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Relazione di caratterizzazione geologica ed ambientale

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Comune <strong>di</strong> Provincia <strong>di</strong><br />

COLLESALVETTI LIVORNO<br />

NUOVO IMPIANTO DI DEPOSITO E TRATTAMENTO<br />

RIFIUTI SPECIALI LIQUIDI<br />

PROCEDURA DI V.I.A. E RICHIESTA DI A.I.A.<br />

--->Appen<strong>di</strong>ce RA4: RELAZIONE DI CARATTERIZZAZIONE<br />

GEOLOGICA ED AMBIENTALE DEL SITO<br />

Proponente: LONZI METALLI SRL<br />

Ubicazione intervento: ex SS 67 bis km17,300 – fraz. Ponte Biscottino<br />

Gruppo <strong>di</strong> lavoro V.I.A. (progetto e S.I.A.)<br />

Coor<strong>di</strong>namento gruppo <strong>di</strong> lavoro: Ing. Roberto Baraglia<br />

Geol. Sergio Crocetti<br />

Aspetti impiantistici, <strong>di</strong> processo e sicurezza: Stu<strong>di</strong>o Tecnico Ingg. Baraglia e Zecchini<br />

Aspetti topografici e urbanistici: Stu<strong>di</strong>o Tecnico Dott. Ing. Dante Blasi<br />

Aspetti idraulici e strutturali: Ing. Andrea Chines, Ing. Pietro Chiavaccini<br />

Aspetti ambientali e geologici: Stu<strong>di</strong>o Geologico Ambientale Geol. Sergio Crocetti<br />

Aspetti naturalistici: Dott. Francesca Ruggeri<br />

Aspetti chimici: Dott. Chiara Corra<strong>di</strong><br />

Aspetti acustici: Ing. Marco Bernini<br />

00 00974 02/02/2012 1^ R<strong>ed</strong>azione S. Caccavale/S. Crocetti S. Crocetti<br />

Revisione Commessa Data Descrizione R<strong>ed</strong>atto Approvato


INDICE RELAZIONE<br />

1 - PREMESSA<br />

Nuovo Impianto <strong>di</strong> deposito e trattamento rifiuti speciali liqui<strong>di</strong><br />

Proc<strong>ed</strong>ura <strong>di</strong> V.I.A. e richiesta <strong>di</strong> A.I.A. – RA4 <strong>Relazione</strong> <strong>di</strong> <strong>caratterizzazione</strong> <strong>geologica</strong> <strong>ed</strong> <strong>ambientale</strong><br />

1A – UBICAZIONE AREA DI STUDIO;<br />

1B – STUDIO DEI VINCOLI E VERIFICA DELLE PERICOLOSITÀ E FATTIBILITA’;<br />

2 - RELAZIONE GEOLOGICA<br />

2A – INQUADRAMENTO GEOLOGICO, GEOMORFOLOGICO E LITOLOGICO;<br />

2B – INQUADRAMENTO IDRAULICO ED IDROGEOLOGICO;<br />

2C – INDAGINI ESEGUITE E DI CORRELAZIONE;<br />

2D – GEOLOGIA DEL SOTTOSUOLO;<br />

2E – PARAMETRI GEOTECNICI DEL TERRENO;<br />

2F – MODELLO GEOLOGICO DEL TERRENO;<br />

2G – ASPETTI GEODINAMICI E SISMICITA’ DELL’AREA;<br />

3 – RELAZIONE AMBIENTALE<br />

4 - CONCLUSIONI<br />

INDICE ALLEGATI<br />

PA. 4.1 – UBICAZIONE INDAGINI E TABULATI SONDAGGI A CAROTAGGIO CONTINUO;<br />

PA. 4.2 – TABULATI PROVE E SONDAGGI DI CORRELAZIONE;<br />

PA. 4.3 – QUADRO RIASSUNTIVO E CERTIFICATI ANALISI CHIMICHE DI LABORATORIO SUI<br />

TERRENI.<br />

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1 - PREMESSA<br />

Nuovo Impianto <strong>di</strong> deposito e trattamento rifiuti speciali liqui<strong>di</strong><br />

Proc<strong>ed</strong>ura <strong>di</strong> V.I.A. e richiesta <strong>di</strong> A.I.A. – RA4 <strong>Relazione</strong> <strong>di</strong> <strong>caratterizzazione</strong> <strong>geologica</strong> <strong>ed</strong> <strong>ambientale</strong><br />

