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Vincenzo Marinelli

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<strong>Vincenzo</strong> <strong>Marinelli</strong> Videtur


Digitale purpurea<br />

Collana di poesia internazionale<br />

Onyx Edizioni


<strong>Vincenzo</strong> <strong>Marinelli</strong><br />

Videtur


<strong>Vincenzo</strong> <strong>Marinelli</strong><br />

Videtur<br />

In copertina<br />

<strong>Vincenzo</strong> <strong>Marinelli</strong> in un ritratto di Liuska (Antonio D’Attellis)<br />

Copyright 2006 Onyx Edizioni s.n.c.<br />

Tutti i diritti riservati<br />

Prima edizione: febbraio 2006<br />

ISBN 88-89410-02-7<br />

www.onyxedizioni.com


Indice<br />

9 In limine<br />

Videtur<br />

15 Cammino<br />

Mecum facile<br />

19 Cantare postmoderno<br />

20 A ciascuno il suo<br />

21 Voci di dentro e di fuori<br />

22 Propter vitam<br />

23 Nell’attesa<br />

24 Letterina aperta<br />

25 Letture de chevet<br />

26 Solus ad solam<br />

27 Hic Rodhus, hic salta<br />

29 Amicizia indocile<br />

30 A parte ciò. Ovvero: Il miracolo della poesia<br />

31 Mal comune, poco audio<br />

32 Niente vuoto<br />

33 Contro il monismo<br />

34 Un attimo d’incertezza<br />

35 Biblioteca Nazionale, sala H<br />

36 Senza<br />

37 Natura naturans<br />

38 A prescindere<br />

39 Basso profilo<br />

40 Perditori e vinti<br />

Minima moralia<br />

43 Per un nuovo inizio<br />

44 Divina indifferenza


45 Ode all’ozio. Ovvero: Come eravamo<br />

46 Pro workoholism. Ovvero: Come siamo<br />

47 Chiosa di <strong>Marinelli</strong> a Marinetti<br />

48 Pensare<br />

49 Morta una papessa se ne fa un’altra<br />

50 Ci son detti e detti<br />

51 Il vaso di Pandora tra mito e realtà<br />

52 Quale reazione<br />

53 Risorse mediatiche<br />

54 Difficoltà di carattere<br />

55 Tolleranza<br />

56 Cautela scientifica<br />

57 La questione<br />

59 Reciprocabilità<br />

60 Mentintilt<br />

61 Il top del kitsch<br />

62 Quale perdono<br />

63 Impedimento dirimente<br />

64 Geremiade<br />

65 Condizione indispensabile<br />

66 Alquanto<br />

67 Infinite nuvolette<br />

68 Pubblicità progresso<br />

Polis<br />

71 Era scritto<br />

72 Proiezioni ortogonali<br />

73 La regola dell’alternanza<br />

74 Rapporto di fiducia<br />

75 Per converso. Ovvero: Carismatico mediatico<br />

76 Fidarsi poco<br />

77 Il programma dei cento giorni<br />

78 Si fa quel che si può<br />

79 Televisione, ipovisione<br />

80 Approfondimento decisionistico


81 Male in arnese<br />

82 Telegittimazione<br />

83 L’uovo di Colombo<br />

84 Legittimo sospetto<br />

85 Nei territori<br />

86 Ossimoro<br />

87 Il diverso non esclude il perverso<br />

88 La frottola e la frotta<br />

89 Detto altrimenti<br />

90 Televendite<br />

91 Previdenza integrativa<br />

92 Cosa disfatta capo ha<br />

94 Decorso del tempo<br />

95 Ragion per cui<br />

Ubi finienda<br />

99 Infanzia ritrovata<br />

101 Vino e pensieri<br />

103 Universiadi<br />

106 Silvio il Magnanimo<br />

111 Conosco la paura


In limine<br />

Pensavo di non fare una nota introduttiva, o di farla<br />

molto breve, sul presupposto che non servano grandi<br />

discorsi preliminari, da parte dell’autore di un libro di poesie.<br />

Se i versi che ha scritto sono validi, si presentano da<br />

soli; e se non sono validi, si presentano da soli lo stesso.<br />

Ma mi hanno fatto osservare che in questo libro ci sono<br />

delle particolarità che rendono doverosi, o comunque<br />

opportuni, dei chiarimenti, per l’auspicato benevolo lettore.<br />

Ed allora, mutato proposito, eccomi qui a parlare<br />

della mia creatura.<br />

Non è escluso che la parola possa essere migliore del silenzio,<br />

anche se per lo più è vero il contrario. Nell’andare oltre il<br />

dialogo con se stessi, comunicando ad altri i propri pensieri o<br />

le proprie fantasie, ci si deve in qualche modo legittimare. Di<br />

volta in volta, in discrimine rerum. Spero di cavarmela e, con<br />

questa autoprefazione, metto le mani avanti.<br />

Anzitutto una spiega riguardante il titolo della raccolta.<br />

“Videtur” sottolinea il carattere spiccatamente soggettivo<br />

della visione poetica, ma nel contempo un certo distacco,<br />

tanto meglio se ironico, che si può sanamente avere<br />

nei confronti della propria stessa soggettività, delle proprie<br />

impressioni e certezze, per quanto forti.<br />

«I nostri antichi – si legge in un passo di Cicerone – vollero<br />

che le cose che i nostri giudici avessero accertato<br />

non venissero riferit e come avvenute, ma solo come opinione<br />

loro che fossero avvenute». E si ricorreva, a tale<br />

scopo, appunto al “videtur” (“sembra”, “(ap)pare”).<br />

Il libro è diviso in quattro parti, in cui prevalgono, volutamente,<br />

temi, toni ed umori diversi, che tuttavia conver-<br />

9


gono, credo, in una unità di fondo, che definirei con la<br />

formula: viaggio nell’isola della poesia, senza fuga dalla<br />

realtà.<br />

Non mi inscrivo nella vasta schiera dei poeti piagnucolosi;<br />

non contribuisco agli abusati languori di tanta mole<br />

del patrio far versi. Ma non saprei ritrovarmi neppure in<br />

una poesia giocosa di pura evasione.<br />

Il titolo della prima parte, Mecum facile, è una reminiscenza<br />

di Fedro: “Mecum facile redeo in gratiam”, “facilmente<br />

mi riconcilio con me stesso”. È una facilità relativa,<br />

naturalmente. Se non vuol essere un autoinganno, è una<br />

facilità che occorre conquistarsi sapendo guardare bene<br />

dentro di sé, fino alle profondità dell’inconscio. Non ci è<br />

dato ignorarle, come invece poteva permettersi Fedro<br />

per l’ottima ragione che ai suoi tempi la psicanalisi non<br />

c’era ancora.<br />

Questa prima parte, ben s’intende dal titolo, è quella<br />

di più larga presenza di toni intimistici. È un sé che rivendica<br />

i suoi spazi e sa di poter fare buon affidamento sul<br />

valore catartico della poesia, che per fortuna non è sottoposto<br />

