IL RISCHIO CHIMICO La sicurezza dei prodotti, Schede di ...

Rischio da agenti chimici, SdS,
etichettatura
IL RISCHIO CHIMICO
La sicurezza dei prodotti, Schede
di Sicurezza, Etichettatura
Dr. Patrizia Serranti –
Servizio Prevenzione e Protezione CNR Bologna
serranti@area.bo.cnr.it
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Il RISCHIO CHIMICO
Definizioni
Agente: l’agente chimico, fisico o biologico
presente durante il lavoro e
potenzialmente dannoso per la salute
Sostanze: gli elementi chimici ed i loro
composti allo stato naturale o ottenuti
mediante qualsiasi procedimento di
produzione, contenenti le impurezze
derivanti dal procedimento impiegato ed
eventualmente gli additivi necessari alla
loro immissione sul mercato.
Preparati: le miscele o le soluzioni
costituite da due o più sostanze.
Valore limite: il limite di esposizione nell’ambiente di lavoro
interessato o il limite di un indicatore biologico relativo ai
lavoratori esposti, a seconda dell’agente
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Rischio da agenti chimici, SdS,
etichettatura
Il RISCHIO CHIMICO
Il volume “ threshold Limit Values and
Biological Exposure Indices” viene
pubblicato annualmente da
ACGIH - American Conference of
Governmental Industrial Hygienists ,
Cincinnati OH – USA – che è una
associazione professionale, non
un’agenzia governativa, che si occupa
degli aspetti tecnici ed amministrativi della
salute degli ambienti di lavoro e di vita; ha
contribuito grandemente allo sviluppo e
miglioramento della protezione della
salute dei lavoratori.
E’ tradotto e pubblicato in Italia da
AIDII Associazione Italiana degli
Igienisti Industriali
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Il RISCHIO CHIMICO
Valore limite di soglia – media ponderata nel
tempo (TLV – TWA):
concentrazione
media ponderata nel tempo, su una
giornata lavorativa di 8 ore e su 40 ore
lavorative settimanali, alla quale si ritiene
che i lavoratori possano essere
ripetutamente esposti, giorno dopo giorno,
senza effetti negativi - salvo reattività
individuali.
Valore limite di soglia – limite per breve
tempo di esposizione (TLV – STEL):
esposizione media ponderata su un
periodo di 15 minuti, che non deve mai
essere superata nella giornata lavorativa,
anche se la media ponderata su 8 ore è
inferiore al TLV.
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Il RISCHIO CHIMICO
Valore limite di soglia – Ceiling
(TLV -C):
concentrazione che non deve mai essere superata
durante qualsiasi momento della esposizione
lavorativa.
I TLV si riferiscono a sostanze aerodisperse che
possono essere assorbite per VIA RESPIRATORIA .
Per le sostanze assorbibili per VIA CUTANEA – sigla AC
– vengono effettuati monitoraggi biologici che si
basano su INDICATORI BIOLOGICI
(concentrazione del tossico e dei suoi metaboliti) e su
INDICATORI DI EFFETTO (alterazioni biologiche
sull’organismo)
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Il RISCHIO CHIMICO
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Il RISCHIO CHIMICO
Valori limite agenti chimici 626
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Il RISCHIO CHIMICO
Con il D.lgs 25/2000 e DM 26/2/2004 sono stati aggiunti alla
normativa italiana una serie di valori limite per agenti
chimici con le definizioni di legge:
• d) valore limite di esposizione professionale: se non
diversamente specificato, il limite della concentrazione
media ponderata nel tempo di un agente chimico nell'aria
all'interno della zona di respirazione di un lavoratore in
relazione ad un determinato periodo di riferimento; un
primo elenco di tali valori e' riportato nell'allegato VIII-ter;
• e) valore limite biologico: il limite della concentrazione
del relativo agente, di un suo metabolita, o di un indicatore
di effetto, nell'appropriato mezzo biologico; un primo
elenco di tali valori e' riportato nell'allegato VIII-quater;
Valori limite agenti chimici 626
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Il RISCHIO CHIMICO
Con il decreto 66/2000 per alcuni agenti
cancerogeni
– c)valore limite: se non altrimenti
specificato, il limite della concentrazione
media, ponderata in funzione del tempo, di
un agente cancerogeno o mutageno nell'aria,
rilevabile entro la zona di respirazione di un
lavoratore, in relazione ad un periodo di
riferimento determinato stabilito
nell'allegato VIII-bis.
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Il RISCHIO CHIMICO
Sostanze e preparati possono essere
intrinsecamente pericolosi o possono
divenire tali in relazione alle condizioni
di impiego.
I prodotti chimici possono essere presenti
negli ambienti di lavoro in seguito ad
accadimento accidentale ( cedimento,
perdita, anomalia impiantistica,
esplosione o incendio, reazione
anomala o traboccamento) o in
situazione di normale svolgimento
dell’attività ( evaporazione contatto,
dispersione, abrasione, sintesi,….).
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Il RISCHIO CHIMICO
Pericoli delle sostanze chimiche:
Pericoli per la sicurezza dell’individuo
• Incendio
• Esplosione
• Corrosione
Pericoli per la salute
• Effetti acuti
• Effetti cronici
Pericoli per l’ambiente
• Inquinamento
• Eventi accidentali
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Il RISCHIO CHIMICO
Pericoli delle sostanze chimiche:
Pericoli per la salute
Le vie di possibile penetrazione dei chimici
nell’organismo umano sono:
• Il contatto
• L’inalazione
• L’ingestione
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Azione Sostanze
Tossico Nocive
Effetto
•
•
•
Risposta
Massima
SOGLIA
•
•
Concentrazione
•
Curva dose risposta: si nota un valore di soglia al di sotto della cui concentrazione
non si hanno effetti, ed una parte terminale che tende ad un massimo, oltre la quale
anche aumentando la concentrazione non si ha aumento della risposta.