1A – UBICAZIONE AREA DI STUDIO<br />

L'area <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o si colloca ai limiti del territorio comunale <strong>di</strong> Collesalvetti (confine<br />

nord), lungo la strada provinciale Tosco-Romagnola (ex S.S. n.67 bis Arnaccio)e la Fossa<br />

Chiara, che costituisce il confine amministrativo tra le province <strong>di</strong> Livorno e Pisa. L’area,<br />

inserita in un contesto artigianale-industriale scarsamente urbanizzato, si trova ad una quota<br />

<strong>di</strong> circa 0,0/0,5 metri s.l.m.m., nella zona nord-ovest del Comune <strong>di</strong> Collesalvetti in località<br />

“Biscottino” nel lotto identificato nel Foglio n.1, particelle n.22 e n.30 del Catasto dei Terreni<br />

(ve<strong>di</strong> Fig.1.).<br />

Fig.1: Ubicazione area <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />

La presente indagine è in<strong>di</strong>rizzata a valutare la morfologia, l’assetto idraulico-<br />

idrogeologico, le caratteristiche sismo-stratigrafiche nonché caratterizzare dal punto <strong>di</strong> vista<br />

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<strong>ambientale</strong> i terreni nell’area d’intervento <strong>ed</strong> in un suo significativo intorno, al fine <strong>di</strong> definire<br />

la fattibilità dell’intervento <strong>di</strong> progetto.<br />

In particolare si prev<strong>ed</strong>e il ripristino delle strutture esistenti per la creazione <strong>di</strong> un<br />

nuovo impianto <strong>di</strong> deposito e trattamento <strong>di</strong> rifiuti liqui<strong>di</strong> speciali.<br />

L’indagine <strong>ambientale</strong> risulta necessaria in quanto in passato la struttura è stata<br />

oggetto <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> deposito e trattamento rifiuti liqui<strong>di</strong> gestito prima dalla Società<br />

Ecoetrusca S.r.l. e successivamente dalla Ecomar S.r.l..<br />

1B – STUDIO DEI VINCOLI E VERIFICA DELLE PERICOLOSITA’ E FATTIBILITA’<br />

Secondo la cartografia tematica <strong>di</strong> corr<strong>ed</strong>o al Regolamento Urbanistico del Comune <strong>di</strong><br />

Collesalvetti l’area interessata dall’ intervento ricade in Classe <strong>di</strong> Pericolosità<br />

Geomorfologica “G.2a” – me<strong>di</strong>o-bassa e in Classe <strong>di</strong> Pericolosità Idraulica “I.4” –<br />

elevata.<br />

Per la poligonale in<strong>di</strong>viduata dalla lettera 25a, che ricomprende il lotto <strong>di</strong> intervento, il<br />

Regolamento Urbanistico in<strong>di</strong>vidua i seguenti livelli <strong>di</strong> fattibilità:<br />

Fattibilità idraulica limitata – F4;<br />

Fattibilità geomorgologica con normali vincoli – F2;<br />

Fattibilità sismica con<strong>di</strong>zionata – F3.<br />

Secondo il Piano Assetto Idrogeologico (P.A.I. - Bacino Fiume Arno) entrato in vigore<br />

con D.P.C.M. del 6 maggio 2005 (G.U. n°30 del 03/10/06) per la rimozione delle situazioni a<br />

rischio idrogeologico più alto, recante l’in<strong>di</strong>viduazione e la perimetrazione delle aree a<br />

pericolosità e a rischio idraulico e <strong>di</strong> frana elevato e molto elevato – D.L. 180/98 convertito<br />

dalla L. 267/98 e succ. mo<strong>di</strong>ficazioni <strong>ed</strong> approvato con Delibera n°185 in data 11/11/04, il<br />

lotto in esame ricade nelle aree a Pericolosità idraulica molto elevata (P.I.4), soggette<br />

al rispetto delle misure <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a dell'Art. 6 del suddetto Piano (Fig.3).<br />

n.3267/1923).<br />

L’area non si trova nelle aree sottoposte a tutela del Vincolo Idrogeologico (R.D.<br />

2 - RELAZIONE GEOLOGICA<br />

2A - INQUADRAMENTO GEOLOGICO, GEOMORFOLOGICO E LITOLOGICO<br />

fig.2.<br />

La geologia della zona è evidenziata nello stralcio della Carta Geologica riportata in<br />

L’area d’intervento, inserita in un contesto pianeggiante depresso a quote comprese<br />

fra 0,0 e 0,5 m s.l.m.m., appartiene alla pianura alluvionale dell’Arno nella fascia marginale<br />

delle sue esondazioni dove si depositavano i materiali a granulometria molto fine.<br />

