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variante allo strumento urbanistico vigente per l'individuazione delle ...

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VARIANTE ALLO STRUMENTO URBANISTICO VIGENTE<br />

PER L’INDIVIDUAZIONE DELLE AREE COMMERCIALI E<br />

PRODUTTIVE<br />

DEL COMUNE DI TREMESTIERI ETNEO<br />

Premessa<br />

Per poter determinare con un certo equilibrio le ipotesi dello sviluppo quali-quantitativo della<br />

rete distributiva commerciale, occorre porre alcune premesse sulle prospettive di sviluppo demografico<br />

e residenziale, sull'incremento dei consumi, dei flussi di acquisto, nonché sulla situazione attuale<br />

(generale e <strong>delle</strong> singole zone) della rete distributiva.<br />

Nel Comune di Tremestieri Etneo, a tutt’oggi, vige in regime di scadenza dei vincoli già dal<br />

31.12.93, un Programma di fabbricazione, approvato con D.A. n.249 del 06.07. Tale <strong>strumento</strong> <strong>urbanistico</strong>,<br />

appare non adeguato, alle attuali aspettative, in generale ed, in riferimento al settore della<br />

distribuzione, in particolare, della comunità insediata. Con delibera del Commissario ad Acta n. 1<br />

del 15/05/2003 è stato adottato il Piano Regolatore Generale.<br />

Le linee strategiche <strong>per</strong> lo sviluppo socio-economico e <strong>urbanistico</strong> di Tremestieri Etneo nel<br />

nuovo P.R.G., prevedono una corretta organizzazione del sistema urbano mediante la riorganizzazione<br />

della rete viaria "locale" e di "attraversamento" del territorio comunale.<br />

I nuovi assi della mobilità hanno la duplice funzione di svincolare completamente il Comune<br />

dall'attuale traffico di attraversamento e di collegare fra di loro le varie parti urbane.<br />

Ipotizzando una crescita di popolazione nel prossimo futuro va ipotizzato un adeguato sviluppo<br />

di edilizia residenziale e servizi annessi, localizzati in prossimità del centro urbano e dei quartieri<br />

<strong>per</strong>iferici.<br />

L'introduzione di servizi e attrezzature pubbliche dimensionate <strong>per</strong> gli sviluppi demografici futuri<br />

garantiscono nella loro distribuzione sul territorio un legame qualificato fra gli insediamenti e-<br />

sistenti e quelli previsti.<br />

Complessivamente sono interventi a medio e lungo termine tesi a valorizzare gli aspetti turistici<br />

e terziari dell'economia del Comune, sui quali dovrà "sintonizzarsi" anche il piano della rete commerciale.<br />

1


1. Analisi del territorio dal punto di vista economico, strutturale, territoriale e sociale.<br />

1.1 Territoriale<br />

Il Comune di Tremestieri Etneo è costituito da due unità territoriali (V. Tav.2), non solo distinte,<br />

ma con caratteristiche molto diverse: la frazione di Canalicchio e Tremestieri centro.<br />

Canalicchio<br />

La frazione di Canalicchio sta a ridosso del confine settentrionale del Comune di Catania, accorpata<br />

alla cintura dei Comuni adiacenti al capoluogo che, negli ultimi decenni, si sono conurbati<br />

ad esso con un trama di edificazione che non presenta soluzioni di continuità lungo i confini amministrativi.<br />

La frazione ha seguito tale sorte con una urbanizzazione massiccia realizzata antecedentemente<br />

al Programma di Fabbricazione (P.di F.) che il Comune si è dato negli anni ‘70. Solo con questo<br />

<strong>strumento</strong> <strong>urbanistico</strong> l’urbanizzazione residenziale si è molto più tem<strong>per</strong>ata, e si sono potenziate le<br />

previsioni dei servizi pubblici e privati.<br />

Allo stato attuale la spinta residenziale da parte del capoluogo catanese ha ormai saturato totalmente<br />

le aree destinate alle abitazioni, mentre gli spazi destinati dal P.di F. ai servizi sono rimaste<br />

in parte inedificati, <strong>per</strong> cui il quartiere, a parte alcuni servizi essenziali (mercati, negozi, scuole,<br />

chiesa, delegazione comunale), si trova privo di quelle attrezzature di servizio di più ampio respiro,<br />

che facciano di esso una unità urbanisticamente autonoma e vivibile.<br />

Tremestieri centro<br />

Diversa si presenta la situazione dell’unità territoriale maggiore, Tremestieri centro, che si trova<br />

separata e distante dalla prima, nella seconda fascia dei comuni etnei, posta a partire dei 300 m<br />

s.l.m. circa. Essa è costituita da due nuclei abitati.<br />

Il primo nucleo, più importante <strong>per</strong>ché sede storica del Comune, all’incrocio della provinciale<br />

che va da S.G. La Punta verso Mascalucia con la provinciale che, provenendo da Catania e S.A. Li<br />

Battiati, va verso Pedara.<br />

Il secondo nucleo, più piccolo, situato lungo la provinciale <strong>per</strong> Pedara a nord del primo, prende<br />

il nome di Piano Tremestieri.<br />

Tremestieri centro, nei suoi due nuclei storici, è restata immune dal fenomeno della conurbazione<br />

del capoluogo catanese, mentre ha subito ai suoi margini un cospicuo sconfinamento <strong>delle</strong> urbanizzazioni<br />

abusive dei Comuni vicini, in particolare Gravina di Catania e Mascalucia a sud ovest,<br />

a ovest e a nord ovest, Gravina di Catania a sud, S.A. Li Battiati a sud est, S.G .La Punta a nord est.<br />

2


Sono così sorti dei nuclei abitati nelle località: Sco<strong>per</strong>te e Cavòlo a nord ovest e a ovest a ridosso<br />

del confine con Mascalucia, S. M. Monti Arsi a sud ovest a ridosso del confine con Gravina di<br />

Catania, S. Paolo a sud a ridosso del confine con Gravina di Catania e di S.A.Li Battiati, Parco Crist<strong>allo</strong><br />

a sud est a ridosso del confine con S. A. Li Battiati, Trigona a nord est a ridosso del confine di<br />

S. G. La Punta.<br />

Una urbanizzazione diffusa, piuttosto rada, si è prodotta anche lungo la provinciale a nord della<br />

frazione di Piano verso Pedara fino ai confini di quest’ultimo Comune.<br />

Si tratta di urbanizzazioni abusive realizzate senza alcun servizio pubblico, se si eccettua la viabilità<br />

minima <strong>per</strong> l’accesso alle residenze. Va notato, d’altronde, che le abitazioni costruite sono di<br />

modesta entità, in larga parte destinate a seconda casa.<br />

Tutti questi quartieri abusivi sono stati recentemente dotati di piani di recu<strong>per</strong>o <strong>urbanistico</strong> (P.<br />

di R.) <strong>per</strong> dotarli di congrui servizi dei quali essi mancavano, avviandovi anzitutto la esecuzione<br />

<strong>delle</strong> o<strong>per</strong>e di urbanizzazione primaria (parcheggi, verde, fognature, illuminazione pubblica, etc.) e,<br />

nel tempo, quelle di urbanizzazione secondaria <strong>per</strong> la quale le aree sono già predisposte.<br />

Si tratta, <strong>per</strong>tanto, di quartieri che, a partire da una situazione di fatto abusiva, hanno raggiunto<br />

ormai una legittimazione sotto il profilo <strong>urbanistico</strong> che va, <strong>per</strong>ò, integrata con il resto del territorio.<br />

Attorno ai due nuclei storici l’urbanizzazione, invece, è proceduta in modo razionale <strong>per</strong> la sussistenza<br />

dello <strong>strumento</strong> <strong>urbanistico</strong> del P.di F., che vi destinava residenze e servizi sufficienti almeno<br />

fino alla scadenza <strong>delle</strong> sue previsioni, con una zonizzazione di tipo omogeneo B, lasciando<br />

tutto il resto del territorio a zona agricola. Modestissima appare la zona omogenea A, ridotta alle a-<br />

ree più antiche e centrali dei due nuclei.<br />

Anche qui, come <strong>per</strong> l’unità territoriale di Canalicchio, è avvenuta la pressoché totale saturazione<br />

