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CIELI BLU_Parte I - Itinerari con accesso dalla Valle Trompia

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<strong>CIELI</strong> <strong>BLU</strong><br />

Con gli sci nelle Prealpi Bresciane<br />

PARTE I - <strong>Itinerari</strong> <strong>con</strong> <strong>accesso</strong> <strong>dalla</strong> <strong>Valle</strong> <strong>Trompia</strong><br />

I. 1. Introduzione<br />

La lunga cavalcata di cresta che idealmente collega il Monte S. Emiliano <strong>con</strong> la Punta Almana passando per il<br />

Passo Maniva racchiude la più incassata e meno arealmente estesa delle tre valli bresciane. Ben delimitata <strong>dalla</strong><br />

parte inferiore del solco vallivo camuno ad Ovest e <strong>dalla</strong> <strong>Valle</strong> Sabbia ad Est, la <strong>Valle</strong> <strong>Trompia</strong> presenta una<br />

peculiare semplicità orografica <strong>con</strong> l’assenza di valli laterali e di bacini lacustri. Tali caratteristiche <strong>con</strong>figurano<br />

un microclima più freddo rispetto alle limitrofe aree vallive bresciane. Queste basilari <strong>con</strong>siderazioni<br />

geografiche, unitamente ad una indubbia facilità di <strong>accesso</strong> <strong>dalla</strong> vicina area urbana ed ad una <strong>con</strong>seguente<br />

facilitata microesplorazione, fanno si che la valle del fiume Mella sia la valle bresciana che offre, <strong>con</strong><br />

riferimento alla Prealpi, la più alta <strong>con</strong>centrazione di itinerari scialpinistici. È anche la valle che presenta gli<br />

itinerari più noti e più assiduamente frequentati. Accanto alle classiche offre una varietà ragguardevole di<br />

ascensioni in luoghi appartati e solitari. Diverse sono le cime che nella loro veste invernale risultano eleganti ed<br />

attraenti molto più di quanto la loro effettiva modesta quota faccia a priori supporre. Tra queste il Monte<br />

Muffetto <strong>con</strong> le sue elegantissime creste, la massiccia e rocciosa Corna Blacca, la dimenticata Punta Setteventi,<br />

il lunare Dosso Fiora.<br />

Per quanto <strong>con</strong>cerne la tipologia della frequentazione l’area valtromplina può essere divisa in quattro settori:<br />

Settore Monte Guglielmo - Monte Muffetto - Monte Crestoso. <strong>Itinerari</strong>: dal n. 1 al n. 24. Il versante<br />

orografico destro presenta itinerari <strong>con</strong> dislivelli generalmente compresi fra 1000-1500 metri <strong>con</strong> belle scivolate<br />

su dossi panoramici ed ampi pendii. L’unica zona a presentare itinerari propriamente alpinistici è quella del<br />

Guglielmo. Si tratta di percorsi adatti a scialpinisti che abbiano maturato una certa esperienza anche se non<br />

mancano itinerari accessibili ad un vasto pubblico.<br />

Settore Passo Maniva - Passo Crocedomini. <strong>Itinerari</strong> dal n. 25 al n. 37. Fra questi due passi si estende un<br />

articolato altopiano <strong>con</strong> numerose montagne poco <strong>con</strong>osciute accanto a mete molto frequentate. Gli itinerari<br />

sono abbastanza vari anche se prevalgono quelli <strong>con</strong> dislivello al di sotto dei 1000 metri e di impegno mediobasso.<br />

La posizione di questo piccolo acrocoro, l’altitudine media attorno ai 2000 metri, la presenza di itinerari<br />

facili, la rendono la zona più <strong>con</strong>osciuta ed apprezzata della valle.<br />

Settore Dosso Alto - Corna Blacca. <strong>Itinerari</strong> dal n. 38 al n. 43. La parte superiore del versante orografico<br />

sinistro è la più arcigna e corrugata della valle. Non a torto a questa zona è stato attribuito il nome di “Piccole<br />

Dolomiti Bresciane”. Gli itinerari si svolgono in ambienti severi e ricchi di fascino. Alcuni hanno <strong>con</strong>notazione<br />

marcatamente alpinistica. I dislivelli raramente superano i 1000 metri.<br />

Settore Monte Ario-Monte Pezzeda. <strong>Itinerari</strong> dal n. 44 al n. 49. La parte inferiore del versante orografico<br />

sinistro ritorna ad avere le caratteristiche della settore <strong>con</strong> gite di medio impegno nonché ascensioni<br />

propriamente facili.<br />

1


I. 2. Ascensioni di maggiore interesse<br />

I. 2. 1. Ascensioni di maggiore interesse di livello OS - OSA<br />

8. MONTE GUGLIELMO 1948 m - Scivolo Nord-Est.<br />

40. DOSSO ALTO 2064 m - Canalone Ovest.<br />

41. DOSSO ALTO 2064 m - Scivolo Ovest.<br />

I. 2. 2. Ascensioni di maggiore interesse di livello BS - BSA<br />

1. MONTE STALETTI 1686 m e MONTE GUGLIELMO 1948 m - Versante Sud-Est, per il Dosso di Zumio<br />

del Monte Staletti.<br />

3. MONTE STALETTI 1686 m e MONTE GUGLIELMO 1948 m - Versante Sud-Est e versante Sud.<br />

6. MONTE GUGLIELMO 1948 m - Canalone Nord-Est.<br />

9. MONTE GUGLIELMO 1948 m - Versante Nord-Est e Versante Sud-Ovest.<br />

13. MONTE MUFFETTO 2060 m - Versante Sud-Est, per il Dosso Sud-Est del Dosso dei Chiodi, “Dosso<br />

Redicampo” e la Cresta Ovest.<br />

15. MONTE MUFFETTO 2060 m - Dosso Sud-Sud-Est.<br />

16. MONTE MUFFETTO 2060 m - Dosso Sud-Est, “Dosso Costarica”.<br />

19. MONTE MUFFETTO 2060 m MONTE FRA 2158 m MONTE CRESTOSO 2207 m - Anello delle tre<br />

cime.<br />

21. MONTE COLOMBINE 2214 m - Versante Sud, per la Val Serramando e il Dosso Sud di quota 2086 m,<br />

“Dosso Larice”.<br />

22. MONTE COLOMBINE 2214 m - Versante Sud, per la Val Serramando e il Dosso Sud di Quota 2069 m,<br />

“Dosso Pofferatte”.<br />

29. MONTE MATTO 2199 m e PUNTA SETTEVENTI 2250 m - Dal Passo Maniva.<br />

34. DOSSO FIORA 2140 m e PUNTA DELL’AUCCIA 2212 m - Dal Passo Maniva.<br />

39. DOSSO ALTO 2064 m - Versante Sud-Ovest, per il Passo del Dosso Alto e la Spalla Sud-Ovest.<br />

50. TRAVERSATA PASSO MANIVA - MONTE GUGLIELMO - Traversata classica delle “12 ore”.<br />

I. 2. 2. Ascensioni di maggiore interesse di livello MS - MSA<br />

5. MONTE GUGLIELMO 1948 m - Versante Nord-Est, “via comune”.<br />

19. MONTE CRESTOSO 2207 m - Versante Sud, per il Dosso Sud-Sud-Ovest, “Dosso della Croce”, da<br />

Memmo.<br />

24. MONTE DASDANA 2191 m - Versante Sud, per la Val Serramando ed il Dosso Ovest di Quota 1676 m,<br />

“Dosso Mericolo”.<br />

26. MONTE DASDANA 2191 m - Versante Sud, per il Dosso Sud della Quota 1952 delle Calve dei Zocchi,<br />

“Dosso Botticini”.<br />

32. PUNTA DELL’AUCCIA 2212 m - Dal Passo Maniva.<br />

38. DOSSO ALTO 2064 m - Dal Passo Maniva e la Spalla Sud-Ovest.<br />

43. MONTI DI PAIO (QUOTA 1739 m) e CORNA BLACCA 2005 m - Versante Nord.<br />

44. MONTE PEZZOLINA 1797 m e MONTE PEZZEDA 1799 m - Versante Nord.<br />

2


I. 3. Relazioni degli itinerari<br />

1. MONTE STALETTI 1686 m e MONTE GUGLIELMO 1 1948 m<br />

Versante Sud-Est, per il Dosso di Zumio del Monte Staletti<br />

Località di partenza: Località La Fabbrica 1002 m, Caregno, frazione di Gardone Val <strong>Trompia</strong><br />

Tracciato: La Fabbrica - Dosso di Zumio - Monte Staletti - Cascina delle due Signore - Staletti Alti - Monte<br />

Guglielmo ⇔ La Fabbrica<br />

Dislivello: 950 m<br />

Tempo di salita: ore 2.30<br />

Difficoltà: BS<br />

Esposizione: Sud-Est<br />

Giudizio: ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺<br />

Gita bella e di soddisfazione. Il ripido Dosso di Zumio richiede neve assestata. Il raggiungimento del Monte<br />

Staletti costituisce già di per sé un’ascensione compiuta nonostante il modesto dislivello.<br />

Da Caregno, da cui il dosso di salita appare in tutto il suo sviluppo, seguire la carrareccia che attraversando il<br />

Torrente delle Corne Gemelle <strong>con</strong>duce a località Corsegondi 1102 m. Seguire la stradina che si alza in<br />

direzione di due ville di recente costruzione, per prati, saltando opportunamente simpatiche recinzioni di<br />

arbusti, filo spinato e quant’altro salire in direzione del dosso. Toccare un cascinale di recente ristrutturazione<br />

proprio sul il crinale (1100 m c., ore 0.20). Lo si segue <strong>con</strong> percorso molto panoramico fino a doppiare quota<br />

1339 m (ore 0.50). Per un ultimo tratto boscoso si tocca la strada che <strong>dalla</strong> Forcella di Pezzoro <strong>con</strong>duce al Passo<br />

del Sabbione (1360 m c.). La si lascia riprendendo la parte superiore del dosso che si fa ripido. Si transita nei<br />

pressi di un cascinale (1380 m c.) <strong>con</strong> annesso roccolo ed uscendo da un’ultima rada macchia di abeti si<br />

affronta la ripida sezione finale del dosso. Nell’ultimo tratto piegare verso sinistra fino ad imboccare un<br />

valloncello che adduce direttamente al ripetitore della sommità (Monte Staletti, 1686 m, ore 1.50). Dalla<br />

sommità del Monte Staletti abbassarsi in direzione Nord fino alla sottostante pozza. Costeggiare sul suo<br />

versante occidentale Quota 1727 m lasciando a sinistra la Cascina delle due Signore 1680 m pervenendo alla<br />

depressione di cresta ove è sita Malga Staletti Alti 1680 m. Per l’evidente e logico dosso Sud-Est si raggiunge<br />

la sommità del Monte Guglielmo (1948 m, ore 2.30).<br />

Variante di discesa: Discesa per la diramazione Est del Dosso di Zumio. In corrispondenza di quota 1339 m il<br />

dosso di biforca. La parte orientale offre un terreno sciistico meno ideale ma solitamente mantiene un livello di<br />

innevamento superiore. Diviene <strong>con</strong>seguentemente <strong>con</strong>sigliabile se la parte inferiore del Dosso di Zumio<br />

propriamente detto risulta “spelata”. <strong>Itinerari</strong>o: Da quota 1339 m si segue l’evidente sperone che si mantiene<br />

ben sciabile fino al Roccolo della Passada 1059 m al di sotto del quale va superato un ostico boschetto di ontani<br />

selvatici per raggiungere la strada che porta, passando per i cascinali di località Corsegondi 1102 m, a Caregno<br />

(difficoltà: BS).<br />

1 Montagna Simbolo della terra bresciana al pari dell’Adamello il Golem si presenta quale una lunga gobba <strong>con</strong> lievi ondulatore sommitali. Una di queste, il Castel<br />

Bertino 1948 m, ospita il monumento del Redentore ed è <strong>con</strong>venzionalmente <strong>con</strong>siderata la Vetta della montagna nonostante non costituisca il punto più alto. Ci si<br />

attiene <strong>con</strong>seguentemente al <strong>con</strong>solidato uso di attribuire alla sommità citata il nome della montagna.<br />

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2. MONTE STALETTI 1686 m e MONTE GUGLIELMO 1948 m<br />

Versante Sud-Est, per il Dosso di Pradalunga del Monte Staletti<br />

Località di partenza: Pezzoro 911 m 2<br />

Tracciato: Pezzoro - Forcella di Pezzoro - Cascine Pradalunga - Dosso di Pradalunga - Monte Staletti -<br />

Cascina delle due Signore - Staletti Alti - Monte Guglielmo ⇔ Pezzoro<br />

Dislivello: 1040 m<br />

Tempo di salita : ore 2.40<br />

Difficoltà: BS<br />

Esposizione: Est poi Sud-Est<br />

Giudizio: ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺<br />

Gemello dell’attiguo Dosso di Zumio, il meno <strong>con</strong>osciuto Dosso di Pradalunga costituisce un itinerario di buon<br />

livello sia per quanto <strong>con</strong>cerne la panoramicità che la bellezza della discesa. La ripidezza di alcuni tratti lo<br />

rende <strong>con</strong>sigliabile solo <strong>con</strong> neve assestata.<br />

Da Pezzoro, si segue la strada che valicando l’omonima forcella <strong>con</strong>duce a Cimmo (segnalazioni). Con comodo<br />

percorso si raggiunge il valico (1069 m, ore 0.15). Si segue la strada che sale per poche centinaia di metri in<br />

direzione Nord e lasciando sulla destra la deviazione per località Campedei si prosegue fino ad in<strong>con</strong>trare l’altra<br />

che sale da Caregno (segnalazioni). Nel fitto bosco si superano due tornanti fino a quando la strada,<br />

descrivendo una marcata curva, scavalca la parte inferiore del Dosso di Pradalunga. Di fronte è visibile la<br />

lunga diramazione Est del vicino Dosso di Zumio. Si segue ancora per poco la strada imboccando la prima<br />

deviazione a destra che in breve <strong>con</strong>duce alla radura di Cascina Pradalunga di Sotto (1369 m, ore 1.00). Si<br />

risalgono i prati immediatamente sopra il cascinale. Ci si inoltra nel rado bosco di abeti e faggi portandosi<br />

gradualmente sul versante Ovest del dosso. Su terreno abbastanza ripido si <strong>con</strong>tinua fino ad un salto boscoso di<br />

ontani selvatici. Lo si supera sulla sinistra - Ovest - per un ripido ma breve valloncello e ci si riporta sul filo. Si<br />

segue lo stesso fino a quando lo sperone si spegne poco sotto un rialzo della cresta. Per un evidente rampa si<br />

sale in direzione del ripetitore del Monte Staletti fino a raggiungerlo (Monte Staletti, 1686 m, 2.00). Dalla<br />

sommità del Monte Staletti abbassarsi in direzione Nord fino alla sottostante pozza. Costeggiando sul suo<br />

versante occidentale quota 1727 m, lasciare a sinistra la Cascina delle due Signore 1680 m pervenendo alla<br />

depressione di cresta ove è sita Malga Staletti Alti 1680 m. Per l’evidente e logico dosso Sud-Est si raggiunge<br />

la sommità del Monte Guglielmo (1948 m, ore 2.40).<br />

2 La partenza è possibile anche da Cimmo ma difficilmente, data l’esposizione, le <strong>con</strong>dizioni di assestamento del manto nevoso coincidono <strong>con</strong> una sufficiente presenza<br />

dello stesso sulla strada che da Cimmo <strong>con</strong>duce alla Forcella di Pezzoro.<br />

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3. MONTE STALETTI 1686 m e MONTE GUGLIELMO 1948 m<br />

Versante Sud-Est e Versante Sud<br />

Località di partenza: Cimmo 744 m<br />

Tracciato: Cimmo - Forcella di Pezzoro - Cascine Pradalunga - Monte Staletti - Malga Colonno Nuovo -<br />

Staletti Alti - Monte Guglielmo - Staletti Alti - Cascine Pradalunga - Forcella Pezzoro - Cimmo<br />

Dislivello: m 1725<br />

Tempo di percorrenza: ore 6.00<br />

Difficoltà: BS<br />

Esposizione: Varia<br />

Giudizio: ☺ ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺<br />

<strong>Itinerari</strong>o abbastanza impegnativo che necessita una buona preparazione fisica. Il dislivello, la varietà dei<br />

terreni di salita e discesa e gli aperti panorami <strong>con</strong>figurano una “signora” scialpinistica. L’assenza di tratti<br />

ripidi lo rende percorribile anche dopo copiose nevicate.<br />

Da Cimmo, seguire la carrareccia che senza deviazioni sale in direzione Nord-Ovest costeggiando numerosi<br />

cascinali. Con un ultimo tratto abbastanza ripido si raggiunge il cascinale di quota 1065 m e la vicina forcella<br />

(1069 m, ore 0.50). Si segue la strada che sale per poche centinaia di metri in direzione Nord e lasciando sulla<br />

destra la deviazione per località Campedei si prosegue fino ad in<strong>con</strong>trare l’altra che sale da Caregno<br />

(segnalazioni). Nel fitto bosco si superano due tornanti fino a quando la strada, descrivendo una marcata curva,<br />

scavalca la parte inferiore del Dosso di Pradalunga. Di fronte è visibile la lunga diramazione Est del vicino<br />

Dosso di Zumio. Si segue ancora per poco la strada imboccando la prima deviazione a destra che in breve<br />

<strong>con</strong>duce alla radura di Cascina Pradalunga di Sotto (1369 m, ore 1.40). Si risalgono i prati superiori e si inizia<br />

un traverso verso destra - Est - fino a toccare cascina Pradalunga di Sopra (1450 m c., ore 1.50). Dal cascinale<br />

si inizia a seguire una carrareccia che taglia il versante orientale del Dosso di Pradalunga attraversando un<br />

magnifico bosco di faggi fino ad uscire su terreno aperto al di sotto dell’invitante versante sudorientale del<br />

Monte Staletti. Sempre in diagonale si raggiunge una grossa cisterna in cemento e poco sopra la stessa si tocca<br />

l’arrivo del vecchio ski-lift di località Pontogna (1604 m, ore 2.15). Si risale un breve pendio fin sotto un<br />

marcato rialzo della cresta; lo si doppia senza difficoltà e <strong>con</strong> percorso logico ed evidente si raggiunge la<br />

sommità del Monte Staletti (1686 m, ore 2.40). Dal Monte Staletti, <strong>con</strong> bella discesa in direzione Sud-Ovest, si<br />

raggiunge Malga Colonno Nuovo (1152 m, ore 3.00). Rimesse le pelli si risale la parte superiore della <strong>Valle</strong> di<br />

Colonno lasciando sulla destra Malga Staletti Alti 1542 m. Per il dosso Sud-Est si raggiunge la sommità del<br />

Monte Guglielmo (1948 m, ore 4.30). Dalla sommità ci si porta <strong>con</strong> divertente scivolata fino all’altezza degli<br />

Staletti Alti, si costeggia sul suo versante orientale quota 1727 m fino all’arrivo del vecchio ski-lift. Come per<br />

l’<strong>accesso</strong> si rientra a Cimmo (744 m, ore 6.00).<br />

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4. MONTE GUGLIELMO 1948 m<br />

Versante Sud-Est<br />

Località di partenza: Cimmo 744 m<br />

Tracciato: Cimmo - Forcella di Pezzoro - Località Campidei - Staletti Alti - Monte Guglielmo ⇔ Cimmo<br />

Dislivello: 1204 m<br />

Tempo di salita: ore 3.00<br />

Difficoltà: BS<br />

Esposizione: Sud poi Sud-Est<br />

Giudizio: ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺<br />

Tracciato poco <strong>con</strong>osciuto e frequentato che riprende in parte l’itinerario n. 3. Con partenza da Pezzoro<br />

diviene interessante per chi voglia, al limite, variare solo il percorso di salita al Guglielmo effettuando il<br />

rientro per la “via comune”.<br />

Da Cimmo, seguire la carrareccia che senza deviazioni sale in direzione Nord-Ovest costeggiando numerosi<br />

cascinali. Con un ultimo tratto abbastanza ripido si raggiunge il cascinale di quota 1065 m e la vicina forcella<br />

(1069 m, ore 0.50). Lasciando sulla sinistra la mulattiera che porta a Cascina Aurora (piccolo acquedotto nei<br />

pressi), si segue la più ampia strada che sale a destra. Poche centinaia di metri dopo si abbandona la strada<br />

principale che porta al Passo del Sabbione e si <strong>con</strong>tinua a destra fino al grande cascinale ristrutturato di località<br />

Campidei (1160 m, ore 1.00). Alle spalle del caseggiato si inizia a percorrere un ampio sentiero che sale<br />

ripidamente nel bosco fino ad un grande roccolo verde sul filo dello sperone boscoso. Pochi metri oltre il<br />

roccolo ci si immette a destra nel ripido bosco e <strong>con</strong> percorso faticoso lo si risale direttamente fino ad un grande<br />

faggio dove la pendenza si attenua (segnalazioni azzurre). Si segue il sentiero che in breve <strong>con</strong>duce ad un<br />

piccolo roccolo semi nascosto dalle vegetazione. Sempre lungo il sentiero si taglia in diagonale verso sinistra<br />

l’abetaia sbucando all’ampia radura di Cascina Pradalunga di Sopra (1450 m c., ore 1.40). Dal cascinale si<br />

segue una carrareccia che taglia il versante orientale del Dosso di Pradalunga attraversando un magnifico bosco<br />

di faggi fino ad uscire su terreno aperto al di sotto dell’invitante versante sudorientale del Monte Staletti.<br />

Sempre in diagonale si raggiunge una grossa cisterna in cemento e poco sopra la stessa si tocca l’arrivo del<br />

vecchio ski-lift di località Pontogna (1604 m, ore 2.00). Si segue il soprastante filo di cresta fino alla sella fra<br />

quota 1701 m e quota 1727 m. Si costeggia quest’ultima sul suo versante orientale e toccando gli Staletti Alti,<br />

1690 m, si raggiunge la sommità del Monte Guglielmo per il suo comodo versante sudorientale (1948 m, ore<br />

4.30).<br />

Variante di percorso: <strong>Parte</strong>nza da Pezzoro. Breve variante <strong>con</strong>sigliabile in caso di “processione” sulla “Via<br />

Comune”. <strong>Itinerari</strong>o: Da Pezzoro seguire la stradina asfaltata che si diparte proprio dal parcheggio in direzione<br />

Sud. Seguirla fino alle ultime case e raggiungere in breve la Forcella di Pezzoro (1069 m. ore 0.15).<br />

Variante di discesa. Discesa della vecchia pista di Pontogna. Breve ed interessante deviazione. <strong>Itinerari</strong>o.<br />

Dall’arrivo del vecchio ski-lift scendere il sottostante pendio fino a Malga Pontogna 1384 m per proseguire la<br />

discesa, neve permettendo, lungo la parte superiore del Dosso Pelato fino a località Dosso. Riimmettersi poi<br />

nella “via comune” - itinerario n. 5 (dislivello: m 250 c.; difficoltà: MS).<br />

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5. MONTE GUGLIELMO 1948 m<br />

Versante Nord-Est, “via comune”<br />

Località di partenza: Pezzoro 911 m<br />

Tracciato: Pezzoro - Rifugio Pontogna C.A.I. Val <strong>Trompia</strong> - Malga Pontogna Staletti Alti - Monte Guglielmo<br />

⇔ Pezzoro<br />

Dislivello: 1037 m<br />

Tempo di salita: ore 2.30<br />

Difficoltà: MS<br />

Esposizione: Nord<br />

Giudizio: ☺ ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

È sicuramente la scialpinistica classica per antonomasia sulla “montagna simbolo” della <strong>Valle</strong> <strong>Trompia</strong>. In<br />

grado di soddisfare lo scialpinista esperto come il principiante. Gode solitamente, data la favorevole<br />

esposizione, di un buon livello di innevamento anche se il manto nevoso si presenta solitamente in mediocri<br />

<strong>con</strong>dizioni di sciabilità data la grande frequentazione.<br />

Da Pezzoro risalire i prati di località Tesanuova subito a Ovest del centro abitato fino al loro punto più alto. Si<br />

supera una macchia boscosa e seguendo un ripiano si giunge nei pressi del rifugio (1259 m, ore 0.45).<br />

