OLTRE LA TRADIZIONE - ESB
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ACCADEMIA DELL’AUDIO ACCADEMIA DELL’AUDIO ACCADEMIA DELL’AUDIO<br />
<strong>OLTRE</strong> <strong>LA</strong> <strong>TRADIZIONE</strong><br />
<strong>ESB</strong>, marchio storico del car hi-fi italiano, continua a coniugare contenuti<br />
tecnologici originali con tanta, tanta passione per l'alta fedeltà in auto.<br />
<strong>ESB</strong> OTTOMI<strong>LA</strong><br />
K8-16.2/06<br />
SISTEMA DI ALTOPAR-<br />
<strong>LA</strong>NTI A DUE VIE<br />
COMPLETO DI CROSS-<br />
OVER PASSIVO<br />
ROCCO PATRIARCA<br />
Costruttore e distributore per<br />
l’Italia: SkyWay Network S.p.A.,<br />
Via della Meccanica 14, 04011<br />
Aprilia (LT). Tel. +39 06 921451<br />
Fax +39 06 92145335<br />
www.skyway.it - www.esb.it<br />
Prezzi: Ottomila 16 euro 299,00<br />
la coppia; Ottomila 3 euro<br />
299,00 la coppia; Ottomila K3X<br />
euro 129,00 la coppia; kit Ottomila<br />
K8-16.2/06 euro 699,00<br />
Il marchio <strong>ESB</strong>, ma soprattutto la struttura e le persone che ne hanno accompagnato lo sviluppo, ha svolto un<br />
ruolo di spicco sin dalla nascita del car hi-fi italiano. Attraverso componentistica di riferimento, vetture di riferimento,<br />
competizioni di riferimento, <strong>ESB</strong> ha “formato” generazioni di appassionati che, grazie ai suoi prodotti,<br />
hanno imparato ad ascoltare, a giudicare impianti, ad affinare i propri gusti musicali. Le migliori realizzazioni<br />
dei migliori installatori convenivano nelle “location” scelte per le finali del Trofeo <strong>ESB</strong>, poi rinominato<br />
“Nazionali Car Audio”, progenitore di tutte le competizioni car hi-fi italiane e non solo. Quei posti, quelle piazze,<br />
sono stati i luoghi in cui coloro che muovevano i primi passi nel mondo della musica in auto hanno potuto<br />
scoprire e sperimentare il significato di car hi-fi. Attraverso confronti incrociati ed ascolti successivi, con brani<br />
sempre più esigenti, riprodotti con sempre maggior fedeltà.<br />
Le innovazioni tecniche che si sono succedute nel tempo nel catalogo degli altoparlanti <strong>ESB</strong> sono state tutte<br />
funzionali a questo scopo. Dalla strepitosa “UMA”, l’Unità Medio-Alti che dal settore domestico ha trovato una<br />
altrettanta gratificante applicazione in auto, all’impiego del primissimo subwoofer doppia bobina,<br />
che riusciva a sfruttare gli amplificatori più prestanti, la <strong>ESB</strong> ha sempre fatto della<br />
musica il suo baluardo, dell’ascolto il suo riferimento, al punto di dover (a furor di<br />
popolo) mantenere per anni in catalogo componenti divenuti “icone” assolute,<br />
ACS-AudioCarStereo n. 157
ACCADEMIA DELL’AUDIO ACCADEMIA DELL’AUDIO ACCADEMIA DELL’AUDIO<br />
come il glorioso 1000 MB, uno dei più intriganti e<br />
caldi woofer della storia della musica in auto italiana.<br />
L’attenzione al mondo dell’installazione e la<br />
profonda conoscenza di ogni componente del mondo<br />
del car hi-fi ha portato il gruppo ed il marchio<br />
<strong>ESB</strong> a fornire strumenti per garantire la massima efficienza<br />
del lavoro di installazione e permettere la<br />
realizzazione di impianti sempre più versatili dal<br />
punto di vista delle prestazioni musicali. Ancora<br />
una volta, l’attenzione verso la musicalità del sistema<br />
di altoparlanti le ha permesso di introdurre, in<br />
tempi lontani ma con estrema puntualità, sistemi di<br />
filtraggio passivo modulari ed adattabili, dedicati sì<br />
ai vari altoparlanti del catalogo, ma dall’architettura<br />
straordinaria.<br />
A distanza di qualche anno, Skyway Network, evoluzione<br />
