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• Il triangolo di Ogden e Richards • Le regole della ...

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Morlino, , Introduzione alla ricerca comparata, <strong>Il</strong> Mulino, 2005<br />

Capitolo 5. Come comparare: i meccanismi essenziali<br />

• <strong>Il</strong> <strong>triangolo</strong> <strong>di</strong> <strong>Ogden</strong> e <strong>Richards</strong><br />

• <strong>Le</strong> <strong>regole</strong> <strong>della</strong> concettualizzazione<br />

• L’albero <strong>di</strong> Porfirio<br />

• Strategie classificatorie<br />

• I canoni <strong>di</strong> Mill<br />

• La formalizzazione<br />

• La fuzzy set analysis<br />

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Morlino, , Introduzione alla ricerca comparata, <strong>Il</strong> Mulino, 2005<br />

Capitolo 5. Come comparare: i meccanismi essenziali<br />

<strong>Il</strong> <strong>triangolo</strong> <strong>di</strong> <strong>Ogden</strong> e <strong>Richards</strong><br />

<strong>Ogden</strong> e <strong>Richards</strong>, in un trattato <strong>di</strong> logica del 1946,<br />

hanno precisato quali sono le componenti essenziali<br />

<strong>di</strong> un concetto fissando il rapporto tra termine,<br />

significato connesso e referente empirico con un<br />

<strong>triangolo</strong> (ve<strong>di</strong> fig. 5.1).<br />

<strong>Il</strong> <strong>di</strong>fficile rapporto tra termine, significato e referente<br />

costituisce il cuore <strong>della</strong> concettualizzazione.<br />

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Morlino, , Introduzione alla ricerca comparata, <strong>Il</strong> Mulino, 2005<br />

Capitolo 5. Come comparare: i meccanismi essenziali<br />

<strong>Il</strong> <strong>triangolo</strong> <strong>di</strong> <strong>Ogden</strong> e <strong>Richards</strong><br />

La costruzione <strong>di</strong> un concetto presuppone che i tre<br />

aspetti (o meglio, i tre lati del <strong>triangolo</strong>) vengano<br />

opportunamente precisati.<br />

Altrimenti si formulerebbe un concetto ambiguo se la<br />

connessione univoca tra termine e significato non è ben<br />

fissata e chiara;<br />

un concetto vago se non è precisato l’oggetto empirico a<br />

cui il significato si riferisce;<br />

un concetto banale se il significato non è ben articolato e<br />

organizzato rispetto al termine e ai referenti.<br />

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Morlino, , Introduzione alla ricerca comparata, <strong>Il</strong> Mulino, 2005<br />

Capitolo 5. Come comparare: i meccanismi essenziali<br />

<strong>Le</strong> <strong>regole</strong> <strong>della</strong> concettualizzazione<br />

<strong>Le</strong> <strong>regole</strong> principali a cui attenersi per una corretta<br />

definizione dei concetti sono:<br />

a. mantenere un ancoraggio terminologico, facendo<br />

riferimento all’etimologia del termine e, al significato da<br />

questa derivante;<br />

b. mantenere un ancoraggio storico, osservando quello che<br />

<strong>di</strong> fatto è stato ed è l’uso <strong>della</strong> parola;<br />

c. tenere conto anche dei significati attribuiti ai concetti<br />

affini, ai concetti che fanno parte cioè dello stesso<br />

“campo semantico”.<br />

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Morlino, , Introduzione alla ricerca comparata, <strong>Il</strong> Mulino, 2005<br />

Capitolo 5. Come comparare: i meccanismi essenziali<br />

L’albero <strong>di</strong> Porfirio<br />

L’albero <strong>di</strong> Porfirio aiuta a capire la regola<br />

fondamentale per cui “connotazione e denotazione <strong>di</strong><br />

un concetto sono inversamente connesse”.<br />

Connotazione o intensione:<br />

vale a <strong>di</strong>re l’insieme delle caratteristiche definitorie<br />

essenziali, ovvero le proprietà che caratterizzano il<br />

concetto.<br />

Denotazione o estensione:<br />

vale a <strong>di</strong>re l’insieme dei referenti empirici a cui si<br />

applica il concetto.<br />

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Morlino, , Introduzione alla ricerca comparata, <strong>Il</strong> Mulino, 2005<br />

