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RUOLO DEI GANGLI DELLA BASE NEL MOVIMENTO

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<strong>RUOLO</strong> <strong>DEI</strong> <strong>GANGLI</strong> <strong>DELLA</strong><br />

<strong>BASE</strong> <strong>NEL</strong> <strong>MOVIMENTO</strong><br />

IMPLICAZIONI FISIOLOGICHE<br />

PATOLOGICHE E RIABILITATIVE<br />

Anna Anna Negrotti<br />

Negrotti


Da: Alexander GE, DeLong MR, Strick PL Ann Rev Neurosci 1986; 9: 357-81


MODELLO CLASSICO DI FUNZIONE <strong>DEI</strong> <strong>GANGLI</strong><br />

<strong>DELLA</strong> <strong>BASE</strong>


Da: Obeso JA et al News Physiol Sci 2002; 17: 51-55


Problemi con il modello classico di<br />

funzione dei gangli della base<br />

Nello stato normale: dati neuroanatomici<br />

Nello stato parkinsoniano:<br />

parkinsoniano:<br />

dati sperimentali e clinici<br />

Nello stato discinetico: dati sperimentali e clinici


ORGANIZZAZIONE <strong>DEI</strong> <strong>GANGLI</strong> <strong>DELLA</strong> <strong>BASE</strong>:<br />

IMPORTANZA <strong>DELLA</strong> COLLATERALIZZAZIONE ASSONALE<br />

L’alto alto grado di collateralizzazione consente ai neuroni striatali di inviare copie<br />

efferenti della stessa informazione a tutti i targets striatali ed i recettori D1 e<br />

D2 co-localizzano su tutti i neuroni striatali<br />

Il GPe non è da ritenersi un semplice nucleo di relay relay ma una struttura<br />

integrativa, integrativa,<br />

perché proietta a tutti i gangli della base, inclusi striato e GPi/SNr<br />

(costituisce parte di una nuova via indiretta disinaptica:<br />

disinaptica:<br />

Str-GPe-GPi/SNr<br />

Str-GPe-GPi SNr, , la<br />

cui attivazione può rinforzare gli effetti della via indiretta trisinaptica<br />

postulata: Str-GPe-STN-GPi/SNr<br />

Str-GPe-STN-GPi SNr)<br />

Il STN non è un’entità un entità monolitica, monolitica,<br />

essendo costituito da molti sottotipi di<br />

neuroni di proiezione che arborizzano diffusamente, anche entro lo striato ed<br />

il GPe, GPe,<br />

con cui il STN è reciprocamente connesso<br />

Le branche assonali principali dei neuroni del GPi discendono nel tronco<br />

cerebrale, cerebrale,<br />

ma emettono collaterali finemente ramificate ascendenti ai nuclei<br />

talamici VA/VL: l’informazione l informazione neurale decorre più rapidamente lungo le fibre<br />

pallido-tegmentali spesse e poco collateralizzate, che lungo le sottili ed<br />

arborizzate fibre pallido-talamiche<br />

Il sistema nigro-striatale è costituito da 2 tipi differenti di fibre che originano<br />

dalla SNc: il tipo I emette poche collaterali e ramifica in un settore specifico<br />

