Musica e Scienza attraverso i secoli - INFN Sezione di Ferrara
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SCIENZA E MUSICA<br />
ATTRAVERSO I SECOLI<br />
Andrea Frova<br />
Dipartimento <strong>di</strong> Fisica<br />
Università Universit <strong>di</strong> Roma "La Sapienza"<br />
FERRARA, 9/04/08
MOTIVAZIONI<br />
• Ultimo secolo contrassegnato da allontanamento dalla<br />
tonalità verso nuove forme, serialità , dodecafonia, aleatorietà ,<br />
in genere regole alternative a quelle classiche…<br />
• Parallelamente: crescente <strong>di</strong>vario tra compositori e pubblico<br />
della musica colta<br />
• Questione: quanto <strong>di</strong> oggettivo c’è nei criteri dell’armonia<br />
classica e quanto <strong>di</strong> convenzionale?<br />
• Oggi neuroscienze usano suono musicale come sonda<br />
cerebrale in quanto sua appropriazione è attività cognitiva<br />
più complessa <strong>di</strong> ogni altra stimolazione<br />
• Possono neuroscienze (+ psicoacustica ) fornire risposte?
• Matematica <strong>di</strong> Pitagora<br />
TRACCIA<br />
• Per accertarlo, mi propongo <strong>di</strong> seguire<br />
evoluzione rapporto tra scienza e musica nei<br />
<strong>secoli</strong><br />
• Meccanicismo dei fisici del Seicento<br />
• Psicoacustica <strong>di</strong> Helmholtz<br />
• O<strong>di</strong>erne neuroscienze sperimentali
TROVEREMO CONFERME<br />
• Con Janacek : “La storia della musica è un<br />
percorso <strong>di</strong> adattamento dell'uomo alle <strong>di</strong>ssonanze”<br />
• Dialettica consonanza/<strong>di</strong>ssonanza arricchimento come<br />
chiaroscuro e prospettiva in arti figurative<br />
[emblematico: cadenze (proso<strong>di</strong>a del parlato)]<br />
• ELOGIO DELLA DISSONANZA (sta<strong>di</strong>o + avanzato)<br />
• Ulteriore passo verso atonalità operazione<br />
neuralmente più complessa e inusitata , apre<br />
<strong>di</strong>varicazione tra professionisti e ascoltatori comuni
FRASI CELEBRI<br />
• Si giustificheranno, nella prospettiva dell’ascoltatore:<br />
«<strong>Musica</strong> è un esercizio aritmetico della mente che conta senza<br />
sapere <strong>di</strong> contare»<br />
Gottfried Leibniz<br />
«La musica deve piacere in sé e per sé»<br />
Igor Stravinskij<br />
«La musica ci è data per porre or<strong>di</strong>ne nelle cose»<br />
Igor Stravinskij<br />
«La musica commuove in quanto muove»<br />
Roland-Manuel<br />
(Roland Alexis Manuel Levy , 1891-1966)
CONSIDERAZIONE<br />
• Tra<strong>di</strong>zionale <strong>di</strong>ffidenza <strong>di</strong> filosofi e artisti per analisi<br />
scientifica della percezione musicale<br />
• Emblematico Brahms riferendosi a Helmholtz (inventore della<br />
psicoacustica , pianista, esperto strumenti):“In campo<br />
musicale Helmholtz è proprio un atroce <strong>di</strong>lettante”<br />
• Ancora oggi vi sono musicisti che giu<strong>di</strong>cano idee <strong>di</strong> Helmholtz<br />
arbitrarie e limitative della libertà creativa del compositore
• Pitagora, monocordo:<br />
