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Sussidio Santi e Defunti - Suore di Maria Bambina

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LA VITA ETERNA<br />

Se mi ami non piangere!<br />

Se tu conoscessi il mistero immenso<br />

del cielo dove ora vivo,<br />

se tu potessi vedere e sentire quello che io vedo e sento<br />

in questi orizzonti senza fine,<br />

e in questa luce che tutto investe e penetra,<br />

tu non piangeresti se mi ami.<br />

Qui si è ormai assorbiti dall'incanto <strong>di</strong> Dio,<br />

dalle sue espressioni <strong>di</strong> infinità bontà<br />

e dai riflessi della sua sconfinata bellezza.<br />

Le cose <strong>di</strong> un tempo sono così piccole e fuggevoli<br />

al confronto. Mi è rimasto l'affetto per te:<br />

una tenerezza che non ho mai conosciuto.<br />

Sono felice <strong>di</strong> averti incontrato nel tempo,<br />

anche se tutto era allora così fugace e limitato.<br />

Ora l'amore che mi stringe profondamente a te,<br />

è gioia pura e senza tramonto.<br />

Mentre io vivo nella serena ed esaltante attesa<br />

del tuo arrivo tra noi, tu pensami così!<br />

Nelle tue battaglie,<br />

nei tuoi momenti <strong>di</strong> sconforto e <strong>di</strong> solitu<strong>di</strong>ne,<br />

pensa a questa meravigliosa casa,<br />

dove non esiste la morte,<br />

dove ci <strong>di</strong>sseteremo insieme,<br />

nel trasporto più intenso<br />

alla fonte inesauribile dell'amore e della felicità.<br />

Non piangere più, se veramente mi ami!<br />

(Sant’Agostino)<br />

2


La vita dopo la morte?<br />

E' una domanda che tutti si pongono.<br />

Se non oggi, arriverà il momento <strong>di</strong> pensarci. Forse domani, a caucausa<br />

<strong>di</strong> un conoscente o <strong>di</strong> un amico che ci sta lasciando. E anche<br />

per noi verrà l'ora. Alcuni <strong>di</strong>cono: "forse c'è qualcosa, si vedrà<br />

quando sarà il momento, perchè preoccuparmi oggi?". Altri passano<br />

tutta la vita a prepararsi a questo incontro con l'al<strong>di</strong>là, a preparare<br />

l'eternità, tanto è importante per loro. Ma senza dubbio abbiamo<br />

resistenze a pensare alla morte. Ci immaginiamo a volte che la vita<br />

dopo la morte sia una sorta <strong>di</strong> cimitero: un sonno lungo, molto lungo<br />

e monotono.<br />

Un giorno un bambino <strong>di</strong> cinque anni ha chiesto: "In cielo vivono<br />

tutti a letto?" Diceva questo perchè aveva capito che la zia, che aveva<br />

vista malata nel letto, era ora in cielo. Gli è stato spiegato che<br />

in cielo non c'è più malattia o morte, si è ancora più vivi <strong>di</strong> prima.<br />

Teresa <strong>di</strong> Lisieux <strong>di</strong>ceva morendo: "Entro nella vita". E aveva <strong>di</strong>chiarato:<br />

"Passerò il mio cielo a fare il bene sulla terra".<br />

“Mia moglie ed io abbiamo perso un bambino, Dominique, dell'età<br />

<strong>di</strong> sei anni. Mio padre, cioè suo nonno, era molto triste. Qualche<br />

giorno dopo l'incidente, si svegliava la notte per la tristezza e piangeva.<br />

Ha sentito una vocina <strong>di</strong>rgli: "Non piangere, nonno". Si è<br />

riaddormentato, poi si è risvegliato piangendo. Nuovamente la vocina,<br />

che ha riconosciuto essere quella <strong>di</strong> Dominique. E per una terza<br />

volta la vocina gli ha detto: "Non piangere, nonno, se tu sapessi<br />

come sono felice". E questa volta il nonno ha visto svanire la tristezza.<br />

I nostri cari defunti contemplano il volto <strong>di</strong> Dio, vivono la meraviglia,<br />

ed intercedono senza sosta per coloro che camminano sulla<br />

terra. E' come una grande catena <strong>di</strong> solidarietà. E' perchè sono<br />

