Calisto Gritti. Dipinti e sculture - Arsmedia
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<strong>Calisto</strong> <strong>Gritti</strong>. Le strategie del sogno.<br />
Enrico De Pascale<br />
Protagonista da più di un quarantennio della scena artistica bergamasca, dove ha<br />
raccolto riconoscimenti critici ai più alti livelli – dalla personale alla GAMeC di<br />
Bergamo (1998) alla partecipazione alla mostra storica Arte a Bergamo 1970-81<br />
(2003) – <strong>Calisto</strong> <strong>Gritti</strong> è più che mai impegnato nell’esplorazione della propria originale<br />
vena creativa. Sostenuto dalle sue straordinarie abilità e conoscenze tecniche,<br />
coltivate fin dagli esordi nella pratica quotidiana della pittura, dell’incisione e della<br />
modellazione (oltre che del restauro pittorico), l’artista conferma la vitalità della<br />
propria ricerca esplorando con modalità sempre diverse le potenzialità espressive<br />
del segno, del colore, della materia.<br />
Costantemente in bilico tra realtà e immaginazione, tra figura e astrazione, la sua<br />
ricerca è una “colta” e appassionata indagine sulle radici del linguaggio visuale, un<br />
itinerario che si snoda sul filo della memoria e dell’esperienza tra i topoi più significativi<br />
del paesaggio quotidiano ma anche della tradizione storico-artistica passata<br />
e recente.<br />
Le vicende del suo ormai lunghissimo iter pittorico se da un lato rivelano<br />
un’intensità poetica di qualità rara, misurata dall’unità di forma e tecnica, di stile ed<br />
espressione, dall’altro testimoniano la curiosità indefessa del suo sguardo prensile<br />
e la fertile attività della sua immaginazione. Stimolato dalle potenzialità espressive<br />
dei materiali, di cui conosce, come un antico alchimista, ogni più segreta proprietà<br />
(luce, colore, densità, qualità tattili, sedimentazioni storiche e culturali ecc.), <strong>Gritti</strong><br />
mette in scena i suoi sogni e le sue visioni intrecciando fantasia e rigore, capriccio<br />
e regola, caos e ordine.<br />
Tutta la sua produzione passata e recente, al di là delle scelte linguistiche di volta<br />
in volta impiegate – dal realismo esistenziale all’informale, dalla neofigurazione<br />
con venature surreali all’astrazione lirica – evoca infatti un atteggiamento di inesauribile<br />
stupore per il quotidiano spettacolo del mondo, per la multiforme e ramificata<br />
realtà dei fenomeni.<br />
Di fronte alla meravigliante e proteiforme vitalità della natura, che percepisce<br />
come un inestricabile groviglio di mostruosità e bellezza, di buio e luce, di vita e<br />
morte, lo sguardo di <strong>Calisto</strong> <strong>Gritti</strong> non è mai neutro bensì (come per altri versi<br />
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