Maggio 2007 - Servizio web - Università della Svizzera italiana

RASSEGNA 

STAMPA 

28.04-31.05.2007 

USI – Servizio comunicazione e media 

Via Lambertenghi 10A, 6904 Lugano 

Tel. + 41 58 666 47 92, Fax + 41 58 666 46 19, e-mail press@unisi.ch

INDICE RASSEGNA STAMPA 28.-31.05.2007 

UNIVERSITÀ Pagina 

1. Dies Academicus 

CdT/La Regione/GdP/Klein Report, 12-22.05.2007 1 

2. Diplomati USI 

CdT/ GdP, 31.05.2007 17 

3. Istituto di studi italiani 

GdP/La Regione/Swissmoney Management, Aprile-12.05.2007 20 

4. Il Canton Ticino visto dagli altri 

Tages-Anzeiger/CdT/La Regione/GdP/Liechtensteiner Vaterland/tio.ch, 28-31.05.200725 

5. Studio sulla pubblicità delle medicine 

CdT, 19.05.2007 34 

6. Studio sui diritti dei pazienti 

La Regione, 11.05.2007 37 

7. Studio sul divieto di fumo 

NZZ am Sonntag, 27.05.2007 38 

8. Inaugurazione dell’Istituto di comunicazione sanitaria 

GdP, 31.05.2007 40 

9. IRE: rapporto congiunturale & studio sul marmo 

CdT, 03-09.05.2007 41 

10. USI e Swiss Financial Institute 

CdT/La Regione, 31.05.2007 44 

11. Studio sui costi dell’assicurazione malattia 

CdT/ GdP, 05.05.2007 46 

12. Tassazione dei frontalieri 

Tages-Anzeiger, 08.05.2007 48 

13. La scienza nei videogiochi 

CdT/GdP/tio.ch, 23-25.05.2007 50 

14. Scuola del Viaggio 

tio.ch/Swissmoney Management, Aprile-10.05.2007 54 

15. Progetto “movingAlps” 

Terra ticinese/folio, 03-23.05.2007 56 

16. Graduate’s Diploma in Banking & Finance 

L’universo, 10.05.2007 61 

17. Input 2007 


18. Collaborazioni nel Master of Advanced Studies 

Neue Luzerner Zeitung, 09.05.2007 65 

19. NewMinE Lab 

Il Giornale, 17.05.2007 66 

ACCADEMIA 

20. Städtebau in Johannesburg 

Neue Zürcher Zeitung, 17.04.2007 67 

21. Mostra sulle metropoli: Cina 

GdP/CdT/La Regione/Il Mattino/La Liberté/Corriere di Como/ticinoscienza.ch/ 68 

L’informatore, 18-29.05.2007 

22. Nuove scene urbane 

Ticino Welcome, Maggio 2007 78 

23. “Gottardo Architectural Award” 

CdT/La Regione/GdP/tio.ch, 03-04.05.2007 80 

24. L’architettura militare nell’età di Leonardo 

GdP/CdT/La Regione, 22.05.2007 85 

25. Borsa di studio “Francesco Borromini” 

CdT/GdP/L’Informatore, 22-25.05.2007 89

26. I grattacieli come nuovo sviluppo urbano 

Il caffè, 27.05.2007 92 

27. Adam Caruso 


28. Livio Vacchini 


29. Villa Argentina 

L’Informatore, 18.05.2007 97 

30. Mario Botta e l’Accademia 

El Universo, 18.03.2007 98 

VARIA 

31. LabiSAlp 

CdT/GdP/L’Informatore/popolo e libertà/Azione/ 

News Italia Press/La Regione, 27.04-30.05.2007 100 

32. Per un Istituto di etica applicata all’USI 


33. VentureLab 

CdT/GdP, 03-05.05.2007 123 

34. Studenti sempre più formati 

CdT/tio.ch, 02-03.05.2007 126 

35. Gli studenti ignoranti 

Azione, 02.05.2007 129 

36. Sinergie in campo tributario 

CdT/La Regione, 22-25.05.2007 131 

37. Collaborazione tra le città di Lugano e Milano 


38. Lingua e tradizione 


39. ATTE: seguire corsi UNI 


40. Numero chiuso 

Il Mattino, 27.05.2007 140 

41. CSCS: Computanional life sciences 


42. Wissenstransfer zwischen Firmen und Universität 

Tessiner Zeitung, 18.05.2007 142 

43. Concerti classici in Aula magna 


44. “EvoSpaces” 

Tribune de Genève, 28.04.2007 146 

45. Carte de recherche pour le trafic de marchandises 

Journal Transport International, 11.05.2007 147 

46. Nuovo numero USI Link 

La Rivista di Lugano, 18.05.2007 148 

47. L.U.de.S 

GdP, 28.04.2007 149

1044837 / 377.17 / 57'893 mm2 / Couleurs: 3 Page 13 14.05.2007 

II Dies Academicus deIl'Usi è ormal un appuntamento 

irrinunciabile per presidente del gran Consiglio, 

vescovo, consiglieri di Stato, consiglieri nazionail, 

direttori, rettori di unlversità svizzere e straniere.Tra 

loro anche ii rettore del Politecnico dl Zurigo, 

Konrad Osterwalden.A lui, nominato ii 9 maggb 

rettore dell'Untversità delI'ONLJ diTokyo è andato 

I'applauso sincero dl tutti I presenti. 

D stato un all'insegna dei fisici 

quello celebratosi sabato nel campus luganese 

dell'Università della Svizzera italiana (Usi). Fisico 

di formazione, infatti, è ii presidente, Piero Martinoli 

(al suo primo in qualità di timoniere); 

fisico di formazione anche ii professor Michele 

Parrinello, al quale è stata affidata la prolusione 

(della quale riferiamo a lato); fisico di formazione 

ii prof. Konrad Osterwalden, grande sostenitore - 

fin dall'inizio - dell'Usi e che, a settembre, assumerà 

la guida dell'Università dell'Onu, come attivi nel 

campo della fisica sono i component! del — Jérôme Faist, a! pianoforte (ordinario di 

fisica all' Università di Neuchâtel); Philippe Faist, 

al violino (studente di fisica) e Alain Schneiter, alla 

chitarra (tecnico di laboratorio alla facoltà di fisica) 

- che hanno proposto un othmo jazz acustico 

quale colonna sonora della cerimonia. Cosl, a parte 

una certa dilatazione dei tempi, a farla da padrona 

al è stata la concretezza. . Consolidare 

ed innovare è II modello di sviluppo 

essenziale. Formàzione 

e ricerca le due missioni del- 

CORRIERE DEL TICINO 

La ricerca è ii cuore del futuro 

Università della Svizzera italiana, Dies Academicus numero 11 

l'Usi. E quando ii prof. Martinoli 

parla di ricerca non parla 

di antri polverosi nei quali è facile 

imboscarsi. Lu!, concreto e 

fisico, pensa alla ricerca come . Ecco quindi che non deve stupire Se, pensando 

agli obiettivi futuri (), la quinta 

facoltà potrebbe muovere i suoi primi passi dall'esigenza 

dello . Due principi restano perô irrinunciabili: 

l'originalità e la durabilità. In quest'ottica 

va inserito anche ii master in che, con i quattro nuovi master in informatica 

porta a 20 quelli offerti dall'Usi.



6933 Muzzano 

Tirage 6 x hebdomadaire 39'325 

LA PROLUSIONE 2007 AFFDATA AL PROR MICHELE PARRINELLO 

I surlisti della tecnoIogia 

Ha parlato di temi scientifici 

ambiti della vita umana. Parri 

complessi citando PaperonDe 

nello come tufti coloro che co 

Paperoni (. torio virtuale, un modo nuovo che si sta 

Quel che è certo è che gli sviluppi registra- sviluppando e affinando sulla porta di cati 

nel mondo dei supercalcolatori hanno sa nostr4, all ultimo piano dell'ediflcio di 

permesso nuovi approcci, nuove scoperte vetro che ospita i laboratori dell Usi, il prof 

ed esperienze nel mondo della fisica e del- Parrmello e Ia sua equipe Un traguardo 

la chimica che avranno ricadute su tutu gli non da poco 

Argus Ref 27062893 

Coupure page 2 / 3 

Rapport page 19 / 102



6933 Muzzano 


INFORMATICA 

AL DIES 

Un'inedita 

veduta 

dell'aula 

ycagna ripresa 

dalla cabina di 

regia da dove 

partono gli 

input perché, 

agli ospiti 

intenti ad 

äscoltare Ia 

prolusione del 

prof. 

Pa rn net 10, 

compalano 

sullo schermo 

le immagini 

che fanno da 

fil rouge alla 

conferenza 

(Servizio 

fotogonnel!a) 

U Bernard 

Miege - Dottore 

honoris 

causa 

Professore 

emerito di 

Scienze delI'informazione 

e 

della comunicazionealI'Universite 

Stendhal Grenoble 3, è stato 

insignito dalI'Usi del Dottorato honoris 

causa in scienze della comunicazione 

con Ia seguente motivazione: 

'per aver dato, con le sue nicerche, 

un contributo fondamentale 

aDa comprensione del rapporti 

tra Ic sviluppo delle industrie dei 

media, l'inriovazione tecnologica e 

Ia trasformazione della società". 





L'Usi estende i suoi coiiftni 

Undicesimo Dies Academicus di un'università-ponte in crescita 

L'ateneo è interdisciplinare, internazionale e interculturale 

Un ateneo interculturale/internazionale, 

caratterizzato da 

una sua forte identitâ, dalla 

crescita costante del numero di 

.studenti e dottorandi, ai quail 

risponde una sempre pin ricca 

e originale offerta (con ben 

quattro facoltà all'attivo in soil 

10 anni): profili formativi diversificati 

e ambiti di ricerca 

fortemente improntati all'interdisciplinarità. 

Cosi, in sintesi, è stata descritta 

sabato, dai van ospiti 

intervenuti aIl'll° Dies Academicus, 

i'Unlversità della Svizzera 

italiana; un momento di 

incontro e di informazione sulio 

sviluppo dell'Usi nel contesto 

della regione e nell'ambito 

delle sue relazioni con ii piü 

ampio sistema universitario, 

svizzero ed internazionale. 

Un'università che, io ha detto 

11 presidente Piero Martinoli, 

11 quale daJlo scorso settembre 

ha sostituito Marco Baggiolhli 

alla guida dell'ateneo: ffSi appresta 

ad affrontare unafase decisiva 

del suo avvenire. L'Usi 

deve consolidare quanta già realizzato 

finora nell'offerta formativa, 

nella ricerca e nei servizi. 

Ma ciO non basta. Per raggiungere 

la massa critica e illivello 

di qualità che le garantiscano 

un'autentica visibilitd e ii 

sostegno dell'autoritd politica e 

della popolazione ticinese, nei 

prossimi anni l'Usi dovrà proporre 

e concretizzare strategie di 

sviluppo originali, che le permettano 

di distinguersi dagli altn 

atenei svizzeri e di affermarsi 

sempre piü al di là dei nostri 

confini. 

Alle parole di Martinoii hanno 

fatto eco quelle del Consigliere 

di Stato Gabriele Gendotti 

ii quaie, accanto ail'obiettivo 

prioritario del consolidamento 

dei risultati raggiunti, 

ha sottolineato l'importan- 

za, per II polo universitario tic!nese, 

di un continuo migiioramento. 

Un'evoluzione che deve 

guardare alTicino, ma in modo 

sempre crescente anche al resto 

della Svizzera ed all'Estero: 

((Per l'Usi, un ateneo giovane 

che ha da poco compiuto i 10 

anni, le scelte strategiche dei 

prossimi anni saranno determinanti 

e dovranno considerare le 

grandi tendenze in atto sul piano 

globale, sottolinea Gendotti; 

ciô è possibile grazie anche 

al contributo della Confèderazione, 

che - in base alla legge 

sull'aiuto alle unlversità - sostiene 

i dieci atenei cantonali 

nel loro sforzo di mantenere un 

eccellente livello d'insegnamento, 

livello che dovrebbe crescere 

del 6% ogni anno a partire 

dal 2008. 

Universitâ-ponte 

Particolarmente significativo, 

peril Ticino, 11 'piano globale' 

citato da Gendotti; i'Usi gode 

infatti di una posizione geografica 

privilegiata, che ne fa 

((un'unwersità-ponte)), cosl l'ha 

definita Martinoli, fra ii polo 

lombardo ed ii resto della Svizzera. 

Con solo 1136% di studenti 

provenienti dal Ticino, 1,11 da 

altri Cantoni, ii 33% dall'Italia 

ed 11 20% da altri paesi, 1'Usi si 

è sviiuppata come una vera e 

propria istituzione cosmopolita, 

evitando cosi ii rischio di diventare 

un'università 'locale'. 

Guarda oltre i confini anche 

la consegna del dottorato honoris 

causa in Scienze della comunicazione 

a Bernard Miège, 

professore emerito di Scienze 

dell'informazione e della comunicazione 

all'Université 

Stendhal Grenoble 3 ed ospite 

d'onore del Dies Academicus di 

quest'anno. 

Ricerca 

6500 Bellinzona 


Tema centrale deil'evento di 

sabato: la ricerca. Ricerca che 

mobilita capitall urnani (e non 

solo), che crea e dà valore ad un 

ateneo, e al contempo si riflette 

sulla società che ne beneficia in 

termini evolutivi; ed in tal senso, 

come ha sottoiineato Gendotti: 

%'(Le universitàfungono da 

motore dell'innovazione, rispondendo 

ai bisogni della collettività 

attraverso un dialogo 

costante con la società. In quest'ottica, 

ii ruolo assunto dall'Usi 

si traduce, nel panorama formativo, 

in un opportunità di 

crescita scientzfica, culturale e 

morale. 

Crescita 

Crescita garantita in quest'ottica, 

per la formazione ticinese, 

dall'imminente attuazione 

di numerosi progetti comuni 

- oltre che dalle collaborazioni 

giã attive - con altni Istituti. 

Siano essi universitari, oppure 

scuole professional!. E 11 caso, 

ad esempio, di un Master che in 

futuro accomunerà gli studenti 

di Usi e Supsi, distinguendosi 

in questo come un'anteprima 

svizzera. 

Interdisciplinanità, quindi, 

per questa giovane università, 

come queila rilevata da Sara 

Rubinelli nol descnivere, sabato, 

ia sue esperienza di nicercatnice, 

prima in Inghilterra, ed 





ora aIl'Usi. 

Scienza e ricerca al centro di 

tutti i van contributipresentati, 

fra i quali citiamo anche 

quello di Michele Parrinello, 

professore al Politecnico di Znrigo 

e professore aggregato della 

Facoltà di scienze informatiche 

deil'Usi, così come pure per 

gil intervafli musicail (ad ope- 

ra dei Trois Notes, composto da 

musicisti non professionisti 

ma abii ricercatori). 

Un programma di ottima 

qualità, come quella auspicata 

sempre per l'insegnamento nel 

Campus luganese, premiato in 

quest'occasione con ii Credit 

Suisse Award For Best Teaching 

ed attribuito ad un do- 



1 

cente per ciascuna delle quattro 

facoltà. 

Facoltà che potrebbero anmentare 

e salire a cinque, lo ha 

armunciato in anteprima Martinoli, 

prendendo spunto magari... 

daile attuali collaborazioni 

interdisciplinari. NEVIA 





DIES ACADEMICUS L'USI entra 

nel suo secondo decennio 

Verso una quinta facoltâ 

e un secondo Campus 

lipresidente dell'USI 

Piero Martinoli afferma 

che c'ê bisogno di una 

nuova offerta form ativa 

per garantire una 

ereseita equilibrata 

all'ateneo nato solo 

dieci anni fa. 

di GENEROSO CHIARADONNA 

Verso una quinta facoltà e un nuovo 

campus per l'Università della Svizzcra 

italiana. E quanto cmcrso duraate 

l'undicesimo Dies academicus 

svoltosi, alla presenza di autorità politiche 

e accademiche, sabato presso 

l'Aula magna dell'USI di Lugano. 


Ic sviluppo delle illdustric dci media, 

I'innovazione teen oIc,gca e Ia tiasioriii 

azione della gocietA>>, secondo Ia 

Iaudatio del decano Giuseppe Richeri. 

Infine quattro professori deIl'USI, 

uno perogni facoltAhanno ricevuto 

come riconoscimento a! merito didatticoilCreditsuisseAwa,dForBest 

Teaching. Si Iratta di Massimo Laffranchi 

(arehitettura); François Degeor— 

ge (econoniia); Giuseppe Ridieri (comunicazione); 

Michele Lanza (inlbrmatica), 

In linea con ii tema delDies academ 

cus, Ia scienza, per gil intermezzi musicali 

ô stato scelto Un gruppo jazza 

acustico molto particolare: Troisnotes 

composto thi Ire iii usicisti non 

professionisti — uno stu dente, un 

teenico di lahora (uric C Un pro lore 

— tutti attiv nd can' pa ci La tis ica - 

6903 Lugano 


Bernard Mlè mentre riceve Ionorlflcenza da Giuseppe mcherl e Plero Martinoti. 





usi Intervista a Piero Martinoli e Carlo Ossola 

. . •¼ 

L Universita nilette 

sul proprio futuro 

un fenomeno die in Svizzera e 

esploso negliultimi mesu. Cosi MaoroVignati. 

analista di crini illklitâ inthr- 

'ii aticu, delhi isce lip Ii ish in g sistem 

di truftä via posta elettronica.


L'INTERWSTA 11 presidente prof. Piero Martinoli delinea gil obiettivi per i prossimi died anni 

USI: 3 mila studenti, una facoltâ in pitI 

e raddoppio della ricerca competitiva 

Pagina a cLira di 

FIORENZO DELL'ERA 

Oggi t'Unlversltà detta Svlzzera ftatlana 

tiene it suo 'Dies Academicus'. 

roccasione propizia per partarne con 

it prof. Hero Martinoti, the ne ha assunto 

La presidenza to 5c0r50 settembre. 

Logico qwndi chiedergtihinanzitufto 

come ha trovato lUSI. 

Ho trovato un'università dinami- 

Ca, ifl buona salute e con un notevo- 

Ic poten ziale ancora da sfruitare. it 

prof. Marco Baggiolini nei primi 10 

anni ha saputo impostare bene ii 

cammrno dcll'IJSI. Qu and o lo scorso 

settem bre ho intrapreso Ia m ia 

presidenza ho su bite capito che ii 

delicato compito che mi aspettava 

era duptice: ia un lato proseguire 

sulla rotta tracciata dal m io predece.ssore. 

dallaltro continuare a far 

croscore l'istithzionc puntando soprattutto 

sulk qualitá. 

Durantequesti mesi cheidea Si Matto 

deue sue possibititi di cresdta? 

Occorre innanzi tutto considerare 

quanto Siam 0 cresciutifinora: i corsi 

iniziarono nd '96 coil 325 m atri- 

cole e un centinaio tra professori, assisteil 

t C personale amministrativo, 

Ad oggi ilnumero degli studenti supera 

ampinmdntc quota 2000, mentre 

ii ci coi-po accadem ico e n ci -erizi 

contiamo piü di 600persone. Ne] 

2004 e stata ndata Ia quarta fftcolta, 

Informatica, in aggiunta afle tre gia 

esistenti. Nei primi died anni si 

quindi fatlo parecchio: il fatto che 

l'USI stia continuando a crescere ê 

sell za dubbio un segn o di salute. 'ubiettio 

am edio term inc deve tunavia 

re stare rca listico e sosten ibile, 

soprattntlo calibrato rispetto alnostro 

bacino di utenza: pci prossi'ni 

dieci anni sarebbe atipicab Ic arrivare 

a 3000 studenticon una facoltâ 

in piü. Queste mi sembrano essere Ic 

proporzioni in grado di preservare 

Iequilihrio vigente, che zede un 

rapporto Era studenti e professori 

quasi ottimaic. C'ô anchc un aliro 

ambito di crescita che giudico di fandamentale 

importanza, queflo della 

ricerca scientifica. Xci prossim ianni 

lUSt deve puntare a! raddoppio 

dci oIuni e attuale de] [a ricerca 

compctitiva, du 6 a 12 milioni: un 

ohiettizc, che ritengo reahsIco. 

Tenuto contodetlosviLupposlnora avuto 

edeLte reatistidie prospettive di ascita, 

conieintende coLLocarsi tUSI net 

panorama universitario svizzero elilternazionaLe? 

EU SI é giã riuscita a profi[arsi in m odo 

competitivo ail'interno deipanoram 

a delta form azione universitaria 

elvetica: abbiamo lavorato con sueper 

diventare Un partner con 

competenze specifiche. Questo ci ha 

permesso di ottcncrc il risp ctto dcgli 

aitri aten ci cdi accrescere in puraileR, 

ii ii ostro preStigo a [iveiio intern 

azionale. Non miriam o ad essere 

degli attori marginali: vogliarno diventare 

seinpre piü dci partner Capaci 

di fornire contributi originati C 

innovativi. Le cottaborazioniinstau- 

6903 Lugano 


rate con tutte le Un iversitâ svizzere, 

can i maggiori alenei dell'area torn— 

barda e con atcune importanti noc'sitã 

europee dimostrano che abbiamo 

motto da offrire. Inoltre, per 

potersi imporre neIi'incvitabilc corn— 

petiio n e intern azion ale, IV Si deve 

am bire all'eccettenza sia nella ricer— 

ca, sia nella form azione, Ic due attivita 

da cuidipende Ia sua capacità di 

attirare studen Ii m otivati e ricercatori 

ditalento. 

Trai progetti piü r&enti che avete pie— 

sentato figura ristituto di sthdi itatiani. 

A che punto e Ia sna costiwziotie? 

Abuon punto: basti pensare che 1 

Master in "Letteratura e civilta itatia— 

na" —o Ilerlo daii'Istitato di studi its— 

han i — partirâ questo settem ne. Ol— 

tre a Carlo Ossota, il d iretto re, diver— 

Sc altrc pcrsonahta di spicco dalla 

Svizzera, daiI'ltalia, dalla Francia, 

dalla Qermania, hanno aderito con 

entusiasm o a questa iniziativa C 

stanno finalizzando proprio in questi 

gioril i gli uitinii dettagh relativi a 

questo nuovo e originale percorso di 

studio. Rule te informazioni siposso 

a o trovare sul sito dc Ilislituto 

www.isi.com .un isich, 

Oggi aL Dies Academicus presenterà 

una relnionesutte anibizioni e testrategie 

di sviLuppo deLL'Università neL 

suo secondo decennio. Puè antidpar- 

fl 

S.. 





cene atmeno Le tinee direttricl? 

Stamattina definirô Ia prioritâ neces— 

sane a conferire visibilità internazio— 

nate allUS1: innanzitutto dabbiaino 

certamente consolidare quanto ha 

giô realizzato finora ncIl'oftrta for— 

iii ativa, aella ricerckle nei servizi. Ma 

ciO non hasta, Per raggiuli gene Ia 

massa critica e ii livello di qualila necessari, 

nei prossimi anni dovia 

concretizzare strategie di sviluppo 

ariginali che Ic permettano di distinguersi 

dagli attn atenci svizzeri 

di affcrrnarsi scmprc plU at di là dci 

ii ostni con fini. Alcun e di queste iTliziative 

Echo anticipate nispondendo 

alle domande precedenti. Per un 

quadra piü precisa C completo, in- 

Vito tutti gli interessati a par ftc pare 

aT Dies Academ jeLls. OIW ê Un 

cvcnto apcrto al pubblico, c il cui fino 

appunto quello di far incontrac 

I'llniversità cia ricca corn un ità di 

sosten itori e osservatori cli e segue 

a Si. 

-a 

sags 

I—— 

con interesse Jo iluppo delle nosire 

attività. 

Dat punto di vista (ogistico quail sono 

te tappe raggiunte e queue the stanno 

ancora davanti? 

Chiunquc conosca Ia zona dclcamp 

LLS di lugan a. negh u tim I ann i ha 

potuto ammirarne levotuzione. Per 

citare solo Ic tappe piU recen ti, ce 

stata t'inaugurazione delnuovo stabile 

di inform atica, della m ensa e a 

breve è prevista qijella di Un nuovo 

auditorio con circa 25Opostia sederc. 

In fttturo contiamo di raddoppianeil 

Cam pus di Lugan oc itre ii flume 

Cassarate. Ilcosiddetto Campus2" 

ospiterâ IICSCS,lre dipartimentidel- 

Ia SUPSIe Ia quinta facaltà deII'USI: 

sarA un passo importante per rafforzare 

ulteriormente i legarn i e Ic col— 

laborazioni tra Ic nostro istituzioni. 

Cai. MnI.S 

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6903 Lugano 


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Lacortessa 

ret. di relazio 

Intess,it. 

dalfUniveralta 

delia 5vIiz.ra 

Ttalidud cOn 

alt uziGni 

accdn*h. 

sdentwl die dl 

prestiqio. 

Asinistn it sijo 

president. prof. 

PleroMartInoll 

cheeqi 

Itlustreri te 

pnonta 

conferi, 

vithhiLiti 

,],aate 

a LI US I. 





QueL che serve 

per crescere ancora 

Ambizioni e strategie di sviluppo net suo 

secondo decennio di attività saranno at centro 

delta relazione che ii presidente prof. Piero 

Martinoli terra oggi, alI'undicesimo Dies 

Academicus dell'USI, con inizio aIle 10 nell'aula 

magna del Campus di Lugano. Interverranno 

poi it direttore del DECS, Gabriele Gendotti, e 

una giovane ricercatrice, Sara Rubinetti. 

In seguito avrà luogo Ia prolusione "II 

computer come laboratoriovirtuale" di 

Michele Parrinello, professore di 

ComputationalScience del Politecnico 

federate di Zurigo e professore aggregato delta 

Facoltà di scienze informatiche, recentemente 

insignito del premio Francesco Somaini, it pili 

prestigioso riconoscimento per Ia fisica in 

Italia. 

Un dottorato honoris causa in Sdenze delta 

comunicazione sara conferito a Bernard Miège, 

professore emerito di Scienze 

dell'informazione e delta comunicazione 

all'Université Stendhal Grenoble 3. Quattro 

professori dell'USI, uno per ogni facoltà, 

riceveranno come riconoscimento al merito 

didattico it Credit Suisse Award For Best 

Teaching. 

Losanna, Zurigo e poi Lugano 

Quali prospettive si aprono per 

l'ultima nata tra le Facoltà, quel- 

Ia di informatica? 

Le prospettive sono buone, 

soprattutto per ciô che concerne 

la ricerca scientifica. In questo 

campo l'USI, tram ite l'efficace 

collaborazione con la SU- 

PSI, si sta affermando come 

terzo polo subito dietro i politecnici 

di Losanna e Zurigo. 

Una prospettiva allettante che 

si intravede anche nelle cifre: 

circa ii 50% dei fondi di ricerca 

competitiva è nell'informatica. 

Un risultato di cui andiamo 

fieri e che miriamo a p0tenziare 

ancora nei prossimi 

anni. 

In che modo si stanno vaLorizzando 

te coUaborazioni di questa 

FacoLtà con iLLustri esperti 

(ad esempio ii prof. ParrineLLo) 

e centri come queLLo di Supercalcob 

di Manno? 

Ci stiamo impegnando per 

usare al meglio le importanti 

competenze scientifiche e tecniche 

presenti in Ticino, poiché 

intravediamo un grande potenziale 

nello sfruttamento diqueste 

sinergie. L'analisi della ricerca 

scientifica in Ticino mdica 

chiaramente la preminenza 

di due settori: i'm form atica e la 

biomedicina concentrate, rispettivamente, 

nelpolo universitario 

USI-SUPSI e negli Istituti 

di ricerca in biomedicina 

(IRB) e in oncologia (lOST) a 

Bellinzona, ambedue di chiara 

fama internazionale. Competenze 

scientifiche di altissimo 

livello sono pure presenti in 

due istituti del Politecnico fe- 

6903 Lugano 


derale di Zurigo: ii Centro svizzero 

di calcolo scientifico 

(CSCS) a Manno e ii gruppo 

"Computational science" sul 

campus di Lugano, ilcui direttore 

- ii prof Parrinello al quale 

fa riferimento nella sua domanda 

- è professore aggregato 

alla Facoltà di Informatica. 

Consapevole dell'alto potenziale 

scientifico dei van partner 

nei rispettivi campi, l'USI si è 

fatta promotrice di un'iniziativa 

volta a sfruttare queste competenze 

nell'ambito diun progetto 

interdisciplinare, incentrato 

sultema "Computionallife 

sciences" tramite la messa in 

rete del CSCS. Questa iniziativa 

è da considerarsi di importanza 

strategica per lo sviluppo 

e l'avvenire non solo dell'USI, 

ma ditutto ilTicino scientifico. 





('evoluzione del volume della ricerca 

ILL U 

a 

5 

4 

3 

2 

1 

0 

6903 Lugano 


2002 2003 2004 2005 2006 2007 

OT1 





di CLAUDIO MESONIAT 

La nostra Universitá ê la pin bella 

riuscita della societá e della politica 

ticinese degli ultimi decenni. Senza 

paragone. F ii dies aeademieus di 

sabato l'ha eonfermato in modo 

solare a tutti, eselusi forse eoloro ehe 

per non vedere la realtâ preferiseono 

sehiaeeiarsi sugli oeehi le fette di 

salame delle ingloriose ideologie 

novecentesehe, ovvero, per restare 

terra terra, si aspettavano di andare in 

cattedra perehé app artenenti alle 

conventieole degli "intellettuali 

tieinesi". Grazie a Dio eosi non ê 

andata, e in eattedra ci sono 

professori titolati e vagliati da 

eoneorsi rigorosi, altrimenti ci 

ritroveremmo eon una parodia 

ticinoide di universitã, non eon un 

ateneo ehe, per piccolo chc sia, ci ê 

davvero invidiato da tutta la Svizzera 

c dalmondo accadcmico 

intcrnazionalc. A1l'ultim o concorso 

della Facoltâ di in form atica, per dare 

un'idca, si sono iscritti 273 can didati 

da tutto ilmondo per 2-3 cattedre. 

Una giovane ricercatrice di origine 

italiana ha raccontato perché, nel 

confronto con ic grandi université 

anglosassoni o italiane da lci 

ftcqucntatc, la nostra USI possa 

csscrc privilegiata: contatti dirctti con 

i cattcdrattici c multidisciplinaritâ 

realm ente praticata, organizzazionc 

"svizzcra" ma nello stesso tempo 

possibilitã di essere in rete con i 

migliori centri di ricerca del mondo. 

Anche la provenienza degli studenti (i 

ticinesi sono una minoranza) nc fa 

l'atcneo pin intcrnazionale della 

editoriale 

TICINESI, 

STATE FIERI 

DELL'USI 

6903 Lugano 


Svizzcra, dissolvcndo nd nulla i 

fantasmi agitati per dccenni da tanti 

locali profcti di "incvitabilc 

provincialismo" di un'univcrsità in 

Ticino. Al giro di boa delprimo 

deccnnio l'USI punta ora verso due 

mete: l'allargamento delle 

dim ensioni, fino a raggiungere i 

trcmila studcntientro i12015,e il 

raddoppio, in quattro anni, dcl 

volume della ricerca. Sono allo studio 

la crcazionc di un nuovo campus e la 

fondazionc di una nuova facoltâ, la 

cui figura andré precisandosi nci 

prossimi anni, ma che nascerâ 

probabilmente dalle straordinaric 

sinergie con gli istituti privati e 

pubblici presenti sul territorio, di cui 

l'USI ha saputo valorizzarc lc 

potcnzialitã: dal Ccntro di calcolo di 

Manno (con cui lavora strettamcntc 

su progctti di urbanistica la Facolté di 

architcttura) allo losi (tumori) c 

all'IRB (biomedicina) di Bellinzona. 

Al potenziamcnto della ricerca, di cui 

la nuova Facoltâ di inform atica 

sembra essere l'autentica locomotiva, 

sidedicheré ilnuovo Presidente 

dell'USI, Picro Martinoli, chc sabato 

ciba fatto intuire -per scrieté, 

simpatia c doti comunicativc- chc 

non dovrcmo ncppurc aver nostalgia 

dell'impareggiabilc "fondatorc" 

Baggiolini. F Ia politica? Sapré 

assecondare e incanalare questa polla 

di creativité che attinge 

indifferentem ente al pubblico e al 

privato, senza pregiudizi? Sc il faidese 

Franscini continucré a ispirarc la 

"forza tranquilla" del faidcsc Gendotti 

c'é da spcrarci. 

PIP'" 

- Perlafmmglm llp!b 

cento di gilestigiorm 






L'UNlVERSITA DELLA. SVIZZEBA ITALTANA E LA FIEREZZA DEl TICINESI 

ROMANO BROGGINI 

I1 

Giornale dèjPopolo> di lunedi 14 maggb 

pubblicava un editoriale del suo direttore 

Claudio Mésoniat intitolato Ti- 

cinesi slate fieri deii'USb (cioe i'Università del- 

la Svizzera Italiana) che, per me, è una vera 

provocazione. Per cui occorre rispondere ad 

personam. 

No, signor Mésoniat, io non sonofiero dell'USI, 

e con me altri Ticinesi, e lo sa anche i'on. Gendotti. 

Ma sono ancor meno fiero del tono da 

let scelto per questa esercitazzone pro pagandi 

stica 

Mi dica pure, in puro stile 4eghista (stile foglia 

difico') ch'io sono uno di quelli che preferiscono 

schiacciarsi sugli occhi lefette di salame 

delle ingloriose ideologie novecentesche> 

(per favore quail? c'è compreso Franco e Zapatero?) 

ma esseforse cercavano di distinguere 

ii vero dalfalso. 

Certo non parlavano di profeswrz titolati e 

vagliati da concorsi rzgorosi (ma da chi2) 

quando tutti sanno che molti docenti furono 

assunti senza concorsi ma per chiamata da 

colleghi servizievoli? Che concorsi fecero certi 

docenti di architettura (anche se Cacciari efilosofo 

/noto) o l'amico ticinese economista Baranzini 

(che stimo)?E 1 ultima triade di italia 

nisti che andrà in funzione in settembre da 

quale struttura? (Da Baggiolini o da Martinoii?) 

Certo che cot soldi che si usano, det settorz fun 

zionano, ma Il problema è un altro: è un'universzta 

pubblica o privata2 0 semi pubblica (o 

semi przvata)2 

Chi sceglie i ricercatori che sono una speczalzta 

locale per evz tare gli assistenti> (che 

in Svizzera scadono dopo sei anni) sul modello 

dcl xvztalzzio>> italiano nefasto? L alta scuo 

la pedagogica locarnese, nota anch'essa per 

chiarafaifla>? 

Chi le scrive, signor Mesoniat, dopo aver diret 

to per pm di 12 anni ii hceo di Bellznzona, ha 

accettato la docenza a contra tto (biennale o 

triennalé) voluta dall'allora ministro Spa4oli- 

6933 Muzzano 


ni (e con mefra i primi ne usufrul Sergio Romano, 

allora ambasciatore) alla Statale di Milano 

(dialettologia lombarda) e p01 a Pavia 

(storia svizzera dal '500 all"800), e certo coi 

suoz 80 anni suonatz non ambisce ne a catte 

dre né a incarichi. Caso mai, come dottore 

honoris causa dell'Universita di Zurigo, col 

labora ad iniztative anche ticinesi con una cattedra 

romanistica 

Puo pero chiedersi (anche come cattolico) se 

la Facolta di teologia deil'USI abbia migliora 

to la cultura del clero della diocesi o 1 insegna 

mento religioso nei 

Posso assicurarle, e l'ho dichiarato anche recentemente 

all'on. Gendotti, che l'insegnamento 

liceale tijnese è in crisi e una mqturità ticinesex' 

non garantisce pià ii livello (e l'orientamento) 

che ad esempio l'antico Liceo di Luganoforniva. 

Ho pure detto cheio penso che 

fra 6 o 7 anni non avremo piui laureati ticinesi 

per succedere agli insegnanti del nostri licei 

(con o senza l'alta scuola pedagogica). 

Queste sono le realtà che lei vuole nascondere, 

problemi di occhi non difette di salame. 

Non è certo con questo stile (che si adatta alla 

recente cam pagna elettorale) che si serve 

l'USI né la ricerca scientifica, per cia non entro 

in settori tecnici. 

Un collega, ii dir. Zamboni, che èanche membro 

di comitati universitari e politecnici, se interpellato 

potra convalidare queste mie osservazioni. 

Che invece ii suo discorso puzzi di pro paganda 

lo si sente lontano un miglio e perciô è meglio 

che qualcuno glielo dica. 

E cia chefaccJo. 






FIEm DELL'USI 0 NO, MA CON COGNIZIONE DI CAUSA 

PIERO MARTINOLI 

N onsi 

pu6 pretendere che tutu i ticinesi siano 

fieri dell'USI, ma occorre fare in modo 

che ii cantone sia informato correttamente 

sulle nostre attiuitc, fornendo loro gli strumenti 

perch si costruiscano un'opinionepropria 

e libera, basata su risultati reali, fatti e cfre; uncz 

conoscenza che non St affidi solo ad articoli di 

opinione, come quello che recentemente, in contrcisto 

con ii successo riconosciuto e genuino del 

Diei Academicus, stato pubblicato da questo 

giornale lo scorso 16 maggi o. 

Aparte la stima storica che ci lega all'aütore, 

l'articolo di Romano Broggini intitolatö «L'Univrsitt? 

delta Svizzera italiana e lafierezza dei ticbiesi» 

contiene inesattezze purtroppo troppo 

grandi, che esigono una risposta rigorosa e hasata 

suifatti. 

Ii primo punto che, per rispetto dei lettori, mi 

preme di chiarire si rzferisce alle perplessitä mosse 

nei confronti dei meccanismi di nomina dei 

nostri professori: per quanto concerne i professori 

ordinari, essa regolata da una procedura 

rigorosa, attraverso commissioni composte sia 

da membri della Facolt4 interessata, sia da membri 

esterni, cosa che non avviene necessariamente 

in tutte le altre universitei svizzere. 11 concorso 

quindi la procedura ordinaria ed applicata 

praticamente nella totalit dei casi. La procedura 

della chiamata, in uso in tutte le universit 

suizzere, rappresenta la soluzione obbligata nel 

caso in cut si voglia attirare per compiti nuovi 

professori d'indiscussö valore, non facilmente 

«conquistabili» in altro modo. Questo stato ii 

caso della recente istituzione dell'Istituto di Studi 

Italiani, con una scelta operata all'unanimitä 

dal consiglio dell'USI. 

Ii secondo punto che dauvero non posso lasciäre 

inevaso riguarda un tema che, come si sa, mi 

sta particolarmente a cuore: la ricerca e quindi 

i ricercatori. Nell'articolo in questione si pro pon- 

gono confuse riflessioni sul ruolo ed i contratti 

sviluppati all'USI. L'attivit di ricerca da noi, come 

in tutte le altre universittz svizzere, affidata 

ad assistenti-dottorandi o assistenti con dottorato 

(i cosiddetti post-doc), con contratto a termine 

in modo da stimolare la mobiliti dei ricercatori. 

Non mi stancherö mai di rendere merito 

a tutta questaformidabile categoria, grazie alla 

quale ii volume della ricerca competitiva a livello 

nazionale ed europeo in costante, notevole, 

aumento. 

La lettura dei rapporti annuali o la semplice consultazione 

del sito dell'USI (www.unisi.ch) sono 

strumenti utili a documentare nuove critiche o 

magari a sedarle sul nascere con cognizione di 

causa: su entrambi si legge —fugando ogni dubbio 

di sorta -che l'USI. un ente autonomo di diritto 

pubblico, retto da una legge approvata dal 

Gran Consiglio, al quale tutti gli anni deve rendere 

conto. Sempre dalle stessefonti anche chiaramente 

documentabile come l'Universitiz della 

Svizzera italiana sia composta da quattro Fczcoltä 

(Architettura, Comunicazione, Economia ed Informatica) 

e che Teologia per tanto nonfaccia 

parte dell'USI, come erroneamente affermato. 

Trattenendo il mio naturale spirito di riseruatezza, 

mi sono sentito in dovere di precisare alcuni 

dei punti solievati, solo ed esclusivamente per intento 

di onestts e spirito di servizio nei confronti 

dei lettori e di tutti i ticinesi. Lo stesso spirito 

con ii quale l'USI stessa nata e continua a crescere. 

L'istituzione accademica nasce dalla dialettica, 

dall'apertura che produce conoscenza. 

Not amiamo ii dialogo, ma scientificamente 

amiamo dialogare partendo da dati oggettivi e 

riscontrabili, convinti che solo in questo modo si 

possafare bene alla societ e progettare insieme 

ilfuturo. 

* Presidente dell'USI 

6933 Muzzano 


1 «CenLochiodi> di Ermaino Olmi 





Franzôsischer Medienwissenschafter in Lugano geehrt 

KleinReport 

InternetNewsletter 

8024 Zürich 


Die Universitàt der italienischen Schweiz (USI) in Lugano hat 

am Samstag ihren 11. Dies Academicus gefeiert. Aus diesem 

Anlass wurde dem franzôsischen Medienwissenschafter Bernard 

Miège der Titel eines Ehrendoktors verliehen. Vor 500 Personen 

erhielt der 66-jãhrige emeritierte Professor der 

Stendhal-Universitãt in Grenoble den Dr. h.c. in 

Kommunikationswissenschaften. Er werde ifür semen Beitrag an 

die Verbesserung der Beziehungen zwischen Medien, Technologie 

und Gese1lschaft geehrt, hiess es in der Laudatio. 






Economia e comunicazione, tutti .i diplomati 

Consegna degli attestati len aII'Università della Svizzera italiana di Lugano 

.jUi ia ucii all 

Bachelor, Iicenza e master 

ed executive master per 

113 studenti dell'USI 

D Cerimonia per la consegna dei 

diplomi, nel tardo pomeriggio di 

iériall'UniversitàdellaSvizzeraitaliana. 

Allapresenza, tra gli altri, di 

Piero Martinoli, presidente USI, 

Mauro Baranzini, Decano dellaFacoltà 

di Scienze economiche, e 

Giuseppe Richeri, Decano della 

Facoltà di Scienze della comunicazione, 

113 studenti delle Facoltà 

di Scienze economiche e di 

Scienze dellacomunicazionehanno 

potuto stringere nelle loro mani 

gli attesi atestati. Di seguito, fa- 

coltà per facoltà e laurea per laurea, 

tuttiinomi dei neo diplomati. 

SCIENZE ECONOMICHE: 

BACHELOR 

Dario Bernasocchi, Francesca Blotti, 

Stefano Broch, Moreno Brughelli, Zady 

Alfa Campos Contreras, Andrea Carcaterra, 

Marco Citterio, Cristina Cossa, Lulgi 

Di Nardo, William Dimitri, Riccardo 

Gentili, Rron Gjinali, Oksana Guidicelli- 

Riesenthaler, Angelica Marino, Manuel 

Martino, Stefania Mirante, Marco Nossa, 

Gian Paolo Omella, Emanuele Patelli, 

Angela Quaglia,Vasco Solari, Marco 

Staffieri, Domenico Vaccaro, Vittorlo 

Vaccaro, Nicola Vallarino, Luca Vitale. 

LICENZA QUADRIENNALE 

Flavio Bombelli,Jorge Diaz,Tatjana Pivovarova. 

MASTER BIENNALE 

Fabiana Acciaioli, Istra Avila, Carol Brunette, 

Sofia Cipriani, Hakim Dall'O, Donald 

Donati, Ella Frapolli, Ursula Giofré, 

Rosangela Mastronardi, Daniele Wazzali, 

Kristine Mezecka Smajilbasica, Graziano 

Mirata, Leonardo Monzeglio, Davide 

Nava, Loredana Padurean, Laura 

Pedrazzi, Massimo Puglisi, Jason Rampling, 

Simone Siragusa, Chiara Toniasoni, 

Mirco Zala, Gian Michele Zeolla. 

EXECUTIVE MASTER IN EcONOMIA E GEsTI0- 

NE SANITARIA E S0cIOsANITARIA 

Mayella Fabre e Pierangela Greco, 

SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE: 

BACHELOR 

Ella Bertossa, Romina Bruschi, Stefania 

Buono, Francesca Campia, Graziel- 

Ia Carlucci, Noemi Carta, Samaita 

Ciannamea, Carla Clavuot,Anto D'Autilia, 

Margherlta Daverio, Sara Donno, 

Francesca Fanni, Sheila Fernandez, 

Carmela Fiorini, Elena Fominyk, Leonardo 

Gianella, Leandro Gianini, Gianfranco 

Grasso, Cristina Gremli, Sandra 

6933 Muzzano 


lanchello, Julita Jaworska La Mantia, 

Natalie KoIb, Katharina Kuhn, Gabriele 

Lorini,Tiziana Macconi, Constantina 

Margineanu,Stéphane Matteo, Vanessa 

Morandeira, Claudio Noccioli, Necmiye 

Ozkok,Amélie Pahud, Debora Palma, 

Franziska Rohner, Chiara Saggio, 

Emanuele Servalli, Vira Shcherblyuk, 

LucyTenca, Melanie Urech, DanielaVaa, 

Alessio Vicari. 

LICENZA QUDR(ENNALE 

Cesare Pingitore, Daniela Vagnozzi. 

MASTER BIENNALE 

Alessia Bernasconi, Sabrina Bresciani, 

Paola Calegari, Carolina Carrara, Rita 

Casalaz, Mariangela Coco, Carlotta Colombi, 

Silvia De Ascanils, Pamela Fattorini, 

Giovanna Gilardi,Jennifer Granvil- 

le,Alida Kobler, Fabiola Luberti, Barbara 

Marchesi, Chiara Marzullo,Alain Minelli,Anthony 

Muhia, Roberta Quadranti,Amalia 

Sabiescu. 

II Ticino turistico visto da fuori 





Ierinelpomeriggio ha avuto luogo la 

cerimonia di consegna dei diplomi 

delle FacoltA di Scienze della comunicazione 

e di Scienze economiche 

dell'Universitâ della Svizzera italiana. 

Alla cerimonia sono intervenuti ii 

Prof Piero Martinoli, Presidente USI; 

ii Prof Mauro Baranzini, Decano della 

FacoltA di Scienze economiche e ii 

Prof Giuseppe Richeri, Decano della 

FacoltA di Scienze della comunica- 

Zion e. 

Dopo ii breve saluto del Presidente 

dell'USIPiero Martinoli, ii Prof Mauro 

Baranzini, decano della Facoltâ di 

scienze economiche, nel suo discorso 

agli studenti si ê complimentato 

con i neo diplomati, auspicando 

che . 

Scienze economiche: 

BACHELOR- Bernasocchi Dario, Paspels; 

Bloth Francesca, MalvagUa; Broch Stefano, 

Lugano; Brughelli Moreno, Cadro; Campos- 

Contreras Zady Afta; Carcaterra Andrea, 

Rancate; Citterio Marco, Camorino; Cossa 

Cristina, Grandola ed Uniti; Di Nardo Luigi, 

Zurigo; Dimitri William, Zurigo; Gentili Riccardo; 

KUsnacht; Gjinali Rron, Lugano; Guidicelli-Riesenthaler 

Oksana, Lugano; Man- 

no Angelica, Porza; Martino Manuel, Betlinzona; 

Mirante Stefania, Taverne; Nossa 

Marco, Figino; Ometla Gian Paolo, Lugano; 

Patelli Emanuele, Gordola; Quaglia Angela, 

Vicenza; Solari Vasco, Lugano; Staffieni Marco, 

Muzzano; Vaccaro Domenico, Zurigo; 

Vaccaro Vittorio, ZUrich; Vallarino Nicola, Rivera; 

Vitale Luca, Zurigo. 

UCENZAQUADRIENNALE- Bombetli Flavio, 

Gordola; Diaz Jorge, Lugano; Pivovarova 

Licenziati USI 

6903 Lugano 


Tatjana, Riga/Lettonia. 

MASTER BIENNALE - Acciaioli Fabiana, Cannobio 

(MD; Avila Istra, Mexico City (MFC); 

Brunette Carol, Sudbury/Canada (MEIP); Cipriani 

Sofia, Minusio (MEIP); Dati'O Hakim, 

Verona (Mfin); Donati Donald, Brissago 

(MEIP); Frapotli Elia, Camorino (MD; Giofré 

Ursula, Como (MFC); Mastronardi Rosange- 

Ia, Isernia (Mfin); Mazzali Daniele, Canobbio 

(MFC); Mezecka Smajilbasica Kristine, Riga/Lettonia 

(MEM); Mirata Graziano, Mineo 

(Mfin); Monzeglio Leonardo, Locarno 

(MEM); Nava Davide, Castel San Pietro 

(MEM); Padurean Loredana, Simleu Silvaniei, 

Salaj/Romania (MD; Pedrazzi Laura, Lugano 

(MEIP), Puglisi Massimo, Besazio (MD; 

Rampling Jason, Vezia (Mfin); Siragusa Simone, 

Pontevico (Mfin); Tomasoni Chiara, 

Caravaggio (Ml); Zala Mirco, Cureglia; Zeol- 

Ia Gian Michele Brione s/Minusio (MI). 

LEGENDA MASTER ECONOMIA: Master in International 

Tourism (MT), Master in FinancialCommunication 

(MFC), Masterin Economics 

Institutions and Public Polities (MEIP), 

Master ineconomia e management (M EM), 

Master in Finance (Mfin). 

