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Pastorale vocazionale 18x18 - Padri SACRAMENTINI

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…PER GUARDARE IL CIELO<br />

E CONTARE LE STELLE<br />

“Un formicaio ai piedi di un vecchio abete. Milioni di formiche nere corrono senza sosta, perfettamente<br />

organizzate. Sezione trasporto aghi e foglie; sezione ricerca semi, insetti, larve; sezione<br />

allevamento e cura piccoli; comitato difesa degli assalti… Un giorno la formica n.<br />

49.783.511 si fermò.<br />

Ansimando s’appoggiò al lungo ago che stava trascinando e alzò lo sguardo. Si sentiva svenire…,<br />

abituata a scansare i fili d’erba, i sassolini, i bruchi, ora i suoi occhi si smarrivano nell’azzurro<br />

immenso del cielo, il cuore le scoppiava d’emozione guardando il grande tronco, i<br />

rami ordinati, il verde brillante.<br />

“n. 49.783.511 – gridò il capo settore – gli altri sgobbano e tu poltrisci! T’assegno per punizione<br />

un quarto d’ora supplementare!”. La sera la formica n. 49.783.511 fece il recupero di lavoro.<br />

Poi, mentre tutte s’infilavano nelle tane, restò fuori e scoprì le stelle. Un incanto! Tutta la<br />

notte ebbe gli occhi pieni di luce. Da allora i turni supplementari di<br />

punizione aumentavano, ma lei non si preoccupava. Anzi, diceva<br />

a tutti: “Alzate gli occhi. C’è qualcosa di grande sopra di noi, non<br />

possiamo portare solo larve e semi. Non avete mai guardato nemmeno<br />

l’abete!”. Le altre, per tutta risposta, la prendevano in giro:<br />

“Tu guardi e guardi, ma come riempiamo le riserve di cibo? Chi ripara<br />

la casa quando piove?”. La formica n. 49.783.511 lavorava,<br />

s’impegnava, rendeva bello il suo formicaio. Ma brontolavano lo<br />

stesso: “Se guardare il cielo fosse utile, dovresti essere più brava di<br />

noi, invece sei anche tu come noi. Le stelle non servono a niente”.<br />

Così va spesso avanti anche il formicaio umano, anche nelle nostre<br />

comunità, ove nessuno spesso ha il coraggio di Abramo di guardare<br />

il cielo e contare le stelle.


Immagini<br />

Arcabas<br />

Grafica e impaginazione<br />

Pensieri e Colori Coop. Sociale - Milano<br />

www.pensieriecolori.it


INDICE<br />

Prefazione 5<br />

Introduzione 7<br />

Principi teologico-pastorali 8<br />

I soggetti dell’animazione <strong>vocazionale</strong> 12<br />

• La comunità<br />

• L’animatore di PV locale<br />

• L’equipe <strong>vocazionale</strong><br />

• L’animatore di PV provinciale<br />

Percorsi comunitari di fede nella PV 16<br />

• In-vocazione<br />

• Con-vocazione<br />

• Pro-vocazione<br />

Itinerario formativo 18<br />

Icona biblica dei discepoli di Emmaus<br />

• Accostarsi all’altro<br />

• Seminare<br />

• Accompagnare<br />

• Educare<br />

• Formare<br />

• Discernere<br />

Occasioni - Fonti di esperienza 28<br />

• Ecclesiale<br />

• Provinciale<br />

• Locale: parrocchie-santuari-ministeri vari<br />

Preghiere 31<br />

Conclusione 35<br />

Appendice bibliografica 37


PREFAZIONE<br />

Il XX Capitolo Provinciale ha indicato nella pastorale<br />

<strong>vocazionale</strong> uno dei quattro ambiti da privilegiare.<br />

Dopo un anno di cammino, ci siamo dati degli strumenti:<br />

un animatore <strong>vocazionale</strong> provinciale, un’équipe,<br />

degli animatori vocazionali locali, le comunità, un<br />

progetto di pastorale <strong>vocazionale</strong>.<br />

È questo progetto di pastorale <strong>vocazionale</strong> che consegniamo<br />