alla condizione che il suo autore si prenda troppo<br />

sul serio.<br />

È un sé che diffida, d’altronde, della possibilità di uno<br />

splendido isolamento. Vive e vuol vivere non solo nel<br />

tempo mentale ed emotivo, ma nel tempo segnato dal<br />

calendario. L’isola della poesia come luogo di catarsi e di<br />

consolazione, ma non di ripudio della realtà; luogo che<br />

non ha da essere privo di collegamenti con la dimensione<br />

pubblica e politica della vita sociale, per quanto … prosastica.<br />

Con tanti saluti ad un certo estetismo di maniera.<br />

Nella seconda parte, Minima moralia, sono lievitati,<br />

vorrei dire, fermenti di cultura e vita morale. No, l’espressione<br />

è troppo grossa. Provo a usare altre parole: si sono<br />

10


dipanate inquietudini di decenza morale. No, peggio che<br />

andar di notte. Cerco aiuto nel dizionario, ma questo,<br />

impietosamente, mi propone formule ancor più impegnative,<br />

dicendo che la morale riguarda costumi, atti, pensieri<br />

umani considerati rispetto al bene e al male.<br />

Devo rassegnarmi. Il dizionario non mi vuole venire<br />

incontro. Però – questo posso assicurarlo – il mio approccio<br />

è proprio minimale. L’idea è quella di una ricerca di<br />

coerenza nelle ordinarie cose della quotidianità, o almeno<br />

in quelle che ti stanno più a cuore. Realizzare un minimo<br />

comun denominatore di attenzione, di consapevolezza,<br />

di fedeltà a te stesso.<br />

Rifuggire da cattive inclinazioni e da opinioni prese a<br />

prestito. Ma rifuggire anche da toni moralistici e, prima<br />

ancora, non sentirti migliore degli altri. È già tanto riuscire<br />

ad essere migliore del precedente te stesso, quando ti<br />

rialzi da una caduta. La morale non è la lotta dei virtuosi<br />

contro i reprobi, ma il provare ad essere pienamente te<br />

stesso. “E ne seguirà, come la notte segue al giorno, che<br />

non potrai essere falso per gli altri”, dice Polonio a Laerte.<br />

Eccoci alla terza parte del libro: Polis. Poesie politiche.<br />

Poesie contro, se volete. Sul loro sfondo c’è l’esperienza<br />

che abbiamo vissuto tutti, in questi anni: la crisi di valori, la<br />

transizione dalla “prima” alla “seconda” Repubblica, l’avvento<br />

della telecrazia berlusconiana, la scarsa incisività<br />

delle opposizioni, lo smarrimento del cittadino comune,<br />

vessato da ingiustizie e soprusi di cui però non di rado è<br />

vittima e complice al tempo stesso, per il rifiuto qualunquistico<br />

della politica e il riflusso in un “particulare” mediocre<br />

e magnaccione.<br />

Qualche amico mi ha consigliato di tagliare questa<br />

terza parte, che potrebbe apparire il frutto di un intento<br />

partigiano, o “eccessivamente” partigiano. E non è man-<br />

11


cato, in altri, più amici degli amici, il caritatevole scrupolo<br />

di invitarmi alla prudenza, facendo notare che incerto è<br />

l’esito delle prossime elezioni politiche.<br />

Il richiamo alla prudenza è stato determinante. In senso<br />

contrario. Mi sono rafforzato nell’idea di lasciare questa<br />

terza parte al suo posto. Difendo la mia scelta: la poesia<br />

comunica emozioni, e non ultima tra esse è per me l’indignazione<br />

per i metodi del berlusconismo: l’intreccio tra<br />

potere economico, politico e massmediatico, il conflitto<br />

di interessi elevato a sistema di governo, l’attacco allo<br />

Stato di diritto.<br />

Non in Arcadia ego.<br />

Nella quarta ed ultima parte ho raccolto un po’ di poesie<br />

lunghe o poemetti brevi. A questo riguardo usi il cortese<br />

lettore il nome che più gli aggrada. Per conto mio, ho<br />

fatto già abbastanza scegliendo il titolo sotto cui mettere<br />

questi componimenti; che è, manco a dirlo, in latino: Ubi<br />

finienda. Almeno in questo inattuale omaggio alla lingua<br />

dei padri, nessuno potrà dire mi faccia difetto la coerenza<br />

stilistica.<br />

Un cordiale ringraziamento va ai poeti Salvatore<br />

Martino e Vito Riviello e al prof. Aldo Mastropasqua,<br />

docente di letteratura italiana nell’Università di Roma La<br />

Sapienza, che hanno incentivato la pubblicazione; all’editore<br />

Franco Michetti, che l’ha realizzata. E che anzi le ha<br />

dato anche veste informatica, con supporto audio<br />

(www.onyxedizioni.com).<br />

La dedica del libro, con molto affetto, è agli amici<br />

Pierluigi e Giovanna Pirandello.<br />

Roma, gennaio 2006<br />

12<br />

V.M.


Videtur


Cammino<br />

nella notte<br />

con l’umile bastone<br />

fido compagno<br />

alle mie veglie.<br />

Ricordi lontani<br />

riaccendono<br />

tremule luci.<br />

E d’un tratto<br />

l’aurora.<br />

Non annoto<br />

alcun verso.<br />

Mi sento<br />

dolcemente pigro.<br />

Tra me e me<br />

sorrido.<br />

Soldato che fugge<br />

combatterà<br />

un’altra volta.<br />

Più tardi<br />

avrà<br />

forse<br />

la parola<br />

intenso lavoro.<br />

15


I. Mecum facile


Cantare postmoderno<br />

Ma come possiamo noi cantare<br />

se il maggio odoroso<br />

di leopardiana memoria<br />

è diventato tutt’un’altra storia<br />

inizio stagione di un inquinamento<br />

più intenso e virulento?<br />

Ma come possiamo noi cantare<br />

se il crollo delle Twin Towers<br />

ci ha sbattuto in faccia<br />

la precarietà<br />

della vita<br />

e della sua qualità?<br />

Ma come possiamo noi cantare<br />

se abbiamo tanto sesso<br />

e questo certo non ci dispiace<br />

ma così poco amore<br />

e meno ancora pace?<br />

Possiamo cantare ma a patto<br />

che l’amica ironia<br />

ci tenga la mano per via.<br />

Chi non ha Azzo<br />

non vada a Palazzo.<br />

Chi non ha ironia<br />

non faccia poesia.<br />

19<br />

(11 settembre 2001)<br />

N.B. – Il detto “Chi non ha Azzo / non vada a Palazzo” (con allusione al<br />

Palazzo di giustizia) nacque dalla fama del giureconsulto Azzone o Azzo dei<br />

Porci (sec. XIII), il più celebre dei Glossatori, scuola di Bologna.