EXECUTIVE MASTER IN ECONOMIA E GESTIO- 

NE SANITARIA E SOCIOSANITARIA (NEF - 

MEGS) - Fabre Mayetia, Zurigo; Greco Pierangela, 

Locarno. 

Sdenze deLLa corn unicazione 

BACHELOR- Bertossa Elia, Carabbia; Bruschi 

Romina, Giubiasco; Buono Stefania, Reussbiihl; 

Campia Francesca, Montagnola; Carlucci 

Graziella, Porlezza; Carta Noemi, Giubiasco; 

Ciannamea Samanta, Tenero-Contra; 

Clavuot Carla, Cagliari; D'Autilia Antonio, 

Sant'Antonino; Daverio Margherita, Pavia; 

Donno Sara, Savosa; Fanni Francesca, Magenta; 

Fernandez Sheila, Germignaga; Fionini 

Carmela, Gorduno; Fominykh Elena, Giu- 

biasco; Gianella Leonardo, Porza; Gianini Leandro, 

Camonino; Grasso Gianfranco, Oberdorf; 

Gremli Cristina, Zollikon; lanchello Sandra, 

Montana; Jaworska La Mantia Julita, Lugano; 

KoIb Natalie, Horgen; Kuhn Katharina, Reinach; 

Lorini Gabriele, Flawil; Macconi Tiziana, Agra; 

Margineanu Constantina, lasi/Romania; Matteo 

Stdphane, Portalban; Morandeira Vanessa, 

Uster; Noccioli Claudio, Carona; Ozkok Necmiye, 

Massagno; Pahud Amélie, Mex; Palma Debora, 

St. Gallen; Rohner Franziska, Stein am Rhein; 

Saggio Chiara, Giubiasco; Servalli Emanuele, Arcegno; 

Shcherblyuk Vira, Marionovka/Ucraina; 

Tenca Lucy, Massagno; Urech Melanie, Burgdorf; 

Vala Daniela, Bioggio; Vicari Alessio, Rovio. 

LICENZA QUADRIENNALE - Pingitore Cesare, Sa- 

r: 





vosa; Vagnozzi L)aniela, Cadro. 

MASItR BIENNALE- Bernasconi Atsia, Vacat- 

Lo (Mcc); Bresdani Sabrina, Lonato (Mcc);Calegad 

Paola, Musso (Mcc); Carrara Carolina, Assi— 

si (Met); Casalaz Rita, Induno Otana (Mcc); Coca 

Mariangeta Pedara (Mktg); Catambi Cartotta, 

Bregarizona (Met); De Ascaris Sitvia, Giuhano- 

Va (Md); Fattodni Pamela, Batarna (Met); Gitardi 

Giovanna, Atdesago (Mcc); GranviLlejennilër, 

Stati Unifi (Mcc); Kobler ALida, Morbio Intëriore 

(Met); Luberti Fabiola, Breganzona (Mktg); 

Marches Barbara, PonteTresa (MgNI); Marzullo 

Chiara, Noranco (MgM); MinetLi Atain, Minusio 

Foto di gruppo pen neodiptomati. 

(Mktg); Muhia Anthony, Oberhasti (Mktg); Quadranti 

Roberta, Porza (Mcc); Sabiesoj Anialia, 

Galati/Rornania (Tech-CM). 

LEGENDAMASIER (UMUNICAZIONE: MasiBrin 

Corporate Communication (Mcc); Masterin Comurikazoneisdtuzionate 

(Md); Masterin Forrnazione 

(Met); Master in Gestione dei media 

(MgM); Master in Marketing (Mktg); Master in 

TecnoLogieperta comtinicazione (Mtec); Master 

in Technology-Enhanced ComniuniQion for 

CuLtural Heritage (1ec-CH). 

6903 Lugano 






usi Intervista con ii direttore 

dell'istituto di studi italiani Carlo Ossola 

xDimosfriamo che l'italiano 

ê sempre ii nuovo mondox 

intervista di MORENO BERNASCONI 

Prof. Ossota, in un contesto di crescente 

concorrenza Ira atenei, La piazza 

deLL'itaLianistica appare assai affoLLata: 

un nuovoistituto, perimporsi, deye 

avere una spedfidtà. QuaLe sara roriginatitã 

distintiva deL nuovo istituto 

che sta nascendo aLL'USI? 

La specificitã nasce dalla storia 

stessa della civiltã italiana in Europa. 

Penso allibro di Gianfranco Fo- 

Lena, L'italiano in Enropa, 1983. Parafrasando 

ii titolo di un saggio recente 

di Marc Fumaroli, Quand 

l'Europe parlaitfrancais, 2001, potremmo 

dire che quando l"Europa 

parla italiano" offre a noi la miglior 

parte della nostra tradizione, nelle 

arti, nelle lettere, in quella che Fumaroli 

chiama la "diplomazia dello 

spirito". Aquesto principio si ispira 

ii neonato Istituto di Studi Italiani e 

lo sta applicando tanto nella scelta 

dci docenti che nd formulare i programmi 

di insegnamento del Master 

di "Lctteratura e civiltã italiana' 

La piazza scientifica svizzera intende 

vieppiü presentarsi a LiveLLo internarionate 

come un'unica rete integrata 

di studi aventi diversi punti di forza. 

Come si coLtocherà L'istituto rispetto 

. Programmi, originalità distintiva e 

significato del nuovo progetto universitario. 

aLLe facoLtà di itatianistica esistenti in 

Svizzera? Avete già configurato una rete 

di contatti e di cotLaborazioni in 

Svizzera e con L'estero? 

La cottaborazionc con Ic Univcrsitã 

svizzcrc ê prioritaria e ii Master annovera 

docenti dalle Università di 

Bcrna, Losanna, Friburgo c ovviamentc 

dalla stcssa USI. Altri docenti 

chc non hanno potuto accoglicrc 

quest'anno ilnostro invito hanno dichiarato 

Ia loro disponibilitã per il 

scguito. Ii principio di collaborazione 

scicntifica guarda in prim is all'avvcnirc 

dcll'italiano in una comunitã 

internazionale plurilingue, ove la 

scelta di questa o qucila lingua verrã 

fatta sulla base di qualc "valorc aggiunto" 

essa potrã portare all'espcricnza 

di ciascuno. Rip rcndcndo un 

aforisma di Paul Mster, possiamo 

concludere con lui:


CesLEre Segre e Claudia Cafli (II Saggiatore, 

2007). è quasi il manifesto 

dei ii otr, intent'. 

Si e notato, TiM suoi interventi anche 

recenti una predilezione per Dante. Listituto 

che vi accingete a vanre dara 

un posto di rilievo at padre deLta nostra 

lingua? 

Non si tratta solo di una predilezio— 

ne,n,adi un i-ico.iosciniento Puman 

ità del Novecen to si è riconosciu— 

ta in Dante (da Prime Levi a MandelsIarn)talllo 

piCt quarito piô Ia liberta 

era tolta, In digiiitA calpetata, l'tum 

liazione e lo sterminio rest strumen— 

to di governo. Sipotrebbe dire che Ia 

phi alta letteratura detNavecento da 

Eliot a Borges, a Beckett, Si formata 

net name di Dante. Listituto 

dunquc non polrâ die ifirsi conti— 

nuatore di qucsta csperienza dianelit, 

tiii 'versa ii. 

NeLtenipo tel pensa che possa svltupparsi 

on centmdi studi danteschl a Lugano, 

visto cM it dantismo itatiano 

non primeggia piu da decenni e seinbra 

soprattutto IL mondo angLosassone 

ad inthressarsene? 

Si potrebbe qili ripetere quel che il 

giovane Wagner disse nd suo 

Rienzi:


Acuto fiLoLogo e storico deLLe idee 

BIOGRAFIA 

Critico letterario itaLiano (nato a 

Torino neL 1946); professore di 

letteratura itaLiana neLte università 

di Ginevra (1976-82), di Padova 

(1982-88) e di Torino (1988-1999). 

DaL 2000 è professore at CoLLege de 

France, Parigi, cattedra di 

Letterature moderne detl'Europa 

neolatina. Condirettore deLLe riviste 

e , è 

socio dell'Accademia dei Lincei dat 

1995. 

PRINcIPALI PUBBLICAZIONI 

Autore di saggi in cui aLL'acume del 

fitoLogo si uniscono Le competenze 

deL corn paratista e detto storico deLle 

idee, si è occupato in particoLare 

della cultura rinascimentaLe e deLla 

civittà detle corti in Europa: 

"Autunno deL Rinascirnento: Idea del 

tempio deLl'arte neLl'uttirno 

Cinquecento" (1971); "Dat 

Cortegiano aLL' Uomo di mondo: 

storia di un Libro e di un modello 

sociate", 1987. AlIa topica dei testi e 

deLle idee, ai confini detlo spazio 

letterario e delle figure che to 

interpretano sono dedicati "Figurato 

e rimosso: icone e interni dettesto", 

1988; e "L'Avenirde flOS origines. Le 

copiste et Le prophète", 2004. Nei 

6903 Lugano 


suoi studi sui conternporanei un 

poSto di spicco spetta a 

Ungaretti: La monografia 

"Giuseppe Ungaretti", 1975; 

l'edizione corn mentata, secondo 

iLtesto del 1916, de "IL Porto 

SepoLto", 1981; La 

ripubblicazione de "II povero 

nella città" (1993), Un Libro di 

prose poetiche apparso nel 1949; 

e di un volume di ran: "Filosofia 

fantastica. Prose di rneditazione 

e d'intervento" (1926-1929) 

(1997). Ha curato L'edizione di 

inediti e ran di Juan de Valdés, E. 

Tesauro, 3.-B. Bossuet, A. Rossi, 

C. Cantü, W. Deonna, R. Caitlois, 

M. Otivetti, M. de Certeau, R. 

Barthes, con particotare 

attenzione alla civiltà barocca. 

Ha dedicato approfonditi studi 

aLla tradizione delle istituzioni 

letterarie nella scuola: "Brano a 

brano. L'antologia di italiano 

nella scuola media inferiore", 

1978 e con P. M. Bertinetto: "La 

pratica della scrittura: 

costruzione e anatisi deltesto 

poetico", 1976 e "Insegnare 

stanca", 1982. Ha diretto, con 

Cesare Segre, una "Antotogia 

della poesia italiana" (3 voLl., 

1997-99) per Ia Pléiade Einaudi- 

Gattimard. 





Ilfuturo Istituto di studi italiani dell'Usi: dailo sconcerto alla speranza 

Continua ii dibattito avviato u 

queste pagine a inizio marzo sulla 

decisione dell'Universitä defla Svizzera 

italiana di ampliare la propria 

offerta attraverso II varo dell'Istituto 

di stud! itailani (legato a im Master 

in "Letteratura e Civilta itallana') 

dirtto da Carlo Ossola. SuWo 

portunit di metter in piedi una nuova 

istituzione accademica si sono gii 

pronunciati Alessandro Martin!, 

professore ordinario di letteratura 

italiana all'Universita di Friburgo, 

Ottavio Lurati, ordinario emerito di 

linguistica itallana all'Universitä di 

Basilea e Tatiana Criveffi, professoressa 

straordinaria cli Letteratura 

Italiana presso II Romaiiisches Seminar 

dell'Universita di Zurigo. Ora 

la volta di Jean Jacques Marchand, 

professore emerito di italianistica 

all'Universit di Losanna. 

L'Usi, nel creare un Master in "Letteratura 

e Civiltä italiana" e aprendo un 

cosiddetto "Istituto di Studi Italiani" 

(ISI), senza concertazione con le altre. 

universitä svizzere, ha lanciato una sorta 

di OPA (offerta pubblica di acquisto) 

ostile sul "mercato" degli studenti che, 

nella nucva struttura degli studi, ottengono 

dopo tre anni un bachelor in Italiano. 

Tale concorrenza potrebbe tuttavia 

essere lecita se le regole delgioco non 

fosserofalsate nelprogetto luganese. La 

prima distorsione consiste nelfatto che 

1 'ISI non si assumerä la formazione di 

base degli studenti (bachelor), che la 

piü costosa e la menü gratflcante: tale 

atteggiamento porterä gli altri istituti 

all'impoverimento e alla decadenza (infatti 

senza an nu,nero sufficiente di studenti 

di Master gli istituti non sopravvivono 

n&finanziariamente, n scientflcamente). 

II programrna di Master che 

l'ISlpropone rischia di essere, sotto lo 

scintillio dell'elogio della sinergia fra 

letteratura e cultura italiana, un inadeguato 

specchio perle allodole, destinato 

ad accattivare studenti non interessati 

alla vera speciallzzazione scientifica. Se 

tale offerta giustificata nei paesifuori 

dalla tradi2one italiana, nel solopaese 

italofono fuori d'Italia un'offerta che 

mira unicamente ad una pericolosa seduzione. 

Un altro esempio,'la messo in 

evidenza dalla Prof Tatiana Crivelli, 

la formazione didattica dei f1jturi docenti 

con unnumero di ore di studio nettamente 

inferiore alle norme vigenti: 

avere lo stessö diplöma con menü ore 

d 'insegnamento ii sogno della mag- 

gior parte degli studenti! Un'altra pericolosa 

distorsione consiste nelfatto che 

l'ISInon esige dai suoi docenti an impegno 

di ricerca in loco attorno ad uno o 

piü progetti: ciö che richiede un grosso 

inipegno finanziario all'universitä di 

attinenza, ma che di solito garantisce la 

valiclitä scientfica dell'istituto: i docenti 

appena nominati dall'ISI saranno dei 

pendolari che continueranno a lavorare 

essenzialmente nel loro istituto a Tonno, 

Roma o Berna... La creazione dell'I- 

SI si presenta anche con an pericoloso 

deficit denwcratico ed accademico: di solito 

in un'universitä i docenti vengono 

scelti in base ad an bando di concorso 

cheprecisa gli impegni e i doveri e secondo 

una precisa procedura di selezione. 

Nl caso dell'ISI i docenti sono stati 

"chiamati ' senza concorso, senza controllo 

democratico e accademico; senza 

attenzione alla promozionefemminile o 

a candiclati forinati in universit svizzere, 

senza richiesta di residenza e di lavoro 

in loco. Si sono anclati a prendere 

tre docenti italiani vicini alla pensione, 

a cui si dato una prebenda a scatola 

chiusa; poi sono stati scelti, nella cerchia 

degli amici, docenti di universitä 

svizzere e straniere disposti ad impartire 

insegnamenti conformi al progetto. 

Tutto questo nonpuö che creare sconcerto 

epreoccupazione in chi si aspetta trasparenza, 

spinito deinocratico, rispetto 

delle procedure accademiche, collaborazione 

interuniversitaria. 

Questo per il passato e l'immediato 

presente! Ma l'italianistica svizzera ha 

bisogno di speranze, di collaborazione, 

di sinergie. Occorre vedere comefunzionerä 

il nuovo ISI, con un'offerta che, effettivamente, 

non quella di nessuna 

universitd svizzera. Sipuö anche sperare 

che questa iniziativa porti gli istituti 

di italianistica delle universitä svizzere 

ad una migliore collaborazione sia nel 

campo dell'insegnamento sia iwl campo 

della ricerca. 

Si avräforse ii coraggio di ammettere 

cheper evitare una caccia selvaggia agil 

studenti occorrerä lavorare in rete, 

giungere ad una rotazione dei ricercatorifra 

le varie sedi, lavorare insieme su 

progetti diformazione e di ricerca (come 

si era prospettato alcuni mesifa per la 

formazione dottorale). Ed allora se l'ISI 

avrä servito ad abbattere alcune pareti 

51 poträforse dire che questo nuovo tassello 

negll studi universitari d'italianistica 

avrä esercitato un influsso positivo. 







fltR3titr 

Gesamt 

8021 Zürich 


Das schUne, von den Fuhrern vernach1assige Tessin 

Fast alle Reiseffihrer loben die 

Schönheiten der Siidschweiz. 

Aber sie zählen sie nicht zu den 

Topdestinationen des Landes. 

Von René Lenzin, Lugano 

Em deutsches Ehepaar sorgt für Wirbel in 

Locarno. Die Gegend am Lago Maggiore 

sei in den letzten Jahren dermassen verschandelt 

worden, teilte es den Behörden 

in einem Brief mit, dass es seine Ferien 

kunftig anderswo verbringen werde. Das 

Schreiben hat im Locarnese eine ausführliche 

Debatte über Architektur und Raumplanung 

ausgelöst. Der , 

der den Brief publik gemacht hat, 

lässt seit Wochen Politiker und Experten 

zu Worte kommen. Und er erhilit massenweise 

Leserbriefe, die Bausünden und den 

ailgemeinen Zerfall bekiagen. 

Auf das Image Locarnos im Ausland haben 

solch negative Entwicklungen noch 

keine Auswirkungen gezeitigt. Darauf 

lässt zumindest eine Studie über internationale 

Reiseführer schliessen, welche die 

Universität der italienischen Schweiz am 

Mittwoch vorgestelit hat. Wie wird das 

Tessin dargestelit? Und welchen Stellenwert 

hat es im Vergleich mit den andern 

Kantonen? Diese Fragen haben Professor 

Claudio Visentin und sein Team anhand 

einer Analyse der 14 wichtigsten Führer 

aus Deutschland, England, Frankreich, Italien 

und den USA beantwortet. 

Ganz generell stellten sie fest, dass die 

Reisebflcher zwar durchaus differenziert 

über die Schweiz informierten, aber als 

Einstieg oder Bebilderung häufig mit Kuschees 

und Stereotypen arbeiteten. So haben 

7 der 14 Führer das Matterhorn auf der 

Titelseite, und drei weitere eine Winterlandschaft 

in den Bergen. Für das Tessin, 

das man in der Regel nicht mit hochalpinen 

Regionen assoziiere, sei dies eher Ungünstig, 

konstatierte Visentin. Uberhaupt 

figuriere die Südschweiz in den meisten 

Führern unter ferner liefen. Selten zählten 

sie Tessiner Orte oder Sehenswurdigkeiten 

zu den Topdestinationen. Für einige 

Führer gehöre das Tessin zu den Regionen, 

die man auch bei einer zweiten Reise 

in die Schweiz noch besuchen könne. 

Kein


II Canton Ticino 

visto dagli altri 

con le guide 

turistiche 

Stanmttina aile 11 

la Magna deil'USI saranno 

presentati i risultati della 

ricerca del prof. Visentin 

D Come viene proposto all'esteroil 

Canton Ticino? Su quail immagini, 

idee, stereotipi si fonda 

la sua identità agli occhi degli 

stranieri? Di quali informazioni 

dispongono I turisti che ogni anno 

scelgono di visitare ii nostro 

territorio? Oggi alie 11, neli'Aula 

magna dell'USI di Lugano, saranno 

presentati al pubblico i risultati 

di una originaie ricerca condotta 

dal Prof. Claudio Visentin, 

docente della Facoltà di Scienze 

della comunicazione, che proverà 

a dare una risposta a queste - 

per nulla scontate - domande. 

La ricerca, commissionata da 

Hôtellerie Suisse Lugano, riflette 

su come le principali guide turistiche 

intemazionali presentino 

ii Ticino, e quail elementi lo rendano 

attrattivo o meno. I risultati 

saranno commentati dal prof. 

Rico Maggi responsabile del Master 

in Intemationai Tourism USI, 

e da Michela Fiscalini, PR & 

Communication Manager di Ticino 

Turismo. 


6933 Muzzano 







H Ticino turistico visto da fuori 

Studio sulI'immagine del Cantone in 12 guide internazionali 

Efflcienza tutta Svizzera in salsa tipicamente italiana, 

su un letto di natura, paesaggi e clima invidiabili. Cos'i 

descrivono ilTicino le 14 guide turistiche oggetto dello 

studio condotto dall'USI per conto di Hôteilerie Suisse 

0 Cosl svizzero, ma così diverso 

dalla Svizzera. E questa l'immagine 

dicotomica del Ticino che 

traspare dalla ricerca condotta da 

Claudlo Visentin, docente della 

Facoltà di Scienze della comunicazione 

all'Università della Svizzera 

italiana, su commissione 

della sezione luganese di Hôtellene 

Suisse, I'associazione svizzera 

degli albergatori. Ricerca che 

ha appunto analizzato l'immagine 

del Canton Ticino riportata in 

dodici guide turistiche internazionali 

dedicate alla Svizzera: 

una italiana (Touring Club), una 

francese (Guide du routard), 

quattro tedesche (Badeker, Marco 

Polo, ADAC e Polyglott), due 

inglesi (Dorling Kindersley e 

Rough Guide), tre statunitensi 

(Frommer's, Fodor's e Let's go) 

ed una australiana (Lonely Planet). 

Analizzate inoltre anche due 

guide cosiddette di scenario, cioè 

che raccolgono una serie di informazioni 

pratiche per chi dovesse 

scegliere la Svizzera quale 

luogo di vita Le conclusioni del 

lavoro di Visentin sono state pre 

sentate ieri nell'aula magna del- 

1'USI a Lugano, alla presenza, tra 

gil altri, del presidénte di Hotellerie 

Suisse Lugano Claudio Tavazzani 

e del presidente dell'Uni- 

versitàPiero Martinoli. Ebbene, 

tutte le guide riportano parole di 

elogio per la nostra regione. Ma 

per trovarle, queste parole, spesso 

e volentieri bisogna cercare negli 

ultimi capitoli. . Solo la guida del 

Touring Club italiano, per evidenti 

motivi linguistici e culturali, col 

loca ii Ticino nel primo capitolo: 

in quelle tedesche il nostro Cantotie 

si trova in posizione centrale, 

mentre in queue anglosassoni 

è inesorabilmente in fondo. . A giudizio del docente 

dell'USI, è poi eccessivamente 

forte l'immagine di un Ticino nettamente 

staccato dal resto della 

Svizzera. Parecchie, guide, cioè, 

insistono molto sull'italianità del 

nostro Cantone, pur riconoscendogli 

un'efficienza tutta svizzera. 

xSoprattutto le guide tedesche - 

aggiunge ancora Visentin - insistono 

troppo sulle peculiarità naturalistiche 

e climatiche del Ticino: 

spesso e volentieri il nostro 

Cantone è descritto unicamente 

quale giardino della Confederazione, 

mentre altre sue ricchezzearchitettoniche 

e culturalivengono 

lasciate solo sullo sfondo, 

se non addirittura dimenticate>>. 

Nessuna sorpresa, o quasi, per 

quanto riguarda le località e le regioni, 

con Lugano, Locarno, 

Ascona e le valli del Locarnese citate 

da tutte le guide. Meno attenzione 

è invece prestata a Bellinzona 

edall'intera area del Mendrisiotto. 

Insomma, il quadro generale 

appare soddisfacente: l'offerta 

turistica è descritta come 

completa e qualificata, ma l'invito 

di Visentin agli operatori tici- 

6933 Muzzano 


_____ 

II Ticino turistico visto da fuori 


____ 




nesi del settore è qUello di mantenere 

uno stretto contatto con 

gli editor! delle guide così da poter 

mantenere e costantemente 

migliorare I'immagine del Ticino 

che propongono. Un'irnrnagine 

che non pub che rallegrare chi 

opera al fronte. > ha osservato Michela 

Fiscalini, PR & Corninunication 

Manager di Ticino Turismo, 

che ha aggiunto. '>. Phi categorico 

Rico Maggi, responsabile del Master 

in International Tourism dell'USI: 


Tranquilli, siamo ancora la Sonnenstube 

Lo conferma una ricerca sulle guide estere commissionata all'Usi dagli albergatori luganesi 

Si paria di meteo,ma anche di cultura 

e di cibo nelle guide turistiche rife 

rite al Ticino. Un'immagine di "Sonnenstube 

che tiene dunque ancora 

duro nell'immaginario del turista medio 

di tutto ii mondo C e la lmgua ita 

liana e Mario Botta mancano ii Fox 

Town e gil spazi ricreativi per ipiü giovani. 

Sipuô quindi sorridere ma anche 

rifiettere nel leggere I risultati del 

la ricerca commissionata da Hoteile 

ne Suisse Lugano m merito all imma 

gme del territorlo confederato e canto 

nale che esce dalle pagine di 14 guide 

turistiche internazionali campione 

del sondaggio curato dai professor 

Clautho Visentin, docente della Facoltà 

di Scienze della comunicazione 

all'Usi di Lugano. Una raccolta di 

informazioni estremainente paPticolareggiata 

che ha voluto rispondere a 

una serie di questioni di grande attuaiitã: 

come viene proposto II Ticino all'estero? 

Su quail immagini, idee e stereotipi 

si fonda la sua identità agli occhi 

degli stranieri? Di quali informazioni 

dispongono I turisti che ogni 

anno scelgono di visitare II nostro territorio? 

Per cominciare, va subito detto che 

II quadro generale appare soddisfacente. 

L'offerta turistica Si mostra completa 

e qualificata, sla che si parli di turismo 

d'affari (con centro gravitazionale 

la città di Lugano), mondano (con Lugano, 

Locarno e Ascona), culturale, 

climatico e di vacanze attive (vail in 

particolare). Un Ticino dunque vanegato, 

cordiale e "italian style" nel senso 

positivo del termme:


usi Uno studio sulle guide turistiche che parlano del Cantone 

Ii Ticino visto dagli altri 

è bello ma puô migliorare 

Ii giudizio complessivo 

è buono ma secondo 

ilprof Claudio Visentin 

ci sono asp etti da 

pubblicizzare in modo 

piü efficace: i siti Unesco, 

Hermann Hesse e regioni 

come ii Mendrisiotto. 

di NICOLA MAZZI 

E uno strumento indispensabile 

per i turisti e permette di orientarsi al 

meglio in un territorio sconosciuto. La 

guida turistica — che alcuni davano 

per spacciata a causa dell'arrivo di internet—ha 

invece un mercato in piena 

espansione. E perciô molto utile 

per gli operatori turistici, ma non solo, 

cap ire e analizzare come viene descritto 

un determinato luogo. Ese a fare 

un'operazione delgenere è ilprof. 

ClaudioVisentin (docente alla Facoltà di 

scienze delle comunicazione dell'U- 

SI) su commissione di Hotellerie- 

Suisse Lugano, è naturale che l'oggetto 

in analisi sia ilTicino. 

Come viene proposto all'estero il 

Cantone?Su qualiimmagini,idee,stereotipi 

si fonda la sua identità?Di quali 

informazioni dispongono i turisti 

che usano le guide che parlano delTicino?Ea 

queste domande che ha cercato 

dirispondere lo studio diVisentin 

preSentato ieri mattina all'USI. 

Una ricerca introdotta dal presidente 

dell'USI Nero MartinoLi e dal presi- 

dente di HotellerieSuisse Lugano CLaudiolavazzani 

che si sono soffermati sull'originalitâ 

di un approccio che ha 

perô anche solide fondamenta scientifiche. 

Infatti, come ha Spiegato Vi- 

Sentin, l'analisi si basa su un metodo 

qualitativo (come e cosa si dice del 

Cantone) e su quello quantitativo (le 

pagine dedicate al sud delle Alpi), ed 

è stata eseguita su 12 guide internazionali 

e 2 guide di scenario. 

Una prima e immediata evidenza è 

la copertina di queste guide. Sette di 

esse hanno una foto del Cervino e in 

altre tre sono raffigurate delle montagne. 

Un aspetto che già evidenzia 

una leggera discrepanza tra ilTicino 

e ilresto delPaese. Un secondo punto, 

rimanendo a livello nazionale, è ii 

giudizio fortem ente p oSitivo che esce 

della Svizzera. Soprattutto e apprezzata 

la complessità e la varietà di cose 

da fare e vedere concentrate in un 

piccolo ma organizzato territorio. 

Focalizzando l'attenzione sul Ticino 

sono diversi gli aspetti stuzzicanti 

che emergono. Innanzitutto la collocazione 

all'interno della guida. 

Spesso in quelle inglesi il Ticino si 

trova solo nelle ultime pagine, vicino 

al Liechtenstein. Ed è poco presente 

nelle introduzioni generali e 

negli itinerari. Scarso risalto è dato 

ai diversi musei presenti sul territorio, 

e —specialmente nelle guide tedesche 

—,il Cantone ê dipinto come 

una Sonnenstube. Altre guide invece 

lo sfiorano solo mettendone in 

evidenza specialmente i due siti 

dell'Unesco. Entrando nel m erito dei 

giudizi, che in generale sono molto 

positivi, c'è la tentazione di considerare 

ilTicino una regione a parte dal 

reSto del Paese, sia per la lingua, sia 

per la collocazione geografica. E Secondo 

Visentin è qui evidente una 

6903 Lugano 


seconda asincronia con la Svizzera. 

I servizi turistici (ristorazione, alloggio 

e divertimenti) sono promossi a 

pieni voti. Ma per i trasporti è evidenziato 

ilfatto che icollegamentitra vallie 

cittâ sono spesso difficili. Tre i centn 

turiStici mesSi in evidenza: Locarno, 

Ascona e Lugano. Trascurata la Capitale 

(accennata solo per i castelli). 

Mentre Mendrisio è dimenticata da 

alcuni ed elogiata da altri. Grande attenzione 

è invece posta sulle valli (in 

particolare per Maggia e Verzasca). 

Un'analisi dalla quale, secondo Visentin, 

è possibile far emergere alcune 

questioni ancora ap erte per m igliorare 

il turismo. . 


Ticino,puO essere sta non come un 

punto debole, ma come un punto di 

fbrza. Equesto aspetto, dai niercati vicmi 

(Germania e Italia su tutti), è ma!to 

apprezzato. Mentre nei mercatipiU 

lontani é pii difficilo thrci conosccre 

in quaiito è proble 'iiatco e'itrare nei 

our internazionalin. Phi prudente 

suU'abbandono dci cliché si e dimostrato 

RicoMaggi (responsabile delina— 

ster in international tourism deIl'USI), 

Secondo lui >. 

6903 Lugano 


Da sinistra Martinoli, Visentili, FiscaLirn, Maggi e Tavazzani. (foto Ti—hess) 




27/05/2007 

- 09:38 

II Canton Ticino visto dagli altri 

Limmagine del tenitorio nelle guide turistiche internazionali 

da Luigi Bosia 

tio.ch 

6900 Lugano 

1044837 / 377.17 / Couleurs: 3 28.05.2007 

LUGANO - Come viene proposto allestero U Canton Ticino? 

Su quali immagini, idee, stereotipi Si fonda Ia sua identita agli ocehi degli stranieri? 

Di quali informazioni dispongono i turisti che ogni anno scelgono di visitare ii nostro territorlo? 

Mercoledi 30 maggio, alle ore 11:00 

presso lAula magna dellUS1 di Lugano 

saranno presentati i risultati di una originale ricerca condotta dal Prof. Claudio Visentin, docente della 

Facolta di Scienze della comunicazione, che proverâ a dare una risposta a queste — per nulla 

scontate — domande. 

Alla presenza del Sindaco di Lugano Giorgio Giudici 

del Presidente dellUSI 

Piero Martinoli 

e di Claudio Tavazzani 

Presidente di Hotellerie Suisse Lugano che ha commissionato Ia ricerca Si riflettera su come le 

principali guide turistiche internazionali, (italiane francesi, tedesche inglesi americane e 

australiane), scelte anche in base alla provenienza dei turisti, presentino il Ticino, e quali elementi lo 

rendano attrattivo 0 meno. 

I risultati saranno comnientati dal prof. Rico Maggi 

responsabile del Master in International Tourism USI, e da 

Michela Fiscalini 

PR & Communication Manager cli Ticino Turismo. 

Anche Se nuovi strumenti stanno acquistando maggiore spazio sul mercato editoriale, e bene 

ricordare che Ia tradizionale guida turistica rimane il principale intermediario tra il turista e i luoghi 

visitati, influenzandone profondamente il comportamento, prima, durante e dopo l'esperienza 

turistica. 

Per questo una guida mal realizzata puô penalizzare una destinazione, svalutandone le risorse, 

diffondendo informazioni datate 0 errate, alimentando pregiudizi e luoghi comuni. 

Dalla ricerca, strutturata per tre grandi aeree — i servizi turistici. i luoghi, gli uomini - sono emerse 

naturalmente numerose curiositâ (ad esempio sulla complessa identita svizzera e ticinese, che mette 

a dura prova gli autori delle guide...), ma anche utili indicazioni che potrebbero aiutare a definire 

meglio Ia strategia di comunicazione e promozione del territorio. 

Per tutto il mese di giugno le guide analizzate nello studio saranno consultabili presso Ia Biblioteca 

del Campus di Lugano. 





Internationale Reisefuhrer sind you des 

Lobes uber dasTessin als Ferienregion. 

Einzig das hohe Verkehrsaufkommen 

und die Bauspekulation trüben das positive 

Gesamtbild. Zu diesem Schiuss 

kommt eine Studie der Universität der 

italienischen Schweiz (USI). Gegenstand 

der Untersuchung mit dern Titel 

 

war die Darstellung des Südkantons 

in vierzehn internationalen Reisefuhrern 

uber die Schweiz. Uberrascht 

hat die auslandischen Tourismus-Autoren, 

dass imTessin nur gerade die Uferpromenade 

von Ascona autofrei ist. In 

alien Reisefuhrern wird das Fehien von 

STU DIE 

Hohes Verkehrsaufkommen im 

Tessin stört Tourismus-Experten 

Vaterland 

9490 Vaduz 


Fussgangerzonen und Parkplatzen in 

den Stadten kritisiert, wie USI-Professor 

ClaudioVisentin bei der Präsentation 

seiner Studie am Mittwoch sagte. In 

Lugano gibt es es zwar rund urn die Via 

Nassa und das Rathaus eine Fussgangerzone. 

Das Verkehrsaufkommen im 

wirtschaftlichen Zentrum des Kantons 

wird jedoch als ubermassig kritisiert. 

, kann man etwa im Baedeker 

lesen. Zur Fortbewegung imTessin 

empfehlen Reisefuhrer wie Baedeker, 

Poiyglott, Fodor oder der Rough 

Guide aber trotzdem das Auto. 





1 I i4'4F 

DLa pubblicitä diretta al consumatore 

dei farmaci su prescrizione 

medica (direct-to-consumer 

advertising/DTCA) attualmente 

legale solo negli Stati Uniti ein 

Nuova Zelanda. «Ma facilmente 

accessibile via Internet ed esistono 

forme meno dirette di 

DTCA con le quali non si reclamizza 

ii nome del farmaco ma si 

richiama l'attenzione su una certa 

patologia e sul logo di una casa 

farmaceutica. Si tratta di pratihe 

diffuse nell'Unione Europea e in 

Svizzera>, spiega la dottoressa SaraRubineffi, 

coordinatrice seientifica 

dell'Istituto di comunicazione 

sanitaria dell'USI. 

Ii dibattito sul DTCA si traseina da 

qualche anno. C' chi lo considera 

un sistema per informare mentre 

per altri si tratterebbe unicamente 

di una manipolazione 

commerciale con potenziali effetti 

dannosi sul consumatore. 

«E provato -prosegue la nostra interlocutrice 

— che i farmaci pub- 

blicizzati si vendono di piü e sono 

prescritti in misura significativamente 

maggiore. Nel 44% dei 

casi l'aumento della prescrizione 

non motivato dalle propriet effettive 

dei farmaci». 

Lei sta attuando una ricerca percapire 

dove risieda la forza persuasiva del- 

Japubblicitädi medicamenti venduti 

solosu ricetta medica? 

«Esatto. In ciascuna pubblicitä accanto 

ad informazioni scientifiehe 

sulle proprietä e gli effetti collaterali 

di un farmaco si colgono 

argomenti retorici con contenuti 

di dubbia pertinenza>. 

Ad esempio? 

«Non evidente che una frase del 

tipo Milioni di persone usano 

Cosmetic, presente nella pubblicitä 

di un foto farmaco per ii trattamento 

delle rughe frontali, abbia 

una finalit informativa. Ii fatto 

ehe un trattamento sia largamente 

utffizzato nonne giustifica lavaliditä 

per il singolo individuo. Trattandosi 

di farmaci ehe hanno parecchi 

effetti collaterali, importante 

individuare le ragioni all'origine 

della richiesta da parte dei 

pazienti>. 


farmaco della feHcitä 

Indagine deII'USI sulla pubblicitä delle medicine 

L'Istituto di comimicazione sanitaiiadell'Universit 

la Svizzera Itaiiana (USI) sta svolgendo uno studio sugli 

effetti della pubblicitt diretta al corisumatore dei 

rati venduti solo su prescrizione del medico curante 

6933 Muzzano 


Come operate per scoprire questo 

meccanismo? 

«Sulla base di uno strumentario 

analitico ehe integra quadri eoncettuali 

della teoria della retoriea, 

dell'argomentazione e della persuasione,conduciamo 

degli studi 

sperimentali per testare l'effettivo 

impatto, a livello cognitivo, di 

determinate strutture argomentative. 

Tale ricerca viene svolta in 

collaborazione eon II dipartimento 

di marketing dell'universitii 

americana Virginia Tech, diretto 

dal professor Kent Nakamoto, e ii 

dipartimento di retorica ed argomentazione 

de1Funiversit di Amsterdam». 

CI puö citare un caso? 

«Nella pubblieit di un antidepressivo 

venduto anehe in Svizzera, 

appare un soggetto ovoide evidentemente 

depresso prima dell'assunzione 

del farmaco in questione 

e successivamente in atteggiamento 

festaiolo con gli amiei». 

Ciö induce a pensare che II medicamento 

non presenti controlndicazlonl? 

«Purtroppo 1 risultati mostrano 





che su un campione di 72 consumatori 

americani, soltanto 1131% 

si ricorda che nella pubblicitä del 

farmaco appare un'indicazione 

sul fatto che puö provocare un 

istinto suicida e va pertanto assunto 

su controllo medico. Ben ii 

67% ritiene che sia un buon medicinale 

perch rende la vita feilce! 

L'accenno alla felicitä non 

esplicito nel testo pubblicitario, 

ma basta la presenza del soggetto 

ovoide prima triste e poi ailegro 

per indurre una lettura errata. 

Che ii farmaco possa eliminare 

la depressione non significa che 

porti .a uno stato di felicitä, conquista 

ben piü complessa». 

L'Istituto di comunicazione sanitaria 

dell'USI, fondato e diretto dal 

Professor Peter J. Schulz, svolge 

programmi di ricerca relativi alle 

teorie e alle applicazioni delle 

scienze della comunicazione nel 

campo della preservazione e del 

miglioramento della salute mdividuale. 

Attualmente accoglie 25 

ricercatori. Enrico Giorgetti 


6933 Muzzano 


SOLO NEGLI USA E IN NUOVA ZELANDA la legge consente di fare 

propaganda per le pillole vendute su ricetta medica. (fotogonne!Ia) 





SITI INTERNET PER SAPERNE DI PIÜ SU DUE DEI MALI DEL SECOLO 


Mal di schiena e cancro al seno 

O Consig1ipersonaliz 

Rubinelli. Tale sito si 

zatiallepersoneaffet- 

presenta come uno 

te da mal di schiena strumentodiapprofon 

cronico. E quanto offre dimento delle informail 

progetto ONESELF, 

zioni ottenute dai pafinanziato 

dal Fondo 1 zientidurantelaconsulnazionale 

svizzero per tazione nello studio mela 

ricerca scientifica, 1 dico.Ireumatologidelcoordinatodalle 

dot- la Lega, a turno, monitoresse 

Maria Caiata torano1eattivitdeisi- 

Zuffereye Sara Rubi- SARAF -- LLI, toe gestiscono le intenellioltre 

che dallari- coordinatrice scien- razionicon i pazienti 

cerctrice MariaRegi- tifica deIl'lstituto di nelle varie sezioni del 

naSetola. comunicazione sa- sito:biblioteca, pale- 

«Ilmaldischienatra nitaria deII'USI. stra, forum e chat-role 

patologie a piü alto om, spazioperracconimpatto 

economico, diffidilmen- tare le esperienze. 

te diagnosticabile nello specifico La biblioteca include materiale 

e, se cronico, piü che ditrattamen- educativo sul mal di schiena. 

tinecessitadiautogestione. Daqui L'utentepuö segnalareuntemadi 

l'idea dell'Istitituto di comunica- suo interesse su cui vorrebbe un 

zione sanitaria dell'USI di realiz- approfondimento. Un responsazare 

ii sito internet gratuito biledeicontenutiloassegnaalprowww.oneself.usilu.net, 

che avva- fessionista della salute specializlendosi 

di medici e fisioterapisti zatonelcampodellarichiesta.NeldeilaLegaticinese 

per la lotta con- lapalestra si possono trovarevideo 

tro il reumatismo risponde alle do- che mostrano una serie di esercimande 

degli utenti», spiega Sara zi.Nelforumechat-roomipazien- 

6933 Muzzano 


ti possono interagire traloro e con 

reumatologi e fisioterapisti. 

OPERAinveceilnome diunaltro 

progetto gestito dalla dottoressa 

Sara Rubineill e dal dottorDavide 

Bolchini, coordinatore scientifico 

del TechnologyEnhanced Communication 

Laboratory dell'USI. 

Concerne ii cancro al seno che si 

sviluppaperunamutazione genetica 

ereditaria. OPERA una piattaforma 

onilne che interpreta, per 

mezzo di un calcolo automatizzato 

fatto dal computer, la storia clinica 

familiare e personale dell'utenteed 

in grado di stabilire il 

livello dirischio di essereportatori 

delgene difettoso. Come indica 

SaraRubinelli, «OPERAunostrumento 

cheserveperincentivarela 

prevenzione e ridurre l'ansia degli 

utentichenonsono arischio significativo.Lasfida, 

dalpuntodivista 

della comunicazione, diautomatizzareuntesto 

Che siapersuasivo 

intaleprospettiva». OPERAapparir 

sul portale Cancerbackup 

(www.cancerbackup.org.uk). 

I 

II famiaco dellafelicita - 

___ - - 





Aunientate del 4% le degenze nel Luganese 

Cresce notevolmente l'attività dell'ospedale regionale di Lugano 

Sessantacinquemila le visite effettuate dal Pronto soccorso nel 2006 

Aumento significativo delle 

degenze nei due ospedali regionali 

di Lugano (On). Nel 2006 

sono infatti stati curati pin di dodicimila 

pazienti, 114% in pin rispetto 

all'anno precedente. 

Stando a un comunicato stampa 

relativo all'attività 2006 dell'Orl, 

sono aumentati anche le 

visite effettuate dal Pronto soccorso 

(+4%), II numero di pazienti 

operati (trecento in pin, 

6'500 in tutto) e 11 numero di pazienti 

seguiti in regime ambulatoriale 

(+9%). La durata media 

dele degenze è invece rimasta 

invariata: circa 8 giorni. 

A11'ospedale regionale di Lugano 

lavorano milletrecento 

persone. Ogni giorno sono in 

servizio quattrocento collaboratori 

e ogni notte settanta. L'ente 

luganese in tutto prende a canco 

circa un terzo dei pazienti che 

vengono ospedalizzati nelle 

strutture dell'Eoc. 

E a livello gestionale? Nel corso 

del 2006 è avvenuto qualche 

cambiamento. Ne citiamo alcu- 

ii: 11 professor Roberto Malacrida 

e stato nominato direttore sanitario 

dall'Eoc. Fiippo Del 

Grande è subentrato in qualità 

di primario di radiologia al dimissionanio 

Guido Robotti. Inoltre 

Claudio Camponovo è stato 

promosso vice primario di anestesiolbgia. 

Enos Bernasconi è 

invece stato nominato medico 

responsabile del centro regionale 

di farmacovigllanza del Ticino. 

Ii centro Si vuole profilare 

anche come servizio di consulenza 

sui farmaci — come negli 

ospedali universitari di Basilea, 

Berna, Ginevra, Losanna e Zurigo 

— a disposizione di tutti gli 

operatori sanitari del cantone 

affinché sia promossa la sicurezza 

e la qualita della farmacoterapia. 

O1tre a dO, c'é anche 

stata una nomina importante a 

livello universitario: al vice primario 

dell'Orl Thomas Gross, 

responsabile in particolare della 

gestione della traumatologia e 

della chirurgia d'urgenza, è stato 

conferito 11 titolo di libero do- 



cente dall'ateneo di Basilea. 

Nel 2006 sono anche stati consolidati 

alcuni servizi quali ad 

esempio 11 centro per la terapia 

del dolore e 11 servizio di consulenza 

contro la dipendenza dal 

tabacco. 

Infme 11 rapporto annuale On 

informa che l'ente luganese partecipa 

a due progetti di ampio 

respiro. II primo, promosso dalla 

Fondazione svizzera per la sicurezza 

dei pazienti in collaborazione 

con la Società svizzera 

di anestesia e rianimazione, 

coinvolge una ventina di ospedaii 

elvetici e Si prefigge di costituire 

una rete di scambio di 

informazioni ed esperienze nell'ottica 

della prevenzione di mcidenti 

ed errori. Ii secondo progetto 

riguarda la comunicazione: 

l'Orl, in collaborazione con 

l'Usi, ha preso parte a uno studio 

sul tema dei diritti dei pazienti. 





Viel Beifall im Tessin für 

das Rauchverbot 

Seit sechs Wochen darf in Tessiner Restaurants und Bars nicht rnehr 

geraucht werden. Dies freut Touristen wie Servicemitarbeiter, sogar die 

rauchenden Stammgäste scheinen sich arrangiert zu haben. In manchen 

Restaurants konnten Neukunden hinzugewonnen werden. Einzig die 

Wirte kleinerer Gaststätten furchten sich vor dem nachsten Winter: Ihnen 

fehit das Geld zur Einrichtung eines Fumoirs. Von Barbara Hofmann 

Am 12. April trat im Tessin das modifizierte 

Gaststättengesetz in Kraft, und 

seither war es meist sonnig und warm 

im Süden der Schweiz. So dass die Tessiner 

Raucher bisher wenig Probleme 

hatten, sich an das Rauchverbot in offentlichen 

Lokalen zu gewOhnen. 

Eine Stichprobentour durch Bars 

und Restaurants des Locarnese zeigt, 

dass nicht nur die speisenden Gäste, 

sondern auch das Personal sehr erleichtert 

ist angesichts der verbesserten 

Atemluftbedingungen. 

In der Bar Verbano, an der Locarneser 

Piazza neben der Hauptpost gelegen, 

treffen sich die Einheimischen 

schon vor der Arbeit zum ersten Espresso. 

Giuseppe, einer der Keilner ist 

froh, nicht von früh his spOt im Rauch 

arbeiten zu müssen. 

Neukunden 

Einige hundert Meter weiter liegt die 

gut besuchte Cantina Canetti, eines der 

Oltesten Lokale im Tessin und fruher 

stets mit dickem Rauch geschwOngert. 

Dort hat man schon wOhrend der emjOhrigen 

Ubergangsfrist Rauchfreiheit 

eingefuhrt. , sagt 

der Wirt Walter HOnggi. xKlar sind einige 

Kunden weggeblieben, aber dafur 

haben wir neue bekommen, die früher 

wegblieben, weil sie den Rauch nicht 

ausgehalten haben.'> Die Bar Canetti 

verfugt fiber eine im Winter heizbare 

Terrasse, auf die sich Raucher zurückziehen 

kOnnen. 

In einem Fischrestaurant der Locarneser 

Altstadt freuen sich Raucher wie 

Nichtraucher am rauchfreien Mahl. Em 

Deutschschweizer Nichtraucher lacht, 

als seine rauchende Frau mal augenzwinkernd 

nach draussen entschwindet: 


Er befurchtet, dass fur einige kleine 

Bars das totale Rauchverbot das Todesurteil 

bedeuten konne, und plädiert fur 

eine Lockerung des Rauchverbots: , sagt er, 'xes sind 

doch auch die Umweltbedingungen.>> 

Die uberwältigende Mehrzahl der 

Tessiner und Tessinerinnen aber will 

die totale Rauchfreiheit. 8o Prozent der 

Stimmenden entschieden sich im März 

2006 fur em Rauchverbot in Bars, 

Restaurants und Hotels. Nach elner 

zwölfmonatigen Ubergangsfrist, während 

deren Wirten wie Gästen Zeit gegeben 

wurde, sich an die neue Situation 

zu gewöhnen, drohen bei Verstössen 

nun empfindliche Bussen. 

Zeitgleich mit der Anderung des 

Gaststättengesetzes setzte die Regierung 

eine Verordnung in Kraft, die Zigarettenrauch 

aus alien öffentlichen 

Räumen, aus Schulen, Verwaltungsgebäuden, 

Spitälern, Museen, Sportanlagen 

oder Einkaufszentren verbannt. 

Em Nebeneinander von Rauchern 

und Nichtrauchern im selben Raum 1st 

im Tessin nicht mehr möglich. Restaurants 

können elnen Raum fur Raucher 

einrichten, em sogenanntes .xFumoir>>. 

Doch gemäss den neuen Bestimmungen 

muss em soicher Raucherbereich 

gänzlich abgetrennt und separat beluftet 

scm. Auch werden im Fumoir keine 

Speisen und Getränke serviert. 

Die Einrichtung elnes Fumoirs 1st 

teuer, und gemäss dem Branchenver- 

8008 Zürich 

Tirage 52 x annuelle 123'616 

band Gastroticino haben bisher nur 

wenige Restaurants entsprechende Investitionen 

getätigt. Marco Huber, der 

Präsident von Gastroticino, empfiehlt 

semen Verbandsmitgliedern, die Entwicklung 

im Lokal erst einmal zu beobachten, 

bevor sic sich zu teuren Investitionen 

oder sogar elnem Wechsel des 

Lokals entschliessen, zumal sie oft nur 

Pächter und nicht Besitzer des Lokals 

sind. Er weiss, dass kleine Lokale Umsatzeinbussen 

bekiagen. 

