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Repubblica Democratica del Congo - Ice

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“leonino”. Mentre la maggior parte degli investitori hanno accettato i nuovi termini imposti dal<br />

Governo, altri si sono rifiutati. Ne e’ sorto un contenzioso, famoso quello con la FQM canadese,<br />

che e’ stata praticamente espropriata, con conseguente grande pregiudizio per l’immagine <strong>del</strong><br />

Paese negli ambienti economici e finanziari internazionali. Il settore manifatturiero, che<br />

contribuisce per il 5% al PIL, e’ stato eroso da anni di politiche inappropriate e dalle distruzioni<br />

provocate dai vari conflitti militari, ma anche dalle preoccupazioni degli investitori circa la<br />

stabilita’ politico-sociale di Kinshasa, dove il settore e’ prevalentemente concentrato. Il<br />

segmento principale e’ quello <strong>del</strong>la trasformazione alimentare, mentre esiste una limitata<br />

produzione di prodotti industriali, principalmente acciaio, prodotti chimici, materiali da<br />

costruzione, prodotti tessili e manifattura leggera. Il settore <strong>del</strong>le costruzioni e dei lavori<br />

pubblici, che rappresenta il 6% <strong>del</strong> PIL, e che sta registrando tassi di crescita medi <strong>del</strong> 5%<br />

all’anno, sta beneficiando <strong>del</strong>lo sforzo di sviluppo infrastrutturale intrapreso dalla RDC,<br />

soprattutto attraverso le risorse dei Paesi donatori e dei prestiti concessi dalla Cina. Tuttavia,<br />

esistono ancora importanti ostacoli allo sviluppo <strong>del</strong> settore, indotti dall’esistenza di scarsita’<br />

dei fattori di produzione, in particolare cemento, materiali ed attrezzature. Il settore dei trasporti<br />

e <strong>del</strong>le telecomunicazioni, che costituisce una quota <strong>del</strong> PIL pari a circa il 5%, ha costituito un<br />

recente importante fattore di crescita <strong>del</strong>l’economia <strong>del</strong>la RDC, grazie in particolare alla forte<br />

crescita sperimentata negli ultimi anni dalla forte crescita <strong>del</strong>la domanda di servizi di telefonia<br />

cellulare.<br />

Non esistono dati affidabili sull’occupazione. Tuttavia, la maggior parte <strong>del</strong>la popolazione e’<br />

impiegata in attivita’ informali o di agricoltura di sussistenza. La manodopera e’ fortemente<br />

sindacalizzata e le relazioni industriali comportano frequenti azioni da parte dei lavoratori, in<br />

particolare nell’ambito <strong>del</strong>l’amministrazione pubblica.<br />

Dal 2003 al 2008, il ritmo di crescita reale <strong>del</strong>l’economia congolese si e’ mantenuto intorno al<br />

6% all’anno, sospinto principalmente dalla ripresa post-bellica <strong>del</strong>le attivita’ di base,<br />

segnatamente nell’ambito <strong>del</strong> commercio, dei trasporti, <strong>del</strong>le costruzioni, <strong>del</strong>l’agricoltura ed in<br />

selezionati segmenti manifatturieri e dei servizi. Tuttavia, la netta contrazione registrata nei<br />

prezzi <strong>del</strong>le materie prime sui mercati internazionali, nella seconda meta’ <strong>del</strong> 2008, ha<br />

determinato un sensibile rallentamento <strong>del</strong> ritmo di espansione economica <strong>del</strong>la RDC che e’<br />

passato dal 6,1% <strong>del</strong> 2008 al 2,8% <strong>del</strong> 2009. Secondo la Banca Centrale <strong>del</strong> <strong>Congo</strong>, l’attivita’<br />

economica ha cominciato a mostrare un declino a partire dal terzo trimestre 2008,<br />

principalmente indotto dalla recessione dei settori manifatturiero e <strong>del</strong>le costruzioni, cui si e’<br />

aggiunto successivamente il settore estrattivo, con la fase peggiore palesatasi nel primo semestre<br />

2009. Solo a partire dal secondo semestre 2009, l’economia ha mostrato segnali di ripresa,<br />

grazie al settore <strong>del</strong>le costruzioni, stimolato dal programma di investimenti pubblici, tra cui<br />

alcuni progetti infrastrutturali previsti dall’accordo di cooperazione con la Cina ed alla<br />

erogazione di fondi da parte dei donatori. Nel terzo trimestre 2009, l’attivita’ economica ha<br />

ricominciato a crescere, grazie alla ripresa <strong>del</strong>l’industria estrattiva, favorita dal rafforzamento<br />

<strong>del</strong>la domanda e <strong>del</strong>le quotazioni internazionali <strong>del</strong>le materie prime e grazie al miglioramento<br />

<strong>del</strong> settore manifatturiero. Il settore agricolo, al contrario, ha mostrato un andamento stagnante<br />

per tutto il 2009, con declini particolarmente sensibili produttivi per il caffe’, il cacao e l’olio di<br />

palma. Nei primi mesi <strong>del</strong> 2010, si e’ verificata una accelerazione <strong>del</strong>la crescita, con un generale<br />

miglioramento <strong>del</strong> quadro macroeconomico e <strong>del</strong>l’andamento dei settori agricolo e minerario,<br />

insieme ai settori <strong>del</strong>le costruzioni, dei trasporti e <strong>del</strong>la distribuzione commerciale.<br />

Dal lato <strong>del</strong>la domanda interna, nel 2009, la depressione <strong>del</strong>l’attivita’ economica, che ha<br />

determinato la perdita di posti di lavoro, e l’accelerazione <strong>del</strong>l’inflazione hanno causato<br />

un’erosione dei redditi reali influenzando negativamente la spesa per consumi. A cio’ si e’<br />

aggiunto un andamento moderato degli investimenti fissi, a causa <strong>del</strong>le restrizioni al credito e<br />

Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici <strong>Ice</strong> estero 1^ sem. 2010

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