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Prova Invalsi d'italiano classe prima N°3

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VOLUME 1<br />

PER LA PROVA<br />

INVALSI<br />

Unità 4<br />

I racconti di paura<br />

Cognome<br />

Nome<br />

Classe<br />

Data<br />

CHI L’HA SCRITTO?<br />

Roald Dahl (1916-1990),<br />

norvegese di origine, inglese di<br />

nascita, uno dei più grandi<br />

scrittori per ragazzi di tutti i<br />

tempi.<br />

DA DOVE È TRATTO?<br />

Da Le Streghe.<br />

DI CHE COSA PARLA?<br />

Della sparizione di alcuni<br />

bambini a opera delle streghe.<br />

COME NE PARLA?<br />

Più che far paura, i racconti<br />

della nonna creano un clima<br />

di grande mistero e tensione,<br />

come se parlasse di fatti veri.<br />

1. imponente: grande e<br />

solenne, che incute<br />

rispetto.<br />

2. Troneggiava: stava<br />

seduta maestosamente,<br />

come su un trono.<br />

La nonna<br />

Un ragazzo perde i genitori in un incidente automobilistico<br />

e resta solo con la nonna norvegese. Una sera, per distrarlo,<br />

ella comincia a parlargli delle streghe...<br />

Il giorno dopo, sperando forse di distrarmi, la nonna cominciò<br />

a raccontare. Era una narratrice bravissima e le sue storie<br />

mi piacevano immensamente, ma rimasi incantato solo<br />

quando cominciò a parlare delle streghe. Sembrava un’esperta<br />

in materia e mi garantì che tutto ciò che raccontava era<br />

realmente accaduto. Non mi stava parlando di streghe immaginarie,<br />

ma di vere streghe, che vivevano ancora fra noi e addirittura ci circondavano!<br />

Bisognava crederle sulla parola.<br />

– Mi stai dicendo la verità, nonna? Ne sei proprio sicura?<br />

– Tesoro mio – rispose, – non andrai lontano, se non imparerai a<br />

riconoscere una strega al primo sguardo.<br />

– Ma tu dici che le streghe sono identiche alle altre donne. E allora<br />

come farò a riconoscerle?<br />

– Ascoltami bene e cerca di ricordare quel che ti dirò. Poi farai il<br />

segno della croce e pregherai: e speriamo che il cielo ti protegga.<br />

Eravamo nel grande salotto della casa di Oslo e per me si avvicinava<br />

l’ora di andare a letto. Non tiravamo mai le tende, in quella stanza,<br />

e attraverso i vetri potevo vedere larghi fi occhi di neve che cadevano<br />

lenti su un mondo triste e buio. La nonna era una signora vecchissima<br />

e rugosa, imponente 1 e massiccia, vestita di pizzo grigio. Troneggiava 2<br />

maestosa nella poltrona, riempiendola tutta, e neppure un minuscolo<br />

topolino sarebbe riuscito a trovar posto accanto a lei. Perciò me ne<br />

stavo accucciato ai suoi piedi, in pigiama, vestaglia e pantofole.<br />

– Giuri che non mi stai prendendo in giro? – le chiesi. – Giuri che<br />

non sono storie inventate?<br />

– Stammi a sentire – disse lei. – Ho conosciuto almeno cinque bambini<br />

(ben cinque!) che sono semplicemente scomparsi dalla faccia della<br />

terra, per non ricomparire mai più. Colpa delle streghe!<br />

– Sono sicuro che stai solo cercando di spaventarmi.<br />

– Invece no. Voglio essere certa che tu non faccia la loro fi ne, perché<br />

sei il mio tesoro e desidero che resti sempre con me.<br />

– Raccontami dei bambini scomparsi, allora.<br />

Mia nonna era l’unica, fra tutte le nonne che ho conosciuto in vita<br />

mia, che fumasse il sigaro. Ne accese uno, un lungo sigaro nero e puzzolente,<br />

che spandeva intorno odore di gomma bruciata. – La <strong>prima</strong><br />

bambina si chiamava Ranghild Hansen e aveva circa otto anni.<br />

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Volume 1 - Per la prova <strong>Invalsi</strong> U4 - I racconti di paura<br />