presso Dio, perché hanno il cuore rivolto a Dio, che ricevono da Lui,<br />

per amore, la possibilità <strong>di</strong> pregare per noi; <strong>di</strong> domandare per noi la<br />

luce e l'aiuto <strong>di</strong> Dio; <strong>di</strong> farci a volte un segno, per grazia <strong>di</strong> Dio, per<br />

orientarci verso il cammino della Vita, verso Gesù, che è "la via, la<br />

verità e la vita". La pienezza della vita non riguarda soltanto la vita.<br />

Gesù nel vangelo ci annuncia la resurrezione dei corpi, alla fine dei<br />

tempi, resusciteremo con un corpo trasfigurato, con un corpo <strong>di</strong><br />

gloria. San Paolo, nella prima lettera ai Corinzi (15, 35-53) spiega<br />

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che sarà lo stesso corpo - la stessa persona - ma, come un seme<br />

che germoglia è la stessa cosa della pianta che ne spunta, il nostro<br />

corpo, riunito allora alla nostra anima, non vivrà più della vita della<br />

terra, ma trasfigurato vivrà nella Vita <strong>di</strong> Dio, che viene chiamata,<br />

sotto forma <strong>di</strong> immagine, il cielo.<br />

Non per<strong>di</strong>amo i nostri cari defunti,<br />

ci precedono soltanto!<br />

Un racconto per riflettere:<br />

GIOVANNINO SEMEDIMELA (JOHNNY APPLESEED)<br />

Molti anni fa in una fattoria dell’Ohio negli Stati Uniti d’America viveva<br />

un allegro ragazzino: Giovannino seme <strong>di</strong> mela. Giovannino non era<br />

bello né ricco: era però simpatico e buono. Il ragazzo aveva una sola<br />

passione: cercare un bel posticino assolato, fare un piccolo buco nella<br />

terra e mettervi dentro un seme <strong>di</strong> mela. Un seme, Giovannino lo sapeva<br />

bene, che si sarebbe trasformato, un giorno, in un bellissimo albero<br />

<strong>di</strong> mele.<br />

Così Giovannino, in ogni momento libero, faceva buchetti nel terreno<br />

e vi piantava semi <strong>di</strong> mela; poi faceva altri buchi e piantava altri semini<br />

e così via... Col passare del tempo, la campagna intorno alla sua<br />

casa fu tutta coperta <strong>di</strong> alberelli <strong>di</strong> mele.<br />

Spesso, al tramonto, Giovannino sedeva davanti alla sua casetta,<br />

guardava i bei meli che si stendevano a per<strong>di</strong>ta d’occhio e si domandava:<br />

“Che cosa farò quando qui intorno non ci sarà più neanche un<br />

pezzetto <strong>di</strong> terra in cui piantare semi <strong>di</strong> mela?”.<br />

Un giorno, mentre stava così seduto e si sentiva un po’ malinconico,<br />

udì avvicinarsi un grande rumore: erano grida, canti, cigolio <strong>di</strong> ruote...<br />

poi, proprio sotto i suoi occhi, cominciò a snodarsi una lunghissima<br />

carovana fatta <strong>di</strong> tanti carri coperti tirati da cavalli; dentro i carri si<br />

scorgevano donne e bambini; davanti a ciascun carro camminava un<br />

uomo alto, con un fucile a tracolla. Non c’era dubbio: quella era una<br />

carovana <strong>di</strong> pionieri e si <strong>di</strong>rigeva verso le terre del West. Tutta la carovana,<br />

lentamente, sfilò davanti a Giovannino. Da ogni carro si levarono<br />

grida: “Vieni con noi, ragazzo!”. Ma la carovana era già lontana e<br />

Giovannino non si era mosso. Eppure gli sarebbe piaciuto andare! Ma<br />

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non era alto, non era robusto, non avrebbe mai avuto la forza <strong>di</strong> abbattere<br />

un albero, <strong>di</strong> costruire una casa, <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssodare il terreno per<br />

seminarvi il grano; che cosa avrebbe potuto fare lui nel West?<br />

Con un po’ <strong>di</strong> malinconia, Giovannino guardò l’ultima nuvola <strong>di</strong> polvere<br />

che si <strong>di</strong>ssolveva all’orizzonte.<br />

“Se ne andranno tutti ed io resterò da solo!” Poi all'improvviso gli apparve<br />

uno strano angelo con tanto <strong>di</strong> baffoni e cappello <strong>di</strong> procione<br />

che lo spinse ad affrontare l'avventura proprio per le sue mele; lo convinse<br />