Lasciando lo stesso sulla destra, si rimontano i successivi prati, si attraversa sulla sinistra un breve tunnel<br />

boscoso e si tocca Malga Pontogna (1384 m, ore 1.15). Si <strong>con</strong>tinua per poco sopra la malga, si effettua un<br />

traverso a destra iniziando a risalire il tratto più erto dell’itinerario, “el ratù”. Al termine dello stesso si devia<br />

nuovamente verso destra e su terreno abbastanza sostenuto si sbuca sul dosso Sud-Est del Monte Guglielmo<br />

nei pressi degli Staletti Alti (1690 m, ore 2.00). Seguendo il dosso, <strong>con</strong> logico percorso, si raggiunge la<br />

chiesetta di vetta del Redentore (Monte Guglielmo, 1948 m, ore 2.30).<br />

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6. MONTE GUGLIELMO m 1948<br />

Canalone Nord-Nord-Est<br />

Località di partenza: Pezzoro 911 m<br />

Tracciato: Pezzoro - Rifugio Pontogna C.A.I. Val <strong>Trompia</strong> - Località Mattoncino - Canalone Nord-Est -<br />

Monte Guglielmo ⇔ Pezzoro<br />

Dislivello: 1037 m<br />

Tempo di salita: ore 3.00<br />

Difficoltà: BS<br />

Esposizione: Nord-Est<br />

Giudizio: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

<strong>Itinerari</strong>o superbo capace di regalare grandi emozioni, il canalone Nord-Nord-Est, comunemente noto come<br />

canalone Nord o “la valletta”, è il gioiello della <strong>Valle</strong> <strong>Trompia</strong>. Con un dislivello di circa 600 metri ed una<br />

pendenza media di 25°-30°<strong>con</strong>sente di ricollegarsi alla via normale all’altezza di Malga Pontogna definendo<br />

un tracciato di notevole esteticità e bellezza.<br />

Da Pezzoro risalire i prati di località Tesanuova subito a Ovest del centro abitato fino al loro punto più alto. Si<br />

supera una macchia boscosa e seguendo un ripiano si giunge nei pressi del rifugio (1259 m, ore 0.45).<br />

Lasciando lo stesso sulla destra, si rimontano i successivi prati, si attraversa sulla sinistra un breve tunnel<br />

boscoso e si tocca Malga Pontogna (1384 m, ore 1.15). Ci si immette sulla carrareccia che <strong>dalla</strong> Forcella di<br />

Pezzoro <strong>con</strong>duce a località Gale. La si segue per 10-15 minuti fino ad un isolato abete sulla sinistra. Si <strong>con</strong>tinua<br />

ancora per poco fin sotto l’evidente valloncello. Si abbandona la carrareccia e descrivendo un lungo traverso<br />

ascensionale si entra nel superbo ampio canalone. Lo si risale al suo centro superando un gradino sulla destra<br />

fino ad accedere alla parte superiore. Piegando decisamente verso sinistra ci si immette nella breve strettoia che<br />

<strong>con</strong>sente di entrare nell’imbuto finale. Lo si risale, preferibilmente sulla destra, e si sbuca direttamente al<br />

Redentore (Monte Guglielmo, 1948 m, ore 3.00).<br />

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7. MONTE GUGLIELMO 1948 m<br />

II° Sperone Nord-Nord-Est 3 , “Sperone degli Apicoltori”<br />

Località di partenza: Pezzoro 911 m<br />

Tracciato: Pezzoro - Rifugio Pontogna C.A.I. Val <strong>Trompia</strong> - Località Mattoncino - Sperone degli Apicoltori -<br />

Monte Guglielmo - Rifugio Pontogna C.A.I. Val <strong>Trompia</strong> - Pezzoro<br />

Dislivello: 1037 m<br />

Tempo di salita: ore 3.00<br />

Difficoltà alpinistica: PD<br />

Difficoltà scialpinistica: MSA<br />

Materiale: piccozza, ramponi; corda, eventualmente<br />

Esposizione: Nord-Est<br />

Giudizio: ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

Sul suo impervio versante occidentale il Guglielmo offre alcuni interessanti itinerari. Per chi ami le salite<br />

scialpinistiche di ampio respiro dove le difficoltà tecniche divengono parte essenziale del gioco le ascensioni di<br />

seguito presentate potranno divenire il metro di valutazione personale per realizzazioni di più alto livello. Si<br />

ritiene il II° sperone Nord-Nord-Est il più lineare ed esteticamente attraente. Pur non presentando serie<br />

difficoltà tecniche, richiede comunque attenzione. <strong>Itinerari</strong>o da percorrersi <strong>con</strong> neve <strong>con</strong>solidata!<br />

Da Pezzoro risalire i prati di località Tesanuova subito a Ovest del centro abitato fino al loro punto più alto. Si<br />

supera una macchia boscosa e seguendo un ripiano si giunge nei pressi del rifugio (1259 m, ore 0.45).<br />

Lasciando lo stesso sulla destra, si rimontano i successivi prati, si attraversa sulla sinistra un breve tunnel<br />

boscoso e si tocca Malga Pontogna (1384 m, ore 1.15). Ci si immette sulla carrareccia che <strong>dalla</strong> Forcella di<br />

Pezzoro <strong>con</strong>duce a località Gale. La si segue per 20 minuti oltrepassando lo sbocco del Canalone Nord-Nord-<br />

Est fino ad accedere ad una zona aperta poco prima del “pistone del gasdotto” (striscia disboscata per la posa di<br />

un gasdotto che scavalca il Guglielmo per poi risalire alla Colma di San Zeno sul versante opposto – vedasi<br />

variante di discesa dell’itinerario n. 8). Grosso faggio sulla sinistra. Si inizia un traverso ascendente verso<br />

sinistra, si supera un valloncello (attenzione!) e si rimonta un dossetto <strong>con</strong> macchia boscosa sulla sinistra fino a<br />

guadagnare sempre in traverso l’inizio dello sperone. Si <strong>con</strong>tinua, senza sci, aggirando a destra (Nord) una sorta<br />

di naso roccioso riprendendo il filo del dosso che si segue senza difficoltà fino alla cresta sommitale <strong>con</strong><br />

percorso aereo nell’ultimo tratto. In breve si tocca il Redentore (Monte Guglielmo, 1948 m, ore 3.00).<br />

3 Gli speroni del versante Nord-Est del Monte Guglielmo sono qui ordinati da sinistra a destra per chi guardi la parete. Si mantengono le originali definizioni date<br />

dall’autore di “Tracce sul bianco” (vedasi PARTE INTRODUTTIVA – Riferimenti Bibliografici) che denomina il I° sperone immediatamente a destra de Canalone<br />

Nord-Nord-Est come “Sperone dei Faggi d’Argento” (PD, inizio un poco complicato), il II° come “Sperone degli Apicoltori” e “Sperone dei Sei Colli” l’accidentato<br />

Sperone Nord-Nord-Est del Dosso Pedalta (AD, terreno infido).<br />

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8. MONTE GUGLIELMO m 1948<br />

Scivolo Nord-Nord-Est<br />

Località di partenza: Pezzoro m 911<br />

Tracciato: Pezzoro - Rifugio Pontogna C.A.I. Val <strong>Trompia</strong> - Località Mattoncino - Scivolo Nord-Est - Monte<br />

Guglielmo ⇔ Pezzoro<br />

Dislivello: m 1037<br />

Tempo di salita: ore 3.30<br />

Difficoltà: OS<br />

Esposizione: Nord-Est<br />

Giudizio: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

Più nascosto dell’attiguo canalone Nord-Nord-Est, l’ampio vallone compreso fra il lineare “Sperone degli<br />

Apicoltori” ed il roccioso III° sperone Nord-Nord-Est offre la visuale più grandiosa del Guglielmo ed un<br />

itinerario di elevato <strong>con</strong>tenuto scialpinistico. Per la ripidezza del pendio nella sua parte terminale si <strong>con</strong>siglia<br />

vivamente l’effettuazione dell’itinerario in salita per valutare lo stato del manto e la <strong>con</strong>seguente fattibilità<br />

della discesa. Da intraprendersi comunque solo <strong>con</strong> neve assestata! Dal 2000 è frequentemente seguito il largo<br />

pistone determinato dall’interramento di un gasdotto che <strong>con</strong>sente, una volta raggiunta in discesa la stradina<br />

di collegamento fra Malga Gale e Malga Pontogna, di <strong>con</strong>tinuare per un buon tratto fino all’altezza di Malga<br />

Mattone 1269 m definendo un percorso molto sciistico.<br />

Da Pezzoro risalire i prati di località Tesanuova subito a Ovest del centro abitato fino al loro punto più alto. Si<br />

supera una macchia boscosa e seguendo un ripiano si giunge nei pressi del rifugio (1259 m, ore 0.45).<br />

Lasciando lo stesso sulla destra, si rimontano i successivi prati, si attraversa sulla sinistra un breve tunnel<br />

boscoso e si tocca Malga Pontogna (1384 m, ore 1.15). Ci si immette sulla carrareccia che <strong>dalla</strong> Forcella di<br />

Pezzoro <strong>con</strong>duce a località Gale. La si segue per 20 minuti oltrepassando lo sbocco del Canalone Nord-Nord-<br />

Est fino ad accedere ad una zona in cui la visuale si apre. Sulla destra scende ben evidente la pista disboscata<br />

per l’interramento del gasdotto. Si inizia la salita dell’ampio vallone <strong>con</strong> pendenza che va progressivamente<br />

aumentando fino ad appoggiare leggermente verso sinistra per affrontare, sci in spalla, l’ultimo ripido tratto. Si<br />

sbuca in corrispondenza della lieve depressione che precede il breve pendio di <strong>accesso</strong> al monumento del<br />

Redentore per chi provenga dal Rifugio Almici – versante Sud-Ovest (Monte Guglielmo, 1948 m, ore 3.30).<br />

Scendere tutto il vallone <strong>con</strong> sciata superlativa fino al stradina Gale-Pontogna. Continuare per la pista sopra<br />

citata sempre <strong>con</strong> bella discesa fino ad in<strong>con</strong>trare la netta traccia della stradina che collega Malga Mattone al<br />

Rifugio CAI Valtrompia. Per questa al rifugio e a Pezzoro.<br />

Variante: Variante di destra dello Scivolo Nord-Est. Difficile variante che costituisce il logico ed elegante<br />

completamento dell’itinerario n. 8. <strong>Itinerari</strong>o. Dalla parte superiore del pendio si appoggia verso destra<br />

puntando al lenzuolo compreso fra il III° Sperone Nord-Nord-Est a destra ed una breve costola rocciosa che si<br />

spegne nel centro del vallone a sinistra. Con pendenza attorno ai 45° si tocca la sommità della quota 1950 m<br />

(difficoltà: SR).<br />

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9. MONTE GUGLIELMO 1948 m<br />

Versante Nord-Est e Versante Sud-Ovest<br />

Località di partenza: Pezzoro 911 m<br />

Tracciato: Pezzoro - Rifugio Pontogna C.A.I. Val <strong>Trompia</strong> - Malga Pontogna - Staletti Alti - Monte<br />

Guglielmo - Malga Guglielmo di Sopra - la Testata - Monte Guglielmo - Rifugio Pontogna C.A.I. Val <strong>Trompia</strong><br />

- Pezzoro<br />

Dislivello: 1515 m<br />

Tempo di percorrenza: ore 5.00<br />

Difficoltà: BS<br />

Esposizione: Varia<br />

Giudizio: ☺ ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺ ☺<br />

Gita stupenda. La normale da Pezzoro viene integrata <strong>con</strong> una discesa poco frequentata sino al bal<strong>con</strong>e<br />

naturale sulla <strong>Valle</strong> di Zone e sul Lago d’Iseo della Testata 1470 m. Anche la risalita al Guglielmo per il suo<br />

ripido versante Sud-Ovest risulta interessante. La se<strong>con</strong>da parte del percorso necessita neve assestata. Nel<br />

complesso, per le caratteristiche sciistiche e paesaggistiche, questo può essere ritenuto l’itinerario più<br />

accattivante del Guglielmo <strong>con</strong> partenza <strong>dalla</strong> Val <strong>Trompia</strong>.<br />

Come per l’itinerario n. 5 si raggiunge il Redentore (1948 m, ore 2.30). Tolte le pelli ci si abbassa in direzione<br />

Nord-Ovest seguendo per un tratto l’arrotondato tratto di cresta che intercorre fra il Monte Guglielmo e la<br />

sommità 1950 m. Ci si cala di seguito sul versante Ovest e <strong>con</strong> bellissima discesa ci si porta all’altezza del<br />

Rifugio Almici (1861 m, ore 2.40). Lo si lascia sulla destra e si <strong>con</strong>tinua a scendere, sempre su terreno ideale,<br />

fino a Malga Guglielmo di Sopra (1744 m, ore 2.50). Si percorre per un tratto la mulattiera che taglia il versante<br />

Sud della montagna fino a quota 1550 m c. quando la stessa devia bruscamente verso Sud-Est per scendere a<br />

Malga Guglielmo di Sotto 1571 m. La si abbandona e <strong>con</strong> brevissima risalita si costeggia sulla destra il dosso<br />

1596 m. A questo punto si evidenzia un lungo sperone in parte roccioso denominato “i Gnaf” che si aggira<br />

sempre sulla destra, cercando di non perdere quota, fino ad imboccare una rampa che tra roccia e bosco<br />

permette di abbassarsi su magnifici pendii fino al pronunciato balzo della Testata (1470 m, ore 3.15). Rimesse<br />

le pelli ci si riporta sulla carrareccia fra le due malghe Guglielmo, si percorre la medesima per un breve tratto in<br />

direzione della superiore per poi piegare decisamente a Nord e affrontare direttamente, su terreno sostenuto, il<br />

versante Sud della montagna. Nell’ultimo tratto, all’attenuarsi della pendenza, puntare al grande traliccio a Sud<br />

della vetta e da qui facilmente di nuovo alla stessa (Monte Guglielmo, 1948 m, ore 4.15). Come per l’itinerario<br />

n. 5 a Pezzoro (911 m, ore 5.00).<br />

Variante n. 1. : La risalita può essere fatta ripercorrendo il comodo itinerario di discesa.<br />

Variante n. 2. : Entusiasmante la discesa diretta per il versante Sud-Ovest che qui viene proposto in risalita<br />

anche se il pendio richiederebbe prudentemente una pre<strong>con</strong>oscenza (difficoltà: BS).<br />

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10. COLMA DI SAN ZENO (QUOTA 1681 m) e COLMA DI MARUCOLO 1856 m<br />

Versante Sud-Est, Dosso Sud-Est della Quota 1681 della Colma di San Zeno “Dosso della Croce di San<br />

Zeno”<br />

Località di partenza: Avano, 829 m<br />

Tracciato: Avano - Località Monte di Mondaro - Malga Prato Nuovo di Sotto - Dosso della Croce di San Zeno<br />

- Colma di San Zeno (Quota 1681) - Colma di Marucolo ⇔ Avano<br />

Dislivello: 1025 m<br />

Tempo di salita: ore 3.00<br />

Difficoltà: MS<br />

Esposizione: Sud-Est<br />

Giudizio : ☺ ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺<br />

Il versante meridionale compreso fra il Colle di San Zeno ed il Monte Campione è una zona raramente toccata<br />

dagli scialpinisti nonostante la facilità di <strong>accesso</strong> e le ottime possibilità offerte dai bei dossi che si abbassano<br />

verso la <strong>Valle</strong> <strong>Trompia</strong>. L’esposizione meridionale limita sicuramente il periodo di possibile frequentazione ma<br />

la comoda strada che raggiunge il Colle di San Zeno permette di guadagnare quota facilmente agevolando<br />

moltissimo l’<strong>accesso</strong>. Con <strong>con</strong>dizioni di buon innevamento si può generalmente partire già dal piccolo centro<br />

di Avano. Il percorso di seguito descritto è il più facile dei tre proposti in questa zona ma rimane una traccia<br />

capace di unire relax e divertimento.<br />

Dal piccolo agglomerato di Avano si segue la strada per il Colle di San Zeno transitando accanto alle vaste<br />

radure di località Niccolo e località Poiadei fin sul fondo della <strong>Valle</strong> di Avano. Si prosegue ancora lungo la<br />

strada fino alla successione di grandi radure di località Monte di Mondaro (1100 m c., ore 1.00) giungendo in<br />

breve in vista dell’isolata Malga Prato Nuovo di Sotto 1353 m che si raggiunge. Si segue la stradina che<br />

percorre senza guadagnare quota il versante meridionale della Colma di San Zeno superando un boschetto di<br />

faggi fino a toccare l’evidente Dosso Sud-Est della Quota 1681 della Colma di San Zeno (“Dosso della Croce<br />

di San Zeno”). Se ne percorre il filo <strong>con</strong> tracciato estetico e panoramico fino al grande crocefisso ligneo da cui<br />

il dosso ha origine (Quota 1681 m della Colma di San Zeno, ore 2.15). Con percorso facile ed evidente si<br />

<strong>con</strong>tinua lungo la successione di dossi fino all’ultimo ripido salto che precede la martoriata sommità della<br />

Colma di Marucolo (1856 m, ore 3.00; stazione di trasmissione sulla sommità ed arrivo di un impianto a fune<br />

nei pressi).<br />

12


11. COLMA DI MARUCOLO 1856 m, MONTE CAMPIONE 1827 m e COLMA DI SAN ZENO 1668 m<br />

Versante Sud-Est, per il Dosso Sud-Est della Colma di Marucolo “Dosso della <strong>Valle</strong> dei Faggi”, il Dosso<br />

Sud-Est del Monte Campione “Dosso Gandina” ed il Dosso Sud-Est della Quota 1681 m della Colma di<br />

San Zeno “Dosso della Croce di San Zeno”<br />

Località di partenza: Avano 829 m, frazione del comune di Pezzazze<br />

Tracciato: Avano - Località Monte di Mondaro - Malga Prato Nuovo di Sotto - Cascina <strong>Valle</strong> dei Faggi di<br />

Sotto - Dosso della <strong>Valle</strong> dei Faggi - Località Pozza dei Bagni - Colma di Marucolo - Sella 1803 m - Monte<br />

Campione - Dosso Gandina - Monte Campione - Colma di Marucolo - Cascina <strong>Valle</strong> dei Faggi di Sotto -<br />

Dosso della Croce di San Zeno - Quota 1681 m della Colma di San Zeno - Avano<br />

Dislivello: 1500 m c.<br />

Tempo di percorrenza: ore 5.30<br />

Difficoltà: BS<br />

Esposizione: Sud-Est<br />

Giudizio: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺<br />

Bellissima traccia che <strong>con</strong>sente di <strong>con</strong>catenare tre crinali <strong>dalla</strong> linea armoniosa ed elegante. Nonostante il<br />

dislivello non eccessivo l’itinerario è nel complesso abbastanza impegnativo. L’originalità del percorso e la<br />

bellezza della zona in stridente <strong>con</strong>trasto <strong>con</strong> il massacrato versante occidentale, saranno in grado di<br />

soddisfare gli scialpinisti più esigenti alla ricerca di itinerari lontani da aree eccessivamente frequentate.<br />

Dal piccolo agglomerato di Avano si segue la strada per il Colle di San Zeno transitando accanto alle vaste<br />

radure di località Niccolo e località Poiadei fin sul fondo della <strong>Valle</strong> di Avano. Si prosegue ancora lungo la<br />

strada fino alla successione di grandi radure di località Monte di Mondaro (1100 m c., ore 1.00) giungendo in<br />

breve in vista dell’isolata Malga Prato Nuovo di Sotto 1353 m che si raggiunge. Si segue la stradina che<br />

percorre senza guadagnare quota il versante meridionale della Colma di San Zeno superando un boschetto di<br />

faggi fino a toccare l’evidente Dosso Sud-Est della Quota 1681 m della Colma di San Zeno (Dosso della Croce<br />

di San Zeno). Si doppia lo sperone e si <strong>con</strong>tinua lungo la stradina fin sul fondo della <strong>Valle</strong> dei Faggi toccando in<br />

breve la costruzione di Cascina <strong>Valle</strong> dei Faggi di Sotto (1438 m, ore 1.45). Si <strong>con</strong>tinua sempre lungo la<br />

stradina doppiando una scoscesa diramazione del Dosso della <strong>Valle</strong> dei Faggi fino a toccarne il filo vero e<br />

proprio poco oltre. Lo si risale senza difficoltà transitando accanto ad un piccolo roccolo per poi guadagnare<br />

progressivamente quota sempre <strong>con</strong> percorso evidente fino a sbucare all’ampia sella della Pozza dei Bagni a<br />

quota 1750 m c.. Per pendio abbastanza sostenuto si tocca la sommità della Colma di Marucolo (1856 m, ore<br />

2.30). Dalla sommità abbassarsi alla sella 1803 m e di seguito <strong>con</strong> breve risalita la sommità del Monte<br />

Campione (1827 m, ore 2.40). Abbandonando la sommità, su pendio inizialmente ripido, si inizia la splendida<br />

ma non elementare discesa del Dosso Gandina (vedasi anche itinerario n. 12)fino al termine del medesimo<br />

poco sopra il Roccolo del Cucchetto (quota 1300 m c., ore 3.00). Rimesse le pelli si risale tutto l’itinerario di<br />

discesa fino alla sommità della Colma di Marucolo (1856 m, ore 4.00). Dalla medesima si scende <strong>con</strong> percorso<br />

molto divertente il Dosso della <strong>Valle</strong> dei Faggi percorso in salita fino a ritoccare la stradina di <strong>accesso</strong> e per<br />

questa a ritroso l’inizio del Dosso della Croce di San Zeno. Lo si sale senza difficoltà fino a toccare il grande<br />

crocefisso ligneo che ne segna il termine (Quota 1681 m della Colma di San Zeno, ore 5.00). Tolte le pelli se<br />

ne effettua la bella discesa rientrando ad Avano (829 m, ore 5.30).<br />

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12. MONTE CAMPIONE 1827 m<br />

Versante Sud-Est, per il Dosso Sud-Est del Monte Campione , “Dosso Gandina”<br />

Località di partenza: Avano 829 m, frazione del comune di Pezzazze<br />

Tracciato: Avano - Località Ponticolo - Dosso Gandina - Monte Campione ⇔ Avano<br />

Dislivello: 1000 m<br />

Tempo di salita: ore 2.45<br />

Difficoltà: BS<br />

Esposizione: Sud-Est<br />

Giudizio: ☺ ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺<br />

È unitamente all’attiguo Dosso Redicampo tra i più pronunciati costoloni tra quelli che dallo spartiacque<br />

principale scendono verso la <strong>Valle</strong> <strong>Trompia</strong>. A differenza del citato Dosso Redicampo è pressoché s<strong>con</strong>osciuto<br />

causa probabilmente un itinerario di <strong>accesso</strong> meno comodo rispetto alla salita dai Prati Magri nonché un<br />

percorso di cresta da non sottovalutare soprattutto <strong>con</strong> abbondante innevamento. Nonostante il Dosso sia già<br />

oggetto di descrizione quale parte dell’articolato itinerario n. 11, si ritiene il medesimo degno di autonoma<br />

<strong>con</strong>siderazione.<br />

Dal piccolo agglomerato di Avano si segue la strada per il Colle di San Zeno transitando accanto alle vaste<br />

radure di località Niccolo. Si prosegue sempre sulla strada fino a giungere in vista della radura <strong>con</strong> numerosi<br />

cascinali di Località Ponticolo. Si risalgono i prati puntando in direzione Nord fino al termine dei medesimi<br />

imboccando una carrareccia che nella rada abetaia in direzione Nord-Est porta alla costruzione del Roccolo del<br />

Cucchetto (1300 m c., ore 1.45). Si supera la breve boscaglia soprastante accedendo all’inizio del Dosso<br />

Gandina. Se ne percorre il filo aggirando le elevazioni rocciose sempre sul meno ripido lato della <strong>Valle</strong> di<br />

Meola (Nord) fino all’ultimo sostenuto pendio che porta alla sommità del Monte Campione (1827 m , ore<br />

2.45).<br />

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13. MONTE MUFFETTO 2060 m<br />

Versante Sud-Est, per il Dosso Sud-Est del Dosso dei Chiodi, “Dosso Redicampo” e la Cresta Sud-Ovest<br />

Località di partenza: Prati Magri 1064 m, raggiungibile per strada sterrata (Km 5 da Bovegno; utili le catene!)<br />