<strong>delle</strong> aree edificabili previste d<strong>allo</strong> ormai scaduto P.di F., mentre la realizzazione dei servizi<br />

pubblici è avvenuta parzialmente <strong>per</strong> la endemica carenza di risorse pubbliche.<br />

Nello stesso tempo è stata avviata la formazione di aree attrezzate <strong>per</strong> l’edilizia residenziale<br />

pubblica.<br />

A questo scopo, una <strong>variante</strong> al P.di F., a suo tempo (1992), aveva già individuato due aree <strong>per</strong><br />

l’edilizia residenziale pubblica, <strong>per</strong> le quali sono stati già realizzati due piani di zona ex legge 167<br />

(PdZ), di cui uno denominato Piano Ravanusa e l’altro Piano Idria-Maiorana.<br />

Le due aree si pongono come tessuto connettivo tra due quartieri abusivi, ora recu<strong>per</strong>ati urbanisticamente,<br />

costituendo così una prima fase della riconnessione tra i nuovi quartieri e quelli realizzati<br />

mediante il P.di F. sorti attorno ai primitivi nuclei storici.<br />

3


La configurazione dello stato attuale dell’urbanizzazione del territorio di Tremestieri centro vede<br />

avviare la realizzazione di quell’effetto-città al quale questo comune può legittimamente aspirare,<br />

sia <strong>per</strong> le sue dimensioni demografiche, sia <strong>per</strong> il ruolo di nodo urbano della rete metropolitana<br />

catanese che si sta delineando nel più esteso hinterland del capoluogo.<br />

Lo schema territoriale, <strong>per</strong>tanto, si presenta oggi così definito:<br />

i due nuclei centrali costituiti dalla urbanizzazione realizzata con il P.di F. nel capocentro e nella<br />

frazione di Piano;<br />

i quartieri costituiti dai Piani di recu<strong>per</strong>o;<br />

le aree <strong>per</strong> l’edilizia residenziale pubblica;<br />

i due assi viari principali, costituiti dalle provinciali S.G.La Punta-Mascalucia e S.A. Li Battiati-Pedara,<br />

che si incrociano nel nucleo urbanizzato dal P.di F.;<br />

una viabilità minore che raccorda i nuclei urbanizzati dai P.di R. e le aree destinate ai P.di F.<br />

1.2 Socio-economico<br />

Il quadro sociale che oggi il Comune presenta dipende fortemente dall’andamento demografico<br />

che si è avuto nell’ultimo quarantennio.<br />

Esso mostra, a partire da una popolazione di 2.021 abitanti nel censimento del 1951, nei successivi<br />

censimenti degli anni 1961, 1971, 1981 e 1991, rispettivamente, un numero di abitanti pari a<br />

2.550, 6.277, 13.517 e 16.695 unità, con una variazione <strong>per</strong>centuale di oltre il 150% nel <strong>per</strong>iodo<br />

1961-71, che scende fino a poco meno del 25% nel <strong>per</strong>iodo 1981-91.<br />

Al censimento del 1991, considerata la sua su<strong>per</strong>ficie territoriale di 6,46 Kmq, la densità di popolazione<br />

si attesta sui 2.584 ab/Kmq, pari a 25,84 ab/ha.<br />

Il forte incremento demografico va soprattutto addebitato alla frazione di Canalicchio che ha<br />

assorbito, specialmente nel ventennio 1961-1981, la pressante spinta residenziale proveniente dal<br />

capoluogo catanese, lasciandone pressoché immune il territorio di Tremestieri centro al quale si è<br />

rivolta piuttosto quella della seconda casa, <strong>per</strong>altro in gran parte abusiva.<br />

Complessivamente il fenomeno è evidenziato dai dati ISTAT sull’epoca di costruzione della<br />

abitazioni che assegnano, alle abitazioni realizzate nel ventennio considerato, una <strong>per</strong>centuale di oltre<br />

il 50% sul totale <strong>delle</strong> abitazioni censite nell’ultimo censimento.<br />

Tutto ciò ha determinato una profonda trasformazione nel tessuto sociale complessivo di Tremestieri<br />

e, conseguentemente, nello stato della sua economia.<br />

La popolazione attiva, secondo il censimento del 1991, costituisce il 42,37% del totale della<br />

popolazione; di essa gli occupati costituiscono il 73,6%, mentre il resto, tra disoccupati e in cerca di<br />

prima occupazione, ammonta al 26,4%, con una tasso di disoccupazione giovanile pari al 53,5%.<br />

4


Tali dati mostrano l’emergenza, anche <strong>per</strong> il nostro Comune, del dramma della disoccupazione,<br />

in particolare di quella giovanile, che attanaglia il Sud e, in particolare la Sicilia e la nostra Provincia.<br />

Interessante appare la composizione <strong>delle</strong> attività economiche nell’ambito della popolazione attiva.<br />

Il settore primario assorbe solo il 5,1% della popolazione attiva, mentre il settore secondario ne<br />

assorbe il 20,7% e il terziario ben il 74,2%.<br />

I dati manifestano la forte terziarizzazione <strong>delle</strong> attività economiche, a fronte dell’esiguo contributo<br />

alla economia locale dato dalle attività agricole e di quello non rilevante dato dalle attività<br />

artigianali o industriali.<br />

Particolarmente significativa appare anche il quadro della situazione <strong>delle</strong> attività economiche<br />

riferite alla condizione professionale, che vede:<br />

- gli imprenditori pari al 3,3% in agricoltura, al 16,9% nell’industria e artigianato e al 79,8%<br />

nelle attività terziarie;<br />

- i quadri direttivi e gli impiegati all’1,1% in agricoltura, al 23,5% nell’industria e artigianato e<br />

all’85,4% nel terziario;<br />

- i lavoratori in proprio al 9,6% in agricoltura, al 25,7% nell’industria e artigianato e al 64,8%<br />

nel terziario;<br />

- gli altri lavoratori dipendenti all’11,8% in agricoltura, al 36,5% nell’industria e artigianato e<br />

al 51,9% nelle attività terziarie.<br />

Questo quadro mostra come il maggior contributo all’economia del terziario viene dato dalle<br />

categorie professionali imprenditoriali, dei quadri direttivi e degli impiegati, mentre, pur nel loro<br />

piccolo, vivace appare quello dei lavoratori in proprio e quello <strong>delle</strong> altre categorie di dipendenti<br />

negli altri settori.<br />

I brevi cenni sul quadro del tessuto sociale ed economico della popolazione di Tremestieri manifestano<br />

uno squilibrio a favore del settore terziario rispetto alle altre attività produttive, non parassitarie<br />

come <strong>per</strong> la maggior parte di quelle del settore terziario, dove spesso si inducono false s<strong>per</strong>anze<br />

di occupazione, specie giovanile, a fronte della sua saturazione occupazionale. Ciò presenta<br />

certamente un punto di debolezza della struttura socio-economica della comunità locale.<br />

Contemporaneamente viene riscontrata una vivacità della classe dei lavoratori in proprio verso<br />

iniziative nel settore primario e secondario, che dimostra, invece, la presenza di un punto di forza<br />

che attende di essere valorizzato al massimo.<br />

5


In conclusione, il quadro complessivo mostra come il PRG possa essere <strong>strumento</strong> di incentivazione<br />

<strong>per</strong> quelle attività che riequilibrino la maggiore incidenza dei settori più propriamente produttivi,<br />

attraverso la previsione di nuove strutture e infrastrutture che innervino il territorio, finalizzate<br />

al rafforzamento e alla creazione di unità produttive integrate con la rete metropolitana nella quale<br />