STORIA<br />
A B<br />
• Mostra consonanza <strong>di</strong> 2 suoni se frequenze<br />
sono in rapporti semplici:<br />
• 2/1 (ottava)<br />
• 3/2 (quinta)<br />
• 4/3 (quarta)<br />
• 5/4 (terza M)<br />
• 6/5 (terza m), sennò <strong>di</strong>ssonanza<br />
• Conclude: “L’armonia risiede nel magico<br />
potere dei numeri”
STORIA<br />
• Scala “naturale” o <strong>di</strong> giusta intonazione nasce proprio da<br />
note che tengono conto al meglio delle consonanze<br />
• Implicazione: note della scala sono più o meno<br />
armonicamente imparentate con la tonica<br />
• Tonalità in musica è <strong>di</strong>retta conseguenza <strong>di</strong> scelta <strong>di</strong> una<br />
nota come elemento <strong>di</strong> nucleazione per le altre della<br />
scala (<strong>di</strong>venta centro <strong>di</strong> gravitazione per il brano<br />
musicale)
MECCANICISMO DEL SEICENTO:<br />
sincronia timpanica<br />
• Vincenzo Galilei e poi Galileo stesso, associano consonanza<br />
a sincronia perio<strong>di</strong>ca tra i due suoni: timpano non<br />
costretto a flettersi in versi sempre <strong>di</strong>scordanti<br />
• OGGI: Modello <strong>di</strong> Galileo corrisponde alla situazione in cui<br />
l’energia acustica dei due suoni presenta massimi<br />
simultanei a intervalli <strong>di</strong> tempo regolari e frequenti (non<br />
avviene per coppie <strong>di</strong> suoni <strong>di</strong>ssonanti)<br />
Quinta perfetta:<br />
SOL<br />
DO<br />
Tempo
IL MECCANICISMO DEL ‘600:<br />
600:<br />
teoria delle coincidenze<br />
• Suoni strumentali sono complessi: tono fondamentale +<br />
ipertoni (o armonici superiori, multipli in frequenza)<br />
• Mersenne, Descartes, Huygens, d'Alembert: se rapporto<br />
frequenze intervallo è semplice - 3/2, 4/3, 5/4 ecc. - le<br />
due note presentano armonici superiori in comune. Bicordo ha<br />
marcata fusione armonica e forte carattere <strong>di</strong> consonanza<br />
• Altrimenti note rimangono in parte <strong>di</strong>stinguibili e sono<br />
giu<strong>di</strong>cate meno consonanti, quando non <strong>di</strong>ssonanti.
COINCIDENZE NELLA V e NELLA VIIM<br />
Frequenza<br />
e il 6° con l’11°<br />
frova_do-sol.wav<br />
frova_do-si.wav
OTTOCENTO: LA PSICHE<br />
• Helmholtz spiega consonanza come effetto fasti<strong>di</strong>oso <strong>di</strong> 2<br />
armonici vicini: psiche non <strong>di</strong>scrimina<br />
• Oggi, definizione <strong>di</strong> banda critica : due suoni vicini in frequenza<br />
danno luogo a ruvi<strong>di</strong>tà e battimenti - Oggi si verifica<br />
facilmente al computer con 2 suoni puri sovrapposti:<br />
Frequenza<br />
Banda critica sui 60 Hz<br />
Battimenti<br />
Zone <strong>di</strong> ruvi<strong>di</strong>tà<br />
F2 glissa<br />
F1 fissa = 800 Hz<br />
Esempio salendo e poi<br />
scendendo (notare III suono)<br />
frova_glissato800Hz.wav<br />
• Alto numero armonici con<strong>di</strong>visi => assenza<br />
<strong>di</strong> ruvi<strong>di</strong>tà e battimenti!
