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NO AL FUMO!!! - AMICI DEL CUORE

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Spedizione in Abb.Post. D.L. 353/2003 (N.46 2004) art.1 comma 2 E 3 • AN<strong>NO</strong> 2010 N. 4 • STAMPA IN PROPRIO<br />

PIEMONTE ONLUS<br />

Associazione di volontariato per la<br />

prevenzione delle malattie cardiovascolari<br />

4/2010<br />

IV trimestre<br />

dicembre 2010/febbraio 2011<br />

<strong>NO</strong> <strong>AL</strong> <strong>FUMO</strong>!!!<br />

<strong>AMICI</strong> <strong>DEL</strong> <strong>CUORE</strong> PIEMONTE • Associazione Onlus<br />

Presidente: Roberto Guido Bijno<br />

www. centrocardio.it<br />

Email: info@centrocardio.it • rbj@hotmail.it<br />

cell. 346/1314392<br />

Associazione di Volontariato, no-profit, per la prevenzione<br />

e la ricerca delle malattie cardiovascolari<br />

CARDIO PIEMONTE - AN<strong>NO</strong> VI - N. 16 (2010) Tribunale di Torino 4447 del 26-02-92 • Direttore Responsabile: ROBERTO GUIDO BIJ<strong>NO</strong><br />

ORGA<strong>NO</strong> UFFICI<strong>AL</strong>E DE “<strong>AMICI</strong> <strong>DEL</strong> <strong>CUORE</strong> PIEMONTE” • Associazione Onlus<br />

Sede Ospedale Molinette Torino • Corso Bramante, 88 • 10126 Torino • Tel. 011.633.55.64 • Reparto di Cardiologia2 dr. Sebastiano Marra


2<br />

CARDIO PIEMONTE • N. 4/2010 dicembre febbraio 2011<br />

Il Volontario è...<br />

◗ Il volontario è una persona normale,<br />

◗ Il volontario appartiene ad ogni ceto<br />

sociale, indipendentemente dal colore<br />

della sua pelle e della sua religione,<br />

◗ Il volontario è dove vi è qualcuno che<br />

ne ha bisogno,<br />

◗ Il volontario può anche essere un donatore<br />

di sangue, perché con il suo<br />

gesto può salvare una vita,<br />

◗ Il volontario è assistenza, soprattutto<br />

quando si occupa di persone disabili,<br />

◗ Il volontario è anche un compagno,<br />

un amico, un confidente,<br />

◗ Il volontario è uno che dona il suo<br />

tempo, sapendo sempre che non riceverà<br />

mai nulla in cambio,<br />

◗ Il volontario è uno disponibile nel<br />

momento del bisogno,<br />

◗ Il volontario è uno che non appartiene<br />

ad una specie in estinzione,<br />

◗ Il volontario è chi alla sera, quando<br />

va a dormire, è soddisfatto di quello<br />

che ha fatto durante la giornata ed<br />

è sicuro di non aver perso del tempo<br />

inutilmente,<br />

◗ Il volontario vuol anche dire fare della<br />

prevenzione, soprattutto quando è<br />

un “Amico del cuore”<br />

Michele Falanga<br />

Sommario<br />

___________________________________ pag<br />

Il Volontario è ___________________ 2<br />

Editoriale<br />

PROMESSE!? ___________________ 3<br />

Il corso di primo soccorso per<br />

operatori non sanitari ____________ 5<br />

Gli impegni della nostra Onlus<br />

Breve relazione sulla giornata<br />

della prevenzione a Pinerolo _______ 7<br />

Prevenzione in loco<br />

Il “caldo” Vigone ________________ 9<br />

Un decalogo per l’uso corretto<br />

dei farmaci ____________________ 10<br />

Oggi odio il fumo _______________ 11<br />

Avviso ai lettori e soci ___________ 12<br />

Un lavoro d'"equipe" ____________ 13<br />

Notizie varie<br />

Gli amanti del pesce rischiano meno<br />

infarti e ictus __________________ 14<br />

Grazie…grazie…grazie __________ 14<br />

La dieta mediterranea ___________ 15<br />

Broccoli e banane<br />

proteggono l'intestino ___________ 21<br />

Miele, latte caldo e infusi: rimedi<br />

naturali contro la tosse __________ 22<br />

Il cuore delle donne sempre<br />

più a rischio: come proteggerlo ____ 22<br />

Ansia: la richiesta d’aiuto ________ 23<br />

Un nuovo farmaco riduce<br />

del 16% la mortalità<br />

per fibrillazione atriale ___________ 23<br />

Notizie dal Mondo<br />

da Internet __________________________ 24<br />

Le noci aiutano a diminuire<br />

gli effetti dello stress ____________ 25


PROMESSE!?<br />

CARDIO PIEMONTE • N. 4/2010 dicembre febbraio 2011<br />

Editoriale<br />

a cura di Roberto Guido Bijno<br />

Ho ricevuto in redazione un bollettino della Regione<br />

Piemonte dal titolo: “ IL CITTADI<strong>NO</strong> <strong>AL</strong> CENTRO<br />

<strong>DEL</strong>LA SANITÀ”.<br />

Oltre alla pagina che pubblico, dove i due nuovi<br />

protagonisti della politica regionale piemontese<br />

fanno delle precise dichiarazioni, come potrete<br />

voi stessi rendervi conto, nello stesso erano state<br />

inserite alcune delle proposte che sia il Presidente<br />

Roberto Cota, sia l'Assessore alla Sanità Caterina<br />

Ferrero hanno intenzioni di mettere in pratica nel<br />

corso del loro mandato.<br />

Una lodevole iniziativa che spero veramente possa<br />

costituire le basi per trasformare la nostra sanità<br />

in una struttura adeguata e migliore di quella che<br />

oggi abbiamo.<br />

Viene spontaneo però chiederci: “RIUSCIRAN<strong>NO</strong> I<br />

<strong>NO</strong>STRI EROI NELL'IMPRESA?”<br />

Un compito credo non facile, pieno di ostacoli, d'opposizioni e di posizioni diverse<br />

che possono in qualche modo condizionare la riuscita del progetto e qualche volta<br />

addirittura travisarne completamente i contenuti.<br />

In paesi vicini, come la Francia, ad esempio, il servizio sanitario locale utilizza<br />

molto la domiciliazione, per la cura dei malati cronici od anziani.<br />

Da noi invece questo metodo, che secondo gli esperti farebbe risparmiare milioni<br />

alla Sanità, viene applicato solo in minima parte e francamente non se ne comprendono<br />

i motivi.<br />

Ad esempio, una nostra amica di famiglia che abita a Nizza (Francia) e che ha dei<br />

problemi cardiovascolari, non deve mai andare in ospedale per i controlli periodici<br />

che deve fare. Tutti i giorni un infermiere professionale va a visitarla, controllando<br />

le medicine che deve prendere. Analogamente, quando lo ritiene necessario, effettua<br />

un prelievo di sangue per il controllo del suo INR e se i valori sono fuori norma,<br />

lo stesso informa il medico curante che disporrà una variazione dei farmaci assunti<br />

o addirittura un ricovero per approfondire questi controlli.<br />

Tutto questo avviene sempre in assenza burocrazia o scartoffie da compilare, non<br />

scomodando mai la persona anziana, che può continuare a starsene tranquillamente<br />

nella propria abitazione, senza preoccuparsi di nulla..<br />

Qui a Torino, in un ospedale come il nostro delle Molinette, tutte le mattine molto<br />

presto (dalle ore 7) anche d'inverno quando fa molto freddo ed è buio pesto,<br />

vedo invece che ci sono delle lunghe code di persone per fare lo stesso esame e<br />

che magari devono rimanere tutta la mattinata in corsia, sia per il prelievo del<br />

sangue, sia per il relativo referto che avviene normalmente attorno alle 10,30-11<br />

del mattino.<br />

Un altro grosso problema che si verifica, ad esempio, sempre nel nostro ospedale,<br />

ma credo in tutti gli altri della Regione, sono le visite di controllo dei malati cardiopatici<br />

che devono essere sempre seguiti periodicamente.<br />

3


4<br />

CARDIO PIEMONTE • N. 4/2010 dicembre febbraio 2011<br />

Si formano anche in questo caso lunghe code agli sportelli e molte persone addirittura non possono<br />

farli questi esami e vengono purtroppo respinte.<br />

Ho ricevuto, ad esempio, una lettera da un nostro Socio, che mi scrive:<br />

“… mi sono recato presso l'ambulatorio del dott. … per sottopormi ad un E.C.G da sforzo poiché<br />

da qualche mese avverto dei sintomi che prima dell'estate non avevo…<br />

Lì mi sono accorto, dopo averlo domandato alle gentilissime signorine dell'accoglienza, che non mi<br />

sarà più possibile essere seguito da questa struttura (peraltro pubblica).<br />

La cosa mi addolora poiché non conosco specialisti del livello di questo primario… che mi diano<br />

la stessa fiducia necessaria.<br />

A questo punto, dopo essere stato sottoposto nel pomeriggio odierno, presso un'altra struttura<br />

(ospedale di …), ad un Ecocardiografia, ho deciso che, mestamente, non farò altri accertamenti<br />

diagnostici futuri.<br />

Caro Presidente, non la si veda come una "rappresaglia" non sono così meschino, solo che lo stato<br />

di frustrazione in cui sono caduto è solo un fatto mio e tale me lo tengo…”<br />

Ricordo che la Signora Caterina Ferrero, che era nello<br />

scorso anno all'opposizione, nella precedente legislatura<br />

regionale fece compilare un lungo dossier<br />

sulle spese inutili che erano state fatte in un anno<br />

nel campo della Sanità, evidenziando che si poteva<br />

tranquillamente fare dei grossi risparmi, solo<br />

mettendo in funzione l'intelletto delle persone, nel<br />

cercare la strada migliore per ottenere dei risultati<br />

efficienti, spendendo decisamente molto di<br />

meno.<br />

Rimasi molto colpito da questo studio ed allora<br />

mi domandai, ma senza poter formulare una<br />

risposta, come fosse stato possibile che persone<br />

qualificate, professionali e preparate, abbiano<br />

potuto gestire la spesa pubblica in questo<br />

modo.<br />

Spero veramente che oggi, questo nostro Assessore<br />

che stimo ed apprezzo, si ricordi di quanto<br />

ha indicato in quella circostanza ed attui le riforme<br />

necessarie.<br />

Ne abbiamo tutti molto bisogno: giovani e<br />

vecchi, nessuno escluso.<br />

Termino questo mio editoriale però con una<br />

riflessione un poco amara: ho scritto sul numero<br />

precedente della rivista un articolo dal<br />

titolo: “LA CULTURA <strong>DEL</strong>LA S<strong>AL</strong>UTE”. Speravo<br />

che molti leggendolo mi avrebbero scritto,<br />

magari anche criticato, ma nessuno l'ha fatto.<br />

Allora mi domando:<br />

“MA È ANCHE COLPA <strong>NO</strong>STRA SE LA SANITÀ <strong>NO</strong>N FUNZIONA COME DOVREBBE.<br />

UNA CAUSA È FORSE LA TOT<strong>AL</strong>E INDIFFERENZA ED IL DISINTERESSE CHE NUTRIAMO VERSO I PRO-<br />

BLEMI SOCI<strong>AL</strong>I, QUANDO <strong>NO</strong>N NE SIAMO COINVOLTI PERSON<strong>AL</strong>MENTE?”.


