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A Risposte alle domande di carattere generale - Formazione e ...

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Prof. Nunziante.<br />

<strong>Risposte</strong> <strong>alle</strong> <strong>domande</strong> <strong>di</strong> <strong>carattere</strong> <strong>generale</strong><br />

Riferire brevissime nozioni sui seguenti argomenti:<br />

a) Reati comuni e reati propri: <strong>di</strong>fferenza<br />

Tale <strong>di</strong>stinzione è posta in relazione ai soggetti:<br />

I primi possono essere commessi in<strong>di</strong>fferentemente da qualsiasi persona: es. furto,<br />

omici<strong>di</strong>o, violenza sessuale, spaccio <strong>di</strong> stupefacenti ecc.<br />

I secon<strong>di</strong> solo da soggetti che rivestano determinate qualifiche (solo il Pubblico Ufficiale<br />

può commettere i reati <strong>di</strong> peculato, concussione e corruzione) o che si trovino in<br />

particolari situazioni (es. solo chi assume la veste <strong>di</strong> testimone può commettere il reato <strong>di</strong><br />

falsa testimonianza).<br />

b) Rapporto <strong>di</strong> causalità: cause sopravvenute<br />

Esso è <strong>di</strong>sciplinato dall’art. 40 C.P. secondo cui tra condotta ed evento vi deve essere un<br />

nesso necessario: il che vuol <strong>di</strong>re che affinché un soggetto sia punibile deve essere proprio<br />

quel suo comportamento illecito a produrre l’evento; poiché spesso tra la condotta e<br />

l’evento si inseriscono delle altre cause esterne al soggetto, la legge ha <strong>di</strong>sciplinato queste<br />

ipotesi all’art. 41 C.P.; regola <strong>generale</strong> è il principio dell’equivalenza delle cause, nel<br />

senso cioè che le cause sopravvenute (assieme a quelle preesistenti e simultanee) alla<br />

condotta del soggetto non escludono il rapporto <strong>di</strong> causalità (es. Tizio dà un pugno a Caio<br />

spaccandogli un labbro; la ferita fa infezione e dopo una settimana Caio muore per<br />

setticemia: in questo caso Tizio risponderà <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o preterintenzionale). Solo se le<br />

cause sopravvenute presentano un alto grado <strong>di</strong> eccezionalità ed impreve<strong>di</strong>bilità, esse<br />

interromperanno il nesso <strong>di</strong> causalità e saranno esse stesse considerate la causa<br />

dell’evento: nell’esempio prima fatto se viene un terremoto mentre Caio è al P.S. e muore<br />

tra le macerie, Tizio risponderà eventualmente solo <strong>di</strong> lesioni personali perché la vera<br />

causa della morte è stato il terremoto.<br />

c) Il delitto tentato, desistenza e recesso attivo (o pentimento operoso) (art. 56 C.P.)<br />

Il delitto è tentato quando la condotta del soggetto non è giunta sino al termine, (ladro che<br />

sorpreso a rubare cerca <strong>di</strong> scappare), ovvero quando l’evento non si è realizzato (es. Tizio<br />

spara contro Caio per ucciderlo ma lo ferisce).<br />

Si ha desistenza (art. 56 co. 3 C.P.) quando l’agente interrompe volontariamente la propria<br />

attività criminosa; in tal caso il soggetto non sarà punibile a titolo <strong>di</strong> tentativo; ciò che è<br />

necessario è che il soggetto abbia <strong>di</strong>nanzi a sé due possibilità: continuare nell’attività<br />

criminosa intrapresa, ovvero interromperla.<br />

Si ha recesso attivo quando l’azione è compiuta interamente, ma il soggetto per ragioni sue<br />

proprie (pentimento o altro motivo) si attiva per evitare l’evento: Tizio getta Caio nel<br />

fiume per ucciderlo, ma poi si pente e si getta a sua volta nel fiume per salvare Caio: in tal<br />

caso Tizio sarà punito a titolo <strong>di</strong> tentativo <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o, ma la pena del tentativo sarà<br />

<strong>di</strong>minuita da un terzo alla metà.<br />

A


<strong>Risposte</strong> ai quesiti.<br />

Gruppo A:<br />

1) Il I° gennaio 2007 Tizio viene denunziato per aver prestato a Caio una somma <strong>di</strong> denaro ad interessi usurari; il I° luglio<br />

2007 viene emanata una nuova legge che inasprisce la pena per il delitto <strong>di</strong> usura; in tal caso, se Tizio verrà giu<strong>di</strong>cato nel<br />

gennaio 2008 quale situazione giuri<strong>di</strong>ca si prospetterà?<br />

 sarà punibile con la pena più grave prevista dalla nuova legge;<br />

 sarà punibile con la pena prevista dalla precedente legge;<br />

 non sarà punibile.<br />

E’ esatta la II risposta: si tratta <strong>di</strong> nuova <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> <strong>carattere</strong> sostanziale (e non processuale, che non è retroattiva),<br />

solo mo<strong>di</strong>ficativa della precedente (art. 2 co. 3 C.P.): come <strong>di</strong>spone la norma si applica la <strong>di</strong>sposizione più favorevole al<br />

reo: quando Tizio commise il reato <strong>di</strong> usura esso era punito con una determinata pena; quando Tizio viene giu<strong>di</strong>cato in<br />

concreto, per detto reato, la pena era stata nel frattempo aumentata; conseguentemente sarà punibile con la pena<br />

prevista dalla precedente legge, che eccezionalmente <strong>di</strong>venta ultraattiva. (V. <strong>di</strong>spense I lezione pag. 5).<br />

2) Un Sindaco si fa promettere da un impren<strong>di</strong>tore la dazione <strong>di</strong> una somma <strong>di</strong> denaro, minacciandolo, in caso <strong>di</strong> mancato<br />

pagamento, <strong>di</strong> escluderlo da una gara <strong>di</strong> appalto.<br />

Di cosa sarà chiamato a rispondere il Sindaco?<br />

 <strong>di</strong> estorsione;<br />

 <strong>di</strong> concussione;<br />

 <strong>di</strong> minaccia aggravata<br />

E’ esatta la II risposta: se la minaccia fosse fatta da un privato, questi risponderebbe <strong>di</strong> estorsione, in quanto prospetta<br />

all’impren<strong>di</strong>tore un male ingiusto attraverso una minaccia (reato comune); poiché però il Sindaco è P.U. il reato<br />

<strong>di</strong>venta “proprio” e realizza una concussione in quanto il Sindaco si avvale illegittimamente della sua posizione <strong>di</strong><br />

preminenza per procurarsi dei vantaggi da privati che hanno con lui dei rapporti per ragione del suo ufficio, vantaggi<br />

che non gli spettano.<br />

Non è reato <strong>di</strong> minaccia aggravata (dalla qualità <strong>di</strong> P.U.), perché a detto reato è estranea la finalità <strong>di</strong> procurarsi dei<br />

vantaggi ingiusti. (V. <strong>di</strong>spense V lezione pag. 3).<br />

3) Tizio, geloso perché Caio corteggia insistentemente la propria moglie, lo prende a pugni, senza volerne in alcun modo<br />

la morte; tuttavia Caio muore perché cadendo a terra a seguito dei pugni ricevuti, sbatte accidentalmente la testa su un<br />

gra<strong>di</strong>no <strong>di</strong> cemento.<br />

Di cosa sarà chiamato a rispondere Tizio?<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o colposo;<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o preterintenzionale;<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o volontario.<br />

E’ esatta la II risposta: Tizio vuole cagionare solo percosse o lesioni a Caio che corteggia sua moglie, ma non vuole in<br />

alcun modo ucciderlo: Caio muore solo perché, cadendo, sbatte accidentalmente la testa; la morte viene posta a carico<br />

<strong>di</strong> Tizio a titolo <strong>di</strong> responsabilità oggettiva; l’ipotesi è <strong>di</strong>sciplinata dall’art. 584 C.P.<br />

Da notare che, se detta norma non vi fosse, dal momento che non v’è intenzione <strong>di</strong> uccidere da parte <strong>di</strong> Tizio, questi<br />

dovrebbe rispondere solo <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o colposo: evidentemente la sanzione prevista per detto delitto deve essere sembrata<br />

troppo mite al legislatore che così ha creato un apposito reato per casi simili. (V. <strong>di</strong>spense VI lezione pag. 7).<br />

4) Tizio, in preda ad un forte attacco febbrile con delirio, effettuando un brusco movimento del braccio, colpisce Caio<br />

procurandogli lesioni personali gravi.<br />

Di cosa sarà chiamato a rispondere Tizio?<br />

 sarà <strong>di</strong>chiarato non punibile;<br />

 <strong>di</strong> lesioni colpose;<br />

 <strong>di</strong> lesioni volontarie aggravate.<br />

E’ esatta la I risposta: esclusa ovviamente la III risposta per mancanza <strong>di</strong> dolo, nessun rimprovero, neppure <strong>di</strong> semplice<br />

leggerezza, si può muovere a Tizio: nella specie manca il nesso <strong>di</strong> causalità psichica <strong>di</strong> cui all’art. 42 C.P., per cui la<br />

condotta <strong>di</strong> Tizio non gli può essere attribuita in alcun modo: trattasi <strong>di</strong> incoscienza in<strong>di</strong>pendente dalla volontà (V.<br />

<strong>di</strong>spense II lezione pag. 4).<br />

5) Tizio chiede a Caio <strong>di</strong> apporre una falsa firma su un assegno, minacciandolo, in caso <strong>di</strong> rifiuto, <strong>di</strong> mettere<br />

imme<strong>di</strong>atamente all’incasso un altro assegno rilasciatogli da Caio in bianco, invece che dopo 90 gg. come concordato;<br />

Caio spaventato dalla minaccia acconsente <strong>di</strong> apporre la firma falsa sulla cambiale;<br />

a seguito <strong>di</strong> ciò quale situazione giuri<strong>di</strong>ca si prospetterà?