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Il RISCHIO CHIMICO
• Penetrazione per via orale
• Penetrazione attraverso la pelle
• Penetrazione attraverso i polmoni
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Il RISCHIO CHIMICO
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Il RISCHIO CHIMICO
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Il RISCHIO CHIMICO
Principali riferimenti legislativi sulla
valutazione dei rischi conseguente la
presenza e manipolazione di agenti
chimici:
DPR 303/56 - Igiene del lavoro ( abrogate voci da 1-
44 tabella allegata)
DPR 547/55 - Prevenzione infortuni
D.lgs 277/91 – Amianto, (piombo abrogato), rumore
D.lgs 77/92 - protezione agenti chimici specifici - Abrogato
D.lgs 626/94
D.lgs 25/ 2002- rischi derivanti da agenti chimici
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Il RISCHIO CHIMICO
Sostanze non pericolose
Sostanze non pericolose impiegate
in condizioni da poter costituire
un pericolo
Sostanze pericolose non classificate
dalle norme del settore
Sostanze pericolose classificate
dalle norme del settore
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Il RISCHIO CHIMICO
Classificazione e la
corrispondente etichettatura
di tutte le sostanze e
preparati presenti sul
territorio comunitario sulla
base di criteri standard di
valutazione
Preparazione
e
pubblicazione di un
“Inventario delle sostanze
chimiche” noto come
EINECS
Elaborazione
e
pubblicazione di una lista di
sostanze nuove costituita da
“Chemicals” notificati dopo
la pubblicazione di EINECS
e nota come ELINCS
Elaborazione di schede di
sicurezza (SdS) secondo
criteri standardizzati
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etichettatura
orso sulle Metodologie di Sicurezza in Ambienti di Ricerca
Il RISCHIO CHIMICO
Diagramma della
Situazione Normativa
Attuale
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EINECS
( European Inventory of Existing
Commercial Chemical Susbstances)
Sostanze esistenti : 100.000 ∼
30.000: da considerarsi rilevanti
2. 300: attualmente
classificate pericolose
dalla U.E.
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etichettatura
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La sicurezza dei prodotti, Schede di Sicurezza, etichettatura
•Classificazione di legge
• Classificazione
provvisoria
riguarda le ∼ 3000
sostanze presenti
nell’allegato I del D.M.
28 aprile 1997 e
successivi agg.
viene effettuata
obbligatoriamente da
chi immette la
sostanza/preparato sul
mercato ( art. 4 D.Lgs
n. 52/97)
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FASCICOLO TECNICO
NOTIFICA.
• Un’altra tappa molto importante è l’introduzione (con la 6°
modifica alla 67/548/CEE, Direttiva 79/831/CEE) della
notifica delle nuove sostanze da parte dei produttori o
importatori. Ogni fabbricante o importatore deve fornire alle
autorità competenti un fascicolo tecnico che presenti gli
elementi necessari a valutare i rischi prevedibili per l’uomo e
per l’ambiente. Il fascicolo è di complessità differente in base al
quantitativo da immettersi sul mercato (Notifica Completa,
Notifica Semplificata).
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La sicurezza dei prodotti, Schede di Sicurezza, etichettatura
La VII Modifica alla 67/548/CEE, Direttiva 92/32/CEE (recepita dal D.Lgs. 52/97) introduce:
• DOSSIER ARMONIZZATI
• VALUTAZIONE DEI RISCHI
• Armonizzazione delle procedure e
dei dati da fornire per la notifica
delle nuove sostanze.
Dossier specifici in base alle quantità
che si intende immettere sul mercato.
• Per i polimeri i dati necessari per la
notifica (ordinaria e ridotta) sono
indicati nell’ All. VII D.
• Per ciascuna sostanza notificata l’Unità di
Notifica procede alla valutazione del rischio
relativo alla salute umana (e all’ambiente),
attraverso:
• l’ eventuale valutazione del rapporto dose (o
concentrazione) e risposta (o effetto);
• la valutazione dell’esposizione per le
categorie di popolazioni (e per i
compartimenti ambientali) potenzialmente
esposti alla sostanza;
• la caratterizzazione del rischio
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Il RISCHIO CHIMICO
• ALLEGATO I
• ALLEGATO II
• ALLEGATO III
• ALLEGATO IV
• ALLEGATO V
• ALLEGATO VI
• ALLEGATO VII
• ALLEGATO VIII
• ALLEGATO IX
Elenco sostanze pericolose
Simboli e indicazioni di pericolo
Elenco Frasi di Rischio (Frasi R)
Elenco consigli di Prudenza (Frasi S)
Metodi di prova per la valutazione delle proprietà
delle sostanze
Requisiti tecnici e guida per la classif. ed etichet.
