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sconfiggere il cancro con l'oncologia “diversa”? - Prof. Giuseppe Zora

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Intervista riportata su Roma Capitale Magazine, periodico di cultura e<br />

informazione. Scritto da Stefania Colasanti<br />

SCONFIGGERE IL CANCRO CON L’ONCOLOGIA<br />

“DIVERSA”?<br />

Uso la vita reale per i miei romanzi perché mi permette di andare al di là di ciò che vedo e perché<br />

nelle storie vere, spesso emerge la grandezza dell’essere.<br />

E’ evidente che per m<strong>il</strong>lenni è stato dato all’uomo quello che l’uomo doveva volere ed è pur<br />

evidente che l’uomo “perseguitato” è colui che rivoluziona ogni cosa.<br />

buona lettura:<br />

Dio giudica e perdona ma io non sono Dio e mi avvalgo della libertà di<br />

parola per <strong>con</strong>dannare chi per soldi, uccide la vita! Per questo vi<br />

rac<strong>con</strong>to di un uomo e di una donna che hanno messo a disposizione<br />

della ricerca sul <strong>cancro</strong> e sulle Malattie Degenerative, <strong>il</strong> loro tempo, la<br />

loro dignità, <strong>il</strong> loro orgoglio, senza scendere a compromessi: Il<br />

<strong>Prof</strong>essor <strong>Zora</strong> e la Dottoressa Tarantino.<br />

Sperando di darvi una informazione e magari una speranza vi auguro<br />

Nel 1979, <strong>il</strong> professor Saverio D'Aquino, direttore dell'istituto, chiese al professor <strong>Giuseppe</strong> <strong>Zora</strong>,<br />

docente all’epoca all’Istituto di clinica oncologica dell’Università di Messina, e alla dottoressa<br />

Anna Tarantino, biologa del medesimo istituto, di sperimentare in laboratorio un siero ottenuto<br />

dalle feci e dalle urine delle capre, che gli era stato portato da un veterinario di Agropoli (Salerno),<br />

<strong>il</strong> dottor Liborio Bonifacio. «Scoprimmo che qualche effetto antitumorale sulle cavie malate lo<br />

aveva».<br />

«L'anno dopo <strong>il</strong>lustrai i risultati di quella ricerca in un <strong>con</strong>vegno a Saturnia. Fu la fine. Tutto ciò che<br />

mia moglie e io avevamo fatto sino a quel momento non valeva più niente».<br />

I due ricercatori, marito e moglie, iniziarono la loro battaglia <strong>con</strong>tro i Tumori, iniettando nei topi<br />

malati di <strong>cancro</strong> una miscellanea di derivati batterici, osservando un interessante regressione del<br />

male.<br />

Tutto <strong>il</strong> lavoro fatto prima e dopo, avrebbe avuto la validità del solo fumo anche se <strong>il</strong> preparato,<br />

frutto delle loro ricerche, l'Imb (immunomodulante biologico), non aveva niente a che fare col siero<br />

Bonifacio, che era coinvolto in una vera e propria diatriba istituzionale. Era un prodotto che aveva<br />

per principio attivo l'Lps, lipopolisaccaride estratto da batteri Gram-negativi, ampiamente studiato<br />

presso l'Università di Tours, in grado di supportare <strong>il</strong> paziente oncologico durante le chemio e le<br />

radioterapie.<br />

Cominciò per i due Ricercatori, una assurda persecuzione.<br />

Nonostante sia passato molto tempo, <strong>il</strong> ricordo è ancora doloroso. Il professor G. <strong>Zora</strong> e la<br />

Dottoressa A. Tarantino, furono obbligati dagli eventi a rifugiarsi in territorio Vaticano, nella<br />

bas<strong>il</strong>ica di Santa Maria in Trastevere, che gode dell'extraterritorialità.


Le parole dell’uomo che diede loro ospitalità, don Vincenzo Paglia, all’epoca assistente<br />

ecclesiastico della Comunità di Sant'Egidio : «Io non so se questo farmaco cura <strong>il</strong> <strong>cancro</strong>, so<br />

soltanto che dinanzi a Dio e a me stesso, come uomo e sacerdote, è mio dovere accogliere questi<br />

poveretti e aiutarli». Così <strong>il</strong> numero dei “perseguitati” non si fermò a due; erano 50.000 i malati che<br />

nei dieci anni successivi furono visitati e curati gratuitamente, <strong>con</strong>dicio sine qua non per operare<br />

entro i <strong>con</strong>fini della Santa Sede. Chi voleva, lasciava un obolo per le spese.<br />

E come se non fosse bastato questo castigo, Il professor <strong>Zora</strong> venne arrestato: due notti in galera,<br />

inquisito una decina di volte, costretto ad abbandonare la cattedra di oncologia alla Sapienza di<br />