Tracciato : Prati Magri - Località le Corti - Località Casinetto - Dosso Redicampo - Dosso dei Chiodi - Dosso<br />

Rotondo - Monte Splaza - Passo del Muffetto - Monte Muffetto ⇔ Prati Magri<br />

Dislivello: 1193 m<br />

Tempo di salita: ore 3.30<br />

Difficoltà: BS<br />

Esposizione: Sud-Est poi Ovest<br />

Giudizio: ☺ ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺ ☺<br />

Bella ascensione dal significativo sviluppo. Per giungere sulla sommità del Muffetto si superano tre distinte<br />

elevazioni. La se<strong>con</strong>da di queste, il Dosso Rotondo, può essere degnamente ritenuta una meta a sé.<br />

Da Prati Magri 1064 m si risalgono i prati in direzione Nord-Ovest fino al punto più alto degli stessi. Si entra<br />

nella fitta e bellissima abetaia seguendo un largo sentiero che adduce alla radura delle Corti (1343 m, ore 0.40).<br />

Attraversata la stessa ci si riimmette nel bosco qui più rado e <strong>con</strong> una diagonale verso destra si raggiunge la<br />

vasta radura di Cascina Redicampo 1464 m. Un sentiero risale ora <strong>con</strong> percorso un poco disagevole la sponda<br />

orientale del Dosso Redicampo permettendo di raggiungerne l’inizio vero e proprio nei pressi del Roccolo del<br />

Casinetto (1589 m, ore 1.15). Si risale tutto il vasto ed estetico dosso fino ad un rialzo dello stesso. Si scende<br />

pochi metri alla selletta del Goletto di Redicampo 1610 m (cartelli segnalatori) e su terreno abbastanza<br />

sostenuto si raggiunge la sommità del Dosso dei Chiodi (1780 m, ore 1.45; nei pressi, arrivo di una sciovia).<br />

Con logico ed evidente percorso si scavalcano il Dosso Rotondo 1820 m ed il Dosso Splaza 1824 m calando<br />

alla depressione del Passo del Muffetto (1768 m, ore 2.30). Dal Passo si supera la Cresta Sud-Ovest del<br />

Muffetto che nella sua parte mediana presenta un salto di roccioso che viene solitamente superato, <strong>con</strong> buone<br />

<strong>con</strong>dizioni della neve, sulla destra - Est - o sci in spalla direttamente in caso <strong>con</strong>trario. Si raggiungono così gli<br />

ultimi saliscendi e la vetta (Monte Muffetto, 2060 m, ore 3.30).<br />

Variante di discesa. Discesa del canalino Nord del Monte Muffetto. Bel canalino da effettuarsi solo <strong>con</strong> neve<br />

sicura. <strong>Itinerari</strong>o. Abbassarsi di poco <strong>dalla</strong> sommità ed imboccare il primo canalino che scende ripidamente<br />

verso Nord. Con percorso molto bello raggiungere la sottostante pista seguendo la quale ci si riimmette nella<br />

traccia di salita all’altezza del Passo del Muffetto 1768 m (difficoltà: OS).<br />

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14. MONTE MUFFETTO 2060 m<br />

Dosso Sud, “Dosso Fontanelle”<br />

Località di partenza: Prati Magri 1064 m, raggiungibile per strada sterrata (Km 5 da Bovegno; utili le catene!)<br />

Tracciato : Prati Magri - Località Glento - Località Masne - Dosso Fontanelle - Monte Muffetto ⇔ Prati<br />

Magri<br />

Dislivello: 1000 m<br />

Tempo di salita: ore 3.00<br />

Difficoltà: BSA<br />

Materiali: ramponi<br />

Esposizione: Sud<br />

Giudizio: ☺ ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺<br />

Il Monte Muffetto è la più elegante ed attraente montagna della <strong>Valle</strong> <strong>Trompia</strong>. Il suo versante sudorientale è<br />

costituito da tre lunghi crestoni che <strong>con</strong> regolare pendenza si immettono nel solco vallivo <strong>con</strong>ferendo alla<br />

montagna slancio e bellezza. Tutti gli itinerari al Muffetto si caratterizzano per un impegno medio-alto, un<br />

elevato livello di soddisfazione, una necessaria abbondanza del manto nevoso ed una <strong>con</strong>seguente capacità di<br />

interpretazione dello stesso data la presenza di tratti ripidi anche se non ostici. Il Dosso Sud è indubbiamente il<br />

più impegnativo e meno frequentato dei tre. La sua effettuazione è da <strong>con</strong>sigliarsi solo <strong>con</strong> neve ben assestata e<br />

possibilmente <strong>con</strong> firn.<br />

Da località Prati Magri 1064 m si scende lungo i prati quasi sul fondo della <strong>Valle</strong> di Zerlo fino ad in<strong>con</strong>trare la<br />

stradina che <strong>con</strong>duce in breve a località Glento e di seguito a località Masne 1126 m. La si segue fin oltre il<br />

valloncello di fondo della <strong>Valle</strong> di Zerlo e poco oltre si inizia a risalire, generalmente sci in spalla, la prima<br />

ripidissima sezione del Dosso Fontanelle fino a calcarne l’ultimo evidente risalto quotato 1462 m. Da qui il<br />

dosso diviene più facilmente percorribile. Lo si segue <strong>con</strong> itinerario stupendo ed aereo fino alla poco marcata<br />

spalla Ovest della montagna da cui si origina il lungo crestone che termina al Passo del Muffetto 1768 m. Per<br />

l’ultimo breve tratto di cresta si tocca la croce sommitale (Monte Muffetto, 2060 m, ore 3.00).<br />

16


15. MONTE MUFFETTO 2060 m<br />

Dosso Sud-Sud-Est<br />

Località di partenza: Graticelle 704 m, frazione del comune di Bovegno<br />

Tracciato: Graticelle - <strong>Valle</strong> di Sarle - Località Fo - Località Bauccol - Dosso Sud-Sud-Est - Cascina Gardino -<br />

Malga Muffetto - Monte Muffetto ⇔ Graticelle<br />

Dislivello: 1356 m<br />

Tempo di salita: ore 4.00<br />

Difficoltà: BS<br />

Esposizione: Sud-Est<br />

Giudizio: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺<br />

Il Dosso Sud-Est delimitato a Sud <strong>dalla</strong> <strong>Valle</strong> di Zerlo e a Nord <strong>dalla</strong> <strong>Valle</strong> di Rango offre una divertente<br />

ascensione in un ambiente affascinante ed intatto. La tipologia del terreno asceso offre una sensazione di aereo<br />

isolamento difficile da ris<strong>con</strong>trare su montagne di questa quota. L’ultimo tratto, abbastanza ripido, necessita<br />

attenzione.<br />

Attraversato mantenendocisi a destra il piccolo centro abitato di Graticelle (cartelli segnalatori per gli itinerari<br />

escursionistici della zona) si inizia a risalire la carrareccia cementata che si inoltra nella stretta ed incassata<br />

<strong>Valle</strong> del Torrente Mella di Sarle. Ad un bivio, in presenza di una santella votiva, si <strong>con</strong>tinua a seguire il<br />

fondovalle fino ad un grande castagno poco sotto località Fo (quota 900 m circa, ore 0.30, cascinale <strong>con</strong> bal<strong>con</strong>i<br />

sulla sinistra). Si iniziano a risalire a sinistra i ripidi prati transitando per località Fo 965 m e toccando di<br />

seguito i cascinali di quota 1002 m e di località Bauccol 1060 m. Si <strong>con</strong>tinua in direzione Ovest fino al punto<br />

più alto dei prati dove si tocca il filo dello sperone in corrispondenza di un’isolata cascina (1130 m circa, ore<br />

1.30, cartelli segnalatori). Seguendo il tracciato del sentiero estivo si attraversa una fitta macchia boscosa<br />

raggiungendo l’ampia radura di Cascina Gardino (1285 m, ore 2.00). Si sale il soprastante rado bosco di faggi<br />

seguendo ancora il sentiero estivo che rimonta il lato orientale dello sperone e su terreno aperto e ripido si<br />

raggiunge il crinale del dosso. Lo si segue lungamente fin sotto il salto che precede Malga Muffetto che si<br />

supera sulla sinistra - Ovest - su terreno sostenuto per riprenderne il filo poco sopra toccando in breve la malga<br />

(1735 m, ore 3.15). Con itinerario evidente si <strong>con</strong>tinua a risalire il dosso su pendio moderatamente ripido fino a<br />

raggiungere il filo della cresta sommitale e la vicina vetta (Monte Muffetto 2060 m, ore 4.00).<br />

17


16. MONTE MUFFETTO 2060 m<br />

Dosso Sud-Est, “Dosso Costarica”<br />

Località di partenza: Graticelle 704 m, frazione del comune di Bovegno<br />

Tracciato : Graticelle - <strong>Valle</strong> di Sarle - Ponte di Rango - Località Rango - Quota 1526 m - Dosso Costarica -<br />

Monte Muffetto ⇔ Graticelle<br />

Dislivello: 1356 m<br />

Tempo di salita: ore 3.40<br />

Difficoltà: BS<br />

Esposizione: Sud-Est<br />

Giudizio: ☺ ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺<br />

La disposizione di questo dosso lo rende il più visibile dal fondovalle dei tre che caratterizzano il bel versante<br />

Sud-Est del Muffetto. Il suo elegantissimo ed attraente profilo si staglia a guisa di bianca lama nelle nitide<br />

giornate invernali per chi risalga la valle <strong>Trompia</strong>. Nonostante le apparenze questo itinerario risulta, nel<br />

complesso, meno interessante del precedente sia per la complessità del suo tratto inferiore sia perché<br />

effettuabile nella sua interezza, data la sfavorevole esposizione, solo in anni di abbondante innevamento.<br />

Attraversato mantenendocisi a destra il piccolo centro abitato di Graticelle (cartelli segnalatori per gli itinerari<br />

escursionistici della zona) si inizia a risalire la carrareccia cementata che si inoltra nella stretta ed incassata<br />

<strong>Valle</strong> del Torrente Mella di Sarle. Ad un bivio, in presenza di una santella votiva, si <strong>con</strong>tinua a seguire il<br />

fondovalle fino ad un grande castagno poco sotto località Fo (quota 900 m circa, ore 0.30, cascinale <strong>con</strong> bal<strong>con</strong>i<br />

sulla sinistra). Si <strong>con</strong>tinua oltre il cascinale sopra citato e lasciando a sinistra una diramazione si <strong>con</strong>tinua lungo<br />

la stradina che si inoltra in un fitto bosco di abeti fin sul fondo della <strong>Valle</strong> di Rango (Ponte di Rango, 1030 m,<br />

ore 0.45; cartelli segnalatori). Si <strong>con</strong>tinua per la ripida carrareccia fino ai vasti prati di località Rango 1050 m<br />

c.. La si segue fino al punto in cui la stessa doppia uno sperone e la visuale si apre verso il Monte Crestoso. La<br />

si abbandona risalendo la ripida costola a sinistra puntando a due vicini cascinali poco sopra. Dagli stessi si<br />

segue un’altra carrareccia lasciando a sinistra una deviazione fino a giungere nei pressi di un cascinale dal<br />

caratteristico colore verde (staccionata di grossi tronchi a destra, 1150 m c., ore 1,30). Da qui si inizia a salire a<br />

sinistra un largo sentiero che <strong>con</strong>sente di superare la boscosa parte inferiore di quota 1526 m, ultima elevazione<br />

del Dosso Costarica. Con un ultimo tratto esposto sui salti dell’incassata <strong>Valle</strong> di Rango se ne raggiunge il<br />

fondo (quota 1275 m c., ore 2.00). Con tracciato da qui evidente si risale a destra la ripida costolatura<br />

caratterizzata <strong>dalla</strong> presenza di uno sparuto lariceto e superando un ultimo tratto molto ripido si calca quota<br />

1526 m (ore 2.40) [il tratto dal cascinale di quota 1150 m c. alla sommità di quota 1526 m è da affrontarsi solo<br />

in <strong>con</strong>dizioni di assoluta sicurezza del manto nevoso!]. Con percorso aereo e stupendo si raggiunge per tratto<br />

ripido quota 1767 m, si scavalcano delle lievi ondulazioni della cresta fino a superare un altro tratto sostenuto<br />

che <strong>con</strong>sente di toccare quota 1850 m. Divallando leggermente si supera un ultimo pendio raggiungendo la<br />

Spalla Est 2009 m del Muffetto. Per l’aerea cresta, prestando attenzione alle possibili cornici, si sale alla<br />

sommità (Monte Muffetto, m 2070, ore 3.40).<br />

18


17. MONTE MUFFETTO 2060 m MONTE FRA 2158 m MONTE CRESTOSO 2207 m<br />

Anello delle tre cime<br />

Località di partenza: Graticelle 704 m, frazione del comune di Bovegno<br />

Tracciato : Graticelle - <strong>Valle</strong> di Sarle - Località Fo - Località Bauccol - Dosso Sud-Sud-Est - Cascina Gardino<br />

- Malga Muffetto - Monte Muffetto - Sella 1897 m - Lago di Rondeneto - Malga Rossello di Sopra - Malga<br />

Rossello di Mezzo - Malga Rosselletto - <strong>Valle</strong> di Fra - Baita <strong>Valle</strong> di Fra - Monte Fra - Sella 2059 m - <strong>Valle</strong><br />

Ma - Passo delle Sette Crocette - Monte Crestoso - Dosso della Croce- Graticelle<br />

Dislivello: 2500 m c.<br />

Tempo di percorrenza: ore 10.00<br />

Difficoltà: BSA<br />

Esposizione: Varia<br />

Giudizio: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺<br />

Tour grandioso dal forte impegno. Consente di toccare tre delle più significative e panoramiche sommità della<br />

Prealpi Bresciane garantendo belle scivolate e traversando zone raramente frequentate nella stagione<br />

invernale. Il percorso può essere coperto nell’arco di una sola giornata senza eccessive difficoltà anche se<br />

indubbiamente si tratta di un itinerario di livello superiore riservato a scialpinisti ottimamente preparati.<br />

Come per l’itinerario n. 15 si raggiunge il Monte Muffetto (2060 m, ore 4.00). Dalla sommità abbassarsi in<br />

direzione Nord-Est all’elevazione 2009 m e di seguito alla sella 1897 m fra quota 2009 m e la Stanga del<br />

Bassinale 1952 m (1850 m c., ore 4.30). Dalla sella scendere in direzione Nord fino alla spianata del Lago di<br />

Rondeneto (1690 m, ore 4.45). Risalire in direzione Est fino a raggiungere il tracciato del sentiero estivo che<br />

<strong>con</strong>duce alla poco marcata selletta 1771 m. Ci si abbassa a Malga Rossello di Sopra 1705 m e di seguito a<br />

Malga Rossello di Mezzo 1618 m. Con traverso in direzione Nord-Est in rado lariceto si giunge a Malga<br />

Rosselletto 1637 m da cui si ha un’aperta visuale sulla parte superiore della Val di Fra. In direzione Nord-Est si<br />

entra nella valletta delimitata a sinistra dall’alta costa del Monte Fra e a destra dallo sperone che si origina da<br />

Quota 1997 m fino a raggiungere Baita Val di Fra 1919 m. Con percorso evidente si tocca la massima<br />

depressione fra il Monte Colombino ed il Monte Fra nei pressi della Nicchia di San Glisente. Per la sua facile<br />

ma a tratti affilata cresta Sud-Est, si tocca il Monte Fra (2158 m, ore 6.30). Ritornati alla Nicchia, ci si abbassa<br />

brevemente verso la Val di Fra per poi risalire alla Sella 2059 m fra il Monte Colombino ed il Monte Crestoso.<br />

Con bella discesa ci si abbassa in Val Ma fino a Malga Stabil Fiorito. Da qui, in direzione Sud, si punta al Passo<br />

delle Sette Crocette 2075 m superando, poco sotto lo stesso, un tratto ripido. Per la facile cresta Sud-Est al<br />

Monte Crestoso (2207 m, ore 9.00). Dalla sommità si effettua la discesa verso la Val <strong>Trompia</strong> percorrendo il<br />

Dosso della Croce (vedasi itinerario n. 18) fino a Graticelle (704 m, ore 10.00).<br />

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18. MONTE CRESTOSO 2207 m<br />

Versante Sud, per il Dosso Sud-Sud-Ovest, “Dosso della Croce”, da Graticelle<br />

Località di partenza: Graticelle 704 m<br />

Tracciato: Graticelle - Località Vandenole - Località Stornegazze - Località Forcella - Località Corti di<br />

Campomolle - Mericolo - Località La Croce - Dosso della Croce - Passo delle Sette Crocette - Monte Crestoso<br />

⇔ Graticelle<br />

Dislivello: 1503 m<br />

Tempo di salita: ore 4.30<br />

Difficoltà: MS sostenuto<br />

Esposizione: Sud<br />

Giudizio: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺<br />

Gli arrotondati e ampi dossi che caratterizzano molte montagne delle Prealpi Bresciane costituis<strong>con</strong>o logiche<br />

linee di ascensione. Tra questi naturali percorsi verso l’alto il Dosso della Croce occupa per panoramicità e<br />

idealità sciistica un posto di assoluto riguardo. Se poi si <strong>con</strong>sidera il raggiungimento di un’elegante montagna<br />

non è esagerato inserire tale ascensione tra le tre-quattro scialpinistiche più remunerative che tutte le Prealpi<br />

Bresciane possano offrire. La partenza da Graticelle invece che da Memmo (si veda l’itinerario seguente) è<br />

<strong>con</strong>sigliata solo in presenza di un buon livello di innevamento. Il percorso non presenta pericoli salvo un breve<br />

tratto nella metà superiore del dosso che va affrontato <strong>con</strong> debita circospezione.<br />

Da Graticelle si prende a salire l’unica strada asfaltata che prosegue oltre l’abitato. La si segue per un buon<br />

tratto superando località Vandenole fino alle cascine di località Stornegazze (ore 0.45). Si abbandona la<br />

carrareccia e si risalgono i ripidi prati alle spalle delle cascine in direzione Nord. Con percorso logico in<br />

direzione Nord-Nord-Est si guadagna il crinale Sud-Ovest del Mericolo 1549 m. Tale crinale boscoso può<br />

essere <strong>con</strong>siderato l’ultima propaggine del lungo Dosso della Croce. Per rado bosco di abeti ci si porta sotto la<br />

modesta elevazione e la si costeggia sul versante Est verso la <strong>Valle</strong> Torgola fino a guadagnare il crinale (ore<br />

2.30). Si segue lo stupendo dosso per un lungo tratto fino alle roccette di quota 1931 m che segnano la massima<br />

quota del Dosso della Croce propriamente detto (ore 3.30, cartelli segnalatori). Da qui il dosso si riduce a<br />

stretto crinale roccioso. Se le <strong>con</strong>dizioni lo permettono si costeggia questo tratto sci ai piedi sul versante Ovest,<br />

verso la Val Cigoleto. Al <strong>con</strong>trario ci si mantiene sul crinale sci ai piedi o a spalla per poi riprendere<br />

l’arrotondato dosso poco sopra. Si doppia l’elevazione 2081 m e senza abbassarsi al vicino Passo delle Sette<br />

Crocette 2075 m si volge a sinistra per risalire la breve cresta Est del Monte Crestoso fino all’allungata gobba<br />

sommitale (2207 m, ore 4.30).<br />

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19. MONTE CRESTOSO 2207 m<br />

Versante Sud, per il Dosso Sud-Sud-Ovest, “Dosso della Croce”, da Memmo<br />

Località di partenza: Memmo 987 m<br />

Tracciato: Memmo - Località Casantighe - Località Predelade - Mericolo - Località La Croce - Dosso della<br />

Croce - Passo delle Sette Crocette - Monte Crestoso ⇔ Memmo<br />

Dislivello: 1220 m<br />

Tempo di salita: ore 3.30<br />

Difficoltà: MS sostenuto<br />

Esposizione: Sud<br />

Giudizio: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺ ☺<br />

Per quanto <strong>con</strong>cerne bellezza ed esteticità valgono ovviamente le <strong>con</strong>siderazioni formulate per l’itinerario<br />

precedente. Forse, data la maggiore fruibilità ed accessibilità, il percorso qui presentato si presta ad essere<br />

più ampiamente apprezzato.<br />

Lasciata l’autovettura nella piazza del piccolo centro prendere a salire per prati in direzione Nord oppure<br />

seguire la strada che dopo un tornante riporta nella medesima direzione (attenzione, non seguire la strada che<br />

<strong>dalla</strong> piazza si diparte a destra <strong>con</strong> indicazioni per la Val Serramando!). Giunti ad un bivio, seguire la strada <strong>con</strong><br />

indicazioni per località Fiale. Questa strada <strong>con</strong> andamento regolare percorre a mezza costa tutta la <strong>Valle</strong><br />

Torgola cioè l’incavo fra il Dosso della Croce ed il Dosso Canali (vedi Varianti a piè pagina). La si segue fino<br />

a quando la stessa, fattasi stretta mulattiera, supera il solco vallivo e <strong>con</strong>duce ad una zona <strong>con</strong> vaste radure<br />

(località Predelade, 1250 m c., ore 1.30). Da qui si risalgono i ripidi prati fin sotto le pendici del Mericolo ad<br />

in<strong>con</strong>trare un evidente e largo sentiero proveniente da località Corti di Campomolle. Lo si segue raggiungendo<br />

in breve l’inizio vero e proprio del Dosso della Croce nei pressi dell’omonima località (La Croce, 1541 m, ore<br />

2.00). Da qui, come per l’itinerario precedente, al Monte Crestoso (2207 m, ore 3.30)<br />

Variante di salita n. 1: Salita per il Dosso Canali. Questa variante meriterebbe autonoma <strong>con</strong>siderazione a<br />

livello di itinerario se la sua parte inferiore, boscosa ed accidentata, non ne s<strong>con</strong>sigliasse la salita integrale da<br />

Memmo. Rimane comunque di ottimo interesse. La sua linearità in discesa unita all’idealità sciistica dei terreni<br />

<strong>con</strong>sente l’effettuazione di un anello di notevole bellezza e panoramicità. <strong>Itinerari</strong>o: come per l’itinerario n. 19<br />

seguire la strada della <strong>Valle</strong> Torgola fino a quando la stessa non compie una netta curva (nei pressi lapide in<br />

memoria di *** morto a causa di in una bufera il 13 dicembre 1946). Subito dopo, nei pressi di una baita<br />

ristrutturata, si abbandona la strada e si iniziano a risalire i ripidi prati lasciando sulla sinistra località<br />

Carnarizzo 1330 m, toccando Malga Alber (non segnata su IGM) fino alla sommità del Dosso Canali (1528 m,<br />

ore 2.00). Da qui <strong>con</strong> percorso logico si raggiunge la massima elevazione del Dosso della Croce 1931 m<br />

riimmettendocisi nell’itinerario originale (ore 2.30 fino al Dosso della Croce; difficoltà: MS).<br />

Variante di salita n. 2: Salita integrale per il Dosso Canali. <strong>Itinerari</strong>o: Da Memmo puntare direttamente per<br />

ripidi prati all’evidente dosso immediatamente sopra il piccolo centro. Inoltrarsi nel fitto bosco e per un discreto<br />

sentiero non segnalato <strong>con</strong>tinuare la salita fino ad uscire dallo stesso in corrispondenza di un roccolo. Questo<br />

tratto è generalmente da superarsi sci in spalla. Dal roccolo, <strong>con</strong> itinerario evidente, seguire il crinale<br />

raggiungendo, <strong>con</strong> un ripido tratto finale, l’ultima elevazione del Dosso Canali (sulla destra in basso si trova la<br />

costruzione di Cascina Canali 1426 m). Con facile percorso raggiungere la sommità del Dosso Canali 1528 m e<br />

<strong>con</strong>tinuare come per la variante di salita n. 1 (difficoltà: BS).<br />

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20. MONTE CRESTOSO 2207 m<br />

Versante Sud, per la Val Serramando e l’ultimo tratto del Dosso Sud-Sud-Ovest del Monte Crestoso,<br />