<strong>di</strong>cendogli: “Ma non tutti i pionieri sono taglialegna o costruttori...<br />

nei carri c’erano anche donne e bambini... tu potresti essere pioniere<br />

piantatore <strong>di</strong> mele... non ti servirebbe altro che il tuo sacchetto<br />

<strong>di</strong> semi, un pentolino per cuocerti qualche cosa da mangiare e la Bibbia”.<br />

“Tu non hai i muscoli ma hai la fede, il coraggio e i semi <strong>di</strong> mela”.<br />

E fu così che Giovannino si mise in cammino sulla strada che portava<br />

al West; con un pentolino legato in vita, un sacchetto <strong>di</strong> semi <strong>di</strong> mela<br />

a tracolla e la sua Bibbia. Camminava seguendo le tracce che le carovane<br />

dei pionieri avevano lasciato, e cercava qualche bel posticino:<br />

quando lo aveva trovato, faceva i suoi buchetti nel terreno e seminava<br />

i suoi semini.<br />

Gli anni passarono; Giovannino non era più un ragazzo ma un uomo<br />

maturo; la sua barba crebbe e <strong>di</strong>ventò lunga fino a mezzo il petto; fu<br />

prima nera, poi grigia e infine can<strong>di</strong>da come la neve.<br />

Le fattorie erano cresciute numerose nel West, i terreni coltivati davano<br />

buoni raccolti. E in quasi tutti gli orti che circondavano le case,<br />

c’erano gli alberi <strong>di</strong> mele che Giovannino aveva piantato. In ogni casa<br />

Giovannino era un ospite gra<strong>di</strong>to, ed era sempre invitato quando la<br />

gente si riuniva per festeggiare un matrimonio, la nascita <strong>di</strong> un bambino,<br />

la costruzione <strong>di</strong> un nuovo granaio. Per i pionieri Giovannino non<br />

aveva seminato i meli ma la fede e il coraggio necessari per affrontare<br />

le fatiche <strong>di</strong> ogni giorno. In ogni festa c’erano, trionfanti, le mele degli<br />

alberi <strong>di</strong> Giovannino: mele al forno, mele fritte, torte <strong>di</strong> mele, mele<br />

sciroppate, succo <strong>di</strong> mele, marmellata <strong>di</strong> mele, dolcetti alle mele, mele,<br />

mele, mele...<br />

Passarono gli anni e un giorno Giovannino non si vide più. Giovannino<br />

stava riposando sotto uno dei suoi meli quando l’angelo riapparve<br />

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chiedendogli ancora <strong>di</strong> partire per un altro lungo viaggio. Giovannino,<br />

carico <strong>di</strong> entusiasmo, seguì il suo angelo, ma dopo pochi passi, volgendosi<br />

in<strong>di</strong>etro, vide un signore anziano che dormiva sotto il suo albero.<br />

Chiese all’angelo chi fosse quell’in<strong>di</strong>viduo, questi rispose <strong>di</strong> non<br />

preoccuparsi poiché quelle erano solo le sue spoglie. Giovannino in<strong>di</strong>spettito<br />

tornò in<strong>di</strong>etro rifiutandosi <strong>di</strong> partire. Allora l’angelo gli sussurrò<br />

all’orecchio: “In cielo abbiamo tutto ma non abbiamo alberi <strong>di</strong> mele”.<br />

Imme<strong>di</strong>atamente Giovannino prese le sue cose e lo seguì felice <strong>di</strong><br />

poter continuare in cielo il lavoro iniziato sulla terra. Quando in primavera<br />

fioriscono i meli e nel cielo passano quelle nuvole leggere tra il<br />

bianco e il rosa, la gente del West alza la testa e <strong>di</strong>ce sorridendo:<br />

“Ve<strong>di</strong>? anche lassù sono fioriti i meli piantati da Giovanni Seme<strong>di</strong>mela”.<br />

