Numero Sette - Danae

www.librinuovi.info
Questo numero di DANAE Magazine è stato
distribuito gratuitamente da:
40 DM
Numero 7
Distribuzione gratuita
Un tuffo nel mondo dei libri
Intervista
a Marcello Guarducci
di Luca Masini
LN - Libri NUOVI
Intervista
a Silvia Treves
di Maurizio J. Bruno
Il romanzo rosa:
Cenerentola o vera star?
di Piera Rossotti Pogliano
Strategie :
Impariamo a valutare una
proposta di pubblicazione
di Maurizio J. Bruno
I RACCONTI :
Il quadro
di Federica Ramponi
Gli acquarelli di Marisa
di Cristiana Pivari
Il CONCORSO :
Il bando della XI Edizione
Il catalogo :
Le recensioni
Le anteprime
LE LIBRERIE :
Il circuito DANAE
Distribuzione Autonoma Nazionale Autori Esordienti
Bollettino ufficiale dei Soci DM dell’Associazione DANAE

Cos’è ?
2 DM
di Maurizio J. Bruno
Direttore Generale di DANAE
DANAE, Distribuzione Autonoma Nazionale Autori Esordienti, è un’Associazione di bravi
Scrittori non ancora famosi, di intraprendenti Librai innamorati del proprio mestiere, e
di onesti Editori non disposti ad arrendersi alle fredde leggi del mercato, che hanno
scelto di mettere insieme i propri sforzi per spezzare quel circolo vizioso che esclude
gli autori esordienti e l’editoria minore dalla promozione sui media, dalla grande distribuzione,
e quindi dal pubblico dei Lettori. Nessuno può pensare di spezzare da solo
questo circolo, ma mettendo insieme queste energie, DANAE si sta lentamente creando
il suo spazio nel panorama letterario del nostro Paese e, soprattutto, nel cuore dei
Lettori italiani.
Per garantire la soddisfazione dei propri Lettori, DANAE ha deciso da sempre di basare
il proprio successo sulla qualità di tutti i titoli proposti in Catalogo. In un mondo editoriale
in cui moltissimi Editori hanno ormai smesso di esercitare una reale funzione di
filtro tra chi scrive e chi legge, l’ammissione nel catalogo
DANAE è invece sempre subordinata al superamento
di un attento esame del Libro, anche se già
edito, teso a valutare, nell’ottica della piena soddisfazione
del Lettore, non solo il contenuto letterario
dell’opera, ma anche l’impaginazione, la rilegatura,
gli errori di stampa, la copertina e, non ultimo, il
prezzo di copertina. Una qualità che è garantita dal
bollino DANAE applicato su tutti i nostri libri.
Risulta poi fondamentale che ogni nuovo ingresso in
Catalogo venga rapidamente portato all’attenzione
di tutti i possibili acquirenti. E’ per questo che dedichiamo
un grande impegno alla promozione dei nostri
Libri. Il sito www.danaelibri.it e la rivista DM
costituiscono i veicoli principali di questa promozione, ma a questi si affianca sempre
di più la costante presenza di DANAE sul territorio, con l’organizzazione di serate di
presentazione e la partecipazione con un proprio stand a manifestazioni culturali in
tante piazze d’Italia e i continui scambi con altre iniziative e con i media del nostro
Paese.
Ma il punto nel quale DANAE si differenzia da ogni altra iniziativa è l’aver coinvolto
anche le Librerie. Facendo perno sulla qualità del proprio Catalogo, l’Associazione è
riuscita infatti a conquistare anche l’interesse di quei Librai che i canali classici della
distribuzione stavano relegando al ruolo di semplici commercianti, per restituire loro
quel ruolo di mediatore culturale che rende così unica e insostituibile loro professione.
È per questo che diverse Librerie in tutta Italia hanno accettato con slancio ed entusiasmo
di entrare far parte del nostro circuito, dando vita ad una rete di vendita in
continua crescita che è senza dubbio uno dei punti di forza della nostra iniziativa.
Per maggiori chiarimenti sul nostro progetto, dopo aver visitato il nostro sito, è possibile
contattare la Redazione all’indirizzo elettronico danae.info@tiscali.it o, soltanto
fuori dagli orari di ufficio, al numero telefonico 333.255 43 33.
Ti aspettiamo!
Novità del catalogo Le Librerie DANAE
La natura di Dio
Saggio - E. Wierenga - Ed. Graphe.it
Laddove realtà e fantasia si fondono...
Antologia di racconti - Sandro Fasoli - Ed. Tabula Fati
Sassi
Poesia - Rita Baldassarri - Ed. Tabula Fati
Barbarella - Il grande romanzo d’amore di
Barbara Leoni e Gabriele d’Annunzio
Romanzo biografico - G. T. Oppo - Ed. Tabula Fati
Che cavolo vuoi?
Cucina - N. Fioretto & R. Russo - Ed. Graphe.it
Ferraglia
Horror-Noir - A. Stracchi - Ed. Proposte Editoriali
Artificialia
Poesia - Rossano Onano - Ed. Tabula Fati
L’opra preziosa
Poesia - Giuseppe Bosi de’ Villalba - Ed. Tabula Fati
L’assenza
Poesia - Lucia Ballerini - Ed. Tabula Fati
La città sul confine
Antologia di racconti - Paolo Valente - Ed. O.G.E.
Le scogliere di Hansen
Romanzo - Mariella Toscano - Ed. Proposte Editoriali
Un cortile di parole
Romanzo - Remo Rapino - Ed. Carabba
Dio non ha la barba
Saggio - Gianluca Ferrara - Ed. Creativa
La maschera trasparente - Essere o apparire?
Saggio - Psicologia - Elena Liotta - Ed. Tabula Fati
Lo sviluppo eco sostenibile
Saggio - Angelo Bruscino - Ed. Lulu
Guarda che luna
Horror-Noir - Pierluigi Felli - Ed. Pulp
Il bosco dell’unicorno
Fantasy - Fiorella Borin - Ed. Tabula Fati
Il gioco delle nuvole
Romanzo - Silvana Sonno - Ed. Graphe.it
Il testamento di Don Rodrigo
Romanzo Storico - Stefano Testa - Ed. Pulp
Da Nord a Sud, c’è sempre un
Libraio DANAE vicino a te...
Libreria “Bookshop & Cartoleria”
Via della Costituzione, 30 - 45100 - ROVIGO
Libreria con osteria “Il Circolo”
Viale d’Adda, 11 - Mariano Comense (CO)
Libreria “To Click”
Via Giardinetto, 6M - 43044 - Collecchio (PR)
Libreria del corso
C.so Martiri, 170 - 41013 - C.franco Emilia (MO)
Libreria-Edicola “Inchiostro”
C.so Mazzini, 40/42 - 47035 - Gambettola (FC)
Libreria Multimediale “Datastar”
Via Pisana, 425 C/D - 50143 - FIRENZE
Libreria “La Bancarella”
Via Gen. Tellini, 19/25 - 57025 - Piombino (LI)
Libreria “Dulcinea”
Via D. Alighieri, 36 - 53027 - S. Quirico (SI)
Libreria “Origami”
Via Roma, 64 - 67061 - Carsoli (AQ)
Libreria con enoteca “Libri con gusto”
Largo dei Librari -00186 - ROMA
Circolo Culturale “Satyricon”
Via Firenze, 30/32 - FROSINONE
Libreria “L’isola che non c’è”
Viale Italia, 170 - 04014 - Pontinia (LT);
Libreria “Il portale”
V.le Regina Margherita, 63 - 09124 - CAGLIARI
Libreria “Tartaglione”
C.so V. Emanuele, 86 - C.mmare di Stabia (NA)
Libreria “Gianburrasca”
Via Lepanto, 76 -80045 - Pompei (NA)
Libreria “Mondadori”
Via Matteotti, 32 - 84014 - Nocera Inf. (SA)
Libreria “Mondadori”
C.so Umberto, 117 - 84013 - Cava dei T. (SA)
Libreria “Domus”
Via Montesanto, 70/a - 87100 - COSENZA
Trovate le recensioni di tutti i Libri, molti incipit e l’elenco completo delle
Librerie affiliate al circuito DANAE, sul sito www.danaelibri.it
DM 39

Anteprima del DM8:
Alcuni dei Libri che saranno recensiti sul prossimo numero!
Topes de collantes
di Carlo Battaglini
AndreaOppure Edizioni
Romanzo d’avventura
Da Milano fin nelle viscere di
Cuba, alla ricerca di una sacra
pietra depositaria di un’antica
leggenda...
Gilles che amava Jeanne
di: Adriana Assini
Tabula Fati
Romanzo storico
La storia di Gilles de Rais e di
Giovanna d’Arco, raccontata
con mano leggera,
come in un acquerello...
Sotto la sabbia
di Luca Masini
I fiori di campo
Romanzo
A metà tra il Bildungsroman e il
romanzo psicologico questo bel
volume ambientato in
Toscana...
Autoroute 104
di Mario Moschera
Proposte Editoriali
Romanzo
Un romanzo vivo, denso di
emozioni, da seguire al ritmo
di Bruce Springsteen...
Il filo d’inchiostro
di M. J. Bruno
& P. Rossotti Pogliano
Edizioni Tabula Fati
Manuale - Vademecum
Piccolo manuale per l’aspirante
scrittore che non vuol essere
un pollo da spennare
38 DM
Il rischio di amare
di: Gabriele T. Oppo
Tabula Fati
Romanzo
Una storia apparentemente
semplice, di quelle che possono
capitare a qualunque coppia che
si adagi nella vita coniugale
Comprare un santo
di Ettore Masina
Edizioni O.G.E.
Romanzo
La Roma dei Papi del ‘700
mostrata non nei suoi fasti, ma
nell’ambiguità dei peccaminosi
errori del profano
Palla di lardo
di Gianni Bodo
Proposte Editoriali
Giallo
Il ritorno alla casa dell’infanzia,
riporta Alberto ai tempi in cui era
il goffo “Palla di lardo” e ad un
dramma ancora da risolvere...
Lo scettro di seta
di Adriana Assini
Edizioni Tabula Fati
Romanzo Storico
Semiramide: tiranna,lussuriosa,
materna, saggia e crudele regina
dell’antichissimo impero Assiro
Mysterium Sphaerae
di Manuela Bottoni
Edizioni Creativa
Fantasy
E se nella tua casa si agitassero
innumerevoli mondi e un feroce
tiranno volesse servirsene per
condurre ovunque il suo esercito?
Cari Lettori,
questa volta tocca a me curare l’editoriale del nostro DANAE Magazine.
Come sanno tutti coloro che hanno spedito o ordinato qualcosa presso il nostro
magazzino, all’interno dell’associazione io mi occupo di spedizioni e di vendite on-line
e, in questo ruolo così tecnico e pratico, sembrerei la persona meno indicata per
presentarvi il nuovo DM e per fare il punto della situazione. Tuttavia, a ben vedere, la
mia posizione mi offre un punto di vista privilegiato su tutto il nostro progetto, un
punto di vista che mi permette di avere sotto controllo il polso dell’iniziativa e di capire
giorno per giorno come procede la nostra avventura. Bene, quello che percepisco
chiaramente dalla mia posizione è che dall’inizio dell’anno non ho avuto un attimo di
tregua: ci sono stati innumerevoli ingressi di nuovi libri in catalogo, tanti ordini da
parte di singoli lettori, ma anche, e finalmente, tante richieste dalla nostra rete di
Librerie! E questi, da soli, sono dei segni evidenti e inequivocabili di progresso e di
successo.
Ma non basta: per le mie mani passano tutti i libri che entrano in magazzino, e così
ho l’occasione di toccarli e di sfogliarli, prima di archiviarli nei loro scaffali, pronti per i
vostri acquisti. Ebbene, posso dirvi che gli ultimi libri ricevuti sono addirittura migliori
di quelli ricevuti in passato, e che reputavo di livello già alto! Oltre a trattare
argomenti davvero interessanti per un verso o per l’altro, sono prodotti davvero ben
realizzati anche dal punto di vista editoriale, con copertine accattivanti, belle grafiche,
e prezzi davvero paragonabili a quelli di editori, forse ingiustamente, più blasonati.
E anche la nostra sempre più frequente partecipazione a manifestazioni e iniziative
culturali in tutta Italia non sfugge al mio osservatorio, dal momento che mi costringe a
qualche impegno in più, per preparare e spedire il materiale per i nostri stand e,
qualche volta, anche per dare una mano in prima persona, direttamente ai nostri
tavoli. Ed è per questo che, anche per questi aspetti, non posso non rendermi conto
dei continui passi in avanti che la nostra incredibile avventura sta compiendo sul
proprio cammino.
E così, per interpretare degnamente il ruolo di Cicerone che ho il piacere di
incarnare per questo numero, non posso che invitarvi a sfogliare la vostra copia del
DM, a gustarvi gli articoli, le interviste esclusive, i racconti, e le rubriche che vi
troverete, e ad individuare tra i nuovi volumi recensiti qualche libro da acquistare
subito! Potete farlo attraverso il nostro sito, ma anche presso una delle sempre più
numerose Librerie che hanno deciso di aderire al nostro circuito, e che trovate indicate
in coda al magazine. Ogni vostro acquisto significherà per me un po’ di lavoro in più,
ma vi assicuro che la gioia di veder crescere questa idea un po’ pazza, ma così
travolgente, che accomuna tutta la nostra impareggiabile Redazione, è un’iniezione di
energia che sa ripagarci di ogni nostro sforzo. Quindi,… buona lettura!
Maria Rita Di Mattia
Magazzino e Vendite DANAE
DM 3