CARDIO PIEMONTE • N. 4/2010 dicembre febbraio 2011<br />

Il corso di primo soccorso per<br />

operatori non sanitari<br />

Rianimazione cardiopolmonare e relativa defibrillazione<br />

Continuano, con notevole successo, i nostri<br />

corsi per dare a tutti la possibilità di poter<br />

salvare delle vite umane, intervenendo in<br />

tempo, nei modi dovuti.<br />

Un nostro grande successo, che è diventato<br />

anche il fiore all'occhiello della onlus: sono<br />

state moltissime, infatti, le richieste di partecipazione,<br />

tanto che non è stato possibile<br />

accontentare così tante persone.<br />

Il nostro Consiglio Direttivo ha già abbozzato<br />

il programma per aumentare il numero di Corsi<br />

nel 2011 in modo da poter accontentare<br />

almeno 100 persone al posto delle attuali 75<br />

del 2010.<br />

Anche se la realizzazione di questi corsi ha<br />

un costo non indifferente, come indica abitualmente<br />

ai convenuti il nostro Presidente,<br />

farli significa forse contribuire a salvare anche<br />

una sola vita umana. Questo, non può<br />

che renderci orgogliosi di quanto avremo fatto<br />

per il nostro prossimo.<br />

Ecco l'elenco delle persone che hanno partecipato<br />

al corso del 24 settembre:<br />

5


6<br />

CARDIO PIEMONTE • N. 4/2010 dicembre febbraio 2011<br />

(Per ordine di prenotazione)<br />

Verchio Emanuela, Diana Fanari, Purtrino Silvana,<br />

Bortolozzo Antonella, Belletti Paola,<br />

Contini Dino, Lingua Maria Rosa, Garelli Martina,<br />

Pullara Liso Rosalba, D'ingeo Cristina,<br />

Purtrino Silvana, Mascolo Filippa, Marotta<br />

Roberta, Mantelli Angela, Italiano Giuseppe,<br />

Crosetto Serena, Cometto Federica, Martino<br />

Elena, Cona Piero, Colombo Delia, Bortolozzo<br />

Antonella, Bertone Franco, Lionello Maria<br />

Angela, Falanga Giovanni, Giacone Carla.<br />

Hanno partecipato al corso del 22 ottobre:<br />

(per ordine alfabetico)<br />

Almerighi Paola, Bianchi Renato, Bisogno<br />

Pasquale, Caratto Antonietta, d'Amore Cinzia,<br />

d'Amore Pia, Di Iorio Daniele, Di Passuale<br />

Alessandro, Garavoglia Franco, Garbarini<br />

Massimo, Ierardi Rosa, La Porta Salvatore,<br />

Malandrino Francesca, Pillosu Cinzia, Rispoli<br />

Bianca Maria, Roffinello Caterina, Russi Erika,<br />

Russi GianPaolo, Tonoli Elisabetta<br />

Come di consueto, la dr.ssa Patrizia Vitolo,<br />

(nella foto a sinistra, di spalle) della Medicina<br />

d'urgenza dell'Ospedale Molinette, inzia<br />

a spiegare ai presenti lo scopo del corso, accompagnata<br />

da altri medici ed infermieri professionali.<br />

Tutti gli istruttori hanno svolto il<br />

loro impegno con grande professionalità che<br />

ha coinvolto profondamente con il loro entusiasmo<br />

e dedizione, le persone che vi hanno<br />

partecipato.<br />

Ancora un momento del corso, dove la brava<br />

infermiera professionale Paola Tommasella,<br />

(foto qui accanto, di spalle) istruttrice abilitata<br />

al rilascio del brevetto, insegna ad un<br />

gruppo alcune delle azioni che occorre sviluppare<br />

per effettuare il massaggio cardiaco<br />

e la respirazione bocca a bocca.<br />

Ricordiamo ai nostri soci che ogni mercoledì<br />

pomeriggio<br />

dalle ore 15 alle ore 18 è aperta la nostra sede<br />

di<br />

C.so Moncalieri, 18 Circoscrizione 8 Torino<br />

per informazioni, consigli e per i Volontari.<br />

IL 4° MERCOLEDì DI OGNI MESE <strong>AL</strong>LE ORE 15<br />

CONfERENzE SULLE M<strong>AL</strong>ATTIE<br />

IL PRIMO GIOVEDì DI OGNI MESE SERATA<br />

CONVIVI<strong>AL</strong>E (prenotazione)


CARDIO PIEMONTE • N. 4/2010 dicembre febbraio 2011<br />

Gli impegni della nostra<br />

Onlus<br />

Breve relazione sulla giornata<br />

della prevenzione a Pinerolo<br />

5 settembre 2010<br />

Nella splendida cornice della piazza Vittorio<br />

Veneto a Pinerolo, il nostro folto gruppo di<br />

volontari, accompagnato da alcuni medici<br />

dell' Ospedale Molinette e dell'ospedale di<br />

Pinerolo, con al seguito i nostri infermieri<br />

professionali, si sono riuniti per l'intera<br />

domenica al fine di poter svolgere la programmata<br />

giornata della prevenzione cardiovascolare,<br />

concordata con il Comune di<br />

Pinerolo, attraverso l'assessore Sig. Negro.<br />

Sia “La Stampa” sia il settimanale “Eco del<br />

Chisone” avevano nella settimana precedente<br />

già pubblicato la notizia che informava i<br />

Pinerolesi della nostra iniziativa.<br />

Tutto questo ha anche decisamente contribuito<br />

al successo della giornata ed ha dimostrato,<br />

ancora una volta, che le persone<br />

hanno a “cuore” la loro salute, quando è<br />

possibile, vengono volentieri a farsi visitare<br />

e controllare.<br />

Un grande entusiasmo quindi, da parte della<br />

popolazione locale, che attendeva pazientemente<br />

di essere visitata, con punte d'attesa<br />

anche di un'ora.<br />

Erano persone di tutte le età, compresi molti<br />

giovani attorno ai 20 anni.<br />

La maggior parte però delle visite sono state<br />

fatte invece a persone di età media attorno<br />

ai 50-55 anni.<br />

È stata una giornata intensa e produttiva,<br />

che ha coinvolto completamente il nostro<br />

gruppo, collaudando a fondo il sistema che<br />

abbiamo ideato. Una alta partecipazione<br />

che ha visto la presenza presso i nostri gazebi<br />

di oltre 150 persone: un record per la<br />

nostra onlus.<br />

Il dr. Sebastiano Marra, primario di cardiologia<br />

2 dell'Ospedale Molinette ha voluto<br />

anch'egli partecipare all'avvenimento congratulandosi<br />

con tutto il gruppo dei volontari<br />

e dei medici ed infermieri che hanno<br />

dato la loro disponibilità gratuitamente per<br />

la riuscita della giornata.<br />

Le nuove schede che abbiamo preparato,<br />

sono state compilate in duplice copia e sono<br />

state consegnate alle persone visitate, con<br />

l'intesa di presentarle ai loro medici curanti<br />

per degli eventuali approfondimenti clinici.<br />

Per la prima volta, oltre ai numerosi E.C.G.<br />

(elettrocardiogrammi) effettuati dal nostro<br />

infaticabile infermiere Archetti, abbiamo<br />

anche eseguito molte analisi per il controllo<br />

della glicemia.<br />

Fortunatamente, questa volta, nonostante<br />

il numero notevole di visite, abbiamo potu-<br />

7


8<br />

CARDIO PIEMONTE • N. 4/2010 dicembre febbraio 2011<br />

to constatare che i visitatori con problemi<br />

cardiovascolari sono stati pochissimi: segno<br />

questo positivo, che denota come la popolazione<br />

di Pinerolo goda di buona salute.<br />

Purtroppo, però dobbiamo dire che tra le<br />

tante persone visitate, si è notato un numero<br />

elevato di fumatori .<br />

Tutti ovviamente sono stati invitati a smettere<br />

di fumare ed i medici presenti hanno<br />

richiamato molti di loro invitandoli a farlo<br />

(un risultato quasi nullo, purtroppo).<br />

Dato il grande successo riportato, Il nostro<br />

Presidente Bijno, ha parlato a lungo con il<br />

dr. Ganci, Medico cardiologo dell'ospedale<br />

di Pinerolo che è stato con noi per l'intera<br />

giornata, proponendogli delle nuove iniziative<br />

di prevenzione cardiovascolare che<br />

verranno, con l'aiuto dei medici cardiologi<br />

dell'Ospedale di Pinerolo, programmate nel<br />

prossimo anno.<br />

Il nostro fotografo ufficiale e nostro Consigliere<br />

Fiorenzo Ardizzone si è “divertito” ad<br />

immortalare molti dei presenti.<br />

Alcune delle foto migliori da lui fatte, verranno<br />

pubblicare sul nostra rivista Cardio-<br />

Piemonte e sul nostro sito: www.centrocardio.it<br />

e sinceramente lo ringraziamo per la<br />

sua dedizione e la sua disponibilità .<br />

Il suo aiuto prezioso e preciso nell'organiz-<br />

A sinistra, il primario dr. Sebastiano Marra, a destra il dr.<br />

Ganci, cardiologo dell'ospedale di Pinerolo. Al centro il dr.<br />

Marchetti Matteo del nostro staff con la sig.a Jole dell'ambulatorio<br />

di cardiologia delle Molinette.<br />

zare la giornata, come quello di tutti i volontari<br />

presenti che mi hanno appoggiato<br />

ed aiutato con grande spirito umanitario, ci<br />

ha permesso ancora una volta di poter realizzare<br />

una manifestazione come questa.<br />

Questi risultati ci spronano quindi anche a<br />

cercare altri nuovi volontari che siano disponibili<br />

ad effettuare periodicamente e<br />

con maggiore frequenza, queste giornate<br />

della prevenzione.<br />

R.G.B.<br />

RIfLESSIONI<br />

Di una nostra attiva volontaria, la Sig.a<br />

Cesarina Arneodo, sul ruolo del volontariato<br />

nella nostra onlus.<br />

Sono già trascorsi tre anni e più... il<br />

tempo è volato.. mi sembra che sia ora<br />

di fare qualche bilancio.<br />

Questi anni mi hanno insegnato a credete<br />

nei veri valori della vita e nell'importanza<br />

di collaborare insieme.<br />

Voglio ringraziare tutti per ciò che mi<br />

hanno trasmesso.<br />

Oggi più che mai, in un mondo dove<br />

sembra che dare aiuto e fiducia, sia<br />

sempre più difficile e mal interpretato.<br />

Ho cercato di dedicare le mie poche ore<br />

di tempo libero, con persone diverse tra<br />

loro, per età ed esperienze di vita, diventate<br />

amiche, con cui collaborare per<br />

raggiungere lo stesso obiettivo.<br />

La nostra credibilità di volontari è decisamente<br />

aumentata per la presenza<br />

continua, presso l'ambulatorio ed il reparto<br />

di cardiologia dell'Ospedale Molinette.<br />

La diversità tra i volontari, che caratterizza<br />

la nostra Associazione è fonte di<br />

confronto e di ricchezza e noi tutti uniti<br />

dobbiamo salvaguardarla ed essere di<br />

esempio anche quando le opinioni sono<br />

differenti, sostenendoci a vicenda.<br />

Insieme cresceremo ancora sempre...e<br />

meglio.


Il “caldo” Vigone<br />

Una giornata ancora sulla prevenzione cardiaca,<br />

il 12 settembre 2010, nella bellissima<br />

cornice della città di Vigone (TO).<br />

Tutti gli abitanti che abbiamo incontrato,<br />

in questa occasione, ci hanno accolto con<br />

entusiasmo, simpatia e tanto calore.<br />

Anche il sole ci ha dato il suo benvenuto,<br />

quasi fossimo ancora in piena estate. Abbiamo<br />

dovuto utilizzare tutti i gazebi a nostra<br />

disposizione per non rimanere scottati dai<br />

suoi cocenti raggi.<br />

Nella piazza storica della città, attorniati<br />

da case antiche, dalla cattedrale e da una<br />

maestosa torre in mattoni, risalente al secolo<br />

XV abbiamo avuto la possibilità anche<br />

di conoscere e parlare a lungo con il Sindaco<br />

della città il dr. Claudio Restagno che si<br />

è dimostrato molto interessato alla nostra<br />

iniziativa a favore della popolazione locale.<br />

Lui stesso si è sottoposto al test ed ha discusso<br />

animosamente con il nostro medico<br />

Marchetti, sui particolari adottati per il TEST<br />

<strong>DEL</strong>LA S<strong>AL</strong>UTE.<br />

Abbiamo anche potuto vedere di persona,<br />

proprio in questa piazza storica, le belle manifestazioni<br />

folcloristiche del paese, come<br />

la gara di tiro con le B<strong>AL</strong>ESTRE ANTICHE,<br />

che con molta professionalità i concorrenti,<br />

hanno saputo utilizzare per centrare i bersagli,<br />

ad una distanza di oltre 50 metri.<br />

Abbiamo anche avuto il piacere di ascoltare<br />

la banda musicale e vedere da vicino gli<br />

sbandieratori con i simboli della città. Questi<br />

giovani, oltre ad essere bravi e veloci,<br />

indossavano dei bellissimi costumi antichi<br />

del luogo.<br />

In molti hanno fatto la coda per sottoporsi<br />

al nostro test dei “NUMERI <strong>DEL</strong>LA S<strong>AL</strong>UTE”<br />

(oltre 130). Tra questi abbiamo avuto la<br />

possibilità di constatare che non solo hanno<br />

voluto effettuare la visita delle persone mature<br />

(oltre i 70 anni), ma anche tanti giovani,<br />

nel pieno delle loro forze fisiche.<br />

Anche in questa circostanza, come già in al-<br />

CARDIO PIEMONTE • N. 4/2010 dicembre febbraio 2011<br />

Prevenzione<br />

in loco<br />

tri comuni visitati, abbiamo riscontrato che<br />

la pressione sanguigna si attestava su valori<br />

superiori alla media ed erano quasi tutti in<br />

sovrappeso e questo, nonostante l'abituale<br />

laboriosità e sportività della popolazione<br />

(quasi tutti vanno in giro in bicicletta, anche<br />

se hanno superato abbondantemente gli<br />

80 anni).<br />

I nostri volontari (oltre 15 persone) compreso<br />

il medico dr.ssa Elisa ed il caposala<br />

Sig. Gerardo Bocchino di cardiologia 2 del<br />

nostro reparto di Cardiologia 2 delle Molinette<br />

e l'infermiere professionale Sig. Archetti<br />

Giovanni, non hanno avuto un momento<br />

di relax.<br />

Sono stati letteralmente assaliti dalla popolazione<br />

che chiedeva notizie sulla propria<br />

salute o voleva avere dei consigli sulle medicine<br />

da assumere.<br />

Molti ancora richiedevano, talvolta anche<br />

con insistenza, di poter avere la misurazione<br />

della loro glicemia o di poter effettuare<br />

un E.C.G. oppure semplicemente di conoscere<br />

il valore della pressione sanguigna.<br />

Quando abbiamo deciso nel pomeriggio inoltrato<br />

di chiudere la postazione per ritornare<br />

in città, tutti noi eravamo piuttosto stanchi<br />

ed affaticati ed accaldati, ma certamente<br />

contenti e soddisfatti per quanto eravamo<br />

9


10<br />

CARDIO PIEMONTE • N. 4/2010 dicembre febbraio 2011<br />

riusciti a fare.<br />

Ancora una volta abbiamo potuto constatare<br />

che queste giornate sono importanti e<br />

che occorre ripeterle spesso.<br />

Ma per poterlo fare dobbiamo anche poter<br />

contare (cosa non sempre facile da ottenere)<br />

su un numero maggiore di volontari<br />

(medici, infermieri e volontari) che a turno<br />

possano essere a disposizione per portare<br />

avanti questi appuntamenti sanitari.<br />

R.G.B.<br />

Un decalogo per l’uso corretto dei farmaci<br />

D<strong>AL</strong> MINISTERO <strong>DEL</strong>LA S<strong>AL</strong>UTE<br />

