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Ai piedi della “regina “ delle DOLOMITI, LA ... - Sermac S.p.a.

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Cave &Cantieri<br />

SEVIS - SOCIETÀ ESTRAZIONI VENDITA INERTI SELEZIONATI<br />

Cave &Cantieri<br />

<strong>Ai</strong> <strong>piedi</strong> <strong>della</strong> <strong><strong>“</strong>regina</strong> <strong>“</strong> <strong>delle</strong><br />

<strong>DOLOMITI</strong>, <strong>LA</strong> MARMO<strong>LA</strong>DA<br />

SILVIA FONTANA<br />

In Trentino il settore estrattivo è più che mai <strong>“</strong>scomodo”, non solo perché caratterizzato,<br />

nell’immaginario comune, da polvere e rumorosità in contesti paesaggistici<br />

di grande pregio, ma anche perché al pregiudizio popolare si aggiunge la difficile<br />

praticabilità <strong>della</strong> stessa attività estrattiva, a causa del clima, <strong>della</strong> temperatura<br />

e <strong>delle</strong> problematiche morfologiche del terreno. E’ È proprio in un contesto così<br />

difficile che si gioca la professionalità <strong>della</strong> famiglia Delladio, che dal 1952 gestisce<br />

siti di estrazione, di lavorazione dell’inerte, di produzione del calcestruzzo, di<br />

riciclaggio insieme ad un ampio corollario di servizi. Un team di professionisti che<br />

agisce nel pieno rispetto <strong>delle</strong> regole ambientali, dimostrando con la razionalizzazione<br />

e diversificazione <strong>delle</strong> attività le proprie capacità imprenditoriali e commerciali.<br />

Professionisti sì, ma pur sempre uomini legati alla loro terra, capaci di<br />

dialogare e di instaurare proficui rapporti di collaborazione con le pubbliche amministrazioni<br />

con l’obiettivo comune di far crescere equilibratamente un settore<br />

pur sempre <strong>“</strong>chiave” per lo sviluppo dell’intera comunità montana<br />

Quarry & Construction luglio 2006<br />

11


Nel 1952 il capostipite <strong>della</strong> famiglia<br />

Delladio, Gustavo, dà il<br />

via all’attività nei settori estrattivo,<br />

trasporti e movimento terra. Un<br />

primo step che è stato ampiamente superato,<br />

diversificando i<br />

campi di intervento, investendo<br />

in tecnologia,<br />

innovando costantemente<br />

il proprio parco macchine.<br />

Risponde alle nostre domande<br />

il presidente Mario<br />

Delladio, oggi a capo<br />

dell’azienda con i due<br />

fratelli Franco e Renzo, Mario Delladio<br />

che assieme ai nipoti Roberto e Maurizio<br />

gestisce una serie di attività che nella valle<br />

danno lavoro a una cinquantina di maestranze.<br />

Lo accompagnano nell’intervista<br />

il figlio Giovanni, anch’egli impegnato a<br />

tempo pieno in azienda, e il responsabile<br />

tecnico geom. Alfredo Bologna.<br />

Signor Delladio, possiamo delineare<br />

la mappa dei siti dove si realizzano<br />

le vostre attività?<br />

Abbiamo essenzialmente tre cantieri nei<br />

12<br />

Quarry & Construction luglio 2006<br />

quali realizziamo le lavorazioni di <strong>“</strong>primario”<br />

interesse: il primo è la cava di<br />

Pian Trevisan, ai <strong>piedi</strong> <strong>della</strong> Marmolada,<br />

da cui caviamo materiale calcareo<br />

che viene frantumato - lavato - selezionato;<br />

in loco con un impianto<br />

di frantuamazione e lavaggio<br />

che abbiamo recentemente<br />

ammodernato, il secondo in<br />

provincia di Belluno, nel comune<br />

di San Tomaso Agordino,<br />

dove dal 2004 abbiamo<br />

avviato l’estrazione in blocchi<br />

di una pietra naturale da<br />

tempo dimenticata, la Dolomia<br />

del Serla; il terzo sito<br />

operativo è a Soraga, dove si trova l’impianto<br />

di betonaggio per la produzione<br />

di calcestruzzo preconfezionato.<br />

Partiamo parlando dell’impianto per<br />

la lavorazione degli inerti cha avete<br />

recentemente implementato<br />

Dalla nostra cava di Pian Trevisan, ai<br />

<strong>piedi</strong> <strong>della</strong> Marmolada - la regina <strong>della</strong><br />