SPIEGAZIONE PSICOACUSTICA OGGI<br />
• Suono mette in vibrazione<br />
membrana basilare, max<br />
deformazione si sposta lungo <strong>di</strong><br />
essa al variare frequenza<br />
• Celle nervose lungo membrana<br />
convertono deformazione in treno<br />
impulsi verso neuroni preposti<br />
• Celle nervose sono qualche migliaio :<br />
se 2 frequenze insistono su stessa<br />
cella (canale neurale), insufficiente<br />
risoluzione ==> ambiguità delle<br />
note ==> banda critica<br />
3<br />
do (130,8 Hz)<br />
do5<br />
(523,2 Hz)<br />
FINESTRA<br />
OVALE<br />
0<br />
9<br />
do (8372 Hz)<br />
7<br />
do (2093 Hz)<br />
TERMINAZIONI<br />
NERVOSE<br />
ELICOTREMA<br />
10 20 30<br />
POSIZIONE SULLA MEMBRANA BASILARE IN mm
SINTESI DI HELMHOLTZ<br />
• Helmholtz propone una sud<strong>di</strong>tanza dell’estetica musicale<br />
all’acustica e alla biologia dell’apparato u<strong>di</strong>tivo<br />
• Ammette però: “Nello sviluppo progressivo dell’umanità, i<br />
princìpi estetici sono stati soggetti a mutamento e lo saranno<br />
ancora”, concessione ovvia, visto che "crescita" delle facoltà<br />
è un processo che ha corso nell'intera esistenza: cervello<br />
dotato <strong>di</strong> grande plasticità.<br />
• Ciò spiega anche le <strong>di</strong>fferenziazioni che si producono nelle<br />
<strong>di</strong>verse culture musicali, opera cinese, raga in<strong>di</strong>ano, o altre
REAZIONI A HELMHOLTZ<br />
• Contro: filosofi e i musicisti (verrà giustificata la<br />
tesi <strong>di</strong> Schoenberg : “le regole della musica classica<br />
tra<strong>di</strong>zionale sono delle pure convenzioni cui ci<br />
siamo assuefatti”)<br />
• Pro: scienziati - > suo lavoro = pietra miliare, oggi<br />
confermato da neuroscienze per menti “acerbe”
IMPULSI O “SPARI<br />
SPARI” NEURALI<br />
• <strong>Musica</strong> = attività cognitiva complessa:<br />
• 1. Ampia rete aree cerebrali coinvolta in elaborazione<br />
2. Dimensione temporale (memoria, aspettativa, continuità)<br />
• Ogni parametro del suono - altezza, intensità, metrica -<br />
raggiunge il cervello come successione <strong>di</strong> impulsi o “spari<br />
neurali” che arrivano a specifiche zone corteccia u<strong>di</strong>tiva ad<br />
hoc a<strong>di</strong>bite, separate ma tra loro interagenti<br />
• È dalla confluenza <strong>di</strong> queste varie azioni che l'evento sonoro<br />
prende significato
APPARATO PERCETTIVO = CONVERTITORE<br />
ANALOGICO -DIGITALE<br />
DIGITALE<br />
• Il sistema orecchio-cervello opera come un<br />
convertitore analogico-<strong>di</strong>gitale, dove ogni tipo <strong>di</strong><br />
informazione è il risultato <strong>di</strong> un "conteggio” (ricordare<br />
Leibniz). Es. frequenza pura costante:<br />
f<br />
tempo tempo<br />
• In relazione ad altezza: conteggio tanto più agevole<br />
quanto più suono si presenta armonicamente<br />
strutturato, sia se nota isolata, sia se insieme <strong>di</strong> note<br />
(suoni naturali, strumentali, voce)
CALCOLO TRENO “SPARI SPARI NEURALI”<br />
NEURALI<br />
• Profilo calcolabile dall’intensità acustica complessiva in<br />
arrivo (rifasata):<br />
