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La diagnostica ginecologica nella valutazione della fertilità e nella ...

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Incontri educativo-informativi sul tema <strong>della</strong> fertilita’<br />

endometriali a livello del fondo uterino, ci si può avvalere dello studio ecografico 3D <strong>della</strong> cavità che<br />

permette di ottenere ottimi risultati diagnostici, risultando persino superiore ad altre tecniche diagnostiche<br />

più invasive: l’acquisizione volumetrica 3D permette infatti di ricostruire sezioni anatomiche su piani assiali,<br />

coronali e sagittali. In particolare le ricostruzioni sul piano coronale forniscono una rappresentazione<br />

completa dei margini esterni dell’utero e <strong>della</strong> cavità endometriale, dal fondo fino alla cervice, preziosi <strong>nella</strong><br />

definizione del tipo malformazione uterina.<br />

<strong>La</strong> tecnica 3D permette così di ottenere un’alta sensibilità ad esempio <strong>nella</strong> diagnosi differenziale tra utero<br />

setto ed utero bicorne (accuratezza <strong>diagnostica</strong> del 92% per l’utero setto e del 100% per l’utero bicorne),<br />

definizione fondamentale non solo per stratificare il rischio di sterilità (non apparentemente modificata<br />

nell’utero bicorne) ma anche per definire il programma terapeutico: l’utero setto infatti necessita di<br />

intervento chirurgico di settoplastica per via isteroscopica al fine di migliorare l’outcome ostetrico delle<br />

pazienti.<br />

Controverso risulta ancora l’approccio di fronte ad una diagnosi di utero arcuato, alterazione piuttosto<br />

comune presente nel 5% di tutta la popolazione femminile, caratterizzata da una lieve insellatura del profilo<br />

fundico <strong>della</strong> cavità uterina con un angolo > 90°, che sembrerebbe essere percentualmente più frequente<br />

<strong>nella</strong> popolazione infertile ma che non si ritenga presenti in genere alterazioni conformazionali tali da<br />

necessitare un intervento correttivo.<br />

Ritornando ai monitoraggi follicolari, dopo la prima <strong>valutazione</strong> <strong>nella</strong> fase iniziale del ciclo si proseguirà con<br />

una successiva <strong>valutazione</strong> ecografica intorno all’8°-9° giorno quando verrà ricercato il follicolo dominante<br />

che a tale stadio misura circa 10 mm e che assumerà una più marcata vascolarizzazione periferica<br />

identificabile al color-Doppler. <strong>La</strong> crescita del follicolo aumenta di circa 1,5-2 mm al giorno fino ad arrivare<br />

ad un diametro periovulatorio di circa 21-22 mm. Dal momento in cui si individua un follicolo di 15-16 mm<br />

è bene che il monitoraggio follicolare ecografico sia quotidiano. Avvenuta l'ovulazione le pareti follicolari<br />

diventeranno irregolari, ed entro 24-48 ore sarà possibile identificare il corpo luteo per la presenza <strong>della</strong><br />

sua caratteristica vascolarizzazione periferica ad anello, il cosiddetto “ring of fire”.<br />

Altro segno, indiretto, dell'avvenuta ovulazione è la comparsa di una falda liquida nel cavo del Douglas.<br />

Per concludere ricordiamo che un ruolo fondamentale <strong>nella</strong> <strong>diagnostica</strong> <strong>della</strong> coppia infertile è occupato<br />

dalla sonoisterosalpingografia che in maniera poco invasiva permette non solo una buona <strong>valutazione</strong> <strong>della</strong><br />

morfologia <strong>della</strong> cavità uterina e delle eventuali patologie uterine endocavitarie ma, soprattutto è in grado<br />

di definire lo stato di pervietà tubarica. Infatti mediante l’infusione di mezzo di contrasto iperecogeno<br />

dedicato o di soluzione salina sterile mista ad aria, l’operatore si troverà a percorrere visivamente l’intero<br />

tratto genitale femminile dimostrando un eventuale passaggio di mezzo di contrasto attraverso le tube e la<br />

raccolta di questo nel cavo del Douglas.<br />

Inquadramento clinico-diagnostico dell'in<strong>fertilità</strong> – 02 luglio 2012

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