Uno specchio del Marocco e delle sue genti - L'uomo con la valigia
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CARICHI E BAGAGLI<br />
UNO SPECCHIO DEL MAROCCO<br />
E DELLE SUE GENTI<br />
Fotografie di Bruno Bostica
CARICHI E BAGAGLI<br />
UNO SPECCHIO DEL MAROCCO<br />
E DELLE SUE GENTI
2<br />
L’UOMO CON LA VALIGIA<br />
Bruno Bostica<br />
Nato a Trivero, in provincia di Biel<strong>la</strong>, nel 1948. Appassionato<br />
cultore di fotografia da oltre un trentennio, utilizza<br />
come mezzo espressivo prevalentemente il bianco<br />
e nero. Ritiene che <strong>la</strong> tecnica digitale abbia ampliato<br />
enormemente le potenzialità espressive <strong>del</strong>l’immagine<br />
fotografica, a patto che l’e<strong>la</strong>borazione sia praticata <strong>con</strong><br />
cura e attenzione, evitando il prevalere <strong>del</strong> tecnicismo<br />
sull’aspetto emotivo. Predilige il ritratto, il paesaggio e<br />
<strong>la</strong> fotografia di viaggio. Ha partecipato a varie mostre e<br />
<strong>con</strong>corsi, a livello regionale e nazionale. Dal 2004 è socio<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> Società Fotografica Subalpina di Torino, <strong>del</strong><strong>la</strong> quale<br />
è segretario dal 2010. I suoi reportage sono visibili sul sito<br />
www.webalice.it/b.bostica<br />
Copyright 2012 Bruno Bostica<br />
Il marchio 57 Edizioni nasce per dare ai <strong>con</strong>tenuti <strong>del</strong> sito<br />
de L’uomo <strong>con</strong> <strong>la</strong> <strong>valigia</strong> (www.luomo<strong>con</strong><strong>la</strong><strong>valigia</strong>.com) <strong>la</strong> dimensione <strong>del</strong><br />
libro da sfogliare quando i testi o le immagini, richiedono tempo per<br />
<strong>la</strong> lettura e l’approfondimento.<br />
Ebook in formato ePub e pdf, da leggere se<strong>con</strong>do le proprie esigenze e<br />
preferenze su un ereader, un tablet, uno smartphone o lo stesso computer.<br />
La pubblicazione è a cura di Premedia Publishing (www.pre-media.it).<br />
Il copyright è dei rispettivi autori e, anche se gli ebook sono scaricabili<br />
liberamente, non possono essere riprodotti, copiati e distribuiti per scopi<br />
commerciali e non commerciali.<br />
Aprile 2012
MAROCCO<br />
UN PAESE IN MARCIA<br />
Quando si parte per un nuovo viaggio sono due i bagagli<br />
che ci si porta <strong>con</strong> sé, entrambi ugualmente importanti. Il<br />
primo è ovviamente di natura materiale: tutto ciò che serve,<br />
magari ridotto all’essenziale, per potersi muovere sul<br />
campo senza intoppi. Il se<strong>con</strong>do è il bagaglio culturale: quell’insieme di<br />
notizie lette e acquisite dai testi specializzati, dai rac<strong>con</strong>ti di <strong>con</strong>oscenti<br />
e dall’interazione diretta o indiretta <strong>con</strong> persone provenienti dai luoghi<br />
che si andranno a visitare.<br />
Nel mio caso, il <strong>Marocco</strong>. L’idea era vedere, capire e documentare <strong>con</strong><br />
le immagini un paese distante poche ore di volo dall’Italia, sorgente<br />
<strong>con</strong>tinua di migrazione verso le nostre città e oggetto di molti e spesso<br />
ingiustificati pregiudizi.<br />
L’esperienza vissuta in quel viaggio, se pur limitata a sole due settimane<br />
nel<strong>la</strong> primavera <strong>del</strong> 2009, ha superato di gran lunga tutte le mie aspettative.<br />
Mi sono trovato di fronte un paese ricchissimo di testimonianze<br />
storiche e dal<strong>la</strong> natura estremamente varia. Il <strong>Marocco</strong> è un paese is<strong>la</strong>mico<br />