a tutti i religiosi e a tutte le comunità, ben<br />

coscienti che il più resta ancora da fare.<br />

Proponiamo la pastorale <strong>vocazionale</strong> come un obiettivo<br />

importante perché crediamo che il carisma, donato<br />

attraverso p. Eymard alla Chiesa e al mondo,<br />

sia ancora attuale.<br />

L’ideale di p. Eymard: far conoscere a tutti gli uomini<br />

l’amore di Dio rivelato nel sacramento dell’Eucaristia,<br />

è il cuore del nostro impegno <strong>vocazionale</strong>. Egli oggi<br />

lo affida a noi, come lo aveva affidato ad una sua corrispondente:<br />

“mi piacerebbe tanto che girasse con<br />

una torcia in mano, simile alla folgore, a mettere il<br />

fuoco dell’amore eucaristico dappertutto” (lettera a<br />

Tholin-Bost, 16 marzo 1858).<br />

La pastorale <strong>vocazionale</strong> rappresenta una sfida per<br />

ciascuno, perché prima di tutto è questione di riappropriarci<br />

della nostra vocazione, per poi saperla proporre<br />

in modo attraente e convincente, donando il<br />

cuore pulsante della nostra vita.<br />

La pastorale <strong>vocazionale</strong> domanda il coraggio di dialogare<br />

con il nostro mondo, in particolare con quel-<br />

5


6<br />

lo giovanile; per tanti aspetti diverso dal nostro, ma<br />

con un punto in comune: la sete di gioia, di pienezza,<br />

la sete di Dio.<br />

La pastorale <strong>vocazionale</strong> domanda un’attenzione a<br />

tutti i “luoghi” dove le vocazioni hanno il loro sviluppo:<br />

le famiglie, le parrocchie, i gruppi, le associazioni<br />

e i movimenti; domanda un respiro ampio di<br />

Chiesa; domanda di collaborare e di operare per costruire<br />

e far crescere la “casa e scuola di comunione”.<br />

Implichiamoci con rinnovato slancio in questa sfida,<br />

concentrandoci su ciò che può essere fatto. La preghiera<br />

e l’offerta della propria vita, con le sue gioie, i<br />

suoi dolori, non è poca cosa, se ci crediamo.<br />

Anche tutti coloro che condividono il carisma di S. Pier<br />

Giuliano Eymard dovrebbero essere coinvolti nella promozione<br />

del tipo di vocazione che lui ha sognato.<br />

Non vogliamo sopravvivere ad ogni costo, è la nostra<br />

missione che ci provoca a ravvivare la nostra vita<br />

e ad accogliere la sfida della pastorale <strong>vocazionale</strong>.<br />

Per realizzare questo impegno domandiamo l’intercessione<br />

della Madonna del Santissimo Sacramento<br />

e di S. Pier Giuliano Eymard.<br />

Fraternamente<br />

Prato, 15 ottobre 2004<br />

P. Manuel Barbiero sss<br />

Superiore Provinciale


INTRODUZIONE<br />

È il Signore che chiama alla sua messe.<br />

Nella preghiera e in tutte le nostre attività pastorali<br />

avremo cura di invitare i fedeli e soprattutto i giovani<br />

ad assumere la loro responsabilità personale<br />

al servizio del Vangelo nella Chiesa.<br />

Noi lavoriamo in collegamento con la diocesi<br />

per promuovere le vocazioni ai ministeri e alla vita religiosa.<br />

Rispettosi del cammino delle persone,<br />

sapremo discernere gli orientamenti dello Spirito<br />

ed accogliere coloro che desiderano<br />

condividere la nostra vita.<br />

(RV 47)<br />

Questo progetto di pastorale <strong>vocazionale</strong> è una sollecitazione offerta a tutti i religiosi della Provincia<br />

perché la scelta del Capitolo trovi attuazione e impegno.<br />

Oltre ai membri dell’equipe <strong>vocazionale</strong>, alla sua stesura hanno contribuito - con la loro esperienza<br />

e i loro suggerimenti - i religiosi dell’intera provincia consultati durante le visite alle comunità.<br />

Questo testo descrive in parte la nostra realtà, ma vuole anche essere stimolo per nuovi progetti<br />

e nuove possibilità. È principalmente uno strumento di lavoro.<br />

Se nessuno può avere la pretesa di dire tutto e in modo definitivo su un argomento, questo<br />

vale ancor più riguardo ai giovani di oggi e in particolare al tema della ricerca <strong>vocazionale</strong>.<br />

Tutti avvertiamo la fatica di fare programmi e di lavorare in questo settore, proprio perché siamo di fronte<br />

ad una realtà in continuo cambiamento. Gli stessi giovani sono scoraggiati dalle forme di impegno definitivo,<br />

immersi come sono in una cultura come la nostra, ispirata al relativo e al provvisorio.<br />

Pur essendo consapevoli di queste difficoltà, crediamo ugualmente sia possibile proporre un cammino,<br />

che ogni comunità potrà incarnare nella propria situazione e adattare alle proprie possibilità.<br />

Ci auguriamo, perciò, di offrire un’occasione di confronto, ma soprattutto un incentivo a un<br />

rinnovato impegno nel campo della pastorale giovanile e <strong>vocazionale</strong>.<br />

7


8<br />

PRINCIPI<br />

TEOLOGICO<br />

PASTORALI<br />

a pastorale <strong>vocazionale</strong>, come ogni impegno<br />

pastorale, esige ragioni vere, un<br />

orizzonte teologico, una serie di profonde<br />

motivazioni pastorali.<br />

Non possiamo qui sviluppare adeguatamente<br />

queste motivazioni teologico-pastorali. Preferiamo<br />

rimandare allo studio di alcuni testi, che a nostro<br />

giudizio ogni animatore di pastorale <strong>vocazionale</strong><br />

dovrebbe conoscere e che segnaliamo nell’appendice<br />

bibliografica a questo documento. Qui ri-<br />

L


chiamiamo, molto rapidamente, alcuni di questi principi teologico-pastorali,<br />

tratti dal documento “Nuove vocazioni per una nuova Europa”.<br />

•Il mistero del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo fonda l’esistenza piena<br />

dell’uomo, come chiamata all’amore nel dono di sé e nella santità, come<br />

dono nella Chiesa per il mondo.<br />

•L’esistenza di ciascuno è frutto dell’amore creativo del Padre, del suo desiderio<br />

efficace, della sua parola generativa. L’atto creatore del Padre ha<br />

la dinamica di un appello, di una chiamata alla vita. L’uomo viene alla vita<br />

perché amato, pensato e voluto da una Volontà buona che l’ha preferito<br />

alla non esistenza, che l’ha amato ancora prima che esistesse, che l’ha<br />

conosciuto prima di formarlo nel seno materno, che l’ha consacrato<br />

prima che uscisse alla luce (cfr. Ger 1, 5; Is 49, 1.5; Gal 1,15).<br />

•Riconoscere il Padre significa che noi esistiamo alla maniera sua, avendoci<br />

creati a sua immagine (Sap 2,23). In questo è contenuta la fondamentale<br />

vocazione dell’uomo: la vocazione alla vita e a una vita subito<br />

concepita a somiglianza di quella divina. Se il Padre è la fonte perenne<br />

dell’esistenza e dell’amore, l’uomo è chiamato, nella misura del suo esistere,<br />

a essere come Lui; e dunque a “dare la vita”, a farsi carico della vita<br />

di un altro.<br />

• Se l’uomo è chiamato a essere figlio di Dio, nessuno meglio del Verbo<br />

Incarnato può “parlare” all’uomo di Dio e raffigurare l’immagine riuscita<br />

del Figlio. Per questo il Figlio di Dio, venendo su questa terra, chiama ogni<br />

uomo a seguirLo, a essere come Lui, a condividere la sua vita, la sua parola,<br />

la sua pasqua di morte e risurrezione, addirittura i suoi sentimenti.<br />

•La struttura di ogni vocazione, anzi la sua maturità, sta nel continuare Gesù<br />

