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1. Il dibattito erodoteo sulle forme di governo - Fondazione Niccolò ...

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34 Carmine Catenacci<br />

La questione tirannica trova finalmente poderosa e autorevole opera <strong>di</strong> sistemazione<br />

nella Politica (1310a ss.) <strong>di</strong> aristotele. vengono stu<strong>di</strong>ate e classificate<br />

le <strong>di</strong>verse tipologie e le cause generanti. <strong>di</strong>venta canonica l’antinomia tra<br />

basileuv", il re legittimo e giusto, e tuvranno", l’autocrate illegittimo e degenerato,<br />

che assomma in sé le perversioni dell’oligarchia e della democrazia 73 .<br />

La tirannide è ormai avviata a rappresentare il mondo alla rovescia, il carnevale<br />

tragico del vivere civico. Un buon modello esemplificativo è il ritratto<br />

<strong>di</strong> aristodemo, tiranno <strong>di</strong> cuma tra vi e v secolo a.c. nella testimonianza<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>onigi <strong>di</strong> alicarnasso. egli uccide i maggiorenti della città, costringe le<br />

vedove a unirsi con gli schiavi e obbliga i figli dei primi matrimoni a vestire e<br />

vivere come femmine. aristodemo, che non senza una nota dell’antica ambiguità,<br />

è un guerriero audace e un condottiero valoroso, ma noto col soprannome<br />

<strong>di</strong> Malakov" per il carattere mite o, come spiegano altri, a causa della<br />

sua condotta giovanile femminea e indecentemente omosessuale 74 .<br />

non si può infine chiudere questo excursus sul tiranno nella letteratura<br />

antica senza almeno accennare all’orrido ritratto nella Repubblica <strong>di</strong> Platone.<br />

La riflessione platonica sviluppa il rapporto <strong>di</strong> analogia tra la polis e l’anima<br />

umana, tra l’articolazione interna della città e le componenti della personalità<br />

(577d). dalla degenerazione della democrazia e dell’uomo democratico<br />

germogliano la tirannide e l’uomo tirannico. il passaggio <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zione è<br />

illustrato me<strong>di</strong>ante il confronto col mito e il rituale cruento <strong>di</strong> zeus Liceo<br />

in arca<strong>di</strong>a: chi assaggia viscere umane, mescolate a quelle animali, necessariamente<br />

<strong>di</strong>venta lupo e non può fare a meno <strong>di</strong> nutrirsi <strong>di</strong> carne umana. il<br />

tiranno licantropo è costretto a versare sangue umano, muove accuse inique<br />

e manda in esilio, abolisce i debiti e re<strong>di</strong>stribuisce la terra. deve eliminare i<br />

migliori e frequentare i peggiori, si circonda <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>e del corpo, vive schiavo<br />

<strong>di</strong> schiavi, prigioniero della sua con<strong>di</strong>zione 75 . È obbligato a promuovere<br />

guerre in continuazione. verso il popolo si comporta come un parricida.<br />

se la tirannide è il sogno nascosto dell’uomo comune, per Platone è un<br />

incubo che <strong>di</strong>viene terrificante realtà. L’uomo tirannico trasferisce dalla <strong>di</strong>mensione<br />

onirica alla vita reale le peggiori turpitu<strong>di</strong>ni che erompono quando<br />

nel sonno prevale la parte più bestiale e selvaggia: non esita allora a unirsi<br />

carnalmente con la madre e con qualsiasi uomo, <strong>di</strong>o o animale, né si astiene<br />

da qualunque crimine o cibo: «non tralascia nessuna pazzia e impudenza».<br />

non c’è elemento che non sia presente in testi precedenti. Platone rilavora<br />

materiali tra<strong>di</strong>zionali, che affondano le ra<strong>di</strong>ci sino alle prime attestazioni del<br />

termine tuvranno", ma in un quadro assolutamente cupo e sfavorevole. Una<br />

73 Una chiara <strong>di</strong>stinzione già in Xen. mem. iv 6,12.<br />

74 <strong>di</strong>on. Hal. ant. vii 2,4 ss.; per alcuni particolari <strong>di</strong>versi cf. Plut. 261e.<br />

75 cf. il detto <strong>di</strong> solone in Plut. Sol. 14,8.

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