TRIBUNALE DI ROMA - Sezione Fallimentare Giudice Delegato ...

Paolo Mancinelli - architetto - via B. Stringher n° 36 - 00191 Roma - tel. fax 3291685
CTU presso il Tribunale Civile di Roma - iscrizione n°16699
TRIBUNALE DI ROMA - Sezione Fallimentare
Giudice Delegato: Dott. A.M. Sacco.
Curatore: Avv. Patrizia Giannini
Cantiere navale Antago srl
PERIZIA TECNICA D’UFFICIO
Pag.1
Il sottoscritto, Arch. Paolo Mancinelli, con studio in Roma, via Bonaldo
Stringher 36, nominato CTU, nella procedura fallimentare in epigrafe, in data
10 novembre 05, veniva invitato a procedere alla stima dei beni presenti in
azienda secondo l’istanza presentata dal curatore.
In data 19 dicembre 05, presso lo stabilimento sito in Viareggio alla via
Aurelia Sud km.354.8, già condotto in locazione dalla Antago, si teneva
l’accesso alla presenza del curatore e di altri intervenuti tra cui il proprietario
dell’immobile Sig. Carlo Astore. Nel pomeriggio il sopralluogo proseguiva
presso la Tekne Marine, via Dorsale 13 Lotto 31 in Massa Carrara, dove
risultavano custoditi alcuni stampi dell’azienda fallita.
Dopo attenta ricognizione i soli beni che il CTU ritiene necessario ascrivere
alla massa del fallimento sono:
A) Stampi imbarcazione mod.mt.18.50 (in parte custoditi a Massa
Carrara presso la Tekne Marine);
B) Stampi imbarcazione mod. 72’open;
C) Stampi imbarcazione mod. mt.22.50/24 (in parte custoditi a Massa
Carrara presso la Tekne Marine);;

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D) Stampi imbarcazione mod. mt.25/27;
E) Stampi imbarcazione mod. mt.32;
F) Stampata coperta+specchio di poppa mod.64’.
G) Pacchetto n°11 CD archivio ufficio tecnico.
Pag.2
Visto il duplice utilizzo di lunghezze espresse in metri e piedi, si ricorda che
l’apostrofo (ad es. 64’) indica la misura longitudinale dell’imbarcazione
espressa in piedi.
Dalle ricerche effettuate in rete risulta ancora attivo il sito web dell’Antago
SpA (http://www.antago.it/) con relativo dominio proprietario il cui valore
commerciale verrà analizzato a parte, come afferente al brand, dalla collega
CTU Dott.ssa Saulini, alla cui specifica perizia si rimanda.
Disposizioni per l’incanto. I punti A-B e C-D-E, possono essere messi in
vendita separatamente, perché i n°5 modelli sono costruiti su n°2 scafi base
appositamente allungati alla bisogna e pertanto verranno suddivisi in n°2 lotti
distinti. Si raccomanda comunque, per quanto possibile, di mantenere
l’unitarietà del prodotto il cui brand e storia commerciale è nota al mercato.
Difatti la vendita in un unico lotto dei cespiti eviterebbe la dispersione del
prodotto e l’annullamento del valore commerciale del marchio come insegna
il fallimento della Posillipo SpA rilevata per intero da un cantiere locale.
Il punto F (mod.64’) può essere venduto con gli stampi di riferimento di cui al
punto A per consentire il completamento.
Il punto G composto da n°11 CD può essere visionato ma non duplicato vista
la peculiarità del materiale tecnico in esso raccolto.