Tremestieri deve occupare un ruolo adeguato alle potenzialità del suo spazio territoriale e a quelle<br />

del suo tessuto socio-economico.<br />

6


2. La legge regionale: nuove tipologie e programmazione commerciale.<br />

2.1 La Legge Regionale n.28 del 22 Dicembre 1999<br />

La L.R. n.28/99 definisce la nuova disciplina del commercio in Sicilia, dando i principi generali<br />

e gli obiettivi da <strong>per</strong>seguire, individuando il quadro di riferimento a cui devono riferirsi i comuni<br />

siciliani in materia di programmazione commerciale e urbanistica, individuando le tipologie di<br />

attività in termini dimensionali e merceologici, disciplinando le modalità di accesso al commercio,<br />

regolamentando gli orari di vendita degli esercizi commerciali, regolamentando le forme speciali di<br />

vendita, intervenendo in materia sanzionatoria.<br />

Essa, quindi, rappresenta la normativa di base che regolamenta il commercio con la finalità di:<br />

- favorire la trasparenza del mercato, la concorrenza, la libertà d’impresa e la libera circolazione<br />

<strong>delle</strong> merci;<br />

- tutelare il consumatore in quanto all’informazione, alla possibilità di approvvigionamento, al<br />

servizio di prossimità, alla sicurezza dei prodotti;<br />

- promuovere l’efficienza, la modernizzazione e lo sviluppo della rete distributiva,<br />

l’evoluzione tenologica dell’offerta anche al fine del contenimento dei prezzi;<br />

- favorire il pluralismo e l’equilibrio tra le diverse tipologie <strong>delle</strong> strutture distributive e le diverse<br />

forme di vendita, con particolare riguardo al riconoscimento e alla valorizzazione del ruolo<br />

<strong>delle</strong> piccole e medie imprese;<br />

- valorizzare e salvaguardare il servizio commerciale nelle aree urbane, semiurbane e rurali;<br />

- riorganizzare le tipologie merceologiche in nuovi settori;<br />

- definire le tipologie di esercizio;<br />

- programmare la rete distributiva;<br />

- ridefinire e semplificare le procedure amministrative.<br />

2.2 Tipologie di esercizio e merceologiche<br />

Vengono individuate nella legge due settori:<br />

Settore Alimentare<br />

Tutti i prodotti alimentari nonché gli articoli <strong>per</strong> la pulizia della <strong>per</strong>sona e <strong>per</strong> la casa ed articoli<br />

in carta <strong>per</strong> la casa.<br />

Settore Non Alimentare<br />

Prodotti vari (trattasi di una o più categorie merceologiche non comprese nel Settore Alimentare).<br />

7


Relativamente agli esercizi commerciali al dettaglio viene prevista una classificazione in. esercizi<br />

di vicinato, medie strutture di vendita e grandi strutture di vendita, rapportate al numero di abitanti<br />

del comune.<br />

Nel caso del Comune di Tremestieri Etneo, comune compreso tra 10.000 e 100.000 abitanti, gli<br />

esercizi commerciali vengono così classificati:<br />

esercizio di vicinato: un esercizio avente una su<strong>per</strong>ficie di vendita non su<strong>per</strong>iore a 150 mq;<br />

media struttura: un esercizio avente una su<strong>per</strong>ficie di vendita non su<strong>per</strong>iore a 1.000 mq;<br />

grande struttura: un esercizio o centro commerciale avente una su<strong>per</strong>ficie di vendita su<strong>per</strong>iore<br />

a 1.000 mq.<br />

Le grandi strutture di vendita, in base alle loro dimensioni, vengono suddivise in:<br />

esercizi commerciali con su<strong>per</strong>fici fino a 5.000 mq<br />

esercizi commerciali con su<strong>per</strong>fici su<strong>per</strong>iori a 5.000 mq<br />

centro commerciale: un insieme di diversi esercizi di vendita al dettaglio progettati e realizzati<br />

unitariamente, inseriti in una struttura edilizia fisicamente continua a destinazione specifica, che<br />

condividono strutture e infrastrutture comuni gestite unitariamente.<br />

Si individuano quattro tipi di centro commerciale:<br />

mercato co<strong>per</strong>to: insieme di almeno 4 esercizi di vicinato all’interno di una struttura comune;<br />

centro commerciale locale urbano: insieme di almeno 8 esercizi di vendita con su<strong>per</strong>ficie di<br />

vendita complessiva inferiore a 2.500 mq;<br />

medio centro commerciale: insieme di almeno 8 esercizi di vendita con su<strong>per</strong>ficie di vendita<br />

complessiva compresa tra 2.500 mq e 5.000 mq;<br />

grande centro commerciale: insieme di almeno 8 esercizi di vendita con su<strong>per</strong>ficie di vendita<br />

complessiva su<strong>per</strong>iore a 5.000 mq; la quota di su<strong>per</strong>fici dei punti di vendita di piccole dimensioni<br />

non può essere inferiore al 30% del totale della su<strong>per</strong>ficie di vendita complessiva.<br />

2.3 La programmazione commerciale<br />

L’esigenza di garantire l’efficienza, la modernizzazione e lo sviluppo della rete distributiva costituisce<br />

l’obiettivo che deve essere garantito mediante una programmazione complessiva <strong>delle</strong> rete<br />

distributiva, di cui il Decreto presidenziale pubblicato nella G.U.R.S. n.35 del 28 luglio 2000 dà<br />

specifici indirizzi, fissando tutta una serie di finalità, tra le quali, ai fini del presente piano, spiccano<br />

in particolare quelle mirate a:<br />

- favorire la realizzazione di una rete distributiva collegata con le altre funzioni di servizio al<br />

consumatore;<br />

- assicurare il rispetto della libera concorrenza;<br />

8


- favorire l’equilibrato sviluppo tra le diverse forme distributive;<br />

- valorizzare le potenzialità <strong>delle</strong> attività commerciali ai fini della riqualificazione del tessuto<br />

urbano;<br />

- rendere compatibile l’impatto dei grandi insediamenti commerciali sul territorio, con particolare<br />

riguardo alla mobilità e al traffico.<br />

Il commercio riveste notevole importanza nell’ambito della società moderna, tanto da influenzare,<br />

sia direttamente sia indirettamente, molti aspetti del vivere quotidiano. Per esempio il commercio<br />

incide sulla struttura urbanistica e sui valori immobiliari ad uso abitativo, incide sulla rete<br />

viaria e sui flussi di mobilità, incide sull’economia locale. Pertanto, data l’importanza che il settore<br />

del commercio riveste, nasce l’esigenza di regolamentare l’attività commerciale in modo da uniformarla<br />

agli obiettivi di benessere condivisi dalla comunità insediata in un dato territorio, coerentemente<br />

con la normativa nella nostra regione <strong>vigente</strong> .<br />

Al fine di favorire un più razionale sviluppo del sistema distributivo il Comune di Tremestieri<br />

Etneo si è posto i seguenti obiettivi:<br />

1. riduzione della congestione <strong>delle</strong> aree del centro urbano;<br />

2. sviluppo economico <strong>delle</strong> zone urbane <strong>per</strong>iferiche;<br />

3. migliore integrazione della rete commerciale con il sistema infrastrutturale ovvero, corretta<br />

ubicazione rispetto ai flussi di traffico, alla possibilità di sosta, al collegamento con<br />

altre attrezzature urbane e servizi collettivi;<br />

4. equilibrato rapporto tra le strutture commerciali e residenziali;<br />

5. assicurare, nell'individuare i limiti di presenza <strong>delle</strong> medie e grandi strutture di vendita,<br />

il rispetto del principio della libera concorrenza, favorendo l'equilibrato sviluppo <strong>delle</strong><br />

diverse tipologie distributive e la pluralità <strong>delle</strong> insegne, nonché, <strong>per</strong> il settore dei generi<br />

di largo e generale consumo, un rapporto equilibrato tra gli insediamenti commerciali e<br />

la capacità di domanda della popolazione residente e fluttuante;<br />

6. rendere compatibile l'impatto degli insediamenti commerciali sul territorio con particolare<br />

riguardo a fattori quali la mobilità, il traffico e l'inquinamento e valorizzare l'attività<br />

commerciale al fine della riqualificazione del tessuto urbano, in particolare <strong>per</strong> quanto<br />

riguarda quartieri degradati, in modo da ricostituire un ambiente idoneo <strong>allo</strong> sviluppo<br />

del commercio;<br />

7. preservare i centri storici, attraverso il mantenimento <strong>delle</strong> caratteristiche morfologiche<br />

degli insediamenti ed il rispetto dei vincoli relativi alla tutela del patrimonio artistico ed<br />

ambientale.<br />

9


3 La programmazione urbanistica (art. 12 DPRS 11/07/2000 ALLEGATO 1)<br />

3.1 Nel centro edificato è da <strong>per</strong>seguire l’obiettivo della riqualificazione e salvaguardia del tessuto<br />

urbano incrementandone la capacità attrattiva e la funzione aggregativa e la sua vivibilità.<br />