Articoli, Rubriche, Racconti e Interviste:
Cos’è DANAE? .................................... 2
di Maurizio J. Bruno
Editoriale ........................................... 3
di
Scommessa d’Autore ....................... 5
Regolamento della XI Edizione
Il quadro ............................................ 6
Racconto di Federica Ramponi
Gli acquarelli di Marisa...................... 8
Racconto di Cristiana Pivari
LN libri Nuovi:
intervista a Silvia Treves................... 10
di Maurizio J. Bruno
Un tuffo nel mondo dei libri:
Intervista a Marcello Guarducci ....... 14
di Luca Masini
Il romanzo rosa
Cenerentola... o vera star?................ 16
di Piera Rossotti Pogliano
Strategie - 7° Puntata ........................ 18
Impariamo a valutare
una proposta di pubblicazione
di Maurizio J. Bruno
Recensioni:
Il filo di Arianna................................. 21
di Luisa Ferretti
Recensione di Ezia Caredda
Nessuna fermata intermedia ............ 22
di Alessio Blasetti
Recensione a cura di DANAE
Emozioni ............................................ 23
di Alessandra Scaparrotta
Recensione di Marianna De Padova
Nolendo - Racconti in grigio e nero ...... 24
di Giovanni Monti
Recensione di Mauro Casaroli
Sibyllae .............................................. 25
Frammenti di una pratica di guarigione
di Sergio Santoni
Recensione di Ezia Caredda
La casa del Priore .............................. 26
di Maurizio Lanteri & Lilli Luini
Recensione a cura di DANAE
Nella coda il veleno ........................... 27
di Pierluigi Felli
Recensione di Carlo Battaglini
Il ventre pieno di farfalle .................. 28
di Piera Rossotti Pogliano
Recensione di Alberto Asero
Trionfi di luce .................................... 29
di Viola di Muzio
Recensione di Rachele Bofondi
I visigoti e la rinascita del secolo VII..... 30
di Luca Montecchio
Recensione di Piera Rossotti Pogliano
L’arte di Khem ................................... 31
di Stefano Santarsiere
Recensione a cura di DANAE
Agnese ............................................... 32
di Giovanni Buzi
Recensione di Bruna Nizzola
L’enigma di Ötzi................................. 33
di Beppe Forti
Recensione di Francesca Romano
Curiosando nel pallone...................... 34
di Alfonso Liguori
Recensione di Giorgio Astolfi
LiberaMente....................................... 35
di Autori Vari
Recensione a cura di DANAE
L’amore in ginocchio ......................... 36
di Francesca Romano
Recensione di Gianpietro Scalia
Ars Amatoria e Amores ..................... 37
di Giuseppe Gualtieri
Recensione di Piera Rossotti Pogliano
Anteprima del DM8....................... 38
Novità del Catalogo DANAE ............. 39
Le Librerie del circuito DANAE ......... 39
DANAE
Distribuzione Autonoma Nazionale Autori Esordienti
Associazione culturale
via Dei Marsi, 202
67061 Carsoli (AQ)
4 DM
Bollettino ufficiale
dell’Associazione
DANAE
CAPO REDATTORE
Maurizio J. Bruno
REDAZIONE
Gilda Barbiero
Ludovica Castellini
Antonella Cesare
Maria Rita Di Mattia
Eva Filigoi
Luca Masini
Piera Rossotti Pogliano
Stefano Sterbini
Hanno collaborato a
questo numero:
Alberto Asero
Giorgio Astolfi
Rachele Bofondi
Carlo Battaglini
Ezia Caredda
Mauro Casaroli
Marianna De Padova
Domenico A. Galasso
Marcello Guarducci
Bruna Nizzola
Cristiana Pivari
Federica Ramponi
Francesca Romano
Gianpietro Scalia
Silvia Treves
CONTATTI:
info.danae@tiscali.it
www.danaelibri.it
Fax: 178.2216450
Tel. 333.2554333
solo la sera e nei week-end
Ars Amatoria & Amores
di Publio Ovidio Nasone
Tradotto da Giuseppe Gualtieri
Edizioni Carabba
Poesia Latina
358 pagine
Euro: 25.00
ISBN:88-88340-78-5
Venti secoli separano l'abruzzese Publio Ovidio Nasone dall'abruzzese
Giuseppe Gualtieri, ma chi lo direbbe, leggendo la
versione dell’ Ars amatoria e degli Amores pubblicata da
quest'ultimo? Del resto, quando un poeta traduce un altro
poeta, ed è questo il caso, è sempre un grande regalo per il
lettore appassionato. “Ovidio”, scrive Gualtieri nella prefazione, "mi voleva parlare". Allora, è bastato
mettersi in ascolto per esprimere così, semplicemente, "come un compagno di Ovidio", e tradurre
"nel latino moderno ch'è l'italiano" quello che il poeta del passato ha espresso in latino, che altro
non è se non l'italiano antico. Non c'è, qui, la pedanteria del traduttore paludato, c'è quasi l'amico
che traduce l'amico, se pure con grande competenza e dovizia di note esplicative, ma concrete,
essenziali, mai sterile sfoggio di erudizione. E il risultato è una versione fresca, vera, godibile, attraverso
la quale ritroviamo il poeta antico che, nell'Ars Amatoria, si fa praeceptor amoris e, divertito e
arguto, insegna ai suoi lettori come conquistare una fanciulla e come far durare l'amore, o consiglia
le donne sul modo di suscitare il desiderio maschile ed essere corteggiate, in un gioco erotico allegro
e trasgressivo.
Ingegnosi, raffinati, ironici anche gli Amores, dove l'amore per Corinna è gioco letterario, ma non
solo: quando gli strali del "volastrello dispettoso", come Gualtieri definisce Cupido, colpiscono davvero
dritto al cuore, il sentimento si fa più profondo, si odia e si ama.
“Sì che senza di te non posso vivere
e neppure con te; ed a me pare
di non saper più quel che il mio cuor vuole".
Ma, ci dice Ovidio, non prendiamoci troppo sul serio, non lasciamoci coinvolgere eccessivamente,
divertiamoci a sedurre e a lasciarci sedurre. L'amore è godimento, il piacere erotico è gioia di sentirsi
vivi, grata è la spossatezza che segue le fatiche d'amore. E grata anche la lettura di questi
versi che corrono via leggeri, aiutati dalla traduzione moderna, come se i venti secoli passati da
quando furono scritti non fossero che un attimo…
Recensione: Piera Rossotti Pogliano
Giuseppe Gualtieri, autore di queste traduzioni, nato sui purissimi monti d'Abruzzo or è tant'anni,
fu trapiantato per insegnamento e lavori di tavolino prima tra le brumi gravi di città italiane e poi
tra fumide afe di metropoli americane. Per le une e per le altre peregrinò a lungo, ebbe esperienze
davvero "variegate" tra aria pura di foreste, polvere di strade, fumi di uffici e olezzi di aule universitarie.
Visse in gioie e travagli curiosando assai, osservando molto, ricordando moltissimo, imparando
inezie. Vive ancora come uomo dalle molte vite di un passato fortunoso con la mentalità giovanile
di un vecchio bifolco che rumina un po' nell'ombra e un po' nella penombra; o come un pecoraro
che continua a vegliare e sognare sopra i monti timosi d'Abruzzo con gli occhi posati sopra un
gregge di pecore al pascolo che non vi brucano più.
DM 37

In questo romanzo accade un fatto straordinario, che
alle volte accade con i libri: ci si innamora di un
personaggio. Di solito questo avviene quando si ha tra
le mani un bel libro: intelligente, arguto, ricco di
atmosfere e di sensazioni. E questo è un libro così. La
trama non può essere sintetizzata o riassunta; sarebbe
riduttivo, come per tutti i romanzi epici. E anche se "L'amore in ginocchio" non si può
definire propriamente una epopea, attraversa ugualmente cinque secoli di storia, dal
1500 ai giorni nostri. Caterina, una dama del 500, la protagonista che emerge e
coinvolge tutto e tutti, ammalia il lettore fino all'emozione e sembra stringere con
esso un legame che durerà dalla diciassettesima pagina del libro (momento nel quale
appare sulla scena) fino alla fine, quando si separerà dal lettore con lo stesso stile e
buon gusto che avrà impersonato per tutta la narrazione: da vera eroina sconosciuta
del suo tempo. Il tempo, infatti, è l'altra magia di questo romanzo. Le atmosfere
variano, col variare dei periodi storici e della vita; in questo modo la storia, quella
grande, quella che rivoluziona i modi e i costumi della gente, diventa nel romanzo la
cornice per un'altra storia, molto più intima, narrata dagli eventi che coinvolgono i
personaggi del romanzo. E quanto più è riconoscibile la grande storia del mondo,
tanto più diventa intima la narrazione di queste famiglie, unite da un legame
generazionale che viaggiando in avanti e a ritroso nel tempo ci raccontano con
discrezione il nostro mondo, i nostri sentimenti e i nostri vizi. Ci raccontano da dove
veniamo, e con quali radici abbiamo costruito il nostro oggi.
A lettura ultimata rimane quel senso di indissolubile, di (re)invenzione del passato.
Quel senso di stupore che a volte ci prende e ci rende complici, come quando si
rimane affascinati osservando un antico ritratto, dinanzi al quale la nostalgia del
tempo andato si rimescola col desiderio di un tempo che non può tornare. Che non
deve tornare. Perché è lì, nelle sale dei musei o dei palazzi storici, staticamente
impresso dentro quelle grandi tele che ci osservano con lo sguardo di antiche
persone. Cosa avranno da dire quei ritratti. Cosa avranno pensato quelle donne così
austere o sognanti. Quali tormenti avranno vissuto nella loro intimità. Forse non lo
sapremo mai, o forse i personaggi di questo romanzo ci daranno uno spunto per
capire, o, quantomeno, per immaginarli con occhi diversi.
36 DM
L’amore in ginocchio
di: Francesca Romano
Edizioni Robin
Romanzo storico
230 pagine
Euro: 12,00
ISBN: 88-7371-201-0
Recensione di Gianpietro Scalia
Scommessa d’Autore
ESTRATTO DEL REGOLAMENTO DELLA XI EDIZIONE,
CON SCADENZA 31 Gennaio 2008
( Il Regolamento completo è pubblicato sul sito www.danaelibri.it )
TEMA DEL RACCONTO
Il racconto è a tema. Il tema prescelto per questa edizione è il seguente:
Bisogna scrivere un racconto che si apra esattamente con questa frase:
«Signora Doria? Iuu-u! Chi è la donna più bella del mondo?»
Ogni sabato, alle due pomeridiane, così esordivo appena varcata la soglia di
casa. Poi posavo la busta della spesa ai piedi dell'attaccapanni all'ingresso e
gatton gattoni mi dirigevo, sornione ma deciso, verso la cucina.
La frase è tratta dal libro: "Nella coda il veleno" di Pierluigi Felli - Edizioni Pulp,
disponibile anche nel Catalogo DANAE
CODICE CONCORSO
Per partecipare al concorso, è sufficiente ottenere un Codice Concorso che viene
assegnato su richiesta a chiunque effettui acquisti, di qualsiasi importo, dal nostro
catalogo.
SPEDIZIONE DEL RACCONTO
Il Racconto dovrà essere spedito come allegato di una e-mail al Settore Selezione
di DANAE all'indirizzo danae-lettura@iol.it, entro il 31 Gennaio 2008..
DIMENSIONI DEL RACCONTO
La dimensione del racconto dovrà essere compresa tra i 3800 e i 4000 caratteri
totali (spazi inclusi, e compreso l'incipit che dà il tema al concorso), ossia poco più di
2 cartelle.
DIRITTI D'AUTORE
Sono ammessi in concorso soltanto racconti inediti, dei quali cioè l'Autore sia
effettivamente proprietario di tutti i diritti.
SELEZIONE DEL RACCONTO
La valutazione dei racconti avverrà entro il 15 Marzo 2008.
ENTITA' DEL PREMIO
Oltre alla pubblicazione gratuita del suo racconto all'interno di DM, l'Autore del
racconto vincitore del concorso riceverà anche uno speciale Codice d'accesso che
gli consentirà di proporre gratuitamente entro sei mesi dalla data di scadenza del
concorso (e quindi entro il 31 Luglio 2008 ), un proprio libro edito al Settore
Selezione Libri di DANAE, per l'eventuale inserimento nel nostro Catalogo.
INFORMAZIONI
Il regolamento integrale è pubblicato sul sito www.danaelibri.it. Se ne desideri una
copia in formato Word oe se hai bisogno di altri chiarimenti sul nostro concorso, non
esitare a contattarci all'indirizzo e-mail: danae.info@tiscali.it.
DM 5

La parola all’esordiente
Prima dell'alba il cielo si capovolse. Orione scintillava nell'oscurità, in mezzo alla
pietraia, specchiandosi nell'acqua di un piccolo lago senza contorni. Poche stelle
palpitavano nel cielo buio, liberate di tanto in tanto da nuvole invisibili…
Erano queste le sensazioni che le suscitava quell’immagine.
Sebbene fosse una visione statica, a
Carmen sembrava così vero quel dipinto che suo
padre non aveva mai terminato, così ricco di movimento.
Strano non vedere anche una falce di luna,
da qualche parte, in quel paesaggio totalmente
privo di vita animale o vegetale. Aveva sempre
detto che ci sarebbe stato abbastanza tempo, tempo per fare, andare, vedere, gustare. E
invece adesso tempo non ce n’era più.
Il padre di Carmen era morto un paio di settimane prima, senza completare quel quadro. Non
era un pittore, era un semplice insegnante pensionato, che trovava sempre qualcosa di meglio
da fare che non lavorare a quel progetto. Aiutare la moglie in casa, gli studenti con qualche
debito, la figlia a prendersi cura della nipotina.
Perché aveva deciso di fissare sulla tela un simile paesaggio? Uno scorcio di nuda roccia, un
lago senza pesci, una notte così scura e quasi priva di stelle? Carmen ripensò alle tante volte
che suo padre le aveva parlato di quel disegno, incompiuto da almeno vent’anni o, a dar retta
a sua madre, perfino da prima.
- È come un’ossessione, sai? Me lo vedo davanti ogni volta che mi addormento. L’ho
dovuto rappresentare, in qualche modo. Sento che sto meglio, ora che è lì. Ti piace?
- No, aveva dovuto ammettere che non le piaceva, anzi, le metteva i brividi, ma
non gliel’avrebbe mai rivelato. Piuttosto, meglio dire che era originale, aggettivo
valido per quasi tutte le situazioni. – Non voglio finirlo. Per ora, va bene così.
6 DM
Il quadro
Racconto di: Federica Ramponi
Vincitore IX edizione del concorso
“Speranza d’Autore”
LiberaMente
di Autori Vari
Edizioni Graphe.it
Antologia
Racconti, Poesie, Fumetti
80 pagine
Euro: 9,00
ISBN: 88-89840-12-9
Dappertutto si può leggere, dice
l’editore Roberto Russo, anche in
una sala da bagno. Così, è nata
LiberaMente, un’agile antologia di
brevi racconti, composizioni
poetiche, curiosità, fumetti e istruzioni per l’uso, frutto di un originale
concorso indetto dalla casa editrice Graphe.it.
La “sala da bagno” è il luogo metaforico dell’intimità, del momento
“tutto per noi” nelle nostre stressanti giornate piene di impegni e vissute
a passo di corsa, e un libro, soprattutto se piccolo, maneggevole, può
essere un compagno discreto e piacevole, soprattutto se si lascia
leggere, come in questo caso, anche in modo discontinuo, facendoci
sorridere con un fumetto o riflettere con un breve racconto o una
poesia. Tra gli autori che si sono cimentati nelle varie sezioni del
concorso, quindici sono stati selezionati da una giuria. Alcuni di loro
hanno alle spalle delle esperienze di pubblicazione, altri no, fanno
semplicemente l’ impiegato, lo studente, la mamma-lavoratrice, il
cameriere, ma confessano, spesso, di scrivere “da sempre”. Il comune
denominatore dei loro scritti? La semplicità, la spontaneità, la
freschezza. Una lettura ideale per rilassarci e liberare la nostra mente...
Recensione a cura della Redazione di DANAE
DM 35