 Caio sarà ritenuto responsabile del reato <strong>di</strong> falso in concorso con Tizio;<br />

 Caio sarà <strong>di</strong>chiarato non punibile;<br />

 Caio sarà ritenuto l’unico responsabile del reato <strong>di</strong> falso.<br />

E’ esatta la I risposta: la non punibilità <strong>di</strong> Caio si realizzerebbe solo in caso <strong>di</strong> costringimento fisico, ad es. se Tizio<br />

avesse esercitato una violenza fisica vera e propria su Caio avendogli preso con forza la mano e costretto a firmare;<br />

in tal caso la sua condotta non sarebbe a lui attribuibile, non avrebbe alcuna possibilità <strong>di</strong> scelta e sarebbe escluso il<br />

nesso <strong>di</strong> causalità psichica: del fatto commesso da Caio ne risponderebbe esclusivamente Tizio.<br />

Nel caso <strong>di</strong> specie Caio aveva la possibilità <strong>di</strong> scegliere una strada <strong>di</strong>versa, ad es. subire la messa all’incasso<br />

dell’assegno, avvisare la Polizia, rivolgersi al giu<strong>di</strong>ce ecc. (V. <strong>di</strong>spense II lezione pag. 4 in fondo).<br />

6) Tizio, Caio e Sempronio progettano <strong>di</strong> compiere una rapina in banca con armi: Tizio e Caio entrano in banca armati <strong>di</strong><br />

pistola, mentre Sempronio rimane fuori a bordo <strong>di</strong> un’auto; <strong>di</strong> fronte al rifiuto del cassiere <strong>di</strong> consegnare i sol<strong>di</strong>, Tizio<br />

spara e lo uccide; Sempronio, <strong>di</strong> fronte al reato <strong>di</strong>verso commesso (e da lui non voluto):<br />

 Sarà chiamato a rispondere <strong>di</strong> concorso in omici<strong>di</strong>o volontario con l’attenuante<br />

<strong>di</strong> cui all’art. 116 C.P;<br />

 Sarà chiamato a rispondere <strong>di</strong> concorso in omici<strong>di</strong>o volontario con dolo <strong>di</strong>retto;<br />

 Sarà chiamato a rispondere <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o colposo.<br />

Sono esatte la I e la II risposta: affinché si applichi l’attenuante dell’art. 116 è necessario che il concorrente<br />

che voleva il reato <strong>di</strong>verso fosse certo che questo non si sarebbe verificato; se, viceversa, egli riteneva<br />

probabile il suo verificarsi e se ne assumeva il rischio, egli risponderà <strong>di</strong> concorso vero e proprio e non avrà<br />

<strong>di</strong>ritto ad alcuna riduzione della pena. Nella specie sicuramente risponderanno <strong>di</strong> concorso in omici<strong>di</strong>o<br />

volontario <strong>di</strong>retto Tizio e Caio che sono entrati in banca con le armi; ma ne risponderà anche Sempronio, se<br />

riteneva probabile che i concorrenti avrebbero usato le armi; viceversa, se era certo che non si sarebbe in<br />

alcun caso fatto uso delle armi (ma riteneva solo astrattamente possibile detta eventualità), egli sicuramente<br />

risponderà come i compagni <strong>di</strong> concorso in omici<strong>di</strong>o volontario a titolo <strong>di</strong> dolo eventuale, ma gli potrà essere<br />

concessa l’attenuante <strong>di</strong> cui all’art. 116 C.P. perché volle il reato meno grave. (V. <strong>di</strong>spense III lezione pagine<br />

10 e 11).<br />

7) Tizio che fa l’infermiere, scopre il tra<strong>di</strong>mento della moglie e decide <strong>di</strong> ucciderla; volendo assicurarsi l’impunità<br />

attende il momento propizio per inocularle un veleno mortale con un’iniezione, cosa che avviene dopo alcuni giorni<br />

avendo la moglie contratto una grave forma <strong>di</strong> broncopolmonite.<br />

Tuttavia il delitto viene scoperto a seguito <strong>di</strong> autopsia ed esami tossicologici.<br />

Di che cosa sarà chiamato a rispondere Tizio?<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o con dolo d’impeto, travolto dalla gelosia;<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o preme<strong>di</strong>tato (e quin<strong>di</strong> aggravato);<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o con dolo eventuale;<br />

E’ esatta la II risposta: sicuramente si tratta, innanzitutto <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o volontario<br />

con dolo <strong>di</strong>retto perché l’infermiere decide <strong>di</strong> uccidere la propria moglie; d<strong>alle</strong><br />

modalità commesse si vede chiaramente che non può parlarsi <strong>di</strong> dolo d’impeto,<br />

che si realizza quando il reato è commesso senza un apprezzabile intervallo tra il<br />

momento conoscitivo e quello volitivo; nella specie, viceversa, vi è un notevole<br />

lasso <strong>di</strong> tempo tra il sorgere dell’idea criminosa e la sua realizzazione.<br />

(V. <strong>di</strong>spense II lezione pag. 6)<br />

8) Tizio si pone alla guida della propria auto per un lungo viaggio dopo una giornata <strong>di</strong> duro lavoro: poco dopo si<br />

addormenta e finisce fuori strada, cagionando la morte <strong>di</strong> Caio che si trovava a bordo dell’auto.<br />

Di cosa sarà chiamato a rispondere Tizio?<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o colposo con colpa generica (imprudenza);<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o colposo con colpa specifica (violazione <strong>di</strong> norme che impongono<br />

determinate cautele);<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o preterintenzionale.<br />

E’ esatta la I risposta: Tizio è finito fuori strada non perché andasse veloce o avesse violato altra specifica norma<br />

del co<strong>di</strong>ce della strada, ma semplicemente perché per imprudenza si era messo alla guida stanco dopo una giornata<br />

<strong>di</strong> duro lavoro ed avrebbe dovuto prevedere che sarebbe stato colto da un colpo <strong>di</strong> sonno.<br />

(V. <strong>di</strong>spense II lezione pag. 7).<br />

9) Tizio, impren<strong>di</strong>tore e<strong>di</strong>le, nel far pre<strong>di</strong>sporre i ponteggi per la ristrutturazione<br />

<strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio, omette <strong>di</strong> far collocare idonei parapetti; l’operaio Caio ha un<br />

capogiro ed a causa dei parapetti troppo bassi cade nel vuoto e muore.<br />

Di cosa sarà chiamato a rispondere Tizio?<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o colposo con colpa generica (imprudenza, negligenza od imperizia);<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o colposo con colpa specifica (violazione <strong>di</strong> norme che impongono<br />

determinate cautele);


 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o colposo aggravato dalla previsione dell’evento (art. 61 n. 3 C.P.).<br />

E’ più esatta la II risposta: nella specie non si tratta <strong>di</strong> una colpa generica, ma<br />

specifica, perché la legge con dettagliatissime norme <strong>di</strong>sciplina come devono<br />

essere fatti i ponteggi e, nella specie l’impren<strong>di</strong>tore non vi ha ottemperato,<br />

rendendo possibile la verificazione dell’evento. Peraltro può accettarsi anche la III<br />

risposta perché l’impren<strong>di</strong>tore, nel far pre<strong>di</strong>sporre dei parapetti troppo bassi,<br />

potrebbe aver preveduto come possibile l’evento, ma non ha mo<strong>di</strong>ficato la sua condotta nella sicura<br />

consapevolezza che esso non si sarebbe verificato. (V. <strong>di</strong>spense II lezione pag, 7 ed 8).<br />