Dolomiti - produciamo materiale calcareo<br />

che viene estratto e lavorato in loco<br />

tramite un impianto costituito in parte<br />

da macchine <strong>della</strong> Nuova Ferrero, con<br />

un frantoio rotativo a cono BHS, recentemente<br />

ampliato e razionalizzato con<br />

un impianto realizzato dalle Officine<br />

Tonon, con un frantoio primario <strong>della</strong><br />

Franzoi.<br />

Tutto il ciclo di lavaggio è a circuito<br />

chiuso e avviene con un impianto di<br />

depurazione acque e trattamento fanghi<br />

<strong>della</strong> Tecnoidea Impianti di Monza, anch’esso<br />

recentemente potenziato. Produciamo<br />

diverse classi granulometriche<br />

comprese fra lo 0 ed i 70 mm e<br />

commercializziamo anche pietre da<br />

muro, massi ciclopici; in cava abbiamo<br />

inoltre un impianto per la produzione di<br />

vagliato calcareo per la pavimentazione<br />

di strade e percorsi ciclo pedonali bianchi.<br />

È una cava, questa di Canazei, che<br />

sorge in una posizione splendida e noi<br />

ne siamo consapevoli tanto che riduciamo<br />

al minimo il disturbo ambientale<br />

provocato dall’attività estrattiva, provvediamo<br />

al ripristino in modo estremamente<br />

sollecito e teniamo in un ordine<br />

quasi maniacale i piazzali e gli impianti:<br />

gli ambienti di lavoro sono coperti e<br />

riscaldati poiché in inverno le tempera-


ture scendono fino a - 30°,<br />

imponendo la chiusura dell’attività<br />

per circa 6 mesi<br />

l’anno. Il grosso <strong>della</strong> produzione<br />

di inerti è a nostro<br />

favore, destinata al nostro<br />

impianto di calcestruzzo; il<br />

resto viene venduto a clienti<br />

Cave &Cantieri<br />

che vengono ad approvvigionarsi direttamente<br />

in cava o ai nostri depositi di<br />

Soraga e di Falcade (BL).<br />

A Soraga avviene anche la<br />

produzione del calcestruzzo ?<br />

Sì, a Soraga è installato dal 1998 l’impianto<br />

di betonaggio <strong>delle</strong> ORU che,<br />

per l’appunto, viene alimentato dal materiale<br />

proveniente dalla nostra cava<br />

di Pian Trevisan. È un inerte pregevole,<br />

che ci consente di produrre un calce-<br />

Quarry & Construction luglio 2006<br />

13


Mario Delladio con a fianco il figlio Giovanni<br />

ed il geom. Alfredo Bologna<br />

14<br />

Quarry & Construction luglio 2006<br />

struzzo di qualità. Oltre alla produzione<br />

forniamo anche i servizi di trasporto,<br />

pompaggio e messa in opera del calcestruzzo.<br />

Ci parli <strong>della</strong> pietra ornamentale di<br />

San Tomaso: cosa vi ha indotto a<br />

questa <strong>“</strong>riscoperta” commerciale?<br />

Abbiamo ripreso di recente l’attività<br />

estrattiva presso la cava <strong>“</strong>I Piegn” seguita<br />

da un giovane perito minerario, poiché<br />

crediamo nelle potenzialità di questa<br />

bellissima dolomia, utilizzata nei<br />

secoli scorsi nelle nostre valli e col tem-<br />

po un po’ trascurata.<br />

A San Tomaso Agordino procediamo<br />

all’estrazione dei blocchi che poi vengono<br />

trasportati per la segagione nella<br />

provincia di Verona, dove insistono numerosi<br />

laboratori attrezzati per la lavorazione<br />

di lapidei ornamentali; in cava<br />

ci limitiamo a macinare lo sfrido con un<br />

impianto mobile e utilizziamo l’inerte<br />

di risulta per lavori e necessità nostre,<br />

soprattutto per i sottofondi stradali. Nel<br />

nostro deposito di Soraga abbiamo allestito<br />

una mostra con le principali lavorazioni<br />

<strong>della</strong> dolomia del Serla: si tratta di<br />

una pietra calda e molto versatile che si<br />

sposa con altri materiali naturali ed è<br />

particolarmente indicata per le ristrutturazioni<br />

di pregio.<br />

Questo settore è curato direttamente da<br />

mio figlio Giovanni e da mio nipote<br />

Maurizio, una sfida in cui si stanno impegnando<br />

a fondo e che ci sta dando<br />

<strong>delle</strong> belle soddisfazioni.<br />

Quali sono pur schematicamente le<br />

altre attività in cui diversificate i<br />

vostri campi di intervento?<br />

<strong>Ai</strong> classici lavori di movimento terra,<br />

scavi e strade, affianchiamo una forte<br />

specializzazione nel settore <strong>della</strong> costruzione<br />

di piste da sci, attività che ci<br />

vede impegnati in diverse località dell’arco<br />

alpino, ed una spiccata vocazione<br />

per servizi di marca ecologica quali:<br />

-servizio noleggio vasche containers di<br />

diverse cubature presso i cantieri e successivo<br />

conferimento alla nostra cava di<br />

Canazei presso la quale abbiamo da poco


terminato di predisporre un impianto<br />

con una linea ad hoc per la lavorazione<br />

del <strong>“</strong>secco”: una volta raggiunto il quantitativo<br />

previsto, di solito una volta la<br />

settimana, azioniamo il frantoio Franzoi<br />

ed il vaglio mobile Hartl per la preparazione<br />

di materiale riciclato che impieghiamo<br />

per i sottofondi o, nella parte più<br />

fine <strong>della</strong> curva, per <strong>“</strong>correggere” i fanghi<br />

provenienti dalla depurazione che<br />

DOLOMIA DEL SER<strong>LA</strong>: GEOLOGIA,<br />

CARATTERISTICHE, STORIA<br />

Cave &Cantieri<br />

grazie ad un particolare progetto approvato<br />

dalle competenti autorità possiamo<br />

utilizzare per i ripristini ambientali in<br />

cava;<br />

- bonifiche di terreni: disponiamo di due<br />

diversi frantumatori, uno a martelli fissi<br />

e uno a martelli mobili, di produzione<br />

francese, che applicati ad un trattore<br />

agricolo agile e potente possono essere<br />

utilizzati anche sui terreni più difficili e<br />

sulle pendenze più impegnative. Consideri<br />

che una <strong>delle</strong> attività per noi più frequenti<br />

è la messa a punto di piste da sci;<br />

La pietra estratta dalla cava <strong>“</strong>I Piegn” appartiene alla nota formazione <strong>della</strong> Dolomia del Serla, la<br />

quale si è generata milioni di anni fa durante l’era Mesozoica (in epoca Anisica) nei caldi mari <strong>della</strong><br />