dell’azienda in cui il marchio <strong>ESB</strong> è nato ed<br />
è cresciuto, non sembra aver perso quell’attenzione<br />
verso soluzioni di carattere tecnico in grado di offrire<br />
un “plus” agli ascoltatori. Seppure nell’ultimo periodo<br />
sembrava aver concentrato molto gli sforzi su<br />
“chi” rende possibile il buon suono in auto, cioè<br />
quegli installatori professionisti che possono giovarsi<br />
di tecniche sempre più moderne ed efficienti e di<br />
materiali innovativi e risolutivi, il team di sviluppo<br />
dei nuovi altoparlanti ha lavorato con estrema dedizione<br />
sulla nuovissima linea Ottomila, facendole<br />
vedere la luce ormai diversi mesi fa. La sua caratteristica?<br />
Suonare bene, come <strong>ESB</strong> ci ha insegnato nel<br />
corso degli ultimi venti anni.<br />
ACS-AudioCarStereo n. 157<br />
Ottomila!<br />
Due woofer (16 e 13 centimetri), due midrange (cono<br />
da 10 centimetri, cupola da 5), due tweeter (cupola da<br />
28 e 25 millimetri). Una serie di crossover passivi per<br />
varie combinazioni. Questa è in estrema sintesi la linea<br />
Ottomila di <strong>ESB</strong>. Ma questa descrizione, utile a<br />
farci immaginare le possibili combinazioni, non mette<br />
in luce l’obiettivo dichiarato: offrire continuità nella filosofia<br />
<strong>ESB</strong>, al fine di permettere un ascolto musicalmente<br />
al top, anche attraverso sistemi dalla diversa tipologia.<br />
Proprio per questo motivo la ricerca ha condotto<br />
verso soluzioni talvolta semplici e collaudate,<br />
talvolta raffinate ed impegnative, talvolta completamente<br />
inedite. E, soprattutto, la ricerca non si ferma<br />
dopo aver dato il via alla produzione. Innovazioni, miglioramenti,<br />
nuove idee, disponibilità di nuovi materiali,<br />
insomma tutto quanto è possibile fare per migliorare<br />
questi altoparlanti sotto ogni punto di vista viene<br />
applicato costantemente e, al momento della “messa<br />
in macchina” di un nuovo lotto, va ad arricchire la dote<br />
dei prodotti finiti. Già dopo il primo lotto il feedback<br />
del mercato ha suggerito, in occasione della produzione<br />
del secondo, ben più ampio, alcuni miglioramenti<br />
sul woofer e, conseguentemente, ritocchi sul<br />
crossover. Ma il loro impatto sulla filosofia del sistema<br />
è limitato a pur importanti aspetti pratici ed estetici e<br />
la “sostanza”, in termini di progetto, ingegnerizzazione<br />
e prestazioni, non ha subito variazioni.<br />
Per capire il grado di qualità che la <strong>ESB</strong> ha raggiunto<br />
con la linea Ottomila, andiamo ad analizzare il sistema<br />
che statisticamente sarà il più impiegato nelle vetture<br />
degli appassionati: è siglato “K8-16.2/06” e, molto<br />
più praticamente, è il sistema a due vie composto da<br />
woofer da 16 centimetri e tweeter da 28 millimetri.<br />
Due vie di riferimento: il woofer<br />
Per capire a quale livello di raffinatezza la <strong>ESB</strong> abbia<br />
portato gli altoparlanti della sua serie Top, basta dare<br />
un’occhiata al woofer. È siglato Ottomila 16 e già<br />
dall’impatto visivo offre una sensazione di qualcosa di<br />
familiare ma anche di innovativo. Ho dovuto osservarlo<br />
a lungo perché la sensazione di familiarità lasciasse<br />
il posto ad un riscontro più oggettivo. In effetti, il disegno<br />
del cestello ma soprattutto le sue proporzioni rispetto<br />
al generoso magnete ricordano in qualche modo<br />
il 1000 MB. Certo, siamo a livello di sensazione,<br />
ma il magnete che abbiamo di fronte non lascia dubbi<br />
sulla sua consistenza. Si tratta di ben 710 grammi di<br />