Prima di leggere questo libro non pensavo che i numeri
avessero un’anima. Già, un’anima, perché Alfonso
Liguori è riuscito a dargliela. Numeri e tabelle, dati e
colonne e numeri ancora. E in mezzo nomi di calciatori,
allenatori, presidenti e arbitri. Una cascata di
informazioni sulle loro imprese che piomba addosso rombante, copiosa e allegra. E
affascina perché fa ripercorrere la storia del calcio italiano attraverso i numeri, "quelli che
non tradiscono e parlano da soli (...) che non hanno subito manipolazioni", quelli che
potrebbero, oggi, fare qualcosa di buono per il calcio che "non è più come prima. È stato
tradito, stravolto e inquinato". Quel calcio fatto di "scappatoie dozzinali", pieno di
funzionari pervicacemente attaccati alle "poltrone federali" che occupano "a vita (...) va
salvato". Ecco allora i numeri venirgli in soccorso.
Certo che salvare il calcio con i numeri potrebbe sembrare un’operazione bizzarra e invece
non lo è, perché è vero che i numeri "non tradiscono", è vero che i numeri in questo
snello libro raccontano una bella storia iniziata nel 1898 a Torino con la fondazione della
Federazione Italiana del Football.
Liguori non trascura nulla. La sua precisione è talmente sorprendente che non si può non
ritenerla figlia di una fantasia altrettanto sorprendente.
Dinastie celebri dei calciatori, giocatori italiani nel mondo, autoreti, espulsioni e punizioni,
goleade, derbies, doppia maglia derby, evoluzione dei sistemi di gioco e tanto altro ancora
sono frutto di un lavoro di ricerca immane dentro un secolo e più di calcio, poi calato in
ogni suo più bizzarro, inedito e singolare aspetto in quella miniera di informazioni che è
"Curiosando nel pallone". Un libro di facile e rapida consultazione per chi ama il calcio, la
sua storia e le sue statistiche. Un libro che su questo sport racconta “di tutto e di più”.
34 DM
Curiosando nel pallone
di Alfonso Liguori
Proposte Editoriali
Saggio Sportivo
212 pagine
Euro: 13,00
ISBN: 88-78431-44-2
Recensione di Giorgio Astolfi
Alfonso Liguori è un noto giornalista sportivo, ed ha
collaborato con diverse testate giornalistiche, come “Il
Mattino“, “Sport Sud“ e “Il Resto del Carlino“. Attualmente, è
direttore del periodico "Tam Tam" e di "Sporting News".
Si affacciò al balcone di casa, e vide la sua piccola Nicole correre nel prato antistante assieme
al cane. Come era bello vederla di nuovo allegra, dopo il funerale: questa era la fortuna dei
bambini. I dolori, le gioie, tutto era amplificato, ma proprio come un fuoco si estingue più in
fretta tanto più è intenso, così le sue emozioni erano state violente quanto di breve durata.
Nella pozza, poco più distante, le anatre sguazzavano ancora, prima di migrare in autunno
verso posti più accoglienti.
Dopo cena tutti andarono a letto come al solito. Era una vita ordinata, serena.
Poco prima dell’alba, Carmen fu svegliata dai guaiti del cane: possibile che si fossero tutti
dimenticati di riaccoglierlo in casa? Povera bestia, avrà avuto anche fame. Si legò la vestaglia
addosso e scese di corsa le scale, per aprire la porta. Il cagnolino le si buttò contro con foga
e la fece cadere. Con la testa ancora rovesciata, Carmen vide quello che suo padre aveva
cercato da tanto di fissare sulla tela: era il paesaggio spettrale davanti alla loro casa. Orione
saliva in quel momento nel mezzo del cielo, era una costellazione che conosceva bene, e si
tuffava nel laghetto dei germani. L’erba fitta e alta ricopriva la pietraia del disegno, illuminata
a tratti da un quarto di luna che, assieme a poche, timide stelle, si affacciava attraverso le
nuvole mosse dal vento. Il cielo si era capovolto poco prima del sorgere del sole, e lei vedeva
quello che aveva visto suo padre… ma quando?
Salì di corsa le scale, e frugò dentro il cassetto delle vecchie foto di quando suo padre era
bambino. Passarono i minuti, mentre lei sfogliava tante immagini in bianco e nero. Poi, quando
udì la sveglia di suo marito, finalmente la trovò, e comprese i sentimenti di suo padre: una
foto scattata davanti alla vecchia casa dove la sua famiglia aveva sempre vissuto, una foto di
sessant’anni prima, quando ancora infuriava
la guerra, e il prato non era ancora cresciuto
a coprire la pietraia sollevata da una
bomba, e l’acqua non aveva ancora riempito
il buco che questa aveva scavato. Chissà
quante volte, affacciato allo stesso balcone
che lei amava tanto, suo padre aveva visto
Orione e le altre stelle vegliare
sulle miserie di quel periodo…
DM 7

La parola all’esordiente
Gli acquarelli di Marisa
"Tanto non sarebbe venuto nessuno. Fu la prima
cosa che pensò, e sentì un dolore al ginocchio destro.
Girò lo sguardo intorno guardando le pareti. I quadri gli parvero intollerabili.
Acquarelli, pensò, maledetti acquarelli."
Ma non sapeva che dipingere paesaggi ad acquarello quell’impiastro di sua moglie?
Già se l’ immaginava, in riva al mare, con il vecchio cavalletto rosicchiato dai tarli, i suoi amati
pennelli, già, li amava più di quanto amasse lui, la sua tavolozza di colori d’annata per riprodurre
l’ennesima marina. Di marine acquerellate era pieno il locale, la solita onda, la solita
barca, qualche volte un pescatore, ma lui ormai odiava anche il mare. Gliel’aveva fatto odiare
lei, con la sua fissa di dipingerlo. Sempre il mare, solo il mare. Ed ora c’era mare dappertutto.
Partiva dal retro del banco per poi salire con onde gigantesche fino alle pareti della saletta
interna, persino in bagno si era accomodato cosicché il viandante in pausa potesse usarlo
come stimolo alle sue evacuazioni.
Non poteva andare avanti così. Lei sarebbe tornata e lui le avrebbe detto che se ne andava.
Aveva voglia di tornare alla vita, quell’isoletta sperduta l’aveva sfinito. Non era così che si era
immaginato il bueno retiro.
Ed intanto non arrivava nessuno. Il traghetto era già ripartito, ma nessun avventore assetato
aveva fatto capolino alla porta. Bella idea, il ristorantino vegetariano nell’isoletta vattelaspesca.
Si odiava per averla assecondata in quel momento di follia, quando entrambi, con in
mano la buona uscita e il miraggio di una pensione decorosa, avevano deciso che non avrebbero
finito la loro vita nelle nebbie della Padania.
Ma ora lui rimpiangeva quella nebbia, aveva nostalgia persino dell’odore delle stoppie
bruciate quando nei campi era finito il raccolto. E poi le strade diritte, percorse
su è giù con la bicicletta…
Il dolore al ginocchio, postumo di quel brutto scivolone in cucina dell’altra settima-
8 DM
Racconto di: Cristiana Pivari
Vincitore X edizione del concorso
“Speranza d’Autore”
L’enigma di Ötzi
di Beppe Forti
Edizioni Tredieci
Giallo per ragazzi - Avventura
224 pagine
Euro: 7,50
ISBN: 88-8388-099-4
Un ragazzo di quindici anni alle prese con parenti
un po' troppo geniali e anticonformisti per
sostenerlo nel difficile transito verso la maturità.
Una traballante macchina del tempo a forma di
elicottero. Un importante ritrovamento
archeologico degli ultimi anni. Giocando su questi
tre elementi narrativi, Beppe Forti costruisce un
godibilissimo romanzo per ragazzi, che ripropone
in modo divertente e facilmente comprensibile uno dei più classici temi della
fantascienza: il viaggio nel tempo, con il conseguente corredo di paradossi spaziotemporali.
La vicenda prende lo spunto dalla scoperta, avvenuta qualche anno fa, del cadavere
perfettamente conservato di un uomo preistorico, il cosiddetto Uomo di Similaun,
emerso da un ghiacciaio tirolese. Nel tentativo di indagare su questo antichissimo
giallo il giovane protagonista si imbarca in un rischioso viaggio nel passato, che lo
condurrà a vivere emozionanti avventure e a mettere alla prova le sue capacità di
adattamento e di sopravvivenza.
L'autore si dimostra abile nell'intrecciare le proprie riflessioni sullo stile di vita degli
adolescenti contemporanei a episodi avventurosi e fantastici, conclusi da un ben
congegnato finale a sorpresa.
L'edizione è stata concepita come testo per le scuole medie, e quindi si presenta
corredata da alcune proposte ed esercizi di lettura ragionata elaborate dallo stesso
autore. Tuttavia essi sono stati opportunamente riuniti in appendice al testo, per
consentire una lettura individuale, libera e ininterrotta come dovrebbe essere quella di
ogni buon libro.
Recensione di Francesca Romano
Beppe Forti, padovano, è stato prima insegnante elementare, poi
direttore didattico. Esperto di educazione all'immagine e tecniche
audiovisive, è un apprezzato autore per ragazzi. Ha pubblicato Il
bastione della gatta con la casa editrice Tredieci e Il tesoro di Thera
con Raffaello.
DM 33

Agnese è un libro di memoria nel quale, però,
l’autore riesce a superare quello che fu definito
“il limite italiano” di una certa narrativa, la
vocazione all’idillio, alla memoria, appunto,
all’autobiografia, per arrivare alla cronaca reale,
alla storia, quella di una generazione: gli anni di “Carosello”.
Superati, ormai, gli affanni di un lungo dopoguerra, gli italiani, compresi gli abitanti
del paese natio dell’autore, s’affacciano cautamente al mondo del benessere, del
“consumismo”. Ne fanno fede motorini e seicento, certe pretese d’eleganza
dell’abbigliamento femminile e il già marcato predominio della televisione nella vita
quotidiana.
Il ricordo della madre, cuore del racconto, s’allarga alla rievocazione della vita del
borgo e dei suoi abitanti. Ne esce un vivace affresco di figure, sveltamente ritratte,
che ritmano il colloquio dello scrittore con la sua memoria.
Il tutto viene espresso con un divertente “lessico familiare” rivelatore della bonaria
arguzia, del gusto per lo scherzo che accompagnavano i tempi ancora semplici della
vita paesana. Poi ci sono i temi intrecciati dei colorati paesaggi naturali, (l’autore non
può che essere anche pittore) con i paesaggi interiori di un animo infantile.
L’intera narrazione, in realtà, trascolora dal fatto raccontato all’intimità del sentire,
delle emozioni, per arrivare e concludersi, con pudore delicato, nell’impatto,
inevitabile per tutti, con il dolore. E’ proprio la possibilità, per ciascuno di noi, di
ritrovarsi in questa storia che la rende interessante e gradevolmente fruibile alla
lettura.
Recensione di Bruna Nizzola
Giovanni Buzi, nato a Vignarello (VT) nel 1961 è laureato in Storia dell'arte
contemporanea. Tra le sue pubblicazioni i romanzi Faemines (Roma 1999) e Il
Giardino dei Principi (Bolsena 2000), il saggio William Turner in Etruria (Bolsena
2004), le raccolte di novelle Fluorescenze (Viterbo 2004) e Sesso, orrore e fantasia
(Bolsena 2005).
32 DM
Agnese
di Giovanni Buzi
Tabula Fati
Romanzo
183 pagine
Euro: 9.00
ISBN: 88-7475-078-1
na, si fece insopportabile e lo costrinse a sedersi.
Scelse di farlo sulla sedia davanti alla porta e fu allora che
la vide.
Sembrava sbucata dal nulla, avanzava regale, abbigliata
come per andare ad un matrimonio.
Un ampio cappello le nascondeva il viso, un vestito di chiffon
fasciava il corpo non più giovane e portava delle scarpette
con tacchetto, assolutamente fuori luogo.
L’acciottolato del vicolo le rendeva arduo l’incedere, ma nonostante ciò non le faceva perdere
eleganza, quell’eleganza che una ha dentro e che non si può inventare.
Ora la donna era davanti a lui e gli stava chiedendo se conosceva per caso la signora Marisa.
“E’ mia moglie” – replicò attonito.
“Bene – disse l’elegante signora – dove la posso trovare?”
“Giù alla spiaggia – disse Attilio – scusi, perché la cerca?”
“Mi hanno detto che dipinge molto bene, soprattutto acquarelli di marine” – rispose la signora
in chiffon.
“Solo acquarelli di marine” – scappò di dire ad Attilio – si è specializzata in quelli – tentò di
rimediare bonario - ma entri la prego, i suoi quadri sono tutti qua dentro.”
La signora sembrò apprezzare il fresco all’interno del ristorante, ma ancor di più sembrò apprezzare
quei capolavori acquosi sparsi ovunque. Le davano un senso di pace, diceva, le ricordavano
il padre buonanima e anche le vacanze al mare coi suoi e poi la facevano stare
bene. Ne aveva intravisto uno, per caso, in una piccola foto a corredo di un articoletto su di
una rivista di viaggi scritto in occasione dell’apertura di quel ristorantino nell’isoletta vattelapesca
e da allora aveva deciso che lì sarebbe andata e se avesse potuto li avrebbe comperati
tutti.
E così fu, poi pranzò e se andò con l’ultimo traghetto. I quadri gliel’avrebbero spediti di là ad
un mese, il tempo di riempire le pareti con altre marine, perché tutta quella gente che ora
arrivava dal continente non poteva mica mangiare in una sala spoglia e poi, a guardarli bene,
quegli acquarelli erano niente male...
…
Puoi leggere sul nostro sito, www.danaelibri.it, i racconti classificati
al secondo e al terzo posto in questa edizione:
“LA COLPA” - di Salvina Alba
“L’UOMO CON LA BOMBETTA” - di Carlo Battaglini
DM 9

