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00 Stival:layout - Centro di Studi Bancari

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finanza formazione<br />

Nuove regole per i fon<strong>di</strong><br />

Continua la produzione normativa dell’Unione europea in materia <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> d’investimento. Sia la <strong>di</strong>rettiva Ucits IV<br />

sia quella de<strong>di</strong>cata agli investimenti finora poco normati, la Aifm, introducono sfide e opportunità anche per gli<br />

operatori elvetici che vogliono collocare i loro prodotti a residenti nell’Unione.<br />

Ci si attendeva una drastica riduzione<br />

del numero dei fon<strong>di</strong> d’investimento<br />

in Svizzera. Invece dal 2<strong>00</strong>9<br />

ad oggi si è assistito ad una tendenza inversa:<br />

«Nel 2<strong>00</strong>9 i prodotti presenti sul mercato<br />

erano circa 6.5<strong>00</strong>, oggi sono attorno<br />

ai 7.2<strong>00</strong>», conferma Andrea Inghirami,<br />

project manager presso il <strong>Centro</strong> <strong>di</strong> stu<strong>di</strong><br />

bancari <strong>di</strong> Vezia, «l’Unione europea si sta<br />

adoperando affinché venga effettuata una<br />

progressiva ‘pulizia’ del mercato incentivando<br />

anche la fusione tra fon<strong>di</strong>: questo approccio<br />

è identificabile soprattutto nella Direttiva<br />

Ucits IV. L’obiettivo principale <strong>di</strong><br />

queste strategie», continua Inghirami, «è<br />

permettere al mercato europeo <strong>di</strong> competere<br />

meglio con quello statunitense. Bisogna<br />

infatti considerare che la <strong>di</strong>mensione<br />

me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> un fondo europeo è <strong>di</strong> circa 2<strong>00</strong><br />

milioni <strong>di</strong> euro contro i circa 888 milioni<br />

194 •Aprile 2011 •<br />

<strong>di</strong> euro <strong>di</strong> un fondo statunitense <strong>di</strong> pari livello».<br />

Questo processo si inserisce in una costante<br />

evoluzione regolamentare: con la<br />

Direttiva Ucits I (Direttiva 85/611/Cee),<br />

chiamata anche Direttiva Oicvm (sigla <strong>di</strong><br />

Organismi d’investimento collettivo in valori<br />

mobiliari), l’Unione europea ha introdotto<br />

sin dal <strong>di</strong>cembre 1985 un sistema <strong>di</strong><br />

regolamentazione e <strong>di</strong> vigilanza armonizzato<br />

per i fon<strong>di</strong> <strong>di</strong> investimento e per gli istituti<br />

responsabili della loro gestione.<br />

Nel gennaio 2<strong>00</strong>2 questa prima <strong>di</strong>rettiva<br />

è stata mo<strong>di</strong>ficata e completata dalla Direttiva<br />

2<strong>00</strong>1/107/Ce e dalla Direttiva<br />

2<strong>00</strong>1/108/Ce. «Sostanzialmente questo<br />

complesso <strong>di</strong> norme, comunemente designato<br />

come Direttiva Ucits III, impone<br />

regole ferree agli istituti che gestiscono<br />

fon<strong>di</strong> <strong>di</strong> investimento e intendono com-<br />

mercializzarli nell’Unione europea. Queste<br />

regole non concernono solo l’organizzazione<br />

degli istituti e l’informazione da fornire<br />

agli investitori, ma anche la politica<br />

d’investimento dei fon<strong>di</strong>», spiega Isaia<br />

D’Amelio, senior legal counsel presso Swisscanto<br />

Asset Management.<br />

Tuttavia la Direttiva Ucits III non si applica<br />

a tutti i tipi <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> d’investimento: «Il<br />

suo campo <strong>di</strong> applicazione è limitato agli<br />

organismi che raccolgono depositi del pubblico<br />

risparmio, che operano secondo il<br />

principio della ripartizione <strong>di</strong> rischi, che<br />

hanno per “scopo esclusivo l’investimento<br />

collettivo in valori mobiliari e/o in altre attività<br />

finanziarie liquide” e che accordano<br />

un <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> riscatto agli organismi investitori,<br />