3. bizzarra: strana,<br />

insolita.<br />

Un giorno stava giocando sul prato con la sorellina. Sua madre, che<br />

impastava il pane in cucina, uscì un attimo in cortile per prendere una<br />

boccata d’aria.<br />

– Dov’è Ranghild? – chiese.<br />

– È andata via con la signora alta – rispose la sorellina.<br />

– Quale signora alta? – domandò la madre.<br />

– La signora alta con i guanti bianchi – disse la sorellina. – Ha preso<br />

per mano Ranghild e l’ha portata via.<br />

– Ma non l’hanno cercata?<br />

– L’hanno cercata per miglia e miglia intorno, con l’aiuto di tutti gli<br />

abitanti del villaggio. Ma non sono riusciti a trovarla, né allora né mai.<br />

– E cos’è successo agli altri quattro bambini?<br />

– Sono scomparsi come Ranghild.<br />

– Sì, ma come, nonna<br />

– Ogni volta, <strong>prima</strong> che i bambini svanissero, una signora sconosciuta<br />

gironzolava nei dintorni.<br />

– Ma in che modo sono spariti, nonna?<br />

– La seconda sparizione fu davvero curiosa. A Holmenkollen c’era<br />

una famiglia di nome Christiansen che teneva in soggiorno un bel<br />

quadro antico, dipinto a olio. Rappresentava una fattoria con il cortile<br />

pieno di anatre. Non c’erano fi gure umane: solo le anatre fra l’erba e la<br />

casa sullo sfondo. Era un quadro grande, piuttosto grazioso. Per farla<br />

breve, un giorno la piccola Solveg Christiansen tornò da scuola masticando<br />

una mela. Gliel’aveva regalata una gentile signora incontrata per<br />

strada, disse lei. La mattina dopo, Solveg non era nel suo letto. I genitori<br />

la cercarono dappertutto, ma inutilmente. A un tratto il padre gridò:<br />

– Eccola! Sta dando da mangiare alle anatre! –, e intanto indicava<br />

il quadro. Proprio così: Solveg era nel cortile della fattoria e faceva il<br />

gesto di distribuire il pane alle anatre. Suo padre si avvicinò al quadro<br />

e lo toccò. Ma non servì a nulla; la bambina faceva semplicemente<br />

parte della scena, era dipinta sulla tela.<br />

– E tu l’hai vista, nonna?<br />

– Più di una volta. Ma la cosa bizzarra 3 è che Solveg cambiava spesso<br />

posizione. Una volta era affacciata alla fi nestra della fattoria; un’altra<br />

teneva in braccio un’anatra, sul lato sinistro del quadro...<br />

– Ma l’hai vista muoversi?<br />

– No, nessuno è mai riuscito a sorprenderla mentre cambiava posto.<br />

Che se ne stesse in cortile a dar da mangiare alle anatre o che guardasse<br />

fuori della fi nestra, era sempre immobile: niente altro che una minuscola<br />

fi gurina dipinta. Molto, molto strano. E per di più, con il passare<br />

degli anni, la bambina cresceva. Dopo dieci anni era diventata<br />

una giovane donna, dopo trenta una donna matura. Cinquantaquattro<br />

anni dopo, infi ne, scomparve dal dipinto e nessuno la vide più.<br />

– Era morta, nonna?<br />

– Chi può saperlo? Cose misteriose accadono nel mondo delle streghe...<br />

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Volume 1 - Per la prova <strong>Invalsi</strong> U4 - I racconti di paura<br />