dello striato; Il tipo II arborizza diffusamente entro il STN, GPe, GPe,<br />

GPi e SNr


Anatomia del nucleo tegmentale<br />

peduncolo-pontino<br />

E’ suddiviso in due popolazioni neuronali eterogenee<br />

sia morfologicamente sia neurochimicamente<br />

I neuroni del PPNc (pars compacta) compacta sono localizzati<br />

entro la metà caudale del nucleo, raggruppati lungo<br />

il margine dorsolaterale del peduncolo cerebellare sup: sup<br />

nell’uomo nell uomo oltre il 90% sono colinergici (Ch5)<br />

I neuroni del PPNd (pars dissipatus) sono distribuiti distribuiti<br />

diffusamente entro il peduncolo cerebellare sup, dal<br />

livello mediomesencefalico a mediopontino: nell’ nell uomo<br />

il 25-75% sono colinergici ed il rimanente sono<br />

glutamatergici


Principali afferenze del PPN del primate dai gangli<br />

della base e dalle strutture correlate


Principali efferenze del PPN del primate ai gangli<br />

della base ed alle strutture correlate


Proprietà elettrofisiologiche dei neuroni del PPN<br />

Neuroni tipo I: hanno un pattern bursting bursting (fasico ( fasico)<br />

evocato da corrente depolarizzante o da esaurimento<br />

di corrente iperpolarizzante; iperpolarizzante;<br />

morfologicamente sono<br />

piccoli-medi, di forma fusata o triangolare con 3-5<br />

dendriti primari, sono probabilmente glutamatergici<br />

Neuroni tipo II: hanno un pattern non-bursting<br />

(tonico) con ampie post-iperpolarizzazioni in risposta<br />

a corrente depolarizzante; morfologicamente sono<br />

medi-grandi, medi-grandi,<br />

di forma poligonale con 5-7 dendriti<br />

primari, circa il 50% sono colinergici<br />

Neuroni tipo III: hanno caratteristiche sia del tipo I<br />

sia del tipo II


FUNZIONI DEL PPN<br />

Funzione regolatoria del ciclo sonno-veglia (generazione<br />

e mantenimento dei ritmi corticali rapidi connessi con la<br />

veglia ed il sonno REM)<br />

Controllo della locomozione e del tono muscolare<br />

posturale (costituisce la parte centrale della “regione regione<br />

locomotoria mesencefalica”)<br />

mesencefalica<br />

Coinvolgimento in processi psicologici e comportamentali<br />

(attenzione, ricompensa, motivazione ed apprendimento)


ATTIVITA’ ATTIVITA DEL PPN DURANTE LA LOCOMOZIONE<br />

Le cellule on/off che costituiscono sottotipi dei neuroni<br />

di tipo II colinergici ( (non-bursting<br />

non-bursting) potrebbero<br />

modulare la durata dello stepping stepping (avrebbero un ruolo<br />

primario nel mantenimento della marcia) marcia<br />

Le cellule bursters bursters che rappresentano i neuroni di tipo<br />

I non colinergici ( (bursting bursting) ) potrebbero modulare la<br />

frequenza (e possibilmente l’inizio) l inizio) dello stepping stepping<br />

(avrebbero un ruolo primario nell’avvio nell avvio della marcia)<br />

marcia


PPN, ricompensa e motivazione<br />

I neuroni colinergici del PPN possono indurre una forma<br />

di facilitazione non specifica di comportamenti associati<br />

alla probabilità di ricompensa (interfaccia ( interfaccia tra i sistemi<br />

motivazionali limbici e l’apparato l apparato motorio del tronco) tronco<br />

Il PPN in toto può agire da interfaccia tra le efferenze<br />

motorie dei gangli della base che sono dirette ai neuroni<br />

del PPNd non colinergici e gli impulsi incentivanti-<br />

motivazionali dalle strutture limbiche, limbiche,<br />

determinando<br />

l’attivazione attivazione indotta dalla motivazione di generatori di<br />

patterns motori nel ponte, bulbo e midollo spinale<br />

questi fattori incentivo-motivazionali ed affettivi<br />

possono influenzare la funzione motoria (come nella<br />

cinesia paradossa)<br />

paradossa


IL PPN E LA MALATTIA DI PARKINSON<br />

La degenerazione o la disfunzione del PPN potrebbe<br />

contribuire alla fisiopatologia dei disturbi locomotori e<br />

posturali della MP<br />

E’ suggerito un rapporto tra perdita dei neuroni colinergici<br />

del PPNc e severità dei sintomi nella MP<br />

Studi neuropatologici hanno mostrato che circa il 50% dei<br />

neuroni colinergici del PPNc degenerano nella MP<br />

E’ stato ipotizzato un ruolo del PPN nella degenerazione<br />

della SNc, mediato dall’effetto dall effetto eccitotossico di afferenze<br />

glutamatergiche<br />

Il modello di MP predice che l’inibizione l inibizione GABAergica del<br />

talamo e del PPN dal GPi (e forse dalla SNr) SNr)<br />

è aumentata<br />

Studi sperimentali di lesione del PPN causano uno stato<br />

parkinsoniano:<br />

parkinsoniano:<br />

la chirurgia del PPN ha valore terapeutico?