Intervista a SILVIA TREVES di Maurizio J. Bruno
In Italia le riviste letterarie in circolazione non sono
certamente poche. Molte, però, hanno un ciclo di vita
molto breve: nascono, si sviluppano e muoiono nel
giro di pochi anni, all’interno di un panorama che,
proprio per questo, risulta sempre vivace e dinamico.
Spesso poi, proprio in seguito a questa eccessiva
vitalità (o mortalità a seconda del punto di vista da
cui la si guarda) molte riviste non riescono a caratterizzarsi
per una precisa linea editoriale e per un obiettivo
chiaro ed evidente, tanto che, quando spariscono,
sono in pochi a sentire la loro mancanza.
LN LibriNuovi, attiva in forme diverse fin dal 1987,
sfugge ad entrambe queste affermazioni, avendo
portato avanti per oltre vent’anni in modo chiaro e
deciso la sua campagna in sostegno della cultura
libera e indipendente.
Era inevitabile, dunque, che i
percorsi di LN e di DANAE
dovessero intersecarsi da
qualche parte, e così l’incrocio
delle nostre strade è
avvenuta in questo numero
di DM, nel quale abbiamo
l’opportunità di porre qualche
domanda a Silvia Treves,
coordinatore editoriale
di LN.
D. Ciao Silvia. Vorrei iniziare questa intervista con
una domanda a bruciapelo: per emergere nel mondo
dei Libri, quanto conta per uno scrittore italiano il
talento?
R. Domanda legittima alla quale riuscirò a dare soltanto
una risposta generale. Intanto bisognerebbe
accordarci sul termine talento: è garanzia di talento
“imbroccare” un libro? Scrivere cioè in maniera piacevole,
magari brillante, trattando un tema che “tira”?
Decenni fa, prima di definire un autore “scrittore di
talento” si aspettava almeno il secondo, il terzo libro.
Oggi al primo libro pubblicato già si parla di nuova
promessa, e questo alla fine condiziona l’esordiente,
giovane o meno che sia: il secondo libro dovrà essere
una conferma del talento o una conferma di vendibilità?
Potrà l’autore trattare un nuovo argomento utilizzando
mezzi stilistici differenti o non potrà azzardare
esperimenti? E quanto dovrà metterci, l’ex esordiente
a sfornarlo? Perché il mercato non aspetta, e certi
generi non tirano, quindi è inutile praticarli. Il merca-
10 DM
to condiziona le scelte dell’editoria a monte. Aggiungi
che oggi gli esordienti in cerca di editore sono più
numerosi di un tempo e che, quindi, quelli di talento
avranno meno visibilità e ne consegue che l’autore di
talento avrà maggiori difficoltà ad essere letto e
scelto, a meno che non abbia qualche corsia preferenziale
per giungere sul tavolo dell’editore giusto. A
parità di talento è più facile, molto più facile, essere
scelti se si proviene già dall’ambiente editoriale, non
si tratta di bieche raccomandazioni ma semplicemente
di opportunità: se sono giornalista o editor o sceneggiatore
saprò muovermi con maggiore disinvoltura
e conoscerò almeno un po' le regole dell'ambiente.
In ogni caso, il talento andrebbe coltivato, dall’editore
e dall’autore, non bruciato nella fretta di produrre.
D. D’accordo, quello dei libri è un settore che, come
tanti altri, deve rispondere alle dure leggi del mercato.
Ma tu pensi davvero che il pubblico italiano preferisca
solo le esternazioni di comici e tronisti e non sia
più in grado di apprezzare le buone letture? E non
parlo solo della letteratura con la “L” maiuscola, ma
anche di un buon thriller, di un bel libro d’avventura,
di una storia ben raccontata… Anche se chi l’ha scritta
non è “l’esordiente” Faletti o l’affermato Baricco…
R. “Pubblico” non è il termine giusto, temo. Il pubblico
assiste, viene raggiunto da chi produce film e
spettacoli televisivi. Il lettore invece esercita una
scelta, sceglie percorsi individuali, è difficile da prevedere.
I lettori italiani sicuramente preferiscono le
buone letture, una storia ben raccontata, come dici
tu. La firma può indurre curiosità (forse è il caso del
primo Faletti) o essere una garanzia, se il lettore già
la conosce e ha apprezzato gli altri libri. Naturalmente
anche i lettori sono influenzati da mode, perché
anche loro sono un po’ consumatori, ma meno, direi,
di un pubblico generalista. Il fatto è che chi compra i
“libri” dei comici (e nota che il fenomeno è già meno
accentuato che negli anni scorsi) non cerca un libro,
ma un prodotto satellite di uno spettacolo televisivo,
con le battute che già ha ascoltato in TV o a teatro.
In questo senso il libro dei comici può essere acquistato
da non-lettori che poi per tutto l’anno non apriranno
più libri o, ma meno, da lettori che in quel caso
sanno di non acquistare un vero libro. Posso acquistare
volumi di cucina, magari indotto da trasmissioni
televisive, ma in questo caso compro un manuale,
non un libro.
L’arte di Khem
di Stefano Santarsiere
Edizioni Pendragon
Romanzo Fantasy
135 pagine
Euro: 13.00
ISBN: 88-8342-326-7
Il ricco Vidiani rievoca per il misterioso
Bourbault una storia accaduta vent'anni
prima in un paesino assolato del sud Italia,
quando, con un gruppo di amici, si
imbatté nell'inquietante Egidio Fulcanelli e
nel suo aiutante Olaf.
Lo scoprire i motivi della presenza della
“strana coppia”, nell’altrimenti pigra e
noiosa quotidianità di paesino, occuperà le
energie del giovane Vidiani e dei suoi amici
fino alla scoperta degli esperimenti di Fulcanelli, che si rivela infine un alchimista
benefattore alla ricerca di pietre dai misteriosi poteri. Pietre sepolte, fisicamente
e nella memoria dell’umanità, tra i ruderi di un castello che sorge su di
una collinetta fuori dal paese. La ricerca delle pietre li porterà nei sotterranei del
castello, costruito da una civiltà scomparsa e dimenticata da tempo immemorabile,
che però ha ben protetto i suoi segreti. I forestieri, bersaglio dell’ostilità dei
paesani e timorosi di incontrare un misterioso persecutore, decideranno poi di
partire per migliori lidi, lasciando però un prezioso regalo al protagonista; regalo
che consentirà a Vidiani di divenire ricco e generoso pur facendo nascere in lui
per sempre il rimpianto per quei momenti irripetibili e per quegli amici ormai persi
di vista.
L'arte di Khem è un romanzo di avventura e di formazione, scritto con uno stile
agile, scorrevole, ed è una lettura godibile, che non ha nulla da invidiare a tanti,
troppo celebrati ed elefantiaci best-sellers.
Recensione a cura della Redazione di DANAE
Stefano Santarsiere, nato nel 1974 in un piccolo paese della provincia di Potenza,
ha viaggiato e letto molto. Ama soprattutto la letteratura fantastica. Ha
collaborato con i periodici «La Civetta» e «Il Segno», e con il quotidiano «Il corriere
del Giorno».
DM 31

Quando si parla di Visigoti, subito si pensa ad
Alarico, che guidò i suoi guerrieri contro il grande
gigante ormai agonizzante, l'Impero Romano
d'Occidente, saccheggiò Roma, nel 410, per spingersi
successivamente verso sud. Colto da morte
improvvisa, la leggenda racconta che Alarico sia stato sepolto nel letto del fiume
Basento, provvisoriamente deviato per scavare la tomba del re. I Visigoti risaliranno poi
verso nord, sotto la guida del fratello e successore di Alarico, quell'Ataulfo marito di
Galla Placidia che riuscì dapprima ad assoggettare l'Aquitania e successivamente la
penisola iberica. Qui, i Visigoti si stabilirono nel VI e VII secolo, fondando un regno
rimasto stabile fino all'impetuosa avanzata degli Arabi, che giunsero a Poitiers, ove
furono fermati nel 732 da Carlo Martello. La ricerca di Luca Montecchio, rigorosamente
documentata, eppure scritta in una lingua piana e scorrevole, è ricca di note preziose
per gli specialisti e corredata da una cospicua bibliografia, e si propone di far luce
proprio sul periodo della dominazione visigota in Spagna e sulle ragioni che, nel 589,
mossero Recaredo a convertirsi al cattolicesimo, spingendo alla conversione anche i
sudditi, favorendo così la fusione delle due etnie principali, l'ispano-romana e la
visigota. La diffusione del cattolicesimo fu di stimolo ad una vasta fioritura di scuole
monastiche e vescovili, che contribuirono a conservare e a trasmettere l'eredità
culturale del mondo classico, riuscendo in molti casi a difendere perfino dall'invasione
araba un inestimabile patrimonio di manoscritti. Dopo aver illustrato gli aspetti religiosi,
culturali e giuridici del regno, l'Autore indaga la società visigota, le divisioni interne, i
rapporti con la consistente minoranza ebraica iberica e con il regno ostrogoto di
Teodorico, contribuendo alla conoscenza di un popolo e di un periodo che spesso, con
troppa superficialità, ci limitiamo a definire "barbari".
Recensione di Piera Rossotti Pogliano
Luca Montecchio è studioso della tarda antichità e del medioevo, ed ha condotto le
sue ricerche presso le università di Roma, Bordeaux e Macerata. Autore di numerosi
articoli su riviste specializzate e in Atti di convegni, ha pubblicato con Claudia Costaurta
Vita e opera di frate Antonio Bruni da Firenze (Roma, 2002), in cui analizza la
condizione dei frati predicatori a cavallo del secolo XVI.
30 DM
I Visigoti
e la rinascita culturale del secolo VII
di Luca Montecchio
Edizioni Graphe.it
Saggio
136 pagine
Euro: 12.00
ISBN: 88-89840-06-4
D. La vostra rivista opera, in forme diverse, dal 1987.
Ci racconti come si è evoluta negli anni, e come si è
modificato nel frattempo il mondo dei Libri in Italia,
visto dal vostro punto d’osservazione privilegiato? Nel
1987 il fenomeno delle pubblicazioni col contributo
dell’autore era già così diffuso?
R. LN-LibriNuovi è attualmente una rivista trimestrale
di recensioni e attualità librarie, prodotta in forma
cartacea e on line. Ma LN è nata (il numero 1 della
vecchia serie, ovviamente introvabile, è del Natale
1987) come bollettino per soci di una cooperativa
libraria editrice, la C.S. libri di Torino, che continua a
essere il nostro editore. Allora aveva tutti i pregi e i
difetti di un bollettino o, se preferisci, di una fanzine:
“cattiveria”, partigianeria e produzione in economia. Le
recensioni ospitate dalla vecchia serie erano quasi
sempre brevi, e parte del nostro piacere di scriverle
era riuscire a dare in poche righe giudizi motivati,
stroncature comprese. Alcuni dei nostri abbonati ancora
ricordano gli esordi di LN con una certa nostalgia.
A distinguerlo da altre riviste erano tre caratteristiche
che si sono mantenute nel tempo: l’essere curato da
una redazione di lettori insoddisfatti del modo in cui
altre riviste simili recensivano i libri (in sintesi: troppo
paludate o troppo prone alle indicazioni dei grandi
editori); la formazione scientifica e non umanistica
della maggior parte dei redattori (che spiega, ad
esempio le rubriche dedicate alla scienza e, almeno in
parte la passione per generi come la fantascienza, il
gotico e l’horror); il fatto di considerare l’oggetto libro
non soltanto come veicolo di parole e concetti ma
come prodotto soggetto a scelte economiche, mode,
influenze pubblicitarie ecc.
Dopo qualche anno di rodaggio i collaboratori
“dilettanti” di LN cominciarono a specializzarsi, portando
sulla rivista non solo i loro gusti e disgusti ma anche
le loro competenze professionali (ad esempio le
competenze librarie ed editoriali di alcuni di noi): le
pagine ospitarono rubriche, articoli di fondo, qualche
volta un po’ di narrativa… Le recensioni divennero più
lunghe e approfondite. La misura del bollettino/
fanzine, del mostro di belle speranze, ci stava stretta.
Dal dicembre 1996, nell’imminenza del decimo anno e
dopo 36 numeri “amatoriali”, LN divenne una testata
indipendente, con copertina a colori, curata dal Nautilus,
associazione culturale costituita da soci, lettori
della rivista, amici e fiancheggiatori che detiene tuttora
la proprietà della testata. Del vecchio LN, il trimestrale
attuale ha mantenuto la scelta di non ospitare pubblicità
né recensioni a pagamento o su invito (degli autori,
delle case editrici) e vive esclusivamente di abbonamenti
e vendite in libreria.
Per fare il grande salto, oltre che di un modesto capitale,
di coraggio/incoscienza e di un editore, avevamo
bisogno di un giornalista disposto a fare il direttore
editoriale. Victoria Franzinetti, socia della CS da sempre,
pur svolgendo tutt’altra professione, ha accettato.
Da allora LN ha mutato pelle alcune volte: cambia-
menti di grafica, rivoluzione
nelle rubriche, avvicendamenti
nella redazione, acquisto
di altri collaboratori.
Qualche anno fa abbiamo
doppiato la boa dei trenta
numeri nel nuovo formato; a
dicembre 2007 compiremo
vent’anni. Non c’è male per
una piccola fanzine.
Ciò che mi piace particolarmente
di LN è il gusto per la
contaminazione, che condivido
con numerosi redattori e collaboratori; la rivista
dedica spazio a libri di tutti i tipi, dal ponderoso saggio
storico al libro di storia della matematica, alla narrativa
d’avventura, alla raccolta di poesie, ma se sfogli un
numero qualsiasi incontrerai spesso opere di confine
fra letteratura “alta” e generi, fra saggio e narrazione,
fra prosa e poesia, libri che esplorano le possibilità
della lingua e che sappiano sorprendere il lettore.
Accanto a LN e con il contributo e la cura dei membri
della redazione e/o di collaboratori sono nati altri due
progetti:
Fata Morgana, un progetto editoriale annuale giunto
quest’anno al numero 11 che raccoglie ogni anno
racconti a tema, accostando scritti di autori italiani e
stranieri già noti, pubblicati da editori a distribuzione
nazionale, di autori già pubblicati nelle scorse edizioni
e in altre antologie e di autori esordienti o quasi. Il
titolo del progetto non si riferisce alle fate ma all’omonimo
fenomeno di rifrazione luminosa, il tema cambia
ogni anno e i racconti prescelti devono trattarlo in
maniera inconsueta, con originalità stilistica e attenzione
alle parole.
Alia, un’antologia annuale dedicata alla narrativa fantastica
di tradizione italiana, anglofona e giapponese.
Giunta quest’anno al quinto numero, Alia ha ospitato
autori e disegnatori anche molto noti nei loro paesi,
interessati ad accostare tradizioni narrative e culturali
molto differenti.
D. Se ci sono, quali sono, secondo te, le grandi case
editrici italiane che offrono un reale spazio di emersione
agli autori esordienti italiani?
R. Ahimé, temo che autori esordienti italiani e grandi
case editrici di norma si incontrino soltanto tangenzialmente.
Una delle figure chiave dell’editoria è quella
dell’editor, che però oggi mi pare stia restringendo il
proprio campo d’intervento. Prima, case editrici come
Einaudi avevano numerosi lettori incaricati di leggere i
manoscritti inviati. Ma una squadra di lettori costa, se
la possono permettere soltanto grandi editori e la
tendenza è quella di abbattere i costi. In ogni caso è
molto difficile (ma non impossibile, certo) che un esordiente
venga subito pubblicato da una grande casa
editrice. A meno che, naturalmente, non appartenga al
circuito “culturale” o dello spettacolo, con un percorso
DM 11

