La Tortura - Compagnia D'Arme “Milites Friderici II”
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<strong>La</strong> <strong>Tortura</strong><br />
26/09/2008 15:54 by gabriele destefano<br />
Testo e alcune immagini tratte da "Strumenti di turtura e di morte attraverso i secoli", industrie grafiche Federighi<br />
Certaldo, 1989<br />
Le foto sono state realizzate dalla "Rosa dei Venti" Fin da tempi antichi, la tortura è usata come mezzo per estorcere<br />
confessioni e imporre, in modo alquanto doloroso, la legge.<br />
<strong>La</strong> <strong>Tortura</strong> si è sviluppata come una vera e propria scienza, escogitando sempre nuovi supplizzi per infliggere dolore<br />
alla vittima.<br />
<strong>La</strong> bravura di un torturatore era anche quella di torturare la vittima senza ucciderla o addirittura senza farle perdere<br />
coscienza.<br />
Questo mezzo di terrore venne ampiamente usato fino a tempi recenti ma nel medioevo vide l'apice, dove anche<br />
piccoli reati potevano essere puniti con torture lievi.<br />
Ecco che subito ci vengono in mente episodi storici come l'inquisizione e la persecuzione delle streghe.<br />
Faremo ora una carrellata tra le più comuni forme di tortura accompagnate da immagini d'epoca e foto da noi realizzate<br />
per aiutare il navigatore a comprendere le atrocità delle torture.<br />
Il Rogo purificatore: <strong>La</strong> forma più famosa di condanna riservata ad eretici e streghe. Spesso era la conclusione di<br />
giorni di torture, e, in un certo senso, l'unica liberazione da supplizi e menomazioni dei torturatori.<br />
<strong>La</strong> Cintura di Castità: <strong>La</strong> cintura venne ideata, si pensa, da un signore italiano del '400. Veniva applicata alle donne o<br />
alle amanti prima di partire per un viaggio (che spesso implicava anni di viaggio) per impedire che potessero avere<br />
rapporti con altri uomini. <strong>La</strong> cintura di castità era spesso accettata dalle donne al posto dell'ifibulazione, cioè la chiusura<br />
della vagina per sutura. <strong>La</strong> cintura di castità si diffuse velocemente e in Francia mantenne un certo utilizzo fino al XIX<br />
secolo.<br />
Pinze e Tenaglie: Erano un attrezzo semplice e onnipresente tra i ferri del mestiere del torturatore. Potevano<br />
essere usati a freddo o resi incandescenti, ma sempre utilizzati per procurare orrende mutalioni e menomazioni.<br />
Le tenaglie venivano utilizzate per strappare capezzoli, unghie e pezzi di carne.<br />
Le pinze tubolari venivano utilizzate per straziare gli organi sessuali maschili.<br />
L'utilizzo dei ferri arroventati portava a dolori atroci per le ustioni, anche perchè spesso usate su parti molto sensibili<br />
come i capezzoli. Altro particolare attrezzo era il "Marchio a Fuoco" a cui veivano sottoposti vagabondi, zingari e<br />
bestemmiatori che lasciava cicatrici indelebili sul corpo.<br />
<strong>La</strong> Garrotta: Questa non era un vero e proprio attrezzo di tortura, ma una forma di esecuzione (barbara e atroce). Il<br />
collo della vittima veniva chiuso all'interno di un collare di ferro fisso ad un palo di legno, nella parte anteriore del collo<br />
appoggiava invece una vite che premeva sulle vertrebe cervicali. L'azione della vite era duplice, quella di rompere e<br />
frantumare le ossa delle vertebre e di spingere il collo verso la fascia di metallo in modo da provocare il soffocamento.<br />
Questo tremendo strumento è stato usato fino al 1975 in spagna, l'ultima vittima uno studente di 25 anni poi risultato<br />
innocente! <strong>La</strong> scala di stiramento: Il suo funzionamento era basato sullo stiramento degli arti. Le mani<br />
venivano fissate ai gradini della scala con corde o chiodi, mentre i piedi venivano legati ad una cordafissata ad un<br />
argano. dalla "Rosa dei Venti" Le sedie inquisitorie: Il condannato veniva fatto sedere nudo su queste sedie<br />
ricoperte di aculei, al minimo movimento questi penetravano nelle carni. Il supplizio poteva essere aumentato<br />