Tetide. Presenta una colorazione variabile, dal bianco cristallino al grigio, ed è porosa. In alcuni<br />

casi presenta <strong>delle</strong> vere e proprie cristallizzazioni di Dolomia. Le opere rimaste in tutto l’Agordino,<br />

quali colonne, portali, stipiti e fontane dimostrano che tale pietra veniva apprezzata già in passato<br />

per le sue caratteristiche geotecniche di tenacia, qualità e durevolezza. Ne sono prova ad esempio<br />

i numerosi elementi architettonici del palazzo settecentesco Crotta Dè Manzoni ad Agordo, ricavati<br />

e scolpiti interamente nella Dolomia del Serla<br />

negli anni compresi tra il 1650 ed il 1700. Gli<br />

CARATTERISTICHE TECNICHE VALORE MEDIO<br />

Peso di volume (kg/mc) 2.680<br />

Carico di rottura a compressione semplice (kg/cmq) 1.224<br />

Carico di rottura a compressione dopo gelività (kg/cmq) 1.032<br />

Coefficiente di imbibizione (%) 0,53<br />

Resistenza a flessione (kg/cmq) 99<br />

stessi risultano infatti ancora in ottimo stato<br />

di conservazione dimostrando la qualità di<br />

tale pietra: ben 12 statue che ornano il cortile<br />

del palazzo, permangono in ottimo stato dal<br />

1690, confermando le notevoli caratteristiche<br />

del materiale e riproponendo tutto il fascino<br />

<strong>delle</strong> Dolomiti.<br />

Quarry & Construction luglio 2006<br />

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- rinverdimenti con la tecnica<br />

dell’idrosemina e lo<br />

studio preventivo di un<br />

agronomo per individuare<br />

le essenze più adatte e<br />

in grado di meglio attecchire;<br />

- applicazione di reti paramassi<br />

per consolidare<br />

versanti o pareti rocciose.<br />

16<br />

Franco Delladio<br />

Avete estrazione,<br />

produzione di<br />

calcestruzzo, movimento<br />

terre, trasporti,<br />

lavori stradali, edili,<br />

ripristini ambientali e<br />

servizi diversi al<br />

territorio... Quanto<br />

personale impiegate nelle vostre<br />

attività? E come vi siete organizzati<br />

Renzo Delladio<br />

Quarry & Construction luglio 2006<br />

per gestirle?<br />

Contiamo circa 50 dipendenti<br />

oltre 7/8 impiegati<br />

con mansione amministrative<br />

e tecniche. Per la<br />

maggior parte si tratta di<br />

operatori in cava e sul<br />

parco mezzi. Ci appoggiamo<br />

anche a 20/25 collaboratori<br />

esterni tra padroncini,<br />

muratori e piccoli<br />

artigiani. Noi in famiglia<br />

siamo 3 fratelli coi<br />

rispettivi figli tutti impegnati<br />

in azienda e, per<br />

quanto riguarda la direzione<br />

<strong>delle</strong> varie attività<br />

ci siamo divisi i compiti,<br />

come succede in tutte le<br />

imprese a gestione familiare:<br />

il sottoscritto sovrintende e coordina<br />

un po’ tutte le attività; mio fratello<br />

Franco segue la cava di Canazei e controlla<br />

la produzione degli inerti; Renzo,<br />

l’altro fratello, si occupa del calcestruzzo<br />

e del deposito di Soraga; mio nipote<br />

Roberto gestisce la dislocazione dei cassonetti<br />

e la raccolta differenziata; Giovanni,<br />

mio figlio, segue la lavorazione<br />

e la vendita <strong>della</strong> Dolomia e si interessa<br />

dell’amministrazione, mentre l’altro nipote<br />

Maurizio riveste il ruolo di <strong>“</strong>commerciale”;<br />

tra l’altro ha instaurato un<br />

rapporto di collaborazione con il gruppo<br />

Grigolin, di cui commercializziamo i<br />

prodotti in Val di Fiemme, Val di Fassa<br />

e Val d’Ega: una sorta di sinergia che ci<br />

consente di essere più vicini al nostro<br />

cliente e di porci come referente unico<br />

per ogni sua necessità.<br />

Rientra in questa filosofia di relazione<br />

col cliente il servizio di <strong>“</strong>mailing”: trasmettiamo<br />

tutto il nostro know how,<br />

informando sui nuovi decreti ambientali


e sulla legislazione specifica di settore,<br />

un patrimonio di conoscenze ed esperienza<br />

che aggiorniamo costantemente,<br />

avvalendoci anche <strong>della</strong> consulenza di<br />

un’agenzia esperta in pratiche ambientali<br />

e amministrative. È un modo anche<br />

questo per raggiungere la cosiddetta fidelizzazione<br />

<strong>della</strong> clientela e nello stesso<br />

tempo rendere un servizio di qualità<br />

all’impresa, sollevandola da incombenze<br />

spesso gravose.<br />

Vogliamo accennare alle caratteristiche<br />

tecniche dell’impianto di Pian<br />

Trevisan, sotto la Marmolada, che<br />

ci pare particolare: come nasce il<br />

progetto?<br />

Avevamo la necessità di conciliare la<br />

tradizionale lavorazione di cava con l’attività<br />

di riciclaggio <strong>delle</strong> maceria da<br />

c&d, materiale che, come le accennavo<br />

poc’anzi, raccogliamo in abbondanza e<br />

allochiamo presso l’impianto di Canazei.<br />

Abbiamo dunque immaginato un impianto<br />

flessibile che in uno spazio limitato<br />

consentisse entrambe le lavorazioni, comprensivo<br />

<strong>della</strong> linea del <strong>“</strong>secco”, quella di<br />

materiali riciclati, e dell’umido, rappresentata<br />

dalla tradizionale lavorazione dell’inerte<br />

estratto dalla montagna con il ciclo<br />

del lavaggio. Abbiamo manifestato le<br />

nostre esigenze al Sig. Mario Darsie <strong>delle</strong><br />

Officine Meccaniche Tonon che le ha<br />

ben interpretate e le ha tradotte in soluzioni<br />

impiantistiche efficaci e razionali.<br />

Officine Meccaniche Tonon<br />

Cave &Cantieri<br />

DESCRIZIONE TECNICA DELL’IMPIANTO DI FRANTUMAZIONE<br />

PRIMARIA E SECONDARIA, IMPIANTO DI RICIC<strong>LA</strong>GGIO<br />

Descrizione e composizione dell’impianto<br />

Questa parte di impianto è stata realizzata in modo da poter ricevere e trattare sia<br />