che guarda <strong>con</strong> interesse all’occidente, <strong>con</strong> <strong>la</strong> vocazione <strong>del</strong>l’accoglienza<br />
e un turismo in forte evoluzione. Tradizione e modernità,<br />
nuovi stili di vita e antichi costumi, <strong>con</strong>vivono senza <strong>con</strong>trasti troppo<br />
apparenti, nei vil<strong>la</strong>ggi come nelle grandi città. Il senso di appartenenza<br />
al<strong>la</strong> comunità, se pur differente se<strong>con</strong>do i luoghi e le culture locali, è<br />
tuttora vivo e forte.<br />
In questo <strong>con</strong>testo, ho indirizzato <strong>la</strong> mia attenzione soprattutto al<strong>la</strong><br />
gente, colta negli atti <strong>del</strong><strong>la</strong> vita quotidiana. In partico<strong>la</strong>re, sono stato<br />
colpito dai sistemi di trasporto <strong>del</strong>le merci e dei beni materiali, indice<br />
<strong>del</strong> modo di vivere e <strong>del</strong> grado dei cambiamenti socioe<strong>con</strong>omici in atto<br />
nel paese. I bagagli degli Altri, insomma: spesso occasionali, a volte<br />
3
4<br />
L’UOMO CON LA VALIGIA<br />
di <strong>la</strong>voro, o estemporanei e adottati di volta in volta per rispondere a<br />
necessità e situazioni diverse, ma sempre originali, curiosi, lontanissimi<br />
dal nostro mondo. Pian piano, scatto dopo scatto, lungo il cammino, il<br />
quadro ha preso forma e sostanza.<br />
Sulle montagne <strong>del</strong>l’At<strong>la</strong>nte, abitate da popo<strong>la</strong>zioni berbere seminomadi,<br />
il trasporto dei generi di prima necessità è ancora fondato <strong>la</strong>rgamente<br />
sul<strong>la</strong> forza fisica di uomini e animali: asini e muli in primo<br />
luogo, indispensabili per muoversi lungo gli impervi sentieri montani<br />
che <strong>con</strong>du<strong>con</strong>o ai pascoli e agli accampamenti. Ma ho visto anche donne<br />
<strong>con</strong> inverosimili fagotti di prodotti agricoli, foraggio e vettovaglie di<br />
ogni tipo, destinati al<strong>la</strong> vendita nei mercati locali e furgoni stracarichi<br />
di capre e pecore, nuovi mezzi <strong>del</strong><strong>la</strong> transumanza stagionale.<br />
Nelle medine <strong>del</strong>le grandi città, lo scenario cambia. Lungo gli stretti vicoli<br />
dei suk, brulicanti di vita, <strong>con</strong>tinua da secoli lo svolgersi di infiniti<br />
traffici e affari, incurante <strong>del</strong> progresso che avanza. Ecco allora l’uomo<br />
che spinge il suo sgangherato carretto a due ruote, colmo degli oggetti<br />
più improbabili, dai sacchi di granaglie ai tappeti, dai rotoli di stoffa al<br />
frigorifero appena acquistato. E se il carico è troppo pesante riappare<br />
l’onnipresente somaro, affar<strong>del</strong><strong>la</strong>to di bisacce stracolme di merci, generi<br />
alimentari e ogni cosa immaginabile, dalle bombole di gas ai mattoni.<br />
E poi, a sud, infine il Sahara, <strong>con</strong> le carovane di dromedari che si stagliano<br />
sullo sfondo ondu<strong>la</strong>to <strong>del</strong>le immense dune di sabbia dai colori<br />
cangianti. Oggi il far<strong>del</strong>lo <strong>del</strong>le carovaniere, un tempo spina dorsale <strong>del</strong><br />
commercio transahariano, è costituito da borse e valigie dei turisti che<br />
affrontano l’emozione di una lenta cavalcata sulle dune.<br />
Dalle montagne al<strong>la</strong> costa <strong>del</strong>l’Oceano At<strong>la</strong>ntico, dal deserto alle grandi<br />
città <strong>del</strong> Nord: immagini di un paese che cambia, in perenne movimento.