professionale di un certo tipo alle spalle. So di esordienti
dirottati da editor di grandi case editrici verso
editori più piccoli e/o più orientati verso un certo
tipo di produzione. Personalmente abbandonerei
l’immagine romantica dell’artista che, a dispetto di
tutto, viene riconosciuto dal grande editor. Cose di
questo genere possono accadere, ma uno scrittore
di talento come Antonio Moresco è stato pubblicato
dopo anni di rifiuti da parte di case editrici. E credo
che il problema non fosse l’ottusità degli editor ma
piuttosto un giudizio di scarsa vendibilità dovuta,
nel caso di Moresco, a uno stile peculiare e a una
scrittura molto densa e originale.
D. Accanto ad una grossa fetta di italiani che non
leggono più neppure un libro l’anno, resiste ancora
una consistente minoranza di nostri concittadini che
legge oltre 50 libri l’anno. Secondo te, in base a
quali criteri uno di questi accaniti lettori sceglie il
prossimo libro da leggere? In altre parole, come si
può spingere un lettore abituale a prendere in considerazione
anche volumi scritti da autori non ancora
famosi e pubblicati da piccole case editrici?
R. Altra domanda difficile. Considerato che in Italia
si legge poco, il mercato è in gran parte sostenuto
da un’esigua fetta di grandi lettori che acquista
molti titoli ogni anno. Sono persone che seguono
percorsi tutti loro e in gran parte imprevedibili,
possono acquistare soprattutto classici, o anche
andare a ingrossare le file degli acquirenti di un best
seller, comprare cinque romanzi di seguito di un
autore e poi ignorare completamente il sesto. Casi
di autori che fanno flop dopo tre o quattro libri
venduti molto bene sono così rari. A rendere difficili
le previsioni si aggiunge la “confusione” dovuta ai
troppi titoli pubblicati ogni anno e la difficoltà di
incontrare un certo libro prima che scompaia dagli
scaffali. I libri sono oggetti magnificamente superflui,
non cartoni di latte che ogni famiglia acquisterebbe
comunque scegliendo una marca o l’altra per
motivi di pubblicità o di visibilità sugli scaffali. Per
esperienza personale e per quanto vedo, credo che i
principali criteri in base ai quali i grandi lettori scelgono
siano: la fiducia verso un certo autore e/o
editore di qualità, i consigli di altri lettori, recensioni
favorevoli di fonte non “sospetta” e i consigli di un
libraio di fiducia. Alcuni di questi criteri tagliano fuori
esordienti e autori non ancora famosi, le recensioni
favorevoli e i consigli di lettori e librai no, però questi
tre elementi presuppongono una buona distribuzione.
D. L’esterofilia è un altro dei fattori che, a mio avviso,
bloccano la diffusione dei libri di autori esordienti
in Italia. Secondo te, un’ipotetica nostrana Patrizia
Buongrano, autrice di bei polizieschi che abbiano
per protagonista il medico legale Carlotta Sandalet-
12 DM
to, riuscirebbe a bissare il successo di Patricia Cornwell
e del suo coroner Key Scarpetta?
R. Forse l’esterofilia degli italiani è un po’ sopravvalutata.
La diffidenza per gli autori italiani non è così
determinante, anche se il lettore vorrebbe avere la
ragionevole certezza che un libro sia stato pubblicato
perché meritevole di essere letto e non perché
l’autore è ben introdotto nell’ambiente. Invece di
cercare le ragioni per cui si scarta un italiano, io
cercherei quelle che spingono a scegliere autori non
italiani. Per esempio il fatto che sul libro straniero
del quale l’editore acquista i diritti sia già stata fatta,
all’estero, una selezione a monte da un’agenzia
editoriale (la figura dell’agente in Italia è ancora
poco presente) e dall’editore di una casa editrice; in
sostanza un libro già pubblicato all’estero è almeno
più professionale. Naturalmente il problema della
traduzione non è marginale. Tornando alla Patrizia
che menzionavi, le difficoltà sono quelle che puoi
immaginare: l’editore può semplicemente decidere
di non rischiare i propri soldi (anche se oggi, in
realtà, in Italia si pubblicano molti autori italiani) o
dare la preferenza a pochi autori italiani sicuri, o
affidarsi a scuole di scrittura di buon nome che
promuovono i propri ex-studenti ma hanno quote di
iscrizioni piuttosto elevate.
D. Quanto ha inciso in vent’anni di attività la vostra
rivista nel panorama editoriale italiano? Ci sono
autori che hanno “sfondato” grazie al vostro sostegno,
o libri che le vostre critiche negative hanno
“affossato” ?
R. Mi è impossibile rispondere. Siamo ovviamente
felici che autori che abbiamo a suo tempo recensito,
consigliato e promosso abbiano finito con diventare
noti e apprezzati, ma non possiamo onestamente
vantare qualche merito in proposito.
Comunque ritengo che promuovere o affossare non
sia compito nostro, di una rivista dedicata ai libri. Le
riviste servono a informare, a consigliare, a dare
pareri motivati, ad accostare libri e generi diversi, a
suggerire ai lettori che, oltre a ciò che normalmente
scelgono, esiste altro, altri generi, altri autori ecc.
D. Guardiamoci negli occhi: che possibilità ha invece
DANAE di modificare, sia
pure di poco, il flusso
della storia del libro in
Italia?
R. Guardandoci negli
occhi, io sinceramente
auguro a voi e a noi che
possiate incidere: questo
significherebbe che vi è
posto per “imprese” (uso
“impresa” nel senso di
attività commerciale ma
soprattutto di attività
Trionfi di luce
di Viola Di Muzio
Tabula Fati
Poesia
158 pagine
Euro: 8.00
ISBN: 88-7475-042-0
Una raccolta di poesie profondamente sofferte,
vissute, in cui ogni parola si carica della forza di
un’evocazione: i versi irregolari e franti si accompagnano
a termini più alti e tradizionali, come se la
loro elaborazione seguisse il ritmo di un vivere
spontaneo rielaborato attraverso un dialogo compiuto
dall’autrice con se stessa o con gli affetti a lei più cari. Per quanto i temi più
presenti in questi versi siano profondamente personali e, verrebbe da dire, intimi,
Viola Di Muzio riesce a trattarli allo stesso tempo con delicatezza e intensità, invitandoci
a seguire silenziosamente i suoi ricordi, i profumi della campagna abruzzese, i
sogni infranti e ormai lontani di una bambina che ancora rimane sospesa tra la dolce
speranza dell’infanzia e la malinconica disillusione dell’età adulta. Le situazioni presentate
hanno spesso il sapore conosciuto del quotidiano, sono anche nostre e, tuttavia,
possiedono la sfumatura della lontananza, come se appartenessero a un sogno
o fossero per sempre perdute. In questo percorso di crescita, in cui la continuità
biografica fa da contraltare all’alternarsi delle emozioni, tutto si fa suono, diventa
leggero e vago, come se il dialogo interiore assumesse i risvolti metafisici di una
comunione primitiva con la natura, di un incontro continuo e comunicativo con chi
non c’è più, sia che si tratti della madre morta o di un amore lontano: l’interiorizzazione
delle emozioni è così forte da renderle palpabili nella loro indefinitezza, come
preziose compagne di viaggio in un’esistenza dolorosa ma illuminata dall’interno da
un “trionfo di luce” che non sembra di questo mondo.
Recensione di Rachele Bofondi
Viola Di Muzio è nata a Chieti, ma vive a Pescara. Vincitrice di numerosi premi
letterari, ha pubblicato tre sillogi poetiche: Amare l'amore (Solfanelli, 1994), Nostalgie
(Europa, 1996) e Sinfonia di sogni (Tabula fati, 2000).
DM 29

Il romanzo epistolare è una forma letteraria raffinata e
difficile, che gioca sui piani temporali: il presente del foglio
che si legge, il passato di quando è stato scritto, il futuro
della risposta. In mezzo, tutta la complessità della storia
quotidiana dei personaggi e della Storia più grande che
gravita loro intorno, dei punti di vista individuali e delle
circostanze più o meno determinanti, degli ambienti e degli
stati d'animo, della situazione affettiva, del benessere fisico
o economico dei corrispondenti, della loro maggiore o minore confidenza con carta e penna,
della loro propensione al pettegolezzo. Alla base della scelta, il patto che l'autrice stringe con i
suoi lettori: quello di lasciarli entrare senza influenzarli nella vicenda che le lettere stesse
costruiscono, come se, davvero, egli non fosse che l'editore di quelle lettere, semplicemente
raccolte e giustapposte, ma vere, spontanee, unicamente condizionate dalle convenzioni
sociali e dalle regole che la scrittura epistolare comporta. Toccherà quindi ai lettori
addentrarsi nella storia apparentemente non costruita, ritrovare i diversi punti di vista,
imparare a riconoscere la voce di ciascun personaggio.
Il ventre pieno di farfalle è un romanzo epistolare tutto al femminile, che si intreccia negli
anni 1859-1861, tra una Francia scintillante di feste e divertimenti in un effimero Secondo
Impero ed un'Italia ancora spezzettata in realtà diverse e poco conciliabili: un Regno di
Savoia sostanzialmente conservatore, che pure con fatica e con una certa diffidenza si apre
alla possibilità di cambiamento e di unione nazionale, una Roma papalina dove la grandezza
del passato sta ormai soltanto nelle vecchie pietre, una Napoli sudicia e bellissima come i suoi
lazzari nudi, una Sicilia lontana, "terra bruciata in mezzo al mare", profumata di salmastro e di
mandorlo in fiore, dove va a combattere un generale pazzo in camicia rossa.
E il lettore, a poco a poco, entra nel gioco, si lascia prendere dall'intreccio delle storie, getta
lo sguardo su un passato che è lontano, ma non troppo, e che gli serve per capire come
siamo oggi e perché siamo così, viene preso per mano e portato davanti allo specchio della
toilette di una dama, ad annusare le bottigliette di essenze di fiori con cui si profuma o i
vasetti di crema con cui si massaggia il viso la sera, o anche a respirare l'aria pesante di
effluvi corporei e di tisana tiepida nella camera di una vecchia signora malata e magari,
chissà, ad intravedere anche il pitale sotto il letto.
Certo, un modo insolito di avvicinarsi al passato, in punta di piedi, attraverso gli occhi parziali
dei personaggi, come sono parziali i nostri occhi nel guardare la nostra propria storia
quotidiana e la grande Storia in cui siamo immersi.
28 DM
Il ventre pieno di farfalle
di Piera Rossotti Pogliano
Edizioni Robin
Romanzo Storico Epistolare
360 pagine
Euro: 14,00
ISBN: 88-7371-202-
Recensione a cura di Alberto Asero
collettiva coraggiosa) alternative al grande circuito,
per piccoli editori portatori di novità, per autori
e libri di confine. Per quanto ho detto finora, temo
che lo spazio possibile non sia molto ampio, ma
anche imprese come LN o come la CS libri lavorano
in quello spazio e negare le vostre possibilità
equivale a negare le nostre e quelle di autori ed
editori in cui crediamo.
D. Nell’ultimo numero di LN ci avete
“vivisezionato” con una vostra intervista al peperoncino:
che idea ti sei fatta, alla fine, di noi e
della nostra iniziativa? Abbiamo passato il vostro
esame?
R. Hai ragione, il nostro redattore è stato davvero
micidiale, ma Giulio Artusi ha avuto lunghe frequentazioni
con i librai e ritiene che autori, lettori
e tutti coloro che vogliano occuparsi di libri debbano
conoscere molto bene come viene «fatto» e
venduto un libro. Personalmente vi ho promossi,
almeno per quanto riguarda l’entusiasmo, l’impegno,
la determinazione a mettere a punto ogni
possibilità.
D. Di solito, in conclusione delle nostre interviste,
lasciamo all’intervistato la possibilità di dare qualche
consiglio personale agli autori esordienti, che
in genere sono ben presenti tra i nostri lettori. Non
vogliamo sottrarci a questa tradizione, ma stavolta
vorremmo approfittare dell’occasione per chiederti
anche qualche consiglio per noi, per la nostra
redazione, per la nostra rivista e per la nostra
iniziativa. Coraggio, spara!
R. Altra domanda – anzi due – difficili, anzi difficilissime.
Per quanto riguarda chi si affaccia adesso
al mondo della scrittura e dell'editoria direi che
esiste un prerequisito che non è "tecnico" ma di
habitus mentale. Si scrive perché esiste la necessità
profonda di farlo e si scrive dopo avere molto
letto. La pubblicazione, la fama, il denaro (ne
circola molto poco, nel settore, sia chiaro, soprattutto
in rapporto ad altri come il cinema) sono
"accidenti" che possono capitare nella vita di un
autore. Ma non sono una necessità ineluttabile né
la conseguenza fatale di un eventuale talento.
Scrivere presuppone la comprensione che tutto è
già stato scritto e sicuramente meglio di come
intendiamo farlo noi. Quindi si tratta di reinventare
il mondo, letteralmente di "scoprire l'acqua calda",
ovvero di concentrare la visione di chi legge su
fatti, persone, eventi che probabilmente conosce
ma che, grazie alle parole di chi scrive, appaiono
nuovi, diversi e stimolanti. In sostanza si tratta di
raccontare il primo mattino del mondo, come se
tutto ciò che è seguito fosse da riscoprire. È questo
il brivido che può dare la scrittura e il motivo
per il quale si perdono giorni, mesi e anni a cercare
“le parole per dirlo”.
Detto questo, la strada
di ognuno per la scrittura
è, entro certi limiti,
unica, come unico è lo
sguardo che vede la
realtà e ne immagina
altre. E quello sguardo
– la visione – deve
essere al centro dell'operazione
di scrivere.
Theodor Sturgeon insegnava
che l’autore deve
avere chiara fino all'ultimo
particolare la scena che sta scrivendo, deve
"vedere" luoghi e personaggi e saper scegliere
quali particolari inserire per rendere vivida la sua
prosa. Se, a nostro giudizio, c'è un elemento che
manca in molti nuovi autori contemporanei è proprio
questa capacità di sviluppare e comunicare la
propria visione. Mancanza che va di pari passo con
una verbosità incontrollata, dialoghi inverosimili e
caratterizzazioni inesistenti. La scrittura è un’attività
artigianale, fatta per metà del lavoro di aggiungere
e per l'altra metà (altrettanto se non più
importante) del lavoro di togliere quanto di inutile
si è via via aggiunto. E, infine, non bisogna avere
fretta nel sottoporre il proprio lavoro a chi possiede
competenze nel settore editoriale ma attendere
con pazienza fino a quando sarà possibile rileggere
il proprio testo con distacco.
Per quanto riguarda il lavoro di DANAE, l'unico
consiglio serio che mi sento di dare è quello di non
perdere di vista neppure per un momento l'evolversi
della situazione del mercato editoriale librario
e di informarne lettori e autori. Profonde trasformazioni
sono in atto – ne è un segnale molto
evidente l’uscita, direttamente in edicola, di un
inedito di Stephen King – trasformazioni che tendono
a emarginare le librerie a favore della grande
distribuzione, delle librerie di catena (Feltrinelli,
FNAC, Mondadori ecc.) e del canale delle edicole.
Questo, insieme alla riproposizione di una “libertà
di sconto” che non punta ad aumentare il numero
di libri venduti ma, nuovamente, a favorire i grandi
gruppi di distribuzione editoriale, può essere il
punto di svolta. La fine delle librerie indipendenti
coincide con la fine dell'editoria di proposta. Senza
la possibilità di diffondere e distribuire nuove
proposte e nuovi autori saremo condannati a
un'editoria satellite di altri media, incastrata nell'inseguimento
dell'ultima moda culturale o pseudoculturale.
Un destino che dovremo cercare tutti insieme di
evitare.
DM 13