Wirteballung 

Huber räumt aber em, dass es zur 

Strukturbereinigung kommen könne, 

dass einige kleine Lokale vielleicht 

schliessen müssen. Aber als Präsident 

babe er die gesamte Entwicklung der 

Branche im Auge zu behalten.


usi Domani l'inaugurazione dell'Istituto 

La comunicazione... 

che migliora la salute 

Unico nel panorama universitario 

svizzero, l'Istituto di comunicazion e 

sanitaria dell'Universitã della Svizzera 

italiana, diretto dal prof Peter J. 

Schulz si occupa di ricerca che ha assunto 

negli ultimi anni un interesse 

centrale non solo in ambito accademico, 

ma anche per chi opera nel 

campo della politica e dell'economia. 

Creato lo scorso inverno, l'Istituto presenterà 

le proprie attivitã domani, yenerdi 

1. giugno alle 16 nell'aula All del 

Campus di Lugano. Ii simposio inaugurale 

sara aperto dal presidente dell'USI 

prof Piero Martinoli e dalla presidente 

delConsiglio di Stato Patrizia 

6903 Lugano 


Pesenti. Seguiranno le relazioni del 

prof Klaus Schönbach delI'Università 

di Am sterdam e delgiornalista scientifico 

Luca Carra dell'Agenzia Zadig di 

Milano. 

Come materia accademica, la comunicazione 

sanitaria è un settore relativamente 

nuovo e multidisciplinare 

che include lo studio e l'utilizzo della 

comunicazione per informare e influenzare 

le decisioni degli individui 

e delle comunità al fine di migliorare 

la salute. La questione di come migliorare 

Ia salute delle persone attraverso 

una comunicazione ottimale si rivela 

semprepiñ dicruciale importanza. 

L'OCSTpe IanvaIutazone 

de Iaoratorr in etàmatiira 






Fase positiva per ii Ticino 

Pubblicato ii rapporto conglunturale deII'IRE 

1 dati dell'ulthno trirnestre conifermano mi 2006 decisa 

mente positivo per l'economia ticinese. Le stirne del P11 

cantonale inclicanoper 112006 unacrescita del 2.9% 

o i dati dell'ultirno trimestre 

fermano un 2006 decisamente 

molto positivo per l'economia ticinese. 

Le stirne del Pil reale cantonale 

fomite dall'istituto Bak Basel 

Economics indicano per ii 

2006 una crescita del 2.9%. Nell'ultimo 

trimestre dell'anno, ancora 

una volta, 1 motori della crescita 

sono state le esportazioni e 

la produzione industriale. Migiloramenti 

si sono registrati anche 

sul fronte occupazionale, ma ii 

tasso di disoccupazione resta ben 

aldi sopra di quello nazionale. 

E quanto emerge dal Rapporto 

congiunturale pubblicato dall'Istituto 

di ricerche economiche 

(IRE) della Facoltä di scienze eco— 

norniche de11'Universiti della 

Svizzera Italiana. 

112006 stato un anno eccellente 

per ii turisrno ticinese: in dicembre 

i pernottamenti sono aumentati 

del 17,8% su base annua. 

Perdura la fase di stagnazione che 

ha colpito ii comparto delle costruzioni, 

la cui cifra d'affari rimasta 

ferma ai livelli del terzo trimestre. 

Anche nell'ultima parte deIl'an- 

110, ii commercio estero risultato 

molto vivace: i flussi in entrata 

e in uscita hanno registrato aumenti 

tendenziali di oltre il 15%. 

La produzione industriale ha proseguito 

ne! trend positivo che ha 

caratterizzato l'intero 2006 e nel 

quarto trimestre ii grado di utiizzo 

della capacitä produttiva a toccato 

livelli da record. La spesa per 

consumi migliorata nella fase 

conclusiva dell'anno, dopo un 

terzo trimestre meno brillante. Ii 

miglioramento delle prospettive 

occupazionali e dei redditi dovrebbe 

continuare a favorire i 

consumi anche nei prossimi mesi. 

L'istituto Bak Basel Economics 

stima per 112007 una crescita del 

P11 piü contenuta del 2006, al 2%. 

112006 si chiude con un nuovo trimestre 

molto positivo per l'industria 

manifatturiera ticinese. Tutti 

gli indicatori di performance 

sono aumentati in termini congiunturali 

e, in misura maggiore, 

in termini tendenziali. 

Per far fronte alla maggiore produzione, 

gli operatori hanno au- 

6933 Muzzano 


mentato ii grado di utilizzo degli 

impianti (85%) cosi come l'occupazione. 

Le imprese aperte ai 

mercati esteri hanno raggiunto, 

ancora una volta, risultati migliori, 

con un utilizzo della capaciti 

tecnica da record (9 1%). La situazione 

reddituale giudicata prevalentemente 

buona e le prospettive 

a breve termine formulate dagli 

imprenditori sono improntate 

all'ottimismo. 

Sul fronte dei consumi, nell'ultima 

parte dell'anno l'afflusso dei 

clienti stato maggiore del precedente 

trimestre. 

Nonostante ci, la cifra d'affari 

del commercio al dettaglio ha 

segnato un evoluzione in parte 

negativa causata da! dato negativo 

di dicembre. Ii trimestre 

stato piii favorevole per 11 comparto 

food, dove la situazione 

degil affari stata giudicata prevalentemente 

buona (61% degli 

operatori) 0 soddisfacente 

(39%). Nel comparto non-food, 

particolarmente penalizzato da 

un dicembre negativo, l'occupazione 

addirittura regredita (—7.1 

per cento). 

Le prospettive a sei mesi sono improntate 

alla stabilitli, ma quelle 

espresse dagli operatori del comparto 

non-food sono meno ottimistiche. 

1 banchieri non amano la CFB 

Fa lt aporliT 1 - 



Rapport page 8 / 92


L'impatto economico derivante 

daU'attivitä della cava di marmo 

bianco e della Scuola di 

scultura di Peccia ha superato, 

nel 2005, ii milione e mezzo di 

franchi. La massa salariale distribuita 

dalle due societ, durante 

lo stesso periodo, stata 

di 460 mila franchi, di cui ii 72 

per cento, pan a 333500 franchi, 

in Ticino. Mentre la spesa 

sostenuta per l'attivitä promossa 

ammontata a 866 mila 

franchi. La mano d'opera occupata 

- sempre nello spazio di 

tempo preso in considerazione - 

era composta da 7 impiegati a 

tempo fisso, piü qualche stagionale. 

Venti anni fa, yale a dire nel 

1985, ii personale in dotazione 

raggiungeva ancora le 34 unitä: 

nei tempi migliori, verso la fine 

degli anni Settanta, erano 

attivi una quarantina di operai e 

l'indotto economico per la regione 

superava i 4 milioni di 

franchi. 

Queste in estrema sintesi e, per 

certi versi inaspettate, le conclusioni 

cui giunto lo studente 

universitario Angelo Geninazzi, 

autore di una ricerca particolareggiata 

con tema: "Valutazione 

dell'impatto economico dell'attivit 

della cava del marmo e 

della Scuola di scultura di Peccia". 

Un approfondimento voluto 

dal Patriziato locale, proprietario 

della cava di marmo, portato 

a temine grazie al notevole 

impegno del giovane studioso, 

al quale si affiancata la supervisione 

e la coordinazione 

da parte del dr. Rico Maggi direttore 

dell'lstituto delle ricerche 

economiche (IRE). Le conclusioni 

dello studio sono state 

Alta Vallemaggia, 

marmo e sculture 

accostamento INSCINDIBILE 

Testo di Fausta Pezzoli-Vedova 

foto di Germano Mattei 

illustrate a Peccia lo scorso 

mese di marzo. Dailo stesso 

emerge come l'impatto fiscale 

avuto a livello regionale (2005) 

stato di 22 mila franchi e che 

gli effetti indiretti per la Vallemaggia 

derivanti da quest'attivitä 

si sono assestati attorno ai 

644 mila franchi. Si trattato di 

convegno importante al quale, 

oltre agli addetti ai lavori hanno 

partecipato l'Ufficio patriziale 

di Peccia e il Municipio di Lavizzara 

quasi al completo e diverse 

personalitä del mondo 

politico-economico e turistico, 

in particolare, Fabio Bossi (Divisione 

promovimento economico), 

Otto Minoli (Sezione Enti 

Locali), Gabriele Bianchi (segretario-animatore 

della Regione 

Locarnese e Vallemaggia), 

Raffaele Dadö e Fabio Lafranchi, 

rispettivamente presidente 

e direttore di Vallemaggia Tunsmo 

e Mauro Bettazza, presidente 

dei cavisti ticinesi. 

A fare da "padrone di casa" il 

segretario del Patniziato Germano 

Mattei e al tavolo degli 

oratori, oltre gli artefici della ricerca, 

tutte le componenti coinvolte 

nello studio: Markus 

Wuest, proprietario della ditta 

Oristallina SA, Alex Naef e Almute 

Grossmann Naef, responsabili 

della Scuola di scultura 

e Fausto Rotanzi per il Patriziato 

di Peccia. Quale futuro 

per la cava? "Se quest'attivitä 

dovesse cessare sar una 

grande perdita per tutta la regione, 

ha sottolineato il dr. 

Maggi, una scomparsa che andrebbe 

anche a scapito della 

Scuola di scultura, arrivata pro- 

6962 Viganello 


prio perch attratta dalla presenza 

del marmo bianco. Forse 

non tanto per /entit delle 

cifre ma perch la presenza di 

questi coraggiosi imprenditori 

sta a significare che anche in 

fondo ad una valle possibile 

creare qualcosa di valido 

Dal canto suo Angelo Geninazzi 

ha illustrato nel dettaglio i termini 

di valutazione usati per la 

ricerca, mentre Fausto Rotanzi 

ha messo in risalto le preoccupazioni 

del Patriziato che nel 

promuovere questo studio ha 

voluto capire quali concrete 

prospettive esistano per rilanciare 

il settore e trovare una 

nicchia di mercato. "Marmo e 

Scultura sono un binomio importante 

per la nostra realt, 

una fonte di guadagno, ma anche 

di immagine per tutta la 

valle". 

Infine gli imprenditori che da 

anni operano a Peccia. Markus 

Wuest ha ricordato le difficoltä 

incontrate nello smercio del 

materiale sempre piü confrontato 

con la concorrenza, gli 

ostacoli legati all'estrazione sospesa 

da alcuni anni, ma che 

grazie a nuove richieste dovrebbe 

ripartire prossimamente: 

'E comunque importante 

un 'ampia azione di marketing e 

döring:: 





che a llvello reg?ona/e e canto- zionale di scultura ehe verrä 

nafe si abb/a a r/cordarsi di 

usare questo marrno. Dal canta 

loro Alex e Almute Naef 

Grossmann banno ripercorso 

la vita deila Scuola. fondata nel 

1984. Uns storiä di suecessa, 

cresciuta di anno in anno, per 

la quale abbjämo investito gia 

piü di Ui, mil,one e ehe adesso 

mira 8 creare II Centro !ntern& 



presentato ufficia/rnente ii pros- 

5/mb mese di magg/o' 

Concludendo. questo studio 

la base sulla quale iniziare un 

diecorsa di rilancic, al tavolo 

del quale dovranno sedere tun' 

gli attori interessati: ii Cornune 

di Lavizzara, ii Patriziato, la Regione, 

gli imprenditori e ii Cantone. 

Da sinistra:Almute e Alex Naef Grossmann; Dr Rico Maggi: Angelo Geninazzi, 

Fausto Rotanzl e Markus Wuest. 






Pensioni, modello da livedere 

Un nuovo schema presentato len dal professor Bernard Dumas 

In conclusione di una due giorni cli seminari a Lugano lo 

Swiss Financial Institute in collaborazione con 1'Università 

della Svizzera italiana ha organizzato ieri una 

ferenza sull'attuale sistema pensionistico svizzero 

o In molti sostengono che l'attuale 

sisterna pensionistico svizzero 

andrebbe rivisto. Alla luce 

delle contenute performance attuall 

e delle difflcoltà vissute dopo 

lo scoppio della bolla speculativa 

d'inizio mfflennio con molte casse 

a rischio insolvenza, l'attuale 

sistema pensionistico sembra necessitare 

di qualche ristrutturazione 

nel suo impianto. C'è chi 

propende per una sua conservazione, 

c'è chi invece preferirebbe 

una maggiore liberalizzazione del 

sistema attuale affinché ogni lavoratore 

possa scegliere liberamente 

la modalità d'investirnento 

del capitale accumulato per Ia 

pensione. len a Lugano nel corso 

di una conferenza organizzata 

dallo Swiss Finance Institute in 

collaborazione con 1'Università 

della Svizzera italiana, Bernard 

Dumas, professore all'Università 

di Losanna e allo Swiss Finance 

Institute, dopo le parole introduttive 

del direttore dell'ABT Franco 

Citterio, del direttore del Financial 

Institute Jean-Pierre Danthine 

e del professor Giovanni Barone 

Adesi, ha presentato un modello 

teorico di . 

La proposta in grande sintesi è 

quella di creare una struttura intermedia 

tra beneficiari (i lavoratori) 

e fondi pensione, vincolata 

dove vengano raccolti i contributi 

di ogni singolo lavoratore. Albeneficiario 

quindi verrebbe data la 

possibilità di scegliere su quale ti- 

P0 di fondo d'investimento puntare 

in funzione della propria attitudine 

al rischio o meno. . Gil ostacoli 

all'adozione di un simile modello 

sarebbe di diverso ordine: 

in primis, ha detto Bernard Dumas, 

di ordine normativo, quindi 

di scelta del network di distribuzione 

(banche, assicurazioni, altro), 

per non parlare infine dei costi. 

L'applicazione risulterebbe insomma 

difficile soprattutto pensando 

alla transizione dal modello 

attuale ad uno nuovo. Un adeguamento 

del sisterna perè, ha 

sottolineato ii relatore, si fa sempre 

piü necessario anche in Svizzera: 

>. Certo 

questo modello solleva il problema 

dell'esperienza e della 

competenza in campo finanziario 

dei singoli beneflciari. Dumas 

per questo ha proposto di adottare 

un di scelte 

valide. Stefano Soldati 

6933 Muzzano 


Pensiofli, modello da nvedere 

Ser Ro.,rn 





Uriiversità e mondo bancario insieme 

Collaborazionefra Usi e Swiss Finance Inst itute per suiluppare lapiazzafinanziaria ticinese 

di Cristina Ferrari 

Lugano — C'è un'importanite 

tela che giorno dopo giorno 

prende forma nel settore 

economico confederato. Una 

collaborazione preziosa si 

sta infatti sviluppando tra 

mondo bancario e mondo 

universitario, in Svizzera 

come in Ticino. 

Convergenza di obiettivi e 

interessi che ha portato ieri a 

nome dello Swiss Finance Institute 

(Sf1) all'organizzazione 

di una conferenza pubblitca 

sul tema "Why not trade 

pension claims?". 

Iniziativa peraltro che, 

come ha annotato ii direttore 

dell'Associazione bancaria 

ticinese (Abt), Franco Citterio, 

. Pro getto sul quãle 

in rnolti.sembrano credere, a, 

cominciare dagli istituti di 

credito svizzero che, direttamente 

o indirettamente, hanno 

costituito un fondo di 75 

milioni di franchi che servirà, 

con i contributi della 

Confederazione e delle Università, 

a fornire le disponibilità 

finanziarie dello Sfi. 



Anziani, nuovo ConsigHo 

Graziano Pestoni subentra ad Alberto Gianetta 

Camhio al vertici del sodalizio, rapporto d'attivit 2006e 

alcune anticipazioni dello studio sui costi 

zione malattia. Questi 1 tenii salienti dell'assemblea del 

Consiglio degli anziani cli leri pomeriggio a Giubiasco 

o «Malgrado un certo scetticismo 

iniziale e la mancanza di 

esperienza -indicaAlberto Glanetta, 

ii presidente del Cönsiglio 

degli anziani che, ieri a Giubia 

sco, ha lasciato il testimone a GrazianoPestoni 

-rilevocon piacere 

che ii Cantone ha finito CDII ii 

riconoscere la necessitä di un organismo 

che rappresentasse, seppur 

a titolo consultivo, i problemi 

e le istanze degIi anziani». 

Al presidente uscente; Gianetta, 

l'assemblea ha tributato una laudatio 

per l'impegno e ii lavoro 

svolto a vantaggio dcl sodalizio 

in questiprimi suoi anni d'esistenza 

(ii Consiglio degli anziani 

stato costituito ufficialmente ii 

19 novembre dcl 2004). Soprattutto 

peravervalorizzato ii ruolo 

deffanziano nella societä di oggi, 

«una societ che talvolta appare 

purtroppo distratta se flOII 

per usare, per strumentalizzare 

le disponibilitä economiche della 

terza eti. Una distrazione che 

talvolta si manifestata anche 

nelle istituzioni politiche che, dop0 

aver chiamato in vita ii Consiglio, 

ne hanno dimenticato compiti 

e funzione: episodi Che hanno 

creato sensi di smarrimento 

nel nöstro plotone ma che l'espe- 

rienza di alberto Gianetta ha saputo 

diplomaticamente gestire 

con ammirevole eleganza». 

Nella seconda parte dell'assemblea 

ii professore Luca Crivelli, 

docente e ricercatore all'USI, ha 

presentato un rapporto intermedio 

dello studio commissionato 

dal Consiglio degli anziani sui costi 

dell'assicurazione malattia 

(Crivelli affiancato nella direzione 

delprogetto dal professore 

MassinioFilippini dell'USI). In 

settembre prevista una presentazione 

complessiva dello studio. 

Si puä comunque gi dire che lo 

studio mette in rilievo le grosse 

disparit dci costi ticinesi rispetto 

alla media nazionale. 

«Vogliamo poter disporre di 

un'analisi scientifica sui costi della 

malattla in Ticino. L'invecchiamento 

della popolazione - osserva 

a tal proposito Gianetta - viene 

spesso indicato come uno dci 

fattori principali che determina 

costi superiori alla media nazionale. 

Pu essere. Lo studio ci dir 

comunque in quale misura 

l'invecchiamento influenza i costi. 

Cerchiamo per di non colpevolizzare 

una parte importante 

della societä. Non dimentichiamo 

che gli anziani che beneficia- 

6933 Muzzano 


no di prestazioni medico-sanitane, 

hanno lavorato una vita e pagato 

fino in fondo quelle prestazioni». 

Sempre nell'ambitto dell'assicurazione 

malattia, il Consiglio dcgli 

anziani tiene a sottolineare che 

i principi di solidarieti cdi obbligatorietä 

sanciti dalla legge sono 

messi in pericolo: ii primo dalle 

franchigie opzionali e ii secondo 

dalle nuove disposizioni introdotte 

per gli assicurati insolventi 

che dal primo gennaio 2006 sono 

stati privati delle prestazione 

degli assicuratori malattia (dccisione, 

quest'ultima, che viene 

aspramente criticata dal Consiglio 

degli anziani). Alivello politico, 

poi, dovrebbe essere chiarita 

la posizione delle cliniche private, 

strutture sanitanie con oltre 

1140% dci posti letto in Ticino che 

sono inserite nella pianificazione 

ospedaliera cantonale, ma di 

fatto non niconosciuto ii servizio 

pubblico che esse svolgono. 

Luca Banfi 

Anziani. nuovo ConsigIio 

OaIbErevIeAI 





ASSEMBLEA Ad Alberto Gianetta 

succede Graziano Pestoni 

Ii Consiglio degli anziani 

cambia ii suo presidente 

1 alb studio un 

progetto sui costi delle 

assicurazioni malattia 

dal quale — secondo 

i primi dati —emerge 

una situazione anomala 

delTicino per quel 

che riguarda i premi. 

di NICOLA MAZZI 

IiConsiglio degli anziani cambia ii 

suo presidente. M Alberto Gianetta 

succede Graziano Pestoni. Nell'assemblea 

annuale tenutasi ieri al centro 

Aranda di Giubiasco stato ufficializzato 

ilpassaggio di con segne. E 

per Gianetta si tratta dcl secondo incarico 

che lascia in pochi mesi dopo 

quello di presidente dell'ATTE. Con 

questo cambio alvertice si chiudono 

cosi i primi due anni di attivitä dell'organismo 

che ha tra i suoi scopi 

quello dipromuovere una politica sociale 

a favore delle persone anziane. 

Dopo ii saluto portato dalla presidente 

dcl Governo Patrizia Pesenti stato 

Marco BLasera leggere la laudatio aufl 

commosso Gianetta che quindi stato 

nominato presidente onorario. 

11 bilancio del 2006 dcl Consiglio ha 

evidenziato un limite: ilpart-time che 

regge la gestione della segreteria. 

Ecco perch ii Comitato ha availato 

unaproposta del DSS di affidare la se- 

greteria all'ATTE. Ma il 2006 stato 

l'anno in cui gli sforzi maggiori sono 

statiprofusinello sviluppo delprogetto 

di studio inerente i costi dell'assicurazione 

malattia in Ticino. Ma durante 

l'anno anche altritemid'attualita 

come ad esempio il referendum 

sul contenimento della spesa nel 

settore sociale e gli utili derivati dall'oro 

della BNS, sono stati oggetto di 

particolare attenzione. II Consiglio 

degli anziani ha pure espresso la sua 

opinione in merito alla modifica dclla 

Legge cantonale di applicazione 

della LaMal, «necessaria per poter sanare 

a livello cantonale i provvedimenti 

adottati in sede federale ehe 

escludono dat diritto alle prestazioni 

gli assicurati insolventi. Una posizione 

precisa dettata dall'esigenza di 

tutelare in modo appropriato gli assicurati 

e le famiglie che non dispongono 

delminimo esistenziale». 

Ma come detto buona parte degli 

sforzi sono stati messi nello studio 

(che verrt presentato in autunno) curato 

dalprof. Luca CriveLLi (ricercatore 

all'USI e alla SUPSI), nel quale si sta 

analizzando le disparit cantonali esistenti 

nella spesa pro capite del servizio 

sanitario. Lo studio condotto 

attraverso un confronto qualitativo 

tra i 26 Cantoni e attraverso un approccio 

quantitativo. Da un'analisi intermedia 

emerge che la situazione ticinese 

diversa da quella svizzera. In 

particolare per l'anomala situazione 

dei premi di cassa malati (piü etevati 

in relazione dei costi ospedalieri). 

Ed interessante far notare die anehe 

a livello nazionale iniziato uno 

6903 Lugano 


studio simile che sar presentato 

nel 2009. Insomma, si pu dire che il 

Consiglio degli anziani in questo 

campo ha anticipato i tempi. 

III ILII .,I 1.111(411.111/11111 

.IiliIli iii lili I1I(IllLIIl1 



Rapport page 39 / 92 

:


fltø3titr 

Fernausgabe 

8021 Zürich 


Tessin will weniger Geld nach Italien schicken 

Die Südschweiz protestiert: Sie 

zahlt 40 Prozent der Steuern 

von Grenzgängern an Italien, die 

Ostschweiz nur 12,5 Prozent an 

Österreich. Für den Bund ist der 

Vergleich jedoch unzulässig. 

Von Ren Lenzin, Lugano 

Rund 25 Millionen Franken blieben jährlich 

in der Tessiner Staatskasse, wenn die 

Besteuerung der Grenzgänger im Süden 

der Schweiz gleich geregelt wäre wie im 

Osten. Zu diesem Schluss kommen Marco 

Bernasconi und Donatella Ferrari, Dozenten 

an der Universität der italienischen 

Schweiz, im «Corriere del Ticino». Sowohl 

die Grenzkantone zu Italien als auch 

diejenigen zu Osterreich besteuern die 

Einkommen jener Personen, die im jeweiligen 

Nachbarland wohnen und in der 

Schweiz arbeiten. Aber die Südschweizer 

Kantone müssen dreimal mehr dieser 

Steuereinnahmen an Italien 

als die Ostschweizer an Osterreich. 

Tessin flihlt sich ungleich behandelt 

Immer lauter werden nun die Stimmen 

im Tessin, die sich ungleich behandelt fühlen. 

Zumal es dank des freien Personenverkehrs 

für Arbeitskräfte aus dem grenznahen 

Ausland einfacher wird, in der Schweiz 

zu arbeiten. Je mehr Grenzgänger in die 

Südschweiz kommen, desto höher wird die 

Summe, die Graubünden, Tessin und Wallis 

mit dem «österreichischen» System für 

sich behalten könnten. 

Die unterschiedlichen und vom Tessin 

als ungleich empfundenen Regelungen 

können die Kantone nur in Zusammenarbeit 

mit dem Bund aus der Welt schaffen, 

weil dieser für die Aushandlung von Steuerabkommen 

zuständig ist. Im Vertrag mit 

der EU die Personenfreizügigkeit 

werden diese Abkommen nicht angetastet, 

sodass die höchst unterschiedlichen Bestimmungen 

weiterhin Bestand haben: 

• Deutsche Grenzgänger versteuern ihr 

Einkommen in Deutschland. Die Kantone, 

in denen, sie arbeiten, erheben auf ihrem 

Bruttoeinkommen eine Quellensteuer von 

4,5 Prozent. Diesen Betrag können sie in 

Deutschland von den Steuern abziehen. 

• Für französische Grenzgänger gelten 

zwei verschiedene Systeme. Arbeiten sie 

in Genl versteuern sie ihr Einkommen sowohl 

dort als auch in Frankreich. Die Genfer 

Steuern können sie in Frankreich abziehen. 

Dafür Genf ,5 Prozent 

ihres Lohns ans Nachbarland. Für Grenzgänger 

in anderen Kantonen erhebt Frankreich 

die Steuern und 4,5 Prozent 

des Lohns an den jeweiligen Kanton. 

• Österreichische Grenzgänger zahlen 

die Steuern im jeweiligen Kanton, der 

12,5 Prozent des Steuerertrags nach Osterreich 

schickt. Unter Abzug der Schweizer 

Steuern müssen sie ihr Einkommen in Osterreich 

ebenfalls versteuern. 

• Auch italienische Grenzgänger zahlen 

Steuern im Kanton, in dem sie arbeiten. 

Hingegen ist das Schweizer Einkommen 

im Wohnsitzstaat nicht steuerpffichtig. 

Dafür die Grenzkantone 

40 Prozent des Steuerertrags dorthin. 

Die Forderung aus dem Tessin ist klar: 

Die Schweiz muss mit Italien ein neues 

Abkommen aushandeln, das tiefere Uberweisungen 

nach Italien vorsieht. Mit Neuverhandlungen, 

so Bernasconi und Ferrari, 

liesse sich gleichzeitig eine andere Ungleichbehandlung 

beseitigen. Schweizer 

Grenzgänger sind in Italien steuerpflichtig, 

ohne dass ein Teil ihrer Steuern in die 

Schweiz zurückfliesst. Das sei zum Nachteil 

insbesondere der Gemeinden rund um 

die italienische Enidave Campione d'Italia, 

in der zahlreiche Tessiner arbeiteten. 

Noch schärfer ist die Forderung von 

«Corriere del Ticino»-Chefredaktor Giancarlo 

Dilena: Bern sei offenbar aus aussenpolitischen 

Gründen nicht willens, Neuverhandlungen 

mit Italien aufzunehmen. 

Also müsse es die Ungleichbehandlung mit 

einer fmanziellen Entschädigung tilgen. 

Verträge laut Bern nicht vergleichbar 

Der Tessiner CVP-Nationalrat Mein 

rado Robbiani hat sich in der Fragestunde 

vom 12. März erkundigt, ob der Bundesrat 

Handlungsbedarf beim Steuerabkommen 

mit Italien orte. Die negative Antwort von 

Finanzminister Hans-Rudolf Merz wurde 

im Tessin als «übereilt und oberflächlich» 

empfunden. So sieht es CVP-Grossrat 

Gianni Guidicelli. Er hat einen Vorstoss 





eingereicht, mit dem er die Kantonsregierung 

auffordert, in Bern vorstellig zu werden. 

Um ein «koordiniertes und resolutes 

Vorgehen» sicherzustellen, solle auch die 

Tessiner Deputation im Bundesparlament 

aktiv werden. Mit ähnlichen Begehren sind 

Grossräte der FDP, der Lega und der SP an 

die Regierung herangetreten. 

In Bern will man die Tessiner Forderungen 

nicht kommentieren. Man werde sich 

Ltikrative Grenzgällger 

Lugano. - Rund 7000 Personen mit 

Wohnsitz in Österreich arbeiten derzeit 

in der Schweiz. Gemäss dem kürzlich 

erneuerten Doppelbesteuerungsabkommen 

die Schweiz 12,5 Prozent 

der von ihnen erhobenen Steuern 

nach Osterreich. Die Änderung des Abkommens 

ist auf Wunsch Osterreichs 

zu Stande gekommen, weil sich immer 

mehr Grenzgänger einen Zweitwohn- 

Sitz in der Schweiz zugelegt hätten, um 

sich dem österreichischen Fiskus zu 

entziehen. Das neue Abkommen ver- 

fltø3titr 

Fernausgabe 

8021 Zürich 


damit befassen, wenn konkrete Anträge 

vorlägen, sagt Dieter Leutwyler, Sprecher 

des Finanzdepartements. Er gibt zu bedenken, 

dass ein Vergleich der Abkommen mit 

Italien und Osterreich nicht zulässig sei. 

Solche Verträge müsse die Schweiz mit jedem 

Land einzeln aushandeln. Das sei ein 

Geben und Nehmen, das von der spezifischen 

Situation geprägt werde. 

pflichtet die Schweiz zwar zum Informationsaustausch 

mit den österreichischen 

Steuerbehörden. Aber unter 

dem Strich ist es trotzdem lukrativer als 

das alte. Abzüglich der 12,5 Prozent 

bleibt der volle Steuerertrag in der 

Schweiz. Vorher durfte sie nur eine bescheidene 

Quellensteuer auf den Löhnen 

der Grenzgänger erheben. Schlechter 

ist die Lage hingegen für die rund 100 

Schweizer Grenzgänger in Osterreich. 

Sie sind nun vollständig im (teureren) 

Nachbarland steuerpflichtig. (len) 





Rane, autostrade, tronchi, camion 

e coccodrilli. Le immagini 

di un famoso videogioco degli 

anni ottanta sono passate sugli 

schermi del laboratorio della Faco1t 

di informatica dell'Universit 

della Svizzera italiana. Immagini 

ormai ciassiche, ma utilizzate 

per una lezione volta al 

futuro e del tutto inusuale: ii professor 

Alexander Repenning 

dell'USI ha infatti seguito 

gruppo di 12 ragazzi delle scuole 

medie (supportati dalla docente 

Patrizia Canonica Tettamanti) 

in un pomeriggio dedicato alla 

programmazione di videogiochi, 

dalle prime fasi della loro ideazione 

fino alla completa messa a 

punto del prodotto. 

Facendo scoprire ai ragazzi ii 

«dietro le quinte» dei giochi che 

solitamente hanno negli occhi 

stando dall'altra parte dello schermo, 

l'obiettivo degli organizzatori 

quello di contribuire con 11 

tempo alla creazione di una originale 

cornice interpretativa della 

tecnologia e della scienza, che invogli 

le nuove generazioni ad intraprendere 

carriere e percorsi 

forrnativi in questa direzione. La 

Svizzera e l'Europa hanno infatti 

sempre piii bisogno di scienziati, 

fisici ed ingegneri ed per questa 

ragione che importante educare 

alla scienza, avvicinandola 

alla vita di tutti i giorni, raccontandone 

la creativitt intrinseca e 

necessaria. 

11 metodo didattico elaborato dal 

professor Repenning giä stato 

sperimentato con successo in 

Giappone, India e Stati Uniti. E 

basato proprio sulla creativitä e 

permette agli studenti di capire 

in poche mosse quali siano gli 

elementi costitutivi, cio i prota 

gonisti del gioco stesso, per poterli 

quindi isolare e modificare 

a piacimento, trasportandoll infine 

nel vivo della scena. 

Partendo da un gioco elementare, 

quello dalla rana intenta a non 

farsi schiacciare da una minacciosa 

ffla di camion mentre attraversa 

la strada, i ragazzi hanno 

composto numerose variazioni 

sul tema, aggiungendo gallerie, 

ponti, fiumi, arrivando a concepire 

anche le situazioni piü inaspettate. 

Come quella di una rana 

gigante che invece di essere investita 

investe i camion, attraver- 


Scienza nei videogiochi 

Dodici ragazzi hanno imparato a costruiril aII'USI 

Sono studenti di scuola media e ieri 

110partecipato al primo appuntamento 

della serie «Scienza e tecnica»: un 

riggio alla Facoltä cli infonnatica dell'USI 

6933 Muzzano 


sando quindi la strada con la 

massima tranquillitä per poi tuffarsi 

tra i coccodrilli. 

«Tutto possibile -sorride il professor 

Reppening - bisogna solo 

conoscere la tecnica, applicar- 

la scientificamente e volare di 

fantasia». 

Informazioni sugli altri appuntamenti 

dell'iniziativa «Scienza e 

tecnica», che organizzata su 

mandato del Dipartimento educazione 

cultura e sport e alla quale 

collaborano numerosi enti ed 

istituzioni in tutto ii Cantone, si 

possono trovare su Internet 

(www.ti.ch/decs/temi/scienza 

tecnica/). g.z. 

Scioiiz,u id iide«,OChi 



Rapport page 8 / 95


L' INTERVISTA 

MALIRO MARTINONI 

COORDINATORE 

1] Fare in modo che scienze a tecnica 

non siano visti come «materie 

mostruose», ma come opportunit 

di creativit, intuizione e 

sbocco professionale. Questo 

l'obiettivo dell'incontro di ieri tr 

14 ragazzi delle Scuole medie e ii 

prof. Repenning docente della 

Facoltä di scienze informatiche 

dell'Usi ed esperto di programmazione 

di videogiochi negli Stati 

Uniti, in Europa ein Giappone. 

Mauro Martinoni &il coordinatore 

di questa e altre iniziative tese 

a sensibilizzäre? su mandato del 

DECS (Dipartimento educazione 

cultura e sport), i giovani alla 

scienza e alla tecnica. 

IJn'idea tutta ticinese? 

«No. Non direi proprio. L'idea 

nata a livello svizzero e mira a 

consentire ai giovani di avvicinarsi 

alle materie scientifiche con 

uno spirito diverso da quello che, 

spesso, li porta ad 'odiare' materie 

quali la matematica, la fisica, 

la chimica, perch astruse». 


6933 Muzzano 


• «lt fascino delta scienza 

si impara gi da ragazzi» 

Motivo alla base deilidea? gimento di questo tipo i ragazzl pos- 

«Leprofessioni che richiedono sano appassionarsi a scienza e tecuncurriculum 

formativo tecnlco nica9 

sono le piü snobbate dai giovani, «Si. Decisamente. Scienza e tecnimentre 

il mercato del lavoro of ca offrono ampi spazi all intuizio 

fre opportunit molto interessan- ne, alla creativitä del singolo. Renii 

e prospettive reali». dersi conto di non essere tagliati 

Come awiene ii «miracolo»? fuorida questo mondo gi un 

«Non si tratta di miracolo, ma di primo passo per entrarci». 

approccio diverso alla scienza e Altre iniziative analoghe In vista? 

alla tecnica. Vede, l'iniziativa di «Stiamo lavorando a un gemeloggi 

(ieri, ndr) stata voluta per laggio tra la SUPSI —che presto 

rendere partecipi i ragazzi della invierä nello spazio un cubo con 

realizzazione di un prodotto che strumenti di misurazione -euna 

loro ben conoscono in quanto classe del liceo. Associare i gio- 

«giocatori», ma che ignorano in vani a quest'esperienza scientifiquanto 

«costruttori». Troppo ca, anostro modo divedere, perspesso, 

ancora oggi, sembra che metter loro di vivere non solo 

ii videogioco sia ii frutto della l'emozione del lancio, ma anche 

pianta dei videogiochi. Lungi dai ii piacere di scoprire che la fisica 

ragazzi pensare che, dietro uno ha un lato affascinante che non 

dei loro passatempi preferiti, esi- si discosta da quello di altri delstano 

modelli matematici che, se la cultura umana». 

conosciuti e applicati in modo U messaggio passera? 

corretto, possono diventare fon- «Avendo bandito la seriositä per 

te di divertimento e piacere.>. far spazio alla gioia della scoper- 

Pensate dawero che con un coinvol- ta, direi proprio di s'i». m.c 



Rapport page 9 / 95

tio.ch 

6900 Lugano 



- 10:22 

Dal videogiochi alla scienza, attraverso I'informatica 

14 ragazzi delle scuole medie aII'USI per Ia prima iniziativa di !scjenza e Tecnica. 

LUGANO - Comes' costruisce Un videogioco? Come si collega un'idea alla sua implementazione 

tecnica? La Facolta di Scienze informatiche apre oggi, mercoledi 23 maggio, le sue porte a 14 

ragazzi delle scuole medie, grazie ad un pomeriggio formativo sulla programmazione di videogiochi, 

che inaugura I'ampio ventaglio di iniziative organizzate dal grlippo di lavoro della Campagna di 

sensibilizzazione dei giovani alla scienza e alla tecnica. 

Istituito dal DECS su mandato dal Consiglio di Stato, ii gruppo di lavoro Si prefigge di incoraggiare le 

future generazioni ad intraprendere carriere nel campo delle scienze esatte, per arginare Ia tendenza 

costante a livello internazionale di una diminuzione della forza lavoro specializzata nel settore 

tecnologico e scientifico. 

La programmazione e lo sviluppo di videogiochi, essendo un processo tanto creativo ed 

appassionante quanto logico ed esatto, puo contribuire in modo etticace (nelle intenzioni degli 

organizzatori) alla sensibilizzazione dei ragazzi nei confronti di Un aspetto importante della scienza 

come I'informatica, favorendo con tempo Ia costruzione di nuovo concetto di cultura, che rivaluti Ia 

centralita sociale e Ia gioia di fare scienza'. 

Nel corso deII'appuntamento di oggi, concepito come ii primo di una serie da sviluppare in 

collaborazione con le scuole, ii professor Repenning, docente della Facoltâ ed esperto di 

programmazione di videogiochi negli Stati Uniti, in Europa e Giappone, condurrà i ragazzi dalle prime 

fasi deII'ideazione del gioco, fino alla sua completa implementazione. 





usi L'esperienza di costruire un videogame 

Avvicinare i giovani 

alla scienza con i giochi 

Come si costruisce un tdeogioco? 

Come si collega un'jd caallasuaimplem 

cntazion c tccnica? Ta Facolt& di 

scicn2cinthrmatichebaapcrtomercoledi 

23 maggio,le sue porrea 14 ragazzi 

delle scuoie medic, grazicaun pomeriggio 

&rmadvo sulia program maziomc 

dhddeogiochi, cheinaugun I'ampio 

verrtaglio diniziarive organizzare dal 

gi-uppo di ia-voro delia Campagna di 

scnsibilizzazionc dci ginvanI alla scien- 

2a e alla tecnica. Istituito dal DHS su 

mandatodalConsigliodiStaro,ilgruppo 

di lawiro si prefigge dincoraggiare 

it future generazioni a intraprendere 

carticre nd campo dde scienze esa 

te per arginare a rendenza cosranre a 

livello inrernazionale di una diminuziomc 

dc]Ia frrza lavoro spcciaiizzata mc! 

Sc ttnrc tccnoIogicocscicntico. 

Li prograinmazione e lo s;luppodivideogiochi, 

essendo on p roces so tanto 

creativo e appassionante quanto logicoed 

esarro, puo coritribuire in modo 

efficace—nelle inrenzioni degliorganizzatori 

—alla sensibiIiz7aone dci ragaz— 

2' nci confrontidi tin aspetto importante 

della scienza come I'inthnnatica, Evoren 

do con ii tempo Ia costruzione di 

nuovoconcetto di cultura, che rivaluti 

Ia centralitI sociale C Ia gioia di "&re 

6903 Lugano 


Ragazri at lovoro. (foto Maffi) 

Nel corso dell'appuntamento di metcoledlconcepirocome 

ilprimo di una 

serie da sluppare in callaborazione 

conic scuole,iipro€Repenning,docerite 

dclia Facoltâ ed espcrto diprogrammazione 

ditdeogiochinegli Stan Uniri,in 

Hiropa e Giappancha condotto 

iragazzi dalle prime &si delI'ideazione 

delgiocofinoalla suacompletaimplementazione. 





- 21:41 

Scuola del Viaggio 2007 aII'universitâ 

da Luigi Bosia 

tio.ch 

6900 Lugano 


Lugano - Vi ricordo che dornenica 13 maggio Si chiudono le iscrizioni alla "Scuola del viaggio - 

Summer School 2007- III edizione. 

Di seguito trovate una breve descrizione della Scuola e tutte le informazioni che sofa anche 

disponibili sul sito dedicato 

wv.scu 0 ladelviaggio it 

Visitare unisola del Med iterraneo guidati dai propri sensi "dormienti", 0 sulle barche dei pescatori: 

partire in aereo per una destinazione ignota, da raccontare in un reportage; ripercorrere idealmente 

IHippie Trail da Istanbul allIndia... 

Sono alcune delle nuove proposte della "Scuola del viaggio", che apre le iscrizioni alle Summer 

School 2007, attiancando alla storica sede di Marsala (Trapani) una seconda proposta a Verucchio 

(Rimini). 

Una settimana di laboratori di scrittura, fotografia, video e disegno, per apprendere sul campo, sotto 

Ia guida di esperti, luso dei diversi strumenti per raccontare Ia propria esperienza di viaggiatori, i 

luoghi e le persone, Ie sensazioni e le emozioni. 

Questa Ia sfida della Summer School della "Scuola del Viaggio', che dopo iI successo delle prime 

due edizioni siciliane, aggiunge allormai tradizionale appuntamento di Marsala (Trapani, 25 agosto - 

2 settembre 2007), riservato agli iscritti delle Universitâ di Pavia, Pisa e 

Lugano 

Ia nuova proposta di Verucchio (Rimini), borgo romagnolo nel cuore della 'Signoria dei Malatesta", 

dove dal 28 luglio al 5 agosto 2007 Si svolgera un'edizione aperta a tutti gli studenti universitari e 

dottorandi, grazie a un importante accordo di collaborazione concluso con lAssessorato al Turismo 

della Provincia di Rimini. 

II prograrnma prevede, oltre ai laboratori tenuti dallo scrittore Andrea Bocconi, dal fotografo e regista 

Michele Ferrari, dal pittore Stetano Faravelli, incontri con artisti e grandi viaggiatori, e originali 

proposte per conoscere il territorio, come: 

visitare l'isola di Mozia risvegliando i quattro sensi dormienti, 

fare il giro dellisola di Favignana con i pescatori, 0 

partire in aereo dall'aeroporto di Rimini con Un magic flight per una destinazione ignota, da 

raccontare in un reportage. 

L'edizione di Verucchio sara aperta da un concerto del celebre musicista Ludovico Einaudi, e Sara 

inoltre accompagnata da un calendario di appuntamenti dedicati alIHippie Trail da Istanbul allIndia, il 

viaggio via terra intrapreso negli anni 60 da tanti giovani occidentali alla scoperta dellOriente, e i 

nuovi stili di viaggio - low cost, a piedi, zaino in spalla - che questesperienza ci ha lasciato in 

eredita, cambiando ii nostro modo di viaggiare. 

La Scuola del Viaggio nasce da unidea di Claudio Visentin - docente di Cultural History of Tourism 

presso l'Universita deTla Svizzera italiana di Lugano - sviluppata nell'ambito delle attivitA del 

Laboratorio di ricerche mediterranee di Marsala ( 

ca m pusma rsata - it 

), con il sostegno della Citta di Marsala, della Fondazione Bosca di Canelli, in stretta collaborazione 

con il Touring Club Italiano, e altri editori specializzati nel campo dei libri di viaggio. 





LOCARNO 

Vallemaggia, artigianato e arte in passerella... 

C'era gente proveniente da 

tutto ii Ticino, lo scorso 20 gennaio, 

alla Sopracenerina di Locarno 

(Ses) per partecipare al 

vernissage deIl'esposizione 

"Nuova vita ad antichi valori" 

pensata e promossa dal team 

di signore che da due anni ha 

assunto la gestione del Negozio 

dell'artigianato di Vallemaggia 

a Cevio. II pur capiente 

atrio ha faticato ad accogliere 

ii numeroso pubblico — presenti 

molte autoritä politiche e 

personalitä del mondo culturale 

ed imprenditoriale del Cantone 

— che ha dimostrato, ed 

stata forse questa la piü gratificante 

ricompensa che ha premiato 

ii lavoro delle ideatrici, 

come 'interesse attorno alla 

creazione di oggetti artigianali, 

anche se, considerato quanto 

esposto, sarebbe piü opportuno 

parlare d'arte creativa, sia 

ancora molto sentito fra la p0polazione. 

"Nuova vita ad antichi 

valori" nata da un concorso 

ispirato alla pietra, lanciato 

lo scorso autunno dalle Arianne", 

cosi sono chiamate le promotrici 

che stanno seguendo ii 

Percorso Arianna, neII'ambito 

della formazione continua promossa 

da movingAlps Vallemaggia 

e destinata a formare 

micro-imprenditoria al femminile. 

Una competizione, alla 

quale ha aderito un'ottantina di 

concorrenti, che ha portato alla 

creazione di oltre un centinaio 

di oggetti d'arte e d'artigianato 

confluiti neII'atrio della 

Ses, dove sono rimasti in bella 

Testo di Fausta Pezzo!i-Vedova 

le per conferire loro un significato 

unico e irripetibile", ha 

detto Schürch, evidenziando 

come la scelta della giuria, visto 

I'alto merito degli oggetti in 

concorso, sia stata tutt'altro 

che facile, ma che alla fine ii 

giudizio raggiunto stato unanime. 

Un significato capace 

di suscitare nell'osservatore 

emozioni, immagini che si rinnovano 

ne! tempo. Un significato 

che sfugge a qualsiasi logica 

utilitaristica. 

Una genialit che si tradotta 

nella cernita di materiali, a volte 

molto particolari, e in una lavorazione 

che sovente ha 'acceso" 

quella componente dell'uomo, 

senza tempo, che la 

mano. 

In questa occasione la pietra 

della Vallemaggia 

stata la 

musa ispiratrice, ii filo conduttore, 

per la mente e la mano di 

oltre 80 artigiani. Un esito 

inatteso. Un esito che testimonia 

l'esistenza di una vitalit 

che merita la piü grande attenzione. 

Ma anche /'esito di un lavoro 

lento, capillare, condotto da un 

gruppo di donne della Vallemaggia 

che, nell'ambito del 

progetto movingAlps, voluto 

dall'omonima fondazione, presieduta 

da un grande valmaggese, 

Flavio Cotti, ha saputo ridare 

forza e fiducia a questo 

importante anello della famiglia 

e della nostra societ. ha concluso 

ii presidente della Giuria. 

Alla cerimonia hanno preso la 

parola anche Giovanni Do (co- 



mostra sino alla fine del mese 

di gennaio. 

In occasione della vernice vi 

stata la consegna dei premi ai 

lavori scelti daIl'apposita giuna, 

composta da professionisti 

del settore e del mondo culturale 

e artistico: Anita Ammann, 

Mauro Bettazza, Veronica 

Branca Masa, Martin Kunz, Rita 

Regamey e Paola Taschini, 

con alla testa 1 professor Dieter 

Schürch (Direttore del laboratorio 

di Ingegneria della formazione 

e innovazione deII'Usi di 

Lugano). 

"Nuova vita ad antichi valori la 

ricerca di una conciliazione tra 

il recupero di valori del passato 

e l'interpretazione delle trasformazioni 

sociali, culturali, eGonomiche 

del nostro tempo. 

La pietra ha ispirato la genialit 

nella scelta del materiale e 

delle idee, la cui esecuzione 

ha saputo esaltare la 'mano 

che nel suo concreto agire 

sulle cose riesce a trasformarordinatore 

del Progetto Vallemaggia 

Pietraviva) e Germano 

Mattei, per il Gruppo di lavoro 

artigianati del Ticino (Glati), 

mentre Gaby Minoggio ed Elena 

Fenini, portavoce del grup- 







PC delle Arianne hanno 

espresso la soddisfazione per 

"limpensabile' successo risconirato 

e per ii notevole livello 

espresso: "utto questo ci 

premia 6 CI incoraggia a proseguire 

sulla via collaudata 

Dopo la veirina di Locarno, Je 

"Aranne" sono adesso n 0erca 

di altri...lidi, dove esporre 

"Nuova vita ad anlichi valori"; 

"$1 pensa in padicolare a raggiungere 

Je quattro regioni del 

Ticino e magari ad ur,a possibile 

puntata ottre Gottardo' alferma 

Gaby Minoggio. 

II prima appuntarnento sarä in 

Valle Blenio, in occasione della 

terza edizione del Salone Profurni 

e Sapori che si terrä presso 

la Cima Norme di Torre dal 

16 al 20 maggo 2007. 

