Marzo 2008 - Profilo Donna Magazine
Marzo 2008 - Profilo Donna Magazine
Marzo 2008 - Profilo Donna Magazine
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Dream of transformation<br />
Prosegue il successo di Rabarama. A dimostrarlo è stata la mostra antologica “Rabarama.<br />
Dream of Transformation” che è stata inaugurata il 15 novembre alla Vecchiato New Art Galleries<br />
di Padova, galleria che ne detiene l’esclusiva.<br />
All’inaugurazione sono giunte circa un<br />
migliaio di persone provenienti da tutta<br />
Italia, collezionisti o semplici appassionati<br />
che nel corso di questi anni hanno seguito<br />
l’artista nel suo percorso di ricerca e nelle<br />
diverse mostre a lei dedicate.<br />
Le forme antropomorfe e i colori accesi<br />
volti e finalizzati a una ricerca introspettiva<br />
inusuale e complessa sono il biglietto<br />
da visita che ha presentato l’artista in importanti<br />
sedi italiane e internazionali.<br />
Stupefacente è il riscontro del pubblico<br />
in ogni manifestazione a lei dedicata:<br />
l’immediatezza e l’entusiasmo da parte di<br />
addetti ai lavori e non è oramai una consuetudine.<br />
Dopo anni Rabarama viene rappresentata<br />
6<br />
con una personale alla Galleria Vecchiato:<br />
con una quarantina di lavori scultorei ed<br />
una quindicina di tele vengono ripercorsi<br />
i passaggi fondamentali della sua ricerca:<br />
dai corpi prigionieri del destino ai contenitori<br />
floreali ove il corpo diventa una<br />
sorta di vaso cinese fino alle più recenti<br />
mutazioni in bestie feroci.<br />
La serata inaugurale è stato un vero e proprio<br />
evento unico: sulle musiche di Deca,<br />
create apposta e ispirate al lavoro di Rabarama,<br />
sono stati presentati degli uomini-scultura.<br />
Tre modelli dipinti dall’artista<br />
e dal famoso body painter Guido Daniele<br />
si sono esibiti in pose emblematiche<br />
confondendosi con le sculture in bronzo.<br />
Da sempre il lavoro della scultrice è caratterizzato<br />
da uno stretto contatto con il<br />
corpo umano, rappresentato in molteplici<br />
posizioni e spinto da forze interiori spesso<br />
contrastanti. Questa performance è stata la<br />
concretizzazione di un pensiero presente<br />
già da tempo e mai fino ad ora giunto al<br />
compimento.<br />
La scultrice nata a Roma nel 1969, quindi<br />
cresciuta tra Treviso e Padova, è oramai<br />
conosciuta in gran parte del mondo: dalla<br />
Cina agli Stati Uniti, dall’Olanda al Messico<br />
dove ha esposto nei più importanti<br />
musei.<br />
Abituata all’educazione ai colori e a manipolare<br />
materiali diversi fin da bambina<br />
grazie all’attività dei genitori, diviene ben<br />
presto uno degli artisti italiani contemporanei<br />
più amati.<br />
Il materiale prediletto, la creta, viene plasmata<br />
con una straordinaria abilità in forme<br />
antropomorfe dalla pregnante valenza<br />
simbolica. La creta si trasforma, dà vita<br />
poi al bronzo la cui superficie viene dipinta<br />
con lettere dell’alfabeto rimandando ai<br />
primordiali geroglifici, con labirinti analizzando<br />
la complessità del pensiero e con<br />
puzzle o celle a nido d’ape visualizzando<br />
la catena del genoma.<br />
I motivi floreali orientali, le spirali che<br />
invadono la superficie del corpo umano,<br />
la forma che muta in felino: sono questi i<br />
caratteri essenziali delle recenti tematiche<br />
affrontate da Rabarama.<br />
Le opere esposte in questa importante<br />
mostra rappresentano gli esseri umani<br />
perlopiù in posizioni raccolte caratterizzati<br />
da una superficie colorata, tatuata, che<br />
esprime un vincolo, una sorta di prigione<br />
all’espressione della propria anima. Enrico<br />
Gusella commenta: “stesi o sdraiati,<br />
rinchiusi in se stessi, aggrovigliati e poi<br />
ancora riavvolti, i corpi dell’artista diventano<br />
la zona di confine dell’identità, di<br />
ibridazione fra l’io e l’altro, fra il reale e<br />
il virtuale”.<br />
Le sculture inedite più recenti, datate 2007<br />
e denominate Ching, rappresentano figure<br />
umane la cui superficie è ricoperta da linee<br />
spezzate, diverse le une dalle altre, ovvero<br />
gli esagrammi. Ogni opera assume un significato<br />
diverso, legato agli elementi che