Il Sindaco di Vigone a destra con il nostro Presidente<br />

È stata pubblicata sul sito del ministero della Salute una mini-guida con dieci consigli ai cittadini<br />

per l'uso sicuro dei farmaci. Dall'assunzione alla conservazione, con particolare attenzione<br />

ai disturbi che possono comparire durante la cura, viene sintetizzato tutto quello che c'è da<br />

sapere per evitare pericolosi "fai da te". Ecco, dunque, le dieci "istruzioni per l'uso".<br />

1) Assumo farmaci solo su indicazione del medico e non perché consigliati da un parente o da<br />

un amico oppure perché ne ho sentito parlare alla tv o letto informazioni su riviste o su<br />

internet.<br />

2) Voglio essere informato della cura che sto facendo. Non esito a chiedere al medico o al<br />

farmacista tutte le informazioni sui farmaci che devo prendere e se non ho capito bene,<br />

chiedo di ripetere con parole più semplici.<br />

3) Parlo apertamente con il medico. Porto sempre la lista dei farmaci che sto prendendo,<br />

anche quelli prescritti da altri. Riferisco se sto facendo uso di prodotti omeopatici, erboristici,<br />

fitoterapici, integratori o altri preparati acquistati in negozi specializzati.<br />

4) Informo il medico se sono allergico ai farmaci. Anche durante il ricovero, devo sempre<br />

riferirlo ai camici bianchi e agli infermieri.<br />

5) Riferisco al medico i disturbi apparsi durante la cura. Lui mi dirà come comportarmi.<br />

6) Rispetto le indicazioni fornite dal medico. Controllo sempre che il farmaco da assumere<br />

sia quello prescritto e che la quantità sia quella indicata. Se sbaglio medicina o quantità,<br />

prima di prendere iniziative, consulto il medico. Se mi dimentico di prendere un farmaco,<br />

non ne prendo due successivamente.<br />

7) Presto attenzione se devo assumere più farmaci. Riferisco al medico o al farmacista la difficoltà<br />

a ricordare tutti i nomi e gli orari di assunzione e chiedo di avere un promemoria.<br />

8) Non sostituisco i farmaci né modifico la cura prescritta di mia iniziativa. Quando sono<br />

ricoverato riferisco quali medicine sto prendendo e, per evitare interazioni, non prendo i<br />

farmaci che eventualmente ho portato da casa.<br />

9) Conservo i farmaci in modo sicuro. Li ripongo in un luogo asciutto, al riparo dalla luce o,<br />

se indicato, in frigo e lontano dalla portata dei bambini. Separo quelli che hanno la confezione<br />

o il nome simili e possono trarmi in inganno e quelli per i bambini da quelli per gli<br />

adulti. Non lascio i blister o i flaconi aperti a portata di tutti. È buona abitudine conservare<br />

i medicinali nelle proprie confezioni originarie, con il foglietto illustrativo. prima di assumerli,<br />

controllo la scadenza e la corretta conservazione, osservando eventuali cambiamenti<br />

di colore e odore. Non lascio i farmaci in auto, specie d'estate o se è esposta al sole.<br />

10) Se assisto qualcuno, non esito a chiedere aiuto.


Oggi odio il fumo<br />

Mi chiamo Piero Podestà, ho 63 anni, sono<br />

un volontario degli <strong>AMICI</strong> <strong>DEL</strong> <strong>CUORE</strong> e non<br />

fumo più da quasi vent'anni.<br />

Ho deciso di scrivere qualche riga per testimoniare<br />

come sia possibile smettere di<br />

ingurgitare scarti della combustione del tabacco.<br />

Mio nonno si permetteva 60 sigarette al<br />

giorno sino a quando un bell'enfisema polmonare<br />

gli ha imposto di gettare all'istante<br />

i pacchetti che aveva acquistato, recuperando<br />

anche con quel gesto altri 18 anni<br />

di vita.<br />

Meno fortunato mio padre che invece, grazie<br />

alle sue 20 Africa al dì, ci ha lasciati a<br />

34 anni. Conservo ancora quel suo ultimo<br />

pacchetto.<br />

La protervia che ostentavo da ragazzo, leggasi:<br />

"io sono immortale e non sarò come<br />

loro, anzi li vendicherò", unitamente agli<br />

esempi della cinematografia anni 50-60<br />

(uno su tutti Humphrey Bogart) ed ai compagni<br />

di classe più "fighi", tutti col cilindretto<br />

bianco in bocca, furono motivi più<br />

che sufficienti a farmi iniziare.<br />

Ovviamente ci presi gusto nonostante la<br />

tosse si facesse più frequente ed al mattino<br />

mi ritrovassi la bocca di un minatore in<br />

piena attività.<br />

Una mia frase era nota: "non mi vedo non<br />

fumante" e la gran parte delle fotografie<br />

dell'epoca mi ritrae in mezzo ad una nube<br />

con un'espressione sbilenca ed inconsciamente<br />

infastidita.<br />

Ne aspiravo 30, più che meno, dopo aver<br />

passato anche l'età della pipa e del sigarillo.<br />

Detto in lessico familiare: non mi sono fatto<br />

mancare nulla!<br />

Veniamo ora ad una brevissima storia del tabacco<br />

per sommi capi:<br />

Arriva in Europa in seguito alle esplorazioni<br />

di Colombo, come moda stravagante e riservata<br />

a pochi. E forse ancora su questo pre-<br />

CARDIO PIEMONTE • N. 4/2010 dicembre febbraio 2011<br />

supposto si basa il concetto di una sigaretta<br />

come status simbol.<br />

Il fumo si diffonde a livello diplomatico in<br />

tutto il continente quando l’ambasciatore<br />

portoghese Jean Nicot fa omaggio a Caterina<br />

de Medici non solo delle foglie, ma anche<br />

del seme delle piante e proprio dal suo nome<br />

viene classificato come "Herba nicotina".<br />

L'origine della sigaretta sembra risalga alla<br />

guerra di Crimea, quando, affondato un carico<br />

di pipe, i soldati decidono di arrotolare<br />

il tabacco nei contenitori di carta della polvere<br />

da sparo. Tra le due guerre mondiali, i<br />

trinciati divengono più forti, raggiungendo<br />

così vasti strati di popolazione.<br />

Nelle scuole elementari americane una campagna<br />

per l'educazione antifumo comincia<br />

con un indovinello:<br />

"Nasce come stramberia, si trasforma in costume,<br />

diviene vizio, finisce piaga dell'umanità".<br />

Purtroppo i galeoni spagnoli oltre a patate,<br />

pomidoro e cacao trasportarono anche<br />

il tabacco!<br />

Torniamo al sottoscritto. Per merito della<br />

placca ateromasica ritrovatami dall'allora<br />

appena scoperto ecodoppler, come mio<br />

nonno lanciai il pacchetto nel cestino ed<br />

iniziai la mia nuova vita da "uomo libero<br />

dalla schiavitù del fumo". Do volutamente<br />

11


12<br />

CARDIO PIEMONTE • N. 4/2010 dicembre febbraio 2011<br />

una connotazione positiva all'accezione e<br />

non quella negativa di "non fumatore" o<br />

nostalgica di "ex fumatore" o sociologica di<br />

"fumatore pentito".<br />

Chiunque sia riuscito a superare<br />

questo scoglio sa benissimo<br />

che la richiesta fisica<br />

di nicotina dura al massimo<br />

una ventina di giorni, il resto<br />

sono "fisime", che detto<br />

in modo nobile diventa "dipendenza<br />

psicologica".<br />

Leggende metropolitane:<br />

"Quella" del mattino, appena<br />

svegli è imperdibile!<br />

E' proprio "quella" che fa<br />

più male di tutte.<br />

Mi serve per concentrarmi<br />

meglio.<br />

Balle, Il sangue fluisce peggio<br />

e perciò il cervello lavora<br />

male.<br />

Dopo il caffè!!!<br />

Da quando ho smesso di fumare, ho iniziato<br />

a bere il caffè senza zucchero, perchè nel<br />

giro di pochi mesi le mie papille gustative<br />

e l'olfatto hanno iniziato ad essere infinitamente<br />

più ricettivi e vi assicuro che<br />

senza quel sovraccarico di nicotina il gusto<br />

dell'espresso dura per ore. Unico consiglio:<br />

cercate un bar che lo sappia fare e che serva<br />

miscele di prim'ordine (ahimè sempre più<br />

rari in città)!<br />

Queste sono solo alcune, se ve ne vengono<br />

in mente altre fatemelo sapere e sarò ben<br />

lieto di rispondervi.<br />

Il Vs. Volontario del Cuore<br />

Piero Podestà<br />

AVVISO ai LETTORI<br />

ed ai SOCI<br />

Con la fine dell'anno 2010 scadono<br />

le iscrizioni a Socio della nostra<br />

onlus.<br />

Le quote devono essere versate per<br />

l'anno 2011 entro e non oltre<br />

il 30 gennaio 2011.<br />

Ricordiamo ancora che le quote<br />

versate, sono per anno solare<br />

(1 gennaio- 31 dicembre)<br />

indipendentemente dal momento<br />

del versamento effettuato.<br />

Su questo numero abbiamo anche<br />

inserito il bollettino postale per<br />

facilitarvi questa operazione.<br />

La quota minima di Socio ordinario<br />

è rimasta invariata ad euro 25.<br />

Più Soci avremo, maggiori<br />

possibilità ci saranno per<br />

raggiungere tutti i nostri principali<br />

obiettivi:<br />

• CONTRIBUTI <strong>AL</strong>LA RICERCA<br />

• MAGGIORI INFORMAZIONI<br />

SULLA PREVENZIONE<br />

CARDIOVASCOLARE<br />

• PIU' ASSISTENZA PER COLORO<br />

CHE SOFFRO<strong>NO</strong> DI QUESTE<br />

M<strong>AL</strong>ATTIE<br />

GRAZIE ED<br />

AUGURI DI<br />

BUONE FESTE


CARDIO PIEMONTE • N. 4/2010 dicembre febbraio 2011<br />

Il supporto psicologico in cardiologia: medici, infermieri, psicologi e volontari.<br />