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Premessa. Prima di procedere alla relazione tecnica occorre sviluppare alcune
considerazioni di ordine generale in merito alla realtà industriale della
cantieristica italiana specializzata nella costruzione di yachts a motore in
vetroresina (vtr). Lo scopo è quello di presentare il comparto industriale di
riferimento, sconosciuto ai più, per non sorprendere in merito alle alte
valutazioni che seguiranno.
Per yachts si intendono imbarcazioni cabinate dai mt.15 ai mt.50.
Dai mt.50 ai mt.70, l’uso della vetroresina ha carattere sperimentale difatti si
preferiscono materiali e tecnologie più adatte alle navi.
Nelle due grandezze di cui sopra i cantieri italiani sono leaders mondiali di un
mercato ricchissimo. La stessa cosa non avviene per intenderci nel campo
delle imbarcazioni a vela in vtr.
Attualmente a livello internazionale, secondo l’UCINA (l’associazione dei
costruttori), sono stati firmati ordini per 688 unità di cui 260 con aziende
italiane.
Il gruppo Azimut-Benetti guida la classifica seguito a ruota dal gruppo
Ferretti. Terza l’inglese Sunseeker. Quarto il gruppo italiano Rodriquez
quotato alla borsa di Parigi che fa capo a Roberto Colaninno.
Come si vede questo scenario attira investitori non necessariamente esperti
del ramo. Ad esempio il fondo Permira è entrato nel gruppo Ferretti e più di
recente la famiglia Camuzzi ha comprato i famosi cantieri Baglietto e “di
Pisa”. Ferragamo possiede la Nautor e Stroppiana la Mondomarine. La
tendenza è quella di aumentare la massa critica riunendo più cantieri sotto lo
stesso brand.

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In questi giorni la Italcraft è passata sotto le bandiere dei Cantieri Rizzardi
già proprietari del marchio Posillipo.
Ricchissimo il panorama dell’indotto che presenta aziende leader in tutti i
segmenti, lavorazioni per conto terzi, semilavorati, elettronica, eliche, acciai,
ancore, armamento marinaresco, ecc.
Debolissimo il comparto motori che vengono acquistati all’estero.
Tutta questa effervescenza che negli ultimi sei anni ha raddoppiato il suo peso
sul prodotto nazionale passando da 1.291 milioni di euro a 2.240 milioni con
una crescita del 7% del 2004 sul 2003, e con previsioni identiche per il 2006,
(aiutata anche dalle mutate e più favorevoli disposizioni legislative),
consolida anno dopo anno le posizioni da primato e rende ogni investimento
in questo settore qualcosa su cui ragionare.
Va da se che la particolare tecnologia impiegata della vetroresina trasforma
gli stampi nel cespite aziendale più importante il cui costo di produzione
iniziale è a dir poco enorme a causa dei processi realizzativi molto complessi
(tracciamento, costruzione del maschio su cui viene modellato lo stampo
vero e proprio ecc.) che viene ripagato dalla serialità pressoché illimitata
degli scafi costruiti e dalla sostanziale inalterabilità nel tempo del manufatto
stesso. Modesti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria
richiesti dal gel coat, dalle stratificazioni e dalle strutture di supporto.
Per concludere la proprietà dello stampo segna il valore commerciale del
cantiere navale in modo più significativo di quello di altri beni strumentali.
Se poi, come nel caso dell’Antago il parco-stampi è funzionale alla
produzione di imbarcazioni progettate da un bravo architetto come Fulvio de

