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magazine - CuoreBio

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allevamento<br />

di campagna<br />

12 mesi di trasparenza: luglio/agosto 2012<br />

Azienda Agricola Morini<br />

Per arrivare all’azienda agricola Morini<br />

ci spostiamo a Belfiore, paese della provincia<br />

di Verona. La pioggia ci ha concesso<br />

una tregua e attorno a noi splende il sole.<br />

L’azienda ha sede in una bella villa seicentesca<br />

dalla quale è possibile ammirare<br />

la campagna circostante. Per raggiungerla,<br />

percorriamo strade sterrate che si snodano<br />

attraverso terre coltivate. Roberto e Gabriele,<br />

due dei tre fratelli Morini, ci accolgono<br />

cordialmente, orgogliosi di raccontarci<br />

com’è nata la loro attività. L'azienda<br />

ha una storia antica: le tradizioni agricole<br />

cuorebio <strong>magazine</strong> 6<br />

della famiglia Morini risalgono infatti<br />

all’Ottocento. Prima di Gabriele, Roberto<br />

e Federico che attualmente la gestiscono,<br />

erano agricoltori il padre, il nonno e anche<br />

il bisnonno. In principio si trattava solo<br />

di una minuscola realtà che comprendeva<br />

una piccola stalla per i bovini e coltivazioni<br />

di barbabietole da zucchero, che venivano<br />

poi lavorate nel vicino zuccherificio di San<br />

Bonifacio. Successivamente, abbandonato<br />

l’allevamento bovino, l’azienda si è dedicata<br />

alla frutta, il ramo che i tre fratelli hanno<br />

deciso di sviluppare, cui hanno aggiunto<br />

nel 1998 anche l’allevamento convenzionale<br />

di tacchini. Proprio questa seconda<br />

attività fa nascere l’esigenza di ricercare<br />

un modo diverso di coltivare e allevare:<br />

si rendono infatti conto che su 140 giorni<br />

di vita, un tacchino ne passa ben 120 sotto<br />

trattamento, una frequenza intollerabile.<br />

La situazione non è affatto migliore per<br />

le coltivazioni dove le sostanze chimiche<br />

fan da padrone. Decidono quindi di tentare<br />

la strada del biologico: per prima cosa<br />

hanno convertito al bio i frutteti, con<br />

il sostegno di una cooperativa locale.<br />

Dopo questo primo passo, non sono<br />

più tornati indietro. Anzi, si sono spinti<br />

oltre, avviando anche un allevamento biologico<br />

di galline ovaiole; del resto, come<br />

ci raccontano, volevano fare uova fin da<br />

subito e avevano a disposizione spazio sufficiente<br />

per poterlo fare in modo adeguato.<br />

L'intera filiera è certificata biologica dal<br />

CCPB (Consorzio per il controllo dei prodotti<br />

biologici) e l'azienda esporta i suoi<br />

prodotti (uova e würstel di pollo) in Germania<br />

e in Inghilterra. Afferma Gabriele con<br />

convinzione: “Bisogna avere il coraggio<br />

di fare delle scelte e noi abbiamo fatto<br />

la nostra e la faremmo ancora. Sapevamo<br />

che non sarebbe stato facile, ma un passo<br />

dopo l’altro abbiamo capito che potevamo<br />

farcela, nonostante le molte difficoltà<br />

e i pregiudizi di chi guardava con diffidenza<br />

i nostri campi coltivati in maniera diversa.<br />

Ci siamo resi conto che era fattibile, che<br />

un modo diverso di coltivare i campi<br />

e allevare gli animali era possibile.<br />

Certo, la via convenzionale è più semplice<br />

perché a ogni problema corrisponde una<br />

soluzione, ma non torneremmo indietro”.<br />

I fratelli Morini parlano volentieri e con<br />

passione del loro lavoro, spiegando come<br />

il biologico richieda un impegno maggiore<br />

fondato sulla prevenzione: “Nel bio non<br />

si deve aspettare di avere il problema<br />