A ciascuno il suo<br />

Non mi divertite<br />

con Panariello<br />

ed altri maestri<br />

del pensiero assente.<br />

Lasciatemi divertire<br />

palazzescamente<br />

con la mia poesia<br />

piccola vena<br />

vena da nulla<br />

però<br />

palpitante d’amore<br />

per Rio Bo.<br />

20


Voci di dentro e di fuori<br />

La dolce follia<br />

del far poesia<br />

mi prende talvolta per via.<br />

Ma non occorre chiamare<br />

alcuna ambulanza.<br />

L’uzzolo è presto sfogato<br />

intascando un’annotazione<br />

su uno smilzo taccuino marrone<br />

mentre i savi d’intorno<br />

sembran parlare da soli<br />

e invece passano il giorno<br />

in una fitta rete di collegamenti<br />

con amici colleghi figlioli<br />

mariti mogli compagni<br />

collaboranti spasimanti amanti<br />

fidanzati sfidanzati fidanzati storici<br />

partner sporadici<br />

fratelli coltelli<br />

cugini assassini<br />

parenti serpenti<br />

confratelli fedeli infedeli<br />

clienti soci conoscenti<br />

e ogni altro buon fregno<br />

pur di scongiurare l’inquietudine<br />

del silenzio e della solitudine<br />

massiccia operazione<br />

minuscolo congegno<br />

bue grande<br />

nella scatola piccola.<br />

21


Propter vitam<br />

Scusami se insisto<br />

amore mio<br />

nel chiederti<br />

una risposta certa.<br />

Ma la vita è breve<br />

e<br />

le<br />

assemblee<br />

condominiali<br />

sono<br />

lunghe.<br />

E il governo Berlusconi<br />

è peggiore<br />

del previsto.<br />

Scusami se insisto.<br />

22


Nell’attesa<br />

Mi ci vorrebbe<br />

un supplemento d’anima.<br />

Nell’attesa<br />

prendo un terzo caffè.<br />

23


Letterina aperta<br />

Caro poeta dadaista<br />

ti dico quel che penso<br />

avrebbe poco senso<br />

volerti scuotere<br />

dal tuo impegnato<br />

disimpegno.<br />

Se anche volessi<br />

a tutt’uomo<br />

sarebbe come cercare<br />

di spostare<br />

il pomo<br />

d’Adamo.<br />

Non riuscirei<br />

a un bel nulla<br />

perché noi<br />

dalla culla<br />

alla tomba<br />

possiamo giocare<br />

con le parole<br />

non con le cose.<br />

Hai voglia<br />

a dire da da<br />

se non te la dà.<br />

24


Letture de chevet<br />

Mi chiedi quali<br />

letture faccio<br />

a parte quelle<br />

per mestiere.<br />

Temo di deluderti<br />

gravemente, amico,<br />

tuttavia non cercherò<br />

foglie di fico.<br />

Son rimasto indietro<br />

di parecchi secoli.<br />

Non mancano mai<br />

sul mio comodino<br />

né Omero né Orazio<br />

né il padre Dante<br />

che con occhi grifagni<br />

ed altera fronte<br />

mi ammonisce<br />

parafrasando se stesso:<br />

“Le letture tue sien conte”.<br />

C’è posto, s’intende,<br />

anche per altri,<br />

ma non tanti.<br />

A tutti il mio rispetto<br />

però non ci son santi<br />

se il comodino è stretto.<br />

25


Solus ad solas<br />

Ognuno ha le sue malinconie,<br />

diceva Don Gennaro Marciano.<br />

Me lo ripeto invano:<br />

penso solo alle mie.<br />

26


Hic Rodhus, hic salta<br />

Ho appreso da Internet<br />

- lo sapevi tu? -<br />

che l’oro bianco<br />

non esiste in natura<br />

ma è<br />

trattato al rodio<br />

ad opera<br />

dei rodiatori.<br />

Da non confondersi<br />

con i radiatori.<br />

Ai rodiatori<br />

si potrebbe<br />

affidare l’incarico<br />

di ripristinare<br />

nella sua antica<br />

lucente bianchezza<br />

l’anello che ti regalai<br />

e che nel frattempo<br />

si è ingiallito.<br />

Ma ciò non risolverebbe<br />

che il problema<br />

del simbolo.<br />

La ricerca sul Web<br />

non ha dato frutti<br />

circa la possibilità<br />

di far rilucere<br />

l’amore<br />

dopo che<br />

27


finito in soffitta<br />

sia stato mangiato dai topi.<br />

Nulla possono<br />

i rodiatori<br />

contro i roditori.<br />

28


Amicizia indocile<br />

Viene la Musa<br />

a quando a quando<br />

però non quando<br />

dico io<br />

bensì<br />

quando e come<br />

lì per lì<br />

vuole lei<br />

...per amor mio.<br />

Del quale si riserva<br />

una libera<br />

esegesi.<br />

Prima la motivava<br />

ma da alcuni mesi<br />

più nessuna<br />

spiegazione<br />

mi fornisce.<br />

E se pongo la questione<br />

finisce<br />

che o la tiene in non cale<br />

o mi risponde male.<br />

29


A parte ciò. Ovvero: Il miracolo della poesia<br />

Per scrivere una poesia<br />

altamente ispirata<br />

c’è bisogno<br />

di un’alta ispirazione.<br />

A parte ciò<br />

per scrivere una poesia<br />

c’è bisogno solo<br />

di carta e penna.<br />

30


Mal comune, poco audio<br />

“Donne e motori<br />

gioie e dolori”.<br />

Ammonimento un po’ vano<br />

di Ennio Flaiano<br />

ch’era motorizzato<br />

ed alquanto sposato.<br />

Stretta la foglia, larga la via<br />

non dite la vostra,<br />

se è come la mia.<br />

31


Niente vuoto<br />

Rinnoviamo l’arredamento<br />

di questa stanza:<br />

mettiamoci un po’ più di vuoto.<br />

Organizziamo bene<br />

questa giornata:<br />

mettiamoci del vuoto.<br />

“Scusi, mi può vendere<br />

del vuoto?<br />

Ah, niente vuoto!<br />

Non ce l’avete<br />

nemmeno in magazzino?<br />

Dice che è tutto pieno?<br />

Come dice?<br />

Be’, non è la stessa cosa.<br />

Ah, ha prodotti migliori?<br />

Ah, il nulla. Il niente.<br />

Il nulla<br />

che si trastulla<br />

col niente?<br />

Ah, meglio ancora?<br />

Il niente<br />

che si trastulla<br />

col nulla<br />

come dice il mio amico<br />

Vito Riviello?<br />

Grazie<br />

non lo voglio il niente.<br />

Grazie, grazie,<br />

non mi dia niente”.<br />

32


Contro il monismo<br />

“Kamasutra per uno”.<br />

Temo che non sia<br />

la stessa cosa.<br />

Se non ci sono<br />

Kama e Sutra<br />

o Kamasu e Tra<br />

o Ka e Masutra<br />

la faccenda è tetra<br />

se non atra.<br />

33


Un attimo d’incertezza<br />

Grazie alla sua<br />

stupidità intelligente<br />

mi lasciò col dubbio<br />

che la conversazione<br />

non fosse stata<br />

biecamente<br />

tempo perso.<br />

Ma poi la mente<br />

ritrovò il filo<br />

della riflessione<br />

e ricordò che pure<br />

gli orologi fermi<br />

hanno ragione<br />

due volte al giorno<br />

e neppure<br />

al poeta più perverso<br />

è negato<br />

di fare<br />

talvolta<br />