10) Tizio per farsi bello con la sua ragazza seduta in auto accanto a lui, confidando nella sua abilità <strong>di</strong> pilota, corre a<br />

velocità elevata su una strada affollata e stretta, sicuro <strong>di</strong> riuscire a scansare eventuali pedoni; tuttavia non riesce a frenare<br />

tempestivamente e travolge un passante che aveva iniziato ad attraversare la carreggiata su un passaggio pedonale,<br />

cagionandogli la morte.<br />

Di cosa sarà chiamato a rispondere Tizio?<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o colposo aggravato dalla previsione dell’evento (art. 61. n. 3 C.P.);<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o preterintenzionale;<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o colposo con colpa specifica (violazione <strong>di</strong> norme che impongono<br />

determinate cautele).<br />

E’ esatta la I risposta: la semplice violazione delle norme del co<strong>di</strong>ce della strada non aggravano l’omici<strong>di</strong>o colposo;<br />

nella specie v’è qualcosa <strong>di</strong> più: Tizio prevede in astratto, con la sua condotta spericolata (strada stretta ed affollata<br />

affrontata ad elevata velocità), <strong>di</strong> poter travolgere un pedone, ma ciononostante non mo<strong>di</strong>fica la sua guida perché<br />

confidando nella propria abilità è certo <strong>di</strong> non investire nessuno.<br />

(V. <strong>di</strong>spense II lezione pag. 8).<br />

11) Tizio che ha una corporatura bassa e minuta ed è molto anziano, nel corso <strong>di</strong> una <strong>di</strong>scussione animata con Caio che<br />

ad un incrocio non gli aveva dato la precedenza, lo colpisce con calci e pugni; Caio, che, viceversa, è un uomo giovane,<br />

alto e molto robusto, estrae <strong>di</strong> tasca una pistola ed esplode vari colpi a suo in<strong>di</strong>rizzo uccidendolo.<br />

Quale situazione giuri<strong>di</strong>ca si prospetterà?<br />

 Caio sarà chiamato a rispondere <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o preterintenzionale;<br />

 Caio sarà chiamato a rispondere <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o colposo con colpa impropria ex<br />

art. 55 C.P. avendo colposamente ecceduto i limiti posti dalla legge per la<br />

legittima <strong>di</strong>fesa (la sua <strong>di</strong>fesa è stata sproporzionata);<br />

 Caio sarà <strong>di</strong>chiarato non punibile per aver agito in stato <strong>di</strong> legittima <strong>di</strong>fesa.<br />

E’ esatta la II risposta: <strong>di</strong> fronte all’aggressione <strong>di</strong> Tizio, anziano, basso e mingherlino, Caio, giovane alto e<br />

robusto, non aveva alcuna necessità <strong>di</strong> sparare, potendo adeguatamente <strong>di</strong>fendersi senza fare uso dell’arma: nella<br />

specie è evidente la sproporzione tra <strong>di</strong>fesa ed offesa; in tal caso Caio - che spara per uccidere - ha colposamente<br />

ecceduto i limiti posti dalla legge per la legittima <strong>di</strong>fesa e quin<strong>di</strong> risponderà <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o colposo con colpa<br />

impropria ai sensi dell’art. 55 C.P. (V. <strong>di</strong>spense II lezione pag. 14).<br />

12) Tizio deve assentarsi dal luogo <strong>di</strong> residenza per un lungo periodo <strong>di</strong> tempo e lascia in deposito la sua auto a Caio,<br />

con facoltà <strong>di</strong> usarla quando vuole.<br />

Quando torna e rientra nel possesso dell’auto <strong>di</strong> accorge che sono stati percorsi oltre 10.000 km. e denunzia Caio.<br />

Quale situazione giuri<strong>di</strong>ca si prospetterà?<br />

 Caio sarà <strong>di</strong>chiarato non punibile per aver agito col consenso dell’avente<br />

<strong>di</strong>ritto;<br />

 Caio sarà chiamato a rispondere <strong>di</strong> furto dell’auto;<br />

 Caio sarà chiamato a rispondere <strong>di</strong> appropriazione indebita.<br />

E’ esatta la I risposta: Tizio lasciando in deposito la sua auto a Caio gli ha espressamente conferito la facoltà <strong>di</strong><br />

usarla a suo piacimento; il suo consenso era valido perché egli come proprietario dell’auto ne poteva liberamente<br />

<strong>di</strong>sporne, era capace d’intendere e <strong>di</strong> volere e non risulta che il consenso sia stato successivamente revocato;<br />

conseguentemente l’uso dell’auto da parte <strong>di</strong> Caio è pienamente giustificata dal consenso dell’avente <strong>di</strong>ritto,<br />

prescindendo dal numero dei km. percorsi; Caio non è quin<strong>di</strong> punibile ai sensi dell’art. 50 C.P. (V. <strong>di</strong>spense II<br />

lezione pag. 10 e 11).<br />

13) Gli operai <strong>di</strong> un importante stabilimento stanno esercitando del tutto legittimamente il loro <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> sciopero<br />

sostando davanti alla fabbrica innalzando cartelli e gridando slogans; un operaio tuttavia decide <strong>di</strong> non aderire alla protesta<br />

e cerca <strong>di</strong> varcare il portone d’ingresso della fabbrica venendone peraltro impe<strong>di</strong>to da una violenta azione <strong>di</strong> picchettaggio<br />

da Tizio, Caio e Sempronio.<br />

Quale situazione giuri<strong>di</strong>ca si prospetterà?<br />

 Tizio, Caio e Sempronio saranno <strong>di</strong>chiarati non punibili perché lo sciopero<br />

costituisce l’esercizio <strong>di</strong> un <strong>di</strong>ritto garantito dalla Costituzione;<br />

 Tizio, Caio e Sempronio saranno chiamati a rispondere <strong>di</strong> violenza privata<br />

avendo impe<strong>di</strong>to al collega <strong>di</strong> entrare nell’azienda, eccedendo i limiti previsti


dalla causa <strong>di</strong> giustificazione <strong>di</strong> esercizio <strong>di</strong> un <strong>di</strong>ritto;<br />

 Tizio, Caio e Sempronio saranno chiamato a rispondere del reato <strong>di</strong> percosse<br />

nei confronti dell’operaio.<br />

E’ esatta la II risposta: con<strong>di</strong>zione essenziale per la sussistenza della causa <strong>di</strong> giustificazione dell’esercizio <strong>di</strong> un<br />

<strong>di</strong>ritto è quella <strong>di</strong> non superare i limiti imposti dall’esistenza dei <strong>di</strong>ritti altrui; nella specie i <strong>di</strong>mostranti,<br />

nell’esercizio del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> sciopero, non potevano superare i limiti imposti dal <strong>di</strong>ritto dell’operaio <strong>di</strong> non aderire<br />

allo sciopero e recarsi al lavoro; impedendogli tale <strong>di</strong>ritto con picchettaggio violento (non sono necessarie le<br />

percosse essendo sufficiente porsi minacciosamente davanti alla porta d’ingresso, impedendo fisicamente l’accesso<br />

all’operaio) Tizio, Caio e Sempronio hanno commesso il reato <strong>di</strong> violenza privata costringendo l’operaio a tollerare,<br />

a subire il fatto del mancato ingresso al lavoro.<br />

Se vi sono state anche percosse la punizione dei colpevoli è subor<strong>di</strong>nata alla volontà dell’operaio <strong>di</strong> presentare o<br />

meno querela, mentre per la violenza privata si procede d’ufficio.<br />

Anche il recente blocco stradale da parte dei camionisti prima <strong>di</strong> Natale configura il reato <strong>di</strong> violenza privata,<br />

fermo restando il loro <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> protesta, perché in realtà ha arrecato danno ai <strong>di</strong>ritti dei citta<strong>di</strong>ni costringendoli a<br />

subire un aumento dei prezzi <strong>di</strong> tutti i generi alimentari. (V. <strong>di</strong>spense II lezione pag. 11).<br />

14) E’ in corso una rapina in banca da parte <strong>di</strong> tra persone travisate nel volto ed armate; alla segnalazione d’allarme<br />

interviene una volante e gli agenti intimano la resa; i rapinatori invece <strong>di</strong> arrendersi minacciano <strong>di</strong> prendere in ostaggio il<br />

cassiere; allora l’agente Tizio esplode un colpo d’arma da fuoco in <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> uno dei ban<strong>di</strong>ti uccidendolo.<br />

Quale situazione giuri<strong>di</strong>ca si prospetterà?<br />

 L’agente sarà <strong>di</strong>chiarato non punibile avendo usato legittimamente le armi<br />

nell’adempimento del suo dovere (causa <strong>di</strong> giustificazione), per impe<strong>di</strong>re la<br />

consumazione <strong>di</strong> un grave delitto;<br />

 L’agente sarà chiamato a rispondere <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o colposo con colpa impropria<br />

avendo ecceduto i limiti previsti dalla causa <strong>di</strong> giustificazione in quanto l’uso<br />

delle armi non appariva necessario;<br />

 L’agente sarà chiamato a rispondere <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o preterintenzionale.<br />