dondolando la sedia o percuotendo la vittima. Altre volte il piano della sedia era in ferro e poteva essere arroventato.<br />
<strong>La</strong> Griglia: Riservato agli eretici e alle streghe e a chi si macchiava di gravissimi reati. Si legava il condannato alla<br />
graticola e gli si ungevano gli arti e si poneva sotto il condannato delle braci. Le carni si sgretolavano e comparivano le<br />
ossa, mentre i carnefici laceravao le membra.<br />
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L'uncinaia: Oggetto di tortura molto usato dalle popolazioni turche. Le vittime venivano fissate ad uncini posti ad alcuni<br />
metri da terra in un telaio di legno. <strong>La</strong> causa della morte era il dissanguamento. Questo supplizio era utilizzato per i<br />
prigionieri di guerra. In Germania verrà utilizzato per streghe e stregoni nel XVII secolo.<br />
Il Cavallo Spagnolo: Costituito da un cuneo di legno su quattro gambe. Destinato a streghe e donne sospette di aver<br />
avuto rapporti con il demonio. Messa la donna a cavallo del cuneo il peso del corpo portava a orrendi dolori perchè<br />
penetrava nella vagina e nell'ano. Poi per aumentare il supplizio si potevano avvicinare torce alla vittima o fissargli una<br />
ciotola con un topo vivo, questi accorgimenti causavano contrazioni che portavano ad una maggior penetrazione del<br />
cuneo. Infine potevano essere applicati ai piedi della vittima dei pesi anche di 15 Kg. <strong>La</strong> tortura del cavallo spagnolo<br />
venne anche utilizzata per punire le suore che avevano commesso adulterio nei confronti dei voti di castità. Lo<br />
schiacciadita: Questo strumento portava alla frantumazione delle ossa delle dita o della mano per azione di uno<br />
schiacciamento.<br />
<strong>La</strong> Sega: Il condannato veniva legato, nudo, con le gambe divaricate e la testa in giù, quindi il carnefice cominciava a<br />
segarlo dall'alto in basso cominciando dall'inguine. A causa della posizione capovolta il cervello era ben ossigenato e il<br />
dissanguamento rallentatato con la drammatica conseguenza che la vittima rimaneva cosciente fino a che la sega non<br />
raggiungeva l'ombelico. Solitamente era un supplizio riservato agli omosessuali.<br />
<strong>La</strong> Gabbia: Era una tortura riservata solitamente agli ecclesiastici, perchè era vietato far scorrere il loro sangue. Il<br />
condannato veniva chiuso all'interno delle gabbie ed esposto all'esterno di palazzi, mura o chiese.( a mantova ve ne è<br />
una ancora visibile) <strong>La</strong> punizione poteva protarsi fio alla morte di fame e sete della vittima<br />
<strong>La</strong> Ruota: Riservato ai criminali contro l'ordine pubblico: assassini, ladri, briganti e stupratori. consisteva in due fasi<br />
differenti, in un primo tempo la vittima nuda veniva stesa e i suoi arti legati su delle assi con uno spazio centrale in modo<br />
che l'arto facesse da ponte tra i due appoggi e con una ruota si portavano violenti colpi provocando fratture su gambe e<br />
braccia. Successivamente il condannato veniva legato alla ruota ripiegato su se stesso e issato sulla cima di un palo in<br />
posizione orrizzontale. Qui il condannato rimaneva fino al sopraggiungere della morte. Vi sono testimonianze di uomini<br />
che impiegavano anche venti giorni per morire e spesso per prolungare il loro tormento venivano rifocillati e dissetati.<br />
<strong>La</strong> Veglia: Studiata per non mutilare o danneggiare fisicamente il condannato, consisteva nel tenere sveglia la<br />
vittima il più a lungo possibile (supplizio del sonno). "Il condannato veniva issato sopra la punta della piramide, quindi<br />
ripetutamente e violentemente abbassato su di essa avendo cura che la punta penetrasse nell'ano, sotto i testicoli, sotto<br />
il coccige o nella vagina; procurando tormenti atroci. Spesso la vittima sveniva per il dolore, quindi si riprendeva il<br />
supplizio al suo rinvenimento. in germania era chiamata Culla di Giuda"<br />