Capitolo 5. Come comparare: i meccanismi essenziali<br />

L’albero <strong>di</strong> Porfirio<br />

L’albero <strong>di</strong> Porfirio evidenzia con chiarezza il proce<strong>di</strong>mento<br />

logico proprio <strong>della</strong> scala <strong>di</strong> astrazione, che procede dal più<br />

generale al particolare e viceversa; e fa vedere, come<br />

conseguenza, la connessione tra connotazione e<br />

denotazione.<br />

Se inquadrati nel proce<strong>di</strong>mento logico <strong>della</strong> <strong>di</strong>stinzione per<br />

genus et <strong>di</strong>fferentiam – o logica classificatoria – è evidente<br />

che vi sia una relazione inversa tra referente empirico e<br />

significato, tra ambito <strong>di</strong> estensione ed ambito <strong>di</strong><br />

connotazione: tanto più vasto è l’uno, tanto più ristretto<br />

deve essere l’altro e viceversa.<br />

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Morlino, , Introduzione alla ricerca comparata, <strong>Il</strong> Mulino, 2005<br />

Capitolo 5. Come comparare: i meccanismi essenziali<br />

L’albero <strong>di</strong> Porfirio<br />

<strong>Il</strong> rischio, come evidenzia Sartori, è quello <strong>della</strong><br />

slargatura o stiramento dei concetti:<br />

cioè, ampliare l’estensione o denotazione <strong>di</strong> un<br />

concetto senza corrispondentemente ridurne<br />

l’intensione o connotazione<br />

(che è poi la causa principale <strong>della</strong> malclassificazione)<br />

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Morlino, , Introduzione alla ricerca comparata, <strong>Il</strong> Mulino, 2005<br />

Capitolo 5. Come comparare: i meccanismi essenziali<br />

Strategie classificatorie<br />

Classificazioni<br />

Una classificazione è “l’operazione intellettuale con cui<br />

l’estensione <strong>di</strong> un concetto è <strong>di</strong>visa, rispettando alcune<br />

<strong>regole</strong>…, in un certo numero <strong>di</strong> classi” (Marra<strong>di</strong>, 1980)<br />

Si parla <strong>di</strong> classificazione come operazione <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un criterio <strong>di</strong>stintivo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziazione<br />

tra <strong>di</strong>verse realtà e <strong>di</strong> attribuzione <strong>di</strong> quelle realtà alle<br />

singole classi.<br />

Tipologie<br />

Più <strong>di</strong> frequente in scienza politica si ricorre a tipologie,<br />

ovvero a operazioni intellettuali <strong>di</strong> descrizione-ricognizione<br />

<strong>della</strong> realtà, precedentemente definita, sulla base <strong>di</strong> più <strong>di</strong><br />

un criterio <strong>di</strong>stintivo.<br />

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Morlino, , Introduzione alla ricerca comparata, <strong>Il</strong> Mulino, 2005<br />

Capitolo 5. Come comparare: i meccanismi essenziali<br />

E’ evidente che l’elaborazione <strong>di</strong> classificazioni o tipologie<br />

non è un’operazione semplice e per essere ben fatta deve<br />

rispettare alcune <strong>regole</strong> <strong>di</strong> base, quali:<br />

a. rilevanza del criterio<br />

(è necessario scegliere la o le <strong>di</strong>mensioni che si ritengono<br />

essenziali nell’ambito stu<strong>di</strong>ato, magari anche solo in relazione<br />

ai fini <strong>della</strong> ricerca)<br />

b. esclusività<br />

(la classificazione deve essere formulata in modo tale che una<br />

certa realtà deve appartenere esclusivamente a una classe e<br />

non può appartenere contemporaneamente anche a un’altra)<br />

c. esaustività<br />

(ciascuna classe che scaturisce dall’articolazione <strong>di</strong> quel<br />

criterio deve comprendere tutti gli oggetti o realtà assumibili<br />

entro il fenomeno più generale che si sta stu<strong>di</strong>ando)<br />

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Morlino, , Introduzione alla ricerca comparata, <strong>Il</strong> Mulino, 2005<br />

Capitolo 5. Come comparare: i meccanismi essenziali<br />

Strategie classificatorie<br />

Modelli<br />

Una nozione in cui <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>mensioni ovvero<br />

caratteristiche sono unitariamente connesse senza che vi<br />

sia una classificazione o una tipologia vera e propria con<br />

l’in<strong>di</strong>cazione esplicita <strong>di</strong> criteri <strong>di</strong>scriminanti.<br />

A tal fine, si possono seguire due <strong>di</strong>rezioni <strong>di</strong>verse:<br />

• la prima, che rappresenta una strategia per polarità<br />

isola due modelli con caratteristiche opposte;<br />

• la seconda, delle tipologie multiple, ripropone il<br />

meccanismo <strong>della</strong> tipologia classica, ma lo arrichisce con<br />

una molteplicità <strong>di</strong> criteri rilevanti.<br />

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Morlino, , Introduzione alla ricerca comparata, <strong>Il</strong> Mulino, 2005<br />

