Avancarica Magazine n. 2-2012 - Cnda
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Comunicazioni ai<br />
tiratori d’avancarica<br />
e soci C.N.D.A.<br />
pagina 2<br />
Il presidente della C.N.D.A., Giovanni Gentile, con l’intento di dare una risposta univoca ai<br />
vari quesiti, invita tutti i tiratori che abbiano dei dubbi interpretativi e che richiedano<br />
chiarimenti sul regolamento di tiro C.N.D.A.-M.L.A.I.C., di segnalarli all’indirizzo mail della<br />
C.N.D.A.: info@cnda.it<br />
_______________________________________<br />
Il Consiglio Direttivo della C.N.D.A per rinnovare lo spirito di gruppo, per la gioia di stare<br />
insieme e rinsaldare l’amicizia che ci lega, ha deliberato l’organizzazione della<br />
1 a Festa della C.N.D.A.<br />
La festa verrà organizzata col patrocinio e per conto della C.N.D.A. dalla Compagnia LARC,<br />
a Faenza, nella serata di sabato 13 ottobre in occasione del Trofeo delle Ceramiche.<br />
Nel corso della serata verranno assegnati i premi podio per i medagliati dei mondiali di<br />
Pforzheim e sarà organizzata una raccolta di fondi a favore delle popolazioni dell’Emilia<br />
colpite dal terremoto. Tutti i dettagli e i particolari della festa saranno pubblicati nelle sedi<br />
e nelle pagine istituzionali della C.N.D.A.<br />
Leonardo Nicoli, un 100 che…fa morale.<br />
Ufficio stampa C.N.D.A.<br />
Un “cento” nella specialità “Vetterli R” a poche settimane dalla finale di Lucca e dal mondiale<br />
di Pforzheim è un bel biglietto da visita.<br />
Da quando sono stati eliminati i pantaloni da tiro, ricordiamolo,<br />
grazie all’iniziativa portata avanti dalla<br />
C.N.D.A. in seno al M.L.A.I.C.<br />
I “cento” arrivano col contagocce,<br />
sia nelle gare nazionali sia nelle<br />
internazionali e per il poco più che<br />
trentenne tiratore di Copparo, tesserato<br />
per l’<strong>Avancarica</strong> Veneta, non è il primo<br />
e certamente non sarà l’ultimo.<br />
Da notare la “rosata” ben 8 colpi<br />
all’interno della “mouche”.<br />
BRAVO LEONARDO!<br />
Cattaneo, nuovo record!<br />
Ufficio stampa C.N.D.A.<br />
Nella dodicesima gara del 34° campionato<br />
italiano d’avancarica, disputata a Somma<br />
Lombardo, il portacolori della compagnia<br />
SLV, Graziano Cattaneo ha stabilito il<br />
nuovo record italiano nella specialità<br />
“Carcano” con punti 136. Il precedente<br />
record apparteneva a Bruno Lofrese con<br />
punti 135, realizzati a Codogno nel 2010.<br />
Per chi volesse inviare materiale<br />
da pubblicare (articoli, foto,<br />
disegni, ecc...) può scrivere,<br />
telefonare oppure inviare<br />
una e-mail alla redazione:<br />
<strong>Avancarica</strong><br />
<strong>Magazine</strong><br />
c/o X.mas srl<br />
Viale della Lirica 61<br />
48124 Ravenna<br />
cell. 328.8290263<br />
fax 0544.271417<br />
e-mail: info@cnda.it
pagina 3<br />
CEREA... chiusura col… cento!<br />
di F. Fabbri<br />
Si è chiuso con la gara di Cerea il campionato<br />
italiano d’avancarica, ora non resta che l’atto finale, a<br />
Lucca, per decretare il campione italiano <strong>2012</strong>.<br />
Le griglie degli otto finalisti non erano ancora<br />
definite e questo ha fatto lievitare le prestazioni oltre<br />
le 250, in tanti hanno cercato e qualcuno ha colto<br />
l’ultima occasione utile per la qualificazione.<br />
Di buon livello le prestazioni con una segnalazione<br />
particolare per Stefano Melandri della compagnia<br />
LARC di Faenza che vince le specialità “Mariette” con<br />
p.ti 95 e “D.Malson R” con p.ti 80 e di conseguenza<br />
anche la classifica “Remington R” con p.ti 175.<br />
Ma la prestazione col “botto” è arrivata grazie<br />
a Leonardo Nicoli di Copparo con un rotondo 100<br />
nella specialità “Vetterli R”, un bel biglietto da visita<br />
a poche settimane dalle finali e dal mondiale in<br />
Germania.<br />
Impeccabile come sempre l’organizzazione<br />
della compagnia <strong>Avancarica</strong> Veneta e del TSN<br />
Cerea, dalle pedane ai turni di gara, dai bersagli<br />
alla ristorazione tutto è filato nel migliore dei modi.
pagina 4<br />
TSN Ravenna, 150<br />
di F.Fabbri<br />
anni e non dimostrarli.<br />
Festeggiare il centocinquantesimo compleanno non è cosa da tutti e<br />
festeggiarlo degnamente non è certo cosa facile, ed è per questo che il presidente<br />
Ivo Angelini, ha voluto organizzare un evento che rimanesse<br />
nella storia sportiva<br />
del Tiro a Segno di Ravenna.<br />
Così è nato il “Trofeo dei due<br />
mari”, (Adriatico e Tirreno),<br />
con la prima edizione del<br />
gemellaggio sportivo tra<br />
Ravenna e Castellammare<br />
di Stabia, un progetto che<br />
ha trovato l’immediato<br />
favore del vulcanico presidente<br />
stabiese Vincenzo<br />
Esposito.<br />
A dare un’impronta<br />
internazionale si è disputata<br />
anche la ventottesima edizione della<br />
gara del gemellaggio tra Faenza e<br />
Rijeka.<br />
Centocinquanta anni sono la storia<br />
d’Italia ma anche la storia del tiro a<br />
segno e il TSN Ravenna l’ha festeggiata<br />
con la disputa del “Trofeo del<br />
150mo” d’avancarica. Oltre la parte<br />
sportiva sono stati organizzati degli eventi<br />
collaterali, come lo scoprimento di una<br />
targa a ricordo dell'evento, alla presenza<br />
delle autorità cittadine e del presidente<br />
nazionale dell’UITS, Enfried Obrist.<br />
Nella parte del vecchio poligono c’è<br />
stata la cerimonia d’inaugurazione delle<br />
manifestazioni con lo sparo di un colpo<br />
di cannone ad avancarica e una scarica di<br />
fucileria, sempre nella parte vecchia è<br />
stato organizzato uno spettacolo con un<br />
artista che si è esibito con le bolle di<br />
sapone in uno scenario suggestivo creato<br />
da un gruppo d’architetti di uno studio<br />
ravennate. La parte sportiva ha visto la<br />
vittoria nel Trofeo dei Due Mari di<br />
Castellammare di Stabia che, dopo un<br />
serrato testa a testa ha avuto la meglio su<br />
Faenza chiudendo a parità di punti ma con<br />
un numero maggiore di “mouches”, al<br />
terzo posto Ravenna.<br />
Il “Trofeo del 150mo” d’avancarica è<br />
stato vinto da Ravenna per un punto su<br />
Faenza, al terzo posto Rijeka. La specialità<br />
“Kuchenreuter” è stata vinta da Alberto<br />
Lega con p.ti 95, la specialità “Mariette” è<br />
stata vinta da Stefano Melandri con p.ti<br />
94 e la specialità “Vetterli” è stata vinta<br />
da Angelo Ranieri con p.ti 92. Senza storia<br />
la gara tra Faenza e Rijeka, vinta dai<br />
manfredi opposti ad una formazione
pagina 5<br />
croata a ranghi ridotti, per i fiumani solo la vittoria nel tiro a volo, specialità “Fossa<br />
Olimpica”. Nel saluto a tutti i partecipanti i presidenti Ivo Angelini e Vincenzo<br />
Esposito si sono dato appuntamento all’anno prossimo per il “Trofeo dei Due Mari”<br />
e per chi avesse voglia e pazienza, perché no, anche al prossimo centocinquantesimo<br />
compleanno!
pagina 6<br />
AGNA: prima bagnata<br />
“Ajèssum d'anghès, mo as divartèssum"<br />
(rischiammo di annegare, ma ci divertimmo), così il<br />
poeta dialettale romagnolo, Olindo Guerrini (Lorenzo<br />
Stecchetti) chiudeva un sonetto dedicato ad una gita<br />
domenicale di un gruppo di amici ravennati che,<br />
tornando da Marina (Marina di Ravenna) col calesse,<br />
sbronzi come le chiocce, finirono nel Canale<br />
Candiano e furono salvati a stento da sicuro annegamento.<br />
Questo potrebbe essere il<br />
motto ufficiale della prima gara<br />
Ranking disputata al campo di tiro<br />
“Le Tre Piume” di Agna.<br />
Sembrava che la natura<br />
volesse restituire con gli interessi<br />
l’acqua, a suo tempo sottratta ai<br />
campi con le opere di bonifica e far<br />
naufragare, nel vero senso della<br />
parola, la prima gara ufficiale organizzata<br />
da C.N.D.A. al di fuori di un<br />
poligono di tiro.<br />
Ma, la voglia di<br />
fare dei titolari e l’organizzazione<br />
di Valerio<br />
hanno permesso di<br />
allestire i campi di tiro,<br />
le tettoie, i bersagli, i<br />
tavoli, ecc... (naturalmente<br />
tutto realizzato<br />
sotto la pioggia) e dar<br />
modo di disputare le<br />
gare regolarmente ed<br />
il suo sforzo è stato<br />
ampiamente ripagato.<br />
196 prestazioni<br />
alle quali si sommano<br />
le gare di tiro a volo, hanno decretato il successo di<br />
questa prima gara all’aperto.<br />
Al diluvio del venerdì e<br />
della domenica si è alternato<br />
un sabato soleggiato ma con<br />
un vento talmente teso e a<br />
folate da mettere in difficoltà<br />
i tiratori per mantenere<br />
l’assetto di mira e coloro che<br />
sparavano a pietra focaia e<br />
miccia per il vento che ne
pagina 7<br />
...prima “fortunata”.<br />
spazzolava i bacinetti.<br />
Naturalmente non<br />
tutto è filato liscio.<br />
A differenza di<br />
una gara che si disputa<br />
all’interno di un poligono<br />
s’incontrano alcuni problemi<br />
logistici, a dispetto<br />
degli spazi enormi per le<br />
gare, gli spazi per l’organizzazione<br />
sono ridotti<br />
ed è qui che è emersa la<br />
voglia di fare e lo spirito<br />
di gruppo che contrassegna<br />
la C.N.D.A.<br />
Oltre alla parte<br />
sportiva che ha messo<br />
comunque in evidenza<br />
delle ottime prestazioni, a<br />
dispetto delle condizioni<br />
ambientali, ed è per questo<br />
che sono state organizzate<br />
le gare ranking.<br />
Il contorno è stato<br />
sicuramente all’altezza del resto: dalla ristorazione<br />
al “servizio navetta” che si rendeva indispensabile<br />
per raggiungere il campo per le armi lunghe.<br />
Un battesimo del fuoco superato brillantemente!<br />
Francesco Fabbri
pagina 8<br />
Branko Nikolic, un ricordo sempre vivo<br />
di F. Fabbri<br />
Ci sono tanti modi per ricordare un caro amico scomparso e trattandosi di un tiratore e<br />
pioniere dell’avancarica in Croazia non poteva esserci modo migliore che una gara e così si è<br />
giunti al quarto “Memorial Branko Nikolic”, organizzato il 20 maggio al poligono “Vladimir<br />
Gortan” di Rijeka dal Club Frankopan. All’invito del presidente del club Frankopan, Ivica<br />
Suman, hanno risposto sei tiratori d’avancarica italiani, i ravennati Ivo Angelini e Battista<br />
Ravaglia, Walter Olante di Milano e i faentini Daniele Mecati, Gualtiero e Francesco Fabbri.<br />
A fare gli onori di casa il presidente regionale del tiro a segno istriano Josip Rupcic e il<br />
presidente delle quattordici società di tiro di Rijeka, Rajko Kacic. Ottimi i risultati ottenuti dalla<br />
rappresentativa italiana, un oro a squadre (D.Malson) e quattro<br />
vittorie individuali, due di Ivo<br />
Angelini (Kuchenreuter e D.Malson)<br />
e due di Walter Olante (Lamarmora<br />
e Withworth) tre secondi posti, due<br />
di Daniele Mecati (Mariette e<br />
D.Malson) e Francesco Fabbri<br />
(Lamarmora) e due terzi posti con<br />
Francesco Fabbri (Vetterli) e<br />
Gualtiero Fabbri (D.Malson).