frova_do-si.wav<br />
frova_do-sol.wav<br />
• Non così per<br />
<strong>di</strong>ssonante do- si<br />
• Se molti armonici con<strong>di</strong>visi, do- sol , treni <strong>di</strong> impulsi neurali presentano<br />
caratteri <strong>di</strong> riconoscibilità e ripetitività: mettono cervello in grado <strong>di</strong><br />
elaborare e memorizzare messaggio musicale in modo facilitato (conteggio<br />
agevole)<br />
Idem per accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> più note
“SPARI SPARI NEURALI” NEURALI PER BICORDI<br />
CONSONANTI E DISSONANTI<br />
• “Spari neurali” relativi ad altezza: avvicendarsi <strong>di</strong><br />
consonanze, quasi -consonanze, quasi-<strong>di</strong>ssonanze e<br />
<strong>di</strong>ssonanze assume poderoso potenziale espressivo<br />
• In certe musiche del ‘900 (es. dodecafonica), <strong>di</strong> tale<br />
potenziale si fa deliberatamente un uso limitato o<br />
nessuno (appiattimento: “<strong>di</strong> notte tutte le vacche sono<br />
nere”)<br />
• Dunque, per introiettare certa “nuova musica”, occorre<br />
allenare cervello a chiavi <strong>di</strong> lettura meno imme<strong>di</strong>ate,<br />
perché riceve messaggi meno “parlanti” ==><br />
“a<strong>di</strong>abatismo” musicale
ADIABATICITA’ ADIABATICITA ED ENTROPIA<br />
• Musicista György Ligeti : “Questo progetto <strong>di</strong><br />
appiattimento è irreversibile… Ciò porta irresistibilmente<br />
a un aumento dell'entropia… (Non vi è autentica<br />
<strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> base tra i risultati dell'automatismo e i<br />
prodotti del caso: la determinazione totale risulta eguale<br />
alla totale indeterminatezza”)<br />
• Per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> contesto (parallelo con opera letteraria: teoria<br />
<strong>di</strong> Zanette)
RISULTATI NEUROSCIENZE<br />
• Meto<strong>di</strong> sperimentali o<strong>di</strong>erni delle neuroscienze permettono <strong>di</strong><br />
osservare <strong>di</strong>rettamente i correlati neurali della musica<br />
(“spari neurali”, correnti elettriche, attivazione sanguigna…)<br />
• ==> A. Tecniche <strong>di</strong> neuroimmagine<br />
• Tomografia a emissione <strong>di</strong> positroni (PET)<br />
• Ecografia, elettroencefalografia (EEG)<br />
• Magnetoencefalografia (MEG) in risoluzione spaziale<br />
• Risonanza magnetica funzionale (fMRI) - permette<br />
localizzazione spaziale dell'or<strong>di</strong>ne del mm 3<br />
• ==> B. Analisi circuitale del cervello in animali
Intensit? sonora globale<br />
ESEMPIO: “ SPARI NEURALI” NEURALI IN GATTI<br />
Calcolo: treni <strong>di</strong> impulsi<br />
dall’energia acustica<br />
fa2<br />
25 30 35 40 45 50 55 60 65<br />
Tempo (millisecon<strong>di</strong>)<br />
lab1<br />
do3<br />
S-tono<br />
IV perf.<br />
Trìtono<br />
V perf.<br />
Dissonante<br />
frova_do-dod.wav<br />
Consonante<br />
Interme<strong>di</strong>o<br />
frova_do-fad.wav<br />
Consonante<br />
frova_do-sol.wav<br />
Esperimento, fibre nervose gatto:<br />
istogramma globale intervalli tra<br />
“spari” neurali<br />
Zone cerebrali eccitate <strong>di</strong>verse!<br />
!!!