nel mondo. Ogni chiamato è segno di Gesù: in qualche modo il suo<br />

9


10<br />

cuore e le sue mani continuano ad abbracciare i piccoli, a sanare<br />

i malati, a riconciliare i peccatori e a lasciarsi inchiodare<br />

in croce per amore di tutti. L’essere per gli altri, con il cuore<br />

di Cristo, è il volto maturo di ogni vocazione. Per questo<br />

è il Signore Gesù il formatore di coloro che chiama, l’unico<br />

che può plasmare in loro i suoi stessi sentimenti.<br />

• La vita cristiana per essere vissuta in pienezza, nella dimensione<br />

del dono e della missione, ha bisogno di motivazioni<br />

forti, e soprattutto di comunione profonda con il Signore: nell’ascolto,<br />

nel dialogo, nella preghiera, nella interiorizzazione<br />

dei sentimenti, nel lasciarsi ogni giorno formare da Lui e nel<br />

desiderio ardente di comunicare al mondo la vita del Padre.<br />

• In tutte le catechesi della comunità cristiana delle origini è<br />

palese la centralità del mistero pasquale: annunciare Cristo<br />

morto e risorto. Nel mistero del pane spezzato e del sangue<br />

versato per la vita del mondo la comunità credente contempla<br />

l’epifania suprema dell’amore, la vita donata del Figlio<br />

di Dio.<br />

• Nella celebrazione dell’Eucaristia, “culmine e fonte” della vita<br />

cristiana, viene celebrata la massima rivelazione della missione<br />

di Gesù Cristo nel mondo. Nella comunità che celebra<br />

il mistero pasquale ogni cristiano prende parte ed entra<br />

nello stile del dono di Gesù, diventando come Lui pane spezzato<br />

per l’offerta al Padre e per la vita del mondo.<br />

•L’Eucaristia è sorgente di ogni vocazione cristiana: in questo<br />

senso diventa icona di ogni risposta <strong>vocazionale</strong>; come in Gesù,<br />

in ogni vita e in ogni vocazione, c’è una difficile fedeltà


da vivere sino alla misura della croce. Colui che vi prende parte accoglie l’invito-chiamata<br />

di Gesù a “fare memoria” di Lui, nel sacramento e nella vita, a vivere “ricordando” nella<br />

verità e libertà delle scelte quotidiane il memoriale della croce, a riempire l’esistenza di gratitudine<br />

e di gratuità, a spezzare il proprio corpo e versare il proprio sangue. Come il Figlio.<br />

•L’Eucaristia genera la testimonianza, prepara la missione: “Andate in pace”. Si passa dall’incontro<br />

con Cristo nel segno del Pane, all’incontro con Cristo nel segno di ogni uomo. L’impegno<br />

del credente non si esaurisce nell’entrare, ma nell’uscire dal tempio. La risposta alla<br />

chiamata incontra la storia della missione. La fedeltà alla propria vocazione attinge alle sorgenti<br />

dell’Eucaristia e si misura nell’Eucaristia della vita.<br />

11


12<br />

I SOGGETTI<br />

DELL’ANIMAZIONE<br />

VOCAZIONALE<br />

e nostre comunità sono chiamate a una grande attenzione e amore per i giovani.<br />

In questa direzione avvertiamo la necessità di un maggior coordinamento<br />

tra la pastorale giovanile, quella familiare e quella <strong>vocazionale</strong>: il tema<br />

della vocazione è infatti del tutto centrale per la vita di un giovane. Dobbiamo<br />

far sì che ciascuno giunga a discernere la forma di vita in cui è chiamato a spendere<br />

tutta la propria libertà e creatività: allora sarà possibile valorizzare energie e tesori preziosi.<br />

Per ciascuno, infatti, la fede si traduce in vocazione e sequela del Signore Gesù”.<br />

“<br />

L<br />

CEI, O.P. 2001/2010


CON CHI INTRAPRENDERE<br />

L’ANIMAZIONE VOCAZIONALE?<br />

Vogliamo chiarire un punto fermo di questo progetto: la pastorale <strong>vocazionale</strong> non è un problema<br />

che riguarda alcuni “addetti ai lavori”. Essa chiama in causa la testimonianza di vita e<br />

il coinvolgimento di tutti i religiosi sacramentini. Certo, alcune figure di seguito menzionate<br />

restano destinatari di questo progetto, perché possono e devono mettere in atto decisioni da<br />

cui effettivamente dipende il coinvolgimento di tutti. Tuttavia, non li possiamo considerare come<br />

“delegati”, poiché ogni consacrato deve sentirsi “proposta <strong>vocazionale</strong>”.<br />

Questo lavoro vuole offrire dei punti di riferimento e delle indicazioni concrete. D’altra parte,<br />

rivolgendoci a tutta la provincia, non possiamo proporre un metodo di lavoro che risponda alle<br />

specifiche esigenze di ogni realtà locale. Per questo ci auguriamo che l’aiuto dello Spirito e<br />

la creatività di ognuno possano favorire un’effettiva attuazione delle indicazioni che daremo.<br />

LA COMUNITÀ<br />

La vera guida alla maturazione delle vocazioni è lo Spirito Santo, il quale però, opera per mezzo di<br />

uomini e quindi anche attraverso di noi, riuniti nel nome del Risorto in comunità pasquali 1 .<br />

È necessario che ogni comunità senta l’urgenza di questo compito senza dimenticare che è<br />

la testimonianza della vita di ognuno la migliore forma di evangelizzazione delle vocazioni.<br />

Per questo ogni comunità è impegnata a diventare sempre più cosciente di esserne essa stessa<br />

evocatrice e formatrice. Consapevoli che il primo messaggio delle nostre comunità è la testimonianza<br />

della loro vita 2 , ogni comunità diventa pienamente comunità <strong>vocazionale</strong>,<br />

cioè segno leggibile di radicalità evangelica, di servizio, di fraternità, di serenità e gioia, se è:<br />

• luogo accogliente per tutti coloro che cercano uno spazio di vita<br />

• luogo in cui si respira la gioia e la speranza che scaturiscono dalla certezza della risurrezione di Cristo<br />

• luogo in cui è possibile “stare a mensa” con i fratelli in modo sereno e tranquillo, trovare<br />

momenti di condivisione delle fatiche per dare e ricevere sostegno nelle difficoltà<br />