Un “lavoro” d’equipe<br />

Ogni giorno il reparto di Cardiologia 2<br />

dell’Ospedale Molinette di Torino ospita<br />

40 pazienti che presentano svariate patologie<br />

cardiache. Sebbene i vari iter clinici<br />

e terapeutici siano diversificati tutti questi<br />

pazienti sono accomunati dal trovarsi ad affrontare<br />

un evento fortemente stressogeno.<br />

Ci si può quindi interrogare su quali siano<br />

i fattori causa di maggior stress in questi<br />

pazienti. Primo fra tutti sembra essere l’imprevedibilità<br />

dell’evento acuto cardiologico,<br />

l’“imprevisto malattia”, che molto spesso fa<br />

aumentare i livelli di ansia, paura e preoccupazione<br />

anche in persone normalmente<br />

stabili e con una buona capacità di problem<br />

solving. In secondo luogo, la perdita del<br />

controllo sul proprio corpo e la conseguente<br />

necessità di doversi affidare all’equipe<br />

medica spesso causa ansia e disagio poiché<br />

implica la cieca fiducia riposta in una figura<br />

che, nonostante sia uno specialista, è per il<br />

paziente pur sempre un estraneo. A tutto ciò<br />

si sommano il timore di non riuscire più a<br />

svolgere la vita a cui si era abituati o di non<br />

riuscirci più in maniera ottimale e il disagio<br />

pratico causato dall’ospedalizzazione e<br />

da un ricovero spesso non programmato che<br />

catapulta il paziente in una realtà esterna<br />

alla propria routine, senza avere il tempo<br />

e la possibilità di prepararsi, logisticamente<br />

e psicologicamente, ad essa. Per ultimo,<br />

ma sottostante a tutto ciò, ci sono infine le<br />

comprensibili angosce più profonde legate<br />

alla prognosi e allo sviluppo della malattia.<br />

Una parte dei pazienti, grazie alle proprie<br />

capacità di adattamento alla malattia e al<br />

ricovero, oltre che ad un adeguato supporto<br />

socio-familiare, riesce a far fronte alla situazione,<br />

mentre la restante parte esprime<br />

un disagio che può manifestarsi sotto forme<br />

differenti.<br />

I medici e gli infermieri sono i primi che<br />

si imbattono in tale sofferenza: il paziente<br />

che esprime un disagio può essere maggiormente<br />

richiedente rispetto alle cure, può<br />

tollerare con più difficoltà il dolore, può invadere<br />

di domande e richieste il personale<br />

ospedaliero, può essere oppositivo rispet-<br />

to alle strategie terapeutiche necessarie.<br />

La spiegazione di cosa sta accadendo e la<br />

previsione, se possibile, di ciò che accadrà<br />

sono gli strumenti in mano ai medici e agli<br />

infermieri per aiutare il paziente a pacare le<br />

proprie ansie.<br />

È proprio in questa cornice che si inserisce<br />

il ruolo dello psicologo. Il paziente in certi<br />

momenti può aver bisogno di uno spazio<br />

mentale dove poter riversare le paure,<br />

la rabbia, le preoccupazioni, le domande<br />

pragmatiche e quelle più esistenziali e tale<br />

spazio può essere costruito con l’aiuto dello<br />

psicologo: una figura professionale preparata<br />

all’ascolto empatico, che può comprendere<br />

i meccanismi sottostanti il disagio<br />

psicologico, che può aiutare il paziente a<br />

costruire una spiegazione del perché avere<br />

un cuore malato porta a tanta sofferenza.<br />

Insieme allo psicologo un ruolo fondamentale<br />

nel dare ascolto alle preoccupazioni dei<br />

pazienti lo ricoprono i volontari, che dedicano<br />

ore preziose ai pazienti stando loro vicino,<br />

aiutandoli ad orientarsi fisicamente e<br />

mentalmente nell’ospedale e a volte facendosi<br />

carico dei problemi del paziente stesso,<br />

mettendosi anche in discussione, senza<br />

dimenticare però che il paziente, per quanto<br />

bisognoso, rimane comunque sempre un'altra<br />

persona e che in primis bisogna tutelare<br />

se stessi.<br />

Talvolta bisogna riuscire anche a superare<br />

e sopportare il silenzio, il desiderio di solitudine<br />

e le tempistiche che ogni persona<br />

richiede per affrontare le situazioni e che<br />

possono essere le più diverse tra loro.<br />

Da questo punto di vista, per andare incontro<br />

all'idea di creare un ospedale più umano<br />

e “a misura di paziente” risulta necessaria<br />

la collaborazione sinergica tra le varie figure<br />

che ruotano all'interno del reparto, dove<br />

ognuno opera con un suo ruolo ben definito<br />

nel proprio campo di competenza, ma<br />

allo stesso tempo collabora globalmente per<br />

dare ai pazienti accoglienza, cura, comprensione<br />

e informazione. Sfida difficile, ma non<br />

impossibile.<br />

Dr.ssa Daniela Cipriani<br />

13


14<br />

CARDIO PIEMONTE • N. 4/2010 dicembre febbraio 2011<br />

Notizie varie<br />

Gli amanti del pesce rischiano<br />

meno infarti e ictus<br />

Gli uomini di mezza età che mangiano pesce<br />

ogni giorno sono meno esposti al rischio<br />

cardiaco.<br />

Lo conferma una ricerca della Kookmin University<br />

di Seul che ha concluso come tra gli<br />

amanti del pesce si registri una minore incidenza<br />

di sindrome metabolica, una condizione<br />

caratterizzata dalla presenza di fattori<br />

di rischio cardiaco e metabolico, come pressione<br />

alta, obesità, trigliceridi, colesterolo<br />

e glicemia fuori norma.<br />

Lo studio ha preso in esame 3500 coreani<br />

tra i 40 e i 69 anni e ha scoperto che gli<br />

uomini che mangiavano pesce ogni giorno<br />

avevano il 57% di probabilità in meno di<br />

sviluppare la sindrome metabolica nel giro<br />

di tre anni, rispetto a chi mangiava pesce<br />

meno di una volta alla settimana.<br />

Secondo i ricercatori i risultati sono in linea<br />

con i precedenti studi che avevano mostrato<br />

i benefici offerti dagli acidi grassi omega.<br />

Lo studioso Inkyung Baik ha spiegato che<br />

non è emersa la stessa correlazione tra minore<br />

rischio cardiaco e consumo di pesce<br />

per le donne e la ragione di questa disparità<br />

non è chiara.<br />

Forse le donne, ipotizzano gli studiosi, non<br />

assorbono sufficienti acidi grassi dal pesce,<br />

ma sarà necessario approfondire il tema.<br />

Olio di pesce può ridurre 9%<br />

morti per infarto<br />

Un grammo al giorno di olio di pesce può<br />

ridurre del 9 per cento le probabilità di attacco<br />

cardiaco fatale in persone che hanno<br />

il cuore 'debole'.<br />

Lo ha scoperto uno studio britannico pubblicato<br />

dall'European Journal of Cardiovascular<br />

Medicine.<br />

Martin Cowie dell'Imperial College di Londra<br />

ha esaminato 7mila pazienti affetti da problemi<br />

cardiaci, assegnando a metà di loro<br />

un grammo di olio di pesce al giorno, ricco<br />

di acidi grassi omega-3, e all'altra metà un<br />

placebo.<br />

Dopo due anni nel primo gruppo si è verificata<br />

una diminuzione della mortalità del 9<br />

per cento, con un taglio significativo anche<br />

delle ammissioni in ospedale.<br />

"Lo studio dimostra - ha spiegato Cowie -<br />

che se due terzi delle persone che in Gran<br />

Bretagna soffrono di problemi cardiaci prendesse<br />

il supplemento si risparmierebbero<br />

10mila morti l'anno".<br />

GRAZIE… GRAZIE… GRAZIE…


La dieta mediterranea<br />

La dieta mediterranea - basata sul consumo<br />

di alimenti ricchi di fibre (cereali, legumi,<br />

frutta e verdura), di olio d'oliva, di pesce in<br />

preferenza alla carne e di quantità limitate<br />

di prodotti caseari - è da sempre considerata<br />

una dieta sana e nutriente, utile per<br />

contrastare l'invecchiamento cellulare e le<br />

malattie cardiovascolari.<br />

Gli studi di Ancel Keys<br />

Correva l’anno 1945 quando il dottore Ancel<br />

Keys, al seguito delle truppe americane,<br />

giungeva in Italia; successivamente, si<br />

stabilì nel Cilento, dove poi sarebbe vissuto<br />

fra pescatori per quasi quaranta anni. È<br />

morto centenario nel 2004. Durante il suo<br />

lungo soggiorno italiano Keys notò un curioso<br />

paradosso: i popoli mediterranei, pur<br />

assumendo nella loro alimentazione livelli<br />

di grassi animali simili a quelli assunti dal<br />

popolo statunitense, evidenziano una minor<br />

incidenza in malattie cardiovascolari.<br />

Secondo i suoi studi e le sue intuizioni il<br />

motivo è da ricercarsi nell’azione dell’olio<br />

di oliva, che controbilancia i grassi animali<br />

abbassando i livelli di colesterolo, nonché<br />

nel consumo del vino rosso, che si rivela<br />

un potente fattore protettivo grazie al suo<br />

apporto di bioflavonidi dai notevoli effetti<br />

antiossidanti.<br />

Queste in sintesi sono le basi del modello nutrizionale<br />

dei popoli del bacino del Mediterraneo<br />

dalla Grecia, all’Italia meridionale alla<br />

Spagna, da cui prende le mosse quel complesso<br />

di studi e di pubblicazioni che fanno<br />

capo alla cosiddetta dieta mediterranea.<br />

Il dottor Keys infatti nell’ambito degli studio<br />

epidemiologico condotto in ordine al<br />

Seven Countries Study in ben sette paesi di<br />

tre continenti (Stati Uniti, Giappone, Italia,<br />

Grecia, Jugoslavia, Olanda, Finlandia)<br />

su 12.000 campioni compresi fra i 40 e 59<br />

anni suddivise in 14 campioni, nonché della<br />

famosa opera intitolata “Mangiar bene e<br />

star bene”, nella quale egli riporta gli anni<br />

di studi e di esperienze condotte non solo<br />

CARDIO PIEMONTE • N. 4/2010 dicembre febbraio 2011<br />

nella società americana ma anche e soprattutto<br />

durante il suo soggiorno in Italia, nel<br />

Cilento in provincia di Salerno.<br />

Keys aveva notato infatti che la popolazione<br />

contadina locale si nutriva di pasta, pane,<br />

frutta, verdura, moltissimi legumi, ottimo<br />

olio extravergine di oliva, poco pesce, pochissima<br />

carne; queste ultime due voci incidevano<br />

poco sull’alimentazione non per scelta<br />

ma per povertà e sinonimo di povertà era<br />

tutta la loro alimentazione, che però aveva<br />

una ricaduta positiva incredibile: l’incidenza<br />

in malattie gastrointestinali e cardiovascolari<br />

era molto più bassa che nella società<br />

americana. La mortalità superiore delle altre<br />

popolazioni fu attribuita all’uso consistente<br />

di grassi saturi quali burro, strutto e carni<br />

rosse. Di questo egli si convinse e convinse<br />

la Commissione del Senato Americano nella<br />

sua famosa relazione: ne nacque così la Dieta<br />

Mediterranea intesa come regola di vita<br />

che si basa sulla rivalutazione delle verdure<br />

e dei prodotti in genere dell’agricoltura mediterranea,<br />

della pastasciutta condita con<br />

olio e pomodoro, molto rivalutata oggi nella<br />

stessa società statunitense.<br />

“Se volete vivere più sani e più a lungo, nutritevi<br />

come si sono sempre nutriti i contadini<br />

dell’Italia meridionale”: queste sue convinzioni<br />

egli ci comunica nella sua pubblicazione<br />

“Mangiar bene e star bene” e nel libro<br />

"Eat well and stay well, the Mediterranean<br />

way" edito negli anni 70.<br />

Ne è conferma lo studio LYON condotto<br />

dall’American Heart Association (AHA), la<br />

DIETA MEDITERRANEA abbassa del 50% la<br />

mortalità della malattia coronarica. A scanso<br />

di equivoci però giova chiarire subito,come<br />

punto cardine, che per dieta, intesa nel suo<br />

autentico significato etimologico di vita,<br />

stile di vita, modo di vivere, si indicano quel<br />

complesso di abitudini alimentari e quell’organizzazione<br />

di più razioni alimentari nel<br />

tempo grazie alle quali dall’alimentazione si<br />

possano trarre i massimi vantaggi in rela-<br />

15


16<br />

CARDIO PIEMONTE • N. 4/2010 dicembre febbraio 2011<br />

zione alla salute e all’efficienza fisica. E, a<br />

voler essere ancor più chiari, la dieta è ed è<br />

da considerarsi uno stile di vita, un modello<br />

alimentare che può essere portato avanti<br />

per tutta la vita senza problemi di salute.<br />

Qualunque “dieta” si discosti dagli standard<br />

consigliati dalla scienza ufficiale anche dopo<br />

anni può comportare seri problemi di salute<br />

del tipo di osteoporosi, anemia, squilibri<br />

ormonali, disfunzioni ghiandolari ed altri<br />

ancora non sempre riconducibili al modello<br />

alimentare sbagliato che li ha generati.<br />

È bene chiarire che nel delineare la dieta<br />

stessa il prof. Keys si è riferito ad operai<br />

e contadini che zappavano, che lavoravano<br />

manualmente, che si spostavano a piedi o<br />

con mezzi non meccanici. I più fortunati disponevano<br />

di un asino o di un mulo, ma più<br />

che farsi trasportare, preferivano che fosse<br />

trasportato alla loro casa il carico di frutta,<br />

di legna o di fieno. Si muovevano pertanto,<br />

impegnavano energie, bruciavano calorie e<br />

quindi necessitavano indispensabilmente di<br />

un apporto glucidico costante.<br />

Nella dieta mediterranea, che non è abbondanza<br />

di pane e di pasta, il pane è integrale,<br />

la pasta non è solo di grano duro ma di ce-<br />

reali vari; molto spazio occupano i legumi;<br />

la carne è poca e bianca, il pesce è azzurro;<br />

molta è la verdura, abbondante è la frutta.<br />

I pranzi o le cene dei contadini, ma è bene<br />

chiarire che durante la giornata o c’era il<br />

pranzo o la cena, quando c’erano, si articolavano<br />

sovente sul piatto unico: pasta e<br />

fagioli, la tipica alimentazione contadina<br />

dei tempi passati. Non per niente i legumi<br />

erano detti “la carne dei poveri”; se poi la<br />

pasta era fatta in casa all’uovo si realizzava<br />

un piatto unico ricco di proteine nobili, glicidi<br />

complessi, preziosi minerali, vitamine e<br />

fibre. Altri piatti erano pasta e ceci, lenticchie,<br />

piselli, minestroni vari con verdure e<br />

legumi, pizza napoletana con alici, mozzarella<br />

e pomodoro; un buon bicchiere di vino<br />

rosso bevuto a tavola innaffiava i pasti che<br />

si concludevano con verdura e frutta, disponibili<br />

a iosa nei campi.<br />

Quanto detto non riguarda solo la nostra società<br />

ma, pur nella diversità che distingue<br />

i vari paesi europei mediterranei, si notano<br />

elementi comuni di somiglianza ed omogeneità<br />

di una dieta, di cui proviamo a tracciare<br />

delle linee di sintesi.<br />

La dieta mediterranea<br />

Nel quotidiano Cereali integrali e tuberi: pane e pasta di frumento integrale, mais,<br />

farro, avena, grano saraceno, riso, patate.<br />

Legumi secchi e verdi: fagioli, piselli, ceci, lenticchie, fave.<br />

Frutta di stagione: mele, pere, arance, albicocche, pesche, angurie,<br />

meloni, fragole, castagne, noci.<br />

Verdure e ortaggi: rape, ravanelli, carote, insalate, spinaci, cicorie,<br />

porri, asparagi, bietole, carciofi, cavoli, pomodori, melanzane, peperoni,<br />

zucchine, cipolle.<br />

Condimenti: soprattutto olio extravergine di oliva; in subordine:<br />

burro, lardo, strutto.<br />

Erbe aromatiche: basilico, origano, aglio, prezzemolo.<br />

Latte intero: di capra o di mucca; formaggi.<br />

Vino.<br />

Da una a tre volte a<br />

settimana<br />

Sporadicamente Dolci e miele.<br />

Carne: prevalentemente bianca, quindi di volatili da cortile: pollo e<br />

tacchino; coniglio, maiale, vitello.<br />

Pesce: prevalentemente azzurro: acciughe, sardine, aguglie, sgombri,<br />

spatole.<br />

Uova: da utilizzare anche per la pastificazione casalinga.