i materiali adatti alla produzione di sabbie e ghiaie per calcestruzzo, sia i materiali<br />

provenienti da demolizioni edili.<br />

Ciclo di lavoro per prodotti da calcestruzzo<br />

Il materiale viene scaricato nella tramoggia di carico sia con i camion (o dumper)<br />

che con la pala meccanica. Al fondo <strong>della</strong> tramoggia è applicato un alimentatore<br />

a piastre che alimenta in modo costante il frantoio primario a mascelle. Tra<br />

l’alimentatore e il frantoio è interposto un vaglio vibrante sgrossatore che ha la<br />

duplice funzione di effettuare la selezione dello stabilizzato naturale e sgravare il<br />

lavoro del frantoio, separando il materiale che non necessita di essere frantumato.<br />

Sotto al vaglio sgrossatore è installato un trasportatore a nastro reversibile che<br />

convoglia il materiale al trasportatore successivo per lo stoccaggio in cumulo dello<br />

stabilizzato. Qualora il materiale lo consente, facendo girare il nastro reversibile<br />

dalla parte opposta, viene inviato alle successive lavorazioni assieme al materiale<br />

frantumato.<br />

Il frantoio primario a mascelle, con bocca da mm 1050x750 e idoneo a ricevere<br />

materiale con dimensioni fino a 60-70 cm, è dotato di un sistema per la regolazione<br />

idraulica dell’apertura/chiusura <strong>delle</strong> mascelle, facilmente variabile a seconda del<br />

materiale che si deve lavorare e a ciò che si vuole produrre.<br />

Il materiale frantumato, ricomposto con quello passato attraverso le griglie del<br />

vaglio sgrossatore, mediante due trasportatori a nastro viene convogliato alla<br />

frantumazione secondaria.<br />

Il gruppo di vagliatura e frantumazione secondaria è costituito da un vaglio<br />

vibrante a due piani e un frantoio granulatore a mascelle.<br />

La frazione > 70 mm entra nel frantoio granulatore a mascelle che la riduce a mm<br />

Quarry & Construction luglio 2006<br />

17


0-70; la frazione 30-70 mm viene convogliata in un trasportatore a nastro per<br />

lo stoccaggio e la successiva ripresa per la frantumazione terziaria; la frazione<br />

0-30 mm viene ricomposta con il prodotto frantumato e inviata all’impianto di<br />

lavaggio mediante trasportatore a nastro per la selezione finale.<br />

Ciclo di lavoro per materiali provenienti da demolizioni edili<br />

Per la lavorazione del materiali di demolizione edile viene utilizzato lo stesso<br />

gruppo di frantumazione primaria con l’aggiunta di un deferizzatore magnetico<br />

a nastro per la separazione del materiale ferroso. Questo deferizzatore<br />

è installato a cavallo del primo nastro di scarico del frantoio, su una<br />

incastellatura di sostegno predisposta per l’eventuale installazione di un<br />

ulteriore deferizzatore.<br />

Allo scarico del secondo trasportatore a nastro è applicato un deviatore<br />

elettropneumatico mediante il quale il materiale frantumato viene convogliato<br />

in un nastro brandeggiante che alimenta il gruppo di vagliatura per<br />

materiale da riciclaggio, oppure deposita il materiale in cumulo.<br />

La vagliatura del materiale frantumato viene eseguita con un impianto<br />

mobile di selezione che divide e stocca in cumulo le tre granulometrie<br />

prodotte.<br />

In futuro è prevista l’istallazione di un gruppo fisso di vagliatura per tre<br />

granulometrie con in più un dispositivo automatico per la separazione <strong>delle</strong><br />

parti leggere presenti nel materiale.<br />

L’impianto sopra descritto è asservito da un impianto elettrico con quadri di<br />

comando e potenza per il funzionamento in automatico dell’impianto stesso,<br />

dotato di tutti i dispositivi di sicurezza necessari per il rispetto <strong>delle</strong> normative<br />