E’ esatta la I risposta: l’art. 53 C.P. espressamente <strong>di</strong>spone che non è punibile il P.U. che, al fine <strong>di</strong> adempiere un<br />

suo dovere <strong>di</strong> ufficio fa uso delle armi quando è necessario impe<strong>di</strong>re la consumazione <strong>di</strong> gravissimi reati, tra cui la<br />

rapina a mano armata ed il sequestro <strong>di</strong> persona: nella specie nell’adempimento <strong>di</strong> un dovere l’agente spara contro<br />

un rapinatore proprio per impe<strong>di</strong>re la consumazione del delitto <strong>di</strong> rapina e <strong>di</strong> sequestro del cassiere. (V. <strong>di</strong>spense II<br />

lezione pag. 12).<br />

15) Tizio lancia un grosso sasso da un cavalcavia autostradale con l’intenzione <strong>di</strong> colpire un’autovettura; riesce nel suo<br />

intento e frantuma il parabrezza <strong>di</strong> un’auto: a seguito <strong>di</strong> ciò il guidatore perde il controllo cozzando violentemente contro il<br />

“guardrail” e riportando lesioni gravissime a seguito delle quali muore.<br />

Una volta identificato dalla polizia Tizio sarà tenuto a rispondere:<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o volontario con dolo eventuale;<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o colposo con l’aggravante <strong>di</strong> aver agito con previsione dell’evento;<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o volontario preme<strong>di</strong>tato.<br />

E’ esatta la I risposta: escluso chiaramente l’omici<strong>di</strong>o volontario preme<strong>di</strong>tato, nella specie Tizio è ben consapevole<br />

che colpendo un’autovettura con un grosso sasso, a causa della velocità elevata che si tiene normalmente in<br />

autostrada, l’autovettura è <strong>di</strong>fficilmente controllabile ed è anzi estremamente probabile che ne derivi una collisione<br />

con la morte <strong>di</strong> uno o più occupanti, e ciononostante ne accetta il rischio per mero <strong>di</strong>vertimento.<br />

Tizio, pertanto risponderà <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o volontario con dolo eventuale; non può configurarsi l’omici<strong>di</strong>o colposo<br />

aggravato dall’art. 61 n. 3 C.P. perché Tizio non può essere sicuramente consapevole che, a causa della propria<br />

abilità, l’evento non possa realizzarsi. (V. <strong>di</strong>spense II lezione pag. 5).<br />

16) Tizio il I° gennaio 2007 viene sorpreso alla guida della sua auto in stato <strong>di</strong> ebbrezza; il I° luglio successivo viene<br />

depenalizzata la norma del C. della Strada che punisce la contravvenzione in stato <strong>di</strong> ebbrezza e tale condotta viene<br />

considerata e punita con una sanzione amministrativa; in tal caso se Tizio verrà giu<strong>di</strong>cato nel gennaio 2008:<br />

 verrà condannato ugualmente alla pena dell’arresto e ammenda;<br />

 verrà condannato al pagamento <strong>di</strong> una sanzione amministrativa;<br />

 verrà condannato all’arresto ed al pagamento <strong>di</strong> una sanzione amministrativa.<br />

E’ esatta la II risposta: l’ipotesi è <strong>di</strong>sciplinata dall’art. 2 Comma II C.P. “nessuno<br />

può essere punito per un fatto che, secondo una legge posteriore, non costituisce<br />

reato”; si tratta <strong>di</strong> un’abolizione <strong>di</strong> un’incriminazione precedente e quin<strong>di</strong> Tizio<br />

dovrà essere condannato solo ad una sanzione amministrativa perché in quel<br />

momento il fatto non costituisce più reato: si applica il principio della retroattività<br />

della legge più favorevole al reo. (V. <strong>di</strong>spense I lezione pag. 5).<br />

17) Tizio vuole uccidere Caio per ven<strong>di</strong>carsi <strong>di</strong> un torto subito e lo colpisce con


una pugnalata in <strong>di</strong>rezione del cuore; Caio, tuttavia, rimane solo ferito, ma,<br />

trasportato in ospedale, muore dopo qualche giorno per le complicazioni riportate<br />

a seguito della ferita.<br />

Di cosa sarà chiamato a rispondere Tizio?<br />

 <strong>di</strong> lesioni personali aggravate;<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o volontario;<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o preterintenzionale.<br />

E’ esatta la II risposta: si applica il I comma dell’art. 42 C.P. che stabilisce, come regola <strong>generale</strong>, il principio<br />

dell’equivalenza delle cause: è sufficiente che il soggetto ponga in essere una sola delle con<strong>di</strong>zioni per il verificarsi<br />

dell’evento, per rispondere dell’evento stesso: nella specie Tizio che aveva l’intenzione <strong>di</strong> uccidere Caio (dolo<br />

<strong>di</strong>retto), lo ferisce; la causa sopravvenuta dell’infezione non può ritenersi una circostanza eccezionale, ma è<br />

assolutamente preve<strong>di</strong>bile e quin<strong>di</strong> non esclude il rapporto <strong>di</strong> causalità tra il colpo <strong>di</strong> coltello inferto con intenzione<br />

omicida e la morte.<br />

Solo se le circostanze sopravvenute hanno un <strong>carattere</strong> <strong>di</strong> assoluta eccezionalità, esse interrompono il nesso causale,<br />

come <strong>di</strong>spone il II comma dell’art. 42 C.P.<br />

Infine non può parlarsi, nella specie <strong>di</strong> delitto, preterintenzionale perché Tizio non voleva cagionare lesioni o<br />

percosse, ma aveva la precisa intenzione <strong>di</strong> uccidere.<br />

(V. <strong>di</strong>spense II lezione pag. 2).<br />

18) Tizio che lavora su un ponteggio come operaio e<strong>di</strong>le, a causa <strong>di</strong> un forte colpo <strong>di</strong> vento, perde l’equilibrio e precipita<br />

nel vuoto, nonostante tutte le misure <strong>di</strong> prevenzione previste dalla legge; cade casualmente su un passante il quale riporta<br />

lesioni gravissime, con conseguenze mortali.<br />

Di cosa sarà chiamato a rispondere Tizio?<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o colposo;<br />

 sarà <strong>di</strong>chiarato non punibile;<br />

 <strong>di</strong> lesioni colpose.<br />

E’ esatta la II risposta: nel caso <strong>di</strong> specie è escluso il nesso <strong>di</strong> causalità psichica, per cui si applica l’art. 42<br />

I comma C.P.: si verifica cioè un evento naturale (forte colpo <strong>di</strong> vento) che costringe Tizio, anche contro la sua<br />

volontà, ad un’azione che in astratto può essere considerata reato, ma poiché detta condotta non è stata commessa<br />

con coscienza e volontà egli non sarà punibile per forza maggiore.<br />

(V. <strong>di</strong>spense II lezione pag. 4).<br />

19) Tizio costringe Caio a premere il grilletto <strong>di</strong> una pistola tenendogli con forza la mano e ad uccidere quin<strong>di</strong> una<br />

persona nei cui confronti Tizio voleva ven<strong>di</strong>carsi avendo questi violentato sua figlia; una volta accertata la verità dei fatti,<br />

quale situazione giuri<strong>di</strong>ca si prospetterà?<br />

 Tizio risponderà <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o volontario e Caio verrà <strong>di</strong>chiarato non punibile;<br />

 Tizio risponderà <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o volontario e Caio <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o colposo;<br />

 Tizio e Caio risponderanno entrambi <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o volontario.<br />

E’ esatta la I risposta: trattasi <strong>di</strong> costringimento fisico, identico alla forza maggiore, solo che questa volta la forza è<br />

imposta materialmente da Tizio e Caio rappresenta solo un mero strumento materiale: anche in questo caso è<br />

escluso il nesso <strong>di</strong> causalità psichica tra la condotta <strong>di</strong> Caio e l’evento, per cui Caio non è punibile perché ha agito<br />

senza coscienza e volontà, mentre sarà punibile esclusivamente Tizio per omici<strong>di</strong>o volontario. (V. <strong>di</strong>spense II<br />

lezione pag. 4).<br />

20) Tizio per ven<strong>di</strong>carsi della mancata riscossione del “pizzo” pone una carica esplosiva <strong>di</strong>nanzi all’esercizio<br />

commerciale <strong>di</strong> Caio; nell’esplosione, avvenuta in pieno giorno, oltre al grave danneggiamento del negozio, muoiono due<br />

passanti:<br />

Di cosa sarà chiamato a rispondere Tizio?<br />

 <strong>di</strong> danneggiamento ed omici<strong>di</strong>o colposo;<br />

 <strong>di</strong> danneggiamento e <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o volontario a titolo <strong>di</strong> dolo eventuale;<br />

 solo <strong>di</strong> danneggiamento.<br />

E’ esatta la II risposta: si considerano voluti tutti quei risultati previsti dal soggetto che sono le possibili<br />

conseguenze della sua condotta, anche non voluti, in quanto il soggetto, nell’attuare la sua condotta criminosa, ha<br />

accettato implicitamente il rischio che tali risultati potessero verificarsi; nella specie era assolutamente preve<strong>di</strong>bile<br />

che nell’esplosione potessero morire degli eventuali passanti, e quin<strong>di</strong> Tizio, oltre che del danneggiamento del<br />

negozio (e porto <strong>di</strong> esplosivi), dovrà rispondere anche <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o volontario plurimo a titolo <strong>di</strong> dolo eventuale.<br />

(V. <strong>di</strong>spense II lezione pag. 5).