MALATTIA DI PARKINSON<br />

DATI SPERIMENTALI CONTRO IL MODELLO<br />

Il modello classico suggerisce che l’iperattività iperattività del STN sia causata<br />

dalla ipoattività del GPe<br />

Studi biochimici di ibridizzazione in in situ situ suggeriscono che l’attività l attività<br />

metabolica del GPe, GPe,<br />

includendo sia l’attività l attività GABAergica (misurata<br />

dall’espressione dall espressione GAD mRNA) mRNA)<br />

sia l’attività l attività mitocondriale cellulare<br />

(misurata dall’espressione dall espressione CO-I mRNA) mRNA)<br />

non risulta diminuita nel<br />

parkinsonismo sperimentale<br />

Studi elettrofisiologici hanno mostrato nelle scimmie parkinsoniane<br />

una ridotta frequenza di scarica del GPe, GPe,<br />

ma con pattern di attività<br />

alterato con attività bursting, bursting,<br />

indicativa di un influsso eccitatorio<br />

maggiore del normale<br />

Studi metabolici hanno riportato un aumento dell’ dell uptake uptake di 2-DG<br />

(che è correlato con l’attività l attività sinaptica afferente) nel GPe di scimmie<br />

intossicate con MPTP, che potrebbe derivare dalla sommazione<br />

dell’attività dell attività aumentata sia delle fibre inibitorie striatali sia delle fibre<br />

eccitatorie subtalamiche


MALATTIA DI PARKINSON<br />

DATI SPERIMENTALI CONTRO IL MODELLO<br />

Le discrepanze tra le previsioni del modello ed i risultati sperimentali<br />

potrebbero essere spiegate dall’esistenza dall esistenza di connessioni reciproche<br />

tra GPe e STN: STN:<br />

infatti il GPe riceve una doppia innervazione costituita<br />

da afferenze dal STN che sono altamente ramificate disposte in una<br />

densa rete attorno ad un alto numero di dendriti e soma ed afferenze<br />

striatali che stabiliscono sinapsi con il segmento prossimale degli<br />

assoni. assoni.<br />

Questa organizzazione anatomica suggerisce che nello stato<br />

parkinsoniano il STN possa esercitare un effetto eccitatorio uniforme e<br />

diffuso sul GPe, GPe,<br />

che aumenterebbe la sua attività metabolica cellulare,<br />

lo striato invece un effetto inibitorio più potente su singoli neuroni del<br />

GPe, GPe,<br />

influenzandone l’eccitabilità l eccitabilità di membrana e causando una<br />

riduzione della loro frequenza di scarica


MALATTIA DI PARKINSON<br />

DATI SPERIMENTALI CONTRO IL MODELLO<br />

Ulteriori evidenze sperimentali (Hassani ( Hassani et al.19 al.1996;<br />

96; Blanchet et al.<br />

1994) suggeriscono che l’iperattività iperattività del STN potrebbe dipendere<br />

dall’influenza dall influenza di strutture differenti dal GPe<br />

Il STN riceve afferenze eccitatorie dalla corteccia sensori-motoria,<br />

sensori-motoria<br />

dal complesso CM/Pf CM/ Pf del talamo, talamo,<br />

dal PPN<br />

Neuroni DAergici della SNc proiettano al STN, che co-localizza<br />

recettori D1 e D2: è anche ipotizzabile che l’attività l attività del STN sia<br />

influenzata dalla perdita di un effetto modulatorio diretto della<br />

dopamina<br />

Nella fisiopatologia dello stato parkinsoniano il ruolo della via indiretta<br />

appare così ridimensionato, il ruolo della via diretta invece è meno<br />

studiato (la ipoattività prevista dal modello non è stata confermata da<br />

misure elettrofisiologiche o metaboliche)


