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Il giroscopio, la precessione e la nutazione<br />
Precessione<br />
1. Introduzione<br />
In meccanica, moto conico di un corpo rigido<br />
che ruota intorno al proprio asse di simmetria<br />
mentre questo ruota a sua volta intorno a un<br />
asse fisso inclinato di un angolo α rispetto<br />
all’asse di simmetria del corpo. Il punto di<br />
intersezione tra i due assi prende il nome di<br />
polo della precessione e l’asse fisso quello di<br />
asse della precessione. Si parla di moto<br />
conico perché l’asse di simmetria del corpo,<br />
nel suo moto di rotazione intorno all’asse<br />
fisso, descrive una superficie conica di vertice<br />
coincidente con il polo di precessione.<br />
2. Precessione degli equinozi<br />
Oltre ai moti di rotazione intorno al proprio asse e di rivoluzione intorno al Sole, la Terra<br />
compie una serie di moti secondari, tra cui anche un moto di precessione, scoperto già nel 135<br />
a.C. da Ipparco di Nicea: l’asse di rotazione terrestre, inclinato di 23° 27’ rispetto alla verticale<br />
al piano dell’orbita (piano dell’eclittica), non rimane costantemente parallelo a se stesso, ma<br />
descrive una lentissima precessione intorno alla verticale, in un periodo di circa 26.000 anni. Il<br />
polo di precessione, in questo caso, è il centro della Terra. La causa di questo moto secondario<br />
è l’attrazione gravitazionale esercitata in combinazione dal Sole e dalla Luna sul rigonfiamento<br />
dell’equatore terrestre. Si parla di precessione degli equinozi perché in conseguenza di questo<br />
moto, la linea immaginaria che congiunge gli equinozi non rimane ferma, ma ruota a sua volta<br />
intorno al centro della Terra: gli equinozi si spostano quindi lungo l’orbita di circa 50” d’arco<br />
ogni anno.<br />
Un’altra conseguenza del moto di precessione degli equinozi è il fatto che il Polo Nord celeste<br />
non rimane fisso, ma descrive sulla volta celeste una circonferenza centrata nell’asse di<br />
precessione terrestre, con lo stesso periodo di circa 26.000 anni. La stella dell’Orsa Minore che<br />
noi oggi chiamiamo stella polare, quindi, è tale solo perché nell’epoca in cui viviamo l’asse<br />
terrestre punta nella sua direzione; nel V millennio a.C., ad esempio, la polare (la stella più<br />
vicina alla direzione dell’asse terrestre) era una stella della costellazione del Drago, mentre<br />
nell’VIII millennio d.C. sarà un’altra stella della costellazione di Cefeo.<br />
3. Nutazione<br />
Come risulta da un’analisi più rigorosa, nel moto di precessione l’angolo α non rimane<br />
costante, ma oscilla periodicamente tra due valori fissi, producendo un moto secondario che<br />
prende il nome di nutazione. Anche nel caso della Terra, quindi, al moto di precessione<br />
dell’asse è sovrapposto un moto di nutazione, del periodo di circa 18,8 anni.