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AREE PROTETTE PARCHI CON LE testo e foto di Giulio Ielardi Residui passivi. Parchi “di carta”, possibilmente bollata per annullare le nomine di presidenti, direttori, se serve anche “uscieri” (è accaduto alla Maddalena). Piani approvati, solo adottati, comunque promessi. A cominciare dalla Conferenza di Torino, l’Italia delle aree protette non si può dire che stia conoscendo uno dei suoi periodi migliori. Strumentalizzazioni politiche e una generale diminuzione dei fondi a disposizione mortificano le gestioni, mentre all’opinione pubblica giungono echi confusi di polemiche per addetti ai lavori. Per cambiare aria parliamo allora di fauna, di fauna protetta e in alcuni casi proprio salvata dai parchi. Di un indice reale dell’efficacia dei parchi, cioè, fedele alle loro primarie finalità istitutive. Ad offrirne l’occasione è la pubblicazione di un bel libro dell’ornitologo Maurizio Fraissinet dal titolo Al sicuro nei parchi (Téchne editore, pp.383, euro 37). L’autore, primo presidente del parco nazionale del Vesuvio e oggi nello staff della presidenza di giunta della <strong>Regione</strong> Campania per le aree protette, è uno dei pochissimi ricercatori ad aver scelto di “sporcarsi le mani” con la gestione dei parchi (tra i pochi altri menzioniamo il botanico Cesare Lasen, primo presidente del parco nazionale delle Dolomiti bellunesi, e lo zoologo Giorgio Boscagli, ex-direttore del Parco regionale del Sirente-Velino). Chiarito nel sottotitolo del volume, lo sco- E’ il ritorno di aquile e grifoni, picchi e pernici, cicogne e gipeti, a testimoniare, senza nascondere i problemi, il successo delle nostre aree protette. 5
po dell’indagine è la ricostruzione del no davvero. Nonostante l’assenza, ruolo dei parchi nazionali italiani nella mai stigmatizzata a sufficienza, della conservazione dell’avifauna in pericolo. Carta della Natura, la mappa del ver- E l’atteso giudizio arriva subito. A far da de protetto rispecchia a sufficienza gli traccia è il più autorevole documento areali superstiti delle nostre specie più spiegare le ali nei fo. Tre gioielli futuri dell’Italia dei scientifico in materia, vale a dire la Lista a rischio. Qualche esempio? L’ultima cieli dello Stelvio, del parchi. Un colpo d’ala sì, servirebbe rossa degli uccelli nidificanti in Italia coppia nidificante della penisola sceglie Gran Paradiso e delle anche a loro. pubblicata da Wwf e Lipu nel 1999. gli assolati ambienti rocciosi del parco Alpi Marittime. Un altro Dal gobbo rugginoso alla peppola, pas- nazionale dell’Aspromonte, in Calabria. avvoltoio, il grifone, Per saperne di più sando per cormorani, calandre e civette La popolazione più importante d’Italia è al centro dell’at- Oltre al libro di Maurizio Fraissinet nane, un elenco di 157 specie di uccelli, del raro picchio dorsobianco vive invece tenzione dei tecnici Al sicuro nei parchi, sono numerosi i per la maggior parte non passeriformi, fianco a fianco dell’orso e del lupo, nello del Parco regionale volumi pubblicati di recente sulla fauna nidificanti con sempre minor frequenza storico parco d’Abruzzo, Lazio. Molise. siciliano dei Nebrodi nonché del Parco dentro e fuori le aree protette. Per au- in Italia sulle 250 censite. Dal con- E che dire del piviere tortolino, piccolo nazionale del Pollino. Al Gargano le torevolezza e approccio merita qui una fronto della Lista rossa con la sua trampoliere tipico della tundra nordeu- voliere di acclimatazione ospitano la segnalazione almeno il recente La fauna prima versione dell’81 (a cura degli ropea, che in Italia è presente soltanto più rara anatra italiana e cioè il gobbo in Italia del Touring Club: realizzato da ornitologi Sergio Frugis ed Helmar con una piccola popolazione nidificante rugginoso. In procinto di partire è un un pool di zoologi su incarico del mini- Schenk), arriva la promozione nel parco nazionale della Majella ? Ma progetto riguardante il falco pescatore, stero dell’Ambiente (448 pp., 45 euro), per i parchi italiani, in buona la lista dell’avifauna “salvata” dall’Italia targato Parco dell’Uccellina e Riserva è la riedizione ampliata e riveduta di un parte istituiti proprio negli ultimi dei parchi è davvero sterminata e va marina di Tavolara. Anche la gazza è ormai “storico” titolo del TCI pubblica- vent’anni. Come va interpretato dalle Alpi alla Sicilia. Comprende il nib- tornata in un parco un po’ speciale, to nel 1959, all’interno della preziosa infatti, se non come un indice di bio reale nel centro-sud e il lanario nel quello dell’Asinara, l’unico luogo in collana Conosci l’Italia. Sul web, agli successo delle politiche