1 RV 7<br />

2 RV 37<br />

13


14<br />

• spazio aperto alla realtà locale e alla Chiesa universale<br />

• realtà capace di dialogare con tutti, in particolare con i giovani, scoprendone il linguaggio e<br />

i sentimenti<br />

• capace di mettersi al servizio di “coloro che bussano alla porta”, senza aver paura di “perdere<br />

tempo”, perché il tempo è di Dio.<br />

Perciò in tali comunità, ogni religioso sacramentino è chiamato a:<br />

• mettersi in gioco e vivere la proposta <strong>vocazionale</strong> in prima persona;<br />

• curare la propria formazione nel confronto costante con la parola di Dio e con tutti coloro<br />

che lo possono aiutare nel cammino;<br />

• pregare ed educare alla preghiera e all’invocazione;<br />

• essere seminatore, accompagnatore, educatore, formatore;<br />

• saper fare discernimento e aiutare altri a discernere;<br />

• indicare la presenza di un Altro;<br />

• essere testimone convincente e credibile;<br />

• essere entusiasta della propria vocazione;<br />

• essere segno della presenza costante di Gesù Eucaristia nelle nostre case, attraverso la cura<br />

delle relazioni con tutti coloro con cui condivide la quotidianità;<br />

• curare le scelte concrete nella povertà, castità e obbedienza perché siano rimando a Cristo<br />

povero, casto e obbediente;<br />

• diffondere e difendere quei valori che rendono la società migliore: la giustizia, la solidarietà,<br />

la pace, ecc.<br />

L’ANIMATORE DI PV LOCALE<br />

Ogni comunità ha nominato un religioso come animatore di pastorale <strong>vocazionale</strong> locale,<br />

perché ricordi l’importanza del ruolo <strong>vocazionale</strong> di ognuno. Egli infatti:<br />

•è segno <strong>vocazionale</strong> della sua comunità e fa sintesi di ciò che la comunità esprime;<br />

• cura e sollecita la disponibilità e la competenza <strong>vocazionale</strong> di ciascuno;<br />

• tiene contatti con CDV, CISM e con l’animatore provinciale.


L’ÉQUIPE VOCAZIONALE<br />

L’équipe <strong>vocazionale</strong> è formata da diverse persone impegnate in campo educativo, ognuna<br />

caratterizzata da una precisa scelta di stato di vita: matrimonio, sacerdozio, consacrazione religiosa<br />

e ricerca <strong>vocazionale</strong> ancora in atto. L’attività dell’équipe consiste nel fornire supporto<br />

e contributi a partire dalla propria esperienza. Essa infatti:<br />

• si confronta e collabora con l’animatore provinciale;<br />

• accoglie e promuove proposte e iniziative per la formazione degli animatori locali;<br />

•è disponibile alla progettazione e alla realizzazione di iniziative per i giovani.<br />

L’ANIMATORE DI PV PROVINCIALE<br />

La figura dell’animatore provinciale ha la funzione di collegamento e di riferimento per tutta l’animazione,<br />

compito questo che è servizio, prima che alla Provincia, ai giovani e alla Chiesa tutta.<br />

Egli:<br />

•è un religioso che prega, a cui sta a cuore la realtà <strong>vocazionale</strong>;<br />

•è animatore degli animatori a livello locale;<br />

•è colui che richiama continuamente alla collaborazione e alla responsabilità dell’animazione<br />

<strong>vocazionale</strong>;<br />

• lavora in stretto rapporto con l’équipe e gli animatori a livello locale;<br />

•è responsabile dell’animazione <strong>vocazionale</strong> della Provincia.<br />

Dunque l’animazione <strong>vocazionale</strong> è responsabilità di tutti, non si può pretendere che<br />

poche persone possano riassumere in sé tutto ciò; proprio per questo una volta ancora appare<br />

chiara la necessità che siano tutte le comunità ad essere promotrici della pastorale <strong>vocazionale</strong>,<br />

collaborando attivamente e fiduciosamente.<br />

15


16<br />

PERCORSI COMUNITARI<br />

DI FEDE NELLA PV<br />

n questa parte il progetto raccoglie, per quanto possibile, suggerimenti, suggestioni,<br />

punti forza e consigli emersi dal confronto tra i componenti delle varie<br />

comunità della nostra Provincia.<br />

Questi ultimi si sono soffermati soprattutto su questi temi: la preghiera personale<br />

e liturgica, la vita fraterna in comunità, la disponibilità al servizio e la testimonianza<br />

di vita, che qui di seguito sintetizziamo attorno a tre nuclei principali: in-vocazione,<br />

con-vocazione, pro-vocazione.<br />

I<br />

IN-VOCAZIONE<br />

“Ogni vocazione nasce dall’in-vocazione”<br />

• Preghiera personale<br />

• Preghiera comunitaria<br />

•Far scoprire ai giovani la bellezza dell’Eucaristia<br />

Concretizzazioni<br />

• Preghiera comunitaria <strong>vocazionale</strong> mensile<br />

• Scuole di preghiera per giovani<br />

• Direzione e accompagnamento spirituale dei giovani<br />

• Sussidi per la preghiera<br />

• Celebrazione dell’Eucaristia<br />

• Adorazioni eucaristiche guidate


CON-VOCAZIONE<br />

“Ogni vocazione cresce nella con-vocazione”<br />

• Riscoprire la bellezza del vivere insieme<br />

• Contribuire alla costruzione di “comunità evangeliche”<br />

• Riscoprire la nostra identità carismatica<br />

•Divenire capaci di progettualità<br />

• Essere uomini di relazione, cioè esperti in umanità, per essere uomini di vocazione<br />

(da chi-amati diventare chi-amanti)<br />

•Vivere una forte esperienza di fraternità, nella stima, nel rispetto, nella fiducia, dando valore al fratello<br />

Concretizzazioni<br />

•Vivere un’esperienza coerente di vita (integrazione tra fede e vita)<br />

• Condivisione e confronto sulla Parola di Dio<br />

PRO-VOCAZIONE<br />

“Ogni vocazione è pro-vocazione”<br />

• Diffondere sempre più responsabilità e coinvolgimento all’interno delle comunità<br />