di sostanze e preparati
Dossier di base per notifica sostanze
Dossier complementare di notifica
Chiusure per bambini e disposit. pericoli al tatto
Contenuti Base degli Allegati Tecnici alla Normativa sulle Sost.Pericolose (D.Lgs. 5226
- 3/2/97)
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Il RISCHIO CHIMICO
Classificazione
sostanze/preparati
proprietà chimico-fisiche
proprietà tossicologiche
ed ecotossicologiche
effetti specifici sulla salute
effetti sull’ambiente
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Il RISCHIO CHIMICO
Indici di pericolo sulla base
delle proprietà individuate
Famiglia o categoria di
pericolo, col suo simbolo
Indicazione di pericolo
Frasi relative ai rischi (frasi
R)
Consigli di prudenza (frasi S)
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Il RISCHIO CHIMICO
Pericoli derivanti dalle proprietà chimico-fisiche
1. Esplosivi
2. Comburenti
3. Estremamente infiammabili
4. Facilmente infiammabili
5. Infiammabili
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Il RISCHIO CHIMICO
Pericolo per la salute umana
6. Molto tossici
7. Tossici
8. Nocivi
9. Corrosivi
10. Irritante
11. Sensibilizzanti
12. Cancerogeni
13. Mutageni
14. Tossici per il ciclo
riproduttivo
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Il RISCHIO CHIMICO
Le sostanze cancerogene , mutagene, tossiche per il
ciclo riproduttivo sono ulteriormente suddivise in:
Categoria 1
Categoria 2
Categoria 3
In rapporto al grado di evidenza degli effetti
sull’uomo
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Categoria
Definizione
Etichettatura
1.Sostanze note per gli effetti
cancerogeni sull’uomo
Esistono prove sufficienti per
stabilire un nesso causale tra
l’esposizione dell’uomo ad una
sostanza e lo sviluppo di tumori
Frase R45 “Può provocare il
cancro” o R49 “Può provocare
il cancro per inalazione"
accompagnata dal simbolo T o
T+ e dal teschio
2. Sostanze che dovrebbero
considerarsi cancerogene per l’uomo
3.Sostanze da considerarsi sospette per
i possibili effetti cancerogeni sull’uomo
per le quali tuttavia le informazioni
disponibili non sono sufficienti per
procedere ad una valutazione
soddisfacente
Esistono elementi sufficienti
per ritenere verosimile che
l’esposizione dell’uomo ad una
sostanza possa provocare lo
sviluppo di tumori
Esistono alcune prove ottenute
da adeguati studi sugli animali
che non bastano tuttavia per
classificare la sostanza nella
categoria 2.
Frase R45 “Può provocare il
cancro” o R49 “Può provocare
il cancro per inalazione"
accompagnata dal simbolo T o
T+ e dal teschio
Frase R40 “Possibilità di
effetti irreversibili”
accompagnato almeno al
simbolo Xn ( Croce – Nocivo)
Con il XXVIII adeg. la frase
R40 diventa “Possibilità di
effetti cancerogeni - prove
insufficienti” 32
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Il RISCHIO CHIMICO
Pericolo per l’ambiente
15. Pericolosi per l’ambiente
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Il RISCHIO CHIMICO
Esplosivi: le sostanze ed i
preparati solidi, liquidi, pastosi
o gelatinosi che, anche senza
l'azione dell'ossigeno
atmosferico, possono provocare
una reazione esotermica con
rapida formazione di gas e che,
in determinate condizioni di
prova, detonano, deflagrano
rapidamente o esplodono in
seguito a riscaldamento in
condizione di parziale
contenimento
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Il RISCHIO CHIMICO
Comburenti: le sostanze ed i preparati che a contatto con altre
sostanze, soprattutto se infiammabili, provocano una forte
reazione esotermica;
Comburente (O)
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Il RISCHIO CHIMICO
Estremamente infiammabili: le sostanze ed i
preparati liquidi con il punto di infiammabilità
estremamente basso ed un punto di ebollizione basso e
le sostanze ed i preparati gassosi che a temperatura e
pressione ambiente si infiammano a contatto con
l'aria;
Estremamente infiammabile (F+)
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Il RISCHIO CHIMICO
Facilmente infiammabili:
1) le sostanze ed i preparati che, a contatto con
l'aria, a temperatura ambiente e senza apporto di
energia, possono subire innalzamenti termici e da
ultimo infiammarsi;
2) le sostanze ed i preparati solidi che possono
facilmente infiammarsi dopo un breve contatto con
una sorgente di accensione e che continuano a
bruciare o a consumarsi anche topo il distacco della
sorgente di accensione;
3) le sostanze ed i preparati liquidi il cui punto
d'infiammabilita' e' molto basso;
4) le sostanze ed i preparati che, a contatto con
l'acqua o l'aria umida, sprigionano gas
estremamente infiammabili in quantità pericolose;
Infiammabili:
Le sostanze ed i preparati liquidi con un basso
punto di infiammabilità;
Facilmente infiammabile F
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Il RISCHIO CHIMICO
Molto tossici: le sostanze ed i preparati che, in caso di inalazione,
ingestione o assorbimento cutaneo, in piccolissime quantità, possono
essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche;
Tossico
( T )
Molto tossico
( T + )
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Il RISCHIO CHIMICO
Tossici: le sostanze ed i preparati che, in caso di
inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, in piccole
quantità, possono essere letali oppure provocare lesioni
acute o croniche;
Tossico (T)
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Il RISCHIO CHIMICO
Nocivi: le sostanze ed i preparati che, in caso di
inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo possono
essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche;
Nocivo (Xn)
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Tossico (T)