UN TUFFO NEL MONDO DEI LIBRI
Intervista a MARCELLO GUARDUCCI
Cosa c’entra Marcello
Guarducci,
tre volte componente
della squadra
olimpica italiana,
per 9 anni
capitano della
nazionale italiana
di nuoto, e detentore
di numerosi
titoli (Campionati
Mondiali, Europei,
Universiadi, Coppe
del Mondo,
Giochi del Mediterraneo)
nei
100m, 200m stile
libero e nella staffetta, con DANAE e col mondo
dei libri? Come leggerete in questa intervista, molto
più di quanto si possa immaginare.
L’incontro di DANAE con il grande atleta italiano è
avvenuto grazie ad una delle autrici del nostro
catalogo, Donatella Decise, che nel suo libro “Una
volta sola” ha intrecciato la vicenda del boicottaggio
delle olimpiadi del 1980 a Mosca, nelle quali il
grande Marcello avrebbe avuto concrete possibilità
di conquistare la medaglia d'oro, con altre storie
vere per dar luogo ad un romanzo godibile ed
affascinante. Ed è stato proprio nel corso di una
delle serate di presentazione del volume distribuito
da DANAE, realizzata all’inizio dell’estate nella
libreria Libri con Gusto di Roma, che abbiamo
avuto l’occasione di entrare in contatto con il nuotatore
olimpico che, con grande disponibilità, ha
accettato di rilasciarci questa intervista in esclusiva!
D: Come sai le nostre interviste vertono sempre
intorno al tema dei Libri, ed in particolare degli
autori esordienti. Cominciamo dunque col capire
quale sia il tuo rapporto con i Libri.
R: Trovo che i libri, e in particolare i buoni libri,
siano lo strumento più sano per arricchire la mente,
così come lo sport lo è per il fisico. Leggo regolarmente
due quotidiani e circa 4-5 libri all’anno, e
devo dire che aiutano a trovare il giusto rilassamento.
D: L’editoria italiana oggi è monopolio dei grandi
14 DM
di Luca Masini
gruppi editoriali i quali, per motivi di marketing,
prediligono autori noti e libri di sicura vendita ad
autori sconosciuti, anche se bravi. Secondo te
questo scenario nei prossimi anni potrà cambiare?
R: Quello che posso dirti è che per la mia esperienza
personale, gli autori esordienti mi hanno spesso
riservato piacevoli sorprese, mentre mi capita sempre
più di frequente di sentirmi deluso dai cosiddetti
“grandi”. Non so, dunque, se lo scenario del
libro in Italia cambierà nei prossimi anni, ma posso
dirvi che me lo auguro di cuore.
D: Diciamolo francamente: in Italia si legge poco.
E’ vero che ci sono alcuni “grandi lettori” che leggono
più di cinquanta libri l’anno, ma le statistiche
ci dicono che un italiano su due non legge neppure
un libro all’anno. Come si spiega, secondo te, questa
scarsa simpatia degli Italiani per i Libri? E chi
ha le maggiori responsabilità di questa situazione?
R: La scuola gioca, o dovrebbe giocare, un ruolo
chiave nell’educazione alla lettura. A mio parere
infatti, non è sufficiente “insegnare” ai ragazzi a
leggere. Bisogna anche trovare il modo di trasferire
in loro l’amore per i libri, il rispetto per il lavoro
degli scrittori, ma soprattutto la capacità di lasciarsi
trasportare dalla lettura, nei mondi e nelle situazioni
creati dagli autori.
D: Per la sua
esperienza, che
rapporto hanno
gli atleti professionisti
con i
Libri?
R: Francamente,
non è facile
trovare atleti
che leggano nei
periodi delle
competizioni. Io
ci sono riuscito
e, anzi, l’ho
trovato utile e
rilassante, ma in
genere è più
facile trovare
qualche atleta con un libro tra le mani nel corso
dei ritiri dove l’atmosfera è più rilassata e sono
maggiori i tempi morti.
Nella coda il veleno
di Pierluigi Felli
Edizioni Pulp
Horror - Noir
104 pagine
Euro: 11,00
ISBN: 88-902597-0-1
Andrea Doria è un detective che ritorna nella
"sua" Latina dopo anni di lontananza. E' un uomo
che convive con i ricordi e che da essi viene
influenzato, non solo nella sua professione ma
anche, e soprattutto, nella sua vita. L'omicidio
con cui si trova coinvolto lo porta a incontrare (e a scontrare) i compagni della
sua gioventù e ci trasporta con lui in una storia infarcita di momenti ironici e
critici nei confronti di una realtà che non è ancora una metropoli, ma neanche più
un paese, una realtà che Felli dimostra di conoscere, e ciò gli permette di darci
qualcosa in più (che bello vedere un autore che sceglie un'ambientazione che
conosce per il suo romanzo!). Latina diventa uno schermo dove si apprezzano, o
si detestano, svariati aspetti della nostra "cultura" (chiamiamola così...) più
recente. Un personaggio contorto, Andrea Doria, e alcuni periodi un po' troppo
tortuosi non fanno che accentuare questa sua peculiarità, e anche amplificano
molti momenti in cui lo stile diventa asciutto, incalzante e molto efficace. Un
Andrea Doria che, forse, un poco beccheggia, ma che non affonda mai.
Da questo romanzo, è tratta la frase che fa tema alla XI edizione del concorso
“Scommessa d’Autore” indetto da DANAE
Recensione di Carlo Battaglini
Pierluigi Felli (Roma, 1965), autore di diversi romanzi, è già noto al pubblico
degli appassionati del pulp per il suo romanzo d'esordio, Un matrimonio
d'interesse (Baldini & Castoldi Dalai, 2003), in cui compare per la prima volta il
detective Andrea Doria. A questo, fanno seguito: Camerata Addio (Novecento
2003), Hotel Guantanamo (Novecento, 2004), L’amor teppista (Novecento 2005),
Caino & Abele (Mondostudio 2006), Nella coda il veleno (Pulp Edizioni, 2006) e
Guarda Che Luna (Pulp Edizioni, 2006), anch'esso presente nel catalogo DANAE.
Felli vive a Piglio, in provincia di Frosinone, con la moglie. Soffre di vampirismo.
DM 27

26 DM
La Casa del Priore
di Maurizio Lanteri & Lilli Luini
Traccediverse
Thriller - Mistery
144 pagine
Euro: 15,00
ISBN: 88-89862-25-4
Che cos'è la "Casa del Priore"? Soltanto un'antica
canonica benedettina trasformata in ristorante
elegante ed esclusivo, o qualcosa di ben diverso, che
cela segreti arcani, le cui radici affondano in un
lontanissimo passato? E cosa c'entra un ristorante
con la campagna contro le vaccinazioni
dell'enigmatico professor Regis?
Maurizio Lanteri, già presente nel catalogo di DANAE con "ICQ - Io ti cerco", si cimenta
ora, a quattro mani con Lilli Luini, in un mistery che si legge d'un fiato, che si snoda a
partire dal lontano 1976 (o, forse, l'azione inizia molto prima...), si svolge tra il 2008 e il
2009 e si conclude (o forse no...) nel 2015. Il protagonista, Ivano Divizia, è un giovane
medico del servizio di Igiene pubblica dell'ASL di Imperia; accanto a lui, la bella Fiorella
e tante altre donne, dalla Bonelli alla Galimberti, dalla Tabbò alla Loredana Pesce. Un
bell'ambiente stimolante, dove "tutti fanno tutto, o niente, a seconda del momento o di
accordi sottobanco". Poi c'è anche Annamaria, sportiva e salutista, segretaria torinese
del professor Regis. Questi alcuni degli ingredienti e dei personaggi di una storia che,
per ovvi motivi, non possiamo riassumere, per non togliere al lettore il piacere della
sorpresa e della scoperta. Possiamo soltanto dire che si tratta di un libro agile e
godibile, leggero da leggere per la presenza dominante delle parti dialogiche, ma anche
un tantino inquietante perché, in fondo, siamo proprio sicuri che i nostri pensieri e i
nostri sogni siano tutti sempre e davvero "nostri"?
Recensione a cura della Redazione di Danae
Maurizio Lanteri è nato ad Albenga (Savona). Vive a Garlenda,
dove esercita la professione di medico pediatra.
Lilli Luini è nata a Varese e vive a Taino. Laureata in sociologia,
lavora nel settore finanziario come controller crediti.
Scrivono insieme dal 2003. La Casa del Priore è il loro primo
romanzo a quattro mani.
D: Le discipline sportive più colte?
R: Senza dubbio la scherma e il basket, dove peraltro
è facile trovare anche tantissimi laureati!
D: Lei ha avuto una vita sportiva e personale molto
ricca. Le è mai venuto in mente di scrivere un libro?
R: Ho appena terminato la stesura di un libro sulle
tecniche del nuoto, che spero uscirà a breve corredato
da un DVD. Ma si tratta ovviamente di un manuale.
Se invece parliamo di narrativa, ho sempre
coltivato il sogno di pubblicare un libro autobiografico
ma non ho ancora avuto modo di metterlo in
pratica. La mia storia sportiva è stata molto travagliata
ed intensa, ci sarebbe tanto materiale su cui
lavorare.
D: Se dovesse scrivere oggi un libro su un aspetto
importante nel mondo dello sport, quale argomento
sceglierebbe?
R: Oggi sto combattendo una dura battaglia contro il
doping, attraverso diverse iniziative, tra le quali un
programma di informazione nelle scuole. Penso sia
un argomento che interessi molto anche il pubblico e
che valga la pena di essere affrontato anche dalla
letteratura.
D: DANAE si occupa di promuovere e distribuire i più
bei libri degli autori esordienti italiani. Tra questi
volumi c’è “Una volta sola” di Donatella Decise.
Una delle storie raccontate dalla Decise nel suo libro
è proprio la sua. Com’è nata questa collaborazione?
R: Donatella è arrivata a me attraverso internet. Mi
ha parlato del suo progetto, e io sono stato ben lieto
di raccontarle la mia storia. È stato un modo per
riportare alla luce fatti che sino ad oggi erano stati
messi ingiustamente a tacere. Ci siamo scambiati più
volte opinioni sullo scritto e alla fine ne è risultato un
bel lavoro. Non a
caso, “Una volta
sola” ha anche vinto
un premio al concorso
“Racconta il tuo
sport”, indetto dall’-
ACSI – CONI.
D: Immagini “Una
volta sola” al cinema…
La sua storia
raccontata a milioni
di italiani. Quale
sarebbe la sua reazione?
R: Ne sarei felicissimo!
Sarebbe tra
l’altro un modo per
combattere la piaga
del doping attraverso
un mezzo di comunicazione
molto potente.
D: Per affermarsi nell’attuale
panorama
editoriale italiano gli
scrittori esordienti
devono superare numerose
difficoltà, e
spesso l’impegno e la
bravura dell’autore
non bastano. Il più
delle volte, tutto è più
semplice se si conoscono
le persone giuste.
E’ così anche per i giovani atleti che intendono
affermarsi nella disciplina del nuoto?
R: Purtroppo lo sport non è più “sano” come un
tempo ma in genere, in questo settore, il problema
è diverso e legato al fatto che i risultati sportivi sono
spesso falsati dall’uso di sostanze illecite che sfuggono
ai controlli. La cosa più triste è che frequentemente
gli atleti, specialmente i più giovani, sono
praticamente costretti ad assumerle. Il mondo dello
sporte sarebbe sicuramente più sano e pulito se si
riuscisse a trovare un modo efficace per attribuire i
meriti soltanto in funzione delle reali capacità di
ognuno e agli effetti dell’allenamento e dell’impegno
di ciascun atleta, senza che questi dati vengano
falsati da elementi di “disturbo” come le sostanze
dopanti. Questo principio basilare vale tanto nello
sport quanto nel difficile mondo dell’editoria, anche
se gli elementi falsanti sono completamente
diversi.
D: Riccardo, il giovanissimo talento che lei allena nel
libro della Decise, è realmente esistito oppure il
personaggio è frutto della fantasia dell’autrice?
R: Riccardo non è un personaggio reale ma è un
simbolo, l’icona della giovane promessa che deve
superare mille difficoltà per esprimere appieno il suo
talento. Esistono tanti atleti che meritano più spazio
e più considerazione. Sta al bravo allenatore scoprire
le loro potenzialità e riuscire ad esaltarle.
D: Ed ora, come nostra abitudine, le lasciamo la
possibilità di salutare i nostri Lettori e di lanciare loro
un messaggio.
Cosa si sente di dirgli?
R:“Cari Lettori e Amici di DANAE , vi auguro di tutto
cuore di ottenere soddisfazioni nella lettura e nello
scrittura, arte nella quale non ci sono confini, come
nello sport.”
DM 15