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L’area deve la sua notevole estensione a sud <strong>di</strong> Pisa, ai gran<strong>di</strong> apporti alluvionali <strong>di</strong><br />

età Olocenica (Quaternario) del Serchio e dell’Arno <strong>ed</strong> il suo sviluppo alla <strong>di</strong>pendenza dai<br />

cambiamenti glacio-eustatici del livello marino.<br />

Questa <strong>di</strong>pendenza risulta evidente dal fatto che se<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> natura fluviale assai<br />

recenti si trovano sepolti sotto altri <strong>di</strong> facies marina retrolitorale <strong>ed</strong> ancora, più verso mare,<br />

sotto i se<strong>di</strong>menti dei li<strong>di</strong> del sistema deltizio tardo-olocenico dell’Arno.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista geolitologico infatti, come desunto anche dalle prove effettuate, tali<br />

depositi sono costituiti prevalentemente da argille e limi molli, localmente da sabbie sciolte e<br />

talora da torbe palustri, attribuibili all’Olocene<br />

Tale situazione morfologica e geolitologica favorisce il ristagno delle acque<br />

meteoriche che storicamente negli eventi alluvionali dell’ultimo ventennio hanno raggiunto<br />

me<strong>di</strong>amente uno spessore intorno a 20-30 cm; tali acque vengono pertanto drenate da un<br />

reticolo <strong>di</strong> fosse e canali e fatte defluire alla vicina Idrovora Acqua Industriale da dove<br />

vengono pompate nella Fossa Chiara.<br />

Il rilevamento eseguito sul luogo ha permesso <strong>di</strong> evidenziare, come detto, un<br />

andamento pressoché pianeggiante <strong>ed</strong> una <strong>di</strong>screta compagine d’insieme dell’intera zona con<br />

assenza <strong>di</strong> movimenti attribuibili a colamenti, frane o altre forme <strong>di</strong> erosione superficiale<br />

<strong>di</strong>ffusa.<br />

Per quanto riguarda gli aspetti geologici, l’esame alla scala dell’affioramento ha<br />

permesso <strong>di</strong> rilevare, al <strong>di</strong> sotto della coltre <strong>di</strong> terreno vegetale e/o riporto superficiale, la<br />

presenza <strong>di</strong> depositi recenti (Olocene-attuale), attribuibili alla formazione continentale dei<br />

“Se<strong>di</strong>menti palustri, alluvionali e <strong>di</strong> colmata” (t), costituiti da alternanze da argille limose e<br />

sabbie sciolte (Tav. 2), che si estendono per <strong>di</strong>verse decine <strong>di</strong> metri <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà.<br />

In superficie, in corrispondenza dei piazzali esistenti, è presente uno strato<br />

stabilizzato <strong>di</strong> riporto, dello spessore <strong>di</strong> circa 50 cm.<br />

In profon<strong>di</strong>tà oltre i -50,0 m giacciono al <strong>di</strong> sopra dei “Conglomerati e ghiaie<br />

dell’Arno e Serchio da Bientina”. Quest’ultima formazione, mai affiorante, si approfon<strong>di</strong>sce<br />

da Est verso Ovest-Nord Ovest in <strong>di</strong>rezione della costa, cosicché il tetto del conglomerato<br />

si ritrova intorno ai –40,0 m in prossimità <strong>di</strong> Vicarello, mentre in prossimità <strong>di</strong> Stagno<br />

(tratto terminale area Interporto) è intercettato a profon<strong>di</strong>tà superiori a –80,0 m.<br />

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Fig.2: Carta Geologica – Stralcio P.S. Collesalvetti<br />

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2B – INQUADRAMENTO IDRAULICO ED IDROGEOLOGICO<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista idraulico, l’area in esame si colloca a nord dello Scolmatore d’Arno,<br />

<strong>ed</strong> imme<strong>di</strong>atamente in sinistra idraulica della Fossa Chiara <strong>ed</strong> in destra dell’Emissario del<br />

Bientina.<br />

La rete idraulica della zona è inoltre caratterizzata da una idrografia superficiale <strong>di</strong><br />

tipo rettificato, che denuncia una intensa gerarchizzazione antropica, essenzialmente dovuta<br />

all’attività agricola <strong>ed</strong> alla regimazione controllata delle acque <strong>di</strong> scorrimento superficiale, che<br />

in<strong>di</strong>rizzano le acque <strong>di</strong> tutta l’area depressa del Biscottino verso l’Idrovora dell’Acqua<br />

