br />
pg 51
Tela esotica<br />
iR<br />
C<br />
:019<br />
pg 53
Scatola<br />
iR<br />
C<br />
:020<br />
pg 55
Scacciapensie<strong>ri</strong><br />
iR<br />
C<br />
:021<br />
pg 57
Bruco<br />
iR<br />
C<br />
:022<br />
pg 59
iR<br />
C<br />
Senza nome (Lampada)<br />
:023<br />
pg 61
iR<br />
C<br />
Senza nome (Chiesa)<br />
:024<br />
pg 63
iR<br />
C<br />
:025<br />
Angelo (blu) uomo appiattito (giallo)<br />
pg 65
Zaino<br />
iR<br />
C<br />
:026<br />
pg 67
Sdraio Cla<strong>ri</strong>ssa<br />
iR<br />
C<br />
:027<br />
pg 69
Chitarra Kat<strong>ri</strong>na<br />
iR<br />
C<br />
:028<br />
pg 71
iR<br />
C<br />
Senza nome (Bambola)<br />
:029<br />
pg 73
C<br />
iR<br />
Lampada aladino<br />
:030<br />
pg 75
Comò<br />
iR<br />
C<br />
:031<br />
pg 77
iR<br />
C<br />
Senza nome (Corallo)<br />
:032<br />
pg 79
Stanza da letto<br />
iR<br />
C<br />
:033<br />
pg 81
Quadretto<br />
iR<br />
C<br />
:034<br />
pg 83
iR<br />
C<br />
Senza nome (Chitarra)<br />
:035<br />
pg 85
iR<br />
C<br />
Senza nome (Cassettiera)<br />
:036<br />
pg 87
iR<br />
C<br />
La Italo Giacomo<br />
:037<br />
pg 89
iR<br />
C<br />
Poltrona scalda sonno<br />
:038<br />
pg 91
iR<br />
C<br />
Senza nome (Tappeto sole)<br />
:039<br />
pg 93
L’èglise<br />
iR<br />
C<br />
:040<br />
pg 95
Pavimento<br />
iR<br />
C<br />
:041<br />
pg 97
iR<br />
C<br />
Divano puffo vanna rosa<br />
:042<br />
pg 99
Stanza volo<br />
iR<br />
C<br />
:043<br />
pg 101
iR<br />
C<br />
Divano da spiaggia tatami<br />
:044<br />
pg 103
Ivano <strong>il</strong> Divano<br />
iR<br />
C<br />
:045<br />
pg 105
Poltrona<br />
iR<br />
C<br />
:046<br />
pg 107
iR<br />
C<br />
Basso Al-freedo<br />
:047<br />
pg 109
iR<br />
C<br />
Senza nome (Collage)<br />
:048<br />
pg 111
Piano lord<br />
iR<br />
C<br />
:049<br />
pg 113
iR<br />
C<br />
Tavolotto con sedie<br />
:050<br />
pg 115
Altalena<br />
iR<br />
C<br />
:051<br />
pg 117
Cornice<br />
iR<br />
C<br />
:052<br />
pg 119
iR<br />
C<br />
Caffettiera Coffee gaina<br />
:053<br />
pg 121
iR<br />
C<br />
Senza nome (Vaso)<br />
:054<br />
pg 123
iR<br />
C<br />
Senza nome (Lampada<strong>ri</strong>o)<br />
:055<br />
pg 125
Itavolo<br />
iR<br />
C<br />
:056<br />
pg 127
iR<br />
C<br />
Senza nome (Torta)<br />
:057<br />
pg 129
Progetto a<br />
cura di:<br />
Roberto Anelli<br />
Gab<strong>ri</strong>ella A<strong>ri</strong>oli<br />
Riccardo Balza<strong>ri</strong>ni<br />
Giuseppe Betti<br />
S<strong>il</strong>via Bozzini<br />
Giuseppe Bruschi<br />
Ila<strong>ri</strong>a Campanini<br />
Elisa Carenzi<br />
Chiara Cibra<br />
Daniela Cigolini<br />
S<strong>il</strong>via Colombani<br />
Antonella Cremonesi<br />
Antonio D’Amico<br />
Claudio Dising<strong>ri</strong>ni<br />
Francesco Esposito<br />
Sergio Ferra<strong>ri</strong><br />
Mat<strong>il</strong>de Forcati<br />
Eligio Gatti<br />
Giovanna Goldaniga<br />
Giacomo Lunardini<br />
Edvige Marzaroli<br />
M<strong>il</strong>ena Moroni<br />
Ma<strong>ri</strong>na Ormas<br />
Annama<strong>ri</strong>a Pagani<br />
Giuseppe Pagani<br />
Roberto Santus<br />
Vale<strong>ri</strong>a Scarpanti<br />
Italo Scotti<br />
Simone Secchi<br />
Mau<strong>ri</strong>zio Sommi<br />
C<strong>ri</strong>stina Tarenzi<br />
Umberto Ugenti<br />
Marco V<strong>il</strong>lacci<br />
Livio Zaneboni<br />
Decor-Azione<br />
Mau<strong>ri</strong>zio Costa<br />
Paola Dallera<br />
Tunnel Studios<br />
Luca Bergo<br />
Fede<strong>ri</strong>co Gualtie<strong>ri</strong><br />
130 131
Ri-Costruzione<br />
la casa del lavoro possib<strong>il</strong>e<br />
www.<strong>ri</strong>-<strong>costruzione</strong>.it<br />
Grafica e Impaginazione a cura di Tunnel Studios M<strong>il</strong>ano<br />
©2009 Tunnel Studios M<strong>il</strong>ano (www.tunnel-m<strong>il</strong>ano.com)<br />
Tutti i di<strong>ri</strong>tti <strong>ri</strong>servati<br />
finito di stampare nell’anno 2009
identity&creativity ®Tunnel Studios