pagina 9<br />
Berselli<br />
quando la tecnica anticipa la storia.<br />
di Gualtiero Fabbri<br />
Grazie ad un amico ho potuto visionare e fotografare alcune<br />
insolite armi presenti nella sua collezione e, pensando di fare cosa<br />
gradita, le metto a disposizione degli amici della C.N.D.A.<br />
Le foto non sono tante e nemmeno molto belle,<br />
ma navigando in internet, immagini di queste armi ve ne<br />
sono pochine (e pochine è un magnificativo).<br />
L'articoletto che accompagna le foto è stato<br />
scritto insieme al soprannominato amico, notevolissimo<br />
esperto di armi da fuoco rinascimentali, ma veramente<br />
restio a qualsiasi tipo di esposizione pubblica.<br />
La curiosità è nata dalla sua acquisizione,<br />
avvenuta nel corso di diversi anni, di 3 antichi fucili, 2 dei<br />
quali italiani, che furono costruiti in un lasso di oltre 100<br />
anni, esattamente dall’ultimo quarto del XVII secolo al<br />
primo del XIX.<br />
Il fatto che questi fucili funzionino con lo stesso principio, che<br />
conferisce loro una particolare e rara, a quei tempi, peculiarità, cioè la<br />
possibilità di sparare a ripetizione, ci ha indotto a fare una ricerca su<br />
questo sistema ed annotare alcune cose.<br />
Il termine ripetizione fa pensare alla maggioranza di noi al fucile<br />
Winchester, od al precedente fucile Henry: “Quel<br />
maledetto fucile che si carica la domenica e spara per<br />
tutta la settimana”, al massimo al coevo Spencer, poco<br />
conosciuto ma molto diffuso nella Civil War americana.<br />
È quindi quantomeno sorprendente che già alla<br />
fine del seicento potessero esistere armi con tali<br />
caratteristiche.<br />
E’ intuitivo il vantaggio di avere la possibilità di<br />
poter usufruire di più colpi in rapida sequenza, questo fu<br />
sempre un grande desiderio da parte di chi usava il fucile<br />
o la pistola, cacciatore o militare che fosse.<br />
Gli armaioli si sono quindi da sempre prodigati<br />
per risolvere in maniera valida il problema.<br />
Come noto, fino al secondo quarto del XIX<br />
secolo (periodo in cui si cominciò a usare, per innescare<br />
la carica, il sistema a percussione della capsula che<br />
utilizzava composti di fulminato) ogni arma da fuoco aveva una miccia o<br />
di un meccanismo utilizzante una pietra, di pirite o di selce a seconda del<br />
sistema, che producesse la fiamma necessaria allo sparo.<br />
Il sistema a capsula, rapido e semplicissimo, si rivelò in breve<br />
tempo inarrivabile da parte dei precedenti.<br />
FOTO 1<br />
FOTO 1 (B)<br />
continua nelle pagine successive
Negli anni furono compiuti numerosi tentativi di fabbricare armi<br />
a retrocarica utilizzando tutti i vecchi sistemi di accensione, ma si può<br />
ritenere che queste abbiano dato garanzie solo con l’introduzione, a metà<br />
dell’ottocento, della cartuccia metallica intesa nel senso<br />
moderno del termine.<br />
Dobbiamo quindi considerare che, fino a quel<br />
momento le armi funzionassero prevalentemente ad<br />
avancarica, quindi erano relativamente lente a ripetere lo<br />
sparo. Una volta caricate, restava comunque il problema<br />
della disponibilità di più colpi in rapida successione.<br />
Tra le varie soluzioni per avere più colpi a<br />
disposizione, vi era quella di dotarsi di più armi cariche,<br />
questo era il sistema adottato dai potenti durante le loro partite di caccia:<br />
Uno stuolo di servitori aveva gruppi di fucili identici (se ne conoscono<br />
anche 12 uguali per ogni serie) e mantenevano cariche le armi,<br />
sostituendole con quelle scaricate dai cacciatori cui erano assegnati.<br />
Un sistema per ottenere più colpi dalla stessa<br />
arma era fornirla di più canne, 2, 3, 4, questo però<br />
andava a discapito della maneggevolezza, perché al<br />
notevole peso dato dalle canne aggiunte si andava a<br />
sommare anche quello dei corrispondenti acciarini in più<br />
necessari al funzionamento.<br />
Ancora un altro sistema era sovrapporre diverse<br />
cariche nella stessa canna e disporre un acciarino sulla<br />
medesima in corrispondenza di ogni carica. Già dagli inizi<br />
fu anche concepito il sistema a revolver, dotando l’arma di<br />
numerose camere in cui si ponevano le cariche e presentandole<br />
per lo sparo, una alla volta, di fronte all’unica<br />
canna, questo sistema, che risale al XVI secolo, fu<br />
pienamente realizzato solamente nel XIX secolo.<br />
Nella pratica, solitamente ci si accontentò di 2<br />
canne, al massimo 3 (nell’Europa del nord) e questa<br />
soluzione resta ancor valida nei giorni nostri oggi per<br />
molte armi da caccia.<br />
Ma torniamo alla ripetizione, dai diari di Samuel Pepys: (politico<br />
inglese ed uno dei responsabili della potente flotta britannica.)<br />
July 1662 third: Dined with the officiers of the<br />
Ordnance; where Sir W. Compton, Mr. O’Neal and other<br />
great persons were. After dinner, was brought to Sir W.<br />
Compton a gun to discarge seven times, the best of<br />
all devices I ever saw, and very serviceable, and not a<br />
bauble; for it much approved of, and many made thereof”<br />
“3 Luglio 1662: Pranzato con gli ufficiali<br />
dell’Ordnance; dove c’erano Sir W. Compton, Mr. O’Neal<br />
e altri grandi personaggi. Dopo pranzo, fu portato a Sir<br />
Compton un fucile da scaricare 7 volte, il migliore di tutti<br />
i congegni che abbia mai visto, molto pratico e non una<br />
bubbola; per esso c’è molta approvazione e (ne sono<br />
stati) costruiti molti".<br />
Ho preferito tradurre bubbola, ma “bauble” può voler significare<br />
giocattolo, bigiotteria, sonagliera per il cavallo, bastone da giullare ecc...<br />
qualcosa di scherzoso, di non serio (di non affidabile insomma).<br />
Dal diario è quindi chiaro che già nel 1662 esistevano diversi<br />
fucili a ripetizione, non moltissimi nonostante il “many” di Pepys, perché<br />
si tratta di congegni notevolmente costosi, “non più di 300” ha calcolato<br />
qualcuno.<br />
pagina 10<br />
FOTO 1 (C)<br />
FOTO 1 (D)<br />
FOTO 2 (A)
pagina 11<br />
Non è la sede per dilungarci su chi era e cosa faceva Mr. Pepys,<br />
ma era certo uno con le carte in regola per poter esprimere un giudizio<br />
autorevole sull’arma descritta.<br />
Possiamo pertanto prendere per vero che l’arma fosse affidabile<br />
e che Pepys ne avesse viste altre rivelatesi “una bubbola “. L'origine di<br />
questi fucili, ma anche pistole, a ripetizione risaliva a circa 20 prima.<br />
Nel 1645 l’armaiolo tedesco<br />
Peter Kalthoff costruì un fucile a ripetizione,<br />
con accensione a ruota ed una<br />
disponibilità teorica di 30 colpi, su cui<br />
incise orgogliosamente “das erste” (il<br />
primo). Ora l’arma, alquanto arcaica e<br />
complicata, è visibile presso il Museo<br />
dell’Arsenale di Copenhagen.<br />
Esistono altri fucili sempre fatti<br />
da membri della famiglia Kaltoff, i quali<br />
erano attivi costruttori sia in Olanda sia<br />
in Danimarca.<br />
Queste armi erano dotate di<br />
accensione a pietra focaia e avevano un<br />
nuovo principio di funzionamento basato<br />
su una rotazione eseguita tramite il<br />
ponticello a leva di un cilindro con asse<br />
verticale che era posto nella culatta della canna in modo da poter<br />
distribuire polvere e palla e armare il cane nella giusta sequenza.<br />
Nel resto di Europa, nella seconda metà del Seicento, diversi<br />
altri armaioli costruirono fucili e pistole a ripetizione, i più noti sono John<br />
Cookson a Londra, Michele Lorenzoni a Firenze, Francesco e Giacomo<br />
Berselli, prima a Bologna e poi a Roma.<br />
Il sistema di funzionamento di queste armi consiste nella<br />
rotazione per circa 120 gradi (prima avanti e poi indietro) di un blocco<br />
cilindrico con asse orizzontale e normale alla canna azionato da una leva<br />
posta sul lato sinistro del calcio.<br />
I fucili di questo tipo possono<br />
sparare venticinque colpi e più in rapida<br />
successione, essendo il numero dei colpi<br />
in funzione della capacità del serbatoio.<br />
Le pistole di colpi ne avevano a<br />
disposizione meno della metà.<br />
Non è ben chiaro chi sia stato<br />
il primo costruttore, gli oplologi più<br />
diplomatici lo definiscono in maniera<br />
salomonica “sistema Lorenzoni-Berselli-<br />
Cookson” ed è il sistema cui appartengono<br />
i 3 fucili di cui parleremo, queste armi<br />
hanno una disponibilità teorica di colpi<br />
che arriva al numero massimo di 26 nel<br />
caso del “Berselli”.<br />
Difficile dire, però, quale fosse<br />
il reale volume di fuoco a disposizione, in quanto occorrerebbe caricarli<br />
per conoscere la quantità di polvere immagazzinabile nel serbatoio e<br />