4. assisa: seduta.<br />

5. granito: roccia eruttiva<br />

molto solida.<br />

6. malizia: furbizia, astuzia<br />

un po’ maligna e ingannatrice.<br />

7. fi ordo: profonda insenatura<br />

della costa, spesso tra alte<br />

montagne, tipica delle coste<br />

norvegesi.<br />

– E cos’è successo al terzo bambino?<br />

– Era una bambina e si chiamava Birgit Svenson. Abitava di fronte<br />

a casa nostra. Un giorno cominciarono a spuntarle penne e piume in<br />

tutto il corpo, e in un mese si trasformò in una grande gallina bianca.<br />

Faceva perfi no le uova. I suoi genitori la custodirono per anni in un<br />

piccolo recinto, in giardino.<br />

– Di che colore erano le uova, nonna?<br />

– Rossicce. Le più grandi uova rossicce che abbia mai visto. Sua<br />

madre le usava per preparare frittate deliziose.<br />

La nonna sembrava una vecchia regina assisa 4 in trono: gli occhi<br />

grigi erano come annebbiati e guardavano lontano, il sigaro pareva<br />

vivo e ne uscivano azzurre nuvole di fumo che l’avvolgevano tutta.<br />

– Ma la piccola Birgit non scomparve, vero, nonna?<br />

– No, lei no. Visse per molti anni ancora e continuò a deporre uova.<br />

– Avevi detto che tutti i bambini sono scomparsi.<br />

– Mi sono sbagliata – disse la nonna. – Invecchio e comincio a perdere<br />

la memoria.<br />

– Che ne è stato del quarto bambino?<br />

– Il quarto si chiamava Harald. Un bel mattino si svegliò con la<br />

pelle giallastra e rugosa, come il guscio di una noce. E la sera stessa<br />

era di pietra, completamente di pietra, dalla testa ai piedi.<br />

– Di pietra? – dissi io. – Di pietra vera?<br />

– Di granito 5 – precisò la nonna. – Se vuoi ti porterò a vederlo. I<br />

suoi genitori lo tengono nell’ingresso. Harald è ormai una piccola graziosa<br />

statua e spesso gli ospiti lo usano per appenderci gli ombrelli.<br />

Ero ancora piccolo, ma mi riusciva diffi cile credere a tutto quel che<br />

la nonna raccontava. Eppure parlava così seriamente, con tanta convinzione,<br />

senza mai sorridere e senza un’ombra di malizia 6 negli occhi,<br />

che cominciai a sentirmi turbato.<br />

– Continua, nonna, mi hai detto che erano cinque. Ne rimane uno.<br />

– Vuoi tirare una boccata dal mio sigaro? – chiese lei.<br />

– Ho solo sette anni, nonna.<br />

– Non importa. Se fumi il sigaro non prenderai neanche un raffreddore.<br />

– Raccontami del quinto bambino.<br />

– Il quinto – borbottò lei, masticando il sigaro come fosse uno squisito<br />

bastoncino di liquirizia. – Quello sì, fu un caso interessante. Un<br />

bambino di nove anni, di nome Leif, era in vacanza con tutta la famiglia<br />

sulle rive di un fi ordo 7 . Dopo aver fatto merenda, lui e i fratelli<br />

amavano nuotare fra le rocce e anche quel giorno, come sempre, il<br />

piccolo Leif si tuffò. Suo padre, che lo guardava, notò che restava<br />

sott’acqua più a lungo del solito. Quando tornò in superfi cie non era<br />

più lui.<br />

– E che cos’era, nonna?<br />

– Era diventato un delfi no.<br />

– Non ci credo! Non è possibile!<br />

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Volume 1 - Per la prova <strong>Invalsi</strong> U4 - I racconti di paura<br />

– Invece sì – disse lei. – Un giovane e amabile delfi no, straordinariamente<br />

socievole.<br />

– Nonna.<br />

– Sì, tesoro?<br />

– Si era davvero trasformato in delfi no?<br />

– Certo. Conoscevo bene sua madre e lei mi raccontò che il delfi no<br />

Leif rimase con loro tutto il pomeriggio, portando in groppa i fratelli<br />

e le sorelle. Si divertirono un mondo. Poi li salutò agitando la coda e<br />

se ne andò. Non l’hanno mai più rivisto.<br />

– Ma come faceva la sua famiglia a sapere che quel delfi no era proprio<br />

Leif?<br />

– Perché glielo disse lui. Ha chiacchierato e scherzato con loro per<br />

tutto il tempo.<br />

– Ma i suoi non erano disperati?<br />

– Non troppo – disse la nonna. – In Norvegia siamo abituati a questo<br />

genere di cose. Ci sono streghe dappertutto, sai. Probabilmente ce<br />

n’è una anche nella nostra strada, proprio in questo momento. Ma<br />

adesso è ora di andare a letto.<br />

– E se una strega entrasse dalla fi nestra mentre dormo? – le chiesi,<br />

tremando.<br />

– Non preoccuparti – mi tranquillizzò la nonna. – Le streghe non<br />

corrono mai rischi inutili, come arrampicarsi su una grondaia o entrare<br />

di nascosto nelle case. Nel tuo letto sarai al sicuro. Andiamo, ti<br />

rimboccherò le coperte.<br />

da R. Dahl, Le Streghe, Salani, Milano 1987<br />

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Volume 1 - Per la prova <strong>Invalsi</strong> U4 - I racconti di paura<br />