Capitolo 5. Come comparare: i meccanismi essenziali<br />

I canoni <strong>di</strong> Mill<br />

I canoni <strong>di</strong> Mill che a noi interessano perché rilevanti<br />

per la comparazione sono:<br />

a. il canone <strong>della</strong> concordanza;<br />

b. il canone <strong>della</strong> <strong>di</strong>fferenza;<br />

c. il canone <strong>della</strong> concordanza e <strong>della</strong> <strong>di</strong>fferenza.<br />

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Morlino, , Introduzione alla ricerca comparata, <strong>Il</strong> Mulino, 2005<br />

Capitolo 5. Come comparare: i meccanismi essenziali<br />

I canoni <strong>di</strong> Mill<br />

<strong>Il</strong> canone <strong>della</strong> concordanza afferma che “se due o più casi<br />

del fenomeno investigato hanno soltanto una circostanza<br />

in comune, la circostanza in cui coincidono tutti i casi è la<br />

causa o l’effetto del fenomeno dato”.<br />

<strong>Il</strong> canone <strong>della</strong> <strong>di</strong>fferenza afferma che “se un caso in cui il<br />

fenomeno investigato e un caso in cui lo stesso fenomeno<br />

non si verifica hanno tutte le circostanze in comune salvo<br />

una, e quell’una si verifica solo nel primo caso, la<br />

circostanza in cui solamente <strong>di</strong>fferiscono i due casi è<br />

l’effetto o la causa, o una parte in<strong>di</strong>spensabile dell’effetto o<br />

<strong>della</strong> causa, del fenomeno”.<br />

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Morlino, , Introduzione alla ricerca comparata, <strong>Il</strong> Mulino, 2005<br />

Capitolo 5. Come comparare: i meccanismi essenziali<br />

I canoni <strong>di</strong> Mill<br />

I canoni <strong>di</strong> Mill ci consentono <strong>di</strong> riproporre la <strong>di</strong>stinzione tra<br />

due strategie <strong>di</strong> comparazione:<br />

• la prima, la tra<strong>di</strong>zione durkheimiana (<strong>della</strong> comparazione<br />

quantitativa o statistica) è caratterizzata da ipotesi nelle<br />

quali i valori quantitativi <strong>di</strong> ogni variabile sono comparate<br />

in più casi;<br />

• la seconda, la tra<strong>di</strong>zione weberiana (<strong>della</strong> comparazione<br />

qualitativa o storica) è basata, invece, sulla comparazione<br />

sistematica dei casi tra <strong>di</strong> loro e con le relative proprietà<br />

sulla base <strong>della</strong> loro presenza o assenza per determinare le<br />

rassomiglianze o le <strong>di</strong>fferenze.<br />

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Morlino, , Introduzione alla ricerca comparata, <strong>Il</strong> Mulino, 2005<br />

Capitolo 5. Come comparare: i meccanismi essenziali<br />

La formalizzazione<br />

La formalizzazione logica del metodo comparato è<br />

proposta attraverso le tavole <strong>di</strong> verità sulle quali sono<br />

applicate l’algebra booleana e i canoni <strong>di</strong> Mill.<br />

L’algebra booleana ha la sua base nella logica binaria<br />

caratterizzata dalla presenza, o assenza, <strong>di</strong> un certo<br />

fenomeno.<br />

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Morlino, , Introduzione alla ricerca comparata, <strong>Il</strong> Mulino, 2005<br />

Capitolo 5. Come comparare: i meccanismi essenziali<br />

La fuzzy set analysis<br />

La fuzzy set analysis è nata come risposta costruttiva alle<br />

critiche rivolte all’analisi basata sulle tavole <strong>di</strong> verità e<br />

sull’algebra booleana.<br />

Una delle critiche più forti era che nelle tavole <strong>di</strong> verità era<br />

possibile inserire solo variabili <strong>di</strong>cotomiche; questa<br />

limitazione sembrava una semplificazione poco adatta alla<br />

realtà dei fenomeni sociali e politici.<br />

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Morlino, , Introduzione alla ricerca comparata, <strong>Il</strong> Mulino, 2005<br />

Capitolo 5. Come comparare: i meccanismi essenziali<br />

La fuzzy set analysis<br />

Lo stu<strong>di</strong>oso americano, Charles C. Ragin ha recentemente<br />

provato a rispondere a questa critica facendo ricorso a un<br />

nuovo approccio, quello dei fuzzy sets.<br />

Un fuzzy sets è un insieme le cui frontiere sono “flessibili”,<br />

vale a <strong>di</strong>re rispetto al quale non è necessario <strong>di</strong>chiarare<br />

subito ed in modo <strong>di</strong>cotomico se un caso appartiene o<br />

meno ad una determinata categoria.<br />

I cosiddetti fuzzy values in<strong>di</strong>cano il grado <strong>di</strong> appartenenza<br />

del caso alla categoria.<br />

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