dividerla poi per la dose contenuta nel dispensatore.<br />
Il primo dei 3 fucili, in calibro 14, è firmato sulla piastra<br />
“Berselli-Bologna” e, confrontato con altri esemplari esposti in diversi<br />
musei va quasi certamente attribuito a Giacomo, quest’arma risale alla<br />
seconda metà del XVII secolo. (foto n.1)<br />
FOTO 2 (B)<br />
FOTO 2 (C)<br />
Berselli quando la tecnica anticipa la storia.<br />
continua nelle pagine successive
Aprendo uno sportellino situato sul fondo del calcio si trovano 2<br />
tubi che attraversano l’interno della cassa e raggiungono<br />
il blocco cilindrico.<br />
Uno di questi porta, di fianco, incisa una lettera<br />
“P” e va riempito di polvere, l’altro ha la lettera “B” e<br />
va caricato con proiettili sferici (Balle) del giusto<br />
diametro.<br />
Sotto lo scodellino c’è un terzo sportello di<br />
dimensioni molto ridotte, all’interno del quale va messa<br />
una piccola quantità di polvere più fine, quanta basta per<br />
alimentare lo scodellino d’innesco.<br />
Tenendo l’arma con la canna orientata verso<br />
terra, si fa ora ruotare completamente la leva prima in<br />
senso antiorario e poi al contrario.<br />
Quest’operazione, grazie ad appositi vani<br />
praticati all’interno del blocco cilindrico, alimenta la camera<br />
di scoppio con una palla e con la giusta quantità di polvere<br />
da lancio.<br />
Sempre per via di questa manovra è riempito lo scodellino della<br />
giusta quantità di polvere fine, armato il cane ed abbassata la martellina,<br />
il tutto per mezzo di apposite camme poste all’esterno del cilindro.<br />
L’arma è pronta per lo sparo, dopodiché, ripetendo la semplice<br />
manovra si possono sparare una decina di colpi prima di dover rifornire i<br />
3 serbatoi. Questo esemplare è munito di bacchetta, anche se serve solo<br />
per la pulizia della canna.<br />
Il secondo fucile, un calibro 16, è firmato sullo scodellino<br />
“Diamante a Sezze”. (foto n.2)<br />
Essendo Sezze non lontana da Roma e perché il funzionamento<br />
è identico al precedente, ma di esecuzione leggermente posteriore,<br />
si suppone che Diamante fosse un allievo dei Berselli, l’arma, come<br />
costruzione, è databile agli inizi del ’700.<br />
L'arma non risulta munita di bacchetta per la pulizia,<br />
siccome il legno termina poco dopo l’acciarino, il costruttore non<br />
l’aveva prevista.<br />
Quest’arma porta un miglioramento importante per<br />
la sicurezza, il meccanismo, infatti, è munito di una valvola<br />
aggiuntiva tra il cilindro e il serbatoio della polvere, ed è mossa<br />
anch’essa da una camma e va a creare un altro ostacolo tra la<br />
polvere e la camera di scoppio.<br />
Viene da supporre che l’utilizzo del sistema e magari<br />
qualche incidente sopravvenuto, abbiano consigliato questa<br />
modifica.<br />
Nonostante alcune precauzioni, quali una leggera conicità del<br />
cilindro che migliorava la tenuta tra lo stesso e la sua sede e la presenza<br />
all’interno del cilindro di apposite sedi da riempire di grasso,<br />
era fondamentale un’accurata e periodica manutenzione per evitare che<br />
la camera di scoppio entrasse in contatto col serbatoio della polvere<br />
di lancio durante lo sparo, onde scongiurare l’inevitabile scoppio del<br />
serbatoio che, trovandosi nel calcio, avrebbe avuto disastrose<br />
conseguenze per il viso del tiratore.<br />
L’inconveniente di accensioni simultanee della polvere che era<br />
contenuta nel serbatoio avvenne certamente perché, una delle successive<br />
varianti, fu il trasferimento del serbatoio della polvere dal calcio a sotto la<br />
canna, allontanandolo, in questo modo dal viso del tiratore.<br />
pagina 12<br />
FOTO 2 (D)<br />
FOTO 3 (A)
pagina 13<br />
Un’ultima variante fu poi il trasferimento sotto la canna anche<br />
del serbatoio delle palle.<br />
Questa cosa comportò un<br />
nuovo tipo di funzionamento, il quale<br />
era basato sulla parziale rotazione del<br />
gruppo canna-serbatoi e con l’abolizione<br />
del cilindro.<br />
Questi 3 sistemi:<br />
- munizioni nel calcio<br />
- munizioni<br />
parte nel calcio-parte sotto la canna<br />
- tutte le munizioni sotto la canna<br />
sono definiti rispettivamente:<br />
- TUTTO INDIETRO<br />
- MISTO<br />
- TUTTO AVANTI.<br />
Oltre cento anni dopo e<br />
specialmente in Inghilterra, ma non solo,<br />
diversi armaioli, alcuni anche di chiara<br />
fama, ripresero a costruire fucili a ripetizione, a pietra focaia, del tipo<br />
tutto indietro.<br />
Il terzo fucile illustrato è uno di questi. (foto n.3)<br />
L’arma, sulla piastra e sulla canna, porta la firma “W. Parker-<br />
London” (William Parker, 223 High Holborn London, fu operante dal 1790<br />
al 1840) ed è in calibro 12,5.<br />
Come abbiamo già scritto, il sistema è del tipo “tutto indietro”,<br />
senza valvola addizionale, anche questo avendo il calciolo corto è quindi<br />
sprovvisto di bacchetta.<br />
Il fucile è costruito secondo lo stile e le migliorie del primissimo<br />
ottocento, che comprendono anche lo scodellino antipioggia e porta 2<br />
piccoli sportelli, 1 di forma circolare sulla codetta, 1 per le palle ed 1,<br />
di forma rettangolare, sul lato sinistro del calcio subito dietro l’acciarino,<br />
per la polvere.<br />
Il "polverino" d’innesco si carica,<br />
come i precedenti, cioè dallo sportellino<br />
sotto lo scodellino.<br />
In definitiva anche se l’inserimento<br />
della polvere avveniva per un<br />
diverso punto, essa rimaneva sempre<br />
depositata nel calcio, ossia vicino al volto<br />
del tiratore.<br />
Che fosse una reale possibilità,<br />
estremamente indesiderata, l’accensione<br />
simultanea della polvere conservata nel<br />
serbatoio, lo dimostrano diverse armi di<br />
quest’ultimo periodo, giunte fino a noi col<br />
calcio esploso e si può ben immaginare<br />
cosa possa essere avvenuto alla faccia o<br />
alla mano dello sfortunato tiratore.<br />
E’ anche vero però, che vi è una certa quantità di esemplari<br />
custoditi in vari musei, preservatisi (relativamente) in buono stato, che<br />
dimostrano l'affidabilità di queste armi a patto che fossero sottoposte a<br />
una corretta ed adatta pulizia e manutenzione.<br />
Infine l’avvento del fulminato e poi della cartuccia, completa<br />
d’innesco, determinò la fine di questi sistemi.<br />
FOTO 3 (B)<br />
FOTO 3 (C)<br />
Berselli quando la tecnica anticipa la storia.<br />
continua nelle pagina successiva
Un costruttore, un certo Fombueno, realizzò, ancora nel 1853,<br />
una versione a percussione di queste armi a ripetizione, si pensa che<br />
questa sia stata l'ultima arma prodotta con questo sistema.<br />
Per chi volesse inoltrarsi in altre ricerche pubblichiamo<br />
un elenco di ARMAIOLI che hanno costruito armi basandosi su uno<br />
o più dei 3 principi menzionati.<br />
- Acquafresca (Cecchi Matteo) 1651+1738<br />
- Acquafresca (Cecchi Sebastiano) 1620+1690 (1619+1692)<br />
- Arena, Baduin L. fine 17° sec.<br />
- Barber Peter, 18° sec.<br />
- Barne Harman, 1650<br />
- Berselli Francesco, Bologna- Roma 17° sec.<br />
- Berselli Giacomo, Bologna- Roma 17° sec.<br />
- Bondioli, Callin Gio Pietro, Genova 1685<br />
- Chalembron, Pondichery 1781-1785<br />
- Charomel Cookson John, London 1686-90<br />
- Cookson John Boston, figlio 1701-1762<br />
- Costantini Antonio Bologna 1700<br />
- Cotel Bartolomeo 1680-90<br />
- Del Po Desjardin<br />
- Diamante, Sezze 17°sec.<br />
- Flock Jan Utrecht 1680<br />
- Frolich H.C. 1750<br />
- Fombueno Madrid 1853<br />
- Griffin Halbrecht Heinrich, Gottorp 1645<br />
- Henry Francois Antoine 1837<br />
- Hill Hurd Kaltoff, 1665<br />
- Kaltoff Mattia Kaltoff Peter +1672 1645 (Das Erste)<br />
- Klett Sigmund 1652<br />
- Le Marre Lefert T., Valenza Po 1668<br />
- Lorenzoni Michele, Firenze 1685<br />
- Martin Claude Lucknow, Arsenal 1779<br />
- Martindall William, 17° sec.<br />
- Mortimer H.W., 18° sec.<br />
- Munier Abraham ,Ginevra 1660-70<br />
- Nock Nuterisch C., Wien 1730<br />
- Paris Derby ,1780,<br />
- Parker William, London 1793-1841<br />
- Perraux Verrue<br />
- Polin, Prixner<br />
- Pratt John, 1770<br />
- Ritter Saw<br />
- Smyth Robert , 17° sec.<br />
- Stockel Wetschzi, Augustae 1710-30<br />
- Wilson.<br />
BIBLIOGRAFIA:<br />
- “Oplologia Italiana”, R. Held<br />
- “Guns and Rifles of the word”. H.L. Blackmore<br />
- “I primi fucili a ripetizione”. G. Lupi<br />
- “Armes à feu anciennes”. Durdik- Miroslav-Miroslav<br />
- "Der neue Stockel". Eugene Heer<br />
- “Armi antiche” M.Morin”<br />
FOTO 3 (D)<br />
Per tutte le altre news<br />
classifiche e varie<br />
collegati al sito<br />
www.cnda.it<br />
pagina 14<br />
Berselli quando la tecnica anticipa la storia.