<strong>Risposte</strong> <strong>alle</strong> <strong>domande</strong> <strong>di</strong> <strong>carattere</strong> <strong>generale</strong><br />

Riferire brevissime nozioni sui seguenti argomenti:<br />

1) Reati istantanei e permanenti: <strong>di</strong>fferenza.<br />

In relazione all’evento, tra l’altro, i reati si <strong>di</strong>stinguono in:<br />

a) istantanei in cui l’evento segue imme<strong>di</strong>atamente la condotta: es. furto, rapina, falso,<br />

spaccio <strong>di</strong> stupefacenti ecc;<br />

b) permanenti: l’evento si protrae fino a che dura la condotta criminosa del soggetto es<br />

sequestro <strong>di</strong> persona ecc.<br />

2) Struttura del reato: in particolare elementi oggettivi e soggettivi<br />

Nel reato si <strong>di</strong>stinguono elementi essenziali, in<strong>di</strong>spensabili per l’esistenza del reato ed<br />

elementi accidentali (le circostanze); quelli essenziali sono l’elemento oggettivo e quello<br />

soggettivo.<br />

I) L’elemento oggettivo (fatto materiale) è dato da:<br />

a) azione od omissione (condotta), b) evento e c) nesso <strong>di</strong> causalità;<br />

II) L’elemento soggettivo (colpevolezza) è dato da a) dolo, b) colpa, c) preterintenzione.<br />

Peraltro, prima <strong>di</strong> stabilire se un reato sia doloso, colposo o preterintenzionale occorre<br />

verificare se sussiste il nesso <strong>di</strong> causalità psichica, ossia se possiamo considerarlo<br />

attribuibile ad una persona; tale nesso psichico è <strong>di</strong>sciplinato dall’art. 42 del C.P. “nessuno<br />

può essere punito per un’azione od omissione prevista dalla legge come reato se non l’ha<br />

commessa con coscienza e volontà”.<br />

Affiancato ai due elementi oggettivo e soggettivo vi è l’antigiuri<strong>di</strong>cità, che secondo la<br />

migliore dottrina non è elemento costitutivo del reato bensì è l’essenza stessa del reato, l’in<br />

sé del reato.<br />

3) Omici<strong>di</strong>o volontario, colposo e preterintenzionale: <strong>di</strong>fferenze.<br />

I) Il primo, come si desume dall’aggettivo che l’accompagna, è doloso, ossia l’evento morte<br />

<strong>di</strong> una persona è preveduto e voluto dall’agente come conseguenza della propria azione od<br />

omissione; è un reato comune; (chiunque può commetterlo); è un reato a forma libera: può<br />

realizzarsi nelle forme più svariate, sia con azione che con omissione (propria ed<br />

impropria); è un reato <strong>di</strong> danno; è un reato istantaneo; può essere commesso da una sola<br />

persona o da più persone. Il dolo, nell’omici<strong>di</strong>o volontario, può essere: <strong>di</strong>retto od eventuale;<br />

d’impeto o con preme<strong>di</strong>tazione).<br />

II) L’omici<strong>di</strong>o colposo, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quello volontario è caratterizzato dal fatto che<br />

l’agente non vuole assolutamente la morte della vittima, che viene invece cagionata per<br />

colpa, ossia con negligenza imprudenza, imperizia, inosservanza <strong>di</strong> legge regolamento,<br />

or<strong>di</strong>ne o <strong>di</strong>sciplina.<br />

III) L’omici<strong>di</strong>o preterintenzionale (ossia al <strong>di</strong> là dell’intenzione) si realizza quando a seguito<br />

<strong>di</strong> percosse e lesioni, previste e volute dall’agente, si cagiona la morte <strong>di</strong> un uomo, evento<br />

assolutamente non voluto; basta anche il semplice tentativo: voglio dare uno schiaffo ad una<br />

persona, questi per schivarlo in<strong>di</strong>etreggia e cade battendo la nuca contro uno scalino;<br />

l’evento morte è posto dal legislatore a carico dell’agente a titolo <strong>di</strong> responsabilità oggettiva.<br />

<strong>Risposte</strong> ai quiz del gruppo B<br />

1) Tizio si pone alla guida della propria auto per un lungo viaggio dopo una giornata <strong>di</strong> duro lavoro: poco dopo si addormenta<br />

e finisce fuori strada, cagionando la morte <strong>di</strong> Caio che si trovava a bordo dell’auto.<br />

B


Di cosa sarà chiamato a rispondere Tizio?<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o colposo con colpa generica (imprudenza);<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o colposo con colpa specifica (violazione <strong>di</strong> norme che impongono determinate cautele);<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o preterintenzionale.<br />

E’ esatta la I risposta: Tizio è finito fuori strada non perché andasse veloce o avesse violato altra specifica norma del<br />

co<strong>di</strong>ce della strada, ma semplicemente perché per imprudenza si era messo alla guida stanco dopo una giornata <strong>di</strong> duro<br />

lavoro ed avrebbe dovuto prevedere che sarebbe stato colto da un colpo <strong>di</strong> sonno.<br />

(V. <strong>di</strong>spense II lezione pag. 7).<br />

2) Tizio, che procede alla guida della sua autovettura rispettando tutte le norme del co<strong>di</strong>ce della strada, investe un ciclista<br />

ubriaco che improvvisamente gli taglia la strada a brevissima <strong>di</strong>stanza:<br />

 sarà chiamato a rispondere <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o colposo;<br />

 sarà <strong>di</strong>chiarato non punibile per mancanza <strong>di</strong> dolo;<br />

 sarà <strong>di</strong>chiarato non punibile per mancanza <strong>di</strong> colpa (caso fortuito).<br />

E’ esatta la III risposta: si ha caso fortuito (causa soggettiva <strong>di</strong> esclusione del reato) quando, per effetto della condotta<br />

materiale del soggetto si verifica un evento da lui non voluto, né causato per imprudenza, negligenza, imperizia,<br />

inosservanza <strong>di</strong> norme ecc.; nella specie alcun rimprovero, neppure <strong>di</strong> semplice leggerezza, può essere mosso a Tizio<br />

che procedeva alla guida dell’auto nel rispetto <strong>di</strong> tutte le regole. (V. <strong>di</strong>spense II lezione pag. 15)<br />

3) Il I° gennaio 2007 Tizio viene denunziato per aver prestato a Caio una somma <strong>di</strong> denaro ad interessi usurari;<br />

il I° luglio 2007 viene emanata una nuova legge che inasprisce la pena per il delitto <strong>di</strong> usura; in tal caso, se Tizio<br />

verrà giu<strong>di</strong>cato nel gennaio 2008 quale situazione giuri<strong>di</strong>ca si prospetterà?<br />

 non sarà punibile;<br />

 sarà punibile con la pena più grave prevista dalla nuova legge;<br />

 sarà punibile con la pena prevista dalla precedente legge.<br />

E’ esatta la III risposta: si tratta <strong>di</strong> nuova <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> <strong>carattere</strong> sostanziale (e non processuale), solo mo<strong>di</strong>ficativa<br />

della precedente (art. 2 co. 3 C.P.): come <strong>di</strong>spone la norma si applica la <strong>di</strong>sposizione più favorevole al reo: quando Tizio<br />

commise il reato <strong>di</strong> usura esso era punito con una determinata pena; quando Tizio viene giu<strong>di</strong>cato in concreto, per<br />

detto reato, la pena era stata nel frattempo aumentata; conseguentemente sarà punibile con la pena prevista dalla<br />

precedente legge, che eccezionalmente <strong>di</strong>venta ultraattiva. (V. <strong>di</strong>spense I lezione pag. 5).<br />

