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dall'olio alla lanterna di schinkel - Museo italiano della ghisa

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“DALL’OLIO ALLA LANTERNA DI SCHINKEL”:<br />

L’illuminazione a gas <strong>di</strong> Berlino<br />

Ieri sera abbiamo visto per la prima volta la<br />

strada più bella <strong>della</strong> capitale, che è allo stesso<br />

tempo anche la nostra passeggiata più<br />

gradevole, nello splendore più luminoso<br />

dell’illuminazione a gas. Una luce cosi<br />

abbagliante che anche a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 20 o 25<br />

passi si poteva leggere ancora piuttosto bene<br />

una lettera (…).<br />

Questo articolo, apparso sul Giornale Imperiale<br />

del 20 settembre 1826, riferiva dell’accensione,<br />

avvenuta a Berlino il giorno precedente, delle<br />

prime 26 lanterne funzionanti a gas, inst<strong>alla</strong>te<br />

nella storica via Unter den Linden (Sotto i tigli).<br />

Si trattava <strong>di</strong> un avvenimento sensazionale che<br />

introduceva una nuova era nella storia<br />

dell’illuminazione stradale berlinese,<br />

caratterizzata per quasi 150 anni dall’impiego<br />

dell’olio, ottenuto d<strong>alla</strong> spremitura e raffinazione<br />

dei semi <strong>di</strong> colza.<br />

A partire dal 1680 questo prodotto vegetale<br />

rappresentava l’unico tipo <strong>di</strong> combustibile<br />

utilizzato per combattere le tenebre <strong>della</strong> notte:<br />

gli esiti, tuttavia, erano per lo più insod<strong>di</strong>sfacenti<br />

e riguardavano soltanto alcune zone centrali.<br />

Nel secolo successivo funzionavano circa 2400<br />

lanterne ad olio, esse restavano accese da<br />

settembre a maggio, tranne che nei giorni <strong>di</strong><br />

luna piena. Diversamente da paesi come<br />

l’Inghilterra, che in quel periodo aveva già<br />

conosciuto un ambizioso sviluppo industriale, la<br />

Prussia restava fondamentalmente uno stato<br />

agrario con un’economia piuttosto antiquata:<br />

anche nel campo specifico dell’illuminazione,<br />

dunque, mancava ancora <strong>di</strong> quell’esperienza<br />

finalizzata non solo <strong>alla</strong> costruzione ma anche


<strong>alla</strong> manutenzione dei nuovi moderni e sofisticati<br />

impianti.<br />

Eppure l’esigenza <strong>di</strong> un rinnovamento era<br />

fortemente sentito e auspicato da tutti; in<br />

particolare la Polizia berlinese guardava con<br />

grande interesse al gas che avrebbe potuto<br />

fornire un notevole contributo <strong>alla</strong> lotta contro il<br />

crimine, oltre che favorire una spinta decisiva<br />

verso l’industrializzazione.<br />

Non deve<br />

sorprendere,<br />

dunque, che<br />

questo organo<br />

dello stato,<br />

affiancato dal<br />

Ministero degli<br />

Interni,<br />

conducesse tra il<br />

1824 e il 1825 le<br />

trattative a Londra<br />

con la Società<br />

inglese Imperial<br />

Continental Gas<br />

Association<br />

(I.C.G.A.) volte a<br />

determinare le<br />

con<strong>di</strong>zioni<br />

contrattuali per la<br />

fornitura <strong>di</strong><br />

materiali (tubi,<br />

condutture,<br />

lanterne) e la<br />

costruzione <strong>di</strong><br />

impianti per<br />

l’illuminazione a<br />

gas nella città<br />

tedesca. Il<br />

contratto,<br />

stipulato<br />

nell’aprile del<br />

1825, affidava <strong>alla</strong> società lon<strong>di</strong>nese il<br />

monopolio dell’illuminazione pubblica <strong>di</strong> Berlino<br />

per una durata <strong>di</strong> 21 anni.<br />

Come già accennato, l’esperimento del 1826<br />

riuscì perfettamente, destando grande<br />

meraviglia in tutta la folla accorsa per<br />

l’occasione lungo la strada principale: le lanterne<br />

erano del tipo “Camberwell”, nome che derivava<br />

dal quartiere lon<strong>di</strong>nese che le aveva viste<br />

nascere.<br />

Ai primi lampioni importati <strong>di</strong>rettamente d<strong>alla</strong><br />

Gran Bretagna, cui vennero adattate <strong>di</strong>verse<br />

lanterne funzionati fino a quel momento ad olio,<br />

iniziò ad aggiungersi anche una produzione <strong>di</strong><br />

manufatti locali, più o meno prestigiosi a<br />

seconda dell’importanza dei luoghi chiamati ad<br />

illuminare, realizzati da <strong>di</strong>tte locali quali la Schulz<br />

& Sackur e ad<strong>di</strong>rittura d<strong>alla</strong> Reale Fonderia <strong>di</strong><br />

