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l'u tra stilis - PambiancoNews

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ITALIA<br />

FORNARINA CHIEDE<br />

IL CONCORDATO PREVENTIVO<br />

A metà gennaio Fornarina ha<br />

annunciato il concordato, con una<br />

nota ufficiale. Precisando di essere<br />

”in fase di definizione di un accordo<br />

che presenterà nei tempi previsti per<br />

ristrutturare e continuare il percorso<br />

di crescita e internazionalizzare già<br />

in<strong>tra</strong>preso negli ultimi anni”. Il piano<br />

di sviluppo “interessa Est Europa,<br />

Russia, Asia orientale e occidentale<br />

e Sudafrica. In Russia il piano di<br />

aperture conta di raggiungere 30<br />

opening in un triennio”. In Est<br />

Europa sono in previsione quattro<br />

nuove aperture nei primi mesi del<br />

2013 mentre il 2012 si chiude con<br />

sei monomarca <strong>tra</strong> Repubblica<br />

Ceca, Ucraina e Bulgaria. Nel Medio<br />

Oriente sono stati recentemente<br />

aperti due negozi a Beirut. Fornarina<br />

oggi conta 60 store e 2.400 punti<br />

vendita wholesale.<br />

Il gruppo, cui fa capo anche il<br />

brand Barleycorn, da tempo<br />

soffriva il rallentamento dei<br />

mercati soprattutto dell’area<br />

Sud Europa. Già nel 2009<br />

l’azienda aveva concordato con i<br />

dipendenti la formula del con<strong>tra</strong>tto<br />

di solidarietà che prevedeva la<br />

riduzione dell’orario di lavoro<br />

con un’integrazione al reddito<br />

messa a disposizione da parte della<br />

regione Marche per scongiurare il<br />

licenziamento di 55 persone.<br />

INDUSTRIES RILANCIA I BRAND. QUATTRO STILISTI PER MARINA YACHTING<br />

Un nuovo, team creativo con nomi d’eccellenza<br />

che arrivano dalla moda, un nuovo<br />

showroom in via Morimondo a Milano e un<br />

primo approccio verso il mondo del multibrand<br />

aziendale. Obiettivo, rendere la galassia<br />

sportswear del gruppo Industries e quindi<br />

Marina Yachting, 18CRR81 Cerruti, Henry<br />

Cotton’s e Coast+Weber+Ahaus dotati di<br />

un forte appeal internazionale, cercando così<br />

di replicare il successo ottenuto con l’altro<br />

illustre brand del gruppo, Moncler, diventato<br />

da marchio di piumini a griffe deluxe. Sono<br />

questi in sintesi i punti fermi del maxi piano<br />

di ristrutturazione della società. A guidarne<br />

il rilancio è stato nominato a febbraio<br />

2012 un nuovo direttore generale alla testa<br />

della divisione sportswear: Enrico Acciai,<br />

che aveva già diretto l’azienda fra il 1997 e il<br />

2007. Con l’ingresso di Acciai, prima importante<br />

mossa è stato il rafforzamento della<br />

direzione creativa con l’ingaggio di quattro<br />

professionisti per <strong>tra</strong>tteggiare la nuova<br />

Marina Yachting: Giles Deacon (ex Ungaro),<br />

Yossi Cohen (Ballantyne), Andrea Bizzotto<br />

e Martin Ball (già Maison Martin Margiela<br />

e Burberry Prorsum). “Siamo partiti da un<br />

concetto – ha spiegato a Pambianconews<br />

Enrico Acciai -: internazionalizzare i nostri<br />

marchi per superare le difficoltà del mercato<br />

italiano. Non significa andare solo all’estero,<br />

ma rendere ben conosciuto anche fuori dai<br />

confini nazionali questo bouquet di brand<br />

per conquistare anche quelle fetta di turisti<br />

che <strong>tra</strong>nsitano in Italia”. Il debutto di questa<br />

nuova formula ha coinciso con la collezione<br />

autunno-inverno 2013/2014 che<br />

ha sfilato in occasione dell’inaugurazione<br />

dello showroom. Ma le novità toccheranno<br />

anche il capitolo commerciale e distributivo.<br />

I 4 brand tutti insieme realizzano un fatturato<br />

di 145 milioni di euro, il 60% dei quali<br />

sul mercato italiano. Continueranno a essere<br />

distribuiti principalmente all’interno del<br />

canale wholesale (sono circa 2.400 i clienti<br />

multimarca nel mondo), ma con la prossima<br />

stagione estiva il gruppo Industries dovrebbe<br />

avviare il progetto di multibrand aziendali<br />

che accolgono tutti i marchi sportswear della<br />

realtà veneta, sulla scia dei punti vendita<br />

a insegna Ifs (Industries Factory Store) già<br />

presenti in alcuni outlet lungo lo Stivale (per<br />

esempio a Valdichiana Outlet). “Siamo in<br />

fase sperimentale, ma i primi risultati sono<br />

molto positivi”, ha commentato il manager.<br />

LUBIAM: FATTURATO IN CRESCITA E OBIETTIVO CINA<br />

Lubiam, azienda mantovana di moda sartoriale maschile di alta gamma guidata da Giuliano<br />

Bianchi, ha chiuso il 2012 con un fatturato in crescita del 20% sul 2011, mantenendo le<br />

vendite in Italia (65%) e crescendo all’estero (35%). Per il 2013, dicono dall’azienda, la<br />

previsione è un incremento del 10%, con l’Italia che scenderà a rappresentare il 60% del<br />

fatturato e l’estero il 40 per cento.<br />

I mercati più proficui al momento sono il Giappone e la Russia. Tra i nuovi Paesi raggiunti con<br />

successo ci sono invece il Canada e la Corea. Lubiam ha poi rafforzato la propria presenza nel<br />

mercato cinese aprendo 20 negozi monomarca. Per crescere su questo mercato, Lubiam ha<br />

costituito la società Lubiam Ningbo Ltd., nata dalla joint venture con l’importante gruppo di<br />

Shanghai Shanshan Investment & Holding, che prevede l’apertura di 40 negozi Lubiam 1911<br />

nell’arco dei prossimi 2-3 anni. Mentre la produzione, esclusivamente distribuita sul mercato<br />

cinese, si attesterà attorno ai 300mila capi l’anno.<br />

6 PAMBIANCO MAGAZINE 1 febbraio 2013

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