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Simoni, coadiuvato (occasionalmente?) dallo studio di ingegneria navale
Arrabito di Livorno, lo scenario che si apre per la vendita all’incanto appare
carico di prospettive.
Difatti l’investitore conosce già il comportamento in mare delle carene dei
modelli Antago, il cui marchio commerciale ha ben figurato distinguendosi
nel mercato negli anni 90, primi 2000.
Va da se che l’altissimo valore commerciale degli stampi rimane alla portata
di pochi acquirenti, preferibilmente cantieri, che dispongono a livello
aziendale del relativo know-how oltre alla liquidità necessaria
all’investimento.
Questo è lo scenario essenziale che conferisce alla valutazione che segue la
sua peculiarità.
RELAZIONE TECNICA
I manufatti esaminati nel corso della ricognizione presentano un livello di
conservazione abbastanza buono e in alcuni casi ottimo, sebbene in molti casi
abbandonati all’aria aperta possono essere agevolmente rimessi in pristino.
Non sembrano pertanto necessari interventi di manutenzione straordinaria di
una certa entità. Alcuni stampi (n°3 del 64’) già stratificati pronti per essere
distaccati dalla stampata (cfr. report fotografico f.21-22-23) per evidenti
ragioni di praticità saranno valutati come semplici stampi. Gli stampi custoditi
a Massa presso la Tekne Marine sono in condizioni migliori e stoccati
adeguatamente anche se sono state notate criccature sul gel ed alterazioni di
lieve entità in corrispondenza delle giunzioni. Il quadro di riferimento è
comunque buono e pertanto potrà essere valutato come sostanzialmente

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integro. Come già detto, dalla ricognizione si è potuto stabilire che i modelli
Antago discendono da n°2 scafi base e che tutti gli stampi relativi ai n°5
diversi modelli così come ascritti a bilancio risultavano presenti in data 19
dicembre 05.
Metodo di stima. E’ intenzione del CTU orientarsi verso il valore di costo
degli stampi opportunamente modificato con alcuni coefficienti di riduzione
di cui si dirà in seguito, lasciando poi alla libera trattativa con la curatela,
l’aggiudicazione.
Sebbene siano pochi gli investitori, in Italia e all’estero, che dispongano dei
requisiti necessari (know-how e liquidità) per partecipare all’incanto, si
intende ugualmente percorrere la strada del massimo realizzo ritenendo
congruo proprio il valore di costo di manufatti che mantengono nel tempo una
sostanziale inalterabilità che può essere ricavato dal riscontro dei dati che
seguono:
Primo dato. Noti i prezzi di riferimento medi attuali delle imbarcazioni
disponibili sui listini cui il CTU ha potuto, non senza fatica, avere accesso,
depurati dagli allestimenti personalizzati per l’armatore, secondo i vari
segmenti di mercato, il costo degli stampi, unico ed iniziale, ha comunque
un’incidenza nota.
Tale incidenza è inversamente proporzionale al numero di imbarcazioni
realizzate per modello ma è nota sul valore di mercato della prima
imbarcazione.
Secondo dato. Quantificando le ore di manodopera necessarie alla costruzione
degli stampi per modello a partire dal cosiddetto tracciamento, si perviene al

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costo dei manufatti. Il costo convenzionale di un’ora lavorata si stabilisce pari
ad Euro 30.
Incrociando i due dati abbattendoli di un coefficiente extra-temporale pari al
8% dovuto a vetustà ed usura fisica e pari al 10% dovuto ad obsolescenza
estetica e funzionale si perviene al valore finale di stima.
Come già detto, gli stampi degli scafi presenti nel numero di n°2 esemplari
sebbene concorrono all’assemblaggio di n°5 modelli costituiscono i due lotti
che seguono.
I° LOTTO
In merito al punto A gli stampi che appartengono al mod.18.50mt. (da cui
deriva la stampata mod.64’ di cui al punto F) sono composti dai seguenti
pezzi:
guscio (carena), unico pezzo;
coperta, unico pezzo;
sovrastruttura, unico pezzo;
frazione coperta con falchetta, unico pezzo;
frazione sovrastruttura, pezzi n°3;
frazione rollbar, pezzi n°2;
frazione pinne laterali, alberotto rollbar sinistro e destro, pezzi n°4;
cruscotto fly, unico pezzo;
sedile fly, pezzi n°2;
poppa, unico pezzo;