Il ROMANZO ROSA
Cenerentola... o vera star?
Che cosa vi viene in mente, se citiamo Orgoglio
e pregiudizio, Via col vento, Uccelli di
rovo o Il diario di Bridget Jones? Certamente
che sono dei bestseller, che hanno venduto
milioni di copie. E, se citiamo i nomi di
Barbara Cartland, Georgette Heyer, Danielle
Steel, Jackie Collins o Nora Roberts, penserete
probabilmente, più che a singoli titoli,
al gran numero di opere pubblicate da queste
autrici. La Cartland vanta, ad esempio,
oltre 700 titoli.
Secondo il sito theromancereader.com, che
cita fonti statunitensi come Forbes
Magazine e Psychology Today, ci sono lettrici
di romance che spendono fino a 100 dollari
e leggono fino a 40 libri ogni mese. Il
genere rappresenta il 48.6% delle vendite
totali di libri negli USA. La lettrice media ha
intorno ai 39 anni, lavora, ha un reddito
annuo di oltre 40.000 dollari e il 45% di chi
legge questo genere letterario ha un’istruzione
a livello di college. Last but not least,
le donne che leggono narrativa “rosa” fanno
l’amore con i loro partner il 74% più di frequente
delle donne che non amano questo
genere.
Sono dati e cifre che rispecchiano una realtà,
quella anglosassone, il cui il genere romance
è molto apprezzato e pubblicato, ma
anche la situazione in Italia, pur essendo
molto diversa, è degna di attenzione: Laura
Donnini, direttrice di Harlequin Mondadori,
ha dichiarato in un’intervista a Railibro che
in Italia i romanzi delle dodici serie Harmony,
a cui si aggiungono i “single title” più
i romanzi della collana Red Dress Ink (storie
attuali, spregiudicate, che non sempre si
concludono con un lieto fine di tipo tradizionale
come “e vissero felici e contenti”, ma
in cui l’eroina raggiunge una più profonda
consapevolezza di sé), totalizzano 650 titoli
all’anno, per un giro d’affari di oltre 20 milioni
di euro.
16 DM
di Piera Rossotti Pogliano
Le autrici (sì, quasi tutte donne, anche se
non mancano alcuni rappresentanti del sesso
maschile), sono rigorosamente appartenenti
al mondo anglosassone, ed i loro libri
vengono tradotti e, talvolta, anche adattati
al gusto delle lettrici italiane.
Alle collane Harmony, disponibili nelle edicole,
nelle tabaccherie, nei supermercati e
negli autogrill, dobbiamo aggiungere i Romanzi
Mondadori, sempre con gli stessi
circuiti di distribuzione, in cui sono presenti
con diversi titoli anche autrici italiane come
Mariangela Camocardi (romance storico),
Roberta Ciuffi, Alice Denisi, Maria Masella e
Ornella Albanese; la presenza di scrittrici
anglosassoni è comunque schiacciante, anche
in questo caso, e tra queste troviamo
l’interessante Connie Brockway.
Se, tuttavia, approdiamo in libreria, il panorama
editoriale italiano è relativamente povero:
la mattatrice è Liala, con 81 titoli d’amore
e di passione,
ormai un po’
datata, nei Tascabili
Sonzogno; la
casa editrice pubblica
ancora autrici
anglosassoni
de-gli anni Settanta
e Ottanta, come
Kathleen Woodiwiss
e Jennifer
Wilde. Dobbiamo anche a Sonzogno la pubblicazione
della traduzione italiana de Il
diario di Bridget Jones di Helen Fielding, che
ha fondato il genere chick-lit (“letteratura
per pollastrelle”), richiamandosi apertamente
a Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen
(1813), ma presentandoci un’eroina assai
diversa da quella del classico romanzo rosa,
che è bella, giovane, decisa, orgogliosa,
mentre Bridget è intorno ai 30 anni, grassottella,
ha troppi chili, troppe sigarette e
Sibyllae
Frammenti di una pratica di guarigione
di Sergio Santoni
Errebi Grafiche Ripesi
Saggio
222 pagine
Euro: 18.00
La nostra società ha perso il contatto con i principi
della misura, dell'armonia e dell'unità cosmica che
erano conosciuti ed espressi da molte culture antiche.
L'individuo diviene un numero, alienato, "ammalato".
E' attraverso l'immagine del mito che l'umanità cerca di trovare il senso, l'effervescenza,
la gioia, la sacralità della vita.
Il pellegrino Witan, la voce narrante di questo viaggio conoscitivo-esperenziale, non
è legato a dottrine, ideologie sistemiche, credi religiosi o culti esoterici.
Non cerca dispensatori di verità incrollabili. Ma è attraverso l'arcano sapere delle Sibille,
a ritroso nel tempo, nei luoghi magici della Marca Anconitana, che ci conduce alla
riscoperta dell'antica tradizione autoctona e mediterranea. All'interno della cavea Sibyllarum
- che coincide con la visione metafisica del Mondo delle Madri - Witan, dopo
i necessari preliminari di purificazione dell'acqua e del fuoco, incontra quattro Sibille,
il principio femminile. Le Sacerdotesse, quattro saperi e culture differenti - la ciclicità
della vita - in questo viaggio iniziatico nell'Oltremondo, tra realtà e immaginario, istruiscono
la conoscenza ultima, l'arcano sapere e le pratiche della Soins Santé: il
dono della guarigione sacra.
In questo percorso fuori dal tempo in risonanza con l'immenso serbatoio cosmico,
s'impara a interagire con gli Elementi, l'energia guaritrice delle mani, la Praxis, l'allineamento
dei centri Sorgente del corpo e la purificazione eterica delle tredici "porte".
Tutto è narrato con semplicità e umiltà.
E' un dirigersi verso "porte" da varcare, oltrepassare... sino al Risveglio.
Recensione di Ezia Caredda
Sergio Santoni è autore di diversi testi, tra cui OloShiatsu, un manuale di tecniche
Shiatsu, La Conoscenza Esperienziale (in collaborazione con Paolo Minio), La Via dinamica
dello Zen Shiatsu e Il sistema CranioSacrale.Con Sybillae, l'Autore cambia prospettiva,
e va alla ricerca degli antichi retaggi autoctoni e mediterranei.
DM 25

24 DM
Nolendo
Racconti in grigio e nero
di Giovanni Monti
Tabula Fati
Racconti noir & horror
180 pagine
Euro: 8.00
ISBN: 88-7475-008-0
Sorprendente questa raccolta di brevi racconti noir.
A partire dal formato: piccolo, tascabile che porta
quasi istintivamente a sottovalutarne il contenuto.
Solo dopo si comprende appieno la scelta del
formato, legata a storie da raccontare in fretta, da assorbire avidamente una dopo
l’altra, quasi morbosamente, per tracciare i limiti dell’umano e lasciare solo alla fine
un momento di possibile riflessione. Ogni racconto è scandito da una sua logica
temporale ben delineata e predisposta per l’inevitabile catarsi finale, come una
bomba: con un innesco, un pretesto qualsiasi, ritagli di vita; un timer, minuti, giorni,
attimi che scorrono inesorabili; e un finale deflagrante, che si abbatte come una
mannaia, secco, breve, definitivo. A tutto ciò contribuisce in modo perfetto lo stile
scelto dall’autore: la prosa è scarna, i periodi brevi, talora brevissimi. Non c’è spazio
per riflessioni o divagazioni; non c’è modo che il pensiero se ne sfugga via dalla
vicenda che attanaglia, opprime, trascina nel suo vortice fino alla fine. Le storie ci
presentano fotogrammi di vite grigie, banali, nelle quali si coglie tuttavia un elemento
disturbante che finirà per condannare i personaggi. Il grigio che vira nel nero. La
banalità destabilizzata che finisce in tragedia. Un elemento accessorio ma che
connota e rende ancor più credibili i personaggi è la sicilianità che pervade i racconti
in questione: in tutto questo non c’è nulla di pedante o di folcloristico, solo il ritratto
fedele di un vivere e di un sentire la propria terra, in modo umorale e con immagini,
aromi, rumori che arrivano dritti al cervello e che ricostruiscono in piccoli dettagli un
intero mondo. Ci sa fare Monti con le parole. E’ un poeta, non c’è da stupirsene. Non
una di più, non una di meno. Qualcuno lo accosterebbe agli autori minimalisti
d’oltreoceano. Ma c’è proprio bisogno di etichettare ogni cosa? Ci basta godere di
queste storie, piccole gemme nascoste, sperando che non rimangano uniche.
Recensione di Mauro Casaroli
Giovanni Monti è nato a Palermo. Formatosi alla Scuola dell'Ermetismo Italiano, ha
esordito in poesia nel 1962. Ha pubblicato molte opere, tra cui, di poesia, Croce e
noce (2001), Giro di boa (2002) e, per la narrativa, Novilunio (1999) e La luna e il
cavaliere (2001).
troppi bicchierini di
liquore al suo attivo, è
confusa e pasticciona.
La casa editrice Salani,
che ha avuto il merito,
in passato, di far conoscere
al pubblico italiano
i feuilleton di Carolina
Invernizio e i romanzi
di Delly
(pseudonimo di due fratelli francesi, Jeanne-Marie
e Frédéric Petitjean de la Rosière,
autori, nella prima metà del Novecento, di
un centinaio di romanzi d'amore tradotti in
varie lingue e venduti in milioni di copie),
pubblica oggi nella collana Femminili, accanto
a varie autrici anglosassoni, i romanzi
della torinese Stefania Bertola, che aggiunge
al rosa un tocco di comicità.
La Casa Editrice Nord, che ha pubblicato in
passato due titoli di Karen Robards, ha
interrotto dopo il sesto titolo la collana
Romantica Nord. Meglio con Sperling &
Kupfer, che ha pubblicato il romance storico
di Johanna Lindsey, numerosi titoli di
Barbara Bradford Taylor e Belva Plain e
ben 92 titoli della scrittrice Danielle Steel,
oggi una delle autrici più popolari al mondo.
Non tutte le scrittrici famose nel mondo
anglosassone, tuttavia, incontrano ugual
fortuna in Italia: Nora Roberts, autrice di
ben 160 libri, molti dei quali bestseller, è
presente in Italia con sette titoli ormai introvabili
pubblicati da Harlequin Mondadori
e con Il mistero del lago, pubblicato da
Fanucci.
Più attenta alle nuove autrici, purtroppo
sempre anglosassoni, la Mondadori, che ha
pubblicato i libri ambientati in Cornovaglia
di Rosamunde Pilcher (Ritorno a casa, Settembre,
ecc.) Sex and the City di Candace
Bushnell (altri titoli di questa autrice si
trovano da Piemme), e Sophie Kinsella (I
love shopping e gli altri titoli della serie, ed
inoltre Sai tenere un segreto? e La regina
della casa, libri deliziosi nella loro semplicità).
Se facciamo il paragone con il mondo anglosassone,
pur fatte le debite proporzioni,
il panorama del rosa italiano appare effettivamente
striminzito: alle già citate
“capostipiti” come Invernizio e Liala, possiamo
aggiungere i nomi di Luciana Peverelli,
considerata un’anti-Liala, con le sue
eroine un po’ ribelli e trasgressive e, in
tempi più recenti, possiamo citare i nomi di
Maria Venturi e Sveva Casati Modignani
(pseudonimo di una coppia, Nullo Cantaroni
e Bice Cairati), e quello di Angela P.
Miller, pseudonimo di Sergio Grea (edito
da Frassinelli).
Eppure, un pubblico prevalentemente femminile,
“affamato” di storie esiste, come ci
dimostra la diffusione di libri Harmony (che
comperiamo in tante, magari nell’edicola
lontano da casa, dove non ci conoscono, o
al supermercato, perché ci vergogniamo
un po’ di questa lettura considerata “di
serie B”). Cerchiamo e leggiamo questi libri
perché vogliamo riconoscerci nelle protagoniste,
perché cerchiamo una chiave per
comprendere un po’ di più noi stesse, o
perché vogliamo evadere e sognare, leggere
una storia che, lo
sappiamo fin dall’inizio,
attraverso
ostacoli e vicissitudini
ci condurrà ad
un gratificante lieto
fine, fornendoci una
specie di ricetta
della felicità.
Se poi il libro è anche
scritto bene,
che male c’è?
DANAE seleziona
storie “rosa”. Se avete
voglia di scriverne,
potete contattare
Piera Rossotti su:
danae-lettura@iol.it
per saperne di più.
L’amore addosso
di Loriana Lana
Proposte Editoriali
Romanzo Rosa
152 pagine
10,00 euro
ISNB: 88-87431-41-8
in Catalogo DANAE
DM 17