4) Tizio apprestandosi a scendere dal treno prende la valigia <strong>di</strong> Caio credendola propria perché identica alla sua: quale<br />

situazione giuri<strong>di</strong>ca si prospetta?<br />

 sarà chiamato a rispondere <strong>di</strong> furto;<br />

 sarà <strong>di</strong>chiarato non punibile per aver agito in stato <strong>di</strong> incoscienza in<strong>di</strong>pendente<br />

dalla volontà;<br />

 sarà <strong>di</strong>chiarato non punibile per errore scusabile sul fatto che costituisce reato.<br />

E’ esatta la III risposta: determina la mancanza <strong>di</strong> dolo (o colpa) l’errore sul fatto che costituisce reato, ossia che, per<br />

erronea percezione della realtà, cade su un elemento essenziale del reato; detto errore, per escludere la punibilità, deve<br />

essere scusabile: nella specie accade proprio questa situazione in quanto la valigia presa dal viaggiatore che scendeva<br />

dal treno era identica alla propria e quin<strong>di</strong> egli non si è accorto che era altrui, ciò che è proprio l’essenza del reato <strong>di</strong><br />

furto.<br />

(V. <strong>di</strong>spense II lezione pag. 15)<br />

5) Un Sindaco si fa promettere da un impren<strong>di</strong>tore la dazione <strong>di</strong> una somma <strong>di</strong> denaro, minacciandolo, in caso <strong>di</strong> mancato<br />

pagamento, <strong>di</strong> escluderlo da una gara <strong>di</strong> appalto. Di cosa sarà chiamato a rispondere il Sindaco?<br />

 <strong>di</strong> estorsione;<br />

 <strong>di</strong> minaccia aggravata;<br />

 <strong>di</strong> concussione.<br />

E’ esatta la III risposta: se la minaccia fosse fatta da un privato, questi risponderebbe <strong>di</strong> estorsione, in quanto prospetta<br />

all’impren<strong>di</strong>tore un male ingiusto attraverso una minaccia (reato comune); poiché però il Sindaco è P.U. il reato<br />

<strong>di</strong>venta “proprio” e realizza una concussione in quanto il Sindaco si avvale illegittimamente della sua posizione <strong>di</strong><br />

preminenza per procurarsi dei vantaggi da privati che hanno con lui dei rapporti per ragione del suo ufficio, vantaggi<br />

che non gli spettano.<br />

Non è reato <strong>di</strong> minaccia aggravata (dalla qualità <strong>di</strong> P.U.), perché a detto reato è estranea la finalità <strong>di</strong> procurarsi dei<br />

vantaggi ingiusti. (V. <strong>di</strong>spense V lezione pag. 3).<br />

6) Tizio <strong>di</strong> notte, in luogo deserto, segue una ragazza pensando <strong>di</strong> violentarla: giunto vicino a lei vede un’auto della polizia e si<br />

allontana <strong>di</strong> corsa venendo subito dopo fermato:<br />

 sarà chiamato a rispondere <strong>di</strong> tentata violenza sessuale;


 sarà <strong>di</strong>chiarato non punibile perché la sua condotta non era idonea a compiere la violenza sessuale;<br />

 sarà <strong>di</strong>chiarato non punibile perché gli atti compiuti non erano univocamente <strong>di</strong>retti a commettere la violenza<br />

sessuale.<br />

E’ esatta la III risposta: ricor<strong>di</strong>amo i concetti <strong>di</strong> idoneità e <strong>di</strong> non equivocità degli atti nel tentativo; nella specie l’azione<br />

<strong>di</strong> Tizio era idonea perché era notte ed il luogo era deserto; viceversa gli atti compiuti sino a quel momento erano non<br />

univoci (ossia erano equivoci), perchè non erano ancora chiaramente in<strong>di</strong>rizzati alla realizzazione della violenza<br />

sessuale (non aveva ancora neppure toccato la ragazza) e non si poteva escludere che Tizio, per vari motivi, avesse<br />

potuto desistere dall’azione criminosa. (V. <strong>di</strong>spense III lezione pag. 2).<br />

7) Tizio, in un autobus affollato, sfila con destrezza il portafoglio da una tasca <strong>di</strong> Caio: un passeggero nota la sua manovra e dà<br />

l’allarme, mentre il conducente blocca le porte impedendo la fuga a Tizio, il quale si libera del portafogli gettandolo a terra.<br />

Tizio risponderà:<br />

 <strong>di</strong> furto tentato aggravato;<br />

 <strong>di</strong> furto tentato con l’attenuante del recesso attivo <strong>di</strong> cui all’ultimo comma dell’art. 56 C.P.<br />

 <strong>di</strong> furto consumato aggravato.<br />

E’ esatta la III risposta: ricor<strong>di</strong>amo che nel furto vi sono due momenti, I) la sottrazione dell’oggetto a chi lo detiene; II)<br />

l’impossessamento, ossia quando l’oggetto è uscito dalla sfera <strong>di</strong> sorveglianza del proprietario ed è entrata in quella del<br />

ladro; ed è in questo secondo momento che si realizza la consumazione del reato; nella specie è già avvenuta la<br />

sottrazione del portafogli dalla tasca <strong>di</strong> Caio ed esso era ormai entrato nel possesso <strong>di</strong> Tizio; il fatto che egli, vistosi<br />

scoperto, si sia liberato del portafogli gettandolo a terra è del tutto irrilevante ai fini della consumazione del reato, che è<br />

già avvenuta; quin<strong>di</strong> Tizio risponderà <strong>di</strong> furto consumato e non tentato. Diverso sarebbe stato se Caio, accortosi della<br />

mano che gli sottraeva il portafogli avesse bloccato il braccio <strong>di</strong> Tizio: in tal caso il ladro avrebbe risposto <strong>di</strong> tentativo<br />

<strong>di</strong> furto perché era avvenuta solo la sottrazione ed il reato non era stato ancora consumato e l’evento non si era<br />

realizzato.<br />

(V. <strong>di</strong>spense VII lezione pag. 2).<br />

8) Tizio, geloso perché Caio corteggia insistentemente la propria moglie, lo prende a pugni, senza volerne in alcun modo la<br />

morte; tuttavia Caio muore perché cadendo a terra a seguito dei pugni ricevuti, sbatte accidentalmente la testa su un gra<strong>di</strong>no <strong>di</strong><br />

cemento. Di cosa sarà chiamato a rispondere Tizio?<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o colposo;<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o preterintenzionale;<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o volontario.<br />

E’ esatta la II risposta: Tizio vuole cagionare solo percosse o lesioni a Caio che corteggia sua moglie, ma non vuole in<br />

alcun modo ucciderlo: Caio muore solo perché, cadendo, sbatte accidentalmente la testa; la morte viene posta a carico<br />

<strong>di</strong> Tizio a titolo <strong>di</strong> responsabilità oggettiva; l’ipotesi è <strong>di</strong>sciplinata dall’art. 584 C.P.<br />

Da notare che, se detta norma non vi fosse, dal momento che non v’è intenzione <strong>di</strong> uccidere da parte <strong>di</strong> Tizio, questi<br />

dovrebbe rispondere solo <strong>di</strong> percosse o lesioni: evidentemente la sanzione prevista per detti delitti deve essere sembrata<br />

troppo mite al legislatore che così ha creato un apposita figura <strong>di</strong> reato per casi simili.<br />

(V. <strong>di</strong>spense VI lezione pag. 7).<br />

9) Tizio per strada riesce con destrezza a sfilare un orologio Rolex a Caio; questi se ne accorge ed insegue il ladro; Tizio, per<br />

assicurarsi l’impunità ed il profitto del reato dà un forte spintone a Caio che cade a terra riportando lesioni lievi Di che cosa<br />

Tizio sarà chiamato a rispondere?<br />

 <strong>di</strong> rapina impropria<br />

 <strong>di</strong> furto aggravato dalla destrezza (art. 625 n. 4 C.P.);<br />

 <strong>di</strong> furto con strappo (art. 624 bis comma II);<br />

E’ esatta la I risposta: l’ipotesi è chiaramente <strong>di</strong>sciplinata dall’art. 628 II comma C.P.; quando la violenza, come nella<br />

specie, è posta in essere imme<strong>di</strong>atamente dopo la sottrazione della cosa sottratta, per procurarsi l’impunità ed<br />

assicurarsene il profitto, si ha la c.d. rapina impropria, che è punita con la stessa pena della rapina propria.<br />

(V. <strong>di</strong>spense VII lezione pag. 5)<br />

10) Tizio, in preda ad un forte attacco febbrile con delirio, effettuando un brusco movimento del braccio, colpisce Caio<br />

procurandogli lesioni personali gravi.<br />

Di cosa sarà chiamato a rispondere Tizio?<br />

 <strong>di</strong> lesioni colpose;<br />

 <strong>di</strong> lesioni volontarie aggravate.<br />

 sarà <strong>di</strong>chiarato non punibile;<br />

E’ esatta la III risposta: esclusa ovviamente la II risposta per mancanza <strong>di</strong> dolo, nessun rimprovero, neppure <strong>di</strong><br />

semplice leggerezza, si può muovere a Tizio: nella specie manca la colpevolezza, ossia il nesso <strong>di</strong> causalità psichica <strong>di</strong><br />

cui all’art. 42 C.P., per cui la condotta <strong>di</strong> Tizio non può essere attribuita in alcun modo allo stesso: trattasi <strong>di</strong><br />

incoscienza in<strong>di</strong>pendente dalla volontà (V. <strong>di</strong>spense II lezione pag. 4).