Il Pendolo: Erano ad esso sottoposti i giocatori d'azzardo, i vagabondi, i bestemmiatori, i disturbatori dell'ordine<br />
pubblico e gli accattoni. Il prigioniero era legato con le braccia dietro le spalle a una corda che pendeva da una<br />
carrucola. Il condannato veniva issato e poi lasciato cadere fino a pochi cm da terra. Per amplificare la tortura potevano<br />
essere posizionati dei pesi alle gambe. Non di rado questa tortura risultava mortale.<br />
Il Cavalletto: Il condannato veniva sdraiato co la schiena su u blocco di legno terminante in uno spigolo tagliente. le<br />
mani venivano fissate a due fori e i piedi legati ad anelli di ferro. Da questa posizione il condannato veniva sottoposto<br />
alla pena dell'acqua, tenendo chiuse le narici si introduceva, per mezzo di un'imbuto, un'enorme quantità d'acqua. Il<br />
condannato rischiava il soffocamento, inoltre i carnefici spesso percuotevano o saltavano sul condannato per fargli<br />
uscire l'acqua e ricominciare il supplizio. <strong>La</strong> morte per emorragia interna era il risulato finale.dalla "Rosa dei Venti"<br />
Il Banco di Stiramento: E' uno degli strumenti di tortura più antichi, basa il suo supplizzio sullo stiramento e slogatura<br />
delle articolazioni, della colonna vertebrale e lo strappo dei muscoli, degli arti, dell'addome e del petto. Un corpo prima di<br />
morire poteva allungarsi di 30 cm!!<br />
<strong>La</strong> cintura di contenzione: Era un mezzo per bloccare la vittima ed impedirgli i movimenti. Poteva essere utilizzato per<br />
rendere innocui gli squilibrati o semplicemente per poter eseguire particolari torture. Spesso l'immobilità protratta per<br />
molti giorni portava all'atrofia muscolare e alla morte. Tremendo supplizio che poteva essere eseguito con questo<br />
attrezzo era la "murus strictus" dove il condannato imprigionato con questo attrezzo veniva chiuso in una stanza cosi<br />
piccola da contenere appena un'uomo e da impedirgli di poter stare completamente in piedi o a sedere. Infine all'interno<br />
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di questi loculi erano presenti dei topi che in pochi giorni potevano divorare il condannato.<br />
Il Palo: Tipico supplizio dei paesti mediorientali che si dffuse poi anche nell'Europa. Inflitto ai prigionieri di guerra che<br />
venivano appunto infilzati su di un palo aguzzo e lasciati in bella mostra su spalti o difronte alle mura fino al<br />
sopraggiungere della morte. Spesso l'agonia durava interi giorni. <strong>La</strong> gogna o berlina: Sorgeva nei luoghi pubblici<br />
(mercati, piazze, porte delle città). Erano il mezzo con cui il colpevole di un reato minore veniva schernito e ammonito e<br />
che al tempo stesso serviva come monito per il popolo. Solitamente erano puniti con tale mezzo gli ubriachi, i ladri, i falsi<br />
e donne litigiose. Spesso però questo supplizio si trasformava in tortura quando lo stesso popolo poteva arrivare a<br />
schiaffeggiare, ferire o addirittura mutilare il prigioniero.<br />
<strong>La</strong> Vergine di Norimberga: Inventata in Germania, prende il proprio nome dalle sembianze femminili dell'arnese e per<br />
il luogo di invenzione. Il condannato veniva semplicemente rinchiuso all'interno di questo cilindro metallico, dove erano<br />
posizionati centinaia di aculei di ferro che entravano nelle carni. <strong>La</strong> disposizione delle punte era studiata con cura in<br />
modo che non perforasse organi vitali e condannava la vittima ad una tremenda agonia per giorni.<br />
Il piffero del Baccanaro: Più che una tortura era un'umiliazione per i reati minori.L'attrezzo veniva ciuso intorno al<br />
collo e le dita imprigionate in appositi fori posizionati in modo da sembrare nell'atto di suonare uno strumento a fiato,<br />
come per l'appunto un piffero.<br />
Il Flagello: Con questi attrezzi si praticava la fustigazione, riservata solitamente a vagabondi e mendicanti e a volte ne<br />