CARDIO PIEMONTE • N. 4/2010 dicembre febbraio 2011<br />

Di quanto esposto proviamo ora a tracciare un quadro sinottico relativo ai gruppi alimentari,<br />

nutrienti e funzioni.<br />

GRUPPI DI<br />

<strong>AL</strong>IMENTI<br />

Cereali: pasta,<br />

pane, riso,<br />

mais, farro.<br />

Tuberi: patate<br />

Frutta e<br />

ortaggi.<br />

Legumi freschi.<br />

Latte e derivati:<br />

formaggi,<br />

yogurt, ricotta.<br />

Carne, pesce,<br />

uova.<br />

Legumi secchi:<br />

ceci, fave,<br />

fagioli, lenticchie.<br />

Grassi da condimento:<br />

olio<br />

extravergine di<br />

oliva, altri olii,<br />

burro, margarina,<br />

lardo,<br />

strutto.<br />

NUTRIENTI FUNZIONI CONSIGLI<br />

Glucidi (amido), proteine<br />

vegetali di medio valore<br />

biologico, vitamine del<br />

complesso B, fibra<br />

Provitamina A, vitamina C,<br />

minerali, antiossidanti,<br />

acqua, glucidi, fibra.<br />

Proteine animali di elevato<br />

valore biologico, minerali<br />

(calcio altamente biodisponibile,<br />

fosforo) vitamine B2<br />

e A, glucidi (lattosio).<br />

Proteine animali di elevato<br />

valore biologico, minerali<br />

(zinco, rame, ferro altamente<br />

bio disponibile)<br />

vitamine del complesso B.<br />

Energetica,<br />

plastica.<br />

Regolatrice,<br />

protettiva,<br />

energetica.<br />

Energetica,<br />

plastica,<br />

regolatrice.<br />

Preferire carni<br />

e pesce magri:<br />

pollame, dentice,<br />

merluzzo; pesce<br />

azzurro, acciughe,<br />

sardine, aguglie,<br />

sgombri, spatole.<br />

Plastica, energetica. Fonte di proteine<br />

vegetali di medio<br />

valore biologico,<br />

vitamine del complesso<br />

B, minerali:<br />

ferro.<br />

Grassi, acidi grassi anche<br />

essenziali, vitamine<br />

liposolubili A e B.<br />

I nutrienti<br />

L’alimentazione del tipo mediterraneo si articola<br />

sui tre pasti principali - colazione, pranzo<br />

e cena - e su due spuntini intermedi.<br />

Da quanto emerge anche dai dati precedentemente<br />

esposti, contiene in media:<br />

• 55–60% di Glicidi, di cui l’80 % complessi<br />

(pane integrale, pasta, riso, mais)<br />

e il 20 % di zuccheri semplici;<br />

• 10–15% di Proteine, delle quali 60% di<br />

Prediligere prodotti integrali;<br />

consumare cereali per la<br />

colazione e pranzo, limitarne<br />

l’uso a cena.<br />

Moderare il consumo di pizza,<br />

pasta all’uovo, biscotti.<br />

Moderare il consumo di uva,<br />

banane, fichi, succhi di frutta<br />

zuccherati.<br />

Consumare la frutta lontano dai<br />

pasti.<br />

Preferire latte e yogurt scremato<br />

o parzialmente scremato,<br />

formaggi freschi e magri;<br />

evitare panna e burro;<br />

consumare con moderazione i<br />

formaggi a pasta dura e fusi.<br />

Consumare almeno due volte<br />

a settimana pesce lessato o<br />

arrosto.<br />

Limitare l’uso di insaccati,<br />

delle carni e pesci grassi, delle<br />

frattaglie.<br />

Consumare uova senza aggiunta<br />

di grassi: sode o alla coque.<br />

Energetica. Limitare l’uso di grassi in genere,<br />

specialmente se di origine<br />

animale e fritti. Preferire gli<br />

olii vegetali, in particolare<br />

l’extravergine di oliva.<br />

origine animale (carni bianche e pesce<br />

azzurro) e il 40% di origine vegetale (fagioli,<br />

ceci, lenticchie e legumi);<br />

• 25–30 % di Grassi (prevalentemente<br />

olio di oliva, strutto, burro);<br />

• frutta e verdura occupano un posto di<br />

rilievo per le vitamine, i minerali, gli antiossidanti<br />

e le fibre che forniscono.<br />

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CARDIO PIEMONTE • N. 4/2010 dicembre febbraio 2011<br />