Industriale, che a sua volta le rilancia nella Fossa Chiara.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista idrogeologico, i livelli più superficiali del sottosuolo sono costituiti<br />

sostanzialmente da argille <strong>ed</strong> argille limose, porose a permeabilità molto bassa (K=10 -6 /10 –8<br />

m/sec) con conseguente “risposta idraulica molto lenta”; pertanto non si può parlare <strong>di</strong> una<br />

vera e propria circolazione <strong>di</strong> tipo “freatico”, quanto piuttosto <strong>di</strong> uno stato <strong>di</strong> saturazione e<br />

sovra-saturazione molto elevato che alimenta i pozzi utilizzati per uso domestico-agricolo<br />

presenti in quasi tutte le case coloniche limitrofe. Una modesta circolazione sembra essere<br />

presente alla profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> –3,0/-4,0 m dall’attuale p.c.<br />

Il livello della falda superficiale, si attesta ad una profon<strong>di</strong>tà me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> circa –0,6 m<br />

dall’originario p.c., con escursione <strong>di</strong> pochi decimetri durante l'anno.<br />

Questa possibile con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> saturazione dei terreni posti al <strong>di</strong> sotto del piano<br />

campagna, in occasione <strong>di</strong> escursioni del livello piezometrico, pone il problema <strong>di</strong> valutare<br />

con cura le caratteristiche geotecniche degli orizzonti investigati.<br />

Ricerche idriche effettuate in lotti limitrofi (Area Tecnocal e Sales) hanno interessato i<br />

livelli acquiferi profon<strong>di</strong> andando a captare la falda artesiana alla profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> -60,0/65,0 m<br />

dal p.c., in corrispondenza dello strato sabbioso-ghiaioso. Il livello statico della falda<br />

artesiana si attesta alla profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> circa –2,3 metri da p.c.. L’acquifero è caratterizzato da<br />

una trasmissività T= 1,5 10 -3 m2/sec <strong>ed</strong> una permeabilità K= 3·10 -4 m/sec, con portate<br />

superiori ai 600 l/min.<br />

2C – INDAGINI ESEGUITE E DI CORRELAZIONE<br />

Per definire la geologia e la stratigrafia <strong>di</strong> dettaglio sono stati utilizzati dati <strong>di</strong> base<br />

provenienti da campagne geognostiche effettuate sia nel lotto <strong>di</strong> intervento che nelle preselle<br />

limitrofe (Fig.3).<br />

In particolare sono stati analizzati:<br />

n. 2 sondaggi a carotaggio continuo spinti fino alla profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> -6,0 m da<br />

p.c. e relative prove geotecniche <strong>di</strong> laboratorio effettuate nel 1985 all’interno del<br />

lotto;<br />

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n. 3 sondaggi a carotaggio continuo, n. 12 prove penetrometriche<br />

statiche, spinte fino alla profon<strong>di</strong>tà massima <strong>di</strong> -50,0/-60,0 metri e relative<br />

analisi <strong>di</strong> laboratorio effettuate nel 1993 nel lotto limitrofo ex AAMPS;<br />

dati <strong>di</strong> base <strong>di</strong>sponibili presso il P.S. del Comune <strong>di</strong> Collesalvetti ai numeri: 64-<br />

72-124-151;<br />

n.2 stratigrafie relative ai pozzi eseguiti nei lotti Tecnocal e SALES profon<strong>di</strong><br />

-70,0 metri circa;<br />

n.1 Indagine Simica <strong>di</strong> tipo MASW effettuata nel lotto utilizzato attualmente<br />

dalla Tecnocal.<br />

Per caratterizzare dal punto <strong>di</strong> vista <strong>ambientale</strong> il lotto <strong>di</strong> interesse, le indagini sono<br />

state integrate con una mirata campagna geognostica basata sulle risultanze delle seguenti<br />

indagini (Fig.3):<br />

n. 10 sondaggi a carotaggio continuo spinti fino alla profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> -5,0 m da<br />

p.c. eseguiti dalla <strong>di</strong>tta Ichnogeo sas <strong>di</strong> cui n.3 attrezzati a piezometro;<br />

n. 22 campioni <strong>di</strong> terreno sui quali sono state effettuate analisi chimiche dai<br />

laboratorii: Alpha Ecologia Srl <strong>di</strong> Firenze e BioChemielab <strong>di</strong> Firenze.<br />

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Fig.3: Ubicazione indagini effettuate e <strong>di</strong> correlazione<br />

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2D – GEOLOGIA DEL SOTTOSUOLO<br />