• Essere uomini inseriti nella storia e nel territorio, che conoscono e soffrono i problemi della<br />

gente e se ne fanno carico<br />

•Vivere la carità nella relazione con i fratelli<br />

• Annunciare il Vangelo in modo attraente<br />

Concretizzazioni<br />

• Apertura alle sollecitazioni della realtà esterna e conoscenza di quella giovanile<br />

• Creazione di spazi di condivisione della fede con i giovani<br />

• Identificazione ed offerta di esperienze di vita comune<br />

• Coinvolgimento nella vita della Provincia<br />

•Possibilità di incontro e confronto con dei testimoni di vita<br />

• Cura del Sacramento della Riconciliazione perché sia momento <strong>vocazionale</strong><br />

17


18<br />

ITINERARIO<br />

FORMATIVO<br />

Icona biblica dei discepoli di Emmaus (Lc 24,13-35)<br />

Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in<br />

cammino per un villaggio distante circa sette miglia<br />

da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano<br />

di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano<br />

e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò<br />

e camminava con loro. Ma i loro occhi erano<br />

incapaci di riconoscerlo. Ed egli disse loro: “Che sono<br />

questi discorsi che state facendo fra voi durante<br />

il cammino?”. Si fermarono, col volto triste; uno di<br />

loro, di nome Clèopa, gli disse: “Tu solo sei così forestiero<br />

in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è<br />

accaduto in questi giorni? ”. Domandò: “Che cosa?<br />

”. Gli risposero: “Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno,<br />

che fu profeta potente in opere e in parole, davanti<br />

a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti<br />

e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare<br />

a morte e poi l’hanno crocifisso. Noi speravamo<br />

che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son<br />

passati tre giorni da quando queste cose sono accadute.<br />

Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti;<br />

recatesi al mattino al sepolcro e non avendo tro-


vato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli,<br />

i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro<br />

e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l’hanno visto”.<br />

Ed egli disse loro: “Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti!<br />

Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua<br />

gloria? ”. E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture<br />

ciò che si riferiva a lui. Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti,<br />

egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: “Resta con noi<br />

perché si fa sera e il giorno già volge al declino”. Egli entrò per rimanere con loro.<br />

Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e<br />

lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla<br />

loro vista. Ed essi si dissero l’un l’altro: “Non ci ardeva forse il cuore nel petto<br />

mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?”.<br />

E partirono senz’indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti<br />

gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: “Davvero il Signore è<br />

risorto ed è apparso a Simone”. Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la<br />

via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.<br />

Atteggiamenti pedagogico-evangelici<br />

La parte pedagogica è colta all’interno del vangelo, sull’esempio di quello<br />

straordinario animatore-educatore <strong>vocazionale</strong> che è Gesù, e in vista di un’animazione<br />

<strong>vocazionale</strong> scandita da precisi atteggiamenti pedagogico/evangelici:<br />

accostarsi all’altro, seminare, accompagnare, educare, formare, discernere.<br />

Questi atteggiamenti aprono prospettive importanti a chi lavora nella pastorale<br />

<strong>vocazionale</strong>: l’animatore è chiamato ad accostarsi all’altro facendo il primo<br />

passo, a seminare il buon seme della vocazione, ad accompagnare nel<br />

cammino che conduce il cuore ad “ardere”, ad educare alla fede e all’ascolto<br />

del Dio che chiama, a formare agli atteggiamenti umani e cristiani per discernere,<br />

infine, la presenza del dono che viene dall’Alto.<br />

Sono dimensioni del mistero della chiamata che da Dio giunge all’uomo attraverso<br />

la mediazione dei fratelli 3 .<br />

3 Cfr. Nuove Vocazioni per una nuova Europa<br />

19


20<br />

ACCOSTARSI ALL’ALTRO<br />

Mentre discorrevano e discutevano insieme,<br />

Gesù in persona si accostò e (…) disse loro:<br />

“Che sono questi discorsi che state<br />

facendo fra voi durante il cammino?”<br />

ICONA<br />

Il sentiero che si snoda alle spalle dei tre viandanti è il luogo dell’incontro.<br />

I discepoli sono distratti dai molti pensieri e non guardano Gesù: uno<br />

guarda per terra, l’altro il compagno di viaggio.<br />

CHI AMA, AMA PER PRIMO<br />

È Gesù che viene a cercarci: così anche noi siamo chiamati a<br />

metterci in cammino con i giovani, rivolgere loro per primi la<br />

parola, anche se non sembrano interessati a noi. Con rispetto,<br />

pazienza infinita, tenerezza, perché il linguaggio dell’amore arriva<br />

al cuore anche della persona più chiusa.<br />

CHI AMA, VA OLTRE LE APPARENZE<br />

I giovani hanno paura di essere giudicati dagli adulti, la loro<br />

fragilità li induce spesso a porsi in modo aggressivo e poco<br />

accogliente. L’animatore <strong>vocazionale</strong> è chiamato ad ascoltare<br />

la loro richiesta, spesso inespressa, di relazione con qualcuno<br />

cui confidare le proprie ansie, le proprie domande di senso.<br />

CHI AMA, SA ASCOLTARE IN SILENZIO<br />

Gesù pone una domanda per iniziare il dialogo, ma poi resta in silenzio<br />

finché i due discepoli hanno terminato il racconto e a loro<br />

volta lo interrogano. Anche all’animatore è chiesto di porsi in ascolto<br />

per suscitare silenziosamente la fiducia di chi gli sta di fronte.


