Modulazione diretta - InfoCom
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Principali blocchi si un sistema di<br />
trasmissione in fibra ottica
Outline<br />
In questa sezione si affronteranno:<br />
La struttura complessiva<br />
Il trasmettitore ottico<br />
Il ricevitore ottico.
Schema a blocchi
Il trasmettitore ottico
Il trasmettitore<br />
La sorgente più usata per i sistemi ad alte capacità è il laser a semiconduttore<br />
Si tratta di un dispositivo in grado di generare un segnale ottico in uscita stabile<br />
(in lunghezza d’onda e potenza);<br />
La potenza ottica generata è, in prima approssimazione, proporzionale alla<br />
corrente iniettata nel dispositivo.<br />
( )<br />
P () t = k i() t −i<br />
out th<br />
Una alternativa al laser per i sistemi a basso costo è il LED Vedremo più avanti che<br />
lo spettro di emissione risultate è molto più ampio rispetto ai Laser
Architettura del trasmettitore (1/2)<br />
Esistono due diversi tipi di trasmettitori:<br />
<strong>Modulazione</strong> <strong>diretta</strong> (su Laser o LED)
Architettura del trasmettitore (1/2)<br />
<strong>Modulazione</strong> esterna
<strong>Modulazione</strong> <strong>diretta</strong> (1/4)<br />
Nella modulazione <strong>diretta</strong> digitale binaria, il<br />
Laser è pilotato su due diversi livelli di corrente<br />
per “0” e “1”.
<strong>Modulazione</strong> <strong>diretta</strong> (2/4)<br />
Per ragioni che vedremo nei capitoli successivi,<br />
una variazione della corrente di iniezione crea nel<br />
laser anche una variazione della frequenza/fase<br />
di uscita.<br />
In ottica, questa variazione di fase e frequenza<br />
viene denominata “chirp”.
<strong>Modulazione</strong> <strong>diretta</strong> (3/4)<br />
Significato del “chirp” per un segnale ottico.<br />
In figura sono rappresentati i campi relativi a<br />
due segnali con la stessa potenza istantanea,<br />
ma con e senza chirp.
<strong>Modulazione</strong> <strong>diretta</strong> (4/4)<br />
Si ha dunque una banda occupata dal segnale<br />
modulato abbastanza larga -> effetti di<br />
dispersione cromatica.
<strong>Modulazione</strong> esterna (1/2)<br />
Il laser è utilizzato solo come sorgente:<br />
È mantenuto a corrente (e temperatura) costante, dando luogo ad una potenza di<br />
uscita molto stabile, e ad una riga spettrale stretta.<br />
Per la modulazione si usa un “modulatore esterno” che modula in ampiezza la sua<br />
potenza di uscita.<br />
Esistono modulatori esterni che agiscono in modo da non creare modulazione di<br />
fase/frequenza Lo spettro di uscita è dunque stretto (modulazione di ampiezza<br />
ideale).
<strong>Modulazione</strong> esterna (2/2)
<strong>Modulazione</strong> <strong>diretta</strong> ed esterna (1/2)<br />
Rispetto alla modulazione <strong>diretta</strong>, la modulazione esterna:<br />
Genera un segnale con banda stretta (dell’ordine del bit rate)<br />
Ha prestazioni nettamente migliori in presenza di dispersione cromatica<br />
È più costosa (richiede componenti più sofisticati).
<strong>Modulazione</strong> <strong>diretta</strong> ed esterna (2/2)<br />
Nelle applicazioni:<br />
La modulazione <strong>diretta</strong> è solitamente utilizzata<br />
per:<br />
- Bassi prodotti bit rate per distanza<br />
- Trasmissioni sotto 2.5 Gbit/s e 40-50 Km<br />
- Trasmissioni singolo canale o al più CWDM.<br />
La modulazione esterna è utilizzata per<br />
- Trasmissioni a lunga distanza<br />
-DWDM.
Il ricevitore ottico
Ricevitore ottico (1/2)<br />
Il ricevitore ottico si base sul fotodiodo, dispositivo che converte la potenza ottica<br />
in ingresso in una corrente in uscita.<br />
Terminologia: si parla di ricevitore a “rivelazione <strong>diretta</strong>”.
Ricevitore ottico (2/2)
Amplificatore ottico<br />
Il ricevitore ottico può anche includere un amplificatore ottico, che<br />
permette di amplificare il livello del segnale ottico.