La geologia del sottosuolo, d<strong>ed</strong>otta dalle stratigrafie dei sondaggi unitamente alla<br />

correlazione con i dati provenienti da prec<strong>ed</strong>enti campagne geognostiche nel m<strong>ed</strong>esimo<br />

contesto lito-stratigrafico, può essere così sintetizzata:<br />

Da -0,0 m a –1,0 m da p.c. Terreno <strong>di</strong> riporto compattato (sottofondo <strong>di</strong> piazzale)<br />

(Orizzonte “0”);<br />

da -1,0m a -2,0-3,0 m Limo, limo argilloso grigio-marrone me<strong>di</strong>amente<br />

consistente (Orizzonte “A1”);<br />

da -2,0-3,0 a -4,4/4,6 m Argilla e argilla limosa grigia talora con con torba e<br />

livelli <strong>di</strong> sabbia sciolta, da poco a me<strong>di</strong>amente<br />

consistente (Orizzonte “A”);<br />

da -4,4/4,6 m a -19,6/19,8 m Limo, limo argilloso grigio talora con sottili livelli<br />

torbosi da molle a poco consistente<br />

(Orizzonte “B”);<br />

da -19,6/19,8 m a -24,0 m Argilla limosa poco consistente, talora con livelli <strong>di</strong><br />

sabbia sciolta (Orizzonte “C”);<br />

da -24,0 m a -32,0 m Alternanza <strong>di</strong> limo, limo sabbioso e sabbie limose a<br />

colorazione grigia a me<strong>di</strong>o- bassa consistenza<br />

(Orizzonte “D”).<br />

da -32.00 a -36.00 m da p.c. Sabbia grigia a granulometria me<strong>di</strong>a, poco addensata.<br />

da –36.00 a -44.10 m da p.c. Alternanza <strong>di</strong> limo argilloso grigio, poco o me<strong>di</strong>amente<br />

compatto e sabbie limose a colorazione grigia a me<strong>di</strong>o-<br />

bassa consistenza.<br />

da –44.10 a -55.60 m da p.c. Limo sabbioso grigio, poco compatto.<br />

da –55.60 a -58.40 m da p.c. Limo argilloso grigio, compatto.<br />

da –58.40 a -62.10 m da p.c. Sabbia grigia a granulometria me<strong>di</strong>a o grossolana, ben<br />

addensata.<br />

da –62.10 a -64.00 m da p.c. Ghiaia poligenica etero metrica in matrice sabbiosa<br />

da –64.00 a -74.80 m da p.c. Sabbia grigia a granulometria me<strong>di</strong>a molto addensata<br />

passante a sabbia limosa a granulometria da fine a<br />

me<strong>di</strong>a.<br />

2E –PARAMETRI GEOTECNICI DEL TERRENO<br />

Dalle indagini effettuate in situ e da quelle <strong>di</strong> correlazione è stato possibile<br />

caratterizzare da un punto <strong>di</strong> vista geotecnico gli orizzonti attraversati. I valori desunti sono<br />

stati elencati nella tabella sottostante:<br />

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Orizzonte “A1”- “B”:<br />

Limo, limo argilloso<br />

grigio talora con sottili<br />

livelli torbosi da molle a<br />

poco consistente;<br />

Orizzonte “A” Argilla e<br />

argilla limosa grigia<br />

talora con con torba e<br />

livelli <strong>di</strong> sabbia sciolta,<br />

da poco a me<strong>di</strong>amente<br />

consistente<br />

Orizzonte “C” - Argilla<br />

limosa poco consistente,<br />

talora con livelli <strong>di</strong><br />

sabbia sciolta<br />

Orizzonte“D” -<br />

Alternanza <strong>di</strong> limo, limo<br />

sabbioso e sabbie limose<br />

a colorazione grigia a<br />

me<strong>di</strong>o-bassa consistenza<br />

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Rp (Kg/cmq) kg/dmc) (°) Cu (Kg/cmq) mv (cmq/t) Kps(Kg/cmc)<br />

3-7 1,5-1,7 - 0,10-0,25 30-90 0,5-0,8<br />

4-11 1,6-1,8 - 0,30-0,45 25-35


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comportamento anelastico dei suoli, dalla liquefazione, dalla risonanza dei terreni, dalle faglie<br />

e dalle lineazioni. La sua definizione quin<strong>di</strong> comporta l’acquisizione <strong>di</strong> informazioni sugli<br />

effetti locali dei terremoti storici e la conoscenza delle con<strong>di</strong>zioni sopra ricordate. La nuova<br />

normativa sismica nazionale adottata con or<strong>di</strong>nanza P.C.M. n.3274 del 20/3/2003 <strong>ed</strong> entrata<br />

in vigore l’8 maggio dello stesso anno, ha definito la nuova classificazione sismica del<br />

territorio nazionale e le nuove norme tecniche per le costruzioni in zona sismica.<br />