1 premiati 

Fra i molti lavori in conc rso 

— realizzati con l'irnpiego dei 

piü svariati materiali: pi tra. 

legno, feliro, velro, rame, 

ramica ed altro ancora 

giuria ha assegnato 1 p mo 

premio a Claudia Pesci di 

Cagiallo per la sua oper II 

Germoglio": im oggettl 

cappello da donna in fett 

che presenta un elevato li sI- 

lo di originalitS e ehe si jr e 

risce in una corrente ehe uÖ 

avere un segulto nel fit ne 

creativo regionale. Pub '7- 

gere da berretto oppure s ol 

gere ja funzione di ogg tto 

ornamentate coltocabile in 

van spazi architettonfci" ri— 

ve la giuria. 

II seconda (e i? terzo) prer lio 

stato attribuito ex-aequc 

Eros Badici di Cevio er 

"Conviviale — Piacere cand 1— 

so" - tavob in pietra e legn 

e a "Pietra in vita" - cintl re 

femminjli - realizzate da Lara 

Blumer di Berzona. 

anche per incontri ehe tra- 

scendono la dimensione materiafe 

det momento. 

Lespressione massiccia del- 

I'oggetto sembra evocare Ja 

presenza di una cultura e di 

una tradirione ehe si sono 

confrontati, ne! tempo, con Je 

forze di un ambiente sovente 

difficile a qualche votta ostile". 

Per Pietra in vita, il fattore determinante 

dato dalla lavorazione 

della pietra defla Valtemaggia 

inserita in un capo 

di abbigliamento femrniri/Ie 

Ca cintura) ehe manifesta 

una notevole forza di contrasto, 

L'oggetto diso sembra 

usufruire di im nilancio d7mmagine 

nef momento in cuf 

I'anelfo n pitra diviene punto 

di aggancic per sostenere 

ii dialogo con altni mater/alL 

Anche in questo caso ii soggetto 

sce/to puö inserirsi in 

un filone creativo regionale'. 

La giuria ha concluso ii suo 

impegno aggiudicando tre 

menzioni ad aFtreltanti ogget- 

Ii di particolare pregio: l/alle 

Maggia atö"di Nicoletta Stuc- 

Motivazione: apfetra massiG- Id di Carona; "Ruete delta fan- 

Cia entra in contatto con 1118tunCdi Miranda Melchioretta 

gno dando forma a un mobile di Linescio e "Pietra da acca- 

(tavolo) ehe nichiama ii possirezzare" di Rosa Morello di 

bife punta di incontro di persone 

per momenti convivial?, rna 

Torricella. 

II secondo (elf teuo) premio stato attribu,to ex-aequo all ipera Pietm in 

vita 'di Lara Blume, di ße,zont 





Berge versetzen mit Phantasie und Kompetenz 

Zum vierten Mat reisten Irn tetzten Spätherbst angehende IKT/ICT-Lehrpersonen des ZUrcher 

Hochschutlnstituts für Schutpädagoglk und Fachdidaktik (iber die Atpen, urn das Projekt 

movingALps an Ort und Stette kennen zu Lernen. Dieses Projekt widmet sich der regionalen 

Entwicktung. Die Studierenden edebten, dass Reisende aus dem uthan jungLe des Mittel- 

tandes vor attern eines können rnUssen: zuhören — denn Entwicktung beglnnt bairn Verstehen. 

Hinter dem Projekt movmgAlps, getragen von der Università 

della Svirzera Italiana, geleitet von Professsor Dieter SchUrch 

und Dr. Claudlo Del Don, steht die berzeugung, dass für die 

abgelegenen Regionen eine Zukunftschance darin besteht, 

zu lernenden Regionen zu werden. 

Das SchlUsselwort furs Uberleben heisst 

ulernende Regionen> 

Der erste Schritt dazu 1st der Aufbau funktionierender Kommunikationsstrukturen 

in der Region selber. Dieser erste Schritt 

verlangt einen arbeitsreichen Prozess von fünf bis sieben 

Jabren. Ansch]iessend, manchmal auth parallel dazu. werden 

stabile Kommunikationsstrukturen nach aussen aufgebaut. 

So naheliegend es elnerseits 1st, dass die Problemstellung 

etwas mit Informatik- und Kommunikationstechniken zu tun 

hat, so fern liegen andererseits die betroffenen Gebiete. Also 

mUssen langere Reisezeiten in Kauf genoinmen werden, 

wenn es darum geht, trennende Distanzen zu erleben und 

mit den Leuten an Ort mid Stelle persônhich zu sprechen. 

Informatik hat auch mit dem Uberwinden von 

Distanzen zu tun 

Wãhrend in den Jabren 2003 mid 2004 das Bergell und das 

Puschlav auf dem Programm standen, reisten die Studierenden 

theses Jabr wie schon urn Jahr 2005 ins Maggiatal Sie 

konnten erleben, wie sich das Spannungsfeld zwischen er- 

lebter und geduldeter Krise einerseits mid den Lôsungsvorschlãgen 

aus der Region andererseits manifestiert. Ausserdem 

bekanien sie einen Eindruck davon, was es heisst, die 

Menschen einer Region verstehen mid unterstützen zu wollen. 

9508 Weingarten 






Dabei machen sich die Grenzen dieses Ansinnens sehr 

schnell bemerkbar. MEntwicklung beginnt bei der Vorstellung, 

die man von einer Veranderung hat!, sagt Claudlo Del 

Don und betont, dass es viel Albeit bedeute, die Vorstellungen 

der Einheimischen kennen zu lemen. 

Wer die Bewohner/innen einer Region 

verstehen wiLl, lernt schnelt Grenzen kennen 

Die IKT-Studentiri mid ihre 15 mãnnlichen Kollegen zeigten 

sich nach den drei Kurstagen begeistert. Sie steilten mit Respekt 

fest, dass em Tal, das man als Wander- oder Badepara- 

dies kennt, elne grundsatzlich andere Welt ôffnet, wenn man 

es Uber die Leute mid deren Produktionsstrukturen her 

kennen lemt. Die Abgelegenheit, die man als Thurist schãtzt, 

zeigt sich plôtzlich als wirtschaftliche Bedrohung. Die Ten- 

denz, in Folge der Abwesenheit stádtischer Annehmllchkeiten 

mid Selbstverstandlichlceiten zu resignieren, wird ebenso 

spUrbar, wie das Feuer jener Leute, die sich nicht einfach mit 

einem Schicksal abfinden, sondern die Probleme anpacken. 

Well Risikobereitschaft die Gefahr des 

Scheiterns akzeptiert. ist sie unpopuLar 



Dass die Risikobereitschaft. weiche sowohi bei den Menschen 

des Maggiatals wie auch bei den Projektverantwortlichen 

angetroffen wird, wegen der thr mnewohnenden Gefahr des 

Scheiterns etwas erfrischend Unschweizerisches hat, macht 

die Begegnung für die Besucher aus dem deutschschweizenschen 

Mittelland zu einem zusãtzllchen Erlebnis. 

Informatik heisst auch erfotgreich erforschen 

Die Iniormatiker erfuhren auch etwas Uber sich selber: Dass 

thr Arbeitsailtag, geprãgt durch unzahlige cla-Nem-Situationew', 

durch Entdeckerfreude erganzt werden kann. Das ist 

em Phãnomen. das sie eigentlich gut kennen; nur wird die 





Entdeckerfreucle nicht iminer von auen. sondem ails einem 

Charakterzug vieler ICT-Facbleute genahrt. Auaserdem 1st 

der Aufbnicb. heraus aus vertrauten Umgebungen mid hinein 

in Gebiete, die flu' durch funktionierende Kommurilkadon 

und Vemetzung erfoigreith erforstht werden konnen. 

eben audi Inlormatik-Ailtag. Und es 1st Iethch egal. ob dies 

In der Wildheit des Maggiata]s oder im 'urban jungle. p85sleit. 

MS L4dIA.J (1953) 

itt auqtblldK.c jurist selt i$ st er DerufschSiebuer 

Or !aupwerbllcheo B.rvftstAt 

ZQIICh md seit 1999 Factididaktlker fir 

altitmeIn bildenden Unterdcht uS Studieolelter 

der IKT/lCr-tahrpersonenausbildung an der 

Berul%bildung am Zurcher Hochschulinstltul für 

SchulpAdnotlk md Fachdldaktlk ZHSfl. 







Nasce un nuovo percorso di formazione specifica 

di Viviana D'Angeio 

Ii Centro dl Studi Bancari, dat 1989 Centro di formazioiie e aggiornamento professionale 

dell'Associazione Bancaria Ticinese, proporrà questo autunno una nuova formazione introduttiva 

specifica per tutti I neolaureati di bachelor o master che aspirano ad una carriera nell'ambito 

bancario o finanziario. 

II


corso in questione è stato realizzato con ii supporto 

degli istituti di credito del Cantone e risponde 

dunque alle effettive esigenze di queste 

aziende, L'obiettivo è promuovere sia delle 

solide coñoscenze di base riguardanti il sistema 

bancario elvetico, sia delle valide competenze 

professional! di base neil'ambito delle 

principali attività bancarie, in particolare nell'ambito 

delle operazioni finanziarie e di credi-. 

to, Gil studenti avranno altresI modo di incontrare 

i rappresentanti istituzionali del mondo 

bancario svizzero e ticinese. Ii taglio della formazione 

è decisamente , garantito 

anche dal fatto che come docenti interverranno 

prevalentemente specialisti attivi 

sulla piazza finanziaria ticinese. 

Quali sbocchi professional! offre questa formazione, 

in generale e pin specificatamente 

in Ticino? 

Ii > 

sara presentato in maniera approfondita ii 13 

giugno prossimo, dalle 17,30-18.30, presso Villa 

Negroni a Vezia. Per iscrizioni alla serata informativa: 

info@csbancari.ch 

Beilage Corriere del Ticino 

6933 Muzzano 

Tirage irregulière 39'325 





Input 2007: dibattiti, confronti e soluzioni 

Appuntamento in questi giarni al Palazzo dei Congressi 

di Alessandra Angelucci 

Lugano - In questi giorni si sta svolgendo nel nostro cantone 

La conferenza annuale organizzata da International 

Public Television, della INPUT. Questo ritrovo nasce una 

trentina di anni fa con l'intento di promuovere Ia qualltà 

del prograinmi offerti dalla televisione di serviziopubblico 

di tutti I continenti e, ancora oggi, si prefigge di riunire 

tanti professionisti cosicché nascano dibattiti, cOflfroflti, 

ma soprattutto nuove idee. Parola chiave è dunque . Per clii desiderasse conoscere II progranima 

dell'evento in modo dettagliato, si invita alla consultazione 

del sito ufficiale www.input2007.org. 

Oggigiorno sono sempre piü presenti 

oflerte multimediali di ogni genere, 

grazie alla connessione internet, alla 

televisione digitale e in streaming e al 

tanto discusso YouTube. Un programma 

di qualità diventa dunque, per 

molti consumatori, difficile da rintracciare. 

Per conoscere in che modo i produttori 

della multimedialità possono offrire 

prodotti nuovi, e soprattutto qualitativamente 

fruibili, capaci di mirare I diversi 

bisogni di una società, ne abbiamo 

parlato con Stephan Russ-Mohi 

(nella foto) — professore di giornalismo 

e di Media Management all'Università 

della Svizzera italiana — che ha 

partecipato in qualità di panelist a 

questo evento di portata mondiale, 

Innanzitutto, cos'è Ia qualità e quail 

sono Ic sue credenziali? 

La qualità nel giornalismo è un concetto 

del quale tutti intuiscono il significato 

e l'importanza, ma è difficilmente 

misurabile. Innanzi tutto dipende 

molto dal medium e dall'audience 

alla quale si rivolge. Nonostante 

non esiStano ricette patentate, c'è 

un tendenza senz'altro positiva: i dibattiti 

sulla quallta sono sempre phi 

frequenti - come nel caso di Input 

2007—el meccanismi di gestione della 

qualità nelle redazioni giornalistiche 

di tutto il mondo hanno preso piede. 

Per cia che concerne la televisione 

pubblica, II tema centrale di Input 

2007, credo che valori come l'accuratezza, 

la ricerca dell'obiettività e una 

selezione accurata dei temi siano 

senz'altro ingredienti importanti per 

mantenere Il proprio ruolo in unifiercato 

dell'informazione sempre piü 

competitivo. 

La facoltà di Scienze della comunicazione 

della nostra università ha 

portato II proprio contributo alla 

manifestazione grazie al tema del 

Citizen journalism, detto anche 

. Di che cosa si 

tratta? 

Ii Citizen Journalism è l'attività giornalistica 

condotta da semplici cittadini. I 

cittadini giocano un ruolo attivo nel 

processo di raccogliere, elaborare, 

analizzare e diffondere notizie ed 

informazioni, Questa nuova tendenza 

porta certamente del vantaggi: spesso 

si ottiene materiale che altrimenti non 


6933 Muzzano 



—Th 



c.


arriverebbe nemmeno a conoscenza 

del pubblico. Grazie alle nuove tednologie 

le imprese mass-mediali scoprono 

quindi ii proprio pubblico come iisorsa. 

D'altra parte, in termini di qualità, 

ovviamente c'è un minor controllo: 

le opinioni espresse sono spesso 

troppo esplicite, poilticizzate e ii unguaggio 

degi! articoli a volte risente 

della poca professional!zzazione di 

chili scrive, Per questa ragione ii giornalismo 

professionale non diventa superfluo, 

ma puô senz'altro essere arricchito 

con ii materiale procurato dai 

cittadini. 

Siccome ! consumatori stessi sem- 

pre pià possono contribu!re a! processi 

di creazione di contenut!, che 

ruolo avranno in futuro i ? 

Questa esplosione della mole di !nformazioni 

rende ancora p!ü importante 

il lavoro delle redazioni professional!. 

Ii pubbl!co vuole poters! fidare del 

contenuti. Giornalismo non sign!fica 

infatt! soltanto pubblicare un art!colo, 

In passato il problema era da ricondurre 

alle scarse poss!bilità di trasmissione, 

oggi !nvece alla mancanza di 

tempo e di competenza di coloro che 

selez!onano, tra la mole di informazioni, 

item! piIi !nteressant!. I giornalist! 

professionist! non hanno pii II 

monopolio della divulgazione di notizie, 

ma una grande esperienza nella 

scelta cli articoli rilevant!, garantendo, 

seppur in un'epoca sempre p!ü confusa, 

un importante orientamento. 

'p 


6933 Muzzano 






NOTIZEN 

HSA und HSW 

gehen ins Tessin 

Luzern — Neu arbeiten die HSA und 

die HSW Luzern im Master of Advanced 

Studies mit den Tessiner 

Hochschulen TJniversitä della Svizzera 

Italiana (USI) und Scuola Universitaria 

Professionale della Svizzera 

Italiana (SUPSI) zusammen. Eines 

der Module des Programms in 

Gemeinde-, Stadt- und Regionalentwicklung 

wird denn auch in 

italienischer Sprache im Tessin angeboten. 

Der Studiengang wird 

heuer zum vierten Mal angeboten. 

Die Anmeldefrist läuft noch. (red) 

HINWEIS 

Infoabende zum Studiengang: 28. Juni und 

23. August, jeweils 18 bis 19 Uhr an der HSA 

Luzern. Anmeldungen: uandree@hsa.fhz.ch. 

www.hasa.fhz.ch/masgsr. 1 

Ii!/RNERZFffUNG 

6002 Luzern 


Na noch oernge Jo Placonfron 




nzz 17.04.07 Nr. 88 Seite 44 fe Teil 01 

Auf der Suche nach einer neuen Identität 

Städtebau in Johannesburg – eine Ausstellung in der Architekturakademie 

Mendrisio 

Am Anfang war der Goldrausch. Er führte 1886 

auf Südafrikas kargem Hochland zur Gründung 

von Johannesburg. Elf Jahre später besass die 

Stadt bereits ein schachbrettartig angelegtes Zentrum, 

aber auch erste isolierte «Native Locations». 

Sie leiteten jene rassistisch begründete 

urbanistische und gesellschaftliche Trennung ein, 

die vor dem Zweiten Weltkrieg zur Schaffung der 

Soweto genannten South West Township führte. 

Später wurden – nicht zuletzt aufgrund sicherheitstechnischer 

Erwägungen – ein gigantisches 

Autobahnnetz und schliesslich die Überformung 

des Zentrums durch Hochhäuser nach amerikanischem 

Vorbild in Angriff genommen. Nach dem 

Ende der Apartheid verliessen immer mehr internationale 

Firmen das Geschäftszentrum. 

An seiner Stelle boomt seither der im vornehmen 

Norden gelegene Stadtteil Sandton. Schuld 

an dieser Verlagerung war nicht zuletzt die wachsende 

Gewalt in weiten Teilen des rund 10 Millionen 

Einwohner zählenden Grossraums Johannesburg, 

der heute zehn Prozent des Bruttosozialprodukts 

Afrikas erwirtschaften soll. Neben 

Armut ist hier daher auch viel Geld vorhanden. 

Davon zeugen ummauerte Nobelviertel im 

Stil italienischer Kleinstädte oder bunter Spielzeugdörfer. 

Trotz vielfältigen Problemen wird Johannesburg 

von Städtebautheoretikern zu den wenigen 

Megastädten gerechnet, die einigermassen hoffnungsvoll 

in die Zukunft blicken dürfen. Denn 

anders als etwa Mexiko oder Moskau setzt die 

südafrikanische Metropole nicht auf ungebremste 

Expansion, sondern auf das sozialverträgliche 

Verweben des unter der Apartheid fragmentierten 

Stadtteppichs. Das veranschaulicht die Johannesburg-Schau, 

die derzeit im Rahmen einer Ausstellungsreihe 

über Boomstädte in der Galerie 

der Architekturakademie Mendrisio zu sehen ist. 

Zwei Filme über das urbanistische Flickwerk 

von Johannesburg und die bauliche Monotonie 

von Soweto führen ins Thema ein. Im grossen 

Ausstellungssaal sind dann David Goldblatts suggestive 

Stadtansichten einem historischen Panorama 

gegenübergestellt. Das Hauptaugenmerk 

gilt aber zwei Dutzend architektonischen und 

städtebaulichen Eingriffen aus den letzten zehn 

Jahren, deren Ziel es unter anderem ist, soziale, 

politische und kulturelle Trennungen zu überwinden 

und den Heilungsprozess des Stadtkörpers zu 

beschleunigen. Grosse Bedeutung kommt dabei 

der Errichtung neuer Sozialbauten und der Sanierung 

der Armenviertel zu, wie etwa das brückenartig 

über den Hütten des einstigen Schwarzenghettos 

Alexandra erbaute Nelson Mandela Interpretation 

Centre von Rich Martins zeigt. 

Man investiert aber auch in neue Quartiere 

wie Melrose Arch, ein kleinstädtisches Idyll mit 

Geschäften, Strassencafés, Büros und Wohnungen 

nach den Vorstellungen des New Urbanism, 

oder in postmoderne Anlagen wie den Mandela 

Square von Meyer Pienaar in Sandton. Zu den 

baukünstlerisch überzeugendsten Arbeiten gehören 

das Apartheid Museum in Ormonde und das 

Hector Pieterson Memorial in Soweto von 

Mashabane Rose Architects oder das durch Katte 

Otten Architects zum Sitz der Gleichstellungskommission 

umgebaute Frauengefängnis von 

Braamfontein. – Alle Exponate sind im attraktiven 

Katalog wiedergegeben, der zudem Analysen 

der heutigen Situation von Johannesburg bietet. 

Roman Hollenstein 

Bis 10. Mai (von Mittwoch bis Sonntag). Katalog: Johannesburg. 

Emerging / Diverging Metropolis. Hrsg. Lindsay Bremner und 

Pep Subirós. Mendrisio Academy Press, 2007. 173 S., Fr. 25.–.


ALL'ACCADEMIA 

Tre cittii 

della Cina 

in mostra 

Nell'era della globalizzazione, la dirompente 

crescita industriale, economica, 

culturale ed artistica della Cma 

catalizza Yattenzione: memorie di un 

passato giorioso e sperimentazioni e ricerche 

avanzate si affiancano e vanno 

a delineare un mondo fatto di specificitä 

e contraddizioni con II quale gli architetti 

si devono confrontare. L'Academia 

di architettura dei Mendrisio 

cerca allora di raccontare la spettacolare 

trasformazione dell'urbanistica 

cinese attraverso una nuova esposizione: 

"Beijing, Shangiiai and Nanjing Three 

chinese Venues" (Pechino, Shanghai 

e Nanchino: tre citt cinesi). Una 

mostra che s'inserisce ne! cic!o espositivo 

sulle metropoli del mondo emergente 

curato da! Direttom dell'Axademia, 

Josep Aebfflo: «Un mondo - spiega 

Pcebfflo - chenon deve emergere 

perch gi emerso; ,infatti, sotto gli 

occhi di tutti e tenta di dare risposte 

chiau alle prefonde tmsformazioni che 

!a societ affronta oggi». Dopo !e esposizioni 

sul Messico, Mosca, chandigarh 

e Brasffia e, Yultima, su Johannesburg, 

!a mappa delle evo!uzioniurbanistiche 

degli ultimi decenni si comp!eta con 

una riflessione sulla scena cinese. [.a 

mostra sart inaugurata giovedil 24 

maggio 2007 alle 19. Come !e precedenti, 

si rivo!ge non so!o alle studentesse 

e agli studenti di Mendrisio, ma 

anche a! grande pubblico. 

6903 Lugano 


Menodunol, 

mapineo:z,oT 

-- 

dnl,g, 


1 




Al1'Accademia 

Uno sguardo 

sul mondo 

dalla Cina 

Approda in Cina II viaggio architettonico 

iniziato dall'Accademla 

di Mendrisio. Domani 

— la vernice per le 19 alla 

Gaileria della facoltä — si apriranno 

i battenti della mostra 

BeUing, Shang/iai and 

Nanjing: Three Chinese Venues, 

ovvero Pechino (nella 

foto Keystone), Shanghai e 

Nanchino: tre cittä cinesi. Dopo 

II Messico, Mosca, Chandigarh 

e Brasllia e Johannesburg, l'ateneo 

va alla scoperta di un altro 

pezzo di mondo emergente. 

E lo fa indagando una realtä 



che fonde un passato giorioso, 

fatto di specificit, alle contraddizioni 

della sperimentazione 

e della ricerca avanzata. 

L'esposizione, affiancata da alcune 

installazioni multimediali 

e corredata da un catalogo, 

ö stata curata da Wowo 

Ding, direttrice della 'Graduate 

School of Architecture' dell'Universitä 

di Nanchino. 

Mentre Chen Zhao si occupato 

dei testi che accornpagnano 

la mostra. Entrambi domani 

saranno a Mendrisio. Con questa 

iniziativa l'Accademia ha 

quindi cercato di raccontare la 

«spettacolare trasformazione 

dell'urbanistica cinese». Per 

rendersene conto di persona: 

l'esposizione rimane aperta 

fino a venerdi 29 giugno, dal 

mercoledi alla domenica dalle 

12 alle 18. L'ingresso libero. 

l'ai lt 11 taucht SIlltit, 






La Gina dello sviluppo urbanistico 

Pechilno, Shanghai e Nanchino nell'uftima mostra sulle metropoli 

o L'esplosiva egigantescatrasformazione 

urbanisticain atto in Cinanonpotevanonesseresegnálata 

dal ciclo di mostre sulle metropolinel 

mondo, proposto dalltccademiadiarchitetturadiMendrisio 

nell'anno 2006-2007.11 quinto 

e conclusivo approfondimentosul- 

Ia scena cinese, attraverso quanto 

staawenendo aPechino, Shanghai 

eNanchino, chiude emblematicamente 

un percorso espositivo e di 

riflessione iniziato con Mosca, e 

passato attraverso Johannesburg, 

Città del Messico, Chandighar e 

Brasilia, realizzato per iniziativa 

deldirettoreJosepAcebilo, incollaborazione 

con Stefania Murer e 

Anna Santi. Conlamostra sulletre 

cittàcinesi, apertadaieninellaGalleriadell'Accademia,terminaquesta 

articolata esperienzaproposta 

a student! e pubblico e sostenuta 

dalla Commissione svizzera del- 

1'Unesco.Aiposteriresteranno utiii 

strumenti di lettura e lavoro nei 

cinquevolumettiche documentano 

lo stato dell'evoluzione urbana 

delle rispettive realtà. 

Non è solo la grande scala della 

Repubblica popolare cinese, niscontrabile 

anche in urbarnstica 

e architettura, a sorprendere l'Occidente, 

ma la compatibffità con 

la ricchezza della stonia e delle tradizioni 

cinesi e la sostenibffità dell'ambiente 

che nisulterà da questo 

straordinario sviluppo. A noi interessano 

soprattutto le conseguenze 

di questo fenomeno per la 

nostra cultura, osserva Josep Acebillo: 

>. 

Ii nostro mob di oservatoni è facffitato 

daWapertura verso l'Occidente 

in un contesto che Si nivela 

particolarmente dinamico e che 

intereSSa architetti e urbanisti del 

mondo intero, per di pin attirati 

da nuove e concrete opportunità 

progettuali. Scambi cultural! che 

arricchiscono le dtverse realtà di 

provenienza. E non è un caso tra 

l'altro che due architetti cinesi come 

Yung Ho Chang di Pechino 

(che ha tenuto cli recente una conferenza 

dell'Accademia) e Ma Qingyun 

di Shanghai, dopo aver studiato 

negli Stati Uniti ed essere tornati 

in Gina, abbiano raggiunto 

posizioni rilevanti in prestigiosi 

istituti americani, ilpnimo nel Dipartimento 

di architéttura del MIT 

di Boston, il secondo abl'Univer- 

Sità di California. 

Allo svlluppo urbanistico e architettonico 

in Cina, che nella velocità 

e nelle dimensioni che conosciamo 

niguarda soprattutto le metnopoli 

e le città cineSi, e in misura 

molto minone lo sterminato tennitonio 

runale, partecipano anche 

molt! architetti svizzeri. L'hanicordato, 

l'allra sera a Mendrisio, l'ambasciatone 

cinese a Berna Zhti 

Bangzao, che nella stessa mattinata 

aveva partecipfto nella capitale, 

al Centno Paul Klee, all'asse- 

gnazione del primo pnemio del 

conconso nazionale d'architettura 

per la nealizzazione del padi- 

6933 Muzzano 


glione svizzeno all'Esposizione 

universale del 2010 di Shanghai. 

L'havinto l'équipe del giovane studio 

d'architeuura di Basilea diAndreas 

Bründller e Daniel Buchnen, 

con i quali collabonenà pen questa 

iniziativa Element Design, pure di 

Basilea. 

Ii padiglione svizzero a Shanghai 

occuperà una superficie di 4mila 

metri quadrati sull'area deIl'esposizione 

che si sviluppa lungo le 

due nive del flume Huangpu per 

pin di 8 chiometri estendendosi 

globalmente su una superficie di 

oltre 5 chilomelri quadrati. Al concorso 

hanno preso parte 104 candidati 

(nessuno dalla Svizzera ita- 

Iiana),12 progetti dei quail sono 

entrati in finale. L'investimento 

pnevisto pen questo progetto basilese 

è pan a 20 milioni di franchi. 

ll concetto sviluppato è la tecnologia 

sostenibile. Non mancherà di 

stitiiolare e divertire ivisitatoni per 

l'oniginalltà dell'appnoccio, come 

del nestoper la possibiità di naggiungere 

con una seggbovia il tetto 

dell'edfficio sul quale ivisitatori 

potranno esplonare visivamente, 

sempre sospesi a un cavo, un 

paesaggio immaginanio e l'area 

circostante. 

Alla Galleria dell'Accademia di 

Mendrisio ha curato l'esposizione 

su Pechino, Shanghai e Nanchino 

Wowo Ding, dell'Univensità 

di Nanchino, in collaborazione 

con Zhao Chen, dello stesso ate- 

! 





neo. Con loro a Mendrislo per 

l'inaugurazione c'era anche Zhou 

Lan, direttrice dell'Ufficio di pianificazione 

urbana di Nanchino. La 

mostra non presenta capolavori 

dell'architettura cinese ma alcune 

delle trasformazioni in atto in 

tre metropoli molto diverse tra loro, 

dalle quali emergono esigenze 

di svilippo, basati su una pianificazione 

che fa riferimento a concetti 

di centtalità e e assia1ità molto 

marcati come a Pechino, polo 

politico e culturale, con una stona 

di 4 mila anni, opiü legato all'economia 

e al business e al corso 

sinuoso e naturale del flume 

lungo cui si sviluppa Shanghai, o 

ancora come a Nanchino, la città 

delle grandi risorse, tra l'akro ubicatapropno 

nell'area piü ricca della 

storia della Cina. Qui convivono 

il passato rappresentato tra l'altro 

dall'antica cinta muraria (di cuiinvece 

non esistono quasi piü tracce 

a Pechino) e la modernità, sviluppatesi 

armonicamente tra 

preesistenze naturali paesaggistiche 

e accompagnata da una pianificazione 

attenta. Un esempio 

di urbanistica, che asseconda II 

concetto di Feng Shui, di aura tipo 

rispetto a Pechino e Shanghai, ma 

molto rappresentath'a, è stato detto, 

dell'urbanisflca cinese. 

Nella mostra non mancano gil stimoli 

per avvicinarsi ai tre differenti 

profili metropolitani, attraverso 

progetti di affermati architetti occidentali, 

americani e europei e di 

architetti orientali e cinesi, sia su 

grande sia su piccola scala. In quest'orizzonte 

variegato Si segnala la 

sensibiità di architetti cinesi come 

Yung Ho Change Liu Jiakun, 

che interpretano in modo equiibrato 

l'esigenza di modernità con 

un'atenzioneneicdtifroiiii della 

specfficità locale, anche attraverso 

l'uso di materiali della tradizione. 

(


AII'Accademia d'architettura 

Mendrislo: incontro con 

tre metropoli cinesi 

Si conclude a Mendrisio il ciclo di 

mostre dedicate alle metropoli dcl 

mondo emergente: occhi puntati su 

Beijing. Shanghai e Nanjing.Una 

visionc delle dinamiche di trasformaiione 

dci centri urhani. Di questc 

tre città — the sono tra le principali 

della cna — vengono presen(ate Ia 

storia. la complcssità e Ia vita pratica 

degli ahitanti. Si scoprono i sistemi 

urhani dcII'immenso paese. gli 

edifici pubblici. Ic case residenziali: 

tutto di gramle impatto e funzionali— 

ta. 

Operc di giovani ad iiitrapicndcnti 

architctti cincsi. ma non mancano 

quefli curopei. Si possono ossenarc 

piani. modelli. intcrvcnti pubblici (10 

stadio olimpico di Pechino. ed anchc 

iinponcnti coniplessi rcsidcnziali. 

Si è acconipagnati durante Ia visita 

da suoni di fondo della grandi città 

oricntali e ci sono quanro installanoni- 

video the ntraggono Ia vita 

della gente. 

La rnostra si pub visitaic fino al 29 

giugno: da mercoledI a domcnica 

dalle orc 12 ale 18. Lingresso è 

libero. 

iI1tiiio 

6986 Curio 






1Qnfoi'nu(ui'v 

Sotto 1 r!flettori deII'Accademia Ha preso ii via Chiassoletterarla 

Crescita cinese 1 librie ii destino 

• Nell'era della globdizzazione, 

la -dirompente crescita 

industriale, economica, culturale 

ed artistica della Cina catalizza 

l'attenzione: memorie 

di un passato giorioso e sperimentazioni 

e ricerche avanzate 

si affiancano e vanno a 

delineare un mondo fatto di 

specificit e contraddizioni 

con ii quale gli architetti si 

devono confrontare. 

L'Accademia di architettura 

de11'Universit della Svizzera 

italiana cerca di raccontare la 

spettacolare trasformazione 

dell'urbanistica cinese aUraverso 

l'esposizione Beiflng, 

Shanghai and Nanjing: Three 

Chinese Venues (Pechino, 

Shanghai e Nanchino tre citt?i 

cinesi). 

La mostra s'inserisce nel ciclo 

espositivo sulle metropöli del 

mondo emergente curato dal 

Direttore dell'Accademia, Josep 

Acebillo: "un mondo — spiega 

Acebillo — che non deve emergere 

perch gi emerso; , 

infatti, sotto gli occhi di tutti e 

tenta di dare risposte chiare alle 

profonde trasformazioni che 

la societ affronta oggi". 

Cosi dopo le esposizioni sul 

Messico, Mosca, Chandigarh e 

Brasilia e, l'ultima, su Johannesburg, 

la mappa delle evoluzioni 

urbanistiche degli ultimi 

decenni si completa con una 

rlflessione sulla scena cinese. 

La mostra Beijing, Shanghai 

and Nanjing: Three Chinese 

Venues. sar inaugurata giovedi 

24 maggio 2007 alle ore 19. 

Come le precedenti, sostenuta 

dalla Commissione svizzera 

per l'UNESCO e si rivolge non 

solo alle studentesse e agli studenti 

di Mendrisio, ma anche 

al grande pubblico. Per l'occasione 

interverr tra gli altri 

Chen Zhao, autore di uno dei 

testi del catalogo della mostra. 

Esposizione che rester aperta 

sino a venerdi 29 giugno. Potr 

essere visitata da mercoledi 

a domenica dalle 12 alle 18. 

FÄngresso libero. 

La consolidata tradizione cinese 

e l'apertura alla cultura 

occidentale hanno creato un 

ambiente dinamico per la 

costruzione e l'architettura, 

che ha sollecitato e sedotto 

architetti di tutto il mondo con 

nuove opportunit progettuali. 

La mostra Beijing, Shanghai 

and Nanjing: Three Chinese 

Venues si propone d'illustrare 

le trasformazioni odierne del- 

6850 Mendrisio Staz 


l'urbanistica cinese: le citt 

"esplodono", infatti, con sorprendente 

ve1ocit ed i profihi 

metropolitani si ridisegnano e 

arricchiscono. La mostra s'interroga 

anche sulla compatibilit 

dell'inarrestabile evoluzione 

urbana con la ricchezza del 

patrimonio storico e l'offerta di 

ambiente sostenibile. 

Accompagnano la mostra alcune 

suggestive installazioni multimediali 

che bene rappresentano 

una Cina che si trasforma e 

si reinventa continuamente. 

Ne un esempio l'installazione 

dell'artista taiwanese Yao 

Dajuin Geophone Nanjing 

(2005), una sorta di raccoglitore 

di suoni urbani: l'ascolto 

attento e profondo di campioni 

di suoni e rumori permette di 

scoprire la citt di Nanchino 

nella sua tota1it. 

In mostra figura anche la videoinstallazione 

Dragon and 

Tiger Proposal (2005) di Chi 

Ti-Nan su interventi di rigenerazione 

urbana, cio un 

racconto filmato di soluzioni 

progettuali di minimo impatto 

(e costo) che hanno perrnesso 

di riqualificare quattro zone 

(I'accesso ad un viale, im laghetto 

artificiale, un tunnel ed 

un mercato). : 

CrescIta cinese 1 Iibrie ii clestino 






Un premio per far crescere I'Accademia 

Presentato II concorso internazionale. 

d'archftettura della BancadelGottardo 

Avr cadenzabiennale e premierä giovani professionisti 

che sidlistingueranno nell'ambito della cuItura 

tonica contemporanea. Ii preniio sarä di 100.000 franchi 

D La Banca del Gottardo festeggia 

oggi ii suo 50. anniversario e 

nell'ambito delle celebrazioni i 

vertici hanno deciso di impegnarsi 

anche sul fonte sociale e culturale. 

Cosi, proprio ieri a Mendrisio 

stato presentato ii «Gottardo 

architectural award by Banca 

del Gottardo», im nuovo premio 

internazionale di architettura, 

con un importo di 100.000 franchi 

per il vincitore. 

II sindaco di Mendrisio Carlo Croci, 

i due massimo esponenti dcll'istituto 

bancario Felix Ehrat e 

Rolf Aeberli, e l'architetto Mario 

Botta hanno tenuto ieri a battesimo 

il premio che si preannuncia 

come uno dei piü prestigiosi al 

mondo. 

A bandire 11 concorso la Fondazione 

Banca del Gottardo perl'architettura, 

istituita proprio a questo 

scopo, che ha ne assicurato 

l'organizzazione per i prossimi 

dieci anni. 

1 dettagli sono stati illustrati da!l'architetto 

Botta che sari anche ii 

presidente della giuria internazionale. 

Ii premio verri proposto 

con cadenza biennale. Potranno 

concorrere architetti i cui lavori 

rifletteranno la cultura architettonica 

contemporanea e che dimostreranno 

particolare sensibilitä 

al contesto paesaggistico ed 

ambientale, contribuendo in tal 

modo ä migliorare la qualitä della 

vita dell'uomo. 

Un comitato di esperti internazionali 

(advisors), composto da 

8-15architetti e critici di architettura, 

proporr alla giuria una seriedl 

candidati, di et non superiore 

ai 50 anni, che abbiano realizzato 

almeno tre opere significative 

rispetto alle finalitä del premio. 

11 vincitore sarä proclamato 

dalla giuria stessa composta, oltre 

die dal citato presidente Mario 

Botta, dal futuro direttore dell'AccademiaValentin 

Bearth, da! presidente 

della Biennale di Venezia 

Davide Croff e da due architetti 

di fama intemazionale che saranno 

nominati prossimamente. La 

prima edizione del premio sarit 

bandita nell'autunno di quest'anno 

ed ii vincitore sarä,desigiato, 

un anno piü tardi, nel corso di 

una cerimonia ufficiale prevista 

appunto nell'autunno 2008. 

6933 Muzzano 


Nella sua presentazione, l'architetto 

Botta parso particolarmente 

orgoglioso dell'istituzione 

di questo premio «che parte 

da Mendrisio per irradiarsi nel 

mondo». Egli ed ilsindaco Groci 

hanno voluto ricordare i primi 

passi dell'Accademia d'architettura, 

cresciuta incredibilmente 

negli anni, dando ampio spazio 

alla cultura umanistica ed 

alla centralit dell'uomo, elemenü 

che giocano un ruolo fondamentale 

nella formazione dei 

giovani accademici. Tanto che 

l'ateneo ticinese diventato un 

polo d'eccellenza nel campo 

dell'architettura, diventando di 

fatto un partner attivo delle altre 

due facoltä d'architettura ai 

politecnici di Losanna e Zurigo. 

Cos'i ii premio delle Banca del 

Gottardo concorre - con 1 Archi 

vio del moderno ed il nascente 

Museo dell'architettura —«a dare 

forza e senso», ha detto Botta, 

agli studi di architettura a 

Mendrisio. . LuBer 





Architettura senza conftni 

Per i suoi 50 anni Banca del Gottardo introduce 

un premio biennale patrocinato dall 'Accademia 

Un premio per conoscere e 

segnalare gli architetti di tutto 

ii mondo. E questo lo scopo del 

'Göttardo architectural award 

by Banca del Gottardo' presentato 

ieri all'Accademia di architettura 

di Mendrisio. Si 

tratta di un premio di centomila 

franchi voluto da Banca del 

Gottardo per söttolineare i primi 

cinquant'anni di attivitä e 

dimostrare ii legame con l'attivitä 

architettonica in Ticino e 

con Mario Botta, l'artefice della 

sede centrale di Lugano. Ii 

premio bandito dalla 'Fondazione 

Banca del Gottardo per 

l'architettura' ed uno dei piü 

prestigiosi del settore. 

Ii presidente del Consiglio di 

amministrazione dell'istituto 

bancario Felix Ehrat non puö 

nascondere la sua soddisfazione. 

«Mi auguro che la data 

od/erna rappresenti ii lancio di 

an sasso nell'acqua che segna 

cerchi sempre piü ampi — commenta 

— chepossa raggiungere 

anche ulteriori progetti come ii 

Museo dell'architettura e che 

dia la possibilitä di creare 

qualcosa che crei an riJlesso in 

tutto ii mondo». Anche perchö 

«i primi 50 anni della nostra 

banca costituiscono ii tema centrale 

nell'anno dei festeggiamenti 

del nostro anniversario e 

rimarranno nei nostri ricordi 

anche grazie al nuovo 'Gottardo 

architectural award by Banca 

del Gottardo che continuerä 

per i prossimi dieci 

anni». 

11 premio, come detto, nasce 

dalla vo1onti della Banca del 

Gottardo di segnare in maniera 

tangibile lo sviluppo dell'architettura 

in occasione dei 

suoi primi 50 anni. «Unpremio 

ehe nasce all'Accademia di Architettura 

ecke vuole irradiarsi 

nel mondo intero — afferma 

l'architetto Mario Botta —presidente, 

con il nuovo direttore 

dell'Accademia Valentin 

Beath ed ii presidente della 

Biennale di Venezia Davide 

Croff, della giuria ehe seeglierä 

i vineltori -per tracciare 

an profilo dove le discipline 

umanistiche giocano- an ruolo 

importante nella formazione». 

Ed proprio questa una delle 

caratteristiche ehe staub facendo 

conoscere l'Ateneo del 

Borgo nel mondo. «Mendrisio 

un p010 di eccellenza e di rzferimento 

per gli studi accademici 

— continuaBotta — anchegrazie 

all'Archivio del Moderno, dove 

conservazione e ricerca avanzano 

in modo paralielo, e al 

futuro Museo dell'architettura, 

la cui realizzazione infase 

avanzata». 

L'idea di introdurre ii premb 

partita proprio da questo 

contesto. Ma chi sono i potenziali 

candidati? «Ii premio 

intende riconoscere e segnalare 

all'attenzione del pubblico gli 

archztetti di tutto ii mondo ehe 

con itoro tavoro hanno offerto 

un contributo rilevante alla 

cultura architettonica contemporanea 

— spiega ancora Botta 

— e che dimostrino particolare 

sensibilitä al contesto paesaggistico 

ed ambientale, contribuendo 

cost a migliorare la 



qualitä di vita dell'uomo». La 

selezione aperta ad architetti 

di etä non superiore ai 50 anni, 

senza distinzione di naziona- 

La giuria 

presieduta 

da Mario Botta 

assegnerä 

centomilafranchi 

litä, ehe hanno giä realizzato 

almeno tre opere significative 

rispetto alle finalitä ehe ii premio 

si propone. La giuria nominerä 

da 8 a 15 consulenti internazionali 

scelti tra architetti 

e critici attivi nei cinque 

continenti che, a loro volta, 

proporranno un massimo di 

tre candidati. 1 professionisti 

segnalati dovranno poi proporre 

alla giuria tre opere rea 

lizzate. 

La prima edizione sari bandita 

nel mesedi settembre-ottobre; 

il vincitöre sar proclamato 

nello stesso periodo del 

prossimo anno. Tutte le opere 

presentate dagli architetti ammessi 

alla fase finale saranno 

presentate al pubblico in un'esposizione 

ehe sarä inaugurata 

in oecasione della cerimonia 

di premiazione. P.COL 

Futiua"1aPc 





MENDRISIO Presentato ii ricco 

"Gottardo Architectural Award" 

Una fondazione che premia 

l'architettura di qua1iti 

Istituito da Banca del 

Gottardo, ilPremio —un 

totale di 500'OOO franchi 

che saranno distribuiti a 

cinque architetti in dieci 

anni—mira a divenire 

uno deipiii ambitia 

livello internazionale. 

di RACHELE BIANCHI PORRO 

Iprimicinquant'annisieompiono 

una volta sola: tanto yale, allora, festeggiare 

in grande, «con la volont?t 

non solo di celebrare un avvenimenin 

importante, ma anche di lasciare un 

segno». Sono parole, queste, pronunciate 

ieri da FelixR. Ehrat, Presidente 

del Consiglio di Amministrazione di 

Banca delGottardo;proprio ieri sera, 

in effetti, l'istituto ha soffiato ufficialmente 

sulle candeline delproprio giubileo. 

Dalla piccola banca con due 

sportelli ehe apriva i battenti nel 1957 

all'odierno organico composto da 

circa un migliaio di dipendenti ne 

stata fatta di strada: nessuno si sareb- 

be stupito se, giunti a questo punto, i 

vertici aziendali si fossero seduti per 

un momento sugli aliori, gustandosi 

ii momento. 

E invece, ancora una volta, si sono dati 

da fare, costituendo per l'occasione 

una speciale Fondazione Banca del 

Gottardo per l'Architettura, cd istituendo 

un premio per giovani architetti 

ehe aspira a divenire tra ipin prestigiosi 

a livello internazionale. Ii capitale 

c': 100'OOO franchi ehe verranno 

assegnatiper cinque volte nell'areo 

di dieci anni. E quale cornice migliore, 

per presentare questo "Gottardo 

Architeetural Award by Banca dcl 

Gottardo' se non l'Accademia di 

Mendrisio, sempre pin grande e culturalmente 

vivace, sempre piü meta 

di ricercatori e studenti. 

Acon solidare ii sodalizio tra il Prem io 

e la strattura la figura di Mario Botta, 

vice presidente della Fondazione e 

presidente della giuria ehe dovrä dccretare 

i vincitori. «Abbiamo saputo 

dotarei di una collocazione precisa nel 

panorama contemporaneo —ha affermato 

lui a proposito della "sua"Aeeademia 

— Sappiamo molto bene ehe 

oggianche ilmondo dell'architettura 

deve sottostare alle leggi dcl m ercato: 

la concorrenza con le altre strutture 

6903 Lugano 


costante, cd ilnostro obiettivo sempre 

piü quello di votarei all'eccellenza. 

Fino ad una decina di anni fa l'idca 

di poter ereare a Mendrisio un polo 

come questo era semplice utopia; 

ma oggipossiamo dire ehe sia diventato 

una realtin>. 

Cosi, a partire dal 2007, ogni due anni 

un comitato di esperti internazionah 

(composto da una quindicina di 

arehitetti c eritici ehe eambieranno di 

volta in volta) avrä il compito di proporre 

ahla giuria una serie di candidati. 

Le condizioni sono ehe essinon superino 

i cinquant'anni di et —e nell'universo 

degli arehitetti avere meno 

di cinque decadi significa essere ancora 

nelproprio periodo "acerbo"—e 

ehe abbiano reahizzato ahneno tre 

opere giudicate "di grande qualit' 

«Ma in questo eontesto ha precisato 

aneora Botta —non bisogna mai dimenticare 

ehe l'architettura, senza 

l'uomo cd ilmondo eomepunto diriferimento, 

non ha signifieato: i lavori 

dovranno dunque dimostrare partieolare 

sensibihiti alcontesto paesaggistico 

cd ambientale, contribuendo a migliorare 

la qualit di vita dell'uomo». 

Du fond Zinne hep in 

laoddtetlur di qnlihf 





- 15:36 

Banca del Gottardo, istituito ii Gottardo Architectural Award 

Commento 

Patrizia Pesenti ha ringraziata la Banca del Gottardo 

II cristallo di racca simbolo della banca raggruppa due valori importanti: sieurezza, stabilitä a cui la 

presidentessa del Consiglio di State Patrizia Pesenti, presente oggi ai festeggiamenti del Soemo 

della banca, ha aggiunto la sensibilitä per la cultura, dimostrata da iniziative od eventi, tra Gui guide 

escursionistiche e ai Iaghetti elpini, concerti alpestri, esposizioni d'arte, ed ora anche ii premio 

intemazionale di architettura: ii Gottardo Architectural Award. II cristallo trasmette fürze e sicurezza 

ma anche entusiasmo per quello ehe sapete fare bene. 

LUGANO - In coincidenza con i 150 anni di esistenza di Swiss Life, nel 2007 Banca del Gottardo 

celebra suo 50 anniversario. Per dimostrare proprio legame Gen Iattivitä architettonica in Ticina e 

Gen Mario Botta, artetice della sede centrale di Lugano, Banca ciel Gottardo ha presentato oggi i 

dettagli di un nuovo prenio di architettura, ehe si preannuncia tra i piü prestigiosi del settore. Al 

vincitore verrä attribuito un premio deII'irnporto di 100000 franchi svizzeri. 

II Gottardo Architectural Award by Banca del Gottardo, bandito dalla Fondazione Banca del 

Gottardo per lArchitettura, ehe stata istituita a questo scopo. Maria Botta stato nominato 

Presidente della Guria. 

II premio di architettura sta particolarmente a cuore a Felix R. Ehrat, Fresidente del Consiglio di 

Amministrazione cli Banca del Gottardo e Presidente della Fondazione Banca del Gottarde per 

l'Architettura: 1 primi 50 anni della nostra Banca costituiscono 1 lena centrale nell'anno dei 

festeggiamenti del nostro anniversario e rinlarranno nei nostri ricordi, non solo in relazione ai 

numerosi eventi celebrativi, ma anche grazie al nuovo Gottardo Architectural Award by Banca del 

Gottardo, che continuerä per i prossinhi 10 anni. E questo nel segne dell'ottimismo e della fiducia con 

la quale ci poniamo nell'affrontare le sfide future e il continuo sviluppo del nostro business. 

II Gottarda Architectural Award by Banca del Gottardo, ehe prevede l'assegnazione di un premio 

dellammontare di CHF 100,000, verr proposto Gen cadenza biennale ad architetti i Gui lavori 

riflettana la cultura architettonica contemporanea, e ehe dimostrino particolare sensibilitä al contesto 

paesaggistico od ambientale, contribuendo in tal mode a migliorare la qualitä di vita dell'uomo. 