per trovare una soluzione perché non esistono<br />

"pillole magiche". Bisogna interpretare<br />

le cose prima: occorre un occhio<br />

in più, dalla campagna fino all’allevamento.<br />

La campagna è delicata, ma l’allevamento<br />

lo è ancora di più: entrambi richiedono<br />

un impegno per 365 giorni l’anno”.<br />

Per questo è necessario che tutti collaborino<br />

e che ognuno abbia un ruolo ben preciso<br />

nella gestione dell’azienda: Roberto,<br />

infatti, si occupa della campagna, Gabriele<br />

dell’allevamento e delle vendite, Federico<br />

è addetto al mangimificio aziendale, mentre<br />

una delle due sorelle si occupa della<br />

contabilità. Fondamentale è anche<br />

il sostegno della mamma che collabora<br />

alle attività aziendali, in cui sono impegnati<br />

dipendenti stagionali, in gran parte<br />

dell’Europa dell’Est, che ricevono regolare<br />

salario e alloggio. Gabriele e Roberto<br />

ci parlano con rispetto di queste persone<br />

che lasciano le loro terre alla ricerca<br />

di un lavoro dignitoso e che qui sono<br />

accolti con disponibilità e umanità, perché<br />

agricoltura biologica significa attenzione<br />

per la terra, ma anche per l’uomo che<br />

la lavora con impegno e fatica.<br />

Azienda Agricola Morini<br />

Via Gombion 19<br />

Belfiore (VR)<br />

agricolamorini@virgilio.it<br />

foto sopra galline al pascolo<br />

altre foto i fratelli Morini<br />

il giusto prezzo<br />

garanzia lungo tutta la filiera<br />

I prodotti dell’azienda agricola Morini<br />

che trovate in vendita nei negozi Cuorebio<br />

sono sinonimo di qualità e garanzia lungo<br />

tutta la filiera. Quando hanno dato il via<br />

alla loro attività, i fratelli Morini disponevano<br />

di un allevamento di 14.000 galline<br />

ovaiole: oggi, le galline sono diventate<br />

110.000 distribuite tra gli allevamenti<br />

di Belfiore, Mezzane, Verona, Sant’Anna<br />

d’Alfaedo e Bosco Chiesanuova.<br />

Le galline sono della razza tedesca Loman,<br />

scelta perché dà uova con guscio più resistente<br />

e, anche se rende meno, vive<br />

più a lungo. Negli anni recenti all’allevamento<br />

da uova è stata affiancata l’attività<br />

di produzione di würstel. L'azienda controlla<br />

interamente il processo, acquistando<br />

i pulcini quando hanno solo un giorno.<br />

Le galline cominciano poi a fare uova verso<br />

i quattro mesi, producendone in media<br />

2 ogni 3 giorni.<br />

Fondamentale è il benessere degli animali,<br />

trascurato nell’allevamento convenzionale:<br />

nonostante le norme europee lo vietino,<br />

in Italia molte galline convenzionali sono<br />

ancora allevate in batteria, a molte vengono<br />

applicati i paraocchi, è frequente<br />

il taglio delle ali e l’applicazione di stimoli<br />

di luce artificiale in spazi angusti e assolutamente<br />

senza libertà di movimento<br />

e accesso ai cortili. Nell’azienda agricola<br />

Morini, invece, secondo le regole dell’allevamento<br />

biologico, le galline sono allevate<br />

a terra, libere di razzolare sia all’interno che<br />

all’esterno delle strutture di ricovero,<br />

seguono la luce naturale, se stressate<br />

(accade soprattutto quando sono giovani)<br />

vengono fatte “giocare” con paglia<br />

e palloni e sottoposte a tecniche antistress.<br />

Nel caso si ammalino, vengono curate<br />

da un veterinario con trattamenti biodinamici<br />

dinamizzati; come nell’agricoltura, anche<br />

nell’allevamento biologico si lavora in<br />

prevenzione e, così facendo, l’azienda non<br />

ha mai dovuto ricorrere ad antibiotici. Per<br />

l’alimentazione viene usato solo mangime<br />