Roma. Nel 1992 per dare fine a questa tortura, si trasferisce, <strong>con</strong> la moglie e le quattro figlie, di cui<br />

una oggi laureata in biologia, in Svizzera.<br />

Dice G. <strong>Zora</strong>: «Dormivamo in un residence di Morcote, nel Canton Ticino, mentre i miei avvocati<br />

si occupavano dei procedimenti penali». Non essendoci ordini di cattura che pendevano sul suo<br />

capo, da buon cittadino italiano, (cosa davvero rara) si è sempre presentato nelle aule di giustizia<br />

per gli interrogatori.<br />

Oggi, quest’uomo, finalmente libero dalle ingiurie umane, Vive a<br />

Campione d’Italia .<br />

Grazie al <strong>Prof</strong>essor G. <strong>Zora</strong> esiste La Fondazione Raphael, organismo<br />

scientifico senza scopo di lucro. Oggi la Fondazione ha sede nella<br />

Repubblica di San Marino e ha come scopo lo studio delle terapie nei<br />

Tumori e nelle Malattie Degenerative.<br />

Per anni è tornato a Roma ad assistere gratis i sieropositivi ospitati<br />

nella comunità di Don Pierino Gelmini. Ogni due mesi scende fino a Sant'Antimo per visitare,<br />

sempre gratuitamente, i malati di tumore della zona di Scampia-Se<strong>con</strong>digliano. «Glielo devo: è la<br />

mia terra».<br />

D) Dott. <strong>Zora</strong>, quale è la sua opinione sull'accanimento al non progresso e<br />

sperimentazione allargata?<br />

Per fortuna oggi la situazione è certamente migliorata, anche se esistono ancora molti<br />

ostracismi, ma <strong>il</strong> clima sembra essere più sereno nei <strong>con</strong>fronti delle cure integrate.<br />

D) Qual è la differenza tra <strong>il</strong> siero Bonifacio e l’IMB?<br />

Il siero Bonifacio era un estratto di feci e urine caprine. L’ IMB, oggi ADJUVANT PLUS, è un<br />

farmaco che segue le regole della farmacopea omeopatica tedesca e i cui principi attivi sono i<br />

Lipopolisaccaridi.<br />

D) Le news riguardo <strong>il</strong> farmaco?<br />

Il farmaco ha ricevuto <strong>il</strong> numero NDC da parte della FDA (Food and Drug Administration)<br />

americana, ciò vuol dire che può essere anche distribuito negli USA.<br />

D) Quando iniziò <strong>con</strong> i primi trattamenti e a chi era destinato?<br />

Iniziammo presso l’Istituto di Clinica Oncologica dell’Università di Messina alla fine degli anni<br />

70, ed era destinato a malati terminali di <strong>cancro</strong>.


D) Chemioterapia o ADJUVANT PLUS?<br />

Per ottenere migliori risultati, sicuramente insieme !<br />

D) Quali le aspettative?<br />

Che la Immunoterapia Biologica <strong>con</strong> ADJUVANT PLUS possa essere inserita nei Protocolli<br />

terapeutici di supporto al paziente oncologico.<br />

D) La speranza è data dai numeri, quale la percentuale di guarigione?<br />

Non parliamo di guarigioni nel <strong>cancro</strong> perché rischieremmo di dare soltanto dei numeri. La cosa<br />

importante è che la Immunoterapia Biologica insieme alle terapie <strong>con</strong>venzionali migliora la<br />

performance del paziente, i suoi metabolismi e la sopravvivenza.<br />

D) Che posto ha la qualità della vita di un malato oncologico?<br />

Direi che è fondamentale, perché rispetta la dignità e la speranza del malato. Il malato Oncologico<br />

che non può più effettuare le terapie <strong>con</strong>venzionali, ha <strong>il</strong> sacrosanto diritto di essere seguito e<br />

supportato dalle strutture mediche. In questo le terapia integrate espletano un ruolo Fondamentale.<br />

D) Come si chiama <strong>il</strong> farmaco e dove reperirlo?<br />

Il farmaco si chiama ADJUVANT PLUS ed è reperib<strong>il</strong>e presso la Repubblica di San Marino dietro<br />

presentazione di prescrizione medica<br />

D) Come si pone l’industria farmaceutica al riguardo?<br />

Come <strong>con</strong> tutte le altre medicine alternative, ovvero o è scettica o non le <strong>con</strong>sidera affatto.<br />

D) Dott. <strong>Zora</strong>, <strong>il</strong> costo della cura?<br />

La cura viene sempre personalizzata per ogni paziente in base alla gravità della malattia, alle cure<br />

in atto e alle <strong>con</strong>dizioni immunologiche del paziente. Il costo di una <strong>con</strong>fezione è di 50 euro.<br />

D) Perché la non informazione al riguardo e come poter invece informare?<br />

Lei in questo momento, cara Signora Colasanti, sta facendo informazione ovvero sta rendendo un<br />

grande servigio ai malati di <strong>cancro</strong> !<br />

Grazie Stefania Colasanti.<br />

Grazie <strong>Prof</strong>essor <strong>Zora</strong> per aver scelto questa dura e irta strada.<br />

Link: http://www.romacapitalemagazine.it/index.php?option=com_<strong>con</strong>tent&view=article&id=417:s<br />

<strong>con</strong>figgere-<strong>il</strong>-<strong>cancro</strong>-<strong>con</strong>-l-oncologia-diversa&catid=76&Itemid=101

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