ferrite (di tipo Y-35, tanto per essere pignolissimi) in<br />
grado di assicurare una riserva energetica che permette<br />
la gestione di elevate potenze anche su brevissimi<br />
intervalli di tempo. A ciò contribuisce anche il disegno<br />
delle piastre polari, realizzato per garantire che l’intensità<br />
del flusso magnetico sia uniforme e costante<br />
nel traferro. A un buon progetto, però, deve necessariamente<br />
affiancarsi una realizzazione pratica di alta<br />
precisione. In questo caso ci si è affidati a macchine a<br />
controllo numerico in grado di ottenere deviazioni minime<br />
dalle dimensioni previste dagli ingegneri in quelle<br />
parti dove la precisione è davvero importante, come<br />
ad esempio nel polo “sovradimensionato” (perdonatemi<br />
la libera traduzione di “Extended Pole”), qui impiegato<br />
per aumentare la zona di linearità del flusso magnetico<br />
subito fuori al traferro. Grazie a questo tipo di<br />
lavorazioni si è potuto anche ottenere un foro al centro<br />
del magnete dal profilo bi-esponenziale. Uno stu-<br />
HIGHLIGHTS<br />
- Grande musicalità<br />
- Ottimo equilibrio nella<br />
resa complessiva<br />
- Basso rotondo ma non<br />
gonfio<br />
- Costruzione impeccabile<br />
- Woofer esteticamente<br />
accattivante<br />
Caratteristiche dichiarate<br />
dal costruttore:<br />
WOOFER OTTOMI<strong>LA</strong> 16<br />
Tipo: mediobasso 165<br />
mm. Impedenza nominale:<br />
4 ohm. Potenza nominale<br />
RMS: 100 W. Potenza<br />
continua picco: 160<br />
W. Risposta in frequenza:<br />
49-2.200 Hz. Sensibilità<br />
(1 W/1 m): 87 dB<br />
TWEETER OTTOMI<strong>LA</strong> 3<br />
Tipo: tweeter a cupola 28<br />
mm. Impedenza nominale:<br />
4 ohm. Potenza nominale<br />
RMS: 100 W. Potenza<br />
continua picco: 160<br />
W. Risposta in frequenza:<br />
1-20 kHz. Sensibilità (1<br />
W/1 m): 90 dB<br />
CROSSOVER PASSIVO K3X<br />
Tipo: passivo a due vie<br />
Butterworth. Impedenza<br />
nominale: 4 ohm. Potenza<br />
RMS: 150 W. Potenza<br />
continua picco: 300 W.<br />
Frequenza di taglio:<br />
2.100 Hz. Attenuazione<br />
del tweeter: 0/-3/-6 dB.<br />
Fase del tweeter: 0/180°<br />
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SISTEMA DI ALTOPAR<strong>LA</strong>NTI: <strong>ESB</strong> OTTOMI<strong>LA</strong> K8-16.2/06<br />
RISPOSTA MIDWOOFER SENZA FILTRO 2,82 V / 1 m<br />
IMPEDENZA SISTEMA COMPLETO<br />
Il sistema due vie <strong>ESB</strong> è stato misurato su<br />
pannello IEC alla canonica distanza di 1<br />
metro. La risposta in frequenza del<br />
midwoofer senza filtro si dipana a cavallo<br />
di una sensibilità media di 87,2 dB tra<br />
50 Hz e 3 kHz, conforme a quanto dichiarato<br />
dal costruttore, con la gamma<br />
mediobassa in evidenza, uno stretto e<br />
poco significativo avvallamento a 900<br />
Hz ed una gamma medioalta estesa nella<br />
ripresa in asse, molto regolare e caratterizzata<br />
da trascurabili break-up. All’aumentare<br />
dell’angolazione del microfono<br />
la risposta si “accorcia”, com’è naturale<br />
che sia, rimanendo però pienamente<br />
sfruttabile fino ad oltre i 3 kHz a 30° e<br />
calando apprezzabilmente solo all’angolazione<br />
maggiore (60°, curva rossa). Appena<br />
più accidentata la risposta del<br />
tweeter: il Qts dichiarato, pari ad 1,8, si<br />
traduce infatti nel consistente picco visibile<br />
a 1.200 Hz, a cui segue un avvalla-<br />
LE MISURE<br />
mento piuttosto largo centrato sui 4,5<br />
kHz ed una serie di stretti break-up che<br />
in parte spariscono fuori asse. Per essere<br />
un tweeter con cupola da 28 mm l’estensione<br />
in gamma altissima non è affatto<br />