Il RISCHIO CHIMICO
• Molto tossici, tossici o
nocivi:
La tossicità a breve periodo o acuta
è considerata una delle
caratteristiche più importanti
delle sostanze pericolose
DL50 è la dose che provoca la
morte del 50% degli animali da
esperimento (topo per la dose
orale, anche coniglio per la dose
cutanea)
CL50 è la concentrazione in aria
che provoca la morte del 50%
degli animali
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Il RISCHIO CHIMICO
Corrosivi: le sostanze ed i preparati che, a contatto con
i tessuti vivi, possono esercitare su di essi un'azione
distruttiva
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Il RISCHIO CHIMICO
Irritanti: le sostanze ed i preparati non corrosivi, il cui
contatto diretto, prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose
puo' provocare una reazione infiammatoria;
Sensibilizzanti: le sostanze ed i preparati che, per inalazione
o assorbimento cutaneo, possono dar luogo ad una reazione di
ipersensibilizzazione per cui una successiva esposizione alla
sostanza o al preparato produce reazioni avverse
caratteristiche;
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La sicurezza dei prodotti, Schede di Sicurezza, etichettatura
Cancerogeni: le sostanze ed i preparati che, per
inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono
provocare il cancro o aumentarne la frequenza;
SIMBOLO T CATEGORIE 1 o 2 SIMBOLO Xn CATEGORIA 3
( R45 “Può provocare il cancro” (R40 “Possibilità di effetti irreversibili”
R49 “Può provocare il cancro per inalazione”)
Con il XXVIII adeg. è associata la frase
R40
“Possibilità di effetti cancerogeni - prove
insufficienti”)
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Rischio da agenti chimici, SdS,
etichettatura
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La sicurezza dei prodotti, Schede di Sicurezza, etichettatura
Mutageni: le sostanze ed i preparati che, per inalazione,
ingestione o assorbimento cutaneo, possono produrre
difetti genetici ereditari o aumentarne la frequenza;
SIMBOLO T CATEGORIE 1 o 2 SIMBOLO Xn CATEGORIA 3
(R46 “Può provocare alterazioni genetiche”) (R40 “Possibilità di effetti irreversibili”
Con il XXVIII adeg. è associata la frase
R68 “Possibilità di effetti irreversibili”)
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Mutageni: le sostanze ed i preparati che, per inalazione,
ingestione o assorbimento cutaneo, possono produrre
difetti genetici ereditari o aumentarne la frequenza;
SIMBOLO T CATEGORIE 1 o 2 SIMBOLO Xn CATEGORIA 3
(R46 “Può provocare alterazioni genetiche”) (R40 “Possibilità di effetti irreversibili”
Con il XXVIII adeg. è associata la frase
R68 “Possibilità di effetti irreversibili”)
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La sicurezza dei prodotti, Schede di Sicurezza, etichettatura
Tossici per il ciclo riproduttivo: le sostanze ed i preparati
che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo,
possono provocare o rendere piu' frequenti effetti nocivi
non ereditari nella prole o danni a carico della funzione o
delle capacita riproduttive maschili o femminili
SIMBOLO T CATEGORIE 1 o 2 SIMBOLO Xn CATEGORIA 3
(R60 “Può ridurre la fertilità” (R62 “ Possibile rischio di ridotta
fertilità”
R61 “ Può danneggiare i bambini non ancora nati”) R63 “ Possibile rischio di danni ai
bambini
non ancora nati”)
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Il RISCHIO CHIMICO
Pericolosi per l'ambiente: le sostanze ed i preparati che qualora
si diffondano nell'ambiente, presentano o possono presentare rischi
immediati differiti per una o più delle componenti ambientali.
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Rischio da agenti chimici, SdS,
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La sicurezza dei prodotti, Schede di Sicurezza, etichettatura
Categorie di pericolo e frasi di rischio relativamente alle
proprietà tossicologiche ed agli effetti specifici sulla salute
CATEGORIE DI PERICOLO
(effetti specifici per la salute)
• CANCEROGENO
• MUTAGENO
• TOSSICO PER IL CICLO
PRODUTTIVO
FRASI DI RISCHIO
• R45-49-40
• R46-40-68*
• (* XXVIII adeg.dir.67/548/CEE)
R60-61-62-63-64
(proprietà tossicologiche)
• MOLTO TOSSICO
• TOSSICO
• SENSIBILIZZANTE
• CORROSIVO
• NOCIVO
• IRRITANTE
• R26-27-28-39
• R23-24-25-39-48
• R42-43
• R34-35
• R20-21-22-40-48-65
• R36-37-38-41
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Il RISCHIO CHIMICO
La classificazione, per le proprietà tossicologiche e per gli effetti sulla
salute, si basa sugli effetti di tossicità di tipo acuto, subacuto, subcronico e
cronico, sull’uomo e sugli animali, tenuto conto delle vie di assorbimento:
inalazione
ingestione
cute
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Rischio da agenti chimici, SdS,
etichettatura
Il RISCHIO CHIMICO
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Corso sulle Metodologie di Sicurezza in Ambienti di Ricerca
Il RISCHIO CHIMICO
RAMMENTA:
L’ETICHETTATURA E’ OBBLIGATORIA
L’ETICHETTA INFORMA IMMEDIATAMENTE
L’UTILIZZATORE DEL PRODOTTO
L’ETICHETTA EVITA MALINTESI ED ERRORI DI
MANIPOLAZIONE
L’ETICHETTA AIUTA L’ORGANIZZAZIONE DELLA
PREVENZIONE
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etichettatura
Corso sulle Metodologie di Sicurezza in Ambienti di Ricerca
Il RISCHIO CHIMICO
L’etichetta deve rispettare , in
rapporto alla capacità
dell’imballaggio, i seguenti formati:
capacità imballaggio
formato etichetta in mm
inferiore o pari a 3 l. Almeno 52 x 74
sup. a 3 l. e inf. o pari a 50 l. Almeno 74 x 105
sup. a 50 l. e inf. o pari a 500 l. Almeno 105 x 148
superiore a 500 l. Almeno 148 x 210
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Cosa sarà?