11) Una madre, in un momento <strong>di</strong> sconforto dovuto alla sua precaria situazione economica e sociale, imme<strong>di</strong>atamente dopo il<br />

parto abbandona il neonato in un cassonetto <strong>di</strong> rifiuti; poco dopo, colta da rimorso, torna a riprenderselo, venendo peraltro<br />

scoperta.<br />

Quale situazione giuri<strong>di</strong>ca si prospetta?<br />

 la donna risponderà <strong>di</strong> tentato infantici<strong>di</strong>o;<br />

 la donna sarà <strong>di</strong>chiarata non punibile perché volontariamente ha desistito dall’azione;<br />

 la donna risponderà <strong>di</strong> tentato infantici<strong>di</strong>o con l’attenuante del recesso attivo (o pentimento operoso) <strong>di</strong> cui all’art. 56<br />

ultimo comma C.P.<br />

E’ esatta la III risposta: trattasi <strong>di</strong> tentato infantici<strong>di</strong>o con l’attenuante del recesso attivo (o pentimento operoso),<br />

<strong>di</strong>sciplinato dall’ultimo comma dell’art. 56 C.P.; l’azione è stata compiuta interamente, ma la madre, per pentimento si<br />

attiva per evitare l’evento (morte del neonato) e lo riprende dal cassonetto ove l’aveva riposto: nella specie risponderà<br />

<strong>di</strong> tentato infantici<strong>di</strong>o, ma la pena del tentativo sarà ridotta da un terzo alla metà.<br />

(V. <strong>di</strong>spense III lezione pag. 3).<br />

12) Tizio chiede a Caio <strong>di</strong> apporre una falsa firma su una cambiale, minacciandolo, in caso <strong>di</strong> rifiuto, <strong>di</strong> mettere<br />

imme<strong>di</strong>atamente all’incasso un assegno rilasciatogli da Caio in bianco, anzicchè dopo 90 gg. come concordato; Caio<br />

spaventato dalla minaccia acconsente <strong>di</strong> apporre la firma falsa sulla cambiale; a seguito <strong>di</strong> ciò quale situazione giuri<strong>di</strong>ca si<br />

prospetterà?<br />

 Caio sarà <strong>di</strong>chiarato non punibile.<br />

 Caio sarà ritenuto l’unico responsabile del reato <strong>di</strong> falso;<br />

 Tizio sarà ritenuto responsabile del reato <strong>di</strong> falso in concorso con Caio;<br />

E’ esatta la III risposta: la non punibilità <strong>di</strong> Caio si realizzerebbe solo in caso <strong>di</strong> costringimento fisico, ad es. se Tizio<br />

avesse esercitato una violenza fisica vera e propria su Caio avendogli preso con forza la mano e costretto a firmare<br />

ovvero puntandogli una pistola alla temoia; in tali casi la sua condotta non sarebbe a lui attribuibile, non avrebbe<br />

alcuna possibilità <strong>di</strong> scelta e sarebbe escluso il nesso <strong>di</strong> causalità psichica: del fatto commesso da Caio ne risponderebbe<br />

esclusivamente Tizio.<br />

Nel caso <strong>di</strong> specie Caio aveva la possibilità <strong>di</strong> scegliere una strada <strong>di</strong>versa, ad es. subire la messa all’incasso<br />

dell’assegno, avvisare la Polizia, rivolgersi al giu<strong>di</strong>ce ecc. (V. <strong>di</strong>spense II lezione pag. 4 in fondo).<br />

13) Tizio penetra all’interno <strong>di</strong> una villa con l’intenzione <strong>di</strong> commettere un furto: poco dopo, poiché gli era sembrato <strong>di</strong> sentire<br />

una sirena della Polizia o <strong>di</strong> un’ambulanza, per timore <strong>di</strong> essere scoperto si allontana.<br />

Quale situazione giuri<strong>di</strong>ca si prospetterà?<br />

 Tizio risponderà <strong>di</strong> tentato furto;<br />

 Tizio risponderà <strong>di</strong> furto consumato;<br />

 Tizio sarà <strong>di</strong>chiarato non punibile per desistenza.<br />

E’ esatta la III risposta: l’ipotesi è prevista dall’art. 56 III comma C.P..<br />

Si ha desistenza quando l’agente interrompe volontariamente l’attività criminosa; nella specie Tizio aveva innanzi a sé<br />

due alternative; continuare nell’attività criminosa intrapresa, ovvero interromperla; spaventato dal suono della sirena<br />

ha preferito interrompere l’azione. In tal caso Tizio non è punibile per il tentato furto, ma eventualmente, come <strong>di</strong>spone<br />

la norma, per un altro reato perché l’attività da lui compiuta realizza l’ipotesi <strong>di</strong> violazione <strong>di</strong> domicilio, punibile a<br />

querela. (V. <strong>di</strong>spense III lezione pag. 3).<br />

14) Tizio, Caio e Sempronio progettano <strong>di</strong> compiere una rapina in banca: Tizio e Caio entrano in banca armati <strong>di</strong> pistola,<br />

mentre Sempronio rimane fuori a bordo <strong>di</strong> un’auto; <strong>di</strong> fronte al rifiuto del cassiere <strong>di</strong> consegnare i sol<strong>di</strong>, Tizio spara e lo<br />

uccide; Sempronio, <strong>di</strong> fronte al reato <strong>di</strong>verso commesso (e da lui non voluto):<br />

 Sarà chiamato a rispondere <strong>di</strong> concorso in omici<strong>di</strong>o volontario con dolo <strong>di</strong>retto;<br />

 Sarà chiamato a rispondere <strong>di</strong> concorso in omici<strong>di</strong>o volontario con l’attenuante <strong>di</strong> cui all’art. 116 C.P.<br />

 Sarà chiamato a rispondere <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o colposo.<br />

Sono esatte la I e la II risposta: affinché si applichi l’attenuante dell’art. 116 è necessario che il concorrente<br />

che voleva il reato <strong>di</strong>verso fosse certo che questo non si sarebbe verificato; se, viceversa, egli riteneva<br />

probabile il suo verificarsi e se ne assumeva il rischio, egli risponderà <strong>di</strong> concorso vero e proprio e non avrà<br />

<strong>di</strong>ritto ad alcuna riduzione della pena. Nella specie sicuramente risponderanno <strong>di</strong> concorso in omici<strong>di</strong>o<br />

volontario <strong>di</strong>retto Tizio e Caio che sono entrati in banca con le armi; ma ne risponderà anche Sempronio, se<br />

riteneva probabile che i concorrenti avrebbero usato le armi; viceversa, se era certo che non si sarebbe in<br />

alcun caso fatto uso delle armi perché così gli avevano detto i suoi correi, e riteneva quin<strong>di</strong> solo astrattamente possibile<br />

detta eventualità, egli sicuramente risponderà come i compagni <strong>di</strong> concorso in omici<strong>di</strong>o volontario a titolo <strong>di</strong> dolo<br />

eventuale, ma gli potrà essere concessa l’attenuante <strong>di</strong> cui all’art. 116 C.P. perché volle il reato meno grave.<br />

(V. <strong>di</strong>spense III lezione pagine 10 e 11).