pagina 15<br />
ORGANI DI MIRA<br />
Precisazioni sugli organi di mira delle armi ad avancarica<br />
secondo la normativa del regolamento MLAIC/CNDA<br />
a cura di Massimo Capone<br />
(membro della Commissione Omologazione Armi - CNDA)<br />
CARABINA FEDERALE SVIZZERA MO 1851<br />
(N.B. Possibili variazioni tra esemplari “fabbricati secondo capitolato”, “fabbrica Shoffhousen”, od “altri di<br />
vari fabbricanti”)<br />
Mirino a lama (in alcuni testi italiani il suo profilo è definito “a grano d’orzo”)<br />
altezza dalla basetta mm 2,1 spessore alla base mm 1,4 -1,7 all’apice mm 1 la basetta (montata a coda<br />
di rondine) è di mm 15 x 6 x 3-3,5. Alzo a quadrante (montato a coda di rondine sulla canna). Tacca<br />
profonda mm 1,5 e larga alla sommità da mm 1,2 fino a 2 (ed oltre) due tipi di profilo a)- a V con fondo<br />
acuto o lievemente arrotondato, ed angoli laterali superiori lievemente arrotondati; b)- ad U con spigoli<br />
laterali superiori non arrotondati.<br />
ENFIELD: P53, P56, P58, P60, P61<br />
Mirino a lama a profilo laterale triangolare (per mod. 1853) o semilunare (per mod. successivi) e con sezione<br />
trasversale triangolare (mm 3,75 x 3,1 h) posto sopra una basetta parallelepipeda (mm 6,7 x 9,7 x 3 h)<br />
il tutto saldato alla canna. In alcuni modelli, soprattutto se muniti di attacco laterale per baionetta tipo<br />
yatagan, il mirino ha profilo laterale semicircolare ed è su basetta a coda di rondine o saldato sulla canna<br />
(a - b). Alzo composito a ritto e cursore e quadrante su gradini, pure saldato alla canna, tre tacche di mira<br />
a V rispettivamente: sul cursore, e due all’estremità del ritto. Tacca per 100 yards a V (larga alla sommità<br />
mm 4,5 profonda mm 2,3) con angoli superiori piatti od arrotondati.<br />
CARABINE FRANCESI M 1846/53/59<br />
Mirino a grano d’orzo (h mm 3) su basetta parallelepipeda (mm 11,4 x 7, spessa mm 2) saldata alla canna.<br />
Alzo a ritto e cursore con tre tacche: all’estremità del ritto, sul cursore e sulla cerniera. La tacca sulla<br />
cerniera (per i 100 metri) è semicircolare (diametro mm 6) con segna centro mm 1x1.<br />
(prosegue nelle pagine successive)
LORENZ: Mod. 1854<br />
Mirino a lama stretta con sezione trasversale leggermente triangolare (h mm 4 spessore alla base mm 1,9<br />
all’inizio dell’arrotondamento mm 1,4) montato su zoccolo ovale disassato rispetto all’asse della canna e<br />
saldato alto mm 3: Alzo - M 1854/1: ritto fisso montato a coda di rondine, sezione rettangolare di mm 18<br />
x 13. Tacca a V (apertura mm 4, profondità mm2,5 ) - M 1854/2 : a doppio ritto ad L incernierato alla<br />
base: ramo più lungo con finestre rettangolari e tre tacche a V, ramo più corto con tacca a V per 200 passi.<br />
LORENZ: JAEGERSTUTZEN M 1854 e DORNSTUTZEN<br />
Mirino come il M 1854 da fanteria. Alzo di tipo danese a mezzaluna scorrevole in uno zoccolo incastrato a<br />
coda di rondine nella canna: esistono due tipi di diversa dimensione, altezza minima mm 10 compreso<br />
l’incastro, tacca a V di mm 1.<br />
SPRINGFIELD<br />
Mod. 1861-63 (a) e REMINGTON Mod. 1863 “ZOUAVE” (b) Mirino a lama (h mm 3) su basetta parallelepipeda<br />
( h mm 4 ) saldata alla canna. Il mirino dello Zouave ha diverso profilo laterale ma uguale sezione.<br />
Alzo: a fogliette con tacche semicircolari (diametro mm 4) provviste di segnacentro.<br />
REVOLVER COLT Army 1860<br />
Mirino a lama saldato alla canna: altezza mm 3<br />
- larghezza alla base mm 3. Tacca a V sul<br />
labbro del cane: ampiezza mm 1,4 - profondità<br />
mm 1.<br />
COLT Pocket 1849 e Navy 1851<br />
Mirino conico in ottone o argentone, avvitato alla canna, diametro<br />
mm 2,4 - altezza mm 2,5. E’ conosciuta una variante<br />
di fabbrica con mirino a lama a profilo laterale semicircolare<br />
(spessore mm 2) di pari altezza montato su basetta circolare<br />
avvitata alla canna. Tacca fresata sul labbro del cane a V<br />
ampiezza mm 1,4 - profondità mm 2.<br />
pagina 16
pagina 17<br />
REMINGTON 1858 Army e Navy e N.M.<br />
Mirino: di vari tipi secondo i modelli:<br />
a) - a cono in ottone o argentone montato a coda di<br />
rondine, di mm 6,5 d’altezza. b) - avvitato alla canna,<br />
rotondo alla base e terminante superiormente a lama,<br />
con profilo superiore semicircolare, altezza mm 6.5,<br />
spessore della lama max mm 2. c) - saldato sulla<br />
canna, con profilo a semiluna. Tacca: a V fresata nella<br />
parte superiore del castello.<br />
STARR D.A. e S.A.<br />
Mirino a lama (montato su basetta a coda di rondine)<br />
altezza totale mm 6, con profilo laterale semicircolare<br />
al sommo - spessore mm 3 alla base, per poi<br />
progressivamente affilarsi verso l’alto. Tacca a V sul<br />
labbro del cane, larga mm 1.<br />
ROGERS & SPENCER<br />
Mirino: conico in ottone a doppia inclinazione avvitato alla<br />
canna di diametro alla base mm 3,7 altezza mm 3,5.<br />
Tacca: a V fresata nella parte superiore del castello.<br />
Per maggiore chiarezza ho riportato dei disegni originali d’epoca tratti dall’Ordnance Manual (stampato<br />
a Washington nel 1863) per il fucile rigato d’ordinanza rifle musket model of 1863 e da una pubblicazione<br />
del War Office britannico, del 1867, per i fucili rigati d’ordinanza pattern 1853 e pattern 1860.<br />
(prosegue nelle pagine successive)
RIFLE MUSKET PATTERN 1853 - PATTERN 1860<br />
pagina 18<br />
Per chi volesse inviare materiale da pubblicare (articoli, foto, disegni, ecc...) può scrivere, telefonare oppure inviare una e-mail alla redazione:<br />
<strong>Avancarica</strong> <strong>Magazine</strong><br />
c/o X.mas srl - Viale della Lirica 61 - 48124 Ravenna<br />
cell. 328.8290263<br />
fax 0544.271417 e-mail: info@cnda.it
pagina 19<br />
DITE LA V STRA<br />
l a v o c e a l l ’ a v a n c a r i c a<br />
LO ZEN, E L'ARTE<br />
D’AVERE UN SOLO COLPO PER FAR CENTRO<br />
di Mario Bianchedi<br />
Tiro ad avancarica, chi è costui? Scopro sta<br />
cosa a me ignota, grazie ad un amico romagnolo.<br />
Navigo su internet e ne scopro di tutti i colori, da<br />
Garibaldi ai massacri dei bisonti. Scopro il fascino della<br />
Storia scritta e a me sconosciuta, la polvere da sparo,<br />
gli archibugi del’500, Santa Romana Chiesa che allora<br />
vietava queste armi, micce, pietre focaie e inneschi a<br />
percussione...<br />
Scopro un nuovo mondo, dove non conta avere<br />
soldi per sparare con un fucile che più preciso di così<br />
non si può, ma la calma di caricarne uno pesando la<br />
polvere, poi ungendo una pezzuola ed appoggiarvi<br />
sopra una palla di piombo poi spingerla giù, con una<br />
manualità che ti fa pensare di avere ancora un paio<br />
di mani collegate al cervello. Oggi, dopo un iter<br />
burocratico da pazzia durato 4 mesi, finalmente ho il<br />
permesso per farlo, per provarci.<br />
Da buon disabile in "via d’estinzione" mi<br />
aggrappo con le unghie e con i denti ad un qualcosa<br />
che puoi ancora fare, che ti è permesso. Appunto. 5<br />
secoli di storia che mi appartengono, se li conosco.<br />
Un qualcosa che hanno usato per uccidere,<br />
perché l'assurda stupidità umana non ha limiti.<br />
Non entrerà mai nel mio mirino la sagoma di un<br />
animale, tanto meno quella di un uomo, anche se, a<br />
volte, sarebbe giusto, al limite dell'umana sopportazione...<br />
Ma la violenza produce solo violenza, sono<br />
troppo vecchio per risolvere i problemi del mondo, e<br />
ancora troppo giovane per crederci...<br />
"La forca è l'arma dell'oppressore, la carabina<br />
quella dei popoli liberi", scriveva Garibaldi, ed io qui mi<br />
perdo, a cercare (da troppo tempo) dove sia e dove<br />
trovare un parziale equilibrio a dare un significato.<br />
So che la storia è intrisa di violenza, oggi come<br />
allora sarà un'arma nuova a decidere se un bambino<br />
dovrà morire o no, vittima innocente di un barile di<br />
petrolio in più o in meno, un tronco di Mogano in più o<br />
in meno, un litro di acqua in più o in meno, una libertà<br />
da conquistare, un privilegio da subire. Non ho mai<br />
sparato con licenza di farlo.<br />
La mia palla di piombo di 30 grammi può<br />
uccidere chicchessia a 300 metri di distanza. Basta che<br />
SAI con quanta polvere nera deve essere spinta. Basta<br />
che sai cosa e chi vuoi essere, ma questo dovresti<br />
saperlo, indipendentemente da COSA usi e perché LO<br />
FAI.<br />
Io CREDO che tu miri e spari sopratutto a te<br />
stesso, perché se non ti conosci, non farai mai<br />
centro... Uccidere il cinghiale che è in te? O reprimere<br />
la tua violenza innata, sublimandola tirando ad un<br />
bersaglio per scoprire che sei "bravo"?<br />
Oggi ho caricato il mio fucile ad avancarica con<br />
2 grammi di polvere nera, la palla di piombo è<br />
scesa giù lentamente come da sacri testi, la storia si<br />
confondeva col reale, eravamo io, un coperchio di<br />
plastica di 8 cm. di diametro a 25 metri, il silenzio<br />
attorno come testimone. Finalmente.<br />
"Hai un solo colpo per prenderci... "Il vento mi dice di<br />