E’ stato introdotto il “ grado <strong>di</strong> sismicità “ con riferimento all’accelerazione al suolo e<br />

l’intero territorio nazionale è stato sud<strong>di</strong>viso in 4 zona sismiche secondo valori <strong>di</strong><br />

accelerazione (ag ) massima del suolo, con probabilità <strong>di</strong> superamento del 10% in 50 anni.<br />

Per quanto riguarda il Comune <strong>di</strong> Collesalvetti, prec<strong>ed</strong>entemente classificato sismico<br />

<strong>di</strong> II categoria (S= 9), attualmente è stato inserito in classe “3a” dove l’ ag è pari a 0.25g.<br />

La pericolosità sismica <strong>di</strong> un sito è descritta dalla probabilità che in un fissato lasso <strong>di</strong><br />

tempo si verifichi un evento sismico <strong>di</strong> entità almeno pari ad un valore prefissato. Questa<br />

probabilità viene definita dal D.M. 14/01/08 come “Probabilità <strong>di</strong> ecc<strong>ed</strong>enza o <strong>di</strong><br />

superamento nel periodo <strong>di</strong> riferimento VR” (PVR).<br />

In base al D.M. 14/01/08 la stima della pericolosità sismica del sito in costruzione<br />

viene esaminata attraverso un approccio “sito <strong>di</strong>pendente”e l’azione sismica è definita in<br />

termini <strong>di</strong>:<br />

Dove:<br />

- ag – Accelerazione massima attesa in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> campo libero su sito <strong>di</strong> riferimento<br />

rigido con superficie topografica orizzontale;<br />

- Se(T) – or<strong>di</strong>nate dello spettro <strong>di</strong> risposta elastico in accelerazione ad essa<br />

corrispondente data dalla seguente relazione:<br />

Se(T) = ag*S*η*Fo<br />

Fo = valore massimo del fattore <strong>di</strong> amplificazione dello spettro in accelerazione orizzontale<br />

(valore minimo pari a 2,2)<br />

η = fattore che altera lo spettro elastico per coefficienti <strong>di</strong> smorzamento viscosi convenzionali<br />

ξ <strong>di</strong>versi dal 5% me<strong>di</strong>ante la relazione<br />

S = coefficiente che tiene conto della categoria <strong>di</strong> suolo <strong>di</strong> fondazione (Ss) e delle con<strong>di</strong>zioni<br />

topografiche (ST) attraverso la relazione:<br />

S = Ss*ST<br />

Trattandosi in una piattaforma <strong>di</strong> stoccaggio e recupero rifiuti liqui<strong>di</strong>, assimilabile ad<br />

una “Industria con attività pericolose per l’ambiente...” possiamo classificare l’intervento in<br />

progetto come una costruzione <strong>di</strong> Tipo 2 (Opere Or<strong>di</strong>narie) con VN≥50 anni, attribuibile alla<br />

Classe d’uso III con Cu =1,5 e periodo <strong>di</strong> riferimento dell’azione sismica VR≥75.<br />

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I parametri sismici d<strong>ed</strong>otti dall’interpolazione sulla maglia con superficie rigata tramite<br />

l’utilizzo del programma “Spettri NTC ver.1.0.3” sono riportati nella tabella sottostante :<br />

Coor<strong>di</strong>nate<br />

sito<br />

STATO<br />

LIMITE<br />

LATITUDINE LONGITUDINE<br />

43,608425 10,378732<br />

TR ag FO TC<br />

SLO 45 0,044 2,532 0,238<br />

SLD 75 0,057 2,505 0,250<br />

SLV 712 0,146 2,460 0,272<br />

SLC 1462 0,183 2,490 0,279<br />

Ss <strong>ed</strong> ST vengono desunti dalle seguenti tabelle:<br />

Categoria Descrizione<br />

Ammassi rocciosi affioranti o terreni molto rigi<strong>di</strong> caratterizzati<br />

