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lettera originale CPI in formato pdf - OperaClick

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Cantori Professionisti d’Italia <br />

Italian Opera Soloists <br />

Milano, 7 maggio 2013 <br />

A Sua Eccellenza <br />

Il Presidente della Repubblica Italiana, <br />

On. Giorgio Napolitano <br />

Oggetto: Situazione Maggio Musicale Fiorent<strong>in</strong>o e dell’ Opera Italiana, patrimonio immateriale <br />

dell’UNESCO, proposta di candidatura. <br />

Illustrissimo Signor Presidente, <br />

Le scrive il Consiglio Direttivo di “Cantori Professionisti d’Italia”, associazione di categoria che rappresenta <br />

cantanti solisti d’opera lirica. <br />

R<strong>in</strong>graziandoLa anzitutto per l’affetto e lo spirito di sacrificio che ha mostrato nei confronti del nostro Paese <br />

con la Sua disponibilità alla rielezione, desideriamo rappresentarLe le nostre congratulazioni e gli auguri per <br />

il difficile lavoro che, con alto senso dello Stato, si appresta a svolgere. <br />

La nostra missiva nasce <strong>in</strong> un momento drammatico e preoccupante per il nostro settore, attraversato da <br />

una gravissima crisi, della quale è un’acme paradigmatica la situazione <strong>in</strong> cui versa attualmente il Maggio <br />

Musicale Fiorent<strong>in</strong>o, eccellenza del nostro paese. Di questi giorni, <strong>in</strong>fatti, è l’angosciosa notizia del rischio di <br />

chiusura di questo teatro e della sua manifestazione festivaliera. <br />

Come non è pensabile Parigi senza il Louvre o Berl<strong>in</strong>o senza la Philharmonie, così risulta <strong>in</strong>concepibile che <br />

Firenze, luogo <strong>in</strong> cui nel XVII secolo nacque l’opera lirica, possa perdere un’ Istituzione che, per la sua <br />

prestigiosa storia, ci è <strong>in</strong>vidiata anche all’estero. <br />

Sentiamo qu<strong>in</strong>di l’esigenza di ascoltare, <strong>in</strong> merito, la Sua autorevole voce, che solleciti le parti politiche a <br />

salvare posti di lavoro e competenze professionali, messi <strong>in</strong> serio pericolo, anche al f<strong>in</strong>e di evitare alla <br />

cultura italiana, <strong>in</strong> tal modo, un grave danno di immag<strong>in</strong>e a livello <strong>in</strong>ternazionale. <br />

Il sistema teatrale italiano è oggi giunto ad un punto vic<strong>in</strong>o al collasso e necessita, pertanto, di una <br />

profonda ed urgente riforma della governance delle fondazioni teatrali, che ponga al primo posto <br />

professionalità, competenza e trasparenza nelle nom<strong>in</strong>e, accanto ad una seria defiscalizzazione del <br />

mecenatismo privato, nonché una politica sostenibile ed <strong>in</strong>clusiva del mondo teatrale nel sistema <br />

economico e turistico. <br />

Il caso di Firenze, purtroppo, non è isolato e molte altre Istituzioni simili combattono oggi per la <br />

sopravvivenza. Numerose sono le istituzioni teatrali <strong>in</strong> stato di <strong>in</strong>solvenza da mesi e le ragioni di questa <br />

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Cantori Professionisti d’Italia <br />

Italian Opera Soloists <br />

situazione sono profonde, diverse caso per caso e non sempre da ricercarsi esclusivamente nella <br />

congiuntura economica sfavorevole. <br />

Come cittad<strong>in</strong>i facenti parte del consesso europeo non possiamo, però, non metterLa a parte del nostro <br />

senso di imbarazzo ed <strong>in</strong>adeguatezza, perf<strong>in</strong>o, talora, perdoni la franchezza, di vergogna, nei confronti di <br />

colleghi ed operatori dello spettacolo stranieri, che, <strong>in</strong>teressati a venire a lavorare nel nostro Paese, <br />

rimangono attoniti ed <strong>in</strong>creduli nel constatare il disimpegno e la svalutazione di cui è oggetto il nostro <br />

settore. <br />

D’altra parte una notizia riportata recentemente da molti organi di stampa ci <strong>in</strong>forma che l’Italia spende <br />

meno di tutti gli altri paesi europei per la cultura. Ciò è paradossale. Per storia e tradizione, questo settore <br />

meriterebbe opportuni <strong>in</strong>vestimenti che, <strong>in</strong>sieme a razionalizzazioni della spesa, potrebbero dare un <br />

contributo concreto al superamento della grave crisi economica che attanaglia il nostro paese <strong>in</strong> questi <br />

anni. <br />

E’ necessaria a tal scopo la sensibilizzazione del mondo della politica che sembra aver dimenticato, come ha <br />

mostrato anche la recente campagna elettorale, che “Cultura” significa formazione, crescita e qu<strong>in</strong>di futuro. <br />

