La Banda musicale di Teolo 1903 - 2003 Cento ... - Comune di Teolo
La Banda musicale di Teolo 1903 - 2003 Cento ... - Comune di Teolo
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da vendere al mercato - impiegava non meno <strong>di</strong> quattro ore per<br />
arrivare a Padova. Fino a non molti anni fa, per fare ancora qualche<br />
esempio, la festa aveva un valore totale ed avvolgente, che<br />
spesso si tramutava in follia e <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne: Ecco in quei tempi la<br />
musica e la <strong>Banda</strong> rappresentavano un qualcosa <strong>di</strong> forte e <strong>di</strong> importante<br />
per le nostre comunità.<br />
‘Na volta, no jera miga come deso – è il modo spesso frequente in<br />
bocca ai musicanti che abbiamo avuto il piacere, e la fortuna, <strong>di</strong><br />
ascoltare, per introdurre i loro racconti, le loro memorie, fattesi<br />
labili e forti ad un tempo, come è nella natura della memoria che<br />
<strong>di</strong>mentica i particolari e fissa quegli elementi che <strong>di</strong>vengono fondamentali<br />
per la vita degli uomini.<br />
I tempi antichi (allontanandoci un momento da <strong>Teolo</strong>)<br />
Che la musica fosse aggregazione e, in generale, fenomeno sociale,<br />
lo si capisce guardando dentro la storia e le vicende che hanno<br />
portato alla formazione delle bande musicali.<br />
Sull’in<strong>di</strong>scusso potere <strong>di</strong> eccitamento e <strong>di</strong> esaltazione collegato<br />
alla musica, sull’azione fascinatrice, su quella esaltazione dell’animo<br />
che la musica induce, aveva riflettuto, per condannarla nel<br />
regno fatuo delle arti mimetiche e con essa i suoi adepti, nientemeno<br />
che il greco Platone, uno dei Padri fondatori del pensiero<br />
occidentale.<br />
Ma se per il filosofo l’eccitazione indotta dalla musica doveva considerarsi<br />
come segno negativo, <strong>di</strong> parere opposto furono i generali<br />
i quali, consapevoli <strong>di</strong> questo potere esercitato sull’animo umano,<br />
pensarono bene <strong>di</strong> servirsi <strong>di</strong> essa per accompagnare le schiere in<br />
battaglia, per infondere loro eccitazione e per indurre nei corpi quella<br />
scarica <strong>di</strong> adrenalina che li spingeva a sentirsi un tutt’uno coi compagni<br />
e, accompagnati dall’urlo guerriero, a lanciarsi nella mischia<br />
incuranti delle frecce e delle spade dei nemici.<br />
Trombe, timpani, tamburi si accompagnavano al canto guerresco,<br />
che in faccia al nemico, sfociava nell’urlo liberatore che tramutava<br />
la paura in coraggio, la <strong>di</strong>sperazione in violenza.<br />
E se gli Egiziani davano la preferenza alle trombe dritte (tube)<br />
che mettevano alla testa delle truppe, i greci pre<strong>di</strong>ligevano il flauto<br />
e la tromba, facili da usare e dal suono meno stridente. Essi<br />
intonavano il Peana – un inno <strong>di</strong> guerra in onore <strong>di</strong> Marte – prima<br />
della battaglia, mentre la vittoria si festeggiava con canti e danze<br />
in onore <strong>di</strong> Apollo.<br />
Sappiamo che i Romani <strong>di</strong>edero grande importanza alla tromba,<br />
facendo proprie anche le tra<strong>di</strong>zioni etrusche, il popolo che <strong>di</strong>ede<br />
14<br />
Nella foto delle pag. 16-17:<br />
Il complesso ban<strong>di</strong>stico<br />
negli anni '40.<br />
Riconoscibili da sin. a dx.<br />
in alto: Gastaldello<br />
Baldassarre, De Zanetti<br />
Zelindo, Quagliato Davide,<br />
Zanon Ermenegildo,Ferron<br />
Ivo, De Zanetti Bruno,<br />
Zanon Antonio, Dianin<br />
Berto (detto Geremia),<br />
Furlan Rino, Furlan<br />
Guerrino (detto Filippo),<br />
Dianin Ettore, Polito<br />
Guerrino, Gastaldello<br />
Camillo;<br />
da sin. a dx, in basso:<br />
Baccarin Vittorio, Nao<br />
Berto, Varotto Gino,<br />
Benato Biagio, Rossi<br />
Giuseppe, ? Filippo, ?<br />
Mimì, Zavattiero Ettore,<br />
non identificato, Sinigaglia<br />
Emilio (detto Nani), Nao<br />
Mario, Benato Umberto,<br />
Crestani Olindo,<br />
M° Silverio Toni.