A tal fine si è ipotizzato:<br />

a)di creare un senso unico sulla via Etnea tra la via Gravina sino alla via Marconi in modo da<br />

poter realizzare dei marciapiedi più ampi con alberature che invoglino la gente a camminare<br />

in sicurezza, si verrebbe così a creare un “centro” che oggi non esiste a Tremestieri. Sono stati,<br />

altresì, previsti dei parcheggi sia sulla stessa via Etnea, <strong>per</strong> riqualificare degli slarghi degradati,<br />

sia sulla via Guglielmino sia sulla via C. Colombo (la tav. n. 4 mostra quanto sopra<br />

detto);<br />

b)di incrementare il commercio di vicinato con la presenza di vetrine commerciali e di attività<br />

di servizio lungo i fronti <strong>delle</strong> strade all’interno del centro abitato, prevedendo una norma che<br />

consenta il cambio di destinazione d’uso da abitazioni e/o garage ad attività commerciale e/o<br />

di servizio in deroga alle altezze minime previste nel regolamento edilizio <strong>vigente</strong> (vedi art. n.<br />

5 <strong>delle</strong> norme tecniche urbanistiche d’attuazione allegate di seguito come tav. 7);<br />

c)di potenziare la gamma dei servizi culturali, artigianali, di ritrovo e di intrattenimento, di ristoro<br />

e di svago, quali ulteriori componenti dell’attrattività dell’area; si darà la possibilità di<br />

realizzarli anche nelle zone D3 ubicate lungo la via Guglielmino, e/o a Canalicchio; il tutto<br />

<strong>per</strong> poter realizzare attività produttive e complementari al commercio già esistente;<br />

d)di qualificare la presenza del commercio su aree pubbliche prevedendo un’ampia area da destinare<br />

ad area mercatale e parcheggio sulla via Cristoforo Colombo sotto la via Marconi e<br />

dietro l’ufficio postale sino alla caserma dei Carabinieri. Nella zona centro di Tremestieri si è<br />

utilizzata, sin’ora, la via Cavour, chiudendola al traffico, <strong>per</strong> consentire il mercato all’a<strong>per</strong>to.<br />

Il tutto con notevoli ri<strong>per</strong>cussioni negative sul traffico veicolare e sull’effettiva utilizzazione<br />

dello stesso mercato. A Canalicchio esiste, sulla via Carnazza, un ampio parcheggio che si<br />

presta a ricevere un mercato settimanale. Anche nella frazione “Piano” è stato localizzato un<br />

parcheggio accessibile dalla piazzetta di “Piano” che potrebbe anche essere destinato a mercato<br />

settimanale. Anche il giardino pubblico di “piano” potrebbe essere idoneo ad essere utilizzato<br />

come area mercatale;<br />

e)di prevedere l’inserimento di medie strutture di vendita a ridosso del centro abitato ben servito<br />

sia dalla viabilità sia dalla dotazione di parcheggi; tali localizzazioni sono ricomprese nella<br />

zona D3 previste nei centri abitati del capocentro e di Canalicchio;<br />

10


f)di favorire l’accessibilità dell’area dei centri abitati avendo localizzato adeguati parcheggi<br />

sulla via Etnea, via Guglielmino, via Marconi, via Cristoforo Colombo, frazione Piano e a<br />

Canalicchio; si sono previsti dei sensi unici che possono garantire l’accessibilità dell’area urbanizzata<br />

del capocentro anche con mezzi pubblici (vedi tavola n. 4).<br />

3.2 Nell’area <strong>per</strong>iurbana, che ha caratteristiche sovra comunale <strong>per</strong> la vicinanza dei paesi limitrofi<br />

(Pedara, Trecastagni, San Giovanni La Punta, Sant’Agata Li Battiati, Gravina, Mascalucia),<br />

l’obiettivo specifico consiste nel prevedere le localizzazioni <strong>delle</strong> nuove aree commerciali integrate<br />

e dei parchi commerciali, avendo come riferimento le abitudini di consumo della popolazione,<br />

l’equilibrio dell’assetto territoriale e il contenimento degli impatti socioeconomici e ambientali.<br />

Nella tav. n. 3 sono state collocate le nuove aree D1, commerciali, le aree D2, <strong>per</strong> le attività artigianali,<br />

e le aree D3 <strong>per</strong> tutte le attività di servizio ed eventuali negozi di vicinato e/o medie strutture<br />

di vendita. È stata inserita la nuova viabilità che <strong>per</strong>mette di razionalizzare l’accesso a tali aree<br />

sia da parte degli abitanti locali sia dai comuni limitrofi.<br />

Nella tav. n. 5 si evidenzia come tali aree siano raggiungibili non solo dai paesi contermini ma<br />

anche, attraverso il collegamento con il nodo autostradale di San Gregorio, dalla città capoluogo e<br />

da molti paesi della provincia. Inoltre, attraverso l’istituto del comparto edificatorio, si otterrà la realizzazione<br />

contestuale <strong>delle</strong> o<strong>per</strong>e di urbanizzazione primarie necessarie <strong>per</strong> rendere funzionale<br />

l’intero intervento. Sulla fattibilità di tali interventi, in rapporto alle caratteristiche geologiche, idrogeologiche<br />

ed idrauliche, si precisa che sulle aree interessate è stata attestata, da parte del Genio Civile<br />

di Catania, la conformità geomorfologica ai sensi dell’art. 13 della legge nazionale n. 64/74.<br />

11


4. Metodologia utilizzata <strong>per</strong> adeguare lo <strong>strumento</strong> <strong>urbanistico</strong> ai sensi del comma 5<br />

dall’art. 5, della L.R. n. 28 del 22/12/1999<br />

4.1 Analisi e valutazione della rete commerciale<br />

4.1.2Premessa<br />

Nell’intento di esaminare la situazione del Comune di Tremestieri Etneo, si è ritenuto opportuno<br />

accennare <strong>allo</strong> stato dell’arte dell’economia Siciliana in generale e a quella della provincia etnea<br />

in particolare. Si è passati, quindi, ad analizzare il commercio, con particolare attenzione:<br />

all'ubicazione dei centri o nuclei commerciali;<br />

alla rete dei servizi collettivi pubblici e privati;<br />

alla rete <strong>delle</strong> infrastrutture territoriali;<br />

alla rete dei servizi collettivi pubblici e privati;<br />

ai caratteri di accessibilità e di sosta ai luoghi;<br />

alla struttura organizzativa prevista <strong>per</strong> le varie parti del territorio dal <strong>vigente</strong> <strong>strumento</strong> <strong>urbanistico</strong><br />

e dalle ipotesi del nuovo P.R.G., con riferimento ai servizi di zona, alle interazioni ed integrazioni<br />

fra tipologie diverse dell’organizzazione distributiva.<br />

Il risultato <strong>delle</strong> analisi è chiaro e univoco: nel Comune di Tremestieri Etneo, le piccole e medie<br />

imprese di distribuzione rappresentano, ancor oggi, la caratteristica peculiare della rete distributiva.<br />

Le analisi degli attuali modelli di distribuzione forniscono inoltre importanti parametri <strong>per</strong>:<br />

• la valutazione degli equilibri complessivi;<br />

• la valutazione dell'influenza esercitata dalla struttura distributiva nei confronti della struttura<br />

urbana;<br />

• l’individuazione dei gradi di interrelazione tra tali strutture ed il sistema dei servizi del territorio<br />

comunale.<br />

Dal confronto di tali analisi con le previsioni urbanistiche, si è ottenuta la misura degli attuali<br />

equilibri del sistema distributivo commerciale nel territorio del comune di Tremestieri Etneo.<br />