un buon verso.<br />

34


Biblioteca Nazionale, sala H<br />

Alzo dai libri<br />

le pupille lasse<br />

e le destino<br />

al bel giardino<br />

delle piante grasse.<br />

35


Senza<br />

Te l’immagini<br />

una vita senza<br />

giochi d’immagini?<br />

Sarebbe<br />

senza poesia<br />

più crudele vita<br />

di quella<br />

senza nutella<br />

un tunnel<br />

a una sola corsia<br />

un rubinetto secco<br />

un papero<br />

privo di becco.<br />

36


Natura naturans<br />

Chi può avere<br />

questo tempo<br />

fuori dal tempo<br />

non aspetti tempo.<br />

Nessun tempo è meno perduto<br />

di questo tempo perduto<br />

tra grandi querce<br />

con i colori dell’autunno<br />

delle quali mi faccio alunno<br />

a che l’anima mia fanciulla<br />

resti assorta e somarella<br />

e non apprenda un bel nulla<br />

ma sappia trovare<br />

tutta la pace<br />

di cui è capace.<br />

37


A prescindere<br />

A prescindere<br />

- come diceva Totò -<br />

esprime con sintesi potente<br />

il carattere ellittico<br />

del linguaggio naturale<br />

e dunque adombra<br />

sotto il profilo gnoseologico<br />

il fondamento stesso<br />

dell’ermeneutica.<br />

Me cojoni!,<br />

come dicono a Roma.<br />

Sotto il profilo metodologico<br />

è una tecnica omnicontestuale<br />

con una sequenza<br />

praticamente infinita<br />

di applicazioni<br />

ed esemplificazioni.<br />

E me ricojoni!<br />

Detto questo, ho detto tutto.<br />

A prescindere.<br />

38


Basso profilo<br />

“Io sono ungarettiano”<br />

dice il mio amico Ivano<br />

che non scrive un sol verso<br />

da più di un anno.<br />

Il mio caso è diverso:<br />

io sono marinelliano.<br />

I miei versi non saranno alati<br />

ma non restano ingabbiati.<br />

La prima catarsi<br />

è quella di accettarsi.<br />

39


Perditori e vinti<br />

Ho perduto<br />

il mio vecchio quaderno<br />

di poesie<br />

sull’amore perduto.<br />

Né l’uno né l’altro<br />

ho più ritrovato.<br />

E poi c’è pure<br />

chi sostiene<br />

che due negazioni<br />

affermano.<br />

40


II. Minima moralia


Per un nuovo inizio<br />

La m, la n, la r, la l<br />

sono il mondo della fantasia<br />

aperto e lieto.<br />

La emme, la enne, la erre, la elle<br />

sono soltanto l’alfabeto.<br />

Ricominciamo di qui<br />

dall’abbiccì.<br />

Liberiamo la b<br />

disingessiamo la c<br />

sdoganiamo la d<br />

svincoliamo la f.<br />

43


Divina indifferenza<br />

Gli dei non hanno capito<br />

che io vado un poco aiutato.<br />

Mi trovo costretto<br />

ad aiutarmi da me<br />

e non sono affatto sicuro<br />

che chi fa da sé fa per tre.<br />

44


Ode all’ozio. Ovvero: Come eravamo<br />

Ozio<br />

sublime<br />

santo<br />

divino<br />

ozioso<br />

ozio<br />

t’impetro<br />

deh concedimi<br />

ancora e ancora e ancora<br />

a meglio a meglio oziose<br />

oziate.<br />

45


Pro workoholism. Ovvero: Come siamo<br />

Moltissimo<br />

io lavoro<br />

e voglio lavorare.<br />

Sapiente<br />

rapidità e lentezza<br />

tanta<br />

solitudine<br />

santa<br />

pazienza<br />

disciplina insospettata<br />

in uno spirito<br />

indocile<br />

(parola che fa rima<br />

solo con docile).<br />

Dico a me stesso<br />

senza esitare<br />

filare filare filare.<br />

46


Chiosa di <strong>Marinelli</strong> a Marinetti<br />

Uccidiamo il Chiaro di Luna<br />

come diceva Marinetti;<br />

ma lasciamocene<br />

qualche raggio<br />

e speriamo ci porti fortuna<br />

non dico a chili<br />

ma almeno ad etti.<br />

Anzi sai che ti dico?<br />

Dovrebbe esser chiaro<br />

come il sole<br />

che il Chiaro di Luna<br />

non è né un nemico<br />

né una controparte.<br />

Facciamo le cose<br />

in maniera compita<br />

e a regola d’arte:<br />

insomma uccidiamolo<br />

ma lasciamolo in vita.<br />

Non dico per lui<br />

ma almeno per noi<br />

col senno di prima<br />

ch’è meglio del senno di poi<br />

e fa pure rima.<br />

47


Pensare<br />

Pensare<br />

implica pensare.<br />

Pensare positivo<br />

implica pensare.<br />

Pensare negativo<br />

non implica pensare<br />

perché significa<br />

fottersi di paura<br />

e la paura<br />

mette la riflessione<br />

e l’intuito<br />

in corto circuito.<br />

48


Morta una papessa se ne fa un’altra<br />

Dopo il lavoro del letto<br />

il lavoro del lutto.<br />

Nel primo c’è più diletto<br />

ma nel secondo<br />

finito tutto<br />

c’è più costrutto.<br />

49


Ci son detti e detti<br />

“Contadino<br />

scarpe grosse<br />

e cervello fino”.<br />

Per essere un detto<br />

è un detto<br />

ma non è detto.<br />

“Can che abbaia<br />

non morde”.<br />

Non è detto.<br />

“Non c’è sordo peggiore<br />

di chi non vuol sentire”.<br />

È proprio detto.<br />

E trattandosi di sordi<br />

anche ridetto.<br />

50


Il vaso di Pandora tra mito e realtà<br />

Violenza<br />

banalità<br />

pornografia<br />

hanno una postazione<br />

anche a casa mia<br />

è in uno scatolone<br />

nero come un tizzone<br />

basta premere<br />

un bottone.<br />

51


Quale reazione<br />

C’è un rimedio<br />

alla maggior parte dei mali<br />

ma non agli schiaffi.<br />

Qui è possibile<br />

solo la mite accettazione<br />

facendo di necessità virtù<br />

oppure una reazione<br />

come avviene per lo più.<br />

Quella di contraccambiare<br />

appartiene alla comune esperienza.<br />

Di quella di porgere l’altra guancia<br />

ho sentito parlare<br />

ma non ho mai visto<br />

ad esser sincero<br />

una sola applicazione pratica.<br />

Ci sono i masochisti, è vero<br />

ma preferiscono porgere<br />

l’altra natica.<br />

Stretta la guancia<br />

larga la natica<br />

e la matterìa<br />

dite la vostra<br />

che ho detto la mia.<br />

52


Risorse mediatiche<br />

Tutte le parolacce che so<br />

le ho apprese dalla strada.<br />

Mio figlio senza il fastidio<br />

di doversi spostare<br />

nemmeno un po’<br />

se ne fa approvvigionare<br />

dai reality show.<br />

53


Difficoltà di carattere<br />

Ognuno ha il suo carattere<br />

che non di rado<br />

è una gatta a pelare.<br />

Ecco una triade dialettica<br />

alla quale è difficile<br />

scampare.<br />

Tesi: il pigro<br />

sta bene dove sta.<br />

Antitesi: l’irrequieto<br />