male anche a 60°; molti “colleghi” da 25<br />
mm esibiscono cali maggiori e più accidentati.<br />
Buona la sensibilità, pari a 88,3<br />
dB tra e 2 e 20 kHz.<br />
Passando al sistema completo abbiamo<br />
sovrapposto la risposta sotto filtro dei<br />
due componenti considerando una posizione<br />
d’ascolto statisticamente probabile,<br />
ossia con il midwoofer fuori asse di 30°<br />
ed il tweeter in asse senza attenuazione<br />
(o meglio, con il controllo di attenuazione<br />
su 0 dB, perché in realtà un’attenuazione<br />
è introdotta anche in questo caso),<br />
notando un’ampia zona di sovrapposizione<br />
delle risposte dei due altoparlanti,<br />
ancora qualche traccia del picco a 1.200<br />
Hz solo parzialmente attenuato dal filtro<br />
RISPOSTA TWEETER SENZA FILTRO 2,82 V / 1 m<br />
MW 30° + TW IN ASSE CON FILTRO<br />
passa-alto sul tweeter e viceversa una risposta<br />
estremamente regolare del<br />
midwoofer fino a 4 kHz.<br />
Regolarissima l’impedenza del sistema<br />
complessivo sotto filtro, con un modulo<br />
praticamente sempre compreso tra 4 e<br />
10 ohm, a parte il picco relativamente<br />
ampio della risonanza del midwoofer posta<br />
a 63 Hz, ed un argomento che, a seguito<br />
di queste variazioni contenute, si<br />
movimenta appena solo nell’intorno della<br />
frequenza risonanza. Di conseguenza<br />
si tratta di un carico di tutto riposo per<br />
qualsiasi amplificatore, che oltretutto si<br />
alleggerisce ulteriormente in gamma media<br />
ed alta all’aumentare dell’attenuazione<br />
imposta al tweeter.<br />
Da notare l’abbassamento, peraltro modesto,<br />
del modulo a 3,3 kHz, dovuto a<br />
precise scelte progettuali sul ramo passabasso<br />
del midwoofer, che risulta leggermente<br />
risonante. F. Valeri<br />
ACS-AudioCarStereo n. 157
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dio molto approfondito è stato condotto sulla fluidodinamica<br />
all’interno del gruppo mobile. È palese che un<br />
ambiente più aerato favorisce non solo la ricerca di<br />
prestazioni migliori ma garantisce anche sulla longevità<br />
dell’altoparlante. Il condotto bi-esponenziale è solo<br />
una delle soluzioni adottate nell’Ottomila 16. Ad<br />
esso si affiancano un cestello appena rinnovato, realizzato<br />
in pressofusione di alluminio verniciato a polveri,<br />
che permette un miglior movimento dell’aria nella<br />
parte posteriore del cono (che in realtà produce ottimi<br />
benefici soprattutto nel garantire un più corretto<br />
carico acustico posteriore), ma che prevede una apertura,<br />
tra la base di supporto del magnete ed il sostegno<br />
dello spider, che garantisce la formazione di<br />
un flusso d’aria diretto verso il supporto in Kapton<br />
della bobina mobile (tra l’altro forato), e quindi<br />
verso il traferro. Addirittura un anello in materiale<br />
metallico posto tra le due pareti svolge la funzione<br />
di deviare il flusso d’aria richiamato dal<br />
movimento della bobina mobile per indirizzarlo<br />
direttamente verso il punto esatto dell’imboccatura<br />
del traferro, una tecnologia analoga a quella<br />
impiegata in Formula Uno per mandare aria<br />
sui radiatori o per controllare l’aerodinamica<br />
della vettura. L’insieme “cestellogruppo<br />
magnetico-gruppo bobina<br />
mobile” rivela un elevato grado di<br />
esperienza progettuale ed un certo<br />
buon gusto estetico, sebbene una<br />
protezione contro intrusione di<br />
particelle o polvere nel traferro<br />
(leggasi retina metallica) avrebbe<br />
condizionato solo un po’ l’eleganza<br />
del disegno, ma forse aumentato<br />
la protezione della parte<br />