Partendo dai dati raccolti si è, altresì, proceduto attraverso simulazioni fondate sia sui dati economici<br />

generali della zona che su microcampioni presumibilmente attendibili, a definire le abitudini<br />

di acquisto del fruitore tipo del Comune di Tremestieri Etneo. Tutto ciò finalizzato ad ottenere attraverso<br />

un’organica pianificazione del settore, da un lato l'efficienza e la produttività <strong>delle</strong> imprese<br />

distributive, dall'altro i più generali interessi della collettività dei cittadini.<br />

A rafforzare quanto sopra enunciato si è riscontrato, dapprima, il bacino d’attrazione attraverso<br />

le seguenti elaborazioni:<br />

12


a) individuazione <strong>delle</strong> isocrone cioè <strong>delle</strong> aree che rientrano in un interv<strong>allo</strong> di tempo predeterminato.<br />

Al fine di questa analisi sono stati esclusi tutti i comuni distanti più di 40 minuti auto.<br />

LE ISOCRONE<br />

Pr Comuni Distanza in minuti<br />

CT Tremestieri Etneo 0<br />

CT Sant'Agata Li Battiati 4<br />

CT Gravina di Catania 5<br />

CT San Giovanni La Punta 5<br />

CT Mascalucia 6<br />

CT San Gregori di Catania 6<br />

CT Aci Bonaccorsi 8<br />

CT Viagrande 8<br />

CT Pedara 10<br />

CT Valverde 10<br />

ISOCRONA 0-10<br />

CT Nicolosi 12<br />

CT San Pietro Clarenza 12<br />

CT Trecastagni 13<br />

CT Aci Castello 16<br />

CT Aci Catena 16<br />

CT Camporotondo Etneo 16<br />

CT Belpasso 19<br />

CT Misterbianco 19<br />

CT Acireale 20<br />

ISOCRONA 10-20<br />

CT Zafferana Etnea 21<br />

CT Catania 23<br />

CT Motta Sant'Anastasia 23<br />

CT Ragalna 23<br />

CT Aci Sant'Antonio 24<br />

CT Giarre 24<br />

CT Santa Venerina 24<br />

CT Fiumefreddo di Sicilia 28<br />

CT Milo 28<br />

CT Riposto 29<br />

CT Mascali 30<br />

CT Piedimonte Etneo 30<br />

ISOCRONA 20-30<br />

CT Paternò 31<br />

CT Santa Maria di Licodia 31<br />

CT Calatabiano 32<br />

CT Sant'Alfio 36<br />

CT Biancavilla 37<br />

13


CT Linguaglossa 38<br />

ISOCRONA 30-40<br />

b) Dalle isocrone si determina il bacino demografico cioè la popolazione residente nei comuni <strong>delle</strong><br />

quattro isocrone (dati estrapolati dal censimento ISTAT 2001):<br />

IL BACINO DEMOGRAFICO<br />

Pr Comuni Distanza in minuti Totale popolazione<br />

CT Tremestieri Etneo 0 21.535<br />

CT Sant'Agata Li Battiati 4 10.378<br />

CT Gravina di Catania 5 27.343<br />

CT San Giovanni La Punta 5 20.850<br />

CT Mascalucia 6 24.483<br />

CT San Gregori di Catania 6 10.366<br />

CT Aci Bonaccorsi 8 2.549<br />

CT Viagrande 8 6.591<br />

CT Pedara 10 10.062<br />

CT Valverde 10 7.246<br />

ISOCRONA 0-10 141.403<br />

CT Nicolosi 12 6.197<br />

CT San Pietro Clarenza 12 5.863<br />

CT Trecastagni 13 8.212<br />

CT Aci Castello 16 18.272<br />

CT Aci Catena 16 27.058<br />

CT Camporotondo Etneo 16 3.007<br />

CT Belpasso 19 20.358<br />

CT Misterbianco 19 43.995<br />

CT Acireale 20 50.190<br />

ISOCRONA 10-20 183.152<br />

CT Zafferana Etnea 21 8.139<br />

CT Catania 23 313.110<br />

CT Motta Sant'Anastasia 23 10.244<br />

CT Ragalna 23 3.103<br />

CT Aci Sant'Antonio 24 15.389<br />

CT Giarre 24 26.357<br />

CT Santa Venerina 24 7.901<br />

CT Fiumefreddo di Sicilia 28 9.602<br />

CT Milo 28 1.104<br />

CT Riposto 29 13.951<br />

CT Mascali 30 11.122<br />

CT Piedimonte Etneo 30 3.664<br />

ISOCRONA 20-30 423.686<br />

CT Paternò 31 45.725<br />

CT Santa Maria di Licodia 31 6.760<br />

CT Calatabiano 32 5.215<br />

14


CT Sant'Alfio 36 1.647<br />

CT Biancavilla 37 22.477<br />

CT Linguaglossa 38 5.432<br />

ISOCRONA 30-40 87.256<br />

c) Dalla tabella precedente si ottiene il bacino demografico cumulato che risulta pari a 835.497 abitanti.<br />

IL BACINO DEMOGRAFICO CUMULATO<br />

Pr Comuni Distanza in minuti Totale popolazione<br />

CT Tremestieri Etneo 0 21.535<br />

CT Sant'Agata Li Battiati 4 10.378<br />

CT Gravina di Catania 5 27.343<br />

CT San Giovanni La Punta 5 20.850<br />

CT Mascalucia 6 24.483<br />

CT San Gregori di Catania 6 10.366<br />

CT Aci Bonaccorsi 8 2.549<br />

CT Viagrande 8 6.591<br />

CT Pedara 10 10.062<br />

CT Valverde 10 7.246<br />

ISOCRONA 0-10 141.403<br />

CT Nicolosi 12 6.197<br />

CT San Pietro Clarenza 12 5.863<br />

CT Trecastagni 13 8.212<br />

CT Aci Castello 16 18.272<br />

CT Aci Catena 16 27.058<br />

CT Camporotondo Etneo 16 3.007<br />

CT Belpasso 19 20.358<br />

CT Misterbianco 19 43.995<br />

CT Acireale 20 50.190<br />

ISOCRONA 10-20 324.555<br />

CT Zafferana Etnea 21 8.139<br />

CT Catania 23 313.110<br />

CT Motta Sant'Anastasia 23 10.244<br />

CT Ragalna 23 3.103<br />

CT Aci Sant'Antonio 24 15.389<br />

CT Giarre 24 26.357<br />

CT Santa Venerina 24 7.901<br />

CT Fiumefreddo di Sicilia 28 9.602<br />

CT Milo 28 1.104<br />

CT Riposto 29 13.951<br />

CT Mascali 30 11.122<br />

CT Piedimonte Etneo 30 3.664<br />

15


ISOCRONA 20-30 748.241<br />

CT Paternò 31 45.725<br />

CT Santa Maria di Licodia 31 6.760<br />

CT Calatabiano 32 5.215<br />

CT Sant'Alfio 36 1.647<br />

CT Biancavilla 37 22.477<br />

CT Linguaglossa 38 5.432<br />

ISOCRONA 30-40 835.497<br />

Il bacino di attrazione si ottiene da quest’ultimo dato applicando dei coefficienti statistici contemplati<br />

nel così detto “modello gravitazionale”. Il risultato di questa statistica fissa il bacino di attrazione<br />

in circa 600.000 abitanti che graviterebbero sulle aree commerciali individuate nel territorio<br />

di Tremestieri Etneo, capocentro e “Piano”.<br />

Infatti il territorio comunale di Tremestieri Etneo si compone di due unità: la prima costituita<br />

dal vecchio centro assieme alla piccola frazione denominata “Piano Tremestieri”, la seconda da<br />

un’isola territoriale, attigua al Comune di Catania, denominata “Canalicchio” a stretto contatto anche<br />

con i Comuni contermini di S. G. La Punta, S. Gregorio e di Catania.<br />

L’analisi, <strong>per</strong>tanto, della rete commerciale, assieme alla sua programmazione, è stata fatta separatamente<br />

