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PDF (2.27 MB) - PLEXIGLAS

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In alto a sinistra: Il cubo luminoso dell’Università Bauhaus di<br />

Weimar simboleggia la diffusione e la storia del pensiero<br />

Bauhaus.<br />

A destra: Quasi 40 metri di tubi in <strong>PLEXIGLAS</strong>® EndLighten sono stati fissati ai<br />

bordi del cubo ed equipaggiati con lampadine fluorescenti.<br />

Solo in questo modo era possibile illuminare l’intera forma in modo uniforme.<br />

In basso a sinistra: AlI’interno del dado si trova una mostra interattiva.<br />

Dietro superfici lucide in <strong>PLEXIGLAS</strong>® vengono presentati grafici e tabelle retroilluminati<br />

che illustrano la rete di rapporti tra noti maestri della forma Bauhaus.<br />

In basso a destra: Anche il tavolo interattivo al centro della mostra serve allo scopo.<br />

Dei gettoni, ciascuno con l’immagine di un rappresentante principale della storia<br />

del Bauhaus, vengono riconosciuti da un software e correlati gli uni agli altri.<br />

Con la pressione di un dito è possibile richiamare ulteriori informazioni.<br />

me quasi tutti i professori. “Per la mostra abbiamo<br />

però dovuto limitarci a 60 persone, poiché, altrimenti,<br />

la rappresentazione dei collegamenti non avrebbe<br />

più potuto essere comprensibile” ha spiegato<br />

Andreas Wolter.<br />

Collegamenti da sfogliare<br />

Il cuore della mostra si è rivelato essere un elemento<br />

di particolare attrazione: un tavolo interattivo.<br />

Sotto di esso è stato installato un beamer per la<br />

retroproiezione dei contenuti del database sulla superficie<br />

del tavolo. “Allo scopo il tavolo doveva essere<br />

realizzato in un materiale trasparente, non riflettente”<br />

ha illustrato Wolter. “Pe questo motivo<br />

abbiamo incollato una pellicola per retroproiezione<br />

ad una piastra di <strong>PLEXIGLAS</strong>”. Su questa superficie<br />

è possibile visualizzare i dati correlati a tempi, geografia<br />

e persone dell’archivio di rete utilizzando dei<br />

“gettoni” e tramite la funzione del touchscreen. “Sui<br />

gettoni realizzati con dischi di <strong>PLEXIGLAS</strong> grandi<br />

quanto un palmo, è stampata l’immagine di ciascuno<br />

dei principali rappresentanti della storia del<br />

Bauhaus”, così Jens Weber descrive il progetto. “Sul<br />

retro di ogni gettone si trova un codice bidimensionale<br />

che viene registrato da una telecamera posizionata<br />

sotto il tavolo e inoltrato a un software di riconoscimento.<br />

Quest’ultimo, attraverso delle linee,<br />

mostra i collegamenti tra le persone sui dischi e tra<br />

queste e altri esponenti del Bauhaus”. Sfiorando i<br />

punti di informazione l’utente riceve indicazioni sul<br />

background e dati aggiuntivi sui singoli protagonisti<br />

del movimento.<br />

Cube si lega alla mostra ImpulsBauhaus. Dietro le<br />

diapositive, infatti, nel rivestimento interno nero<br />

sono stati realizzati dei fori attraverso i quali risplende<br />

la luce del White Cube e le figure vengono<br />

retroilluminate. “Per ottenere un’illuminazione<br />

uni forme, le immagini sono state applicate su piastre<br />

in <strong>PLEXIGLAS</strong> EndLighten”, così Weber ha<br />

spiegato l’installazione. “Il lato anteriore viene inoltre<br />

protetto da una lastra di <strong>PLEXIGLAS</strong> trasparente<br />

ultralucida”.<br />

Il progetto ImpulsBauhaus è riuscito a convincere<br />

la giuria del premio per l’innovazione<br />

Thüringen e, nel 2009, è stato premiato come primo<br />

classificato nella categoria "Media e Comunicazione".<br />

Una rete capillare<br />

Per completare in tempo la mostra e l’intero progetto,<br />

costituito da White Cube, tutte le persone coinvolte<br />

hanno lavorato fianco a fianco. Quando si è dovuto<br />

posare i cavi della corrente e di rete destinati al<br />

cubo, addirittura tutto il personale insegnante della<br />

facoltà di architettura ha preso in mano la vanga scavando<br />

una canalina fino all’edificio più vicino.<br />

“Il White Cube rappresenta, insieme con la mostra<br />

ImpulsBauhaus, la rete degli esponenti del Bauhaus”<br />

ha ricapitolato Rudolf. “Comunque, l’intero progetto<br />

è stato possibile solo perché tutti coloro che<br />

vi hanno partecipato si sono sentiti parte di una<br />

rete e si sono prodigati altruisticamente per realizzarlo.”<br />

jh<br />

Luminosità verso l’interno<br />

Accanto al tavolo interattivo, situato al centro, si trovano<br />

anche grandi diapositive appese alle pareti;<br />

sono realizzate in bianco e nero e illustrano con tabelle<br />

e grafici il tessuto di relazioni intrecciato dai famosi<br />

artisti del Bauhaus. È grazie a loro che il White<br />

www.uni-weimar.de W www.impuls-bauhaus.de<br />

Architettura<br />

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