più delicata dell’insieme.<br />
Da un altoparlante erede della gloriosa<br />
tradizione “italica” della <strong>ESB</strong> non<br />
ci si poteva aspettare che una membrana<br />
realizzata con materiali molto “musicali”.<br />
La scelta è caduta sull’impiego di un cono in<br />
polpa di cellulosa non pressata, smorzato e leggero,<br />
rigido al punto giusto per assicurare un’ampia gamma<br />
di funzionamento con distorsioni ridotte al minimo. Il<br />
suo profilo esponenziale, inoltre, offre una risposta<br />
estesa e lineare anche fuori asse e la sospensione in<br />
gomma presenta una curvatura differenziata in modo<br />
Grande la cura riposta<br />
nel controllo del flusso d'aria all'interno dell'altoparlante.<br />
Il foro centrale presenta una doppia svasatura esponenziale per ridurre<br />
le turbolenze mentre un deviatore di flusso anulare si preoccupa di<br />
dirigere l'aria verso il traferro in cui scorre la bobina mobile.<br />
da offrire la giusta resistenza lineare e laterale per assicurare<br />
escursioni ampie ma controllate. L’aspetto<br />
dell’Ottomila 16 è davvero tradizionale grazie alla<br />
membrana, nera come il parapolvere con la scritta dorata<br />
e come la flangia. Quest’ultima offre ben otto fori<br />
per assicurare una tenuta più che tenace e un’indipendenza<br />
del moto della membrana che si traduce in una<br />
resa sonora più “pulita”. I fori possono accogliere del-<br />
L’aspetto<br />
complessivo del<br />
woofer è davvero<br />
familiare. Ma le<br />
novità “sotto la<br />
carrozzeria”<br />
sono davvero<br />
tante.<br />
Cestello in pressofusione<br />
dal disegno audace, flangia con<br />
otto fori e sede per brugole, morsetti di<br />
inedita concezione e strepitosa eleganza, membrana in cellulosa non pressata con<br />
sospensione a curvatura differenziata e deviatore di flusso. Sono alcuni particolari<br />
costruttivi, visibili in foto, che fanno di questo woofer un vero e proprio riferimento.<br />
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Il raffinatissimo crossover<br />
passivo, realizzato con<br />
componentistica di<br />
primissima qualità.<br />
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le brugole grazie ad un “invito” di diametro standard.<br />
Uno dei particolari più eleganti è comunque il morsetto<br />
degli altoparlanti, qualcosa di nuovo nel panorama<br />
dei soliti morsetti. Comodo da impiegare grazie alle<br />
brugole che serrano il cavo (si potrebbe avere qualche<br />
difficoltà con cavi di piccolo diametro, che però non<br />
devono mai essere usati con altoparlanti di questo livello<br />
qualitativo), molto tenace, elegante e sicuro perché<br />
il conduttore è completamente inserito nel foro, rivela<br />
poi l’impiego da parte del costruttore di un centratore<br />
in Nomex con il cavo di trasferimento del segnale<br />
verso la bobina mobile piatto e di ottimo diametro,<br />
un ulteriore particolare raffinato per un altoparlante<br />
generoso e di classe.<br />
Un’occhiata ai parametri dichiarati rivela una frequenza<br />
di risonanza a circa 56 Hz, che lo definisce come<br />
vero e proprio woofer, un Qts che si assesta a 0,53,<br />
che porta la <strong>ESB</strong> a dichiarare come volume di lavoro<br />
da 4 a 10 litri in cassa chiusa (magari ricavata nello<br />
sportello), un interessante Re di 3,3 ohm e un fattore<br />
forza di 10,8 T/m, dovuto al buon gruppo magnetico.<br />
Il tweeter ed il crossover<br />
Nascere con un blasone del genere non è affatto facile.<br />
I “doveri” sono molti e, spesso, non proprio semplici<br />
da interpretare. Prendiamo ad esempio questo<br />