“Dosso della Croce”<br />

Località di partenza: Collio 888<br />

Tracciato: Collio - Cascina Cà Morseghino - Località Ferazzo - Località Navasoli - Dosso della Croce - Passo<br />

delle Sette Crocette - Monte Crestoso ⇔ Collio<br />

Dislivello: 1319 m<br />

Tempo di salita: ore 3.40<br />

Difficoltà: MS sostenuto<br />

Esposizione: Sud<br />

Giudizio: ☺ ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺<br />

Ogni itinerario avente come meta questa bella montagna è interessante e capace di garantire scivolate che,<br />

complici buone <strong>con</strong>dizioni della neve, non possono che trasmettere la voglia di un ritorno. Anche questa<br />

traccia, forse meno evidente di altre, permette di apprezzare il breve ma profondo passaggio da aree<br />

fortemente antropizzate a luoghi dove la natura si mostra ancora in tutta la sua intatta bellezza.<br />

Attraversato l’abitato di Collio in direzione Nord si perviene ad un ponte in cemento <strong>con</strong> annesso piccolo<br />

parcheggio dove si abbandona l’autovettura. Dai pressi dello slargo si inizia a seguire una carrareccia lasciando<br />

sulla destra uno sbarramento in cemento ed il Torrente Bavorgo. Il tracciato diviene comodo sentiero fino al<br />

torrente medesimo che si supera accedendo agli ampi prati di Cascina Cà Morseghino 1023 m. Seguire in<br />

direzione Nord-Ovest i prati del fondovalle fino al temine di uno slargo nel bosco. Deviare brevemente a destra<br />

fino a toccare il sentiero che in pochi minuti <strong>con</strong>duce, superato un ponticello, ai due cascinali di Località<br />

Ferazzo (1100 m, ore 0.30). Si inizia a percorrere per ripidi pendii lo sperone che limita a destra il valloncello<br />

fino a toccarne il crinale in corrispondenza di un cascinale. Si <strong>con</strong>tinua e si supera un boschetto di betulle e<br />

faggi <strong>con</strong> al centro un roccolo coperto d’edera. Sempre sul filo dello sperone si prosegue per un buon tratto fino<br />

ad innestarsi nel Dosso Canali a quota 1850 m c.(ore 3.00) e di seguito alle segnalazioni del Dosso della Croce<br />

prima del caratteristico risalto <strong>con</strong> salti rocciosi di Quota 2081 m. Come per l’itinerario n. 18, si doppia detta<br />

elevazione per poi risalire, volgendo a sinistra, l’ultima affilata lama sommitale del Monte Crestoso fino alla<br />

cima (2207 m, ore 3.40).<br />

Variante. Salita diretta del valloncello di Località Navasoli. Bella ed interessante variante. <strong>Itinerari</strong>o. Dai<br />

Cascinali Ferazzo iniziare la risalita del ripido costolone immediatamente soprastante lasciando a destra il dosso<br />

dell’itinerario principale. Continuare in direzione Nord-Ovest, transitando presso i cascinali di località Navasoli<br />

(quota 1300 m c., ore 1.30) da cui è ben visibile un ripido valloncello. Prestando la dovuta attenzione se ne<br />

risale l’alveo fino a sbucare sul Dosso della Croce (1650 m c., ore 2.30). Come per l’itinerario principale si<br />

tocca la sommità del Monte Crestoso (2207 m, ore 3.40).<br />

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21. MONTE COLOMBINE 2214 m<br />

Versante Sud, per la Val Serramando e il Dosso Sud di quota 2086 m, “Dosso Larice”<br />

Località di partenza: Collio 888<br />

Tracciato: Collio - Cascina Cà Morseghino - Val Serramando - Dosso Larice - Quota 2086 m - Goletto di<br />

Cludona - Monte Colombine ⇔ Collio<br />

Dislivello: 1350 m<br />

Tempo di salita: ore 3.00<br />

Difficoltà: BS<br />

Esposizione: Sud<br />

Giudizio: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺<br />

Lineare, esteticamente accattivante, capace di offrire una discesa magnifica, il Dosso Larice, al pari<br />

dell’attiguo Dosso Pofferatte, offre un’ascensione tra le più significative delle Prealpi Bresciane. Il dosso vero<br />

e proprio garantisce 800 m di terreno <strong>con</strong>tinuo mai disturbato <strong>dalla</strong> vegetazione o da asperità. Un itinerario<br />

scialpinisticamente ideale.<br />

Attraversato l’abitato di Collio in direzione Nord seguendo la segnaletica per la Val Serramando, si perviene ad<br />

un ponte in cemento <strong>con</strong> annesso piccolo parcheggio dove si abbandona l’autovettura. Dai pressi dello slargo si<br />

inizia a seguire una carrareccia lasciando sulla destra uno sbarramento in cemento ed il Torrente Bavorgo. Il<br />

tracciato diviene comodo sentiero fino al torrente medesimo che si supera accedendo agli ampi prati della<br />

Cascina Cà Morseghino 1023 m (è anche possibile, più semplicemente, seguire fin dall’inizio la stradina che si<br />

inoltra in Val Serramando). Si raggiunge la stradina carrareccia subito sopra la stessa e la si segue fino ad un<br />

bivio <strong>con</strong> segnalazioni per il Monte Colombine e Località Marmor (quota 1100 m c., ore 1.00). Si seguono le<br />

segnalazioni per un buon tratto lasciando a destra la deviazione per Località Ivino fino ad un nuovo bivio <strong>con</strong><br />

altre segnaletiche per il Monte Colombine e Località Marmor. Lasciando a destra il percorso segnalato, si<br />

<strong>con</strong>tinua a sinistra fin sul fondo della valle in prossimità di un ponte in cemento (più in basso un altro ponte <strong>con</strong><br />

vicino un grande spallone). Lo si supera e si raggiunge il soprastante cascinale, il più basso di località Valbona,<br />

a quota 1300 m c. (ore 1.30). Da questo si traversa in costa brevemente fin sul fondo di un valloncello, si supera<br />

una passerella in legno e <strong>con</strong> un diagonale ascendente in fitto bosco per agevole sentiero si raggiunge in breve<br />

l’inizio vero e proprio del Dosso Larice. Con percorso evidente si tocca il caratteristico casolare di quota 1435<br />

m e di seguito, dopo un roccolo, lasciando a destra un boschetto di abeti e betulle, il cascinale di quota 1513 m.<br />

Sempre <strong>con</strong> tracciato intuitivo si <strong>con</strong>tinua deviando un poco a sinistra, si supera un tratto sostenuto e si tocca la<br />

sommità di un pulpito già ben visibile dal basso. Da qui si segue pedissequamente il lineare tracciato del dosso<br />

fino ad una zona di massi che si costeggia senza difficoltà a destra accedendo ad un leggero falsopiano. Con<br />

un’ultima magnifica sezione si tocca Quota 2086 m punto di origine del Dosso Larice. Si superano le facili<br />

elevazioni successive e ci si abbassa al Goletto di Cludona (2031 m, ore 2.40). Dalla larga sella si inizia la<br />

risalita di un evidente gobba, si taglia a destra in diagonale ascendente sotto salti rocciosi prestando la dovuta<br />

attenzione e si raggiunge la cresta sommitale a breve distanza <strong>dalla</strong> cima del Monte Colombine (2214 m, ore<br />

3.00).<br />

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22. MONTE COLOMBINE 2214 m<br />

Versante Sud, per la Val Serramando e il Dosso Sud di Quota 2069 m, “Dosso Pofferatte”<br />

Località di partenza: Collio 888<br />

Tracciato: Collio - Cascina Cà Morseghino - Val Serramando - Dosso Pofferatte - Quota 2069 m - Goletto di<br />

Cludona - Monte Colombine ⇔ Collio<br />

Dislivello: 1350 m<br />

Tempo di salita: ore 3.00<br />

Difficoltà: BS<br />

Esposizione: Sud<br />

Giudizio: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺<br />

Il Dosso Pofferatte costituisce un’altra splendida alternativa di <strong>accesso</strong> al Monte Colombine. A differenza del<br />

vicino Dosso Larice, l’allungata gobba che ha come origine la tondeggiante Quota 2069 m, presenta tratti<br />

ripidi tali da renderlo effettuabile <strong>con</strong> sicurezza solo <strong>con</strong> un manto abbastanza <strong>con</strong>solidato.<br />

Come per l’itinerario n. 21 si giunge nei pressi del più basso cascinale di località Valbona, a quota 1300 m c.<br />

(ore 1.30). Lo si lascia a sinistra <strong>con</strong>tinuando lungo la carrareccia sul fondo della valle. fino a transitare nei<br />

pressi di due caratteristici cascinali molto simili. Ci si inoltra ancora un poco fino ad imboccare la prima<br />

deviazione a sinistra che si segue brevemente. Senza raggiungere i primi cascinali di località Regine si inizia a<br />

risalire l’iniziale erto tratto del dosso, si supera una sparuta macchia di faggi e si raggiunge il crinale vero e<br />

proprio dello spallone. Si <strong>con</strong>tinua <strong>con</strong> percorso evidente fin sotto un tratto ripido che, superato, <strong>con</strong>sente di<br />

accedere alla parte superiore del dosso decisamente più abbattuta. Su terreno elementare si raggiunge la piatta<br />

sommità di Quota 2069 m e ci si abbassa al Goletto di Cludona (2031 m, ore 2.40). Dalla larga sella si inizia la<br />

risalita di un’evidente gobba, si taglia a destra in diagonale ascendente sotto salti rocciosi. Prestando la dovuta<br />

attenzione, si raggiunge la cresta sommitale a breve distanza <strong>dalla</strong> cima del Monte Colombine (2214 m, ore<br />

3.00).<br />

Variante: Salita e discesa del Dosso Valbona. Il dosso costituisce la significativa diramazione orografica destra<br />

del Dosso Pofferatte. Presenta a circa metà del suo sviluppo un deciso salto roccioso il cui superamento è<br />

fattibile solo <strong>con</strong> ottime <strong>con</strong>dizioni del manto nevoso. Itineario. Raggiunto il più basso cascinale di Località<br />

Valbona se ne tocca un altro poco sopra e si inizia a risalire la ripida parte iniziale del dosso fino ad una sezione<br />

più abbattuta nei pressi di un cascinale <strong>con</strong> roccolo. Sopra il dosso diviene ancora ripido fin sotto il salto<br />

roccioso già ben visibile dal basso. Lo si passa a destra, senza itinerario troppo obbligato riguadagnando oltre lo<br />

stesso il crinale del dosso. Sempre su terreno sostenuto si procede fino ad innestarsi nel Dosso Pofferatte in<br />

corrispondenza del suo ultimo lungo abbattuto tratto (Difficoltà: BSA).<br />

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23. MONTE COLOMBINE 2214 m<br />

Versante Sud-Ovest di Quota 2201 m, “Dosso Stabei”<br />

Località di partenza: Collio 888<br />

Tracciato: Collio - Cascina Cà Morseghino - Val Serramando - Cascina Stabei - Dosso Stabei - Monte<br />

Colombine ⇔ Collio<br />

Dislivello: 1350 m<br />

Tempo di salita: ore 3.00<br />

Difficoltà: BS<br />

Esposizione: Sud<br />

Giudizio: ☺ ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺<br />

È la traccia più diretta ed estetica alla montagna più elevata della zona. Necessita neve ben <strong>con</strong>solidata.<br />

L’elettrodotto che ne segna in modo evidentissimo il percorso turba un poco la bellezza dei luoghi. Con firn sia<br />

la salita che la discesa sono molto divertenti anche se nel complesso i vicini Dossi Larice e Pofferatte offrono<br />

itinerari più godibili.<br />

Come per l’itinerario n. 21 si giunge nei pressi del più basso cascinale di località Valbona, a quota 1300 m c.<br />

(ore 1.30). Lo si lascia a sinistra <strong>con</strong>tinuando lungo la carrareccia sul fondo della valle fino a transitare nei<br />

pressi di due caratteristici cascinali molto simili. Sempre lungo la stradina di fondovalle, si tocca la costruzione<br />

di Cascina Stabei 1454 m. Continuare lungo l’alveo del Torrente Bavorgo e per belle valletta aggirare lo<br />

Sperone Sud del Monte Colombine interrotto circa metà del suo sviluppo da salti rocciosi (possibile itinerario<br />

diretto non percorso…). Sempre seguendo il valloncello <strong>con</strong> tracciato evidente raggiungere la costruzione dello<br />

Stabul Marzo 1806 m. Da qui seguire lungo la linea dettata dall’elettrodotto l’evidente gobba fino alla sommità<br />

2183 m sovrastata da un grande traliccio. Per cresta, in breve, toccare il punto culminante (Monte Colombine<br />

2214 m, ore 3.00).<br />

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24. MONTE DASDANA 2191 m<br />

Versante Sud, per la Val Serramando ed il Dosso Ovest di Quota 1676 m, “Dosso Mericolo”<br />

Località di partenza: Collio 888 m<br />

Tracciato: Collio - Cascina Cà Morseghino - Val Serramando - Dosso Mericolo - Cascina Mericolo - Quota<br />

1676 m - Località Pian delle Baste - Monte Dasdana ⇔ Collio<br />

Dislivello: 1303 m<br />

Tempo di salita: ore 3.30<br />

Difficoltà: MS<br />

Esposizione: Sud<br />

Giudizio: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺<br />

Classico itinerario, uno dei più noti, frequentati ed interessanti della valle. Ad una prima breve parte un poco<br />

complessa, segue un ampio evidente dosso ed una successione di valloncelli ideali che addu<strong>con</strong>o al Pian delle<br />

Baste e alla vicina vetta.<br />

Attraversato l’abitato di Collio in direzione Nord seguendo la segnaletica per la Val Serramando, si perviene ad<br />

un ponte in cemento <strong>con</strong> annesso piccolo parcheggio dove si abbandona l’autovettura. Dai pressi dello slargo si<br />

inizia a seguire una carrareccia lasciando sulla destra uno sbarramento in cemento ed il torrente Bavorgo. Il<br />

tracciato diviene comodo sentiero fino al torrente medesimo che si supera accedendo agli ampi prati della<br />

Cascina Cà Morseghino 1023 m (è anche possibile, più semplicemente, seguire fin dall’inizio la stradina che si<br />

inoltra in Val Serramando). Si raggiunge la stradina subito sopra la stessa e la si segue fino ad un bivio <strong>con</strong><br />

segnalazioni per il Monte Colombine e località Marmor (quota 1100 m c., ore 1.00). Si percorre la diramazione<br />

sinistra fino ad una zona di ampie radure iniziando la salita dell’evidente dosso che da la direttiva per la parte<br />

centrale dell’itinerario. Lo si segue su terreno agevole, si tocca cascina Mericolo 1463 m ed il successivo rialzo<br />

1676 m fino ad abbassarsi di pochi metri alla depressione 1669 m nei pressi di un grosso traliccio (cartelli<br />

segnalatori). Descrivendo una diagonale ascendente e lasciando sulla sinistra in basso Malga Marmor si accede<br />

al valloncello che <strong>con</strong>duce al ripiano del Pian delle Baste (ruderi, 1961 m, ore 3.00). Risalendo la parte<br />

superiore della valletta in direzione Nord-Nord-Est si raggiunge la strada proveniente da Passo Maniva (SS<br />

345) e per la breve dorsale Sud-Est della montagna, la vetta (Monte Dasdana, 2191 m, ore 3.30).<br />

Variante di discesa n. 1: Canalino del Dasdana. Consigliabile la discesa del breve canale che corre leggermente<br />

a sinistra della vetta per chi guardi la montagna dal Pian delle Baste. <strong>Itinerari</strong>o: Dall’ometto di vetta abbassarsi<br />

leggermente in direzione Nord (verso Quota 2195 m) superare una gobba fino all’inizio del canale che, <strong>con</strong><br />

discesa interessante, porta al Pian delle Baste (difficoltà: BS).<br />

Variante di discesa n. 2: Canalino della Quota 2195 m. Ulteriore possibilità di discesa più interessante e<br />

difficile della precedente. Il canale risulta compreso fra le due elevazioni a sinistra del Dasdana. <strong>Itinerari</strong>o:<br />

Raggiungere l’inizio del canalino del Dasdana e superando il facile crinale, toccare Quota 2195 m. Con discesa<br />

entusiasmante raggiungere i ruderi del Pian delle Baste (difficoltà: OS).<br />

26


25. MONTE DASDANA 2191 m 1<br />

Versante Sud - Est<br />

Località di partenza: Passo Maniva 2 1664 m<br />

Tracciato: Passo Maniva - Rifugio Bonardi (ruderi) - Calve dei Zocchi -Quota 2088 m delle Calve dei Zocchi,<br />

“Dasdanino” 3 - Monte Dasdana ⇔ Passo Maniva<br />

Dislivello: 527 m<br />

Tempo di salita: ore 1.15<br />

Difficoltà: MS<br />

Esposizione: Sud-Est<br />

Giudizio: ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

Ascensione elementare adatta ai primi approcci <strong>con</strong> le pelli di foca; sempre comunque interessante data la<br />

usuale abbondanza di neve e la panoramicità.<br />

Dal Passo Maniva si inizia a percorrere un evidente sentiero subito sopra il passo in direzione del Monte<br />

Maniva. Ci si mantiene sul versante Val <strong>Trompia</strong> seguendo sempre il l’ampio sentiero poco al di sotto del filo<br />

di cresta. Si costeggiano su questo lato il Monte Maniva e le successive tondeggianti elevazioni fino ad<br />

immettersi sulla SS 345 poco sopra i ruderi del Rifugio Bonardi (1744 m, ore 0.20). Seguendo la strada ci si<br />

innalza fino ad una zona caratterizzata da piccoli dossi (Calve dei Zocchi). Poco dopo due vicini tornanti si<br />

abbandona la strada puntando ad un largo dosso poco ripido che si supera direttamente fino a toccarne la<br />

sommità (Quota 2088 m delle Calve dei Zocchi, comunemente nota come “Dasdanino”, ore 1.00). Si scende<br />

brevemente sul versante opposto ricollegandosi alla strada. La si attraversa e si prende a risalire il crinale Sud<br />

della montagna su pendio solo per un breve tratto ripido fino alla cresta sommitale. Con alcuni brevi saliscendi,<br />

prestando attenzione all’affilato crinale, si raggiunge il grosso ometto della cima (Monte Dasdana, 2191 m, ore<br />

1.15).<br />

Variante di salita n. 1: <strong>Parte</strong>nza dall’Albergo Pineta. Consigliabilissima variante che <strong>con</strong>sente di allungare<br />

l’approccio al Monte Dasdana garantendo inoltre una divertente discesa. <strong>Itinerari</strong>o: Si parcheggia nei pressi del<br />

citato albergo che si in<strong>con</strong>tra su un netto tornante a sinistra circa due chilometri prima del Passo Maniva. Si<br />

inizia a salire subito sopra lo stesso fino a toccare la costruzione di Malga Pian della Pietra di Mezzo 1476 m.<br />

Da qui si segue per breve tratto verso sinistra una stradina fino ad imboccare sulla destra un marcato sentiero<br />

che <strong>con</strong> lungo traverso <strong>con</strong>sente di accedere ad una zona più aperta. Con itinerario evidente in direzione Nord-<br />

Ovest si toccano i ruderi del Rifugio Bonardi <strong>con</strong>tinuando poi per la traccia originale (difficoltà: MS).<br />

Variante di salita n. 2: Salita al Monte Dasdana per il versante Ovest. Variante <strong>con</strong>sigliabile in caso di scarso<br />

innevamento. <strong>Itinerari</strong>o: Una volta discesi dal Dasdanino percorrere la strada sulla sinistra fino a raggiungere il<br />

versante Ovest della montagna e su terreno abbastanza ripido, senza percorso obbligato, toccare la sommità<br />

(difficoltà: MS).<br />

1<br />

È attualmente (2002) in fase di definizione un progetto di ricostruzione del complesso del distrutto Rifugio Bonardi che comporterebbe quale elemento <strong>accesso</strong>rio la creazione di due nuove<br />

piste, l’una a monte del rifugio a risalire il Dasdanino ed una a valle sul percorso dell’itinerario n. 27.<br />

2<br />

La larga sella fra il Dosso Alto ed il Monte Maniva quotata 1664 m è denominata su IGM “Giogo del Maniva”. Nella presente guida si adotta la più diffusa denominazione di “Passo<br />

Maniva”.<br />

3<br />

Da qui in poi per il Dosso 2088 m delle Calve dei Zocchi, si adotterà la popolare denominazione di “Dasdanino”.<br />

27


26. MONTE DASDANA 2191 m<br />

Versante Sud, per lo Dosso Sud della Quota 1952 m delle Calve dei Zocchi, “Dosso Botticini”<br />

Località di partenza: Località Roccarolo 1305 m sulla SS 345 del Passo Maniva<br />

Tracciato: Località Roccarolo - Malga Botticini Alto (ruderi) - Calve dei Zocchi (Quota 1952 m) - Dasdanino -<br />

Monte Dasdana ⇔ Località Roccarolo<br />

Dislivello: 890 m<br />

Tempo di salita: ore 2.15<br />

Difficoltà: MS<br />

Esposizione: Sud<br />

Giudizio: ☺ ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺<br />

Tutto l’ampio versante meridionale compreso fra il Monte Dasdana ed il Monte Maniva costituisce un terreno<br />

scialpinistico di prim’ordine. La sfavorevole esposizione e la presenza del bosco al di sotto dei 1300 metri di<br />

quota limitano di fatto la fruizione di questo invitante terreno di gioco. Vengono qui descritti <strong>con</strong>seguentemente<br />

solo due itinerari dei diversi percorribili. Subito dopo una nevicata sono gite da non perdersi.<br />

Da località Roccarolo [marcata strettoia della strada in corrispondenza di una curva a sinistra per chi sale – a<br />

destra bar/caffetteria] salire i ripidi prati in direzione Ovest fino a toccare il cascinale di quota 1350 m ed in<br />

breve il crinale del dosso. Lo si segue su terreno facile fino ai ruderi di Malga Botticini Alto (1725 m, ore 1.00).<br />

Poco sopra il dosso si fa più ripido ma senza difficoltà si raggiunge il tracciato della vecchia strada. Su terreno<br />

abbastanza sostenuto si tocca la SS 345. Se le <strong>con</strong>dizioni del manto nevoso lo <strong>con</strong>sentono si supera l’ultimo<br />

ripido salto direttamente fino alla sommità della Quota 1952 m (ore 1.30). Altrimenti si percorre sulla destra la<br />

strada fino all’inizio della salita al Dasdanino. Con l’ultimo tratto dell’itinerario n. 25, si raggiunge il Monte<br />

Dasdana (2191 m, ore 2.15).<br />

Variante di salita: Salita <strong>con</strong> partenza da località Cornel. Pur presentando l’attraversamento di una macchia<br />

boscosa, la variante qui proposta <strong>con</strong>sente di aumentare il dislivello della salita di 300 metri e <strong>con</strong> innevamento<br />

sufficiente è sicuramente <strong>con</strong>sigliabile. <strong>Itinerari</strong>o: Da poco sotto località Cornel si lascia l’autovettura (ultimo<br />

nucleo abitativo dopo San Colombano, area <strong>con</strong> numerose costruzioni nuove). Si salgono i prati di località Fa,<br />

si supera il bosco soprastante e si raggiunge il dosso dell’itinerario n. 26.<br />

28


28. MONTE DASDANA 2191<br />

Versante Sud-Est del Monte Maniva<br />

Località di partenza: Località Roccarolo 1305 m sulla SS 345 del Passo Maniva<br />

Tracciato: Località Roccarolo - Cascinale di quota 1375 m - Calve dei Zocchi - Dasdanino - Monte Dasdana<br />

⇔ Località Roccarolo<br />

Dislivello: 890 m<br />

Tempo di salita: ore 2.15<br />

Difficoltà: MS<br />

Esposizione: Sud<br />

Giudizio: ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺<br />

Interessante variante di <strong>accesso</strong> al Dasdana per la quale valgono le <strong>con</strong>siderazioni formulate per l’itinerario<br />

precedente.<br />

Da località Roccarolo percorrere ancora per 500 m c. la strada del Passo Maniva fino ad una netta curva (sulla<br />

sinistra diversi cascinali + agriturismo). Risalire una breve stradina che <strong>con</strong>duce a due soprastanti cascinali. Si<br />

percorrono i prati sulla sinistra dell’incavo vallivo lasciando, sempre a sinistra, un grosso cascinale per puntare<br />

ad un altro più in alto <strong>con</strong> annesso traliccio dell’elettrodotto che da la direttiva della salita. Raggiunto il<br />

cascinale si segue, subito sopra lo stesso, la recente strada che <strong>con</strong> un traverso supera un ripido salto boscoso.<br />