mirare un po’ più a destra, il dito indice quasi suda sul<br />
grilletto, il rosso del bersaglio è una sfida a me stesso,<br />
il fucile non sta fermo.<br />
"Hai un solo colpo per prenderci", mi ripeto.<br />
Respiro troppo. “vado in apnea, mi dico fermati". So<br />
che lo Steaker ha fatto il suo mestiere, quando sfiorerò<br />
il grilletto il mondo finirà lì...<br />
Sono 4 mesi che studio ora tocca a te. Il<br />
silenzio è sempre più profondo, complice di un boato<br />
cui seguirà una nuvola di fumo che si disperde come<br />
un miraggio, credevo avesse più rinculo, ho tirato<br />
quando mi sentivo pronto, il bersaglio non si è mosso,<br />
attendo i 10 secondi canonici stringendo fra le mani un<br />
calcio di legno di Faggio, tocco la canna appena tiepida<br />
come chi ha scoperto un nuovo amore senza avere il<br />
tempo di riconoscerlo, l'odore acre nuovo per me che<br />
non conosco...<br />
Vado al bersaglio rosso... Un buco quasi in<br />
mezzo mi parla di qualcosa che non conoscevo... Lui,<br />
il bersaglio, non si è mosso, seppur centrato. Io mi<br />
sono mosso, anzi, pardon, commosso.<br />
Forse sta qui, il significato...<br />
Risponde Francesco Fabbri<br />
Caro Mario, ho letto con gioia la tua<br />
lettera, con la gioia e con l’orgoglio di aver<br />
contribuito, seppur marginalmente, a farti<br />
conoscere questa splendida disciplina.<br />
L’esperienza che ho maturato in tanti<br />
anni passati a collaborare con il tiro a segno<br />
paralimpico mi dava la certezza che saresti<br />
riuscito nell’impresa che avevi intrapreso,<br />
impresa, come lo è tutto ciò che un tiratore<br />
disabile realizza.<br />
Come già ebbi modo di comunicarti,<br />
voglio ricordare con orgoglio che C.N.D.A.<br />
riconosce già da anni la parità di classifica<br />
tra tutti i tiratori, disabili e non, perciò, arrivederci<br />
presto in pedana.<br />
Per tutte le altre news,<br />
classifiche e varie,<br />
collegati al sito www.cnda.it
Ufficio Stampa C.N.D.A.<br />
2 medaglie d’oro, un argento e 2 bronzi per i<br />
tiratori italiani di avancarica al 6° MLAIC GRAND PRIX OF<br />
AUSTRIA che si è disputatosi nei giorni 18-19-20 maggio<br />
a Eisenstadt/Tattendorf.<br />
Sull’onda delle belle prestazioni ottenute nel<br />
Trofeo Internazionale “Alpen Donau Adria” disputato a<br />
Faenza il 7,8 e 9 maggio, nel quale hanno vinto 3 medaglie<br />
d’oro, 3 d’argento e 2 di bronzo, i tiratori azzurri<br />
della C.N.D.A. sono scesi in pedana nel 6° GP d’Austria<br />
di tiro al piattello ad avancarica particolarmente<br />
preparati e motivati, al cospetto di 129 partecipanti in<br />
rappresentanza di 9 nazioni: Austria, Repubblica Ceca,<br />
Germania, Gran Bretagna, Ungheria, Italia, Slovacchia,<br />
Svezia e Svizzera.<br />
Nella gara col fucile a pietra focaia (Manton),<br />
il pratense Eugenio Ciuffi con 32 piattelli ha conquistato<br />
la medaglia d’oro individuale e quella d’oro a squadre<br />
insieme ad Enrico Siclari e Giancarlo Moro.<br />
Nella gara col fucile a luminello (Lorenzoni)<br />
i nostri portacolori si aggiudicano un argento individuale<br />
con Giancarlo Moro (44 piattelli), alle spalle del<br />
tiratore tedesco Waidner Frank (46 piattelli) e un<br />
bronzo con Enrico Siclari (43 piattelli).<br />
Per gli azzurri anche il bronzo a squadre con<br />
Moro, Siclari e Ciuffi.<br />
pagina 20<br />
Campagna d’Austria da ricordare
pagina 21<br />
5° Campionato Italiano<br />
UNVS di tiro ad avancarica<br />
La sezione UNVS di Ravenna protagonista, 2 vittorie<br />
individuali e la vittoria a squadre, una vittoria per Faenza.<br />
di Francesco Fabbri<br />
Si è disputato presso il poligono di Faenza, nelle giornate<br />
di sabato 21 e domenica 22 aprile,<br />
il 5° Campionato Italiano U.N.V.S.<br />
d’avancarica.<br />
La gara, col patrocinio della<br />
C.N.D.A. (Consociazione Nazionale<br />
Degli Archibugieri) è stata organizzata<br />
dal TSN Faenza in collaborazione<br />
con la compagnia d’avancarica<br />
L’Archibugio e la sezione faentina<br />
dell’U.N.V.S.<br />
Particolarmente qualificata la<br />
partecipazione e i punteggi realizzati<br />
sono stati all’altezza delle attese,<br />
come sempre impeccabile l’organizzazione del TSN Faenza.<br />
Al termine delle 2 giornate di gara c’è stata la<br />
sorpresa della vittoria della squadra di Ravenna che, come la<br />
squadra di Torino, terza classificata, partecipava al campionato<br />
italiano per la prima volta, al secondo posto la squadra dei<br />
padroni di casa di Faenza.<br />
Nelle classifiche individuali troviamo 2 tiratori<br />
ravennati ai primi 2 posti, Dario Cortini è campione d’Italia<br />
nella specialità “pistola avancarica” ed Ivo Angelini è<br />
campione d’Italia nella specialità “revolver avancarica”, nella<br />
terza specialità, “fucile avancarica” vince il tricolore<br />
Francesco Fabbri di Faenza.<br />
Alle premiazioni hanno partecipato l’assessore allo<br />
sport del comune di Faenza, dott. Maria Chiara Campodoni e<br />
il presidente della sezione U.N.V.S. di Faenza, dott. Giovanni<br />
Massari.
VERGATO<br />
Ufficio Stampa C.N.D.A.<br />
E’ sempre piacevole una gita sino a Vergato.<br />
Le colline dell’alta provincia bolognese non presentano le<br />
asperità e l’imponenza delle altre creste appenniniche poco distanti.<br />
Lasciata l’autostrada del Sole a Sasso Marconi, provenendo<br />
da nord, si risale lungo la statale Porrettana circondati da un<br />
paesaggio dolce e rilassante, pochi i tornanti, ma i tanti divieti e<br />
limiti scoraggiano le più ardite velleità velocistiche ed è così che<br />
si apprezza pienamente lo scenario.<br />
Nel 1861, dopo l’unità d’Italia, in seguito al “decreto<br />
Rattazzi”, la provincia di Bologna fu suddivisa in 3 circondari, 1<br />
di questi era il circondario di Vergato.<br />
Rimasto in essere sino al 1927 quando fu abolito, come<br />
tutti i circondari italiani e tutti i comuni che lo componevano<br />
ritornarono in provincia di Bologna.<br />
Durante la seconda guerra mondiale Vergato si trovò al<br />
centro della “linea Gotica” restando quasi interamente distrutto.<br />
Al Comune di Vergato fu conferita la “Medaglia d’oro<br />
al valore civile” con la motivazione: «Situato sulla linea<br />
Gotica, durante l'ultimo conflitto mondiale, il comune si<br />
trovò al centro degli opposti schieramenti, subendo ogni<br />
sorta di violenza dalle truppe tedesche ed un gran numero di<br />
bombardamenti da parte alleata, che provocarono numerose<br />
vittime e la distruzione della quasi totalità dell'abitato. La<br />
popolazione tutta offrì splendido esempio di generosità nel<br />
soccorso dei superstiti e grande spirito di solidarietà e<br />
accoglienza per gli sfollati.»<br />
A Vergato molto interessante da visitare è il palazzo<br />
del comune, decorato con stemmi, detto Palazzo dei<br />
Capitani, perché fu appunto sede dei Capitani della<br />
Montagna. Edificato fra il XIV e il XV secolo, è stato<br />
accuratamente restaurato e riportato all'aspetto originale<br />
nel dopoguerra.<br />
pagina 22<br />
E’ in questo scenario che si è disputata la decima tappa del campionato italiano d’avancarica<br />
CNDA-UITS, la gara, organizzata il 27-28-29 aprile scorso, dal TSN Vergato del presidente Attilio Fanini,<br />
in collaborazione con la compagnia d’avancarica, “Bombardieri del Polesene” del presidente Valerio<br />
Andriotto.
pagina 23<br />
Ultime possibilità per conquistare l’accesso alla finale<br />
del campionato italiano d’avancarica CNDA-UITS<br />
e per un posto ai mondiali di Pforzheim.<br />
Era una delle ultime occasioni per i tiratori d’avancarica per<br />
conquistare un posto nella rappresentativa azzurra al Campionato<br />
Mondiale di Pforzheim (Germania) in agosto.<br />
E’ per questo che l’affluenza è stata in linea con le attese più<br />
rosee, 261 prestazioni con i tempi che corrono, non sono certamente<br />
poche!<br />
A concorrere per l’acquisizione dei requisiti minimi per aspirare<br />
a un posto in nazionale restano le gare “Ranking” organizzate dalla<br />
C.N.D.A.<br />
Della gara di Vergato, vorremmo ricordare alcune cose che<br />
meritano di essere poste in evidenza: la cordialità e l’ospitalità di<br />
Attilio Fanini e del suo staff e l’organizzazione della compagnia<br />
B.D.P.<br />
Mentre sul piano sportivo è da segnalare una piacevole<br />
novità, l’ingresso tra i “grandi” della tiratrice torinese Angelica<br />
Simone, classe 1987, dopo soli pochi mesi di attività, con un bel<br />
94/100, si è presa la libertà di battere nella specialità<br />
“Withworth”, fucile a terra a 100 metri, due “mostri sacri”<br />
dell’avancarica, le plurititolate, Giuliana Casucci e Adriana Tivelli.<br />
Impeccabile, come sempre, lo staff del presidente<br />
Attilio Fanini, con una menzione particolare agli addetti alla<br />
ristorazione: Giorgio e Marica<br />
Masina, Vittorio Zamasi Renata<br />
Busatta, Ornella Bernadini, Carla<br />
Antonelli, Diedo Cacciapuoti,<br />
Elisa Venturi Bartolini, Enrico<br />
Pani, Saverio Suppini e Luigia<br />
Marcoli.