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Stima: stampi mod.18.50mt.:
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Il valore di mercato corrente di un’imbarcazione simile è pari ad Euro
2.000.000 c/a.
L’incidenza media del costo degli stampi sul valore di mercato del primo
esemplare è pari al 75% c/a per un totale pari ad Euro 1.500.000.
Le ore/manodopera necessarie a dare il prodotto finito sono mediamente
calcolate in 48.000x30 = Euro 1.440.000.
Totale finale: 1.500.000 + 1.440.000 /2 – 18% = Euro 1.205.400.
(ricondotto ad €. 1.205.000)
In merito al punto B gli stampi che appartengono al mod. 72’ open sono:
tuga, pezzi n°3;
portellone, unico pezzo;
parabrezza, unico pezzo;
rollbar, pezzi n°6;
poppa, unico pezzo;
Stima: stampi mod.72’open:
Il valore di listino di un’imbarcazione simile è pari ad Euro 2.150.000.
L’incidenza media del costo degli stampi sul valore di mercato [senza lo scafo
calcolato nel punto precedente] è pari al 30%. Totale Euro 645.000
Le ore/manodopera necessarie, a dare il prodotto finito sono mediamente
calcolate in 20.000x30 = Euro 600.000.
Totale finale: 645.000 + 600.000 /2 – 18% = Euro 510.450
(ricondotto ad €. 510.000)

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II°LOTTO
In merito al punto C gli stampi che appartengono al mod.22.50/24mt. sono:
guscio, unico pezzo;
frazione per coperta, unico pezzo;
frazione sovrastruttura, pezzi n°3;
frazione pinne laterali, alberotto rollbar sinistro e destro, pezzi n°4;
frazione rollbar, pezzi n°2;
pozzetto con scala fly, unico pezzo;
tetto pozzetto, unico pezzo;
poppa, unico pezzo;
sedile di prua, unico pezzo;
Stima: stampi mod.22.50/24mt.:
Pag.9
Il valore di listino di un’imbarcazione simile è pari ad Euro 3.000.000.
L’incidenza media del costo degli stampi sul valore di mercato è pari al 60%.
Totale Euro 1.800.000.
Le ore/manodopera necessarie a dare il prodotto finito sono mediamente
calcolate in 55.000x30 = Euro 1.650.000.
Totale finale: 1.800.000 + 1.650.000 /2 – 18% = Euro 1.414.500
(ricondotto ad €. 1.414.000)
In merito al punto D gli stampi che appartengono al mod.25/27mt. sono:
frazione sovrastruttura, pezzi n°3;

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frazione pinne laterali, alberotto rollbar sinistro e destro, pezzi n°4;
frazione rollbar, pezzi n°2;
cruscotto fly, unico pezzo;
sedile fly, pezzi n°2;
scala di poppa fly, unico pezzo;
scarponi laterali scafo, pezzi n°2;
poppa, unico pezzo;
Stima: stampi mod.25/27mt.:
Pag.10
Il valore di listino di un’imbarcazione simile è pari ad Euro 5.000.000.
L’incidenza media del costo degli stampi sul valore di mercato [senza lo scafo
calcolato nel punto precedente] è pari al 25%. Totale Euro 1.250.000.
Le ore/manodopera necessarie, a dare il prodotto finito sono mediamente
calcolate in 38.000x30 = Euro 1.140.000.
Totale finale: 1.250.000 + 1.140.000 /2 – 18% = Euro 979.900.
(ricondotto ad €. 979.000)
In merito al punto E gli stampi che appartengono al mod.32mt. sono:
frazione sovrastruttura, pezzi n°3;
cruscotto fly, unico pezzo;
alberotto rollbar, pezzi n°2;
sedile fly, pezzi n°2;
scala di poppa fly, unico pezzo;
tetto pozzetto, unico pezzo;
Stima: stampi mod.32mt.:

