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IN FONDERIA<br />
Sul territorio del mio comune è da pochi anni in<br />
funzione una fonderia artistica, la Fondart. L’anno<br />
scorso ebbi bisogno di far fondere un elemento<br />
di bronzo per la realizzazione di una cappella<br />
del cimitero di Fiorano al Serio in Valle Seriana.<br />
Da allora ogni tanto vado a far visita ai titolari<br />
per scambiare qualche parola. A volte vi trovo dei<br />
colleghi artisti intenti a rifinire i propri lavori.<br />
Ultimamente trovai lo scultore Gianni Grimaldi<br />
che stava ultimando una porta in bronzo per la<br />
chiesa del paese di Santa Brigida in Valle Brembana;<br />
lo scultore Cividini alle prese con una statua<br />
bronzea di Papa Giovanni XXIII; lo scultore<br />
Giancarlo Defendi che stava cesellando una piccola<br />
scultura bronzea. Mi piace osservare i lavori<br />
che vi si stanno facendo, ma il mio interesse<br />
più forte è quello di rovistare negli scarti delle<br />
fusioni alla ricerca di elementi che possono far<br />
galoppare la mia fantasia con quelle strane forme<br />
anomale e patinate nel modo più naturale dopo la<br />
fusione. Sono colate di poco conto che, cadendo<br />
sul pavimento, si solidificano creando immagini<br />
surreali e che, utilizzate con intelligenza, potrebbero<br />
dar vita a opere originali (foto 38). Queste<br />
sono ricerche che quotidianamente porto avanti<br />
anche con altri materiali, ed è talmente grande il<br />
godimento nel vedere quella casualità che crea,<br />
che mi dimentico spesso di continuare e finire le<br />
opere in corso. Arriva così in un baleno la sera<br />
senza aver concluso ciò che avevo in mente di<br />
fare: osservo, fantastico, sperimento, distruggo,<br />
faccio, rifaccio. A volte mi chiedo se è utile operare<br />
così o se invece è una perdita di tempo! Ma<br />
se il mio cuore è contento così, che ci posso fare?<br />
Anche in fonderia rovisto negli scarti prima che<br />
siano usati per farne lingotti per altre fusioni: li<br />
analizzo da tutti i punti di vista. Sono decine, uno<br />
più bello dell’altro. Li scelgo, li faccio pesare, li<br />
pago e li porto nel mio deposito delle meraviglie.<br />
Staranno lì dei mesi prima di essere usati; forse<br />
anche anni. L’importante è che siano lì sullo scaffale<br />
per il mio solito giro di ronda quando gli<br />
posso parlare. Spero di vivere abbastanza finché<br />
quello stanzino sarà spogliato di quelle meraviglie<br />
e ogni frammento possa essere ricollocato al<br />
posto che merita (foto 39).<br />
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