Ad una marcata curva sul fondo di un valloncello la si abbandona superando in direzione Ovest una breve<br />

macchia boscosa (eventualmente per pochi metri senza sci) raggiungendo su terreno sostenuto un minuscolo<br />

roccolo. Ha qui inizio la parte più interessante dell’itinerario costituita dall’evidente dosso che si spegne nei<br />

pressi dei ruderi del Rifugio Bonardi. Lo si segue <strong>con</strong> logico percorso lasciando sulla sinistra a poche decine di<br />

metri l’elettrodotto prima citato. Poco sotto i ruderi si devia sulla sinistra raggiungendo la SS 345. Come per<br />

l’itinerario n. 25, si raggiunge il Monte Dasdana (2191 m, ore 2.15).<br />

29


28. DOSSO DEI GALLI 2190 m<br />

Dal Passo Maniva<br />

Località di partenza: Passo Maniva 1664 m<br />

Tracciato: Passo Maniva - Rifugio Bonardi (ruderi) - Dasdanino - Dosso dei Galli - Laghetto Dasdana -<br />

Dasdanino - Passo Maniva<br />

Dislivello: 740 m<br />

Tempo di percorrenza: ore 3.00<br />

Difficoltà: BS<br />

Esposizione: Varia<br />

Giudizio: ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

Situato nel cuore dell’acrocoro montuoso delimitato dal Passo Maniva a Sud e dal Passo Crocedomini a Nord<br />

il Dosso dei Galli è un invitante punto panoramico di facile <strong>accesso</strong>. La sua sommità è purtroppo deturpata da<br />

infrastrutture N.A.T.O. in stato di abbandono. Nonostante questo neo la gita è interessante soprattutto nella<br />

sua se<strong>con</strong>da parte.<br />

Come per l’itinerario n. 27 al Monte Dasdana raggiungere la sommità del Dasdanino (2088 m) e ricollegarsi<br />

alla SS 345 (ore 1.00). Seguire la SS 345 per un buon tratto costeggiando il versante Est del Monte Dasdana<br />

fino a quando la stessa, sotto le pendici del Dosso dei Galli, devia a sinistra - Nord-Ovest. La si abbandona e si<br />

inizia a risalire il comodo valloncello che caratterizza il versante Sud del dosso. Nell’ultimo tratto, su pendio<br />

moderatamente ripido, si devia a destra raggiungendo le costruzioni della sommità (Dosso dei Galli, 2190 m,<br />

ore 1.20). Dalla sommità ridiscendere il valloncello di salita fino ad un ripiano a Nord del rialzo 1962 m. Si<br />

lascia sulla destra la forra del torrente immissario del Laghetto Dasdana ed usufruendo di una successione di<br />

ripidi canalini ci si abbassa fino alle sponde del laghetto (1875 m, ore 2.00) [è anche possibile <strong>con</strong> un diagonale<br />

lasciarsi a sinistra la forra citata e <strong>con</strong> evidente e facile percorso abbassarsi fino al laghetto]. Lo si aggira più<br />

comodamente a sinistra transitando nei pressi di uno chalet e toccando di seguito i ruderi di Malga Laghetto<br />

1936 m. Si supera il ripido versante Nord del Dasdanino fino alla sommità (2070 m, ore 2.30). Con un’ultima<br />

piacevole scivolata al Passo Maniva (1664 m, ore 3.00).<br />

Variante: Salita e discesa del versante Sud. Variante molto interessante di un certo impegno. Da effettuarsi<br />

esclusivamente <strong>con</strong> neve sicura! Pericolo di slavine lungo tutto il tracciato. <strong>Itinerari</strong>o: Dal Laghetto Dasdana<br />

iniziare a risalire l’ampio scivolo a destra del netto canale che incide questo versante della montagna. Superare<br />

un punto ripido a destra di un salto roccioso effettuando di seguito una diagonale a sinistra fino a raggiungere il<br />

centro del vallone superiore. Senza percorso obbligato raggiungere la dorsale Sud-Est che <strong>con</strong> percorso<br />

stupendo <strong>con</strong>duce alla sommità (difficoltà: BS).<br />

Variante di discesa n. 1: Canale del Versante Sud-Est. Variante molto bella seppur breve. Come la successiva,<br />

può essere facilmente osservata <strong>dalla</strong> sommità del Dasdanino. <strong>Itinerari</strong>o: Dalla sommità mantenersi a sinistra -<br />

Sud-Est - e scendere l’evidente canale che incide il versante Sud del dosso nella sua parte destra (difficoltà: BS<br />

sostenuto).<br />

Variante di discesa n. 2: “Canalino del Gallo”. Difficile ed impegnativa variante <strong>con</strong>sigliabile a chi sappia<br />

manovrare gli sci in spazio ripido e ristretto. La combinazione delle due varianti <strong>con</strong>sente una discesa di<br />

prim’ordine. <strong>Itinerari</strong>o: Giunti al ripiano a Nord del rialzo 1962 m scavalcare lo stesso, effettuare un breve<br />

diagonale a destra ed imboccare il ripidissimo canale che <strong>con</strong>duce sulle sponde del Laghetto Dasdana<br />

(difficoltà: SR).<br />

Variante di salita: Salita per il versane Nord. È possibile raggiungere la sommità del Dosso dei Galli seguendo<br />

la comoda strada che ne risale il versante Nord (difficoltà: MS).<br />

30


29. MONTE MATTO 2199 m e PUNTA SETTEVENTI 2250 m<br />

Dal Passo Maniva<br />

Località di partenza: Passo Maniva 1664 m<br />

Tracciato: Passo Maniva - Rifugio Bonardi (ruderi) - Calve dei Zocchi - Dasdanino - Malga Laghetto - Malga<br />

Vecchia - Malga Dasdana Busa - Monte Matto - Sella 2193 m - Punta Setteventi - Malga Dasdana Busa -<br />

Malga Vecchia - Cascinello di Zocchi - Dasdanino - Passo Maniva<br />

Dislivello: 1220 m<br />

Tempo di percorrenza: ore 6.00<br />

Difficoltà: BS (sostenuto nella se<strong>con</strong>da parte dell’itinerario)<br />

Esposizione: Varia<br />

Giudizio: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺ ☺<br />

<strong>Itinerari</strong>o di grande interesse che ha per obiettivo elevazioni poco frequentate ma di ottimo interesse<br />

scialpinistico e panoramico. La se<strong>con</strong>da parte del percorso, per le caratteristiche dei pendii ascesi, necessita di<br />

un manto nevoso assolutamente assestato!<br />

Come per l’itinerario n. 25 al Monte Dasdana raggiungere la sommità del Dasdanino (2088 m, ore 0.50). Tolte<br />

le pelli abbassarsi su pendii ideali fino alla diroccata Malga Laghetto (1910 m) proseguendo poi su terreno<br />

meno ripido fino a toccare le sponde del Laghetto Dasdana (1875 m, ore 1.20). Passare sulla sponda orografica<br />

sinistra del vallone e abbassarsi su brevi salti fino al piccolo coreografico anfiteatro <strong>con</strong> cascata poco sotto il<br />

casolare di quota 1753 m (ore 1.30). Rimesse le pelli risalire il ripido valloncello a sinistra dell’anfiteatro<br />

sbucando poco dopo al vasto ripiano di Malga Dasdana Busa (1809 m, ore 2.00). Inizia qui la parte più<br />

impegnativa del percorso. Su terreno via via più sostenuto dirigersi verso un evidente passaggio fra due<br />

orizzontali barriere rocciose. Lo si supera da destra a sinistra puntando ad un macigno. Lo si raggiunge e si<br />

risale il successivo ripido valloncello sbucando nell’estetico catino fra il Monte Matto e la Punta Setteventi.<br />

Con un breve diagonale a destra ci si porta sotto il dosso che scende in direzione Sud <strong>dalla</strong> sommità del Monte<br />

Matto e su terreno sostenuto (attenzione!) se ne raggiunge il crinale. Con percorso ormai evidente e sicuro<br />

puntare alla tondeggiante sommità del Monte Matto (2199 m, ore 3.00). Dal Monte Matto abbassarsi per facile<br />

ed ampio crinale alla Sella 2193 m. Per l’aerea cresta, senza sci, si tocca la slanciata sommità della Punta<br />

Setteventi, punto culminante di tutto l’acrocoro montuoso compreso fra il Passo Maniva e il Passo Crocedomini<br />

(2250 m, ore 3.30). [Con scarso innevamento è <strong>con</strong>sigliabile percorrere l’ampia traccia che costeggia la Punta<br />

Setteventi sul suo versante meridionale fino a giungere in vista dei Corni Setteventi; per ripido pendio si tocca<br />

la sommità. Traccia effettuabile in discesa sci ai piedi]. Seguendo a ritroso il percorso, si ritorna alla sella 2193<br />

m. Con discesa entusiasmante (vedi anche variante a piè pagina), abbassarsi direttamente ricollegandocisi<br />

all’itinerario di salita nel catino fra le due cime. Proseguire la discesa fino al piccolo anfiteatro toccato in salita<br />

(1753 m, ore 4.15). Rimesse le pelli seguire l’evidente carrareccia che transitando nei pressi di Malga Vecchia<br />

1783 m <strong>con</strong>duce sul versante sudorientale del Dasdanino nei pressi del Casinello di Zocchi (1953 m, ore 5.00).<br />

In direzione Ovest si risale alla sommità del Dasdanino (2088 m, ore 5.15). Con un’ultima piacevole scivolata<br />

al Passo Maniva (1664 m, ore 6.00).<br />

Variante di discesa: Discesa diretta dal Monte Matto. Variante stupenda di medio impegno da effettuarsi<br />

esclusivamente <strong>con</strong> neve sicura. <strong>Itinerari</strong>o: Dalla sommità del Monte Matto portarsi circa a metà dello sviluppo<br />

della cresta intercorrente fra la vetta medesima e l’antecima Sud-Est 2110 m. Da qui abbassarsi su pendio ideale<br />

nel vallone tra la citata antecima Sud-Est e la rocciosa antecima Sud 2153 m fino ad un ampio gradino a quota<br />

1800 m c. (non abbassarsi ulteriormente: salti rocciosi!). Con un lungo traverso a costeggiare il grande delta<br />

roccioso che costituisce il basamento meridionale della montagna riportarsi al casolare di quota 1783 m<br />

(difficoltà: BS).<br />

31


30. CORNI SETTEVENTI 2209 m - 2208 m<br />

Dal Passo Maniva<br />

Località di partenza: Passo Maniva 1664 m<br />

Tracciato: Passo Maniva - Rifugio Bonardi (ruderi) - Calve dei Zocchi - Dasdanino - Goletto del Giogo della<br />

Bala - Quota 2207 m (toponimo proposto: Punta del Goletto) - Corni Setteventi ⇔ Passo Maniva<br />

Dislivello: 555 m<br />

Tempo di salita : ore 2.00<br />

Difficoltà: MS<br />

Esposizione: Varia<br />

Giudizio: ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

<strong>Itinerari</strong>o facile ma interessante. Dopo una prima parte molto frequentata e <strong>con</strong>osciuta si risale l’invitante<br />

Quota 2207 m per terminare volendo sugli arcigni e panoramici Corni Setteventi. Quota 2207 m, in tutta la sua<br />

modestia di piccola elevazione, grazie alla sua forma spiccatamente piramidale e alla <strong>con</strong>seguente facilità di<br />

identificazione, meriterebbe un nome! (perché non, senza voler ricorrere eccessivamente alla fantasia, “Punta<br />

del Goletto”?).<br />

Come per l’itinerario n. 25 al Monte Dasdana raggiungere la sommità del Dasdanino e ricollegarsi alla SS 345<br />

(ore 1.00). Seguire la SS 345 fino al punto in cui si diparte la strada che sale alla sommità del Dosso dei Galli.<br />

Continuare per la stessa tagliando il versante orientale della Punta dell’Auccia pervenendo senza problemi alla<br />

larga sella del Goletto del Giogo della Bala (ore 1.30). Dal Goletto risalire il versante meridionale della Punta<br />

del Goletto fino alla panoramica sommità (2207 m, ore 1.45). Dalla vetta abbassarsi alla depressione di cresta<br />

fra la Punta e i Corni Setteventi. La Quota 2209 m, la più elevata dei Corni Setteventi, si raggiunge percorrendo<br />

il facile crinale fino ai massi sommitali. La vicina Quota 2208 m può essere toccata percorrendo un’ampia<br />

cengia sul versante Dasdana pochi metri al di sotto del filo di cresta. Entrambe le due più rilevanti elevazioni<br />

dei Corni sono indicate da pertiche di legno (Corni Setteventi, 2209 m - 2208 m, ore 2.00). Per il ritorno<br />

<strong>con</strong>viene risalire alla Punta del Goletto per garantirsi una breve ma divertente scivolata.<br />

32


31. PUNTA SETTEVENTI 2250 m<br />

Dal Passo Maniva<br />

Località di partenza: Passo Maniva 1664 m<br />

Tracciato: Passo Maniva - Rifugio Bonardi (ruderi) - Calve dei Zocchi - Dasdanino - Malga Laghetto - Malga<br />

Vecchia - Malga Dasdana Busa - Malga Dasdana Corna - Sella 2159 m - Punta Setteventi - Malga Dasdana<br />

Corna - Malga Dasdana Busa - Malga Vecchia - Cascinello di Zocchi - Dasdanino - Passo Maniva<br />

Dislivello: 1100 m<br />

Tempo di percorrenza: ore 6.00<br />

Difficoltà: BS<br />

Esposizione: Varia<br />

Giudizio: ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

Gita che riprende in parte l’itinerario n. 31. Il tratto caratterizzante si svolge su un terreno molto invitante in<br />

una zona selvaggia ed intatta. Nel complesso l’ascensione risulta nivologicamente più sicura e<br />

scialpinisticamente più facile.<br />

Come per l’itinerario n. 25 al Monte Dasdana raggiungere la sommità del Dasdanino (2070 m, ore 0.50). Tolte<br />

le pelli abbassarsi su pendii ideali fino alla diroccata Malga Laghetto (1910 m) proseguendo poi su terreno<br />

meno ripido fino a toccare le sponde del Laghetto Dasdana (1875 m, ore 1.20). Passare sulla sponda orografica<br />

sinistra del vallone e abbassarsi su brevi salti fino al piccolo coreografico anfiteatro <strong>con</strong> cascata poco sotto il<br />

casolare di quota 1753 m (ore 1.30). Rimesse le pelli risalire il ripido valloncello a sinistra dell’anfiteatro<br />

sbucando poco dopo al vasto ripiano di Malga Dasdana Busa (1809 m, ore 2.00). Puntando in direzione Nord si<br />

vince la successione di salti che costituisce la “Busa” per mezzo di un ripido canalino sulla destra della stessa<br />

che permette di raggiungere il breve pianoro <strong>con</strong> i ruderi di Malga Dasdana Corna (1925 m, ore 2.30).<br />

Continuando sempre in direzione Nord si raggiunge il vasto pianoro dei laghetti di Malga Setteventi 2060 m.<br />

Senza toccare la stessa, ci si porta sotto il salto terminale della Punta Setteventi raggiungendo sci ai piedi, su<br />

terreno sostenuto, la selletta immediatamente a Nord della sommità che si tocca per un ultimo ripido tratto di<br />

sfasciumi (Punta Setteventi 2250 m, ore 3.00). Con discesa interessante ci si riporta al piccolo salto <strong>con</strong> cascata<br />

che precede di poco Malga Vecchia (1783 m, ore 4.30). Rimesse le pelli seguire l’evidente carrareccia che<br />

transitando nei pressi della stessa <strong>con</strong>duce sul versante sudorientale del Dasdanino nei pressi del Casinello di<br />

Zocchi (1953 m, ore 5.00). In direzione Ovest si risale alla sommità del Dasdanino (2088 m, ore 5.15). Con<br />

un’ultima piacevole scivolata al Passo Maniva (1669 m, ore 6.00).<br />

33


32. PUNTA DELL’AUCCIA 2212 m<br />

Dal Passo Maniva<br />

Località di partenza: Passo Maniva 1664 m<br />

Tracciato: Passo Maniva - Rifugio Bonardi (ruderi) - Calve dei Zocchi - Dasdanino - Laghi di Ravenola -<br />

Malga Ravenola Vaga - Punta dell’Auccia ⇔ Passo Maniva<br />

Dislivello: 740 m<br />

Tempo di salita: ore 2.00<br />

Difficoltà: MS<br />

Esposizione: Varia<br />

Giudizio: ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

Modesta elevazione la Punta dell’Auccia assume, in particolare per chi la osservi <strong>dalla</strong> Valdaione, la<br />

caratteristica forma di piccola piramide. Ancor più del Monte Guglielmo, questa cimetta ha rappresentato per<br />

generazioni di scialpinisti bresciani e non la prima ascensione <strong>con</strong> le pelli di foca. La sua importanza<br />

sicuramente più storico-sportiva ed affettiva che geografica od orografica è testimoniata <strong>dalla</strong> croce sommitale<br />

che è l’unica delle montagne circostanti. Al di là di queste <strong>con</strong>siderazioni l’ascensione, pur elementare, è ancor<br />

oggi sciisticamente e panoramicamente pienamente godibile.<br />

Come per l’itinerario n. 25 al Monte Dasdana raggiungere la sommità del Dasdanino (2088 m) e ricollegarsi<br />

alla SS 345 (ore 1.00). Seguire la SS 345 per un breve tratto costeggiando il versante Est del Monte Dasdana<br />

fino a quando la visuale si apre sulla <strong>con</strong>ca dei Laghi di Ravenola. Tolte le pelli abbassarsi su terreno molto<br />

invitante fino alla piana di Malga Ravenola Vaga (1880 m, ore 1.30). Rimesse le pelli puntare in direzione del<br />

testone roccioso sormontato da un traliccio esattamente a Nord dei Laghi (Quota 1970 m su IGM). Ci si<br />

immette in un incassato valloncello alla destra dello stesso. Superato il suggestivo passaggio si raggiunge il<br />

pianoro all’estrema sinistra del quale sorge Malga Ravenola Soliva (buone possibilità di ricovero). Senza<br />

raggiungere la malga si sale in direzione N-N-O fino a ricollegarsi alla SS 345 nel punto in cui si diparte la<br />

strada che sale alla sommità del Dosso dei Galli. Doppiare il Dosso 2121 m fin sotto la piramide della cima. A<br />

se<strong>con</strong>da delle <strong>con</strong>dizioni nivologiche raggiungere la croce sommitale a piedi o <strong>con</strong> gli sci (Punta dell’Auccia<br />

2212 m, ore 2.00). Per la discesa, effettuare a ritroso l’itinerario di salita oppure seguire la SS 345 fino al<br />

Dasdanino. Da questo, facilmente, al Passo Maniva (1664 m, ore 2.00).<br />

Variante di salita: Salita per la Val Dasdana. Variante molto interessante anche solo come discesa a patto di<br />

<strong>con</strong>oscere il percorso di salita data la complessità del terreno attraversato. <strong>Itinerari</strong>o: Come per l’itinerario n.<br />

31 alla Punta Setteventi raggiungere l’incavo vallivo a Nord di Malga Dasdana Corna. Salire in direzione Nord<br />

su terreno pianeggiante e <strong>con</strong> evidente tracciato raggiungere il Goletto del Giogo della Bala. Seguendo la SS<br />

345 portarsi sotto la cuspide sommitale della Punta dell’Auccia da cui in breve, <strong>con</strong> o senza sci, alla sommità<br />

(difficoltà: BS).<br />

34


33. DOSSO POZZAROTONDA 2215 m<br />

Dal Passo Maniva<br />

Località di partenza: Passo Maniva 1664 m<br />

Tracciato: Passo Maniva - Rifugio Bonardi (ruderi) - Calve dei Zocchi - Dasdanino - Goletto del Giogo della<br />

Bala - La Grapa di Vaia - Sella 2055 m - Dosso Pozzarotonda ⇔ Passo Maniva<br />

Dislivello: 677 m<br />

Tempo di salita: ore 2.30<br />

Difficoltà: MS<br />

Esposizione: Varia<br />

Giudizio: ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

Allungata gobba dalle forme suadenti e punto panoramico di prim’ordine, il Dosso Pozzarotonda appartiene<br />

geograficamente alla <strong>Valle</strong> del Caffaro <strong>dalla</strong> quale può essere salito per itinerari abbastanza impegnativi.<br />

L’itinerario qui proposto permette di raggiungere <strong>con</strong> un dislivello <strong>con</strong>tenuto ma uno sviluppo non indifferente,<br />

il dosso dal Passo Maniva.<br />

Come per l’itinerario n. 25 al Monte Dasdana raggiungere la sommità del Dasdanino e ricollegarsi alla SS 345<br />

(ore 1.00). Seguire il tracciato stradale fino al Goletto del Giogo della Bala (ore 1.50). Oltre lo stesso si segue<br />

ancora la strada sul versante camuno per un breve tratto fino ad un tornante. Si abbandona la SS 345 e si inizia<br />

a percorrere la carrareccia che <strong>con</strong> inizio <strong>dalla</strong> piccola cappella de La Grapa di Vaia 2115 m termina nei pressi<br />

di Malga di Fondo Vaia percorrendo tutta la parte superiore della Val di Vaia. La si segue fin poco sotto la Sella<br />

2055 m fra il Monte Mignolino ed il Dosso Pozzarotonda. Dalla sella, per l’ampio e panoramico dosso Est<br />

doppiando Quota 2132 m, si tocca la sommità della montagna (Dosso Pozzarotonda, 2215 m, ore 2.30).<br />

35


34. DOSSO FIORA 2140 m e PUNTA DELL’AUCCIA 2212 m<br />

Dal Passo Maniva<br />

Località di partenza: Passo Maniva 1664 m<br />

Tracciato: Passo Maniva - Rifugio Bonardi (ruderi) - Calve dei Zocchi - Dasdanino - Laghi di Ravenola -<br />

Malga Ravenola Vaga - Malga Ravenola Soliva - Sella 2095 m - Dosso Fiora - Sella 2098 m - Craper di<br />

Valdaione - Casinone di Valdaione - Punta dell’Auccia - Craper di Valdaione - Sella 2095 m - Dosso Fiora -<br />

Malga Mai - Malga Ravenola Vaga - Dasdanino - Passo Maniva<br />

Dislivello: 1600 m<br />

Tempo di percorrenza: ore 6.30<br />

Difficoltà: BS<br />

Esposizione: Varia<br />

Giudizio: ☺ ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺ ☺<br />

Ascensione di grande interesse ambientale e di buon livello tecnico. Il Dosso Fiora costituisce un’interessante<br />

meta panoramica a torto poco frequentata. Il notevole impegno complessivo può essere ridotto effettuando la<br />

discesa da Punta dell’Auccia per la SS 345 passando per il Dasdanino. Data la presenza di alcuni tratti ripidi,<br />

si <strong>con</strong>siglia di effettuare l’ascensione solo <strong>con</strong> neve in buone <strong>con</strong>dizioni.<br />

Come per l’itinerario n. 32 alla Punta dell’Auccia, raggiungere il ripiano di Malga Ravenola Soliva. Salire in<br />

direzione Nord-Est fino alla malga 4 (1993 m, ore 2.00). Immettersi nella valletta a Nord della malga e, <strong>con</strong> un<br />

ultimo tratto relativamente ripido, raggiungere la Sella 2095 m tra la rocciosa Quota 2161 m e il Dosso Fiora.<br />

Dalla sella, <strong>con</strong> percorso stupendo, toccare la sommità del dosso (Dosso Fiora, 2140 m, ore 2.30). Tolte le<br />

pelli, abbassarsi <strong>con</strong> precauzione per l’esile Cresta Nord del dosso fino alla Sella 2098 m posta tra lo stesso e la<br />

rocciosa elevazione 2114 m. Con percorso entusiasmante su terreno inizialmente ripido abbassarsi fino a Malga<br />

Craper di Valdaione e se le <strong>con</strong>dizioni del manto nevoso lo <strong>con</strong>sentono, <strong>con</strong> percorso nell’ultimo tratto un poco<br />

disagevole, raggiungere la piana del Casinone di Valdaione (1767 m, ore 3.00). Dal Casinone risalire fino<br />

all’altezza del Craper. Senza raggiungerlo puntare in direzione Sud-Est alla <strong>con</strong>ca superiore della Valdaione.<br />