I GLICIDI costituiscono la maggior fonte<br />

di energia, partecipano alla costituzione<br />

di fattori vitaminici, di sistemi enzimatici,<br />

nelle strutture cellulari come il DNA e nelle<br />

membrane cellulari.<br />

In base alla facilità di assorbimento si distinguono<br />

in:<br />

• monosaccaridi (glucosio, fruttosio, mannosio);<br />

• disaccaridi (maltosio, lattosio, saccarosio);<br />

• polisaccaridi (amidi, glicogeno, fibre).<br />

Nelle cellule e nel sangue si trovano sotto<br />

forma di glucosio; a livello dei muscoli e del<br />

fegato si immagazzina il glicogeno, il carburante<br />

dei muscoli, cioè l’associazione di<br />

più molecole di glucosio (sono di facile assorbimento);<br />

il di più si trasforma in grasso<br />

sottocutaneo di riserva. Per essere assorbiti<br />

dall’intestino i disaccaridi e i polisaccaridi richiedono<br />

una scissione fino a monosaccaridi.<br />

Strettamente connesso alla Dieta Mediterranea<br />

è l’Indice Glicemico: la misura della<br />

velocità con cui un alimento comporta l’aumento<br />

della glicemia e quindi l’entità della<br />

risposta insulinica. Tale indice viene tenuto<br />

sotto controllo dai fattori che riducono<br />

la velocità di assorbimento degli zuccheri,<br />

come la presenza di grassi insaturi, le fibre<br />

idrosolubili, il rapporto tra fruttosio e glucosio.<br />

Per quanto attinente alla pastasciutta,<br />

influisce il tempo di cottura: più la si<br />

consuma al dente, più si allungano i tempi<br />

di digestione e di assorbimento, quindi risulta<br />

più basso l’indice glicemico.<br />

I Glicidi rivestono ancora particolare importanza<br />

nello Sport dal momento che il sistema<br />

nervoso ed i globuli rossi del sangue<br />

utilizzano specificamente il glucosio; nella<br />

metabolizzazione delle proteine essi hanno<br />

un ruolo specifico che poi viene completato<br />

nella eliminazione di scorie azotate, in funzione<br />

disintossicante; nelle diete dimagranti<br />

infine intervengono nella demolizione dei<br />

grassi contrastando l’acidità del sangue imputabile<br />

alla formazione di corpi che tonici,<br />

derivati dall’acido acetoacetico.<br />

Le PROTEINE sono particolarmente impor-<br />

tanti per l’anabolismo proteico sia in fase<br />

di accrescimento sia durante gli allenamenti<br />

muscolari degli atleti. Esse possono essere<br />

di origine animale (carni, formaggi, latte,<br />

uova, pesci) oppure di origine vegetale (farinacei,<br />

verdure, legumi, frutta); in base alla<br />

complessità della loro costituzione chimica<br />

possono essere altresì semplici (aminoacidi<br />

e derivati), composte e derivate. Esse sono<br />

costituite da aminoacidi, otto dei quali, gli<br />

aminoacidi essenziali, non sintetizzabili<br />

dall’organismo, vengono introdotti nell’organismo<br />

solo mediante l’alimentazione:<br />

leucina, isoleucina, valina, lisina, triptofano,<br />

metionina, fenilalanina, treonina.<br />

Una dieta è sana ed equilibrata quando fornisce<br />

in sufficiente quantità tutti i nutrienti<br />

e gli aminoacidi necessari. Alcuni alimenti<br />

come le uova, la carne, il latte, i formaggi<br />

contengono sufficienti quantità di aminoacidi<br />

essenziali.<br />

Proteine contenute in alcuni alimenti:<br />

Alimenti % su 100g<br />

Farina di pesce 64<br />

Sanguinaccio 43<br />

Formaggi 8-47<br />

Pesce Fresco 10-22<br />

Tonno 27<br />

Legumi secchi 16-37<br />

Legumi freschi 27<br />

Prosciutto 22<br />

Carne di cavallo, pollo, sardine 21<br />

Tacchino, fegato 20<br />

Salmone, sogliola, rombo 16<br />

Uovo intero 13<br />

Pane bianco 7<br />

Latte di mucca intero 3.5<br />

Fagioli verdi, spinaci, patate 3<br />

Carote, pomodori, ravanelli 1<br />

Frutta fresca 0.2-2<br />

Zucchero 0<br />

Fra gli aminoacidi, quello presente in quantità<br />

minore, che alla fine finisce col condizionare<br />

la sintesi proteica degli altri, è


detto Aminoacido Limitante: la lisina nei<br />

cereali, la metionina e cistina nei legumi,<br />

lisina e triptofano nel mais, lisina e isoleucina<br />

nel riso; per ovviare offrendo un buon<br />

bilanciamento di proteine ad alto valore si<br />

usa l’abbinamento dei legumi con i cereali.<br />

L’uovo con un indice di valore biologico di<br />

97/100 è fra i primi posti della scala degli<br />

alimenti per la completezza delle proteine<br />

assimilabili.<br />

Negli sport caratterizzati da notevole impegno<br />

muscolare sono metabolizzati gli aminoacidi<br />

a catena ramificata leucina, isoleucina,<br />

valina.<br />

Per le persone sedentarie e comunque dopo<br />

i 30 anni circa è preferibile ridurre drasticamente<br />

il consumo delle proteine di origine<br />

animale incrementando il consumo di quelle<br />

di origine vegetale: fagioli, ceci, lenticchie.<br />

Aminoacidi a catena ramificata contenuti in<br />

alcuni alimenti:<br />

Alimenti Isoleucina Leucina Valina<br />

Parmigiano 67 97 72<br />

Asiago 60 96 74<br />

Prosciutto<br />

crudo<br />

46 79 48<br />

Prosciutto<br />

magro<br />

55 75 56<br />

Fave secche 60 96 74<br />

Fontina 38 71 42<br />

Pasta glutinata 56 74 60<br />

Fagioli secchi 54 66 64<br />

Coniglio magro 50 78 52<br />

Tacchino<br />

(petto)<br />

56 84 60<br />

Baccalà 54 83 57<br />

Manzo magro 53 74 51<br />

Pollo 55 82 55<br />

Merluzzo 51 76 52<br />

Maiale magro 68 78 74<br />

Uovo intero 42 69 49<br />

Pane integrale 44 86 61<br />

Riso brillato 62 97 55<br />

I GRASSI possono essere di origine animale:<br />

latte, burro, lardo, strutto oppure di<br />

origine vegetale: olio di oliva, di semi, al-<br />

CARDIO PIEMONTE • N. 4/2010 dicembre febbraio 2011<br />

cune margarine. Si presentano come Acidi<br />

Grassi Saturi, distinti da un legame molecolare<br />

solido, di difficile scissione durante<br />

il processo digestivo e quindi di digestione<br />

lenta e laboriosa (acido stearico, butirrico,<br />

palmitico, arachico), come Acidi Grassi insaturi<br />

caratterizzati da un legame chimico<br />

più debole e quindi di maggior digeribilità e<br />

più facile assorbimento; questi ultimi sono<br />

contenuti nell’olio di oliva, mais, soia, ed<br />

olio di fegato di merluzzo.<br />

Generalmente i grassi forniscono energia e<br />

svolgono complesse funzioni a livello cellulare;<br />

sono parte integrante dei fosfolipidi,<br />

dei cerebosidi, del colesterolo e di alcuni<br />

ormoni; hanno una funzione plastica nelle<br />

membrane cellulari, sono i principali veicoli<br />

delle vitamine liposolubili A,D,E,K.<br />

Alcuni grassi, non sintetizzabili dall’organismo<br />

ma assumibili solo a mezzo alimentazione,<br />

sono definiti Grassi Essenziali:<br />

acido linoleico, acido linolenico, acido<br />

arachidonico.<br />

Una particolare famiglia dei grassi essenziali<br />

sono gli Omega-3 e gli Omega-6.<br />

Fonte principale degli Omega-3 sono i grassi<br />

di pesce, soprattutto di aringa, sardina,<br />

sgombro, salmone ed inoltre l’olio di pesce,<br />

l’olio di lino, semi, noci, legumi.<br />

Gli Omega-6 invece si ricavano dagli oli<br />

vegetali spremuti a freddo (soprattutto di<br />

girasole e mais) da vegetali a foglie verdi,<br />

cereali, legumi, noci e semi.<br />

Entrambi hanno una funzione energetica,<br />

contribuiscono alla formazione delle membrane<br />

cellulari, regolano il tono delle pareti<br />

dei vasi sanguigni, abbassano la capacità<br />

di aggregazione delle piastrine. Contribuiscono<br />

a contenere il colesterolo e l’artrite<br />

reumatoide, sono indispensabili per le funzioni<br />

cerebrali e nervose, agiscono come<br />

antiossidanti sui radicali liberi. Hanno un<br />

ruolo molto importante nella produzione<br />

degli eucosanoidi, particolari ormoni plurifunzionali<br />

regolatori di vari processi ormonali,<br />

intervengono sul sistema di difesa<br />

immunitario,nei processi infiammatori, sulla<br />

pressione e la viscosità del sangue.<br />

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20<br />

CARDIO PIEMONTE • N. 4/2010 dicembre febbraio 2011<br />

Gli Omega-3 e gli Omega-6 agiscono in sinergia<br />

ma non in modo intercambiabile e<br />

pertanto una alimentazione equilibrata<br />

deve prevedere la presenza di entrambi. Alcuni<br />

grassi, specialmente di origine animale<br />

contengono un elevato tasso di colesterolo,<br />

che predispone a molte malattie legate<br />

all’arteriosclerosi.<br />

Il colesterolo tuttavia non è solo negativo;<br />

esso si distingue in L.D.L. ed H.D.L.<br />

L.D.L. è una lipoproteina a bassa densità<br />

avente ruolo nella distribuzione di grassi e<br />

colesterina nelle cellule: è il colesterolo accumulatosi<br />

nel sistema cardio – circolatorio;<br />

H.D.L. è una lipoproteina ad alta densità<br />

con funzione di salvaguardia e riduzione del<br />

colesterolo L.D.L.<br />

In una dieta mirante a limitare i livelli di<br />

colesterolo L.D.L. si preferiscono verdure,<br />

pollame, olio di oliva e comunque oli di origine<br />

vegetale, alcool da assumere in quantità<br />

modiche; sono da evitare uova, carni<br />

ghiandolari, manzo, prosciutto e insaccati<br />

vari, latte e latticini.<br />

Le VITAMINE agiscono come catalizzatori<br />

nei processi metabolici dei nutrienti e nei<br />

processi energetici; sono anche definite<br />

“alimenti protettivi” poiché senza di esse le<br />

cellule non sono in grado di costruire il protoplasma<br />

e di costruire energia. Il miglior<br />

apporto di vitamine è garantito da verdura<br />

e frutta fresca di stagione, le quali invece,<br />

fuori stagione vedono calare paurosamente<br />

il loro apporto nutritivo a seguito dei trattamenti<br />

subiti; i cibi conservati perdono fino<br />

alla metà del loro contenuto in vitamine che<br />

essi garantivano in origine.<br />

I S<strong>AL</strong>I MINER<strong>AL</strong>I sono indispensabili nello<br />

svolgersi delle varie funzioni organiche. Essi<br />

sono i costituenti principali delle cellule e<br />

dei tessuti, di cui regolano gli scambi osmotici,<br />

garantiscono l’equilibrio acido – basico<br />

del sangue (ph), sono regolatori del metabolismo<br />

idrico e del volume del sangue. I<br />

principali sali sono calcio,cloro, ferro, fosforo,<br />

iodio, magnesio, potassio, rame, sodio,<br />

zolfo, di cui sono molto ricchi acqua, frut-<br />

ta, verdura. I Sali, prodotti endogenamente<br />

dall’organismo o in esso introdotti mediante<br />

alimentazione, contrastano efficacemente<br />

l’azione negativa di Radicali Liberi, i quali,<br />

lasciati indisturbati i un’azione continua,<br />

avrebbero notevole ruolo nell’insorgenza<br />

di gravi patologie come il cancro, diabete,<br />

sclerosi multipla, morbo di Parkinson e di<br />

Alzhaimer, e molte altre ancora. Giova tener<br />

presente però che ogni antiossidante si<br />

limita a contrastare uno o al massimo due<br />

specifici radicali liberi, perciò è necessaria<br />

un’alimentazione ricca, varia e completa,<br />

atta ad un’efficace azione antiossidante: 5 o<br />

6 etti di frutta e verdura fresche di stagione,<br />

ripartite in almeno due etti di frutta e tre di<br />

verdura al giorno.<br />

La dieta mediterranea si caratterizza per<br />

l’alto numero di fibre alimentari di cui frutta,<br />

verdura e cibi integrali dispongono, che<br />

l’uomo non può utilizzare con finalità energetiche.<br />

Esse si dividono in Fibre Idrosolubili<br />

e Fibre non Idrosolubili. Entrambe<br />

offrono vantaggi differenti: le Idrosolubili<br />

non forniscono calorie, aumentano in senso<br />

di sazietà, catturano in parte zuccheri,<br />

grassi e colesterolo rallentandone i processi<br />

di assorbimento; le non Idrosolubili<br />

non forniscono calorie, favoriscono lo<br />

svuotamento dell’intestino facilitando la<br />

peristalsi,neutralizzano parte del colesterolo,<br />

dei sali prodotti dalla bile e sostanze<br />

tossiche diverse.<br />

Entrambe sono poco tollerate in presenza<br />

di colite ulcerosa, assorbono minerali come<br />

ferro, calcio e zinco, se ingerite in quantità<br />

notevoli.


Conclusioni<br />

Oggi si levano voci di dissenso o di totale<br />

contestazione verso la dieta mediterranea:<br />

qualcuno parla di “Dieta Italiana” piuttosto<br />

che di “Dieta Mediterranea”; altri negano<br />

che in Italia ci sia mai stata una tal dieta.<br />

Il non consenso, totale o parziale che sia,<br />

nulla toglie all’importanza che la Dieta<br />

Mediterranea ha acquisito. È pur vero che<br />

il professor Ancel Keys non ha indicato il<br />

quantum da assumere nel quotidiano, ma<br />

sono altrettanto valide le linee guida da<br />

lui tracciate che spingono ad un mangiare<br />

vario, sano, equilibrato, in funzione di un<br />

fitness da riguardare costantemente. Se i<br />

popoli italiano, statunitense o comunque<br />

dell’Europa occidentale sono diventati o<br />

tendono a diventare obesi, ciò non è imputabile<br />

alla dieta, ma semmai alla inosservanza<br />

della stessa.<br />

Al di là delle critiche comunque, positive<br />

o negative che siano, un nuovo motivo di<br />

approfondimento nasce negli ultimi periodi<br />

dalla Dieta Mediterranea: l’olio di oliva<br />

protegge dal cancro!<br />

Ricercatori statunitensi e spagnoli hanno<br />

scoperto che la Dieta Mediterranea, basandosi<br />

sul cospicuo uso dell’olio di oliva ricco<br />

di acido oleico, protegge dal tumore al<br />

seno.<br />

CARDIO PIEMONTE • N. 4/2010 dicembre febbraio 2011<br />

Gli studiosi, a cui precedentemente accennavamo,<br />

infatti nei loro articoli sulla prestigiosa<br />

rivista “Annals of Oncology” prevedono<br />

un prossimo ruolo dell’acido oleico nelle<br />

cure e nei trattamenti contro il cancro. Nei<br />

loro esperimenti in laboratorio su campioni<br />

di cellule di tumore al seno gli scienziati<br />

hanno dimostrato che l’acido oleico riduce<br />

notevolmente i livelli dell’oncogene Her–2/<br />

neu detto anche erb B–2. In un quinto dei<br />

pazienti affetti da tumore al seno si sono<br />

scoperti alti livelli di tale oncogene associati<br />

a tumori molto aggressivi con prognosi<br />

infausta. L’acido oleico non solo sopprime<br />

l’espressione eccessiva del gene, ma, come<br />

evidenziato in altri test, migliora l’efficacia<br />

del trattamento con trastuzumab (Herceptin),<br />

l’anticorpo monoclonale che ha come<br />

bersaglio il gene Her–2/neu, consentendo<br />

di prolungare la vita di molte persone affette<br />

dal suddetto tumore.<br />

Il principale autore degli studi sopra descritti,<br />

Javier Menendez, ricercatore della<br />

Northwestern University di Chicago, ha dichiarato<br />

che i risultati fin qui ottenuti confermano<br />

i precedenti studi epidemiologici i<br />

quali mostrano e dimostrano come la Dieta<br />

Mediterranea protegga dal cancro, da malattie<br />

cardiovascolari e della vecchiaia.<br />

Broccoli e banane proteggono l'intestino<br />

Gli estratti di broccoli e banana possono aiutare a combattere alcune infezioni all'intestino.<br />

Lo ha dimostrato uno studio pubblicato dalla rivista Gut, che proseguirà testando<br />

estratti di questi vegetali su pazienti affetti dal morbo di Crohn, una patologia che colpisce<br />

l'apparato digerente. I ricercatori dell'Università di Liverpool hanno studiato su colture<br />

cellulari di malati del morbo di Crohn, provocato da infezioni intestinali croniche, come<br />

le fibre vegetali influenzano il passaggio di alcuni batteri nelle cellule dell'intestino, verificando<br />

che broccoli e banane hanno i migliori effetti nel proteggere dai microrganismi<br />

pericolosi, mentre un additivo tipico del cibo precotto ha l'effetto contrario.<br />

"Lo studio dimostra che l'alimentazione ha un ruolo grandissimo nel regolare il movimento<br />

dei batteri nell'intestino - ha spiegato Barry Campbell, uno degli autori<br />

- e almeno dai test in laboratorio sembra poter aiutare anche i pazienti affetti<br />