Ss Cc<br />

A<br />

da valori <strong>di</strong> VS,30 superiori ad 800 m/s, eventualmente<br />

comprendenti in superficie uno strato <strong>di</strong> alterazione, con<br />

spessore massimo pari a 3m.<br />

1,00 1,00<br />

B<br />

C<br />

D<br />

E<br />

S1<br />

Rocce tenere e depositi <strong>di</strong> terreni a grana grossa molto<br />

addensati o terreni a grana fina molto consistenti con spessori<br />

superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento<br />

delle proprietà meccaniche con la profon<strong>di</strong>tà e da valori <strong>di</strong> VS,30<br />

compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero 15


S2<br />

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Depositi <strong>di</strong> terreni suscettibili <strong>di</strong> liquefazione, <strong>di</strong> argille sensitive<br />

o qualsiasi altra categoria <strong>di</strong> sottosuolo non classificabile nei<br />

tipi prec<strong>ed</strong>enti<br />

- -<br />

Le caratteristiche sismostratigrafiche del sottosuolo nell’area del “Biscottino” portano<br />

ad ipotizzare suoli <strong>di</strong> tipo “D” o “S1”.<br />

In base un’indagine simica <strong>di</strong> tipo MASW effettuata in un’area limitrofa è stato possibile<br />

ricavare una sequenza sismo-stratigrafica relativamente all'area d'indagine, con sud<strong>di</strong>visione<br />

in strati aventi analoghe caratteristiche della velocità <strong>di</strong> propagazione delle onde sismiche<br />

trasversali, nei primi 30 metri <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà (VS,30 )<br />

La velocità Vs30 misurata pari a 118 m/s, secondo la recente normativa sismica<br />

(OPCM n.3274 del 20/03/03, D.M.14/09/05 e succ. D.M. 14/01/08) porta ad ipotizzare un<br />

suolo <strong>di</strong> fondazione <strong>di</strong> tipo suolo “D” con presenza <strong>di</strong> depositi che includono livelli coesivi<br />

con Cu < a 70 KPa e con Vs30 < 180m/sec.<br />

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4 - RELAZIONE AMBIENTALE<br />

Dal momento che la struttura in passato è stata oggetto <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> deposito e<br />

trattamento <strong>di</strong> rifiuti, in gestione dapprima alla Società Ecoetrusca S.r.l. e successivamente<br />

alla Ecomar S.r.l. è stato ritenuto necessario verificare lo stato <strong>di</strong> possibile contaminazione<br />

del suolo e del sottosuolo.<br />

L’accertamento della qualità <strong>ambientale</strong> è avvenuto nel febbraio 2011 attraverso<br />

l’esecuzione <strong>di</strong> n. 11 sondaggi ambientali a carotaggio continuo (S1÷S10) spinti alla<br />

profon<strong>di</strong>tà massima <strong>di</strong> -5,0 metri da p.c. effettuati dalla Icnhogeo sas <strong>di</strong> San Miniato (PI).<br />

Le perforazioni <strong>di</strong> tipo <strong>ambientale</strong> sono state eseguite totalmente “a secco”, ossia in<br />

assenza <strong>di</strong> flui<strong>di</strong> <strong>di</strong> circolazione in terreni a granulometria fine con carotiere semplice a parete<br />

spessa (<strong>di</strong>ametro 101 mm ) tale da permettere il prelievo n.33 campioni <strong>di</strong> terreno (tre per<br />

ogni sondaggio) il più possibile in<strong>di</strong>sturbati, <strong>di</strong> cui n.22 sono stati sottoposti ad analisi<br />

chimico-fisiche da parte dei laboratori: Alpha Ecologia S.r.l. e Biochemie Lab.<br />

Le aliquote sono state conservate in barattoli <strong>di</strong> vetro da 1/2 Kg.<br />

In corrispondenza dei fori dei sondaggi S5-S6-S9 è stata installata una tubazione<br />

piezometrica (d=3”) al fine <strong>di</strong> intercettare la falda idrica sotterranea.<br />

I fori dei sondaggi dotati <strong>di</strong> piezometro sono stati così attrezzati:<br />

da 0,0 a -0,5 m da p.c. : Cieco<br />

da -0,5 a -2,0 m: : Finestrato<br />

da -2,0 a -5,0 m: : Cieco<br />

Nella tabella sottostante si riporta l'etichetta dei campioni <strong>di</strong> terreno prelevati,<br />

in<strong>di</strong>cando le relative profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> campionamento:<br />