Risalendo una breve valletta toccare lo sperone che fa da spartiacque fra la Valdaione e la <strong>Valle</strong> di Arcina.<br />

Seguendo lo stesso raggiungere i dolci ripiani a Nord-Est della caratteristica piramide di Punta dell’Auccia fino<br />

alla selletta a Nord della stessa. In breve se ne tocca la sommità (Punta dell’Auccia, 2212 m, ore 4.00). Tolte le<br />

pelli, ripercorrere l’itinerario di salita fino al Craper. Salire puntando alla Sella 2095 m e raggiungerla per un<br />

breve ripido pendio (ore 5.00). Riportarsi in vetta al Dosso Fiora e <strong>con</strong> discesa molto bella abbassarsi verso la<br />

Val Grigna in direzione Nord percorrendo un’ampia dorsale. Sfruttando un evidente corridoio fra due<br />

successioni di salti rocciosi raggiungere l’alveo della Val Grigna a quota 1800 m c. nei pressi di Malga Mai.<br />

Risalire alla SS 345 ripassando per Malga Ravenola Vaga. Per il Dasdanino a Passo Maniva (1664 m, ore 6.30).<br />

Variante di salita: Salita al Monte San Gallo. Variante interessante e panoramica. <strong>Itinerari</strong>o: Dal Craper di<br />

Valdaione traversare in direzione Nord fino all’inizio del crinale meridionale della montagna. Per lo stesso alla<br />

sommità (Monte San Gallo, 2055 m, ore 0.45). La discesa si effettua per l’itinerario di salita (difficoltà: MS).<br />

4 La Malga Ravenola Soliva è di proprietà del Comune di Collio ed è attrezzata a modesto ma esauriente ricovero. Data la posizione la malga può ottimamente costituire da punto di appoggio<br />

per traversate o permanenze nella zona anche se il recente adattamento a bivacco del malghetto di Craparo Alto rende quest’ultimo indubbiamente preferibile (vedasi itinerari n. 10 e n. 11<br />

<strong>Parte</strong> II e relative varianti).<br />

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35. MONTE MANIVA 1864 m<br />

Versante Sud-Est, dal Passo Maniva e Versante Est, da località Pratolungo<br />

Località di partenza: Passo Maniva 1669 m<br />

Tracciato: Passo Maniva - Monte Maniva - Località Pratolungo - Monte Maniva - Passo Maniva<br />

Dislivello: 940 m<br />

Tempo di salita: ore 3.00<br />

Difficoltà: MS<br />

Esposizione: Est sostanzialmente<br />

Giudizio: ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

Gita decisamente di “ritaglio” ma in grado di soddisfare lo scialpinista poco esigente o lo sci alpinista che suo<br />

malgrado ha poco o pochissimo tempo a disposizione. Nonostante si incrocino più volte le piste alcuni tratti<br />

sono meritevoli e la gita è nel complesso divertente anche grazie al dislivello di tutto rispetto <strong>con</strong>siderando<br />

l’elementarità del tragitto. <strong>Itinerari</strong>o eccezionalmente adatto ai principianti o a chi intenda “farsi la gamba”!.<br />

Dal Passo si risale per un tratto la pista che giunge allo stesso in direzione del Monte Maniva. Giunti alla fine<br />

della pista (arrivo di uno ski-lift) la si abbandona risalendo l’evidente dosso di cui si evita l’ultimo ripido salto<br />

deviando a destra. Passando sotto la seggiovia si raggiungere in breve la sommità (Monte Maniva 1864 m, ore<br />

0.30). Tolte le pelli si percorre la pista e ci si abbassa fino ad incrociare la strada che porta alla partenza degli<br />

ski-lift gemelli che salgono al Passo. La si percorre in falsopiano fino alla partenza di cui sopra per poi<br />

abbassarsi verso Bagolino fino ad incrociare una strada. La si segue o si percorre preferibilmente un evidente<br />

valloncello che la interseca due volte. Alla se<strong>con</strong>da intersezione la si abbandona per entrare in un radura sulla<br />

destra <strong>con</strong> malga. Ci si abbassa di poco a sinistra della stessa per inoltrarsi in uno stretto varco fra due macchie<br />

boscose al termine del quale si percorrono gli ultimi ampi prati fino a località Pratolungo 1314 m, ore 1.00, ore<br />

1.30 (chalet a schiera e partenza di un vecchio ski-lift in disuso). Rimesse le pelli, e seguendo pedissequamente<br />

l’itinerario di discesa, ci si porta di nuovo in vetta al Monte Maniva (ore 1.00, ore 2.30). Con un’ultima<br />

piacevole scivolata al passo (ore 0.30, ore 3.00).<br />

Variante di salita: È ovviamente possibile terminare la gita al Passo Maniva senza risalire all’omonimo monte.<br />

In questo caso, giunti alla partenza degli ski-lift gemelli, seguire tranquillamente la pista fino al passo<br />

(difficoltà: MS).<br />

Variante di discesa: Variante interessante seppur breve. Una volta saliti al Monte Maniva., o addirittura dal<br />

passo, portarsi sulla pista baby subito sotto lo stesso e percorrerla fino oltre il suo termine. Qui abbassarsi su<br />

ripido ma breve salto fino al bel pendio che in diagonale porta alla partenza degli ski-lift gemelli. Proseguire<br />

poi <strong>con</strong> l’itinerario originale (difficoltà: MS).<br />

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36. MONTE MANIVA 1864 m<br />

Versante Sud-Est, dal Passo Maniva e per Val Recicande<br />

Località di partenza: Passo Maniva 1669 m<br />

Tracciato: Passo Maniva - Monte Maniva - Località Carbonera - Località la Prisa - Località Falet - Località<br />

Angelo Custode - Località Pratolungo - Monte Maniva - Passo Maniva<br />

Dislivello: 1135 m<br />

Tempo di percorrenza: ore 5.30<br />

Difficoltà: BS<br />

Esposizione: Est sostanzialmente<br />

Giudizio: ☺ ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺ ☺<br />

L’itinerario proposto costituiva un tempo la più bella e frequentata discesa fuoripista <strong>con</strong> partenza dal Passo<br />

Maniva. Costituiva, perché il fitto boschetto di <strong>con</strong>ifere che ora troneggia nel valloncello a sud di località<br />

Carbonera non esisteva. Nonostante il superamento dello stesso possa comportare qualche problema, questa<br />

gita mantiene intatto il gusto delle cose nascoste e poco <strong>con</strong>osciute e <strong>con</strong> molta neve è da <strong>con</strong>siderarsi una<br />

discesa di prim’ordine. Inanellando una entusiasmante successione di prati e valloncelli, senza scandalizzarsi<br />

se è necessario eventualmente levare qualche volta gli sci, si giunge praticamente a Bagolino.<br />

Saliti al Monte Maniva come per l’itinerario n. 35, si scende fino alla partenza degli ski-lift gemelli (ore 1.00).<br />

A destra degli stessi si notano i tralicci di una vecchia sciovia ormai in disuso. Si seguono gli stessi sul tracciato<br />

della vecchia pista lasciando sulla sinistra una serie di case e cascinali ed aggirando sulla destra per breve<br />

macchia boscosa una recinzione di recente sistemazione (estate 2002). Ci si abbassa per bel pendio fino ad una<br />

casa <strong>con</strong> grande piazzale antistante. Da qui si descrive un netto diagonale verso sinistra scendendo poi gli<br />

stupendi prati di località Carbonera fino ad un ultimo cascinale (m 1250 c., ore 1.30). Si scende al di sotto della<br />

stesso fino al termine del prato. Se la neve è abbondante si può calare nel fittissimo boschetto per sbucare su un<br />

invitante valloncello. Se l’innevamento è scarso, è meglio levare gli sci e scendere per il sentierino che passa<br />

nel centro dell’avvallamento boscoso. Si <strong>con</strong>tinua per il valloncello precedentemente citato ed al suo termine si<br />

forza una barriera di sterpaglie oltre la quale, in<strong>con</strong>trando i prati di località la Prisa 1200 m c., si scende al<br />

cascinale di quota 1139 m. Piegando in direzione Nord-Est si prosegue fino ad in<strong>con</strong>trare una strada. La si<br />

segue e superato un rio la si abbandona scendendo a destra per <strong>con</strong>tinuare ancora sugli ampi prati di località<br />

Falet fino alla strada che salendo da Bagolino <strong>con</strong>duce a località Pratolungo. Si attraversa la medesima e si<br />

raggiunge, ancora per invitanti pendii, la strada nei pressi di località Angelo Custode 929 m, dove, in <strong>con</strong>dizioni<br />

normali di innevamento, la discesa ha termine (ore 2.00). Se la neve lo <strong>con</strong>sente si può <strong>con</strong>tinuare ancora fino a<br />

località Selva 770 m ed oltre. Per il ritorno, seguendo la strada, si raggiunge località Pratolungo (1315 m, ore<br />

3.00) da cui, come per l’itinerario n. 35, al Monte Maniva (1864 m, ore 5.00) e in breve all’omonimo passo<br />

(1669 m, ore 5.30).<br />

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37. MONTE MANIVA 1864 m<br />

Versante Sud<br />

Località di partenza: Località Bocafol 1016 m, San Colombano, frazione del comune di Collio<br />

Tracciato: Località Bocafol - Passo Maniva - Monte Maniva ⇔ Località Bocafol<br />

Dislivello: 848 m<br />

Tempo di salita: ore 3.00<br />

Difficoltà: MS<br />

Esposizione: Sud poi Sud-Est<br />

Giudizio: ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺ ☺<br />

<strong>Itinerari</strong>o di “collegamento” il cui unico vero pregio è l’attraversamento del bellissimo bosco di abeti che si<br />

estende a sud del Passo. La stessa viene risalita per un comodo sentiero non segnalato sci in spalla fino a<br />

quando, divenendo più rada, permette di mettere gli sci. Consigliabile <strong>con</strong> scarso innevamento.<br />

Dalla Località Bocafol 1016 m si <strong>con</strong>tinua a piedi sul fondo della valle fino a quando la stradina devia<br />

decisamente a sinistra. La si abbandona <strong>con</strong>tinuando sul fondovalle costeggiando preferibilmente sulla destra<br />

(sinistra orografica) il fiume Mella ridotto solitamente in questa stagione a torrentello. Con percorso un poco<br />

disagevole si raggiunge una spianata da cui inizia una traccia di sentiero che si inoltra gradualmente nel bosco.<br />

Si segue sempre il sentiero non segnalato che <strong>con</strong> percorso abbastanza ripido nella spettacolare abetaia permette<br />

di accedere ad una zona più aperta circa trecento metri di dislivello sotto il passo (quota 1500 m c., ore 2.00).<br />

Sci ai piedi, per radure nel bosco via via meno fitto si punta al passo che si raggiunge sulla sua destra (1669 m,<br />

ore 2.30). In breve, come dagli itinerari precedenti, al Monte Maniva (1864 m, ore 3.00).<br />

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38. DOSSO ALTO 2064 m<br />

Dal Passo Maniva e la Spalla Sud-Ovest<br />

Località di partenza: Passo Maniva 1664 m<br />

Tracciato: Passo Maniva - Passo del Dosso Alto 1 - Dosso Alto ⇔ Passo Maniva<br />

Dislivello: 400 m<br />

Tempo di salita: ore 2.00<br />

Difficoltà: MS<br />

Materiali: ramponi<br />

Esposizione: Ovest poi Sud-Ovest<br />

Giudizio Estetico: ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

La gita qui proposta descrive la via più facile per giungere sci ai piedi sulla vetta del Dosso Alto, sicuramente<br />

una delle montagne più rappresentative della <strong>Valle</strong> <strong>Trompia</strong>. Viene seguito fedelmente l’itinerario<br />

escursionistico estivo che rimonta la panoramica e facile Spalla Sud-Ovest il cui inizio viene raggiunto<br />

percorrendo la strada che taglia tutto il versante Ovest della montagna. Nonostante la facilità d’<strong>accesso</strong> e il<br />

modesto dislivello, va prestata la massima attenzione all’attraversamento dei canaloni del versante Ovest della<br />

montagna soprattutto quando lo scaricamento degli stessi crei <strong>con</strong>oidi di neve ghiacciata che ingombrino<br />

completamente il tracciato della strada che <strong>con</strong>duce al Passo del Dosso Alto. <strong>Itinerari</strong>o da intraprendersi <strong>con</strong><br />

neve assestata!<br />

Dal Passo Maniva, si segue il tracciato della strada che <strong>con</strong>duce al Passo del Dosso Alto (1726 m, ore 0.45). Da<br />

qui si inizia a salire l’evidente spalla Sud-Ovest del Dosso Alto mantenendocisi all’inizio in un valloncello per<br />

poi sbucare su un breve falsopiano a quota 1815 m. Si <strong>con</strong>tinua a salire costeggiando a debita distanza il crinale<br />

della spalla fin sotto un pronunciato rialzo che si supera sulla destra per portarsi ad una selletta sotto il risalto<br />

sommitale. Lo si aggira sempre sulla destra e si giunge alla croce di vetta (Dosso Alto, 2064 m, ore 2.00).<br />

Attenzione a non avvicinarsi troppo al crinale: non di rado presenza di cornici!<br />

1 Nella presente guida si intende per “Passo del Dosso Alto” 1727 m il punto di passaggio <strong>dalla</strong> <strong>Valle</strong> <strong>Trompia</strong> alla <strong>Valle</strong> della Berga, tributaria della <strong>Valle</strong> del Caffaro, della strada del<br />

Baremone che <strong>con</strong> percorso accidentato e suggestivo pone in collegamento il Passo del Maniva <strong>con</strong> il Lago d’Idro e la <strong>Valle</strong> Sabbia. Con la denominazione “Passo delle Portole” 1726 m si<br />

intende la forcella fra la Cima Caldoline 1842 m ed il Corno Barzo 1848 m nei pressi della quale sorge la Capanna Cima Caldoline.<br />

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39. DOSSO ALTO 2064 m<br />

Versante Sud-Ovest, per il Passo del Dosso Alto e la Spalla Sud-Ovest<br />

Località di partenza: Località Bocafol 1016 m, San Colombano, frazione del comune di Collio<br />

Tracciato: Località Bocafol - Località Paghera - Località Salto - Località Zerle - Passo del Dosso Alto - Dosso<br />

Alto ⇔ Località Bocafol<br />

Dislivello: 1048 m<br />

Tempo di salita: ore 3.00<br />

Difficoltà: BS<br />

Materiali: ramponi<br />

Esposizione: Ovest poi Sud-Ovest<br />

Giudizio: ☺ ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

Ascensione completa nettamente divisibile in tre distinte sezioni. Ad una rilassante ed elementare parte iniziale<br />

segue una sezione centrale da non sottovalutare. Infine si sale la panoramica Spalla Sud-Ovest del Dosso Alto<br />

già percorsa dall’itinerario precedente.<br />

Da San Colombano, per strada solitamente percorribile, raggiungere località Bocafol 1016 m. Si transita nei<br />

pressi di un cascinale dal caratteristico colore rosa e si segue la strada di fondo valle per c. 200 m fino ad<br />

imboccare la prima deviazione sulla destra. Si risale la carrareccia fino alle vaste radure e ai cascinali di località<br />

Paghera. Seguire per un tratto la stradina fino ad imboccare la prima netta deviazione sulla sinistra. Con<br />

percorso in lieve salita nel bosco si raggiunge l’ampia radura di Malga Salto 1282 m. Dalla stessa salire nel<br />

bosco in direzione Sud-Est lasciando sulla destra un valloncello fino ad imboccare la traccia di un ampio<br />

sentiero che sale comodamente nel fitto bosco. Con un netto diagonale a sinistra si supera un ultimo salto fino<br />

ad una zona più abbattuta oltre la quale si accede alla bella e panoramica radura di Malga Zerle (1477 m, ore<br />

1.50). Da qui è ben identificabile un’ampia sella in direzione Nord che appare immediatamente come la via più<br />

logica per il raggiungimento della sovrastante linea di cresta. Si sale in direzione Nord, si entra in una bella<br />

valletta e per terreno nell’ultimo tratto ripido (attenzione <strong>con</strong> neve abbondante!) si tocca la cresta in<br />

corrispondenza di una selletta. Da qui come per l’itinerario n. 38 per la sua spalla Sud-Ovest si tocca la<br />

sommità del Dosso Alto (2064 m, ore 3.00).<br />

Variante di itinerario: Accesso al Passo del Dosso Alto per il “Canalino dei baranci”. <strong>Itinerari</strong>o di tipo<br />

alpinistico <strong>con</strong>sigliabile solo <strong>con</strong> neve dura. <strong>Itinerari</strong>o: Da Malga Zerle 1477 m, in direzione del Dosso Alto, è<br />

ben identificabile una sorta di canale limitato a sinistra da una paretina e a destra da due cocuzzoli baranciosi.<br />

In direzione Est si supera una rada abetaia fino ad accedere ad una zona più ampia <strong>con</strong> larici. Raggiungere <strong>con</strong><br />

itinerario evidente la base del canalino e risalirlo interamente fino a sbucare <strong>con</strong> un ultimo ripido tratto,<br />

generalmente da superarsi a piedi, al Passo del Dosso Alto 1726 m. (difficoltà: BSA).<br />

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40. DOSSO ALTO 2064 m<br />

Canalone Ovest<br />

Località di partenza: Passo Maniva, 1664 m<br />

Tracciato: Passo Maniva -Canalone Ovest - Dosso Alto - Canalone Ovest - Località Stabol - Passo Maniva<br />

Dislivello: 580 m<br />

Tempo di percorrenza: ore 3.30<br />

Difficoltà alpinistica: PD+<br />

Difficoltà scialpinistica: SE la discesa sci ai piedi <strong>dalla</strong> cima; OSA la parte inferiore del canalone (vedasi<br />

anche variante a piè pagina)<br />

Materiale: piccozza e ramponi<br />

Esposizione: Ovest<br />

Giudizio: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

<strong>Itinerari</strong>o entusiasmante che unisce ad una discesa grandiosa e appagante un interessante tratto alpinistico<br />

finale. La grande facilità di <strong>accesso</strong> non deve trarre in inganno. Si necessitano capacità di interpretazione delle<br />

<strong>con</strong>dizioni della neve, sicurezza alpinistica e sciistica. Un itinerario breve e completo. Data la modesta quota e<br />

la <strong>con</strong>seguente mutevolezza del manto nevoso si s<strong>con</strong>siglia la discesa del canalone Ovest senza prima averne<br />

effettuato la salita.<br />

E’ infine da sottolineare che anche il solo percorso della parte inferiore del canalone fino alla selletta fra<br />

l’anticima 1952 m e la sommità del Dosso Alto costituisce una divertente ascensione evitando così la parte<br />

superiore e finale del canalone da riservarsi a sciatori eccellenti.<br />

Dal Passo Maniva, si segue il tracciato della strada che <strong>con</strong>duce al Passo del Dosso Alto fino al <strong>con</strong>oide di base<br />

del canalone. Lo si risale fino ad una breve strettoia superata la quale si accede all’ampio settore centrale del<br />

canalone. Lo si risale al centro puntando al grande macigno squadrato posto nella parte superiore del canalone.<br />

Poco sotto il macigno, si piega a destra affrontando la ripida parte finale per una sorta di canale leggermente<br />

obliquo a destra che <strong>con</strong>sente di sbucare sul filo di cresta a poca distanza <strong>dalla</strong> croce sommitale (Dosso Alto,<br />

2064 m, ore 2.00). Scendere il canalone fino alla strada. Sulla direttiva dello stesso scendere il divertente<br />

pendio sottostante fino al limitare del bosco poco sotto la piccola baita di località Stabol 1486 m (ore 3.00).<br />

Risalendo il pendio di discesa ci si riporta sulla strada ed in breve al passo (Passo Maniva, 1664 m, ore 3.30).<br />

Variante di itinerario: Salita e discesa della sola parte inferiore del canalone Ovest. <strong>Itinerari</strong>o più facile del<br />

principale ma comunque divertente e degno di nota. <strong>Itinerari</strong>o: Risalire il canale e puntare alla selletta fra<br />

l’anticima 1952 m e la sommità del Dosso Alto fino a raggiungerla. Da qui si effettua la discesa <strong>con</strong>tinuando<br />

poi per la traccia dell’itinerario n. 40 (difficoltà: OSA).<br />

42


41. DOSSO ALTO 2064 m<br />

Scivolo Ovest<br />

Località di partenza: Passo Maniva, 1664 m<br />

Tracciato: Passo Maniva - Dosso Alto - Passo Maniva – Scivolo Ovest ⇔ Passo Maniva<br />

Dislivello: 400 m<br />

Tempo di salita: ore 2.30<br />

Difficoltà alpinistica: AD<br />

Difficoltà scialpinistica: SE; fino a 45-50°<br />

Materiale: piccozza e ramponi, corda opzionale<br />

Esposizione: Ovest<br />

Giudizio: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺<br />

Il bel versante Ovest del Dosso Alto risulta caratterizzato <strong>dalla</strong> presenza di due canaloni che ne racchiudono la<br />

complessa parte centrale. Il più marcato ed elegante scende <strong>dalla</strong> sella fra la vetta 2064 m e l’anticima Nord<br />

1952 m ed è quello di sinistra per chi guardi la montagna. Il se<strong>con</strong>do, nel settore destro della parete, si apre<br />

fino a divenire ampio pendio per poi trasformarsi in stretta lingua nevosa raggiungendo il crinale sommitale.<br />

La sua discesa è <strong>con</strong>sigliata solo a sciatori alpinisti in possesso di una eccellente tecnica sciistica. Valgono per<br />

la salita le medesime raccomandazioni formulate per l’itinerario al canalone Ovest.<br />

Dal Passo Maniva, si segue il tracciato della strada che <strong>con</strong>duce al Passo del Dosso Alto fino al <strong>con</strong>oide di base<br />

del canalone Ovest. Si <strong>con</strong>tinua lungo la strada per circa 20 minuti fino ad una marcata incassata curva, poco<br />

oltre la quale, senza percorso obbligato, si raggiunge il soprastante pendio. Si risale al centro dello stesso<br />

piegando poi a sinistra verso una grande placca di roccia chiara. Si punta al canalino compreso fra la paretina<br />

citata a e i ripidi salti a destra della medesima. Lo si risale su terreno ripido accedendo al pendio superiore<br />

superato il quale si raggiunge il crinale della spalla della montagna in corrispondenza di una depressione. Si<br />

<strong>con</strong>tinua a salire costeggiando a debita distanza il crinale della spalla Sud-Ovest fin sotto un pronunciato rialzo<br />

che si supera sulla destra per portarsi ad una selletta sotto il risalto sommitale. Lo si aggira sempre sulla destra e<br />

si giunge alla croce di vetta (Dosso Alto, 2064 m, ore 2.00). Attenzione a non avvicinarsi troppo al crinale: non<br />

di rado presenza di cornici!<br />

43


42. CORNO BARZO 1848 m<br />

Versante Nord-Ovest e Sperone Nord-Nord-Ovest<br />

Località di partenza: Località Bocafol 1016 m, San Colombano, frazione del comune di Collio<br />

Tracciato: Località Bocafol - Località Paghera - Località Closura - Località Barzo - Sperone Nord-Nord-Ovest<br />

- Corno Barzo ⇔ Località Bocafol<br />

Dislivello: 832 m<br />

Tempo di salita: 3.00<br />

Difficoltà alpinistica: PD + / AD –<br />

Difficoltà scialpinistica: MSA<br />

Materiale: piccozza e ramponi, corda opzionale<br />

Esposizione: Nord-Ovest<br />

Giudizio: ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

L’arcigno versante Nord della costiera che va dal pronunciato corno di Cima Caldoline alla squadrata<br />

imponente struttura della Corna Blacca racchiude alcuni itinerari di aspra bellezza in luoghi isolati e poco<br />

raggiunti dall’insediamento umano. Si tratta di percorsi dove l’attrattività delle discese, talora inaspettata, si<br />

unisce al fascino di un ambiente davvero caratteristico. L’itinerario qui proposto presenta una sezione finale su<br />

ripido sperone da affrontarsi solo <strong>con</strong> <strong>con</strong>dizioni adeguate del manto nevoso.<br />