di Gualtiero Fabbri<br />
Come più volte rimarcato da Massimo<br />
Capone della nostra Commissione Omologazione Armi,<br />
la pallottola wad-cutter non è utilizzabile nelle gare della<br />
C.N.D.A. perché non è storicamente risalente a prima<br />
del 1890. (Pagina 38, 702-2, reg. C.N.D.A.)<br />
Avendo trovato una fotografia in cui<br />
appaiono tre vecchie e rare cartucce con questo tipo di<br />
pallottola, pure se è al di fuori dell’interesse specifico<br />
sulle armi precedenti il 1889, la giro all’<strong>Avancarica</strong><br />
<strong>Magazine</strong> per condividerla con i soci. (foto a fondo pagina)<br />
Nel 1898, il British Service sviluppò per<br />
il revolver Webley .455 Mark III un tipo di cartuccia<br />
denominata in gergo “manstopper”.<br />
pagina 24<br />
Le prime Wad Cutter<br />
Il nome dice molto riguardo all’utilizzo per<br />
cui era stata progettata. Era dotata di un proiettile cilindrico di 220 grani dalle estremità appiattite<br />
ed aveva inoltre una cavità nella parteanteriore che forniva un’ulteriore potenza di arresto.<br />
Il proiettile, dopo neppure 2 anni fu rimosso dal servizio. La Convenzione dell'Aia<br />
del 1899 vietò per uso militare, l’utilizzo di proiettili con punte cave di qualsiasi tipo.<br />
La prima cartuccia nella foto è una delle cartucce Mark III realizzate dalla ditta<br />
“Eley Brothers” per il governo britannico, la lettera “C” indica che la cartuccia è caricata con<br />
cordite, uno dei primi tipi di polvere senza fumo, il bossolo è lungo circa 2 cm (1,930)<br />
La seconda cartuccia non è un modello militare, ma è dotata anche lei di una<br />
pallottola “manstopper”, probabilmente era destinata al mercato commerciale o forse per uso<br />
di polizia.<br />
E’ dotata di un bossolo più lungo, 2,2 cm,<br />
questo era il bossolo della cartuccia in dotazione al .455<br />
Mark I, in origine caricata a polvere nera.<br />
L'ultima cartuccia, anche questa commerciale<br />
e sempre in calibro .455 fabbricata dalla Kynoch, era<br />
destinata al tiro a segno.<br />
E’ caricata con un proiettile dalla punta<br />
ottusa e leggermente arrotondata.<br />
Questi proiettili si rivelarono molto stabili<br />
alle basse velocità ed inoltre tagliavano la carta del<br />
bersaglio in modo netto favorendo così la valutazione dei<br />
punti.<br />
Riferimento: “THE CARTRIDGE COLLECTOR'S”
pagina 26<br />
Enfield Rifle, o Pattern<br />
1853, secondo Pedersoli<br />
Un classico della storia armiera anglosassone, rimasto famoso anche per le<br />
riproduzioni presenti da molti anni sul mercato delle armi ad avancarica. Ai tiratori<br />
agonisti e ai rievocatori di tutto il mondo la Davide Pedersoli offre oggi una replica<br />
perfettamente rivisitata nelle forme, nelle dimensioni e in ogni particolare come, per<br />
esempio, i fornimenti e le punzonature identificative.<br />
(a cura dell’ufficio stampa Davide Pedersoli)<br />
L'Enfield Rifle fu la prima arma inglese che segnò una vera rivoluzione nel settore<br />
dell'armamento individuale. Per la prima volta compaiono le fascette di tenuta della canna al<br />
calcio e la canna rigata per ospitare un proiettile il cui calibro, di quella piccola dimensione per<br />
l'epoca, non era mai apparso in un fucile da fanteria.<br />
Si può affermare che, limitatamente a pochi reggimenti come la Rifle Brigade e il 68°<br />
Durham Light Infantry, i primi Pattern 1853 furono impiegati in Crimea affiancando i precedenti<br />
modelli 1839 e 1842, ancora di grosso calibro (19 mm) e a canna liscia. Era in uso in Crimea<br />
anche il modello 1851 (Minié Rifle) frutto dei primi esperimenti sulle canne rigate. Di calibro<br />
17,83 mm (.702), fu prodotto a partire dall'inizio del 1852 e le prime consegne avvennero<br />
l'anno dopo. Il P1851 non resse il confronto con il P1853 grazie alla maggiore duttilità d'impiego<br />
e alla precisione balistica di quest'ultimo.<br />
La serie di studi effettuati in quegli anni permisero di individuare il vantaggio balistico di<br />
una riduzione di calibro, suffragato anche dalle notizie delle prestazioni ottenute dalla coeva<br />
carabina federale Svizzera Modello 1851. Fu così che, grazie anche agli studi di Charles<br />
Lancaster, nacque il modello 1853, o Enfield Rifle per via dell'arsenale che lo presentò;<br />
l'avversione verso la riduzione di calibro, anche nelle canne rigate, del Marchese di Anglesey<br />
(Master-General del Dipartimento Artiglieria) e del Duca di Wellington, morto nel 1852, furono<br />
così definitivamente superate.<br />
Pur essendo un'arma ritenuta eccezionale, si cercò sempre di migliorarla o di sfruttare le<br />
migliori soluzioni già adottate. Per questo, furono prodotte quattro versioni del P1853 che si<br />
differenziano per la forma e per il sistema di fissaggio delle fascette di tenuta della canna o per<br />
il profilo della bacchetta e del proprio calcatoio. Quella scelta dalla Davide Pedersoli è la terza<br />
versione, o terzo modello, prodotto a Birmingham, con le fascette serrate da viti non incassate<br />
Particolare<br />
delle scritte presenti<br />
sulla cartella<br />
dell'acciarino.<br />
e con il calcatoio avente anche funzioni di<br />
portastraccio.<br />
Oltre che a Birmingham (in maggiore quantità),<br />
tale versione, considerata la più diffusa fra tutti i<br />
P1853, venne prodotta tra il 1858 e il 1863 anche<br />
da altre aziende come la Royal Small Arms Factory<br />
di Enfield o la London Armoury Company di<br />
Bermondsey. L'arco temporale della produzione<br />
pone questo modello fra quelli più estesamente<br />
esportati, specialmente oltre oceano per armare i<br />
combattenti, di entrambi i fronti, della guerra civile<br />
americana.<br />
Negli ultimi due o tre decenni, sono stati molti<br />
gli appassionati del tiro con armi ad avancarica o i<br />
rievocatori storici di tutto il mondo che hanno<br />
utilizzato le riproduzioni del fucile Enfield P1853<br />
presenti sul mercato. Oggi, però, è finalmente possibile scegliere una riproduzione curata in ogni<br />
minimo dettaglio. La Davide Pedersoli, infatti, seguendo un'attenta ricerca storica presso musei,<br />
o con l'aiuto di collezionisti, o di storici di fama internazionale, ha realizzato un allestimento del<br />
fucile da fanteria Enfield P1853 caratterizzato da una perfetta fedeltà oplologica.<br />
La fabbricazione delle canne di nuova impostazione nel profilo esterno e quindi nel peso,
pagina 27<br />
la scelta del noce americano per una calciatura che<br />
avesse consistenza e profilo come negli esemplari<br />
originali, le corrette forme e dimensioni del cane e<br />
delle rosette delle viti di tenuta della cartella sono<br />
stati alcuni dei passi per ottenere un prodotto che<br />
ha già riscosso un grande favore di pubblico.<br />
Ma anche i dettagli hanno contribuito a creare<br />
una replica perfetta. Sulla cartella dell'acciarino<br />
sono presenti la scritta TOWER, l'anno 1861 riferito<br />
alla produzione e la corona reale, senza le cifre<br />
reali sotto di essa per indicare il prodotto commerciale<br />
destinato all'esportazione e non quello<br />
regolamentare d'ordinanza. Sulla canna sono<br />
punzonati i marchi di prova di Birmingham, rilevati<br />
da un esemplare originale: le lettere DP (anziché<br />
BP) sotto una corona (indicava la prova provvisoria),<br />
il numero 25 (riferito al calibro 0.577"), due scettri<br />
incrociati con inseriti la corona e la lettera V (marchio<br />
di controllo), ancora il numero 25 e ancora due<br />
Il corretto profilo delle rosette delle viti di tenuta<br />
della cartella. Visibili sulla canna i punzoni riferiti<br />
alla produzione commerciale di Birmingham.<br />
scettri incrociati con la corona e le lettere BPC (prova definitiva).<br />
Sul fianco destro del calcio è apposto il cartiglio circolare riferito alla BSAT (Birmingham<br />
Small Arms Trade).<br />
I più entusiasti della<br />
replica Enfield di<br />
Pedersoli sono i reenactor<br />
statunitensi che ora<br />
potranno disporre di<br />
un'arma olpologicamente<br />
Le fascette posteriore e intermedia, come nel primo e<br />
terzo modello P1853, sono fissate tramite vite esterna.<br />
molte battaglie della guerra civile americana assume<br />
notevole importanza. L'arma, infatti, come gli altri modelli<br />
relativi a quel periodo storico prodotti dalla Pedersoli, è stata<br />
approvata dalla NSSA (North South Skirmish Association)<br />
statunitense. L'NSSA (www.n-ssa.net) è una associazione<br />
che promuove il tiro, sia agonistico sia storico, nonché le<br />
rievocazioni, con tutte le armi in uso durante la guerra civile;<br />
tali armi possono essere utilizzate solo se esemplari originali<br />