Rivalutazione della anatomia funzionale dei<br />

gangli della base<br />

Nello schema lo striato ed il STN<br />

sono ritenuti entrambi strutture<br />

afferenti che trasmettono input<br />

corticali agli stessi targets: targets:<br />

GPe<br />

e GPi/SNr GPi SNr e le strutture efferenti<br />

(GPi GPi/SNr SNr) ) ricevono input<br />

antagonistici da entrambe le<br />

strutture afferenti ed un potente<br />

input inibitorio dal GPe<br />

Tutte le strutture nello schema<br />

sono modulate dalle proiezioni<br />

DAergiche della SNc


MALATTIA DI PARKINSON<br />

DATI CLINICI CONTRO IL MODELLO<br />

Il modello non fornisce una interpretazione convicente dei meccanismi<br />

fisiopatologici che sottendono la varietà di segni motori tipici della<br />

Malattia di Parkinson (acinesia acinesia/bradicinesia<br />

bradicinesia, , rigidità), rigidità) , semplicemente<br />

come risultato di un incremento della attività dei neuroni efferenti dei<br />

gangli della base. Ancora più complessa è la interpretazione del<br />

tremore: tremore:<br />

perché il tremore non compare in tutti i pazienti ? Perché<br />

terapie mediche e chirurgiche influenzano differenzialmente il tremore<br />

e gli altri segni motori? Come la deficienza di dopamina induce<br />

un’attività un attività oscillatoria nei gangli della base?<br />

Il beneficio clinico della chirurgia non è omogeneo (migliorano alcuni<br />

segni motori, ma alcune caratteristiche possono peggiorare)<br />

Il beneficio clinico della chirurgia dipende dalla topografia della lesione<br />

(lesioni rostrali del GPi hanno effetto discinetico, lesioni caudali effetto<br />

anti-tremore)<br />

Il paradosso della chirurgia nella Malattia di Parkinson è rappresentato<br />

dall’osservazione dall osservazione che la talamotomia (o la pallidotomia) pallidotomia)<br />

non peggiorano<br />

il movimento?


Problemi con il modello classico di funzione dei<br />

gangli della base nello stato discinetico<br />

Il modello predice che le discinesie risultino da una riduzione della<br />

scarica neuronale del GPi/SNr GPi SNr, , secondaria ad un’aumentata un aumentata attività del<br />

GPe e ad un’eccessiva un eccessiva inibizione del STN<br />

L’analisi analisi del rapporto della frequenza di scarica GPe/GPi evidenzia che<br />

