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Calcolosi renale: indicazioni dalle linee guida - Passoni Editore

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<strong>Calcolosi</strong> <strong>renale</strong>:<br />

<strong>indicazioni</strong> <strong>dalle</strong> <strong>linee</strong> <strong>guida</strong><br />

Ciro Niro<br />

Medico di medicina generale - San Severo (FG)<br />

Responsabile Nazionale Dipartimento di Uro-Andrologia, AIMEF<br />

I dati epidemiologici mostrano che l’urolitiasi è un disturbo frequente che colpisce il<br />

20% degli uomini e il 10% delle donne, principalmente nella fascia di età compresa fra<br />

i 20 e i 40 anni.<br />

La frequenza della patologia litiasica impone un iter diagnostico essenziale, rapido e<br />

con costi contenuti; tradizionalmente tale percorso si articola in più livelli con grado<br />

crescente di approfondimento morfologico e metabolico, andando dal primo al quarto<br />

livello.<br />

La diagnosi iniziale di calcolosi urinaria si basa su una dettagliata raccolta anamnestica<br />

per ricercare i fattori di rischio correlati alla formazione di calcoli e alle complicanze derivanti<br />

dalla urolitiasi:<br />

● familiarità<br />

● patologie urologiche concomitanti<br />

● patologie non urologiche concomitanti<br />

● terapie concomitanti (i calcoli indotti da farmaci rappresentano l’1-2% del totale e<br />

possono essere suddivisi in due gruppi a seconda del meccanismo inducente la litiasi).<br />

La colica reno-ureterale è una frequente causa di dolore severo, debilitante e pertanto richiede<br />

un pronto e adeguato trattamento: obiettivi della terapia sono di eliminare il dolore,<br />

facilitare l’espulsione del calcolo e preservare la funzione <strong>renale</strong> dal danno causato<br />

dalla prolungata ostruzione.<br />

La revisione della letteratura internazionale mostra che:<br />

● I Fans rappresentano la terapia di prima scelta. La loro azione si esplica attraverso la<br />

riduzione della risposta antinfiammatoria, dell’edema locale e del flusso <strong>renale</strong> sanguigno<br />

con riduzione del FG fino al 35%; inoltre riducono la peristalsi ureterale per effetto<br />

miorilassante diretto e per una diminuzione della pressione intraureterale successiva<br />

al calo del FG.<br />

● Gli oppiacei non trattano la causa del dolore, possono indurre, oltre a dipendenza,<br />

severi effetti collaterali come narcosi, depressione respiratoria, costipazione e vomito, e<br />

sono da considerarsi di seconda scelta nella colica <strong>renale</strong>.<br />

● Gli studi presenti in letteratura sull’uso degli spasmolitici sono invece scarsi e contrastanti<br />

tra loro, ed evidenziano che l’aggiunta di questi farmaci ai Fans non apporta alcun<br />

beneficio o sinergia sul controllo del dolore.<br />

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La diagnostica per immagini gioca un ruolo fondamentale nel trattamento dei pazienti<br />

con calcolosi urinaria. In presenza di tale sospetto clinico, è necessario intraprendere un<br />

iter diagnostico che valuti: la presenza o assenza della litiasi, la sede, le dimensioni, il<br />

numero e la natura calcolo, la presenza di eventuale segni secondari: ostruzione delle vie<br />

escretrici, valutazione della funzionalità <strong>renale</strong> e escretrice omolaterale e controlaterale,<br />

eventuale infezione associata, eventuale associazione di malformazioni urinarie, capacità<br />

di progressione del calcolo.<br />

Numerose sono le tecniche di imaging disponibili nella diagnostica della calcolosi urinaria,<br />

ciascuna con vantaggi e limiti, ma nel caso di sospetta patologia calcolotica devono<br />

fornire precise informazioni: stabilire la diagnosi di calcolosi, determinare la sede<br />

del calcolo, evidenziare l’anatomia pelvico-caliceale, valutare la funzionale <strong>renale</strong>, programmare<br />

la terapia e valutare i risultati della terapia.<br />

Qualsiasi dubbio riguardo al grado dell'ostruzione e alla compromissione funzionale, impone<br />

il passaggio a un livello di indagine superiore, con l'intento di definire, oltre al<br />

quadro ostruttivo, l'entità del danno e le capacità di recupero della funzionalità <strong>renale</strong><br />

e valutare lo stato del rene controlaterale.<br />

La colica <strong>renale</strong> nel 70% dei casi è provocata da un calcolo situato nell’uretere distale.<br />

Una terapia di attesa può portare alla espulsione spontanea di più del 50% dei calcoli, ma<br />

con una media del tempo di espulsione superiore ai 10 giorni e con uso considerevole di<br />

analgesici, anche per calcoli di dimensione inferiore ai 4 mm. Inoltre si possono verificare<br />

alcune complicanze come infezione delle vie urinarie, idronefrosi o coliche ricorrenti.<br />

In questi ultimi anni alcuni trial hanno proposto degli approcci conservativi, avendo dimostrato<br />

l’efficacia di diverse combinazioni farmacologiche nel favorire l’espulsione spontanea<br />

dei calcoli ureterali distali. Infatti, anche se il ruolo della terapia medica espulsiva<br />

nel trattamento della calcolosi dell’uretere distale resta ancora da chiarire, in questi trial<br />

si è ottenuta l’eliminazione spontanea del calcolo in più dell’80% dei casi e con un eccellente<br />

controllo del dolore. Un tale approccio conservativo risulta inoltre proponibile per<br />

calcoli di dimensioni fino a 10 mm, per un periodo massimo di 4 settimane, purché non<br />

insorgano deterioramento della funzione <strong>renale</strong>, infezione o dolore intrattabile. I farmaci<br />

testati sono gli antagonisti selettivi dei recettori alfa-adrenergici, i corticosterodi e i calcio<br />

antagonisti (questi due ultimi in genere associati).<br />

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