SEMINARE<br />

“E cominciando da Mosè e da tutti i profeti<br />

spiegò loro in tutte le Scritture<br />

ciò che si riferiva a lui”.<br />

ICONA<br />

Nella terra scura piena di lettere disordinate, confuse, frammenti di parole,<br />

di frasi, ogni discorso perde il proprio senso: quante sono le domande alle<br />

quali l’uomo non sa rispondere… Solo se la terra è disposta ad accogliere la<br />

croce d’oro, la logica dell’amore folle di Dio, solo allora i frammenti potranno<br />

ritrovare ordine e senso e sarà possibile comprendere le Scritture, intuire<br />

che la morte non chiude l’orizzonte ma lo apre alla vita, alla luce.<br />

INCONTRO TRA DUE LIBERTÀ – LA SEMINA NELLA LIBERTÀ<br />

All’interno del cammino pedagogico c’è il momento della semina: ciascuno<br />

di noi è terreno in cui Dio sparge il seme della vocazione cristiana,<br />

la quale è incontro tra la libertà imperfetta dell’uomo e quella perfetta<br />

di Dio. L’animatore <strong>vocazionale</strong> è chiamato a preparare il terreno,<br />

creando i presupposti perché la semina sia feconda.<br />

IL CORAGGIO DI SEMINARE OVUNQUE<br />

Come Gesù chiama a sé tutti, così l’animatore <strong>vocazionale</strong> semina “ovunque”,<br />

si rivolge ad ogni persona, annunciando e proponendo il Vangelo<br />

con coraggio e senza pregiudizi.<br />

LA SEMINA AL TEMPO GIUSTO<br />

Come il seminatore sparge il seme al momento opportuno, così l’animatore<br />

<strong>vocazionale</strong> rispetta i tempi dell’altro. Egli deve tener presente<br />

la situazione ed i sentimenti che il giovane vive in quel particolare momento,<br />

per poter comprendere quale è il vero bene della persona.<br />

21


ACCOMPAGNARE<br />

“…e camminava con loro”<br />

ICONA<br />

Gesù cammina al loro fianco. Un discepolo ha la mano sul<br />

capo, è il segno della fatica dei suoi ragionamenti, non riesce<br />

a darsi delle risposte. L’altro ha le mani sul cuore: l’amore<br />

per Gesù non è morto con lui, ma sembra vacillare. Entrambi<br />

sono prigionieri del passato.<br />

CAMMINARE<br />

L‘itinerario pedagogico/<strong>vocazionale</strong> è un viaggio verso la maturità<br />

della fede, che conduce a decidere in libertà e responsabilità<br />

secondo il progetto pensato da Dio, viaggio in compagnia<br />

dell’animatore <strong>vocazionale</strong> che prega per conoscere<br />

la strada e la voce di Dio, e diventa capace di indicare la presenza<br />

di un Altro.<br />

TESTIMONIARE E CONDIVIDERE<br />

Alla sequela di Gesù, l’animatore <strong>vocazionale</strong> condivide la fatica<br />

di chi cerca la propria vocazione e testimonia la propria scelta<br />

e l’essere stato scelto da Dio; egli è chiamato a diventare testimone<br />

convincente e credibile, affinché il suo messaggio diventi<br />

“buona notizia”, coinvolgendo il giovane nella sua totalità.<br />

CUSTODIRE<br />

Come Gesù si prende a cuore la storia di ognuno e risveglia il<br />

desiderio di Dio, così l’animatore <strong>vocazionale</strong> ha il compito di<br />

creare dentro di sé lo spazio per accogliere la storia del giovane,<br />

custodirla e ripresentarla trasfigurata dallo sguardo di fede.<br />

22


EDUCARE<br />

“Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti<br />

egli fece come se dovesse andare più lontano<br />

ma essi insistettero: resta con noi perché si fa sera<br />

e il giorno già volge al declino.<br />

Egli entrò per rimanere con loro”.<br />

ICONA<br />

I discepoli sono sulla soglia della casa e invitano lo sconosciuto<br />

ad entrare. Gesù entra, in una casa normale: un pavimento con<br />

delle piastrelle, un tavolo, un vaso con della frutta. È casa nostra,<br />

egli abita dove lo si lascia entrare. “Resta con noi”: preghiera di allora, preghiera di sempre.<br />

LA CONOSCENZA DI SÉ<br />

La passione e la morte di Gesù hanno interrotto il cammino di fede dei due di Emmaus: il Messia<br />

“potente in opere e in parole”, speranza di liberazione per Israele, non ha risposto alle loro aspettative<br />

umane. La scelta <strong>vocazionale</strong> dei giovani spesso è messa in crisi o resa impossibile perché<br />

si ha un’interpretazione della vita troppo “terrena”. L’animatore <strong>vocazionale</strong> aiuta il giovane a conoscersi,<br />

a liberarsi dalle paure nei confronti della vocazione per giungere alla verità e alla costruzione<br />

dell’io vero.<br />

IL MISTERO<br />

L’itinerario <strong>vocazionale</strong> si muove all’interno di un unico mistero, quello del rapporto tra Dio<br />

e l’uomo. Un autentico cammino porta sempre e comunque a crescere nella conoscenza dell’amore<br />

di Dio e aiuta il giovane a scoprire la bellezza del mistero della vita, collocando fuori<br />

di sé, in Dio, la ricerca del fondamento dell’esistenza.<br />

L’INVOCAZIONE<br />

Senza il Signore e la sua Parola è notte nella vita, non c’è senso. L’animatore prega ed educa<br />

alla preghiera di invocazione, di fiducia, di gratitudine, perché essa diventi luogo di “ascolto<br />

del Dio che chiama”, colloquio che fa scoprire la propria vocazione.<br />

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24<br />

FORMARE<br />

“Quando fu a tavola con loro prese il pane,<br />

disse la benedizione lo spezzò e lo diede loro.<br />

Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero”.<br />

ICONA<br />

La tavola apparecchiata, i piatti, i bicchieri, il pane, un candelabro acceso, tutto dice condivisione,<br />

intimità, confidenza, amicizia. I discepoli riconoscono Gesù da come benedice e spez-


za il pane. È il segno di un’esistenza tutta improntata al dono. Grazie a quel pane ricevuto e<br />

donato è possibile riconoscere Gesù come salvezza e pienezza di vita.<br />

RICONOSCERE GESÙ<br />

Formare è il momento principale dell’itinerario formativo in cui al giovane si propone un<br />

modo di essere per condividere la vita del Figlio ed avere la Sua “forma”.<br />

Nell’episodio di Emmaus Gesù prende il pane, lo benedice, lo spezza e lo dà loro, un gesto<br />

forte che solo lui poteva fare ed è per questo che viene riconosciuto! In questi quattro verbi<br />