non sta bene in nessun posto.<br />

Sintesi: il depresso<br />

sta dove sta<br />

ma ci sta male.<br />

Se non dovessi avere<br />

altre opzioni<br />

sceglierei la prima<br />

di queste tre condizioni<br />

anche perché<br />

il castigo sarebbe più per gli altri<br />

che per me.<br />

54


Tolleranza<br />

Essere tolleranti<br />

nei confronti del peccatore<br />

e non del peccato?<br />

Adagio, Biagio.<br />

Quanto al peccatore<br />

nulla da obiettare<br />

ma quanto al peccato<br />

è appena il caso<br />

di precisare<br />

che ci sono dei peccati<br />

che è un peccato non fare.<br />

A scanso di quiproquò<br />

esprimo tutte le mie riserve<br />

Come diceva Totò<br />

la serva serve.<br />

55


Cautela scientifica<br />

Sembrerebbero<br />

esserci<br />

buone ragioni<br />

per ravvisare<br />

salvo più approfondite<br />

riflessioni<br />

che senza libri<br />

non si possa studiare.<br />

56


La questione<br />

Giocherà Montella<br />

o giocherà Battistuta?<br />

Domanda acuta.<br />

Ma perché gioca Montella<br />

se può giocare Battistuta?<br />

Domanda astuta.<br />

Ma perché gioca Battistuta<br />

se può giocare Montella?<br />

Domanda astuta e bella.<br />

A questione cazzuta<br />

domanda acuta<br />

astuta<br />

ben pasciuta<br />

nerboruta<br />

irsuta.<br />

Ma è poi davvero<br />

una questione cazzuta?<br />

Domanda sprovveduta<br />

sparuta<br />

zazzeruta<br />

occhialuta<br />

ma non nasuta<br />

vissuta<br />

anzi malvissuta<br />

all’insaputa<br />

della ragion veduta<br />

la ragione esistenziale<br />

di chi sa crescere<br />

57


come un robusto animale<br />

secondo la pedagogia di Spencer<br />

e l’assai più nota scuola<br />

del dispenser<br />

di Coca Cola.<br />

58


Reciprocabilità<br />

A Gradisca d’Isonzo<br />

incontrò un noto stronzo<br />

che gli chiese con faccia di bronzo:<br />

“E che ci fai grande stronzo<br />

a Gradisca d’Isonzo?”.<br />

59


Mentintilt<br />

Non riesco a ricordare<br />

la cosa<br />

che dovevo ricordare<br />

mi viene in mente<br />

solo l’altra cosa<br />

che dovevo dimenticare<br />

e non riesco<br />

neppure a smuovere<br />

quel che dovrei rimuovere.<br />

60


Il top del kitsch<br />

Quest’accendino giapponese<br />

a forma di donna senza veli<br />

con un pettone imponente<br />

che clic<br />

diventa erubescente<br />

e una fica assatanata<br />

che con lo stesso clic<br />

fa una fiammata<br />

è di un kitsch che farebbe arrossire<br />

se ci fosse ancora del rosso disponibile<br />

e che farebbe impallidire ogni altro kitsch<br />

se il kitsch potesse impallidire.<br />

Né rossore né pallore<br />

solo donna e interruttore.<br />

61


Quale perdono<br />

È cosa nobilissima<br />

il perdono senza la vendetta:<br />

ma più da dio che da uomo.<br />

Sarò banale,<br />

ma mi sembra<br />

che il comune mortale<br />

può più facilmente perdonare<br />

dopo essersi vendicato<br />

non dico a gogò<br />

ma almeno un po’.<br />

62


Impedimento dirimente<br />

Sapendo di te<br />

e di come hai fatto carriera<br />

non posso prestarti<br />

il Rabelais<br />

come per frivola<br />

curiosità mi chiedi.<br />

Vedi,<br />

dovrei dirti<br />

ad essere sincero<br />

fino in fondo,<br />

m’indispettisce l’idea<br />

che tu abbia<br />

in mano quest’opera<br />

perché<br />

il “sostanzioso midollo”<br />

promesso nel prologo<br />

non è cosa<br />

da smidollati.<br />

63


Geremiade<br />

Oggi mi sento una schifezza<br />

l’oroscopo ha fatto cadere<br />

un’altra certezza.<br />

Dice che ho bisogno<br />

di critiche severe<br />

di parole sincere<br />

non di coccole.<br />

Dunque è da ritenere<br />

che le coccole<br />

di Maria Luisa<br />

Maria Grazia<br />

Maria Antonietta<br />

Maria Francesca<br />

non siano sincere?<br />

Oh che disdetta!<br />

Miserere<br />

miserere.<br />

64


Condizione indispensabile<br />

Caro me stesso<br />

non cercare alibi<br />

per la tua indolenza.<br />

Manca<br />

per il tuo impegno<br />

una condizione<br />

indispensabile?<br />

Hai ragione<br />

ma guarda bene<br />

se puoi far senza.<br />

65


Alquanto<br />

Vorrei proporti<br />

un modello:<br />

me stesso.<br />

Riconosco<br />

peraltro<br />

che il modello<br />

è inadeguato<br />

alquanto.<br />

Ma non parliamo,<br />

per carità,<br />

di quanto sia inadeguato<br />

chi dovrebbe<br />

seguirlo.<br />

66


Infinite nuvolette<br />

Checché sia<br />

del breve periodo<br />

nei tempi medio-lunghi<br />

stiamo<br />

sicuramente<br />

a posto.<br />

Nel mondo dei più<br />

non ci sono<br />

problemi di posto.<br />

67


Pubblicità progresso<br />

Quando la testa ci sballa<br />

quando si ammoscia il coraggio<br />

quando l’anima ci sgoverna<br />

facciamo un breve pellegrinaggio<br />

alla Galleria d’arte moderna.<br />

Raccogliamoci in preghiera<br />

davanti a quel quadro di Balla<br />

che mostra la compagine nera<br />

dei tristi pensieri<br />

acuminati come lance<br />

che muovono lancia in resta<br />

è proprio il caso di dirlo<br />

contro le linee avvolgenti<br />

le inermi rotonde pance<br />

dei pensieri ridenti.<br />

Vota Antonio, <strong>Vincenzo</strong><br />

Vito, Pierluigi, Giovanna<br />

Franco, Simona, Tiziana<br />

e la dolce amicizia<br />

che le lance allontana.<br />

68


III. Polis


Era scritto<br />

Credere, obbedire, combattere<br />

era scritto<br />

sui gagliardetti.<br />

Discutere, disobbedire, tollerare<br />

era scritto su T-shirt<br />

rimaste invendute.<br />

71


Proiezioni ortogonali<br />

Facendo il punto<br />

sull’esigenza di far crescere<br />

una linea dialogante<br />

non pare ci si sia<br />

coscientizzati<br />

in ordine al rischio<br />

di proiettarsi<br />

su un piano<br />

in cui vi sia da registrare<br />

una prospettiva chiacchierante.<br />

72


La regola dell’alternanza<br />

Era un sindacalista<br />

divenne un politico.<br />

Non fu rieletto<br />

entrò al governo come tecnico.<br />

Ma fu sempre ladro.<br />

73


Rapporto di fiducia<br />

Inattendibili<br />

sono i cannibali<br />

quando si dicono<br />

vegetariani.<br />

Salvo che siano<br />

berlusconiani.<br />

74


Per converso. Ovvero: Carismatico mediatico<br />

Dice il proverbio<br />