Corso sulle Metodologie di Sicurezza in Ambienti di Ricerca
Il RISCHIO CHIMICO
L’etichetta deve contenere:
un simbolo di pericolo, di colore nero su fondo
arancione, occupante almeno un decimo della
superficie dell’etichetta e raffigurante il/i rischi
principali associati alla manipolazione del prodotto
(ogni simbolo deve misurare almeno 1 cm 2 )
denominazione chimica della sostanza
nome e indirizzo del fabbricante
numero CEE (se assegnato) della sostanza dedotto
dall’EINECS
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Rischio da agenti chimici, SdS,
etichettatura
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Il RISCHIO CHIMICO
L’etichetta deve contenere:
indicazione scritta del pericolo principale
le frasi standard (frasi di rischio) che
descrivono in forma sintetica i rischi potenziali
associati all’impiego
le frasi standard (consigli di prudenza) che
descrivono le comuni norme di sicurezza da
adottare per minimizzare tali rischi
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Il RISCHIO CHIMICO
Caratteristiche degli imballaggi di
sostanze/preparati pericolosi
confezionamento a chiusura che impedisca la
fuoriuscita del contenuto;
essere costituiti da materiale inattaccabile dal
contenuto e non suscettibile di formare con esso
prodotti nocivi o pericolosi;
possedere solidità e resistenza tale da impedire
qualsiasi forma di “allentamento” e da fornire
estrema sicurezza durante la manipolazione o
l’utilizzo;
deve esservi apposta l’etichetta in modo ben
visibile
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Rischio da agenti chimici, SdS,
etichettatura
Corso sulle Metodologie di Sicurezza in Ambienti di Ricerca
Il RISCHIO CHIMICO
Il D.Lgs 493/96 che recepisce la normativa
europea sulla segnaletica di sicurezza e/o
salute sul luogo di lavoro, all’art 6 modifica
l’art. 355 del DPR 547/55 come segue:
•Art. 355. ( Indicazioni per i recipienti) I recipienti
nei quali sono conservati prodotti o materie
pericolosi o nocivi devono, allo scopo di
rendere nota la natura e la pericolosità del
loro contenuto, portare le indicazioni e i
contrassegni prescritti per ciascuno di essi
dalla normativa che li disciplina
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Corso sulle Metodologie di Sicurezza in Ambienti di Ricerca
Il RISCHIO CHIMICO
L’allegato III del D.Lgs 493/96 indica le “PRESCRIZIONI PER LA
SEGNALETICA DEI CONTENITORI E DELLE TUBAZIONI”
DEVONO ESSERE ETICHETTATI
COME AL D.LGS 285/98
I RECIPIENTI UTILIZZATI NEI LUOGHI DI LAVORO;
I RECIPIENTI UTILIZZATI PER IL MAGAZZINAGGIO;
LE TUBAZIONI VISIBILI ATTE A CONTENERE O
TRASPORTARE
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Rischio da agenti chimici, SdS,
etichettatura
Corso sulle Metodologie di Sicurezza in Ambienti di Ricerca
Il RISCHIO CHIMICO
D.lgs 493/96
•Ai recipienti utilizzati per una breve durata
e per quelli il cui contenuto cambia
frequentemente
•è possibile non applicare l’etichettatura di
legge a condizione che si raggiunga un pari
livelli di protezione tramite
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Il RISCHIO CHIMICO
D.LGS 493/96
La segnaletica va applicata :
sul lato visibile o sui lati visibili
in forma rigida, autoadesiva o verniciata
Per le tubazioni l’etichettatura va applicata
in modo visibile vicino ai punti con maggiore
pericolo ( valvole, punti di raccordo etc.) e
deve essere ripetuta più volte.
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Rischio da agenti chimici, SdS,
etichettatura
D.lgs 493/96
Corso sulle Metodologie di Sicurezza in Ambienti di Ricerca
Il RISCHIO CHIMICO
I depositi di sostanze/preparati in aree, locali o settori
devono essere segnalati con apposito cartello di
avvertimento a meno che le dimensioni dell’etichettatura non
soddisfino già i requisiti di legge .
( A > L 2 / 2000 dove A è la superficie del cartello in m 2 ed L è
la distanza in metri alla quale il cartello deve essere ancora
riconoscibile)
Il deposito può essere indicato con il
cartello di avvertimento”pericolo generico”.
I cartelli/etichettatura vanno applicati
nei pressi dell’area o sulla porta di
accesso al locale di magazzinaggio.
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Il RISCHIO CHIMICO
SCHEDE DI SICUREZZA (SdS)
Decreto Ministeriale del 28/01/1992
Classificazione e disciplina dell'imballaggio e della
etichettatura dei preparati pericolosi in attuazione
delle direttive emanate dal Consiglio e dalla
Commissione delle Comunità europee
ALLEGATO III - GUIDA ALLA REDAZIONE DELLE
SCHEDE DI DATI DI SICUREZZA.
Finalmente!
Circolare n° 15 del 01/04/1992
Indicazioni esplicative per l'applicazione del decreto
ministeriale 28 gennaio 1992 concernente la
classificazione, imballaggio ed etichettatura dei
preparati pericolosi.
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Rischio da agenti chimici, SdS,
etichettatura
Corso sulle Metodologie di Sicurezza in Ambienti di Ricerca
Il RISCHIO CHIMICO
•Decreto Legislativo del Governo n° 285 del 16/07/1998
Art. 9. - Scheda informativa in materia di sicurezza.