i cosiddetti fon<strong>di</strong> open-end. Sono<br />

quin<strong>di</strong> esclusi dal suo campo d’applicazione»,<br />

continua D’Amelio, «gli organismi che<br />

raccolgono capitali senza promuovere la<br />

ven<strong>di</strong>ta delle loro quote tra il pubblico all’interno<br />

dell’Unione europea e quelli la cui<br />

ven<strong>di</strong>ta è riservata dal regolamento del fondo<br />

o dai documenti costitutivi della società<br />

d’investimento al pubblico <strong>di</strong> paesi terzi».<br />

Nell’agosto 2<strong>00</strong>9 è entrata in vigore la<br />

Direttiva 2<strong>00</strong>9/65/Ce (cosiddetta Direttiva<br />

Ucits IV) e gli Stati membri dell’Unione<br />

europea hanno tempo fino al 30 giugno<br />

2011 per integrarla nel proprio <strong>di</strong>ritto<br />

nazionale. Scaduto tale termine, la Direttiva<br />

Ucits III sarà abrogata. «La Direttiva<br />

Ucits IV riprende in sostanza le <strong>di</strong>sposizioni<br />

della Direttiva Ucits III», nota Raffaele<br />

Rossetti, partner della Froriep Renggli, Attorneys<br />

at Law <strong>di</strong> Zurigo, «ma la nuova <strong>di</strong>rettiva<br />

ha introdotto anche importanti novità.<br />

In primo luogo rimpiazza il prospetto<br />

semplificato con un nuovo documento, chiamato<br />

Key informations document (in sigla<br />

Kid), che deve fornire agli investitori le<br />

informazioni essenziali in modo chiaro e<br />

Andrea Inghirami, project manager presso il <strong>Centro</strong><br />

<strong>di</strong> stu<strong>di</strong> bancari <strong>di</strong> Vezia.


Raffaele Rossetti, partner della Froriep Renggli,<br />

Attorneys at Law <strong>di</strong> Zurigo.<br />

comprensibile al fine <strong>di</strong> aiutarli a prendere<br />

le decisioni d’investimento con conoscenza<br />

<strong>di</strong> causa. Inoltre sottopone a un’unica<br />

regolamentazione le con<strong>di</strong>zioni per procedere<br />

alla fusione <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> d’investimento<br />

Oicvm e permette <strong>di</strong> costituire strutture<br />

<strong>di</strong> fon<strong>di</strong> del tipo ‘master feeder’ in modo<br />

che un fondo d’investimento Oicvm possa<br />

investire la totalità dei suoi attivi in un<br />

altro fondo d’investimento Oicvm. Infine<br />

introduce il passaporto europeo per le società<br />

<strong>di</strong> gestione, il che consente a una società<br />

<strong>di</strong> gestione stabilita in qualunque Stato<br />

membro dell’Unione europea <strong>di</strong> gestire<br />

fon<strong>di</strong> in qualunque altro». A questo si<br />

In fondo siamo consulenti<br />

196 •Aprile 2011 •<br />

aggiunge la Direttiva sulla gestione dei fon<strong>di</strong><br />

d’investimento alternativi (Direttiva<br />

Aifm), adottata l’11 novembre 2010 dal Parlamento<br />

europeo. La Direttiva Aifm dovrebbe<br />

entrare in vigore in giugno ed essere<br />

implementata dagli Stati membri<br />

dell’Unione europea entro giugno 2013.<br />

Questa <strong>di</strong>rettiva non si applica in primo<br />

luogo ai gestori patrimonali, ma agli istituti<br />

responsabili della gestione <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> d’investimento<br />

(società <strong>di</strong> gestione o società<br />

d’investimento). Inoltre essa non concerne<br />

solo i prodotti gestiti secondo i principi<br />

della gestione alternativa (gli hedge<br />

fund), ma tutti i tipi <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> d’investimento<br />

che sono esclusi dal campo d’applicazione<br />

della Direttiva Ucits III e della Ucits<br />

IV. «Il termine ‘fon<strong>di</strong> d’investimento alternativi’<br />

non è quin<strong>di</strong> da intendersi in senso<br />

Nell’ambito dei fon<strong>di</strong> d’investimento il <strong>Centro</strong> <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> bancari propone la XI e<strong>di</strong>zione<br />

del corso con certificazione ‘Diploma <strong>di</strong> consulente in fon<strong>di</strong> d’investimento<br />

Iaf’, che nasce per iniziativa dell’Associazione svizzera Iaf (Interessengemeinschaft<br />