vigenti.<br />

18<br />

CARATTERISTICHE TECNICHE<br />

Produzione in alimentazione t/h150<br />

Pezzatura massima in alimentazione mm 600<br />

Materiali prodotti mm 0-25 stabilizzato<br />

naturale a stoccaggio<br />

mm 0-70 al lavaggio<br />

mm 30-70 alla frantumazione terziaria<br />

Materiali prodotti per riciclaggio mm 0-100 a stoccaggio<br />

Quarry & Construction luglio 2006


E così abbiamo raggiunto gli obiettivi<br />

desiderati: doppia linea di produzione,<br />

risparmio di operatori, potenziamento <strong>della</strong><br />

produzione. Certamente il tutto ha inciso<br />

sul consumo energetico, che è aumentato:<br />

facciamo, a turni, orario continuato, dalle<br />

7,30 del mattino fino alle 17 per evitare il<br />

dispendio di energia insito nell’atto dell’accensione<br />

- spegnimento.<br />

Ci descriva l’impianto<br />

L’impianto inizia con una unica tramoggia<br />

di carico con alimentatore che<br />

convoglia il materiale nel frantoio primario<br />

<strong>della</strong> Franzoi. Si tratta di un<br />

1000x750 molto versatile, adatto anche<br />

alla lavorazione dei materiali da demolizione:<br />

all’interno infatti ha una parete<br />

piatta e una parete grecata e rappresenta<br />

Cave &Cantieri<br />

un buon compromesso tra i frantoi per<br />

materiali naturali e quelli per riciclaggio<br />

che ci consente di affrontare il<br />

materiale calcareo, pietra relativamente<br />

morbida, e quello da demolizione che è<br />

decisamente morbido. Un’altra prerogativa<br />

che caratterizza questa macchina<br />

consiste nel fatto che presenta un’ottima<br />

regolazione idraulica automatica:<br />

l’apertura/chiusura <strong>della</strong> bocca<br />

del frantoio non avviene più<br />

manualmente, agendo sui bulloni,<br />

ma dal quadro comandi,<br />

da cui l’operatore può controllare<br />

e regolare l’ampiezza dell’apertura<br />

a seconda del materiale<br />

in entrata.<br />

Il materiale da riciclare in uscita<br />

dalla tramoggia di carico<br />

passa prima su di un vaglio<br />

sgrossatore quindi la frazione<br />

grossa entra nel frantoio e arriva<br />

infine su un vaglio mobile<br />

<strong>della</strong> Hartl che realizza tre<br />

selezioni: sabbia, 30 e 70.<br />

Quarry & Construction luglio 2006<br />

19


Visto che raccogliamo macerie provenienti<br />

da demolizione, depositiamo il<br />

materiale di risulta e dedichiamo un giorno<br />

alla settimana alla sua lavorazione e<br />

recupero. Siamo in grado di farlo grazie<br />

alla versatilità dell’impianto.<br />

Che dire dell’impianto di depurazione?<br />

L’impianto di depurazione acqua e trattamento<br />

fango, installato a Pian Trevisan, si<br />

è dimostrato funzionale, affidabile e di<br />

vitale importanza, poiché senza di esso,<br />

non si sarebbe neppure potuto pensare di<br />

ampliare l’impianto di lavaggio inerti.<br />

Noi lavoriamo nella convinzione che,<br />

l’adozione di politiche ambientali re-<br />

20<br />

Quarry & Construction luglio 2006<br />

sponsabili, siano un investimento strategico<br />

per il futuro.<br />

L’impianto di depurazione acqua e trattamento<br />

fango ci ha permesso di eliminare<br />

le vecchie vasche di decantazione,<br />

ricavate nel terreno, che occupavano<br />

grandi superfici con risultati limitati e<br />

troppi costi di gestione. L’impianto di<br />

depurazione, installato presso di noi<br />

dalla società Tecnoidea Impianti di<br />

Monza e dotato <strong>delle</strong> tecnologie più<br />

moderne, è stato scelto dopo attente valutazioni,<br />

poiché si sviluppa in verticale<br />

ed occupa solo uno spazio di 150 mq,<br />

depurando ogni giorno 2.100 mc di acqua,<br />

che viene immediatamente riutilizzata ri-<br />

tornando direttamente sull’impianto di<br />