1. In quale stagione è ambientato il racconto?<br />

A. In estate.<br />

B. In autunno.<br />

C. In inverno.<br />

D. In <strong>prima</strong>vera.<br />

2. Con quale scopo la nonna comincia a raccontare al nipote delle streghe?<br />

A. Per spaventarlo.<br />

B. Per distrarlo.<br />

C. Per metterlo in guardia.<br />

D. Per fargli uno scherzo.<br />

3. Quale, tra le descrizioni che seguono, ti sembra più adatta per la nonna?<br />

A. La nonna era una signora robusta, molto anziana, che vestiva elegantemente e aveva abitudini strane<br />

per una persona della sua età.<br />

B. La nonna era una donna magra e dal volto rugoso che raccontava storie inverosimili ma affascinanti.<br />

C. La nonna era una vecchia strega che si divertiva a spaventare i bambini.<br />

D. La nonna era una vecchietta rassicurante, preoccupata della salute del nipote.<br />

4. Dalla lettura globale del racconto si capisce che:<br />

A. le streghe fanno scomparire i bambini.<br />

B. le streghe trasformano i bambini in animali.<br />

C. le streghe fanno sparire i bambini o li trasformano in animali o in oggetti.<br />

D. le streghe fanno sparire i bambini o li trasformano in opere d’arte.<br />

5. Che cosa accomuna i genitori dei bambini di cui si parla nella storia?<br />

A. Sono tutti poco attenti alle esigenze dei loro fi gli.<br />

B. Continuano a voler bene ai loro fi gli anche dopo che questi hanno subito gli incantesimi delle streghe.<br />

C. Tutti hanno un unico fi glio.<br />

D. Abitano nello stesso paese.<br />

6. Perché la nonna non è preoccupata della presenza delle streghe?<br />

A. Perché anche lei è una strega.<br />

B. Perché dove abita lei non ci sono streghe.<br />

C. Perché solo i bambini hanno paura delle streghe.<br />

D. Perché gli abitanti della Norvegia sono abituati a convivere con le streghe.<br />

Nella frase<br />

7. le chiesi tremando (riga 148), il gerundio tremando può essere sostituito con:<br />

A. poiché tremavo.<br />

B. con la voce tremante.<br />

C. mentre tremavo.<br />

D. io che tremavo.<br />

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Volume 1 - Per la prova <strong>Invalsi</strong> U4 - I racconti di paura<br />

8. L’espressione non andrai lontano (riga 10) signifi ca:<br />

A. non potrai viaggiare.<br />

B. non avrai futuro.<br />

C. non potrai allontanarti.<br />

D. resterai sempre qui.<br />

9. Quale tra le seguenti frasi ha lo stesso signifi cato di quella riportata alle righe 108 e seguenti:<br />

Ero ancora piccolo, ma mi riusciva difficile credere a tutto quel che la nonna raccontava?<br />