nello stato parkinsoniano il rapporto è inferiore al normale (


Reinterpretazione del meccanismo delle discinesie<br />

Nasce il nuovo concetto che lo stato discinetico sia<br />

causato da patterns di scarica alterati, piuttosto che<br />

semplicemente da una riduzione nella frequenza di scarica<br />

dei neuroni efferenti dei gangli della base<br />

Il pattern di scarica neuronale include, oltre alla frequenza<br />

di scarica, un numero di fattori aggiuntivi costituiti dal<br />

grado e dalla durata dell’attività dell attività bursting, bursting,<br />

dalla durata<br />

delle pause interpotenziali,<br />

interpotenziali,<br />

dal grado di sincronizzazione<br />

neuronale spazio-temporale<br />

Il beneficio clinico associato alla pallidotomia deriva dall’ dall<br />

interruzione di un pattern di scarica alterato, piuttosto che<br />

dalla variazione nella frequenza di scarica di per sé nel GPi


MINK JW Arch Arch Neurol Neurol 2003;60:1365-68


COREA/BALLISMO<br />

Descritti come movimenti involontari distali o<br />

prossimali rapidi, a scatto, che fluiscono da un<br />

segmento corporeo all’altro all altro in modo caotico (random ( random)<br />

Una riduzione dell’attività dell attività tonica del GPi non può<br />

costituire il solo meccanismo fisiopatologico<br />

IPOTESI: un’attività un attività fasica anomala bursting bursting del GPi<br />

potrebbe disinibire ed inibire alternativamente il<br />

circuito motorio talamocorticale intermittentemente o<br />

una riduzione parziale dell’attività dell attività tonica del GPi<br />

potrebbe depolarizzare sottosoglia il talamo, così che<br />

minime fluttuazioni random in afferenze diverse<br />

indurrebbero i neuroni talamici a scariche burst burst<br />

random (pattern temporale random)<br />

random


DISTONIA<br />

Descritta come spasmi muscolari involontari che<br />

causano posture anomale di differenti segmenti del<br />

corpo, caratterizzati da una cocontrazione anomala di<br />

muscoli agonisti ed antagonisti. Durante il movimento<br />

volontario le contrazioni involontarie coinvolgono<br />

anche muscoli normalmente non attivi nel compito<br />

motorio (“overflow overflow” o diffusione)<br />

IPOTESI: soppressione incompleta di patterns motori<br />

interferenti, per un’insufficiente un insufficiente inibizione periferica<br />

dei generatori di patterns motori desiderati (da attività<br />

anomala della via via indiretta indiretta striato-pallidale) ed<br />

espansione del “centro centro” facilitatorio (da attività<br />

aumentata della via via diretta diretta striato-pallidale), con<br />

contrazione “overflow overflow” dei muscoli adiacenti


TICS<br />

Descritti come movimenti involontari ripetitivi,<br />

stereotipati (che tendono a mutare nel tipo e nella sede<br />

anatomica solo dopo lunghi periodi di tempo)<br />

(diversamente dai movimenti coreici che variano nella<br />

sede da un movimento all’altro) all altro)<br />

IPOTESI: l’attività attività anomala di una popolazione focale<br />

di neuroni striatali causerebbe, a differenti tempi, foci<br />

multipli di inibizione nel GPi: GPi così i movimenti volontari<br />

potrebbero essere facilitati normalmente, ma associati<br />

anche ad una facilitazione indesiderata di altri patterns<br />

motori risultanti nei tics<br />

I foci di facilitazione resterebbero gli stessi per periodi<br />

temporali lunghi (settimane/anni) (pattern stereotipato)<br />

(nella corea invece i foci cambierebbero su una scala di<br />

tempo dell’ordine dell ordine di centinaia di millisecondi)<br />

millisecondi


MODELLO RIVEDUTO DI FUNZIONE <strong>DEI</strong><br />

<strong>GANGLI</strong> <strong>DELLA</strong> <strong>BASE</strong><br />

I gangli della base “motori motori” non solo sono disposti in circuiti paralleli,<br />

ma anche ciascuna area corticale (area 4, area 6, SMA e DLPFC) è<br />

organizzata somatotopicamente: somatotopicamente:<br />

questa segregazione anatomica ha un<br />

significato fisiologico (alterazioni specifiche nei patterns di scarica di<br />

questi differenti subcircuiti motori potrebbero sottendere la varietà di<br />

manifestazioni motorie della Malattia di Parkinson)<br />

I circuiti motori dei gangli della base devono essere ritenuti una rete<br />

complessa formata da loops loops motori paralleli cortico-gangli dellabase- corticali che inviano segnali feedforward<br />

positivi per la preparazione<br />

ed esecuzione del movimento e da circuiti interni che svolgono<br />

principalmente una funzione stabilizzatrice feedback<br />

feedback


Subcircuiti differenziali per i segni motori della Malattia di<br />

Parkinson identificati con studi di neuroimmagini funzionali<br />

L’acinesia acinesia definita sia come difficoltà ad iniziare i movimenti (soprattutto i<br />

movimenti generati internamente ed i movimenti sequenziali) sia come<br />

povertà di movimento è caratteizzata da una ipoattivazione della SMA,<br />

secondaria ad un’insufficiente un insufficiente facilitazione talamo-corticale, talora associata<br />

ad una concomitante iperattivazione della corteccia motoria e premotoria<br />

laterale come meccanismo compensatorio<br />

La bradicinesia definita come rallentamento del movimento secondario a una<br />

riduzione dello scaling scaling dell’ampiezza dell ampiezza e della velocità dell’arto dell arto è caratterizzata<br />

da una ipoattivazione della corteccia sensorimotoria controlaterale, controlaterale,<br />

corteccia<br />

premotoria dorsale bilaterale, cervelletto ipsilaterale, ipsilaterale,<br />

con iperattivazione di<br />

corteccia pre-SMA e cortecce parietale e premotoria ventrale<br />

Il tremore a riposo e posturale non è correlato a pattern specifici di<br />

deficienza di dopamina (nei modelli di tremore sono implicati circuiti<br />

cerebellari o del tronco ed un recente studio clinico PET ha riscontrato una<br />

riduzione dei recettori 5HT1 del nucleo del rafe che correlava con i punteggi<br />

per il tremore)