15) Tizio per farsi bello con la sua ragazza seduta in auto accanto a lui, confidando nella sua abilità <strong>di</strong> pilota, corre a velocità<br />

elevata su una strada affollata e stretta, sicuro <strong>di</strong> riuscire a scansare eventuali pedoni; tuttavia non riesce a frenare<br />

tempestivamente e travolge un passante che aveva iniziato ad attraversare la carreggiata su un passaggio pedonale,<br />

cagionandogli la morte. Di cosa sarà chiamato a rispondere Tizio?<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o preterintenzionale;<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o colposo aggravato dalla previsione dell’evento (art. 61. n. 3 C.P.);<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o colposo con colpa specifica (violazione <strong>di</strong> norme che impongono determinate cautele)<br />

E’ esatta la II risposta: la semplice violazione delle norme del co<strong>di</strong>ce della strada non aggravano l’omici<strong>di</strong>o colposo;<br />

nella specie v’è qualcosa <strong>di</strong> più: Tizio prevede in astratto, con la sua condotta spericolata (strada stretta ed affollata<br />

affrontata ad elevata velocità), <strong>di</strong> poter travolgere un pedone, ma ciononostante non mo<strong>di</strong>fica la sua guida perché<br />

confidando nella propria abilità è certo <strong>di</strong> non investire nessuno. (V. <strong>di</strong>spense II lezione pag. 8).<br />

16) Tizio che fa l’infermiere, scopre il tra<strong>di</strong>mento della moglie e decide <strong>di</strong> ucciderla; volendo assicurarsi l’impunità attende il<br />

momento propizio per inocularle un veleno mortale con un’iniezione, cosa che avviene dopo alcuni giorni avendo la moglie<br />

contratto una grave forma <strong>di</strong> broncopolmonite.<br />

Tuttavia il delitto viene scoperto a seguito <strong>di</strong> autopsia ed esami tossicologici.<br />

Di che cosa sarà chiamato a rispondere Tizio?<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o con dolo d’impeto, travolto dalla gelosia;<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o con dolo eventuale;<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o preme<strong>di</strong>tato (e quin<strong>di</strong> aggravato).<br />

E’ esatta la III risposta: sicuramente si tratta, innanzitutto <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o volontario con dolo <strong>di</strong>retto perché l’infermiere<br />

decide <strong>di</strong> uccidere la propria moglie; d<strong>alle</strong> modalità commesse si vede chiaramente che non può parlarsi <strong>di</strong> dolo<br />

d’impeto, che si realizza quando il reato è commesso senza un apprezzabile intervallo temporale tra il momento<br />

conoscitivo e quello volitivo; nella specie, viceversa, vi è un notevole lasso <strong>di</strong> tempo tra il sorgere dell’idea criminosa e la<br />

sua realizzazione. (V. <strong>di</strong>spense II lezione pag. 6)<br />

17) Tizio vuole svaligiare un negozio <strong>di</strong> elettrodomestici e <strong>di</strong> notte vi si reca col suo furgone: dopo essere penetrato all’interno<br />

previa effrazione della serranda, inizia ad allineare sul marciapie<strong>di</strong>, accanto al furgone, i vari scatoloni che ha asportato, ma<br />

sente arrivare un’auto della polizia e scappa, venendo imme<strong>di</strong>atamente acciuffato. Quale situazione giuri<strong>di</strong>ca si prospetterà?<br />

 Tizio sarà tenuto a rispondere <strong>di</strong> furto aggravato consumato;<br />

 Tizio risponderà <strong>di</strong> tentato furto aggravato;<br />

 Tizio sarà <strong>di</strong>chiarato non punibile perché volontariamente ha desistito dall’azione<br />

E’ esatta la II risposta: ricor<strong>di</strong>amo che nel furto vi sono due momenti temporali e logici: I) la sottrazione della cosa a<br />

chi la detiene; II) l’impossessamento della cosa, ossia quando essa è uscita dalla sfera <strong>di</strong> sorveglianza del proprietario: è<br />

in questo secondo momento che si realizza la consumazione del reato; nella specie è avvenuta solo la sottrazione dei vari<br />

scatoloni, che sono stati posti sul marciapie<strong>di</strong> e non l’impossessamento vero e proprio che si sarebbe realizzato con il<br />

caricamento degli stessi nel furgone: solo in quel momento, infatti, può <strong>di</strong>rsi che la merce sarebbe definitivamente<br />

uscita dalla sfera <strong>di</strong> sorveglianza del proprietario.<br />

(V. <strong>di</strong>spense VII lezione pag. 2)<br />

18) Tizio vuole uccidere Caio per ven<strong>di</strong>carsi <strong>di</strong> un torto subito e lo colpisce con una pugnalata in <strong>di</strong>rezione del cuore; Caio,<br />

tuttavia, rimane solo ferito, ma, trasportato in ospedale, muore dopo qualche giorno per le complicazioni riportate<br />

a seguito della ferita. Di cosa sarà chiamato a rispondere Tizio?<br />

 <strong>di</strong> lesioni personali aggravate;<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o volontario;<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o preterintenzionale.<br />

E’ esatta la II risposta: si applica il I comma dell’art. 42 C.P. che stabilisce, come regola <strong>generale</strong>, il principio<br />

dell’equivalenza delle cause: è sufficiente che il soggetto ponga in essere una sola delle con<strong>di</strong>zioni per il verificarsi<br />

dell’evento, per rispondere dell’evento stesso: nella specie Tizio che aveva l’intenzione <strong>di</strong> uccidere Caio (dolo <strong>di</strong>retto), lo<br />

ferisce; la causa sopravvenuta dell’infezione non può ritenersi una circostanza eccezionale, ma è assolutamente<br />

preve<strong>di</strong>bile e quin<strong>di</strong> non esclude il rapporto <strong>di</strong> causalità tra il colpo <strong>di</strong> coltello inferto con intenzione omicida e la morte.<br />

Solo se le circostanze sopravvenute hanno un <strong>carattere</strong> <strong>di</strong> assoluta eccezionalità, esse interrompono il nesso causale,<br />

come <strong>di</strong>spone il II comma dell’art. 42 C.P.<br />

Infine non può parlarsi, nella specie <strong>di</strong> delitto, preterintenzionale perché Tizio non voleva cagionare lesioni o percosse,<br />

ma aveva la precisa intenzione <strong>di</strong> uccidere.<br />

(V. <strong>di</strong>spense II lezione pag. 2).<br />

19) Tizio che ha una corporatura bassa e minuta ed è molto anziano, nel corso <strong>di</strong> una <strong>di</strong>scussione animata con Caio che ad un<br />

incrocio non gli aveva dato la precedenza, lo colpisce con calci e pugni; Caio, che, viceversa, è un uomo giovane, alto e molto<br />

robusto, estrae <strong>di</strong> tasca una pistola ed esplode vari colpi a suo in<strong>di</strong>rizzo uccidendolo.<br />

Di cosa sarà chiamato a rispondere Caio?<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o preterintenzionale;<br />

 <strong>di</strong> nulla, essendo non punibile per aver agito in stato <strong>di</strong> legittima <strong>di</strong>fesa;


 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o colposo con colpa impropria ex art. 55 C.P. avendo colposamente ecceduto i limiti posti dalla legge per la<br />

legittima <strong>di</strong>fesa (sproporzione).<br />

E’ esatta la III risposta: <strong>di</strong> fronte all’aggressione <strong>di</strong> Tizio, anziano, basso e mingherlino, Caio, giovane alto e robusto,<br />

non aveva alcuna necessità <strong>di</strong> sparare, potendo adeguatamente <strong>di</strong>fendersi senza fare uso dell’arma: nella specie è<br />

evidente la sproporzione tra <strong>di</strong>fesa ed offesa; in tal caso Caio - che spara per uccidere - ha colposamente ecceduto i<br />

limiti posti dalla legge per la legittima <strong>di</strong>fesa e quin<strong>di</strong> risponderà <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o colposo con colpa impropria ai sensi<br />

dell’art. 55 C.P. (V. <strong>di</strong>spense II lezione pag. 14).<br />

20) Tizio, impren<strong>di</strong>tore e<strong>di</strong>le, nel far pre<strong>di</strong>sporre i ponteggi per la ristrutturazione <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio, omette <strong>di</strong> far collocare idonei<br />

parapetti; l’operaio Caio ha un capogiro ed a causa dei parapetti troppo bassi cade nel vuoto e muore.<br />

Di cosa sarà chiamato a rispondere Tizio?<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o colposo con colpa generica (imprudenza, negligenza od imperizia)<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o colposo aggravato dalla previsione dell’evento (art. 61 n. 3 C.P.);<br />

 <strong>di</strong> omici<strong>di</strong>o colposo con colpa specifica (violazione <strong>di</strong> norme che impongono determinate cautele).<br />

E’ più esatta la III risposta: nella specie non si tratta <strong>di</strong> una colpa generica, ma specifica, perché la legge con<br />

dettagliatissime norme <strong>di</strong>sciplina come devono essere fatti i ponteggi e, nella specie l’impren<strong>di</strong>tore non vi ha<br />

ottemperato, rendendo possibile la verificazione dell’evento. Peraltro può accettarsi anche la II risposta perché<br />

l’impren<strong>di</strong>tore, nel far pre<strong>di</strong>sporre dei parapetti troppo bassi, potrebbe aver preveduto come possibile l’evento, ma<br />

non ha mo<strong>di</strong>ficato la sua condotta nella sicura consapevolezza che esso non si sarebbe verificato.<br />

(V. <strong>di</strong>spense II lezione pag, 7 ed 8).

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