1.<br />
Oasi e paesaggio desertico nei pressi di<br />
Tinerhir, ai piedi <strong>del</strong><strong>la</strong> catena montuosa<br />
<strong>del</strong>l’Alto At<strong>la</strong>nte.<br />
CARICHI E BAGAGLI: UNO SPECCHIO DEL MAROCCO E DELLE SUE GENTI<br />
2.<br />
Mi<strong>del</strong>t (Medio At<strong>la</strong>nte) - In primavera,<br />
allo sciogliersi <strong>del</strong>le nevi, le greggi<br />
vengono trasportate <strong>con</strong> i furgoni verso<br />
i pascoli in quota.<br />
1<br />
2<br />
5
6<br />
L’UOMO CON LA VALIGIA<br />
3<br />
3.<br />
Gole <strong>del</strong> Todra - Donne<br />
berbere ritornano a casa<br />
<strong>la</strong> sera, <strong>con</strong> il loro carico<br />
di erba sulle spalle dopo<br />
un’intera giornata di <strong>la</strong>voro<br />
negli orti coltivati lungo<br />
il fiume Todra. Le sponde<br />
<strong>del</strong> fiume, ricco di acque in<br />
primavera, sono oasi verdi<br />
e lussureggianti, dove si<br />
coltivano datteri e verdure.<br />
Oltre, è subito deserto.<br />
4<br />
4.<br />
Monti <strong>del</strong>l’Alto At<strong>la</strong>nte - Nomade berbera. Le popo<strong>la</strong>zioni seminomadi berbere<br />
<strong>del</strong>l’Alto At<strong>la</strong>nte si spostano in funzione <strong>del</strong>le stagioni e <strong>del</strong><strong>la</strong> disponibilità di pascolo per<br />
il bestiame. Sistemato a dorso di mulo, un bagaglio eterogeneo, costituito dal<strong>la</strong> totalità<br />
dei possessi materiali <strong>del</strong><strong>la</strong> famiglia e al necessario per affrontare in solitudine <strong>la</strong> vita in<br />
montagna: cibo, tende, suppellettili, effetti personali, materiale da cucina e una quantità<br />
di altri oggetti d’uso quotidiano.
CARICHI E BAGAGLI: UNO SPECCHIO DEL MAROCCO E DELLE SUE GENTI<br />
5.<br />
Gole <strong>del</strong> Dadès - Monti <strong>del</strong>l’Alto At<strong>la</strong>nte - Donna berbera in cammino <strong>con</strong> il<br />
suo mulo, gravato da imponenti bisacce colme di erba, raccolta nei radi pascoli a<br />
2500 m di quota. Dopo un breve colloquio mi chiese se <strong>la</strong> volevo in sposa.<br />
6<br />
6.<br />
Monti <strong>del</strong>l’Alto<br />
At<strong>la</strong>nte - Un violino,<br />
ricavato da scatolette di<br />
<strong>la</strong>tta e altri materiali di<br />
riciclo, è l‘unica compagnia<br />
per questo pastorello,<br />
incaricato di badare alle<br />
greggi al pascolo sulle<br />
remote montagne <strong>del</strong><br />
<strong>Marocco</strong> centrale.<br />
5<br />
7
8<br />
L’UOMO CON LA VALIGIA<br />
7<br />
7.<br />
Ouarzazate - L’antica<br />
Kasbah di Taourirt.<br />
8.<br />
Ouarzazate - Nel<strong>la</strong><br />
Hollywood <strong>del</strong> <strong>Marocco</strong>,<br />
famosa per i suoi “studios”,<br />
dove sono stati girati film<br />
famosi come “La mummia”,<br />
“Il the nel deserto” e<br />
“Lawrence d’Arabia”, <strong>la</strong><br />
vita quotidiana <strong>del</strong>le<br />
donne sembra essere<br />
immobilizzata nel tempo.<br />
8
CARICHI E BAGAGLI: UNO SPECCHIO DEL MAROCCO E DELLE SUE GENTI<br />
10.<br />
Fes - Nel dedalo di case e stretti vicoli <strong>del</strong><strong>la</strong> Medina, le<br />
parabole satellitari che affol<strong>la</strong>no i tetti sembrano essere<br />
l’unica nota di progresso tecnologico.<br />
9<br />
9.<br />
Fes - L’uomo e il suo asino<br />
sono ancor oggi, come<br />
secoli fa, una presenza<br />
costante nelle vie <strong>del</strong>le<br />
città e dei vil<strong>la</strong>ggi <strong>del</strong><br />
<strong>Marocco</strong>. Carichi di ogni<br />
genere, spesso imponenti,<br />
gravano sul<strong>la</strong> schiena<br />
<strong>del</strong>l’animale, in questo<br />
caso utilizzato per il<br />
trasporto di mattoni.<br />
10<br />
9
10<br />
L’UOMO CON LA VALIGIA<br />
11<br />
12<br />
12.<br />
Fes - La sicurezza non è certo di casa in questa via <strong>del</strong><br />
suk di Fes. Bisacce stracolme di bombole di gas pendono<br />
sui fianchi di questo asino, che passa indifferente tra un<br />
gruppo di ragazzini intenti a giocare.<br />
11.<br />
Medina di Fes - “Belek!<br />
Belek!” è l’acuto grido che<br />
risuona onnipresente<br />
negli stretti e affol<strong>la</strong>ti<br />
vicoli <strong>del</strong> mercato,<br />
per chiedere strada al<br />
passaggio <strong>del</strong>l’uomo <strong>con</strong><br />
il suo animale, carico di<br />
mercanzie.