lavaggio degli inerti con tutti i requisiti di<br />

purezza e pressione necessari.<br />

Si è realizzato, nel pieno rispetto ambientale,<br />

un circuito chiuso <strong>delle</strong> acque<br />

con il duplice vantaggio di avere un<br />

totale recupero idrico ed energetico.<br />

Contestualmente all’aumento di produzione<br />

dovuto alla nuova linea di riciclaggio,<br />

è stato potenziato anche l’impianto<br />

trattamento fango, riconfermando piena<br />

fiducia alla società Tecnoidea Impianti. Il<br />

responsabile del progetto, l’Ing. Parolini<br />

Francesco, interfacciandosi con i tecnici<br />

<strong>delle</strong> Officine Meccaniche Tonon, ha ben<br />

interpretato le nuove esigenze del duplice<br />

impianto di produzione, riuscendo a modulare<br />

un sistema flessibile tagliato su<br />

misura per le nostre esigenze produttive.<br />

L’impianto di depurazione acqua e il<br />

filtropressa, considerando le inclemenze<br />

del tempo e le rigide temperature<br />

invernali, sono stati completamente protetti<br />

da un idoneo locale termoisolato.<br />

Perché una simile scelta?<br />

La zona dove operiamo noi è ambientalmente<br />

di grande pregio. Per questo abbiamo<br />

concentrato tutto il lavoro in un<br />

unico impianto che non occupasse grandi<br />

spazi e che quindi limitasse al minimo<br />

anche l’impatto visivo. Inoltre, visto che<br />

siamo a 1800 metri di altitudine, alle<br />

pendici di una montagna di 3200 metri<br />

abbiamo il problema di grandi valanghe<br />

di neve che annualmente si riversano in


cava creando spostamenti d’aria notevoli.<br />

Non potendo costruire impianti di<br />

rilevante altezza da terra abbiamo optato<br />

per unificare le due soluzioni.<br />

Ci parli <strong>della</strong> valanga. Per noi gente<br />

di pianura è inimmaginabile affron-<br />

tare un simile problema..<br />

È una costanza con la quale abbiamo imparato<br />

a convivere: lo stesso piano di coltivazione<br />

è stato studiato tenendo conto <strong>della</strong><br />

valanga che si distacca a primavera. Sappiamo<br />

anche che le prime due settimane di<br />

apertura <strong>della</strong> cava sono dedicate a togliere<br />

Cave &Cantieri<br />

la neve dal fronte cava, e parliamo di un<br />

fronte che arriva anche ad una ventina di<br />

metri. Servono un escavatore e due autocarri<br />

solo per spostare la neve che si accumula<br />

sulla parete nord e che viene poi<br />

raccolta nella zona sud <strong>della</strong> cava, quella<br />

più assolata o meglio meno in ombra.<br />

Quarry & Construction luglio 2006<br />

21


22<br />

Tecnoidea Impianti<br />

DESCRIZIONE TECNICA IMPIANTO <strong>LA</strong>VAGGIO INERTI E TRATTAMENTO FANGO<br />

Natura materiale grezzo da lavare: calcareo-dolomitico<br />

Granulometria inerte caricato in tramoggia: 0-600 mm.<br />

Produzione inerte selezionato e lavato: 60-70 m 3 /h<br />

Ore lavorative impianto: 8-12 h/giorno<br />

Portata acqua di lavaggio: 210 m 3 /h<br />

Acqua di reintegro: 4 m 3 /h<br />

Produzione fango filtro pressato ≤ 75 micron: 10 m 3 /h ± 25%<br />

L’impianto di depurazione acqua e trattamento fango installato presso la<br />

Sevis di Pian Trevisan ha il duplice scopo di:<br />

A) depurare l’acqua torbida derivante dall’impianto lavaggio inerti<br />

B) filtropressare i fanghi liquidi per renderli perfettamente palabili, privi di<br />

sgocciolamento e idrorepellenti<br />

I vantaggi che ne derivano sono evidenti e permettono di ottenere innegabili<br />

risultati, come quello di recuperare in ciclo chiuso le acque di processo<br />

necessarie all’impianto lavaggio inerti e di ridurre i volumi di fanghi liquidi<br />

prodotti, in fanghi pressati facilmente caricabili e trasportabili al fine di essere<br />