biologico, lavorato nel mangimificio aziendale<br />

di Pigozzo, vicino a Montorio (VR),<br />

e trasportato con propri camion per evitare<br />

contaminazioni. L’acquisto di un mangimificio<br />

si spiega con la volontà di fornire<br />

al consumatore la massima garanzia di filiera.<br />

La materia prima proviene da agricoltori<br />

biologici delle zone di Padova, Vicenza,<br />

Ferrara e Treviso, che consegnano mais,<br />

pisello proteico, soia e frumento.<br />

Il mangimificio elabora una miscela composta<br />

al 96% di cereali che viene integrata da<br />

calcio della vicina Lessinia, da olio di fegato<br />

di merluzzo, lievito di birra, alghe<br />

del Canada ed erba medica. Non viene<br />

aggiunto alcun colorante artificiale,<br />

il che spiega come mai le uova Morini<br />

diano una pasta fatta in casa meno gialla<br />

di quella ottenuta con le uova convenzionali.<br />

L’alimentazione contribuisce a determinare<br />

anche il colore del guscio:<br />

in estate, quando le galline passano<br />

più tempo all’aperto, mangiando più erba<br />

e con una maggiore ossigenazione del<br />

sangue, il guscio risulterà più chiaro<br />

(ma ha un suo peso anche l’età dell’animale:<br />

le galline più giovani danno uova col<br />

guscio più scuro). Per avere la certezza di<br />

acquistare uova biologiche ci si basa sull’etichetta<br />

e sul codice stampigliato su ogni<br />

pezzo, che dev’essere 0 (zero). Per timbrare<br />

le uova si usa uno speciale soffietto, che<br />

evita rotture del guscio; l’inchiostro è un<br />

colorante alimentare (non preoccupatevi,<br />

dunque, se scompare durante la bollitura).<br />

L’imballaggio delle uova viene fatto presso<br />

lo stabilimento di Belfiore, utilizzando<br />

cartone riciclato. A proposito di tutela ambientale,<br />

i fratelli Morini stanno valutando<br />

l’opzione del biogas che consentirebbe<br />

di produrre energia sfruttando gli scarti<br />

aziendali. Non pensate anche voi che<br />

più bio di così non si può?<br />

cosa significa "12 mesi di trasparenza"?<br />

“Se mangi bio cambi il mondo”.<br />

Per noi questa è l'essenza del nostro<br />

lavoro, a sostegno dell'agricoltura biologica<br />

e a tutela dell'attività dei produttori,<br />

vero patrimonio culturale, da rispettare<br />

e valorizzare. Perché siamo convinti che<br />

fare la spesa e scegliere alimenti che racchiudono<br />

l'amore per la terra e l'attenzione<br />

per la salute sia un gesto di grande<br />

responsabilità.<br />

Ti invitiamo quindi a scoprire i produttori<br />

che rappresentano l'eccellenza bio: sei<br />

storie di professionisti che hanno fatto<br />

del biologico una scelta non solo di<br />

lavoro, ma anche di vita.<br />

“12 mesi di Trasparenza” è il nostro<br />

modo per raccontarti queste esperienze<br />

uniche, per farti conoscere la qualità dei<br />

prodotti e per comunicarti con chiarezza<br />

il “giusto prezzo”, quello che garantisce<br />

45,5%<br />

28,2%<br />

26,3%<br />

produttore<br />

trasporto, immagazzinamento<br />

e distribuzione<br />

punto vendita ed eventuali scarti<br />

Percepiamo<br />

il “giusto prezzo”<br />

per il nostro lavoro<br />

ed è pari al 45,5%<br />

sul prezzo finale<br />

al consumatore.<br />

al produttore una remunerazione equa,<br />

senza costare alla natura e alla salute<br />

dell'uomo, in termini di inquinamento<br />

e spreco di risorse.<br />

E facciamo di più: potrai acquistare<br />

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cuorebio <strong>magazine</strong> 7<br />

Astrid Posch<br />

Astrid Posch

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