che nessun uomo<br />

è un grand’uomo<br />

per il suo cameriere.<br />

Per converso il Cavaliere<br />

ha acquisito meriti fantastici<br />

convincendo del suo grandomismo<br />

l’intero battaglione dei domestici.<br />

75


Fidarsi poco<br />

Giornale,<br />

lettura ansiogena.<br />

Certi giorni<br />

le uniche buone notizie<br />

le dà l’oroscopo.<br />

Ma in questo periodo<br />

è di minore<br />

attendibilità:<br />

siamo sotto elezioni.<br />

76


Il programma dei cento giorni<br />

Fare una buona parte di tutto<br />

quello che è in conflitto.<br />

Dire tutto<br />

e il contrario di tutto<br />

condito il tutto<br />

(se il ghost writer<br />

non ha già scritto tutto)<br />

con mostruose<br />

frescacce su tutto.<br />

77


Si fa quel che si può<br />

Pensare globalmente<br />

agire localmente<br />

come s’ingegnava<br />

di fare Clemente<br />

mingherlino e piccoletto<br />

quando Giovannona<br />

lo portava a letto.<br />

78


Televisione, ipovisione<br />

Amo usare bene gli occhi<br />

amo guardare negli occhi<br />

amo il mondo a tre dimensioni.<br />

Non così Berlusconi.<br />

Larghezza<br />

lunghezza<br />

profondità<br />

quella che manca allo schermo<br />

(malgrado l’apparenza)<br />

e che fa da antidoto<br />

all’insipienza.<br />

Due dimensioni<br />

più uno sguardo distratto<br />

ecco una formidabile<br />

sinergia<br />

per accomodare<br />

la democrazia<br />

con la telecrazia.<br />

Milioni di sì<br />

si spostan così.<br />

79


Approfondimento decisionistico<br />

Nella misura in cui<br />

il problema è a monte<br />

risulta improponibile<br />

un’alternativa di verifica.<br />

L’unica soluzione praticabile<br />

nello spirito di una severa<br />

presa di coscienza<br />

della responsabilità comune<br />

è un ricompattamento<br />

in ordine alla pregiudiziale<br />

del decisionismo.<br />

80


Male in arnese<br />

Chi ama l’italiano<br />

(e non solo)<br />

si faccia coraggio:<br />

i ministri tecnici<br />

della squadra di governo<br />

promuoveranno<br />

l’attrezzaggio<br />

per il radicale sfruttaggio<br />

senza se senza ma e senza forse<br />

di tutte quante le risorse.<br />

81


Telegittimazione<br />

Becerume<br />

fa rima con cerume.<br />

In effetti lo consente<br />

l’elettore che non sente<br />

e sa solo quel che appare<br />

nella TV del malaffare<br />

che forse e senza forse<br />

era meglio il lupanare.<br />

82


L’uovo di Colombo<br />

Perché cercare lontano<br />

quel ch’è a portata di mano?<br />

La soluzione dei massimi<br />

problemi dell’economia<br />

è su un muro<br />

vicino casa mia:<br />

“Profitti distrutti<br />

reddito per tutti”.<br />

83


Legittimo sospetto<br />

Ho un legittimo sospetto<br />

ed è quasi atroce:<br />

i ripetitori<br />

i ribadenti<br />

i replicanti<br />

i triplicanti<br />

i portavoce<br />

i portaborse<br />

gli imbonitori<br />

i flabellanti<br />

i turibolanti<br />

i raccattapalle<br />

gli avvocati-deputati<br />

i megafoni<br />

i ventriloqui<br />

di tanto cavaliere<br />

e presidente<br />

son pagati<br />

(a differenza<br />

ben vero<br />

del mitico stalliere)<br />

dal contribuente.<br />

84


Nei territori<br />

Nei territori del Far West<br />

era divenuto fondamentale<br />

nella contabilità della morte<br />

separare i registri<br />

di quelli che morivano<br />

con le scarpe<br />

e quelli che morivano<br />

senza scarpe.<br />

Nei territori della giurisdizione<br />

del Belpaese<br />

è divenuto fondamentale<br />

separare i registri<br />

di magistrati giudicanti<br />

e magistrati requirenti.<br />

Anche questa<br />

metaforicamente<br />

ma non troppo<br />

è una contabilità della morte.<br />

Di una giustizia<br />

abbandonata<br />

a se stessa<br />

e che ora è pure<br />

controriformata<br />

e separata.<br />

85


Ossimoro<br />

Non è una bieca<br />

contraddizione<br />

ma un soffice<br />

ossimoro.<br />

Non è un fascista<br />

che fa l’elogio<br />

della democrazia<br />

ma un neo-con<br />

che con bon ton<br />

fa del trasversalismo<br />

evitando di mettersi<br />

troppo di traverso<br />

e di dir male<br />

dello Stato sociale.<br />

86


Il diverso non esclude il perverso<br />

Tra Silvio Berluschini<br />

e Benito Mussoloni<br />

non posson esserci<br />

diretti paragoni.<br />

Siamo in democrazia<br />

perbacco!<br />

Ma quante<br />

manipolazioni.<br />

87


La frottola e la frotta<br />

Allo stato dell’arte<br />

il limite temporale<br />

di attendibilità<br />

delle previsioni meteo<br />

è di una settimana.<br />

Perfino l’astrologo<br />

pone un limite di tempo<br />

ai suoi pronostici.<br />

Previsioni valide<br />

per un anno<br />

assicurano certe<br />

attempate fatone<br />

che si segnalano<br />

senza rossore<br />

come esperte<br />

del settore.<br />

E ci dica ci dica<br />

c’è un limite di durata<br />

anche per<br />

il ber<br />

lusconi?<br />

o gli danno una salvata<br />

proprio le opposizioni?<br />

frotta<br />

a se stessa ostile<br />

che razzola<br />

in ordine sparso<br />

nel cortile?<br />

88


Detto altrimenti<br />

Nel nostro ufficio<br />

abbiamo ancora<br />

una buona scorta<br />

di femministe arrabbiate.<br />

Sai quelle capellone<br />

con la passione<br />

dei calzerotti<br />

e degli zoccoli<br />

ma guai a chiamarle zoccole<br />

quelle che gridavano nei cortei:<br />

“Tremate tremate<br />

le streghe son tornate?”<br />

Lui tutte<br />

ma proprio tutte<br />

se l’è scopate.<br />

Detto altrimenti:<br />

è andato su tutte le furie.<br />

89


Televendite<br />

Riprendono<br />

con gran mestiere<br />

le televendite<br />

del Cavaliere.<br />

Ho abbassato<br />

le tasse<br />

e le abbasserò<br />

ancora<br />

se mi ridate<br />

la maggioranza.<br />

Ma c’è<br />

una discrepanza.<br />

Nel paese reale<br />

che non è quello<br />

della TV<br />

il trend<br />

della pressione fiscale<br />

ha il segno più.<br />

Shopping scontato<br />

a prezzo griffato.<br />

90


Previdenza integrativa<br />

Rimasto senza tetto<br />

fece incetta di cartoni<br />

e si sentì meglio protetto<br />

degli altri barboni.<br />

91


Cosa disfatta capo ha<br />

All’inaugurazione<br />