Un comitato di esperti internazionali (advisors), composto da 8-15 architetti e critici di architettura, 

proporrä alla giuria una Serie di candidati, di etä non superiore ai 50 anni (nell'anno in Gui il Premio 

di volta in volta bandito) ehe abbiano realizzato almeno 3 opere significative rispetto alle finalitä 

ehe il Premio 51 propone. 

tio.ch 

6900 Lugano 


II viricitore del premio verrä proclamato dalla giuria, presieduta da Mario Botta e composta da 

Valentin Bearth, che stato designato dal 1 settembre 2007 Direttore dell' Accadeniia di Architettura 

di Mendrisio, da Davide Oroff, Presiderite della Biennale di Venezia e da due architetti di fama 

internazionale che saranno nominati prossimamente. 

La prima edizione del prenhio Gottardo Arehitectural Award by Banca del Gottardo sarä bandita 

nell'autunno del 2007 e il vincitore sarä proclamate un anno piü tardi, durante una eerimonia utticiale 




tio.ch 

6900 Lugano 


nellautunna del 2008. La Fondazione Museo dellArchitettura di Mendrisio si occuperä 

deII'organizzazione del prernio, in collaborazione con la Fondazione Archivio del Moderno e con 

I'Accadenhia di Architettura deIIUniversitä della Svizzera Italiana (IJSI) 





CONVEGNO di Leonardo? Ii 2 e 3 giugno confronto tra gli storici 

Cosi appariva ii Rivellino 

cinquecento anni fa 

di MAU RIZIO VALSESIA 

Grazie alle nuove tecnologie, possiamo 

vedere come apparirebbe ii 

Rivellino del Castello visconteo senza 

l'assedio degli edifici d'epoca 

moderna. Le immagini, e ancor meglio 

i modelli in tre dimensioni realizzati 

dall'Accademia d'architettura 

di Mendrisio dell'USI, sono l'ultirno 

tassello delle ricerche sulbastione 

difensivo. In questo ambito lo 

studio piü completo quello di MarinoViganl, 

ehe ne indica in Leonardo 

Da Vinci l'ideatore (una tesi su cui 

ii dibattito aperto: cfr ad esempio 

il confronto pubblicato sul GdP del 

21/03/2007 tra lo stessoVigan e Teo 

Amad). 

Le ricerche locali, anche di altri 

esperti, incrociate con gli studi gi 

noti su Leonardo e la sua epoca, saranno 

ora discusse nel Convegno internazionale 

"L'architettura militare 

nel1'et di Leonardo", ehe la Citt di 

Locarno organizza sabato 2 e domenica 

3 giugno alla Scuola magistrale. 

In tempo per il 500°, visto ehe i 

carpentieri dell'epoca completarono 

ii Rivellino nell'estate dcl 1507. 

«11 convegno — spiega il prof. Manno 

Vigan6 — non intende fare ii 

punto solo sull'opera di Leonardo, 

ma anche sul periodo. Un dibattito 

scieritiflco ehe perla prima volta toc- 

cherä tutti gli aspetti della ricerca 

stonica». 

11 convegno ha anche una funzione 

divulgativa. Oltre alla possibilitä data 

a tutti di seguire i lavoni, la presentazione 

del materiale inedito dell'Accademia 

d'architettura consentir ai 

ticinesi di comprendere meglio il patrimonio 

architettonico, storieo c, 

perch no, urbanistico, rappresentato 

dal Rivellino, ma ancora nascosto. 

Vigan6 ricorda la priricipale ragione 

per cui attribuisce a Leonardo il Rivellino: 

«Questo grande bastione 

per caratteristiche architettoniche 

unico nell'area geografica dcl Nord 

Italia. Di simili se ne ritrovano solo 

nel Centro Italia. Leonardo era l'unieo 

ingegnere di quella scuola architettonica 

presente in quel periodo 

storico a Milano a servizio dcl ne, 

i cui possedimenti comprendevano 

l'importante presidio militare di Loc 

arno». 

lt Rivettino visto 

senza gti stabiti 

moderni che to 

cetano aLLa vista. 

II Lungo edificio 

superiore 

CasoreLta. La 

base 

aLL'aLtezza del 

Lago. 

Sono tre i momenti principali della 

duc giorni di studi, ognuno con le nelazioni 

di cinquc conferenzicri. Sabato 

mattina, sotto il titolo "Guerre 

milanesi", gli esperti illustreranno le 

rispettive ricerche sul contesto internazionale 

a cavallo tra il '400 c il '500. 

Periodo crucialc, ma ancora poco 

conosciuto, per Locarno, territorio 

lombardo dominato dai francesi. 11 

pomeniggio terri banco l'architettura 

militare dcll'cpoca in particolare 

la diffusione dcl bastione. Infine, domenica 

mattina, spazio alle flgure 

dcgli ideatori: Lconardo e gli altni ingegneri. 

Ospite d'onore sari Carlo 

Pcdrctti, considcrato il piü importante 

studioso di Lconardo vivente. 

6903 Lugano 


Interverr anche il consigliere di Stato 

Marco Borradori. 

Gli atti dcl convegno saranno in seguito 

pubblicati dalla Cittä. 

Uno dci sogni nel cassetto dell'attuale 

Municipio di comprare gli cdiflci 

adiaccnti c varare un piano di dcmolizione 

per riportarlo alla luce. Ii 

castcllo, c qucst'arca centrale della 

eitt, cambicrebbero volto... in mcglio 

ovviamente. 1 costi di una simile 

operazione sono elevati, ma non 

utopici. 

A proposito: il convcgno di giugno 

gode dcl sostegno dcl Crcdit Suisse, 

senza il quale il Dicastero cultura, 

iuidato dalla vice sindaco Tiziana 

Zaninelli, non potrebbe organizzarlo.Volontä 

cd entusiasmo non maneano, 

ma come noto le finanze eomunali 

piangono. 

C' pure un documentario 

pronto per ii FestivaL 

Sul Rivellino stato rcalizzato anche 

un documentario ehe si vorrebbe 

prcscntare al prossimo Festival dcl 

film, quello dcl 60°. Sarebbe un bell'abbinamento 

per la cultura locar- 

Oese. Occorrc pcr6 un ultimo sfor- 

Cos, pp riva ii Riv Iluso - 

- 

rnqueexstoarnsifa 




-


zo finanziaric per gli interventi di rißnitura 

della pdllicola. «Cerchiamo 

uno sponsor—spiega \'iganö —a cui 

offriamo, attraverso la distribuzione 

de! documenrario ai giornalisti accrcditati 

al Festival, la possibi]it di 

raggiungcrc 1.200 contatti In tLLtt() 1] 

mondo. Un affare da! punto di vista 

dc! marketing e de!!a comunicazione,,. 

«Un istituto di credito — confida lo 

storico ticinese — ci ha derto che se 

ii Rive!!ina fosse statoa Lugano, nan 

ci sarebbern stati probiem i a sponsoriazare 

eventi o niziative ad esso 

legail. Puarrroppo ii bacino locarne - 

se floH garan tisze 1 

d'im m agin e. T1 di scors o cambia in 

oceasione dul Festiva!. TJn'occasiune 

da nori perdere>. 

arazte cl laser ii castello non ha searet! 

lt tavoro dettUniversitä deLta Svizzera Itatiana non in 

semptice eserdzodi disegno in 3D. Latecnica utitizzait 

Laser sutterreno e Ie modernissime stampanti n tre 

dimensioni. Sono tecuologie in grada di visuatizzare la 

cornptessitä e Iosvituppo degti spazi interni in ogni 

dettagtio, corne edIfici sotterrati 0 ricchi di gatterie. E La 

nuova frontiera deLL'archeotogia. ALL'Accademia di 

architettura di Mendrisio si occupa di queste ricerche 

LIstituto perU Progetta tirbano Contemporaneo. In 

questa ambita net 2005 ha preso awia iL progetto 

"Restauro e trasfigniazione", in ciii inserito anche lt 

Rivetti,io. 

6903 Lugano 







Indagini per scoprire i misten del rivellino 

Un convegno sui segreti del bastione del Castello a 500 anni dalI'edificazione 

«L'arcbitettura militarenell'et cli Leonardo, guerre 

lanesi e diffusione ciel bastione in Italla e Europa»: del 

tema si discuterin un coiivegno (2-3 giugno) a Locarno 

D Unopera fuori da! comune, un 

unicumnell'Italiadelnord: a5 secoli 

dalla sua edificazione si moltiplicanogliinterrogativisulperch 

del rivellino del Castello visconteo 

di Locarno e, soprattutto, 

sulla mano die lo ha ideato. Da 5 

anni ii prof. Marino Viganö sta 

portando avanti una ricercavolta 

a dare una paternitä al bastione. 

Come foto, una serie diverifiche 

convergenti portano ad attribuire 

l'opera alla mano di Leonardo. 

Ora, anchepermarcareilsøO. del 

rivellino, nei giorni 2e 3 giugno 

prossiini inprogramma, nell'aulamagnadellaScuolaMagistrale, 

un convegno internazionale di 

studi che permettert diulteriormenteinquadrare 

ilbaluardo dal 

profilo stonco-archittettonico con 

l'intento di sempre meglio comprenderne 

i segreti. 

Trele sessioni in cuisisuddividerä 

ii simposio. La prima (sabato 

mattina2 giugno) saräinparticolare 

riservata a delineare il contesto 

storico della Lombardia e internazionale 

tra la fine del XVsecoloegliinizidelXvl, 

cercandodi 

delineare l'importanza di Locarno 

in questo ambito. La seconda 

sessione (sabatopomeriggio) sar 

invece incentrata sullo svilup- 

0 delle fortificazipni in varic regioni 

(Francia, l3elgio eccetera) 

nelperiodo considerato, inmodo 

da disporre di mode!li comparativi. 

Infine, la terza sessione (domenica3 

giugno) si concentrer 

sug!i ingegneri militari che hanno 

sviluppato la tipologia del baluardo, 

indagando in particolare 

su dove hanno operato e con qualirnoda1iti. 

Dasegna!are, atal proposito, 

che al momento dell'edi- 

ficazione del rivellino di Locarno 

l'unico competente attivo aMilano 

in quell'epoca era appunto 

Leonardo. 

II convegno sart caratterizzato anche 

da alcuni aspetti particolari 

qualilapresentazione di unlavoro 

dell'Accademia di architettura 

diMendrisioneiquale, tramiteindagini 

laser, si pervenuti a una 

ricostruzione di come potrebbe 

presentarsi ii rive!lino qualora si 

decidesse una sua radicale valorizzazione 

eliminando quanto 

edificato successivamente a ridosso 

delbastione. 

6933 Muzzano 


Un appuntamento 

che valorizzerä 

la Cittä 

O1tre che valorizzare le ricerche 

finora eseguite dal prof. Marino 

Viganö sulla patemitä del Rivellino, 

II simposio del 2-3 giugno 

(sponsor principale ii Crdit 

Suisse) permefter anche di mettere 

in rilievo II nome di Locarno 

sul piano internazionale nell'ambito 

della ricerca storico-culturale. 

A sottolinearlo II direttore dei 

Servizi culturali della Citt Riccardo 

Carazzetti, ii quale ha assicurato 

giä sin d'ora che prevista 

la pubblicazione degli atti del 

convegno. Sempre Carazzetti ha 

ribadito la vo1ont del Municipio 

di Locarno di procedere all'acquisizione 

del baluardo con modalitt 

da definire. Ii convegno 

aperto a tuttigli interessati (ulteriori 

informazioniO91.756.31.7O). 

CINQUE SECOLI 11 rivellino ha 500 anni. Al convegno prender parte 

anche I'esperto di Leonardo Carlo Pedretti. 

LapIWcanoc'tr.li4 





A Locarno un convegno dedicatö al Genio di Firenze 

Stucliosi da tutta Europa si chineranno sull'architettura militare e sul 'Rivellino' 

Esperti da tutto 11 mondo per 

discutere del Rivelimo una 

fortezza mihtare ehe rappresen 

ta un 'urncuni nel contesto sto 

rico m cui venne edificato dal Go 

nio florentino, alias Leonardo da 

Vinci. La Citffi di Locarno render 

omaggio al 500esimo di fondazione 

di questo bastione con 

un fme settimana (2-3 giugno) di 

convegno dedicato proprio ai 

molteplici aspetti riguardanti la 

tanto discussa (iii termini di paternitä) 

costruzione del Castello 

Visconteo. Un modo — come ha 

spiegato ieri 11 professor Marino 

Viganö, promotore dell'iriiziativa 

— per fare II punto a cinque 

anni di ricerca e per capire in 

quale realta l'opera fu edificata. 

«Sono anni in ciii Locarnoorbitava 

nell'area di influenza della 

Lombardia occupata daifrancesi. 

Per qüesto motivo si ritenuto opportuno 

contestuallzzare l'ambiente 

attraverso un apporto di 

tipo scieh4fico». 

II convegno mtitolato L ar 

chitettura militare nell eta di 

Leonardo" e organizzato nell'Aula 

Magna della Magistrale, sar 

diviso in tre sessioni. Nella prima 

si far piena luce sulla situazione 

geo-politica della Lombardia 

a cavallo fra 111499 ed 111513, 

per arrivare a far piena luce sul 

ruo1odiLocarno, «chiavistello 

dei Ducato» nella seconda si af 

fronterä in maniera specifica II 

tema della sviluppo dell'oggetto 

fortificazione in quel periodo, 

con im giro d'orizzonti in Francia, 

Spagna e Paesi Bassi, le p0tenze 

europee di allora. La terza 

sessione, infme, ruota tutta attor- 

110 alle figure degli ingegneri militari 

attivi in quel quadro, con 

particolare riguardo alla diffusione 

ciel bastione. 

Tra i van relatori ehe interverranno 

al convegno (aperto al 

pubblico). spicca 11 nome dcl professor 

Carlo Pedretti. il quale offrirä 

una sorta di "summa" cli 

ima sessantina d'aimi di ricerca 

da lui condotta su Leonardo. A 

portare i saluti ufflciali agli illu 

stri studiosi sart 11 direttore del 

Dipartimento dcl territorio, 

Marco Borradori. 

Architettura e sponsor 

A dar man forte alla Cittä, ehe 

da anni si sta prodigando per 

promuovere e riquaJificare questo 

irnmobile ad uso "ex miitare". 

arrivata, di recente. 1'Accademia 

di architettura di Mendrisio 

la quale, attraverso la moderna 

tecnologica laserscan, riuscita 

ad elaborare un dettagliato 

e fedele riievo di questa costruzione 

difensiva. Si tratta di im 

modello architettonico tridimensionale 

del Rivellino com'era e di 

come potrebbe essere (virtualmente) 

una volta inserito nel 

contesto urbano ehe, potrebbe 

in futuro anche circondarlo. 

Ii presente. invece, come confermato 

ion dal professor Riceardo 

Carazzetti, direttore dei Servizi 

culturali cittadini, vede Locarno 

«decisamente intenzionata ad 

acquistare ii Rivellina. Si stanno 

facendo tutti 1 passi per farlo passare 

in mani pu.bbliche e poterlo 



sisteinare». Quanto all'importanza 

dell'appuntamento del 2-3 giugno, 

sponsorizzato dal Cr&lit 

Suisse, Carazzetti ha detto ehe, 

ohne a sottolineare II valore della 

ricerca condotta da Viganö, 11 

convegno consente di far luce su 

im periodo storico poco studiato 

dagil specialisti. Un lasso di tempo 

transitorio non certo privo di 

significato, visto ehe 11 nostro teritorio 

passö dall'autoritä milanese 

a quella svizzera. d.l. 

aPtactninbors2OOilafranc1il' 





DOMAM LA CERMOMA 

L'Accademua assegna 

borse di studio a Roma 

• Domani a Rorna si terr la 

cerLmonia di assegnazione dek 

la Borsa di studio Francesco B 

orromini. Giunta aIl'ottava edizione 

e promossa dall Amba 

sciata svizzera, dalI'Accademia 

di architettura di Mendrisio e 

dall Accademia di San Luca di 

Roma e finanziata dal Comune 

di Bissone dal Cantone e dalla 

Confederazione. La borsa assegnata 

a studenti itailani di architettura 

Alla cerimonia di do 

mani, ii direttore designato del- 

I'Accademia di Mendrisio Valentin 

Bearth parlera di «Paesaggio 

e architettura». 


6933 Muzzano 


Polizia in servkio 24 o,e su 24 

:TI: 

Totnf»rt»o,oIOg,Inoomro 

-1: 

- r.. -- 





BORSE DI STUDIO 

Accademia 

in trasferta 

a Roma 

Nell'arnbito della mostra "Incidere ad arte. 

Giorgio Upiglio e ii suo Atelier 1958-2007 (Palazzo 

Fontana diTrevi, Roma, sino a domenica 17 

giugno 2007)" curata dall'Archivio del Moderno 

dell'Accademia di architettura (Universit della 

Svizzera italiana) e dall'Istituto Nazionale per 

la Grafica di Roma, oggi avr luogo nella capitale 

italiaria, presso la prestigiosa Accademia di 

San Luca, la cerimonia di assegnazione della 

Borsa di studio Francesco Borromini 2007. Per 

l'occasione Valentin Bearth, Direttore designato 

dell'Accademia di Mendrisio, terr la conferenza 

Paesaggio e architettura. La Borsa di Studio 

Francesco Borromini, giunta ormai all'ottava 

edizione, promossa dall'Ambasciata di Svizaera 

a Roma, dall'Accademia di architettura di 

Mendrisio e dall'Accademia di San Luca di Roma 

e finanziata in parti uguali dal Comune di 

Bissone, dalla Repubblica del Cantone Ticino e 

dalla Confederazione Elvetica. La Commissione 

incaricata di assegnare la borsa di studio intitolata 

a Borromini ha proclamato vincitori ex 

aequo gli studenti Federico Perugini e Giorgio 

Talocci, entrambi iscritti alla Facolt di Architettura 

dell'Universit degli Studi Roma Tre. 

Nell'ambito dei rapporti di scambio culturale tra 

Italia e Svizzera,il direttore Valentin Bearth - ehe 

succeder al catalano josep Acebillo il 10 settem - 

bre2007- terrä una conferenza pubblica dal titolo 

Paesaggio e architettura. All'Accademia Nazionale 

di San Luca (Piazza dell'Accademia di 

San Luca 77) alle 17, interverranno Mario Botta, 

Giorgio Ciucci e Bruno Reichlin. Sar inoltre 

presente l'Ambasciatore di Svizzera in Italia, Bruno 

Spinner. 

6903 Lugano 


No- — - 





IQnfoi'inului'v 

L'assegnazio'ne dela borsa di studio Francesco Borromifli 

LAccaclemia in visita a Roma 

• L'Accademia d'architettura 

di Mendrisio ha svolto 

una trasferta significativa 

a Roma. 

Nell'ambito della mostra mcidere 

ad arte. Giorgio Upiglio 

e ii suo Atelier 1958—2007 

(Palazzo Fontana di Trevi, Roma, 

sino a domenica 17 giugno 

2007) curata dall'Archiivio del 

Moderno dell'Accademia di 

architettura (Università della 

Svizzera italiatia) e dall'Istituto 

Nazionale per la Grafica di 

Roma, mercoledI scorso nella 

capitale italiana, presso la prestigiosa 

èiadi'$j4ica, 

ha avuto lu 

assegnazion 

studio Fra 

2007. Per l'o 

Bearth, D 

dell'Accade 

go la cerimonia' di 

della Borsa di 

tcesco Borromini 

:casione Valentin 

rettore designato 

Ia di Mendrisio, 

the succede rà il I. luglio al 

catalano Jo eph Acebillo ha 

tenuto una C )nferenza sul tema 

Paesaggio e architettura. tin- 

tervento 'Si iscrive nell'ambito 

dei rappoiti cuttiraIi tra Italia 

e Svizzera. 

La Borsa di studio Francesco 

Borromini, iunta ormai all'ottava 

cdi •one, è promossa 

dall'Ambasci ta di Svizzera 

I1,ademia'li 

architettura di Mendrisio e 

dall'Accademia di San Luca 

di Roma e finanziata in parti 

uguali dal Comune di Bissone, 

dalla Repubblica del Cantone 

Ticino e dalla Confederazione. 

La Borsa offre la possibilità di 

studiare presso 1'Accademia di 

Mendrisio e viene assegnata a 

studenti italiani iscritti ai corsi 



'di laurea specialistica in architettura 

presso facoltà italiane 

ed in procinto di concordare un 

tema di tesi di laurea. La Lommissione 

incaricata di assegnare 

Ia borsa di studio intitolata a 

BorromIni ha proclamato vincituri 

ex aequo gli studenti Fe'derico 

Perugirii e Giorgio Talocci, 

entrambi iscritti alla Facoltà di 

Architettura dell'Univetsità degli 

Studi Roma Tre. 

Son intervenuti a Roma. Mario 

Botta, Gio±gio Ciucci e Bruno 

Reichlin. Presente alla cerimonia 

anche 1'Ambasciatore 

di Svizzera in Italia, Bruno 

Spinner. 

Una mostra sulla Cina 

Ten, irtanto, Si è inaugurata a!la 

Galleria dell'Accademia una 

nuova mostra del ciclo sulle 

metropoli emergenti dedicatti 

a tre città cinesi. Fino al 29,, 

giuo. 

" 

Urgonovod Peril eenedettOmarcellb 

Laccademia in viefta a Poma 

Citaa PlaPnlIeilIntornI 





LA SVZERA PUNTA ALTo 

I grattacieli segnano ii nuovo sviluppo urbano 

LIBERO DAGOSTINO 

Non sara ii Taipei 101 dell'isola 

di Taiwan che con 

lOt piani svetta a 509 metn 

di altezza. ma Ia tone pia eleva- 

ta dei nove grattacieli che si VOgliono 

costruire a Ginevra. con i 

suoi 175 metri fa, comunque. Ia 

sua degna figura nel panorama 

mondiale degli sky-scrapers. Settanta 

metni in piü. rispetto ai 105 

della Messeturm di Basilea. quasi 

a nibadire che anche in Svizzera lo 

svituppo urhano punta sempre pi0 

in alto. Come testimoniano del resb 

II progetto per Ia nuova sede 

della Swiss Prime Site a Zunigo. 

126 metri. quello di 

160 previsto dalla Roche a Basilea 

e l'idea di realizzare pure a 

Chiasso un business center di 96 

metri. La cuba in verticale come 

nisposta all' urhanizzazione di 

massa e per salvaguardare il terntorio 

naturale. nisorsa 

orniai scmpre 

piU preziosa. 

Una soluzione 

che divide, perO. 

architetti e urbanisti. 

"Anche in Europa 

i grattacieli 

segnano ii passaggio 

dalla città 

industriale. che 

era concepita 

onizzontalmente, 

a quella neoterziaria che si sviluppa 

per esigenze diverse in verticale. 

Coi grattacieli. effettivamente, 

si libera spazio per altre attività 

collettive" Spiega Josep Acebillo 

direttore dell'Accademia di architettura 

di Mendrisio. 

Alla mistica architettonica dei 

grattacieli. Ic cattedrali del XXI 

secolo, avevano inflitto un brutto 

colpo gli attentati alle Torn Gemelle 

di New York. Ic Twin Towers 

di Manhattan. quel mirabile 

"gioco di specchi - secondo Ia cctebre 

definizione di Jean Baudrillard 

- dell' imperialismo tecnologico 

americano". Svanita Ia paura 

degli attacchi terronistici. si rilancia 

su scala planetaria Ia stida al 

cielo. con avveniristici progetti di 

'Supertall". megastrutture pollfunzionali. 

eco-tech e del tutto autosufficienti. 

Si è amvati persino a 

progettarne uno in Giappone di oltre 

3.200 metri. capace di ospitare 

un milione di persone, e che, a!meno 

sulla carta, puô reggere i 

due nemici pii temibili: il vento e 

le oscillazioni. Tita Carloni, architetto 

molto attento all'ambiente. 

non crede tanto ai grattacieli 

come possibile nispar 

mio di territorio o quale soluzione 

per Ia sovrappopolazione 

nelle aree urbane. 

"Certo edificando in altezza 

Si nisparmia terreno - Osserva 

-, ma che Si costruisea 

su cento piani 0 invece 

cento unità abitative su due piani 

alla fine Ia massa edificata e Ia 

densità della popolazione è uguale". 

Per Acebillo nella città neoterziana 

non si punta ad aumentare Ia 

densità: "Si potenzia, invece, i'mtensità 

urbana - spiega -, ossia Ia 

capacità di gestire tutti i flussi che 

fanno vivere la metropoli contemporanea". 

Secondo Carloni, se in Europa si 

dovesse rimboccare Ia strada dei 

grattacieli, abbandonata alla fine 

degli anni '50, non si potrà, 

comunque, seguire ii modello 

statnitense. "Troppo 

addensato - afferma -, e che 

richiede grandi infrastruttu- 

6601 Locarno 


re, per i trasporti, le comunicazioni 

e gli altn servizi 

urbani". Segni distintivi 

delle metropoli amencane 

e delle mega città commerciali 

asiatiche, i gratlacieli tornano ad 

essere ii simbolo della forza economica 

e del potere tecnologico di 

un Paese. Anche con questo simbolismo, 

per Carloni, si spiega ii 

grande ritorno dci skyscrapers. 

"Le grandi imprese multinazionali 

- aggiunge Acebillo - hanno bisogno 

di un'immagine forte per di 

distinguersi dai concorrenti. Questa 

immagine è emblematizzata da 

decenni anche con costruzioni imponenti 

e sempre piü alte". 

Era ii 1883 quando a Chicago 

venne costruito ii pnmo grattacielo, 

una tone di dieci piani della 

Home Insurance, resa possibile 

grazie all'invenzione, un trentennio 

prima, deII'ascensore. Fu ii 

pnimo saggio di verticalità della 

famosa "Scuola di Chicago", poi 

net 1913 Woolworth, ii re dci supermercati, 

realizza a New York 

un edificio di 241 metni che, inaugurato 

dat presidente Wilson, segna 

ii battesimo della nuova architettura 

urbana."Oggi per questi 

edifici - sottolinea Acebillo - si è 

affermato ii concetto di ibridità, 

che Ii nende dci 

grandi conteni- 

L 

L _d 




-


ion polifiinzionali: 

shopping 

center. ristoranu, 

alberghi, uffici e 

abiiazionf private. 

Tutte attivitA 

cbe è piü facile 

Orgaflizzafe e 

gestire in Un unicc 

edificio, che 

non decentrate 

su costruzioni 

diverse 

Pietre, mattoni e grandi porloni. eccc 

ii volto del centh delle città dcl 

Vecchio Continente, niente a che 

vedere con Ic downtown americane 

0 deII'Oriente emergente. Citta the, 

pero, Si gone esiese in periferie tenlacolari, 

nei non non Iuohi" di 

sterminati dormilori senza dentità 

urbanistica e sociale. Non basta 

coslniire grattacieli in centro per 

evitare Ia dilamzione delle perifene 

avverte Malteo Vegetti docente 

di antropologia culturale alla facollà 

di architenura di Mendrisio. 'La 

qualith della vita in cilia e in penfena 

dipende dagli spazi pubblici ad 

uso chile per Ia coflettivitA. Senza 

I CINQIJE PALAZZI PlO ALTI DEL MONDO A CONFRONTO 

I j-I 

STpMiOl 

oTh ffeaii 

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6601 Locarno 


questi spazi i grattacieli da soil potrabbero 

essem in moltiplicatoit di 

problenñ, poiché richiedono delle 

grandi infrastuitture di servizio. 

Idagostino@caffe.ch 

Dalla vecchia città 

industriale a quelia 

neoterziaria che 

si progetta in verticale 

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Adam Caruso 

giovedil 

aJl'Accademia 

cli Mendrisiö 

o Nell'ambito del ciclo d'incontri 

pubbliciconi grandi protagonist! 

della cultura progettuale Adam 

Caruso, che con ii socio Peter St 

John fra i piü interessant! ed innovativi 

architetti inglesi del giorno 

d'oggi, terri una conferenza 

all'Accademia di architettura di 

Mendrisio giovedi prossimo, 10 

maggio, alle ore 20.00 (aula magna 

Palazzo Canave). 

Nato nel 1962 a Montral, Adam 

Caruso si guadagnato un vasto 

riconoscimento internazionale 

producendo sensibili e audaci 

progetti per edifici con una risonanza 

pubblica, in particolare 

muse! e gallerie. 11 progetto piü 

celebre probabilmente la New 

Art GalleryaWalsall (Inghilterra), 

inaugurata nel 2000. 

Caruso e St John hanno collaborano 

spesso con degli artisti e sono 

stat! invitati a progettare mostre 

in note istituzioni, come la Tate 

Modem di Londra e la Fondatiori 

Cartier di Parigi. Nel 2006 hanno 

vinto ii concorso internazionale 

per il Centro turistico e culturale 

di Ascöna. Caruso ha insegnato 

in numerose scuole, anche all'Accademia 

di architettura di Mendrisio 

dal 1999 al 2001. E prevista 

la traduzione simultanea dall'ingiese 

all'italiano. 


6933 Muzzano 


- 

Je omhreeletfriche diC nolyn 





Vacchini: dialettica in architettura 

La chiarezzä della luce, Ia chiarezza deII'ide 

dl Armando Passuello, Andreas Kalpakci, Federico Parli, Christoph Studer 

Livio Vacchini non ha mal ( 

inAccademia. Tuttaviahasempre avuto 

un'importante influenza, sia sullo svolgimento 

del discorso di architettura, sia 

sulla formazione di molti studenti. In 

molti to ricordano come usia presesiza 

importante alle critiche di diploma. I 

brevi incontri organizzati all'interno 

del corsi in Accademia, e le conferenze 

pubbliche, erano spesso oggetto di 

spassionate discussioni. Durante un recente 

incontro avvenuto con Bruna ed 

Eloise Vacchini, abbiamo cercato, con ii 

loro aiuto, di ricordare la sua personalita, 

II suo credo e Ia sua vita. 

> problematiche che I ca- 

polavori di architettura pongono fuori dal 

tempo. 

Luce. Tetto. Struttura. Alla domanda da 

dove nascessero i progetti di Vacchini, 

questi tre cardini rispondevano componendo 

già, nella loro astrazione di principi, 

la volontà di un'architettura precisa. 

Per necessità, la coerenza nell'uso di questa 

teorizzazione personale ha portato alla 

formulazione di progetti dalla chiara 

radicalità e dall'immediata e riconoscibile 

chiarezza. 

Ecco, la chiarezza! Un altro tema che a Livio 

Vacchini era caro. Forse perché si sentiva 

Un O' un Ulisse d'altri tempi, colpito 

dalla dura luce del Mediterraneo e destinato 

a ritrovare la sua Itaca, I suoi capolavon, 

attraverso un viaggio puntuale nel 

suo immaginario e nel suo creativo architettonicd. 

0 forse, perché e nella chiarezza 

di un'idea, trasformata in architettura, 

che l'architetto puO dare origine allo spazio 

di vita dell'uomo, libero da costnizioni 

e democratico nella sua percettibilità. 

• V echini: dialettica It ,tI,t,tt,. 





A questo proposito, Eloise ci ha raccontato 

della sua indecisione per l'acquisto di 

un regalo di compleanno per suo padre. 

Un libro? Un disco? Cosa c'era che Livio 

Vacchini già non avesse? Un viaggio a Bilbao, 

per vedere il tanto chiacchierato museo 

Guggenheim, le sembrO da subito una 

buona soluzione. 

Le aspettative erano alte. Frank 0. Gehry, 

per la cultura europea, è una presenza 

scomoda: rappresenta, in un certo senso, 

il paradosso e l'impossibile dal quale gli 

architetti inconsciamente si propongono 

di allontanarsi, La curiosità nei confronti 

di questo modo di pensare architettura 

favoriva, dall'inizio, l'apertura ad un'osservazione 

oggettiva. Di fatto, perè, non 

fu co. Dopo già una prima visita la curiosità 

si estinse in favore di una critica silenziosa. 

Dove sono la libertà dello spazio, 

dell'osservatore? Dov'è ii dialogo, nel 

quale l'architettura si pone sempre e comunque, 

in uno spazio gestito dalla costrizione 

di un gesto cosl irruente? Dov'è 

ii confronto nnnovabile e creativo con la 

storia dell'architettura? Ebbene, il resto 

del viaggio, Eloise e suo padre lo trascorsero 

nella campagna della Biscaglia ad assaporare 

I piatti del luogo. 

Eloise oggi ha preso ii posto di Livio. Una 

grande sfida, che ripone ii suo successo 

nell'esperienza e nel dialogo con ii padre, 

col quale ha da sempre condiviso l'atteggiamento 

nei confronti del progetto. Per 

Eloise è sempre esistita un'unica strada 

percorribile, l'univoca posizione radicale, 

frutto dell'osservazione spassionata di un 

architetto di impertinente > Eloise ci risponda 

con semplicità: luce, tetto, struttura. 


6933 Muzzano 


Livio Vacchini, nella foto sopra in compagnia di Lb Galfetti (Foto di A. Flam- 

mer), sotto con Luigi Snozzi, in Piazza del Sole a Bellinzona. 






!nvest!mento dl 580mila franchi per iitetto ed un futuro per I'edif!c!o adiacente 

Villa Argentina e lavecchia lavanderla 

(red.) Un creditO di 58O 

mila franchi per rifare ii 

tetto di Villa Argentina. E 

stato concesso lunedi sera 

all'unammita da! Consiglio 

comuna!e de! capoluögo. 

Ma le attenzioni per l'area 

della villa non si linilteranno 

a questo intervento. 

Lo studio realizzato dalla SUPSI 

sull'edificio adiacente - le cosiddette 

vecchie lavanderie - ha 

offerto proposte onerose ma interessanti 

per progettare un inter- 

Un lmmaglne attuale della 

Villa Argentina dove trovano 

spazlo cllversi settori ciel 

1 AteneO 

vento di ristrutturazione cosi da 

poter usufruire degh spazi anche 

in occasione di manifestazioni 

Non solo 1idea e anche quella di 

intensificare le collaborazioni ed 

i rapporti fra ii comune e 1 Acca 

demia d architettura A sollevare 

la proposta di intervenire anche 

su questo edificio ci ha pensato 

Milena Garobbio di Insieme a 

Sinistra, prima del voto per ii 

credito necessario ai lavori sulla 

Villa In una recente seduta ha 

quindi informato il capodicaste 

ro costruziom Matteo Rossi ii 



• Municipio ha deciso di valutare la 

possibilita di portare avantz alcu 

ni spunti dello studio Se le cose 

vanno come pensiamo, verra allestito 

un messaggio municipale 

Costruita nel 1872, la Villa Ärgentina 

presenta una forma par 

ticolare con due tetti. 1 lavori per 

il loro rifacimento sono dunque 

piuttosto complessi e dureranno 

3 o 4 mesi Lintervento e princi 

palmente dovuto ad importanti 

infiltrazioni d acqua Dal costo cli 

580 mila franchi potranno essere 

dedotti i sussidi cantonali 

VlIIaA,gentlnael VehI lavancieda 

Sflcctddne 

UpneSaaSo 




Mario Botta, figura de la arquitectura suiza 

Texto: Yolanda de Rojal 

Fue discípulo de C. Scarpa, colaborador de Le Corbusier y de L. 

Khan; sus obras tienen una calidad icónica muy atenta a las 

sugerencias de la historia. 

Considerado entre los más célebres arquitectos de la época, 

Mario Botta nació en 1943 en la ciudad de Mendrisio, situada 

en Tesino, Suiza italiana. Graduado de dibujante técnico 

ingresó al Liceo Artístico de Milán y de 1965 a 1969 estudió en 

el Instituto Universitario de Arquitectura de Venecia. En el 

mismo periodo fue asistente del arquitecto Le Corbusier y 

luego trabajó con Louis Kahn. 

Casi toda la primera parte de su carrera se efectúa en Suiza, 

iniciando su propio atelier en Lugano, en 1970. 

Posteriormente se enrumba hacia la arquitectura bancaria, al 

diseño y a la construcción cultural. 

Esencialmente modernista en su arquitectura, la prioridad de 

Botta se centra en las necesidades concretas del hombre en 

medio del hábitat que lo rodea, utilizando con frecuencia 

formas redondas, cuadradas y rectángulos a través de 

proyectos simples, fuertes, rígidos, despojados y geométricos. 

Lo encontramos en la Academia de Arquitectura de Mendrisio. 

Mario 

Botta. 

ampliar imagen 

Pregunta: Usted ha sido fuertemente influenciado por los arquitectos Le Corbusier, Carlo 

Scarpa y Louis Kahn. ¿Es cierto? 

Respuesta: Me siento muy halagado y honrado con esa opinión, pues se trata de grandes 

maestros. 

P: ¿A qué se debe el hecho de las formas cilíndricas que se encuentran en varias de sus 

creaciones? 

R: Para mí es simplemente un volumen geométrico con un formidable poder racional que 

también se encuentra en la naturaleza. 

P: Se dice que la antigua torre Guinigui de Lucca, en la Toscana italiana, con árboles de roble 

que crecen encima de esa torre le ha servido de inspiración para la Catedral de Evry y otras 

creaciones. ¿Cuál es el significado de los árboles sobre el techo de esa Catedral? 

R: Significan ángeles en el cielo como metáforas que viven en el techo. 

P: Su arquitectura del museo de Basilea dedicado a Jean Tinguely da la impresión de que no es 

compatible con la obra de ese célebre escultor que se caracteriza por sus fantásticos móviles en 

perpetuo movimiento. 

R: Al contrario, pienso que para admirar la obra de Tinguely se necesita un espacio de silencio. 

Nos unió una gran amistad, incluso hicimos juntos una filmación y como algo anecdótico le 

cuento que él me decía siempre "no me gusta en absoluto tu arquitectura pues mientras tú 

construyes algo monumental, yo lo fragmento, tú haces algo inmóvil y yo creo el movimiento". 

Pese a eso, nuestra relación de amistad fue excelente y cuando murió en 1991 me sorprendió 

una voluntad de su testamento según la cual me delegaba para que creara un museo dedicado 

a su obra, o sea que me dictó su mandato después de muerto. 

P: Usted se refiere a las matemáticas más como problema que como aplicación. ¿No es una 

concepción muy abstracta? Supongo que en un momento de la realización hay que aplicarlas en 

alguna parte. 

R: En efecto, hay que aplicarlas pero en nuestra profesión existe hoy un cierto malestar 

concerniente a la división del trabajo. Si bien no le compete al arquitecto resolver cuestiones de 

cálculo, calefacción, ventilación, labor que corresponde a ingenieros y especialistas, en cambio 

le gustaría tener los conocimientos para dar seguimiento a todo el proceso actual de la 

construcción como una especie de director de escena, en vez de estar sometido a los dictados

de los ingenieros con un rol limitado. En pocas palabras, para crear debe contar con todos los 

instrumentos que le permitan un diálogo positivo. 

Botta añade: Tomemos un ejemplo simple tal como resolver el problema de una calle que sirve 

para unir el lugar de trabajo y el lugar de vivienda. Si le pedimos una solución al ingeniero, él 

pensará en agrandar o reducir la calle o cualquier otro detalle de orden técnico concerniente al 

tráfico urbano, en cambio nosotros los arquitectos, primero someteríamos a discusión la 

necesidad de esa calle porque si desplazamos el lugar de trabajo muy cerca del lugar de 

vivienda, desaparecería el problema de la calle. Es un ejemplo banal, cierto, pero es la reflexión 

que haríamos en un caso como este. Al enfocar la cuestión más allá de la técnica, se 

encontrarían razones que quizás cambiarían la óptica actual. 

P: Usted acaba de hablar de la hipotética necesidad de una calle, pero por otro lado ha creado 

la Catedral de Evry en una época que se construyen más bien pequeñas iglesias. ¿Cuál es 

entonces la necesidad de esa imponente Catedral y qué definición darle dentro del urbanismo? 

R: El arquitecto es un instrumento de la historia. No soñaba con construir una catedral pero fui 

llamado a hacerlo, lo que significa que existía una necesidad, pero la verdadera cuestión 

radicaba en cómo hacerla y qué significación darle dentro de la ciudad de Evry. El arquitecto 

construye espacios y controla dimensiones, pero la calidad depende de su capacidad para 

interpretar las necesidades de hoy. Usted pregunta sobre la necesidad de la Catedral en una 

sociedad secularizada, yo le diría que crear una iglesia después de Picasso es excesivo ya que 

era muy diferente construirla en una sociedad con el perfil religioso estético de principios del 

siglo XX, pero si hoy me piden un espacio sagrado como una necesidad primordial del hombre, 

primero debo encontrar una identidad, habida cuenta que no se podría enfocar a Dubai y a San 

Francisco de la misma manera. Cambiar la arquitectura según esta óptica es contribuir a una 

mejor calidad de vida del hombre. La gran suerte del arquitecto es no saber lo que va a hacer 

mañana y el emprender proyectos que no cree capaz de realizarlos: me pidieron banco, hice un 

banco, jamás he hecho una mezquita, pero la haré. 

P: ¿Cuál es el concepto fundamental de la reputada Academia de Arquitectura de Mendrisio? 

R: Le dimos el nombre de Academia para diferenciarla de las escuelas politécnicas. Es 

complementaria a la Universidad de la Suiza italiana y su fundamento es tratar de dar primero a 

los estudiantes una reflexión teórica y filosófica de las ciencias humanas y, entre otros, poner 

en evidencia los problemas y no las soluciones. El 50% de los estudiantes son italianos por 

razones lingüísticas y los profesores vienen de otros países. 

P: ¿Podría decirme cuáles han sido sus grandes proyectos en el pasado y cuáles ha emprendido 

actualmente? 

R: Vivo en Mendrisio y doy clases en esta Academia de Arquitectura, pero el 80% de mi trabajo 

se realiza en el mundo entero. Recientemente acabo de entregar un proyecto a Shanghai, tengo 

otro en Madrid. He construido en Corea, Nueva Delhi, Amman, San Francisco, Carolina del Norte 

y tantos otros, entre ellos museos e iglesias. El arquitecto es un ciudadano del mundo porque su 

lenguaje traspasa las fronteras y debe asumir la nueva condición de la mundialización pero de 

manera crítica, sin banalizarla. 

P: En sus constantes viajes usted estuvo en Quito. ¿Cuándo y en qué contexto? 

R: Estuve hace unos siete años invitado para dar conferencias que se llevaron a cabo en la 

Universidad Católica. 

P: ¿Le inspira algo el arte barroco religioso? Usted ha expresado tener una inclinación especial 

por el arte sagrado. 

R: Solamente bajo el punto de vista cultural. En Quito es interesante la huella de la cultura 

jesuita, muestra del origen cultural de su pasado. 

Me despido de Mario Botta con la idea de efectuar una visita más larga a la Academia de 

Arquitectura de Mendrisio que tantos adeptos está atrayendo desde todos los confines del 

mundo. 

El Universo / Ecuador / 18.03.2007 – La Revista


Storla economica e sociale 

sotto la lente aII'Accademia 

D Sono mesi particolarmente intensi 

per ii Laboratorio di Storia 

delle Alpi dell'Accademia di architettura 

(Universit della Svizzera 

italiana) ehe dopo aver promosso 

nil convegno internazionale al 

Monte Veritit di Ascona (Svizzera) 

accoglier a Mendrisio la giornata 

annuale della Societä svizzera 

di storia economica e sociale 

(SSSES). Per la prima volta la societt 

uscirä da Berna e ha scelto il 

Cantone Ticino per l'assemblea 

generale ed II suo convegno 2007, 

aperto a tutti gli interessati, che si 

terranno venerdi 11 e sabato 12 

maggio a palazzo Canavee e a palazzo 

Turconi. La SSSES, fondata 

negli anni Settanta, offre agil storici 

dell'economia e dellasociet 

informazioni dettagliate, un forum 

e la possibilitä di essere pubblicati. 

Della societä fanno parte 

storici attivi nell'ambito della ricerca, 

dell'irisegnamento, dcl giornalismo 

o ehe lavorano presso arcl4vi 

cd altre istitiziöni. Attual- 


6933 Muzzano 


mente si contano circa 300 membri. 

Le giomate annuall sono dedicate 

ad un tema di storia economica 

e sociale e costituiscono una 

piattaforma per la presentazione 

dei van contributi scientifici. 

Per l'edizione 2007 ii comitato ha 

scelto di organizzare l'incontro annuale 

in Ticino, all'Accademia, cogliendo 

1'opportunit della presenza 

sul campus di Mendrisio dcl 

Laboratorio di Storia delle Alpi coordinato 

dailo storico Luigi Lorenzetti. 

La tematica delI'edizione 

2007 riguarda la storia dci trasporti, 

recentemente arricchitasi di 

nuovi e svariati apporti legati agli 

aspetti sociall, economici e culturali. 

Nel convegno a Mendrisio si par- 

1eri dci diversi supporti di Irasporto, 

dello sviluppo qualitativo e 

quantitativo dci traffici, dcl servizio 

pubblico, delle infrastrutture, 

dci transfert tecnologici e delle interazioni 

tra gli spazi economic! e 

gli spazi di trasporto. 



Rapport page 7 / 92


VENERDI ESABATO 

Storici 

a convegno 

ne! Borgo 

6903 Lugano 


Mesi particolarmente intensi per ii Laboratorio 

di Storia delle Alpi dell'Accademia di architettura 

(Universit della Svizzera italiana) ehe dopo 

aver promosso un convegno intcrnazionale al 

Monte Verit di Ascona (Svizzera) accoglie a 

Mendrisio la giornata annuale della Societ svizzera 

di storia economica e sociale (SSSES). Per 

la prima volta la Societ esce, infatti, da Berna 

e sccglic il Cantone Ticino per l'asscmblca generale 

cd il suo convegno 2007, aperto a tutti gli 

interessati, ehe si terranno venerdi 11 e sabato 

12 maggio. La SSSES, fondata negli anni Settanta, 

offre agli storici dell'economia e della societ 

informazioni dettagliatc, un forum e la possibi 

lit di essere pubblicati. Della societ fanno parte 

storici attivi nell'ambito della riccrca, dcll'insegnamento, 

dcl giornalismo o ehe lavorano 

presso archivi cd altre istituzioni. Attualmente 

si contano circa trcccnto mcmbri. AMendrisio 

la tematica dell'edizione 2007 riguarda la storia 

dci trasporti. Sono prcvlstc quattro scssionl: antichiti, 

epoca medievale e modems; XlIXsecolo; 

XXlsecolo; XXsecolo e trasporti pubblici. Due 

lc confemcnzc in agcnda: quella dcl prof. Christoph 

Maria Merki (Schneller, weiter, mehr: 

Merkmale modernen Verkehrs, vencrdi 11 mag— 

gio 2007, ore 14.30-15.30) e quella dcl prof.Jean- 

Franois Bergier (La traverse des Alpes, Moyen- 

Age etTemps modernes: qucstions ouvertcs, sabato 

12 maggio 2007, ore 11.20-12.45), entram - 

be ospitate nell'Aula C0.62 al plantcrrcno di Palazzo 

Canave. 11 convegno aperro a rutri e gratuito. 

Gli interessati possono annunciarsi a la- - - 

bisa1pkrch.unisi.ch. Ii programma su: 

www.arch.unisi.ch/index/labisalp.htm. 



Rapport page 9 / 92



Convegno della Societä svizzera di storla economica e sociale 

La storla dei trasporti 

• Mesi particolarmente intensi per 

ii Laboratorio di Storia delle Alpi 

dell'Accademia di architettura che 

dopo aver promosso un convegno 

internaziohale al Monte Verit di 

Ascona accoglie a Mendrisio la 

giornata annuale della Societ 

svizzera di storia economica e 

sociale (SSSES). Per la prima volta 

la Societ esce, infatti, da Berna 

e sceglie ii Ticino per l'assemblea 

generale ed ii suo convegno 2007, 

aperto a tutti gli interessati, che si 

terranno oggi, venerdi 11, dalle 

14-15 alle 19.30 e, domani, sabato 

12 maggio, dalle 9 alle 12.45. 

La SSSES, fondata negli anni 

Settanta offre agil storici dell eco 

nomia e della societ informazioni 

dettagliate, un forum e lapossibilit 

di essere pubbhcati Attualmente si 

contano cira 300 membn 

Per 1 edizione 2007 ii Comitato 

ha scelto di organizzare 1 mcontro 

annuale all'Accademia, cogliendo 

1'opportunit della presenza sul 

campus del Laboratorio di Storia 

delle Alpi coordinato dailo storico 

Luigi Lorenzetti. 

La tematica di quest'anno riguarda 

la storia dei trasporti, recentemente 

arricchitasi di nuovi e svariati 

apporti legati agil aspetti sociali, 

economici e culturäli. Punto di 

riferimento del congresso la definizione 

data da Andreas Predöhl 

(Verkehrspolitik, 1958) che considera 

come appartenente alla storia 

dei trasporti l'insieme dei processi 

che permettono la conquista dello 

spazio, il trasporto delle persone, 

dei beni materiali e dell'informazione, 

come pure le condizioni 

tecniche, istituzionali e strutturali 

che ne assicurano lo sviluppo. Le 

comunicazioni proposte nel corso 

del convegno a Mendrisio riguarde- 

ranno i diversi supporti dei trasporti 

ed il loro significato all'interno del 

sistema che vengono a realizzare, lo 

sviluppo qualitativo e quantitativo 

dei traffici, il servizio pubblico, le infrastrutture, 

i transfert tecnologici, 

le interazioni tra gli spazi economici 

e gli spazi di trasporto. 

Le giornate saranno suddivise in 

quattro sessioni: antichit, epoca 

medievale e moderna; XIX secolo; 

XX secolo; XX secolo e trasporti 

pubblici. 