–1. Per consentire agli utilizzatori professionali di adottare le misure
per la protezione dell'ambiente, nonché della salute e della sicurezza
sul luogo di lavoro, il responsabile dell'immissione sul
mercato di un preparato pericoloso deve fornire
gratuitamente, su supporto cartaceo o per via elettronica, al
destinatario del preparato stesso, in occasione o anteriormente alla
prima fornitura, una scheda informativa in materia di
sicurezza redatta conformemente alle disposizioni del decreto del
Ministro della Sanita' 4 aprile 1997, ed e' tenuto, altresì, a
trasmettere, ove sia venuto a conoscenza di ogni nuova informazione
al riguardo, una scheda aggiornata.
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Il RISCHIO CHIMICO
•Decreto Ministeriale del 04/04/1997
•Art. 1.
Il fabbricante, l'importatore e il distributore
che immette sul mercato una sostanza
pericolosa deve fornire gratuitamente
al destinatario della sostanza stessa,
su supporto cartaceo o magnetico,
una scheda informativa di sicurezza
in occasione o anteriormente alla prima fornitura.
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Rischio da agenti chimici, SdS,
etichettatura
Corso sulle Metodologie di Sicurezza in Ambienti di Ricerca
Il RISCHIO CHIMICO
Decreto Ministeriale del 04/04/1997
Art. 2. - La scheda informativa di cui all'art. 1 deve essere
aggiornata ogniqualvolta il fabbricante, l'importatore o il
distributore sia venuto a conoscenza di nuove e rilevanti
informazioni sulla sicurezza e la tutela della salute e
dell'ambiente; esso e' tenuto a trasmettere la scheda aggiornata
al fornitore.
Art. 3. - La scheda di cui all'art. 1 deve essere redatta in lingua
italiana nell'osservanza delle disposizioni indicate nell'allegato e
deve riportare la data di compilazione e dell'eventuale
aggiornamento.
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Il RISCHIO CHIMICO
Decreto Ministeriale del 04/04/1997
ALLEGATO - GUIDA ALLA REDAZIONE DELLE
SCHEDE DI DATI DI SICUREZZA.
Le note esplicative che seguono rappresentano una guida.
Esse devono assicurare che il contenuto di ciascuna delle voci
obbligatorie elencate nell’ art. 3 consenta agli utilizzatori
professionali di adottare le misure necessarie per
quanto concerne la tutela della salute, la sicurezza
sul posto di lavoro e la protezione dell'ambiente.
L'informazione deve essere redatta in modo chiaro e conciso.
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Rischio da agenti chimici, SdS,
etichettatura
Corso sulle Metodologie di Sicurezza in Ambienti di Ricerca
Il RISCHIO CHIMICO
Decreto Ministeriale del 04/04/1997- Allegato
La scheda informativa di sicurezza
deve comportare le seguenti voci obbligatorie:
1) Elementi identificativi della sostanza o del
preparato e della società/impresa
2) Composizione/informazione sugli ingredienti
3) Indicazione dei pericoli
4) Misure di pronto soccorso
5) Misure antincendio
6) Misure in caso di fuoriuscita accidentale
7) Manipolazione e stoccaggio
8) Controllo dell'esposizione/protezione individuale
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Il RISCHIO CHIMICO
Decreto Ministeriale del 04/04/1997- Allegato
9) Proprietà fisiche e chimiche
10) Stabilita' e reattività
11) Informazioni tossicologiche
12) Informazioni ecologiche
13) Considerazioni sullo smaltimento
14) Informazioni sul trasporto
15) Informazioni sulla regolamentazione
16) Altre informazioni
La responsabilità delle informazioni figuranti nelle suddette voci
incombe alla persona responsabile dell'immissione della
sostanza/preparato sul mercato.
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Rischio da agenti chimici, SdS,
etichettatura
Il RISCHIO CHIMICO
Decreto Legislativo 626/94
Capo VI - INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI
LAVORATORI.
Art. 21. - Informazione dei lavoratori.
1. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore
riceva un'adeguata informazione su:
a) i rischi per la sicurezza e la salute connessi all'attività
dell'impresa in generale;
b) le misure e le attività di protezione e prevenzione adottate;
c) i rischi specifici cui è esposto in relazione all'attività svolta,
le normative di sicurezza e le disposizioni aziendali in
materia;
d) i pericoli connessi all'uso delle sostanze e dei
preparati pericolosi sulla base delle schede dei dati di
sicurezza previste dalla normativa vigente e dalle norme
di buona tecnica;
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Il RISCHIO CHIMICO
ACETONE
4. MISURE DI PRIMO SOCCORSO
Contatto con la pelle:
Lavare abbondantemente con acqua e sapone.
Contatto con gli occhi:
Lavare immediatamente con acqua per almeno 10 minuti dopo avere rimosso eventuali
lenti a contatto, se facilmente fattibile. Se persiste sofferenza avvertire il medico.
Ingestione:
Fare sciacquare subito la bocca con molta acqua, senza deglutire.
Provocare il vomito
E' possibile somministrare carbone attivo sospeso in acqua od olio di vaselina minerale
medicinale.
Inalazione:
Areare l'ambiente. Rimuovere subito il paziente dall'ambiente contaminato e tenerlo a
riposo in ambiente ben areato. In caso di malessere consultare un medico.
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Rischio da agenti chimici, SdS,
etichettatura
Corso sulle Metodologie di Sicurezza in Ambienti di Ricerca
Il RISCHIO CHIMICO
ACIDO FLUORIDRICO
4. MISURE DI PRIMO SOCCORSO
Contatto con la pelle:Accompagnare IMMEDIATAMENTE l'infortunato alla più vicina doccia o presa
d'acqua. Un ritardo anche di pochi secondi può aggravare il danno. Togliere gli indumenti contaminati sotto il
getto di acqua corrente. Lavare per almeno 10-15 minuti. Applicare la pomata al gluconato di calcio e
massaggiare a lungo delicatamente le aree contaminate. CONSULTARE IMMEDIATAMENTE UN MEDICO.