<strong>per</strong> tenere conto <strong>delle</strong> due realtà territoriali, sociali ed economiche diversissime e addirittura<br />

distanti nello spazio. Basta pensare che il territorio della frazione Canalicchio va considerato<br />

come una conurbazione del Comune di Catania del quale è limitrofo, mentre il centro e la frazione<br />

Piano sono da considerarsi tra i comuni etnei della fascia pedemontana mediana tra il capoluogo e<br />

quella più alta, prima di giungere all’area delimitata dal Parco dell’Etna.<br />

Anche dal punto di vista <strong>urbanistico</strong> le due realtà sono completamente diverse. Canalicchio ha<br />

raggiunto la saturazione abitativa del suo <strong>strumento</strong> <strong>urbanistico</strong>, a parte i servizi, mentre Centro e<br />

frazione Piano hanno ancora grandi possibilità di espansione, abitativa e di servizi, in una posizione,<br />

tra l’altro, posta tra i cinque comuni contermini di Gravina, Mascalucia, Pedara, S.G. La Punta e<br />

S.A. Li Battiati, con i quali l’interscambio sociale e commerciale è continuo.<br />

4.1.3 L’analisi della rete commerciale nel complesso<br />

La rete distributiva del Comune di Tremestieri Etneo consiste, secondo i dati forniti dal Comune<br />

e qui riportati nella tabella 1 allegata, in un totale complessivo di 194 esercizi commerciali attivi,<br />

tra i quali <strong>per</strong>ò ben 15 sono destinati a medie e grandi strutture commerciali, risultando <strong>per</strong>ciò in<br />

numero di 179 quelli di vicinato: 3 grandi su<strong>per</strong>fici di vendita, 1 al centro e 2 a Canalicchio, vedi<br />

tabella 2; 12 medie su<strong>per</strong>fici di vendita 10 al centro e Piano, 2 a Canalicchio, vedi tabella 3.<br />

16


La popolazione residente, dai dati dell’anagrafe comunale, è pari a 21.490 abitanti, con un rapporto,<br />

<strong>per</strong> l’intero territorio comunale, pari a 119 abitanti <strong>per</strong> esercizio di vicinato.Nelle soprarichiamate<br />

tabelle sono riportate oltre all’intestazione dell’attività, la loro sede, la zona, il settore alimentare<br />

e/o non alimentare, la consistenza in metri quadrati di vendita totale e la tipologia<br />

dell’esercizio. La tavola n. 1 raffigura la localizzazione degli esercizi commerciali riportati<br />

sull’aerofotogrammetria del territorio comunale. Dall’esame di detta tavola si evidenzia come le attività<br />

siano concentrate soprattutto sulla via Etnea del capo centro e su via Marconi, assi portanti<br />

dell’intero paese. Oltre al centro commerciale “Le Ginestre”, nato con il PRUSST, una certa presenza<br />

di attività commerciali sono all’interno del Piano di Zona denominato “Ravanusa” e nel piano<br />

di recu<strong>per</strong>o denominato “San Paolo” sulla via Leonardo Da Vinci. A Canalicchio, come già detto, le<br />

attività sono concentrate sulle vie di scorrimento: via Nizzeti; via Novaluce; via Carnazza; via Pietra<br />

Dell’Ova.<br />

Oltre agli esercizi commerciali già menzionati e pari a 194, sul territorio comunale di Tremestieri<br />

Etneo esistono altre attività come 6 licenze <strong>per</strong> ristoranti e/o trattorie, tutte al centro; 18 bar,<br />

caffè, gelaterie, pasticcerie di cui 8 a Canalicchio e 10 al centro; 1 chiosco al centro; 8 punti di vendita<br />

esclusivi <strong>per</strong> la stampa quotidiana e <strong>per</strong>iodica: 4 a Canalicchio e 4 al centro; 3 punti di vendita<br />

non esclusivi <strong>per</strong> la stampa a Canalicchio; 4 esercizi <strong>per</strong> l’attività di ottico: 2 a Canalicchio e 2 al<br />

centro; 3 farmacie: 1 a Canalicchio e 2 al centro; 4 parafarmacie; 7 rivendite di monopolio.<br />

Per quanto concerne le attività ricettive si hanno:<br />

132 posti letto in case di riposo e comunità <strong>allo</strong>ggio;<br />

16 posti letto in “Bed and Breakfast”;<br />

Tutti localizzati in zona “Piano” – “Capocentro”.<br />

4.2 Valutazione del dimensionamento attuale della rete distributiva comunale<br />

Nel complesso, <strong>per</strong>tanto, la situazione appare sottodimensionata rispetto ai dati sia regionali<br />

che nazionali. Infatti la media nazionale è di un esercizio commerciale ogni 100 abitanti mentre la<br />

media regionale è di un esercizio commerciale ogni 90 abitanti.<br />

Se, <strong>per</strong>ò, si analizza la rete commerciale separatamente <strong>per</strong> le due entità territoriali, molto diverse<br />

tra loro <strong>per</strong> come sopra specificato, i risultati danno luogo a ipotesi programmatiche differenti<br />

<strong>per</strong> ognuna di loro.<br />

17


L’analisi è limitata agli abitanti attuali ma, in previsione dell’adozione del nuovo P.R.G. che<br />

prevede di insediare circa 6100 abitanti, ci si rende conto che in rapporto alla sola tendenza demografica<br />

il sottodimensionamento degli esercizi commerciali viene ad amplificarsi. Per quanto concerne<br />

l’aspetto socio-economico non c’è dubbio che l’elevata terziarizzazione <strong>delle</strong> attività economiche<br />

tende a sviluppare il consumo.<br />

4.2.1 Ambito del centro e frazione Piano<br />

Esercizi commerciali di vicinato esistenti: 95 (vedi tabella 4) di cui 25 alimentari (vedi tabella<br />

6) e 70 non alimentari (vedi tabella 7)<br />

Abitanti 13.377<br />

Medie strutture 9<br />

Grandi strutture 1<br />

<strong>per</strong> un totale di 105 esercizi commerciali, di cui 95 di vicinato.<br />

Si ha <strong>per</strong>tanto un rapporto pari a 129 abitanti <strong>per</strong> esercizio commerciale e 142 abitanti <strong>per</strong> esercizio<br />

di vicinato.<br />

4.2.2 Ambito della frazione Canalicchio<br />

Esercizi commerciali di vicinato esistenti: 84 (vedi tabella 5) di cui 32 alimentari (vedi tabella<br />

8) e 52 non alimentari (vedi tabella 9)<br />

Abitanti 8.113<br />

Medie strutture 2<br />

Grandi strutture 2<br />

<strong>per</strong> un totale di 88 esercizi commerciali, di cui 84 di vicinato.<br />

Si ha <strong>per</strong>tanto un rapporto pari 93 abitanti <strong>per</strong> esercizio commerciale e 97 abitanti <strong>per</strong> esercizio<br />

di vicinato.<br />

Il risultato dell’analisi <strong>per</strong> il Centro e frazione Piano, in sede di rapporto tra abitanti ed esercizi<br />

di vicinato, non è soddisfacente rispetto alle medie regionali e nazionali.<br />

18


Diversa si presenta la situazione <strong>per</strong> Canalicchio, in cui, se, a prima vista, il rapporto abitanti/esercizi<br />

di vicinato si presenta soddisfacente, esso, tuttavia, non lo è. Infatti se si valuta il fenomeno<br />

in sede più ampia, gli esercizi di vicinato servono in larga parte anche gli abitanti dei comuni<br />

contermini, come Trappeto di S.G. La Punta, S. Gregorio sud, e gli agglomerati abitativi del comune<br />

capoluogo, confinanti ed integrati con la frazione di Canalicchio che tendono a gravitare su questa<br />

frazione sia <strong>per</strong>ché essa rappresenta una zona di “passaggio” <strong>per</strong> entrare nella città di Catania sia<br />

