RIFLESSIONI SULLA GUERRA - I.C. “G. Galilei” Tradate

a film del calibro di Full Metal Jacket, che parla della vita nelle caserme durante la guerra del Vietnam,
oppure a Salvate il soldato Ryan, altro film di guerra sulla seconda guerra mondiale.
Anche la pittura cambia: basti pensare ai quadri dipinti durante la
rivoluzione francese, come La libertà che guida il popolo, dove vi è
la Libertà, rappresentata come figura femminile con una bandiera
francese in mano, che scavalca le trincee insieme ad un seguito di
rivoltosi.
La musica cambia più degli altri generi d'intrattenimento: le
canzoni cambiano e diventano, da canzoni per intrattenere, vere
proteste contro la guerra: basti pensare a Bob Dylan con le sue
canzoni contro la guerra, come Blowin' in the wind oppure Knocking on the Heaven door, oppure anche a
Fabrizio de Andrè con la sua Guerra di Piero.
E infine, la letteratura, che si nutre dei racconti dei reduci che l'hanno vissuta in prima persona.
La guerra si può riassumere in due parole: orrore e distruzione, ma ha un risvolto positivo: il progresso.
Cultura e tecnologia si sviluppano maggiormente in tempo di guerra, anziché di pace. Ma continuo a
credere che le guerre potranno finire solo quando finirà il genere umano, perchè è proprio il genere umano
che scatena le guerre: noi tutti non possiamo vivere senza essere superiori o più potenti di un altro.
Senatore Luciano, 3 F