erano vittime anche le donne infedeli o che oltraggiavano le nozioni del pudore locale. Vi erano numerosi tipologie di<br />
flagelli. (a catene, a stelle, gatto a nove code, etc.)<br />
Lo schiacciatesta: Ben poco c'è da dire di questo strumento di tortura il cui nome è gia sufficientemente eloquente.<br />
Può essere interessante notare che il supplizzio portava in primo luogo alla rottura degli alveoli dentari, poi della<br />
mascella e poi cedeva la scatola cranica.<br />
lo straziaseni: Strumenti utilizzati contro le streghe e gli eretici, le punte di tale strumento venivano arroventate e poi<br />
utilizzate per straziare il seno delle vittime.in Francia e Germania veniva utilizzato per punire le ragazze madri e chi<br />
aveva abortito spontaneamente.<br />
<strong>La</strong> Pera Orale, Vaginale e Rettale: <strong>La</strong> pera orale veniva inflitta solitamente agli eretici o bestemmiatori. <strong>La</strong> pera<br />
vaginale riservate alle donne accusate di aver avuto rapporti carnali con satana o con suoi seguaci. <strong>La</strong> pera rettale<br />
veniva inflitta ai sodomiti e omosessuali passivi. Lo strumento veniva forzatamente inserito nell'orifizio, e per azione di<br />
un meccanismo a vite la pera si apriva a fiore finoi a dilaniare irremidiabilmente l'organo. spesso presentava delle<br />
sporgenze per straziare anche il fondo dell'orifizio.<br />
<strong>La</strong> cicogna di storpiatura: Questo strano strumento di tortura provocava dopo pochi minuti crampi dolorosissimi,<br />
dapprima nell'addome e nel retto e poi ai muscoli pettorali e agli arti. Dopo alcune ore alcune persone venivano colti da<br />
veri e propri stati di pazzia. Non ultime erano poi le consguenze di infezzioni anche mortali in seguito alle lacerazioni<br />
provocate dal ferro.<br />
<strong>La</strong> mordacchia: Era il bavaglio dei condannati al rogo che così non urlavano e non disturbavano le cerimonie che<br />
accompagnavano il rogo. Alcune varianti erano utilizzate per impedire al condannato di bere o mangiare e solo un<br />
piccolo foro permetteva di respirare. (a volte il carnefice tappava il fore per provocare soffocamento)<br />
<strong>La</strong> Forcella degli Eretici: Trattamento riservato all'eretico, le sue punte si infilavano profondamente nella carne, sopra<br />
lo sterno e sotto il mento. Questa tortura impediva qualsiasi movimento e il condannato si poteva salvare solo<br />
pronunciando la parola "Abiuro", altrimenti veniva condotto sul rogo.<br />
<strong>La</strong> mannaia e la ghigliottina: Questi due noti metodi di punizione capitale sono tra loro strettamente correlati. <strong>La</strong><br />
mannaia, che poteva essere anche una spada, erano utilizzati per recidere il capo della vittima in modo da dargli una<br />
morte veloce e indolore. Questa morte "privilegiata" era conferità solo a persone di un certo rango. L'avvento della<br />
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ghigliottina fu un miglioramento tecnico non indifferente, sia perchè era ua macchina lo strumento di morte e non un<br />
uomo (eliminando il peso morale) sia per l'affidabilità del mezzo, infatti spesso per decapitare un uomo non era<br />
sufficiente un colpo.<br />
Il Violone delle comari: Era uno dei sistemi di punizione e denigrazione medioevali che vinivano imposti a donne che<br />
avessero dato scandalo o fossero state bisbetiche e troppo litigiose o che avessero partorito prima del matrimonio. Di<br />
questro strumento esisteva anche una versione per le donne che si fossero picchiate in pubblico, le quali venivano<br />
"legate" assieme e dovevano convivereper un intero giorno. Un altra forma di punizione utilizzata per le adultere o per le<br />
prostitute era quella della seggiola del pentimento, era una sedia fissata a due pali e posta in prossimità di un fiume o un<br />
lago, la donna, qui seduta e fissata, veniva ripetutamente calata in acqua per qualche istante...lo spettacolo poteva<br />
durare interi pomeriggi.<br />
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