dal morbo".<br />

Lo studio proseguirà sperimentando su alcuni pazienti affetti dalla<br />

malattia di Crohn alcuni estratti della banana, per verificare se i<br />

benefici si ottengono anche 'in vivo'.<br />

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22<br />

CARDIO PIEMONTE • N. 4/2010 dicembre febbraio 2011<br />

Miele, latte caldo e infusi: rimedi<br />

naturali contro la tosse<br />

I rimedi naturali per combattere la tosse e liberare<br />

le vie respiratorie dal muco in eccesso<br />

sono da sempre uno dei cavalli di battaglia delle<br />

nonne: a chi non è mai stato consigliato un latte<br />

caldo con miele o un infuso di erbe?<br />

Nel caso dell'azione benefica del miele, ci sono<br />

ormai numerosi studi scientifici che, come sempre<br />

più spesso accade, ne confermano l'efficacia.<br />

Scopriamo insieme alcuni di questi segreti della<br />

medicina popolare.<br />

Miele<br />

Il miele (meglio se sciolto in una lazza di latte<br />

caldo) è di sicuro il migliore rimedio naturale<br />

per curare la tosse: le sue proprietà emollienti<br />

e addolcenti con forte azione antibatterica - già<br />

conosciute dagli antichi Egizi e dalla medicina<br />

tradizionale di molti popoli – lo rendono efficace<br />

nella cura della tosse e del mal di gola.<br />

Latte e cipolla<br />

Un'antica ricetta per calmare la tosse ha come<br />

“principio attivo” la cipolla: bollire in un po' di<br />

latte qualche fetta di cipolla, filtrare e bere caldo;<br />

sembra un intruglio malefico, ma l'aggiunta<br />

di miele lo renderà dolce e piacevole.<br />

Il cuore delle donne sempre più a rischio: come proteggerlo<br />

La prima causa di morte tra le donne over-<br />

50 sono le malattie cardiovascolari: è questa<br />

l’allarmante notizia emersa durante un recente<br />

congresso sulla menopausa a Madrid. In<br />

Italia sono circa 135mila i decessi femminili<br />

causati da problemi cardiovascolari, contro<br />

i 108mila che si registrano tra gli uomini.<br />

Insomma, i numeri parlano chiaro: dopo i<br />

50-55 anni fino al 75% dei decessi femminili<br />

(esclusi gli incidenti) è dovuto a un<br />

ictus o a un infarto.<br />

Ipertensione, colesterolo, diabete, sovrappeso<br />

e i classici sintomi della menopausa:<br />

sono queste le ‘bestie nere’ per le donne.<br />

I cinquant’anni sono un periodo molto<br />

delicato per le donne, che si trovano a<br />

dover gestire cambiamenti e squilibri<br />

causati dalla menopausa. Basti pensare<br />

che il 49% delle italiane in menopausa soffre di iper-<br />

Infusi<br />

La tradizione è ricca di infusi utile per eliminare<br />

tosse e catarro, da quello di bacche di ginepro<br />

pestate a quello di origano, passando per il decotto<br />

di liquirizia e salvia.<br />

Tè ai chiodi di garofano<br />

Il tè ai chiodi di garofano è un ottimo rimedio<br />

per raffreddore e tosse, sia bevuto sia inalandone<br />

i vapori provocati dall'acqua bollente.<br />

Sciroppo di barbabietole<br />

Tagliare delle barbabietole rosse a rondelle non<br />

troppo spesse, metterle in un piatto e ricoprirle<br />

di zucchero. Dopo qualche ora le barbabietole<br />

avranno prodotto uno “sciroppo” dolce rosso: un<br />

cucchiaio 3 volte al giorno serve a calmare la<br />

tosse.<br />

Balsamo del tolù<br />

Il tolù è un grande albero che cresce in Venezuela<br />

e da cui si raccoglie la resina (ricca di acidi<br />

fenolici) tramite incisioni nella corteccia.<br />

Il balsamo di tolù svolge un’azione antibatterica<br />

su molti germi presenti nell’apparato respiratorio<br />

e favorisce la fluidificazione del catarro, con<br />

effetti espettoranti e disinfettanti.<br />

tensione, il 38% ha valori di colesterolo elevati, il<br />

10% soffre di diabete e oltre il 30% è in sovrappeso.<br />

E sono proprio questi fattori, insieme ai cambiamenti<br />

legati all’inizio della menopausa e al calo degli estrogeni,<br />

a rendere più sensibili le donne e ad aumentare<br />

il rischio di malattie cardiovascolari.<br />

Come proteggere, dunque, le donne over-50 dai disturbi<br />

cardiovascolari? È prima di tutto indispensabile<br />

condurre uno stile di vita regolare e sano, ridurre i<br />

consumi di fumo e alcol, fare attività fisica moderata<br />

e regolare ed eventualmente seguire, dietro stretto<br />

controllo medico, una terapia ormonale sostitutiva.<br />

Nonostante i dubbi che ancora e spesso la circondano,<br />

la terapia ormonale, se seguita in modo tempestivo e<br />

corretto, non comporta rischi, anzi porterebbe a una<br />

riduzione del rischio cardiovascolare (del 35-50%) e<br />

dell’insorgere di cancro al polmone (del 24%), senza<br />

dimenticare i positivi effetti su pressione sanguigna,<br />

umore e benessere generale.


Nella maggior parte dei casi i disturbi d’ansia<br />

non appaiono gravi in rapporto alle caratteristiche<br />

della sintomatologia psichiatrica: essa infatti<br />

non degenera mai nell’alienazione mentale,<br />

nonostante i tipici timori dei pazienti in questo<br />

senso (“ho la sensazione di impazzire”).<br />

Al contrario, nonostante le apparenze, i disturbi<br />

d’ansia richiedono una specifica attenzione clinica<br />

sia per il livello di sofferenza soggettiva sia<br />

per la disfunzione personale che essi determinano.<br />

A volte la presenza di un disturbo d’ansia<br />

può penalizzare significativamente le potenzialità<br />

di successo personale: alcuni individui non<br />

riescono ad affrontare situazioni sociali o lavorative<br />

per cui sarebbero perfettamente preparati<br />

(ad es. nella fobia sociale o nel disturbo di panico)<br />

mentre altri non riescono ad utilizzare in<br />

modo fluido le proprie abilità intellettive (come<br />

del disturbo ossessivo-compulsivo).<br />

Proprio a causa delle loro condizioni psicologiche,<br />

i pazienti ansiosi possono vergognarsi di<br />

riferire i propri sintomi (“non voglio essere preso<br />

per matto”) o temere le conseguenze degli<br />

interventi di cura e riabilitazione (“i farmaci<br />

possono far male”, “lo psicoterapeuta può condizionare<br />

le mie scelte personali”).<br />

Spesso, sotto la pressione del disagio, le persone<br />

si confidano in prima battuta con familiari,<br />

amici, istruttori di discipline fisiche o spirituali;<br />

altre volte esse ricercano il senso del proprio<br />

malessere attraverso la lettura di opere letterarie<br />

o filosofiche, oppure investendo impropriamente<br />

le pratiche religiose.<br />

La frequente autosomministrazione di farmaci<br />

ansiolitici (in genere benzodiazepine come diazepam,<br />

lorazepam, alprazolam) raramente risulta<br />

pericolosa in sé, ma ritarda la diagnosi clinica<br />

e facilita la cronicizzazione del disturbo.<br />

Assai più dannoso è invece rivolgersi all’alcol per<br />

“distendere i nervi”, dato che sussiste il rischio<br />

di sviluppare dipendenza e/o di provocare danni<br />

all’organismo. I medici di famiglia ricevono di<br />

solito la prima richiesta d’aiuto professionale da<br />

parte dei soggetti ansiosi, oppure sospettano o<br />

identificano un ruolo causale dell’ansia nei sintomi<br />

fisici dei loro pazienti.<br />

Dal momento che alcuni sintomi d’ansia possono<br />

essere prodotti da malattie fisiche, è comunque<br />

importante che un medico (di medicina generale<br />

o specialista in aree specifiche) escluda preventivamente<br />

la presenza di alcune patologie (es.<br />

ipertiroidismo, anemia, malattie cardiache o<br />

polmonari).<br />

Altre persone ansiose possono rivolgersi direttamente<br />

ad uno psicoterapeuta in base a co-<br />

CARDIO PIEMONTE • N. 4/2010 dicembre febbraio 2011<br />

Ansia: la richiesta d’aiuto<br />

noscenze personali. Però non si dovrebbe mai<br />

intraprendere un trattamento farmacologico o<br />

psicologico senza l’inquadramento preliminare<br />

di uno psichiatra, che deve effettuare la diagnosi<br />

differenziale ed informare il paziente su<br />

tutte le possibili opzioni di cura idonee al caso<br />

specifico.<br />

La psichiatria costituisce infatti la specializzazione<br />

medica deputata alla comprensione ed<br />

alla cura dei disturbi mentali e comportamentali<br />

sulla base di conoscenze scientifiche interdisciplinari.<br />

A cura del Dott. Pozzi Gino<br />

Dirigente Medico Consultazione psichiatrica<br />

(UOC)<br />

Policlinico Gemelli<br />

Un nuovo farmaco riduce<br />

del 16% la mortalità per<br />

fibrillazione atriale<br />

Il dronedarone, la nuova molecola da<br />

poco approvata in Italia per trattare la<br />

fibrillazione atriale, evita a un paziente<br />

su quattro l'ospedalizzazione per cause<br />

cardiovascolari, riduce del 34% il rischio<br />

di ictus cerebrale e abbassa la mortalita'<br />

del 16%.<br />

Il farmaco si aggiunge all'armamentario<br />

terapeutico dei cardiologi come trattamento<br />

di prima linea in tutti i pazienti<br />

con fibrillazione atriale parossistica,<br />

un’aritmia che si manifesta in episodi<br />

acuti risolvibili spontaneamente o permanente.<br />

Lo studio Athena, che ha coinvolto oltre<br />

4.600 pazienti con fibrillazione atriale e<br />

29 centri italiani, ha dimostrato la riduzione<br />

del 26% delle ospedalizzazioni<br />

e puo' evitare la morte a un paziente<br />

su sei.<br />

Il nuovo farmaco inizialmente sara' prescritto<br />

da medici specialisti (cardiologi,<br />

geriatri, medici internisti e di medicina<br />

d'urgenza), e la terapia potra' poi essere<br />

proseguita dai medici di medicina<br />

generale.<br />

23


24<br />

CARDIO PIEMONTE • N. 4/2010 dicembre febbraio 2011<br />

Lavorare in ambiente rumoroso<br />

aumenta i rischi cardiaci<br />

Lavorare in un ambiente di lavoro rumoroso<br />

raddoppia il rischio di problemi cardiaci. Lo<br />

afferma uno studio pubblicato dal British<br />

Medical Journal, secondo cui in chi ha un<br />

età inferiore ai 50 anni il rischio aumenta<br />

di 4 volte. I ricercatori dell'Università canadese<br />

della British Columbia hanno studiato i<br />

dati 6mila lavoratori di almeno 20 anni che<br />

avevano partecipato ad una ricerca statunitense<br />

tra il 1997 e il 2004. La maggior parte<br />

dei partecipanti che lavorava in un ambiente<br />

giudicato rumoroso, cioé in cui dovevano<br />

alzare la voce per parlare, avevano un'alta<br />

probabilita' di avere fattori di rischio cardiovascolare,<br />

tra cui il fumo e l'eccesso di<br />

peso, e tra quelli sotto i 50 anni la percentuale<br />

di coloro che soffrivano di angina,<br />

problemi alle coronarie o che avevano avuto<br />

un attacco di cuore era 4 volte più alta.<br />

La cipolla rossa è amica del cuore<br />

Cipolla rossa toccasana per il cuore e nemico del<br />

colesterolo.<br />

L'ortaggio potrebbe essere la risposta giusta<br />

per ridurre i livelli del colesterolo cattivo,<br />

contribuendo a prevenire l'insorgenza delle<br />

malattie cardiache.<br />

È quanto emerso da uno studio della Chinese<br />

University di Hong Kong riportato dal<br />

quotidiano britannico 'Daily Mail'. I ricercatori<br />

hanno scoperto che la cipolla rossa, comunemente<br />

usata nella cucina mediterranea<br />

e indiana, aiuta a rimuovere il colesterolo<br />

cattivo dal corpo, che può causare attacchi<br />

di cuore e ictus.<br />

Allo stesso tempo, quest'ortaggio mantiene<br />

il colesterolo buono del corpo che aiuta a<br />

proteggere dalle malattie cardiache.<br />

Per arrivare a queste conclusioni gli scienziati<br />

hanno sottoposto un gruppo di topolini<br />

a una dieta a base di cipolle rosse. Hanno<br />

così scoperto che, dopo otto settimane, il<br />

livello di colesterolo cattivo, o le lipoproteine<br />

a bassa densità (LDL), è sceso in me-<br />

Notizie dal Mondo<br />

da Internet<br />

dia del 20 per cento.<br />

Allo stesso tempo<br />

non è stata registrata<br />

alcuna<br />

riduzione dei<br />

livelli di colesterolo<br />

buono,<br />

noto anche come<br />

lipoproteine ad<br />

alta densità (HDL).<br />

"Nonostante le ampie ricerche<br />

sulla cipolla - ha detto Yu Chen Zhen,<br />

che ha coordinato lo studio - si sa poco di<br />

come il loro consumo interagisca con i geni<br />

umani e con le proteine coinvolte nel metabolismo<br />

del colesterolo".<br />

Lo studio, ha continuato, "è il primo nel suo<br />

genere a studiare l'interazione delle cipolle<br />

rosse con le funzioni biologiche. I nostri risultati<br />

consentono di sostenere che il consumo<br />

regolare di cipolla rossa riduce il rischio<br />

di sviluppare una malattia cardiaca".<br />

Cioccolato, un alleato per il cuore<br />

Ricerca conferma i benefici prodotti dai flavonoidi<br />

Una nuova conferma arriva dall'ultimo studio<br />

sugli effetti del cioccolato pubblicato<br />

sulla rivista Clinical Nutrition. La ricerca,<br />

che ha coinvolto 5.000 volontari americani,<br />

sostiene che mangiare cioccolato cinque<br />

volte a settimana produce una riduzione del<br />

rischio cardiovascolare del 57 per cento.<br />

Seguiti nelle loro abitudini alimentari e nello<br />

stile di vita condotto, i volontari hanno<br />

mostrato una minor propensione alle patologie<br />

cardiache proporzionalmente alla loro<br />

passione per il cioccolato, in particolare<br />

quello fondente. Tutto merito dei flavonoidi,<br />

potenti antiossidanti presenti fra l'altro<br />

anche in frutta, verdura e tè.<br />

Come detto, diverse ricerche in precedenza<br />

hanno già evidenziato i benefici derivanti<br />

dagli antiossidanti del cacao. I flavanoli del<br />

cacao, ad esempio, possono più che raddoppiare<br />

il numero di cellule in grado di riparare<br />

e preservare i vasi sanguigni.