7° Puntata
Impariamo a valutare una proposta di pubblicazione
Prima di firmare un contratto di pubblicazione,
sono mille le cose da guardare,
perché la cosa peggiore che possa
capitare ad un Autore Esordiente
non è rimanere inedito, ma pubblicare
male!
È per questo che, in questa puntata
della nostra rubrica, cercheremo di
darvi alcuni preziosi consigli da tenere
bene a mente prima di firmare qualsiasi
contratto di pubblicazione, perché vi
daranno tutti gli strumenti per giudicare
in completa autonomia se la proposta
di contratto che avete ricevuto è
una buona proposta o meno.
Diritti & Doveri
In Italia esistono più di millecinquecento
Case Editrici, la maggior delle
quali parte è aperta agli Autori Esordienti.
Chi è seriamente alla ricerca di una
pubblicazione non potrà dire di averci
provato davvero se non dopo aver
contattato, in un modo o nell'altro,
almeno un centinaio di case editrici!
Statistiche alla mano, siamo sicuri che
ogni Autore che ci provi davvero riceve
prima o poi diverse proposte di pubblicazione
da valutare. Quello che ci interessa,
allora, è mettervi nelle condizioni
di valutarle correttamente. Infatti,
nel valutare una proposta di pubblicazione,
spesso gli autori si soffermano
18 DM
di Maurizio J. Bruno
soltanto su parametri legati alla presenza
o meno di una richiesta di contributo
all'Autore, e sugli aspetti esclusivamente
economici dell'entità di tale
contributo, delle copie stampate e della
percentuale spettante all'autore,
parametri che non sempre da soli sono
sufficienti per giudicare correttamente
la proposta.
Quello che è davvero importante è
porre l'accento sugli impegni che Autore
ed Editore
si apprestano
a sottoscrivereall'atto
della stipula
del contratto:
Con la
firma del contratto,l'Autore
viene quasi sicuramente vincolato a
cedere i diritti sul suo Libro per un certo
periodo di tempo (di solito circa 5
anni, ma in alcuni contratti se ne pretendono
addirittura 20!), probabilmente
l'Editore si prenderà anche un diritto
di prelazione sulle sue opere future,
nonché i diritti su eventuali traduzioni
del libro in altre lingue o di sue trasposizioni
teatrali, cinematografiche e così
via.
Tutto ciò è del tutto normale, sono
impegni che in genere un Autore è
tenuto a rispettare nell'ambito di un
Emozioni
di Alessandra Scaparrotta
Tabula Fati
Poesia
48 pagine
Euro: 4.00
ISBN: 88-7475-083-8
Poesie in rima, ma più spesso liriche, come
sottolineato da Sigismondi nella presentazione, che
raccontano, descrivono e coinvolgono il lettore in
quello che è il più grande e tormentato sentimento
dell’uomo: l’amore.
Forti espressioni poetiche prendono per mano il
lettore, che (ri)vede e (ri)sente le emozioni
rappresentate, tornando ai suoi ricordi, al suo
innamoramento, alla sua estasi e al suo tormento, preso per mano dall’ingenuo
ardore di questa giovane autrice:
“Cuore nelle mani.
Occhi dentro il cuore…
Amore dentro gli occhi.
Gli occhi dell’amore…”(…)
Brani in cui però, scorre soprattutto la vita e il vivere, con l’amore e le sue emozioni,
perché, in fondo, non c’è vita senza amore: infatti esso è sempre nella nostra vita,
essendone il perno. Perno di un’esistenza, che può esserne allietata o distrutta, ma
che di continuo si nutre di esso. Gioia e tormento del vivere amando, quindi, ma
senza per questo esserne del tutto in balia, bensì tratteggiando sempre un concreto
alito vitale:
(…)“Allora si che sarà vita nuova, vita grande, vita magica ed esaltante! Vita
splendida e vivace, vita semplice ma audace!”(…)
Un piccolo libro che racconta grandi sentimenti. Questo dunque è Emozioni, raccolta
di poesie di Alessandra Scarparrotta, edita da Tabula Fati, che ha curato con stile in
ogni aspetto questa piccola edizione, rapportandosi al pubblico con un prezzo di
copertina adeguato.
Recensione di Marianna De Padova
Alessandra Scaparrotta, nata a Foggia, frequenta la Facoltà di Medicina e
Chirurgia a Chieti. Questa è la sua prima raccolta di poesie.
DM 23

22 DM
Nessuna fermata intermedia
di Alessio Blasetti
Tabula Fati
Romanzo
128 pagine
Euro: 5.00
ISBN: 88-7475-075-7
Nessuna fermata intermedia ci ripropone in
modo originale e con una scrittura decisamente
"giovane" il tema letterario del viaggio come
metafora della vita e, al tempo stesso, coglie gli
spunti della letteratura fantascientifica,
suggerendoci come il viaggio nel tempo passato
possa permettere al protagonista di mutare il presente.
Su un treno che corre veloce Alessio, salito senza sapere come e senza avere il
relativo biglietto, incontra il suo alter ego bambino, poi adolescente e giovane
adulto, ed ha la possibilità di rivivere il suo passato, cambiando il corso degli eventi
e riscattando momenti di debolezza.
Diventare uomo, riflette Alessio, vuol dire rimediare ai propri errori, dare un nuovo
corso alla propria esistenza.
Ma è il treno giusto per Alessio? O ha invece preso il posto di qualcun altro?
Quando si prende un treno senza fermate intermedie, significa che si è risolto tutto
nella vita, che si percorre un ciclo ormai chiuso e si viaggia tranquilli verso il
capolinea.
Forse, non è esattamente il caso del nostro protagonista.
Blasetti ci racconta una storia nervosa e veloce come un viaggio su un treno lanciato
a tutta velocità, che non si ferma mai, che sobbalza sugli scambi; il personaggio
protagonista che ha saputo costruire è pieno di debolezze e difetti, un vero,
simpatico anti-eroe, un fragile ragazzo di oggi, che a trent'anni sembra ancora un
adolescente alla ricerca di se stesso, dell'amore, del treno giusto su cui salire…
Recensione a cura della Redazione di Danae
Alessio Blasetti, palermitano, ha un diploma di maturità artistica e ormai
numerose esperienze teatrali alle spalle. Nessuna fermata intermedia è il suo
romanzo d'esordio.
contratto di edizione ma, a parte la
corretta quantificazione dei periodi
temporali e delle percentuali, bisogna
vedere se questi impegni dell'Autore
verso la Casa Editrice sono bilanciati
da altrettanti vincoli dell'Editore verso
l'Autore; in pratica, perché il contratto
possa definirsi equo, l'Editore dovrebbe
impegnarsi da contratto su temi
quali, il numero minimo di copie da
stampare per ogni tiratura
(ATTENZIONE: numero minimo, non
numero massimo!), numero di copie
omaggio che spettano all'Autore per
ogni tiratura, agevolazioni particolari
per acquisti diretti da pare dell'Autore,
su aspetti riguardanti la vera e propria
realizzazione editoriale del volume
(tipo di copertina, numero di pagine,
modalità di editing e gestione della
revisione bozze, rilegatura, prezzo di
copertina, assegnazione del codice
ISBN e/o dei bollini SIAE, etc.) ma
soprattutto sugli aspetti della promozione
del Libro, e della sua distribuzione.
Frasi generiche su questi argomenti,
che non consentano successivamente
di misurare e verificare oggettivamente
se il contratto è stato
onorato o meno dall'Editore, non sono
sufficienti. Gli impegni dell'Editore in
queste due attività devono essere
quantificati e predefiniti (numero minimo
di librerie in cui l'opera sarà acquistabile,
numero di serate di presentazione
organizzate dall'editore per questo
libro, etc.).
Inoltre, l'evidente impossibilità, dopo
un tempo ragionevole dalla pubblicazione
(diciamo 18 mesi), di poter acquistare
senza problemi il libro nella
maggior parte delle librerie indicate
dovrebbe essere, per iscritto, una condizione
sufficiente a determinare la
cessazione del contratto ed il recupero
immediato da parte dell'Autore di ogni
diritto sul proprio libro, con la possibilità,
quindi, di poterlo riproporre immediatamente
ad una nuova e più
efficiente casa editrice.
E se mi chiedono un contributo?
Alla luce di queste considerazioni,
dunque, non è affatto detto che una
proposta di pubblicazione
che
non preveda il
contributo dell'autore
sia automaticamentemigliore
di una che
preveda un piccolo
contributo.
Firmare un contratto di pubblicazione
con un editore che, pur non richiedendo
alcun contributo, di fatto non
stampa il testo, tenendolo così bloccato
per anni, potrebbe essere più pericoloso
e meno vantaggioso per l'autore
che pubblicare con un editore che
richieda un piccolo contributo, a copertura
parziale (e non totale!) delle
spese di pubblicazione e che abbia
quindi tutto l'interesse a che quel libro
venga poi conosciuto e venduto, perché
ne va dei suoi stessi guadagni!
È poi senz’altro possibile, ma non certo
auspicabile, che l'Editore rimandi
completamente da contratto ogni impegno
riguardante la Promozione e
Distribuzione all'Autore. Ma in questo
caso, il contributo alla pubblicazione
dovrebbe essere minimo o, meglio
ancora, del tutto assente!
DM 19

Un codice che non può mancare
Un altro aspetto importante da valutare
è poi la presenza sul libro del codice
ISBN.
È vero che in Italia
questo numeretto e
il relativo codice a
barre non sono ancora
obbligatori per
legge, ma sappiamo benissimo, grazie
anche all'esperienza che stiamo facendo
con DANAE, che la stragrande maggioranza
delle librerie si rifiuta di accettare
in negozio Libri sprovvisti di
questo codice che, al momento, rappresenta
il modo più semplice ed efficace
attraverso il quale un libraio può
verificare subito che il libro non sia
stato stampato da una qualsiasi tipografia,
ma regolarmente pubblicato da
una vera casa editrice, e sia quindi
regolarmente commerciabile. Su questo
punto, sono davvero in pochi i Librai
disposti a rischiare.
Ecco perché riteniamo irrinunciabile la
presenza dell'ISBN.
Mai "Prendere o Lasciare"
Non dimenticate mai che un contratto
di pubblicazione non è una legge
dello Stato, ma è solo una proposta
commerciale da parte di una Casa
Editrice: se ci sono dei punti che non vi
convincono o che semplicemente non
vi piacciono, se l'entità del contributo
richiesto vi sembra elevata, o se ci sono
degli argomenti che non vi sembrano
sufficientemente approfonditi e
chiariti dal contratto che vi è stato proposto,
nessuno vi vieta di controproporre
delle modifiche al contratto.
20 DM
Quando si tratta di sottoscrivere un
contratto di pubblicazione, non dovrebbe
mai trattarsi di un "prendere o lasciare".
Non dovete per forza firmare
un contratto standard e accettare le
condizioni che l'Editore vi sta proponendo:
se sono fatti l'uno per l'altro,
l'Autore e l'Editore riusciranno senz'altro
a trovare un punto d'accordo.
Ma sarò distribuito?
Quanto alla possibilità di sondare l'effettiva
diffusione di una casa editrice,
ci vuol poco a verificarla: basta scegliere
un Libro di questo editore, magari
quello più pubblicizzato sul suo
sito, e provare a telefonare ad una decina
di Librerie nelle più grandi città
italiane (si possono trovare i numeri
sugli elenchi telefonici in internet) per
verificare se presso di loro è possibile
acquistare quel Libro. Se quel titolo
non fosse disponibile, tenete subito
pronta qualche altra alternativa e provate
a chiedere se hanno altri libri di
questo stesso editore. In questo modo,
in un paio d'ore al massimo, e spendendo
pochi euro di telefonate, farete
piazza pulita di tutti i vostri dubbi: al
vostro libro, se pubblicate con quell'Editore,
non potrà che capitare una sorte
analoga.
Conclusioni
La strada della pubblicazione, della
buona pubblicazione, è difficile ma non
impossibile da percorrere. Ci vorrà tanto
impegno, e probabilmente mesi o
anni di lavoro paziente, ma se davvero
avete scritto cose interessanti, i risultati
arriveranno. Noi, ne siamo sicuri!
Il filo di Arianna
di: Luisa Ferretti
Prospettiva Editrice
Romanzo psicologico
96 pagine
Euro: 7,00
ISBN: 88-7418-210-5
Cosa si prova a perdersi in un dedalo di viuzze
tenebrose senza sapersi orientare per venirne fuori?
Teseo riuscì ad uscire dal labirinto dipanando un
gomitolo di filo verso l'uscita. Ma Arianna, la
protagonista di questo intenso racconto, è imprigionata
nei meandri dell'anima. Il suo labirinto è un'intricata
costruzione psichica. Travolta da un fiume di Paura non riesce a trovare un punto fermo che
possa farla riemergere dall'oblio. Ride e piange contemporaneamente, senza motivo. Qual è il
nome del mostro che la divora, al quale ha ceduto il sacrificio del corpo? Anoressia. Lacera il
filo che lega il cervello al cuore, spezza quello della sua giovanissima esistenza. Tenere lo
stomaco vuoto diventa l'espediente per dominare la Paura. Arianna vuole sentirsi più forte della
natura che le impone la crescita. Inconsciamente, un violento desiderio la porta a distruggere
tutte le cose più belle che la circondano. Il lettore si trova totalmente avvolto nelle sue lotte
intestine, le partecipa, per raggiungere con la protagonista, disperatamente, la salvezza. Non
come rinascita, ma come nascita. Arianna sente di non essere ancora nata, è in un limbo. Di
giorno rifiuta la vita imponendo il cervello, la notte apre lo scrigno del cuore nutrito di poesia.
Ingabbiata. Attorno alla sua malattia ruotano i profili psicologici dei genitori che rifiuta come
modelli comportamentali, un fratello "bionico", Samuele - il ragazzo che l'ama ma che rifiuta,
d'uno psicologo e un prete. Riuscirà ad uscire dal labirinto? Sì. Con un profondo respiro
liberatorio finale per il lettore. E' una storia a lieto fine.
Recensione a cura di Ezia Caredda
Luisa Ferretti, nutrita di poesia fin da bambina, si definisce da sempre
"appassionata del cielo", riesce, dopo i fiumi di inchiostro versati da tante
generazioni di poeti, a parlarci di luna e di sensualità con immagini nuove e
suggestive e a farci partecipi della sua ricerca regalandoci autentiche,
coinvolgenti emozioni. Nata nel 1978 ad Ancona, città in cui vive, a
vent'anni ha pubblicato il romanzo Amore tra le rovine. Alcuni suoi racconti
sono stati premiati in importanti concorsi letterari ed inseriti in diverse
antologie. Nel nostro catalogo è presente anche una sua bella raccolta di
versi dal titolo La rosa dei sensi.
DM 21