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F=ma - AIF

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<strong>AIF</strong><br />

<strong>F=ma</strong><br />

Ma cosa è F?<br />

Cosa è m? Cosa è a?<br />

Pietro Cerreta<br />

<strong>AIF</strong> & Associazione ScienzaViva<br />

Calitri


Breve raccolta antologica di risposte fornite da<br />

scienziati famosi e da esperti in didattica della<br />

fisica


Lo spazio<br />

Lo spazio assoluto, per sua natura senza relazione ad<br />

alcunché di esterno, rimane sempre uguale ed<br />

immobile;<br />

Lo spazio relativo è una dimensione mobile o misura<br />

dello spazio assoluto, che i nostri sensi definiscono in<br />

relazione alla sua posizione rispetto ai corpi, ed è<br />

comunemente preso al posto dello spazio immobile …


La prima legge del movimento<br />

Ciascun corpo persevera nel proprio stato di<br />

quiete o di moto rettilineo uniforme, a meno<br />

che non sia costretto a mutare quello stato<br />

da forze impresse


La prima legge del<br />

movimento o<br />

Principio d'inerzia<br />

Quiete o moto<br />

rettilineo<br />

Nessuna causa<br />

di variazione di<br />

quiete o di<br />

moto uniforme<br />

Circolo vizioso<br />

Sistema di<br />

riferimento inerziale<br />

Se la forza è nulla<br />

forza<br />

nulla


«Ogni corpo persevera in uno stato di<br />

quiete o di moto uniforme, eccetto<br />

quando non lo fa» (Eddington, 1929)


Il significato della prima legge ( dal PPC, 1986)<br />

Può darsi che l'esperimento ideale di Galileo vi abbia<br />

convinto della validità del principio d'inerzia. Sarebbe<br />

tuttavia importante elaborare un metodo per verificarlo<br />

sperimentalmente.<br />

Potreste mettere in moto un oggetto (forse anche un<br />

disco di ghiaccio secco) in condizioni tali da essere sicuri<br />

che la forza risultante agente su di esso è zero, per poi<br />

vedere se esso continua a muoversi di moto rettilineo<br />

uniforme, come prevede la prima legge.


L'esperimento non è così semplice come potrebbe<br />

sembrare: in realtà scopriamo che l'unico modo per<br />

affermare con certezza che la risultante è zero è quello<br />

di constatare che il corpo si muove con velocità<br />

costante!<br />

Il circolo vizioso così ottenuto deriva dal fatto che le leggi<br />

di Newton non sono descrizioni dirette di risultati<br />

sperimentali, ma sono ipotesi che, nel loro complesso,<br />

formano la base di una nuova spiegazione del moto.<br />

Come per l'ipotesi di Galileo sul moto di caduta libera,<br />

noi non possiamo verificare le ipotesi di partenza, ma<br />

solo le deduzioni matematiche che riusciamo a trarne.»<br />

Dal PPC, Progetto Fisica, Zanichelli, 1986, pag. 4-17<br />

e 18


La seconda<br />

legge del movimento<br />

Il cambiamento di moto è proporzionale alla<br />

forza motrice impressa ed avviene lungo la<br />

linea retta secondo la quale la forza è stata<br />

impressa<br />

Δ (mv) ~ F<br />

d(mv) / dt ~ F?<br />

F= ma ?


Nei Principia non vi sono né equazioni del<br />

moto né tantomeno le leggi del moto come<br />

noi siamo abituati a considerarle; la<br />

seconda legge del moto in forma moderna<br />

fu enunciata per la prima volta nel 1750 da<br />

Eulero.<br />

Da G. Maltese, La storia di «<strong>F=ma</strong>». La<br />

seconda legge del moto nel XVIII<br />

secolo, L.S. Olschki, Firenze, 1992


F = m . a<br />

Newton non fornisce una teoria delle forze in<br />

modo indipendente dalle leggi del moto.<br />

In quali circostanze possiamo affermare che<br />

delle forze vengono impresse sui corpi, senza<br />

considerare il loro moto?


La terza<br />

legge del movimento<br />

Ad ogni azione corrisponde una reazione<br />

uguale e contraria: ossia, le azioni di due<br />

corpi sono sempre uguali fra loro e dirette<br />

verso parti opposte.