Oltre alle varie sessioni, sarä possibile 

assistere a due conferenze: 

quella del Prof. Christoph Maria 

Merki (Schneller, weiter, mehr: 

Merkmale modernen Verkehrs, 

venerdi 11 maggio 2007, ore 

14.30-15.30) e quella del Prof. 

Jean-Franois Bergier (La traverse 

des Alpes, Moyen-Age et 

Temps modernes: questions ouvertes, 

sabato 12 maggio 2007, ore 

11.20-12.45), entrambe ospitate 

nell'Aula C0.62 al pianterreno di 

Palazzo Canave. 



- La storladeltrasportl - 





1 trasporti nella storia, oggi e domani a Mendrisio 

Mesi particolarmente intensi 

per ii Laboratorio di storia 

delle Alpi dell'Accademia di arehitettura 

(Universitä della Svizzera 

italiana) che dopo aver promosso 

un convegno internazionale al 

Monte Verit di Ascona accoglie 

oggi e domani a Mendrisio la giornata 

annuale della Societ svizzera 

di storia economica e sociale 

(SSSES). Per la prima volta la Societ 

esce, infatti, da Berna e seeglie 

il Cantone Ticino per l'assemblea 

generale e ii suo eonvegno 

2007, aperto a tutti gli interessati. 

La SSSES, fondata negli anm 

Settanta, offre agli storici dell'economia 

e della societ informazioni 

dettagliate, un forum e la possibilit 

di essere pubblicati. Della societä 

fanno parte storici attivi nell'ambito 

della ricerca, dell'insegnamento, 

del giomalismo o ehe lavorano 

presso archivi e altre istituzioni. Attualmente 

si contano circa 300 

membri. 

Le giornate annuali sono dedieate 

ad un tema di storia economica e 

sociale e eostituiseono una piattaforma 

per la presentazione e discussione 

dei van contributi seientiflei. 

Per l'edizione 2007 il comitato 

ha seelto di orgamzzare l'incontro 

annuale in Ticino, cogliendo 

l'opportunitä della presenza sul 

campus di Mendrisio del Laboratorio 

di storia delle Alpi coordinato 

dallo storico Luigi Lorenzetti. 

11 tema dell'edizione 2007 riguarda 

la storia dei trasporti, recentemente 

arriccbitasi di nuovi e svariati 

apporti legati agli aspetti socia- 

Ii, economiei e culturali. Sul piano 

metodologico ne 

seaturita una 

storia ehe si divisa in diverse "sotto-discipline". 

Mettendola al eentro 

delle discussioni, gli organizzatori 

della giornata della SSSES intendono 

svilupparne i molteplici aspetti. 

Punto di riferimento del eongresso 

la definizione data da Andreas 

Predöhl (Verkehrspolitik, 1958) ehe 

considera come appartenente alla 

storia dei trasporti l'insieme dei 

proeessi ehe permettono la eonquista 

dello spazio, il trasporto delle 

persone, dei beni materiali e del- 

I'informazione, come pure le condizioni 

teeniehe, istituzionali e 

strutturali (in partieolare le infrastrutture 

e le politiche dei trasporti) 

ehe ne assieurano lo sviluppo. Le 

eomunicazioni proposte nel eorso 

del convegno a Mendrisio riguarderanno 

i diversi supportidei trasporti 

e il loro signifieato all'interno del 

sistema ehe vengono a realizzare, 

losviluppo qualitativo e quantitativo 

dei traffiei, il servizio pubblieo, 

le infrastrutture, i transfert tecnologiei, 

le interaziom tra gli spazi eeonomiei 

e gli spazi di trasporto. 

Aceanto ai quesiti tradizionali 

legati agil aspetti eeonomici e teenici, 

saranno affrontati quell ehe riguardano 

i rapporti di genere, il 

consumo e 1' ambiente. Le considerazioni 

per periodi cronologiei p11 

lunghi, sui problemi di uso e pianificazione 

del territorio e dei trasporti, 

hanno permesso lo sviluppo 

di sinergie con le seienze storiehe. 

In questa prospettiva saranno quindi 

presentati dei contributi. Non 

meno importante, infine, la questione 

del ruolo e del eontributo 

della storia dei trasporti rispetto ai 

problemi eontemporanei. 

Le giornate promosse a Mendrisio 

saranno pertanto suddivise in 

quattro sessioni: antiehith, epoca 

medievale e moderna; XIX seeolo; 

XX seeolo; XX seeolo e trasporti 



pubblici. Oltre alle varie sessioni, 

sar possibile assistere a due conferenze: 

quella del prof. Chrittoph 

Maria Merki (Schneller, weiter, 

mehr: Merkmale modernen Verkehrs, 

oggi dalle ore 14.30 alle 

15.30) e quella del prof. Jean-Franois 

Bergier (La traverse des Alpes, 

Moyen-Age et Temps modernes: 

questions ouvertes, domani 

dalle ore 11.20 alle 12.45), entrambe 

ospitate nell'aula C0.62 al pianterreno 

di Palazzo Canavde. 

11 programma dettagliato del 

convegno 

eonsultabile sul sito 

internet: www.arch.unisi.ehlindexl 

labisalp.htm. 

Ma,,a CaIIasn,caC.mQ: 





STORIA 

Pro posta a Mendrisio una serie di conferenze daIl' 1 1 al 12 maggio sulla storfa dei trasporti 

Rivisitare per affidare aMa memoria 

Vanessa Giannö 

Dopo ii convegno del Monte Verit 

su Johann Jacob Scheuchzer 

(1672-1733), ii Laboratorio 

di Storia delle Alpi accoglie la 

giornata annuale della Societ 

Svizzera di Storla Economica e 

Sociale sulla «Storia dei trasporti». 

L'ineontro del 27-28 aprile 

scorso ha affrontato l'opera del 

medico zurighese nel panorama 

intellettuale del XVI-XIX secolo 

a tutto tondo. Diversi sono stati 

i filoni considerati. Alcuni contributi 

si sono focalizzati sul legarne 

tra religione e rieerca naturalistica, 

i cui confini non sono 

cosi netti vuoi per ii controllo 

ecclesiastico vuoi per la ricerca 

di un ordine naturale ehe rispecchi 

un ordine divino. Altri 

hanno sondato i confini tra credenza 

popolare alpina e pensiero 

intellettuale, ii cui rapporto 

si cristallizza nei dragoni e negli 

essen fantastici rappresentaii 

nei racconti di viaggio quale 

frutto del patrimonio orale. Altri 

ancora hanno privilegiato la 

genesi del mito identitanio della 

Confederazione elvetica, le Alpi, 

grazie alla prima definizione 

dei confini politici e alla necessit 

di legittimare la presenza 

del multiculturalismo svizzero. 

Anche l'aspetto piü formale dell'opera 

di Scheuchzer ha suscitato 

l'interesse dei relatori, ehe 

hanno approfondito l'aspetto 

linguistico e iconografico. Oltre 

a Philippe Mudry, ehe ha parlato 

di lingua «scheuchzeriana», 

ibrida per la presenza di greco e 

latino e per i riferimenti alla 

volta di ispirazione ciceroniana 

e di provenienza popolare (come 

il easo dei toponimi citati 

eon la terrninologia sia dei racconti 

popolani sia della letteratura 

scientifica), anche l'apparato 

iconografico oggetto di 

un progetto di nicerca volto alla 

catalogazione delle immagini 

delle Alpi nei racconti di viaggio 

tra XVIII e XX secolo, ad 

opera di Claude Reichler e Daniela 

Vaj. 

Ii prossimo incontro (11-12 

maggio) proposto dal LabiSAip 

riguarda invece la «Storia dei 

trasporti», secondo l'ampia deflnizione 

data da Andreas Predöhl 

ehe inelude l'insieme dei proeessi 

legati alla conquista dello spazio, 

al trasporto delle persone, ai 

beni materiali e dell'informazione, 

corne pure alle eondizioni 

teeniche, istituzionali e strutturali 

ehe ne assicurano lo svilupp0. 

La giornata annuale 2007 

della Socieni svizzera di storia 

economica e sociale, ehe si svolge 

tradizionalmente a Berna, 

avr luogo a Mendrisio nel segno 

di una reciproea eollaborazione 

volta a favorire in area italofona 

i eontatti eon la Socieni e 

a promuovere un nuovo orientamento 

di nieerea storiea sociale 

ed eeonomica, relativamente poco 

studiata rispetto alla 

storia politiea del Cantone. 

In questo senso 

anehe l'Archivio di Stato 

di Bellinzona, sotto 

gli auspiei di Andrea 

Ghiringhelli, Fabrizio 

Panzera e Gianmarco 

Talamona, ha prornosso 

negli uitirni quattro anni 

la raeeolta di fondi di 

6900 Lugano 


lmprese, associazioni e 

partiti ehe forniseono 

un importante materiale 

di analisi. 1 fondi depositati 

riguardano fino 

ad ora quattro imprese 

(Cantine Fratelli Valsangiaeomo, 

Fabbriea 

di profumi Sonetti, 

Cioeeolatenia Cima-Norma, 

Cireondario Xl delle 

PTT), quattro partiti 

(PLRT, PPD, Verdi e PS) 

e nurnerose soeiet e 

assoeiazioni, aleuni dei 

quali sono stati presentati dal eielo 

«Archivi di imprese, di assoeiazioni 

e di partiti all'Archivio di 

Stato». L'iniziativa ha il pregio di 

risvegliare l'interesse per la salvaguardia 

delle carte storiehe e 

di fomire fonti inedite ehe serbano 

nuove piste di ricerea e nuovi 

possibili sguardi sulla rea1t soeiale 

ed econornica del Tieino. Ci 

auguriamo ehe, in parailelo, la 

giornata della SSSES eontnibuisca 

ad alimentare la nieerca favorendo 

il passaggio dalla raccolta 

delle fonti alla loro analisi. 

Ii eonvegno si svolger a 

Mendnisio, Accademia di anchitettura, 

a Palazzo Canave (sale 

CO.62, C3.88 e C3.89, primo e 





terzo piano) e Palazzo Turconi 

(sala di vetro T.03), Ii programma 

dettaghato scaricabile dal 

sito elettronico www.arch.unisich/labisaip, 

alla voce «Eventi». 

Neue sale sar inoltre allesdta 

una piccola esposizione d 

cartoline dinizio secolo sul trasporti 

del Cantone Ticlno (Pondazione 

Macconi, Archivio storico 

di Mendrisio). 

Dow E QUANOO 

Scheuchzec oho 

storic dei Irosporti: Fa Socieä 

svfzzera di storio 

economica e socioFe ospie 

dei Lobo .o di Sforio 

delle Aipi. Mend risi 

1 2 moggio 2007 

NEUE FO1O: 0 destra, una 

Iocandino di Kilion T EIsasser, 

1900; in basso, ii 

ph) recente fascico!o dot 

«Vocabolario dei dial&ti 

LA STORIA DELLA SSSES 

de/lo Svizzero iSkina». 

6900 Lugano 


ja SSSES, bn4tfli S 1974, contg circa trocen$o storich. e stand 

MVeconciniq e 4elkijocie+b affii nel campo de1la ricerca,d!nsönon,en!a 

wiiventrio, xId gi«nalls.no o deirarchivistica eoe lo- 

ID, un fonjni aniloaIe di di5cussione i cui coniribull sor,o di norma 

• pt*b1icad nel volume antiuele *1k Societä. Tra 1 teni af{rontali ney1 

sconi 4iomG a titdo di esempio «ReIiion populoire» 

j1983Y, t pnnret6 e Syine» (1989)0 «Temps libre ei Ioisirs » 

42OO5. Tra Ii 4tPivitä wöfte, SI stgIia inoltre la creazione di un 

• lovora suih «Storla dolFe Tmprese», disciplina che ccnosce 

te9 uI imptflQn$. sv4luppo. Maggiori ragguagji sulla 

•Sqcim svizzeru di MoHct economka e sociok sono disponibill al sita 

.hptnko hHp://www.fsw.unizhch/SSHES. 





ALL'ACCADEMIA 

Labisaip 

ospita 

Cardini 

Prosegue ii ciclo di incontro pubblici 

promosso dal Laboratorio di Stona 

delle Alpi (LabiSAip) dell'Accademia 

di architettura (Universit della 

Svizzera italiana) che per l'anno in 

corso propone una riflessione sulMedioevo 

attraverso le letture di rinom ati 

studiosi. Martedi 22 maggio, alle 20 

alla Accademia di architettura, previsto 

l'intervento dello storico Franco 

Cardini, foto specialista del settore. 

AMendrisio parlcrt dc Le radici 

"medievali" della modernitt e presenter 

inoltre il suo ultimo romanzo, 

"11 Signore della paura": Franco 

Cardini al 1985 al 1989 ha insegnato 

Storia Medievale all'Univcrsitä di Bari, 

mentre nel 1989 ha ottenuto la cattedra 

presso 1'Universiti di Firenze. 

Dal 1994 al 1996 stato membro dcl 

Consiglio d'Amministrazione della 

RAI, dal 1997 mcmbro dcl Comitato 

Consultivo dcl Mystfest di Cattolica 

(FO). Socio di organizzazioni 

scientifiche italiane c straniere, autore 

di numerosi volumi e contributi 

perle terze pagine dci quotidiani 11 

Giornale e Avvenire. Da segnalare ehe 

Ii campo di studi in cui Cardini ha lasciato 

maggiori impronte di originalit 

quello relativo alla storia delle 

Crociate, grazic alla sua capacit di lavorare 

sui testi originali di provenienza 

cristiana e di studiare la materia 

anche dal versante arabo-islamico. 

6903 Lugano 


I.irii.liliiitpIit1 


zv?f 




ACCADEMIA DI ARCHITE1TURA M ENDRISIO 

Le radici medievali 

della modernit 

secondo Franco Cardini 

Proseguono le conferenze promosse da! Laboratorio di 

Storia delle Alpi (LabiSAip) de!l'Accademia di architettura 

(Universitt de!la Svizzera italiana) che per l'anno in corso 

propone una riflessione sulMedioevo attraverso le letture 

di rinomati studiosi. Nel corso dei mesi invernali ii 

LabiSAip ha gi avuto i! piacere di accogliere Jean-Franois 

Bergier e Alessandro Barbero: Bergier ha illustrato !e van 

accezioni del termine "Medioevo", coniato nell'Ottocento, 

mentre Barbero si soffermato su un personaggio 

di gran fascino come Carlo Magno. II ciclo di incontri pubblici 

prosegue ora con il noto storico Franco Cardini, ospite 

del!'Accademia domani sera a!le 20. 

1! campo di studi in cui Cardini ha lasciato maggiori impronte 

di originalitt quel!o relativo a!la storla delle Crociate, 

grazie alla sua eapacit di lavorare sui testi origina_ 

li di provenienza cristiana. Cardini ha avvertito tuttavia 

in maniera sempre pii aeeentuata !a neeessiiA di studiare 

la materia anche dalversante arabo-islamico. Isuoi studi 

medievistici g!i sono valsi ne! eorso degli anm numerosi 

riconoscimenti. AH'Accademia di Mendrisio Cardini 

parler dc Le radici "medievali" della Modernitt; presenter 

inoltre i! SUD u!timo romanzo, "1! Signore de!la paura". 

L'u!timo appuntamento dcl ciclo sul Medioevo invece 

prevlsto per mereoledi 30 maggio (sempre a!le 20) 

con la professoressa Perrine Mane dell'Ecole des Hautes 

Etudes en Sciences Sociales di Parigi, ehe parlert di "11 lavoro 

in campagna ne! Medioevo seeondo l'ieonografia' 

6903 Lugano 






Franco Cardini invitato dal Laboratorio di Storia delle Alpi 

Le radici «medievai» deMa modernit 

Vanessa Giannö 

Ii ciclo di conferenze II Medioevo: 

attua1it e significato per II 

mondo contemporaneo, organizzato 

dal Laboratorio di Storia 

delle AJpi, propone al pubblico 

un terzo appuntämento. Dopo 

Jean-Franois Bergier e Alessandro 

Barbero, ii pubblico sar 

confrontato questa sera con 

Franco Cardini. «Le radici "medievali" 

della Modernit» infatti 

ii titolo della conferenza 

che si terrii oggi (ore 20.00) 

presso l'Accademia di Architettura 

di Mendrisio. Ii ciclo si concluder 

con la conferenza di 

Perrine Mane (30 maggio). 

Abbiamo posto a Franco Cardini 

alcune domande sulle sue 

ricerche e sul contributo che 

presenter a Mendrisio. Professor 

Cardini, durante tutto l'arco 

della sua carriera professionale 

Lei si confrontato con ii tema 

delle Crociate in epoca medieyale. 

Come evoluto in questi 

anni ii taglio dato alle ricerche 

sul tema? 

— Chiunque faccia II mio mestiere 

costretto sempre a viaggiare 

su un doppio binario, che 

qualche volta lo porta a vivere 

vie divergenti. Come studioso 

che si occupa di storla delle cr0ciate, 

di storia dei pellegrinaggi 

e cos) via, ho seguito il corso 

dello sviluppo della storiografia 

che ha modificato profondamenre 

anche lo studio del movimento 

crociato. Delle crociate si 

parlava poco fino agil anm '60- 

'70 a livello internazionale. Mi 

illudo di avere un p0' contribuito 

a riportare l'attenzione su 

questo grande tema renrando 

una contestualizzazione alf intemo 

di un lungo periodo. 

Attualmente si comindato a 

studiare la crociata come un 

aspetto dei rappord tra Europa e 

Asia, mondo cristiano e mondo 

musulmano. fl rapporto coi 

mass-media un altro discorso, 

perch a partire da! 2001, a torto 

consideraro l'anno della grande 

svolta, essi affrontano l'argomento 

con un grande conforrnismo: 

per alcuni diventa una scusa 

fade per una conquista e una 

guerra coloniale, c' chi invoca 

nuove crociate, II pericolo cosrnico 

come nel medioevo. 

Lei ha curato anche il libro 

«La paura e l'arroganza»... 

- Come studiosi siamo anche 

dttadini: abbiamo ii dovere, che 

anche un diritto, di dire quello 

che emerge da! nostri studi: dissento 

per esempio quando sento 

formulare l'idea dell'appiatdmento 

di tutto J'Islam a! fondamentaiismo 

e al rerrorismo; oppure 

l'idea che mondo musulmano 

e mondo cristiano siano 

esclusivamente e sempre stati 

nemici tra loro. Posiziom come 

queste non sono n quantificare 

n sostenibili. 

In un certo senso c' un rapporto 

tra l'attualit e lavoro storico, 

c' ii bisogno di ritornare 

sul passato e di porsi nuove 

questioni? 

— Ii passato ii: si pu6 scegliere 

di studiarlo o si pu6 scegliere 

di ignorarlo. lo penso che 

la storia sia utile e quindi propongo 

di continuare a studiarlo: 

lo-si studia perö tra persone 

che vivono ilpresente. Ci comporta 

sempre ii rischio dell'attualizzazione 

del passaro, senza 

magari approfondfre certe cose. 

Ii passato un oggetto e come 

tale immodificabile, ma noi 10 

conosciamo progressivamente 

e, progredendo, ci auguriamo 

di conoscerlo sempre meglio. II 

6900 Lugano 


peso della storia presente ci 

porta a tornare a rein terrogare 

II passato e talvolta con un occhio 

deformato. Delle crociare, 

per esempio, J'opinione pubblica 

non si interessava fino a po- 

Co tempo fa, le masse avevano 

un ricordo di scuola... ora molti 

ne sono affascinati. Anche molti 

studiosi tomano sul tema da 

prospettive inedite e qualche 

volta ne faisano profondamente 

1 contorni. Purtroppo il vento 

deila polirica, dei mass media, 

della societl fa si che noi non 

possiamo lavorare serenamente: 

bisogna tenere presente le 

diffico1t del tempo presente e 

avere II coraggio di affrontarle 

qualche volta anche mettendosi 

contro corrente, anche subendo 

pressioni. 

Lei terr una conferenza a 

Mendrisio sulle radici medioevali 

della modernit. 

— Sani la breve presentazione 

del mb ultimo lavoro di una 

cerra consistenza, 11 signore della 

paura, un romanzo storico 

ambientato tra la roscana e 

l'Ouzbekistan attuale, la Samarcanda 

del '400. E un affresco 

storicamente attendibile, un romanzo 

d'avventura su uno sfondo 

srorico. La mia conferenza 

sar sul tema della complessit 

dei rapporti fra II cosidderro 

Oriente e il cosiddetto Occiden- 





te, concetti ehe sofa tottaitra 

ehe obiertivi, solidi e delinead 

Ulla volta per tute e Una volta 

per sempre. Parler6 anche naturaimente 

del confronto ne) hingo 

pedodo, facendo im affresco 

ampio e die dovrä prendere in 

esame 1) conrributo dei mondo 

musuln,ano alla crescita deila 

noso-a dviltä e quindi alla deftnizione 

del znedjoevo e cM/Ja 

modemitÄ. II concerro di ocx!dente 

modemo e di moden,iti 

sono, infat4 Sdndibili. 

lo cerchezt di veto eone 51 

50110 sviluppati irappord tra l'odente 

in generale, l'oriente miisulmano 

in particolare, e )occidente, 

sottolineando che apparentemente 

si ha l'idea che si 

possa divider)i e distinguerli, 

nientre in realti quesd concerti 

hamm Jom dinamica inte,na 

ehe presuppongono Ulm solL 

dafiet e una intercainbiabfflt 

di mali. Ja eMIM ooji 5! evolve 

sul piano deg]! scorin-i, 

stil 

piano del continuo spostamento 

delI'asse delle grandi culture 

die dialogano tra bw e ehe si 

rkonoscono. Ja ei-edo ehe Je 

part! niigilori dcl maMa cccidentale 

e dcl monda islamico 

vogliano un punto di equilibro 

nuovo ehe an ehe so appare Iontafle, 

da qul a qualche anna potrebbe 

inaspettatamente rivelarsipossibile. 

BI0GWIA 

Fronco Cordni nosce c 

hrenze ne' 1940 

professore di 5riiricM!. 

d ievoLe pie.ssc) 1 Lii i:v! 

di Buri, dol 1989 tIiI;.) 

fessore ord irin;«.' 

I'UnirsilÜ deqli srudi di 

F irenze La 

ne scientihco oH ccli 

studi di carottere piii 

gionale sulla Toscort e 

Francesco dAss!si.. si 

orierto ir; porti CC;' 0; 

legarni tra Oc:cr.de-.rire 

Oriene in epocorred;oeyale. 

1 suoi studi opp.r(' 

fond iscono il teno dcl 

crocicte d oi 

reliqiorii e ,jnlIsiirci.ti 

COSi le oriyirir rl'i 

dd. 

di Oriente teritoridu di 

deFinir.ne i iirnrti. 

Al cur]eope:e. 

Uinvenz/one dellOcc!dente, 

Rimini II 

2':.)C:.4 

te radici cristionec/e 

i'['!rnpci 

prospemve, kirn in;, 

cHic,997 

0 pairo Lalcizci. 21.Y)2 

II signore dellc: ji 

Mondadoii. 2OLi/ 

NELLA FOTO: la locandino 

degh incontri promossf 

dcl Lobaraforja di Stor,o 

delle ,Aiipi 

6900 Lugano 






• "Ii Medioevo: attualltà e signi— 

ficato per il mondo contemporaneo". 

E questo il titolo della rassegna 

promossa dal Laboratorio di 

Storia delle Alpi dell'Accademia di 

architettura di Mendrisio. Nell'ambito 

di questo ciclo recentemente 

1 ateneo ha ospitato il noto stonco 

e medievista Franco Cardini. 

Lultirno ncontro della rassegna 

vedrà protagonista la professoressa 

Perrine Mane (Ecole des 

Hautes Etudes en Sciences Sodales 

di Parigi) che accompagnerà 

il pubblico nelle campagne, fra 

gesti, sforzi, utensii e tecniche 

dei contadini dell'epoca. La conferenza 

avrà luógo mercoledI 30 

maggio alle 20 nell'aula C.061 al 

pianterreno di Palazzo Canavee 

Perrine Mane parlerà di "Le travail 

a la cainpagne au Moyen Age 

d apres 1 iconographie E prevista 

la traduzione consecutiva dal 

II Medioevo 

airAccademia 

francese all'italiano. La relatrice è 

anche direttrice di ricerche presso 

ii Centre National de la Recherche 

Scientifique m questo contesto 

ha approfondito lo studio attra 

verso l'iconografia, dedicando 

all'argomento numerosi volumi. 

Miniature (nella foto), sculture e 

vetrate permettono effettivamente 

di vedere i contadmi m azione con 

strumenti di rário tipo, ma anche 

d mdividuare 1 emergenza di nuo 

ye pratiche o d mnovazioni di tipo 

técnologico. 

IQnfoi'inului'v 



Rancate con i conti InornOne 





ASCONA, CONVEGNO 

Le Alpi 

studiate 

ne! '700 

iniziato ieri al Monte Veritt di 

Ascona, per terminare nella giornata 

di domani, !'interessante convegno 

internazionale "Scienza-montagnaideologie. 

Johann Jakob Scheuchzer 

(1672-1733) ei! suo tempo" a cura del 

Laboratorio di Storia delle Alpi (Accademia 

di architettura dell'Universitt 

della Svizzera ita!iana) e de!l'Institut 

ffir Kulturforschung Graubünden 

(Coira),con i!sostegno delFondo 

Nazionale Svizzero. 1! convegno 

nasce da un'idea di Simona Boscani 

Leoni che ha studiato la corrispondenza 

inedita tra le lites alpine (nobili, 

medici, pastori) e ilmedico e naturalista 

zurighese Scheuchzer, vissuto 

a caval!o tra i! 1600 ed i! 1700, personaggio 

centrale nella storia cu!turale 

de!!'epoca barocca e della Confederazione,ricercatore-diffusorescienziato-ideologo. 

Ii convegno partecipano 

una trentina si specia!isti 

provenienti da!!a Svizzera, dalla Francia, 

da!!'Italia, da!la Germania cc dag!i 

Stati Uniti. Le re!azioni si rivolgono 

perö ad un pubb!ico non solo di 

specia!isti. 

Per inform azioni dettag!iate sul programma 

e i contenuti dcl convegno 

si possono consultare questi siti internet:www.arch.unisi.ch!indexllab 

isa!p.htm oppure www.kulturforschung.or 

o ancora www.monteverit.org/ 

congressi. 

6903 Lugano 


SuIbinarouno rriva 





Si conclusa nei giorni scorsi 

ad Ascona la conferenza mtitolataScienza-inontagna-ideoiogie. 

Johann Jakob Sc/zeuch.zer 

(1672-1733) e ii suo tempo organizzata 

dallinstitut für Kulturforschung 

Graubünden di 

Coira (ikg) e dal Laboratorio di 

Storia delle Alpi (LabiSAip), Accadeinia 

di Architettura, Mendrisio. 

con II sostegno del Fondo 

nazionale svizzero per la ricerca 

scientifica. Dopo ii saluto di 

Jean-FranQois Bergier e l'intervento 

dell'organizzatriee Simona 

Boscani Leoni, si sono succeduti 

piü di una ventina di relaton 

ehe hanno potuto esporre i 

risultati delle loro recenti ricerche. 

1 contributi hanno analizzato 

l'attivit di Scheuchzer conie 

paleontologo. rivalutandone ii 

ruolo nella storia di questa disciplina. 

l'importanza delle sue 

ricerche per la storia della geo- 

Rilanciata laflguradi Scheichzer 

logia, ina anche ii suo lavoro 

come medico e storico. In particolare. 

la sua ultima opera, la 

Phvsica sacra. stata oggetto di 

diverse relazioni che ne hanno 

analtzzato i contenuti (II testo 

un tentativo di condiiaione tra 

Bibbia e scienza moderna) e le 

illustrazioni ehe ne fanno 1111 

eselnpio, tra i piü interessanti. 

di libro ilustrato d'epoca barocca. 

Anche le relazioni di viaggio 

nelle Alpi del naturalista zurighese, 

gli Itinera alpina. hanno 

attirato l'attenzione dei ricercaton. 

non solo per le helle immagini 

di paesaggi alpini. ma anehe 

per le loro particolarita ilnguistiche. 

Una serie di interventi ha invece 

cercato di inquadrare l'opera 

di altri intellettuali ehe 

hanno avuto un ruolo importante 

nell'ambito della «scoperta» 

scientifica della montagna 

(da Aegidius Tschudi ad 



Alexander von Humboldt, da 

Valerio Faenzi a Jean Andrd Deluc 

e Albrecht von Haller. Altri 

conferenzieri si sono invece 

concentrati sul ruolo ideologico 

del paesaggio. in particolare 

delle montagne, e sulla nascita 

del inito dell'homo alpinus heiveticus. 

mito al quale ii rnedico 

zurighese contribui a dare una 

base «scientifica». Per finire. im 

altro tema trattato ha riguardato 

lo sviluppo della scienza alpinistica 

e II suo rapportO con le 

ideologie. 

Ii convegno ha perrnesso a 

studiosi provenienti da paesi e 

discipline diverse un proficuo 

scainbio di punti di vista, creando 

un solido ponte tra nord e 

sud delle Alpi. La pubblicazione 

degli atti. prevista per II 2008. 

marcheri anche imrilancioimportante 

degli studi dedicati a 

Scheuchzer e in generale al rapporto 

tra scienza e montagna. 





APosehiavo sta sorgendo una nuova bibliotcca-lijdoteca 

(wwwla-masen.ch) elic cornprende 

anche l'Archivio Lora doro" con II 

Fondo Menghini, recenlemente scoperto in 

una soffitta della Tipografia Menghini, die 

verrà messo a disposizione di studiosi a ricereaton. 

Tn occasione dellin augtirazion C della 

struttura e in concomitauza con ii sessantesimo 

annlversario della morte di don Felice 

Mcnghini (1909-1947), vcrrã eclebrato un 

convegno internazionale per ricordaie lopera 

del grande uomo di cultura grigionitaliano. 

Nonostante Ia rnarginalitâ geografica 

della sua Valle, Felice Menghini — sacerdote, 

poeta, scrittore. ricercatore, giorn alista ed 

editore di Poschiavo —lii in&tti. verse Ia metà 

degli anni Quaranta dclNoveccnto, Dna dcl- 

Ic figure di spiceD del p unoranla cLtlturalc della 

Svizzera Italiana. II convegno, organizzato 

da Pro Grigioni Italiano sezione Valposchiavo, 

Archivio "Lora d'oro" e Laboratorio 

di Stonia delle Alpi dell'Univeritâ della Svizzera 

Italiana, Si terM 18 e ii 9 d teem bre a Poschiavo. 

Attualmente sono giâ una decina gli 

studiosi ci riccrcatoni, svizzcri e italiani, che 

hanno espresso l'interesse a presentare Ic loro 

ricerche in occasione di questo evenlo. II 

convegno "L'ora d'oro' il ciii nome si ritA allomonima 

collana letteraria fondata e diret- 

La da Felice Menghini — nella quale, fra ladtro,esordirono 

Piero Chiara e Remo Fasani— 

intcndc gettaro luec sulla figura c su Ilopera 

di Felice Menghini, 

sulpeniodo storico 

in cui visse. ma anche 

su argomenti 

affini, Considerata 

inthtti Ia poliedricità 

di interessi di 

Felice Mengbini 

dci p cr8 on a ggi ch 

corrispondevano 

con lui o che pubblicarono 

nella col- 

CONVEGNO INTERNAZIONALE 

"L'ora d'oro" 

del Menghini 

a Poschiavo 

lana "L'ora d'ono' 

Ic due giornate di 

studio vogliono rivolgersi 

non soltanto 

a ricercatori 

attivi in ambito letterario, 

iii a anch e a 

colorochegioccupanodistoria,po- 

6903 Lugano 


Due giornate di studio in 

concomitanza con U 

6Oesimo delta morte di 

don FeLice Menqhirii 

(1909-1941). 

litica, teologia, eccetera — oltre che, naturalmente, 

a tuna Ia popolazione della S/al Poschiavo 

e delle zone limitrofe —. Wi interessati 

Sofa dunque in' itati a inoltrare Ic rispettive 

prapaste sotto form a di abstract (titolo 

riassun to di una carte la aIm assiin o) en tro 

il 30 giugno. Le singele comunicazioni, raggruppate 

in sezionipiü ampie. saranno seguitc 

d a una discussionc p lcnaria per ogni sczione, 

Oh interventi devono essere originali 

e inediti; ê prevista Ia pubblicazione degli atti 

In flituro si intende ripetere l'esperienza del 

con egno a scadenza regolare, proponendo 

nfl appuntamento di qualita ehe possa interessare 

Ia Val Poschiavo c Ic zone limitrofi, inceatrato 

divolta in volta suIl'approfondimcnto 

interdisciplinare di van aspetti dell'incontro 

tra malta culturali contigue 

Per ulterioni informazioni consultare il sito: 

wwwandreapaganini.cli Contatti: andreapagan 

in i(Oteesurf.ch 0 n ico Ia zalaçd,zi.ch 

L dlIpS 







Felice Menghni, giornate :shh1th0 

Due giornate di studio iii ricordo di Felice Menghini i (30 anni dalla 

sua scomparsa L evento in programma 18 ed 119 dicenibre a Poschia 

vo e organizzato dalla sezione Valposchiavo della Pro (jrigioni italia 

no dali Archivio L ora d oro e dalLaboratorio di Stori4t delle alpi del 

l'Universita della Svizzera italiana di Lugano. fl conegno intende 

realizzare un mdagine corale sul poeta traduttore ed eegante prosa 

tore nato nel 1909 e sul fervore che contraddistmse ii priodo storico 

della sua attività culturale. Attualmente sono già una 1ecina glistudiosi 

e 1 ricercatori svizzeri e ita]iani che hanno espreso 1 mteresse 

a presentare le loro ricerche in occasione di questo evnto. Uliteriori 

proposte dovranno essere inoltrate, sotto forma di abtract (titolo e 

riassunto di una cartella al massimo), entro 1130 giugn prossimo. Gil 

mterventi devono essere originaL e inediti L appuntaiento di carat 

tere pluridiscipilnare avrã luogo in occasione dell'inauurazione della 

nuova Biblioteca e ludoteca di Poschiavo e dell'archlvio 'L'ora d'oro'. 

Maggiori info su: www.andreapaganini.ch oppure srivendo un'email 

agli indirizzi andrea.paganini(-eesurfch e nicol4t.zala@pgi.ch. 

Un'Miücapertute1areCasone 





7 , I 

IL *,i't11t-I /t1 itS 

• Ospite questa settimana di "Popolo 

e Libertà" è Luigi Lorenzetti, 

coordinatore del Laboratorio di storia 

delle Alpi presso l'Accademia 

di architettura a Mendrisio. 

• Ii dott. Lorenzetti illustra gli obiettivi, 

le attività e i pro getti del Laboratorio di 

storia delle Alpi e propone alcuni spunti di 

riflessione su un territorio importante quanto 

delicato per tutta 1 'Europa occidentale. 

A colloqulo con Luigi Lorenzetti, coordinatore del LabiSAip 

Per le Alpi uno sviluppo sostenibile 

orto lo scorso anno come evoluzione dell'Istituto di storia delle Al- 

Spi, ii Laboratono di storia delle Alpi (LabiSAip), integrato nell'Institute 

for the Contemporary Urban Project dell'Accademia di 

architettura di Mendrisio, promuove lo studio e Ia ricerca - soprattutto 

di tagilo storico - dello spazio alpino. Territorio centrale dell'Europa 

occidentale, le Alpi assumono sigiificati e ruoli molto diversi 

sia che le si considerino in un'ottica diacronica, sia che vengano 

avvicinate da un punto di vista storico, economico, sociale, culturale, 

politico, naturalistico... 

Barriera inaccessibile, crocevia di vie di comunicazione, corridoio 

di transito, baluardo difensivo...: i recenti mutamenti climatici dal 

canto loro iniziano solo ora a rendere consapevole I'uomo dell'importanza 

non solo utilitaristica dello spazio alpino e, nel contempo, 

della sua estrema fragilità. Per Ia Svizzera in particolare, ma per 

l'Europa occidentale intera un futuro vivibile non potrà prescindere 

da un arco alpino in "buona salute". Occorrerà quindi tenere in considerazione 

gil spunti di riflessione proposti in futuro dal LabiSAip, 

un istituto che si propone una piattaforma internazionale di incontro 

e di studio di un'area territoriale assai sensibile. Dal colloquio con ii 

coordinatore Luigi Lorenzetti vengono messi in luce obiettivi e progetti 

del LabiSAlp. 



ttivo a Mendrisio da quasi 

Aun anno e mezzo, il Laboratorio 

di storia delle Alpi vide Ia 

luce già diversi anni or sono... 

vern. II Laboiatorio che 

coordino ,so,ve nd 2000 come Isti— 

tub di sroria delle Alpi (ISAIp) Sn 

iniziativa dellUS! e dell'Associazione 

mtertiazionale per hi storm 

dde Alpi (AISA) con l'intento di 

P.r I. AlprunouiIuppa.ost.n,b,Ie 





promuovere lo studio della storia 

dello spazio alpino. L'ISAlpfu attivo 

sino alla fine del 2005 a Lugano 

quando, in seguito ad una ristrutturazione 

organizzativa promossa 

dall'USI, è stato integrato nell'Accademia 

di architettura. Dal JO 

gennaio 2006 quindi l'istituto, ribattezzato 

Laboratorio di storia 

delle Alpi (LabiSAip), e attivo a 

Mendrisio nell'ambito dell'Institute 

for the Contemporary Urban Project 

che si occupa di progettazione 

urbana". 

Sebbene II nome già suggerisca 

II campo di attività, potrebbe precisare 

gil scopi del LabiSAIp? 

"Lo scopo fondamentale del LabiSAip 

e Ia promozione della ricerca 

soprattutto attraverso l'organizzazione 

di convegni e ii sostegno a 

ricercatori di tutta Europa, offrendo 

loro contatti e supporto informativo. 

II Laboratorio mira inoltre 

ad approfondire possibili sinergie 

con il mOndo dell'architettura, allacciando 

in particolare contatti 

con urbanisti, pianficatori e geograft. 

Ovviamente collaboriamo 

anche con l'Accademia di architettura, 

essa stessa molto attenta ai temi 

legati allo sviluppo territoriale; 

il prossimo anno, ad esempio, organizzeremo 

un convegno che trae 

spunto da un progetto del Fondo 

nazionale, avviato di recente proprio 

dall'Accademia, dedicato alle 

relazioni tra invecchiamento demografico 

e aree urbane". 

Su quail risorse pub contare ii 

LabiSAip? 

"Attualmente ii LabiSAlp conta 

quattropersone a metà tempo: oltre 

al sottoscritto in qualità di coordinatore, 

ci sono due collaboratrici 

scientifiche (Vanessa Giannô e Corinne 

Bianchi), come me storiche di 

fornazione, e una segretaria (Monica 

Bancalà). In questo contesto 

vorrei inoltre ricordare i ricercatori 

associati, 18 persone tra dottorandi 

e docenti attivi nei pià diversi 

settori della storia, dal medioevo 

alla contemporaneità senza trala- 

sciare la storia politica, economica, 

sociale, della cultura e l'archeologia. 

Assieme a loro e alla presenza 

di due professori invitati ci riuniamo 

due volte all'anno in un Seminario 

per discutere di argomenti 

essenzialmente di carattere metodqjçgico 

inerenti le rispettive attivita 

di ricerca. Per i ricercatori 

questi incontri sono importanti occasioni 

per proporre le loro rjflessioni, 

confrontarsi con colleghi e 

discutere problemi comuni nello 

svolgimento delle rispettive ricerche 

II LabiSAIp dispone anche di 

una biblioteca che, immagino, sia 

abbastanza settoriale. 

"Nella nostra sede di Villa Argentina 

a Mendrisio abbiamo in effetti 

un patrimonio librario attualmente 

composto da circa 1500 volumi. 

Pur essendo una piccola biblioteca 

essa e assai interessante 

nella misura in cui raccoglie solo 

volumi - soprattutto di carattere 

storico - dedicati a tutte le regioni 

dell'arco alpino, dalle Alpi marittime 

francesi a queue austriache. 

Ciô che valorizza Ia biblioteca è ii 

fatto di contemplare in modo sistematico 

anche libri non troppo accessibili 

in Svizzera. I libri sono 

consultabili in sede a Mendrisio e 

sono repertoriati sul sistema bibliotecario 

ticinese; purtroppo non è 

possibile il prestito a domicilio 

mancando le risorse per gestire ii 

servizio". 

Gil argomenti di competenza 

del LabiSAip sono divulgati anche 

attraverso una serie di pubblicazioni, 

tra le quali figura una 

rivista scientifica. 

"Certo: si tratta della rivista annuale 

Histoire des Alpes-Storia delle 

Alpi-Geschichte der Alpen, periodico 

scient?fico dell'Associazio- 

ne internazionale per la storia delle 

Alpi (AISA). Fondata dalprof Jean 

-Fran çois Berger e da altri storici 

dell'arco alpino nel 1995 a Lucerna, 

dal 1996 l'AISA pubblica ogni 

anno un bollettino tematico corn- 



prendente un ', i cui articoli sono liberamente 

proposti da ricercatori e 

storici. A scadenza biennale la rivista 

pubblica gli atti del coiwegno 

internazionale che l'AISA organizza 

ad anni alterni. Ricordo infine 

che abbonandosi alla rivista (ft 

33.- aIl'anno) si diventa automaticamente 

membri dell'AISA". 

E per quanto concerne Ia collana 

editoriale? 

"Pili che di una collana parlerei 

di volumi promossi e sostenuti dal 

LabiSAlp: atti di convegni, ricerche 

svolte neIl'ambito del Laborcztorio 

che, se incontrano 1 'interesse di un 

editore, vengono pubblicati nel Iimite 

del possibile con l'etichetta 

SAH-Smdy on alpine History. Pur 

essendo comunque sempre orientato 

alla storia delle Alpi, ii ventaglio 

dei temi e assai ampio e tocca campi 

molto diversficati che spaziano 

dall'economia, al turismo, ad 

aspetti sociali e cosi via. Segnalo 

tra gli altri un libro sul signficato 

culturale dei rilievi plastici, an altro 

sugli sport invernali, Un a1ro 

ancora sullo spazio insubrico negli 

ultimi cinque secoli ecc.". 

Rispondendo a una precedente 

domanda ha parlato della ricerca 

di coilaborazioni e sinergie con 

altri enti e istituti: esistono già 

progetti in questo senso? 

"Proprio settimana prossima 

avrô un primo contatto con i promotori 

del Museo del territorio, perà 

si tratta solo di un primo passo. 

La direzione, lo ribadisco, è veramente 

quella di creare collaborazioni 

e Sinergie, ma le modeste dimensioni 

del nostro istituto impongono 

talvolta dinamiche di lavoro 

relativamente lente. Come ho già 

accennato l'organizzazione di convegni 

permette di allacciare diversi 

contatti:. sara cosI anche quest'anno 

con ii convegno da noi promosso 

con l'Istituto diprogettazione ur- 





bana deltA ccademia di architettura, 

uh progetto multidisciplinare 

che cercherà di capire in quale misura 

le aree urbane sono compati— 

bili con i'invecchiamento demografico. 

lifatto che si tratti di un progettofinanziato 

dal Fondo nazionale 

neii'ambito di un pro gramma nazionale 

di ricerca dimostra inoltre 

che le istanze federali per determinati 

temi riconoscono in Mendrisio 

un polo di competenza". 

Quail sono i progetti che attualmente 

stanno impegnando ii 

LapiSAIp? 

"Oltre a quello appena illustrato, 

personalinente sono impegnato 

in un pro getto di impronta storica 

di tipo comparativo (i campi di indagine 

sono infatti il Ticino, ii Vallese 

e Ia Valtellina) e per certi versi 

inai tentato prima, volto a capire 

quali sono stati l'impatto e le ripercussioni 

delia modernizzazione 

economica suite dinamiche e sui 

comportamentifamitiari negli anni 

compresi tra la metà del XIX secoto 

e gli anni '30 del '900. In novembre 

it LabiSAip organizzerà un convegno 

internazionale interdisciplinare 

dedicato at tema degli incendi: 

è un argomento abbastanza onginale, 

poco praticato dagli storici 

e che riveste anche un certo interesse 

per Ia storia dett'architettura. 

Sempre net 2007, in collaborazione 

con la sezione della Vat Poschiavo 

della Pro Grigioni itatiano, ii Laboratorio 

sosterrà un convegno su 

Felice Menghini, ta.figura e l'opera 

del quale sono materia di uno studio 

assai approfondito recentemente 

pubblicato, Destinate ad un pubblico 

pià vasto ed eterogeneo sono 

invece le conferenze, come ii ciclo 

ancora in corso dedicato at medioevo". 

Come valuta l'attuale situazione, 

direi quasi lo stato di salute, 

dello spazio alpino? 

"Devo premettere che it punto di 

vista delto storico è sempre condizionato 

da uno sguardo retrospettivo 

e considera la realtà attuate come 

Ia sedimentazione di processi 

motto tunghi. Quello che Si PUO 

constatare e che negli uttimi decenni 

gli equilibni territoniali sono mutati 

in modo cosi radicale e veloce 

che to storico rimane per certi versi 

spiazzato. Certamente to spazio atpino 

èpii sensibite nispetto a un attro 

tipo di territorio. L'evotuzione 

degli ultimi decenni ha veramente 

stravoito quetli che erano gli equilibni 

territoriati di un -tempo, creando 

da una parte poli di sviluppo 

estremamente dinamici, dall'altra 

perà nuove marginalità di tipo economico 

e culturale. In altre parole, 

in passato lafrattura tra mondo atpino, 

fondovatle e it reSto delto spazio 

europeo non era cosi netta e immediata 

come oggi. Pensiamo at turismo, 

ad esempio, it cui sviluppo 

ha creato sia spazi di forte integrazione, 

sia regioni a vocazione tunistica 

solo residenziate, sia in tempi 

piz recentiforme di turismo dolce e 

meglio integrato con la reattà locale. 

Queste ultime, in particolare, 

sono solo fino a un certo punto fenomeni 

recenti: infatti se si considera 

quelto che è stato lo svituppo 

del turismo afine '800 in parecchie 

aree alpine, si riscontrano già atlora 

forme di convivenza fra turismo 

e attività agricole oproto industriali. 

In fondo quelta che viene chiamata 

la pturiattività, cioè la dipendenza 

da piàfonti di reddito, è una 

reattà vecchissima, sempre esistita 

nel mondo alpino. La sua riscoperta 

permetterebbe di nivalonizzare e 

riattualizzare vocazioni economiche, 

l'abbandono delle quali ne! decenni 

scorsi aveva probabilmente 

favorito processi di spopotamento". 

Per concludere, come vede II 

futuro dello spazio alpino: per 

non finire irrimediabilmente deturpato 

dovrà per forza essere 



sottomesso a ngidi vincoli di protezione? 

"Secondo me sarebbe un grave 

errore considerare to spazio alpino 

come un ecomuseo globale da preservare 

a tutti i costi. Per poter sopravvivere 

le Alpi devono infatti essere 

integrate in quelli che sono i 

grandipoli europei di svituppo, pur 

senza diventare zone di puro svago 

né un corridoio di transito nordsud. 

Importante sara la possibilità 

di valorizzare queue che sono te 

potenziatità e i vaiori locali: è proprio 

sull'idea di genuinita dei prodotti, 

di purezza detl'ambiente ecc. 

che si deve puntare per creare le 

basi di uno sviluppo sostenibite. In 

sostanza ti tratta di promuovere Ia 

capacità del mondo alpino di dialogare 

con l'esterno, come infondo e 

avvenuto per secoti: per rinIanere 

at caso ticinese penso ad esempio 

atle competenze degli architetti e 

delte maeStranze d'arte, i frutti delle 

quati sono maturati in ogni 

parte delt'Europa. 

Chiaramente se le politiche regionali 

pnivilegeranno la pura efficacia 

economica a scapito degli 

equitibni ternitoniali it nischio di 

creare un terrenofortemente squitibrato 

è assai concreto (e gli esempi 

non mancano, speciatmente nelle 

Alpi francesi). II ruoto del politico 

nimane quindi fondamentale soprattutto 

a livelto di singoli paesi, 

poiché al momento l'Unione europea 

non mi sembra abbia già matunato 

lä consapevolezza del vatone e 

dell'importanza delt'area alpina 

come spazio cutturale, naturalistico, 

stonico ecc. Da qui anche l'importanza 

di certe associazioni e 

lobby che svolgono un ruolo importante 

netta difesa e nelta promozione 

di quelie che sono te particolarita, 

te speciflcità e te esigenze dello 

spazio alpino". 

intervista acco1ta da 

Giampaolo Baragiola 





Nato nel 1964 a Banco, dove tuttora risiede, dopo 

gli studi in storia allUniversità di Ginevra Luigi 

Lorenzetti ha conseguito ii dottorato in scienze economiche 

e sociali con la tesi Economie et migration 

au XIXe siècle: les strategies de la reproduction familiale 

au Tessin. 

Dal 2006 coordinatore del Laboratorio di storia 

delle Alpi (LabiSAip), è responsabile del progetto del 

Fondo nazionale svizzero Tm montagna e piano: 

economie regionali, famiglie e mercati in Vallese, Ticino 

e Valtellina (1850-1930) e dal corrente semestre 

estivo insegna presso la cattedra di storia contemporanea 

dellUniversità di Friborgo. 