<strong>per</strong> la presenza di attrezzature scolastiche che vengono utilizzate dalla popolazione dei comuni limitrofi.<br />

Dal raffronto dei dati analizzati tra i due territori si riscontra come ci sia ancora ampio spazio<br />

sia <strong>per</strong> gli esercizi alimentari nella zona del capocentro e di Piano. Se si considera l’incremento della<br />

popolazione che si avrà in base alle previsioni del riadottando piano regolatore che prevede di insediare<br />

6.100 abitanti tutti nel capocentro ed a Piano ci si rende conto della necessità di prevedere<br />

ulteriori aree commerciali anche <strong>per</strong>ché gli abitanti da insediare e quindi le cubature previste nei<br />

comparti edificatori prevedono la sola destinazione abitativa con esclusione <strong>delle</strong> attività commerciali<br />

e/o produttive in genere che devono essere <strong>allo</strong>cate in zona ad esse destinate.<br />

4.3 Valutazione <strong>delle</strong> problematiche poste dalla dislocazione attuale della rete commerciale<br />

rispetto all’accessibilità da parte dell’utenza<br />

Come si è già detto la dislocazione <strong>delle</strong> attività commerciali esistenti è lungo gli assi di attraversamento<br />

dei nuclei abitativi. Questo comporta una notevole difficoltà da parte dell’utenza di u-<br />

sufruire della rete commerciale oggi esistente a causa della carenza di aree a parcheggio nelle zone<br />

limitrofe alle aree dove sono concentrati gli esercizi commerciali e <strong>per</strong> il fatto che sia la via Etnea<br />

sia la via Marconi essendo a doppio senso di marcia, creano l’impossibilità della fermata <strong>delle</strong> autovetture<br />

nonché, in notevoli tratti, vi è il <strong>per</strong>icolo, <strong>per</strong> i pedoni, di camminare ai bordi di dette strade<br />

prive di marciapiedi. Appare evidente la necessità di creare nuovi parcheggi. Nella tavola n. 2 sono<br />

stati individuati sia i parcheggi esistenti sull’intero territorio sia quelli di previsione ubicati in posizioni<br />

strategiche ai fini di rendere più accessibili le aree commerciali. Sono stati individuati nuovi<br />

parcheggi a Canalicchio sulla via Pietra dell’Ova, via Novaluce, via Convento del Carmine e nella<br />

zona del pattino dromo e della scuola. Grandi parcheggi sono previsti, al centro, lungo la via Guglielmino,<br />

via Cristoforo Colombo, in prossimità della via Marconi e, a Piano, sulla via Etnea e<br />

all’interno della frazione.<br />

19


Per assicurare sicurezza ai pedoni e rivitalizzare il centro abitato occorre altresì costruire i marciapiedi<br />

sulla via Etnea e su via Marconi creando sensi unici che troveranno efficacia realizzando la<br />

nuova viabilità che potrà essere parzialmente realizzata dalle nuove aree produttive previste in questa<br />

<strong>variante</strong> e che potrà essere completata dai comparti edificatori inseriti nel riadottando P.R.G..<br />

4.4 Valutazione <strong>delle</strong> problematiche in relazione al PRG adottato<br />

Dalle considerazioni sopra fatte emerge la necessità di prevedere negozi di vicinato e medie<br />

strutture su tutto il territorio comunale utilizzando a tal fine la aree denominate D3 in questa <strong>variante</strong><br />

e che sono previste nel nuovo P.R.G., come zone di interesse collettivo demandate ai privati che<br />

non entrano nel computo degli standards urbanistici. Lo standard (2 mq/abitanti) è garantito dagli<br />

“interessi pubblici” I.P. di P.R.G. e/o ricompresi nel rapporto di cessione previsto <strong>per</strong> i comparti e-<br />

dificatori. Per quanto concerne le grandi strutture di vendita e/o centri commerciali esse vanno previste<br />

solo nelle aree destinate ad attività commerciali, zone D1, del capocentro.<br />

Infatti, l’ambito Centro e frazione Piano è costituito di fatto da una struttura lineare che si sviluppa<br />

lungo gli assi S.Agata Li Battiati- Pedara (via Etnea) e S.G.La Punta-Mascalucia (via Marconi),<br />

senza un vero nucleo storico definito e compatto. Il progetto di PRG tende ad ovviare a questa<br />

carenza avendo previsto una struttura ampia e diversificata nelle destinazioni d’uso che darà compattezza<br />

e continuità ai due nuclei abitati e, nello stesso tempo, <strong>per</strong>metta l’interscambio sociale ed<br />

economico con i Comuni contermini a Sud (S.A. Li Battiati), a Est (S.G. La Punta) e a ovest (Mascalucia<br />

e Gravina) <strong>per</strong> costituire assieme ad essi un “continuum” territoriale integrato, soprattutto<br />

nei servizi. Ciò ha portato alla previsione di aree commerciali <strong>per</strong> grandi strutture di vendita e/o<br />

parchi commerciali poste all’estremo sud a contatto con il Comune di S.A. Li Battiati, di quelle volte<br />

a ovest verso Mascalucia e a est verso S.G. La Punta. Quest’ultima scelta serve, anche, ad integrare<br />

urbanisticamente il Centro con la frazione Piano. Per questa programmazione si è reso necessario<br />

razionalizzare l’accessibilità <strong>delle</strong> aree ove sono già insediate grandi strutture commerciali o si<br />

prevede di insediarne degli altri e favorire la concentrazione di tali strutture collocate in prossimità<br />

di nodi ed aree sufficientemente estese da poter essere dotate <strong>delle</strong> necessarie infrastrutture.<br />

L’isola territoriale costituita dalla frazione di Canalicchio, <strong>per</strong> la quale nel PRG è stata confermata<br />

la struttura urbanistica del precedente programma di fabbricazione, risulta satura dal punto di vista<br />

abitativo, <strong>per</strong>ò carente di servizi e con una viabilità appena sufficiente. È quindi sconsigliato<br />

l’insediamento di grandi attrezzature di vendita e/o centri commerciali. Per adeguare la frazione<br />

all’utenza più vasta, alla quale sopra si è accennato, appare necessario zonizzare, ai fini anche<br />

commerciali, le poche aree residuali destinate ad interesse collettivo (zona D3) nel tentativo anche<br />

di creare dei servizi che favoriscano l’aggregazione tra gli abitanti del quartiere che attualmente si<br />

20


sviluppa unicamente sulle tre strade che sono semplicemente aree di transito (via Nizzeti, via Carnazza<br />

e via Novaluce).<br />

La tav. 3 riporta le aree commerciali di previsione con le nuove sedi stradali e le aree a parcheggio.<br />

Essa costituisce la vera <strong>variante</strong> <strong>allo</strong> <strong>strumento</strong> <strong>urbanistico</strong> <strong>vigente</strong> (vecchio P.d.F.) e tiene<br />

conto dello schema di massima approvato, del P.R.G. adottato e del P.R.G. riadottando.<br />

Per il suo dimensionamento si è tenuto conto dell’elenco <strong>delle</strong> aree produttive richieste vedi tabella<br />

allegata n. 10.<br />

Dalla tabella n. 10 si evince che esistono richieste <strong>per</strong>:<br />

su<strong>per</strong>ficie commerciale co<strong>per</strong>ta 69.250 mq<br />

su<strong>per</strong>fici di lotti commerciali 39.000 mq<br />

su<strong>per</strong>ficie artigianale co<strong>per</strong>ta 19.000 mq<br />

su<strong>per</strong>fici di lotti artigianali<br />

30.000 mq<br />

su<strong>per</strong>fici <strong>per</strong> zona D3<br />

45.500 mq<br />

Considerato che il rapporto di co<strong>per</strong>tura è pari al 35% si ha che 69.250 mq di su<strong>per</strong>ficie co<strong>per</strong>ta<br />

equivale a 198.000 mq di area sco<strong>per</strong>ta necessaria <strong>per</strong> garantire la sopradetta area co<strong>per</strong>ta. Potendosi<br />

fare due piani fuori terra tale su<strong>per</strong>ficie si riduce della metà.<br />

