"Black Comedy" al Teatro Vittoria. Attilio Corsini ... - Oltrecultura

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l'incerto districarsi nel buio; la Toniolo è abile nel ruolo di una vecchia
zitella ubriaca, ma il talento recitativo non sempre è stato supportato
dal rispetto della simulazione del buio.
Analogamente la Ivaldi è parsa districarsi eccessivamente bene in
assenza di luce, in tutti i sensi, ma chi oserebbe rimproverare ad una
splendida donna di....muoversi troppo
bene... al buio?
Annalisa Favetti si esibisce in ripetuti
ruzzoloni per le scale e, soprattutto, è
credibile nel ruolo della ragazza dei
quartieri alti, un po' finta ingenua e molto
vera oca.
Giorgio Lupano è promettente nel ruolo
del giovane padrone di casa dalla vita
sentimentale disordinata e pasticciona, ma
dovrebbe attingere a qualcosa di più che
alla somiglianza con Hugh Grant,
caratteristica che gli ha permesso di
diventare idolo delle teen ager che lo
hanno ammirato nelle fiction televisive.
Stefano Messina è misurato e raffinato nei panni del vicino di casa
gay; Roberto Della Casa è buon caratterista nel duplice ruolo
dell'operaio elettricista e del mercante di arte.
Stefano Altieri rende con buona e misurata esperienza il personaggio
del padre della fidanzatina bene, colonnello dell'esercito tutto d'un
pezzo, stereotipato e non ben delineato dal copione.
Bravi gli attori, in definitiva, duttili nel farsi condurre da Attilio
Corsini; dove il soggetto è carente di Arte, il regista romano
compensa con generose dosi di artigianato di qualità.
Si sorride e si ride a tratti, si partecipa al gioco di alternanza luce-buio,
di sicuro non ci si annoia.
26.04.2007
Dario Ascoli
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