Secondo uno studio scientifico, voluto da<br />

Mars Incorporated, i flavanoli del cacao<br />

possono avere un ruolo importante nella<br />

dieta dei pazienti affetti da patologie cardiovascolari.<br />

Il rivoluzionario studio, pubblicato sul prestigioso<br />

Journal of the American College of<br />

Cardiology, ha sottolineato che il consumo<br />

quotidiano di flavanoli del cacao può più<br />

che raddoppiare il numero di cellule angiogeniche<br />

che circolano nel sangue. È stato<br />

dimostrato che queste cellule hanno funzioni<br />

di riparazione e conservazione dei vasi<br />

sanguigni, aspetto questo che può contribuire<br />

ad una sana circolazione sanguigna.<br />

I flavanoli sono un tipo di fitonutrienti appartenenti<br />

al più ampio gruppo dei flavonoidi.<br />

Sono naturalmente contenuti nel cacao<br />

ma, spesso, il processo di lavorazione a cui<br />

il cacao viene sottoposto per la produzione<br />

del cioccolato, fa in modo che gran parte di<br />

questi composti vadano persi. I ricercatori<br />

ritengono che i flavanoli possono mantenere<br />

in salute i vasi sanguigni ed abbassare il<br />

rischio di aggregazione piastrinica che provoca<br />

la coagulazione del sangue. La scarsa<br />

funzionalità dei vasi sanguigni, infatti, è<br />

riconosciuta come il primo passo nel processo<br />

di sviluppo di malattie cardiovascolari<br />

quale l’arteriosclerosi. Inoltre, secondo uno<br />

studio pubblicato nel 2005 sul New England<br />

Journal of Medicine, livelli crescenti di cellule<br />

angiogeniche sono state associate ad<br />

una diminuzione del rischio di morte dovuta<br />

a cause cardiovascolari.<br />

CARDIO PIEMONTE • N. 4/2010 dicembre febbraio 2011<br />

Le noci aiutano a<br />

diminuire gli effetti<br />

dello stress<br />

Una dieta ricca di noci aiuta a<br />

combattere gli effetti biologici dello<br />

stress.<br />

Lo ha scoperto una ricerca pubblicata dal<br />

Journal of the American College of Nutrition,<br />

secondo cui mangiare 9 noci al giorno<br />

diminuisce sia la pressione totale che l'aumento<br />

della pressione dovuta alle situazioni<br />

stressanti.<br />

I ricercatori hanno studiato 22 adulti sani<br />

con il colesterolo alto, fornendo loro tutti<br />

i pasti per sei settimane. I soggetti che<br />

avevano un'alta quantità di noci nella dieta,<br />

sottoposti a prove stressanti come parlare<br />

in pubblico o immergere i piedi nell'acqua<br />

fredda, hanno mostrato un minore aumento<br />

della pressione, e la migliore condizione<br />

circolatoria è stata confermata anche con<br />

degli esami che misuravano la dilatazione<br />

delle vene.<br />

"È la prima volta che si trova un beneficio simile<br />

da parte di un alimento nei confronti di<br />

un effetto dello stress - hanno scritto i ricercatori<br />

- questo può essere molto utile perchè<br />

non possiamo evitare i fattori di stress nella<br />

nostra vita".<br />

Come potete vedere o leggere, le proprietà<br />

delle noci sono quasi infinite. Vi sono<br />

però molte disparità da parte degli scienziati,<br />

sulla quantità di noci da mangiare ogni<br />

giorno.<br />

Vi è chi afferma che bastano 3 noci al giorno,<br />

altri 5, in questo articolo addirittura<br />

occorre mangiarne 9.<br />

A voi la decisione, ma il consiglio è di mangiarne<br />

sempre.<br />

Per questo motivo la nostra onlus, distribuisce<br />

da anni le noci ed anche in questo<br />

fine 2010 e 2011, lo faremo sia nelle nostre<br />

abituali manifestazioni o convegni, sia<br />

nella nostra postazione al giovedì mattina<br />

all'ingresso dell'ospedale molinette di torino:<br />

corso Bramante, 88 sino ad esaurimento<br />

delle scorte acquistate.<br />

Un'altra ricerca all’avanguardia ha dimostrato<br />

che l’attività fisica, unita ad una terapia<br />

farmacologia sperimentale, può aumentare<br />

i livelli di cellule angiogeniche, ma lo studio<br />

pubblicato sul JACC è il primo a dimostrare<br />

tali benefici attraverso un intervento<br />

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26<br />

CARDIO PIEMONTE • N. 4/2010 dicembre febbraio 2011<br />

nella dieta. In un trial clinico doppio cieco<br />

in sequenza controllata di 30 giorni, i partecipanti<br />

allo studio hanno bevuto sia una<br />

bevanda ricca di flavanoli del cacao che una<br />

bevanda a basso contenuto di flavanoli. Dallo<br />

studio è emerso anche che l’assunzione di<br />

cacao ricco in flavanoli riduce significativamente<br />

la pressione sistolica, un importante<br />

fattore di rischio per patologie cardiache ed<br />

infarto, e migliora la funzionalità dei vasi<br />

sanguigni fino al 47% rispetto ad un basso<br />

consumo di flavanoli in adulti con malattie<br />

cardiovascolari gravi e sotto terapia.<br />

Questa ricerca sostiene le evidenze pubblicate<br />

precedentemente da ricercatori Mars e<br />

dai loro collaboratori accademici che avevano<br />

individuato una positiva correlazione tra<br />

la dose di flavanoli consumata e gli immediati<br />

miglioramenti nel FMD (Flow Mediated<br />

Dilation – dilatazione mediata del flusso,<br />

un parametro che misura la salute dei vasi<br />

sanguigni, per esempio la capacità di un<br />

vaso di rilassarsi). “È il meglio da entrambi<br />

i mondi. Non capita spesso di riuscire ad<br />

identificare un composto alimentare naturale<br />

che risulta avere effetti benefici migliori di<br />

un trattamento medico” ha dichiarato Carl<br />

Keen, PhD, Professor of Nutrition and Internal<br />

Medicine presso la University of California-Davis<br />

e uno degli autori dello studio.<br />

“E forse ancora più importante, abbiamo scoperto<br />

per la prima volta che i flavanoli del<br />

cacao potrebbero anche far muovere direttamente<br />

cellule importanti in grado di riparare<br />

vasi sanguigni danneggiati. I benefici sono<br />

sostanziali, senza alcun effetto avverso rilevato”,<br />

ha aggiunto l’altro autore dello studio<br />

Christian Heiss, MD, Dr med, Heinrich-Heine<br />

University.<br />

“Insieme ai partner del mondo accademico,<br />

Mars Inc. sta studiando i flavanoli del cacao<br />

da circa vent’anni” ha affermato Hagen<br />

Schroeter, PhD, scienziato di Mars Inc. e autore<br />

dello studio. “Questa è una delle scoperte<br />

più affascinanti e potenzialmente più difficili<br />

da raggiungere che abbiamo mai fatto<br />

negli anni recenti, in quanto apre una nuova<br />

strada alla ricerca verso la comprensione di<br />

come i flavanoli del cacao possano giovare<br />

alla salute umana. Certamente sono necessari<br />

ulteriori studi per confermare e consolidare<br />

tali evidenze ma siamo incuriositi dal<br />

potenziale dei flavanoli in ambito di dieta<br />

alimentare e strategie farmaceutiche per la<br />

prevenzione e il trattamento delle malattie<br />

cardiovascolari”.<br />

Avandia ritirato dal commercio<br />

Farmaco a base di rosiglitazone pericoloso per<br />

il cuore<br />

Tre anni fa il primo campanello d'allarme,<br />

ora per il farmaco basato sul Rosiglitazone<br />

arriva il ritiro dal commercio, almeno per<br />

quanto riguarda l'Europa. È quanto ha deciso<br />

l'Ema, l'Agenzia europea del farmaco, anche<br />

sulla base dei risultati di uno studio pubblicato<br />

sul New England Journal of Medicine,<br />

secondo cui uno dei farmaci più usati contro<br />

il diabete di tipo 2, l’Avandia, aumenta nei<br />

pazienti il rischio di attacco cardiaco.<br />

Nello studio ormai famoso dei medici della<br />

Cleveland Clinic, che hanno condotto una<br />

revisione di 42 studi precedenti nei quali<br />

erano coinvolti 28mila pazienti trattati con<br />

il farmaco, si afferma che il rischio di un<br />

attacco di cuore aumenterebbe del 43%,<br />

mentre quello di morte da problemi cardiovascolari<br />

del 65%. La ricerca, firmata dagli<br />

scienziati americani Steven Nissen e Kathy<br />

Wolski, è stata effettuata esaminando studi<br />

che hanno coinvolto 15.560 pazienti trattati<br />

con Avandia e altri 12.283 in cura con<br />

altri prodotti o in gruppo placebo, tutti con<br />

un’età media inferiore ai 57 anni e in leggera<br />

prevalenza uomini.<br />

L'azienda produttrice si è dichiarata disponibile<br />

a fornire tutti i dati richiesti dall'Ema<br />

per sospendere la decisione del ritiro del<br />

farmaco, convinta che i benefici per i malati<br />

di diabete di tipo II superino i rischi, ma<br />

al momento l'Ema ha invitato i pazienti a<br />

rivolgersi al proprio medico per rivedere la<br />

terapia adottata. Dall'altra parte dell'oceano,<br />

invece, il farmaco rimane in vendita, ma<br />

la Food and Drug Administration ha imposto<br />

una revisione in senso restrittivo dei parametri<br />

per l'accessibilità al medicinale.


Il Consiglio Direttivo<br />

Amici del Cuore onlus<br />

Presidente<br />

Roberto Guido Bijno<br />

Vice Presidente<br />

Sebastiano Marra<br />

Tesoriere<br />

Antonio Cerrino<br />

Segretario<br />

Enzo Bruno<br />

Consiglieri<br />

Fiorenzo Ardizzone<br />

Ezio Bosco<br />

Michelangelo Chiale<br />

Luisella Chiara<br />

Danilo Danielis<br />

Ida Fonnesu<br />

Carla Giacone<br />

Giancarlo Piccinelli<br />

Piero Podestà<br />

Rita Porta<br />

Caterina Racca<br />

Sindaci<br />

Cesarina Arneodo<br />

Fausta Galante Pazè<br />

Giuseppe Mamoli<br />

Comitato Scientifico<br />

dr. Sebastiano Marra<br />

dr. Marco Sicuro<br />

dr.Tullio Usmiani<br />

Comitato di Redazione<br />

Ezio Bosco<br />

Michelangelo Chiale<br />

Carla Giacone<br />

Piero Podestà<br />

___________________<br />

Progetto grafico della rivista<br />

Roberta Serasso<br />

Fotografie<br />

Fiorenzo Ardizzone<br />

Spedire la scheda di iscrizione a:<br />

Amici del cuore Piemonte-Onlus<br />

Ospedale Molinette- Cardiologia 2<br />

Corso Bramante, 88 10126 Torino<br />

CARDIO PIEMONTE • N. 4/2010 dicembre febbraio 2011<br />

SCHEDA D'ISCRIzIONE A SOCIO<br />

rinnovo nuovo<br />

IL SOTTOSCRITTO/A<br />

NATO/A<br />

IL<br />

RESIDENTE A<br />

VIA<br />

CAP<br />

TELEFONI<br />

CELLULARI<br />

EMAIL<br />

Chiede di poter far parte come Socio/a della<br />

Onlus e provvede a versare l'importo di<br />

Euro<br />

quale Socio<br />

(socio ordinario 25 e,<br />

socio sostenitore 100+25 e,<br />

socio benemerito, sopra i 500+25 e)<br />

Verso la quota in:<br />

contanti<br />

con bonifico bancario presso<br />

Banca Intesa Torino Via Garibaldi, 45<br />

IBAN IT52 A030 6901 1380 1724 2810 197<br />

C.C. 017242810197<br />

per conto corrente postale n. 19539105<br />

intestato a:<br />

<strong>AMICI</strong> <strong>DEL</strong> <strong>CUORE</strong> PIEMONTE Onlus<br />

CASELLA POST<strong>AL</strong>E 217<br />

10100 TORI<strong>NO</strong><br />

FIRMA<br />

DATA<br />

VORREBBE FARE IL VOLONTARIO?<br />

SI <strong>NO</strong><br />

Apportando la firma in calce al presente modulo, manifesto il mio consenso al trattamento<br />

dei dati, nel solo ambito delle finalità e modalità dell’attività sociale della Onlus. Autorizzo<br />

il Presidente, pro tempore, ad informatizzare il mio nome nell’elenco dei Soci, che non<br />

verrà comunicato a terzi, fuori dall’ambito della stessa.<br />

Mi riservo di tutelare i miei diritti in ogni momento, qualora tale disposizione non venga<br />

osservata<br />

27


Corso di rianimazione<br />

cardiopolmonare e<br />

defibrillazione precoce<br />

per soccorritori non<br />

sanitari<br />

a cura della dr. ssa PATRIzIA VITOLO<br />

PIEMONTE ONLUS<br />

Associazione di volontariato per la<br />

prevenzione delle malattie cardiovascolari<br />

OSPED<strong>AL</strong>E MOLINETTE DI TORI<strong>NO</strong><br />

REPARTO DI CARDIOLOGIA 2 dr. S. Marra<br />

C.so Bramante, 88 10126 Torino<br />

TELEFONI: 011-6335564<br />

CELL. 346-1314392<br />

www.centrocardio.it<br />

Donazioni:<br />

Amici del Cuore Piemonte Onlus<br />

IBAN IT52 A030 6901 1380 1724 2810 197<br />

C.F. 97504090016<br />

fine del numero - arrivederci al prossimo -<br />

In considerazione del grande<br />

successo avuto,<br />

il Consiglio Direttivo della nostra<br />

Onlus ha deciso di proseguire<br />

per il 2011 questa iniziativa<br />

proponendo ben 4 corsi che<br />

si terranno presumibilmente<br />

nei mesi di: marzo, maggio,<br />

settembre, novembre.<br />

Coloro che sono interessati a<br />

parteciparvi possono prenotarsi a<br />

partire dalla fine di gennaio 2011<br />

via e-mail: rbj@hotmail.it<br />

oppure chiamare il numero<br />

011 633.55.64<br />

Si consiglia un abbigliamento<br />

sportivo e comodo

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