Ausbildung im Finanzbereich), che rappresenta gli interessi formativi e professionali<br />

dei pianificatori finanziari svizzeri.<br />

«Questo percorso formativo <strong>di</strong> 56 ore <strong>di</strong> lezioni in aula», spiega Andrea Inghirami,<br />

project manager presso il <strong>Centro</strong> <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> bancari, «ha l’obiettivo <strong>di</strong> fornire ai partecipanti<br />

tutti gli strumenti necessari per operare nell’ambito della consulenza relativa<br />

agli investimenti collettivi <strong>di</strong> capitale. Verranno infatti trattati sia i temi relativi<br />

alla normativa antiriciclaggio e alla regolamentazione dei fon<strong>di</strong> d’investimento sia<br />

gli aspetti fiscali e tecnico-finanziari propri <strong>di</strong> questa categoria <strong>di</strong> prodotti. Da un<br />

punto <strong>di</strong> vista prettamente finanziario», continua Inghirami, «i partecipanti avranno<br />

modo <strong>di</strong> focalizzare l’attenzione su temi quali le tecniche <strong>di</strong> gestione proprie della<br />

varie tipologie <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> d’investimento, e i relativi costi, e la misurazione della<br />

performance».<br />

economico ma in senso prettamente giuri<strong>di</strong>co.<br />

Grazie al suo vasto campo d’applicazione,<br />

la Direttiva Aifm è la seconda colonna<br />

portante del <strong>di</strong>ritto europeo sugli<br />

investimenti collettivi <strong>di</strong> capitale», spiega<br />

D’Amelio, «essa persegue l’obiettivo <strong>di</strong> sottoporre<br />

tutti i gestori <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> d’investimento<br />

esclusi dal campo d’applicazione della Direttiva<br />

Ucits III e Ucits IV a delle esigenze<br />

appropriate in materia d’autorizzazione e<br />

registrazione; inoltre punta ad elaborare<br />

un quadro <strong>di</strong> controllo e limitazione dei rischi<br />

rappresentati dalla gestione collettiva<br />

nonché a definire una strategia comune<br />

in ambito <strong>di</strong> protezione degli ‘investitori<br />

professionisti’ nei fon<strong>di</strong> d’investimento alternativi.<br />

Infine vuole sviluppare un mercato<br />

unico dei fon<strong>di</strong> alternativi vigilando<br />

che le attività siano proporzionate ai rischi<br />

e <strong>di</strong>fferenziate secondo modelli economici».<br />

Per realizzare tali obiettivi la Direttiva<br />

Aifm introduce per gli istituti che gestiscono<br />

fon<strong>di</strong> d’investimento alternativi l’obbligo:<br />

• <strong>di</strong> ottenere un’autorizzazione iniziale<br />

dall’autorità dello Stato membro ove sono<br />

domiciliati e l’assoggettamento continuo<br />

a tale autorità;<br />

• <strong>di</strong> rispettare le regole <strong>di</strong> condotta e <strong>di</strong> organizzazione;<br />

• <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> un depositario.<br />

«Gli istituti responsabili della gestione <strong>di</strong><br />

fon<strong>di</strong> alternativi dovranno inoltre fornire<br />

delle informazioni agli investitori in modo<br />

che questi possano procedere a un’efficiente<br />

valutazione dei rischi e informare<br />

regolarmente l’autorità <strong>di</strong> vigilanza circa<br />

la gestione, le esposizioni principali e la<br />

concentrazione dei rischi dei prodotti che<br />

gestiscono» continua D’Amelio, autore <strong>di</strong><br />

una tesi sugli hege funds intitolata ‘Placements<br />

collectifs en investissements alternatifs<br />

- Réglementation et surveillance des<br />

hedge funds en droit suisse et comparé’,<br />

e<strong>di</strong>ta da Schultheiss a Zurigo.<br />

La Direttiva Aifm è nata sotto il segno<br />

della crisi finanziaria degli anni 2<strong>00</strong>7/2<strong>00</strong>8.<br />