Contatto con gli occhi:Lavare immediatamente ed abbondantemente con acqua corrente, a palpebre
aperte, per almeno 10 minuti, dopo avere rimosso eventuali lenti a contatto; quindi proteggere gli occhi con
garza sterile o un fazzoletto pulito, asciutti. RICORRERE A VISITA MEDICA.
Non usare colliri o pomate di alcun genere prima della visita o del consiglio dell'oculista.
Ingestione:Fare sciacquare subito la bocca con molta acqua, senza deglutire.
Non provocare il vomito RICORRERE IMMEDIATAMENTE A VISITA MEDICA, mostrando la scheda di
sicurezza.
Somministrare acqua con albume; non somministrare bicarbonato.
Somministrare un preparato farmaceutico di calcio solubile per via orale.
Inalazione: Areare l'ambiente. Rimuovere subito il paziente dall'ambiente contaminato e tenerlo a riposo in
ambiente ben areato. CHIAMARE UN MEDICO.
Un ritardo anche di pochi minuti può aggravare il danno.
Se la respirazione si è interrotta, sottoporre a respirazione artificiale.
Mezzi di pronto soccorso a disposizione del medico:
Gel di gluconato di calcio.
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Corso sulle Metodologie di Sicurezza in Ambienti di Ricerca
Il RISCHIO CHIMICO
MERCURIO
7. MANIPOLAZIONE E STOCCAGGIO
Precauzioni di manipolazione:
Evitare il contatto e l'inalazione dei vapori. Vedere anche il successivo
paragrafo 8.
Durante il lavoro non fumare.
Utilizzare occhiali di protezione.
Evitare di manipolare il prodotto caldo,
senza adeguata protezione respiratoria.
Accorgimenti tecnici di manipolazione:
Non usare apparecchiature con parti in alluminio.
Convogliare gli sfiati ad abbattimento.
Pulire con cura i piccoli sversamenti.
Condizioni di stoccaggio:
Mantenere sempre ben chiusi i contenitori.
Materiali per l'imballaggio:
Bottiglie o fustini in vetro o politene.
Accorgimenti di stoccaggio:
Non veicolare il prodotto con aria compressa.
Predisporre vaschette di contenimento.
Indicazione per i locali:
Locali adeguatamente areati.
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Rischio da agenti chimici, SdS,
etichettatura
Corso sulle Metodologie di Sicurezza in Ambienti di Ricerca
Il RISCHIO CHIMICO
.
5. MISURE ANTINCENDIO
Mezzi di estinzione appropriati:
CO2, schiuma o polveri chimiche.
Mezzi di estinzione da non usare:
Acqua perchè inefficace.
Operazioni per circoscrivere l'incendio:
Raffreddare i contenitori esposti al fuoco con acqua.
Rischi da combustione:
Evitare di respirare i fumi.
Mezzi di protezione per addetti all'estinzione:
Se esposti ai fumi usare protezioni per le vie respiratorie.
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RISCHIO CHIMICO
Rischi per la
sicurezza:
(R. infortunistici)
Rischi per la salute:
(R. igienico-ambientale
ambientale)
RISCHI di:
incendio, esplosioni, contatto
con sostanze aggressive e/o
corrosive (ustioni chimiche,
corrosione di materiali e
degrado di impianti, ecc.)
RISCHI da:
esposizioni a sostanze
tossiche e/o nocive e, se
assorbite, con potenziale
compromissione dell’equilibrio
biologico (intossicazione o
malattie professionale)
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Rischio da agenti chimici, SdS,
etichettatura
RISCHI DA
ESPOSIZIONE
ESPOSIZIONE
condizione di lavoro per la quale sussiste la possibilità che agenti
chimici pericolosi, tal quali o sottoforma di emissioni (polveri,
fumi, nebbie, gas e vapori) possano essere assorbiti
dall’organismo attraverso:
INGESTIONE
CONTATTO
CUTANEO
INALAZIONE
Assorbimento
gastrico
Assorbimento
transcutaneo
Assorbimento
polmonare
INSORGENZA DEL RISCHIO CHIMICO
Un RISCHIO CHIMICO si concretizza nel momento in cui sul posto di lavoro si
realizzano le condizioni per cui risultano contemporaneamente presenti i due
fattori di rischio:
1. presenza di agenti chimici pericolosi (fattori di rischio chimico);
2. presenza di condizioni di esposizione (fattori di rischio espositivo).
RISCHIO CHIMICO
DERIVANTE DA
ESPOSIZIONE AD
AGENTI CHIMICI
PERICOLOSI
=
PRESENZA DI
AGENTI CHIMICI
PERICOLOSI
(ciclo tecnologico)
X
PRESENZA DI
CONDIZIONI DI
ESPOSIZIONE
(modalità
operative)
RISCHIO PERICOLO ESPOSIZIONE
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Rischio da agenti chimici, SdS,
etichettatura
VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO
FASI PROCEDURALI:
I. FASE
II. FASE
III. FASE
IV. FASE
Individuazione della presenza dei fattori
di rischio chimico (pericoli).
Individuazione della presenza di potenziali
situazioni di esposizione ai fattori di rischio
chimico (esposizione).
Rilevazione e misurazione dei livelli di
esposizione ai fattori di rischio chimico.
Stima e valutazione dell’esposizione ad
agenti chimici pericolosi.