1. Attività a catechismo<br />

CHE COSA VORREI SEMINARE…..!<br />

Giovannino ha seminato qualcosa <strong>di</strong> più importante delle mele, proviamo<br />

anche noi a pensare a ciò che vorremmo seminare sulla terra.<br />

Ogni bambino riceverà un sacchettino con alcuni semi <strong>di</strong> mela che<br />

porterà a casa e ogni sera formulerà una preghiera spontanea da solo<br />

o insieme ai familiari me<strong>di</strong>tando su ciò che vorrebbe seminare (pace,<br />

gioia, speranza, allegria, saggezza, armonia, altruismo, amore, fede,<br />

pazienza, bontà, carità, ecc.<br />

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2. Attività a catechismo<br />

LE RADICI DELLA NOSTRA VITA<br />

Non dobbiamo perdere la memoria, i nostri cari sono le nostre ra<strong>di</strong>ci.<br />

Sopra un foglio <strong>di</strong> carta da pacchi <strong>di</strong>segniamo un grande albero da<br />

frutto. Pensiamo ai nostri cari defunti, a ciò che ci hanno insegnato, a<br />

come hanno vissuto, a quello che ci piacerebbe aver imparato da loro.<br />

Ogni ragazzo, se lo desidera, può con<strong>di</strong>videre con i compagni qualche<br />

aneddoto che riguarda una persona che non è più con noi sulla terra e<br />

poi va a scrivere il nome <strong>di</strong> quella persona sulla ra<strong>di</strong>ce del grande albero.<br />

In un secondo momento ogni fanciullo riceverà la sagoma <strong>di</strong> una mela<br />

sulla cui facciata anteriore scriverà il proprio nome e su quella posteriore<br />

un buon proposito che gli permetterà <strong>di</strong> essere degno frutto <strong>di</strong><br />

quella buona ra<strong>di</strong>ce.<br />

Le mele verranno applicate sui rami della pianta dando così un tono <strong>di</strong><br />

colore al nostro albero della vita.<br />

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3. Attività a catechismo<br />

MELI IN FIORE<br />

Noi non mettiamo ra<strong>di</strong>ci qui, <strong>di</strong> là ci aspetta qualcuno che desidera<br />

che noi portiamo a compimento quel lavoro iniziato sulla terra. Consegniamo<br />

ai ragazzi alcune nuvolette <strong>di</strong> carta su cui dovranno scrivere<br />

frasi <strong>di</strong> pace, amore amicizia ….. Faremo partire da una parete fino ad<br />

arrivare a quella opposta dello spago su cui appenderemo con piccole<br />

mollette <strong>di</strong> legno le nuvolette. Alzando gli occhi verso il soffitto della<br />

stanza <strong>di</strong> catechismo potremo leggere le belle parole che ci faranno<br />

ricordare i meli in fiore <strong>di</strong> Giovannino seme<strong>di</strong>mela.<br />