tweeter. Da un lato ci si aspetta un componente estremamente<br />
generoso in termini di prestazioni, figlio di<br />
quelle grandi cupole in seta che la <strong>ESB</strong> mostrava nella<br />
linea Settemila ma anche nelle generazioni precedenti.<br />
Dall’altro, un impatto estetico almeno di livello simile<br />
a quello del woofer. Coniugare le due cose era<br />
davvero difficile, trattandosi di un tweeter. La <strong>ESB</strong> ha<br />
ancora una volta, a mio parere, colto nel segno, concentrandosi<br />
molto sulle prestazioni scegliendo la via<br />
della sobrietà dal punto di vista estetico.<br />
Il “piccolo” (ma solo in profondità) tweeter in nostro<br />
possesso è siglato DT-8.25EV1, che comunque corrisponde<br />
all’Ottomila 3. La sua estetica è condizionata<br />
dalla scelta di inserire l’insieme in un “contenitore” in<br />
alluminio, ricavato dal pieno tramite tornitura e trattato<br />
superficialmente con processo indurente e finitura<br />
lucida nera. Il trasduttore è posto<br />
all’interno del contenitore. Il<br />
magnete al neodimio è da<br />
ben 24x6 millimetri<br />
(secondo il costruttore<br />
il più<br />
grande uti-<br />
lizzabile in tweeter con bobina da 1 pollice), e le piastre<br />
polari anche in questo caso sono tornite per assicurare<br />
un grado di precisione eccellente del flusso<br />
all’interno del traferro. La membrana, una cupola da<br />
28 millimetri dal raggio di curvatura costante, è realizzata<br />
in seta leggerissima, trattata con speciali resine<br />
al fine di renderla più rigida senza comprometterne la<br />
musicalità del materiale. Il profilo della base della cupola<br />
funge anche da sospensione. La bobina mobile,<br />
da 28 millimetri, è avvolta su un supporto in alluminio.<br />
Il telaio di alluminio svolge anche la funzione di<br />
camera di risonanza posteriore, coadiuvata da materiale<br />
smorzante posto all’interno. Ciò contribuisce in<br />
modo determinante a raggiungere la frequenza di risonanza<br />
dichiarata di 1.130 Hz, a tutto vantaggio<br />
dell’estensione e con l’effetto collaterale (ma importante)<br />
di linearizzare per quanto possibile la curva di<br />
impedenza.<br />
A fronte di queste caratteristiche davvero invidiabili, il<br />
“contenitore esterno” limita un po’ la libertà di azione<br />
dell’installatore. L’unico modo per installarlo è ricavare<br />
un foro dal diametro pari a quello del telaio del<br />
tweeter e avvitarlo da dietro per mezzo della ghiera<br />
prevista. Ovviamente potrei affermare che un sistema<br />
di questo livello merita un’installazione personalizzata<br />
(e questo, tra l’altro, mi sembra sacrosanto), ma talvolta<br />
anche in installazioni personalizzate questo tipo<br />
di fissaggio potrebbe apparire scomodo. Inoltre i cavetti<br />
di collegamento vengono fuori direttamente dal<br />
fondo del magnete e, sebbene sia previsto che possano<br />
essere piegati, offrono comunque un certo spessore<br />
sul fondo se il tweeter deve essere schiacciato contro<br />
una parete.<br />
Con lo spazio a disposizione ed installato a filo, il<br />
tweeter comunque assume quell’aspetto altero ed autorevole<br />
che merita. La stessa griglia, attentamente studiata<br />
per non compromettere le prestazioni in asse e<br />
fuori asse, gli conferisce un’eleganza superiore.<br />
L’attenzione che la <strong>ESB</strong> ha da sempre posto nel proporre<br />
crossover passivi di pregio è confermata anche<br />
in questo caso. Il crossover passivo è in linea con le<br />
aspettative estetiche. La base è in alluminio verniciato<br />
in nero, alla quale è sovrapposta la basetta in vetronite,<br />