Terza legge del moto<br />

Si aggiunge che vale in un sistema isolato ( Ma<br />

quando un sistema è isolato? Se manca la<br />

definizione di forza nulla?)<br />

Essa afferma<br />

f 1 =-f 2<br />

Se non so - per altra via - cosa vuol dire forza, cosa<br />

concludo da essa?<br />

[ Concluderei<br />

m 1 a 1 = - m 2 a 2<br />

solo se assumo f= m.a per definizione ]


La legge dell'accelerazione, la regola di<br />

composizione delle forze, non sono, dunque, che<br />

convenzioni arbitrarie?<br />

Convenzioni, si; arbitrarie, no .<br />

Lo sarebbero se si perdessero di vista gli<br />

esperimenti che hanno indotto i fondatori della<br />

scienza ad adottarle, e che, per quanto imperfetti<br />

siano, bastano a giustificarle. È utile, di tanto in<br />

tanto, riportare la nostra attenzione sull'origine<br />

sperimentale delle convenzioni.<br />

J.H. Poincaré: La scienza e l'ipotesi, Edizioni<br />

Dedalo, 1989, p.123


Da J.R. Zacharias,<br />

"Curriculum reform<br />

in U.S.A.", in<br />

S.C.Brown (ed.),<br />

Why teach<br />

Physics?, MIT 1963<br />

E' anche necessario sapere<br />

perché si crede nella<br />

meccanica newtoniana.<br />

Si crede nella meccanica<br />

newtoniana per la<br />

meccanica celeste, non per<br />

i blocchi di legno sui tavoli.<br />

Si crede ad essa per la sua<br />

universalità e non per la<br />

sua evidenza<br />

sperimentale….


Per non farci abbandonare dalle<br />

studentesse, abbiamo cambiato l'ordine degli<br />

argomenti, e iniziamo sostanzialmente con<br />

onde ed ottica invece di iniziare -a freddo -<br />

con la meccanica newtoniana! E ha<br />

funzionato.


Per lo studente quattordicenne che si accosta a<br />

questo studio [della meccanica], la risoluzione delle<br />

ambiguità che nascono - contemporaneamente -<br />

dall'uso nella teoria di termini impiegati anche nel<br />

linguaggio comune (con un facile trasferimento di<br />

significati) e dalle difficoltà logiche insite nel tipo di<br />

formalizzazione (assiomaticamente non completa)<br />

della meccanica newtoniana, è decisamente troppo<br />

impegnativa.<br />

Da S. Sgrignoli, Insegnare la fisica senza partire<br />

dalla meccanica, Epsilon, Paravia, ott. 1988


«Anche se non capirete completamente<br />

ciò che le leggi della dinamica dicono,<br />

disponetevi a risolvere il vostro problema<br />

nella maniera approvata e tutto andrà<br />

bene»<br />

D. Halliday e R. Resnick, Physics,<br />

Wiley &Sons, New York, 1960 p.<br />

88-89.


Si vede subito che la prima e la seconda<br />

legge sono già contenute nella definizione<br />

della forza, secondo la quale senza forza<br />

non si verifica accelerazione, e quindi non si<br />

verifica quiete o moto rettilineo uniforme.<br />

Dire che la variazione del moto è<br />

proporzionale alla forza, dopo che<br />

l'accelerazione è stata definita come misura<br />

della forza, significa cadere in una<br />

tautologia inutile. Per evitarla sarebbe stato<br />

sufficiente chiarire che le definizioni<br />

premesse non sono definizioni matematiche<br />

arbitrarie, ma proprietà dei corpi date<br />

dall'esperienza.<br />

Da E. Mach, La meccanica nel suo sviluppo<br />

storico-critico, Boringhieri, p.262


La riformulazione di Mach<br />

Proposizione sperimentale. Corpi posti<br />

l'uno in presenza dell'altro determinano,<br />

in circostanze che devono venire<br />

stabilite dalla fisica sperimentale,<br />

accelerazioni opposte l'una all'altra nella<br />

direzione della loro linea di unione. (La<br />

legge d'inerzia è già contenuta in questa<br />

proposizione.)<br />

Definizione. Il rapporto delle masse dei<br />

due corpi è il rapporto inverso delle loro<br />

rispettive accelerazioni preso con segno<br />

negativo.<br />

m1/m2=-a2/a1 mk=-a1/ak


• Proposizione sperimentale. I rapporti delle masse<br />

sono indipendenti dallo stato fisico dei corpi che<br />

determinano le accelerazioni mutue (cioè dall'essere<br />

essi elettrici, magnetici ecc.), e restano gli stessi tanto<br />

se queste sono impresse direttamente quanto se lo<br />

sono indirettamente.<br />

• Proposizione sperimentale. Le accelerazioni che più<br />

corpi A, B, C... imprimono a un corpo K sono<br />

indipendenti l'una dall'altra. (Da questa proposizione<br />

segue immediatamente il teorema del<br />

parallelogramma delle forze.)<br />

• Definizione. Una forza motrice è il prodotto della<br />

massa di un corpo per l'accelerazione impressagli.


Schema di Arons


Conclusioni<br />

Le difficoltà incontrate possono essere<br />

classificate come di tipo:<br />

• Cognitivo (misconcezioni degli studenti )<br />

• Didattico ( chiarezza e ordine nella sequenza dei<br />

concetti e degli esperimenti )<br />

• Logico-formale (coerenza interna della teoria o<br />

incoerenza empirico-convenzionale)<br />

• Epistemologico (sviluppo storico e significato<br />

attuale dei concetti presenti dei Principi della<br />

dinamica e loro riformulazione)

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