è riassunta tutta la sua storia ed il suo insegnamento, è come il suo ritratto più fedele, ciò<br />

che aveva lasciato ai suoi discepoli perché lo ripetessero in memoria di lui, con il suo stesso<br />

cuore. L’animatore aiuta a comprendere che Cristo in ogni Eucaristia ripete quei quattro gesti<br />

per dire al giovane che lì dentro c’è anche lui, la sua vocazione, il suo futuro, la sua realizzazione<br />

piena. Anche lui riconoscerà Cristo quando in Lui scoprirà/riconoscerà se stesso 4 .<br />

LA GRATITUDINE<br />

I due di Emmaus riconoscono il Signore nel gesto eucaristico e il loro cuore si colma di gioia:<br />

dal riconoscimento nasce la ri-conoscenza. L’animatore aiuta il giovane a riconoscere nella<br />

propria vocazione quella pienezza di felicità cercata da molto tempo e realizzata in modo<br />

assolutamente gratuito da Dio. Dalla scoperta di questo amore senza condizioni scaturisce la<br />

risposta grata che rende pronti a giocare la propria vita.<br />

LA VERITÀ DELLA VITA<br />

Il significato della vita, come bene ricevuto che diviene bene donato, è nel segno eucaristico.<br />

Ogni animatore è chiamato ad invitare il giovane a fare dell’Eucaristia il centro di un’esistenza<br />

tutta improntata al dono. Per questo lo aiuta a conoscere più intimamente Gesù e il suo<br />

mistero, e a capire che solo Lui è la Via e che l’Eucaristia costituisce il senso e la verità anche<br />

della sua esistenza 5 .<br />

4 Cfr. A. Cencini, Vangelo giovane, Ed. Rogate, pp. 35-36<br />

5 Cfr. A. Cencini, Vangelo giovane, Ed. Rogate, p. 36<br />

25


26<br />

DISCERNERE<br />

ICONA<br />

Ora Gesù non c’è più, è scomparso; la stanza<br />

resta vuota, la tavola apparecchiata, una sedia<br />

rovesciata, in fondo la porta è aperta sul cielo<br />

stellato. La decisione è presa: i discepoli tornano<br />

a Gerusalemme, non hanno più bisogno di<br />

segni eccezionali per credere. Hanno sperimentato<br />

la presenza di Gesù: possono scegliere.<br />

CAPACITÀ DECISIONALE<br />

Il cammino <strong>vocazionale</strong> è un processo di discernimento<br />

che deve condurre il giovane ad assumersi<br />

delle responsabilità, fino alla maturazione<br />

di una decisione definitiva. È proprio la capacità<br />

di decidere, infatti, che spesso viene a<br />

mancare nei giovani di oggi. L’animatore <strong>vocazionale</strong><br />

ha il compito di prepararli progressivamente<br />

ad assumere le responsabilità personali<br />

a partire dalle concrete scelte quotidiane,<br />

secondo i valori della gratuità, della costanza,<br />

della sobrietà, dell’onestà, affidando loro compiti<br />

adeguati per valorizzarne le capacità.<br />

“Ma lui sparì dalla loro vista […].<br />

E partirono senz’indugio e fecero ritorno a Gerusalemme […].<br />

Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via<br />

e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane”.


“RITORNO A CASA”<br />

La scelta <strong>vocazionale</strong> indica novità di vita, ma è anche segno di un recupero della propria identità,<br />

quasi un “ritorno a casa”, alle radici del proprio io. L’animatore <strong>vocazionale</strong> aiuta il giovane<br />

a prendere coscienza di questa identità più profonda, e a fondarla sul riconoscimento<br />

del dono e sulla gratitudine che ne scaturisce. La realizzazione piena di se stessi consiste nel<br />

seguire l’unico progetto che può dare felicità, quello di Gesù.<br />

TESTIMONIANZA E COMUNITÀ<br />

Il giovane che ha vissuto l’incontro con Cristo ha bisogno di “riferire ciò che gli è accaduto”<br />

sia con le parole che con le opere, perciò la testimonianza non può prescindere dal contesto<br />

comunitario. L’animatore <strong>vocazionale</strong> stimola il giovane a scoprire e ritrovare quotidianamente<br />

la sua chiamata, mettendosi al servizio della comunità ecclesiale in uno scambio di doni:<br />

la testimonianza del giovane, infatti, fa crescere la fede della Chiesa, la fede e la testimonianza<br />

della Chiesa suscitano e incoraggiano la scelta del giovane 6 .<br />

6 Cfr. A. Cencini, Vangelo giovane, Ed. Rogate, pp. 35-36<br />

27


28<br />

OCCASIONI<br />

FONTI DI<br />

ESPERIENZA<br />

importante dare ai giovani tempi e spazi<br />

per conoscersi e scoprire la propria<br />

identità cristiana. Elenchiamo pertanto<br />

alcuni suggerimenti per offrire occasioni<br />

atte a sviluppare atteggiamenti<br />

di autentica ricerca <strong>vocazionale</strong>.<br />

È<br />

“Occasioni” che si trasformino in esperienza, cioè<br />

in evento decisivo in quel momento, che ha la forza<br />

di suggerire una nuova impostazione di vita e<br />

nuovi contenuti dell’esistenza.


“Occasioni” che siano opportunità concrete di carità, di servizio gratuito,<br />

in particolare verso i bisognosi, perchè dal solo “fare” si giunga alla comprensione<br />

delle motivazioni più profonde ed autentiche dell’agire.<br />

“Occasioni” che si trasformino in esperienze forti capaci di sollecitare a “salti<br />

di qualità” nel proprio cammino spirituale.<br />

Le proposte che intendiamo realizzare possono essere raggruppate secondo<br />

3 livelli diversi:<br />

• ECCLESIALE<br />

Valorizzare tutte quelle occasioni che la Chiesa ci offre per promuovere<br />

una mentalità <strong>vocazionale</strong>: ordinazioni, professioni religiose, giornate missionarie,<br />

per la vita e di preghiera per le vocazioni, GMG, congressi eucaristici...<br />

• PROVINCIALE<br />

Creare occasioni capaci di far vivere le caratteristiche peculiari del nostro<br />

carisma (vedi calendario eventi), continuando a sostenere con spirito di<br />

collaborazione e condivisione i progetti già esistenti.<br />

• LOCALE<br />

Programmare l’attività pastorale con un’attenzione particolare alla dimensione<br />