anch’essa verniciata in nero. Il tutto è protetto da<br />
una copertura in plexiglas piegata ed aperta nei due<br />
lati più corti e fissata con brugole e distanziali dorati a<br />
spessore. Il crossover è denso di componenti di qualità.<br />
Le bobine sono avvolte in aria, i condensatori sono<br />
in poliestere ed i resistori sono del tipo antinduttivo.<br />
Il crossover è dotato di due diversi deviatori che<br />
permettono di invertire la fase del tweeter e di attivare,<br />
se necessario, un’attenuazione dello stesso tweeter selezionabile<br />
su due livelli: -3 o -6 dB. Su entrambi i rami<br />
è presente una cella del secondo ordine. Il prezioso<br />
connettore d’ingresso prevede un ingresso differenziato<br />
dei due rami per una configurazione bi-amping.<br />
Per collegarli entrambi ad un solo finale sono in<br />
dotazione due ponticelli di preziosissima fattura.<br />
Road test ed ascolto<br />
Se durante la stesura dell’articolo avevo già individuato<br />
alcuni punti critici che sarebbero emersi in<br />
fase di installazione, non c’è dubbio che la prova<br />
sul campo evidenzia o minimizza quelle che, in<br />
laboratorio, sono solo ipotesi, seppur supportate<br />
da una certa dose di esperienza.<br />
L’approccio con l’auto è stato, per questo sistema<br />
ACS-AudioCarStereo n. 157
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<strong>ESB</strong>, davvero tranquillo. Il sedici centimetri dalla flangia<br />
standard era destinato a sostituire il sedici centimetri<br />
di bordo, altrettanto standard. Alla prova dei fatti,<br />
però, la foratura dei cestelli è risultata appena diversa,<br />
quel poco che non ha permesso di far combaciare perfettamente<br />
i fori. Strano, perché la flangia installata in<br />
auto ha sinora ospitato decine di diversi woofer senza<br />
alcun problema. Seppur con qualche difficoltà, i due<br />
Ottomila 16 sono stati infine accolti dalla predisposizione.<br />
Come già detto per il tweeter, una coppia di altoparlanti<br />
di questo livello merita un pannello opportunamente<br />
realizzato e sagomato. Ma se doveste per<br />
caso pensare ad un “replacement”, considerate questa<br />
particolarità.<br />
Se il woofer è stato accolto dalla predisposizione della<br />
mia Alfa giovandosi del trattamento insonorizzante<br />
eseguito nella portiera, il tweeter è stato posizionato,<br />
come prima ipotesi, alla base del montante, bloccato<br />
da un po’ di stucco per vetri. Il crossover passivo è stato<br />
posizionato nel bagagliaio accanto al finale, con<br />
tweeter in fase e attenuazione posta a 0 dB, che però<br />
ho portato subito a -3 perché nonostante lo schema<br />
del crossover indichi che il livello del tweeter è stato<br />
già attenuato, l’emissione risultava ancora elevata.<br />
Il settaggio del crossover ed il posizionamento sul cruscotto<br />
dei tweeter, rivolti verso un ipotetico passeggero<br />
seduto al centro del sedile posteriore, sono risultati<br />
ottimali nella mia vettura. Occorre sempre precisare,<br />
però, che in altre situazioni (diversa auto, diverso posizionamento,<br />
e così via) potrebbe essere meglio invertire<br />
la fase (di un tweeter rispetto all’altro o di entrambi<br />
rispetto ai woofer) o variare l’attenuazione (anche di<br />
uno rispetto all’altro). Un finale di ottima potenza pilota<br />
il sistema anteriore, mentre un secondo finale pilota<br />
il subwoofer di bordo.<br />
Con i primi brani a disposizione (l’ultimo “live” degli<br />
Stadio, per esempio) ho capito subito di trovarmi di<br />
fronte ad un’accoppiata nata per la musica. Nonostante<br />
passino gli anni, alla <strong>ESB</strong> non si sono distratti neanche<br />