riutilizzati come recupero ambientale.<br />

L’impianto è completamente automatizzato e tramite visualizzatore grafico<br />

Quarry & Construction luglio 2006


Sistema automatico lavaggio tele Acqua limpida in uscita dal depuratore<br />

Cave &Cantieri<br />

Acqua filtrata<br />

permette di evidenziare tutti i parametri<br />

operativi dando in tempo reale la situazione<br />

di funzionamento. In caso di anomalie o<br />

allarmi vengono visualizzate le correzioni<br />

da eseguire, cosicché l’operatore intervenendo<br />

prontamente potrà sempre garantire<br />

il buon funzionamento dell’impianto.<br />

Principalmente l’impianto è dotato di:<br />

- stazione pompaggio acque torbide: funzionamento<br />

automatico <strong>della</strong> pompa di sollevamento<br />

prevista con corpi e girante rivestiti<br />

in gomma antiabrasiva.<br />

- depuratore statico a flusso verticale scelto<br />

per il poco spazio occupato alla base e per<br />

la sua semplicità di funzionamento con nessuna<br />

parte in movimento e nessun consumo<br />

energetico.<br />

- centralina automatica per la preparazione<br />

<strong>della</strong> soluzione flocculante dotata di sistema<br />

automatico dosaggio flocculante in grado<br />

di garantire l’esatto dosaggio di prodotto<br />

al variare dei solidi sospesi contenuti nell’acqua<br />

torbida. L’applicazione assicura la<br />

qualità dell’acqua in uscita dal depuratore.<br />

- sistema automatico spurgo e lavaggio<br />

cono depuratore.<br />

- vasca fango dotata di sonde e agitatore<br />

previsti per garantire una omogeneizzazione<br />

del fango addensato scaricato dal depuratore.<br />

- pompa alimentazione fango in ingresso al<br />

filtro pressa con corpi e girante rivestiti in<br />

gomma antiabrasiva, condizione necessaria<br />

considerata l’abrasività dei fanghi inerti.<br />

- filtro pressa mod. Tecnoidea 1300/45/37<br />

dotato di 45 piastre filtranti aventi una dimensione<br />

di 1300 x 1300 mm.. Il filtro pressa<br />

è corredato da un moderno impianto di<br />

lavaggio automatico <strong>delle</strong> tele con acqua ad<br />

alta pressione che garantisce la massima<br />

resa di filtrazione con i seguenti vantaggi:<br />

• eliminazione <strong>della</strong> manodopera necessaria<br />

• perfetta pulizia <strong>delle</strong> tele filtranti<br />

• maggiore resa di filtrazione<br />

• maggiore durata <strong>delle</strong> tele<br />

• perfetta pulizia dei binari di scorrimento<br />

ruote piastre.<br />

Quarry & Construction luglio 2006<br />

23


Effettivamente non deve essere facile<br />

lavorare in alta montagna..<br />

Le nostre attività risentono del clima e<br />

<strong>della</strong> stagionalità. Noi possiamo lavorare<br />

per soli 6/7 all’anno, da maggio, mese<br />

in cui inizia la vera produzione, a novembre<br />

quando ogni giorno può cambiare<br />

la temperatura. Il sole non si affaccia<br />

più in cava fino ai primi di marzo<br />

quando inizia a far capolino per pochi<br />

minuti.<br />

L’esercizio dell’attività estrattiva in<br />

questa zona presuppone la messa a<br />

punto di tali e tanti accorgimenti da<br />

presupporre autorizzazioni di lunga<br />

durata e di un certo respiro...<br />

Col rinnovo <strong>della</strong> valutazione dell’impatto<br />

ambientale abbiamo un’autorizzazione<br />

con una prospettiva di 20 anni che<br />

ci consente di respirare e di poter fare<br />

investimenti importanti. La prima VIA<br />

risale al 98/99 e ha avuto l’approvazione<br />

<strong>della</strong> giunta provinciale di Trento. Oggi<br />

noi siamo tenuti a fare uno screening<br />

ogni 5 anni per rinnovare il permesso<br />

perché l’organo provinciale vuole verificare<br />

se in quell’arco di tempo ci siamo<br />

attenuti alle prescrizioni e alle nuove<br />

normative relative agli aspetti ambientali.<br />

Ad esempio, sempre riguardo il<br />

problema <strong>delle</strong> slavine, l’ente verifica<br />

quello che è stato fatto e individua ciò<br />

che si deve fare. Se c’è una buona collaborazione<br />

e competenza da entrambe le<br />

parti, i buoni risultati sono assicurati.<br />

24<br />

Quarry & Construction luglio 2006<br />

RIPRISTINI AMBIENTALI<br />

I materiali utilizzati<br />

Il materiale impiegato per realizzare i ripristini<br />

è di varia natura. Esso è rappresentato<br />

innanzitutto dal limo proveniente<br />

dalla filtropressatura <strong>delle</strong> acque di lavaggio<br />

degli inerti uscenti dagli impianti di<br />

frantumazione e vagliatura di Pian Trevisan.<br />

Infatti l’impianto di trattamento e recupero<br />

dei rifiuti inerti provenienti dall’esterno<br />

(demolizioni, ecc.), regolarmente<br />

autorizzato presso gli organi competenti,<br />

opera la semplice frantumazione e<br />

vagliatura a secco del materiale, senza impiego d’acqua. Il limo prodotto tuttavia,<br />

prima di essere utilizzato per la riprofilatura dei versanti, deve essere miscelato con<br />

altri tipi di materiali, in maniera da raggiungere caratteristiche meccaniche adeguate<br />

per effettuare i ripristini progettati. Si tratta in primo luogo <strong>della</strong> frazione più fine<br />

del materiale derivante dalla frantumazione degli inerti da demolizione provenienti<br />

da fuori, sabbie e ghiaie in particolare (fino a 30 mm al massimo). Allo scopo esse<br />

sono sottoposte alle analisi richieste dalla normativa per accertarne l’idoneità<br />

chimico-fisica (test di cessione). La quantità di materiali da demolizione che viene<br />

trattata nell’impianto annualmente non è facilmente stimabile e soprattutto risulta<br />

molto variabile. Certamente comunque queste sabbie e ghiaie derivanti dall’attività<br />

di recupero non sono sufficienti a completare i ripristini assieme ai limi. Oltre ai<br />

materiali citati, per il ripristino sono state usate terra e rocce da scavi provenienti<br />

dall’esterno <strong>della</strong> cava; di questo materiale non è possibile definire con precisione<br />

la natura, in quanto dipende caso per caso dalla zona di provenienza, solitamente<br />

nel bacino <strong>della</strong> Val di Fassa.<br />

I rinverdimenti<br />

Tutti i dettagli riguardanti le pratiche agronomiche che sono attuate per realizzare un<br />

efficace e duraturo ripristino sono contenuti nel cosiddetto <strong>“</strong>Disciplinare dei rinverdimenti”<br />

facente parte del progetto di coltivazione. E’ possibile comunque elencare<br />

brevemente le principali conclusioni e le più importanti scelte effettuate per<br />

reinserire l’area <strong>della</strong> cava, una volta terminata l’estrazione, nel contesto ambientale<br />

in cui si trova. Tutti i pendii ripristinati sono trattati mediante la semina di specie<br />

erbose adatte al clima che caratterizza la zona. In alcuni settori saranno messe a<br />

dimora anche specie arboree anch’esse adattabili alla fascia<br />

fitoclimatica <strong>della</strong> zona, principalmente larice e pino mugo. Le<br />

zone a prato sono tuttavia nettamente prevalenti rispetto a quelle<br />

boscate. Questa soluzione deriva da una scelta precisa: innanzitutto<br />

infatti la prevalenza del prato rispetto al bosco potrà creare un<br />

positivo effetto di variazione nel contesto di un’area in cui il bosco<br />

rappresenta la tipologia di copertura assolutamente predominante,<br />

che negli ultimi decenni sta addirittura guadagnando ulteriore<br />

superficie a discapito <strong>della</strong> superficie prativa. Inoltre l’attecchimento<br />

di specie arboree, in particolare nelle porzioni più alte dei<br />

pendii ripristinati, è resa molto difficoltosa dalla frequenza con cui<br />

avvengono in inverno i fenomeni valanghivi, data l’elevata acclività<br />

<strong>della</strong> parete del Gran Vernel. E’ possibile notare infatti che nella<br />