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Pag.11
Il valore di listino di un’imbarcazione simile è pari ad Euro 7.400.000.
L’incidenza media del costo degli stampi sul valore di mercato [senza lo scafo
calcolato nel punto C] è pari al 15%. Totale Euro 1.110.000.
Le ore/manodopera necessarie, a dare il prodotto finito sono mediamente
calcolate in 45.000x30 = Euro 1.350.000.
Totale finale: 1.110.000 + 1.350.000 /2 – 18% = Euro 1.008.600.
(ricondotto ad €. 1.008.000)
LOTTO III°
In merito al punto F, la sovrastruttura di coperta assemblata allo specchio di
poppa di cui alla foto n°3-4 relativa al mod.64’, ha un valore commerciale
solo in caso di completamento dell’imbarcazione. Il costo di questa stampata
può essere calcolato assegnando in 5000 le ore di manodopera necessarie alla
sua realizzazione. Pertanto si ha. 5000 x 30 = Euro 150.000.
LOTTO IV°
In merito al punto G, il pacchetto è composto di n°11 CD (non numerati).
Sono archiviati (per alcuni modelli) i piani di costruzione e progetti in
Autocad, foto di interni ed esterni, particolari costruttivi, disegni tecnici e
artistici di interni esterni e particolari costruttivi, difetti riscontrati, foto di
soluzioni adottate, ordini di servizio, manuali, filmati, inserzioni pubblicitarie,
allestimenti salone Genova e quant altro orbita normalmente nella sfera
d’interesse dell’ufficio tecnico di cantiere e per quanto possibile ricondotto in
files. Purtroppo tutto questo materiale non è stato archiviato in modo organico

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Pag.12
e sistematico e in più si ha ragione di dubitare che tutti i CD-ROM prodotti in
Antago siano solo quelli effettivamante rintracciati dal CTU. Difatti il
materiale raccolto in copia (!?), da chi (!?), sconta l’arbitrio di una
catalogazione personale, distribuita in modo apparentemente casuale, senza
date e con l’uso di codici spesso di difficile attribuzione, pensata quindi più
per un singolo utente che per consentire la libera fruizione. Nonostante questi
aspetti, il materiale, se sbobinato a dovere, consente la ricostruzione di
innumerevoli dati tecnici fondamentali e costituisce un compendio
formidabile alla ripresa della produzione. Pertanto acquista un valore di cui
bisogna tenere conto.
Per concludere, il materiale informatico rintracciato composto di n°11 CD-
ROM non numerati verrà valutato a corpo nella misura forfettaria pari ad
Euro 25.000.
Poste le considerazioni sul valore commerciale del materiale informatico di
cui sopra non risultano questioni pendenti sui diritti alla piena utilizzazione
dello stesso in quanto i consulenti hanno ceduto al cantiere la facoltà di
utilizzare e disporre dei progetti in via esclusiva come regolato dalle scritture
private rintracciate.
In merito a questo ultimo punto, risulta un contratto del giugno 2000 (in atti
presso la curatela) in cui il cantiere e l’Architetto Fulvio de Simoni si
accordavano per la messa in produzione del nuovo modello Antago 68’.
Interpellato, l’architetto ha riferito al CTU l’avvenuta progettazione di alcuni
piani generali senza poter completare il lavoro per il deterioramento dei
rapporti di partnership con il cantiere.

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In base alle valutazioni che precedono è possibile pervenire alle seguenti:
CONCLUSIONI
Le stime di cui sopra vengono riassunte nella tabella che segue:
Punto A Punto B Totale
Pag.13
I° LOTTO €.1.205.000 €.510.000 €.1.715.000
Punto C Punto D Punto E
II° LOTTO €.1.414.000 €.979.000 €.1.008.000 €.3.401.000
Punto F
III°LOTTO €.150.000 €.150.000
Punto G
IV°LOTTO €.25.000 €.25.000
TOTALE 5.291.000
Il CTU rimane a disposizione della S.V.Ill.ma per ogni chiarimento.
Si allegano: report fotografico – parcella onorari.
Roma, 3 febbraio 06
Il CTU: Arch. Paolo Mancinelli