un minuto da questo scopo. La batteria di Giovanni<br />
Pezzoli e la splendida voce di Gaetano Curreri vengono<br />
rese con grande energia, ma anche con un’ottima<br />
pulizia. È grandioso capire come la qualità di riproduzione<br />
di un sistema di altoparlanti garantisca<br />
ascolti ottimi anche con brani ricchi di energia ma<br />
lontani dal poter essere definiti audiophile. E allora<br />
perché non spingerci ad eseguire test con brani ben<br />
più difficili tratti da registrazioni audiophile? Niente di<br />
meglio che i nostri AudioRecords e niente di meglio<br />
della grandiosa voce di Patrizia Laquidara, una voce<br />
ACS-AudioCarStereo n. 157<br />
che non si può definire “lucidissima”, perché in grado<br />
di affiancare un accenno di ruvidità ad una chiarezza<br />
ed una delicatezza che non smette mai di stupire. E<br />
stavolta a stupire sono questi <strong>ESB</strong>, che non resistono<br />
alla voglia di mettersi in mostra, offrendo uno spessore<br />
davvero unico, una qualità straordinaria nel riproporre<br />
le difficili sfumature del canto di Patrizia. Il sospetto di<br />
trovarsi davanti ad un sistema di pregio si conferma<br />
con la voce di Vittorio Matteucci tratta da “Friends”,<br />
disco di riferimento sempre del nostro catalogo. L’interazione<br />
tra woofer e tweeter, sollecitata dall’estensione<br />
e dalla richiesta contemporanea di “corpo” e di<br />
“chiarezza” della grandiosa voce di Vittorio, non sorprende<br />
i woofer, che riescono ad offrire ai tweeter il<br />
corretto supporto nella zona d’incrocio per garantire<br />
alla voce di esprimersi senza incertezze e senza difficoltà.<br />
Ma le doti del woofer non si esauriscono nell’assecondare<br />
il tweeter. La zona dello spettro che gli<br />
compete è… pulita, ecco. È forse questa la caratteristica<br />
principale di questo woofer, bello a vedersi ed ancora<br />
di più ad ascoltarsi. Non gonfia, rimane sempre<br />
controllato al punto da divenire forse un po’ asciutto<br />
ma, almeno dal mio personale punto di vista, meglio<br />
asciutto che un po’ lasciato a se stesso. Energia e<br />
spunto sono da primato, mentre è ancora l’equilibrio<br />
complessivo a stupire. Se gli altoparlanti sono concreti<br />
e raffinati, il crossover è il perfetto complemento dei<br />
due, a formare un sistema elegante dalle alte precise,<br />
chiare e ricercate, dalle medie calde ma dettagliate,<br />
dalle basse potenti ma controllate. A colpire è l’insieme,<br />
la raffinatezza complessiva e la precisione del tutto.<br />
Un cenno anche alla buona capacità di ricostruzione<br />
della scena sonora e dell’immagine quando posizionati<br />
in maniera non troppo lontana da come, almeno<br />
sulla mia vettura, verrebbero posizionati definitivamente.<br />
L’immagine centrale è ben definita, gli estremi<br />
ottimamente posizionati, l’altezza del palcoscenico<br />
sonoro si staglia sulla linea del cruscotto.<br />
Conclusioni<br />
Che dire ancora di questo sistema? Se in casa <strong>ESB</strong> si<br />
voleva porre l’accento sulla capacità di continuità con<br />
il glorioso passato, beh, ci sono riusciti benissimo. Ma<br />
attenzione a parlare di continuità. Qui andiamo oltre.<br />
Siamo di fronte a soluzioni attualissime e a caratteristiche<br />
tecniche degne della tecnologia più avanzata. Fa<br />
piacere però che tutto ciò sia stato posto a disposizione<br />
della musica. Ma è forse proprio quello che ci<br />
aspettavamo dalla “leggenda” <strong>ESB</strong>!<br />
È difficile capire se questo<br />
tweeter sia più elegante<br />
o più “musicale”.<br />
Probabilmente entrambe<br />
le cose…