Berlino.<br />

Nel 1830, ad esempio, la facciata meri<strong>di</strong>onale<br />

<strong>della</strong> residenza imperiale si abbellì <strong>di</strong> un<br />

sontuoso candelabro in <strong>ghisa</strong>, <strong>di</strong>segnato da Karl<br />

Friedrich Schinkel, caratterizzato d<strong>alla</strong> presenza<br />

<strong>di</strong> molteplici bracci in stile classico. Sarà proprio<br />

la straor<strong>di</strong>naria intesa culturale tra Federico<br />

Guglielmo IV e il geniale architetto (1781-1841)<br />

a dar vita a quel capolavoro d’arte urbana che è<br />

il cuore <strong>di</strong> Berlino. Figura <strong>di</strong> primo piano del<br />

neoclassicismo tedesco e fautore <strong>di</strong> una<br />

rivalorizzazione delle forme gotiche in<br />

architettura<br />

(neogotico)<br />

Schinkel,<br />

coa<strong>di</strong>uvato dal<br />

suo collaboratore<br />

Johann Heinrich<br />

Strack, si cimentò<br />

anche nella<br />

progettazione <strong>di</strong><br />

gran parte dei<br />

lampioni citta<strong>di</strong>ni<br />

in stile.<br />

A partire dal<br />

gennaio del 1847<br />

l’illuminazione<br />

pubblica passò<br />

nella mani del<br />

Comune <strong>di</strong><br />

Berlino (in seguito<br />

<strong>alla</strong> nascita<br />

dell’Ente<br />

Comunale del<br />

Gas): per la prova<br />

generale,<br />

programmata la<br />

sera <strong>di</strong><br />

Capodanno del<br />

’46, vennero<br />

illuminate 2055<br />

lanterne<br />

comunali. Nei due<br />

anni successivi si portò a completamento l’intero<br />

impianto all’interno delle mura con una quantità<br />

<strong>di</strong> fiamme pari a circa 3200 unità.<br />

Da questo momento, fino al volgere del secolo,<br />

si registrò una forte espansione del gas<br />

illuminante che coincise con l’ascesa economica<br />

e politica <strong>di</strong> Berlino, <strong>di</strong>venuta Capitale <strong>della</strong><br />

Prussia e dell’Impero tedesco e, <strong>di</strong><br />

conseguenza, una delle metropoli industriali più<br />

importanti d’Europa.<br />

Le piazze e le strade, dalle più piccole e strette<br />

fino ai gran<strong>di</strong> viali <strong>di</strong> rappresentanza si<br />

illuminarono <strong>di</strong> una luce finalmente chiara e<br />

splendente che rifletteva dai vetri <strong>di</strong> lanterne<br />

fissate a muro o, più generalmente, su pali in<br />

fusione <strong>di</strong> <strong>ghisa</strong>. Dal 1890 fecero la loro<br />

comparsa <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> lanterne progettate<br />

dall’Ente Comunale a Gas e soprannominate<br />

berliner laterne, o Schinkel laterne perché<br />

ispirate al gusto decorativo del noto architetto,<br />

riconoscibile soprattutto per la presenza <strong>di</strong>


elementi decorativi classici, come le palmette<br />

visibili sul bordo del cappello superiore.<br />

Il palo più amato dai berlinesi, invece, si<br />

componeva <strong>di</strong> un pilastro in fusione a fasci<br />

neogotici, sormontato, in prossimità del capitello,<br />

d<strong>alla</strong> leitereisen, ovvero la staffa orizzontale<br />

utilizzata dal lampionaio per appoggiarvi la<br />

scala.<br />

Le forme <strong>di</strong> questi manufatti erano comunque<br />

delle più svariate: si andava dai paletti<br />

estremamente semplici a quelli elaborati fin nei<br />

minimi dettagli. A quest’ultima tipologia<br />

apparteneva il maestoso Charlottenburger<br />

Kandelaber (candelabro Charlottenburg) a 3 o 5<br />

corpi illuminanti. Con la sue superficie<br />

totalmente decorata <strong>di</strong> motivi vegetali (foglie e<br />

fiori) e provvisto <strong>di</strong> “lanterne Schinkel” esso può<br />

essere considerato, allora come oggi, il re dei<br />

lampioni berlinesi a gas.<br />

A partire dal 1970, questo modello è stato<br />

riprodotto in numerosi esemplari e inst<strong>alla</strong>to in<br />

alcune delle piazze più famose <strong>della</strong> città: in<br />

occasione delle celebrazioni per i 750 anni <strong>di</strong><br />

vita <strong>di</strong> Berlino, inoltre, si è pensato <strong>di</strong> collocarne<br />

alcuni anche sui parapetti dei ponti.

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