Da San Colombano, per strada solitamente percorribile, raggiungere località Bocafol 1016 m. Si transita nei<br />

pressi di un cascinale dal caratteristico colore rosa e si segue la strada di fondo valle per c. 200 m fino ad<br />

imboccare la prima deviazione sulla destra. Si risale la carrareccia fino alle vaste radure e ai cascinali di località<br />

Paghera. Seguendo sempre la stradina si supera detta amena località e ci si riimmette nel fitto bosco fino a<br />

sbucare ad una nuova radura alla sommità della quale sorge la stupenda costruzione di proprietà del Comune di<br />

Collio di Malga Closura 1331 m (ore 1.10). Lasciando a destra l’evidente canalone che sale a località Casticoli<br />

di Mezzo seguire l’ampio sentiero che in direzione Est sale per bosco ripido superando un valloncello ed una<br />

breve radura. Sempre in direzione Est si tocca in breve l’ampia radura di località Barzo 1472 m. Da qui è<br />

visibile il netto Sperone Nord-Nord-Ovest del Corno Barzo. Risalire una zona di rado bosco fin quando il<br />

terreno si fa ripido. Abbandonare gli sci e risalire lo sperone fin sotto l’ultimo tratto roccioso dello stesso.<br />

Traversare a destra su terreno ripido e <strong>con</strong>tinuare direttamente sino alla sommità (Corno Barzo, 1848 m, ore<br />

3.00).<br />

44


43. MONTI DI PAIO (QUOTA 1739 m, QUOTA 1762 m e QUOTA 1821 m) e CORNA BLACCA 2005 m<br />

Versante Nord<br />

Località di partenza: Località Bocafol 1016 m, San Colombano, frazione del comune di Collio<br />

Tracciato: Località Bocafol - Località Paghera - Località Closura - Località Casticoli di Mezzo - Monti di Paio<br />

(Quota 1739 m) - Corna Blacca ⇔ Località Bocafol<br />

Dislivello: 1020 m<br />

Tempo di salita: ore 3.30<br />

Difficoltà alpinistica: F+/ PD la salita alla Corna Blacca a se<strong>con</strong>da delle <strong>con</strong>dizioni<br />

Difficoltà scialpinistica: MSA<br />

Esposizione: Nord<br />

Giudizio: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

Bellissima e caratteristica ascensione in ambiente molto severo. Giustamente frequentata ha l’invidiabile<br />

pregio, data l’assoluta esposizione Nord, di mantenere lunghi periodi di fruibilità anche in annate<br />

particolarmente scarse. Di <strong>con</strong>tro, la presenza di tratti ripidi e terreni adatti al manifestarsi di fenomeni<br />

slavinosi, la rendono poco <strong>con</strong>sigliabile dopo nevicate particolarmente abbondanti.. L’ascensione alla Corna<br />

Blacca, pur non difficile, non è da sottovalutare.<br />

Da San Colombano, per strada solitamente percorribile, raggiungere località Bocafol 1016 m. Si transita nei<br />

pressi di un cascinale dal caratteristico colore rosa e si segue la strada di fondo valle per c. 200 m fino ad<br />

imboccare la prima deviazione sulla destra. Si risale la carrareccia fino alle vaste radure e ai cascinali di località<br />

Paghera. Seguendo sempre la stradina si supera detta amena località e ci si riimmette nel fitto bosco fino a<br />

sbucare ad una nuova radura alla sommità della quale sorge la stupenda costruzione di proprietà del Comune di<br />

Collio di Malga Closura 1331 m (ore 1.10). Dalla radura è visibile un largo e ripido canale da frana spoglio di<br />

vegetazione il cui inizio è raggiungibile prima di toccare Malga Closura o <strong>con</strong> un breve traverso verso sinistra<br />

<strong>dalla</strong> stessa. Tale canale va risalito integralmente <strong>con</strong> percorso abbastanza faticoso fino al suo termine nei pressi<br />

delle due piccole semidiroccate costruzioni di località Casticoli di Mezzo (1479 m, ore 2.00). Senza abbassarsi<br />

all’invitante valletta poco sotto le stesse si risale brevemente un poco marcato dosso e si percorre <strong>con</strong> logica<br />

traccia un valloncello <strong>con</strong> scarsa vegetazione fino ad incrociare il percorso del sentiero “Brigata Partigiana<br />

Perlasca-Margheriti” (segnavia tricolore su un abete di medie dimensioni a destra). Sempre <strong>con</strong> percorso<br />

evidente puntare al termine del valloncello fino a toccare l’ampia sella fra Quota 1739 m e Quota 1762 m.<br />

Deviando brevemente a sinistra si tocca la panoramica Quota 1739 m dei Monti di Paio (ore 2.30).<br />

Generalmente senza togliere le pelli si raggiunge nuovamente l’ampia sella fra le due quote. Per terreno ripido,<br />

per il suo boscoso versante Ovest, si tocca in breve l’esigua sommità di Quota 1762 m dei Monti di Paio. (ore<br />

2.45) Per aumentare l’interesse della gita di solito la si integra <strong>con</strong> la discesa verso Nord da Quota 1739 m<br />

(vedasi Variante) o la discesa da Quota 1762 fino a Malga Casticoli di Mezzo <strong>con</strong> relativa risalita. Altrimenti,<br />

sempre senza levare le pelli si ritorna alla selletta sopra citata e si percorre l’evidente tracciato del sentiero<br />

estivo che taglia tutto il ripido ed invitante versante Nord di Quota 1821 m. Il percorso per raggiungere questo<br />

panoramico rilievo non è obbligato ma <strong>con</strong> molta neve <strong>con</strong>viene raggiungerne la Cresta Nord-Ovest più sicura<br />

ed agevole (Quota 1821 m dei Monti di Paio, ore 3.00 senza l’effettuazione di varianti).<br />

Per la salita alla Corna Blacca, raggiungere la selletta 1790 m che separala Corna Blacca stessa e fra la Quota<br />

1821 m dei Monti di Paio e salire a piedi, per evidente canalino e successivo facile pendio, alla sommità di<br />

questa bella montagna (Corna Blacca 2005 m, ore 3.30).<br />

Variante. Discesa del valloncello a Nord di Quota 1739 m.. Bellissima variante seppur breve. Con neve farinosa<br />

è “obbligatoria”. <strong>Itinerari</strong>o. Dalla sommità di Quota 1739 m scendere direttamente in direzione del roccioso ed<br />

antistante Corno Barzò e raggiungere l’estetica selletta 1685 m. Da qui percorrere la logica ed ampia valletta<br />

che si abbassa verso la Val <strong>Trompia</strong> fino ad una radura caratterizzata della presenza di un grande esemplare di<br />

abete bianco. Qui il bosco si infittisce. E’ possibile <strong>con</strong> un diagonale un poco disagevole verso sinistra<br />

ricollegarsi all’itinerario di salita. Più <strong>con</strong>sigliabile la risalita a Quota 1739 m e successiva discesa integrale del<br />

percorso di <strong>accesso</strong> (difficoltà: MS).<br />

45


44. MONTE PEZZOLINA 1797 m e MONTE PEZZEDA 1799 m 5<br />

Versante Nord<br />

Località di partenza: Località Busana 865 m, comune di Collio, a circa 1,5 Km da Collio sulla strada per San<br />

Colombano<br />

Tracciato: Località Busana - Roccolo del Cero - Pezzeda Mattina di Sotto - Passo Pezzeda Mattina - Monte<br />

Pezzolina - Passo Pezzeda Mattina - Monte Pezzeda ⇔ Località Busana<br />

Dislivello: 1118 m<br />

Tempo di salita: ore 3.00<br />

Difficoltà: MS<br />

Esposizione: Nord<br />

Giudizio: ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

<strong>Itinerari</strong>o facile ed interessante. Offre, a se<strong>con</strong>da della <strong>con</strong>sistenza del manto nevoso, diverse alternative di<br />

discesa. Affascinante la visione ravvicinata dal Monte Pezzolina sul selvaggio versante Sud-Est della Corna<br />

Blacca. Nel complesso è una gita inaspettatamente varia e divertente.<br />

Mezzo chilometro prima di località Busana, in presenza di un ampio spiazzo solitamente non spalato, si<br />

attraversa il fiume Mella e si inizia a risalire per comoda carrareccia un incassato valloncello. Lasciando sulla<br />

sinistra un caseggiato di recente ristrutturazione ci si inoltra nell’incassato fondovalle. Ad un bivio si lascia a<br />

destra la deviazione che in breve <strong>con</strong>duce a località Pantaghino 1151 m e si inizia a risalire <strong>con</strong> numerosi<br />

tornanti il ripido bosco traversando in direzione Sud-Est il versante meridionale del Monte Pezzeda fino a<br />

sbucare su una più ampia carrareccia nei pressi del Roccolo del Cero (1429 m, ore 1.00). Con un breve tratto<br />

ancora boscoso si raggiungono i prati del Pezzeda nei pressi di Malga Pezzeda Mattina di sotto (1487 m, ore<br />

1.10; partenza di uno ski-lift). Seguendo ancora la mulattiera si raggiunge Passo Pezzeda Mattina (1613 m,<br />

1.40; cartelli segnalatori). Lungo l’invitante crinale Ovest, all’inizio ampio poi più stretto ma sempre facilmente<br />

percorribile, si tocca la sommità del Monte Pezzolina (1797 m, ore 2.00). Con discesa breve ma molto bella si<br />

ritorna a Passo Pezzeda Mattina. Rimesse le pelli si sale il versante Est del Monte Pezzeda fino alla devastata<br />

sommità adorna di ogni tipo di infrastruttura (Monte Pezzeda, 1799 m, ore 3.00).<br />

5 Dopo un periodo di chiusura di 2/3 anni gli impianti di risalita del Monte Pezzeda sono stati riaperti nel 2004.<br />

46


45. MONTE PEZZEDA 1799 m<br />

Versante Nord<br />

Località di partenza: Collio 834 m<br />

Tracciato: Collio - Roccolo Crispe - Roccolo Pitol - Monte Pezzeda ⇔ Collio<br />

Dislivello: 955 m<br />

Tempo di salita: ore 2.15<br />

Difficoltà: MS<br />

Esposizione: Nord<br />

Giudizio: ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

Vi sono periodi durante la stagione invernale che richiedono itinerari assolutamente sicuri. Generalmente gli<br />

appassionati di scialpinismo si vedono costretti a percorrere loro mal grado nevi battute. Il percorso descritto<br />

pur risalendo le piste del Pezzeda <strong>con</strong>sente una mediazione fra esigenza di sicurezza e divertimento<br />

scialpinistico. Risulta comunque molto <strong>con</strong>sigliabile come alternativa di discesa agli altri itinerari della zona<br />

in caso di scarso innevamento.<br />

Superato il centro di Collio abbassarsi alla prima deviazione sulla destra poco prima di un distributore e per<br />

ampia ma ripida strada asfaltata abbassarsi fino ad uno spiazzo nei pressi di un ponte in cemento sul fiume<br />

Mella (parco giochi sulla destra). Superato il ponte (cartelli segnalatori – segnavia n. 349) si segue una stretta<br />

carrareccia, si lascia s sinistra una deviazione, <strong>con</strong>tinuando fino ad un nuovo bivio. Si lascia a destra la<br />

deviazione per Località Ciucco (segnalazioni - vedasi itinerario n. 46) <strong>con</strong>tinuando sempre su stretta<br />

carrareccia transitando sotto l’impianto a fune. Traversando diverse radure, di cui si usufruirà preferibilmente in<br />

discesa, si guadagna quota fino ad un bivio (cartelli segnalatori). Si lascia sulla sinistra la deviazione che<br />

passando per località Pantaghino 1151 m <strong>con</strong>duce al Passo Pezzeda Mattina 1613 m (vedasi itinerario n. 44) e<br />

si <strong>con</strong>tinua a destra aggirando il boscoso versante Nord del dosso su cui sorge la stazione intermedia della<br />

seggiovia del Pezzeda. La si raggiunge sbucando nei pressi del piccolo Rifugio Blachi 2 - Roccolo Crispe su<br />

IGM - (1323 m, ore 1.20) e si risale la “pista del canalone” fino all’arrivo del se<strong>con</strong>do tron<strong>con</strong>e della seggiovia<br />

(località Pezzeda Sera di Sopra, 1615 m, ore 2.00). Seguendo la pista dello ski-lift del Monte Pezzeda se ne<br />

tocca la sommità (Monte Pezzeda, 1799 m, ore 2.15).<br />

Variante. Discesa ai Cascinetti per il versante Sud-Ovest. Interessante variante da effettuarsi solo <strong>con</strong> neve<br />

assestata. <strong>Itinerari</strong>o. Dalla sommità del Monte Pezzeda scendere per un centinaio di metri di sviluppo il dosso<br />

Ovest della montagna fino ad identificare un netto canalino che ripidamente si abbassa in direzione Sud-Ovest.<br />

Discenderlo <strong>con</strong> percorso entusiasmante sino al ripiano su cui sorgono i Cascinetti 1509 m (difficoltà: BS). La<br />

risalita può avvenire per l’itinerario di discesa o più comodamente effettuando un traverso ascensionale a<br />

sinistra fino al Passo Fal<strong>con</strong>e 1653 m.<br />

47


46. DOSSO FALCONE 1701 m e MONTE ARIO m 1755<br />

Versante Nord<br />

Località di partenza: Collio 834 m<br />

Tracciato: Località Ciucco - Località Vezale - Località Pezzeda Sera di Sotto - Località Pezzeda Sera di Sopra<br />

- Passo Fal<strong>con</strong>e - Dosso Fal<strong>con</strong>e - Sella 1602 m - Monte Ario ⇔ Collio<br />

Dislivello: m 1020<br />

Tempo di salita: ore 3.00<br />

Difficoltà: MS<br />

Esposizione: Varia<br />

Giudizio: ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺ ☺<br />

Anche in anni in cui l’innevamento tarda o si fa scarso il versante Nord del Monte Pezzeda, inciso dal grande<br />

tratto disboscato della “Pista del Canalone”, permette di divertirsi sci ai piedi. La sua salita è però abbastanza<br />

monotona. L’<strong>accesso</strong> qui <strong>con</strong>sigliato permette di rendere più varia ed interessante la gita nel suo complesso a<br />

patto, <strong>con</strong> neve scarsa, di spalleggiarsi gli sci fino ai cascinali di Località Pezzeda Sera di Sotto. Fin qui,<br />

anche come discesa, il percorso è molto bello. Oltre, per poter scendere fino a Collio sci ai piedi, si necessita<br />

di un buon innevamento.<br />

Superato il centro di Collio abbassarsi alla prima deviazione sulla destra poco prima di un distributore e per<br />

ampia ma ripida strada asfaltata abbassarsi fino ad uno spiazzo nei pressi di un ponte in cemento sul fiume<br />

Mella (parco giochi sulla destra). Superato il ponte (cartelli segnalatori - segnavia n. 349) si segue una stretta<br />

carrareccia, si lascia a sinistra una deviazione, <strong>con</strong>tinuando fino ad un nuovo bivio. Si segue la stradina<br />

(indicazioni per Località Ciucco) che si abbassa brevemente. A un bivio si sale a sinistra ripidamente<br />

<strong>con</strong>tinuando fino alla bella radura di Località Ciucco. Sempre lungo la stradina si <strong>con</strong>tinua a destra superando<br />

un valloncello fino a due isolati cascinali dove la stessa ha termine. Si <strong>con</strong>tinua per buona traccia sullo sperone<br />

boscoso soprastante fino ad entrare nella stupenda radura di Località Vezale 1168 m toccandone il primo<br />

cascinale. Risalendo a sinistra la radura si raggiunge un se<strong>con</strong>do cascinale e poco oltre un’ampia traccia che<br />

devia nettamente a destra entrando nel bosco. Seguendola si transita nei pressi di un roccolo per poi entrare nel<br />

fitto bosco. Sempre lungo la traccia si raggiunge dopo circa un quarto d’ora un se<strong>con</strong>do roccolo. Si lascia la<br />

traccia a destra e si risale una fitta ma limitata macchia di abeti subito sopra il roccolo e si sbuca nuovamente<br />

sul terreno aperto di Località Pezzeda Sera di Sotto (1430 m, ore 2.00; due cascinali di cui uno completamente<br />

diroccato). Ormai su ampie radure, <strong>con</strong> percorso logico appoggiando lievemente a destra - Sud - , si toccano i<br />

casolari di Località Pezzeda Sera di Sopra nei pressi di uno ski-lift. Lasciando l’impianto a sinistra, si risale un<br />

bel pendio fino al Passo Fal<strong>con</strong>e 1653 m ed in breve al soprastante Dosso Fal<strong>con</strong>e (1701 m, ore 2.30). Per<br />

comodo crinale si scende alla Sella 1602 m fra il Dosso Fal<strong>con</strong>e ed il Monte Ario. Per ripido e stretto crinale se<br />

ne raggiunge la sommità (Monte Ario, 1755 m, ore 3.00).<br />

48


47. MONTE ARIO 1755 m<br />

Versante Ovest<br />

Località di partenza: Località Forno Brolo 600 m, comune di Bovegno<br />

Tracciato: Forno Brolo - Località Segonasso - Località Zovato - Dosso della Puda - Passo del Cavalletto -<br />

Monte Visigno - Passo Croce - Monte Ario ⇔ Forno Brolo<br />

Dislivello: 1115 m<br />

Tempo di salita: ore 3.00<br />

Difficoltà: BS<br />

Esposizione: Ovest<br />

Giudizio: ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺<br />

Ben ri<strong>con</strong>oscibile tra le montagne della <strong>Valle</strong> <strong>Trompia</strong> per la sua caratteristica forma e noto punto panoramico<br />

il Monte Ario merita, nonostante la modesta quota, di essere visitato sci ai piedi. La parte inferiore risulta un<br />

po’ monotona avvalendosi di una lunga carrareccia ma da località Garotta il terreno diviene ideale<br />

prestandosi a belle scivolate.<br />

Da Forno Brolo 600 m risalire i prati subito a Nord dell’abitato fino a transitare le vasta radura di località<br />

Segonasso (numerosi cascinali, 800 m c.). Puntare alla parte sinistra più alta del pendio fino ad immettersi su<br />

stradina. Percorrerla in direzione Sud per poco meno di 1 Km fino ad una netta curva in presenza di un dosso.<br />

Risalire il medesimo fino ad accedere alla radura di località Zovato (1000 m c., ore 1.00). Percorre la stessa fino<br />

al più alto casolare e seguire la carrareccia che tagliando il versante Nord del Dosso della Puda 1242 m <strong>con</strong>duce<br />

al Passo del Cavalletto (1202 m, ore 1.30). Dal passo seguire la carrareccia che si sviluppa poco al di sotto del<br />

crinale dello sperone Ovest-Sud-Ovest del Monte Visigno fino a sbucare all’ampia radura di Località Garotta<br />

(1377 m, ore 1.50). Ha inizio qui la parte più interessante dell’itinerario. Risalire l’evidente pendio in direzione<br />

Nord-Est, superare un boschetto di faggi e abeti e, per un ultimo tratto moderatamente ripido, toccare il Monte<br />

Visigno 1545 m caratterizzato <strong>dalla</strong> presenza, nei pressi della sommità, di un grande <strong>con</strong>torto faggio (ore 2.15).<br />

Dalla sommità non abbassarsi come sembrerebbe logico lungo lo sperone Est che degrada verso il passo della<br />

Croce, ma scendere poche decine di metri in direzione Nord fino ad imboccare un corridoio nel bosco che si fa<br />

poi largo pendio. Lasciando sulla destra Malga Visigno 1445 m si <strong>con</strong>tinua fino al termine della radura nei<br />

pressi di un piccolo casolare. Rimesse le pelli si transita al Passo della Croce 1441 m iniziando a salire subito<br />

sopra lo stesso il dosso N-O del Monte Ario. Sui 1500 m c. si traversa decisamente verso destra entrando nei<br />

vasti pendii che caratterizzano il versante Ovest del Monte Ario. Lasciando in basso a destra Malga Croce 1508<br />

m si risale un poco marcato sperone a destra di un rado boschetto e su terreno sostenuto si tocca la cima della<br />

montagna (Monte Ario, 1755 m, ore 3.00).<br />

Variante di salita: Salita al Passo della Croce per la Val Sorda. Ricercata variante <strong>con</strong>sigliabile solo come salita.<br />

Interessante in combinazione <strong>con</strong> l’itinerario principale. <strong>Itinerari</strong>o: Da Forno Brolo 600 m <strong>con</strong>tinuare lungo la<br />

strada per Ludizzo fino ad una marcata curva (fontana, casolare, 733 m). Dallo spiazzo imboccare un comodo<br />

largo sentiero subito a sinistra - Est - ed inoltrarsi nella Val Sorda fino ad un tornante fra due grandi abeti che<br />

porta ad un bivio. Seguire la diramazione a destra e portarsi sul fondo dell’incassato vallone. Traversare a<br />

destra prestando attenzione e seguire sempre l’evidente tracciato del sentiero raggiungendo la radura di località<br />

Piazzuole 1092 m. La si lascia a sinistra e si sale in diagonale - Sud - nel fitto maestoso bosco di abeti fino ad<br />

un grande esemplare rinsecchito. Si risale il ripido terreno boscoso in direzione Est e si raggiunge il crinale nei<br />

pressi di una sella poco distante dal Passo del Cavalletto. Ci si abbassa di pochi metri sul versante Val Squassai<br />

e si in<strong>con</strong>tra la carrareccia dell’itinerario n. 47 (difficoltà: BS).<br />

49


48. MONTE ARIO 1755 m<br />

Versante Sud<br />

Località di partenza: Irma 806 m<br />

Tracciato: Irma - Località Bregna - Località Santello - Località Vizale - Passo Croce - Monte Ario ⇔ Irma<br />

Dislivello: 1058 m<br />

Tempo di salita: ore 3.00<br />

Difficoltà: BS<br />

Esposizione: Ovest essenzialmente<br />

Giudizio: ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺<br />

<strong>Itinerari</strong>o di discreto interesse effettuabile solo in <strong>con</strong>dizioni di abbondante innevamento. Ampia e molto<br />

amena la visuale che si apre a Sud-Est da località Vizale verso le bianche dorsali del Mone Ligone e dei Piani<br />

di Vaghezza.<br />

Dal piccolo centro abitato seguire le indicazioni per località Vizale. Transitando per località Bregna, seguire<br />

l’ampia strada fino ad uno slargo sul fondo della Val Squassai. Continuare toccando il Santello 1006 m e <strong>con</strong><br />

alcuni ripidi tornanti raggiungere località Vizale (1182 m, ore 0.45). Risalire i prati fino al loro punto più alto in<br />

corrispondenza di due grandi costruzioni di cui la più alta ristrutturata. Divallare leggermente lasciandosi a<br />

sinistra un fitto boschetto di abeti fino a tre vicine malghette e <strong>con</strong>tinuare lungo l’ampia carrareccia fino al<br />

Passo della Croce (1441 m, ore 1.30; è possibile giungervi anche seguendo <strong>con</strong>tinuamente la strada senza<br />

immettersi nei prati di località Vizale). Come per l’itinerario n 47 si raggiunge la sommità del Monte Ario<br />

(1755 m, ore 2.15).<br />

50


49. MONTE ARIO 1755 m<br />

Versante Ovest-Sud-Ovest 6<br />

Località di partenza: Miniera Tassara 763 m<br />

Tracciato: Miniera Tassara - Località Fucine - Località Stalle - Malga Visigno - Passo Croce - Monte Ario ⇔<br />

Miniera Tassara<br />

Dislivello: 992 m<br />

Tempo di salita: ore 2.30<br />

Difficoltà: BS<br />

Esposizione: Nord, poi Ovest<br />

Giudizio: ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺<br />

<strong>Itinerari</strong>o abbastanza monotono nella parte inferiore comunque apprezzabile per l’isolamento. È possibile<br />

prenderlo in <strong>con</strong>siderazione anche solo come variante di salita preferendo poi eventualmente le più sciabili<br />

opzioni offerte dagli altri itinerari della zona Monte Ario - Monte Pezzeda.<br />

Si parcheggia in prossimità della grande costruzione delle ex Miniere Tassara. Si supera un ponticello in<br />

cemento sul Mella e si percorre a destra per un sentiero che in breve porta ad una strada. La si percorre per<br />

poche decine di metri a destra fino ad immettersi sulla sinistra in un’ampia carrareccia di recente apertura<br />