o riproduzioni approvate da una commissione dello stesso<br />
sodalizio. La richiesta di approvazione viene inoltrata<br />
dall'azienda produttrice dell'arma, direttamente o tramite un<br />
importatore.<br />
Inutile dire, infine, che nel settore del tiro agonistico la<br />
garanzia della precisione balistica sarà assicurata dalla<br />
rinomata qualità delle canne firmate Pedersoli.<br />
Fabbrica<br />
Modello<br />
Tipo<br />
Calibro<br />
Canna<br />
Congegni di mira<br />
Lunghezza totale<br />
Materiali<br />
Finitura<br />
Prezzo<br />
Note<br />
Scheda Tecnica<br />
corretta, aspetto che<br />
nelle rievocazioni delle<br />
Particolare del cartiglio impresso<br />
sul calcio.<br />
Davide Pedersoli & C., via Artigiani 57, 25063 Gardone Val Trompia<br />
Enfield 3 Band P1853 Rifle Musket<br />
fucile ad avancarica con sistema di accensione a percussione<br />
.577<br />
lunga 991 mm (39”), solcata da tre principi con passo di 1.981 mm (78”)<br />
mirino fisso saldato sulla canna e alzo con ritto e cursore montato su<br />
zoccolo a gradini<br />
1.397 mm (55”)<br />
canna, acciarino, fascette, bacchetta di caricamento e porta cinghia in<br />
acciaio; calciolo, guardamano, puntale e rosette viti cartella in ottone;<br />
calcio in legno di noce<br />
canna e fascette brunite colore nero; acciarino colore tartaruga; calcio<br />
lucidato a olio; bacchetta di caricamento lucidata<br />
€ 879,00<br />
proiettile consigliato (Minié): USA 523-577; pallottiere: USA 309-577
FUCILI<br />
e CARABINE<br />
Fucile ENFIELD (ex ordinanza)<br />
anno 1910 SHT IV cal. 22 lr mono<br />
matricola Nuova Zelanda) rigatura<br />
canna in buone condizioni, tiro a 50<br />
mt. preciso. € 450.<br />
Giuliano 338.7654099<br />
Vendo fucile Wesson cal 50<br />
(Palmetto) come nuovo.<br />
Salvatore 338.9191096<br />
Fucile ad avancarica marcato<br />
“TURNER’ S PATENT” e “W. SCOTT&<br />
SONS“ Birmingham, finemente inciso<br />
a motivi floreali, in condizioni<br />
eccezionali di ferri e legni, canna a<br />
specchio cal. 45, stecher regolabile<br />
ottimizzato per il tiro.<br />
Bruno Lofrese 347.7135689<br />
Fucile avancarica ENFIELD 1869<br />
corto, marina, due fascette, 5<br />
righe, arsenali di TOWER, eccellenti<br />
condizioni, vincitore campionato<br />
italiano.<br />
Bruno Lofrese 347.7135689<br />
Fucile SPRINGFIELD 1888, roundrod,<br />
sistema Allin, cal. 45/70, vincitore<br />
4 campionati italiani Carcano<br />
e primatista italiano. Eccellenti condizioni.<br />
Bruno Lofrese 347.7135689<br />
Fucile marca CARL GUSTAFS mod.<br />
REMINGTON ROLLING BLOCK.<br />
Bruno Lofrese 347.7135689<br />
Fucile avancarica replica Pedersoli<br />
cal. 45 mod. Tryon Match come<br />
nuovo a € 600<br />
Giuliano tel. 338.7654099<br />
Fucile avancarica replica Investarm<br />
cal. 50 mod. Country Hunter 150 A<br />
come nuovo per motivi di salute.<br />
€ 200 Giuliano tel. 338.7654099<br />
DOPPIETTA ORIG. AVANCARICA a<br />
luminello, cal. 16. Sulle cartelle:<br />
BORDONI - BRESCIA Canne punzonate<br />
VINCENZO BERNARDELLI<br />
(fondatore e capostipite dell'omonima<br />
fabbrica d'armi). Condiz. eccellenti,<br />
funzionante e completa (bacchetta<br />
originale con cavastracci), anime<br />
lisce senza corrosioni. € 1.700<br />
Massimo Capone 338.8510997<br />
Fucile originale per cat. G.N. cal.18,<br />
con baionetta mono matricola, con<br />
fodero in pelle e fondi palle. € 1.200<br />
Fabio Bignotti 328.7527613<br />
CCOOMMPPRROO......<br />
VVEENNDDOO......<br />
Fucile hAwKEN cal.45 mille righe,<br />
Fabb. Investarm, come nuovo.<br />
€ 300<br />
Carlo 02.93550274<br />
Fucile GARAND SPRINGFIELD anno<br />
1942 circa ottimo stato canna a<br />
specchio con cinghia baionetta e dies.<br />
€ 1.200 tratt.<br />
Angelo 339.2771512<br />
Fucile ZUAVE mod. 1863 cal.58 (ARMI<br />
SPORT) allestimento per tiro 100 mt.<br />
con canna svizzera, passo e rigature<br />
(7 righe) identiche al mod. originale.<br />
Luciano 347.7111480<br />
MORTIMER hUNTER cal. 54 a<br />
pietra, vendo causa inutilizzo, buone<br />
finiture, legno eccezionale, seconda<br />
batteria ed accessori, 600 palle pronte<br />
per l’utilizzo. Possibilità di provarlo.<br />
Valerio 329.4514155<br />
Fucile VETTERLI Svizzero cal. 10,4<br />
mod. 1881 percussione centrale, vendesi<br />
con o senza baionetta con fodero.<br />
Andrea 335.8339881<br />
Fucile A LUMINELLO datato circa<br />
1843 Arsenale Napoletano semi<br />
restaurato con meccanica e canna al<br />
95% e legno al 90%, manca di asta di<br />
caricamento. € 900 trattabili<br />
Luciano 347.5967086<br />
Fucile wESTLEY RIChARD (ZAR)<br />
cal. 577/450 (coda di scimmia),<br />
completo di n. 40 bossoli e dies.<br />
Fucile in ottime condizioni.<br />
Vincenzo 335.230211 ore p.<br />
Fucile ad avancarica mod. 1842<br />
belga per il mercato civile, assegnato<br />
ai corpo volontari della guardia<br />
nazionale di Venezia, marcato a Ch.<br />
De Loneux-Liege. € 2.500<br />
Gasbarri 339.2266136<br />
RIGBY cal. 45 canna corta impost.<br />
per categorie a 100 mt. WALKYRIE-<br />
WHITWORTH con guanciale in<br />
cuoio, diottra, cinghia, 2 a batteria,<br />
luminelli di ricambio e n. 200 palle<br />
trafilate; vendo causa inutilizzo.<br />
Possibilità di provarlo.<br />
Valerio 329.4514155<br />
Fucile MORTIMER PEDERSOLI<br />
cal.54 a pietra, con diottra, mirino +<br />
inserti intercambiabili e tutti gli accessori<br />
per sparare, praticamente nuovo,<br />
vendo x inutilizzo.<br />
E-mail: crotti.max@ libero.it<br />
Massimiliano 0382.812305<br />
Fucile VETTERLI italiano fanteria<br />
mod. 1870/87/16 cal. 6,5, Brescia<br />
1881 e fucile CARCANO mod.<br />
1891 lungo cal. 6,5 - Terni 1918 +<br />
baionetta con fodero e dragona.<br />
Andrea tel. 335. 8339881<br />
pagina 28<br />
ZUAVE cal. 54 fab. Euroarms con<br />
fondipalle. € 350 trattabili<br />
Plinio 347.2434123<br />
Fucile ENFIELD modello Volonteer<br />
cal. 451, 2 fascette Alexander Herny.<br />
Replica Euroarms. Nuovo mai usato.<br />
Luigi 339.2047464<br />
MAUSER mod. 1871/84, cal. 11 x<br />
60 R, con 1.000 palle, dies, 40 bossoli,<br />
fondipalle, in cond. ottime.<br />
Vincenzo 335.230211 ore pasti<br />
Fucile S. 223 Scout cal. 45 a<br />
percussione + Pistola S. 305<br />
Charles Moore Target cal. 45 a<br />
percussione. Pedersoli, completi<br />
di tutto l’occorrente per il tiro, comprese<br />
le stecche in dotazione. Armi<br />
complete nuove, MAI USATE, ne<br />
mai uscite dall’imballo originali.<br />
Vendesi esclusivamente per motivi<br />
di salute. Sono visibili sul sito:<br />
www.davide-pedersoli.com<br />
Il tutto a € 800<br />
Stefano Sassoli 337.558500<br />
Fucile ad avancarica modello<br />
1842 francese, marcato Rochat a St.<br />
Etienne. € 2.500<br />
Gasbarri 339.2266136<br />
Fucili numero 2 CARL GUSTAV,<br />
modello 96 € 600<br />
modello 63 con diottra € 750<br />
Fabio Bignotti 328.7527613<br />
Carabina Winchester mod.94 AE<br />
cal. 30.30. € 1.200.<br />
Per informazioni 339.74458281<br />
dopo h. 18:00<br />
Cantonale Svizzera originale anno<br />
1845, rifinita finemente in argentone,<br />
cal. 9,60, avancarica perfetta.<br />
munita di diottra.<br />
€ 2.700 tratt.<br />
Massimo 347.9054841<br />
Carabina Federale Svizzera a<br />
percussione con diottra, pallottiere<br />
e trafilatore cal. 10,50 originale<br />
1851, tenuto bene, fabbricato<br />
Winterthur - F. Bram. € 1.600<br />
Massimo 347.9054841<br />
Carabina CZ zkm 452 in calibro 22<br />
sparati solo 100 colpi. Ottica Ptisan<br />
Cobra 6-9x42. Scatto modificato<br />
da Cicognani N° 2 caricatori, 1 in<br />
dotazione da 5 colpi più 1 da 10<br />
colpi. Custodia in plastica rigida.<br />
€ 520 non trattabili.<br />
Fulvio Strocchi 0544.423044<br />
Carabina da tiro G. Manzoni in<br />
Lugano 1850, canna ottagonale rigata<br />
a specchio cal. 9 mm, doppio grilletto<br />
con stecher, lunga 120 cm. peso 6,5<br />
kg. condizioni perfette. € 1.950.<br />
Mauro 335.5062312
pagina 29<br />
winchester mod. 1892 cal.44-40,<br />
carabina del 1910 tutta originale,<br />
non ribrunita, canna tonda cm. 51,<br />
legni ottimi, brunitura 30%.<br />
€. 2.100<br />
Orazio 06.99674394<br />
Carabina aria compressa DIANA<br />
52 usata poco. Regalo il fodero.<br />
€. 300<br />
Valerio 349.1469267<br />
Carabina Fed. mod. 1851 marcata<br />
in culatta Petzold-Soleure cal. 10,7 con<br />
6 righe perfette, dotata fin dall’epoca<br />
di diottra, pomolo d’appoggio, mirino a<br />
1/2 tunnel, calciolo senza speroni<br />
per tiro a terra, baionetta, cinghia,<br />
borsone-giberna a bandoliera con<br />
stemma svizzero+fondipalle Cattaneo<br />
per palla a compr. .423 molto precisa,<br />
condizioni molto buone. €. 2.500<br />
Aldo 339.4517816<br />
Tryon Match con diottra cal. 45<br />