13.<br />
Fes - Nei pressi <strong>del</strong>le mura che cingono<br />
<strong>la</strong> città vecchia, il carretto spinto a mano<br />
è ancor oggi uno dei mezzi di trasporto<br />
merci più diffusi.<br />
CARICHI E BAGAGLI: UNO SPECCHIO DEL MAROCCO E DELLE SUE GENTI<br />
14.<br />
Fes - Un carico di pelli viene trasportato<br />
alle <strong>con</strong>cerie.<br />
13<br />
14<br />
11
12<br />
L’UOMO CON LA VALIGIA<br />
15<br />
15.<br />
Le <strong>con</strong>cerie di Fes -<br />
Più che un ambiente<br />
di <strong>la</strong>voro, una bolgia<br />
infernale: i <strong>con</strong>ciatori,<br />
immersi fino al<strong>la</strong> vita nelle<br />
vasche acide dei colori,<br />
trattano e tingono le pelli<br />
avvolti da insopportabili<br />
miasmi.<br />
16.<br />
Marrakech - L’erba, cibo essenziale per gli animali, è<br />
un bene prezioso anche nelle grandi città. Un anziano<br />
spinge il suo pesante carretto tra le vie <strong>del</strong> mercato,<br />
diretto chissà dove.<br />
16
17.<br />
Marrakech - Lo sguardo<br />
affaticato, i muscoli<br />
tesi nello sforzo, un<br />
uomo trasporta col suo<br />
caratteristico carretto<br />
a due ruote l’ultimo<br />
acquisto al suk: un<br />
frigorifero, forse l’unica<br />
nota di modernità<br />
nell’arredamento <strong>del</strong><strong>la</strong> sua<br />
abitazione.<br />
18.<br />
Marrakech - Il Mercato<br />
Berbero. In questo suk si<br />
radunano periodicamente<br />
18<br />
CARICHI E BAGAGLI: UNO SPECCHIO DEL MAROCCO E DELLE SUE GENTI<br />
17<br />
le <strong>genti</strong> venute dai vil<strong>la</strong>ggi<br />
circostanti per vendere<br />
le loro mercanzie in città.<br />
L’uomo ha disteso a terra<br />
il suo misero far<strong>del</strong>lo di<br />
cose usate, nell’attesa<br />
di qualche improbabile<br />
acquirente.<br />
13
14<br />
L’UOMO CON LA VALIGIA<br />
19.<br />
Marrakech - L’uomo e<br />
il carretto: protagonisti di<br />
primo piano nel variegato<br />
mondo <strong>del</strong> suk. Qui un<br />
mercante trasporta un<br />
grande tappeto. Con i<br />
tessuti, il cuoio <strong>la</strong>vorato,<br />
gli oggetti in rame e le<br />
ceramiche, i tappeti sono<br />
i prodotti più caratteristici<br />
e rappresentativi<br />
<strong>del</strong>l’artigianato locale.<br />
20.<br />
Marrakech - Il carretto,<br />
quando non adibito al<br />
trasporto <strong>del</strong>le merci, si<br />
trasforma in un luogo per<br />
riposare.<br />
21.<br />
“C’è aroma nel suk, e<br />
freschezza, e varietà di<br />
colori. L’odore, sempre<br />
piacevole, cambia se<strong>con</strong>do<br />
le merci. Non nomi né<br />
insegne né prezzi. Nul<strong>la</strong><br />
separa il passante dal<strong>la</strong><br />
merce, né porte né vetrine.<br />
Il mercante, seduto in<br />
mezzo al<strong>la</strong> sua merce, pare<br />
un uomo tranquillo: ha poco<br />
spazio e poche occasioni per<br />
ampi movimenti. Appartiene<br />
alle <strong>sue</strong> merci come esse<br />
appartengono a lui.” (Da:”Le<br />
voci di Marrakech” di Elias<br />
Canetti).<br />
19<br />
20<br />
21
22.<br />
Marrakech - Una<br />
madre si intrattiene nel<br />
suk riservato alle donne,<br />
trasportando in spal<strong>la</strong> il<br />
proprio bimbo, avvolto<br />
nel caratteristico far<strong>del</strong>lo<br />
di stoffa.<br />
CARICHI E BAGAGLI: UNO SPECCHIO DEL MAROCCO E DELLE SUE GENTI<br />
23.<br />
Marrakech - Avvolta nel far<strong>del</strong>lo che <strong>la</strong> sostiene, questa bambina insonnolita<br />
accompagna i genitori nel passeggio lungo le vie <strong>del</strong><strong>la</strong> Medina.<br />
22<br />
23<br />
15
16<br />
L’UOMO CON LA VALIGIA<br />
24.<br />
Marrakech - Una<br />
donna berbera, carica di<br />
mercanzie, si dirige verso il<br />
mercato.<br />
25<br />
24<br />
25.<br />
Mou<strong>la</strong>y Idriss - Città santa <strong>del</strong> <strong>Marocco</strong>, meta di<br />
pellegrinaggi, deve il nome al suo fondatore, capostipite<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> prima dinastia imperiale mussulmana <strong>del</strong> <strong>Marocco</strong><br />
(fine VIII secolo).