(2006) che <strong>con</strong> grandi e ripidi tornanti <strong>con</strong>sente di raggiungere le ampie radure di Località Piazze (ore 0.45). Si<br />

toccano due bei cascinali affiancati e si <strong>con</strong>tinua lungo l’evidente radura fino all’isolata costruzione di Cascina<br />

Stalle 1186 m al termine della radura stessa. Si prosegue poco sopra la stessa e piegando a destra si entra nel<br />

fitto bosco in<strong>con</strong>trando un ampio sentiero. Lo si segue fino a quando lo stesso si perde in una zona di bosco<br />

rado. Con itinerario non obbligato si supera in direzione Sud-Ovest un tratto di bosco a tratti ripido fino ad<br />

accedere ad una zona più rada ed in breve alla radura di Malga Visigno (1450 m, ore 1.45). In direzione Sud si<br />

tocca il Passo della Croce (1441 m, ore 2.00). Come per l’itinerario n 47 si raggiunge la sommità del Monte<br />

Ario (1755 m, ore 2.30).<br />

51


50. TRAVERSATA PASSO MANIVA - PEZZORO<br />

Traversata classica delle “12 ore”<br />

Località di partenza: Passo Maniva 1664 m<br />

Località di arrivo: Pezzoro 911 m<br />

Tracciato: Passo Maniva - Monte Dasdana - Monte Colombine - Goletto di Cludona - Passo delle Sette<br />

Crocette - Monte Crestoso - Passo Foppa del Mario - Monte Stabil Fiorito - Foppa del Mercato - Malga<br />

Rosello di Sopra - Malga Rosello di Mezzo - Località Rondeneto - Monte Muffetto - Passo del Muffetto -<br />

Monte Splaza - Dosso Rotondo - Dosso dei Chiodi - Monte Campione - Colma del Marucolo - Colma di San<br />

Zeno - Colma di Vivazze - Località Gale - Località Pontogna - Pezzoro<br />

Dislivello: 1500 m c.<br />

Sviluppo: 35 km c.<br />

Tempo di percorrenza: ore 9.00<br />

Materiale : ramponi, picozza<br />

Difficoltà: BSA<br />

Esposizione: Varia<br />

Giudizio: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺<br />

Scialpinistica estremamente panoramica. Necessita un buon livello di allenamento. Costituisce la più bella e<br />

completa esperienza sci ai piedi fruibile nelle Prealpi Bresciane. Meno effettuata rispetto a ad un tempo forse a<br />

causa delle sue caratteristiche di sciabilità <strong>con</strong>tenuta almeno rispetto alla lunghezza del tracciato. Rimane<br />

comunque un’avventura di notevole soddisfazione. Del resto per chi voglia riservarsi qualche curva in più le<br />

combinazioni delle varianti proposte innalzano il dislivello di circa 700 m e <strong>con</strong> neve buona <strong>con</strong>figurano<br />

un’ascensione davvero grandiosa.<br />

Dal Passo Maniva, come per l’itinerario n. 25, si raggiunge il Monte Dasdana (2191 m, ore 1.15). Si scende<br />

brevemente e si risale alla sommità 2195 m. Con percorso che necessita attenzione si tocca la sella 2149 m tra il<br />

Monte Dasdana ed il Monte Colombine, si supera un breve salto e su facile terreno si tocca la sommità del<br />

Monte Colombine (2214 m, ore 1.45). Tolte le pelli si effettua la prima discesa della traversata - su terreno<br />

inizialmente non elementare - che ha termine poco dopo il Goletto di Cludona 2031 m nel tratto in cui la<br />

dorsale si amplia. Rimesse le pelli si supera quota 2093 m e la successiva 2086 m per l’affilato crinale<br />

[attenzione alle eventuali cornici] per divallare al Passo delle Sette Crocette (2041 m, ore 2.40). Si doppia<br />

un’arrotondata gobba e per la ripida cresta Sud-Ovest si raggiunge la sommità del Monte Crestoso (2207 m, ore<br />

3.00). Tolte le pelli si inizia la se<strong>con</strong>da discesa che <strong>con</strong> divertente e facile percorso <strong>con</strong>duce all’ampia sella del<br />

Passo Foppa del Mario (2058 m, ore 3.15) . Ha qui inizio il tratto più impegnativo dell’itinerario costituito<br />

dall’attraversamento del Monte Stabil Fiorito 2003 m (si veda anche la variante a piè di pagina). Dal passo, se<br />

la neve lo <strong>con</strong>sente preferibilmente sci in spalla, si superano in successione la facile Quota 2074 m, Quota 2005<br />

e Quota 2003 m costituenti l’affilato crestone sommitale fino a raggiungere Quota 2000 m. Si calzano gli sci<br />

iniziando la terza e più bella discesa di tutta la traversata. Su terreno sostenuto e che necessita attenzione ci si<br />

abbassa al Passo Foppa del Mercato (1924 m, ore 4.15), <strong>con</strong>tinuando verso la Val Rosello in ambiente<br />

splendido fino a Malga Rosello di Sopra 1705 m. Oltre una rada macchia di larici si <strong>con</strong>tinua fino alla radura<br />

sottostante Malga Rosello di Mezzo 1618 m (1600 m c., ore 4.30). Rimesse le pelli si risale fino a Malga<br />

Rosello di Sopra iniziando a percorrere l’ampio sentiero che superando lo sperone Nord del Monte Rosello a<br />

quota 1771 m <strong>con</strong>duce alla vasta <strong>con</strong>ca di località Rondeneto 1821 m. Costeggiando i versanti Nord del Corno<br />

Mura e di Quota 1953 m si giunge nei pressi della sella della Stanga del Bassinale 1897 m dove è sito l’arrivo<br />

di una sciovia. Senza raggiungerla si devia a sinistra - Sud - e si risale il ripido Dosso 2009 m toccando poco<br />

dopo per aerea cresta la vetta del Monte Muffetto (2060 m, ore 6.00). Tolte le pelli si effettua la quarta discesa<br />

per il ripido crinale Sud-Ovest della montagna [circa a metà del suo sviluppo presenta un salto roccioso da<br />

aggirare <strong>con</strong> attenzione sul versante Sud] fino al Passo del Muffetto 1767 m. Rimesse le pelli si superano i facili<br />

rilievi del Dosso Splaza 1825 m, del lunare Dosso Rotondo 1820 m, del Dosso dei Chiodi 1728 m, del Monte<br />

Campione 1827 m per terminare alla Colma di Marucolo 1856 m. Tolte le pelli si inizia la rilassante discesa<br />

che traversando la Colma di San Zeno 1668 m termina nei pressi del Rifugio Piardi (1418 m, ore 7.45). Si<br />

affronta l’ultima salita transitando al Colle di San Zeno 1434 m e, superando per comoda strada la Colma di<br />

52


Vivazze 1455 m, raggiungere Cascina Gale 1557 m incrociando la carrareccia che taglia tutto il versante<br />

settentrionale del Monte Guglielmo. Per la medesima, <strong>con</strong> facile scivolata, si raggiunge Malga Pontogna 1384<br />

m. Per l’itinerario normale di <strong>accesso</strong> al Monte Guglielmo, passando nei pressi del Rifugio C.A.I. Valtrompia<br />

1259 m, si giunge a Pezzoro (911 m, ore 9.00).<br />

Variante n. 1. Discesa in Val Ma e risalita al Passo delle Sette Crocette. Variante molto <strong>con</strong>sigliabile che a<br />

prezzo di una risalita <strong>con</strong>sente sia di evitare l’aereo tratto compreso fra il Goletto di Cludona e il Passo delle<br />

Sette Crocette, generalmente poco piacevole, sia di effettuare la bella discesa in Val Ma. <strong>Itinerari</strong>o: Dal Goletto<br />

di Cludona alzarsi al dosso successivo ed iniziare, cavalcando un’evidente larga dorsale, la discesa in Val Ma di<br />

cui si raggiunge il fondo dopo aver toccato l’ampia sella che precede il Dos Ma. Rimesse le pelli puntare alla<br />

depressione del Passo delle Sette Crocette superando una ripida strettoia all’inizio del valloncello che adduce al<br />

passo (diccicoltà: MS).<br />

Variante n. 2. Discesa della Val Rosellino e risalita della Val Rosello. Comoda ed interessante variante che, pur<br />

evitando la bella discesa da Quota 2000 m, <strong>con</strong>sente di aggirare lo scorbutico Monte Stabil Fiorito.<br />

Consigliabile anche nel caso in cui il manto nevoso non sia nelle migliori <strong>con</strong>dizioni. Variante frequentemente<br />

seguita negli ultimi anni. <strong>Itinerari</strong>o. Dalla sella del Passo Foppa del Mario 2058 m ci si abbassa per un tratto<br />

inizialmente ripido e poi <strong>con</strong> bella facile discesa fino a Malga Rosellino 1637 m. Con percorso evidente si<br />

raggiunge Malga Roselletto 1637 m. Con un diagonale a sinistra - Ovest - in rado lariceto si supera l’alveo della<br />

Val Rosello fino ad uscire dal bosco su terreno aperto all’altezza di Malga Rosello di Mezzo 1618 m da cui si<br />

prosegue per l’itinerario originale (difficoltà: MS).<br />

Variante n. 3. Discesa della Val d’Inferno e risalita al Passo Foppa del Mercato. Variante che <strong>con</strong>sente di<br />

evitare l’aerea traversata del Monte Stabil Fiorito ma da effettuarsi solo ed esclusivamente <strong>con</strong> <strong>con</strong>dizioni<br />

favorevoli del manto nevoso risolvendosi la stessa in un lungo e pericoloso traverso. E’ da <strong>con</strong>siderarsi in<br />

alternativa alla variante n. 2. <strong>Itinerari</strong>o: Dalla sella del Passo Foppa del Mario si scende per pendio decisamente<br />

sostenuto ed entusiasmante nella Val d’Inferno fin 1sotto le ripide pendici del Monte Stabil Fiorito. Con lungo<br />

traverso leggermente discendente si raggiunge un piccolo ma evidente pulpito sotto il largo valloncello che<br />

<strong>con</strong>duce al Passo Foppa del Mercato. Rimesse le pelli, per erto pendio, se ne tocca la larga sella (difficoltà: BS).<br />

53


51. TRAVERSATA PEZZORO - PASSO MANIVA<br />

Traversata inversa delle “12 ore”<br />

Località di partenza: Pezzoro 911 m<br />

Tracciato: Pezzoro - Località Pontogna - Staletti Alti - Monte Guglielmo - Canalone Nord-Est - Località Gale<br />

- Colma di Vivazze - Colle di San Zeno - Colma di San Zeno - Colma di Marucolo - Monte Campione - Dosso<br />

Rotondo - Monte Splaza - Passo del Muffetto - Monte Muffetto - Stanga di Bassinale - Località Rondeneto -<br />

Malga Rosello di Sopra - Malga Rosello di Mezzo - Malga Roselletto - Malga Rosellino - Passo Foppa del<br />

Mario - Monte Crestoso - Val Ma - Goletto di Cludona - Monte Colombine - Monte Dasdana - Dasdanino -<br />

Passo Maniva<br />

Dislivello: 2500 m c.<br />

Sviluppo: 35 km c.<br />

Tempo di percorrenza: ore 12.00<br />

Difficoltà: BSA<br />

Materiale : ramponi, piccozza<br />

Esposizione: Varia<br />

Giudizio: ☺ ☺ ☺ ☺<br />

Fruibilità: ☺ ☺<br />

Traversata entusiasmante di arduo impegno. Meno rilassante della “12 ore” classica ma sicuramente di<br />

maggior ‘engagement’ fisico ed emotivo. Una gran fondo per gli amanti dei forti dislivelli.<br />

Da Pezzoro, come per l’itinerario n 5, raggiungere il Monte Guglielmo (1948 m, ore 2.30). Per il Canalone<br />

Nord-Est (vedasi itinerario n. 6) raggiungere la stradina che taglia tutto il versante Nord-Est della montagna.<br />

Con breve risalita toccare Malga Gale (1557 m, ore 3.00). Con facile discesa lungo stradina che doppia la<br />

Colma di Vivazze 1455 m raggiungere il Colle di San Zeno (1434 m, ore 3.15). Iniziare la lunga ma facile<br />

ascesa che traversando la Colma di San Zeno 1668 m <strong>con</strong>duce alla sommità della Colma di Marucolo 1856 m.<br />

Con breve discesa, generalmente senza levare le pelli, si tocca la Sella 1803 m e si sale in breve al Monte<br />

Campione 1827 m. Con itinerario evidente e privo di difficoltà si doppiano il Dosso dei Chiodi 1728 m, il<br />

Dosso Rotondo 1820 m ed il Dosso Splaza 1825 m fino al Passo del Muffetto 1767 m. Per il crinale Sud-Ovest<br />

si raggiunge la sommità del Monte Muffetto (2060 m, ore 6.00). Con bella discesa – attenzione all’inizio –<br />

abbassarsi lungo il ripido versante Sud della Spalla 2009 m fino all’altezza del sella della Stanga del Bassinale<br />

1897 m. Con lungo e facile diagonale costeggiare il versante Nord del Corno Mura e del Monte Rosello fino a<br />

divallare nella bella <strong>con</strong>ca della Val Rosello toccando in successione Malga Rosello di Sopra 1705 m e più in<br />

basso Malga Rosello di Mezzo. Rimesse le pelli, <strong>con</strong> un diagonale ascendente a destra in rado bosco<br />

raggiungere Malga Roselletto 1627 m. Su terreno aperto, in direzione Est, salire a Malga Rosellino 1876 m e di<br />

seguito alla sella del Passo Foppa del Mario 2058 m. Per il facile dosso Ovest al Monte Crestoso (2207 m, ore<br />

9.00). Divallare lungo l’aerea cresta Sud-Est e per la successiva spalla e senza raggiungere il Passo delle Sette<br />

Crocette piegare a sinistra - Nord - e scendere <strong>con</strong> bella scivolata in <strong>Valle</strong> Ma fin sul fondo della stessa.<br />

Superato l’alveo puntare alla Sella 1953 m fra il Dos Ma 2014 m e il lungo sperone che si origina da Quota<br />

2057 m, spartiacque fra la Val Ma e la parte superiore della <strong>Valle</strong> della Grigna, lasciando sulla sinistra Malga<br />

Ma 1884 m. Si risale il facile dosso fino a calcare Quota 2057 m ed il vicino Goletto di Cludona 2031 m.<br />

Risalire il dosso Ovest del Monte Colombine fino alla sommità (2214 m, ore 11.00). Abbassarsi per facile<br />

cresta in direzione del Monte Dasdana, superare un breve salto e, doppiando Quota 2195, raggiungerne la<br />

sommità (2191 m, ore 11.30). Come per l’itinerario n. 25 a Passo Maniva (1664 m, ore 12.00).<br />

54


I.4. Elenco degli itinerari<br />

n. <strong>Itinerari</strong>o Disl. Diff. Giudizio<br />

1. MONTE STALETTI 1686 m e MONTE GUGLIELMO 1948<br />

m<br />

Versante Sud-Est, per il Dosso di Zumio del Monte Staletti<br />

950 BS ☺ ☺<br />

2. MONTE STALETTI 1686 m e MONTE GUGLIELMO 1948<br />

m<br />

Versante Sud-Est, per il Dosso di Pradalunga del Monte Staletti<br />

1037 BS ☺ ☺<br />

3. MONTE STALETTI 1686 m e MONTE GUGLIELMO 1948<br />

m<br />

Versante Sud-Est e Versante Sud<br />

1725 BS ☺ ☺ ☺<br />

4. MONTE GUGLIELMO 1948 m<br />

Versante Sud-Est<br />

1204 BS ☺ ☺<br />

5. MONTE GUGLIELMO 1948 m<br />

Versante Nord-Est, “via comune”<br />

1037 MS ☺ ☺<br />

6. MONTE GUGLIELMO 1948 m<br />

Canalone Nord-Est<br />

1037 BS ☺ ☺ ☺ ☺<br />

7. MONTE GUGLIELMO 1948 m<br />

1037 MSA/ ☺ ☺<br />

Sperone Nord-Est, “Sperone degli Apicoltori”<br />

PD+<br />

8. MONTE GUGLIELMO 1948 m<br />

Scivolo Nord-Est<br />

1037 OS ☺ ☺ ☺ ☺<br />

9. MONTE GUGLIELMO 1948 m<br />

Versante Nord e Versante Sud-Ovest<br />

1515 BS ☺ ☺ ☺<br />

10. COLMA DI SAN ZENO (QUOTA 1681 m) e COLMA DI<br />

MARUCOLO 1856 m<br />

Versante Sud-Est, Dosso Sud-Est della Quota 1681 della Colma<br />

di San Zeno “Dosso della Croce di San Zeno”<br />

1025 BS ☺ ☺ ☺<br />

11. COLMA DI MARUCOLO 1856 m, MONTE CAMPIONE<br />

1827 m e COLMA DI SAN ZENO 1668 m<br />

Versante Sud-Est, per il Dosso Sud-Est della Colma di<br />

Marucolo “Dosso della <strong>Valle</strong> dei Faggi”, il Dosso Sud-Est del<br />

Monte Campione “Dosso Gandina” ed il Dosso Sud-Est della<br />

Quota 1681 della Colma di San Zeno “Dosso della Croce di<br />

San Zeno”<br />

1500 BS ☺ ☺ ☺ ☺<br />

12. 14. MONTE CAMPIONE 1827 m<br />

Versante Sud-Est, per il Dosso Sud-Est del Monte Campione<br />

“Dosso Gandina”<br />

1000 BS ☺ ☺ ☺<br />

13. MONTE MUFFETTO 2060 m<br />

Versante Sud-Est, per il Dosso Sud-Est del Dosso dei Chiodi,<br />

“Dosso Redicampo” e la Cresta Ovest<br />

1193 BS ☺ ☺ ☺<br />

14. MONTE MUFFETTO 2060 m<br />

Dosso Sud, “Dosso Fontanelle”<br />

1000 BSA ☺ ☺ ☺<br />

15. MONTE MUFFETTO 2060 m<br />

Dosso Sud-Sud-Est<br />

1356 BS ☺ ☺ ☺<br />

16. MONTE MUFFETTO 2060 m<br />

Dosso Sud-Est, “Dosso Costarica”<br />

1356 BS ☺ ☺ ☺<br />

17. 19. MONTE MUFFETTO 2060 m MONTE FRA 2158 m<br />

MONTE CRESTOSO 2207 m<br />

Anello delle tre cime<br />

2500 BSA ☺ ☺ ☺ ☺<br />

18. MONTE CRESTOSO 2207 m<br />

Versante Sud, per il Dosso Sud-Sud-Ovest, “Dosso della<br />

Croce”, da Graticelle<br />

1503 MS ☺ ☺ ☺ ☺<br />

55


19. MONTE CRESTOSO 2207 m<br />

Versante Sud, per il Dosso Sud-Sud-Ovest, “Dosso della<br />

Croce”, da Memmo<br />

20. MONTE CRESTOSO 2207 m<br />

Versante Sud, per la Val Serramando e l’ultimo tratto del Dosso<br />

Sud-Sud-Ovest del Monte Crestoso, “Dosso della Croce”<br />

21. MONTE COLOMBINE 2214 m<br />

Versante Sud, per la Val Serramando e il Dosso Sud di quota<br />

2086 m, “Dosso Larice”<br />

22. MONTE COLOMBINE 2214 m<br />

Versante Sud, per la Val Serramando e il Dosso Sud di quota<br />

2069 m, “Dosso Pofferatte”<br />

23. MONTE COLOMBINE 2214 m<br />

Versante Sud-Ovest di Quota 2201 m, “Dosso Stabei”<br />

24. MONTE DASDANA 2191 m<br />

Versante Sud, per la Val Serramando ed il Dosso Ovest di<br />

Quota 1676 m, “Dosso Mericolo”<br />

25. MONTE DASDANA 2191 m<br />

Versante Sud-Est<br />

26. MONTE DASDANA 2191 m<br />

Versante Sud, per il Dosso Sud della Quota 1952 delle Calve<br />

dei Zocchi, “Dosso Botticini”<br />

27. MONTE DASDANA 2191 m<br />

Versante Sud-Est del Monte Maniva<br />

28. DOSSO DEI GALLI 2190 m<br />

Dal Passo Maniva<br />

29. MONTE MATTO 2199 m e PUNTA SETTEVENTI 2250 m<br />

Dal Passo Maniva<br />

30. CORNI SETTEVENTI 2209 m - 2208 m<br />

Dal Passo Maniva<br />

31. PUNTA SETTEVENTI 2250 m<br />

Dal Passo Maniva<br />

32. PUNTA DELL’AUCCIA 2212 m<br />

Dal Passo Maniva<br />

33. DOSSO POZZAROTONDA 2215 m<br />

Dal Passo Maniva<br />

34. DOSSO FIORA 2140 m e PUNTA DELL’AUCCIA 2212 m<br />

Dal Passo Maniva<br />

35. MONTE MANIVA 1864 m<br />

Versante Sud-Est, dal Passo Maniva e Versante Est, da località<br />

Pratolungo<br />

36. MONTE MANIVA 1864 m<br />

Versante Sud-Est, dal Passo Maniva e per Val Recicande<br />

37. MONTE MANIVA 1864 m<br />

Versante Sud<br />

38. DOSSO ALTO 2064 m<br />

Dal Passo Maniva e la Spalla Sud-Ovest<br />

39. DOSSO ALTO 2064 m<br />

Versante Sud-Ovest, per il Passo del Dosso Alto e la Spalla<br />

Sud-Ovest<br />

40. DOSSO ALTO 2064 m<br />

Canalone Ovest<br />

56<br />

1220 MS ☺ ☺ ☺ ☺<br />

1319 MS ☺ ☺ ☺<br />

1350 BS ☺ ☺ ☺ ☺<br />

1319 BS ☺ ☺ ☺ ☺<br />

1319 BSA ☺ ☺ ☺<br />

1303 MS ☺ ☺ ☺ ☺<br />

527 MS ☺ ☺<br />

890 MS ☺ ☺ ☺<br />

890 MS ☺ ☺<br />

740 BS ☺ ☺<br />

1120 BS ☺ ☺ ☺ ☺<br />

555 MS ☺<br />

1100 BS ☺ ☺<br />

740 MS ☺ ☺<br />

677 MS ☺<br />

1600 BS ☺ ☺ ☺<br />

940 MS ☺<br />

1135 BS ☺ ☺ ☺<br />

848 MS ☺ ☺<br />

400 MS ☺ ☺<br />

1048 BS ☺ ☺ ☺<br />

580 OSA/<br />

PD+<br />

☺ ☺ ☺ ☺


41. DOSSO ALTO 2064 m<br />

Scivolo Ovest<br />

42. CORNO BARZO 1848 m<br />

Versante Nord-Ovest e Sperone Nord-Nord-Ovest<br />

43. MONTI DI PAIO (QUOTA 1739 m, QUOTA 1762 m e<br />

QUOTA 1821 m) e CORNA BLACCA 2005 m<br />

Versante Nord<br />

44. MONTE PEZZOLINA 1797 m e MONTE PEZZEDA 1799 m<br />

Versante Nord<br />

45. MONTE PEZZEDA 1799 m<br />

Versante Nord<br />

46. DOSSO FALCONE 1701 m e MONTE ARIO m 1755<br />

Versante Nord<br />

47. MONTE ARIO 1755 m<br />

Versante Ovest<br />

48. MONTE ARIO 1755 m<br />

Versante Sud<br />

49. MONTE ARIO 1755 m<br />

Versante Ovest-Sud-Ovest<br />

50. TRAVERSATA PASSO MANIVA – PEZZORO<br />

Traversata classica delle “12 ore”<br />

51. TRAVERSATA PEZZORO – PASSO MANIVA<br />

Traversata inversa delle “12 ore”<br />

57<br />

400 SE/<br />

AD<br />

832 MSA/<br />

PD+ /<br />

AD -<br />

1020 MSA/<br />

F+<br />

☺ ☺ ☺ ☺<br />

☺ ☺<br />

☺ ☺ ☺ ☺<br />

1118 MS ☺ ☺<br />

955 MS ☺<br />

1020 MS ☺ ☺<br />

1115 BS ☺ ☺<br />

1058 BS ☺ ☺<br />

992 BS ☺ ☺<br />

1500 BSA ☺ ☺ ☺ ☺<br />

2500 BSA ☺ ☺ ☺ ☺

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