15/20


SONDAGGIO PIEZOMETRO<br />

S1 -<br />

S2 -<br />

S3 -<br />

S4 -<br />

S5 PZ5<br />

S6 PZ6<br />

S7 -<br />

S7b -<br />

S8 -<br />

S9 PZ9<br />

S10 -<br />

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NOME<br />

CAMPIONE<br />

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PROFONDITA’<br />

CAMPIONE<br />

(-m da p.p.)<br />

ANALISI<br />

CHIMICHE<br />

S1C1 1,2-1,8 SI<br />

S1C2 2,2-2,8 SI<br />

S1C3 3,6-4,3 NO<br />

S2C1 1,0-1,3 SI<br />

S2C2 2,5-3,1 SI<br />

S2C3 4,3-4,7 NO<br />

S3C1 0,9-1,3 SI<br />

S3C2 2,6-3,0 SI<br />

S3C3 4,3-4,7 NO<br />

S4C1 1,5-2,0 SI<br />

S4C2 2,5-3,0 SI<br />

S4C3 4,5-5,0 NO<br />

S5C1 2,5-3,0 SI<br />

S5C2 3,5-4,0 SI<br />

S5C3 4,5-5,0 NO<br />

S6C1 1,0-1,5 SI<br />

S6C2 2,0-2,5 SI<br />

S6C3 4,5-5,0 NO<br />

S7C1 1,0-2,0 SI<br />

S7C2 2,0-3,0 SI<br />

S7bC1 2,3-2,6 SI<br />

S7bC2 3,5-4,0 SI<br />

S7bC3 4,5-5,0 NO<br />

S8C1 0,8-1,2 SI<br />

S8C2 2,5-3,0 SI<br />

S8C3 4,5-5,0 NO<br />

S9C1 1,0-1,5 SI<br />

S9C2 2,5-3,0 SI<br />

S9C3 4,5-5,0 NO<br />

S10C1 0,7-1,0 SI<br />

S10C2 2,5-3,0 SI<br />

S10C3 4,5-5,0 NO<br />

Per ogni singolo campione sono stati esaminati i seguenti parametri: Arsenico,<br />

Cadmio, Cromo tot., Mercurio, Nichel, Piombo, Rame, Zinco, Idrocarburi pesanti totali C>12,<br />

Idrocarburi leggeri totali C


4 - CONCLUSIONI<br />

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Nel complesso il nuovo impianto <strong>di</strong> deposito e trattamento <strong>di</strong> rifiuti liqui<strong>di</strong> speciali si<br />

inserirà in un’area morfologicamente pianeggiante non interessata da <strong>di</strong>ssesti in atto o<br />

quiescenti.<br />

All’interno del lotto esiste una continuità verticale e laterale degli orizzonti<br />

prevalentemente limo-argillosi in<strong>di</strong>viduati, i quali presentano caratteristiche geotecniche con<br />

presenza <strong>di</strong> livelli torbosi fortemente compressibili fino a profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> circa -30,0 metri.<br />

Al <strong>di</strong> sotto della coltre superficiale superficiale (fino a -3,0/4,0 m) sino a circa 20,00-<br />

24,00 m. <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà si rintraccia un’argilla molto molle e molle con materia organica<br />

torbosa con valori <strong>di</strong> coesione Cu intorno a 0,10-0,25 Kg/cmq. Dai 24,00 m fino ai 30,00 m.<br />

<strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà i valori aumentano sensibilmente con Cu tra 0,45 e 0,50 Kg/cmq.<br />

I bassi valori <strong>di</strong> capacità portante determinano la necessità, per carichi superiori ai 40<br />

KPa, <strong>di</strong> ricorrere a tipologie fondazionali profonde (pali battuti o trivellati).<br />

Per tutti i campioni <strong>di</strong> terreno analizzati, come riportato nei certificati allegati, le<br />

concentrazioni degli analiti investigati rientrano ampiamente all’interno delle Concentrazioni<br />

Soglia <strong>di</strong> Contaminazione (CSC) riportate nel D.L. 152/06 – parte IV/titolo V, Allegato V<br />

Tabella B per siti a destinazione artigianale-industriale.<br />

Il lotto è stato inoltre dotato <strong>di</strong> n.3 piezometri (PZ5-PZ6-PZ9), profon<strong>di</strong> -5,0 metri, per<br />

consentire il monitoraggio della falda superficiale.<br />

Dott. Geologo Sergio Crocetti<br />

n.988 Ord.Reg.Toscano<br />

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ALLEGATO<br />

PA 4.1 – UBICAZIONE INDAGINI E TABULATI SONDAGGI A CAROTAGGIO CONTINUO<br />

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ALLEGATO<br />

PA 4.2 – TABULATI PROVE E SONDAGGI DI CORRELAZIONE<br />

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ALLEGATO<br />

PA 4.3 – QUADRO RIASSUNTIVO E CERTIFICATI ANALISI CHIMICHE<br />

DI LABORATORIO SUI TERRENI<br />

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