<strong>vocazionale</strong>, affinché ogni comunità diventi “grembo delle vocazioni”.<br />

La parrocchia<br />

Noi vogliamo fare delle nostre parrocchie delle autentiche comunità plasmate<br />

dall’Eucaristia, sorgente e centro della loro vita (RV 41).<br />

La vocazione normalmente nasce in seno alla comunità parrocchiale, per<br />

questo la pastorale <strong>vocazionale</strong> si inserisce nei cammini catechistici, dei<br />

gruppi genitori, delle giovani coppie, di fidanzati, nella formazione dei ministranti<br />

e nelle varie attività educative presso gli oratori.<br />

29


30<br />

Il santuario<br />

Fedeli alla nostra tradizione spirituale offriamo spazi<br />

privilegiati di preghiera e di adorazione eucaristica (RV<br />

41).<br />

Per le comunità presenti nei santuari, l’animazione<br />

<strong>vocazionale</strong> consiste soprattutto nella capacità di presentare<br />

se stesse come “testimonianza vivente” concreta<br />

e gioiosa di una vita dedicata a Dio e ai fratelli.<br />

Esse si inseriscono nel tessuto della chiesa locale<br />

offrendo proposte che conducano ad accogliere anche<br />

scelte di presbiterato, diaconato e vita religiosa.<br />

I ministeri vari<br />

Stando in ascolto delle nuove sensibilità, vogliamo rispondere<br />

alle attese degli uomini di questo tempo con<br />

una catechesi adeguata, un’iniziazione alla preghiera<br />

e un risveglio delle responsabilità (RV 42).<br />

I ministeri vari svolgono un’azione di animazione e<br />

di proposta <strong>vocazionale</strong>:<br />

- prestando attenzione al linguaggio dei mezzi di comunicazione<br />

- con l’annuncio di una spiritualità eucaristica in sintonia<br />

con il nostro tempo<br />

- accompagnando adulti, giovani e famiglie nella crescita<br />

spirituale e nell’ascolto della volontà di Dio<br />

- offrendo la testimonianza del nostro carisma con<br />

uno stile di vita semplice e fraterno<br />

- favorendo l’apertura degli orizzonti e coinvolgendo<br />

nella missione ad gentes.


CONCLUSIONE<br />

Il Signore in mille modi mette ancora nel cuore il desiderio di seguirlo; invita ad alzare lo sguardo,<br />

a contemplare il cielo stellato e a credere alla sua promessa.<br />

Vogliamo raccogliere questa sfida e abbandonare le nostre incertezze per fidarci sempre più<br />

di Lui. È Lui solo che suscita le vocazioni, sta ad ognuno di noi favorire le condizioni perché<br />

un giovane possa rispondere a questa chiamata.<br />

“Signore manda giovani<br />

che si lascino porre nel cuore<br />

le domande della fede;<br />

fà che gli animatori vocazionali<br />

abbiano l’energia necessaria<br />

per comunicare ai giovani<br />

l’arte di vivere<br />

nel rispetto dei propri desideri<br />

e del proprio cuore;<br />

benedici questo progetto<br />

perché diventi strumento utile<br />

a chi accetta il rischio<br />

di educare alla fede<br />

e di accompagnare<br />

il cammino della vocazione”.<br />

31


36<br />

Ringraziamo<br />

suor Sandra Castoldi,<br />

Silvia e Gabriele Colli Lanzi,<br />

Patrizia Pedretti e Gianluca Rosati<br />

per la collaborazione alla stesura di questo progetto.


BIBLIOGRAFIA<br />

1. DOCUMENTI ECCLESIALI<br />

Nuove vocazioni per una nuova Europa, Documento finale del Congresso sulle vocazioni e la<br />

vita consacrata in Europa, maggio 1997<br />

Nota pastorale CEI, Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, maggio 2004<br />

§ 9, 12.<br />

2. TESTI DI APPROFONDIMENTO<br />

ANGELINI G., Tu seguimi, Treviso, Ed. S. Liberale 2003.<br />

BALTHASAR H.U., Vocazione, Roma, Editrice Rogate 2002.<br />

BIANCHI E., Che senso ha pregare per le vocazioni? Magnano, Qiqajon 1991.<br />

CENCINI A., Vocazioni, dalla nostalgia alla profezia, Bologna, EDB 1989.<br />

CENCINI A., La storia personale casa del mistero, Milano, Paoline 1997.<br />

CENCINI A., Chiamò a sé quelli che volle, Milano, Paoline 2003.<br />

CENCINI A., Luce sul mio cammino, Milano, Paoline 2002.<br />

CENCINI A., Guarda il cielo e conta le stelle, Milano, Paoline 2000.<br />

CENCINI A., Famiglia, giovani e parrocchia, Milano, Paoline 2004.<br />

CENCINI A., Il mistero da ritrovare, Milano, Paoline 1997.<br />

CENCINI A., Quando Dio chiama, Milano, 1998.<br />

CENCINI A., Qualcuno ti chiama, Brescia Queriniana 1999.<br />

HERBRETEAU H., Come accompagnare i giovani verso l’esperienza spirituale, Torino, Elledici<br />

2001.<br />

37


38<br />

MARTINI C.M., Il Signore chiama, Milano, Centro Ambrosiano 2001.<br />

MARTINI C.M., Incontri dell’ora decima, Edizioni CVX<br />

PAGANI S., L’accompagnamento spirituale dei giovani, Cinisello Balsamo, S. Paolo 1997.<br />

3. DAL CATECHISMO DEI GIOVANI<br />

CdG1, Io sono con voi<br />

cap. 5 “Chiamati a seguire Gesù”<br />

CdG2, Venite e vedrete<br />

cap. 5 “In Cristo nuove creature”<br />

cap. 7 “Vita cristiana, vita nello Spirito”<br />

cap. 8 “Chiamati ad amare”<br />

4. RIFERIMENTI CINEMATOGRAFICI<br />

www.acec.it<br />

5. RIVISTA “VOCAZIONI”<br />

www.chiesacattolica.it (sezione vocazioni)

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