Autore di numerosissime pubbUcaziom, è coeditore 

della rivista Histoire des Alpes-Storia delle Alpi- 

Geschichte der Alpen; inoltre orgamzza e partecipa a 

convegni e seminari. Segretario generale dellAssociazione 

internazionale per la storia delle Alpi, egli è 

tra laltro membro della Comniissione interaccademica 

della ricerca alpina, sezione dellAccademia svizzera 

delle scienze umane e sociali. 

e-mail: luigi.lorenzeth@lu.unisi.ch 



LabSA!p 

Laboratorio di storia 

delle Alpi - LabiSAip 

coordinatore Luigi Lorenzetti 

do Accademia di architettura 

Università della Svizzera 

italiana 

Largo Bernasconi 2 

6850 Mendrisio 

Tel. 0586665814 

www.arch.unisi.chlindexl 

labisalp.htm 





Lettera aperta al Presidente de11'Universitt della Svizzera italiana 

Per un Istituto di etica applicata all'USI 

NeLL'imminenza deL Dies academicus deLL'Universitä del.La 

Svizzera italiana, Enrico Morresi spezza una Lancia a favore di un 

istituto di etica appUcata cheandrebbead arricchire 1a ricca 

offerta che attuaLmente propone I'USI.L'ateneo deU.a Svizzera 

itaUana non deve essere soLtanto un istituto di formazione di 

Lites professionaLi aLservizio di categorie sociaU o di strutture 

economiche esistenti - afferma L'autore di questa I.ettera -. Si 

tratta utilmente di ampLiare gLi orizzonti e di approfondire Le 

ragioni deLLo studio e deLLa ricerca. 

L'istituto di etica appLicata non avrebbe nuUa a chevedere con 

una facoft di fiLosofia: L'USItroppovicina a facoLt 

universitarie svizzere ed estere di grande prestigio per ambire a 

esercitare una funzione autonoma. E neppure si tratta di creare 

un doppione con Le riflessioni etiche gi proposte aLL'interno del. 

curricuLum di studi deLI.a FacoLtä di teolngia. L'idea di nuovo 

istituto individua una Lacuna e si propone di col.marl.a. In questa 

Lettera Enrico Morresi iLLustra gLi obiettivi e Le modaLit di questa 

nuova, possibiLe branca di insegnamento e di ricerca. 

6903 Lugano 


Caro Presidente, 

questo scritto, che Le viene esposto 

pubblicamente perch di pubblico 

interesse la questione che 

lo muove, intende proporre alla 

Sua attenzione, in vicinanza del 

Dies academicus dell'Universitä 

della Svizzera italiana, la creazione 

di un Istituto di etica applicata, 

inteso come ampliamento e approfondimento 

dell'attuale offerta 

di formazione e di ricerca. La 

mia ambizione di convincerla 

che non si tratta semplicemente cli 

un'opportunit ma di una necessitä. 

Sono stato tra i fautori della prima 

ora di una universit nella Svizzera 

italiana e non ritengo contraddittorio 

con l'alto fine che ci si propone 

la realizzaziorie progressiva 

del disegno. Non ho mai accettato 

cli drammatizzare le difficolt incontrate, 

n mi hanno spaventato 

le inclinazioni "ideologiche" volta 

per volta attribuite a questo o a 

quel progetto di sviluppo. La stona 

di un'alma mater puö soffrire 

contraddizioni, oppure oscillare 

secondo le indicazioni politiche o 

le mode culturali: l'importante 

che sia stabile come istituzione e 

non misuri i propri successi o insuccessi 

sul breve periodo. Ancora 

piü essenziale dotarla degli 

strumenti per riflettere su se stessa, 

sui propri programmi di studio 

e di ricerca, sul personale che vi 

addetto, sul proprio rapporto con 

la societ civile e politica. Per que- 



Rapport page 2 / 92


sta ragione, ritengo che non debba 

ripiegarsi sulle proprie ragioni 

funzionali. E, soprattutto, 11011 deve 

essere soltanto un istituto cli formazione 

di lites professionali al 

servizio di categorie sociali 0 di 

strutture economiche esistenti. In 

questo senso, la mia una proposta 

di ampliamento di orizzonti e 

di approfondimento delle ragioni 

dello studio e della ricerca. 

Non una FacoLtä, 

non un doppione 

Ha letto bene ne! titolo: un istituto 

di etica app!icata. Non intendo, 

come si vede, una Faco!tä di filosofia. 

Per una ragione essenziale: 

l'USI troppo vicina a facoltä universitarie 

svizzere ed estere di 

grande prestigio per ambire a esercitare 

una funzione autonoma. 

Cli studi filosofici, oggi, nOn sono 

meno complessi e variegati degli 

studi economici (o teologici, per 

nominare im ramo vicino). Una tale 

facoltä avrebbe senso soltanto se 

posta al centro di un bacino di 

utenza di molti milioni di individui, 

tale da giustificarla come centro 

di formazione di base, oppure 

se centrata su una 0 due personalitä 

di rilievo mondiale, tali da formare 

un nucleo, una schola, che 

attiri studenti e ricercatori senza limiti 

di provenienza. Nessuna di 

queste due condizioni possiamo 

considerare realistica per Lugano. 

D'altra parte, il titolo Etica applicata 

11011 dev'essere considerato in 

senso riduttivo: materia di corsi e 

cli ricerca 11011 sarebbero tanto i codici 

deontologici (da riservare comunque 

alla fase piü pratica) ma 

le loro ragion d'essere, definibile 

con un termine un p0' solenne: la 

loro fondazione (Begründung). 

Detto questo, occorre pure rispondere 

a un'obiezione e chiarire un 

possibile equivoco. Un Istituto di 

etica applicata, sui generis, a Lugano, 

esiste giä. L'ha creato la Facoltä 

di teologia e funziona bene —mi si 

clice -. Delresto, come avrebbe potuto 

una facoltä di teologia reggersi 

senza un supporto filosofico? In 

concreto, tale l'obiettivo dell'istituto 

esistente — dare le nozioni filosofiche 

di base a studenti di teologia 

— anche se, poi, meritoriamente, 

altri corsi e seminari sono 

proposti in varie direzioni. Una 

collaborazione tra la FT e 11151 esiste 

gilt, ed una buona cosa. Paradossalmente, 

tuttavia, questa buona 

istituzione tiene in vita un 

equivoco: che l'etica sia in qualche 

modo necessariamente associata 

alla dimensione religiosa della 

persona. Esiste, certo, un'etica cristiana 

dalla quale, come insegna 

Habermas, molto discende anche 

di quella che si definisce "etica laica' 

Ma la proposta cli cm Istituto di 

etica applicata specifica: accerta 

una lacuna nei curricula dell'U- 

SIe intende porvi rimeclio. Questo 

obiettivo del tutto indipendente 

dall'esistenza e dailo sviluppo dell'Istituto 

gilt insediato alla Facoltlt 

di teologia. 

Due direzioni 

deLL'eticaappLicata 

L'Istituto dietica applicata dell'USI 

risponderebbe a due esigenze 

principali. 

La prima esigenza di affiancare 

gli attuali programmi di studio secondo 

un fine specifi .approfondire 

gli aspetti finalistici delle materie 

insegnate, a complemento 

della loro funzione pratica-professionale. 

Solo l'Accademia di Mendrisio 

b, attualmente, dotata del 

personale necessario per una formazione 

in questo senso (la presenza 

di filosofi l'ha del resto connotata 

fin dall'inizio). Del tutto insufficiente, 

per non dire inesistente, 

invece la dotazione di esperti 

di filosofia tra le facoltlt luganesi: 

Economia, Scienze della comunicazione 

e Informatica, e i programmi 

di studio non prevedono 

esplicite ramificazioni in questo 

senso. Non conosco abbastanza le 

facoltlt di informatica per dire 

quali integrazioni del curricolo si 

dovrebbero privilegiare in concreto. 

Ma so abbastanza di etica 

dell'economia e di etica della comunicazione 

per poter dimostrare 

che in altre universitlt sono materia 

di insegnamento obbligatorio 

da molto tempo. Come potrebbe 

giustificarsi la promozione di una 

corporate governance moderna 

senza riferimenti all'equitlt (secondo 

l'etica della convinzione) e 

alla sostenibilitlt (secondo l'etica 

della responsabilitlt)? Come forma- 

6903 Lugano 


re esperti di comunicazione istituzionale, 

commerciale o nei mass 

media senza riferire la loro futura 

attivitlt a un disegno di societlt, o 

prospettando comportamenti individuali 

da cui esuli la questione 

della veracitlt? 

La seconda esigenza propria di 

un concetto alto degli studi universitari, 

che li distingue da una scuola 

professionale. Cli esperti di filosofia 

a disposizione per affiancare 

con corsi regolari di etica i programmi 

di studio delle facoltlt esistenti 

dovrebbero operare anche, 

in quanto gruppo, nel senso della 

ricerca. Letica applicata una disciplina 

relativamente nuova. In alcuni 

settori, come la bioetica, b 

molto avanzata e nutre gilt centinaia 

di convegni di riflessione a livello 

mondiale. In economia, gilt 

attualmente, le stesse forze del 

mercato, sia pure talora in modo 

puramente strumentale, stimolano 

la riflessione su temi come l'equitlt 

(il rapporto tra shareholders 

e stakeholders) e la sostenibilitlt, 

specie in rapporto con il futuro 

delle risorse energetiche e della 

salvaguardia dell'ambiente. Una 

piccola think tank luganese potrebbe 

far beneficiare gli studenti 

dei contatti e degli stimoli oggi offerti 

a piene mani dall'attualitlt 

scientifica e accademica mondiale. 

Aggiungo che an notevole sforzo 

si fa gilt in Ticino per approfondire 

i temi etici in relazione con la 

medicina e l'attivitlt clinica. La 

consistenza delle strutture di diagnosi 

e di cura e il recente sviluppo 

di un notevole polo di ricerca 

biomedica lo esigono gilt, in modo 

imperativo. La nuova struttura 

universitaria potrebbe collaborare 

con efficacia alle attivitlt della 

Commissione di etica cinica dell'EOC 

(COMEC) e del Comitato etico 

del Cantone Ticino (CEC). 

Una direzione da priviLegiare: 

gLi studi di master post-graduate 

Ciustamenteci si deve preoccupare 

che gli obiettivi 11011 siano esorbitanti 

rispetto alle possibilitlt di 

una istituzione relativamente piccola 

come 11151. Un'altra preoccupazione 

potrebbe essere quella di 

non potersi pagare uno sviluppo di 

questo tipo. La risposta gilt nel- 



Rapport page 3 / 92


l'esperienza di questo piccolo ateneo. 

Molto positivamente, e in vane 

direzioni, l'universitä ha sviluppato 

programmi di post-graduate 

master. Nei corridoi non si incontrano 

piü soltanto giovani tra i yenti 

e i venticinque anni, l'etä canonica 

(un tempo!) per frequentare 

l'universitä, ma anche signori e signore 

di mezza etä giä attivi nell'economia, 

neue strutture sanitarie, 

nell'insegnamento, e che desiderano 

aggiomare le proprie conoscenze. 

Questo tipo di attivitä, in molte 

universitä "tradizionali' pure 

un business: anche a Lugano lo si 

sa, e 10 si pratica. Un Istituto di etica 

applicata nei settori specifici 

dell'economia, della comunicazione 

e dell'informatica attirerebbe 

molti candidati adulti e, di sicuro, 

pagherebbe le spese! 

(Mi permetta, caro Presidente, un 

excursus personale. Appena pensionato, 

nell'invemo 1999-2000, 

fui tra i primi iscritti a un European 

Master of Applied Ethics deW Universitä 

di Zurigo, promosso tra gli 

altri da Alberto Bondolfi, che frequentai 

con profitto e dal quale ebbi 

il diploma (la tesi di master fu 

poi all'origine del mio primo libro, 

"Etica della notizia"). Quello era il 

primo corso del genere, ed era necessariamente 

unitario. Oggi, il 

corso, che biennale (4 semestri di 

studio nei weekends piü alcune 

settimane di studio concentrato), 

giunto alla quarta edizione ed 

stato suddiviso in addirittura quattro 

sezioni: Ethik in Klinik und medizinischer 

Forschung, Master of 

Mvanced Studies in Applied 

Ethics, Diploma of Mvanced Stu- 

6903 Lugano 


dies in Law and Business Ethics, 

Certificate of Mvanced Studies in 

Medical Ethics, il tutto sotto l'etichetta 

Weiterbildung che oggi copre 

le piü svariate iniziative di aggiomamento 

per professionisti giä 

in attivitä. lo pagai, allora, per 

quattro semestri, 6000 franchi. 

Oggi il Master offerto a 16.500 

franchi, il Diploma a 13.000, il Certificate 

a 9000 franchi. 

Zurigo e altri centri universitari, in 

Svizzera e all'estero, ci indicano la 

strada. L'USI, che gift in parte la 

percorre, ha tutto l'interesse a estendere, 

istituzionalizzandola, questa 

esperienza di formazione e di ricerca. 

Pensi che, a San Gallo (un'universitä 

che piü tecnocratica non si potrebbe 

immaginare), Peter Ulrich insegna 

Business Ethics dal 1987 (famoso i il 

suo trattato: Integrative Wirtschaftsethik. 

3. ed., 1997) e nessuno pensa 

di sopprimere la cattecira quando andrä 

in pensione. 

Con questi sentimenti e con gli auguri 

per ii successo del Dies academicus, 

La saluto, 

ENRICO MORRESI, Massa gno 

Post scriptum. In questo piccolo 1?aese 

di pettegoli e di molevoli ci senil 

qualcuno die insinuerä ehe l'autore di 

questo scritto vo cercondo un incorico 

accodemico oll'USI, neue materie 

di cui si diletta. Lo rossicuri: la closse 

di cM cui oppartengo (1936) mi metteolriporo:opportengoormoiollocctegorio 

dci fuori gioco. Non per questo 

ho perso il ben dell'intelletto e il dcsiderio 

di oiutare il mio Paese a darsi 

strutture diformazione oggiornote 

e responsabili. 



Rapport page 4 / 92


Manifestazione 

per la promozione 

defl'innovazione 

D NeIl'ambito del programma 

«VentureLab», iniziativa delI'Agenzia 

federale per la promozione 

dell'innovazione CTI, ii 4 maggio 

si svolgerä la giornata di formazione 

«Ventureldeas». La giornata 

dedicata a studenti universitari 

bachelor degll ultimi semestri, 

studenti di master, dottorandi, 

professionisti e a persone con 

iniziativa e un sogno professionale 

nel cassetto, organizzata 

dall'USI e dalla SUPSI. 

La manifestazione si terrä a Caslano 

presso la sede della Baily. 

Dopo un interventodi Roberto 

Poretti, responsabile del Centro 

Promozione Start-up, seguirä una 

conferenza del Prof. Gluseppe 

Serazzi sul ruolo odierno delI'imprenditore 

e Ja presentazione del 

caso aziendale Baily. Per tutti Goloro 

che fossero interessati alla 

giornata e che desiderassero 

raccogliere maggiori informazioni, 

I'indirizzo web : www.ventu 

relab.ch. 


6933 Muzzano 


Toyota batte General Motors 



Rapport page 5 / 53



Imprenditori si diventa 

Giornata di sensibilizzazione alla Baily di Caslano 

Oltre 100 studenti di Usi e Supsi ospiti della Baily a 

slano. Un'occasione dove universitt e industria s'incontrano 

pensando alle opportunitt future da sviluppare e 

stimolando gil studenti a lavorare da indipendenti 

o Sensibilizzare i giovani altema 

dell'imprenditorialitä. E stato 

questo l'obiettivo della giornata 

di formazione «Ventureldeas» organizzata 

ieri in collaborazione 

con la Baily di Caslano, nell'ambito 

ne! programma «Venture- 

Lab», iniziativa dell'Agenzia 

federale per la promozione dell'innovazione 

in Svizzera CTI. 

L'occasione di ieri, a cui hanno 

aderito un centinaio di student! 

di USI e Supsi, stata una primizia 

in quanto per la prima volta 

anche al Sud delle Alpi l'opera di 

informazione e sensibilizzazione 

alI'imprenditorialitä tra gli studenti 

si svolta con la fattiva col- 

!aborazione di una importante 

industria della regione, la Ba!!y 

appunto che ha ospitato g!i studenti 

mettendo a disposizione le 

sue strutture, le sue risorse umane 

e le sue competenze in part!colare 

nel pomeriggio duranteil 

quale gli studentihanno partecipato 

a una serie di work shop sui 

principali temi legati al business 

della stessa Bally. Impresa e universit 

si sono trovate cos'i insieme 

ad analizzare un mercato in 

trasformazione e a pensare alle 

opportunit!i da realizzare. Per gli 

studenti che aspirano ad un'attivit 

lavorativa da indipendenti 

stata anche l'occasione per cono— 

scere da vicino quanto l'Agenzia 

federale per l'innovazione sta facendo 

con il programma «VentureLab» 

(www.venturelab.ch) per 

aiutare chi ha idee innovative a 

svilupparle e trasformarle in una 

vera e propria impresa. Obiettivo 

del progetto stimolare entro 

il 2010 la creazione in Svizzera di 

10.000 posti di lavoro ha sottolineato 

ieri Roberto Poretti, coordinatore 

del Centro Promozione 

Start-up affiliato a Usi e Supsi 

(www.kti-cti.ch), ne! presentare 

le diverse opportunit di sostegno 

all'imprenditoria1it in Ticino. 

Dal 2004, quando natö, il 

Centro Promozione Start-up in 

Ticino, ha ricevuto 93 richieste di 

sostegno ab sviluppo di idee imprenditoriali, 

di queste 12 sono 

giä in fase realizzativa. 

Come ha spiegato Giuseppe Serazzi, 

professore al Politecnico di 

Milano, trasformare un'idea inriovativa 

in un'impresa non assolutamente 

facile. Non bisogna 

perä pensare che bisogna neces- 

6933 Muzzano 


sariamente essere degli Einstein 

con un'idea rivoluzionaria. Poche 

sono le Microsoft o le Google, 

molte sono invece le aziende 

di successo nate dallo sviluppo 

di un servizio innovativo e non 

tanto da un'idea innovativa. 11 

professor Serazzi ha citato l'esempio 

diAmazon che altro non che 

una libreria, ma traslata online. 

Lo stesso caso della BaBy, ha spiegato 

Giuseppe Serazzi, significativo 

in tal senso: nata come 

azienda di scarpe ormai si affermata 

ne! mondo intero come 

uno dei marchi di maggior prestigio 

ne! settore della moda facendo 

leva su!!a creativit!i dal suo 

quartier generale di Caslano. Non 

bisogna quindi essere necessariamente 

degli studenti da!!e idee 

ipertecnologiche. L'ideale creare 

un team dove mente tecnologica 

e commerciale cooperino, ma 

sappiano anche adattarsi ai cainbiamenti 

che ii mercato esige di 

continuo. Stefano Soldati 

Imprenditori si diventa 





usi-supsi L'evento, chiamato "Venture Ideas", si tiene oggi a Caslano 

Una giornata per sensibilizzare 

gli studenti all'imprenditorialitä 

Si svolger?t a Caslano, oggi venerdi 

4 maggio, la giornata di formazione 

"Ventureldeas"i Giornata, organizzata 

presso la sede delta Baily datl'Universitt 

della Svizzera Italiana e dalla 

Scuola Universitaria Professionale 

della Svizzera Italiana, dedicata a studenti 

universitari bachelor degli ultimi 

semestri, studenti di master, dottorandi 

e professionisti. Scopo dell'incontro, 

prom 0550 su iniziativa dell'Agenzia 

federate per la promozione 

delt'innovazione CTI: sensibilizzare gli 

studenti al tema dell'imprenditorialiti. 

«Uidea di avere come ospiti gti 

studenti universitari ticinesi, in occa- 

sione dell'evento Venture Ideas 

spiega it CEO detla Batty Marco Franchini—e 

dipotercondividere con loro 

atcune riflessioni sulla nostra impresa 

ci parsa molto innovativa e stimotante. 

Credo che questa occasione 

siaun buon esempio dicome due atton 

delterritorio, impresa ed universit, 

con molte idee in comune, p05sono 

analizzare insieme un mercato 

in trasformazione,pensando alftituro 

e atte opportunitt da costruire». Ia 

giornata inizierä con un intervento in 

mattinata di Roberto Poretti, responsabile 

del Centro Promozione Startup. 

Seguirä una conferenza det pro- 

6903 Lugano 


fessor Giuseppe Serazzi sul ruolo 

odierno delt'imprenditore nelt'ambito 

delle nuove dinamiche competitive. 

Dopo la presentazione dcl caso 

aziendale Balty, gli studenti suddivisi 

in gruppi e coadiuvati dai docenti, 

parteciperanno ad una serie diwork 

shop sui principali temi legati at business 

dell'impresa. At termine della 

giornata una giuria, composta da 

docenti Usi e Supsi e dai manager delta 

Bally, assegner un premio at gruppo 

ehe si sar distinto per il miglior 

etaborato finale. La partecipazione 

gratuita. Ulteriori informazioni sutl'indirizzo 

web www.venturetab.ch. 

1 pwcoh Mozart ci sono, 

basta cerrarli e aiutarli 

!: 

Tnir]Ih so t& foo"° 

:- 

- °' 

h!,to Iod post, t,- 

- 




7 

-



Studenti sempre piü format 

Neue superiori tra 1985 e 2005 secondo I'indagine del DE 

IIgrado delta formazione in Ticino contiiiua ad essere 

molto elevato. Ne! periodo in esame, la percentua!e di 

giovani fra i 25 e i 34 amii in possesso cli cliploma 

riore quasi raddoppiata, passando dalt'll a oltre 1120% 

D Da sempre foto per essere un ciali comuni a tutti i Paesi euro- 

Cantone che gode di un elevato pei, ma anche de!la po!itica del 

tasso di studenti liceali e Post li- Cantone ne! campo dell'educaceali, 

ii Ticino, da! profilo statistizione ehe ha promosso l'accesso 

cö, conferma nuovamente questo agil studi a partire da! secondario 

suo trend in un recente studio rea- superiore e, a partire dalla metä 

lizzato dalla Divisione della cul- deg!i anni 90, l'offerta di formatura 

e degli studi universitari in zione universitaria neila regione. 

collaborazione con ii Servizio ri- Questo a beneficio anche dell'eco- 

USI-SUPSI del Dipartimennomia cantona!e grazie al forte 

to educazione, ci4tura e sport aumento della quota di giovani 

(DECS). «Questa evoluzione -in- ehe entrano ne! mercato del lavodica 

ii Dipartimento nella sua 110ro con un diploma superiore. 

ta informativa - prticolarmen- 

Lo viluppo de!la formazione si 

te importante poich, ne!!'attua-tradotto 

anche in un aumento de! 

!e economia fondata sulla cono- livello di formazione del!a poposcenza 

e l'innovazione, II liveilo di lazione lavorativa: in effetti la per- 

formazione de!!a manodopera centuale di giovänifrat25 e i34 

rappresenta uno degli element! anni ehe dispone di un dipoma 

chiave de!lo sviluppo economi- superiore quasi raddoppiata,. 

co». Negli u!timi 25 anrii la forma- passandoda!l'll% de! 1980 apozione 

superiore in Ticino ha subico piü de! 20% ne! 2005. Questa 

to una vera e propria r!vo!uzione. evoluzione particolarmente si- 

Non soltanto il numero di studengnificativa, poich& nel!'attuale 

ti quasi trip!icato, ma si assisti- economia fondata sulla conoto 

ad una ristrutturazione e riquascenza e l'innovazione, ii liveilo di 

lificazione dell'offerta formativa formazione de!la manodopera 

regionale attorno ai due poli prin- rappresenta uno degli elementi 

cipall deil'Universitä deila Svizze- chiave deilo sviluppo economico. 

ra ita!iana (formazione universi- La formazione superiore in Ticitaria 

generale) e della Scuola uni- 110 Si caratter!zza come un sisteversitaria 

professiona!e deila Svizzeraitaliana 

(formazione universitaria 

a orientamento professionale), 

ciascuno con circa duemila 

iscritti, cui si affiancano !'Alta 

scuo!a pedagogica di Locarno e 

un certo numero di scuole superiori 

di formazione professionale 

Questo sviluppo, ricorda ii DECS, 

il risultato di cambiamentisoma.aperto, 

con circa 5.000 giovani 

ticinesi ehe studiano al di fuoii 

de! Cantone, ma anche con quasi 

2.000 studenti provenienti da!l'esterno 

ehe studiano nel nostro 

Cantone. Sono questi i risultati 

principa!i de! citato studio, ehe 

«rappresenta un utile strumento 

per la politica della formazione 

universitaria in Ticino». 

6933 Muzzano 


La scelta del settore di studio da 

patte dei giovani in questione rappresenta 

infine un dato molto importanteperlo 

sviluppo deile po- 

!itiche de!l'educazione. A livel!o 

svizzero ben foto ehe gli ultimi 

decenni sono stati caratterizzati 

da un forte !ncremento deg!i studenti 

in scienze socia!i e ab stesso 

tempo da una stagnazione (o 

anche una diminuzione) di que!- 

1! neue scienze esatte e tecniche. 

Non a caso ii Dipartimento dell'educazione, 

deila cultura e sport, 

ne! 2007 ha promosso una campagna 

di sensibilizzazione dei giovani 

alle formazion! tecniche (ulteriori 

informazioni sono ottenibiii 

su Internet al!'indirizzo 

www.ti.ch/decs/temi/scienzatecnica.ch). 

1 dati su! Ticino confermano questa 

situazione. Due anni fa circa i 

due terzi deg!i studenti ticinesi 

erano concentrati nelle scienze 

umane, sociäli ed economiche, 

ehe sono i settori ehe hanno co- 



Rapport page 3 / 53


nosciuto la maggiore crescita negli 

ultimi anni (a seguito probabilmente 

anche dell'espansione 

dell'offerta formativa in particolare 

in ambito professionale, ma 

anche all'USI). Per contro neue 

scienze esatte, tecniche e in me- 


6933 Muzzano 


dicina 1 numeri di studenti sono 

molto stabili, con la parziale eccezione 

dell'informatica e dell'elettronica 

che ha segnato una 

forte espansione fino al 2000 circa. 

AC 

U La crescita di chi segue un «curriculum» di studi 

co e inferiore a chi ne segue uno umanistico (fotogonnella) 



Rapport page 4 / 53


- 11:00 

In 25 anni raddoppiato ii numero di giovani con un diploma 

superiore 

Commento 

Triplicato ii numero degli studenti 

Secondo lindagine, negli ultimi 25 c stata una Vera e propria rivoluzione in questo settore. Non 

soltanto ii nurnero di studenti quasi triplicato, ma si S assistito ad una ristrutturazione e 

riqualiticazione cleII'otterta formativa regionale attorno ai due poli principali clell'Universitä ciella 

SVizzera italiana e ciella Scuola UniVersitaria Professionale ciella Svizzera italiana, ciascuno con circa 

2000 studenti iscritti. 

lnViaci il tuø parere 

Leggi i commenti 

BELLINZONA- La percentuale di giovani fra i 25 e i 34 anni ehe dispone di un diplorna superiore 

quasi raddoppiata in 25 anni, passando dall'll% del 1980 a poco piü del 20% nel 2005. Sono questi 

i risultati principali di uno studio realizzato dal SerVizio ricerca USI-SUFSI nell'ambito del progetto 

sugli indicatori della ricerca e cJella formazione superiore in Ticino. 

Secondo lindagine, negli ultimi 25 c' stata una Vera e propria rivoluzione in questo settore. Non 

soltanto il numero di studenti quasi triplicato, ma si assistito ad una ristrutturazione e 

riqualificazione dell'offerta formativa regionale attorno ai due poli principali dell'Universit della 

SVizzera italiana e della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera italiana, ciascuno con circa 

2000 studenti iscritti, Gui S affiancano lAlta Scuola Pedagogica di Locarno ed un certo numero di 

scuole superiori di formazione professionale. Lindagine ha eVidenziato che circa 5000 studenti 

ticinesi studiano aldi tuori del Cantone e la presenza nel Cantone di quasi 2000 studenti proVenienti 

dalIesterno. 

Anche per quel che riguarda la scelta dellambito di studio da parte degli studenti 1 dati emersi sono 

interessanti. A liVello svizzero ben noto che gli ultimi decenni sono stati caratterizzati da un forte 

incremento degli studenti in scienze sociali e alb stesso tempo da una stagnazione (o anche una 

diminuzione) di quelli nelle scienze esatte e tecniche. 1 dati sul Ticino confermano questa situazione. 

Nel 2005 circa i 2/3 degli studenti ticinesi erano concentrati nelle scienze umane, sociali ed 

economiche, che sono i settori che hanno conosciuto la rnaggiore crescita negli ultinhi anni. Per 

contro nelle scienze esatte, tecniche e in rnedicina i nunleri cli studenti sanG molto stabili, con la 

parziale eccezione dell'informatica e dellelettronica che ha segnato una farte espansione fino al 

2000 circa. 

Cantone 

tio.ch 

6900 Lugano 






GIi studenti 

ignoranti 

Eros Costantini 

Viene facile fare WI p0' II verso al 

bei film di Ozpetek «Le fate ignoranti». 

Vien facile leggendo che 

studenti di universit svizzere e 

straniere denotano sempre piii 

scarsa capacita di scrittura; aicuni 

pare addirittura che non sappiano 

proprio scrivere in modo chiaro, 

con periodi che stiano in piedi e 

quindi in grado di dare un senso 

con almeno una parvenza di logica 

a un'argomentazione, posto che 

esista. Come dire, una forma diiiletteratismo 

eiitario riguardante 

spesso studenti che sanno tutto 

sulle tecnologie e le usano senza 

aiuto da parte della scuola, ma apparentemente 

affetti da una quasi 

azione di rigetto se debbono pensare 

e scrivere una relazione, un 

tema 0 un articolo per un loro 

giornaie scolastico. Un singolarefenomeno 

attecchito, pare, aiche 

presso PUniversit della Svizzera 

Italiana (USI), se ci si rif al bei 

editoriale di Debora Carpani, direttrice 

del giornale studentesco 

universitario indipendente dell'U- 

SI «L'universo». In quell'articolo 

intitoiato «Studenti dove siete?», 

la Carpani, che sa usare assai bene 

una certa iroma, riassume le difflcoiti 

in cui si dibatte quando sollecita 

un contributo scritto da parte 

di studenti lanientosi per via dei 

tanti probiemi cw sono confrontati 

dentro e fuori dali'ateneo. «Perch 

non provi a buttar giü qualcosa 

su queii'argomento che ti sta 

tanto a cuore?», e suppergiü la 

proposta della Carpani. Stupefacente 

ia risposta: «Ma io non so 

scrivere». Cosa ehe fa dire alla sottue 

studentessa-direttrjce: «Credo... 

si debba riflettere sul fatto 

ehe frequentianio i'Universitä (per 

aieuni addirittura di Comunieazjone), 

e ehe sarebbe quantomeno 

auspicabile ehe gli studenti sappiano 

scrivere».. 

Questo e altri fenomeni, plÜ 0 

meno relazionatj ai mondo dell'in- 

6900 Lugano 


formazione (ehe informa e deforma 

alb stesso tempo), fanno bizzarramente 

pensare ehe mal come 

nel tempo delle comunieazioni superveioci 

e gbobaii i'ignoranza di 

quanto accade nel mondo, quindi 

anche in van cireoli universitari, 

non mal stata eosi fitta. Vi una 

eomunieazione ehe orinai esaita 

piü i mezzi ehe non gli uomini (e 

anche ie donne ben s'intende). C' 

un eccesso di informazione, specialmente 

fatta di slogan, per cose 

ehe contano poco o niente ai fini 

delia conoscenza, ma interessano 

moltissimo Ii mereato dei rapidi e 

mutevoli consuini süperflui e delle 

mode. Pare ehe a questo trend non 

sfuggano nemmeno le universitii, 

dove figura sempre piü gente mediocre 

e altra impegnata a studiare 

per diventario. Lo speeialista in 

nuila ehe mi ritrovo - figlio ignoto 

per i'universit: disgraziatamente 

ne ha frequentate solo un paio 

ma, solo di straforo o eome elandestino 

-, eredeva aliora e lo crede 

aneora ehe per diventare grandi 

bisogna coltivare i sogni. Anche 

quello di serivere o di almeno tentare 

di buttar giü qualeosa ehe abbia 

una parvenza di senso. Da 

quanto emerso da un recente incontro, 

svoltosi a Liverpool, sui 

pro e i eontro deil'informatizzazione 

spinta e generalizzata della 

scuola, fra i lati piii preoecupanti 

degii eecessi figura (cito), «ia marginaiizzazione 

della realta "fisica" 

a favore di queila "virtuale" e la ii 

duzione drastica dei proeessi di 

socializzazione, eome si osserva 

da alcunl anm in moite seuole e alte 

scuoie». 

Ci vorrebbe la penna di David 

Lodge, autore di romanzi di elegante 

satira dei mondo universitario, 

come II professore va a congresso, 

per dire degli eccessi e delle lacune 

ehe lo caratterizzano oggi. Qualcuno 

afferma ehe l'universit ha cessato 

di essere un servizio accademjco: 

diventata una forina di deeorazione 

sociale ambita purtroppo 

non per predisposizione per gli studi 

accademici e per la ctiltura, ma 

per sentirsi sociahnente a posto. Altri 

le riinproverano di non abituare 





piü alla criticitii, al confronto e alla 

ricerca valutativa come un tempo, 

ma di puntare sull'assorbimento 

acritico dei dati e delle informazioni, 

accantonando sempre di piü i 

perch e i per come. 

La problematica di fondo mi 

sfugge e non ho abbastanza cognizioni 

per affrontarla. Come scribacchino 

mi incuriosisce invece ii 

fenomeno degli studenti in comunicazione 

incapaci di allineare una 

lettera decente all'eventuale innamorata/o. 

Meglio allora essere 

mandriano e farsi capire dalle 

mucche, che essere laureato o 

poeta e non saper comunicare con 

gli uomini o essere frainteso. 

6900 Lugano 







SUPSI Mäna. Forum 

Al centro delI'attenzione ii Diritto tributario 

NeII'ambito del forumcisark la prhna consegna dei 

plonu del master of advanced studies MAS m diritto 

butario, presente la consighera di stato Laura Sadis 

01123 maggio prossimo si terri al 

Palacongressi di Lugano nella sa 

la Bi alle 17.0011 sesto SUPSI Management 

Forum Tema di que 

sta edizione sarä ii diritto tributario, 

1 argomento verra svilup 

pato da relatori di spicco i quah 

presenteranno delle novit molto 

importanti legate alb svilupp0 

di scenari internazionah e ai 

relativi modelbi di ricerca Ii fo 

rum sara anche 1 occasione per 

effettuare la prima consegna dei 

dipiomi del master of advanced 

studies MAS in diritto tributario, 

consegna che verra ufficializzata 

dalla presenza del consigliere di 

stato Laura Sadis. 

Ii Forum Levento e nato per pro 

muovere un punto di incontro ad 

alto livello sutematiche legate alla 

gestione aziendale e quale cerimonia 

di consegna dei dipiomi 

dell'EMBA SUPSI. Con 11 tempo 

- quella dcl 2007 cia sesta edizio 

ne —iiforum e cresciuto e preve 

dc una prima parte dedicata ad 

un tema di attua1it per ii management 

0 come quest anno un 

tema di profondo valore nella ge 

stione d impresa quale ii diritto 

tributario e una seconda parte 

ufficiale che prevede la consegna 

dei dipiomi alla presenza di un 

consigliere di stato 

II tema 11 Centro tnbutario della 

SUPSI ha istituito con la Femfa 

chhochschule di Zurigo (FFHS) 

una collaborazione permanente 

da ca 3 anm In particolare e sta 

ta istituita una collana che fa capo 

all' Institut für Taxes & Finance 

- TaFI - diretta dal Prof. Mar- 

Co Bemasconi (per la SUPSI) e dal 

Dott. Daniel Zöbeli (per la FFHS). 

Sono stati pubbhcati diversi testi 

6933 Muzzano 


in tedesco tra 1 quali lo scorso anno 

quello riguardante la fiscalitä 

del capital gain in Svizzera ad 

opera di Bernasconi, Ferrari, Ghiringhelli. 

1 due Istituti collaborano 

anche per lo studio e larealizzazione 

di corsi in comune Con 

1 Istituto di diritto dell'USI, diret 

to dal Prof Marco Borghi, sono 

state effettuate alcune conferenze 

su questiom parlicolan di dmt 

to tributario, patrocinate da questo 

istituto dell USI e dal Centro 

di competenze tributarie della 

SUPSI. Si prevede tra l'altro anche 

l'istituzione di un corso in comune. 

Con b'Universit Bocconi 

di Milano 1'Istituto di diritto del 

1'USI e ii Centro di competenze 

tributarie della SUPSI e stato ap 

prövato un progetto comune di 

ricerca, su alcuni temi della fiscalitä 

attuale che interessano sia la 

Svizzera che 1'ltalia. 

Per informazioni Marco Costantini 

-Membrodi comitatö alunni 

MIG, resp. cornunicazione info@costantini-partners.ch 

cell. 

0797863034 

La 

.t,fl.j..,j 






Sinergie in campo tributario 

Consegnati 1 diplömi del primo Master inTax Law della Supsi 

Ii Centro di competenze tributarie della Supsi si allea 

con I'Universitt della Svizzera italiana ne! settore dello 

studio e della formazione di diritto tributario e con 

!'Universit Bocconi per un progetto comune di ricerca 

D L'approfondimento in campo 

tributario sta assumendo im ruolo 

crescente neil'attuale economia 

sempre piü globalizzata. 

Ogni Stato non ph una semplice 

isola, cos per interagire con 

i paesi vicini, tanto ph per una 

rea1h quale quella ticinese, diventa 

sempre ph di fondamentale 

importanza conoscere sia la 

fiscalit nazionale sia quella internazionale. 

in quest'ottica 

che la Supsi, per mano del pro 

fessor Marco Bernasconi, poco 

ph di tre anni fa ha proposto un 

Executive Master in Advanced 

Studies in Tax Law, un corso di 

diritto tributario nazionale, internazionale 

e comunitario della 

durata di tre anni, riconosciuto 

ormai anche da! Dipartimento 

federale dell'economia. leri ii 

corso ha visto la fine del suo primo 

ciclo con la consegna dei dipiomi. 

Un occasione importante 

come ha spiegato ii direttore 

deila Supsi, Mauro Dell'Ambrogio, 

nel suo saluto introduttivo, 

non solo per sottolineare l'impegno 

profuso dagil studenti, ma 

anche per sottolineare l'impegno 

della Supsi nel campo della 

formazione continuae ii crescente 

ruolo del Centro di competenze 

tributarie della Supsi. 

A consegnare i diplomi agil studenti 

Kindah Bourhan, Marco. 

Cancelli, Andrea Crespi, Diana 

De Luca, Donatella Ferrari, Giordano 

Macchi, Anna Maestrini, 

Andrea Maggini, Martino Pinelii, 

Matteo Soldat!, Fabio Stampanoni, 

stata la Consigliera di Stato 

Laura Sadis. Nel suo interven- 

to la neodirettrice del Dipartimento 

finanze e economla del 

canton Ticino ha sottolineato 

l'importanza per la piazza finanziaria 

di avere un centro di competenze 

in diritto tributario come 

quello della Supsi. «E vero 

ha detto Laura Sadis - che in Tic!no 

ci sono buone cond!zioni 

quadro, ma i paesi vicini si stanno 

muovendo, per cui bene attrezzarsi 

con le dovute conoscenze 

e qul ii Centro di competenze 

tributarle della Supsi sta 

assumendo im ruolo crescente». 

Nuovesinergie accademiche 

in campo tributario 

L'occas!one ieri sera stata propizia 

anche per presentare le 

nuove sinergie accademiche 

sviluppate da! Centro di competenze 

tributarie della Supsi 

con 1'Universitä della Sv!zzera 

italiana ne! settore dello studio 

e della formazione di diritto tributario 

e di un progetto comune 

di ricerca con 1'Universit 

Bocconi di Milano. Per parlarne 

sono intervenuti Andrea 

Manzitti, responsabile del Centro 

di competenze tributarie 

Supsi, Marco Borghi, direttore 

dell'Istituto di diritto all'Usi, 

Carlo Garbarino, Professore di 

diritto tributario alI'Universit 

Bocconi e Marco Bernasconi, 

professore alla Supsi. 

Andrea Manzitti ha spiegato 

che ne! campo della compet!zione 

fiscale la Svizzera ancora 

ben messa, ma l'avvento del- 

6933 Muzzano 


l'Unione europea e della global!zzazione 

ha portato adeguämenti 

e miglioramenti in campo 

fiscale un po' ovunque; la 

competiz!one si quind! accesa. 

Di qui l'importanza per i 

professionsiti della piazza tic!nese 

di conoscere molto bene 

anche la fiscalith internazionale 

e in particolare a quella «insubrica» 

a cui ii .Centro di com.petenze 

tributarie della Supsi 

continuerä a guardare con attenzione. 

Del resto, ha spiegato 

Marco Bernasconi, basti pensare 

per esempio a quando «cadranno 

le frontiere» con l'entrata 

in vigore del trattato sulla 1!bera 

circolazione delle persone 

ii primo g!ugno per rendersi 

conto di quanto interagiscono 

e dovranno interagire ancora ii 

Ticino e la vicina Lombardia. In 

campo fiscale crescer l'importanza 

per i ticinesi di conoscere 

ii diritto italiano e viceversa 

per chi vive e lavoranella vicina 

Penisola. «Qui rientra - ha 

aggiunto Marco Bernasconi - la 

collaborazione sviluppata con 

1 campo tributi 





1'Universiti Bocconi incentrata 

sulla ricerca che prevede un 

confronto intergenerazionale e 

non solo una mera «fabbrica di 

idee di professori» come la definita 

Carlo Garbarino nel suo 

intervento ieri. 

Marco Bernasconi ha quindi p0sto 

l'accento suil'importanza che 

ii Centro di competenze della 

Supsi prosegua nell'attivit non 

solo formativa, ma anche nel 

campo della ricerca su temi di rilevanza 

nazionale e internazionale 

come per esempio quello di 

stretta attualitä sulla fiscalitä dei 

frontalieri tra Ticino e Italia che 

rischia di complicare alcuni difficili 

incarti tra Italia e Svizzera. 

Marco Borghi, da parte sua, ha 

sottolineato come la profiqua 

collaborazione sviluppata tra 

1'Universit della Svizzera italiana 

e la Supsi non sarebbe stata 

altrettanto facile in altri cantoni 

Svizzeri tra scuole universitarie 

professionali e universitä. 

«La collaborazione tra Usi e 

Supsi - ha aggiunto ii direttore 

dell'Istituto di Diritto dell'Usi — 

1 dipiomati che hanno terminato l'Executive Master in Tax Law con ii 

professor Andrea Manzitti (terzo da sinistra nella seconda fila). 

(foto LoretaD'Addamio) 


6933 Muzzano 


ha trovato terreno fertile proprio 

nel campo del diritto tributario 

perch in Ticino ci sono 

condizioni ideali di sviluppo per 

questa materia. Giä sono stati 

sviluppati seminari tra i due istituti 

formativi, ma in futuro non 

escluso che si potrebbe anche 

avviare un master in comune tra 

i due centri proprio in diritto fiscale». 

Stefano Soldati 





II diritto tributario è anche etica economica 

Nuove sinergie tra Usi e Supsi. Consegnati iprimi Master in Tax Law 

-Lugano — La globalizzazione 

economica e l'accresciuta mobilità 

di persone e aziende impone 

a giuristi e dirigenti aziendali di 

conoscere non solo le leggi che 

regolano la fiscalitâ del proprio 

Paese, ma anche quelle di aitri 

Paesi e delle comunità internazionali, 

Unione Europea in primis. 

Ma a rendere sempre pin 

centrale ii diritto tributario 

sono anche questioni etiche e sociali. 

E infatti proprio II diritto 

tributario a definire le regole 

che determinano la ridistribuzione 

della ricchezza e la lotta all'evasione 

fiscale. 

Con ii Centro di competenze 

tributarie della Supsi II Ticino 

puO vantare una formazione II 

cui prestigio ha già da anni varcato 

i confmi regionali e nazionali. 

E proprio II Centro di cornpetenze 

tributarie, Sn iniziativa 

del professor Marco Bernasconi, 

ha dato vita tre anni fa al- 

1'Execntive Master in Tax Law, 

programma di approfondimento 

trthutario nazionale, internazionale 

e comunitario. MercoledI 

a Lugano, alla presenza della 

consigliera di Stato Laura Sadis, 

sono stati consegnati i diplorni 

del primo ciclo a Kindah 

Bourhan, Marco Cancelli, Andrea 

Crespi, Diana De Luca, Donatella 

Ferrari, Giordano Macchi, 

Anna Maestrini, Andrea 

Maggini, Martino Pinelli, Matteo 

Soldati e Fabio Stampanoni. 

In occasione della consegna 

dei master sono anche stati fflustrati 

nuovi progetti di cQllaborazione 

tra Università della 

Svizwra italiana (Usi) e Scuola 

professionale universitaria del- 

la Svizzera italiana (Supsi) nella 

formazione e con l'Universitd 

Bocconi di Milano nell'attività 

di ricerca. Sulle nuove sinergie 

accademiche sono intervenuti 

Marco Borghi, Direttore dell'Istituto 

di diritto dell'TJsi, An 

drea Manzitti, responsabile del 

Centro di competenze tributarie 

della Supsi, Carlo Gambarino, 

professore di diritto tributario 

alla Bocconi e Marco Bernasconi, 

professore alla Supsi. 

In cOsa consiste II progetto 

cli collaborazione tra Usi e Supsi? 

Lo abbiamo chiesto al professor 

Marco Borghi. . 

Perché ii diritto tributario 

negli ulihni ann! ha assuiito 

sempre piü importanza nella 

formazioneaccadenilca e nella 

ricerca? 

vero che neil'insegnamento 

universitario tradizionale, ii diritto 

tributario è sempre stato insegnato 

accessoriamente. Per 

anni a Friborgo, dove insegno, è 

stato Un corso opzionaie 0 comunque 

tra I meno considerati. 

Adesso si nota uno sviiuppo e ad 

esempio a Friborgo èstata istitui- 



ta una cattedra. Questo perché ci 

si è resi conto che quando en ginrista 

0 Wi economista inizia a iavorare 

è immediatamente confrontato 

con gil aspettifiscali. Vi 

sono perô anche aspetti etici. 

Oggi ii problema sociale fondanientale 

è la ridistribuzione delia 

ricchezza. E le ,nodalità principail 

di ridistribuzione della ncchezza 

avvengono sostanzialmente 

attraverso ii diritto tributanio. 

L'altro aspetto etico è in lotta 

contro i'evasione flscaie. In 

questo senso Usi e Supsi hanno 

uiw sviluppo moderno, in quanto 

fanno del diritto tributario uno 

del centri fondamentali dell'insegnaTnento 

e infuturo anche delia 

ricerca>>. 

Non va infme dimenticato che 

laRivista ticinese di diritto, curata 

dal professor Borghi, da ormai 

cinque anni comprende 

un'intera sezione dedicata al diritto 

tributario diretta dal giudice 

Andrea Pedroli, presidente 

della Camera tributaria del Tnbunale 

d'Appello. 

Prezioso strumento indirizzato 

a fiduciari e cornmercialisti 

della piazza ticinese. MA.SE. 





VISITA Firmato ieri un importante protocollo di collaborazione 

Lugano verso un futuro 

sempre piü vicino a Milano 

L'accordo sottoscritto 

dai sindaci Giorgio 

Giudici e Letizia Moratti 

riguarda la form azione 

accademica, gli scambi 

culturali, i trasporti, 

ii settore fieristico 

e quello economico. 

Cosi diversi, cosi vicini, cosj corn - 

plementari. La Città ha trovato fuori 

dall'uscio di casa un nuovo importante 

partner. Ieripomeriggio è stato 

siglato un protocollo di collaborazione 

tra Milano e Lugano che riguarda 

van ambiti: dalla formazione 

accademica agli scambi culturaii, 

dal settore fieristico a quello economico 

e comm erciale, dai trasporti 

ai rapporti italo-svizzeri in generale. 

E ovvio che i vantaggi sono soprattutto 

per la Cittã, laddove trova 

nella metropoli la possibilitá dimeglio 

posizionarsi neltessuto econornico 

lornbardo.Prornuovere lapropria 

imrnagine e le proprie peculiarita 

in un bacino di 9 milioni di abi- 

tanti significa poter potenzialmente 

avere delle ricadute molto importanti. 

Milano, dal canto suo, trova in 

riva al Ceresio un partner serio e affidabile, 

quasi un nuovo quartiere. 