replica Pedersoli con 100 palle e fondi<br />
palle €. 900, come nuovo sparati<br />
solo 100 colpi. iangelini@racine.ra.it.<br />
Angelini 335.6627879<br />
Sharps New Model 1863, carabina<br />
convertita dal governo U.S.A. nel<br />
1867 da percussione a cartuccia<br />
metallica cal.50-70. Arma rara e in<br />
ottime condizioni. €. 4.000<br />
Orazio 06.99674394<br />
Carabina Marlin mod. COWBOYS<br />
competition 1894, cal. 45 i.c. completa<br />
di fodero in cuoio messicano<br />
lavorato+dies, 500 bossoli. €. 600<br />
Duranti 339.8190592<br />
Doppietta Inglese cani esterni,<br />
canne giustapp. Marcato oro hollis<br />
& Son London 1880 ca. €. 800<br />
Duranti 339.8190592<br />
Fucile JAGER TARGET avancarica a<br />
percussione replica Pedersoli cal. 54<br />
con diottra in buone condizioni cedo<br />
a € 600.<br />
Massimo 347 9054841<br />
PISTOLE<br />
e<br />
REVOLVER<br />
Pistola a luminello originale, metà<br />
800 bella e precisa cal. 395, calcio in<br />
noce, compl. di cassetta e accessori.<br />
Prezzo da concordare<br />
Fabio Bignotti 328.7527613<br />
Pistola DA SALA origine belga,<br />
cal. 22 short, chiusura tipo rolling<br />
block, in eccellenti condizioni.<br />
Revolver avancarica originale<br />
Pistola REMINGTON 1858 New<br />
Model cal. 44 in eccellenti condizioni,<br />
ottimizzato per il tiro, precisissimo.<br />
Pistola a luminello boema, epoca<br />
1850 circa, finemente incisa, firmata<br />
STOHR IN CARLSBAD, da duello,<br />
stecher, in condizioni eccezionali<br />
ferri e legni, canna a specchio cal.<br />
11, precisissima.<br />
Bruno Lofrese 347.713568<br />
Pistola avancarica modello NAVY,<br />
come nuova, sparato pochissimo<br />
con cassetta in legno ed accessori.<br />
Angelo tel. 339.2771512<br />
Pistola hAMMERLI mod. 280 cal. 22<br />
e convers. in cal. 32 usata pochissimo<br />
in valigetta originale con tutti gli<br />
accessori e con 2 impugnature.<br />
€ 3.500<br />
Pistola BERARDELLI modello P ONE<br />
cal. 9x21 accuratizzata + vari<br />
ricambi. € 500<br />
Gasbarri 339.2266136<br />
Pistola replica avancarica Pedersoli<br />
REMINGTON PATTERN cal. 44.<br />
mod. 1863-1875 catalog. sportiva,<br />
perchè poco usata x inutilizzo.<br />
Gianni 338.353447<br />
REVOLVER ad avancarica “Roger<br />
Spencer” cal. 44 Pedersoli. € 450<br />
Massimo 347.9054841<br />
Le Page (Armi Sport) cal.45 dotata<br />
di stecher, come nuova. €. 180<br />
334 6404373 Emanuele<br />
Pistola monocolpo avanc. Pedersoli<br />
Mortimer Match come nuova con<br />
scatola originale, DVD ancora imballato+fondipalle<br />
nuovo. € 400 non tr.<br />
Monti 338.3797464<br />
Pistola semiautomatica 9x21<br />
modello TECNEMA con 2 caricatori,<br />
canna conica e scatola originale.<br />
Sparati 600 colpi.<br />
Luciano 347.5967086<br />
Pistola avancarica Feinerkbau mod.<br />
history 1 nuova in cassetta cal.36<br />
in cassetta orig. + fondipalle. € 850<br />
Duranti 339.8190592<br />
Pistola avancar. replica hawkins<br />
London 1780 pietra focaia, finiture<br />
in argento. Nuova. € 700<br />
Duranti 339.8190592<br />
Pistola monocolpo ad avancarica a<br />
pietra cal. mm.15, canna damasco,<br />
scodellino, mirino e fascia sul vitone<br />
rimessa in oro marcata Clark e Sons<br />
62 Cheapside London. Canna liscia.<br />
Arma antica.<br />
Piero 348.1384344<br />
Revolver Remington New Model<br />
ricerca costruzione 1860 cal.36<br />
preciso e pronto alle gare.<br />
348 313466 Enrico Rabacchin<br />
Revolver Roger & Spencer cal.44<br />
preparato già alla gare.<br />
348 313466 Enrico Rabacchin<br />
Pistola Charles Moore Cal. 45,<br />
Pedersoli. Usata pochissimo, in<br />
valigetta di legno con occorrente<br />
per il tiro, (15 colpi) € 400.<br />
Roberto 348.9149985<br />
Revolver wITNEY 1857 cal.36<br />
molto preciso.<br />
348 313466 Enrico Rabacchin<br />
Revolver ROGER&SPENCER<br />
(Pedersoli) cal.44 ver. gara: Ottime<br />
finiture, precisissimo, altamente<br />
competitivo. Ottimo stato. €. 480<br />
334 6404373 Emanuele<br />
hOwKEN RIVER (Pedersoli) cal.45,<br />
diottra regolabile ed inserti stecher.<br />
Ideale per il tiro di precisione.<br />
Condizioni pari al nuovo. €. 550<br />
334 6404373 Emanuele<br />
Revolver Remington New Model<br />
Army cal. 44 ad avancarica a percussione,<br />
arma antica, in buonissime<br />
condizioni.<br />
Piero 348.1384344<br />
Revolver Remington Beals cal 36<br />
ad avancarica a percussione, arma<br />
antica, in buone condizioni.<br />
Piero 348.1384344<br />
Pistola moncolpo ad avancarica da<br />
tiro a percussione, arma antica, cal.<br />
mm.13 canna rigata marcata<br />
Chaponen a Vignon.<br />
Piero 348.1384344<br />
M I S C E L L A N E A<br />
Vendo splendida baionetta sistema<br />
Lauckart per Fucile da Fanteria<br />
Kammerbuechse 1842. Oppure<br />
cambio/compro con analoga ma per<br />
Carabina Jaeger Kammerbuechse<br />
1842 (il manicotto deve essere lungo<br />
ca. cm 10) ottime condiz. € 400 tr.<br />
Alberto tel. 051.6368004<br />
Vendo GIACCA DA TIRO in stoffa<br />
usata solo 3 volte, colore verde e blu,<br />
taglia 46. € 200<br />
Valerio tel. 329.4514155<br />
Bacchette acciaio per armi<br />
avancarica, originali:<br />
- marcata BF per fucile svizzero da<br />
cacciatore “Jagergewehr mod.<br />
1856” (lunghezza cm 91). € 120<br />
- senza marchi, per carabina<br />
svizzera rigata (Gewehr mod. 1863<br />
o 1867) fornita di bellissimo puntale<br />
portastracci, in ottone, svitabile,<br />
marcato RC, lungo 8 cm. La lunghezza<br />
totale, compreso il porta<br />
stracci, è di cm 95. € 100<br />
- per fucile rigato tipo Enfield,<br />
lunga cm 102,5. € 80<br />
Massimo Capone 338.8510997<br />
AVVISO AGLI INSERZIONISTI<br />
LA REDAZIONE PER CERCARE DI RIORDINARE qUESTE<br />
PAGINE, DAL PROSSIMO NUMERO CANCELLA TUTTE LE<br />
INSERZIONI “VECCHIE”<br />
PREGANDO I LETTORI DI INVIARLE AGGIORNATE ENTRO<br />
IL MESE DI LUGLIO, IN TEMPO PER LA PROSSIMA<br />
EDIZIONE DI AVANCARICA MAGAZINE.
pagina 30<br />
Chiappa Firearms<br />
dedica un nuovo<br />
modello alla<br />
caccia tradizionale:<br />
il 1892 ALASKAN<br />
Chiappa Firearms ha aggiunto un nuovo modello alla lista delle armi dedicate alla<br />
caccia tradizionale, il 1892 Alaskan. Il nome è evocativo del mondo per cui questo nuovo<br />
fucile è nato: con un calibro di tutto rispetto, il .44 Remington Magnum, un notevole numero<br />
di colpi per un fucile a leva (10 più uno in bascula) e finiture da grandi prestazioni, il 1892<br />
Alaskan è stato studiato per la caccia in<br />
condizioni ambientali difficili.<br />
Descriviamo i particolari di questa<br />
bella versione moderna del più<br />
intramontabile Winchester.<br />
Anzitutto il fucile è Take Down, e può<br />
essere smontato e rimontato in modo<br />
estremamente semplice e rapido, questo<br />
ne permette un trasporto agevole anche<br />
durante i trasferimenti nelle battute di<br />
caccia. Il calibro è un .44RM, ed il<br />
costruttore raccomanda l’utilizzo di<br />
munizione Hornady Lever Evolution per<br />
ottenere il massimo delle prestazioni. La canna ottagonale da 20” è cromata, come la<br />
bascula e tutte le parti metalliche a vista. La speciale finitura satinata opaca non solo è<br />
elegante, ma anche molto resistente alla corrosione e agli agenti atmosferici. Calcio e asta<br />
di colore nero sono rivestiti con una finissima pellicola di gomma, che insieme al calciolo<br />
morbido consentono una presa ed un comfort eccellenti.<br />
La leva larga e comoda è nello stile “Bounty Hunter”, che permette un facile utilizzo<br />
dell’arma anche con i guanti indossati; il tubo caricatore ha la stessa lunghezza della canna.<br />
Le mire sono studiate per alte prestazioni. L’Alaskan viene fornito di serie con mirino in fibra<br />
ottica e tacca di mira Skinner. La tacca di mira Skinner è prodotta dalla Chiappa Firearms<br />
su licenza della Skinner SightsTM, una piccola fabbrica a St. Ignatius in Montana, famosa<br />
negli Stati Uniti per la precisione meccanica, il design elegante e pulito e la grande<br />
funzionalità. La canna è comunque forata per montare una base weaver e permette quindi<br />
l’installazione di qualsiasi ottica.<br />
La precisione di tiro e un’azione fluida sono garantiti dalla lunga esperienza di Chiappa<br />
Firearms, tra le poche aziende che producono tutti i componenti in-house, in una fabbrica<br />
all’avanguardia tecnologica. Grazie alla produzione diretta e industrializzata, il rapporto<br />
qualità-prezzo è decisamente allettante, cosa che ha contribuito al grande successo che<br />
l’Alaskan ha già riscosso nel mercato americano, dove è disponibile dall’inizio del <strong>2012</strong>.
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