dell’anno giudiziario<br />

il Grande Ermellino<br />

spiega<br />

adagino adagino<br />

con parole preoccupate<br />

e un po’affaticate<br />

che i meandri della procedura<br />

e la mancanza di risorse<br />

vengono sfruttati<br />

dagli autori dei reati<br />

per arrivare<br />

forse e senza forse<br />

alla prescrizione.<br />

Cioè alla vanificazione<br />

del processo.<br />

Conseguenza ineludibile<br />

illustrata con altrettanta<br />

dedizione<br />

anche se è cosa intuibile<br />

e che nel palazzo<br />

sanno a puntino<br />

pure i lastroni<br />

di travertino:<br />

ridurre<br />

i tempi della prescrizione<br />

invece di quelli<br />

della giustizia<br />

non può che produrre<br />

92


per la giustizia<br />

una vera disfatta<br />

disfatta<br />

disfatta.<br />

Berlusca in prima fila<br />

doppiopettoruto<br />

in poltrona di velluto<br />

ha un’aria<br />

intensamente<br />

distratta.<br />

93


Decorso del tempo<br />

Il mercante di sogni<br />

è stato<br />

prosciolto dal reato<br />

per prescrizione<br />

cioè per decorso del tempo.<br />

Con lo stesso criterio<br />

dovrebbe esser giubilato<br />

perché il tempo è passato<br />

e nessun sogno<br />

se non suo personale<br />

si è mai avverato.<br />

94


Ragion per cui<br />

Quando uno dice<br />

vado a fare un po’ d’acqua<br />

non si tratta<br />

propriamente<br />

di acqua.<br />

Similmente<br />

se un’istituzione<br />

fa acqua da tutte le parti<br />

non per questo<br />

vi trovi da qualche parte<br />

uno zampillo d’acqua<br />

come la fonte di Aganippe<br />

sgorgata dallo scalpitio<br />

di Pegaso<br />

il cavallo alato.<br />

Va inoltre considerato<br />

che il sangue non è acqua<br />

la classe non è acqua<br />

e molte altre cose<br />

non sono acqua<br />

non ultima l’acquavite<br />

nonostante il nome.<br />

Ecco il perché e il percome<br />

l’acqua è rara<br />

e occorre tenersela cara.<br />

95


IV. Ubi finienda


Infanzia ritrovata<br />

Quando correva<br />

la mia infanzia<br />

se qualcuno<br />

mi deludeva<br />

tutto si risolveva<br />

con questa frase<br />

e con l’azione<br />

corrispondente:<br />

“Non ci faccio più<br />

con te”.<br />

Carne crescente<br />

dovetti mandar giù<br />

con gran dolore<br />

che la papale<br />

giaculatoria<br />

passava in gloria,<br />

ché siamo stretti<br />

oh sventurati<br />

da ceppi sociali<br />

che non vanno<br />

inceppati.<br />

Di qui il malessere<br />

del compromesso<br />

ma per non essere<br />

del tutto fesso<br />

amo ogni tanto<br />

riandare al sito<br />

delle parole<br />

del vecchio rito.<br />

99


Prima le ripetevo<br />

a profusione<br />

mentre al presente<br />

senza innocenza<br />

le rinvederdisco<br />

all’occorrenza.<br />

Ferma ugualmente<br />

è la convinzione<br />

però celata<br />

nell’insalata<br />

dell’educazione.<br />

Lasciando dentro<br />

la voce bianca<br />

quelle parole<br />

le custodisco<br />

in un “a parte”<br />

stile teatro.<br />

Formo il proposito<br />

me lo dispiego<br />

ma non lo spiego<br />

e ne abolisco<br />

l’effetto annuncio.<br />

Viene a proposito<br />

(a parte)<br />

dire a te:<br />

“Non ci faccio più<br />

con te”.<br />

100


Vino e pensieri<br />

“Nella commedia plautina<br />

A ama B che però ama C<br />

e via con questa manfrina.<br />

Io amo il vino<br />

e ne sono riamato”.<br />

Così ha parlato<br />

il rubizzo professore.<br />

Ha poi sollevato<br />

il calice riparatore<br />

in segno di brindisi<br />

senza parole<br />

non ad altro dedicato<br />

forse e senza forse<br />

che al vago colore<br />

di malinconici ricordi<br />

senza troppo dolore.<br />

Le ombre della sera<br />

si allungavano<br />

lente e sicure<br />

la brezza rinfrescava<br />

la dolcezza del vivere<br />

del continuare a vivere<br />

lunghe e brevi giornate<br />

senza troppo dolore.<br />

Il mio cuore<br />

faceva rima<br />

quell’estate<br />

con un frizzante amore<br />

serenamente disperato.<br />

101


Francesca<br />

così vicina<br />

nel rigoglio delle sue forme<br />

aveva, ce n’erano forti indizi,<br />

il cuore lontano.<br />

Il bicchiere era in mano:<br />

“Beviamoci sopra”.<br />

Avevamo ancora illusioni<br />

il professore ed io<br />

– come non averne? –<br />

il vino le rendeva<br />

meno inattendibili<br />

sfumando<br />

in una sorta di chiaroscuro<br />

la loro distanza<br />

dalla realtà<br />

impedendole di presentarsi<br />

a muso duro.<br />

Certo, col favore<br />

di Venere la qualità<br />

della vita è migliore.<br />

Che ovvietà!<br />

Ma se Venere non ci è propizia<br />

possiamo contare, perbacco,<br />

sulla solidarietà<br />

di Bacco.<br />

Una leggera ebbrezza<br />

mette i pensieri<br />

un po’ in ordine<br />

o forse no<br />

ma comunque li accarezza.<br />

102


Universiadi<br />

Quasi non bastassero<br />

gli altri mali<br />

e l’accademia<br />

non fosse già piena di fessi<br />

a moltiplicare gli stessi<br />

ci si sono messi<br />

pure i concorsi municipali.<br />

La premiata<br />

Università di Casacalda<br />

ha il suo candidato<br />

che deve entrare<br />

non importa<br />

quanto sciagurato.<br />

È portato<br />

dalla sede<br />

che bandisce il posto<br />

e mette il soldo.<br />

E questo è un argomento tosto<br />

come intende<br />

ogni buon Bertoldo.<br />

Quale secondo idoneo<br />

tocca al candidato<br />

di Casafredda<br />

forte della bronzea legge<br />

del familismo amorale<br />

o se preferite<br />

della legge di Gresham:<br />

la moneta cattiva<br />

scaccia la buona.<br />

103


Il tipo ha scritto<br />

poco e male?<br />

Non sarà questa<br />

la verità ufficiale<br />

perché non è questa<br />

la sostanza.<br />

È già stata fatta<br />

la santa alleanza<br />

prima che il concorso<br />

fosse bandito.<br />

E allora vai<br />

col Cacao Meravigliao.<br />

Una bella commissione<br />

di tromboni d’accompagnamento<br />

in attesa di piazzare i loro<br />

oggi a te<br />

domani a me<br />

e il gioco è fatto.<br />

Enrico Fermi<br />

s’illude<br />

che si compia<br />

un’onesta valutazione?<br />

Ma che coglione!<br />

Non sa che rompere il patto<br />

sarebbe una devianza<br />

punita con la messa al bando<br />