LOOPS LOOPS CORTICO-<strong>GANGLI</strong> <strong>DELLA</strong> <strong>BASE</strong>-CORTICALI<br />

Le proiezioni glutamatergiche cortico-striatali attivano i<br />

neuroni medio spinosi nella via diretta ed indiretta e così<br />

inducono inibizione ed eccitazione dei nuclei efferenti<br />

GPi/SNr GPi SNr, , con rispettiva facilitazione o inibizione del<br />

movimento (nelle scimmie è stato dimostrato il ruolo<br />

preminente della via diretta nella performance di<br />

movimenti manuali ed oculomotori complessi)<br />

Le proiezioni cortico-subtalamiche sono neuroni<br />

monosinaptici a conduzione rapida che sono attivati con<br />

le proiezioni cortico-spinali durante il movimento


CIRCUITI INTERNI <strong>DEI</strong> <strong>GANGLI</strong> <strong>DELLA</strong> <strong>BASE</strong><br />

Sono loop loop chiusi apparentemente disposti a<br />

modulare l’eccitabilità l eccitabilità degli stessi gangli della base.<br />

Sono stati identificati 4 circuiti: 1) CM/Pf-striato-<br />

CM/ Pf-striato-<br />

GPi-Cm/Pf GPi-Cm Pf che è un loop loop a feedback positivo 2)<br />

CM/Pf-STN-GPi-Cm<br />

CM/ Pf-STN-GPi-Cm/Pf Pf che è un loop loop a feedback<br />

negativo 3) STN-GPe-STN che è un circuito<br />

eccitatorio-inibitorio con funzioni autostabilizzanti<br />

4) GPe-STN-GPi considerato un loop loop aperto<br />

interconnesso, con cui il STN esercita effetti<br />

dualistici sul GPi: GPi:<br />

un effetto eccitatorio<br />

monosinaptico ed un effetto inibitorio polisinaptico<br />

mediato dal GPe che proietta al GPi


UNA VISIONE MODERNA <strong>DEI</strong> <strong>GANGLI</strong> <strong>DELLA</strong> <strong>BASE</strong><br />

I gangli della base non possono più essere considerati come un semplice<br />

sistema unidirezionale che trasferisce le informazioni basate unicamente<br />

sul codice della frequenza di scarica neuronale, neuronale,<br />

ma attualmente devono<br />

essere ritenuti come una serie di sistemi di proiezione paralleli e<br />

somatotopicamente segregati ma altamente collateralizzati, collateralizzati,<br />

con<br />

caratteristiche operative che simulano un sistema dinamico non lineare<br />

E’ ipotizzato che il sistema DAergico tonico ed i circuiti interni dei gangli<br />

della base siano deputati a mantenere la stabilità della rete di controllo<br />

motorio. Una deplezione di dopamina destabilizza questa rete e porta ad<br />

un aumento della sincronizzazione neuronale e della attività oscillatoria<br />

in molti subcircuiti dei gangli della base<br />

Le lesioni chirurgiche del STN o GPi riportano un certo livello di<br />

equilibrio, eliminando le principali fonti di instabilità nella rete.<br />

L’interruzione interruzione di tali circuiti non è associata a deficit motori conclamati, conclamati<br />

per l’ l organizzazione diffusa e non seriale del sistema motorio-gangli<br />

della base, ma può causare deficit motori sotto speciali circostanze


EVOLUZIONE <strong>DELLA</strong> MP IN SEI STADI NEUROPATOLOGICI<br />

(BRAAK (BRAAK H, H, et et al. al. 2004)<br />

2004)

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