Essa ha quin<strong>di</strong> non solo lo scopo <strong>di</strong> proteggere<br />

gli investitori e <strong>di</strong> permettere lo<br />

sviluppo <strong>di</strong> un mercato unico europeo della<br />

gestione collettiva, ma anche <strong>di</strong> prevenire<br />

i rischi sistematici e <strong>di</strong> evitare la loro<br />

importazione da Paesi terzi (per esempio<br />

la Svizzera) che non regolamentano i fon<strong>di</strong><br />

d’investimento alternativi secondo principi<br />

equivalenti a quelli dell’Unione europea.<br />

Per questo motivo la Direttiva Aifm<br />

si applicherà non solo a istituti con sede


Isaia D’Amelio, senior legal counsel presso<br />

Swisscanto Asset Management.<br />

nell’Unione europea, ma anche a quelli localizzati<br />

in un Paese terzo che intendono<br />

commercializzare le quote dei loro prodotti<br />

nell’Unione europea. Inoltre gli istituti responsabili<br />

della gestione dei fon<strong>di</strong> potranno<br />

delegare le attività considerate essenziali<br />

a enti con sede in Paesi terzi unicamente<br />

se sono rispettati criteri molto severi.<br />

«La <strong>di</strong>fferenza più importante è che la<br />

Direttiva Aifm non impone regole che concernono<br />

il prodotto stesso. Contrariamente<br />

alle società che gestiscono fon<strong>di</strong> Oicvm,<br />

quelle che gesticono fon<strong>di</strong> d’investimento<br />

alternativi sono quin<strong>di</strong> libere nella scelta<br />

degli attivi in cui intendono investire, come<br />

pure nella definizione delle modalità <strong>di</strong><br />

riscatto delle quote e delle regole <strong>di</strong> <strong>di</strong>versificazione.<br />

Ciononostante non è escluso<br />

che i legislatori dei singoli Stati membri<br />

possano imporre delle regole <strong>di</strong> questo<br />

tipo», ricorda Rossetti, «questo approccio<br />

implica che anche dopo l’entrata<br />

in vigore della Direttiva Aifm la regolamentazione<br />

e la vigilanza dei fon<strong>di</strong> non<br />

Oicvm non saranno integralmente armonizzate<br />

a livello europeo. Bisogna precisare<br />

che la Direttiva Aifm introduce delle<br />

regole più severe rispetto a quelle previste<br />

dalla Direttiva Ucits IV nell’ambito della<br />

banca depositaria e nella remunerazione<br />

del personale degli istituti che intervengono<br />

nella gestione <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> d’investimento».<br />

Per questo motivo si parla già sin d’ora<br />

della possibilità <strong>di</strong> una mo<strong>di</strong>fica della Direttiva<br />

Ucits IV allo scopo <strong>di</strong> adattare parzialmente<br />

quest’ultima alla Direttiva Aifm<br />

(definita anche Direttiva Ucits V). Anche<br />

in Svizzera la gestione <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> d’investimento<br />

è regolamentata e soggetta a vigilanza.<br />

Sin dal 1966 il legislatore ha infatti<br />

introdotto un sistema <strong>di</strong> regolamentazione<br />

e <strong>di</strong> vigilanza, essenzialmente allo scopo<br />

<strong>di</strong> garantire la protezione degli investitori.<br />

Questo sistema è stato mo<strong>di</strong>ficato più<br />

volte: nel 1995 la Legge federale sui fon<strong>di</strong><br />

d’investimento è stata sottoposta a una prima<br />

mo<strong>di</strong>fica e nel 2<strong>00</strong>7 è stata sostituita<br />

dalla Legge federale sugli investimenti collettivi.<br />

Queste mo<strong>di</strong>fiche non sono solo servite<br />

a migliorare il sistema Svizzera e a rafforzare<br />

la protezione offerta agli investitori,<br />

ma hanno anche permesso <strong>di</strong> reagire<br />

all’evoluzione del <strong>di</strong>ritto europeo con l’obiettivo<br />

<strong>di</strong> garantire la competitività della piazza<br />

finanziaria elvetica. Infatti la mo<strong>di</strong>fica<br />

del 1995 ha permesso <strong>di</strong> riprendere in modo<br />

autonomo nel <strong>di</strong>ritto svizzero la Direttiva<br />

Ucits I e la revisione del 2<strong>00</strong>7 è servita<br />

ad adeguarsi alla Direttiva Ucits III.<br />

Per il momento non è ancora chiaro come<br />

il legislatore svizzero intenda reagire<br />

alla rapida evoluzione del <strong>di</strong>ritto europeo.<br />

Se per la trasposizione della Direttiva<br />

Ucits IV bastano mo<strong>di</strong>fiche puntuali, la ripresa<br />

della Direttiva Aifm richiederebbe<br />

delle mo<strong>di</strong>fiche <strong>di</strong> più grande sostanza.<br />

Marzio Molinari

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