attive di Gargano e sulla Majella; l’uccello delle Sardegna dove il corvide è presente appassionati della materia e ai curiosi conservazione, l’arrivo recente tempeste alla Maddalena e l’astore nei evidentemente perché introdotto, sta- ricordiamo invece i siti del Centro italia- nel nostro Paese di ben 12 nuove parchi alpini; la pernice bianca nel Gran volta un po’ da clandestino, da qualche no studi ornitologici www.ciso-coi.org e specie? E anche delle 14 specie Paradiso e la pernice sarda all’Asinara. detenuto dell’ex colonia penale. Altre di EBN Italia www.ebnitalia.it. valutate a rischio di estinzione E si aggiunge all’elenco meno blasonato operazioni potrebbero impiegare le nell’81, ben 10 non lo sono più e ma pur sempre importante delle specie forze dei parchi nel prossimo futuro, su Nella pagina precedente: solo la splendida aquila del Bonelli, più comuni, ugualmente decisive per specie “carismatiche” come le chiamano Manfredonia. Lago Salso, un airone annota Fraissinet, “sembra aver la funzionalità dei processi ecologici, gli ornitologi quali ad esempio l’avvoltoio bianco maggiore ha catturato un pesce peggiorato ulteriormente il proprio quali poiane, pavoncelle, garzette e monaco e il capovaccaio. gatto (foto G. Fiorentino). trend negativo”. via elencando. Pure per l’avifauna d’eccezione, ma Gipeti in un centro di riproduzione I parchi favoriscono la ricerca. Lo Dopo il cessate il fuoco imposto dalle certo non solo, l’analisi può farsi infine In queste pagine da sinistra: grifone, picchio verde al nido, dice già l’articolo 1 della legge qua- leggi istitutive, nei parchi gli uccelli più amara riguardo ai parchi nazionali civetta nana, nibbio reale, dro 394/91, e lo confermano i dati ritornano e grazie al divieto di caccia in eterna attesa d’istituzione. Come il gallo cedrone, cicogna bianca, sui lavori scientifici pubblicati dall’81 e al buono stato di salute degli eco- Delta del Po, che inanella record orni- gambecchio, airone reale. ad oggi. Da tre o quattro all’anno, le sistemi prosperano in tranquillità. Di tologici tra cui l’88% della popolazione (foto G. Ielardi) pubblicazioni sono passate ad una ritorni spontanei se ne possono citare italiana di beccaccia di mare, il 10-20% decina o due a partire dal 1991, guarda molti. Al Cilento-Vallo di Diano sono della popolazione italiana di pernice caso appunto l’anno di approvazione tornate a nidificare la cicogna bianca di mare, l’unico nucleo di spatole e in Parlamento della legge nazionale. e, sulla costa, il gabbiano corso. Ai canapiglie nidificanti. L’Alta Murgia, Gli ornitologi trovano terreno fertile Sibillini da pochissimi anni a questa di cruciale importanza per il futuro di soprattutto nei parchi nazionali, e que- parte si è insediato il biancone, mentre gallina prataiola, grillaio, monachella. sto è un dato che riflette l’indubbia il numero di aquile reali è aumentato E il Gennargentu, istituito dal ’98 ma maggior dotazione finanziaria rispetto in maniera incoraggiante. Alle pendici solo sulla carta, rifugio selvaggio per alle aree protette regionali. Pur se va del vulcano più famoso del mondo, astore sardo, aquila q reale e del Bonelli, ricordato, i soli parchi a realizzare un il Vesuvio, grazie alla tutela la imposta imposta falco della regina, marangone dal ciuff Atlante delle specie nidificanti, sostiene dal parco nazionale è stata a segnalata Fraissinet, sono stati i Sibillini e Vesuvio nella primavera 2000 la nidificazione dificazione tra i nazionali e il piemontese Monte del falco pecchiaiolo, tornato to nell’area Fenera e il marchigiano San Bartolo napoletana assieme allo sparviere, arviere, alla tra i regionali. Al varo finale non arri- monachella, al codirossone. e. va proprio, invece, la sospirata legge Ma persino la natura di questi esti tempi sulla fauna data in arrivo pressoché va incoraggiata. E così si segnasegna- da tutti gli ultimi ministri dell’Ambiente lano sempre più di frequente ente e a tutt’oggi ancora mai approdata in operazioni di introduzioni o Parlamento. reintroduzioni (la maggiore e autorità in materia, l’Istituto nazionale Voli d’eccezione per la fauna selvatica, Infs, suggerisce Sovrapponendo i dati sulla distribuzione di parlare di immissioni faunistiche istiche e ha dell’avifauna minacciata e i nostri par- redatto un decalogo cui attenersi) enersi) opechi nazionali, la prima considerazione rate anche dalle aree protette. ette. Quella che viene da fare è che sì, aquile & già attuata con brillanti risultati ati riguarda company, al sicuro nei parchi ci stan- nientemeno che il gipeto, , tornato a 6 7
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