8


LA NOTTE<br />

DI TUTTI I SANTI<br />

Per la notte <strong>di</strong> tutti i santi svuotiamo<br />

la parte superiore <strong>di</strong> una mela<br />

su cui alloggiamo un piccolo lumino<br />

acceso. Ciascuno posizionerà la propria<br />

mela sul davanzale della finestra.<br />

L’insieme delle fiammelle che<br />

ardono ci ricorderanno l’anima <strong>di</strong> Giovannino che prosegue<br />

la sua opera in cielo ma anche quella dei nostri cari<br />

che ci hanno preceduto ed attendono il nostro arrivo.<br />

La famiglia riunita potrà recitare questa preghiera.<br />

( ve<strong>di</strong> allegati alle pagine successive)<br />

9


Troppo facile…<br />

Troppo facile, Signore, ringraziarti<br />

perché mi offri l’acqua.<br />

Io vorrei ringraziarti per la sete.<br />

Non ti rendo grazie per il pane, ma per la fame.<br />

Non ti lodo per la luce, ma per il bisogno <strong>di</strong> essa.<br />

Non ti <strong>di</strong>co grazie per l’amore,<br />

ma perché non posso fare a meno dell’amore “vero”.<br />

Non ti bene<strong>di</strong>co per la strada,<br />

ma per i passi che mi dai la voglia <strong>di</strong> fare.<br />

Non ti sono riconoscente per le spiegazioni,<br />

ma per le domande.<br />

Ti ringrazio non per l’incontro,<br />

ma per la veglia nel cuore della notte.<br />

Non per il riposo, ma per l’inquietu<strong>di</strong>ne.<br />

Non per l’appagamento, ma per l’insod<strong>di</strong>sfazione.<br />

Non per il conforto, ma per la scomo<strong>di</strong>tà.<br />

Non per le sicurezze e le evidenze, ma per il mistero.<br />

Non per la scoperta, ma per l’avventura esaltante.<br />

Non per le certezze, ma per la ricerca rischiosa.<br />

Non per i risultati, ma per la pazienza ostinata.<br />

Non per la terra promessa, ma per l’esodo.<br />

Non per il dono, ma per l’attesa.<br />

Non per la parola, ma per il silenzio<br />

che la prepara e la esige.<br />

Non per il traguardo raggiunto,<br />

i risultati conseguiti,<br />

ma per le infinite partenze.<br />

Fotocopiare e consegnare ai ragazzi<br />

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Una lacrima per i defunti<br />

evapora,<br />

un fiore sulla tomba<br />

appassisce,<br />

una preghiera, invece,<br />

arriva fino al cuore dell’Altissimo.<br />

Sant’Agostino<br />

Vivono<br />

Sono morti, ma vivono,<br />

quelli che ci hanno lasciati per un mondo migliore;<br />

sono morti alla terra, ma vivono più in alto,<br />

più vicino a te, Signore.<br />

Sono morti, ma vivono.<br />

Sono morti nel loro corpo, ma non nel loro spirito;<br />

ciò che costituisce la loro persona<br />

e il fondo del loro cuore rimane per sempre.<br />

Sono morti, ma vivono.<br />

Vivranno maggiormente alla risurrezione,<br />

ma già ora essi vivono una vita<br />

che supera la nostra.<br />

Sono morti, ma vivono.<br />

Hanno trovato in te la sorgente zampillante<br />

che mai inari<strong>di</strong>rà<br />

e che sviluppa tutte le loro energie.<br />

Sono morti, ma vivono.<br />

Vivono d'amore, del loro amore per te,<br />

del loro amore per tutti;<br />

non fanno altro che amare e la loro vita è piena.<br />

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Preghiera<br />

O Dio, i cui giorni non conoscono tramonto<br />

e la cui misericor<strong>di</strong>a è senza limiti,<br />

ricordaci sempre quanto breve e incerta<br />

è la nostra esistenza terrena.<br />

Il tuo Spirito ci gui<strong>di</strong> nella santità e nella giustizia<br />

in tutti i giorni della nostra vita,<br />

perché dopo averti servito in questo mondo<br />

in comunione con la tua Chiesa,<br />

sorretti dalla fede, confortati dalla speranza,<br />

uniti nella carità, possiamo giungere<br />

insieme con tutti i nostri defunti<br />

nella gioia del tuo regno.<br />

L’ETERNO RIPOSO DONA LORO, SIGNORE<br />

E SPLENDA AD ESSI LA LUCE PERPETUA<br />

RIPOSINO IN PACE. AMEN<br />

Fotocopiare e consegnare ai ragazzi, da recitare con la famiglia ogni sera della novena<br />

dei defunti (dal 24 ottobre al 1 novembre).<br />

12


Materiale da fotocopiare e ritagliare per le attività<br />

13


14<br />

I bambini potrebbero <strong>di</strong>stribuirli<br />

a tutte le persone che<br />

partecipano alla Santa Messa<br />

il giorno <strong>di</strong> tutti i santi , agli<br />

amici e ai vicini <strong>di</strong> casa.<br />

Fotocopiare il primo modello<br />

se si consegna allegato al<br />

lumicino<br />

Altrimenti gli altri due.


Ingran<strong>di</strong>re formato poster<br />

15


"Molti commettono l’errore<br />

<strong>di</strong> considerare la morte<br />

come l’opposto della vita,<br />

<strong>di</strong>menticando che l’opposto della morte<br />

è la nascita, non la vita.<br />

La vita è un fiume: la nascita è la sua sorgente,<br />

la morte è la sua foce.<br />

Entrambe, nascita e morte, non sono che soglie".<br />

Sebastiano B. Brocchi<br />

Tratto da "Riflessioni sul Senso della Vita"<br />

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