26.<br />
Mou<strong>la</strong>y Idriss - Con<br />
grande <strong>genti</strong>lezza e un<br />
sorriso, questa donna mi<br />
offrì un assaggio <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
pagnotta ancora calda,<br />
appena uscita dal forno.<br />
CARICHI E BAGAGLI: UNO SPECCHIO DEL MAROCCO E DELLE SUE GENTI<br />
27.<br />
Valle <strong>del</strong>lo Ziz (Medio At<strong>la</strong>nte) – Una donna berbera <strong>con</strong> <strong>la</strong> sua figlioletta es<strong>con</strong>o dal<br />
vil<strong>la</strong>ggio fortificato (ksar) per recasi al fiume, <strong>con</strong> il loro carico di panni da <strong>la</strong>vare.<br />
26<br />
27<br />
17
18<br />
L’UOMO CON LA VALIGIA<br />
28<br />
28.<br />
Essaouira - Le reti,<br />
raccolte nei loro involti,<br />
attendono sul<strong>la</strong> banchina<br />
<strong>del</strong> porto un nuovo giorno<br />
di pesca.<br />
29.<br />
Essaouira - Al ritorno<br />
dal<strong>la</strong> pesca, si riparano le<br />
reti.<br />
29
CARICHI E BAGAGLI: UNO SPECCHIO DEL MAROCCO E DELLE SUE GENTI<br />
30<br />
31<br />
30.<br />
Essaouira - Scaricato il<br />
pesce, il carretto diventa<br />
salotto di <strong>con</strong>versazione.<br />
31.<br />
Merzouga (Erg Ghebbi)<br />
– Un solo uomo basta a<br />
<strong>con</strong>durre questa carovana<br />
di dromedari, carichi di<br />
merci di ogni tipo.<br />
19
20<br />
L’UOMO CON LA VALIGIA<br />
32.<br />
Merzouga - L’Erg Ghebbi<br />
è l’unica area di deserto<br />
sabbioso <strong>del</strong> <strong>Marocco</strong>,<br />
<strong>con</strong> spettaco<strong>la</strong>ri dune di<br />
sabbia. Scende <strong>la</strong> sera:<br />
l’uomo e il suo dromedario,<br />
scaricate le vettovaglie, si<br />
apprestano a trascorrere <strong>la</strong><br />
fredda notte nel deserto.<br />
Oggi i nomadi di etnia<br />
berbera <strong>del</strong> <strong>Marocco</strong><br />
meridionale si sono in gran<br />
parte adattati a <strong>la</strong>vorare<br />
come guide per i turisti.<br />
33<br />
33.<br />
Merzouga (Erg Ghebbi) - L’ombra lunga <strong>del</strong><strong>la</strong> carovana,<br />
proiettata sulle dune al tramonto, appare come una visione<br />
d’altri tempi. In realtà i dromedari non trasportano più<br />
preziose merci attraverso il deserto, ma turisti in cerca di<br />
nuove emozioni.<br />
32
CARICHI E BAGAGLI: UNO SPECCHIO DEL MAROCCO E DELLE SUE GENTI<br />
34.<br />
Merzouga (Vil<strong>la</strong>ggio Kemiliya) - Donna di etnia<br />
Gnawa trasporta sul capo le cibarie che cuocerà<br />
su un misero fuoco di legna, recuperata tra le<br />
poche sterpaglie <strong>del</strong> deserto. La popo<strong>la</strong>zione<br />
Gnawa costituisce un partico<strong>la</strong>re gruppo etnico<br />
proveniente dall’Africa nera, stabilitosi nei vil<strong>la</strong>ggi<br />
ai bordi <strong>del</strong> Sahara marocchino, nei pressi di<br />
Merzouga.<br />
34<br />
21
www.luomo<strong>con</strong><strong>la</strong><strong>valigia</strong>.it