La delegazione cittadina — La delegazione 

della Cittã, guidata dat sindaco 

Giorgio Giudici, è stata ricevuta a 

Palazzo Marino da Letizia Moratti, 

sua ornologa a Milano. Sono passati 

dieci anni dall'ultimo incontro ufficiale 

tra i due Esecutivi e allora, a 

fare gli onori di casa, c'era Gabriele 

Albertini. len, con Giudici, erano 

presenti Giovanna Masoni Brenni e 

Paolo Beltraminelli (municipali), 

Mauro Delorenzi (segretario corn unale), 

Claudio Gianinazzi (direttore 

Ufficio Informazione, Comunicazione 

e PR), Marianne Villaret (responsabile 

Ufficio PR), Francesco 

Paolo Carnpione (direttore Museo 

delle Culture), Milo Piccoli (direttore 

Dicastero Territorio), Stefano Wagner 

(capo progetto Nuovo Quartiere 

Cornaredo) e Giampiero Casagrande 

(membro commissione Pubbliche 

Relazioni). 

Expo 2015 —A11'incontro di ieri si ê anzitutto 

parlato di Expo 2015 e della 

candidatura di Milano quale città 

ospitante. Un progetto che fa gola 

anche a Lugano, essendo in pratica 

—secondo gli standard internaziona- 

Ii — una periferia di Milano. Le due 

cittá intendono cosi cooperare in 

6903 Lugano 


ambito economico attraverso la prornozione 

di un marketing congiunto 

con pertinenza alla zona dei Laghi, 

at fine di sviluppare collaborazioni 

a livello dei trasporti, della logistica 

e della ricettività dei 30 milioni 

di ospiti attesi. 

Cultura e accademia — Altre tem atiche 

affrontare ieri a Palazzo Marino riguardano 

le collaborazioni a livello 

culturale e accademico. In questo 

senso, in previsione della creazione 

delnuovo polo culturale all'exPalace, 

Lugano intende creare sinergie 

con it polo culturale di Milano e tra 

gli spazi museali, di spettacolo teatrale 

e concertistico. Altro obiettivo 

quello di con solidare gli interscarnbi 

tra le Facoltã dell'Universitã delta 

Svizzera Italian a e gli atenei milanesi, 

nonché promuovere la collaborazione 

tra i centri di eccellenza nel 

settore rnedico-scientifico. 

La proposta di Sgarbi — Un progetto di 

network con le Cittâ delNord Italia 

è stato infine proposto dall'Assessore 

alla Cultura Vittorio Sgarbi, che ha 

incontrato Ia delegazione di Lugano 

assieme al direttore di Palazzo Reale, 

Domenico Piraina. Lugano approfondirà 

la discussione già dat meseprossimo 

insieme all'Assessorato 

alla Cultura di Milano. (R.G.) 

1. 





UNGUA ETRADIZIONE La nostra politica culturale dovrebbe valorizzare rnaggiormente ii dialetto 

Ii lombardo-ticinese: 

parlata antica e moderna 

di GABRIELE ALBERTO QUADRI 

Sindai suoi primordi, la lingua utiliazata 

dalla cancelleria del Ducato di 

Milano per la redazione degli atti amministrativi, 

eosi eome gli atti notanil 

prodotti nelle pievi e nelle vieinie, 

testimoniano una dipendenza diretta 

dal latino da una parte e da una 

forma diitaliano "euriale" dall'altra. 

Dipendenza sottolineata eontemporaneamente 

dalla lingua squisitamente 

letteraria preferita dai eortigiani 

dell'intera penisola. Nel eorso 

dei seeoli poi, all'eeeezione delle 

molte pubblieazioni estemporanee 

redarte in oeeasioni partieolari eome 

ii earnevale, 000 esistono n sono 

mai esistiti quotidiani o riviste redatti 

integralmente in un "dialetto" 

lomb ard o- tiein e se. 

Le parlate lombardo-tieinesi, pratieate 

ampiamente dalla borghesia 

urbana fino agli inizi del seeolo seorso, 

aeeompagnano parimenti, anehe 

sein versioni piü ehiuse e eonservative, 

Je valli e Je eampagne della Lombardia, 

ormai definitivamente italiana 

e del Canton Tieino. 

La vasta e sistematiea opera di seolarizzazione 

di quelle ehe si avviano 

a diventare Je "masse" popolari,l'intruppamento 

in un esereito regolare, 

l'avvento dei media e Ja eonseguente 

erisi delle tradizioni orali 

eontadine, hanno relegato la lingua 

delpopolo a parlara subalterna eaneellandone 

Ja dignit& eulturale di 

sehietta parlata neolatina. Beneh essa 

affondi Je proprie radiei in quellatino 

volgare ehe si evoluto ininterrottamente 

dalla tarda romanit al 

medioevo, dalTreeento (Bonvesin de 

Ja Ripa si puö eonsiderare il nostro 

Dante Alighieri) a tutto il XIX seeolo, 

la Jingua Jombarda oggi eonsiderara, 

a torto, un dialetto d'Iralia. 

Potrebbe, inveee, essere rieonoseiuta 

eome una lingua minoritaria, prevalentemente 

orale, ma ehe trova 

modo di esprimersi aneora al nostri 

giorni nella forma seritta attraverso 

i genen della poesia (pensiamo a 

Giovanni Bianeoni, a Ugo Canoniea, 

a Giovanni Orelli) e del teatro. 

1 primi vocabotari diaLettaLl 

Nell'Ottoeento, mentre la Chiesa abbandonava 

definitivamente Ja predieazione 

nella parlata lombarda e tieinese, 

Je seienze umane eomineiavano, 

tuttavia, ad oeeuparsi del fenomeno.Sipubblieanoiprimivoeabolan 

(a Milano, famoso quello del Cherubini) 

ma si evita, nelnome dell'Unit 

nazionale, l'insegnamento in 

lombardo. Di riflesso, anehe Ja politiea 

eulturale del Canton Tieino si aeeoda 

alle seelte pedagogiehe della vieina 

Italia. Si addueono problemi di 

ortografla, si aeeusano i dialetti di poca 

logiea grammatieale, Ii si ritiene, 

a torto, una eorruzione della buona 

lingua italiana. 

In effetti,ilproblema della resa ortografiea 

permane a tutt'oggiirrisolto. 

Di eonseguenza, l'etnia lombarda fatiea 

a conservare e a tramandare il 

proprio patnimonio letteranio eolto e 

Je proprie tradizioni orali. 

Ciö nonostante, lo studio della tradizione 

letteraria riprende nuovo vigore, 

in particolar modo dopo Ja fine 

dcl regime faseista, ehe come si sa fu 

rigorosamente inibitore delle espressioni 

regionali della penisola. Per 

opera di insigni studiosi come Dante 

Iselia,la cultura di una vasta cd importante 

Regione italiana viene eosi 

riconosciuta e si torna a rileggere 

Carlo Porta e Deio Tessa. 

Purtroppo, il fenomeno "dialetto" fatica 

aneora a liberarsi da alm eno un 

6903 Lugano 


seeolo di pnivilegiata relegazione fra 

Je cattedre della filologia romanza, 

della linguistica e della dialettologia: 

diseipline per eeeellenza universitane. 

11 Vocabolario dci Dialetti deia 

Svizzera Italiana si opera insigne, 

utile, fondamentale, ma non ha ancora 

trovato un profieuo agganeio 

eon Je pulibliehe istituzioni eome Ja 

seuola ei media, in particolare Ja Televisione 

Svizzera. 

Anzi, in un'epoea di amerieanizzazione 

della eultura e di alienazione 

eollettiva delie "minoranze" curopee, 

Ja svalutazione e lo destatalizzazione 

delle politiehe eulturali nazionali 

e regionali, Je seelte reeentemente 

operate dall'aneor giovane Universiii 

della Svizzera Italiana 000 sono proprio 

di buon augurio per la salvaguardia 

della nostra "identitä" lombardo-tieinese. 

Una politiea eulturale ehe mira trop- 

P0 spesso alprestigio,una programmazione 

didattiea ehe sembra aeeettare 

aeritieamente il ruolo di aneel- 

Ja dell'imperante eeonomia mondializzata, 

000 puö ehe sottovalutare il 

territorio eon i suoi valoni e Je proprie 

legittim e rivendieazioni. 

Se a eiö aggiungiamo la fragilit di 

una sedieente eultura virtuale, il 

proeesso di lenta disinearnazione, di 

LIIiIILM 

i'1111111111111L1111111ti111 





sradieamento di uomini, istituzioni 

locali e territoriali, v'& da costatare in 

tutto ciö un chiaro segno di alienazione 

della "personaliti' italiana e 

svizzera dcl Canton Ticino. Quando 

sarä consentito alle etnie d'Europa di 

vivere "iuxta propria prineipia"? 

Fuori daLL'insegnamento 

Combattuta fra purismo e italianizzazione, 

la tradizione lombardo-tieinese, 

risehia, oggi, di smarrire la propria 

autentieit. 

Per quanto coneerne l'impatto delle 

parlate sulla lingua letteraria, la tradizione 

orale & oggetto di numerosi 

studi da parte di etnologi e di linguisti. 

Parallelamente sono state reeuperate 

le fiabe, le leggende della tradizione 

orale, ma quasi sempre sono 

state ritraseritte, tradotte in italiano 

(pensiamo a "Fiabe italiane" di 

Italo Calvino). Gioehi, eantilene, proverbi 

sono stati reeuperati ma non 

sempre nella loro lingua originale. 

Un reeupero interessante e rispettoso 

& stato quello della canzone popolare, 

ehe vanta gruppi ehe non si vergognano 

eerto di esprimersi nella hngua 

dei padri. Pur tuttavia, l'istituzione 

televisiva e la politiea seolastiea 

sembrano piuttosto ostili ad un serio 

reeupero della tradizione inserendola 

nel palinsesto delle produzioni 

originali e, rispettivamente nei programmi 

di studio. 

Tutto semhra improntato a seelte di 

"integrazione" delle minoranze albglotte 

piü o meno operose sul territorio, 

nell'assurdo quanto impossibile 

tentativo di ereare, forse, una nuova 

forma di eultura popolare. 

D'altra parte, la poesia, il teatro e le 

interessanti forme di espressione 

popolare affermatesi nei deeenni 

dcl dopoguerra, si earatterizzano 

perddesiderio di essere immediatamente 

eompresi e eonsumati. Forse 

eiö spiega, in parte, un eerto disinteresse 

nei responsabili delle seelte eulturali 

dcl paese e, eonseguentemenre, 

l'assenza di un insegnamenro "parallebo" 

istituzionalizzato (almeno 

neiprimiannidelsettore primario). 

Una tale seelta avrebbe sieuramente 

permesso una miglior fruizione 

della letteratura bombardo-rieinese, 

anehe se l'atteggiamento dei ran politiei 

della eulrura potrebbe essere 

srato dettato dal earatrere stesso 

della tradizione ehe privilegia piutrosto 

la eomunieazione orale e eollettiva 

a seapito di quella personale 

della letteratura serirta. 

Purtroppo, nel eorso degli ultimi 

deeenni, nessun romanzo non & mai 

stato seritto in dialetto. Ha goduto, 

invece, di grande sueeesso il radiodramma, 

soprattutto quello di Sergio 

Maspoli, adattato poi alle esigenze 

delbo spettaeolo televisivo. 

La rottura con ii passato 

Ma la vera rottura eon il passato del 

periodo prebellieo avviene negli anni 

Sessanta e Settanta. Infattile compagnie 

teatrali amatoriali reeitano 

sempre piü in dialetto, mentre gli 

adattamenti, le traduzioni dall'itahano 

e dal franeese tentano di arrieehirne 

l'esiguo repertorio anehe a eausa 

di una eerta searsit di autori loeabi. 

Disgraziatamente, il dialetto si 

trasforma troppo faeilmente in "ferroviario' 

si imborghesisee, sfiora 

talvolta ilparlar finito e ba parodia di 

se stesso. Pur di riseuotere un eerto 

sueeesso di pubblieo, si presta piü attenzione 

ai fatti, quasi sempre rivestiti 

dcl registro eomieo, ehe non alla 

forma dell'espressione, eio& all'autentieitä 

dcl linguaggio. 

6903 Lugano 


Questa sorta di suddiranza eulturale 

nei eonfronti delle lingue "uffleiali"impedisee 

l'approfondimento e bo 

sviluppo d'una tradizione dramm aturgiea 

propria e piü intimamente legata 

ab territorio. 

Ci6 nonostante viviamo un'epoca 

fortunata per la vivaeitit del teatro 

popolare dialettale, grazie anche abla 

collaborazione e all'cspcricnza di 

registiprofessionisticome Garbo Nobibe 

(il primo a portare sulle seene 

opere di Fernando Grignola), Fausto 

Sassi, Pietro Aiani e Vittorio Barino, 

oltre ehe di ottimi attori eome Mariuccia 

Medici, Quirino Rossi e Gibberto 

Fusi. 

In quest'ottica di idee, non vanno 

sottovalutati i movimenti regionabisti 

e indipendentisti sorti nella vieina 

Lombardia e nel Canton Ticino. 

Franois Fontan (1929-1979) considerava, 

infatti, ehe la prineipabe alienazione 

dell'uomo non fosse quella 

economica, bensi quella etnieo-linguistica, 

yale a dire l'impossibilit per 

un popobo di vivere liberamente la 

propria lingua e la propria eultura. 

Quanto Fontan scopri per la lingua 

oceitana, yale altresi per il diritto ab 

riconoscimento e alla tutela di tutte 

be lingue minoritarie d'Europa, ivi 

eompresa la bombardo-ricinese. 

Gli far& eco il siciliano Ignazio Buttitta 

ehe lamentava come al popolo 

siciliano, per renderlo povero e 5ervo, 

sia stato rubato il dialetto, la bingua 

madre con eui poteva esprimere 

la sua sostanza e la sua condizione, 

costringendolo cosi ad usare b'arida 

lingua matrigna. 

Nella prospettiva demoeratica ehe risale 

giä alla mazziniana Europa dei 

popoli, nell'ottica cattaneana di un'Italia 

delle Regioni, & forse giunto il 

tempo per una diversa politica culturale 

anche ne! Gantnn Ticinn. 





L'ATrE riflette sul 

U Emozione rinnovata, mercoledimattinaalpalazzettoFevidiLocamo, 

per Pietro Martineffi: cento 

giorni, circa, dopo aver raccolto 

iltestimone daAlberto Gianetta, 

ii neo presidente dell'Associazione 

ticinese terza eti (ATTE) ha 

diretto per laprimavolta l'assemblea 

dei soci, ne! caso specifico 

quella del consuntivo 2006. «Sono 

stall cento giorni -ha esordlto Martinelil 

nella suaintroduzione ailavor! 

assembleari -durantei quali 

ho potuto sperimentare lamole di 

lavoro che comporta questo compito. 

L'onere tuttavia reso assai 

meno gravoso da! grande calore e 

dallagrande qua1ltidimostratada 

tuttii collaboratori». E Martinelli, 

insieme ai suoi colleghi dicomitato 

ed al segretario generale Stefano 

Motta, si subito messo al lavoro 

raccogliendo la sfida lascia— 

tagli in ereditä: portare ulteriori 

stimoli alle attivit dell'ATTE frequentate 

sempre piü (lo confer— 

manoidatiriguardantile392nuove 

adesioniregistratenel2006) da! 

cosiddetti «nuovi sessantenni». 

Cio da co!oro i qual! erano ragazzi 

nell'immediato dopoguerra e 

che hanno cos! vissuto in prima 

personailboom economico elanvöluzione 

tecnologica. Un'esperienzaben 

diversa nispetto a quelladichl, 

invece, eraragazzonelperiodo 

tra le due guerre mondiali. 

«11 nostro obiettivo - haspiegato 

Martineffi- fareinmodochequeste 

due different! generazionipossano 

confrontarsitraloro all'interno 

della nostraAssociazione. Pro- 

prio per questo abbiamo deciso di 

organizzare un ciclo di incontriper 

ripercorrere il XX secolo. Un seco— 

lo pieno di contraddizioni: se da 

un lato la socia!itt ha raggiunto 

verticidlcivilta!naspettati, dall'a!tro 

sono riaffiorate barbarle quali 

le due guerre mondia!i 0, piü recentemente, 

i conflitti ne! continente 

afnicano e nellapenisolaba!canica. 

Non dimentichiamoci, che 

questo mondo lo abbiamo creato 

noi. Ritengo quindi sia giusto riflettere 

sul secolo passato elasciare 

una testimonianza al giovani 

d'oggi». II progetto descritto per 

sommi capi da Martinelliprenderi 

avvio gilt lii occasione della giornatadellapersonaanziana,inprogramma 

ii prossimo 11 ottobre a 

Lugano. In quel!'occasione sarä 

presente in qua!itä di oratore ii filologo 

classico, storico e saggista 

italiano Luciano Canfora, ii quale 

mettera!n evidenza le lud e le ombre 

delXXsecolo. Si susseguiranno 

poi a!tri appuntamenti stimolatidalleriflessionidiconferenzieri 

ticinesi. Questa nuovaproposta 

va ad incastonars! inunprogram— 

ma d'attivitävaniegato, consolidato 

e, soprattutto, molto apprezzato 

dai quasi 12 mila soci che conta 

oggi l'ATTE. In particolare la crescitadipopolanitdeicorsi«Insieme 

nella Terza Etä-UNI3» non conosce 

sosta. «Inquesto anno scolastico 

che sta per terminare — ha 

ricordatoAngeloAiroldi, direttorede! 

corsi —sonostall organizzati 

52 corsi ne! centri e 25 incontri 

singoli neUe zone periferiche. 1 da- 


Lud ed ombre del XX secolo in un 

ciclo di incontri 

ilprimo appuntamento, ha annunciato mercoledi ii 

dente Netro Martineffi durante l'assemblea di Locarno, , 

fissato per 1'll ottobre in occasione della giornata 

nale della persona anziana. Ospite sar Luciano Canfora 

6933 Muzzano 


passato 

ti relativ! alle frequenze di quest'anno 

non sono ancora noti, ma 

queffiriguardantiil2005/2006fanno 

stato di4.4l6partecipanti». Ed 

anche su questoversante le novitä 

non mancano: dopo la sperimentazione 

svolta a Locarno, si sta 

pianiflcando l'organizzazione di 

un corso di scrittura autobiografica, 

rivo!to a gruppi di piccoli partecipanti, 

anche ne! Mendrisiotto 

e ne! Bellinzonese. Fervono moltre 

ilavoriperincentivare la collaborazione 

con 1'Universitä de!!a 

Svizzeraitaliana (USI). Sipensa ad 

unpaio di corsiUNl3 datenersi ne! 

nuovo auditorio dell'Universitäed 

a!lapossibilittperisocidell'ATTE 

di seguire alcuni corsi all'USI, in 

veste diuditoricon quota di iscrizione 

scontata. «Di questi aspetti 

—haconcluso Airoldi -51 discuter 

duränte un incontro in pro.gramma 

ii prossiino 29 maggio». 

Da rilevare.infine che 1 lavori as 

sembleani di mercoledi a Locarno 

si sono chiusi con ii conferimento 

a Maria Ghioldi-Schweizer, gi 

presidente de!la sezione del Men- 

LATTE riflettesul paseato 





drisiotto, deltitolo dimembro onorariodell'ATTE. 

Spartaco De Bernardi 

RICORDO Dl FEDERICO GHISLETfA 

«Uomo semplice, modesto 

ma dotato:di forza e tenacia» 

«Correval'anno 1980, ero giovane 

studente universitarioe, per la 

prima volta, mi ero potuto recare 

alconvegno delCeneri (..;). Poich 

lavoravo ad una ricerca sul Partito 

socialista negli anni Quaranta, ricordo 

che ebbiunlungo colloquio 

conlui. Ciä che mi colpifulagrande 

semp1icit, naturalezza e umanittcon 

cui entrava in contatto con 

le persone e di quel momento ho 

quindi ancora un ricordo moltovivo». 

Con queste parole lo storico 

Pasquale Genasci ha esordito nei 

la conferenza con la quale ha nevocato, 

ieri aLocamo,le tappe fondamentali 

della vita di Federico 

Ghisletta, socib fondatore e primo 

presidente dell'ATTE, in occasione 

del centenario deI1anacita. Figuradispiccodellapo1iticaticinese, 

Ghisletta nacque infatti ii 27 

maggio 1907 a Camorino. «Uomo 


6933 Muzzano 


semplice —haprosguito Genasci 

-imrnediatonel rapporto con le 

persone, riservato e modesto, ma 

dotato di grande e forza e tenace», 

Ghisletta nel 1958 assunse la carica 

segretanio agricolo cantonale. 

Malasuagrandepassione fulapolitica. 

Gii nel 1932 aderi al Partito 

socialista, del quale fu presidente 

dal 1967 al 1971. Dopo la gavetta 

nellegislalivonell'esecutivo comunale 

a Camorino, nel 1935 venne 

elettoinGranConsiglio.Ventidue 

anni dopo,gh si spalancarono le 

porte del Consiglio di Stato dove 

diresse, fino al 1971,1 alloraDipar 

timento delle opere sociali. L'esperienza 

accumulata in quest'ambito, 

oltre alla sua spiccaa umanitt 

lo portarono, nel 1980 a fondare 

I'ATTE, dellaquale fu anche ii primopresidente.Ghislettascomparveil3maggio 

1989. 





iI1tiiio 

Numero chiuso!!! 

Invece di limitarsi a partecipare a! 

Dies Acadernicus per dire le solite 

ovvietà da cerimonia, ii ministro 

Gabriele Gendotti farebbe bene a 

fare un'analisi approfondita dell'Università 

e della Scuola universitaria 

professionale!!! Forse non se n'è 

accorto, impegnato com'è a seguire 

le vicende poco edificanti del suo 

partito, ma queste due scuole stanno 

sfornando centinaia di disoccupati!!! 

In Ticino abbiamo bisogno di ingegneri, 

di matematici, di meccanici di 

precisione, di gente formata per 

lavorare nel turismo e nei settori 

sanitari, e non di esperti in comunicazioneU! 

Mentre l'USI sta gia pensando ad 

aprire una quinta facoltà, nessuno fa 

un monitoraggio di queue esistenti e 

si preoccupa di verificare se i laureati 

che producono hanno dei reali 

sbocchi professionali! Eppure, basta 

leggere alcuni dati sugli iscritti per 

preoccuparSi e capire che la strada 

non è quella giusta, a meno che l'unico 

obiettivo sia dimostrare che 

l'USI e Ia SUPSI sono in costante 

crescita, ignorando completamente 

se corrispondono alle richieste del 

mondo del lavoro!!! 

Sapete quanti sono gli studenti 

iscritti a scienze della comunicazione? 

815, quasi lametà dei quali sono 

ticinesi (359)!!! Lasciamo perdere il 

livello della formazione, che mediamente 

non è, certo eccelso! Ii problema 

è capire dove andranno a lavorare 

nei prossimi anni quei 360 ticinesi, 

e tutti coloro che, frequentando 

l'USI a Lugano, pensano poi di tro- 

vare un impiego in Ticino!!! 

TJna deile prime cose da fare è quindi 

istituire ii numero chiuso per 

scienze delia cornunicazione!!! Ma 

suhito! Lo stesso discorso vale per Ia 

CSTA. legata alla SUPSI. dove nd 

solo corso di arti applicate sono 

iscritti 143 allievi ! ! ! 11 

Dipartimento 

della scuola deve rispondere a iina 

semplice domanda: die shocchi professionali 

avranno questi giovani? 

Dove andranno a lavorare? Cosa 

fararino? 

Gli stilisti? I pittori? [ direttori di 

musci?!!! 0 si sta forse pensando di 

promuovere I a formazione di 

"inadonnari" nostram?! !! 

Un accenno merita anche la facoltà 

di ceononjia dell'USI. che conta ben 

313 iscrilti ! Siamo sicuri che Ia loro 

formazione. su I mercalo del lavoro 

sia concorrenziale Con quell a offerta 

dagli altri atenc.i svizzeri?? 

E ora che il Dipartimento clabori una 

chiara poii tica della forniazione. 

niettendo dci paletti molti chiari iiei 

van curriculi scolastici! Non possiamo 

permetterci di formare gente che 

non potrà mai tro\are UI] lavoro. 

mentre in molti settori professional i 

nøn Si trova personale ticinese! 

Sappiamo che sono ben pochi i gbvani 

che troveranno un posto fuori 

dal Ticino. e dunquc dobbiamo far Si 

che i nostri ragazzi seguano corsi di 

formazione che permettano loro di 

avcre sbocchi professionali e che 

non Ii spingano verso Ia disoccupazione!!! 

GIULIANO BIGNASCA 

6986 Curio 






CSCS: messa 

in rete, strategica 

per ii Ticino 

11 progetto interdiscipilnare 

pronto a partire 

Q Ii progetto interdisciplinare 

Cornputationa1 life sciences> 

proinosso dall'Università della 

Svizzera italiana in collaborazione 

con ii di Zurigo è considerato 

strategico dal Ticino accademico 

scientifico. L'USl, che 

se ne è fatta promotrice, lo rimarca 

sul piü recente USI-Link, ii bollettino 

dell'Ateneo, ricordando 

come lelemento centrale sia in 

questo ainbito la messa in rete del 

Centro svizzero di supercalcolo 

nazionale (CSCS) diretto da Marie 

Christine Sawley e da Marco 

Biaggiolini. Poco prima del termine 

della scorsa legislatura, ii 

Graii Consiglio aveva approvato 

un credito quadro di 15 milioni 

di franchi destinato allo sviluppo 

delia ricerca scientifica ticinese 

nel quadriennio 2007-2010, del 

quali 2,5 milioni sono destinati 

proprlo a progetti del CSCS. 


6933 Muzzano 






A 

FluscHEs BLuT FÜR DAS 

TESSINER FASHION VALLEY 

Hugo Boss ist das Beispiel eines 

Modekonzerns, der nicht nur der 

Logistik wegen seine Tessiner Präsenz 

verstärkt hat, Er arbeitet auch mit 

hiesigen Hochschulen zusammen. 

von Francesco Welti 

qsie sind 400 Leute, jung, stammen aus 23 Ländern 

iund sind aus meist städtischem Umfeld zu ihrem 

%&i)neuen Arbeitsplatz mitten auf der grünen Wiese 

beim grenznahen Dorf Coldrerio gezogen. Dort befindet 

sich der neue Hugo-Boss-Firmnsitz, den Star- 

Architekt Matteo Thün entworfen hat. Viele der 

Boss-Mitarbeiter kannten das Tessin kaum; es war 

der Name des weltweit tätigen Modekonzerns, der sie 

hergelockt hat —und die Aussicht auf einen spannenden 

Job mit internationaler Vernetzung. Nicht zufällig 

ist die Finnensprache Englisch. 

Ursprünglich sollte das neue Boss Competence Center 

in Besazio zu stehen kommen, wo der Konzern ein 

Entwicklungszentrum betrieb. Doch weil der Neubau 

im äusseren Bereich des Gebietes des Unesco-Weltnaturerbes 

Monte San Giorgio vorgesehen war, lief 

eine lokale Vereinigung gegen das Projekt Sturm. Der 

von einer an ein Gewebe erinnernden Holzstruktur 

umgebene Firmensitz steht nun deshalb bei Coldrerio 

in der Nähe eines kleinen Waldes. Durchschnittsalter 

unserer Belegschaft liegt bei 32 Jahren", sagt 

Frederic Klumpp, Delegierter des Verwaltungsrates 

von Hugo Boss Ticino. Boss setzt aüf jugendlichen 

Elan, auch im Südtessin, wo abgesehen von Anzügen 

ein grosser Teil der Produkte aus dem Boss-Sortiment 

entwickelt, zur Herstellung vergeben sowie vertrieben 

und Stoffe beschafft werden: Socken, Schuhe, 

Krawatten, Hemden, Accessoirs. Es ist ein stark 

wachsendes Segment. Allein bei den Schuhen und 

Lederaccessoirs nahm der Umsatz 2007 um 

6601 Locarno 


FRIHESBLLTRRS 

TEsrR FASH1ONVA1JF 





annähernd 30 Prozent auf 151 Millionen Euro (245 

Millionen Franken) zu. 12 Millionen Boss-Teile werden 

Coldrerio dirigiert, deren Verkauf bereits 25 

Prozent der umgesetzten Waren des Milliardenkonzerns 

ausmacht. 

Gerade ist unbemerkt von der Offentlichkeit eine Fusion 

die Bühne gegangen: Aus der Hugo Boss 

Industries, Hugo Boss Services und Hugo Boss Shoes 

& Accessoirs ist die Hugo Boss Ticino geworden. 

sparen wir uns vor allem administrative Aufwendungen", 

sagt Klumpp. Der Neubau mit seiner 

luftigen Hülle verbreitet einen Häuch von Fashion 

Valley, das Klumpp im Südtessin wachsen sieht und 

auf das der Kanton setzt, seit vor allem italienische 

Luxusmarken wie Zegna oder Gucci ihre Präsenz 

ausgebaut haben. 

Jedoch ist Boss gleichzeitig ein Beispiel dafür, wie 

selbst internationale Firmen Ressourcen des Kantons 

im Bereich Forschung nutzen, wenn beiderseits das 

entsprechende Bestreben vorhanden ist. Die Modefirma 

arbeitet mit verschiedenen Hochschuleinrichtungen 

zusammen: Gerade läuft ein grösseres Projekt im 

Bereich Kommunikation an. Dabei lässt Boss von der 

Fakultät für Kommunikation der Uni Lugano einerseits 

untersuchen, wie Informationen Firmenphilosophie 

und Zielsetzungen beim eigenen Personal 

ankommen und wie der Informationsfluss verläuft. 

Anderseits will die Firma wissen, weshalb und 

in welcher Kombination Kundinnen und Kunden 

Boss-Produkte einkaufen. Diese Zusammenarbeit ist 

nicht zuletzt dank der Organisation Ticinotransfer zustande 

gekommen. Sie ist eine von fünf regionalen 

Antennen, die nach dem Wunsch des Bundes den 

Technologietransfer zwischen Forschung und Firmen 

fördern sollen. Seit einem Jahr ist Ticinotransfer aktiv: 

Boss ist eines der Aushängeschilder. 

A 

6601 Locarno 






A 

Die Organisation Titilnotransfer bemüht sich um Partnerschaften. 

Wissen von Tessiner Hochschulen an die Firmen bringen 

DER BUND unterstützt seit 2006 gezielt den Wissens- und Technologietransfer 

zwischen Forschung und Wirtschaft. Regional aufgeteilt 

versuchen fünf Konsortien, für die der Bund bis Ende 2007 eine Aufbauhilfe 

von 10 Millionen Franken leistet, die Akteure beider Seiten 

zusammenzubringen. Das Tessin mit seiner Organisation Ticinotransfer 

ist dabei dem Westschweizer Konsortium Alliance angeschlossen 

und hat neben der Wirtschaftsförderung, der Handelskammer und dem 

Industrieverein die Fachhochschule sowie die Universität in Lugano 

als lokale Partnet Operativ ist Ticinotransfer seit einem Jahr. In dieser 

Zeit haben die mittlerweile neun Berater 92 Firmen aufgesucht. In deren 

Folge sind 40 Vorschläge für eine Zusammenarbeit entwickelt 

worden. davon wurden zu konkreten Projekten", sagt Giorgio Travaglini, 

Koordinator von Ticinotransfet Zu den Firmen, die das Wissen 

der Tessiner Hochschulen bereits anzäpfen, gehört Hugo Boss Ticino 

—ausDiskretionsgründen werden keine weiteren Firmen genannt. 

begann mit einigen kleineren Aufträgen", wie Chef Frederic 

Klumpp sagt. Der Tessiner Ableger des Milliardenkonzerns hatte 

vorher bereits Fäden zu einem internationalen Hochschulnetz gespannt. 

Jetzt stützt sie sich vermehrt auch auf Tessiner Know-how. 

So läuft, wie erwähnt, beispielsweise eine Untersuchung mit Kunden, 

die Boss-Artikel kaufen. Neu kommt die Zusammenarbeit mit 

der Fachhochschule bei der Entwicklung einer Methode hinzu, um 

Fähigkeiten neuer Schuhmodelle zu simulieren und zu analysieren, 

bevor auch nur ein Schuh tatsächlich hergestellt wird. Der Hugo- 

Boss-Konzem ist als Vertreter der Textil- und Bekleidungsindustrie 

eher ein Ausnahmefall in der Kartei von Ticinotransfer. Denn bisher 

besuchten die Berater dieser Organisation Elektronikfirmen 

oder Unternehmen der industriellen Fertigung; von den 17 

Projekten mit Tessiner Forschungseinrichtungen gingen Elektronik-. 

firmen die Hälfte ein. fw 

6601 Locarno 






I grandi concerti aII'AuIa magna deII'USI 

• di Desirée Haupts 

MercoledI 16 Maggio avremo II piacere di 

ascoltare II violinista Pavel Berman (foto 

sotto) tra le mura del campus deil'USI dove 

darà ilprimo dci tre concerti previsti per 

questa stagione. Lo abbiamo intervistato 

per conoscerlo meglio. Dimostrando II suo 

talentoall'etàdiquattro anni, hadatoilsuo 

primo concerto a sei, mentre il suo debutto 

con orchestra a sette. Ii giovane vioilnista è 

stato accettato alla prestigiosa Central Music 

School of Moscow Conservatory cdliiiziô 

II percorso che lo haportato a diventare 

uno del violinisti piü famosi al mondo. A 

soil 27 anni, divenne Direttore artistico 

dell'orchestraKaunas inLituania. 

Ha già ima fiorente carriera alle spaile, che 

cosa l'ha spinta a diventare quello che è 

ora? 

Per me il motore è quello di cercare di migliorare 

sempre, non intendo dire di non essere 

mai soddisfatto, a volte lo sono a volte lo 

sono meno ma l'importante è di migliorarsi 

sempre. 

La vita di suo padre, altro grande artista, è 

stata molto sconvolgente e affascinante, 

che rapporto aveva con 1w? Che ricordi ha 

del periodo in cal ha suonato con lui? 

Innamzi tutto di grande affetto ed amore, era 

sempre presente per me in qualunque momento 

anche se era occupatissimo; vivevamo 

praticamente in simbiosi, 

Ii giorno della sua morte ero in Ucraina in 

tourné ed ho sentito come un'onda che miha 

attraversato e che ml ha fatto quasi crollare a 

tena, poi ha squillato ii cellulare e mia madre 

ml ha anrnmciato che mio padre se ne era andato 

per sempre. Quando penso a lui ho una 

ricordo di amore e di luce. 

Suonerà all'USI trapoco; trai giovani contemporanel 

la passione per Ia musica classicaè 

in continua diminuzione, come valuta 

questo fenomeno? 

E un problema che esiste ed è da affrontare 

seriamente. Una delle cause sono i Media 

che, diffondendo musica pop o rock o altra 

musica leggera in continuazione, lasciano 

poco spazio alla musica cosiddetta classica. 

Ogni tipo di musica suscita emozioni nell'ascoltatore, 

in particolare quella dei grandi 

autori che hanno un effetto molto positivo 

sulla psiche umana. I ritmi primitivi ed os- 

sessivi della musica commerciale hanno un 

impatto fortissimo, quasi come una droga e si 

sente dappertutto, nei centri commerciali, 

neiristoranti (non in quelli di alto livello), nei 

negozi, occupando una parte rilevante all'interno 

della società, Un altro aspetto da considerare 

è che la musica classica vive nel contemporaneo 

e che qucila attuale è di difficile 

ascolto, qui devo aprire una parentesi perché 

esiste un altro aspetto della questione: tra la 

musica classica contemporanea è difficile, 

anche per gli adepti, distinguere quella buona 

da quella meno buona poiché anche le orchestre 

che la eseguono devono rispettare 

dei tempi per la preparazione spesso madeguati 

per affrontare delle opere complesse 

conilrisultato diuna cattiva interpretazione. 

Ricevere il famoso Stradivari > 

deve essere stata tm grande soddisfazione; 

che cosa ha provato? Con quale strumento 

si è trovato megilo? 

Nella mia indole musicale ml Sento piü vicino 

al Guarneri pm che allo Stradivari, 

Prima Suonavo su un Guarneri del Gesü e ho 

impiegato molto tempo per esplorare le possibffità 

enormi dello strumento, ma ora ml da 

grandi soddisfazioni poiché uno strumento 

di questa qualità non ha limiti. Per me non é 

importante che il fatto che appartenesse a 

Napoleone Bonaparte ma che è uno strumento 

del 1716, nel mezzo del periodo d'oro 

di Stradivari ed è uno del migliori violini al 

mondo. N. Milstein ne possedeva uno dello 

stesso anno. 

Qual'è stata l'cmozione piü forte che ha 

provato nella sua carriera? 

E diffidile da dire, certamente quando ho yinto 

il concorso di Indianapolis, uno dei phi 

ambiti per violino, oppure II mio primo concerto 

alla Carnegie Hall di New York, peré ho 

un ricordo molto vivo di un concerto che ho 

dato alla grossa sala del conservatorio di Mosca 

a 12 anni, suonando II Faust di Henryk 

Wieniawski cmi ricordo di essermi sentito in 

quella occasione pienamente realizzato e 

soddisfatto dime stesso artisticamente. 

Che differenza c'è, secondo Lei, tra ima artista 

della scuola russa (prima l'emozione 

e p0tm la tecnica) e un artista che applica il 

metodo classico/tradizionale (prima la 

tecnica e poi l'emozione)? 

Jo credo che i grandi artlsti da qualsiasi scuo- 


6933 Muzzano 


la provengano non scindono l'emozione dalla 

tecnica, certo che l'abiità tecnica sono Ic 

fondamenta dell'edificio che sivuole costruire, 

ci possono essere degli edifici di differenti 

stili e forma ma per reggersi devono avere 

deile fondamenta adeguate. 

VerSo 

-?r'. -.-- 




1


Le logiciel qui cartographie les autres programmes comme un plan de ville 

RECHERCHE 

La Haute Ecole de gestion de 

Genve associe aux 

Universitös de Zurich et de 

Lugano a däveIopp 

EvoSpaces. Explication. 

II est bin le temps oü Bill Gates 

bricolait son premier MS-DOS 

dans sa chambrette d'&udiant. 

Vista, dernire mise ä jour du 

systme d'exploitation Windows 

sortie en janvier, a mobilis pendant 

5 ans une bonne centaine 

d'ingnieurs. 

Un tel niveau de complexit 

ne va pas sans poser quelques 

problmes en termes de maintenance. 

Car pour comprendre le 

fonctionnement d'un programme, 

ii faut savoir distinguer 

les fonctions, ciasses, routines et 

sous-routines perdues au milieu 

de dizaines de millions de lignes 

de code. Et que dmler cet 

&heveau compliqu revient ä 

chercher un octet dans une botte 

de gigabits. 

Pour s'y retrouver, ii faut donc 

crSr une mtaphore. Comprenez 

un modle de visualisation facile 

ä saisir pour l'entendement. Des 

moyens de montrer un logiciel 

autrement que comme un long 

dvaloir de donnes alphanum& 

riques, ii en existe djä. Tous 

assez embobins. 

Financ gräce ä la Fondation 

Hasler et dvelopp par les UniversiWs 

de Zurich, de Lugano et 

la Haute Ecole de gestion de 

Genve (par Philippe Dugerdil, 

professeur HES, responsable du 

Centre de recherche appliquS 

en gestion (Crag) et Sazzadul 

Alam), EvoSpaces envisage le 

programme, et ses composants, 

ä la mani&e d'une ville en trois 

dimensions avec ses rues, ses 

buildings, ses habitants et son 

flux de circulation. 

Esthtiquement, l'interface 

ressemble ä un mix entre Second 

Lift, le simulateur de lien social 

en ligne, et Sim City, lejeu vido 

qui vous colle dans la peau d'un 

grand bätisseur. Dcoup& en 

quartiers plantS d'immeubles, 

les morceaux de logiciels se distinguent 

selon une charte architecturale 

pr&ise et logique. La 

tour de bureaux symbolise un 

gros fichier, la villa familiale un 

document moins important. A 

1'intrieur, les locataires r€partis 

dans les tages repr€sentent les 

m&hodes et les fonctions selon 

qu'ils sont colorS en rouge ou 

en bleu. Chacun porte sur mi 

une &iquette avec son titre. 

EvoSpaces permet de les rep&er 

par mots clS et afficher les relations 

qui les lient entre eux. 

L'utilisateur peut ainsi zigzaguer 

entre les occurrences, zoomer 

sur la cit& Vraiment trs impressionnant. 

Pour l'heure, Philippe 

Dugerdil et son &uipe vont prsenter 

le visioguide cet ä la 

19e Conf&ence internationale de 

dveloppement software de Boston. 

On suppute djä qu'il fera 

un carton. 

Emnzanuel Grancijean 

1 wzew.infunisi.ch/projects/evospaces 

1211 Geneve 11 


MWtiMdi. 

Boostezvotre ordinateur 

• -- - -- 

- -- - 





Université de St-Gall (Suisse) 

uI 

JournalTransport International 

4002 Basel 


Chaire de management logistique 

L'université de St-Gall développe ses 

compétences en management logistique. 

Pour cela, eVe a regroupé ses activités sous 

Ia chaire de management Iogistique 

(LOG-HSG). 

Le travail de développement a l'université 

de St-Gall couronné de succès dans le domaine 

de la logistique, du supply chain 

management ainsi que du transport et du 

trafic se perpétue et se développe sous 

l'égide de la chaire de management logistique 

(LOG-HSG) sous la direction cornpétente 

du professeur Wolfgang Stölzle 

et de son équipe. L'université de St-Gall 

souligne là sa volonté de continuer a développer 

les compétences en logistique de 

l'établissement d'enseignement supérieur 

de St-Gall (HSG). 

Pourquoi une université spécialisée 

en économie a-t-elle besoin d'une chaire 

de logistique? La réponse est claire: les 

sujets comme l'outsourcing ou le global 

sourcing sont d'actualité dans toutes les 

branches. L'analyse, l'optimisation et le 

contrôle des flux de materiel et de marchandises 

participent fortement a toute la 

chaine de valeur ajoutée des entreprises. 

Des partenariats de plusieurs années 

La participation de l'université de St-Gall 

au projet international Logistics Best Practice 

(BestLog) montre que ses compétences 

dans le secteur de la logistique sont demandées. 

Ce projet vise a développer d'ici 2010 

une plate-forme scientifique européenne 

de logistique. La Commission européenne 

a débloqué pour cela 3 M. d'EUR. Neuf 

institutions de neuf pays participent au 

projet. La cchaire de management logistique>> 

a aussi du succès sur le marché suisse, 

comme le montrent des partenariats en 

place depuis plusieurs années avec la Poste 

suisse (Beme) ou encore le DKV Euroservice 

(Düsseldorf). Les projets suivants sont 

dCsormais intégrés au LOG-HSG: 

Etude de la segmentation et de la quantification 

du marché suisse de la logistique 

en collaboration avec GS1 Suisse, 

association professionnelle suisse des 

branches economic et logistique, et sept 

partenaires de terrain comme les deux 

prestataires logistiques Schenker ou 

Fiege (Suisse) 

• Post Merger Integration (PMI) pour des 

prestataires logistiques, entre autres avec 

les partenaires de terrain DHL, Schenker 

(International), la Poste autnchienne ainsi 

que les sociétés conseil Roland Berger Management 

Consultants Ct Mercun Urval 

• Etablissement d'une carte de recherche 

pour le trafic de marchandises conjointement 

avec l'EPF Zurich (Ecole polytechnique 

fédérale) et l'Università della 

Svizzera italiana a Ia dernande de l'Office 

fédéral des routes (OFROU). 

www.logistik.unisg.ch 

f 

I" 




I


Nuova uscita di USI Link 

6901 Lugano 


stato pubblicato ii nuovo numero di USI 

Link, la newsletter deII'Universit della Svizzera italiana, scaricabile dall'indirizzo 

http://www.unisi.ch/usilink.htm. In questo numero si possono trovare notizie ed eventi che 

riguardano le quattro Faco1t deII'USI. Questo numero incentrato su scienza e ricerca, sui 

numeri e le potenziaIit in questo campo delI'USI edel Cantone. II prof. Carlo Ossola spiega 

poi ragioni e sbocchi professionali del nuovo Master in letteratura e civiIt italiana;altri 

articoli presentano i concerti deII'USI, i workshop deII'Accadernia, una ricerca suite 

guide turistiche internazionali e ii convegno INPUT sutla televisione puhhlica. 





PAZZALLO Ii Tribunale federale conferma una 

serie di decisioni prese dal Consiglio di Stato 

La L.U.de.S non puö piü chiamarsi "UniversitiV' 

La L.U.de.S. (Libera Universiti degli 

Studi di Scienze Umane e Tecnologiche) 

di Pazzallo ha torto, ii Consiglio di Stato 

ha ragione: lo ha stabilito ilTribunale 

Federale. La L.U.de.S si era opposta 

a una decisione dcl Governo risalente al 

7 marzo 2006. Ii preambolo: sin dal 

1999, anno della sua costituzione, la 

L.U.de.S. ha chiesto al CdS di poter utilizzare 

ii titolo di "Universitä' Aquesto 

proposito,1'8maggio 2001 ii Governo ha 

adottato una risoluzione che imponeva 

in primoluogo alla L.U.de.S. di far seguire 

al proprio nome l'indicazione 

"privata, non accreditata' La L.U.de.S. 

ha impugnato tale risoluzione dinanzi 

a1TF, che ha parzialmente accolto ii ricorso, 

annullando la decisione cantonale 

nella misura in cui imponeva l'aggiunta 

dell'indicazsone "non accreditain" 

e confermandola per ii resto. Ii CdS 

ha quindi fatto un passettino indietro 

emanando una nuova decisione eon 

cui, da un lato, ha modificato la precedente 

risoluzione in funzione delgiudizio 

dcl TF e, d'altro lato, ha aggiornato 

l'indicazione relativa all'accreditam ento. 

Un eambiamento della legge ha in 

seguito autorizzato la L.U.de.S. a utilizzare 

la denominazione "Universit6 Privata' 

ma non le ha concesso 1'attivit di 

formazione universitaria e il rilaseio di 

titoli aecademiei. Deeisione ehe ii CdS 

avalla. Eritorna in gioco i1TF che eonferma 

la deeisione originaria delGoverno: 

«Se l'autoritä reputa ehe le eondizioniperprocedere 

ad un riesame della dceisione 

non sono adempiute e si rifiuta 

quindi di esprimersi nuovamente sulla 

vertenza, l'istante non dispone di 

nuove faco1tt di ricorso». Senza contare 

ehe la deeisione del CdS era fondata 

sul diritto eantonale autonomo e ehe ii 

lungo atto rieorsuale «si sofferma per 

larghi tratti su aspetti che esulano dal 

eontesto del litigio, senza eontestare la 

eostituzionalit?o>. Ii CdS davvero incorso 

in una violazione della libertä eeonomica, 

della libert6 della seienza e del divieto 

d'arbitrio, come sostiene la rieorrente?La 

Legge universitaria parla chiaro: 

"Tiniversitä della Svizzera iraliana" e 

"Seuola universitaria professionale della 

Svizzera itahana" sono definizioni riservate 

ai due enti autonomi di diritto 

pubhlieo istituiti dalla legge eantonale 

su11'universit. Inoltre spetta al Governo 

stesso vigilare affinehf la denominazione 

degli istituti non erei eonfusione 

eon le universitit accreditate. «Evitare 

eonfusione —dice ilTF— una prerogativa 

rientrante nelle eompetenze di vigilanza 

dei Cantoni». Eancora: la deeisione 

contestata non ostacola nf tantomeno 

vieta l'attivitä eeonomica, seientifiea 

e di rieerea della rieorrente (i eorsi 

organizzati continuano infatti a svolgersi 

senza impedimento aleuno). Insomma, 

ehiamarsi o no "Universit6" 

non lede la L.U.de.S. La deeisione impugnata 

appare inveee (e dunque) 

«un'indieazione idonea, neeessaria e 

proporzionata per evitare che l'autorizzazione 

all'uso della denominazione di 

"Universitä" sia utilizzata, o anche solo 

interpretata, come un riconoscimento 

cantonale all'esercizio di un'attivitä 

formativa universitaria e alrilascio 

di titoli accademici, ossia come una dccisione 

di aecrcditamento». 

6903 Lugano 


Cli allacchi infonnahei 

emeflopoeveonlidall'mlemo r 

iprolrmnde]looto'°i. 

nolle m0000 enlooticho 

-' - 




-


Cooperazione con l'estero, 

una scuola della Corifederazione 



Domani giovedi alle 17.30 all'Universitä della Svizzera itallana (via 

Buffl 13) la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (Dsc), un organisrno 

del Dipartimento federale degli affari esteri, presenter il 

programma "Junior professional officer" che d l'opportunitä a gbvani 

laureati di acquisire le esperienze professionali necessarie ad mtraprendere 

un'attivitä duratura nel settore dello sviluppo e della cooperazione 

all'interno del Dsc 0 nelle sue organizzazioni partner. Meglio 

se si femmin: 1160% dei posti stato riservato alle donne cial 

Dsc. 

L'incontro di domani sarä introdotto dal prof. Edo Poglia della Facolt 

di Scienze della comunicazione, quindi interverranno Mimi Lepori 

Bonetti di Consono, Claudine Tavel responsabile del programma 

nuove leve alla Dsc, e la giovane laureata Valerie Rossi che gin partecipa 

attivamente al progranma. A questo programma possono accedere 

gioväni professionisti titolari di un diploma universitario o di 

un titolo eitiivalente. 11 percorso formativo prevede 18 mesi in Svizzera 

presso la sede centrale del Dsc e poi 18-24 mesi all'estero presso 

un'organizzazione specializatä dell'Onu o in un'altra associazione.

Maggio 2007 - Servizio web - Università della Svizzera italiana

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