PARERI DI NEUROSCIENZIATI<br />
• Profili temporali degli impulsi neurali generati da insiemi <strong>di</strong><br />
note consonanti:<br />
• Rispettosi dei criteri <strong>di</strong> armonia scoperti nell'antichità<br />
Greci (Cinesi vari millenni prima)<br />
• Nitida morfologia, semplificazione dei meccanismi <strong>di</strong><br />
elaborazione cerebrale, favoriscono attenzione,<br />
imme<strong>di</strong>atezza del responso, aspettativa e memorizzabilità,<br />
contesto<br />
• In sostanza si può avanzare la tesi che la teoria classica<br />
dell'armonia rifletta proprietà fisiologiche e anatomiche del<br />
sistema nervoso u<strong>di</strong>tivo e dei sistemi cognitivi associati ,<br />
valendo in modo identico per tutte le popolazioni del<br />
mondo, anche nella primissima infanzia
ASPETTO MOTORIO<br />
• Recente verifica neuroscienze -- > musica attiva corteccia<br />
motoria anche se ascoltatore immobilizzato<br />
• Effetto scompare se musica viene “scrambled”!<br />
• Aree sessuali e gustative attivate se musica è<br />
particolarmente emozionante
NOVECENTO<br />
• Tonalità attenuata, multitonalità, atonalità<br />
• Debussy, Ravel, Stravinskij, Bartòk, Janacek ,<br />
Hindemith , Prokofieff , Shostakovich , R.<br />
Strauss, De Falla… innestano il nuovo sui<br />
valori tra<strong>di</strong>zionalmente acquisiti (es. Strav:<br />
Sacre, Bar: <strong>Musica</strong> per archi perc. e celesta,<br />
Jan : Sinfonietta, Pro e Sho: V sinfonia)
ALTRO NOVECENTO<br />
• Schoenberg e scuola Vienna, musica serialedodecafonica<br />
, aleatoria, <strong>di</strong>ramazioni (e.g. scuola <strong>di</strong><br />
Darmstadt, Maderna, Nono, Berio, Cage, Boulez ,<br />
Stockhausen ), accantonano potenziale <strong>di</strong>alettico <strong>di</strong><br />
consonanza/<strong>di</strong>ssonanza e respingono anche gli altri<br />
car<strong>di</strong>ni della musica classica, quali armonia, melo<strong>di</strong>a,<br />
metro e ritmo<br />
• Introducono regole “a tavolino” (es. non ripetibilità<br />
note, no gerarchia, casualità), che vasto pubblico in 100<br />
anni ha mostrato <strong>di</strong> non riuscire ad apprezzare<br />
• Roman Vlad : esse antepongono il nuovo al vero
MUSICA SERIALE, DODECAFONICA<br />
• Secondo neuroscienze: per lo più non trovano rispondenza biologica<br />
naturale nel sistema percettivo (es regole <strong>di</strong> Schoenberg )<br />
• Loro correlati neurali si avvicinano al rumore casuale:<br />
• 1. Disor<strong>di</strong>ne (alta entropia)<br />
• 2. Segnali mal decifrabili dal cervello (frustranti)<br />
• 3. Poca <strong>di</strong>alettica e contesto - > <strong>di</strong>fficoltà appropriazione<br />
• 4. Scarso coinvolgimento psichico, e motorio del fruitore
CONCLUSIONI (1)<br />
• Armonia musicale classica legata alla facilità <strong>di</strong> un<br />
“conteggio”, (come già intuito da Leibniz per aspetti<br />
temporali)<br />
• Differenza qualitativa tra intervalli consonanti e<br />
<strong>di</strong>ssonanti, es. zone eccitazione cerebrale <strong>di</strong>versificate<br />
• Le regole dell’armonia classica non convenzioni, ma<br />
riconoscimento <strong>di</strong> caratteristiche percettive <strong>di</strong> base<br />
comuni agli uomini <strong>di</strong> tutti i tempi e paesi<br />
• La facilità <strong>di</strong> elaborazione degli accor<strong>di</strong> consonanti,<br />
soprattutto in presenza <strong>di</strong> profilo ritmico, li ha resi<br />
predominanti nella maggioranza dei sistemi musicali della<br />
terra (ninne nanne, “mamma” in III minore)
CONCLUSIONI (2)<br />
• Cervello “imparato” accetta, anzi richiede, maggior<br />
complessità<br />
• Ma completa eliminazione da parte dei compositori del<br />
linguaggio biologicamente favorito comporta correlati neurali -<br />
riguar<strong>di</strong>no essi l'altezza, l'intensità, il ritmo, la durata, la<br />
timbrica - che avvicinano quelli prodotti dal rumore casuale,<br />
quin<strong>di</strong> meno decifrabili<br />
• Ciò implica l'insorgere <strong>di</strong> meccanismi elaborativi<br />
dell'informazione via via più complessi e remoti dal naturale<br />
modo <strong>di</strong> operare del nostro sistema nervoso
GRAZIE DELLA<br />
CORTESE ATTENZIONE