La su<strong>per</strong>ficie di area commerciale richiesta è quindi: 198.000/2 + 39.000 = 138.000 mq<br />

Ripetendo lo stesso discorso <strong>per</strong> le aree artigianali si ha che 19.000 mq di su<strong>per</strong>ficie co<strong>per</strong>ta<br />

equivale a 54.300 mq di area sco<strong>per</strong>ta che aggiunta ai 30.000 di su<strong>per</strong>ficie di lotti richiesti si ha un<br />

totale di 84.300 mq.<br />

L’area richieste <strong>per</strong> la realizzazione di servizi in zona D3 è pari a 45.500 mq.<br />

In considerazione che bisogna prevedere un numero su<strong>per</strong>iore di strutture distributive effettivamente<br />

attivabili, al fine di evitare il crearsi di situazioni di monopolio sul mercato immobiliare e<br />

di contrastare il formarsi di rendite di posizione nonché <strong>per</strong> garantire futuri sviluppi <strong>delle</strong> attività<br />

imprenditoriali negli anni futuri; le effettive su<strong>per</strong>fici previste sono state moltiplicate <strong>per</strong> due (le a-<br />

ree commerciali e le aree artigianali) e <strong>per</strong> tre le zone D3 in considerazione <strong>delle</strong> molteplici attività<br />

che ivi si possono sviluppare:<br />

aree commerciali zona D1 di progetto mq 247.136; richieste mq 138.000 x 2 = 276.000<br />

aree artigianali zona D2 di progetto mq 154.098; richieste mq 84.300 x 2 = 168.600<br />

aree in zona D3 di progetto mq 122.302; richieste mq 45.500 x 3 = 136.500<br />

21


4.5 Le aree urbane centrali<br />

È stata individuata la mappa <strong>delle</strong> strutture commerciali nelle aree urbane centrali al fine di<br />

rendersi conto della loro collocazione in relazione al processo di qualificazione volto al rafforzamento<br />

della funzione della struttura urbana centrale, della sua dotazione di servizi e di attrezzature<br />

in modo da migliorare la vivibilità dei luoghi di aggregazione e l’efficacia <strong>delle</strong> stesse strutture<br />

commerciali.<br />

A questo scopo si allegano le seguenti planimetrie: la tavola n. 1 mostra la dislocazione <strong>delle</strong><br />

varie attività commerciali e produttive, in genere; la tavola n. 2 mostra i parcheggi esistenti e quelli<br />

di programmazione con la nuova viabilità inserita anche nell’adottanda <strong>variante</strong>; nella tavola 4 è riportato<br />

uno studio della viabilità con nuovi sensi unici che <strong>per</strong>metteranno la creazione di marciapiedi<br />

che consentiranno di vivere, in sicurezza, il centro abitato e la possibilità di chiuderlo in determinati<br />

giorni e/o ore.<br />

Una norma importante sarebbe quella di invogliare gli artigiani del tipo: meccanici, carrozzieri,<br />

elettrauto, gommisti ad abbandonare il centro abitato <strong>per</strong> spostarsi nelle aree artigianali.<br />

4.6 Formulazione degli orientamenti dell’Amministrazione Comunale<br />

Il Comune di Tremestieri Etneo ha uno schema di massima del nuovo piano regolatore generale<br />

approvato. Lì vi sono collocate le aree produttive proprio dove sono state poi inserite rivisitate nel<br />

P.R.G. adottato e sono state riportate in questa proposta di <strong>variante</strong>. Il Consiglio Comunale avrà<br />

l’occasione <strong>per</strong> valutare quanto proposto con la presente <strong>variante</strong>.<br />

4.7 Le linee di sviluppo e di programmazione urbanistica<br />

Gli orientamenti dell’Amministrazione circa l’evoluzione della rete distributiva <strong>delle</strong> diverse<br />

parti del territorio comunale emergono e vengono riconfermati nelle previsioni e possibilità<br />

d’insediamento di medie strutture di vendita e di aree suscettibili ad ospitare grandi strutture di vendita<br />

o aree commerciali integrate che di esse fa il PRG adottato nell’ambito <strong>delle</strong> strategie territoriali<br />

che esso presenta in relazione anche ai territori comunali contermini.<br />

La tavola n. 3 mostra la distribuzione <strong>delle</strong> strutture commerciali previste nel piano, quelle<br />

grandi, espressamente individuate, e quelle di minore dimensione che trovano <strong>allo</strong>cazione nelle zone<br />

D3 (F2 di PRG), come previsto nelle norme di attuazione del piano.<br />

22


4.8 L’adeguamento della normativa urbanistica<br />

La normativa del PRG relativa alle strutture commerciali, dall’esercizio di vicinato, a quelle<br />

medie e a quelle grandi, risulta adeguata agli orientamenti espressi dall’Amministrazione nelle linee<br />

di sviluppo individuate d<strong>allo</strong> stesso PRG adottato.<br />

Vedesi, a questo proposito, la normativa urbanistica di PRG di cui alle zone F2 (zona D3), <strong>per</strong><br />

l’esercizio di vicinato e <strong>per</strong> le medie strutture, e quella <strong>delle</strong> zone D commerciali (zona D1), <strong>per</strong> le<br />

grandi strutture di vendita. Le aree artigianali con possibilità di commercializzare i propri prodotti<br />

vengono classificate come zone D2. La normativa commerciale prevale su quella urbanistica.<br />

Si riportano le norme tecniche di attuazione <strong>delle</strong> zone D1, D2 e D3 (F2) adeguate alla normativa<br />

commerciale.<br />

5. Considerazioni finali<br />

Dalle considerazioni che precedono e dalle es<strong>per</strong>ienze che maturano attraverso gli studi del settore,<br />

si evince immediatamente la considerazione che il commercio è una componente dell'equilibrio più generale<br />

di una realtà territoriale che finisce col determinare l'insorgere di vincoli alla fruizione dei servizi.<br />

Tali vincoli, si concretizzano costringendo la collettività a onerosi tributi di stress, disagi, conseguenti<br />

ad intasamenti stradali, lunghe attese e soste a bordo dei mezzi pubblici e privati di trasporto, che<br />

incidono sulla qualità della vita.<br />

Queste considerazioni hanno suggerito di o<strong>per</strong>are scelte progettuali finalizzate in modo che la distribuzione<br />

commerciale sia integrata con altri servizi, che la mobilità dei fruitori sia la più ridotta possibile,<br />

grazie ad una corretta distribuzione sul territorio della distribuzione a posto fisso<br />

In questo contesto, il commercio su aree pubbliche, è invece ricondotto al ruolo più adeguato, ovvero<br />

quello di garantire la distribuzione in quelle aree di consumo che <strong>per</strong> le loro caratteristiche non giustificano<br />

insediamenti commerciali a posto fisso, o di quei prodotti che <strong>per</strong> loro caratteristiche precipue<br />

non giustificano altro tipo di distribuzione, unitamente all'obiettivo di evitare ogni riduzione forzata del<br />

livello di occupazione.<br />

Inoltre la programmazione urbanistica rispetta pienamente quanto prescritto dal comma quattro<br />

dell’articolo 15 del D.P.R.S. del 11 luglio 2000 che così recita: “Al fine di evitare il crearsi di situazioni<br />

di monopolio sul mercato immobiliare e di contrastare il formarsi di rendite di posizione, il<br />

numero <strong>delle</strong> aree individuate <strong>per</strong> l’insediamento di medie e grandi strutture di vendita dovrà comunque<br />

essere sempre su<strong>per</strong>iore al numero <strong>delle</strong> strutture distributive effettivamente attivabili”.<br />

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Infatti, come chiaramente appare nella relazione del PRG adottato e riadottando, il dimensionamento<br />

di tali aree è stato commisurato alle richieste avanzate dagli o<strong>per</strong>atori privati<br />

all’Amministrazione, lasciando, nello stesso tempo, ampio margine <strong>per</strong> quelle che dovranno soddisfare<br />

il fabbisogno futuro.<br />

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