A. Nonostante fossi ancora piccolo, mi riusciva diffi cile credere a tutto quel che la nonna raccontava.<br />

B. Poiché ero ancora piccolo, mi riusciva diffi cile credere a tutto quel che la nonna raccontava.<br />

C. Ero ancora piccolo, tanto che mi riusciva diffi cile credere a tutto quel che la nonna raccontava.<br />

D. Ero ancora piccolo, infatti mi riusciva diffi cile credere a tutto quel che la nonna raccontava.<br />

10. Alla riga 3, l’espressione rimasi incantato signifi ca:<br />

A. che il bambino ha subito un incantesimo della nonna.<br />

B. che il bambino ha subito un incantesimo delle streghe.<br />

C. che il bambino è affascinato dai racconti della nonna.<br />

D. che i racconti della nonna erano magici.<br />

11. La congiunzione eppure, alla riga 109, introduce:<br />

A. una spiegazione di quanto detto precedentemente.<br />

B. una conclusione di quanto detto precedentemente.<br />

C. un’opposizione a quanto detto precedentemente.<br />

D. una precisazione di quanto detto precedentemente.<br />

12. Perché alle righe 21-22 si afferma: neppure un minuscolo topolino sarebbe riuscito a trovare posto<br />

accanto a lei?<br />

A. Perché la nonna occupava tutta la poltrona.<br />

B. Perché la nonna aveva paura dei topi.<br />

C. Perché accanto alla nonna era seduto il nipote.<br />

D. Perché i topi non si siedono sulle poltrone.<br />

Alle righe 129-130, nell’espressione<br />

13. straordinariamente socievole, l’avverbio straordinariamente<br />

indica che:<br />

A. quel delfi no era più socievole degli altri.<br />

B. è sorprendente quanto i delfi ni siano socievoli.<br />

C. i delfi ni, solitamente, non sono socievoli.<br />

D. un delfi no giovane e amabile è sicuramente anche socievole.


Volume 1 - Per la prova <strong>Invalsi</strong> U4 - I racconti di paura<br />

14. Nella frase Perché glielo disse lui (riga 140), a chi si riferisce il pronome lui?<br />

A. al delfi no.<br />

B. al padre.<br />

C. a Leif.<br />

D. a Leif trasformato in delfi no.<br />

15. Secondo quanto si dice nel brano, le streghe uccidono i bambini?<br />

A. Sì, sempre.<br />

B. No, mai.<br />

C. Sì, per mangiarli.<br />

D. Solo qualche volta.<br />

Quesiti di Grammatica<br />

1B. Quale, tra i seguenti nomi, è un nome primitivo?<br />

A. Boccata.<br />

B. Raffreddore.<br />

C. Salotto.<br />

D. Mattina.<br />

2B. Il passato remoto del verbo scomparire, alla terza persona plurale è:<br />

A. scomparsero.<br />

B. scomparvero.<br />

C. scomparirono.<br />

D. scomparettero.<br />

3B. Inserisci il verbo corretto adatto a completare la frase I bambini scomparivano sempre dopo che una<br />

signora sconosciuta ………........................……………<br />

A. gironzolasse.<br />

B. gironzolava.<br />

C. avrebbe gironzolato.<br />

D. ebbe gironzolato.<br />

Alle righe 57-58, nella frase<br />

4B. Non c’erano figure umane: solo le anatre, l’erba e la casa, i due punti<br />

possono essere sostituiti con:<br />

A. eppure.<br />

B. però.<br />

C. ma.<br />

D. invece.<br />

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Volume 1 - Per la prova <strong>Invalsi</strong> U4 - I racconti di paura<br />

5B. Alle righe 123-124, nella frase Notò che restava sott’acqua più a lungo del solito, che è:<br />

A. un pronome relativo.<br />

B. un pronome interrogativo.<br />

C. una congiunzione.<br />

D. un’esclamazione.<br />

6B. A che cosa fa pensare il verbo al congiuntivo imperfetto che fumasse, alla riga 34, nella frase<br />

Mia nonna era l’unica, fra tutte le nonne che ho conosciuto, che fumasse il sigaro?<br />

A. Alla certezza che la nonna fosse l’unica, tra tutte le nonne, che fumasse il sigaro.<br />

B. Alla possibilità che la nonna fosse l’unica a fumare il sigaro.<br />

C. Al dubbio che la nonna fosse l’unica a fumare il sigaro.<br />

D. Al desiderio che fosse solo lei a fumare il sigaro.<br />

7B. La piccola Solveg disse alla nonna (scegli la forma corretta):<br />

A. La mela mela regalata una gentile signora.<br />

B. La mela me la regalata una gentile signora.<br />

C. La mela mel’ha regalata una gentile signora.<br />

D. La mela me l’ha regalata una gentile signora.<br />

8B. In quale delle seguenti frasi non compare un aggettivo possessivo?<br />

A. Conoscevo bene sua madre.<br />

B. Vuoi tirare una boccata dal mio sigaro?<br />

C. Leif rimase con loro tutto il pomeriggio.<br />

D. Voglio essere certa che tu non faccia la loro fi ne.<br />

9B. Nella frase Eppure parlava così seriamente, seriamente è:<br />

A. un participio passato.<br />

B. un avverbio.<br />

C. un participio presente.<br />

D. un aggettivo.<br />

10B. Quale, tra i seguenti aggettivi, non è al grado superlativo?<br />

A. Giallastra.<br />

B. Vecchissima.<br />

C. Bravissima.<br />

D. Molto piccola.

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