dalla bottega accademica?<br />

“Ma che vuole Fermi<br />

sprovveduto outsider?<br />

Sì, sto Fermi ha scritto<br />

ha fatto esperimenti<br />

e fregne varie<br />

ma sai che ti dico?<br />

Non ha approfondito<br />

104


abbastanza.<br />

Semo o nun semo?<br />

Non solo sto scemo<br />

non ha prestato<br />

manovalanza<br />

ma nemmeno gli è venuto l’estro<br />

di citare il mio maestro<br />

il chiarissimo Schioppaculo.<br />

E allora<br />

non faccia tante storie<br />

e lo prenda nel culo.<br />

Finché ci siamo noi<br />

nessun altro può cosare<br />

quello che d’è<br />

la fisica teorica”.<br />

E così ciascuno<br />

fa le cose sue<br />

ogni bel fesso<br />

ne chiama due<br />

le Dee della Scienza<br />

vanno al bordello<br />

ed è buono ogni uccello<br />

purché sia quello<br />

per cui la marchetta<br />

concordata<br />

sia stata pagata.<br />

105


Silvio il Magnanimo<br />

Dal Bosco<br />

s’è imboscato:<br />

“Il cavalletto l’ho lanciato<br />

in un momento<br />

di euforia”.<br />

Allegria allegria!<br />

Il Cavaliere<br />

prima ha mediatizzato<br />

per interposti famigli<br />

con la solita menata<br />

della campagna<br />

d’odio<br />

scatenata<br />

dalla sinistra;<br />

poi ha messo i megafoni<br />

a strillare<br />

contro il poeta Luzi<br />

per il suo voler<br />

demistificare<br />

(peccato imperdonabile);<br />

poscia, cosa mirabile,<br />

ha perdonato<br />

l’aggressore<br />

riconoscendone<br />

con occhio esperto<br />

l’affinità<br />

antropologica.<br />

106


Ha riaperto<br />

fatto sta<br />

la scena mediatica<br />

nella gloriosa veste<br />

di cavaliere cavalleresco<br />

che non sporgerà<br />

nemmeno querela<br />

(ma il reato<br />

è perseguibile<br />

d’ufficio).<br />

Analisi<br />

costo-beneficio:<br />

per un’ecchimosi<br />

retroauricolare<br />

un’aureola<br />

spettacolare.<br />

Si strazi<br />

mediaticamente<br />

ogni esternazione<br />

di Luzi<br />

e si spazi<br />

col tormentone<br />

che sarebbe<br />

di santa ragione<br />

la revoca<br />

del laticlavio<br />

al poco savio<br />

poeta senatore<br />

se perseverando<br />

nel suo errore<br />

l’impresa non coeterni<br />

inneggiando<br />

alla gran bontà<br />

107


dei cavalier moderni.<br />

O se almeno<br />

non eserciti il diritto<br />

di star zitto.<br />

108


* * *


Conosco la paura<br />

e so che per vincerla<br />

occorre farsi coraggio<br />

palmo a palmo.<br />

Solo se si è consapevoli<br />

delle insidie della paura<br />

non si è ingenui<br />

non si è imprudenti<br />

quando si dice:<br />

“Non ho paura”.<br />

Non è che proprio<br />

non se n’abbia;<br />

è che il coraggio<br />

può essere più forte<br />

se sai chiamarlo a te<br />

se lo riscopri amico.<br />

Il coraggio è della ragione<br />

il coraggio è del cuore<br />

il coraggio è del fiore<br />

in cui splende la vita.<br />

Non ho paura<br />

dell’austerità del lavoro<br />

poiché mi dona pensieri positivi<br />

ed è la mia religione.<br />

Non ho paura della tristezza:<br />

il lavoro mi aiuta ad evitarla<br />

o a reagirvi;<br />

e mi sono amici<br />

il biancoceleste di quei monti<br />

il verde di questi pini.<br />

Le avversità<br />

non possono togliermi la gioia<br />

dal fondo del cuore:<br />

111


condizione naturale dell’uomo<br />

se s’impara a cercarla<br />

bevendo a giumelle<br />

da una fresca fonte.<br />

Non ho paura della stanchezza:<br />

essa è grata, dopo il lavoro.<br />

Non ho paura dell’insonnia:<br />

un dolce sfinimento<br />

concilia il sonno<br />

o almeno<br />

un po’ di abbandono.<br />

Non ho paura dei pettegolezzi<br />

non avendo tempo<br />

per occuparmene.<br />

Non ho paura dell’ingratitudine:<br />

il bene fatto agli altri<br />

è fatto anche a noi.<br />

Non ho paura della solitudine<br />

poiché so fare compagnia<br />

a me stesso<br />

e so donare amore<br />

o almeno conforto<br />

o almeno gentilezza.<br />

Dinanzi alle porte<br />

del castello incantato<br />

spero miglior sorte.<br />

La Principessa Azzurra:<br />

“Poiché mi cerchi<br />

mi hai trovato …”.<br />

“È vero, ti ho sempre cercato…”.<br />

Non ho paura della notte:<br />

le sue ombre si dissolvono.<br />

Non ho paura della morte<br />

se spendo bene la vita.<br />

112


Finito di stampare nel mese di febbraio 2006<br />

presso la tipolitografia CIMER S.n.c.<br />

Via M. Bragadin, 12 - Roma


Te l’immagini<br />

una vita senza<br />

giochi d’immagini?<br />

Sarebbe<br />

senza poesia<br />

più crudele vita<br />

di quella<br />

senza nutella<br />

un tunnel<br />

a una sola corsia<br />

un rubinetto secco<br />

un papero<br />

privo di becco.<br />

<strong>Vincenzo</strong> <strong>Marinelli</strong>, molisano, nato nel 1953, vive e lavora a<br />

Roma. È autore di numerosi saggi di filosofia giuridica e politica,<br />

tra cui: Ermeneutica giudiziaria. Modelli e fondamenti, Milano,<br />

Giuffrè, 1996; “Dire il diritto” La formazione del giudizio, Giuffrè,<br />

2002; Il dilemma. Contributo alla logica giuridica, Giuffrè, 2004;<br />

di imminente uscita: Studi sul diritto vivente, Napoli, Jovene,<br />

2006.<br />

Anche in campo letterario e poetico spicca per originalità e profondità<br />

di ispirazione; ha pubblicato tra l’altro: Lettera a Epicuro<br />

(primo premio “Invito alla lettura”, Roma, 1993), in “Tempo presente”,<br />

n. 161, maggio 1994; Campanile, l’umorismo come festa<br />

del paradosso (introduzione ad A. Campanile, “La moglie ingenua<br />

e il marito malato”, Milano, Rizzoli, 2003); la raccolta di poesie<br />

Scommesse necessarie, “Collana dei numeri” Signum, Bollate,<br />

2003. Di prossima pubblicazione, nella stessa collana, la raccolta<br />

di poesie Illusioni eluse.<br />

Ironia e sentimento, interrogativi esistenziali e passione civile si<br />

mescolano incisivamente in una poetica personalissima che non si<br />

lascia facilmente racchiudere in una formula definitoria.<br />

€ 12,00<br />

<strong>Vincenzo</strong> <strong>Marinelli</strong> Videtur<br />

Immagine di copertina<br />

<strong>Vincenzo</strong> <strong>Marinelli</strong> in un<br />

ritratto di Liuska<br />

ISBN 88-89410-02-7

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