Flavio Cattaneo, Capri elettrodotto sottomarino collega Isola azzurra all'Italia
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<strong>Capri</strong>, <strong>Flavio</strong> <strong>Cattaneo</strong>: isola <strong>azzurra</strong> e terraferma <strong>collega</strong>ti<br />
da un <strong>elettrodotto</strong> <strong>sottomarino</strong><br />
<strong>Capri</strong>, un <strong>elettrodotto</strong> <strong>sottomarino</strong> delle lunghezza di 30 km collegherà l’“isola <strong>azzurra</strong>” alla<br />
terraferma. Una nuova infrastruttura che sarà realizzata da Terna e che servirà ad<br />
aumentare la sicurezza e l’affidabilità del sistema elettrico dell’isola. Il <strong>collega</strong>mento, a zero<br />
impatto ambientale, consentirà la riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera per circa<br />
130 mila tonnellate l’anno. <strong>Flavio</strong> <strong>Cattaneo</strong>: "Siamo particolarmente soddisfatti di dare<br />
l’avvio ai lavori di questo <strong>collega</strong>mento che ridurrà gli sprechi e i costi dell’energia a tutto<br />
vantaggio di famiglie, imprese, lavoro e sviluppo nei prossimi anni ".<br />
"Quest’ opera – ha dichiarato <strong>Flavio</strong> <strong>Cattaneo</strong> – è il risultato di valore di un gioco di<br />
squadra tra istituzioni locali, nazionali, imprese, cittadini e operatori con noi di Terna. Solo<br />
se tutti gli attori del sistema elettrico, produttivo e istituzionale si mettono insieme con un<br />
comune obiettivo è possibile concretizzare grandi progetti. In questo caso lo scopo era<br />
potenziare, rendendola più sicura ed economica, la situazione elettrica di <strong>Capri</strong>, una delle<br />
isole più famose del mondo. Siamo particolarmente soddisfatti di dare l’avvio ai lavori di<br />
questo <strong>collega</strong>mento che ridurrà gli sprechi e i costi dell’energia a tutto vantaggio di<br />
famiglie, imprese, lavoro e sviluppo nei prossimi anni: oltre 100 milioni di euro che<br />
rappresentano un progetto di volontà e impegno in un momento difficile<br />
per la nostra economia".<br />
Il progetto “<strong>Capri</strong>-Torre Annunziata” – si legge in una nota di Terna - servirà ad aumentare<br />
la sicurezza e l’affidabilità dell’approvvigionamento elettrico dell’isola con l’obiettivo di<br />
minimizzare i rischi di blackout, soprattutto nel periodo estivo quando il turismo, e di<br />
conseguenza anche i consumi, aumentano.<br />
Da sottolineare la forte attenzione all’ambiente e al territorio che caratterizza il<br />
<strong>collega</strong>mento che<br />
sarà a zero impatto ambientale e consentirà di preservare l’enorme valore paesaggistico<br />
dell’isola e della costa campana: l’<strong>elettrodotto</strong>, praticamente invisibile, si svilupperà – come<br />
annunciato - per 30 km sott’acqua, tutelando l’ecosistema marino, e per 1 km in cavo<br />
terrestre interrato,<br />
permettendo la riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera per circa 130 mila tonnellate<br />
l’anno.
Il cavo elettrico proveniente dalla terraferma approderà all’<strong>Isola</strong> Ecologica di Gasto, dove<br />
Terna sta costruendo un’innovativa stazione elettrica ideata dall’Architetto Frigerio, con<br />
criteri di basso impatto ambientale e design sostenibile, e quindi <strong>collega</strong>to alla rete di<br />
distribuzione locale.<br />
Si tratta di un esempio unico di progettazione d’avanguardia nel campo delle infrastrutture<br />
elettriche che sorgerà su un’area di circa 2.700 metri quadrati.<br />
L’opera, che segue al potenziamento in corso del <strong>collega</strong>mento di Ischia con la terraferma,<br />
coinvolgerà complessivamente 40 imprese (civili, elettriche ed elettrotecniche) e 300<br />
lavoratori,<br />
e rappresenta una tappa ulteriore del più ampio “Progetto Insula”, il piano di Terna per<br />
<strong>collega</strong>re le principali isole italiane - Sardegna, Sicilia, Elba, Isole campane, Laguna Veneta<br />
- alla terraferma,<br />
con cavi sottomarini di nuova concezione e tecnologia che prevede un investimento<br />
complessivo di circa 2,3 miliardi di euro.<br />
FONTE: Agorà Magazine