parte sommitale dell’ammasso detritico si ha in sostanza un<br />

ghiaione con esemplari di larice solo sporadici, poiché la probabilità<br />

di sradicamento rimane sempre molto alta. Larici e mughi<br />

saranno quindi collocati soltanto nella parte bassa dell’avvalla-


mento centrale che rimarrà a fine<br />

ripristino. Sul tomo maggiore presente<br />

a sud, anche dopo il suo<br />

ampliamento, vengono insediate<br />

le specie arboree solo sul<br />

versante rivolto verso l’esterno<br />

<strong>della</strong> cava.<br />

Lungo l’alveo del rivo che attraverserà<br />

il tomo fino ad arrivare<br />

all’Avisio saranno infine messe<br />

a dimora specie adatte all’ambiente<br />

ripariale, soprattutto salici.<br />

Indipendentemente dalla natura<br />

del materiale con cui sono eseguiti<br />

i riporti per la riprofilatura finale dei pendii,<br />

si prevede infine di costituire la parte<br />

corticale dei versanti mediante la deposizione<br />

di uno stato di materiale a permeabilità<br />

relativamente elevata, quindi<br />

certamente non di tipo limoso, di spessore<br />

adatto (circa 1 m), che non dia<br />

origine a ristagni d’acqua che impediscano<br />

l’attecchimento di larici e mughi.<br />

Sopra a questo strato sarà poi deposto<br />

un opportuno spessore (20 cm circa) di<br />

terreno vegetale. Questa soluzione, studiata<br />

con la consulenza di un agronomo,<br />

è assolutamente simile a quella già<br />

presente naturalmente in sito.<br />

Come procedete con il ripristino<br />

ambientale?<br />

Ci siamo appoggiati allo studio SWS di<br />

Trento, uno dei più affermati d’Italia<br />

per realizzare un progetto di ripristino<br />

ambientale ad hoc che è poi passato<br />

attraverso le competenti autorità provinciali.<br />

Abbiamo la possibilità di utilizzare<br />

il fango in uscita dalla filtropressa<br />

per il ritombamento a valle <strong>della</strong><br />

cava che mano a mano si apre a monte.<br />

Non è stata cosa facile ottenere le autorizzazioni<br />

per questo tipo di posa. Il<br />

fango infatti viene posto in opera in<br />

una miscela con altri materiali riciclati,<br />

non allo stato puro, per garantirne la<br />

Cave &Cantieri<br />

stabilità. Infatti il versante viene ricostruito<br />

come quello originale, con la<br />

pendenza che aveva in origine.<br />

Un circuito importante e delicato è<br />

quello del riciclaggio..<br />

Siamo stati i primi a credere nella<br />

filosofia del riciclaggio e a introdurlo<br />

concretamente in zona: li impieghiamo<br />

spesso nei nostri lavori, limitando l’utilizzo<br />

dei materiali vergini agli usi più<br />

nobili. Purtroppo abbiamo difficoltà<br />

nell’utilizzo sistematico dei materiali<br />

recuperati perché nei capitolati <strong>delle</strong><br />

opere pubbliche, dove i numeri sono<br />

importanti, questi non vengono inseriti...<br />

Ci troviamo col divieto di conferire<br />

in discarica, l’obbligo di riciclare, l’impossibilità<br />

di impiegare il materiale in<br />

opere di un certo respiro. Solo poche<br />

settimane fa, durante una riunione del<br />

CET, il Consorzio Estrattori Trentini di<br />

cui facciamo parte, si è discusso <strong>della</strong><br />

problematica coi funzionari pubblici<br />

Qual è la posizione del CET in<br />

merito a questo problema?<br />

Tutto il consorzio è allineato nel considerare<br />

riprovevole lo spreco di risorse<br />

insito in questo comportamento e manifesta<br />

l’auspicio che, pur in maniera<br />

graduale, al materiale riciclato venga<br />

riconosciuta la dignità del naturale per<br />

determinati utilizzi. Debbo comunque<br />

dire che, a parte questa divergenza di<br />

opinioni che speriamo si risolva presto,<br />

qui in Trentino il dialogo con le autorità<br />

preposte al controllo dell’attività<br />

estrattiva è agevole: la cava ben<br />

coltivata è considerata attività imprenditoriale<br />

che apporta lavoro e benessere<br />

alla collettività: l’indotto che muove,<br />

la serietà con cui operiamo e l’attenzione<br />

che costantemente rivolgiamo<br />

all’ambiente e alla sicurezza sono rassicuranti<br />

per l’interlocutore pubblico.<br />

Ma passiamo al vostro parco mezzi,<br />

che vediamo essere ben nutrito..<br />

Sì, disponiamo di un parco mezzi di<br />

proprietà cospicuo ma tengo a precisare<br />

che già da una decina di anni a questa<br />

parte, ci appoggiamo anche al noleg-<br />

Quarry & Construction luglio 2006<br />

25


gio: vista la stagionalità del nostro lavoro<br />

cerchiamo di non immobilizzare troppe<br />

risorse destinate a stare ferme per<br />

gran parte dell’anno. Perciò ogni anno<br />

affianchiamo circa 6/7 macchine di dimensioni<br />

importanti a quelle di proprietà.<br />

Avete preferenze in merito alle<br />

marche presenti sul mercato?<br />

Vista l’ormai lunga militanza nel settore<br />

del movimento terra, ci siamo fatti<br />

una certa esperienza in tema di macchine<br />

operatrici e di automezzi cava /cantiere,<br />

quindi cerchiamo di cogliere il<br />

meglio di ogni marca, senza trascurare<br />

fattori quali l’assistenza post-vendita<br />

e, sempre più importante, il risparmio<br />

di carburante.<br />

Come acquisto siamo orientati prevalentemente<br />

su CAT e Komatsu per gli<br />

escavatori: pochi giorni fa ci hanno<br />

consegnato un PC 230 serie 8 <strong>della</strong><br />

Komatsu, che abbiamo recentemente<br />

acquistato; dal punto di vista prestazionale<br />

e di risparmio carburante, Ko-<br />

26<br />

Quarry & Construction luglio 2006<br />

matsu fa la differenza rispetto ad altre<br />

macchine.<br />

Per le pale gommate, invece, ci siamo<br />

orientati su Volvo di cui siamo estre-<br />

mamente soddisfatti.<br />

Proseguendo con la nostra dotazione,<br />

come autocarri abbiamo sia Astra che<br />

Mercedes, mentre per la distribuzione<br />

del calcestruzzo ci rivolgiamo a <strong>Sermac</strong>:<br />

abbiamo una pompa carrata da 40<br />

metri 2 betonpompe da 28 metri ed un<br />

nastro da 12 metri. E poi dumpers articolati,<br />

ancora escavatori, ragno, pale<br />

gommate, pale cingolate, dozer, trattore<br />

agricolo, martelli per la demolizione<br />

<strong>della</strong> roccia, pinza per demolizioni del<br />

cemento armato, pinza per tronchi. È<br />

anche grazie a questa ampia dotazione<br />

di mezzi che possiamo dedicarci, in<br />

tutta sicurezza, alle nostre molteplici<br />

attività.

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