SCHEMA OPERATIVO PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO:
1 a
FASE
Ricerca delle fonti di rischio
Presenza di agenti chimici pericolosi
M
E
T
O
D
O
Esame del ciclo lavorativo finalizzato
all’individuazione della presenza, intenzionale o
non, di agenti chimici pericolosi nelle varie
lavorazioni o operazioni
SI
NO
Assenza di rischio
chimico
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Rischio da agenti chimici, SdS,
etichettatura
SCHEMA OPERATIVO PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO:
2 a
FASE
Ricerca dei rischi per la Sicurezza
(incendio, esplosione, degrado delle apparecchiature) E
DEI RISCHI PER LA SALUTE conseguente ad
esposizione a sostanze pericolose per la salute
M
E
T
O
D
O
Analisi dei sistemi di lavorazione, della natura delle sostanze
e delle caratteristiche intrinseche di pericolosità nell’ambito
delle modalità lavorative e quindi delle conseguenti modalità
di esposizione: SISTEMI DI SICUREZZA IN ATTO
SI
NO
non si procede alla
V.d.R.
SCHEMA OPERATIVO PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO:
3 a
FASE
Misura delle condizioni di esposizione ai
fattori di rischio per la sicurezza e la salute
M
E
T
O
D
O
*. Verifica delle situazioni di rischio per la sicurezza
(incendio, esplosione, ecc.): applicazione delle norme
*. Misura dei livelli di esposizione a sostanze pericolose
per la salute:
- . Monitoraggio ambientale (L.E.AMB.)
- . Monitoraggio Cutaneo (L.E.CUT.)
- . Monitoraggio Biologico (L.ASS.)
ELABORAZIONE STATISTICA DEI RISULTATI
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Rischio da agenti chimici, SdS,
etichettatura
SCHEMA OPERATIVO PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO:
4 a
FASE
Valutazione del rischio chimico
M
E
T
O
D
O
Valutazione dei rischi per la sicurezza (normativa
e norme di buona tecnica).
Valutazione dei rischi per la salute attraverso
confronto “ragionato” dei risultati con i valori
limite di esposizione V.L.E. e con gli indicatori
biologici di esposizione I.B.E.
DEFINIZIONE DEI CONSEGUENTI INTERVENTI
DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
►CONTROLLO DELL’AMBIENTE
►MONITORAGGIO AMBIENTALE E BIOLOGICO
(metodologie standardizzate)
►CAMPIONAMENTO “RAPPRESENTATIVO”
►ANALISI MATERIALE PARTICELLARE:
SISTEMA GAS-SOLIDO - VAPORI ADSORBITI
►CONFRONTO “RAGIONATO” CON I VALORI LIMITE
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Rischio da agenti chimici, SdS,
etichettatura
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
►LIVELLI DI ESPOSIZIONE “CONTROLLATI”
VERSANTE INFERIORE
►NEL CASO DI SOSTANZE CANCEROGENE: ESPOSIZIONE SU VALORI
PIU’ BASSI, PER QUANTO TECNICAMENTE POSSIBILE, CON RIFERIMENTO
LIVELLI AMBIENTE CIRCOSTANTE
►INTERVENTI DI PREVENZIONE TECNICA ORGANIZZATIVA E
PROCEDURALE ED, AL LIMITE IDONEI INTERVENTI DI PROTEZIONE
COLLETIVI (DPC) E INDIVIDUALI (DPI)
►CONTROLLO MACCHINE OPERATRICI: EMISSIONI, CONTATTO OLI
MINERALI, DOTAZIONE SCHERMI PROTETTIVI
►ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
ESPOSIZIONI RAVVICINATE
Interventi di prevenzione e Protezione
A- INTERVENTI DI PREVENZIONE → Eliminaz. o Riduz. del Rischio
A1- Prevenzione Primaria ( I°a) → Eliminazione del Rischio
A2 - Prevenzione secondaria (II°a) → Controllo del Rischio
B- INTERVENTI DI PROTEZIONE → Protez. e contenimento del Rischio
B1- Protezione collettiva → Areazione, Formazione,Organizzazione
B2- Protezione personale → Dispositivi di Protezione Individuali ( DPI )
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Rischio da agenti chimici, SdS,
etichettatura
CRITERI DI PRIORITA’
- Interventi di Prevenzione
1° Eliminazione del rischio
2° Riduzione del rischio
a)Programmi di prevenz.Integrati(Tecn.Org.Proc.)
b) Interventi alla fonte e controllo ambientale Tecn;
c) Ergononomia del posto di lavoro
d) Sorveglianza sanitaria
- Interventi di Protezione
1° Collettivi (P.di lavoro, P. di Emerg.,Formaz.,Procedure,Areazione)
2° Disp.Ind.di Protez. (Protez.Vie Resp.,Tute, Occhiali, Guanti, etc..)
INTERVENTI DI PREVENZIONE INDIRETTA
- Controllo e Manutenzione di: macchine ed
impianti,imp.e comp.di sicurezza
- Inform.sui rischi e formaz.mod.operat.
(personale,preposti,etc)
- Misure di Emergenza:
Primo Soccorso, P.di Evacuazione,P.Antincendio
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Rischio da agenti chimici, SdS,
etichettatura
Interventi di Prev.e Prot.
- Assetto e viabilita’ (interna,bretella,colleg.est)
- Ventilazione/Climatizzazione
- N° Ricambi /h
- Impianti Elettrici (Ritondanti + Antincendio)
- Apparecchi a pressione (contr. emiss.,Valvole )
- Asp. Localizzata (Scrubber Gallex)
- Monitoraggio Apparati Sperimentali (Int. + Amb.)
- Avvisatori di Fuga Gas
- Avvisatori di Incend. e Impianti Antinc.(Nebbia d’H 2 O)
- Ricoveri / Sopravvivenza
- Segnaletica di sicurezza
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