Come cittad<strong>in</strong>i, sentiamo l’impegnativa e urgente esigenza di credere che un giorno si possa comprendere <br />

f<strong>in</strong>almente quanto il nostro settore sia una risorsa di questo Paese, anche se il dibattito politico e, perf<strong>in</strong>o, <br />

ultimamente, il degrado del suo l<strong>in</strong>guaggio, non ci conforti per ora <strong>in</strong> questa speranza. <br />

Riteniamo, altresì, che la crisi della rappresentanza politica, la sua paralisi e lo scarso rilievo dato alla <br />

cultura potrebbero essere s<strong>in</strong>tomi scollegati solo <strong>in</strong> apparenza, dal momento che non si può non notarne il <br />

controcanto: i paesi europei che <strong>in</strong>vestono di più nel nostro settore, sono quelli che hanno meglio <br />

affrontato la crisi economica ed hanno avuto una politica che, pur con asprezze e difficoltà, ha saputo <br />

trovare forme costruttive e d<strong>in</strong>amiche di dialettica sociale. Ciò non ci stupisce. Il sistema delle arti produce, <br />

<strong>in</strong>fatti, pensiero e, per questo, ha il dono di costruire gli elementi sostanziali nei quali i conflitti di una <br />

società possano essere elaborati <strong>in</strong> una s<strong>in</strong>tesi che implica relazione e reciprocità. <br />

Ecco perché <strong>in</strong> quest’Italia, scossa e impaurita, che sembra, talvolta, perdere la bussola sulle ragioni forti <br />

del proprio “stare <strong>in</strong>sieme”, la cultura è la vera carta da giocare. In questo campo la nostra nazione ha <br />

maturato, nei secoli, un vantaggio competitivo che nessuna globalizzazione è <strong>in</strong> grado di spazzar via, poiché <br />

su di esso non può essere agita nessuna politica di “delocalizzazione”, essendo profondamente radicato nel <br />

territorio e nell’antica, seppur provata, coscienza identitaria del paese. <br />

Questa identità socio-­‐culturale va conservata e r<strong>in</strong>novata con lo sforzo di tutti, noi ci crediamo. <br />

In questa prospettiva, qu<strong>in</strong>di, i Cantori Professionisti d’Italia hanno preso l’<strong>in</strong>iziativa di proporre la <br />

candidatura dell’Opera Lirica Italiana, come patrimonio immateriale dell’UNESCO, al f<strong>in</strong>e di sottol<strong>in</strong>eare che <br />

essa non solo è il lascito più imponente del nostro Paese alla storia della musica occidentale, ma anche <br />

costituisce parte dell’ossatura portante della civiltà dell’Occidente. <br />

Preservare e perpetuare con ogni mezzo questo patrimonio non è solo un dovere, ma anche il privilegio <br />

dell’Italia e degli italiani. <br />

Abbiamo <strong>in</strong>trapreso questa battaglia per tutti, conv<strong>in</strong>ti, come Gadamer sostiene, che la cultura è l’unico <br />

bene che, condiviso, si moltiplica. <br />

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Cantori Professionisti d’Italia <br />

Italian Opera Soloists <br />

Tale battaglia è condotta per i tanti appassionati che ci sostengono e per quanti ci considerano <br />

improduttivi, per i nostri connazionali e per chi nasce fuori dal nostro Paese. <br />

Oltre al consapevole lavoro quotidiano, questo è il nostro contributo, come categoria, alla società civile <br />

italiana per concorrere, con le possibilità che abbiamo, al suo sviluppo ed al suo bene. <br />

Se crede, potrà esprimere un sostegno formale a questa nostra causa. <br />

Anche a piccole mani è dato <strong>in</strong>dicare grandi scenari, ma se la Sua si aggiungesse alla nostra, molte più <br />

persone potrebbero cogliere l’importanza di tale approdo. <br />

La r<strong>in</strong>graziamo anticipatamente per l’attenzione che vorrà dedicare a queste righe. <br />

Con deferenza. <br />

Bruno Taddia, <br />

per il Direttivo di <strong>CPI</strong>: Roberto Abbondanza, Micaela Carosi, Angela Nisi, Alessandra Palomba, Federico <br />

Sacchi, Rosanna Savoia, Bruno Taddia. <br />

C.P.I. Cantori Professionisti d’Italia, sede legale c/o Studio Scoz, Via Abamonti 1, 20129, Milano. Tel. <br />

02/29534091 <br />

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